COMUNE DI RAVANUSA PALAZZO DI CITA' - VIA ROMA, 5 - 92029 - RAVANUSA (AG) C.F./P.IVA: 01383860846 - PEC:[email protected] Realizzazione di due rotatorie per la moderazione e snellimento incrocio "A" tra Corso Aldo Moro con via Allende, via Arancio e via del traffico, ed incrocio "B" Corso Aldo Moro con viale Lauricella e via Roosevelt, nel Comune di Ravanusa (AG). PROGETTO ESECUTIVO ELABORATI: 1. RELAZIONE TECNICA E DESCRITTIVA 2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE 3. PLANIMETRIA STATO DI FATTO 3.1 ROTATORIA "A" 3.2 ROTATORIA "B" 4. PLANIM. CON SOVRAPPOSIZIONE, STATO IN PROG.E DI FATTO 4.1 ROTATORIA "A" 4.2 ROTATORIA "B" 5. PLANIMETRIA CON SEGNALETICA, STATO IN PROGETTO 5.1 ROTATORIA "A" 5.2 ROTATORIA "B" 6. PLANIMETRIA CON SOTTOSERVIZI, STATO IN PROGETTO 6.1 ROTATORIA "A" 6.2 ROTATORIA "B" 7. SEZIONI ROTATORIE "A" E "B" DI PROGETTO 8. PARTICOLARI COSTRUTTIVI 9. PIANO DI MANUTENZIONE 10.PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO 11. QUADRO INCIDENZA MANODOPERA 12. COMPUTO METRICO ESTIMATIVO 13. QUADRO ECONOMICO 14. CRONOPROGRAMMA 15.ELENCO PREZZI UNITARI 16. ANALISI DEI PREZZI 17. CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO - SCHEMA DI CONTRATTO (______________________) (Arch. Sebastiano Alesci) COMUNE DI RAVANUSA Provincia di Agrigento RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA PROGETTO ESECUTIVO Realizzazione di due rotatorie per la moderazione e snellimento del traffico, incrocio "A" tra Corso Aldo Moro con via Allende, via Arancio e via Scinà ed incrocio "B" Corso Aldo Moro con viale Lauricella e via Roosevelt, nel Comune di Ravanusa (AG). 1 - PREMESSE La presente relazione illustra i lavori previsti per la realizzazione di due rotatorie stradali sul Corso Aldo Moro, all’ ingresso del Comune di Ravanusa nella direzione Campobello di Licata. Le opere previste in questo progetto esecutivo riguardano la realizzazione di due rotatorie stradali, dei marciapiedi lungo la viabilità, dell’ impianto di illuminazione pubblica, con la sistemazione parziale del verde urbano. La prima rotatoria interesserà l’incrocio del Corso Aldo Moro con le vie Arancio, Allende e Scinà, la seconda riguarda l’intersezione tra Corso Aldo Moro, Viale Lauricella e Via Roosevelt, entrambe interessate dal traffico veicolare che unisce la città di Ravanusa alla vicino Campobello di Licata e la SS 123 per Licata, oltre ad essere l’ingresso per il traffico per e da Canicattì, costituendo di fatto una delle porta più importanti per l’accesso al centro urbano. - ASPETTI AMBIENTALI E DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO 2 L’intervento si colloca lungo Corso Aldo Mor,ex SS 557, all’ingresso del centro abitato del Comune di Ravanusa, dove confluiscono le viabilità stradali provenienti da e per Campobello di Licata, Canicattì e Licata. Verranno realizzate due rotatorie alla francese, una in corrispondenza dell’incrocio con Via Allende, Via Arancio, Via Scinà , la seconda nell’intersezione tra Corso Aldo Moro, Viale Lauricella e Via Roosevlet. 3 - QUADRO DELLE ESIGENZE DA SODDISFARE E DELLE SPECIFICHE PRESTAZIONI I lavori del presente progetto esecutivo rientrano nel programma di ottimizzazione e messa in sicurezza della viabilità urbana voluto dall'amministrazione, rispondendo ad oggettivi criteri di valutazione delle criticità. - ELENCO DEI LAVORI DA REALIZZARE 4 Il presente progetto esecutivo prevede principalmente : - Riasfaltatura delle strade da intervento invasivo; risagomatura mediante fornitura e stesa di pietrischetto bitumato; formazione di tappeto in conglomerato bituminoso. Ove si renderà necessario il risanamento della carreggiata o tratti della stessa, si eseguiranno le seguenti operazioni: fresatura della carreggiata per uno spessore medio di cm 13; preparazione del piano di posa; fornitura e stesa di tout-venant bitumato, per uno spessore di cm 10; risagomatura della via mediante fornitura e stesa di pietrischetto bitumato; formazione di tappeto in conglomerato bituminoso. - Rifacimento di marciapiedi o tratti degli stessi mediante scarifica della pavimentazione bituminosa; risagomatura mediante fornitura e stesa di tout-venant bitumato; formazione di tappeto in conglomerato bituminoso; - In tutte le strade oggetto di lavori, si provvederà alla realizzazione di attraversamenti pedonali,, si procederà alla messa in quota di forate, chiusini e pilette e all’adeguamento della rete di smaltimento delle acque meteoriche nonché al rifacimento e/o adeguamento della segnaletica verticale ed orizzontale. - ELENCO DEI LAVORI DA REALIZZARE 5 5.1 Demolizioni e scarifiche - Rimozione di manufatti esistenti forate, chiusini, cordoni: rimozione di tutti i manufatti che per posizione, quota o caratteristiche non corrispondono alle previsioni di progetto. - Nelle operazione di rimozione si dovrà prestare attenzione al recupero di tutti manufatti riutilizzabili nella esecuzione delle opere previste dal progetto, il resto dovrà essere depositato al magazzino Comunale, solamente i manufatti non ritenuti riutilizzabili o comunque inservibili discrezione della D.L. verranno portati a discarica; - Scarifica e fresatura delle pavimentazioni stradali: la scarifica verrà eseguita nelle parti della sede stradale interessate dalla posa dei nuovi manufatti (cordonate, caditoie ecc.) o dove si riscontrerà la necessità di sostituire la massicciata esistente, la restante parte della pavimentazione verrà fresata per uno strato variabile da 3 a 5 cm e successivamente verrà realizzata una nuova pavimentazione (vedi voce pavimentazioni). 5.2 Scavi - Scavi in sezione: Sono previste limitate quantità di scavo in sezione necessarie per la modifica della rete di smaltimento delle acque e per la posa di tratti di cordoli nuovi.5.2 Scavi 5.3 Massicciate stradali e rinterro scavi - Preparazione piano di posa del corpo stradale: Nelle zone in cui si riscontrasse la necessità di procedere al rifacimento della massicciata stradale il piano di appoggio della stessa massicciata sarà adeguatamente livellato e consolidato mediante rullatura meccanica con eventuale aggiunta di materiale inerte di intasamento. - Reinterro scavi: Nel rinterro degli scavi si provvederà con materiale inerte (mista di cava o di fiume) con pezzatura definita dal capitolato speciale d’appalto allegato al progetto esecutivo compattato con idonei passaggi di rullo vibrante. - Massicciate stradali: Le massicciate stradali esistenti ritenute idonee (che non presentano segni di deterioramento) verranno mantenute e si provvederà alla sistemazione della sola pavimentazione bitumata, mentre le nuove massicciate verranno realizzate con materiale inerte (mista di cava o di fiume) con pezzatura definita dal capitolato speciale d’appalto allegato al progetto esecutivo. Lo spessore della massicciata sarà di 50 cm e verrà posato, secondo le livellette di progetto, su piano di posa adeguatamente livellato e compattato. 5.4 Cordonature - Cordonature in granito: nella esecuzione delle cordonature di delimitazione dei marciapiedi e di pista ciclabile si impiegheranno i cordoni standard utilizzati dal Comune di Bergamo in granito tipo S. Fedelino di sezione 15x25/30 cm e lunghezza minima 100 cm. Per la realizzazione cordonature di curve di raggio inferiore a 8 m verranno utilizzate cordonature curve nei raggi specificati dal progetto. - Cordonature eseguite con cordoni di recupero: le cordonature recuperate dalla demolizione dei marciapiedi esistenti verranno pulite, selezionate ed eventualmente adeguate per il riutilizzo nella esecuzione dei nuovi marciapiedi. Saranno individuati tratti ben definiti e compiuti dove utilizzare le cordonature di recupero al fine di evitare accostamenti di cordonate nuove e cordonate vecchie. - Manufatti sui marciapiedi per l’accesso alle proprietà private: i manufatti per superare il marciapiede e per consentire l’accesso alle proprietà private, ove necessario, verranno rimessi in quota e/o realizzati in funzione delle quote degli accessi esistenti mediante scivoli eseguiti con lastre in granito della larghezza di 50 cm e risvolti di raccordo alla cordonatura oppure nei casi in cui le quote non lo consentano, con l’abbassamento del marciapiede in corrispondenza dell’accesso. 5.5 Pavimentazioni in materiale lapideo - Pavimentazione dei marciapiedi: dove la pavimentazione dei marciapiedi verrà realizzata mediante la posa in opera di materiale lapideo verrà posato su letto di sabbia mista a cemento, su sottofondo precostituito di calcestruzzo armato. 5.6 Sistema di smaltimento delle acque meteoriche della strada - Caditoie Esistenti: Tutte le caditoie esistenti saranno rimesse in quota e ne sarà puntualmente verificata, in sede esecutiva, la condizione di funzionamento oltre che le condizioni del coronamento del pozzetto; qualora si riscontrasse la necessità di procedere alla sostituzione del manufatto o di parti di esso, si rinvia a quanto sotto descritto per le nuove caditoie. - Nuove caditoie: nel caso si verificasse la necessità di realizzare nuove caditoie per lo smaltimento delle acque meteoriche che verranno realizzate con pozzetti monolitici in c.a. prefabbricato delle dimensioni interne di 45x45xh100 cm con sifone tipo Mortara in grès e allacciate alla rete di fognatura con tubazioni in P.V.C. serie pesante UNI 303/1 diametro 160 e 200 mm con pendenze non inferiori al 1%. Per l’innesto sulla rete di fognatura si utilizzeranno prevalentemente gli allacci delle caditoie esistenti evitando il più possibile nuove manomissioni della condotta principale. A coronamento del pozzetto verranno posate forate in ghisa C250 a 10 fori del tipo standard ovvero con griglia D400 in funzione della posizione del manufatto secondo quanto previsto dalla Norma EN 124. I manufatti dovranno essere corrispondenti alle tipologie utilizzate dal Comune di Bergamo descritte nell’allegato di progetto “Manufatti Unificati”. 5.7 Pavimentazioni stradali e marciapiedi - Pavimentazione stradale esistente da mantenere: I tratti di carreggiata stradale esistente in buone condizioni verranno fresate per uno spessore variabile di 3-5 cm quindi ripavimentate e risagomate con le livellette e pendenze di progetto con uno strato consolidamento in pietrischetto bitumato. Successivamente trascorso un adeguato periodo di assestamento degli scavi si provvederà alla ripresa di eventuali avvallamenti e alla stesura di tappetino d’usura dello spessore di 3 cm. - Nuova pavimentazione stradale: I tratti di carreggiata stradale di nuova realizzazione verranno realizzati con posa di uno strato di fondazione di 10 cm di tout-venant bitumato posato su massicciata stradale già sagomata con le pendenze di progetto, successivamente verrà realizzato uno strato di 5 cm di pietrischetto bitumato ed in fine il tappeto d’usura dello spessore di 3 cm. - Pavimentazioni dei Marciapiedi e delle Piste ciclabili: Le pavimentazioni dei marciapiedi e delle piste ciclabili verranno realizzate con uno strato di fondazione in tout-venant bitumato dello spessore di 8 cm posato su massicciata ben compattata e tappeto di usura in bitulite dello spessore di 3 cm 5.8 Taglio Alberelli - Taglio manuale di alberi mediante motosega, compreso il carico su automezzo del fusto e dei rami e lo stoccaggio nell'ambito del cantiere fino alla distanza di 1.000 m. Incluso nel prezzo la rimozione delle ceppaie la cui dimensione non supera i 0,5 m3. L'individuazione e la tipologia delle piante da tagliare dovrà essere preventivamente concordata in contraddittorio tra la D.L. e l'impresa. Per piante del diametro del fusto, misurato ad un metro dal colletto, da 30,01 a 40 cm. DESCRIZIONE DELLE AREE DI INTERVENTO I tratti stradali interessati dagli interventi di cui al presente progetto rivestono tutti particolare importanza nell’ambito della rete viabilistica comunale. 2.1. Corso Aldo Moro – Via Allende/ Via Arancio e Via Scinà . Corso Aldo Moro, già SS 557, rappresenta una delle arterie principali della centro urbano, Le vie costituiscono un importante e trafficato asse di accesso che collega la parte ovest della città fino al - centro cittadino con le vicine città di Licata e Campobello di Licata. - I lavori interesseranno estensione della pavimentazione stradale delle carreggiate interessate dalla creazione della rotatoria con i relativi innesti, oltre alla sistemazione ed ampliamento dei marciapiedi presenti nell’aerea, nonché l’illuminazione della stessa. - L’uscita per Via Allende consentirà di far defluire in maniera agevole il traffico interessato a raggiungere la parte nord dell’abitato e allo stesso medo consentirà il traffico in uscita verso le suddette località. - Le uscita per Via Arancio e Via Scinà consentiranno di far defluire in maniera agevole il traffico interessato a raggiungere la parte sud dell’abitato e allo stesso medo consentirà il traffico in uscita verso le suddette località. 2.4. Corso Aldo Moro – Viale Lauricella Il Viale Lauricella, è notevolmente appresentatito dal traffico, stante la presenza di Istituti Scolastici e rappresenta l’asse di collegamento con la SS. 123 ed i Comuni viciniori di Canicattì e Licata. L’intersezione con Corso Aldo Moro, ex SS 557, che rappresenta una delle arterie principali della centro urbano, dove confluisce l’asse di collegamento con la vicina città di Campobello di Licata, necessità dell’intervento, oggetto di questo progetto definitivo, al fine di snellire e mettere in sicurezza il transito veicolare nella zona di intersezione. - I lavori interesseranno estensione della pavimentazione stradale delle carreggiate interessate dalla creazione della rotatoria con i relativi innesti, oltre alla sistemazione ed ampliamento dei marciapiedi presenti nell’aerea, nonché l’illuminazione della stessa. 6 - ACCERTAMENTO DELLA NORMATIVA APPLICABILE 5.1 COERENZA DEL PROGETTO IN RELAZIONE AGLI STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI L’intervento ricade all’interno di aree di proprietà comunali6 – CONFORMITA’ ALLA NORMATIVA TECNICA VIGENTE Sono state osservate le seguenti norme in vigore per le considerazioni progettuali in genere: D.L. 30.04.1992 n. 285 “Nuovo Codice della strada” (G.U. 18.05.1992 n. 114 suppl.) modificato ed integrato dal D.L. 10.10.1993 n. 360 (G.U. 15.09.1993 n. 217 suppl.). D.P.R. 16.12.1992 n. 495 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo codice della strada” (G.U. 28.12.1992. n. 303 suppl.). D.P.R. 16.09.1996 n. 610 “Regolamento recante modifiche al D.P.R. 16/12/1992, n. 495, concernente il regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo codice della strada”e s.m.i. LEGGE 29 luglio 2010 , n. 120 - Disposizioni in materia di sicurezza stradale. D.M. 05.11.2001, “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”. D.M. 22.04.2004, “Modifica del decreto 05.11.2001, n. 6792, relativo alle norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”. D.M. 19.04.2006, “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”. D.M. 14.09.2005, Testo Unico “Norme Tecniche per le Costruzioni” pubblicato sul supplemento ordinario n. 159 della G.U. n. 222 del 23/09/2005. D.M. 14.01.2008, “Approvazione delle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni” pubblicato sul supplemento ordinario della G.U. n. 29 del 4/02/2008. Circolare 2 febbraio 2009 , n. 617 “Istruzioni per l'applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 47 del 26 febbraio 2009 - Suppl. Ordinario n.27. LEGGE 186 del 01/03/68 Materiali ed installazioni realizzate a regola d'arte LEGGE 791 del 18/10/77 Garanzie di sicurezza del materiale elettrico D.M. n°37/2008 Norme per la sicurezza degli impianti Pag. 7/20 D.P.R. n° 447 del 06/12/91 Regolamento di attuazione della Legge N° 46 del 05/03/90 D.P.R. n° 547 del 27/04/55 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro NORME CEI 64-8 Norme generali sugli impianti utilizzatori NORME CEI 64-9 Norme sugli impianti utilizzatori negli edifici residenziali NORME CEI 64-2 Impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione ed incendio NORME CEI 11-8 Impianti di messa a terra (esclusi impianti utilizzatori) NORME CEI 11-17 Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica su linee in cavo 7 - DESCRIZIONE INTERVENTO Rotatoria A La soluzione di progetto adottata consiste nell’inserimento di una “mini rotatoria” a cinque rami, caratterizzata da una raggio ma non standard in quanto nasce da due circonferenze caratterizzate da un diametro esterno di 15,5 m e raggio interno di 6,50 m che si fronteggiano collegate da un breve rettifilo. L’anello circolare, di raggio minimo 7,50 m, dispone di una corsia di larghezza 7 m, con banchina esterna di 1,00 m ed interna di 1,5 m realizzata in cubetti di granito grigio pezzatura. Allo stesso modo saranno realizzate le isole spartitraffico. Ai lati opposti, l’isola centrale possiede una fascia sormontabile di 1,5 m che permette le manovre difficili ai mezzi pesanti. Le corsie di ingresso e di uscita hanno una sezione superiore ai 4 m, con qualche eccezione dovuto alla limitazione degli spazi, ed in uscita raggi molto ampi. I raggi di curvatura delle svolte in ingresso hanno un valore di 15,50 m, permettendo di indurre al rispetto del segnale di “dare precedenza” ai veicoli in ingresso alla rotatoria e permette al tempo stesso, un’agevole svolta ai veicoli in uscita da questa, in modo che non intralcino il deflusso dei veicoli in transito nell’anello. Per le caratteristiche geometriche adottate si impone una velocità di progetto della rotatoria di 30 Km/h. L’impiego dei materiali dovrà tuttavia essere concordata con la D.L. in sito anche in base alle condizioni locali riscontrabili successivamente alla fase di scavo. La risoluzione dell’intersezione è progettata simulando l’adozione di uno schema del tipo “a rotatoria”, circolare di raggio interno 8 m (misurato al cordolo), a cinque rami, sebbene nel caso della soluzione di progetto si abbia un sesto ramo che non viene considerato nel calcolo, a vantaggio della sicurezza, in quanto l’innesto avviene su un ramo conteggiato. Si tratta di una rotatoria che permette l’effettuazione delle manovre di svolta tramite una regolazione di “dare la precedenza” da parte dei flussi in ingresso all’anello a chi si trova in transito nello stesso. Le uscite dall’anello sono previste in svolta continua destrorza. La quota di progetto della nuova viabilità è prossima alla quota dell’attuale sede viaria, a meno di compensazione di piani per regolarizzazione delle pendenze trasversali. Il dimensionamento delle rotatorie verifica l’abaco recante la curva di rapporto tra diametro esterno e larghezza dell’anello: infatti l’impiego di una corsia da 7,00 m di larghezza pone detto rapporto Pag. 8/20 nella parte alta della parabola rappresentativa del rapporto minimo. Larghezza anello Valore di progeto diametro esterno La verifica della capacità della rotatoria viene, in questa sede, stimata mediante l’uso di abachi estratti dalla normativa Francese, in quanto questa risulta tra le più avanzate d’Europa, e si rivolge ad un parco veicolare del tutto similare a quello Italiano. La rotatoria utilizzata in questo caso rientra nella classificazione “convenzionali urbane” riportata di seguito, indicante una capacità di 2.500 veicoli equivalenti/ora: Pag. 9/20 Denominazione Mini Convenzionali Isole urbane semicontrollat e Ingressi ad aree metropolitane Ovunque Zone urbane Sperimentali non tronchi principali Intersezione con incroci ad X Geometria Raggio minimo Attr. Pedonali Raggio esterno Larghezza anello Larghezza entrate Largh. spartitraffico 7-20 m 0-2 m 15-30 m 7-12 m 1-3 corsie >= 2,5 m 3,5-5 m 1,5-2 m 11-15 m 6-8 m 1 corsia >=1,5 m 0,75-2 m 7-11 m 6-9 m 1 corsia 0-2,5 m 10-40 m 0-2 m >=18 m >=8 m 1-3 corsie >=4 m Livello ottimale di traffico < 2.500 UVP/h < 2.000 UVP/h < 1.500 UVP/h Campo di applicazione < 3.000 UVP/h Da quanto sopra si evince che la capacità di rotatorie del tipo di quella prevista nel presente studio risponde alle esigenze dei flussi di traffico prevedibili anche in assenza di specifica rilevazione, e che risultano in ogni caso inferiori a 2.500 v/h, fornendo ampi margini di soddisfacimento anche di imprevisti aumenti della domanda futura. Di seguito è condotta la verifica dell’isola spartitraffico, quale funzione del raggio interno. Tale verifica contribuisce alla garanzia della capacità della rotatoria in base alle norme francesi, normalmente prese a riferimento per questo tipo di opere. La larghezza massima dell’aiuola spartitraffico triangolare S deve soddisfare il rapporto S >=□R/2 Valore del raggio[m]: R = 8,00 S = 8,00/2 = 4,00 m. Essendo il valore minore che abbiamo in progetto S superiore a 4,00 m, tale condizione accettabile in tutti i rami di svincolo. Si riporta inoltre la verifica della capacità con il metodo messo a punto in Francia nel 1987 dal SETRA, il quale ha il pregio di fornire, oltre al valore della capacità, anche altri elementi utili per la conoscenza del livello di servizio di una rotatoria (tempo medio di attesa e lunghezza massima di una coda all’ingresso). Tale metodo per la valutazione della capacità è utilizzato anche nello “Studio a carattere prenormativo”, redatto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la progettazione delle intersezioni stradali. Le norme italiane (D.M. 19/04/2006 – “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”) in merito alle verifiche funzionali di una rotatoria richiede espressamente la determinazione di alcuni parametri, lasciando tuttavia libertà al progettista di scegliere il metodo di calcolo. La metodica implementata si basata soprattutto sulle norme francesi (SETRA) e americane (HCM), rende il comando adatto allo studio di rotatorie realizzate anche in altri Paesi. Nello specifico la norma italiana richiede “per le intersezioni a rotatoria la determinazione della capacità della rotatoria ed il livello di servizio della soluzione adottata”, “per gli attestamenti nelle zone regolate da precedenza e Stop, dovranno essere determinati, secondo le regole ed i criteri della tecnica della circolazione, il numero medio dei veicoli in attesa di svolgere la manovra desiderata ed il tempo medio di attesa.” 8 - DETERMINAZIONE DELLA CAPACITÀ DELLA ROTATORIA Il calcolo della capacità viene effettuato secondo il metodo del SETRA (1987). Tale metodo fa intervenire nel calcolo della capacità sia il flusso che percorre l’anello in corrispondenza di una immissione, sia il flusso che si allontana all’uscita immediatamente precedente; i due flussi definiscono un traffico complessivo di disturbo che viene posto in relazione lineare con la capacità. Le grandezze che intervengono nel calcolo della capacità sono rappresentate in Figura 1: il flusso che percorre l’anello all’altezza della immissione (Qc), il flusso entrante (Qe), il flusso uscente (Qu), la larghezza dell’isola spartitraffico all’estremità del braccio (SEP), la larghezza dell’anello (ANN), la larghezza della corsia di entrata misurata dietro il primo veicolo fermo all’altezza della linea del ‘dare precedenza’ (ENT). Figura 1 – Parametri che intervengono nel calcolo della capacità di una rotatoria. Il metodo francese prevede il calcolo della capacità di braccio e della capacità totale della rotatoria. La capacità di braccio (K) è il minimo valore di Qe che dà luogo alla presenza permanente di veicoli in attesa di immettersi; essa è una funzione così rappresentabile: C = f (Qu,Qc, SEP, ANN, ENT) Dal punto di vista matematico la capacità di braccio si determina calcolando il valore di un fattore amplificativo dei flussi entranti che determina il raggiungimento della capacità sul ramo critico. La capacità totale della rotatoria (Q) è definita come la somma dei flussi in ingresso che, suddivisi tra le diverse uscite tramite la matrice di distribuzione, determinano il raggiungimento contemporaneo della capacità su tutti i bracci. Dal punto di vista matematico il calcolo della capacità totale viene effettuato risolvendo un sistema basato sulle equazioni della capacità dei bracci. 9 - DETERMINAZIONE DEL LIVELLO DI SERVIZIO La valutazione del livello di servizio per ogni singolo ramo avviene secondo il metodo dell’Highway Capacity Manual (2000). Il livello di servizio è una misura della qualità della circolazione e viene contraddistinto con lettere che vanno da A, indice di circolazione libera, a F, indice di congestione. Secondo il D.M. 19/04/2006 “il livello di servizio dell’intersezione non dovrà essere inferiore a quello prescritto dal D.M. 05.11.2001 per il tipo di strade confluenti nel nodo”. Per strade di tipo D E e F non potranno scendere sotto i livelli C. Il progettista deve quindi confrontare il livello di servizio più basso, ottenuto sul ramo critico, con il livello di servizio ammissibile dal D.M. 05/11/2001. La metodica dell’HCM parte dalla determinazione del grado di saturazione di ciascun ramo (x); in seguito viene calcolato il ritardo medio veicolare (o tempo medio di attesa, tm), la lunghezza media della coda (Lm), la lunghezza massima della coda (Lmax). La lunghezza media e la lunghezza massima delle code espresse in metri si ricavano, come previsto dalla norma italiana, moltiplicando per 6 m i valori di Lm e Lmax espresse in numero di veicoli. Come stabilito dall’HCM il livello di servizio viene associato al tempo medio di attesa secondo la seguente tabella: tm (s) < 10 10 - 15 15 - 25 25 - 35 35 - 50 > 50 LO S A B C D E F 10 – ASPETTI TECNICI Andamento altimetrico degli assi Per quanto riguarda l’intervento sui tratti esistenti, il progetto tende a mantenere inalterato l’andamento altimetrico che risulta nel tratto finale pressoché pianeggiante e rispettoso delle quote esistenti e sulla base delle quali verranno realizzati i nuovi tracciati come meglio evidenziato negli elaborati grafici (vedi Tav. n° 7 - Profili Longitudinali e Tav n° 8 Sezioni Trasversali). Ad ogni sezione trasversale della rotatoria è assegnata una pendenza trasversale del 2,5%. 11- PAVIMENTAZIONE STRADALE La pavimentazione bituminosa verrà parzialmente rifatta a partire dallo strato di base al fine di evitare cedimenti differenziali tra la nuova sede e quella attuale. Il pacchetto finito comprende 10 cm di strato di base, 7 cm di binder e 3 cm di tappeto di usura. Il binder verrà steso a tratti funzionali per ridare la viabilità provvisoria; ad intervento concluso si procederà con la fresatura, ove necessario, e la stesa del tappeto di usura. 12 - PIANO DI SEGNALAZIONE In ottemperanza alla Normativa di settore, sono state previste le segnaletiche orizzontali e verticali necessarie al fine di dotare compiutamente, e secondo Codice della Strada, l’infrastruttura progettata. Sono stati seguiti i seguenti criteri: Al fine di mantenere la velocità moderata prima dell’accesso alla rotatoria A sono posti i cartelli segnalatori dell’ingresso in rotatoria e limite di velocità; sono state previste le aree di segnaletica orizzontale in corrispondenza delle isole spartitraffico presenti nei bracci delle rotatorie; è stata indicata la segnaletica orizzontale di margine e di corsia; la segnaletica verticale di indicazione è composta, per ciascun ramo di ogni intersezione, da un pannello di preavviso e descrittivo della geometria dell’intersezione successiva, e dai relativi segnali di indicazione posti in corrispondenza dell’intersezione stessa; la segnaletica verticale di prescrizione è quella necessaria da Codice della Strada nelle intersezioni e lungo l’asse stradale. La segnaletica orizzontale sarà realizzata con impiego di vernice spartitraffico rifrangente. La segnaletica verticale sarà realizzata mediante posa di segnali realizzati in alluminio spessore 25/10 con faccia anteriore rivestita di pellicola rifrangente ad alta intensità classe “1”, montati su pali antirotazione del diametro di 60 mm. Il nuovo marciapiede è realizzato mediante masselli autobloccanti in cls rosso da integrarsi con Pag. 15/20 quelli esistenti su apposito letto di sabbia e massetto in cls con rete elettrosaldata diam. 6/10x10 dello spessore di 10 cm; la cordonatura verrà eseguita con blocchi di calcestruzzo vibrato su letto di cls. L’opera stradale in progetto sarà fornita di opportune opere idrauliche per la raccolta delle acque meteoriche provenienti sia da pioggia diretta che da deflusso superficiale, derivante dal ruscellamento. A tale scopo è prevista la realizzazione di un sistema di raccolta acque pluviali e di pozzetti con griglie, dislocati lungo la banchina laterale da raccordare con la condotta di acque reflue già esistente all’ingresso del viale Pietro Nenni in direzione verso il mare. Per la raccolta delle acque meteoriche è previsto l’utilizzo di tubazioni in PVC rigido secondo UNI EN 1401 SN 4 con diametro pari a 160 e quella principale da 200 mm e di pozzetti prefabbricati in cls vibrato 60x60x60 e 100x100x100 dotati di chiusino o caditoia in ghisa sferoidale D 400 posti in corrispondenza delle banchine laterali. Pag. 16/20 13 - CARATTERISTICHE GENERALI DELL'IMPIANTO ELETTRICO DI ILLUMINAZIONE Dati di Progetto (Centralina tipo) Tensione di fornitura ENEL Tensione nominale Un (V) 400 Frequenza nominale f (Hz) 50 P (Kw) 6 KW Potenza presunta impegnata Sistema di distribuzione - Distribuzione a 4 conduttori (3Fasi + neutro) tipo TT con doppio circuito (tutta notte-mezza notte) - Protezione contro i contatti indiretti a mezzo delle protezioni di massima corrente coordinate secondo Norme C.E.I. 64-8 e delle protezioni ad intervento sulla corrente differenziale. Cadute di tensione massima - Circuiti di illuminazione: 3% La misurazione è da considerarsi all’utilizzatore più distante dal punto di inizio dei circuiti in bassa tensione. Tipologia di impianto - Da realizzarsi in esecuzione idonea all’ambiente di installazione. - Zona Marciapiedi - impianto interrato - Zona Attraversamenti Stradali - impianto interrato e cementato L’impianto di illuminazione stradale verrà realizzato, previo smantellamento di quello esistente, con armature stradali a doppio sbraccio dotate di lampade al sodio ad alta pressione (si utilizzeranno le stesse tipologie di pali e lampade già utilizzate in tutto il viale Don Sturzo) della potenza di 250 W e agli ioduri metallici di potenza 150 W. I corpi illuminanti saranno montati su pali conici in acciaio zincato e termolaccato con finitura superficiale di tutte le parti mediante vernice epossidica cotta in forno ad alta temperatura, colore grigio ferro micaceo, dotati di sbraccio ricurvo (semplice o doppio) della stessa finitura e interdistanziati di circa 30 m, con un’altezza utile fuori terra di 10 m, secondo i calcoli illuminotecnici che vengono di seguito allegati. L’impianto sarà realizzato interamente in classe II e sarà collegato all’impianto esistente, sarà dotato di quadro elettrico indipendente da alloggiarsi in apposito quadro in resina. 14 - ELEMENTI DELL'IMPIANTO ELETTRICO DI ILLUMINAZIONE Pag. 17/20 14.1 Palo e corpo illuminante Impianto per pubblica illuminazione a LED completo di palo 7,5 ml (sezione circolare a stelo dritto, ricavato mediante procedimento di laminazione a caldo, da tubo in acciaio S275.1R UNI EN 10025 saldati, E.R.W. UNI 7091/92; il processo di laminazione a caldo deve essere del tipo automatico a controllo elettronico ad una temperatura di circa 700* C. con saldatura longitudinale interna di II classe (DM 14 febbraio 1992) a completa penetrazione, senza saldature csternc,compreso protezione del palo colino la corrosione mediante zincatura a caldo rispondente alle prove di cui alla norma CEI 7.6; in opera compresi foratura asola per passaggio cavi, asola per morsetteria. applicazione di sigillatura, guaina termorestringente per la protezione anticorrosiim del palo nella "l di incastro nella fondazione per un'altezza non inferiore a 45 cm di cui 20 cm fuori terra, dado di messa a terra ed ogni altro onere e magistero per dare l'opera completa a perfetta regola d'arie. Altezza Fuori Terra m 600/8,00• Diametro mm 801120 • Spessore mm 3.6/4,0. Con verniciatura a fuoco nei adori a scelta della Direzione lavori) ed apparecchio di illuminazione, con relativo accessorio di montaggio, comprese lampade LED (gruppo ottico chiuso circolare di diametro cm 60,10, grado di protezione IP 65-66, classe di isolamento Il, Marchio CE e di guaina IMQ o equivalente, Corpo in lega Iceecra pressofusa, vano contenitore ausiliari elettrici incorporato, idoneo per lampade LED in numero minimo di 64, Trasformatore: unita alimentazione PSR [Power supply unit regulating]. Calice colore lampada 830 warm white, temperatura colore lampada 3000K. copertura dell'ottica in vetro piano tamoresntente e di elevata resistenza. Flusso luminoso totale 4811 Lm, Efficienza luminosa 53.5 irn/W, tensione di alimentazione 220240V. frequenza di alimentazione 50/60 Ilz, Potenza di sistema 95 W. Verniciato a fuoco nei colori a scelta della Direzione Lavori. In Opera compresi gli allacciamenti elettrici ed ogni altro onere. magistero ed accessorio per dare l'opera completa a perfetta regola d'arte a qualsiasi altezza. Compresa la rimozione ed il trasporto a rifiuto di eventuale esistente l'annoto di pubblica illuminazione (palo, apperecchio di illuminazione e quant'altro) da sostituire. 14.2 Cavi Tutte le linee elettriche sia dei circuiti di potenza che dei circuiti ausiliari, saranno costituite da cavi unipolari con conduttori in rame isolati con speciale gomma etilenpropilenica ad alto modulo “EPR” e corredati di guaina esterna termoplastica speciale del tipo non propagante l’incendio a norma CEI 20-22II, con contenuta emissione di gas corrosivi (CEI 20-37), sigle di designazione FG7R 0,6/1KV. 14.3 Impianto di messa a terra. L’impianto di terra sarà realizzato tramite una corda di rame nudo di sezione 35mmq disposta lungo tutta la tratta di posa dei cavi direttamente a contatto con terreno, sarà giuntato in pozzetto di derivazione con apposito morsetto del tipo a mantello a pressione o a bulloni. Il dimensionamento e l’esecuzione dei suddetti impianti dovranno essere realizzati sulla base di tavole planimetriche allegate. Gli impianti sopra descritti saranno da realizzare in conformità alle Normative Vigenti relative agli ambienti ove installati. Pag. 18/20 15 - SICUREZZA DEI LAVORATORI I lavori su descritti si svolgono con l’ausilio di mezzi meccanici (movimento terra, sfilamento tubazioni, e movimentazione materiale all’interno dell’area di cantiere, ecc.) di medie/grosse dimensioni e in parte a mano. Nel piano di Sicurezza e Coordinamento e nell’Analisi dei rischi sono indicati i livelli di rischio nell’esecuzione dei lavori e le misure di prevenzione e protezione da rispettare, particolare cautela dovrà essere impiegata per la gestione del traffico veicolare nei tratti di percorrenza all’interno del cantiere e per la gestione del carico e scarico dei materiali. L’importo totale stimato degli oneri per la sicurezza speciali ammonta a euro 1.976,39. Per maggiori dettagli si rimanda al Piano di Sicurezza e Coordinamento. 16- PRESCRIZIONI GESTORI DEI SOTTOSERVIZI PRESENTI È stato richiesto un coordinamento con i gestori dei sottoservizi presenti, al fine di individuare eventuali interferenze con i lavori di cui al presente progetto. Tale coordinamento è ancora in fase di definizione. La successione cronologica dei lavori oltre che l’eventualità di esecuzione in orario notturno di parte degli stessi potranno essere pertanto oggetto di ulteriore verifica. 17 - ELENCO ELABORATI 1. RELAZIONE TECNICA E DESCRITTIVA 2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE 3. PLANIMETRIA STATO DI FATTO 3.1 ROTATORIA "A" 3.2 ROTATORIA "B" 4. PLANIM. CON SOVRAPPOSIZIONE, STATO IN PROG.E DI FATTO 4.1 ROTATORIA "A" 4.2 ROTATORIA "B" 5. PLANIMETRIA CON SEGNALETICA, STATO IN PROGETTO 5.1 ROTATORIA "A" 5.2 ROTATORIA "B" 6. PLANIMETRIA CON SOTTOSERVIZI, STATO IN PROGETTO 6.1 ROTATORIA "A" 6.2 ROTATORIA "B" 7. SEZIONI ROTATORIE "A" E "B" DI PROGETTO Pag. 19/20 8. PARTICOLARI COSTRUTTIVI 9. PIANO DI MANUTENZIONE 10.PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO 11.QUADRO INCIDENZA MANODOPERA 12.COMPUTO METRICO ESTIMATIVO 13.QUADRO ECONOMICO 14.CRONOPROGRAMMA 15.ELENCO PREZZI UNITARI 16. ANALISI DEI PREZZI 17.CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO - SCHEMA DI CONTRATTO - Pag. 20/20 18 - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA 18.1 Corso Aldo Moro – Via Allende - Via Arancio –Via Scinà Corso Aldo Moro – Via Allende - Via Arancio –Via Scinà 19.1 Corso Aldo Moro – Viale Lauricella – Via Roosevelt Corso Aldo Moro – Viale Lauricella