COMUNE DI GROSSETO
PROGETTO PER L’AMMODERNAMENTO E
POTENZIAMENTO DELLA CENTRALE
OPERATIVA DEL COMANDO POLIZIA
MUNICIPALE DI GROSSETO
PROGETTO ESECUTIVO
CAPITOLATO GENERALE
PARTE PRESTAZIONALE
PROGETTISTA:
ing. Franco Fabbriciani
F GF
FGF engineering srl
Via Monte Falco, 31
52100 Arezzo
RIFERIMENTO ELABORATO:
Via Monte Falco, 31 - 52100 Arezzo
DATA:
APRILE 2004
REVISIONE 1
DATA:
02-B
REVISIONE 2
DATA:
INDICE
1.
INTRODUZIONE .............................................................................................. 3
1.1.
AFFIDABILITA’ DEL SISTEMA ........................................................................ 3
1.2.
ESPANDIBILITA’ DEL SISTEMA ..................................................................... 3
1.3.
MANUTENIBILITA’........................................................................................... 3
1.4.
PRESCRIZIONI E NORMATIVA DI RIFERIMENTO ........................................ 4
2.
COMPONENTI DEL SISTEMA ........................................................................ 5
2.1.
SISTEMA DI VISUALIZZAZIONE..................................................................... 5
2.1.1. VIDEOWALL ......................................................................................... 5
2.1.2. APPARATO CONTROLLER ................................................................. 6
2.2.
SISTEMA
DI
LOCALIZZAZIONE
PATTUGLIE
E
GESTIONE
DEGLI
INTERVENTI .................................................................................................... 8
2.2.1. POSTAZIONE CENTRALE ................................................................... 8
2.2.2. MEZZO MOBILE ................................................................................. 13
2.3.
SISTEMA DI REGISTRAZIONE AUDIO......................................................... 15
2.4.
ARREDI.......................................................................................................... 17
2.4.1. PARETE ATTREZZATA ...................................................................... 18
2.4.2. CONTROSOFFITTO ........................................................................... 20
2.5.
INFRASTRUTTURE E IMPIANTI ................................................................... 20
2.5.1. INFRASTRUTTURE ............................................................................ 20
2.5.2. IMPIANTO ELETTRICO ...................................................................... 21
2.5.3. IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO .................................................. 24
2.5.4. RETE LOCALE.................................................................................... 26
2.6.
POSTAZIONI DI LAVORO E APPARATI DI RETE ........................................ 29
2.6.1. Personal Computer.............................................................................. 29
2.6.2. Personal Computer portatile................................................................ 30
2.6.3. Switch.................................................................................................. 30
2.6.4. Stampante di rete ................................................................................ 31
2.6.5. Computer Switch ................................................................................. 32
3.
COLLAUDO DEL SISTEMA .......................................................................... 33
3.1.
MODALITA’ OPERATIVE............................................................................... 33
3.2.
ADEMPIMENTI DELL’IMPRESA APPALTATRICE........................................ 34
3.3.
DETERMINAZIONE DEL CAMPIONE DA SOTTOPORRE AL COLLAUDO . 34
1
3.4.
CRITERI DI ACCETTAZIONE E DI RIFIUTO DEL COLLAUDO .................... 34
3.5.
MISURE ED ISPEZIONI VISIVE DI COLLAUDO ........................................... 35
3.5.1. IMPIANTO ELETTRICO ...................................................................... 35
3.5.2. IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO .................................................. 40
3.5.3. RETE LOCALE.................................................................................... 41
3.5.4. SISTEMA
DI
LOCALIZZAZIONE
PATTUGLIE
E
GESTIONE
INTERVENTI ....................................................................................... 41
3.5.5. SISTEMA DI REGISTRAZIONE AUDIO.............................................. 42
3.5.6. SISTEMA DI VISUALIZZAZIONE........................................................ 42
2
1. INTRODUZIONE
Nel seguito sono elencate le caratteristiche peculiari della Centrale Operativa, degli
impianti e dei sistemi implementati, come il sistema di localizzazione delle pattuglie e
gestione degli interventi della Polizia Municipale e del videowall presente nella sala.
1.1.
AFFIDABILITA’ DEL SISTEMA
Il progetto richiede, come requisito fondamentale, che l’affidabilità del sistema sia
garantita a tutti i livelli, dagli arredi agli impianti, dalla componentistica elettronica che
equipaggia i sistemi di posizionamento satellitare e la stazione centrale agli
applicativi software del centro di controllo, dal cablaggio ai dispositivi di rete,
dall’apparato di visualizzazione al sistema di controllo.
1.2.
ESPANDIBILITA’ DEL SISTEMA
La proposta deve garantire la possibilità di ampliamento della rete di pattuglie
localizzate con l’inserimento di sistemi di posizionamento satellitare, l’aumento di
posti operatore, l’espandibilità in termini di aumento dei canali radio gestibili da
centrale (fino a quattro), la possibilità di integrazione di apparati come lettori di smartcard a bordo delle pattuglie stesse, nonché la possibilità di ampliamento del sistema
di visualizzazione, in termini sia del numero di moduli del display wall che del relativo
sistema di controllo.
1.3.
MANUTENIBILITA’
La realizzazione delle infrastrutture, del cablaggio, delle predisposizioni, degli
accessi e degli impianti deve essere eseguita in modo da garantire l’esercizio e la
manutenibilità dei sistemi che andranno a popolare la Centrale Operativa.
Tenendo presente la funzione strategica svolta dalla centrale operativa, l’importanza
all’interno di questa del sistema videowall e la necessità di una operatività full time, la
soluzione deve garantire disponibilità all’intero sistema e quindi prevederne una
attenta strategia di manutenzione.
Ciascun apparato del sistema di localizzazione satellitare deve essere dotato di un
modulo o di un circuito in grado di eseguire la funzionalità di diagnosi dell’intero
3
apparato e l’autodiagnosi stessa. Al centro di gestione è demandata la funzione di
interrogazione e di acquisizione degli stati di funzionamento degli apparati periferici.
La diagnostica deve poter essere effettuata con continuità ed in tempo reale, in modo
da garantire l’immediata individuazione di ogni malfunzionamento.
1.4.
PRESCRIZIONI E NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Il sistema deve essere realizzato a perfetta regola d’arte.
Tutte le apparecchiature costituenti il sistema oltre alle specifiche nel seguito
illustrate, devono possedere la marcatura CE e rispettare:
•
le Norme CEI;
•
la Norma ETS 300-339 sulla compatibilità elettromagnetica – EMC;
•
tutte le Norme, i Decreti e le Leggi dello Stato ad esse inerenti;
•
tutte le normative di riferimento relative alla categoria di appartenenza.
4
2. COMPONENTI DEL SISTEMA
La fornitura si compone dei seguenti sistemi:
1. Sistema di visualizzazione (videowall);
2. Sistema di localizzazione delle pattuglie e gestione degli interventi;
3. Sistema di registrazione audio;
4. Rete locale (cablaggio, postazioni di lavoro e apparato attivo di rete)
5. Arredi
6. Infrastrutture e impianti elettrico e di condizionamento.
2.1.
SISTEMA DI VISUALIZZAZIONE
Il sistema di visualizzazione si deve basare sulla tecnologia di retropriezione DLP e
comporsi di un display wall per la visualizzazione e di un apparato controller in grado
di gestire varie tipologie di sorgenti video, pilotare il dispositivo di visualizzazione e
controllarlo in tutte le funzionalità.
2.1.1. VIDEOWALL
Il videowall deve avere una architettura a matrice che prevede cubi da 50”, ciascuno
con risoluzione nativa di 1024 x 768 pixel (XGA), disposti su 2 righe per 2 colonne in
modo da realizzare una area di visualizzazione formata da 2048 x 1536 pixels e delle
dimensioni di circa 2 m x 1,5 m (lxa). Ciascun cubo deve essere composto da un
retroproiettore e uno schermo.
Il retroproiettore deve avere le seguenti caratteristiche minime:
risoluzione:
1024 x 768 pixel
luminosità:
550 Ansi Lumen
contrasto:
1000:1
uniformità luminosa:
> 95%
DMD:
0.7”;
DMD MTBF
100.000 ore;
durata delle lampade:
6.000 ore per lampada;
durata della ruota di colore:
60.000
livello di rumore:
< 40dB
5
Lo schermo deve avere le seguenti caratteristiche minime:
misura:
50”;
bordi:
senza bordi
distanza tra due schermi adiacenti
< 0,8 mm
angolo di visone laterale:
> 160°
angolo di visione verticale:
> 160°
Ogni cubo deve installare due lampade (una master ed una slave) in ridondanza una
dell’altra. Deve essere possibile:
•
tenere accese entrambe le lampade, in questo caso quando la lampada master si
guasta entra in funzione immediatamente l’altra, oppure utilizzarle entrambe in
momenti diversi per allungarne la vita.
•
Tenere la lampada master accesa e la slave spenta, in questo caso quando la
lampada master si guasta in pochi secondi la lampada slave deve accendersi
automaticamente.
I cubi dovranno essere installati su una struttura base in alluminio munita di ruote.
Tale struttura deve avere un altezza pari a 1,15 m e deve essere tamponata nella
parte frontale e laterale con pannelli della stessa finitura degli arredi e di colore da
concordare con la committenza e/o la D.L.
2.1.2. APPARATO CONTROLLER
L’unità di controllo deve prevedere la gestione di sorgenti RGB e l’altra le
applicazioni LAN. In particolare la soluzione proposta consentirà da subito la
visualizzazione di almeno due segnali RGB.
Dovranno essere visualizzate finestre con applicazioni come ad esempio network
management, cartografia, sistemi di monitoraggio ambientale ecc, sulle quali si dovrà
poter sovrimporre delle altre finestre contenenti video provenienti da telecamere
poste in rete.
Il controller deve essere in grado di visualizzare applicazioni basate sul sistema
operativo Microsoft Windows 2000/XP o X-WINDOW (Linux) e deve operare
attraverso una connessione di rete locale (LAN) in cui il protocollo di comunicazione
è TCP/IP.
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Ciascun operatore deve poter interagire, nel modo consentitogli dal gestore del
sistema, senza doversi muovere dalla sua postazione di lavoro.
Le funzioni sopradescritte saranno svolte da moduli software specifici. Mediante
questi software devono poter essere definite delle configurazioni comprendenti
qualsiasi tipo d’informazione visualizzabile sul videowall, dovranno poter essere
memorizzate, richiamate manualmente o associandole ad eventi, protette da
eventuali modifiche volute o accidentali, permettendo un completo controllo dell’area
visualizzata.
Il videowall deve poter essere controllato e gestito tramite la tastiera ed il mouse
collegato direttamente al controllore e con modulo software specifico mediante la
tastiera ed il mouse locale da qualsiasi computer Microsoft Windows NT/2000/XP
collegato sulla stessa rete LAN del controllore grafico. Quindi gli operatori devono
poter intervallare operazioni sul sistema locale e sul videowall in maniera
estremamente semplice. Qualora fosse necessario devono poter utilizzabili dei criteri
di protezione.
Il controllore grafico dovrà avere preinstallato Microsoft Windows 2000/XP; in questo
modo il videowall si presenterà come un sistema Windows 2000/XP con uno
schermo di dimensioni e risoluzione pari al numero dei moduli utilizzati. Tutte le
applicazioni potranno essere utilizzate e visualizzate sull’intera parete video.
Il centro di controllo deve quindi prevedere la fornitura dei software di base come il
sistema operativo, i servizi di comunicazione e networking, la gestione del database
e tutti gli applicativi specifici per la gestione del sistema in tutte le sue funzionalità. La
fornitura deve completarsi con licenze necessarie all’attivazione della postazione
operatore.
Il software di gestione del sistema deve essere unico e consentire la gestione delle
sorgenti LAN e RGB tramite un'unica interfaccia client-server. Tramite lo stesso
software deve essere possibile diagnosticare e risolvere tutte le problematiche come
colore, geometria e parametri dell’immagine. A tale proposito il controllore grafico
deve essere equipaggiato con due ingressi RGB.
Il controller deve garantire affidabilità al sistema, offrire possibilità di espansione.
7
I requisiti minimi del controllore sono:
•
processore Intel Pentium IV a 3 GHz con Hyperthreading o equivalente
•
memoria RAM 512 MB con possibilità di espansione fino a 1 GB;
•
HDD 40 GB;
•
DVD-ROM;
•
Floppy disk 3.5”;
•
schede di rete 10/100/1000 Mbps;
•
tastiera e mouse;
•
formato rack;
•
possibilità di alimentatore ridondato.
2.2.
SISTEMA
DI
LOCALIZZAZIONE
PATTUGLIE
E
GESTIONE
DEGLI
INTERVENTI
2.2.1. POSTAZIONE CENTRALE
Il centro di controllo deve prevedere un server dotato di idonei strumenti software per
la gestione e localizzazione delle pattuglie della Polizia Municipale, nonché la
gestione degli interventi.
Il centro di gestione e controllo deve permettere le seguenti funzionalità minime:
•
Visualizzazione delle pattuglie su una mappa del territorio municipale;
•
Scambio brevi messaggi di testo con le pattuglie;
•
Individuazione dello stato di ogni singola pattuglia;
•
Visualizzazione dei nomi degli agenti delle pattuglie;
•
Gestione delle chiamate di emergenza;
•
Colloquio radio con le pattuglie;
•
Diagnostica.
Le caratteristiche tecniche minime della postazione server devono essere le
seguenti:
•
CPU Intel Pentium Xeon 3,06 MHz (con possibilità di installare una seconda
CPU)
•
1024 MB DDR 2100 SDRAM
•
2 Hard Disk 72,8 GB RAID 1 SCSI Hot Plug
8
•
Scheda Video 32 MB
•
Scheda Rete 10/100/1000 Mbps
•
Lettore CDROM
•
2 alimentatori hot plug (1+1 ridondante)
•
Tastiera cordless e mouse ottico cordless, colore nero
•
Formato rack, colore nero
•
Monitor LCD 15” colore nero/argento
•
Masterizzatore DVD esterno.
•
Microsoft Windows 2003 Server
La fornitura deve essere completa di hardware, software e licenze necessarie
all’attivazione dell’intero sistema. A questo proposito la soluzione proposta deve
prevedere postazioni per due operatori ed un supervisore e deve consentire la
remotizzazione della parte gestionale relativa agli interventi in un ambiente LAN (n.1
postazione presso l’ufficio del Dirigente-Comandante).
Deve essere prevista la fornitura e posa in opera di un nuovo apparato radio
(ripetitore completo di antenna e di tutti gli accessori necessari per la sua corretta
messa in opera), da installare presso la Centrale Operativa, contrassegnato dalle
medesime caratteristiche di quelli previsti per le pattuglie.
Il sistema proposto, per eventuali sviluppi futuri, non deve presentare limitazioni
rispetto al numero dei veicoli ne tanto mento rispetto al territorio da localizzare.
2.2.1.1.
Principali funzionalità del sistema di gestione per il traffico radio
Le caratteristiche e le funzioni principali del sistema di gestione devono essere le
seguenti:
•
Anagrafica generale utenti (codice apparato, nome utente, ecc.).
•
Anagrafica messaggi precodificati con codice e messaggio in chiaro (minimo 100
messaggi).
•
Registrazione e storico di tutte le chiamate in transito, messaggi precodificati,
trasferimento di file e messaggi a testo variabile.
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•
Archivio storico (con indicazione del tipo di dato) con interrogazione e stampa dei
dati storici nelle varie modalità (per data, per utente, per codice, ecc.).
•
Trasmissione e ricezione di messaggi a testo variabile (dispacci) con le
apparecchiature fisse, mobili e portatili.
•
Importazione e esportazione dei dati in formato DBF.
•
Ricerca dei dati presenti nei databases anche durante il normale funzionamento
della centrale.
•
Visualizzazione equipaggi in servizio e fuori servizio.
•
Invio di messaggi precodificati o testo libero dalla centrale con funzione di
conferma lettura ed invio messaggi ‘nascosti’.
2.2.1.2.
Principali
funzionalità
del
sistema
di
gestione
per
la
radiolocalizzazione
Le caratteristiche e le funzioni principali del modulo di radiolocalizzazione devono
essere le seguenti:
•
Possibilità di visualizzazione della schermata del traffico radio e della cartografia
su un unico schermo.
•
Visualizzazione contemporanea di almeno 5 cartine con diversi livelli di zoom e
con associazione di veicoli diversi ad ogni singola cartina.
•
Ricostruzione da storico del percorso effettuato da uno o più veicoli.
•
Calcolo della distanza dei veicoli operativi da un punto qualsiasi della mappa in
modo da ottimizzare e facilitare il lavoro dell’operatore sia nei casi di routine che
in possibili casi di emergenza.
•
Chiamata e visualizzazione del mezzo più vicino ad un punto selezionato
dall’operatore su monitor per diminuire i tempi di intervento per l’operatore e
supportarlo nelle decisioni operative.
•
Facile riconoscimento dei mezzi/operatori in attività sul territorio.
•
Posizionamento automatico della cartografia all’arrivo di ogni posizione inviata dai
veicoli in modo estemporaneo o su polling della Centrale.
•
Interrogazione programmata di tutti i mezzi mediante un polling impostabile ed
intelligente in modo compatibile con l’utilizzo del canale.
10
•
Invio dei dati riguardanti la posizione dell’apparato ogni volta che l’utente parla ed
in particolare al rilascio del PTT.
•
Il sistema deve essere in grado di localizzare i veicoli della flotta dei vari comandi
sfruttando l’apparato radio senza dover ricorrere ad apparati/terminali esterni. I
messaggi di testo/stati, nonché la localizzazione dovrà essere garantita dallo
stesso apparato. Il fornitore deve essere in grado di essere in possesso della
tecnologia necessaria per l’implementazione del sistema di radiolocalizzazione
per gli apparati portatili e di essere produttore certificato dalla casa costruttrice di
detti apparati.
2.2.1.3.
Principali funzionalità del software della gestione degli eventi
Il sistema deve essere dotato di un software di gestione degli eventi che deve
rispondere alle seguenti caratteristiche minime:
•
Deve operare in ambiente Microsoft con sistemi operativi Windows 98, Me, NT,
2000, XP.
•
Deve essere Client/Server.
•
Deve essere stato sviluppato in ottica OBJECT ORIENTED sia in termini di
sviluppo che in termini di interfaccia utente
•
Il numero dei PC (postazioni operatore) è variabile ed è scalabile (ampliabile a
seconda delle esigenze previste in futuro);
•
Il numero degli operatori è indefinito. Può aumentare da 1 ad un numero definito
dalle reali esigenze del comando e deve essere predisposto per l’eventuale
implementazione per l’utilizzo consortile;
•
Consente l’operatività di più operatori contemporaneamente sullo stesso canale
radio sia ordinari che di pronto intervento;
•
Al sistema si accede con un sistema di controllo dell’accesso garantito da
password che definiscono il livello dell’operatore, limitandone le funzionalità sulla
base di discriminanti fissate dal comando;
•
Deve consentire la personalizzazione dell’interfaccia utente, adattando il sistema
all’utilizzo dello specifico operatore;
•
Deve consentire una remotizzazione ed un’operatività interna al comando su rete
Lan con protocollo TCP/IP;
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•
Deve essere in grado attraverso un’interfaccia semplice ed intuitiva, di registrare,
catalogando secondo il tipo e la sottospecie, la località, l’ora, il richiedente, ecc..,
le richieste d’intervento effettuate dalla cittadinanza;
•
Inoltre, il centralinista o l’operatore radio deve disporre di uno stradario on-line
associato ad una mappa del territorio ove opera la Polizia Municipale ed una
rubrica ove ritrovare recapiti e numeri utili.
•
Grazie alle informazioni introdotte nella banca dati così costituita il software
predispone automaticamente il Brogliaccio Elettronico ed il registro degli interventi
effettuati in una giornata o in un periodo di osservazione. Il tutto dopo la sua
visualizzazione può essere stampato con Word e messo agli atti;
•
Deve inoltre predisporre stampe di elenchi prodotti sempre in Word, utili a
rispondere ad interrogazioni da parte di chiunque, rispetto alla qualità del servizio
reso o ad una specifica problematica che si evidenzia nell’ambito territoriale di
competenza;
•
Deve essere già predisposto per l’eventuale e successiva implementazione per
l’utilizzo associazionistico e consortile.
•
Il sistema deve essere dotato di un modulo grafico per l’analisi statistica con
funzionalità di esportazione dati per l’aggregazione con informazioni provenienti
da altre banche dati, utile per le verifiche a fine esercizio, rispetto all’attività svolta
da un comando di Polizia Municipale.
•
Il risultato delle analisi statistiche sui dati introdotti permette di razionalizzare i
servizi, ‘tagliandoli’ secondo le esigenze della cittadinanza, evidenziando:
•
le richieste più frequenti, e la loro collocazione sul territorio;
•
gli orari di ‘punta’ delle richieste;
•
i tempi di risposta;
•
e quanto altro possa servire a migliorare il servizio da prestare.
•
Il modulo è in grado di produrre grafici e dati, esportabili in Microsoft Excel, per
ulteriori elaborazioni legate a specifiche esigenze.
•
L’accesso al sistema è consentito secondo limitazioni definite da livelli d’utenza.
•
Deve essere dotato di un modulo di gestione delle password che consente
all’AMMINISTRATORE del sistema di definire vari livelli d’utenza, per essere in
grado di proteggere i dati e la stessa banca delle informazioni introdotte,
seguendo le disposizioni introdotte dalla legge sulla tutela dei dati personali.
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•
Il sistema deve essere predisposto per l’integrazione con i più comuni sistemi
gestionali per i comandi di polizia municipale, per una migliore e più funzionalità
votata alla ricerca delle informazioni e del reperimento di atti relativi all’attività
svolta dal comando. In sede di valutazione sarà considerato il grado di
interazione che dovrà essere certificato da i produttori di software già presente
preso il comando.
•
Dalla stessa consolle è possibile inviare messaggi a testo libero verso le pattuglie
e le portatili, garantendo l’invio del reclamo senza doverne ripetere la digitazione,
dalla scheda di reclamo.
•
Dovranno essere indicate e saranno oggetto di valutazione eventuali integrazioni
con applicativi software già esistenti sul mercato e/o di propria realizzazione atti a
poter consentire la realizzazione di un progetto più completo.
•
Deve consentire l’invio automatico di segnalazione ad altri enti o altre
comunicazioni ad uffici interni o a organi esterni attraverso un sistema di invio email integrato al software del brogliaccio elettronico;
•
Deve consentire con un modulo separato, la creazioni di modelli fax o documento
da poter creare direttamente dalla gestione eventi per effettuare comunicazioni ad
altri enti o organi interni.
2.2.2. MEZZO MOBILE
La fornitura deve essere composta di nuovi apparati radio equipaggiati con un
sistema di posizionamento GPS. Il nuovo apparato radio deve sostituire quello
attualmente installato nelle autovetture, mentre per quanto riguarda i motoveicoli e le
pattuglie appiedate devono essere previsti degli apparecchi portatili.
Il mezzo mobile così equipaggiato deve permettere le seguenti funzionalità minime:
•
Scambio brevi messaggi di testo con la centrale;
•
Colloquio radio con la centrale;
•
Diagnostica.
Equipaggiamento delle autovetture
Ricetrasmettitore sintetizzato veicolare remotizzato operante in banda VHF/UHF su
255 canali a 12,5 e/o 25KHz, potenza di uscita R.F. programmabile da 1 a 25W,
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dotato di 7 tasti funzione programmabili, tasti di scorrimento menu, tastiera
alfanumerica, display 4x14 caratteri e completo di:
•
Antenna veicolare ¼ VHF/UHF con stilo in acciaio, galletto di fissaggio, 5 m di
cavo RG58;
•
Cavo di alimentazione 13,2 V.c.c. e connettore;
•
Microfono con cavo spiralato, connettore e clip di aggancio;
•
Supporto frontalino di comando con altoparlante e staffa di fissaggio;
•
Cavo di 5mt. per l’interconnessione tra frontalino e corpo radio;
•
Staffa di fissaggio del corpo radio orientabile verticalmente;
•
Manuale d’uso.
•
Modulo per gli apparati terminali, per la ricezione di messaggi liberi di testo inviati
dalla Centrale con conferma di lettura e/o visualizzazione privata, invio di
messaggi di stato per la visualizzazione in chiaro in centrale.
•
Ricevitore GPS 12 canali incorporato nel ricetrasmettitore per la trasmissione in
Centrale dei dati di posizione, allarmistica e telemetria.
•
Gli apparati devono possedere le seguenti caratteristiche ambientali:
o Temperatura operativa -20°C4 +50°C
o Umidità 95%
Equipaggiamento dei motoveicoli e pattuglie appiedate
Ricetrasmettitore sintetizzato portatile operante in banda VHF/UHF su 255 canali a
12,5 e/o 25KHz, potenza di uscita R.F. programmabile da 1 a 4W, 3 tasti funzione
programmabili, tasto per chiamata d’emergenza, tasti di scorrimento menu, tastiera
alfanumerica, display 14 caratteri e completo di:
•
Antenna in gomma;
•
Batteria ricaricabile al NiMH alta capacità (8h a 4W);
•
Clip di aggancio a cintura;
•
Manuale d’uso.
•
Modulo aggiuntivo per gli apparati terminali per le seguenti funzionalità:
•
Ricezione dei messaggi liberi di testo inviati dalla Centrale con conferma di lettura
e/o visualizzazione privata;
•
Invio di messaggi di stato per la visualizzazione in chiaro in Centrale.
14
•
Microfono altoparlante remoto con ricevitore e antenna GPS integrati per apparati
terminali.
•
Caricabatteria rapido da rete per apparati terminali composto da:
o Base di alloggiamento apparato con batteria o solo batteria;
o Trasformatore da rete 220V.c.a. 50Hz con cavo e spina di alimentazione
per la base di ricarica.
o Manuale d’uso.
•
Gli apparati devono possedere le seguenti caratteristiche ambientali:
o Temperatura operativa -20°C4 +50°C
o Umidità 95%
Inoltre deve essere prevista la sostituzione completa dell’attuale ponte radio con uno
di nuova fornitura in opera. Il nuovo ponte radio deve essere pienamente compatibile
con i nuovi apparati radio.
2.3.
SISTEMA DI REGISTRAZIONE AUDIO
Il sistema di registrazione digitale deve consentire la configurazione da un minimo di
4 ad un massimo di 32 ingressi analogici o digitali, anche in modalità mista.
L’apparato deve registrare per mezzo di uno o più drive DVD di ultima generazione
impiegando supporti a disco ottico DVD-RAM a doppio lato (9,4 Gbytes) in grado di
garantire al sistema una capacità complessiva di almeno 4800 ore totali di
archiviazione. I supporti ottici devono consentire inoltre l’accesso in tempo reale a
tutte le registrazioni in corso o già memorizzate garantendo una riscrivibilità
superiore alle 1000 volte. La modalità di archiviazione deve poter essere configurata
in modalità sequenziale, parallela o autociclica.
Deve prevedere una memoria tampone a stato solido con capacità di almeno 5
ore/64 MB DRAM che consenta la sostituzione del DVD saturo di dati, l’inserimento
di altri DVD archiviati per operazioni di riascolto, l’accensione e lo spegnimento del
sistema senza procedure di shut down.
Per garantire sicurezza al sistema l’archiviazione dei dati deve essere eseguita in
maniera criptata e il server deve prevedere un blocco hardware a chiave per
impedire l’espulsione dei supporti.
15
Il sistema deve basarsi su una struttura di tipo client-server. Il server, pur rimanendo
autonomo nella fase di registrazione, deve prevedere uno o più collegamenti su rete
locale Ethernet, fino a 16 contemporaneamente, per la gestione delle funzionalità
registrazione e riascolto, configurazione, gestione manager e controllo di uno o più
server di registrazione. Tale connessione deve potersi limitare ad un solo Personal
Computer client anche via porta seriale. Il software di gestione deve operare in
ambiente Windows 2000/XP. Gli accessi alle funzionalità del sistema devono essere
sottoposti ad account e password personalizzabili con possibilità di impostare
limitazioni che possono consentire ad esempio la sola attività di ricerca e riascolto su
un solo canale, la sola manutenzione, la semplice gestione dell’archivio DVD-RAM.
In fase di riascolto devono essere disponibili le funzionalità di variazione velocità
replay (-50%/+200%) senza cambio tono, l’impostazione della funzione shuttle
automatico per il riascolto ripetuto di un particolare tratto della conversazione o di
una sola parola, il salvataggio del file su hard disk del personal computer in formato
“.wav”.
La soluzione deve essere predisposta per poter implementare la completa
ridondanza del sistema prevedendo due server di registrazione configurati in
modalità Master/Slave.
Inoltre il sistema deve possedere le suguenti caratteristiche:
•
Possibilità di essere installato a rack 19”.
•
Registrazione automatica delle comunicazioni.
•
Registrazione di tutte le comunicazioni in fonia tra operatori di centrale, tra
centrale e terminali, tra terminali e centrale, tra terminale e terminale
•
La ricerca delle registrazioni deve poter essere eseguita per data e ora, nome o
numero di telefono del chiamante/chiamato se disponibile, la durata della
conversazione ed altri ancora.
•
Controllo dell'unità tramite semplici tasti funzione ed un chiaro display.
•
Connessione ad un PC (su cui è installato un’idoneo software applicativo) tramite
rete locale e TCP/IP, oltre che tramite porta RS-232, per la gestione centralizzata
delle registrazioni.
•
Funzionalità di Segreteria Telefonica.
16
•
Disponibilità dittafono o registratore ambientale.
•
Possibilità di essere connesso direttamente a linee telefoniche analogiche, digitali
ISDN o su interni di centralino (BCA).
•
Possibilità di utilizzarlo anche come telefono con cuffia.
2.4.
ARREDI
Devono essere poste in opera due postazioni operatore (console) in sala controllo
ed una postazione di supervisione in sala tecnologica. Le soluzioni che dovranno
essere adottate per le postazioni di lavoro dovranno essere mirate ad incontrare le
esigenze di comfort ergonomico e di efficienza necessarie per le attività connesse a
questa particolare destinazione d’uso, tenendo conto delle modalità di lavoro e delle
normative del settore.
I materiali di arredo dovranno essere realizzati con colori tali da evitare forti contrasti
di luminosità con l’ambiente circostante e le finiture delle superfici dovrà essere tale
da evitare forti riflessi di luce. Le postazioni di lavoro operative dovranno avere
caratteristiche ergonomiche ed in particolare dovranno essere fornite:
•
tre scrivanie ognuna con le seguenti caratteristiche minime:
o due di dimensioni: lunghezza 120 cm, profondità 100 cm e altezza 75cm
(postazioni operatore);
o una di dimensioni: lunghezza 175 cm, profondità 100 cm e altezza 75 cm
(postazione di supervisione);
o struttura portante metallica;
o vano per l’alloggiamento dei personal computer con pannelli asportabili;
o piano di lavoro regolabile in altezza;
o piano per monitor regolabile in altezza;
o pannello posteriore apribile per favorire le operazioni di manutenzione dei
personal computer;
o canalina passacavi sotto il piano di lavori
o le due scrivanie in sala di controllo dovranno essere raccordate tra loro
mediante un angoliera realizzata con il medesimo materiale delle scrivanie
stesse. Tale raccordo dovrà formare un anglo di 15°.
•
tre poltrone direzionali di modello conforme al DL 626/94 in grado di consentire
una
totale
adattabilità
personalizzando
la
seduta
alle
caratteristiche
17
dell'utilizzatore, di facile utilizzo e movimento, confortevole e studiata per
prevedere una corretta distribuzione dei carichi corporei. Le poltrone dovranno
essere rivestite con tessuti traspiranti ed ignifughi.
Dovranno essere forniti due mobili, su ruote e con due ripiani, delle dimensioni di
lunghezza 60 cm, profondità 80 cm e altezza 75cm. Infine dovranno essere fornite
due cassettiere, munite di ruote con cassetto porta cancelleria, delle dimensioni
lunghezza 43 cm, profondità 58 cm e altezza 62,5 cm.
I colore degli arredi (tavoli, cassettiere, sedie, ecc.), dovrà essere concordato con la
committente e/o la D.L. durante la redazione del progetto di dettaglio a cura
dell’impresa.
2.4.1. PARETE ATTREZZATA
Deve essere posta in opera una parete mobile delle dimensioni di mm 2400x2400
circa in corrispondenza della parete posta tra la Centrale Operativa e la Sala
Controllo. La parete mobile dovrà avere le seguenti caratteristiche minime:
Struttura portante
Tutta la struttura interna della parete deve essere realizzata con profili in acciaio
zincato.
Montanti verticali
I montanti verticali, elementi strutturali della parete, devono avere una sezione
opportunamente sagomata con misure esterne non superiori a 60 x 30 mm. ed uno
spessore di 1,5 mm.
Tra i montanti ed i profili fermavetro, dovranno essere posti, in fase di montaggio,
guarnizioni in materiale plastico con funzione antivibrante.
I montanti dovranno avere una serie di asolature che permettano il passaggio di
eventuali impianti.
Profili orizzontali – inferiore e superiore
I profili orizzontali (1,2 mm. di spessore) hanno una sezione ad U. Sono posti sia a
pavimento che a soffitto e devono essere fissati con viti e tasselli.
18
Essi sono rivestiti con profili in alluminio, di colore da definire con la committenza e/o
la D.L. con funzione acustica ed estetica.
Traversi orizzontali
La traversa orizzontale del vetro, delle finiture e materiali identici ai profili superiori e
inferiori, ha anche la funzione di traverso di collegamento ed irrigidimento della
struttura.
Modulazione
La modulazione della parete dovrà essere di mm1600x2400 (circa), per la parte
vetrata fissa e mm 800x2400 (circa) per la parte apribile ad anta.
Spessore
La parete deve avere una sezione massima di mm100
Vetri
La
parte
vetrata
è
realizzata
con
vetro
di
cristallo
temperato,
montato
perimetralmente su un telaio in alluminio di colore da definire con la committenza e/o
la D.L.
I profili in alluminio devono essere dotati di guarnizioni di tenuta in PVC che
permettano il bloccaggio dei vetri. Il loro fissaggio ai montanti strutturali della parete
sarà effettuato con ganci e squadrette in acciaio.
Porta
La porta dovrà essere del tipo ad una anta apribile di 90°, delle dimensioni di
mm800x2100 (circa), realizzata in cristallo temperato di spessore 10 mm. Il telaio
portante della porta sarà un profilato in alluminio di colore da definire con la
committenza e/o la D.L.
La porta sarà fissata allo stipite mediante due cerniere in alluminio a vista di colore
da definire con la committenza e/o la D.L.
La porta deve essere fornita con maniglia di apertura del tipo e colore da definire con
la committenza e/o la D.L.
19
2.4.2. CONTROSOFFITTO
Il controsoffitto sarà costituito da:
•
Pannelli piani del tipo acustico decorativo con resistenza al fuoco di 180 min,
idonei per essere installati in ambienti ad alto tasso di umidità, realizzati con fibre
minerali selezionate disposte a strati incrociati e trattate in forno ad alta
temperatura; avranno dimensioni modulari 60x60 cm e spessore minimo di 25
mm; la superficie in vista finita di colore bianco. I pannelli saranno montati su
orditura di sostegno costituita da profilati a T in acciaio zincato verniciati a forno di
colore bianco, posti in vista a formanti un reticolo delle dimensioni dei pannelli,
ancorati alle strutture portanti mediante tiranti rigidi regolabili in tondini di acciaio
zincato del diametro di 4 mm con molla; forniti di speciale coprifilo perimetrale in
profilato di alluminio di adeguata sezione anodizzato o verniciato.
•
Pannelli grigliati in alluminio preverniciati preassemblati montati ad incastro del
tipo a maglia quadrata, a lamelle differenziate o cellulare con elementi grecati, di
colore bianco, ancorati alla struttura soprastante mediante pendinatura rigida ad
una distanza non maggiore di 60 cm, compresa la stessa struttura metallica e i
profili perimetrali.
La disposizione e la quantità dei pannelli per ogni tipologia di finitura sarà definita in
accordo con la committente e/o la D.L..
2.5.
INFRASTRUTTURE E IMPIANTI
2.5.1. INFRASTRUTTURE
2.5.1.1.
Canalizzazione
La canalizzazione da fornire sotto pavimento flottante sarà del tipo in PVC
autoestinguente 70x30 mm a singolo, completa di pezzi speciali quali curve di
raccordo piane, derivazioni ad incrocio, derivazioni a T, giunti inclinati.
La canaletta sarà fornita in configurazione doppia da installare in affiancamento, in
modo da creare una canalizzazione separata per i cavi energia ed una per i cavi dati.
20
2.5.1.2.
Tinteggiatura
Prima dell'esecuzione di qualsiasi opera di tinteggiatura, le superfici da trattare
dovranno essere oggetto, adeguatamente a ciascun tipo, di una idonea ed accurata
preparazione.
L'Impresa ha l'obbligo di eseguire campioni per i vari tipi di finiture per la verifica della
rispondenza dei colori a quelli di progetto. Le mani dovranno essere date a passate
incrociate.
Non saranno assolutamente accettate vernici non rispondenti alle,caratteristiche ed
ai requisiti prescritti, addebitando all'Impresa, in qualsiasi stadio dei lavori,
l'asportazione a la sostituzione delle verniciature eseguite che non risultassero
idonee.
Le tinteggiature, dovranno essere eseguite in condizioni di tempo asciutto, evitando
eccessi di caldo o di gelo e non si dovrà mai procedere alla stesura di uno strato fino
a che il precedente non sia perfettamente essiccato.
Si riterranno inoltre a totale carico dell'Impresa la pulitura, la riparazione o il
risarcimento di eventuali danni arrecati da spruzzi o macchie su qualsiasi superficie
finita, poichè rientra nei suoi obblighi l'adozione preliminare di ogni precauzione atta
ad evitarli.
La
tinteggiatura sarà eseguita con pittura emulsionata opaca lavabile a base di
resine vinilacriliche disperse in acqua, con 50±60% di veicolo avente residuo secco
non inferiore al 30% e 40÷5O di pigmento costituito da diossido di titanio per almeno
il 50%. Lo spessore della pellicola per ciascuna mano non dovrà risultare inferiore a
0,025 mm.
Data in due mani previa preparazione del sottofondo che dovrà essere regolarizzato
e lisciato mediante rasatura a stucco plastico,scartavetratura, spolveratura, ripresa di
spigoli e quanto altro necessario.
2.5.2. IMPIANTO ELETTRICO
L’impianto deve essere realizzato a perfetta regola d’arte e conformemente alle
norme di riferimento.
21
2.5.2.1.
Apparecchi illuminanti da incasso
Gli apparecchi illuminati sono del tipo da incasso, riflettore con reattore elettronico
digitale dimmerabile per lampade T16, 2 x 24 W. Diffusore in puro materiale perlato
PMMA; possibilità di retroilluminare il diffusore con filtri colorati; fissaggio ottica
senza attrezzi; ottica schermata in alluminio puro satinato. Filtri accessori per
limitazione dell'abbagliamento < 1000cd/m² a 65° in ogni direzione. Schermatura
adatta a monitor verticali. Modulo 600, Misure: 598 x 598 x 81 mm, peso: 5,6 kg.
2.5.2.2.
Organi di comando
Punto di comando completo per la regolazione dell’intensità luminosa di corpi
illuminanti dotati di reattore elettronico dimmerabile. Per il comando con pulsanti
singoli o doppi, per la gestione fino a 25 reattori, funzionamento On – OFF –
dimming 1 – 100%, completo di pulsanti di comando e cavi di collegamento.
2.5.2.3.
Quadro elettrico
Il quadro elettrico sarà realizzato in contenitore IP 44 in materiale plastico con porta
trasparente fumè, della capacità complessiva di 72 moduli organizzati in 4 file da 18,
delle dimensioni esterne 400 x 850 profondità 150 mm.
Completo delle apparecchiature modulari su guida DIN per la protezione, la manovra
e il comando:
•
n. 1 sezionatore generale di quadro 4x32 A,
•
n. 1 interruttore automatico magnetotermico curva C 4x16 A PDI 6 kA per la
protezione e il sezionamento dei scaricatori di sovratensione,
•
n. 1 blocco scaricatori per linea trifase + neutro per la protezione dalle
sovratensioni del tipo a cartuccia estraibile, delle prestazioni adeguate per la
protezione di utenze sensibili,
•
n 2 interruttori automatici differenziali magnetotermici 2P curva C 10 A PDI 6kA
Idn 30 mA per la protezione delle prese per l’utenza videowall e per i circuiti
illuminazione,
•
n 2 interruttori automatici differenziali magnetotermici 2P curva C 25 A PDI 6kA
Idn 300 mA per la protezione dell’UPS e delle utenze di condizionamento.
22
2.5.2.4.
Prese elettriche
Presa 2P+T 16A Bivalente multistandard 250 V con schermi di sicurezza, con terra
laterale e centrale, per spinotti diametro 4 – 4,8 – 5 mm.
2.5.2.5.
Cavi elettrici
Tutte le linee elettriche di alimentazione e di comando dovranno essere realizzate in
cavo tipo FG7(O)R, posato in modo ordinato entro canalizzazione predisposta. Le
attestazioni dovranno essere realizzate su morsettiere predisposte; tutti i cavi
dovranno essere identificati mediante siglatura su entrambe le estremità.
Caratteristiche:
•
Tensione nominale: 0.6/1 kV
•
Tensione di prova: 4 kV in c.a.
•
Temperatura di esercizio max.: 90°C
•
Temperatura di corto circuito max.: 250°C
•
Conduttore: a corda flessibile di rame ricotto
•
Isolamento: gomma HEPR ad alto modulo
•
Guaina: PVC speciale di qualità Rz
•
Colore: grigio chiaro RAL 7035
•
Marcatura: CEI 20-22 II IEMMEQU g-sette piu’
•
Non propagazione dell’incendio (CEI 20-22 II); non propagazione della fiamma
(CEI 20-35); contenuta emissione di gas corrosivi in caso d’incendio (CEI 20-37
I); mescola isolante con elevate caratteristiche elettriche, meccaniche e termiche
(CEI 20-11 e CEI 20-34).
2.5.2.6.
Gruppo statico di continuità
Il gruppo statico di continuità deve essere di tipo on line doppia conversione e deve
essere dimensionato in modo tale da garantire almeno una ora di esercizio alle
utenze prioritarie della sala controllo come le postazioni server dei sistemi di
gestione, le postazioni client e gli apparati di comunicazione, inoltre deve garantire la
modularità ed espandibilità in termini di potenza e di autonomia;.
Il sistema di soccorso (UPS) deve garantire le seguenti caratteristiche minime:
23
Caratteristiche di ingresso
Tensione nominale
230 V
Frequenza
50 Hz
Fattore di potenza
>0.99
Numero di fasi
Monofase
Caratteristiche di uscita
Tensione Nominale
230 V ±1%
Frequenza Nominale
50 Hz sincronizzata
Potenza Nominale (VA)
4.000
Potenza Attiva (W)
2.800
Sovraccarico (rete)
150% per 30 sec.
Numero di Fasi
Monofase
Batterie
Forma d’Onda a Batteria
sinusoide pura
Autonomia al 80% del carico min. 60 minuti
Batterie
Piombo acido sigillante senza manutenzione
Caratteristiche Generali
Interfaccia Computer
RS 232 + 2 porte interfaccia a livelli logici
Funzioni Speciali
Tensione di uscita selezionabile dall’utente in
passi di 3 V, modalità di attesa carico,
riduzione sensibilità del bypass, convertitore di
frequenza, bypass manuale di manutenzione
Dimensioni
15 unità Rack 19”
Tipologia
On Line
2.5.3. IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO
L’impianto è composto da un condizionatore d’ambiente a pompa di calore con
inverter, tipo twinsplit, con due unità interne nella versione a parete in vista. Inoltre le
unità interne devono essere dotate di proprio regolatore di temperatura a
microprocessore ad infrarossi, con funzionamento indipendente di ciascuna unità. Il
gruppo sarà costituito da:
Sezione esterna dotata di:
•
compressori di tipo scroll;
•
elettroventilatore elicoidale, dotato di motore a 4 o 6 poli secondo i modelli, con
condensatore permanentemente inserito con protezione termoamperometrica,;
•
alimentazione e regolazione tramite inverter;
•
batteria di scambio termico, del tipo a pacco, con tubi in rame ed alette in
alluminio, a due ranghi separati;
24
•
quadro elettrico, montato in posizione protetta dall'acqua piovana. Il consenso al
funzionamento viene dato dai dispositivi elettronici di controllo situati all'interno
dei locali da climatizzare;
•
sbrinatore automatico
•
involucro realizzato in lamiera d'acciaio zincata sendzimir, verniciata con prodotti
epossidici per garantire la massima resistenza agli agenti atmosferici;
•
riscaldatore del carter;
•
tubi precaricati e isolati per il collegamento dell'unità con la sezione interna.
Sezioni interne ciascuna dotata di:
•
gruppo motoventilatore, con velocità di rotazione comandata tramite inverter,
dotato di protezione termoamperometrica;
•
batteria di scambio termico ad espansione diretta, del tipo a pacco a più ranghi;
•
filtro;
•
mobiletto di contenimento realizzato in lamiera d'acciaio verniciata;
•
bacinella per scarico condensa e pompa di rilancio.
Telecomando a infrarossi:
Il comando sarà del tipo portatile a infrarossi e comprenderà le seguenti funzioni
minime:
•
comando temperatura;
•
interruttori di accensione / spegnimento;
•
variatore di velocità.
Caratteristiche unità esterna:
Potenzialità resa:
3,3+3,3 kW
Potenzialità assorbita; 2,9
Ingombri:
kW
830x850x340 mm
Caratteristiche unità interna:
Potenzialità resa: 3,3 kW
Tipo
a parete in vista
Portata aria:
460 mc/h
25
Ingombri:
750x400x235 mm
Condizioni esterne: 35 °C
Condizioni interne: 27 °C (Tbs), 19 °C (Tbu)
2.5.4. RETE LOCALE
2.5.4.1.
Patch panel a 24 porte RJ45
Patch Panel modulare in grado di ospitare fino a 24 prese RJ45. Il pannello deve
essere predisposto per il montaggio su armadi di cablaggio con rack a passo 19”.
Sulla parte frontale ogni presa di rete modulare deve poter essere munita di etichette
per una facile identificazione delle prese stesse.
2.5.4.2.
Patch cord RJ 45
Patch cord utilizzato per la connessione della presa di apparato con il patch panel, o
per connettere una postazione di lavoro/apparato con la presa di rete di un punto
telematico. Il patch cord deve essere costituito da un cavo UTP a 4 coppie,
impedenza 100 Ω ± 15% (da 1MHz a 100 MHz), di lunghezza assimilabile a 1 m, 2
m o 5m e connettorizzato alle due estremità con connettori RJ45. Deve essere
certificato almeno in Categoria 5 Enhanced rispondente agli standard EIA/TIA 568B.2, ISO/IEC 11801 2a Edizione e EN50173-1, quindi in grado di supportare
adeguatamente i protocolli di trasmissione 100BASE-TX, 155 Mbps ATM e Gigabit
Ethernet.
Il cavo deve essere costituito da 8 conduttori cordati di rame dalle caratteristiche
assimilabili a quelle di seguito riportate:
• Conduttori:
diametro 24 AWG trefolati
•
Isolante:
polietilene
•
Guaina:
antifiamma, a emissioni di fumo limitate e a zero emissione di alogeni
(LSZH)
•
Coprispina: elastomero poliolefina
•
Spina:
in policarbonato trasparente
26
•
Contatti:
2.5.4.3.
bronzo fosforoso, placcato in oro sulle aree di contatto.
Cavo UTP 4 cp
Cavo a 4 coppie intrecciate non schermate (UTP) utilizzato per la distribuzione
orizzontale e verticale. Tale cavo deve essere almeno di Categoria 5 Enhanced,
conforme agli standard EIA/TIA 568-B.2, ISO/IEC 11801 2a edizione e EN50173-1,
quindi in grado di supportare adeguatamente i protocolli di trasmissione 100BASETX, 155 Mbps ATM e Gigabit Ethernet. Il cavo deve essere realizzato con conduttori
a singolo trefolo in rame, con diametro AWG 24 deve avere caratteristiche
assimilabili alle seguenti:
•
Conduttore
o dimensione:
24 AWG
o diametro esterno: 0,527 mm
o materiale:
•
rame
Isolante (rivestimenti dielettrici dei conduttori)
o materiale:
poliolefine
o spessore:
0,205 mm
o diametro esterno max.: 0,938 mm
•
Guaina di rivestimento del cavo
o materiale: antifiamma, a emissioni di fumo limitate e a zero emissione di
alogeni (LSZH)
•
o spessore radiale min.:
0,58 mm
o diametro esterno:
5,10 ±0,15 mm
Impedenza caratteristica: 100+/-15 (1MHz < f <100MHz);
2.5.4.4.
Modulo RJ45 Cat.5e
Modulo RJ45 almeno di Categoria 5 Enhanced, per applicazioni universali, a 8
conduttori a spostamento di isolante (IDC), per la terminazione dei cavi UTP a 4
coppie di distribuzione orizzontale. Il modulo deve essere conforme agli standard
EIA/TIA 568-B.2, ISO/IEC 11801 2a edizione e EN50173-1, quindi in grado di
supportare adeguatamente i protocolli di trasmissione 100BASE Tx, 155 Mbps ATM
27
e Gigabit Ethernet. Le caratteristiche del modulo devono essere assimilabili a quelle
riportate di seguito:
•
Involucro:
ossido di polifenilene
•
Blocchetti:
in policarbonato
•
Contatti:
bronzo fosforoso, placcato in oro sulle aree di contatto.
•
Durata della presa:
almeno 750 cicli di connessione alla spina
•
Durata dei blocchetti: almeno 200 cicli di terminazione
La presa deve consentire la terminazione di conduttori di rame con diametro 24 AWG
secondo gli schemi di cablaggio T568A e T568B.
2.5.4.5.
Armatura e placca frontale per prese RJ
Armatura e placca frontale per il supporto di moduli RJ, idonea ad essere installata
in un vano delle torrette a scomparsa. La fornitura deve essere completa di etichette
di identificazione (per una facile identificazione delle porte), di coperture per fori liberi
e tappi antipolvere.
2.5.4.6.
Torrette a scomparsa
Torretta per distribuzione a pavimento a scomparsa per l’installazione fino a 16 frutti,
con coperchio finitura acciaio inox, delle dimensioni assimilabili a 300x310 mm.
Coperchio apribile con attrezzo con richiusura spontanea, in accordo alle norme CEI
64-8. Grado di protezione IP52.
La torretta deve essere predisposta per l’inserimento di frutti tipo RJ per le utenze
telefoniche ed EDP.
2.5.4.7.
Armadio di cablaggio
Armadio metallico delle dimensioni assimilabili a 600x2200x1000 (lxhxp) mm idoneo
ad ospitare sia apparati di rete a standard rack 19” che server in formato rack 19”. A
tale proposito deve fornire un alta capacità in termini di spazio di 47 U (1U=44,45
mm).
28
L’armadio deve essere equipaggiato con termostato, ventole di estrazione di aria per
aumentare il flusso d’aria nel rack, ciabatta di alimentazione (equipaggiata con
almeno 6 prese universali e interruttore magneto-termico), vassoio estraibile, ruote e
tutto ciò che è necessario per una sua corretta messa a terra.
Le pareti laterali devono poter essere facilmente installate e asportate senza nessun
strumento. L’armadio deve essere dotato di porta frontale e una porta posteriore, ad
anta, perforate per incrementare la visibilità e l’efficienza della ventilazione.
L’armadio deve avere delle caratteristiche di gestione dei cavi avanzate, come
panelli removibili di accesso cavi sulla porta posteriore e fascette di velcro per
fissare i cavi. L’armadio deve essere di colore grafite.
2.6.
POSTAZIONI DI LAVORO E APPARATI DI RETE
2.6.1. Personal Computer
Devono essere forniti tre personal computer per le due postazioni operatore e la
postazione di supervisione. Ogni personal computer deve possedere le seguenti
caratteristiche minime:
•
Case middle tower
•
Processore Pentium IV 3.0C GHz
•
HDD 80 GB 7200 rpm
•
512 MB DDR PC 3200
•
Scheda grafica AGP4X 128 MB DDR RAM equipaggiata con due connettori DVI-I
integrati (completa di cavi adattatori)
•
Unità combo DVD ROM / CD-R/RW
•
Scheda sonora con casse
•
Scheda di rete 10/100 Mbps
•
Tastiera cordless, colore nero
•
Mouse ottico cordless, colore nero
•
Microfono da tavolo e cuffie
•
Windows XP Professional
•
Monitor LCD 19” con risoluzione minima SXGA (1280x1024); doppio input (VGA
and DVI-I). Contrasto di 500:1. Angolo di visuale orizzontale e verticale di 170°.
Luminosità 250 cd/mq. Colore nero argento.
29
2.6.2. Personal Computer portatile
Personal computer portatile dotato di telaio ultraresistente in lega di magnesio,
supporto per il disco rigido con rivestimento in gomma (almeno 32 mm di spessore),
tutti i giunti e i coperchi esterni devono essere sigillati mediante un sistema di
guarnizioni a tenuta stagna in gomma flessibile per garantire impermeabilità
all’acqua e una impermeabilità alla polvere secondo lo standard IP54, dispositivo di
riscaldamento del disco rigido (deve funzionare fino a -20°C) e sistema di
dissipazione termica per operare ad elevate temperature. Il personal computer deve
essere resistente alle cadute (fino a 90 cm), vibrazioni e urti (deve essere conforme
agli standard MIL-STD 810F).
Il personal computer deve avere le seguenti caratteristiche tecniche minime:
•
Processore Intel Centrino 1,2 GHz o equivalente;
•
256 MB di memoria centrale;
•
Disco fisso da 40 GB;
•
Schermo a tocco LCD da 13.3” trasmissivo XGA a matrice attiva (TFT);
•
Floppy e lettore DVD;
•
Modem 56kbps e scheda di rete 10/100 Mbps;
•
Sistema di navigazione satellitare GPS;
•
Scheda GSM/GPRS con possibilità di chiamate vocali (con auricolare);
•
Antenne integrate WLAN con supporto dello standard 802.11b e dispositivo
Bluetooth;
•
Alloggiamento per scheda PC Card;
•
Tastiera retro illuminata;
•
Scheda audio e altoparlanti integrati;
•
notevole durata della batteria: fino a 8,5 ore
•
Microsoft Windows XP PRO con SP1.
2.6.3. Switch
Switch equipaggiato con almeno 24 porte 10Base-T/100Base-TX, 2 porte 10BaseT/100Base-TX/1000Base-T Mbps e due slot in grado di installare dei moduli di uplink
GE sia rame che fibra.
30
Lo switch deve abbinare funzioni di switching wirespeed Layer 2 (a prova di blocco)
a doti di straordinaria affidabilità e semplicità di installazione.
L’apparato deve possedere delle funzionalità di resilienza come Rapid Spanning
Tree Protocol, link aggregation (per porte 10/100/1000) e opzione di alimentazione
ridondante in modo da garantire il tempo di disponibilità della macchina. Le porte
Gigabit integrate devono poter servire come uplink o per funzioni di stacking.
Lo switch deve essere gestiibile e quindi poter configurare le impostazioni degli IP
per la gestione tramite SNMP, web o CLI.
Inoltre deve avere le seguenti caratteristiche minime:
•
•
•
Traffic Management
•
Due code di priorità per porta
•
IEEE 802.1p CoS
•
DiffServ
Condizioni Ambientali
•
Temperatura operativa:
0° to 40°C
•
Temperatura di magazzino:
- 40° to +70°C
•
Umidità relativa (operativa): dal 10 a 90% (senza condensa)
Conformità ai seguenti standard
•
EN60950/IEC 60950
•
EN55022 Class A
2.6.4. Stampante di rete
La stampante deve essere equipaggiata con scheda di rete Ethernet 10/100 Mbps,
oltre che con porta parallela e USB. Tale stampante deve possedere le seguenti
caratteristiche minime:
•
tecnologia:
laser monocromatica
•
formato carta:
A4
•
pagine per minuto:
30 ppm
•
memoria:
64 MB
•
Risoluzione:
1.200 x 1.200 dpi
•
Protocolli:
PCL 6, PCL 5e, emulazione PostScript livello 3
•
Sistemi operativi supportati: Microsoft Windows 9x, Me, NT 4.0, 2000, XP, Mac.
31
2.6.5. Computer Switch
Commutatore per mouse, video e tastiera con possibilità di collegare e quindi
controllare fino a 4 personal computer. L’apparato deve essere caratterizzato dalle
seguenti caratteristiche minime:
•
hot plugable; deve essere possibile aggiungere e togliere personal computer
senza dover spegnere gli apparecchi collegati;
•
possibilità di gestire i computer mediante i tasti di scelta rapida, selettori di
accesso diretto porta e display;
•
On-screen adatto ai computer PS/2 e USB;
•
Supporto di risoluzioni video massime di 2048x1536 @ 85 Hz;
Il commutatore deve essere fornito del kit di cavi di collegamento completo per 4
personal computer e di manuale operativo.
32
3. COLLAUDO DEL SISTEMA
3.1.
MODALITA’ OPERATIVE
Prima dell'effettuazione del collaudo, l'Impresa appaltatrice dovrà fornire alla
Committente la documentazione di seguito elencata:
•
lo schema funzionale di ogni sistema e dell’intero impianto realizzato;
•
lo schema dell’equipaggiamento di tutti gli apparati;
•
lo schema delle connessioni;
•
la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati (L.46/90);
•
layout della sala controllo con indicazione degli apparati e degli accessori;
•
lo schema del cablaggio realizzato;
•
layout armadi forniti;
•
la configurazione dei server, delle postazioni e degli apparati di rete;
•
la scheda attestante i risultati delle misure e delle ispezioni visive eseguite nel
precollaudo.
•
la documentazione tecnica dei dispositivi, dei materiali e degli accessori forniti in
opera;
•
quanto richiesto dalla Direzione Lavori.
I termini di esecuzione del collaudo saranno concordati fra il Collaudatore, all'uopo
nominato dalla Committente e l’Impresa appaltatrice.
A collaudo effettuato con esito favorevole, il Collaudatore autorizzerà la liquidazione
del conto finale della fornitura in oggetto.
In caso di collaudo con esito non favorevole, l'eliminazione delle anomalie
riscontrate dovrà essere effettuata entro i limiti stabiliti dal Collaudatore. Inoltre, a
seguito di formale segnalazione da parte del Collaudatore medesimo, la
Committente non darà luogo alla liquidazione relativa al conto finale, fino al
successivo invio dello stesso verbale di collaudo comprovante l'avvenuta rimozione
delle irregolarità precedentemente riscontrate e quindi l'esito positivo.
33
3.2.
ADEMPIMENTI DELL’IMPRESA APPALTATRICE
Per tutta la durata del collaudo, l'Impresa appaltatrice sarà tenuta a garantire la
presenza di personale responsabile in grado di prendere provvedimenti a seguito di
eventuali rilievi mossi dal Collaudatore; la mancanza di tale requisito precluderà
l'avvio delle operazioni di collaudo.
L'Impresa appaltatrice sarà inoltre tenuta a fornire a sue spese: mezzi, personale,
attrezzi e strumentazione necessari per tutto il tempo di esecuzione del collaudo.
Gli oneri relativi all'impiego, da parte della Committente, di personale e mezzi per
l'esecuzione di un collaudo risultato negativo, saranno a carico dell'Impresa
appaltatrice.
3.3.
DETERMINAZIONE DEL CAMPIONE DA SOTTOPORRE AL COLLAUDO
Gli apparati, i moduli e le funzionalità da sottoporre al collaudo saranno definiti sulla
base delle misure di precollaudo.
Le funzionalità del Centro di Controllo (sistema di visualizzazione, registrazione
audio e localizzazione pattuglie e gestione degli interventi) dovranno essere
collaudate al 100%, come quelle degli apparati attivi di rete.
Per quanto riguarda il numero di prese di rete e gli apparati radio equipaggiati con il
sistema di localizzazione GPS, sia portatili che mobili, questo non dovrà comunque
essere inferiore al 70% del totale forniti in opera.
3.4.
CRITERI DI ACCETTAZIONE E DI RIFIUTO DEL COLLAUDO
L’esito del collaudo si definirà positivo quando tutte le misure e le ispezioni visive
eseguite risulteranno conformi alle specifiche tecniche richieste.
La formalizzazione dell'esito positivo del collaudo avverrà mediante la firma e la
consegna del verbale di collaudo.
L’esito del collaudo si definirà negativo quando almeno una delle misure e/o delle
ispezioni visive previste darà esito negativo.
Tale evenienza dovrà essere notificata per iscritto dal Collaudatore all'Impresa
appaltatrice e, successivamente, dovranno essere concordati i termini per la
regolarizzazione delle anomalie riscontrate e fissata la data del nuovo collaudo.
34
Il nuovo campione da sottoporre al collaudo dovrà essere quantitativamente
equivalente a quello precedentemente scelto.
Infine, nel caso in cui i valori rilevati in sede di collaudo, pur rientrando nei limiti di
accettazione, si discostassero da quelli delle misure di precollaudo ben oltre la
tolleranza
strumentale
dichiarata
dalla
casa
costruttrice
degli
strumenti,
determinando così una perdita di affidabilità delle misure di precollaudo stesse,
l'Impresa appaltatrice sarà tenuta a rieseguire a sue spese le misure di precollaudo.
In tale caso il collaudo dovrà essere sospeso fino alla presentazione delle nuove
misure di precollaudo.
3.5.
MISURE ED ISPEZIONI VISIVE DI COLLAUDO
In generale il collaudo verificherà i seguenti fattori sostanziali:
•
completezza della fornitura;
•
qualità delle apparecchiature fornite;
•
funzionalità dell’impianto;
•
rispondenza al progetto di dettaglio.
Inoltre saranno effettuati dei test specifici per quanto riguarda le funzionalità
di ogni singolo sistema realizzato.
3.5.1. IMPIANTO ELETTRICO
Le misure e le ispezioni visive di collaudo dovranno essere conformi alla norma CEI
64-14.
3.5.1.1.
Controllo dello stato degli isolanti e degli involucri
Scopo: accertare l’idoneità delle misure di sicurezza contro il pericolo di contatti
diretti con elementi in tensione.
Oggetto d’analisi:
•
Isolamento delle parti attive di tutti i componenti (prese a spina, apparecchi,
quadri, scatole di derivazione, ecc...);
35
o accertare che tutte le parti attive siano adeguatamente isolate oppure
siano protette da involucri o barriere che impediscano il contatto con le dita
(IP20).
•
Fissaggio degli involucri e idoneità;
o accertare che i coperchi, i portelli, i ripari siano asportabili solo con
operazioni volontarie se danno accesso a parti in tensione con protezione
inferiore a IP20.
3.5.1.2.
Controllo dei collegamenti a terra dei componenti di classe 1
Scopo: verificare l’esistenza, l’integrità e la consistenza meccanica dell’impianto di
protezione contro il pericolo di contatti indiretti mediante messa a terra.
Oggetto d’analisi:
•
Identificazione dei conduttori di protezione (PE) ed equipotenziali (EQ);
o isolanti e collari devono essere di colore giallo-verde.
•
Identificazione dei morsetti;
o devono essere contrassegnati con i contrassegni previsti dalle specifiche
norme.
•
Consistenza meccanica;
o le sezioni dei conduttori non devono essere inferiori a quelle di progetto.
•
Collegamenti;
o devono essere collegate al PE: tutte le masse; tutti i poli di terra delle
prese a spina; tutte le masse estranee presenti nell’area dell’impianto.
•
Continuità;
o nessun interruttore per nessun motivo ed in nessuna circostanza deve
interrompere il conduttore di protezione.
•
Tracciato e sezionabilità;
o i conduttori PE devono, in linea di massima, seguire il tracciato dei
rispettivi conduttori di fase e far capo a scatole di derivazione che
consentano il sezionamento in caso di ricerca di guasti.
36
3.5.1.3.
Idoneità delle connessioni dei conduttori e degli apparecchi
Scopo: accertare che l’impianto, per cattive connessioni, non sia soggetto a corto
circuito, falsi contatti, guasti verso terra pericolosi per l’incolumità delle persone e
delle cose.
Oggetto d’analisi:
•
Morsetti;
o dimensioni idonee al conduttore serrato; serraggi con opportuna tenuta in
trazione.
•
Scatole di derivazione;
o ispezionabilità e stipamento limitato; coperchi asportabili solo con
operazioni volontarie; accessibilità.
•
Modalità di connessione;
o assenza di giunzioni vietate.
3.5.1.4.
Controllo dei provvedimenti di protezione dei quadri
Scopo: verificare la rispondenza dei quadri alle norme CEI 64-8 e 17-13 per i
provvedimenti di protezione contro i pericoli elettrici.
Oggetto d’analisi:
•
Interruttore generale;
o idoneità alle funzioni di sezionamento;
•
Morsetti;
o serraggio con idonea tenuta; dimensioni idonee alle correnti nominali
dei circuiti.
•
Collegamenti al conduttore di protezione;
o della struttura generale del quadro; dei supporti e dei portelli quando
costituiscono “massa”.
•
Protezione contro i contatti diretti dei retroquadri accessibili solo al personale
addestrato durante l’esercizio;
o come indicato dalla norma CEI 17-13.
37
3.5.1.5.
Prova di continuità dei circuiti di protezione
Scopo: accertare la continuità dei conduttori di protezione dei circuiti (PE), dei
collegamenti equipotenziali principali (EQP) e supplementari (EQS) e del conduttore
di terra (CT).
Oggetto d’analisi:
•
continuità metallica tra i poli di terra delle prese ed il collettore di terra;
o continuità metallica tra i morsetti di terra dei componenti di classe 1 ed il
collettore di terra;
•
continuità metallica tra le masse estranee principali ed il collettore di terra;
o continuità metallica fra il collettore di terra ed i dispersori.
3.5.1.6.
Prova d'intervento degli interruttori differenziali
Scopo: accertare il corretto funzionamento degli impianti protetti da interruttori
differenziali.
Oggetto d’analisi:
•
circuiti terminali protetti da interruttori differenziali con Idn = 30 mA;
o non intervento dell'interruttore differenziale con corrente di dispersione pari
a 0,5 Idn;
o intervento dell'interruttore differenziale con corrente di dispersione pari ad
Idn;
o l'intervento veloce entro 40 ms dell'interruttore differenziale con corrente di
dispersione pari a 250 mA.
•
linee protette da interruttore differenziale con Idn > 30 mA;
o non intervento dell'interruttore differenziale con corrente di dispersione pari
a 0,5 Idn;
o intervento dell'interruttore differenziale con corrente di dispersione pari ad
Idn;
o intervento veloce entro 40 ms dell'interruttore differenziale con corrente di
dispersione pari a cinque volte Idn.
•
Circuiti terminali o principali protetti da interruttori differenziali di tipo A per correnti
differenziali sia alternate che pulsanti unidirezionali;
38
o intervento dell'interruttore differenziale con una corrente di dispersione
pulsante ad una semionda di valore efficace pari a 1,4 volte Idn
sovrapposta ad una corrente continua di 6 mA.
3.5.1.7.
Misura delle resistenze di isolamento dell'impianto elettrico
Scopo: accertare che la resistenza di isolamento di ciascun tronco di circuito
compreso fra due interruttori sia adeguata ai valori prescritti dalle norme CEI.
Oggetto d’analisi:
•
Circuiti con tensione non superiore a 500V, esclusi quelli a bassissima tensione.
o isolamento non inferiore a 500 Kohm provato con 500V d.c.
3.5.1.8.
Misura delle resistenza di terra
Scopo: accertare che il valore della resistenza di terra sia adeguato alle esigene
d’interruzione delle correnti di guasto a terra.
Oggetto d’analisi:
•
Dispersore di cabina nei sistemi TN.
o Rt non superiore di Ut / It, dove It è la corrente di terra e Ut è la tensione
totale di terra massima, in relazione al tempo di interruzione del guasto,
che comporta tensioni di contatto e di passo accettabili senza esigenza di
verifica e/o di provvedimenti supplementari di sicurezza.
3.5.1.9.
Misura della caduta di tensione
Scopo: accertare che le cadute di tensione con l’impianto percorso dalle correnti
d’impiego siano contenute entro il 4%.
Oggetto d’analisi:
•
Tutti i circuiti BT del sistema.
3.5.1.10. Controllo degli elementi di fissaggio degli impianti
Scopo: accertare che gli elementi di sostegno delle condutture, degli apparati, degli
accessori assicurino un efficace fissaggio dei medesimi alle strutture portanti.
Oggetto d’analisi:
39
•
Barre, staffe, mensole, ecc.;
o verificare la tenuta degli elementi di fissaggio (dadi, controdadi, bulloni,
ecc.);
E quanto altro richiesto dalla Direzione Lavori.
3.5.2. IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO
3.5.2.1.
Ispezioni visive
•
Analisi degli schemi e dei piani di installazione
•
Verifica della consistenza, della funzionalità e della accessibilità degli impianti
•
Controllo dello stato dei materiali isolanti e delle tubazioni
•
Accertamento dell’idoneità del materiale e degli apparecchi
•
Verifica dei contrassegni di identificazione dei marchi e delle certificazioni
•
Controllo preliminare dei materiali installati
•
Controllo dei dispositivi di sicurezza
•
Controllo delle dimensioni dei tubi e dei condotti
•
Idoneità dei materiali impiegati.
3.5.2.2.
Misure e prove strumentali
•
Prove idrauliche di tenuta
•
Prove idrauliche di circolazione dei fluidi
•
Prove di funzionamento del sistema di regolazione e controllo
•
Prove di funzionamento e resa del refrigeratore
•
Prove di deflusso delle acque di scarico
•
Misura della temperatura degli ambienti
E quanto altro richiesto dalla Direzione Lavori.
40
3.5.3. RETE LOCALE
Per quanto riguarda il cablaggio l’impresa appaltatrice dovrà eseguire le prove
strumentali utilizzando idonea strumentazione in regime di calibrazione, in
particolare dovrà eseguire:
•
verifica, con apposito strumento di test, del rispetto dei parametri dei link del
cablaggio in categoria 5E o superiore, secondo le normative EIA/TIA 568-B.2,
ISO/IEC 11801 2a Edizione (2002) e EN 50173 2a Edizione (2002). In particolare,
le attività di test e i relativi report dovranno dare evidenza del rispetto di tutte le
caratteristiche e prestazioni richieste dalle normative di riferimento;
•
verifica delle funzionalità delle utenze fonia esistenti.
Al termine del collaudo della parte passiva dovrà essere predisposta la relazione di
collaudo con i risultati dei test effettuati e dovrà essere rilasciata la certificazione del
produttore atta a garantire le prestazioni del sistema, i componenti e le applicazioni
per almeno 15 anni.
Per quanto riguarda le componenti attive l’impresa appaltatrice dovrà eseguire i
seguenti test:
•
prove di comunicazione tra i vari dispositivi e postazioni di rete, da effettuarsi
tramite l’esecuzione di “Ping”;
•
eventuali prove di accesso sugli apparati, operando alcune modifiche di
configurazione, tramite interfaccia Telnet;
•
verifica di funzionalità;
•
tutto quanto richiesto dalla Direzione Lavori.
3.5.4. SISTEMA DI LOCALIZZAZIONE PATTUGLIE E GESTIONE INTERVENTI
Per quanto riguarda le funzionalità il collaudo prevederà la simulazione di alcune
funzionalità dello stesso sistema, fra queste:
•
corretto funzionamento delle comunicazioni radio fra Centrale Operativa e
pattuglie;
•
scambio di messaggi di testo fra Centrale Operativa e pattuglie;
•
corretta localizzazione delle pattuglie sul territorio tramite GPS;
•
corretto funzionamento dei database;
41
•
accesso alla cartografia esistente comunale;
•
tutto quanto richiesto dalla Direzione Lavori.
3.5.5. SISTEMA DI REGISTRAZIONE AUDIO
Per quanto riguarda la funzionalità del sistema, saranno effettuati test su:
•
corretta registrazione sia di comunicazioni radio che telefoniche;
•
corretta ricerca ed estrazione di registrazioni precedentemente effettuate;
•
tutto quanto richiesto dalla Direzione Lavori.
3.5.6. SISTEMA DI VISUALIZZAZIONE
Per quanto riguarda la funzionalità del sistema, saranno effettuati test su:
•
cavi e connessioni;
•
gestione locale e remota del sistema;
•
visualizzazioni sorgenti;
•
display immagini;
•
struttura del sistema;
•
start up/power up del sistema.
•
tutto quanto richiesto dalla Direzione Lavori.
42