Impianti navali B Parte 5 II semestre 2013 [email protected] [email protected] Impianti Navali B - 2013 1 Motore a induzione (o asincrono) (I) il motore a induzione è una macchina elettrica rotante nella quale il rotore gira ad una velocità inferiore a quella imposta dal campo magnetico rotante. il nome asincrono sta a significare che il rotore non è sincronizzato con il campo generato dallo statore il motore asincrono (a differenza di quello sincrono) non ha un sistema separato di eccitazione che crea un campo magnetico sul rotore Impianti Navali B - 2013 2 Motore a induzione (o asincrono) (II) Impianti Navali B - 2013 3 Motore a induzione (o asincrono) (III) Impianti Navali B - 2013 4 Motore a induzione (o asincrono) (IV) Impianti Navali B - 2013 5 Motore a induzione (o asincrono) (V) Impianti Navali B - 2013 6 Motore a induzione (o asincrono) (VI) Impianti Navali B - 2013 7 Motore a induzione – Principio di funzionamento (I) Alimentando lo statore di una macchina asincrona avente p coppie di poli con un sistema trifase simmetrico di tensioni sinusoidali di pulsazione ωS il conseguente sistema equilibrato di correnti determina un campo magnetico che ruota rispetto allo statore alla velocità angolare inducendo nel rotore correnti che a loro volta determinano un campo magnetico rotorico che ruota alla velocita' Impianti Navali B - 2013 8 Motore a induzione – Principio di funzionamento (II) dall'interazione tra i due campi magnetici ruotanti al sincronismo, si sviluppa una coppia motrice che porta in rotazione il rotore ad una velocità Ωm di valore molto prossimo a quello del campo magnetico ruotante statorico Impianti Navali B - 2013 9 Motore a induzione – Principio di funzionamento (III) il rotore non può mai raggiungere la velocità di sincronismo, in quanto se se si verificasse tale condizione (Ωm=Ωs) non ci sarebbe più moto relativo tra rotore e campo rotante statorico, pertanto terminerebbe l'effetto induttivo per la conseguente assenza delle f.e.m. indotte e quindi del campo magnetico ruotante rotorico, si annullerebbe la coppia motrice sull'asse del motore è sempre presente, anche in assenza di carichi, una coppia resistente dovuta ai fenomeni di attrito e ventilazione Impianti Navali B - 2013 10 Motore a induzione – Principio di funzionamento (IV) il rotore può quindi solo inseguire il campo induttore statorico e la differenza tra Ωm e Ωs è tale da fare circolare nelle fasi rotoriche correnti di intensità tale da sviluppare la necessaria coppia motrice il rotore ruota quindi in modo asincrono, da cui il nome di macchina asincrona Impianti Navali B - 2012 11 Motore a induzione – Principio di funzionamento (V) Quando si passa dalla condizione di funzionamento a vuoto a quella di funzionamento sotto carico il rotore rallenta ne consegue un aumento dell'ampiezza della tensione indotta nel rotore quindi la corrente rotorica e la coppia sviluppata dal motore aumentano fino ad equilibrare la coppia resistente applicata all'asse Impianti Navali B - 2013 12 Motore a induzione – Lo scorrimento nei motori ad induzione la velocità di rotazione reale è leggermente inferiore a quella del campo magnetico rotante: questo fenomeno è denominato scorrimento, e viene indicato con il simbolo s o anche s% la velocita' nominale e' presente tra i dati di targa indicativamente la velocità reale si discosta da quella calcolata di 3% per i grossi motori (oltre 100kW) fino al 6-7% per i motori di piccola taglia Impianti Navali B - 2013 13 Motore a induzione – Caratteristica Coppia Velocita' zona A: motore zona B: freno zona C: generatore Impianti Navali B - 2013 14 Motore a induzione a rotore avvolto Impianti Navali B - 2013 15 Motore a induzione a rotore a gabbia (I) Anche definito rotore in corto circuito Impianti Navali B - 2013 16 Motore a induzione a rotore a gabbia (II) Impianti Navali B - 2013 17 Motore a induzione differenze rotori Impianti Navali B - 2013 18 Motore a induzione – Dati di targa e connessioni Impianti Navali B - 2013 19 Motore a induzione – Avviamento stella-triangolo Impianti Navali B - 2013 20 Caratteristiche motore a induzione (I) Impianti Navali B - 2013 21 Caratteristiche motore a induzione (II) Impianti Navali B - 2013 22 Caratteristiche motore a induzione (III) Impianti Navali B - 2013 23 Caratteristiche motore a induzione (IV) R2 > R1 > R0 Impianti Navali B - 2013 24 Caratteristiche motore a induzione (V) R3 > R2 > R1 > R0 Impianti Navali B - 2013 25 Motore sincrono Il motore sincrono è un tipo di motore elettrico in corrente alternata in cui il periodo di rotazione (quindi la velocità) è sincronizzato con la frequenza della tensione di alimentazione, solitamente trifase. È costituito da un rotore su cui sono presenti diversi poli magnetici di polarità alterna - creati da magneti permanenti - o elettromagneti alimentati in corrente continua (corrente di eccitazione) e da uno statore analogo a quello del motore asincrono, su cui sono presenti gli avvolgimenti del circuito di alimentazione Impianti Navali B - 2013 26 Motore sincrono Impianti Navali B - 2013 27 Motore sincrono monofase – principio di funzionamento Impianti Navali B - 2013 28 Motore sincrono trifase – principio costruttivo Impianti Navali B - 2013 29 Motore sincrono – problematiche di avviamento (I) A motore fermo, l'applicazione della tensione alternata fa si che il rotore, per effetto dell'inerzia, non abbia il tempo di seguire il campo magnetico rotante, rimanendo fermo . Il motore puo' essere inizialmente portato alla velocità di rotazione per mezzo di un altro motore asincrono, quindi, dopo avere scollegato quest'ultimo, viene collegata la tensione di alimentazione ed inserito il carico meccanico utilizzatore. Oppure il motore sincrono puo' essere fatto funzionare inizialmente come asincrono, introducendo nel rotore un avvolgimento cortocircuitato a gabbia di scoiattolo. Purtroppo quest'ultima soluzione e' incompatibile con la presenza sul rotore di magneti permanenti. Impianti Navali B - 2013 30 Motore sincrono – problematiche di avviamento (II) Nel caso si vogliano utilizzare magneti permanenti, e non si utilizzino motori asincroni di avviamento, per avviare il motore si deve agire sulla frequenza: e' necessario ridurre la frequenza e quindi la velocita' di rotazione del campo statorico, fino ad agganciare il campo rotorico aumentando gradualmente la frequenza si porta il motore a regime opportuni dispositivi elettronici provvedono a variare con continuita' la frequenza da 0 a diverse centinaia di Hz (tipicamente 400 Hz) Impianti Navali B - 2013 31 Motore sincrono – caratteristica meccanica Impianti Navali B - 2013 32 Motori AC monofase – correnti di lavoro Impianti Navali B - 2013 33 Motori AC trifase – correnti di lavoro Impianti Navali B - 2013 34 Motore brushless Il motore brushless e' un motore sincrono trifase, a magneti permanenti, alimentato in corrente continua attraverso un circuito di controllo elettronico Impianti Navali B - 2013 35 Motori asincroni – pro e contro Vantaggi: molto diffusi per via della loro semplicità costruttiva, economicità; bassa manutenzione richiesta (quelli con rotore a gabbia non hanno contatti striscianti). Svantaggi: sono utilizzabili fino a potenze di 4÷5 MW; la velocità di rotazione non è rigorosamente costante con la frequenza ma presenta uno scorrimento (1,2 ÷ 8%); hanno un fattore di potenza di circa cosϕ = 0.8. Impianti Navali B - 2013 36 Motori sincroni – pro e contro Vantaggi: usati soprattutto come generatori, come motori hanno una velocità rigorosamente costante con la frequenza di alimentazione; sono necessari per potenze elevate; particolarmente indicati nel caso di generatori asse che possono funzionare anche come motori di propulsione, in condizioni di guasto dei motori principali a combustione, per riportare in porto la nave (take me home); se opportunamente impostata l’eccitazione, si può eliminare la potenza reattiva (cosϕ=1), se l’eccitazione è generata da magneti permanenti questa operazione non è possibile. Impianti Navali B - 2013 37 Motori sincroni – pro e contro Svantaggi: sono più complessi degli asincroni; hanno contatti striscianti (spazzole su anelli rotanti) per alimentare il rotore (eccitazione in CC), quindi richiedono più manutenzione se il rotore è a magneti permanenti non si hanno i contatti striscianti, ma non è possibile variare l’eccitazione del motore. Impianti Navali B - 2013 38 Alternatore L'alternatore è una macchina elettrica rotante, che trasforma energia meccanica in energia elettrica sotto forma di corrente alternata Svolge in pratica l'azione inversa rispetto al motore sincrono e presenta la stessa struttura di base esempi: in nautica il generatore asse grandi centrali di produzione di energia elettrica (idroelettriche, termiche o nucleari) veicoli Impianti Navali B - 2013 39 Dinamo La dinamo è una macchina elettrica rotante, che trasforma energia meccanica in energia elettrica sotto forma di corrente continua. Impianti Navali B - 2013 40 Confronto tra motori AC e DC Introduzione Il mercato dei motori elettrici degli anni 2000 è sempre più dominato dai motori asincroni trifasi, anche detti motori ad induzione. Questa tendenza è cominciata nel finire degli anni ‘80, quando i transistor di tipo IGBT hanno raggiunto una elevata qualità ed affidabilità. Questi componenti, infatti, si sono dimostrati fondamentali per lo sviluppo dell’elettronica di potenza al fine di realizzare dispositivi per il controllo dei motori asincroni trifasi, ossia gli Inverter. Impianti Navali B - 2013 41 Confronto tra motori AC e DC Prima di allora la regolazione della velocità sui motori asincroni trifasi era pressoché impossibile, e si attuava o con sistemi meccanici (variatori di giri) o con sistemi elettromeccanici, ma con notevoli perdite energetiche. Si ricorreva quindi ai motori in corrente continua a collettore. Gli inverter negli anni ‘90 si sono sempre più affermati per il controllo di velocità dei motori asincroni, e tale tecnologia, nella metà degli anni 90, ha visto l’introduzione di un nuovo modello ancora più rivoluzionario del primo : gli inverter “vettoriali”. Con questa tecnologia si è praticamente arrivati al controllo del motore asincrono trifase completo e di grande precisione, tale da rendere il motore in corrente continua obsoleto. Impianti Navali B - 2013 42 Confronto tra motori AC e DC Attualmente il mercato italiano dei motori elettrici in bassa tensione è indicativamente così suddiviso (statistiche ANIE 2000-2004) : Motori Asincroni Trifasi 80% Motori Brushless 16% Motori in Corrente Continua 4% Impianti Navali B - 2013 43 Confronto tra motori AC e DC Il confronto Vediamo un confronto tra il motore in corrente continua a collettore ed il motore ad induzione a gabbia di scoiattolo proprio per approfondire questa evoluzione del mercato. Il confronto è tra due ipotetici motori con le stesse caratteristiche (in particolare in termini di potenza). L’ipotesi comprende un sistema di controllo elettronico per entrambi i motori : un inverter per il motore AC, ed un convertitore- regolatore per il motore DC. Il segno di spunta ( √ ) indica il dato più favorevole. Impianti Navali B - 2013 44 Caratteristiche meccaniche dei motori Dimensioni Motore AC Motore DC Minore √ Maggiore Il motore DC occupa uno spazio maggiore : in lunghezza, dato che ha il collettore con le spazzole in altezza, in quanto il rotore ha un diametro maggiore, per la presenza degli avvolgimenti e soprattutto per problemi dovuti alla commutazione per il raffreddamento del rotore e del collettore, che necessitano di un efficiente ed ampio sistema di ventilazione. Impianti Navali B - 2013 45 Caratteristiche meccaniche dei motori Temperatura Massima Motore AC Alta √ Motore DC Media Nel motore AC il punto di maggior riscaldamento è negli avvolgimenti statorici. Il rotore infatti essendo a gabbia può sopportare temperature maggiori, quindi non necessita di alcun controllo. Essendo lo statore a diretto contatto con la carcassa del motore, lo smaltimento del calore verso l’esterno è piuttosto semplice, e avviene per conduzione dal metallo Impianti Navali B - 2013 46 Caratteristiche meccaniche dei motori dello statore alla carcassa in ferro o allumino, che esternamente è anche dotata di apposite alettature. Nel motore DC il calore viene sviluppato prevalentemente nel rotore, e lo smaltimento può avvenire solamente mediante ventilazione forzata, che ha una potenza da aggiungere all’assorbimento elettrico del motore. Il motore DC quindi deve mantenersi su temperature di funzionamento più basse. Impianti Navali B - 2013 47 Caratteristiche meccaniche dei motori Grado di protezione Motore AC Qualsiasi √ Motore DC Qualsiasi ma con limitazioni I motori AC sono disponibili con qualunque grado di protezione : da IP44 a IP65, da ADPE ad AD-FE, ecc. Nei motori in corrente continua un aumento nel grado di protezione, seppur possibile, riduce la temperatura di funzionamento in quanto limita il raffreddamento Impianti Navali B - 2013 48 Caratteristiche meccaniche dei motori Manutenzione Motore AC Nessuno √ Motore DC Notevole A parte l’eventuale usura dei cuscinetti, che è equivalente nei due motori, i motori DC necessitano di operazioni di manutenzione molto frequenti (la sostituzione delle spazzole) ed altre molto complesse (la rettifica del collettore) che richiedono un fermo macchina di diversi giorni se non addirittura settimane. Le macchine di notevole potenza richiedono anche un interruttore termico nel rotore per la protezione degli avvolgimenti, che anch’esso richiede manutenzione. Al contrario nel motore AC non è necessaria nessuna manutenzione. Impianti Navali B - 2013 49 Caratteristiche meccaniche dei motori Momento d' inerzia Motore AC Motore DC Minore √ Superiore Il motore DC ha un diametro maggiore di quello AC, e questo si ripercuote sul momento d’inerzia : questa caratteristica sta a significare che il motore AC possiede una maggiore accelerazione a parità di coppia, e quindi una “agilità” migliore. Si può quindi dire che il motore AC possiede una maggior “prontezza”. Impianti Navali B - 2013 50 Caratteristiche meccaniche dei motori Robustezza meccanica Motore AC Ottima √ Motore DC Bassa I motori DC presentano un punto debole nel rotore : l’isolamento degli avvolgimenti può deteriorarsi molto rapidamente sia per le sollecitazioni meccaniche (marcia, arresto, accelerazioni, ecc) sia per quelle termiche. Impianti Navali B - 2013 51 Caratteristiche meccaniche dei motori Velocità Motore AC Maggiore √ Motore DC Inferiore Nei motori DC la presenza del collettore impedisce di raggiungere elevate velocità, in quanto lo scintillio raggiungerebbe livelli inaccettabili portando ad un calo del rendimento del motore Impianti Navali B - 2013 52 Caratteristiche meccaniche dei motori Protezione termica Motore AC Semplice √ Motore DC Complessa Per proteggere termicamente un motore AC, è sufficiente installare un sensore tra gli avvolgimenti dello statore. Il rotore infatti essendo a gabbia può sopportare temperature maggiori rispetto allo statore, quindi non necessita di alcun controllo. Nel motore DC invece il punto critico in fatto di temperatura è proprio il rotore, nel quale non è possibile installare delle proprie sonde di temperatura. Per i motori di grossa potenza si usa un interruttore termico, molto sofisticato e costoso, che viene installato nel rotore stesso. Impianti Navali B - 2013 53 Caratteristiche elettromeccaniche Limiti di Potenza Motore AC Nessuno √ Motore DC kW * RPM < 2.600.000 I motori DC hanno dei limiti costruttivi che per i motori AC praticamente non esistono : in pratica in commercio non si trovano motori DC il cui prodotto tra la potenza e il numero di giri al minuto superi 2,6 * 106. Da ciò si deduce, ad esempio, che è praticamente impossibile trovare sul mercato un motore da 3000 rpm con una potenza di 1000 kW. Impianti Navali B - 2013 54 Caratteristiche elettromeccaniche Limiti di tensione Motore AC BT ed MT (fino a 10 kV) √ Motore DC BT (mediamente 500V) Nei motori DC la vicinanza delle lamelle del collettore non permette la costruzione di motori con tensioni nominali elevate. Eccezionalmente, nel settore ferroviario, si arriva a 4000V con motori speciali. Impianti Navali B - 2013 55 Caratteristiche elettromeccaniche Risposta ”Elettrica” Motore AC Motore DC Maggiore √ Inferiore Nei motori AC la costante di tempo elettrica è molto bassa, in quanto la variazione di corrente, e quindi di coppia, è limitata dalla sola induttanza di dispersione degli avvolgimenti statorici. Nei motori DC invece la presenza del collettore inserisce un ritardo “meccanico” difficilmente quantificabile. Impianti Navali B - 2013 56 Caratteristiche elettromeccaniche Rendimento Per capire il rendimento delle due tipologie di motori (convertitori esclusi) analizziamo le tabelle proposte dal libro “Mario Pezzi - Macchine Elettriche” ed i rendimenti indicati per i motori Asincroni e DC di ABB : Potenza Motore AC Motore DC 1 kW 80% 75% 10 kW 87% 77% 50 kW 94% 84% 100 kW 95% 90% 350 kW 96% 92% 97% 93% 1 MW Impianti Navali B - 2013 57 Caratteristiche elettromeccaniche Si deduce quindi che per il rendimento : Motore AC Ottimo Motore DC √ Buono NOTA :la tabella non comprende i motori AC ad alta efficienza standardizzati per i costruttori Europei dal consorzio CEMEP . Impianti Navali B - 2013 58 Considerazioni finali Costi Motore AC Motore DC Modesto Elevato Inverter Vettoriale AC Elevato Convertitore DC Elevato Conclusioni Il motore asincrono trifase a gabbia di scoiattolo si dimostra vincente su tutti i fronti. I lati positivi del motore AC, del resto, sono già noti : è affidabile, compatto, economico, funziona alla tensione di rete, e non necessita di manutenzione. Impianti Navali B - 2013 59 Considerazioni finali Sul mercato sono disponibili centinaia di modelli di motori asincroni, spesso a pronta consegna, e questo consente un vantaggio non trascurabile sui motori DC : si evita di tenere a magazzino motori di scorta per far fronte ad un eventuale guasto. Le prestazioni dei moderni azionamenti AC, infine, realizzati con gli inverter vettoriali, talvolta superano le prestazioni di quelli realizzati con motori DC. Questo elemento, unito a tutti i vantaggi evidenziati per il solo motore AC, dimostra come sia ormai superfluo utilizzare gli azionamenti DC, i quali già oggi sono relegati ad una ristretta nicchia di mercato. Impianti Navali B - 2013 60