comune di xxxx

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Progetto definitivo – esecutivo
Relazione impianto elettrico e di illuminazione
INDICE
Parte 1
OGGETTO DELL’OPERA
2
Parte 2
RIFERIMENTI NORMATIVI
2
Parte 3
SISTEMA DI ALIMENTAZIONE DELL’ENTE DISTRIBUTORE
3
Parte 4
SISTEMA DI TERRA
3
Parte 5
DIMENSIONAMENTO DELL’IMPIANTO DI TERRA
5
Parte 6
DESCRIZIONE DEL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE
6
Parte 7
QUADRI ELETTRICI
10
Parte 8
IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA
12
Parte 9
PULSANTE A FUNGO
13
Parte 10
ILLUMINAMENTI DELLE AREE CON PROIETTORI
13
Parte 11
AREE CON PROIETTORI – VALUTAZIONI ILLUMINOTECNICHE
14
Parte 12
PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI, CORTOCIRCUITI E C. d.T.
16
Parte 13
DIMENSIONAMENTO CIRCUITI
17
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Parte 1 -
OGGETTO DELL’OPERA
Il progetto riguarda le opere elettriche da realizzarsi all’interno del nuovo deposito mezzi ARST S.p.A.
nel Comune di Abbasanta e in particolare dal punto di consegna ENEL ubicato nei pressi dell’ingresso
fino al quadro generale e al quadro distribuzione e da questo alle utenze luce e forza motrice.
In particolare verrà progettato:
−
L’Interruttore Generale a valle del contatore ENEL;
−
La linea di distribuzione dall’Interruttore Generale al Quadro di distribuzione
−
I Circuiti di distribuzione e i terminali per l’impianto luce e forza motrice all’interno del locale di stazionamento;
−
L’impianto di illuminazione esterna,
−
L’impianto di terra.
Parte 2 -
RIFERIMENTI NORMATIVI
Gli impianti elettrici devono essere progettati e realizzati nel pieno rispetto della normativa vigente, in
particolare secondo quanto disposto da:
−
Legge 186/68
−
Legge 81/2009
−
DM 37/08 : “Regolamento recante il riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione
degli impianti all'interno degli edifici”
−
DL 493 del 14/8/96: “Attuazione della direttiva 92/58 CEE concernente le prescrizioni minime per
la segnaletica di sicurezza e/o di salute sui luoghi di lavoro“.
Con particolare richiamo alla legge 186/98, gli impianti elettrici devono essere eseguiti a Regola d’Arte
e ciò si può ottenere con l’osservanza delle norme CEI.
In particolare le norme CEI di riferimento sono:
−
CEI 64/8 per gli impianti elettrici utilizzatori a tensione inferiore a 1000V,
−
CEI 11-8 per gli impianti di terra
−
CEI 17/13 per i quadri elettrici
−
CEI 25-51 per i centralini
−
CEI 23-49 per gli involucri vuoti per centralini
−
CEI EN 50086 per i tubi per installazioni elettriche
−
CEI EN 50086-2-4 (CEI 23-46) “Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche –Parte 2-4:
Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati”;
−
Norme CEI collegate alle precedenti
−
Norme CEI relativi ai materiali impiegati
−
Guida CEI 64-50: Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici, utilizzatori, ausiliari e
telefonici,
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Dichiarazione di Conformità
Il committente deve inoltre rivolgersi ad impresa abilitata; al termine dei lavori l'impresa installatrice
deve rilasciare la dichiarazione di conformità dell'impianto alla regola dell'arte secondo la modulistica
di cui agli allegati al Decreto Ministeriale n. 37 del 22 gennaio 2008.
Parte 3 -
SISTEMA DI ALIMENTAZIONE DELL’ENTE DISTRIBUTORE
In base alle informazioni e ai dati delle singole utenze si possono considerare i seguenti valori:
Alimentazione in Bassa Tensione (BT):
Tensione di esercizio:
230 V – Monofase Sistema TT
Frequenza:
50 Hz
Potenza Massima Richiesta:
6,95 kW
Potenza Installata:
6 kW
Rapporto Installata / Massima Richiesta:
86 %
Distribuzione:
Monofase + neutro
La potenza installata si riferisce al valore di potenza stimata per il corretto funzionamento dell’impianto
e costituisce il valore di riferimento per la richiesta di potenza all’Ente Distributore. Dalla valutazione
dei coefficienti di contemporaneità e di utilizzo, si è proceduto alla valutazione del rapporto tra la potenza installata e la massima richiesta. Il dimensionamento del sistema è stato effettuato in relazione
al valore della Potenza Installata.
Parte 4 -
SISTEMA DI TERRA
Il sistema di messa a terra dipende dallo stato del neutro. In questo caso, poiché si tratta di un impianto in BT alimentato dall’Ente distributore e non dotato di cabina propria, è necessario realizzare un Sistema TT, con un proprio impianto di terra.
L’impianto di terra sarà realizzato con l’impiego di dispersori di terra massicci in acciaio (“puntazza”) di
diametro φ 25 o a croce con dimensione trasversale ≥ 50 mm e spessore ≥ 5 mm, zincati a caldo in
base a quanto previsto dalla norma CEI 64-8 e infissi nel terreno. Ogni puntazza dovrà essere di lunghezza pari almeno a 1.5 m, infissa nel terreno e posta all’interno di idoneo pozzetti. Poiché si dovranno operare gli scavi per la posa in opera dell’impianto di illuminazione esterna l’impianto di terra
sarà integrato con la posa diretta nel terreno di una corda di terra nuda di sezione 35 mm2 collegata ai
ferri d’armatura della nuova struttura da realizzarsi e collegata alla “puntazza” da ubicarsi in prossimità
della medesima.
Sulla testa della puntazza verrà connessa in maniera solidale (tramite apposito morsetto) il conduttore
di terra, che verrà portato fino alla barra collettrice (o nodo collettore) installato in prossimità della puntazza.
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Tale conduttore dovrà essere protetto meccanicamente, tramite tubo rigido graffato a vista sulle strutture o con tubo flessibile di idonea sezione annegato nelle strutture murarie.
Nel caso in cui non sia possibile realizzare una protezione meccanica, tale conduttore dovrà avere sezione minima 16 mm2.
I conduttori di protezione saranno realizzati con un cavo del tipo N07V-K con guaina esterna di colore
giallo/verde.
In prossimità del punto di connessione con l’impianto di terra verrà posto il nodo principale dotato di
sistema di scollegamento attuabile solo tramite chiave o attrezzo per permettere lo scollegamento del
conduttore di terra generale dall’impianto al fine di poter eseguire le misure di terra. Tale dispositivo
sarà costituito da una barretta di rame forata, posata su dei supporti e racchiusa da un involucro in
materiale plastico con portello trasparente e apribile anch’esso solamente con uso di attrezzo o chiave.
I conduttori di terra devono essere collegati alla barretta in maniera robusta, tramite capocorda con
dado, bullone e rondella di opportuna dimensione.
Il nodo di terra sarà individuabile tramite apposito cartello.
Durante le fasi di costruzione è opportuno collegare alla rete di terra i ferri di armatura delle
strutture in c.a. Tali ferri dovranno essere collegati tramite appositi piatti legati e saldati ai ferri
e collegati, tramite capocorda alla corda di terra in rame nudo da posizionarsi perimetralmente
alla costruzione.
Di seguito si riporta il tipico per i collegamenti dei ferri d’armatura.
Tutte le masse (cioè parti conduttrici di un componente elettrico che in caso di guasto possono andare
in tensione) e le masse estranee devono essere collegate a terra, in particolare è richiesto il collegamento EQS delle tubazione acqua nei locali particolari quali bagni e spogliatoi e il collegamento EQP
delle masse estranee all’ingresso dell’edificio (quali tubazioni metalliche dell’acqua, del gas ecc.).
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Collegamenti EQP
I conduttori equipotenziali principali devono avere una sezione non inferiore a metà di quella del conduttore di protezione di sezione più elevata dell’impianto, con un minimo di 6 mm2. Non è richiesto
comunque che la sezione superi i 25 mm2 se il conduttore è di rame.
Le tubazioni all’interno della struttura devono essere dotati di collegamento EQP.
Collegamenti EQS
Le masse e masse estranee all’interno dei locali bagni devono essere dotati di un collegamento equipotenziale supplementare che colleghi tutte le masse estranee delle Zone 1, 2 e 3 con i conduttori di
protezione di tutte le masse situate in queste Zone.
Il collegamento equipotenziale supplementare deve comprendere tutti gli elementi conduttori simultaneamente accessibili, cioè le masse dei componenti elettrici fissi e le masse estranee comprendenti,
quando praticamente possibile, le armature principali del cemento armato utilizzato per la costruzione
degli edifici. Il sistema equipotenziale deve essere connesso ai conduttori di protezione di tutti i componenti elettrici inclusi quelli delle prese a spina.
Nota - Questo collegamento equipotenziale non è applicabile se il pavimento non è isolante oppure,
se non è isolante, se non può essere collegato allo stesso collegamento equipotenziale supplementare.
Un conduttore equipotenziale supplementare che colleghi due masse deve avere una sezione non inferiore a quella del più piccolo conduttore di protezione collegato a queste masse.
Un conduttore equipotenziale supplementare che connette una massa ad una massa estranea deve
avere una sezione non inferiore alla metà della sezione del corrispondente conduttore di protezione.
La sezione minima dei conduttori di protezione EQS deve essere:
−
2,5 mm2se protetti meccanicamente
−
4 mm2se non protetti meccanicamente.
Il collegamento tra le tubazioni metalliche e i conduttori EQP ed EQS deve essere realizzato con “collari” metallici tali da evitare fenomeni di corrosione, ad esempio:
−
Tubazioni di acciaio zincato: collari in acciaio inox o in ottone;
−
Tubazioni di rame: collari in rame o in ottone.
Parte 5 -
DIMENSIONAMENTO DELL’IMPIANTO DI TERRA
Essendo il sistema di tipo TT, al fine della protezione contro i contatti indiretti, deve essere verificata la
relazione:
RT * I d ≤ 50 V
dove:
RT
è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, in Ohm
Id
è la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione, in Ampe-
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re. Se il dispositivo di protezione è di tipo differenziale la corrente coincide con la I∆n
Poiché a monte di ogni circuito terminale è stato impiegato un interruttore differenziale con I d = 30 mA
si deduce che la RT deve essere minore di 1666 Ω.
RT= (ρ / 2 π n L )* ln (2L/r) = 25.4 Ω < 1666 Ω
dove:
L = lunghezza di infissione (1.5 m)
r = raggio (0.025 m)
ρ= resistività del terreno (supposta pari a 100 corrispondente a terreni calcari, ghiaia, granito, grès)
n= numero di dispersori, pari a 2
Il collegamento dal punto di consegna ENEL all’interruttore generale e da questo al quadro generale
verrà effettuato con un metodo equivalente al tipo II in quanto il cavo principale dovrà avere un isolamento di 0.6/1 KV.
Onde assicurare la continuità di servizio si è impiegato sul quadro generale una protezione differenziale del tipo S o ritardata.
Considerando il contributo della maglia di terra perimetrale al nuovo locale e connessa ai ferri di armatura, il valore della resistenza di terra si riduce ulteriormente fino al valore di 9,2 Ω, per la quale la precedente relazione è ulteriormente verificata.
Il massimo ritardo impostabile sulle protezioni differenziali dovrà essere comunque inferiore ad 1 sec.
(Rif. Norma CEI 64-8, art.413.1.4.2).
Parte 6 -
DESCRIZIONE DEL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE
Classificazione degli ambienti
Data la natura del complesso, il sistema di distribuzione tra il punto di consegna e il quadro di distribuzione all’interno del locale e da questo ai nuovi pali luce dovrà essere realizzato all’interno di cavidotti
interrati.
All’interno del nuovo locale l’impianto sarà realizzato sottotraccia, all’interno di corrugati leggeri pieghevoli aventi diametro minimo 25mm, annegati nelle strutture murarie.
Tubi Protettivi
Impianti sottotraccia:
Tubi protettivi tipo FK15, isolanti pieghevoli e autoestinguenti, costruiti in materiale termoplastico a base di PVC, conformi alle norme CEI EN 50086-1 e CEI EN 50086-2-3. Le scatole di derivazione e por-
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tapparecchi saranno realizzate anch’esse in materiali termoplastico autoestinguente e in grado di assicurare un grado di protezione minimo IP40.
Impianti annegati a pavimento:
Tubi protettivi tipo FK15 (Classificazione 33 in base alla norma CEI 23-39- EN50086), isolanti pieghevoli e autoestinguenti, costruiti in materiale termoplastico a base di PVC, conformi alle norme CEI EN
50086-1 e CEI EN 50086-2-2. Le scatole di derivazione e portapparecchi saranno realizzate
anch’esse in materiali termoplastico autoestinguente e in grado di assicurare un grado di protezione
minimo IP40. Tali accessori dovranno essere installati al di sopra del filo pavimento.
Nel caso di tubi rigidi o pieghevoli incassati nel pavimento questi dovranno essere di tipo “medio” per
quanto riguarda la resistenza allo schiacciamento e all’urto (cod. 33 in base alla norma CEI 23-39).
Impianti a vista
Tubi protettivi tipo RK15, isolanti rigidi e autoestinguenti, costruiti in materiale termoplastico a base di
PVC, conformi alle norme CEI EN 50086-1 e CEI EN 50086-2-1. Le scatole di derivazione e portapparecchi, le curve, i manicotti di giunzione, i pressacavi, le derivazioni a “T”, i manicotti flessibili saranno
realizzati anch’essi in materiali termoplastici autoestinguenti e in grado di assicurare un grado di protezione minimo IP40.
Canale IP40, a doppio isolamento, costruite in materiale termoplastico a base di PVC, conformi alle
norme CEI 23-32, con coperchio rimovibile solo con l’uso di attrezzo.
Impianti interrati
Cavidotti corrugati a doppia parete di diametro minimo φ 63, se non diversamente specificato, costruiti
in polietilene ad alta e bassa densità, non autoestinguenti, conformi alle norme CEI EN 50086-1 e CEI
EN 50086-2-4.
In prossimità di curve o brusche variazioni di direzione e in prossimità del punto di consegna e di ingresso all’edificio verranno posizionati idonei pozzetti in dotati di chiusino carrabile.
Connessioni
Sia per gli impianti sottotraccia che per gli impianti a vista le derivazioni saranno realizzate tutte
all’interno di apposite scatole con l’impiego di morsetti a “cappuccio”.
Per gli impianti interrati le derivazioni saranno effettuate tramite apposite muffole o nelle scatole di derivazione / connessione nel caso si impianto fuori terra per la connsessione dei pali luce.
Compartimentazioni
Nel caso di attraversamento di strutture murarie aventi specifica resistenza al fuoco è obbligatorio ripristinare la resistenza al fuoco dell’elemento murario con appositi prodotti di sigillatura/otturazione.
In ogni caso l’attraveramento interno/esterno dovranno essere opportunamente sigillate con gli appositi prodotti di sigillatura.
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Cavi Elettrici
Le condutture non devono essere causa di innesco o di propagazione d’incendio e perciò devono essere usati cavi, tubi protettivi e sistemi di posa aventi caratteristiche di non propagare la fiamma nelle
condizioni di posa, in particolare per quella in aria.
Esaminata la natura del luogo sono stati scelti conduttori di tipo FG7(O)R e N07V-K. Tali tipi di cavo
sono non propaganti la fiamma (Norme CEI 20-35), non propaganti l’incendio (Norme CEI 20-22 II)
idonei sia per la posa interrata (direttamente o in tubo) sia per posa in aria o all’interno di tubi protettivi
incassati. In particolare si è scelto:
Tipo di cavo
FG7OR 0.6/1kV
NO7V-k
Funzione
Per posa interrata in tubo,
Per posa in aria all’interno di tubi corrugati annegati nelle strutture murarie o per tubi rigidi installati a vista.
NO7V-K
Conduttori di terra e di protezione (PE, EQP, EQS)
Colorazione dei conduttori.
I conduttori devono essere designati tramite le colorazioni riportate nelle Norme CEI e in particolare:
Colorazione cavo
Funzione
Blu chiaro:
Conduttore di Neutro
Giallo/Verde:
Conduttore di terra
Nero/Grigio/Marrone:
Conduttori di fase
L’appartenenza di un circuito ad una fase dell’impianto deve essere mantenuta per tutta l’installazione
e quindi è tassativamente vietato connettere conduttori contraddistinti da diversi colori.
E’ tassativamente vietato l’utilizzo dei colori Blu chiaro e Giallo/Verde per scopi diversi da quanto riportato precedentemente.
Prese a spina
Tipo Industriale
Le prese a spina fm del tipo “industriale” saranno interbloccate, conformi alla norma IEC 309, installate a parete ad una altezza di 1.2 m. rispetto al livello del pavimento. Le prese a 230V saranno identificate dalla colorazione BLU, mentre le prese a 400V saranno identificate dalla colorazione ROSSA. A
tal fine si impiegheranno prese fisse verticali con fondo stagne IP40 minimo, con interruttore di blocco.
Apparecchiature Illuminanti
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L’illuminazione interna del locale sarà realizzata tramite lampade al neon, così come mostrato negli
schemi e planimetrie allegate.
Le armature illuminanti interne saranno installate a soffitto, se non diversamente indicato sugli schemi.
La distribuzione sarà realizzata con condutture in cavo N07V-K posato all’interno di tubo flessibile, tipo
FK, in materiale termoplastico a base di PVC, installato sottotraccia. Le derivazioni saranno realizzate
tutte all’interno di apposite scatole con l’impiego di morsetti a “cappuccio”.
Le armature illuminanti dovranno avere grado di protezione IP40 minimo.
Installazione degli apparecchi
Gli apparecchi dovranno essere installati in accordo alla Norma CEI 64-8 e alla guida CEI 64-50.
In particolare:
Tipo di apparecchiatura
Pulsante a tirante isolante (vasca o doccia)
h. minima [cm.]
h. massima [cm.]
> 225
Presa e comando luce (specchi, servizi)
110
120
Comandi luce (altezza maniglie porte)
90
90
Quadro Elettrico (centralino)
160
160
Presa a battiscopa
Presa (di corrente, TV, cassette di derivazione)
≥7 cm
≥17,5 cm
(Valori riferiti alla mezzeria dell’apparecchiatura).
Per i luoghi soggetti alla eliminazione delle barriere architettoniche, le quote dovranno essere conformi
ai valori di seguito riportati:
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Parte 7 -
QUADRI ELETTRICI
Gli impianti elettrici devono:
−
essere suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio dell’intero
sistema (utenza);
−
disporre di apparecchi di manovra ubicati in posizioni protette e devono riportare chiare indicazioni
dei circuiti cui si riferiscono.
A tal fine i carichi sono stati suddivisi su più circuiti e alimentati da quadri ubicati in posizioni baricentriche rispetto alle utenze. Inoltre i circuiti sono stati protetti con interruttori magnetotermici differenziali
con corrente di intervento differenziale di 30 mA per i circuiti terminali e regolate per i circuiti di distribuzione, al fine di realizzare una idonea selettività d’intervento.
Sono stati progettati e dimensionati i seguenti quadri elettrici:
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QG1: Quadro Generale da ubicarsi in prossimità del punto di consegna ENEL;
QD1: Quadro Distribuzione 1 da ubicarsi all’interno del locale.
NOTA: Gli interruttori monofase (1 Ph.+N) potranno essere del tipo con un solo polo protetto
nell’impiego in sistemi TT. Il tipo di interruttore da impiegarsi è specificato negli schemi allegati.
Determinazione del Potere di interruzione
Essendo la fornitura inferiore a 15 KW e monofase si considera una corrente di cortocircuito al punto
di consegna di 6 kA. Per cui si stabilisce di dimensionare gli interruttori generali dei quadri coi interruttori aventi i seguenti Pdi minimi1:
−
quadro generale QG1 6 kA
−
quadro QD1 4,5 kA
Gli interruttori automatici / differenziali ad uso industriale (CT17) devono essere dichiarati idonei dal
costruttore a svolgere la funzione di sezionamento sotto carico.
Per gli interruttori ad uso domestico e similare tale funzionalità è obbligatoria in base alle Norme CEI
(CT 23).
Caratteristiche dei quadri principali (in carpenteria metallica)
Ciascun quadro di distribuzione dovrà essere dotato di portella con chiusura a chiave. Ogni quadro e
ciascun interruttore dovrà essere contrassegnato con apposito cartellino indicante il servizio. Ciascun
quadro dovrà essere del tipo a parete o a pavimento, idoneo per l’applicazione dei componenti su guida DIN 35, con una capacità minima di moduli atti a contenere tutti i componenti indicati negli schemi
allegati, dotato di pannelli frontali fissati alla struttura con viti e in grado di assicurare un grado di protezione minimo IP20 (a portello aperto) e IP40 a portello chiuso se non diversamente specificato negli
schemi.
Le dimensioni di ciascun quadro sono riportate negli schemi allegati. Ogni quadro dovrà essere dotato
di porta in lamiera con cristallo con apertura verso il muro.
All’interno il cablaggio dovrà essere eseguito con conduttori di opportuna sezione, con l’impiego di canalette e fascette per il fissaggio dei conduttori.
Gli interruttori dovranno essere conformi alle norme CEI, del tipo fisso montabile sulle guide DIN o su
opportune piastre di fissaggio per gli interruttori di taglia più grossa non installabili su tali guide.
La carpenteria metallica dovrà essere costituita da un involucro monoblocco in lamiera di acciaio fosfata e verniciata con polvere epossipoliestere, di colore grigio RAL, di ridotta profondità e composta
da elementi prefabbricati.
All’interno del quadro QD1, in basso, dovrà essere montata una barra di rame costituente il nodo collettore di messa a terra. Ad esso andranno collegati la carpenteria del quadro e i conduttori di prote1
Ricordiamo che per ciascun quadro deve essere verificata la relazione Pdi ≥ I cc (presunta).
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zione dei cavi delle utenze alimentate dal quadro stesso. Il nodo dovrà essere poi collegato al nodo di
terra principale situato nei pressi del pozzetto di terra e del quadro Generale.
Caratteristiche dei quadri principali (con involucro in resina termoplastica)
I quadri tipo “centralino”, saranno costituiti da un involucro dotati di portella trasparente in resina termoplastica, autoestinguente e a doppio isolamento aventi grado minimo IP40, incassati nelle murature
o fissata a vista,.
Gli interruttori dovranno essere conformi alle norme CEI, del tipo fisso montabile sulle guide DIN, con
etichetta riportante il servizio.
Di seguito si riportano le principali caratteristiche dei quadri, anche in deviazione alle caratteristiche
generali sopra indicate, rimandando agli schemi allegati per i dettagli dei circuiti.
Calcolo Sovratemperature presunte :
Quadro
T [°C]
Potenza dissipabile dall’involucro [W]
Potenza dissipata dalle apparecchiatu-
rif.
re[W]
QG1
40°C
30
10
QD1
30°C
95
35
Sarà cura del costruttore e dell’installatore verificare il quadro alle sovratemperature effettive in base
alle marche e modelli dei quadri e dei suoi componenti e dichiarare conforme il quadro ad un tipo in
base alle vigenti Norme CEI EN 60439-1 (CEI 17-13/1), CEI EN 60439-3 (CEI 17-13/3) o CEI 23-51.
Prescrizioni generali per i componenti accessori dei quadri:
Quando richiesti, con riferimento agli schemi unifilari allegati, i seguenti componenti dovranno avere le
seguenti caratteristiche:
Interruttore Crepuscolare:
L’interruttore crepuscolare dovrà essere del tipo a regolazione della sensibilità luminosa con soglie di
regolazione da 2 fino a 7500 lux, avente caratteristica di insensibilità alle variazioni luminose di durata
inferiore almeno a 40 s.
I contatti devono essere almeno 2, uno NO e uno NC eventualmente anche di scambio, con portata di
corrente minima di 6 A - 220/240 V in CA - 50/60 Hz. e comunque dimensionati opportunamente per il
circuito di eccitazione della bobina di eccitazione del contattore.
L’interruttore dovrà essere in grado di funzionare correttamente con la fotocellula esterna che dovrà
essere fornita, installata e collegata dall’appaltatore.
Conduttori di cablaggio:
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Il cablaggio interno dovrà essere eseguito con cavi del tipo N07 V-K, conforme alle Norme CEI 20-35,
20-22 II, 20-37/2, non propaganti l’incendio e la fiamma, e posati con l’impiego di canalette e fascette
per il fissaggio. Il fissaggio agli interruttori e morsetti dovrà essere realizzato tramite capicorda, puntalini, etc.
Morsetti:
I morsetti dovranno essere a vite, del tipo antiallentante, idonei per il collegamento dei cavi dei circuiti
di alimentazione e distribuzione. I morsetti dovranno essere collegati poi agli interruttori alimentanti i
singoli circuiti con cavi di opportuna sezione.
Targa
Su ciascun quadro dovrà essere sempre apposta una targa serigrafata indelebile e fissata in maniera
sicura, indicante:
−
nome del quadro (come riportato negli schemi allegati);
−
la tensione e frequenza nominale,
−
nome del costruttore,
−
anno di fabbricazione
−
norme CEI di riferimento.
Sarà cura del costruttore e dell’installatore verificare il quadro alle sovratemperature e dichiarare conforme il quadro ad un tipo in base alle vigenti Norme CEI EN 60439-1 (CEI 17-13/1), CEI EN 60439-3
(CEI 17-13/3) o CEI 23-51.
Parte 8 -
IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA
L'impianto di illuminazione d’emergenza, che comprende la sorgente, i circuiti e gli apparecchi di illuminazione deve assicurare, quando viene a mancare l'alimentazione principale di energia, almeno l'illuminamento minimo come stabilito di seguito, in modo da mettere in evidenza le uscite e il percorso
per raggiungerle.
L'illuminazione di sicurezza può funzionare contemporaneamente o alternativamente col servizio di
illuminazione principale.
Nel presente progetto si è optato per una soluzione mista che prevede un impianto di sicurezza costituito da:
−
apparecchi in esecuzione con gruppo di emergenza;
−
apparecchi autonomi di emergenza;
Il primo gruppo di apparecchi è costituito da corpi illuminanti dotati di alimentatore di emergenza con
alimentazione separata e del tipo detto a “funzionamento permanente”; l’accensione o il mantenimento acceso della lampada di sicurezza avviene per rilevamento di mancanza tensione rete sulla linea di
emergenza, tale soluzione permette il comando (accensione/spegnimento) dei corpi illuminanti tramite
interruttori installati sulla linea normale.
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Relazione impianto elettrico e di illuminazione
Il secondo gruppo è costituito da lampade solo di emergenza, la cui accensione avviene solo per mancanza tensione rete sulla linea di emergenza, del tipo detto a “funzionamento non permanente”.
Tali apparecchi sono stati impiegati per la segnalazione delle vie di fuga e uscite di emergenza. In tal
caso l'entrata in funzione dell'illuminazione di sicurezza deve avvenire automaticamente entro un tempo breve (< 0,5 s) e contemporaneamente al mancare dell'alimentazione principale, indipendentemente dalla presenza del personale addetto al servizio; al ritorno dell'alimentazione principale l'illuminazione di sicurezza si deve disinserire automaticamente.
I corpi illuminanti con sorgente autonoma devono assicurare il proprio funzionamento per almeno 1
ora. Il dispositivo di carica degli accumulatori deve essere di tipo automatico e tale da consentire la
ricarica completa entro 12 h. L’alimentazione deve essere assicurata da batterie al Ni-Cd
Si ricorda che, secondo quanto prescritto dalla normativa vigente, l'impianto di sicurezza deve essere
sempre inserito.
−
Al ritorno dell'alimentazione principale l'illuminazione di sicurezza si deve disinserire automaticamente.
−
L’impianto di illuminazione di sicurezza deve assicurare un livello di illuminazione non inferiore a 5
lux. ad 1 m. di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita.
Parte 9 -
PULSANTE A FUNGO
Installato in prossimità dell’ingresso, è previsto un pulsante a fungo racchiuso all’interno di apposita
cassetta di colore rosso con vetro frangibile, per la messa fuori tensione di tutto l’impianto elettrico.
Tale pulsante opera un’azione, con logica di lancio di corrente sull’interruttore generale dell’impianto.
Parte 10 -
ILLUMINAMENTI DELLE AREE CON PROIETTORI
L’area esterna sarà illuminata con l’impiego di lampade a vapori di sodio Alta pressione (“SAP”) da
400 W ciascuna cablate, rifasate con accenditore.
Tali lampade necessitano di un tempo di accensione di alcuni minuti dopodiché la temperatura e la
pressione all’interno si stabilizzano e la lampada va a regime. I loro pregi sono una elevata efficienza
luminosa, lunga durata, ridotte dimensioni di ingombro.
Tali lampade saranno installate all’interno di armature illuminanti del tipo DISANO Iridio.
Gli apparecchi sono da montare all’aperto, devono avere un grado IP 65, essere dotati di morsettiera
atta al collegamento di un conduttore di sezione fino a 16 mm2, essere costruiti in maniera tale da resistere alla corrosione imputabile all’ambiente esterno e dotati di diffusore in vetro temperato con
spessore 5 mm. resistente agli shock termici e agli urti.
I proiettori saranno a doppio isolamento, pertanto non si deve realizzare la loro connessione
all’impianto di terra.
Il sistema prevede l’impiego di 1 proiettori su ciascun palo, per un totale di 9 proiettori.
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Ciascun palo dovrà avere altezza totale di 8 m. ca.
I pali devono essere tali da poter permettere il cablaggio dall’ interno dei proiettori, forniti di traversa e
di tutti gli accessori atti al fissaggio stabile e sicuro dei proiettori sulla loro estremità.
Ciascun palo sarà dotato di cassetta esterna di derivazione e connessione al proiettore e all’impianto
di distribuzione.
La corrente assorbita da ciascun proiettore vale:
I
b
=
(400 + 40)[W ]
= 2.12[ A]
230 * 0.9[V ]
(nell’ipotesi di considerare un consumo di 40 W per ciascun accenditore e un fattore di potenza pari a
0,9 essendo le lampade rifasate con l’inserzione di un condensatore di rifasamento da 40 µF).
Considerando l’inserimento in parallelo di 3 proiettori sulla stessa linea si ha che la corrente complessiva di linea è pari a 6,36 A, l’inserzione di inserimento si può considerare pari a 1,5 *In e conseguentemente di circa 9,6 A.
A titolo cautelativo si è dimensionato ciascun interruttore con In pari a 10A con curva del tipo C per tener conto della corrente all’accensione e un cavo di sezione 6 mm2 minimo.
Dimensionamento Pali Luce
Il dimensionamento dei pali per l’impianto di illuminazione è stato effettuato considerando:
Zona
6
Posizione geografica 2ª fascia
Altezza punto luce
8.0 metri
Superficie esposta
0.24 m²
I pali installati dovranno pertanto essere conformi a tale parametrizzazione.
Parte 11 -
AREE CON PROIETTORI – VALUTAZIONI ILLUMINOTECNICHE
La valutazione è stata considerata in modo di assicurare un valor medio Em superiore ai 30 lux, valore
raccomandato dal CIE per l’illuminazione di aree destinate a parcheggi di mezzi, con relative movimentazioni.
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Parte 12 -
PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI, CORTOCIRCUITI E C. d.T.
Protezione contro i sovraccarichi
Il dimensionamento dei conduttori e degli interruttori automatici è stata effettuata verificando la seguente relazione (rif. Norma CEI 64-8 art. da 6.2.01 a 6.2.05) che assicura la protezione al sovraccarico:
Ib ≤ IN ≤ Iz
dove:
Ib : corrente di impiego
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IN : corrente nominale dell’interruttore
Iz : portata del cavo
Protezione contro i cortocircuiti
La scelta dell’interruttore deve essere eseguita in maniera tale da verificare la relazione sull’Energia
specifica passante:
I 2t ≤ k 2 S 2
dove:
I: corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione
t: tempo di intervento della protezione
k: coefficiente legato all’isolamento del conduttore (146 per isolamento in EPR, 115 per isolamento in
PVC).)
S: sezione del conduttore
Limitazione della caduta di Tensione
I circuiti elettrici sono stati dimensionati al fine che la massima caduta di tensione su ciascun circuito e
il punto di consegna sia limitata al 4%, come espresso dalla seguente relazione:
∆V= k*L*I (Rcosϕ+Xsenϕ) ≤ 4% ( Rif. Norma CEI 64-8 art.525)
dove:
L = lunghezza del circuito
I =corrente del circuito
ϕ =fattore di potenza dell’impianto
R, X =resistenza e reattanza del conduttore
k= 2 per linee monofase oppure 1.73 per linee trifase.
Parte 13 -
DIMENSIONAMENTO CIRCUITI
SIGLA CIRCUITO:
P.QG1
(da Punto consegna ENEL a Quadro Generale)
Tipo di circuito:
MONOFASE
Tensione di esercizio:
Frequenza di rete:
Fattore di potenza:
Massima caduta di tensione percentuale:
Tipo di conduttore:
Tipo di cavo selezionato:
Lunghezza cavo:
Temperatura ambiente:
230 V
50 Hz
.9
5,00 %
Multipolare
FG7(O)R 0.6/1 KV
3m
30 °C
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Tipo di posa:
Resistività del terreno:
Fattore di correzione sulla portata:
Numero conduttori in parallelo:
Numero di circuiti per strato:
Numero di strati:
Tempo di intervento delle protezioni:
Sezione conduttore (S):
Portata nominale conduttore/i (Iz):
Corrente di impiego (Ib):
Potenza attiva (P):
Potenza reattiva (Q):
Potenza apparente (A):
Temperatura di funzionamento:
Temperatura Max di funzionamento:
Temperatura Max di cortocircuito:
Resistenza di fase a 20°C:
Reattanza di fase a 20°C:
Caduta di tensione perc. (T=Tf):
Energia specifica passante (I²t):
Corrente massima di cc:
Cavi interrati o in posa mista
0.85 °K*m/W
1,00
1
1
1
0,10 s
16 mm²
111,43 A
28,99 A
6,00 KW
2,91 KVAR
6,67 KVA
34,06°C
90°C
250°C
3,38 Ohm/Km
0,25 Ohm/Km
0,08 %
5,23 (KA)²s
7,24 KA
SIGLA CIRCUITO:
P.QD1
(da Quadro Generale QG1 a quadro QD1)
Tipo di circuito:
MONOFASE
Tensione di esercizio:
Frequenza di rete:
Fattore di potenza:
Massima caduta di tensione percentuale:
Tipo di conduttore:
Tipo di cavo selezionato:
Lunghezza cavo:
Temperatura ambiente:
Tipo di posa:
Resistività del terreno:
Fattore di correzione sulla portata:
Numero conduttori in parallelo:
Numero di circuiti per strato:
Numero di strati:
Tempo di intervento delle protezioni:
Sezione conduttore (S):
Portata nominale conduttore/i (Iz):
Corrente di impiego (Ib):
Potenza attiva (P):
Potenza reattiva (Q):
Potenza apparente (A):
Temperatura di funzionamento:
Temperatura Max di funzionamento:
Temperatura Max di cortocircuito:
Resistenza di fase a 20°C:
230 V
50 Hz
.9
5,00 %
Multipolare
FG7(O)R 0.6/1 KV
30 m
30 °C
Cavi direttamente interrati o in posa mista
0.85 °K*m/W
1,00
1
1
1
0,10 s
16 mm²
111,43 A
28,99 A
6,00 KW
2,91 KVAR
6,67 KVA
34,06°C
90°C
250°C
33,75 Ohm/Km
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Reattanza di fase a 20°C:
Caduta di tensione perc. (T=Tf):
Energia specifica passante (I²t):
Corrente massima di cc:
2,45 Ohm/Km
0,84 %
5,23 (KA)²s
7,24 KA
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