Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
PREMESSA
8
II - IMPIANTI ELETTRICI AL SERVIZIO DEGLI IMPIANTI MECCANICI
9
1.
DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
10
2.
SISTEMI ADOTATTI PER IL CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI
12
2.1
IMPIANTI MECCANICI
12
2.2
IMPIANTI ELETTRICI
12
3.
DISPOSIZIONI PARTICOLARI RIGUARDANTI L’APPALTO ED IL MODO DI
VALUTARE I LAVORI
12
3.1
OPERE ESCLUSE DALL'APPALTO
12
3.2
ONERI ED OBBLIGHI SPECIFICI DELL’APPALTATORE RELATIVAMENTE AGLI
IMPIANTI TECNICI
13
4.
IMPIANTI MECCANICI
15
4.1
VERIFICHE E MISURE RELATIVE AGLI IMPIANTI TERMOFLUIDICI
15
4.2
METODOLOGIA DI COLLAUDO DEFINITIVO
17
4.3
MANUTENZIONE PER IL PERIODO DI GARANZIA
18
4.4
DOCUMENTAZIONE A CARICO DELL’APPALTATORE
19
4.5
ASSISTENZE MURARIE E VARIE - OPERE PROVVISIONALI
20
4.6
ASSISTENZE ALLA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI
21
4.7
QUALITÀ, PROVENIENZA E NORME DI ACCETTAZIONE DEI MATERIALI E DEI
COMPONENTI IN FORNITURA - CAMPIONATURE
22
4.8
IMPIANTI ELETTRICI A SERVIZIO DEGLI IMPIANTI MECCANICI
22
5.
IMPIANTI ELETTRICI
23
5.1
VERIFICHE E PROVE PRELIMINARI DEGLI IMPIANTI ELETTRICI
23
5.2
ESAME A VISTA
23
5.3
PROVE
24
5.4
METODOLOGIA DI COLLAUDO DEFINITIVO
25
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
INDICE
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 1
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
5.5
MANUTENZIONE PER IL PERIODO DI GARANZIA
25
5.6
DOCUMENTAZIONE A CARICO DELL’APPALTATORE
26
5.7
ASSISTENZE MURARIE E OPERE PROVVISIONALI
27
5.8
ASSISTENZE ALLA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI
28
5.9
QUALITÀ, PROVENIENZA E NORME DI ACCETTAZIONE DEI MATERIALI E DEI
29
5.10 MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO
30
PARTE I – IMPIANTI MECCANICI
31
1.
RIFERIMENTI NORMATIVI
31
1.1
RISCALDAMENTO E CLIMATIZZAZIONE
31
1.2
IDRICOSANITARIO
34
2.
DATI DI BASE E CRITERI DI PROGETTAZIONE
36
2.1
IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE
36
2.1.1
Tipologia apparecchiature principali ................................................... 37
2.1.2
Caratteristiche tecniche delle reti di distribuzione dei fluidi ................. 37
2.1.3
Carichi termici estivi ed invernali ........................................................ 39
2.1.4
IMPIANTO IDRICOSANITARIO ......................................................... 39
2.1.5
Rete di adduzione acqua potabile ...................................................... 39
2.1.6
Rete di scarico acque nere ................................................................. 41
3.
DESCRIZIONE IMPIANTI MECCANICI
42
3.1
IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE
42
3.2
3.3
3.1.1
CENTRALE DI POMPAGGIO ............................................................ 43
3.1.2
Impianto DI CLIMATIZZAZIONE SALA CONCERTI ........................... 43
3.1.3
Impianto DI CLIMATIZZAZIONE SALA REGIA .................................. 44
3.1.4
Impianto DI RISCALDAMENTO SERVIZI IGIENICI ........................... 44
3.1.5
Impianto DI ESTRAZIONE SERVIZI IGIENICI ................................... 45
3.1.6
Impianto DI REGOLAZIONE E CONTROLLO .................................... 45
IMPIANTO IDRICOSANITARIO
3.2.1
Impianto di adduzione acqua.............................................................. 45
3.2.2
Impianto di scarico acque nere........................................................... 46
IMPIANTO ANTINCENDIO
45
46
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
COMPONENTI IN FORNITURA - CAMPIONATURE
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 2
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
3.3.1
Impianto di PRESSURIZZAZIONE DEI FILTRI A PROVA DI FUMO .. 47
PARTE II - IMPIANTI ELETTRICI A SERVIZIO DEGLI IMPIANTI MECCANICI
48
1.
IMPIANTI ELETTRICI
48
1.1
DISTRIBUZIONE PRINCIPALE
48
1.2
DISTRIBUZIONE SECONDARIA
48
1.3
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE
49
2.
IMPIANTI ELETTRICI SPECIALI
49
2.1
IMPIANTO DI RIVELAZIONE FUMI
49
PARTE III – IMPIANTI ELETTRICI
50
1.
RIFERIMENTI NORMATIVI
50
1.1
INDICE DELLE NORME NAZIONALI ED EUROPEE DA RISPETTARE NELLA
FORNITURA
1.2
INDICE DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E CIRCOLARI MINISTERIALI
IMPIANTI ELETTRICI
54
INDICE DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E CIRCOLARI MINISTERIALI
IMPIANTI ELETTRICI SPECIALI
56
2.
DATI DI BASE E CRITERI DI PROGETTAZIONE
57
2.1
PROTEZIONE DELLE PERSONE
57
2.2
2.1.1
Sicurezza degli impianti contro i contatti diretti ................................... 57
2.1.2
Sicurezza degli impianti contro i contatti indiretti ................................ 57
PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE
2.2.1
Protezione contro le sovracorrenti ...................................................... 58
PROTEZIONE DAI SOVRACCARICHI
2.3
58
58
PRESCRIZIONI AGGIUNTIVE PER GLI IMPIANTI NEI LOCALI DI PUBBLICO
SPETTACOLO
59
2.4
DIMENSIONAMENTO DEI CONDUTTORI
60
2.5
IDENTIFICAZIONE DELLE CONDUTTURE ELETTRICHE E DEI CONDUTTORI DI
NEUTRO E DI PROTEZIONE
2.5.1
60
Identificazione dei circuiti e delle condutture mediante colore ............ 60
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
1.3
50
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 3
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
2.6
NORME DI ESERCIZIO
61
2.7
CARATTERISTICHE DEI LUOGHI DI INSTALLAZIONE
61
2.8
VALORI D’ILLUMINAMENTO
61
2.9
IMPIANTI DI SICUREZZA
62
2.10 DIMENSIONAMENTO DEI CONDUTTORI
62
2.11 IMPIANTO DI TERRA
62
2.12 MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO
63
3.
DESCRIZIONE IMPIANTI ELETTRICI
63
3.1
IMPIANTI ELETTRICI
63
Impianto di distribuzione principale ..................................................... 64
3.1.2
Impianto di distribuzione secondaria .................................................. 64
3.1.3
Impianto d’illuminazione ..................................................................... 65
3.1.4
Impianto fotovoltaico .......................................................................... 67
3.1.5
Impianto di terra ................................................................................. 68
IMPIANTI ELETTRICI SPECIALI
3.2.1
Impianto di rivelazione automatica dei fumi e pulsanti manuali di
emergenza incendio ........................................................................... 68
3.2.2
Impianto DI DIFFUSIONE SONORA (EVACUAZIONE) ..................... 69
68
PARTE IV – SPECIFICHE TECNICHE
72
1.
IMPIANTI MECCANICI
72
1.1
IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE
72
1.1.1
TUBAZIONI IN ACCIAIO NERO ......................................................... 72
1.1.2
TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO ................................................... 74
1.1.3
TUBAZIONI IN POLIETILENE AD ALTA DENSITA’ (PEAD) - PER
SCARICO CONDENSA ...................................................................... 75
1.1.4
ISOLAMENTO TERMICO DI TUBAZIONI CON MATERIALE
ELASTOMERICO - FINITURA CON ISOGENOPAK .......................... 76
1.1.5
ISOLAMENTO TERMICO DI TUBAZIONI CON MATERIALE
ELASTOMERICO FINITURA CON LAMIERINO D’ALLUMINIO ......... 80
1.1.6
CANALI ARIA IN LAMIERA ZINCATA ................................................ 84
1.1.7
CANALI ARIA AD ALTA INDUZIONE IN ACCIAIO............................. 87
1.1.8
CANALI ARIA FLESSIBILI IN ALLUMINIO ......................................... 88
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
3.2
3.1.1
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 4
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
1.3
ISOLAMENTO TERMICO DI CANALI ARIA CON LASTRA
ELASTOMERICA ............................................................................... 90
1.1.10
ELETTROPOMPA PER FLUIDI CALDI O FREDDI ............................ 92
1.1.11
SISTEMA MULTISPLIT ...................................................................... 93
1.1.12
UNITA’ DI TRATTAMENTO ARIA ...................................................... 94
1.1.13
ESTRATTORE D’ARIA ...................................................................... 98
1.1.14
CONTABILIZZATORE DI CALORE.................................................... 99
1.1.15
VALVOLAME FILETTATO ............................................................... 101
1.1.16
VALVOLAME FLANGIATO .............................................................. 103
1.1.17
COMPENSATORI DI DILATAZIONE – GIUNTI ANTIVIBRANTI ..... 105
1.1.18
DISPOSITIVI DI CONTROLLO TEMPERATURA E PRESSIONE .... 106
1.1.19
STAFFAGGI E SUPPORTI PER TUBAZIONI E CANALIZZAZIONI . 108
1.1.20
TARGHETTE D’IDENTIFICAZIONE – FRECCE - COLORI ............. 109
1.1.21
RADIATORE .................................................................................... 111
1.1.22
DIFFUSORI - BOCCHETTE - GRIGLIE ........................................... 112
1.1.23
DISPOSITIVI DI REGOLAZIONE IN CAMPO .................................. 113
1.1.24
GRUPPO REFRIGERATORE D’ACQUA CONDENSATO AD ARIA 116
IMPIANTO IDRICOSANITARIO
117
1.2.1
Tubazioni in acciaio zincato .............................................................. 117
1.2.2
Tubazioni multistrato metal plastico.................................................. 120
1.2.3
Tubazioni in polietilene ad alta densita’ (PEAD) in pressione ........... 122
1.2.4
Isolamenti termici tubazioni in materiale elastomerico ...................... 124
1.2.5
Valvolame sino DN50 ....................................................................... 127
1.2.6
Valvolame oltre DN50 ...................................................................... 129
1.2.7
Tubazioni in polietilene ad alta densita’ (PEAD) ............................... 131
1.2.8
Condotti in PVC UNI 1401 per fognature interrate scarichi acque reflue135
1.2.9
APPARECCHIATURE SANITARIE, RUBINETTERIE ED ACCESSORI
SCARICO ......................................................................................... 137
1.2.10
Pozzetti d’ispezione intercalati lungo la tubazione collettrice ............ 141
1.2.11
Targhette indicatrici e colorazione distintive per le tubazioni ............ 141
IMPIANTO ANTINCENDIO
1.3.1
Tubazioni per idranti ......................................................................... 142
1.3.2
Valvolame impianto antincendio ....................................................... 146
1.3.3
Idranti a parete o a muro .................................................................. 147
1.3.4
Lance e manichette con attacchi UNI 45 – UNI 70 ........................... 147
1.3.5
Cartelli antincendio ........................................................................... 148
142
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
1.2
1.1.9
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 5
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
1.3.6
Estintore portabile a polvere ............................................................. 149
1.3.7
IMPIANTO DI PRESSURIZZAZIONE FILTRI A PROVA DI FUMO .. 152
2.
IMPIANTI ELETTRICI
153
2.1
QUADRI DI DISTRIBUZIONE PRIMARIA
153
2.2
CENTRALINI E QUADRI DI DISTRIBUZIONE SECONDARIA
158
2.3
INTERRUTTORI SCATOLATI
160
2.4
GRUPPO DI CONTINUITÀ PER ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA (UPS) 10 KVA
164
2.5
CAVI N07G9-K
165
2.6
CAVI FG7(O)M1
166
2.7
CAVI FTG10(O)M1
167
2.8
CANALI PORTACAVI
169
2.9
SCATOLE DI DERIVAZIONE DA PARETE E DA INCASSO
170
2.10 CASSETTE DI DERIVAZIONE A PARETE
171
2.11 SCATOLE DA INCASSO PER PARETI IN MURATURA E PARETI LEGGERE
172
2.12 SCATOLE PORTAFRUTTO A PARETE
173
2.13 TUBAZIONI PVC SERIE PESANTE
174
2.14 TUBI RIGIDI
175
2.15 CORDE TONDI E PIATTINE
176
2.16 PLAFONIERE STAGNE IN POLICARBONATO
176
2.17 CORPO ILLUMINANTE DA INCASSO OTTICA PARABOLICA 4X55W
177
2.18 CORPO ILLUMINANTE DA INCASSO OTTICA PARABOLICA 4X18W
178
2.19 CORPO ILLUMINANTE DA INCASSO ROTONDO 2X18W
179
2.20 PROIETTORE DA ESTERNO 1X250W
180
2.21 CORPO ILLUMINANTE DA INCASSO A PAVIMENTO DICROICA 1X35W
182
2.22 LAMPADA EMERGENZA SEGNALAZIONE VIE DI FUGA
183
2.23 KIT INVERTER – BATTERIA PER ILLUMINAZIONE D’EMERGENZA
184
3.
185
IMPIANTI ELETTRICI SPECIALI
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 6
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
3.1
CENTRALE RIVELAZIONE FUMI 1 LOOP
185
3.2
RIVELATORE OTTICO INCENDIO
186
3.3
RIVELATORE DA CANALE
188
3.4
PUNTO DI ALLACCIAMENTO PER RIVELATORE
189
3.5
PULSANTI MANUALI INDIRIZZATI
190
3.6
PANNELLO OTTICO / ACUSTICO
191
3.7
PUNTO DI ALLACCIAMENTO ELEMENTO IN CAMPO
192
3.8
SISTEMA DI DIFFUSIONE SONORA
193
3.9
MODULO FOTOVOLTAICO
194
3.10 INVERTER
195
3.11 QUADRO DI STRINGA
196
3.12 CAVI "SOLARI"
197
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Allegato 1 – Tabella punti
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 7
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
PREMESSA
Oggetto del presente documento è la descrizione degli impianti tecnologici previsti per la
costruzione di una nuova sala concerti a servizio della Casa della Musica di Settimo Torinese.
L’edificio è costituito da un unico corpo di fabbrica costruito all’interno del cortile della Casa
della Musica e sarà destinato ad ospitare una sala concerti della capienza di circa 400 posti.
2
La superficie totale lorda riscaldata è circa di 400 m , corrispondente ad una volumetria lorda
3
complessiva pari a circa 2.000 m .
Le funzioni all'interno dell'edificio sono così suddivise:
Piano Terreno:
−
Sala concerti
−
Bar
−
Palco
−
Biglietteria
−
Servizi igienici pubblico
Piano Soppalco:
Sala regia
Piano Copertura:
−
Centrale di ventilazione e centrale frigorifera
L’edificio esistente è servito da una centrale termica ubicata presso un complesso scolastico
adiacente, pertanto anche l’ampliamento oggetto del presente appalto sarà collegato a tale rete.
Per quanto riguarda gli impianti elettrici, il complesso è dotato di una propria cabina di
trasformazione MT/BT localizzata in locale interrato. La potenza elettrica necessaria
all’alimentazione della nuova sala concerti verrà derivata da tale cabina elettrica.
Gli impianti a servizio del nuovo edificio possono essere suddivisi secondo le seguenti
categorie principali:
I - IMPIANTI MECCANICI di cui:
−
Impianto di climatizzazione invernale ed estiva della sala
−
Impianto di riscaldamento dei servizi igienici
−
Impianto idrosanitario
−
Impianto antincendio
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
−
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 8
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
II - IMPIANTI ELETTRICI AL SERVIZIO DEGLI IMPIANTI MECCANICI
III - IMPIANTI ELETTRICI di cui:
−
Impianti elettrici generali
−
Impianti elettrici speciali (a correnti deboli)
Gli impianti saranno localizzati come segue:
−
allacciamento all’impianto di riscaldamento esistente nella centrale termica a piano terra
dell’edificio già esistente
centrali di ventilazione sulla copertura della nuova sala concerti
−
gruppi frigoriferi sulla copertura della nuova sala concerti
−
allacciamento alla cabina elettrica esistente nel locale quadri esistente
−
quadro elettrico generale nel locale tecnico ricavato all’interno della nuova sala concerti
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
−
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 9
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
1.
DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
Costituiscono tutti insieme il Progetto Esecutivo i seguenti documenti:
−
la relazione descrittiva VOL01;
−
il presente capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici VOL02;
−
i calcoli di dimensionamento degli impianti VOL06;
−
piano di manutenzione VOL07;
−
quadro dell’incidenza della manodopera VOL08;
−
gli elaborati grafici di progetto qui elencati:
N. O. n° disegno
Titolo
Scala
Impianto di climatizzazione
1. C001
2. C100
Impianto di climatizzazione. Schema funzionale
Impianto di climatizzazione. Pianta piano terra
distribuzione idraulica
-
1:100
Impianto di climatizzazione. Pianta piano terra e
stralcio piano primo. Distribuzione aeraulica di
1:50
mandata
4. C102
5. C103
Impianto di climatizzazione. Pianta piano terra.
Distribuzione aeraulica di ripresa
Impianto di climatizzazione. Pianta piano copertura.
Distribuzione aeraulica e idraulica
1:50
1:50
Impianto idricosanitario e antincendio
6. I100
7. I500
Impianto idricosanitario e antincendio. Pianta piano
terra
Impianto idricosanitario e antincendio. Particolari e
tipici di impianto
1:50
-
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
3. C101
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 10
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
Impianto elettrico
8. E001
Schemi unifilari quadri elettrici
-
9. E002
Schema generale a blocchi
-
10. E100
11. E101
12. E102
13. E103
14. E104
Impianto elettrico. Pianta piano terra. Distribuzione
primaria.
Impianto elettrico. Pianta piano terra. Impianto FM
e illuminazione
Impianto elettrico. Pianta piano copertura. Impianto
FM e illuminazione
Impianto elettrico. Pianta piano terra. Rete di terra
Impianto elettrico. Pianta piano copertura. Impianto
fotovoltaico
1:100
1:50
1:50
1:100
1:50
15. ES100
Impianti elettrici speciali. Pianta piano terra
1:50
16. ES101
Impianti elettrici speciali. Pianta piano copertura
1:50
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Impianti elettrici speciali
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 11
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
2.
SISTEMI ADOTATTI PER IL CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI
2.1
−
Impianti meccanici
Utilizzo di recuperatori di calore per il recupero del calore dell'aria espulsa per
preriscaldare l’aria esterna da immettere in ambiente.
−
Possibilità di funzionamento delle UTA in modalità “free cooling”, quando le condizioni di
temperatura esterna sono favorevoli.
−
Ottimizzazione dei percorsi dei circuiti in modo da ridurre le perdite energetiche in gioco.
2.2
−
Impianti elettrici
Rifasamento in prossimità dei carichi in modo da ottimizzare le reti ed i consumi di
energia elettrica;
−
Adozione di componenti che introducano bassi livelli di armoniche ed inserimento di filtri
per il loro abbattimento;
−
Adozione di corpi illuminanti con lampade fluorescenti o a basso consumo;
−
Adozione in generale di componenti elettrici a basso consumo energetico a parità di
3.
DISPOSIZIONI PARTICOLARI RIGUARDANTI L’APPALTO ED IL MODO DI
VALUTARE I LAVORI
3.1
Opere escluse dall'appalto
Sono esclusi dall'appalto tutti gli oneri relativi ai contratti con gli Enti fornitori, gli spostamenti
degli impianti di proprietà degli Enti stessi (AEM, Enel, Telecom, ecc.) a cui spetta direttamente
l'esecuzione delle opere ed il cui onere sarà a carico del Committente.
L’appaltatore dovrà comunque fornire alla Committenza tutta l’assistenza tecnica e pratica
per condurre a buon fine gli iter autorizzativi.
Inoltre è esclusa l'IVA nella misura di legge.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
servizio svolto.
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 12
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
3.2
Oneri ed obblighi specifici dell’appaltatore relativamente agli impianti tecnici
Sono incluse nel presente Appalto tutte le opere necessarie, o anche solamente opportune,
per rendere completi tutti gli impianti previsti; che in linea indicativa, ma non esclusiva, possono
essere così riassunte:
−
lo svolgimento, anche a nome e per conto del Committente, di tutti gli adempimenti,
oneri e responsabilità relativi compresi, da condurre con le amministrazioni dei diversi
enti locali, organi statali, Enti pubblici e privati che siano necessarie per le autorizzazioni
alla costruzione, per il collaudo ed il funzionamento degli impianti, quali U.S.L., C.P.V,
VV.F. (per l’aggiornamento della pratica in corso per l’ottenimento del C.P.I.), ISPESL,
Ispettorato del Lavoro, ecc.; l’osservanza dei regolamenti e delle prescrizioni tecniche
riferentesi agli impianti derivanti da leggi o norme delle autorità Nazionali, Regionali,
Provinciali, Comunali, Genio Civile, Vigili del Fuoco, C.P.V., Ufficiale Sanitario, ISPESL,
C.E.I., U.S.L., ATI, etc., restando a carico dell’Impresa gli oneri per l’attuazione delle
opere secondo norma e le eventuali multe e responsabilità civili e penali per
inadempienza;
−
l’imballaggio, il trasporto, il deposito e la sorveglianza fino al cantiere di qualunque
genere di materiale;
i tiri verticali fino al livello di posa, il trasporto entro il cantiere di qualunque genere di
materiale, i ponteggi, le scale e quanto occorre alla posa dei materiali facenti parte
dell’offerta;
−
la fornitura di guaine rigide per contenere le tubazioni ed i canali dei vari impianti
nell’attraversamento di pareti o solai;
−
il ripristino delle caratteristiche REI di setti, solai o pareti attraversati dagli impianti;
−
la fornitura e l’applicazione di targhette metalliche e/o fascette alfanumeriche con
l’indicazione di ogni circuito servito;
−
la presenza continua in cantiere di uno o più responsabili degli impianti nonché quella
saltuaria di un ingegnere o di un tecnico abilitato di provata capacità nel campo specifico
e ben visto alla Direzione Lavori che dovrà comunque essere a disposizione della
Direzione Lavori in qualsiasi momento fosse richiesta la sua presenza;
−
presenza ed assistenza di un tecnico qualificato ed abilitato ai collaudi degli impianti;
−
assistenza al collaudo degli impianti fino a quello definitivo favorevole, per consentire al
committente di costituire una propria squadra di conduzione e manutenzione;
−
smontaggio e rimontaggio di apparecchi o di parti dell’impianto per il loro eventuale
trasporto in magazzini al fine di proteggerli da deterioramenti di cantiere o da offese che
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
−
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potrebbero arrecarvi lavori di verniciatura, ripresa intonaci, ecc. tutte le volte che occorre
a giudizio insindacabile della Direzione dei Lavori degli impianti;
−
protezione mediante fasciature o coperture degli stessi qualora non sia agevole il loro
smontaggio in modo che, a lavoro ultimato, il materiale sia consegnato come nuovo;
−
la costruzione di magazzini provvisori per il deposito delle apparecchiature, materiali e
mezzi necessari all'esecuzione dell'appalto, nonché la successiva loro demolizione o
smontaggio con il conseguente allontanamento dei materiali di risulta non appena
ultimati i lavori (solo quando a giudizio insindacabile della Direzione dei Lavori siano
disponibili locali del committente da adibire a magazzini, la Ditta sarà esonerata dalla
loro costruzione);
−
la messa a disposizione della Direzione dei Lavori degli apparecchi e degli strumenti di
controllo e della necessaria mano d’opera per le misure e le verifiche in corso d’opera e
in fase di collaudo dei lavori eseguiti;
−
il trasporto nel deposito indicato dalla Direzione dei Lavori della campionatura dei
materiali e delle apparecchiature eventualmente presenti in corso d’opera e in fase di
collaudo dei lavori eseguiti;
−
la sorveglianza degli impianti onde evitare danni o manomissioni da parte di operai di
impianti sono collocati, considerando sollevato il committente da qualsiasi responsabilità
o controversia in merito;
−
garanzia per il perfetto funzionamento, l’integrità e il rendimento degli impianti per la
durata di due anni a partire dal collaudo favorevole, con l’onere di riparare gratuitamente
tutti i guasti dipendenti da errori di montaggio o di esecuzione, e di sostituire
gratuitamente quei materiali non soggetti ad usura o consumo di sua fornitura e che
risultassero inadatti o difettosi;
−
La fornitura nelle centrali tecniche di pannelli di idoneo materiale, su cui saranno
riprodotti in materia chiara ed evidente gli schemi funzionali delle rispettive centrali e di
tutto il complesso degli impianti, al fine di facilitarne la conduzione, il controllo e la
manutenzione da parte di personale che non abbia eseguito il montaggio;
−
L’istruzione del personale addetto al funzionamento alla normale manutenzione degli
impianti;
−
L’assistenza per l’avviamento ed il funzionamento iniziale degli impianti per tutto il tempo
necessario per la messa a regime dei medesimi compresi materiali d’uso e manodopera
qualificata;
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
altre ditte che debbano eseguire lavori affidati alle medesime nei locali in cui detti
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−
Tutti i materiali ed i liquidi di riempimento necessari per il funzionamento continuativo di
tutti gli apparecchi posati per almeno sei mesi dalla data di ultimazione dei lavori.
4.
IMPIANTI MECCANICI
4.1
VERIFICHE E MISURE RELATIVE AGLI IMPIANTI TERMOFLUIDICI
L'Appaltatore è tenuto, durante il corso dei lavori, ad eseguire tutte le prove e misure
richieste dalla Direzione dei Lavori; in particolare per gli impianti termofluidici si segnalano alcune
tra le principali prove e misure che l'Appaltatore dovrà effettuare in corso d'opera:
−
prove di tenuta delle canalizzazioni dell'aria;
−
prove di pressione sulle tubazioni percorse da acqua.
Per ciascuna prova dovrà essere redatto apposito verbale da sottoporre alla Direzione Lavori
e che costituirà elemento necessario per l’effettuazione del collaudo definitivo.
Ciascuna prova sarà seguita da un verbale controfirmato dalla Direzione Lavori che
costituirà elemento necessario per l'effettuazione del collaudo definitivo.
Rimane inteso che la presa in consegna degli impianti, potrà essere effettuata dal
impianti inteso come verifica della piena funzionalità delle apparecchiature e della relativa
regolazione e come taratura completa di tutti i circuiti percorsi da acqua o aria.
In generale tutti gli impianti descritti nel presente Capitolato saranno soggetti a prove e
verifiche in corso d'opera ed al termine della costruzione ed installazione allo scopo di verificare:
−
la corrispondenza delle forniture ai vincoli contrattuali;
−
la corretta esecuzione nel rispetto delle prescrizioni e, in mancanza di queste, secondo
la "buona regola d'arte";
−
lo stato di funzionamento delle varie apparecchiature a livello delle prestazioni funzionali
delle medesime;
−
il corretto funzionamento degli impianti come risultato conseguente all'inserimento delle
apparecchiature in contemporaneo funzionamento, secondo quanto previsto per i singoli
sistemi o impianti;
−
la rispondenza delle prestazioni degli impianti alle condizioni prescritte nell'ambito delle
tolleranze ammesse.
L'Appaltatore assume a proprie spese e responsabilità, sino a che il collaudo definitivo avrà
avuto approvazione dal Committente, la manutenzione degli impianti, escluso quanto sia dovuto
come materiale di consumo.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Committente soltanto allorché l'Appaltatore avrà provveduto all'avviamento completo degli
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Nel tempo fissato a garanzia l'Assuntore dovrà rifare, o rinnovare occorrendo, tutto quello
che nel lavoro stesso mostri difetto di materiale, di mano d'opera o di funzionamento, e ciò senza
alcun compenso fino al buon esito del collaudo definitivo. Qualora l'Assuntore non eseguisse i
lavori che si rendessero necessari per la manutenzione di cui sopra, sarà piena facoltà del
Committente di eseguirli direttamente, a maggiori spese dell'Appaltatore stesso, valendosi delle
somme a sue mani secondo le prescrizioni di Legge.
Al termine dei lavori, anche agli effetti del corretto espletamento delle pratiche nei confronti
degli Enti ed associazioni tecniche, Vigili del Fuoco, ISPESL, etc., ivi compresi quelle di tipo
comunale, fino ai certificati di approvazione da parte di questi, l'Assuntore dovrà fornire al
Committente e alla Direzione Lavori in almeno quattro copie cartacee più una copia su supporto
magnetico:
−
la serie completa dei disegni costruttivi degli impianti (planimetrie, schemi, etc.)
aggiornata delle eventuali modifiche effettuate in corso d'opera;
−
i manuali di conduzione e manutenzione degli impianti, completi delle descrizioni
specifiche funzionali delle apparecchiature più importanti, redatti dalle Case costruttrici.
−
le dichiarazioni di conformità degli impianti secondo le prescrizioni della legge 46/90 e
s.m.i..
esse dovranno essere eseguite durante le stagioni indicate dalle Norme e comunque quando si
verifichino interamente o con buona approssimazione le condizioni di progetto. A titolo di
esempio si segnalano le principali prove e misure che verranno effettuate:
−
misure di temperatura ambiente;
−
misura delle temperature dei fluidi termovettori (aria, acqua);
−
misure di velocità dell'aria in ambiente;
−
misure di portate per le canalizzazioni d'aria principali;
−
misure di portata d'aria sui dispositivi di immissione ed estrazione;
−
prove di funzionalità sugli organi di regolazione;
−
prove di funzionalità sugli organi di controllo (termometri, manometri, etc.);
−
verifiche sulla qualità e sugli spessori dei materiali isolanti;
−
verifiche sulla qualità di esecuzione delle coibentazioni, specie ai fini della
condensazione estiva.
Ogni difetto riscontrato durante le prove dovrà essere prontamente eliminato e l'impianto
riprovato nuovamente senza alcun costo addizionale per il Committente.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Le prove e le verifiche saranno effettuate secondo le indicazioni dettate dalle Norme UNI;
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4.2
Metodologia di collaudo definitivo
Al termine della fase di avviamento dell'impianto, dopo aver eseguito tutte le tarature,
l'Assuntore si dovrà rendere disponibile per l'effettuazione delle operazioni di collaudo definitivo
dell'intero impianto. Le prove globali dovranno essere eseguite durante le stagioni indicate dalle
Norme e comunque quando si verifichino interamente o con buona approssimazione le
condizioni di progetto.
A titolo di esempio si indicano alcune delle procedure di prova che verranno attuate
sull'impianto:
a) prova idraulica a freddo delle tubazioni ad una pressione di 1 bar superiore alla normale
pressione di esercizio, con un minimo di 5 bar, mantenendo tale pressione per almeno 6
ore, onde accertarsi della perfetta tenuta delle giunzioni. Si riterrà positiva la prova
quando non si verifichino fughe e deformazioni permanenti;
b) prova preliminare di tenuta a caldo e di dilatazione delle tubazioni per controllare gli effetti
della dilatazione delle condutture dell'impianto, portando la temperatura al valore
massimo di progetto e mantenendola tale per tutto il tempo occorrente ad una accurata
ispezione dell'intera reti di distribuzione. Il controllo avrà inizio quando il complesso degli
impianti avrà raggiunto lo stato di regime della temperatura indicata. Il risultato della
deformazioni permanenti;
c) prova preliminare del funzionamento di tutte le apparecchiature di centrale con particolare
riferimento al controllo delle varie sequenze di funzionamento e dell'intervento di tutti i
dispositivi di controllo, regolazione, sicurezza, blocco e segnalazione;
d) prova preliminare del regolare funzionamento del sistema di regolazione simulando varie
situazioni di carico e/o anomalie per verificare il regolare esercizio del sistema stesso;
e) misurazione a regime della portata d'aria sui dispositivi di espulsione per mezzo di
anemometri e strumenti forniti appositamente dall'Impresa. L'esito della prova sarà
ritenuto positivo quando a tutti i dispositivi di aspirazione saranno misurate le portate di
progetto con una tolleranza non superiore al 10%;
f) misurazione a regime delle condizioni climatiche all'esterno degli ambienti climatizzanti
con registrazione in continuo mediante termoigrometri della temperatura e dell'U.R.
interna;
g) misurazione a regime del livello di rumorosità prodotto dagli impianti.
Il collaudo, anche se favorevole, non esonera l'impresa dalle responsabilità di legge o da
deficienze che si presentino successivamente fino al termine del periodo di garanzia.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
prova è favorevole solo quando le dilatazioni non abbiano dato luogo a fughe o
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Superato il collaudo definitivo con esito favorevole, anche agli effetti del corretto
espletamento delle pratiche nei confronti degli Enti ed associazioni tecniche, (ISPESL, Vigili del
Fuoco, Enti Comunali, etc.), l'Assuntore dovrà garantire la completa assistenza fino
all'ottenimento dei certificati di approvazione da parte di questi, ed in particolare l'Impresa dovrà
fornire alla Committenza tutti i documenti indicati al successivo par. 2.7.
Tutte le spese inerenti l'assistenza ai collaudi ed alle prove sono a totale carico
dell'Assuntore, comprese quelle relative al personale tecnico qualificato, agli strumenti, ai
materiali, ed alle apparecchiature ritenute occorrenti a giudizio insindacabile del collaudatore il
quale comunicherà anche i metodi ed i punti di misura.
Collaudo invernale
Il collaudo invernale avrà luogo durante la stagione invernale successiva all'accettazione
dell'impianto ed alle operazioni preliminari di collaudo, in un periodo generalmente compreso tra i
mesi di dicembre e febbraio.
Collaudo estivo
Il collaudo estivo avrà luogo durante la stagione estiva successiva all'installazione
dell'impianto ed alle operazioni preliminari di collaudo, in periodo generalmente compreso tra i
4.3
Manutenzione per il periodo di garanzia
La Ditta Appaltatrice ha l'obbligo di garantire tutto l'impianto, sia per la qualità dei materiali,
che per il montaggio, sia infine per il regolare funzionamento, secondo le specifiche temporali
stabilite contrattualmente.
Pertanto fino al termine di tale periodo la Ditta Appaltatrice deve riparare tempestivamente a
sue spese tutti i guasti e le imperfezioni che si verificassero per effetto della non buona riuscita di
materiali, o per difetti di montaggio o di funzionamento, escluse soltanto le riparazioni dei danni
che non possono attribuirsi all'esercizio ordinario dell'impianto, ma solo ad evidente imperizia o
negligenza del personale della Committenza che lo gestisce.
Nel caso in cui nelle fasi di dimensionamento e/o di realizzazione dell'impianto la Ditta
Appaltatrice sia incorsa in qualche errore che impedisca il funzionamento regolare ed uniforme
dell'impianto sopra precisato e qualora non provveda all'eliminazione degli inconvenienti entro il
termine stabilito dalla Committenza, quest'ultima è autorizzata ad eseguire od a fare eseguire le
modifiche addebitandone i costi alla Ditta Appaltatrice.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
mesi di giugno e agosto.
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pag. 18
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4.4
DOCUMENTAZIONE A CARICO DELL’APPALTATORE
All'inizio dei lavori, l'Assuntore dovrà a proprie spese provvedere ad ottenere una copia
riproducibile e su supporto magnetico dei disegni di progetto. Per tutti gli impianti l’appaltatore
dovrà attenersi ai disegni specifici di progetto allegati al presente capitolato, salvo verifica
all’inizio dei lavori da parte di proprio professionista abilitato e di gradimento del Committente.
E’ pertanto a carico dell’Appaltatore la redazione del progetto “costruttivo” (relazioni, calcoli,
schemi, disegni) da allegare al programma lavori; con ciò si intende che l’Appaltatore ha assunto
come proprio il progetto del Committente e ne assume la conseguente responsabilità; a tal fine,
qualora ritenesse opportune delle varianti costruttive, purché non onerose per il Committente e
che non riducano la qualità dell’opera finita, fornirà tempestivamente versione aggiornata,
sottoscritta dal Professionista di propria fiducia, e chiederà l’approvazione scritta della Direzione
Lavori; ciò renderà eseguibili le varianti; in caso di disaccordo prevarrà l’interpretazione più
favorevole all’ente Appaltante e comunque secondo il giudizio della D.L.
Nella stesura dei propri elaborati l’Appaltatore dovrà tener conto degli impianti preesistenti
da conservare o modificare o integrare, nonché dei progetti degli altri impianti relativi a tutto il
fabbricato. Prima dell’esecuzione dovrà fornire per l’approvazione della D.L.
a)
lo schema funzionale dei singoli impianti, aggiornato sulla base delle elaborazioni
b)
i disegni costruttivi, necessari per la corretta rappresentazione grafica, firmati da un
tecnico abilitato;
c)
una relazione tecnica dettagliata, comprendente i calcoli, la descrizione delle marche e
dei tipi di apparecchi, l’esposizione dei criteri progettuali, ecc;
d)
gli elaborati richiesti dalla normativa vigente;
Tutti gli elaborati richiesti dal presente capitolato per gli impianti dovranno essere firmati
anche dall’Appaltatore.
Durante i lavori una copia carta del progetto di appalto e una del progetto costruttivo
dovranno essere conservate in cantiere a disposizione della Direzione Lavori.
Al termine dei lavori l'appaltatore provvederà a propria cura e spese all'aggiornamento "as
built" finali dei disegni di progetto su supporto magnetico in formato *.dwg. Verrà pertanto
consegnata al Committente alla fine dei lavori una documentazione completa di tutti i disegni, sia
quelli derivati dal contratto che tutti quelli la cui emissione si renderà necessaria durante il corso
dei lavori, su CD e in quattro copie su carta. Per disegni definitivi si intende una serie completa
degli schemi (per l'impianto meccanico, l’impianto elettrico tecnologico, e di schemi funzionali
della regolazione) dei tracciati completi ed aggiornati degli impianti così come realizzati che
dovranno essere deducibili da planimetrie (scala 1/50 e scala 1/100).
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
costruttive;
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Inoltre costituirà un obbligo ed un onere economico per l'Assuntore la presentazione della
seguente documentazione:
denuncia all'ISPESL dell'esame progetto per la Centrale Termica o impianti termici,
−
apparecchi a pressione, appositamente controfirmata da tecnico abilitato;
in generale la compilazione della documentazione occorrente e l'espletamento delle
−
relative pratiche, al fine di ottenere le prescritte autorizzazioni, presso i Vigili del Fuoco,
presso l'ISPESL, e presso ogni altro Istituto od Ente preposto per legge a verifiche e
controlli nell'ambito degli impianti eseguiti;
la compilazione di norme guida per la conduzione e la manutenzione degli impianti
−
corredate di tutti gli schemi di regolazione e le schede tecniche relative alle
apparecchiature installate; tali norme che dovranno esser raccolte in manuali di
conduzione e manutenzione dovranno esser complete delle specifiche tecniche redatte
dalle Case costruttrici. I manuali dovranno essere consegnati in tre copie;
l'Assuntore e per essa eventuali Ditte subappaltatrici degli impianti regolarmente
−
autorizzate, dovranno presentare, alla fine dei lavori, la DICHIARAZIONE di
CONFORMITA' come previsto dalla Legge n° 46 del Marzo 1990 e s.m.i. "Norme per la
sicurezza degli impianti", articolo 9, redatto in conformità ai modelli approvati dal
acqua, idricosanitari, gas, antincendio) nella quantità di 3 copi come previsto dall’art. 7
del D.P.R. 447/91 e completa di allegati e di relazione di verifiche iniziali.
4.5
ASSISTENZE MURARIE E VARIE - OPERE PROVVISIONALI
L'esecuzione degli impianti tecnologici comprende l'attività di assistenza muraria e
preparazione alla posa dei materiali ed apparecchiature afferenti agli impianti; nell'importo a base
d'asta per le opere oggetto del presente Capitolato si intendono pertanto comprese le assistenze
murarie, relative alle formazioni di scassi, tracce a muro, a pavimento o soffitto, per passaggio
tubazioni e condotti, sia all’interno che all’esterno del fabbricato e con inclusione dei ripristini.
Sono quindi comprese le assistenze edili, ripristini compresi, necessari per l’esecuzione della
posa degli impianti. Nei ripristini è compresa la fornitura in opera e relativa certificazione dei
materiali speciali necessari per ripristinare la classe REI di pareti e solai attraversati dagli
impianti.
Sono comprese nel prezzo a corpo tutte le opere provvisionali, attrezzature e quanto
necessario ai fini della realizzazione dell’opera.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Ministero dell'Industria, per tutti gli impianti realizzati (elettrici, climatizzazione aria ed
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pag. 20
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4.6
Assistenze alla realizzazione degli impianti
Si intendono compresi negli oneri dell'Assuntore tutte le opere e gli oneri di assistenza
necessari alla posa completa degli impianti di propria competenza; quali ad esempio, a titolo
indicativo e non esaustivo:
−
scarico dagli automezzi, collocazione in loco compreso il tiro in opera ai vari piani
(interrati o fuori terra) e sistemazione in magazzino di tutti i materiali pertinenti agli
impianti;
−
muratura di scatole, cassette, sportelli, controtelai di bocchette, serrande e griglie;
−
fissaggio di apparecchiature in genere ai relativi basamenti e supporti, si intende
compresa la fornitura in opera degli elementi in acciaio per l’ancoraggio degli apparecchi
sanitari sospesi, nelle diversi conformazioni richieste dalle diverse tipologie di pareti cui
gli stessi vanno sospesi.
−
manovalanza e mezzi d'opera in aiuto ai montatori per la movimentazione inerente alla
posa in opera di quei materiali che per loro peso e /o volume esigono tali prestazioni;
−
i materiali di consumo ed i mezzi d'opera occorrenti per le prestazioni di cui sopra;
−
il trasporto alla discarica dei materiali di risulta delle lavorazioni;
−
scavi e reinterri relativi a tubazioni od apparecchiature poste interrate, sia interni che
precisamente compresi: scavo e successivo reinterro, bauletto in sabbia di sottofondo,
rinfianco e copertura, nastro monitore, fornitura e posa in opera di pozzetti di ispezione
con relativi chiusini (in ghisa e/o in cemento e/o del tipo portapavimento) e quant’altro
necessario.
−
scavi, trabattelli, piattaforme, etc...
La Ditta Appaltatrice, prima di iniziare la posa dei propri impianti, dovrà avere definito con la
D.L. e con la Committenza, ed in tempo concordato con la stessa, tutte le opere murarie da
eseguirsi nelle travi, solette, muri portanti e gli eventuali scavi, cunicoli, pozzetti necessari per la
installazione degli impianti.
Tali opere non dovranno danneggiare la struttura dell'edificio e dovranno esser approvate
per iscritto dalla D.L. dietro la presentazione di disegni su cui siano chiaramente riportati gli
interventi da eseguire.
Qualora la Ditta Appaltatrice, a causa di dimenticanze o di errori iniziali, richieda ulteriori
opere dopo aver già ottenuto l'approvazione della D.L., queste, se approvate, saranno eseguite a
sue spese, come pure le opere di ripristino.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
esterni al fabbricato (per tubazioni acqua, gas, antincendio, irrigazione, ecc.). Sono più
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La Ditta Appaltatrice non potrà avanzare la pretesa di risarcimento di danni conseguenti a
ritardi od intralci nel normale andamento dei lavori, provocati da altre ditte operanti nel cantiere.
Pur trattandosi di un proprio sub-fornitore, la Ditta Appaltatrice degli impianti meccanici dovrà
fornire alla Ditta che realizzerà gli impianti elettrici a servizio dei meccanici tutti gli schemi
esecutivi e costruttivi per il cablaggio delle apparecchiature in campo e delle unità di supervisione
e controllo automatica sui quadri di potenza. Si chiarisce inoltre che la Ditta Appaltatrice dovrà
fornire all’impiantista elettrico tutta l’assistenza necessaria al cablaggio delle proprie
apparecchiature di regolazione e controllo e che comunque è ritenuta responsabile nei confronti
della Committenza del buon funzionamento del sistema fornito. Si ribadisce pertanto che la Ditta
Appaltatrice sarà responsabile del buon funzionamento del sistema, mentre l’impiantista elettrico
costituirà unicamente un supporto per le attività di cablaggio comunque coordinate
dall’impiantista meccanico.
4.7
QUALITÀ, PROVENIENZA E NORME DI ACCETTAZIONE DEI MATERIALI E
DEI COMPONENTI IN FORNITURA - CAMPIONATURE
Per quanto riguarda la qualità e le relative norme di accettazione dei materiali e delle
forniture, si fa esplicito riferimento alle specifiche tecniche contenute nel presente Capitolato.
Direzione Lavori, all'esecuzione dei campioni, fornitura della documentazione cartacea ed alla
redazione dei particolari grafici dettagliati delle varie opere che la Direzione Lavori medesima
riterrà necessario richiedere, nonché alla campionatura di tutti i materiali e componenti che essa,
a suo insindacabile giudizio, richiederà.
L'approvazione di tali campioni dovrà avvenire prima dell'inizio della fornitura. Non sono
ammessi
l’approvvigionamento
e
l’installazione
di
materiali
non
approvati
preventivamente dalla Direzione Lavori.
4.8
impianti elettrici a servizio degli impianti meccanici
L’Appaltatore degli impianti meccanici avrà la completa responsabilità anche sugli impianti
elettrici a servizio degli impianti meccanici descritti nell’apposita sezione del presente documento.
La fornitura di tutte le apparecchiature di regolazione è a carico dell’appaltatore degli
impianti di climatizzazione, come anche la posa delle apparecchiature in campo.
La responsabilità del buon funzionamento del sistema di regolazione è a totale carico
dell’Appaltatore, mentre l’impiantista elettrico costituirà unicamente un supporto per le attività di
cablaggio e collegamento, comunque coordinate dall’installatore degli impianti di climatizzazione.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
L'Appaltatore è tenuto a provvedere, ai fini della preventiva approvazione da parte della
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5.
IMPIANTI ELETTRICI
5.1
VERIFICHE E PROVE PRELIMINARI DEGLI IMPIANTI ELETTRICI
Le verifiche e prove preliminari (in accordo con quanto prescritto da norma CEI 64-8 parte 6)
sotto elencate verranno effettuate durante l'esecuzione delle opere, in modo che esse risultino
completamente eseguite prima della dichiarazione di ultimazione di lavori.
Nei giorni fissati dalla D.L. e alla presenza dei rappresentanti dell'Appaltatore, verranno
effettuate le seguenti principali verifiche e prove formalizzate da verbali controfirmati dal
verificatore dall'appaltatore e dalla D.L..
5.2
ESAME A VISTA
Dopo aver accertato l'esistenza delle documentazioni di progetto esecutivo e costruttivo,
l'esame a vista deve accertare:
−
che esista conformità e corrispondenza tra tavole di progetto ed opere in corso di
esecuzione;
−
che i materiali elettrici siano:
B.T. siano dotati di marcatura "CE";
2) scelti correttamente secondo le prescrizioni contrattuali ed ai campioni accettati per
iscritto dalla Direzione Lavori;
3) non danneggiati visibilmente.
L'esame a vista riguarderà le seguenti condizioni:
−
metodi di protezione contro i contatti diretti ed indiretti, ivi compresa la misura delle
distanze; tale esame riguarda per es. la protezione mediante barriere od involucri, per
mezzo di ostacoli o mediante distanziamento se esistenti;
−
presenza di barriere tagliafiamma o altre precauzioni contro la propagazione del fuoco;
metodi di protezione contro gli effetti termici e relativo controllo degli spessori per verifica
del grado di protezione REI;
−
scelta dei conduttori, per quanto concerne i colori e la sezione in base alla loro portata e
caduta di tensione;
−
scelta dei dispositivi di protezione e di segnalazione in base alle sezioni dei conduttori
sottesi e loro taratura in base alle tabelle elaborate e consegnate dall'Appaltatore;
−
presenza e corretta messa in opera dei dispositivi di sezionamento o di comando
funzionale e di emergenza;
.
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1) conformi alle prescrizioni di sicurezza delle relativa Norme e per le apparecchiature
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−
scelta dei componenti elettrici e delle misure di protezione idonei, con riferimento alle
influenze esterne;
−
identificazione (colore) dei conduttori di neutro e di protezione;
−
presenza di schemi, di cartelli indicatori e monitori pedane isolanti, guanti isolanti
estintore e lampada di sicurezza portatile nelle cabine di trasformazione;
−
identificazione dei circuiti, con etichetta delle canalizzazioni e dei cavi a passo modulare,
dei fusibili, degli interruttori, dei morsetti, ecc.;
−
idoneità delle connessioni dei conduttori;
−
agevole accessibilità dell'impianto per interventi operativi di manutenzione.
5.3
PROVE
Tutte le unità costituite da diversi componenti, le apparecchiature prefabbricate, i motori e
relativi ausiliari, i comandi ed i blocchi devono essere sottoposti a prove per verificarne il corretto
montaggio, la corretta regolazione ed installazione.
Dopo "l'esame a vista", le prove dovranno essere svolte dall'Appaltatore conformemente a
quanto prescritto dal Cap. 61 della Norma CEI 64-8/6; tutti gli esami e le prove eseguite
apposita modulistica da allegare ai dossier di fine fabbricazione con la dichiarazione di
conformità:
−
continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali principali e
supplementari (612.2);
−
resistenza di isolamento dell'impianto elettrico (612.3);
−
protezione per separazione dei circuiti nel caso di sistemi SELV e PELV e nel caso di
separazione elettrica (612.4);
−
protezione mediante interruzione automatica dell'alimentazione (612.6);
−
misura della resistenza di terra (612.6.2);
−
prove di polarità (612.7);
−
prova di tensione applicata (612.8);
−
prove di funzionamento e misure illuminotecniche (612.9);
−
protezione contro gli effetti termici (612.10);
−
caduta di tensione (612.11);
−
esame della documentazione di fine lavori.
Nel caso in cui qualche prova indichi la presenza di un difetto, tale prova e ogni altra prova
precedente che possa essere stata influenzata dal difetto segnalato devono essere ripetute dopo
.
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dovranno fare esplicito riferimento all'articolo di cui alla Norma suddetta e verbalizzati su
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l'eliminazione del difetto stesso.
5.4
Metodologia di collaudo definitivo
Al termine della fase di avviamento dell'impianto, dopo aver eseguito tutte le tarature,
l'Assuntore si dovrà rendere disponibile per l'effettuazione delle operazioni di collaudo definitivo
dell'intero impianto.
Le prove globali dovranno essere eseguite durante le stagioni indicate dalle Norme e
comunque quando si verifichino interamente o con buona approssimazione le condizioni di
progetto.
Il collaudo, anche se favorevole, non esonera l'impresa dalle responsabilità di legge o da
deficienze che si presentino successivamente fino al termine del periodo di garanzia.
Superato il collaudo definitivo con esito favorevole, anche agli effetti del corretto
espletamento delle pratiche nei confronti degli Enti ed associazioni tecniche, (ISPESL, Vigili del
Fuoco, Enti Comunali, etc.), l'Assuntore dovrà garantire la completa assistenza fino
all'ottenimento dei certificati di approvazione da parte di questi, ed in particolare l'Impresa dovrà
fornire alla Committenza tutti i documenti indicati ai successivi paragrafi.
dell'Assuntore, comprese quelle relative al personale tecnico qualificato, agli strumenti, ai
materiali, ed alle apparecchiature ritenute occorrenti a giudizio insindacabile del collaudatore il
quale comunicherà anche i metodi ed i punti di misura.
5.5
Manutenzione per il periodo di garanzia
L'Appaltatore ha l'obbligo di garantire tutto l'impianto, sia per la qualità dei materiali, che per
il montaggio, sia infine per il regolare funzionamento, fino alla scadenza del periodo di garanzia.
Pertanto fino al termine di tale periodo l'Appaltatore deve riparare tempestivamente a sue
spese tutti i guasti e le imperfezioni che si verificassero all'impianto per effetto di difetti di
fabbricazione dei materiali, o per i difetti di montaggio o di funzionamento, escluse soltanto le
riparazioni dei danni che non possono attribuirsi all'esercizio ordinario dell'impianto, ma solo ad
evidente imperizia o negligenza del personale del Commitente che lo gestisce.
Nel caso in cui nella realizzazione dell'impianto l'Appaltatore sia incorso in qualche errore
nelle verifiche dei dimensionamenti progettuali che impedisca il funzionamento regolare ed
uniforme dell'impianto sopra precisato e qualora non provveda all'eliminazione degli
inconvenienti entro il termine stabilito dal Committente , quest'ultimo è autorizzato ad eseguire
.
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Tutte le spese inerenti l'assistenza ai collaudi ed alle prove sono a totale carico
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od a fare eseguire le modifiche a spese dell'Appaltatore avvalendosi delle somme a sue mani
secondo le modalità previste dalla Legge.
Le prove e le verifiche, anche se favorevoli, non esonerano l'Appaltatore dalle responsabilità
di Legge o da deficienze che si presentino successivamente fino al termine del periodo di
garanzia.
5.6
documentazione a carico dell’appaltatore
All'inizio dei lavori, l'Assuntore dovrà a proprie spese provvedere ad ottenere una copia
riproducibile e su supporto magnetico dei disegni di progetto. Per tutti gli impianti l’appaltatore
dovrà attenersi ai disegni specifici di progetto allegati al presente capitolato, salvo verifica
all’inizio dei lavori da parte di proprio professionista abilitato e di gradimento del Committente.
E’ pertanto a carico dell’Appaltatore la redazione del progetto “costruttivo” (relazioni, calcoli,
schemi, disegni) da allegare al programma lavori; con ciò si intende che l’Appaltatore ha assunto
come proprio il progetto del Committente e ne assume la conseguente responsabilità; a tal fine,
qualora ritenesse opportune delle varianti costruttive, purché non onerose per il Committente e
che non riducano la qualità dell’opera finita, fornirà tempestivamente versione aggiornata,
Lavori; ciò renderà eseguibili le varianti; in caso di disaccordo prevarrà l’interpretazione più
favorevole all’ente Appaltante e comunque secondo il giudizio della D.L.
Nella stesura dei propri elaborati l’Appaltatore dovrà tener conto degli impianti preesistenti
da conservare o modificare o integrare, nonché dei progetti degli altri impianti relativi a tutto il
fabbricato. Prima dell’esecuzione dovrà fornire per l’approvazione della D.L.
a) lo schema funzionale dei singoli impianti, aggiornato sulla base delle elaborazioni
costruttive;
b) i disegni costruttivi, necessari per la corretta rappresentazione grafica, firmati da un
tecnico abilitato;
c) una relazione tecnica dettagliata, comprendente i calcoli, la descrizione delle marche e
dei tipi di apparecchi, l’esposizione dei criteri progettuali, ecc;
d) gli elaborati richiesti dalla normativa vigente;
Tutti gli elaborati richiesti dal presente capitolato per gli impianti dovranno essere firmati
anche dall’Appaltatore.
Durante i lavori una copia carta del progetto di appalto e una del progetto costruttivo
dovranno essere conservate in cantiere a disposizione della Direzione Lavori.
.
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sottoscritta dal Professionista di propria fiducia, e chiederà l’approvazione scritta della Direzione
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Al termine dei lavori l'appaltatore provvederà a propria cura e spese all'aggiornamento "as
built" finali dei disegni di progetto su supporto magnetico in formato *.dwg. Verrà pertanto
consegnata al Committente alla fine dei lavori una documentazione completa di tutti i disegni, sia
quelli derivati dal contratto che tutti quelli la cui emissione si renderà necessaria durante il corso
dei lavori, su CD e in quattro copie su carta. Per disegni definitivi si intende una serie completa
degli schemi (per l'impianto meccanico, l’impianto elettrico tecnologico, e di schemi funzionali
della regolazione) dei tracciati completi ed aggiornati degli impianti così come realizzati che
dovranno essere deducibili da planimetrie (scala 1/50 e scala 1/100).
Inoltre costituirà un obbligo ed un onere economico per l'Assuntore la presentazione della
seguente documentazione:
−
in generale la compilazione della documentazione occorrente e l'espletamento delle
relative pratiche, al fine di ottenere le prescritte autorizzazioni, presso i Vigili del Fuoco,
presso l'ISPESL, e presso ogni altro Istituto od Ente preposto per legge a verifiche e
controlli nell'ambito degli impianti eseguiti;
−
la compilazione di norme guida per la conduzione e la manutenzione degli impianti
corredate di tutti gli schemi di regolazione e le schede tecniche relative alle
apparecchiature installate; tali norme che dovranno esser raccolte in manuali di
dalle Case costruttrici. I manuali dovranno essere consegnati in tre copie;
−
l'Assuntore e per essa eventuali Ditte subappaltatrici degli impianti regolarmente
autorizzate, dovranno presentare, alla fine dei lavori, la DICHIARAZIONE di
CONFORMITA' come previsto dalla Legge n° 46 del Marzo 1990 e s.m.i. "Norme per la
sicurezza degli impianti", articolo 9, redatto in conformità ai modelli approvati dal
Ministero dell'Industria, per tutti gli impianti realizzati (elettrici, climatizzazione aria ed
acqua, idricosanitari, gas, antincendio) nella quantità di 3 copie come previsto dall’art. 7
del D.P.R. 447/91 e completa di allegati e di relazione di verifiche iniziali.
−
la Dichiarazione del Fornitore dell’impianto rivelazione incendio in cui si attesta che sono
state eseguite le prove secondo norma UNI 9795 ed i materiali installati corrispondono
alla norma di prodotto UNI EN 54 in tre copie.
5.7
ASSISTENZE MURARIE E OPERE PROVVISIONALI
Nella valutazione dell'opera l'Appaltatore deve considerare il costo economico per la
predisposizione di tutte quelle opere di natura provvisoria e provvisionale che consentano al
personale addetto all’esecuzione dei lavori di operare in piena sicurezza nel rispetto del D.lgs
.
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conduzione e manutenzione dovranno esser complete delle specifiche tecniche redatte
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81/2008 e del piano di sicurezza e coordinamento redatto dal “coordinatore per la progettazione”
nominato dal Committente o responsabile dei lavori (Art. 3 – Art. 4 – Art. 11 del D.lgs 81/2008).
L'esecuzione degli Impianti Elettrici comprende l'attività di assistenza muraria e di
preparazione alla posa dei materiali ed apparecchiature afferenti agli impianti; nell'importo per le
opere oggetto del presente Capitolato si intendono pertanto comprese tutte le assistenze
murarie, quali formazioni di scassi, tracce a muro e in soletta con relativi ripristini e decorazioni,
formazioni di fori di qualunque dimensione in muri di qualunque spessore e tipo, l'incasso di
tubazioni e la formazione di nicchie per l'alloggiamento di cassette metalliche o quadretti elettrici,
esecuzione di nuove staffe di supporto canaline, elettrocondotti sia all’interno che all’esterno del
fabbricato.
5.8
Assistenze alla realizzazione degli impianti
Si intendono compresi negli oneri dell'Assuntore tutte le opere e gli oneri di assistenza
necessari alla posa completa degli impianti di propria competenza; quali ad esempio, a titolo
indicativo e non esaustivo:
−
scarico dagli automezzi, collocazione in loco compreso il tiro in opera ai vari piani
impianti;
−
muratura di scatole, cassette, sportelli;
−
fissaggio di apparecchiature in genere ai relativi basamenti e supporti;
−
manovalanza e mezzi d'opera in aiuto ai montatori per la movimentazione inerente alla
posa in opera di quei materiali che per loro peso e /o volume esigono tali prestazioni;
−
i materiali di consumo ed i mezzi d'opera occorrenti per le prestazioni di cui sopra;
−
il trasporto alla discarica dei materiali di risulta delle lavorazioni;
−
scavi e reinterri relativi a tubazioni od apparecchiature poste interrate, sia interni che
esterni al fabbricato (per cavidotti degli impianti elettrici ed elettrici speciali, per impianti
di messa a terra e per impianti di messa a terra e per impianti di illuminazione esterna).
Sono più precisamente compresi: scavo e successivo reinterro, bauletto in sabbia di
sottofondo, rinfianco e copertura, nastro monitore, fornitura e posa in opera di pozzetti di
ispezione con relativi chiusini (in ghisa e/o in cemento e/o del tipo portapavimento),
realizzazione di plinti e/o di piastre di ancoraggio per pali di illuminazione e quant’altro
necessario.
−
scavi, trabattelli, piattaforme, etc...
.
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(interrati o fuori terra) e sistemazione in magazzino di tutti i materiali pertinenti agli
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La Ditta Appaltatrice, prima di iniziare la posa dei propri impianti, dovrà avere definito con la
D.L. e con la Committenza, ed in tempo concordato con la stessa, tutte le opere murarie da
eseguirsi nelle travi, solette, muri portanti e gli eventuali scavi, cunicoli, pozzetti necessari per la
installazione degli impianti.
Tali opere non dovranno danneggiare la struttura dell'edificio e dovranno esser approvate
per iscritto dalla D.L. dietro la presentazione di disegni su cui siano chiaramente riportati gli
interventi da eseguire.
Qualora la Ditta Appaltatrice, a causa di dimenticanze o di errori iniziali, richieda ulteriori
opere dopo aver già ottenuto l'approvazione della D.L., queste, se approvate, saranno eseguite a
sue spese, come pure le opere di ripristino.
La Ditta Appaltatrice non potrà avanzare la pretesa di risarcimento di danni conseguenti a
ritardi od intralci nel normale andamento dei lavori, provocati da altre ditte operanti nel cantiere.
5.9
QUALITÀ, PROVENIENZA E NORME DI ACCETTAZIONE DEI MATERIALI E
DEI COMPONENTI IN FORNITURA - CAMPIONATURE
Le caratteristiche dei materiali e componenti necessari alla realizzazione delle opere
dovranno essere conformi a quanto previsto dalle relative norme di prodotto CEI - UNI.
scelti ad esclusiva cura e rischio dell'Appaltatore purché ad insindacabile giudizio della Direzione
Lavori siano riconosciuti in possesso dei requisiti richiesti. L'Appaltatore dovrà notificare alla
Direzione Lavori, in tempo utile, la provenienza dei materiali e delle forniture per il prelevamento
dei campioni da sottoporre, a spese dell'Appaltatore, alle prove e alle verifiche ritenute
necessarie dalla Direzione Lavori stessa.
Per quanto riguarda la qualità e le relative norme di accettazione dei materiali e delle
forniture, si fa esplicito riferimento agli elaborati grafici ed alle prescrizioni citate come specifiche
tecniche.
L'Appaltatore è tenuto a provvedere, ai fini della preventiva approvazione da parte della
Direzione Lavori, all'esecuzione dei campioni, alla fornitura della documentazione cartacea ed
alla redazione dei particolari grafici dettagliati delle varie opere che la Direzione Lavori medesima
riterrà necessario richiedere, nonché alla campionatura di tutti i materiali e componenti che essa,
a suo insindacabile giudizio, richiederà.
L'approvazione formale e scritta della D.L. di tali campioni dovrà avvenire prima dell'inizio
della fornitura. Non sono ammessi l’approvvigionamento e l’installazione di materiali non
approvati preventivamente dalla Direzione Lavori.
.
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Tutti i materiali occorrenti per i lavori proverranno da fabbriche, stabilimenti, depositi, ecc.,
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Tutte le spese di prelevamento ed invio dei campioni agli Istituti autorizzati per legge,
nonché le spese per le occorrenti sperimentazioni saranno a carico dell'Appaltatore. L'esito
favorevole delle prove non esonera l'Appaltatore da ogni responsabilità nel caso che, nonostante
i risultati ottenuti, non si raggiungano, nelle opere finite, i prescritti requisiti.
Tutti i materiali e componenti elettrici di bassa tensione dovranno essere nuovi, di primaria
qualità e dovranno recare la marcature "CE" sul prodotto. Fanno eccezione le prese a spina di
corrente per uso domestico o similari e i materiali elettrici alimentati a tensione inferiore a 50 V
c.a. e 75 V c.c., i componenti degli ascensori.
5.10
MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO
Per il modo di esecuzione e le prescrizioni relative ai lavori si farà riferimento alle vigenti
normative tecniche di impianto CEI – UNI ed alla legislazione attuale. La norma principale per
.
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l’esecuzione degli impianti elettrici è la CEI 64-8, e per la rivelazione incendi la UNI 9795.
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PARTE I – IMPIANTI MECCANICI
1.
RIFERIMENTI NORMATIVI
La progettazione è stata basata sull’osservanza di tutte le condizioni contenute nella
legislazione e nella normativa tecnica vigente.
In generale le opere dovranno essere eseguite in conformità a Leggi e Regolamenti vigenti
in materia all’atto dell’affidamento dell’appalto o che nel corso dei lavori dovessero venire
emanate.
1.1
−
Riscaldamento e climatizzazione
Legge 3 agosto 2007 n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi
di lavoro
−
Decreto legislativo 9 aprile 2008 n.81 “Attuazione dell’art.1della legge 3 agosto 2007 n.
123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” - c.d. Testo
Unico Sicurezza Lavoro
Circolare n°73 del 29/07/1971 Norme di sicurezza da applicarsi nella progettazione,
installazione ed esercizio di impianti termici
−
D.M. 1/12/75 "Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto
pressione" e successive circolari (ISPESL);
−
Legge n. 10 del 09/01/1991, "Norme per l'attuazione del piano energetico nazionale in
materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti
rinnovabili di energia";
−
Decreto del Presidente della Repubblica n.412 del 26/08/93, regolamento di attuazione
della Legge n. 10/91;
−
D.P.R. 21 dicembre
1999 n° 551 Regolamento recante modifiche al Decreto del
presidente della repubblica 26 agosto 1993 n°412, in materia di progettazione,
installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini del
contenimento dei consumi di energia.
−
Decreto del Ministero dell'Industria del 13/12/93, regolamenti di attuazione della Legge
n. 10/91;
−
Decreto del Presidente della Repubblica n. 1052 del 28/06/1977 applicato nel rispetto
dell'art. 37 della Legge n. 10/91;
.
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−
DLGS n. 192 del 19/08/2005 – recepimento della direttiva CEE 2002/91/CE relativo al
rendimento energetico nell'edilizia;
−
Circolare 23 maggio 2006 MSE - chiarimenti e precisazioni riguardanti le modalità
applicative del DLGS n. 192 del 19/08/2005 di attuazione della direttiva 2002/91/CE
relativa al rendimento energetico nell'edilizia;
−
D.Lgs. n. 311 del 29/12/2006 - disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo
19/08/2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento
energetico nell'edilizia;
−
Allegato al piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria della
Regione
Piemonte
-
"Piano
stralcio
per
il
riscaldamento
ambientale
e
il
condizionamento" DCR 11/01/2007 n. 98 - 1247;
−
Legge 12/7/66 n° 615 Provvedimenti contro l’inquinamento atmosferico e suo
regolamento di esecuzione n° 1391 del 22/12/70;
−
Legge n.46 del 5/3/90 e s.m.i. "Norme per la sicurezza degli impianti" e Regolamento di
esecuzione DPR n. 447 del 6/12/91 ;
−
D.M. n°37 del 22/01/2008 - Disposizioni in materia di attività di installazione degli
impianti all'interno degli edifici
DPCM del 1/03/91, "Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e
nell'ambiente esterno";
−
Legge 26 ottobre 1995 n°447, Legge quadro sull’inquinamento acustico
−
DPCM 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore
−
DPCM 5 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici
−
D.M. 14/06/1989 n° 236 Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità,
l’adattabilità e la visibilità negli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica
sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barrire
architettoniche.
−
D.P.R. 24-07-96 N. 503 Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere
architettoniche dei servizi pubblici.
−
D.M. 21-12-1990 n. 443
Regolamento recante disposizioni tecniche concernenti
apparecchiature per trattamento domestico di acqua potabile;
−
Legge 1/3/68
n° 186
Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, installazioni e impianti elettrici e elettronici.
−
Decreto 16/02/1982
Modificazioni del decreto ministeriale 27/09/65 concernente la
determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi.
.
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−
D.P.R. 6/6/2001
N°380 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in
materia edilizia – Capo V Norme per la sicurezza degli impianti
−
D.P.R. 22 ottobre 2001 n°462 Regolamento di semplificazione del procedimento per la
denuncia di installazione e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di
dispositivi di messa a terra di impianti elettrici pericolosi.
−
Lettera-circolare Ministero Interni n°5210/4118/4 del 17/2/75 chiarimenti riguardanti
l’applicazione del p.to 97 dell’elenco allegato al Decreto Interministeriale n°1973 del
27/09/65 – parziali modifiche alla Circolare n° 75 del 03/07/1967
−
DM 19/08/1996 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la
progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico
spettacolo
−
DPCM 23-12-2003 Attuazione dell’art.51, comma 2 della Legge 16 gennaio 2003 n°3,
come modificato dall’art. 7 della Legge 21 ottobre 2003 n° 306, in materia di tutela della
salute dei non fumatori.
−
ACCORDO 16 Dicembre 2004 N° 2153 – Accordo tra Ministero della salute, di concerto
con i Ministri dell’Interno e della Giustizia, e le regioni e le province autonome di Trento
e Bolzano, in materia di tutela della salute dei non fumatori, in attuazione dell’art. 51,
−
ACCORDO 5 ottobre 2006 n°2636 Accordo, ai sensi dell’art.4 del decreto legislativo 28
agosto 1997 n°281, tra il Governo, le Regioni e le province autonome sul documento
relativo alle linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva
sugli impianti di climatizzazione.
−
Regolamento di igiene della Città di Settimo Torinese;
−
Regolamento di igiene della Regione Piemonte;
−
Prescrizioni del Comando Provinciale dei VV.F. della città di Torino;
−
Norme UNI attuazione della L. 10/91 e D.P.R. 412/93
−
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province autonome di
Trento e Bolzano; documento 4 Aprile 2000, Line guida per la prevenzione e il controllo
della legionellosi.
−
Circolare 26 marzo 2003 Ministero Attività Produttive Criteri di sicurezza da osservare
per la corretta installazione degli scaldacqua ad accumulo di uso domestico e similare
(temperatura massima minore di 110°C) . (legge 5 marzo 1990 n° 46 e s.m.i.)
−
D.M.
3
Agosto 1995 N° 288 Riformulazione del D.M. 22-4-92 concernente la
formazione degli elenchi dei soggetti abilitati alle verifiche in materia di sicurezza degli
impianti
.
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settimo comma, della legge 16 gennaio 2003 n°3.
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−
DECRETO 6 aprile 2004, n.174 Regolamento concernente i materiali e gli oggetti che
possono essere utilizzati negli impianti fissi di captazione, trattamento, adduzione e
distribuzione delle acque destinate al consumo umano. (GU n. 166 del 17-7-2004)
−
Norma UNI-CTI 5104 "Impianti di condizionamento dell'aria. Norme per l'ordinazione
l'offerta ed il collaudo" e relativo aggiornamento Aprile 1991;
−
Norme UNI 10339 Impianti aeraulici ai fini di benessere. Generalità, classificazione e
requisiti. Regole per la richiesta d’offerta, l’offerta, l’ordine e la fornitura.
−
Norme UNI 10381-1 Impianti aeraulici. Classificazione, progettazione, dimensionamento
e posa in opera.
−
Norme UNI 10381-2 Impianti aeraulici. Componenti di condotte. Classificazione,
dimensioni e caratteristiche costruttive.
−
Norma UNI-CTI 8199 "Acustica. Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e
ventilazione. Linee guida contrattuali e modalità di misurazione";
−
Norma UNI 5364
Impianti di riscaldamento ad acqua calda. Regole per la
−
Norma UNI 10412 Impianti di riscaldamento ad acqua calda. Prescrizioni di sicurezza.
−
Norma UNI 8065 Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile.
−
Norme UNI EN 378-3
"Impianti di refrigerazione e pompe di calore- Requisiti di
sicurezza ed ambientali – installazione in sito e protezione delle persone.
−
DGLS n°195 del 10/04/06 - Attuazione della Direttiva 2003/10/CE relativa
−
Norma UNI 9182
impianti di alimentazione e distribuzione di acqua fredda e calda:
criteri di progettazione, collaudo e gestione.
1.2
IDRICOSANITARIO
−
Norma UNI EN 12056 sistemi di scarico funzionanti a gravità all’ interno degli edifici
−
UNI 9490 Alimentazioni idriche per impianti automatici antincendio;
−
UNI 10779 Reti idranti – progettazione, installazione ed esercizio;
−
UNI EN 671-2
Sistemi fissi di estinzione incendi. Sistemi equipaggiati con tubazioni.
Idranti a muro con tubazioni flessibili.
−
Uni 9485 Apparecchiature per estinzione incendi. Idranti a colonna soprasuolo in ghisa.
−
UNI 9494 Evacuatori di fumo e calore. Caratteristiche, dimensionamento e prove.
−
Manichetta UNI 9487 con raccordi UNI 804 e legature UNI 7422
−
UNI EN 3/1 e 3/2 Lotta contro l’incendio. Estintori d’incendio portatili.
−
Norme e progetti di Norma UNI
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
presentazione dell’offerta e per il collaudo.
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 34
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
−
Norme CEI;
−
Normativa ISPESL;
−
Normativa di igiene e sicurezza del Lavoro;
−
DGLS n°195 del 10/04/06
- Attuazione della Direttiva 2003/10/CE relativa
all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore)
Saranno osservate tutte le norme, leggi, decreti e regolamenti vigenti all’atto dell’affidamento
dell’appalto ed emanati in corso d'opera, comprese quelle in tema di assicurazioni sociali e di
lavori pubblici o che abbiano comunque applicabilità con i lavori di cui trattasi.
Tutte le apparecchiature e componenti da installarsi saranno prodotte da case costruttrici in
possesso di certificazione ISO 9001 e saranno dotate della marcatura CE e dei certificati di
omologazione prove/collaudi richiesti da leggi e norme.
E’ inoltre prevista, per la realizzazione delle canalizzazioni d’aria, l’osservanza delle norme di
buona tecnica redatte da A.S.A.P.I.A. (Associazione Nazionale Aziende Produttrici di Condotte e
Componenti di Impianti Aeralulici).
I livelli di rumorosità devono rispettare quanto previsto dalla vigente normativa sia per il
rumore interno sia in relazione al rumore esterno con il criterio differenziale di +3 dB(A) e
definito dalla norma UNI 8199.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
+5dB(A) rispettivamente nelle ore notturne e diurne con rumore di fondo di riferimento come
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 35
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
2.
DATI DI BASE E CRITERI DI PROGETTAZIONE
Le opere in oggetto saranno realizzate tenendo conto delle condizioni di progetto e delle
prescrizioni nel seguito elencate.
Una parte delle indicazioni riportate sono conseguenti al rispetto delle normative vigenti,
hanno carattere generale e saranno applicate per la totalità degli impianti.
Sono riportate le tipologie degli impianti previsti per l'ottenimento del risultato richiesto e le
relative prestazioni considerate necessarie allo scopo.
Quanto riportato ha la funzione di illustrare le scelte progettuali e di fornire la guida per la
realizzazione degli impianti.
2.1
IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE
Altezza località
207 m s.l.m.
Gradi giorno GG
2664
DATI TERMOIGROMETRICI ESTERNI:
Inverno
T = - 8°C
Estate
T = + 32°C
U.R.= 60%
DATI TERMOIGROMETRICI INTERNI:
Sala concerti, bar, biglietteria, sala regia
Inverno
T = 20°C + 1°C
Estate
T = + 26°C ± 1°C
POTENZE ENDOGENE PER ILLUMINAZIONE
Palco
200 W/m2
Sala concerto
10 W/m2
POTENZE ENDOGENE PER PERSONE
64 W/persona (sensibile)
60 W/persona (latente)
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
U.R.= 70%
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pag. 36
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AFFOLLAMENTI
sala musica
1,3 persone/m
2
palco
0,2 persone/m
2
RICAMBI ARIA
sala musica
5 vol/h
palco
5 vol/h
ESTRAZIONE
Servizi igienici ciechi estrazione 8 vol/h continui
Acqua calda prodotta dalla centrale termica esistente
T = 80 ÷ 70°C
Miscela acqua-glicole refrigerata
T = 5 ÷ 10°C
Acqua fredda (potabile acquedotto)
T = 10 ÷ 15°C
LIVELLO SONORO
Livelli sonori all’esterno ed in ambiente
secondo DPCM 1/3/91 e 14/1/97 e 5/12/97
2.1.1 TIPOLOGIA APPARECCHIATURE PRINCIPALI
Apparecchiature produzione
Caratteristiche
Gruppo frigorifero
Condensato ad aria
Trattamento dell'aria
Unità di trattamento aria
Apparecchiature distribuzione
Caratteristiche
Elementi in campo
Canalizzazioni ad alta induzione in acciaio preforate
Bocchette di ripresa ad alette
Sistema di distribuzione
Circuito UTA
2.1.2 CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE RETI DI DISTRIBUZIONE DEI FLUIDI
RETI ACQUA IMPIANTO
TERMICO
VELOCITA’
Tratti principali
1÷1,2 m/s
Tratti secondari
0,9 ÷ 0,6 m/s
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
FLUIDI DISTRIBUITI
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TEMPERATURA
Acqua calda
PORTATA
Costante
TEMPERATURA
Acqua fredda
10 ÷ 15°C
Tratti interrati esterni
PEAD
80 - 70°C ∆t = 10°C
Tratti principali fino a
collettori di
MATERIALE
Acciaio zincato
distribuzione
RETI ACQUA IMPIANTO
Tratti secondari a
Polietilene reticolare
IDRAULICO
valle dei collettori di
in guaine
distribuzione
ISOLAMENTI
Acqua fredda
Guaine tipo armaflex
acquedotto
antincondensa e
rivestimenti tipo
isogenopax
Bassa velocità, bassa
pressione, tenuta di
classe A
VELOCITA’
Tratti principali
6 ÷ 7 m/s
(compresi montanti)
Tratti secondari
Bocchette mandata ed 2 ÷ 3 m/s
estrazione
RETI ARIA MANDATA ED
ESTRAZIONE
3 ÷ 4 m/s
PORTATA
Costante
MATERIALE
Lamiera zincata
Tratti esterni ed interni Guaine tipo
(mandata)
ISOLAMENTI
armaflex con
finitura esterna in
lamierino
d’alluminio
SERRANDE
Manuali di taratura
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
CLASSIFICAZIONE
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
2.1.3 CARICHI TERMICI ESTIVI ED INVERNALI
Per il calcolo del fabbisogno di potenza termica dei singoli locali per riscaldamento invernale
e raffrescamento estivo si veda il documento VOL 06 "Calcoli di dimensionamento degli
impianti".
2.1.4 IMPIANTO IDRICOSANITARIO
Le opere in oggetto saranno realizzate tenendo conto delle condizioni di progetto e delle
prescrizioni nel seguito elencate.
Una parte delle indicazioni riportate sono conseguenti al rispetto delle normative vigenti,
hanno carattere generale e saranno applicate per la totalità degli impianti.
Sono riportate le tipologie degli impianti previsti per l'ottenimento del risultato richiesto e le
relative prestazioni considerate necessarie allo scopo.
Quanto riportato ha la funzione di illustrare le scelte progettuali e di fornire la guida per la
realizzazione degli impianti.
2.1.5 RETE DI ADDUZIONE ACQUA POTABILE
−
garantire l'osservanza delle norme di igiene;
−
assicurare la corretta pressione a tutte le utenze;
−
essere costituita da componenti realizzati con materiali e caratteristiche idonee;
−
assicurare la tenuta verso l'esterno;
−
limitare la produzione di rumori e vibrazioni;
−
avere le parti non in vista facilmente accessibili per la manutenzione periodica e
straordinaria.
La distribuzione di acqua calda avrà origine dal sistema di produzione e accumulo. Le
distribuzioni di acqua fredda e calda avranno in ogni punto della erogazione la medesima
pressione al fine di evitare sui punti di miscela delle due acque i fenomeni di colpo di ariete.
Tutte le utenze d'acqua disporranno anche nelle più gravose condizioni di esercizio delle
portate di progetto; di seguito se ne riportano alcuni esempi :
−
cassetta per vasi all'inglese: 0,10 l/sec.
−
lavabo: 0,10 l/sec.
−
doccia: 0,15 l/sec.
−
lavello: 0,20 l/sec.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
La rete di adduzione acqua di nuova progettazione corrisponderà ai sottoelencati requisiti:
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pag. 39
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Il valore minimo di pressione dinamica preso in considerazione è pari a: 50 kPa per la
rubinetteria comune degli apparecchi sanitari;
Il valore di pressione statica massima non sarà superiore a 500 kPa per non sollecitare
eccessivamente le rubinetterie di erogazione ed intercettazione.
La quantità massima di acqua erogata dai rubinetti prima che l'acqua calda fluisca alle
condizioni di portata e temperatura prescritte, sarà di 1,5 l.
La temperatura di distribuzione dell'acqua calda sanitaria sarà inferiore ai valori di tolleranza
prescritti dalla Legge 10/91.
Il dimensionamento delle reti di adduzione acqua sarà eseguito in conformità alle Norme
Idricosanitarie Italiane nonché alle Norme Uni 9182-2008.
Il fabbisogno di acqua potabile verrà fornito dalla rete dell’Acquedotto Municipale. L’acqua
sarà limpida priva di particelle in sospensione.
Caratteristiche di portata e pressione (da UNI 9182)
PORTATA
PRESSIONE
(l/s)
(kPa)
Cassetta per vasi all’inglese
0,10
50
Lavabo
0,10
50
Lavapiedi
0,10
50
Idratino 1/2
0,40
100
Doccia
0,10
50
Velocità massima all’interno delle tubazioni (da UNI 9182)
DIAMETRO
DIAMETRO INTERNO (mm)
VELOCITA’ (m/s)
½”
16,5
0,7
¾”
21,9
0,9
1”
27,7
1,2
1” ¼
36,1
1,5
1” ½
42,1
1,7
2”
53,4
2,0
3”
80,9
2,4
4”
105,3
2,5
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
UTENZA
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Il calcolo delle portate è stato eseguito prendendo in considerazione il metodo delle Unità di
Carico (U.C.) della UNI 9182-2008.
2.1.6 RETE DI SCARICO ACQUE NERE
La rete di scarico acque usate sarà indipendente dalla rete acque meteoriche e sarà
suddivisa dal punto di vista funzionale in settori:
−
parte destinata al convogliamento delle acque luride (raccordi, diramazioni, colonne);
−
parte destinata alla ventilazione.
Il sistema di scarico sarà realizzato in modo da allontanare le acque usate al fine di evitare
pericoli per la salute. Le tubazioni ed i relativi raccordi garantiranno nel tempo la perfetta tenuta
anche nei riguardi di gas e odori.
La rete di scarico acque usate rispetterà le distanze di sicurezza nei confronti della
distribuzione acqua potabile (come indicato nel punto 20.3.5 della UNI 9182).
Il deflusso dell'acqua avverrà per gravità e non occuperà l'intera sezione del tubo, per non
generare pressione e depressioni superiori a 250 Pa. Al reintegro dell'aria trascinata dal deflusso
dell'acqua nelle colonne e nei collettori, provvederà la ventilazione primaria.
Tutte le parti della rete di scarico saranno realizzati e installati in modo tale da non
livelli sonori superiori ai valori definiti nella UNIEN 12056.
Il dimensionamento della rete di scarico sarà eseguito, con riferimento alla UNIEN 12056,
secondo le Unità di Scarico di seguito elencate:
UTENZA (mm)
UNITA’ di SCARICO
Lavabo/Bidet
0,5
Doccia senza tappo
0,6
Vaso con cassetta
2,5
Lavello cucina
0,8
Lavastoviglie
0,8
Scarico a pavimento
2,0
Orinatoio con valvola di cacciata
0.5
I diametri delle diramazioni secondo il carico totale sono quelle indicate sulla tabella
sottostante, considerando un coefficiente di frequenza di K=1 e pendenza dello 0,5 % o dell’1%.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
determinare, negli ambienti che non siano sede di servizi igienici o di apparecchiature tecniche,
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pag. 41
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DIAMETRO DIRAMAZIONI
CARICO TOTALE
PENDENZA
(mm)
(U.S.)
(%)
40
0,5
1
50
0,8
1
65
1
1
80
2
1
110
2,5
1
125
2,8
0,5
160
5,4
0,5
200
10
0,5
I vasi all’inglese avranno comunque una tubazione di diametro 110 mm, pertanto anche le
colonne di scarico e i collettori orizzontali non avranno mai un diametro inferiore a 110 mm.
DESCRIZIONE IMPIANTI MECCANICI
3.1
Impianto di climatizzazione
L’impianto di climatizzazione è costituito dalla sottocentrale di distribuzione dell’edificio
esistente (dove verrà derivato il circuito acqua calda UTA), dalle centrali di climatizzazione
costituite da n° 2 gruppi frigoriferi condensati ad aria e n° 2 unità di trattamento aria e dalle reti
di distribuzione (acqua e aria).
L’impianto è costituito da:
−
sottocentrale di distribuzione (nell’edificio esistente);
−
centrale frigorifera;
−
unità di trattamento aria per impianto a tutt’aria della sala concerti e del bar;
−
impianto autonomo del tipo split system per la sala regia;
−
impianto di riscaldamento a radiatori per i servizi igienici;
−
impianto di estrazione servizi igienici
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
3.
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pag. 42
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3.1.1 CENTRALE DI POMPAGGIO
Il complesso è alimentato da una centrale termica esistente ubicata presso il complesso
scolastico adiacente. All’interno dell’edificio esistente è ricavato un locale dove è ricavata la
centrale di pompaggio a cui fanno capo i circuiti degli impianti già esistenti. Tale locale è ubicata
al piano terra dell’edificio esistente ed ha accesso direttamente dall’esterno.
Per l’ampliamento oggetto del presente capitolato è previsto un nuovo circuito derivato dal
collettore principale esistente. Sarà da prevedere una modifica dei collettori di mandata e ritorno
acqua calda al fine di poter realizzare l’attacco del nuovo circuito a servizio della sala della
musica. Pertanto un nuovo circuito di distribuzione idraulica completo di elettropompa gemellare
consentirà l’alimentazione della batteria di riscaldamento delle unità di trattamento aria. Tale
circuito sarà alimentato da acqua con un salto termico pari a 80 - 70° C. Il circuito sarà completo
di tutti gli organi di regolazione, controllo, taratura, ecc…
Il gruppo di pompaggio è in versione gemellare con una pompa di riserva all’altra del tipo a
rotore bagnato o ventilato, completo di valvole di intercettazione, manometro con rubinetto
portamanometro, termometro e relativo pozzetto, giunti antivibranti, sonde di temperatura (dove
previste) e filtri per la raccolta di impurità.
Il circuito relativo alla sala della musica sarà dotato di contabilizzatore di calore al fine di
3.1.2 IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE SALA CONCERTI
L'impianto di climatizzazione è costituito da n° 2 gruppi frigoriferi condensati ad aria
installati in copertura che alimentano le n° 2 unità di trattamento aria a servizio della sala
concerto e del bar (che costituiscono un unico ambiente).
L’impianto è del tipo a tutt’aria con mandata realizzata mediante canalizzazioni in acciaio
zincato preforate ad alta induzione installate longitudinalmente a soffitto, in vista. La ripresa
dell’aria viene invece effettuata dalla zona palco e dalla zona bar mediante bocchette di
ripresa.
L’impianto di climatizzazione della sala è pertanto costituito da:
−
n° 2 gruppi frigoriferi condensati ad aria di potenzialità frigorifera totale pari a 108 kWf;
−
circuito acqua refrigerata;
−
circuito acqua calda dalla centrale di pompaggio esistente;
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
consentire la contabilizzazione dei consumi.
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 43
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
−
n° 2 unità di trattamento aria;
−
impianto di immissione aria;
−
impianto di estrazione aria.
Tutte le canalizzazioni di mandata realizzate in lamiera zincata saranno coibentate con
lastre in elastomero espanso a cellule chiuse in classe 1 di reazione al fuoco e spessori
secondo legge 10/91.
Tutte le canalizzazioni di ripresa con percorso esterno o in cunicolo saranno coibentate
con lastre in elastomero espanso a cellule chiuse in classe 1 di reazione al fuoco e spessori
secondo legge 10/91.
Le coibentazione dei canali con percorso in vista ed in copertura dovranno essere rifinite
con lamierino d’allumino, quelle dei canali con percorso in cavedio, in controsoffitto e in
cunicolo con nastro adesivo in pvc.
3.1.3 IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE SALA REGIA
split system. L’impianto è composto di una unità interna del tipo “cassette” installata a soffitto ed
un’unità motocondensante installata all’esterno. Completano l’impianto un sistema di immissione
di aria esterna (per garantire il ricambio dell’aria) composto da un ventilatore di immissione, un
filtro aria estraibile e un tratto di condotto flessibile per immettere l’aria esterna direttamente
nell’unità interna prima dell’immissione finale in ambiente (miscelata con l’aria di ricircolo). La
tubazione per lo scarico della condensa verrà collegato alla rete di scarico del bar sottostante e
sarà realizzato con tubazioni in geberit di diametro non inferiore a DN 32 mm.
3.1.4 IMPIANTO DI RISCALDAMENTO SERVIZI IGIENICI
Nei servizi igienici del pubblico (ubicati nell’edificio esistente) è previsto un impianto a
radiatori in ghisa ad elementi che verrà derivato dall’impianto di riscaldamento dell’edificio
esistente. L’allacciamento di tale impianto dovrà essere definito in contraddittorio con la D.L.
impianti a seguito della demolizione del blocco servizi attualmente esistente che verrà sostituito
da quello nuovo oggetto del presente appalto. Ogni terminale sarà dotato di valvola termostatica,
detentore e valvola per lo sfogo dell’aria. La rete di alimentazione idraulica è del tipo tradizionale
con tubazioni in acciaio opportunamente coibentate. Le coibentazioni delle tubazioni saranno
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Per la regia è previsto un impianto di climatizzazione (estiva ed invernale) autonomo del tipo
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pag. 44
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
realizzate con elastomero espanso con finitura in pvc, con spessori secondo legge 10/91 e
certificate in classe 1 di reazione al fuoco.
3.1.5 IMPIANTO DI ESTRAZIONE SERVIZI IGIENICI
Nei servizi igienici del pubblico è prevista l’estrazione forzata dell’aria mediante valvole di
estrazione in polipropilene con disco centrale regolabile collegate alla dorsale di ripresa della
distribuzione aeraulica facente capo ad un estrattore; le porte del blocco servizi sono dotate di
griglie per il transito dell’aria.
3.1.6 IMPIANTO DI REGOLAZIONE E CONTROLLO
E’ previsto un impianto di regolazione e controllo a servizio delle UTA e dei gruppi frigoriferi.
Il sistema prevede un funzionamento con inversione stagionale.
Durante la stagione invernale un orologio temporizzatore farà partire le elettropompe del
circuito acqua calda situate nella centrale termica. Dopo poco tempo il quadro di regolazione
UTA darà il consenso alla partenza dei ventilatori delle UTA. La regolazione avverrà mediante
ripresa. Una sonda di temperatura sulla canalizzazione di mandata fungerà da sonda limite.
Durante la stagione estiva il funzionamento sarà analogo. La partenza dei gruppi frigoriferi
sarà comandata da orologio e in seguito verrà dato il consenso alla partenza dei ventilatori delle
UTA. La regolazione della temperatura avverrà come descritto per la stagione invernale.
3.2
Impianto idrICOsanitario
L’impianto idricosanitario che interessa la zona bar della sala concerti e i servizi igienici del
pubblico è formato da:
−
impianto di adduzione acqua;
−
impianto di scarico acque nere.
3.2.1 IMPIANTO DI ADDUZIONE ACQUA
L’alimentazione idrica del bar e dei servizi igienici del pubblico è realizzata mediante un
allacciamento alla rete di adduzione dell’acqua potabile già esistente all’interno del complesso.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
valvola a tre via regolata mediante la sonda di temperatura montata sulla canalizzazione di
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pag. 45
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
Tale allacciamento verrà effettuato presso il collettore di distribuzione esistente nel punto più
vicino possibile all’utenza da alimentare. La posizione di tali allacciamenti dovrà essere verificata
e definita in contraddittorio con la Direzione Lavori durante i lavori.
La tubazione di adduzione sarà dotata di valvola di intercettazione presso il punto di
allacciamento e in corrispondenza dell’ingresso dell’utenza. I tratti di tubazione interrati saranno
realizzati con tubazione in polietilene ad alta densità (PN10), quelli in vista in acciaio zincato
(opportunamente coibentato contro la formazione di condensa).
La produzione di acqua calda sanitaria per il bar e i servizi igienici verrà effettuata mediante
un boiler elettrico ad accumulo della capacità di 30 litri installato nel locale dispensa.
3.2.2 IMPIANTO DI SCARICO ACQUE NERE
La rete di scarico a servizio del bar e dei servizi igienici del pubblico è realizzata mediante
l’allacciamento alla rete di scarico delle acque nere già esistente all’interno del complesso.
Tale allacciamento verrà effettuato presso il collettore di scarico esistente nel punto più
vicino possibile all’utenza da alimentare. La posizione di tali allacciamenti dovrà essere verificata
e definita in contraddittorio con la Direzione Lavori durante i lavori.
L’impianto fognario è realizzato da tubazioni orizzontali in geberit di opportuno diametro e
tubazioni in PVC di opportuno diametro e pendenza minima pari a 0.5%.
Lungo il percorso sono da prevedersi pozzetti di ispezione almeno ogni 20 metri.
3.3
Impianto antincendio
L’impianto antincendio (realizzato secondo la norma UNI 10779) previsto a protezione della
sala sarà realizzato mediante n° 2 idranti UNI 45 da collegare alla rete antincendio già esistente
nell’intero complesso.
Le tubazioni di alimentazione idrica saranno in polietilene ad alta densità (PN16) per i tratti
interrati e in acciaio nero per i tratti in vista ed in controsoffitto opportunamente verniciate di
colore rosso.
Gli idranti UNI 45 a cassetta a parete saranno disposti in prossimità degli ingressi e delle
uscite di sicurezza; sono dotati di corredo d'impiego regolamentare, costituito da manichetta in
nylon internamente gommata di lunghezza 20 metri e lancia in ottone, permanentemente
collegate.
L’impianto è dimensionato in modo da garantire a ciascuno dei 2 idranti posti in posizione
idraulica più sfavorita una portata di 120 l/min con una pressione al bocchello di 2 bar.
.
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con pendenza minima pari allo 0,5% con a pavimento. Per i tratti interrati esterni sono previste
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3.3.1 IMPIANTO DI PRESSURIZZAZIONE DEI FILTRI A PROVA DI FUMO
E’ previsto un nuovo impianto per la pressurizzazione dei filtri a prova di fumo che verranno
realizzati per separare dal punto di vista della compartimentazione antincendio l’ampliamento
oggetto del presente appalto e l’edificio esistente.
Tale impianto sarà costituito da un sistema idoneo per la pressurizzazione di filtri in
condizioni di emergenza composta da unità esterna per la gestione ed il comando del ventilatore
che sarà invece installato all’interno del filtro. Un condotto REI 120 permetterà il convogliamento
dell’aria esterna all’interno del filtro. Il funzionamento dell’impianto sarà asservito al sistema di
.
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rivelazione fumi.
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PARTE II - IMPIANTI ELETTRICI A SERVIZIO DEGLI IMPIANTI MECCANICI
1.
IMPIANTI ELETTRICI
Per quanto riguarda i riferimenti normativi, i dati di base e criteri di progettazione e le norme
generali, si rimanda a quanto già riportato nella parte I e parte III.
Gli impianti elettrici a servizio degli impianti meccanici si possono così suddividere:
−
Impianto di distribuzione principale
−
Impianto di distribuzione secondaria
−
Impianto di illuminazione
−
Impianto di regolazione e controllo
1.1
distribuzione principale
L’origine della distribuzione delle macchine di trattamento aria in copertura è il quadro QCOP
(Quadro elettrico copertura) all’interno di tale quadro sono installate le apparecchiature di
protezione, comando e regolazione delle unità di trattamento aria e dei gruppi frigoriferi. Il quadro
Il quadro è composto da carpenterie metalliche, con portella finestrata dedicate alle
apparecchiature di potenza e ai cablaggi di automazione. La carpenteria del quadro ha grado di
protezione IP44.
La distribuzione all’esterno del fabbricato avviene in canalina d’acciaio zincato; le singole
macchine vengono raggiunte per mezzo di uno stacco in tubo d’acciaio zincato terminante in
guaina flessibile con calza metallica; il grado di protezione degli impianti è almeno pari a IP 55
garantito utilizzando raccordi, pressacavi e giunzioni di pari prestazioni.
In copertura sono installate delle prese di servizio e l’impianto di illuminazione il tutto in
esecuzione da parete con grado di protezione ≥ IP55.
1.2
distribuzione secondaria
In copertura verranno effettuati i collegamenti tra le apparecchiature di regolazione
dell’impianto meccanico e i terminali del sistema di regolazione posti all’interno della sezione di
quadro destinata a questa parte di impianto di controllo.
Tutte le sonde, le valvole motorizzate, i termostati e qualsiasi altro dispositivo il cui
funzionamento debba essere monitorato o comandato dal sistema di supervisione sarà raggiunto
.
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QCOP è alimentato direttamente dal quadro QGENS (quadro generale sala).
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da un collegamento dedicato eseguito con cavo adatto al tipo di sistema di comunicazione
utilizzato.
Le linee di segnale percorreranno un scomparto dedicato della canalina utilizzata per le
correnti forti; lo stacco finale avverrà in tubo d’acciaio zincato terminante in guaina flessibile con
calza metallica come per i collegamenti di potenza.
Saranno inoltre cablati all’interno del quadro tutti i punti necessari al comando delle bobine e
al monitoraggio degli stati delle apparecchiature elettriche al servizio degli impianti meccanici.
1.3
Impianto di illuminazione
L’impianto di illuminazione è costituito da corpi illuminanti a parete con corpo e coppa in
policarbonato con lampade fluorescenti lineari 1 x 36 W.
Il comando sarà effettuato tramite interruttore in esecuzione IP55 installato a parete in
prossimità delle zona interessata.
La distribuzione avviene in tubazione d’acciaio zincato con stacchi in guaina flessibile con le
stesse tipologie costruttive dell’impianto di forza motrice.
IMPIANTI ELETTRICI SPECIALI
Per quanto riguarda i riferimenti normativi, i dati di base e criteri di progettazione e le norme
generali, si rimanda a quanto già riportato nella parte I e parte II.
Gli impianti elettrici speciali a servizio degli impianti meccanici si possono così suddividere:
−
Impianto di rivelazione fumi
2.1
Impianto di rivelazione fumi
L’impianto di rivelazione verrà installato all’interno dei canali, tramite opportuna interfaccia,
alla centrale di rivelazione fumi. L’impianto è costituito da una centrale di nuova fornitura, (con
interfacciamento con quella esistente) a cui fa capo un rivelatore fumi da canale.
.
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2.
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PARTE III – IMPIANTI ELETTRICI
1.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Si segnala che:
−
il progettista è abilitato a redigere il progetto dell’impianto elettrico secondo quanto
prescritto dalla Legge 46/90 e s.m.i.;
−
il progetto riflette l’attuale regola dell’arte tenuto conto delle considerazioni di esercizio e
dell’uso cui è destinato l’impianto e redatto secondo la buona tecnica professionale ad
osservanza alla legge 216/95 ed inteso come progetto esecutivo.
L'Assuntore o Appaltatore è tenuto nell'esecuzione dei lavori ad osservare scrupolosamente
tutte le Leggi, Norme e Regolamenti anche se di carattere eccezionale o contingente o locale,
riguardanti le opere in oggetto e vigenti durante l'esecuzione dei lavori anche se entrate in vigore
dopo la stipula del contratto.
In particolare si ricorda che l'Assuntore è tenuto all'osservanza di tutte le prescrizioni della
Legislazione e Normativa Tecnica, anche di quelle non espressamente citate, non essendo
ammessa l'ignoranza da parte dell'Impresa stessa alle disposizioni che interessano i Lavori.
renderanno eventualmente necessarie perché gli impianti siano resi corrispondenti alle
prescrizioni suddette. Tali oneri restano pienamente validi anche se sulle tavole grafiche e sugli
altri elaborati di progetto non saranno espressamente riportate indicazioni in merito.
Tutte le opere e le forniture dovranno rispettare appieno le seguenti Norme e Leggi:
−
DPR 27/04/1955 n° 547;
−
Legge n° 186 del 01/03/68;
−
Legge n° 46 del 5 Marzo 1990 e s.m.i. e regolamento di attuazione DPR 447 del
06/12/91;
−
Norme CEI e UNI;
−
Tutte le Prescrizioni di Legge applicabili ai lavori in oggetto sia in vigore sia che vengano
emanate durante l'esecuzione dei lavori.
1.1
Indice delle Norme Nazionali ed Europee da rispettare nella fornitura
− CEI 8-6 e successivi varianti - Tensione nominale per i sistemi di distribuzione pubblica
dell'energia elettrica a bassa tensione.
.
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L'Assuntore o Appaltatore sarà quindi tenuto ad eseguire tutte quelle opere e forniture che si
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− CEI 11-1 e successive varianti - Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente
alternata
− CEI 11-17 - Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica - Linee
in cavo.
− CEI 11-20 - Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti
di I e II categoria.
− CEI 11-25 e successivi aggiornamenti - Calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti
trifase a corrente alternata.
− CEI 11-28 - Guida d'applicazione per il calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti radiali
a bassa tensione.
− CEI 11-35 - Guida per l'esecuzione di cabine elettriche MT/BT del cliente/utente finale.
− CEI 11-37 e successivi aggiornamenti - : Guida per l'esecuzione degli impianti di terra nei
sistemi utilizzatori di energia alimentati a tensione maggiore di 1 kV
− CEI 20-21 - Calcolo delle portate dei cavi elettrici. Parte 1 - In regime permanente 100%.
− CEI 20-40 e successive varianti - Guida per l'uso di cavi a bassa tensione.
− CEI 20-67 - Guida per l’uso dei cavi 0,6/1 kV.
− CEI 34-21 (CEI EN 60598-1)e successive varianti - Apparecchi di illuminazione. Parte I:
Prescrizioni generali e prove.
− CEI 34-22 (CEI EN 60598-2-22e successive varianti - Apparecchi di illuminazione Parte 222: Prescrizione particolare - Apparecchi di emergenza
− CEI EN 60204-1 (CEI 44-5) - Sicurezza del macchinario - Equipaggiamento elettrico delle
macchine - Parte 1: Regole generali
− CEI 64-8/1 - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 1: Oggetto, scopo e principi
fondamentali.
− CEI 64-8/2 - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 2: Definizioni.
− CEI 64-8/3 - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 3: Caratteristiche generali.
− CEI 64-8/4 - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza.
.
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− CEI 20-42/1 - Calcolo delle portate dei cavi elettrici Regime di carico ciclico per cavi con
tensione inferiore o uguale a 18/30 (36) kV
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− CEI 64-8/5 - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 5: Scelta e installazione dei
componenti elettrici.
− CEI 64-8/6 - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 6: Verifiche.
− CEI 64-8/7 - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 7: Ambienti e applicazioni
particolari.
− CEI 64-11 - Impianti elettrici nei mobili.
− CEI 64-12 e successive varianti - Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici
per uso residenziale e terziario.
− CEI 64-14 e successive varianti - Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori
− CEI 64-15 - Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza storica e/o artistica
− CEI 64-2 - Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione - Prescrizioni specifiche
per la presenza di polveri infiammabili e sostanze esplosive
− CEI 64-50 - Edilizia ad uso residenziale e terziario - Guida per l'integrazione degli impianti
elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione
dati negli edifici - Criteri generali
− CEI 64-54 - Edilizia ad uso residenziale e terziario - Guida per l'integrazione degli impianti
elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione
dati negli edifici - Criteri particolari per locali di pubblico spettacolo.
− CEI 70-1 e successive varianti - Gradi di protezione degli involucri (Codice IP).
− CEI 81-10/1 - CEI EN 62305-1 - Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi generali
− CEI 81-10/2 - CEI EN 62305-2 - Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del
rischio
− CEI 81-10/3 - CEI EN 62305-3 - Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle
strutture e pericolo per le persone
− CEI 81-10/4 - CEI EN 62305-4 - Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed
elettronici nelle strutture.
− CEI 81-3 - Valori medi dal numero di fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei
comuni di Italia in ordine alfabetico.
− CEI 82-25 – Guida alla realizzazione di sistemi di generazione fotovoltaica collegati alle reti
elettriche di Media e Bassa tensione
.
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− CEI 64-17 e successivi aggiornamenti - Guida all’esecuzione degli impianti elettrici nei
cantieri.
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− CEI 82-4 (CEI EN 61173) – Protezione contro le sovratensioni dei sistemi fotovoltaici (FV)
per la produzione di energia – Guida
− CEI 0-16 – Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti
AT e MT delle imprese distributrici di energia elettrica.
− ENEL DK 5600 - Criteri di allacciamento .di clienti alla rete MT di distribuzione
− ENEL DK 5740 - Criteri di allacciamento di impianti di produzione alla rete MT di Enel
distribuzione.
− ENEL DK 5940 – Criteri di allacciamento di impianti di produzione alla rete BT di Enel
distribuzione.
− ENEL DK 5950 - Criteri di allacciamento di tetti fotovoltaico alla rete BT di distribuzione.
− CEI-UNEL - Tab. 00721 - Colori di guaina dei cavi elettrici
− CEI-UNEL - Tab. 00722 - Identificazione delle anime dei cavi
− CEI-UNEL Tab. 35011 e successiva variante - Cavi per energia e segnalamento. Sigle di
designazione
− CEI-UNEL Tab. 35012 - Contrassegni e classificazione dei cavi in relazione al fuoco
− CEI-UNEL Tabelle 35024/1, 35024/2, 35026, 35027, 35028/2, 35028/3, 35029/2, 35029/3 Portate di corrente in regime permanente dei cavi per posa in aria e posa interrata
− UNI CEI EN ISO/IEC 17050/1-2 - Valutazione della conformità - Dichiarazione di conformità
rilasciata dal fornitore
− UNI EN 12464-1 - Illuminazione dei posti di lavoro - Parte 1: Posti di lavoro in interni.
− UNI 11222 - Luce e illuminazione - Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici Procedura per la verifica periodica, la manutenzione, la revisione e il collaudo.
− UNI EN 1838 - Applicazione dell’illuminotecnica - Illuminazione di emergenza.
− UNI 9795 - Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme
incendio - Sistemi dotati di rivelatori puntiformi di fumo e calore, rivelatori ottici lineari di
fumo e punti di segnalazione manuali.
− CEI EN 60849 (CEI 100-55) - Sistemi elettroacustici applicati ai servizi di emergenza
− Norme UNI - Settore elettrico.
− Norme UNI - Settore antincendio.
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− CEI-UNEL Tab. 35023 - Cavi per energia isolati con gomma o con materiale termoplastico
aventi grado di isolamento non superiore a 4 - Cadute di tensione
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− Deliberazione 6 agosto 2008 - ARG/elt 119/08 - Disposizioni inerenti l’applicazione della
deliberazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas ARG/elt 33/08 e delle richieste di
deroga alla norma CEI 0-16, in materia di connessioni alle reti elettriche di distribuzione
con tensione maggiore di 1 kV
1.2
Indice delle Disposizioni Legislative e Circolari Ministeriali impianti elettrici
− Legge 3 agosto 2007 n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi
di lavoro
− Decreto legislativo 9 aprile 2008 n.81 “Attuazione dell’art.1della legge 3 agosto 2007 n.
123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” - c.d. Testo
Unico Sicurezza Lavoro
− D.lgs 31/07/1997 n° 277 - Modificazioni al decreto legislativo 25/11/1996 n° 626 recante
attuazione della direttiva 93/68/CEE in materia di marcatura CE del materiale elettrico
destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione.
− D.Lgs. 25/11/1996 n° 626 - G.U. n° 293 del 14/12/96 - Attuazione della direttiva europea
93/68 che revisiona la direttiva 73/23 bassa tensione
− D.M. 08/03/1985 - Direttive urgenti prevenzioni incendi.
− D.M. 12/09/1959 G.U. n° 299 - Attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e
delle documentazioni relative all'esercizio delle verifiche e dei controlli previste dalle norme
di prevenzione degli infortuni sul lavoro (Modello B).
− D.M. 16/02/1982 - G.U. n° 98 del 9/4/82. Modificazioni del Decreto Ministeriale 27/9/65,
concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi.
− D.M. 23/07/1979 - G.U. n° 19 del 21/1/80. Designazione degli organismi incaricati di
rilasciare certificati e marchi ai sensi della Legge n° 791 del 1977.
− D.M.10/04/1984. Eliminazione dei radiodisturbi provocati dagli apparecchi di illuminazione
per lampade fluorescenti.
− Legge 01/03/1968 n° 186 - G.U. n° 77 del 23/3/1968. Disposizioni concernenti la
produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed
elettronici.
− Legge 05/03/1990 n° 46 e s.m.i. - G.U. n° 59 del 12/3/90. Norme per la sicurezza degli
impianti.
.
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− Legge 18/10/1977 n° 791 - G.U. n° 298 del 2/11/1977 e n° 305 del 9/11/1977 - Attuazione
delle direttive CEE 73/23 relative alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale
elettrico.
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− D.P.R. 06/12/1991 n° 447 - G.U. n° 38 del 15/2/92. Regolamento di attuazione della legge
n° 46 del 5 Marzo 1990 e s.m.i..
− D.M. 20/02/1992 n° 49 - G.U. del 28/2/92. Approvazione del modello di dichiarazione di
conformità alla regola dell'arte di cui all'art. 7 del regolamento di attuazione della Legge
46/90 e s.m.i..
− D.M. 22/01/2008 n°37. Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecis,
comma 13, lettera a) della legge n°248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle
disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici.
− Legge 28/02/1986 n° 41 e D.P.R. 27/04/1978 n° 384 e Legge 09/01/1982 n° 13 e D.M:
14/06/89 n° 236. Superamento delle barriere architettoniche.
− Provv. CIP 5/1986 n° 42 G.U. n° 18 del 6/8/86. Norma in materia di contributi di
allacciamento alla rete di distribuzione d'energia elettrica.
− D.M. 20/05/92 n° 569. Regolamento contenente norme di sicurezza antincendio per edifici
storici ed artistici destinati a musei, gallerie, esposizioni e mostre
− D.Lgs 14/08/96 n° 493. Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni
minime per la segnaletica di sicurezza e/o salute sul luogo di lavoro
− D.M:E. 10/03/1998. Criteri generali di sicurezza antincendio per la gestione dell’emergenza
nei luoghi di lavoro.
− DLgs 19/11/1999 n°528 Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 14 agosto 1996,
n°494, recante attuazione della direttiva 92/57/CEE in materia di prescrizione minime di
sicurezza e di salute da osservare nei cantieri temporanei o mobili.
− D.P.R. 22/10/2001
n° 462. Regolamento di semplificazione del procedimento
per la
denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di
dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.
− D.P.R. 03/07/2003 n°222 - G.U. 21/08/2003 n° 193. Regolamento sui contenuti minimi dei
piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili, in attuazione dell’articolo 31, comma 1,
della legge 11 febbraio 1994, n° 109.
− Legge 01/03/1968 n° 186. G.U. n° 77 del 23/3/1968. Disposizioni concernenti la produzione
di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici.
− D.P.R. 6/6/2001
N°380 - Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in
materia edilizia - Capo V - Norme per la sicurezza degli impianti
− Decreto Legislativo 12/1/1996 N° 615. Attuazione della direttiva 89/336/CEE del Consiglio
del 3 maggio 1989, in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri
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− D.M. 12/08/1996. Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la
progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo.
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relative alla compatibilità elettromagnetica, modificata ed integrata dalla direttiva
92/31/CEE del Consiglio del 28 aprile 1992, dalla direttiva 93/68/CEE del Consiglio del 22
luglio 1993 e dalla direttiva 93/97/CEE del consiglio del 29 ottobre 1993.
− Legge Regione Piemonte 24 marzo 2000 n°31. Disposizioni per la prevenzione e lotta
all’inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche
1.3
Indice delle Disposizioni Legislative e Circolari Ministeriali impianti elettrici
speciali
Gli impianti saranno eseguiti nel rispetto della normativa vigente UNI 9795 e con i criteri
delle apparecchiature di cui si elencano le schede tecniche:
CEI 64-8/1-2-3-4-5-6-7
Impianti elettrici utilizzatori a tensione elettrici utilizzatori a
Fasc. 4131-4132-4133-4134-
tensione nominale non superiore a 1000V in corrente
4135-4136-4137/1998
alternata e 1500V in corrente continua.
D.M. 27 Settembre 1965
Determinazione delle attività soggetta a visita di prevenzione
incendi
Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione
manuale incendi
D.M. 16 Febbraio 1982
Modificazione del D.M. 27/09/1965
DPR 547/1955
Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro
D.L. 626/94
Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE,
89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE,
90/394/CEE e 90/679/CEE, riguardanti il miglioramento della
sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro
Legge 186 del 01/03/1968
Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, macchinari installazioni e impianti elettrici
ed elettronici.
Legge 46/90 e s.m.i.
Norme per la sicurezza degli impianti.
D.P.R. 447/1991
Regolamento di attuazione della legge 46/90 e s.m.i..
Circolare 52 del 20/11/82
Chiarimenti su D.M. 16/02/82
.
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UNI 9795 – 1999
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2.
DATI DI BASE E CRITERI DI PROGETTAZIONE
2.1
Protezione delle persone
2.1.1 SICUREZZA DEGLI IMPIANTI CONTRO I CONTATTI DIRETTI
Gli impianti in oggetto dovranno garantire la massima sicurezza contro i pericoli derivanti da
contatti con parti in tensione (contatti diretti).
Per tale motivo nell'esecuzione degli impianti saranno presi provvedimenti di protezione
totale, utilizzando involucri con gradi di protezione non inferiore ad IPXXD per le parti a portata di
mano, e non inferiore ad IPXXB per quelle fuori dalla portata di mano.
Nei locali tecnici il grado di protezione sarà non inferiore a IP44.
Sono da considerarsi protezioni aggiuntive contro i contatti diretti gli interruttori differenziali
con soglia d'intervento ≤ 30 mA.
2.1.2 SICUREZZA DEGLI IMPIANTI CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
La protezione contro i contatti indiretti verrà realizzata mediante interruzione automatica
dell'alimentazione (CEI 64-8 art. 413.1).
giallo-verdi provenienti dal nodo equipotenziale di terra. A dette bandelle equipotenziali di terra
faranno capo tutti i PE di impianto sottesi al quadro relativo.
Le sezioni dei conduttori di protezione (Sp) non dovranno in ogni caso essere inferiori ai
valori riportati nella tabella (CEI 64-8/5):
Sezione dei conduttori di fase S
Sezione del conduttore di protezione Sp
(mm²)
(mm²)
S≤16
Sp = S
16 < S ≤ 35
Sp = 16
S > 35
Sp = S/2
Tutte le masse e masse estranee saranno collegate ai nodi principali citati con conduttori
isolati giallo/verdi N07V-K di idonea sezione come prescritto dalle norme CEI 64-8 per 547 e
appendice “A”.
Da ogni quadro le linee in partenza alle utenze singole e illuminazione saranno con cavi
multipolari contenenti il conduttore di terra se transitanti in canaline metalliche o in conduttore
N07V-K se contenuti in tubi PVC. Si fa rilevare che dovranno essere inoltre messe a terra come
.
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Tutte le bandelle equipotenziali di terra interna ai quadri saranno connesse con conduttori
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collegamenti equipotenziali principali tutte le masse metalliche suscettibili di introdurre il
potenziale zero come tubi metallici per alimentare impianti acqua, gas, quando queste siano a
contatto con impianti elettrici realizzati con condutture e/o apparecchiature non a doppio
isolamento.
Collegamenti equipotenziali supplementari si dovranno eseguire su tubazioni metalliche
entranti e uscenti nel fabbricato.
La protezione contro i contatti indiretti sarà assicurata mediante interruzione automatica
dell’alimentazione per i sistemi TN-S come prescritto in norme CEI 64-8 par. 413.1.4.2.
Le caratteristiche dei dispositivi di protezione e le impedenze dei circuiti devono essere tali
che si presenta un guasto di impedenza trascurabile in qualsiasi parte dell’impianto tra un
conduttore di fase ed un conduttore di protezione o una massa, l’interruzione automatica
dell’alimentazione avvenga entro il tempo specificato, soddisfacendo la seguente condizione:
RA IA ≤ UL
dove:
−
RA è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle
masse in ohm.
IA è la corrente che provoca l’interruzione automatica del dispositivo di protezione in
ampere entro un tempo convenzionale non superiore a 5 sec se si usa un dispositivo
con caratteristica di funzionamento a tempo inverso;
−
se si usa un dispositivo a scatto istantaneo IA è la corrente che provoca la scatto
istantaneo;
−
se si usa un interruttore differenziale Ia è la corrente differenziale nominale Idn;
−
UL è la tensione di contatto ammissibile è pari a 50 V nei locali ordinari
2.2
Protezione delle condutture
2.2.1 PROTEZIONE CONTRO LE SOVRACORRENTI
Protezione dai sovraccarichi
La protezione dai sovraccarichi è realizzata mediante interruttori automatici magnetotermici,
la cui corrente nominale (In) deve essere compresa fra la corrente di utilizzo (Ib) e la portata del
cavo nelle condizioni di esercizio (Iz)
Anche per le derivazioni dalle dorsali realizzate in cavo di sezione inferiore devono
soddisfare le condizioni imposte dalla norma CEI 64-8/4 Art. 433.
Dovranno essere verificate le seguenti relazioni:
.
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−
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Ib ≤ In ≤ Iz
If ≤ 1,45 Iz
oppure Ib ≤ In ≤ 0,9 Iz con l'utilizzo dei fusibili
Protezione dal cortocircuito
Le condutture devono avere sezione tale da sopportare senza danno il passaggio di correnti
elevate per un tempo pari al tempo di intervento della protezione immediatamente a monte di
essa; di norma trattasi di tempi inferiori al secondo nei casi peggiori, tali da poter considerare il
fenomeno adiabatico.
L'energia passante limitata dagli interruttori scelti, deve verificare la condizione:
I2t < K2S2
ove :
−
I è la corrente interessata
−
t è il tempo di permanenza della corrente
−
K è un coefficiente che tiene conto delle condizioni ambientali e di posa del cavo
−
S è la sezione del cavo
Si fa osservare che, in ossequio all'art. 435.1 della norma CEI 64-8, se un unico dispositivo
di protezione contro i sovraccarichi risulta in accordo con le prescrizioni riguardanti la protezione
non inferiore al valore della corrente di cortocircuito presunta nel suo punto d'installazione, si
considera che esso assicura anche la protezione contro le correnti di cortocircuito del tratto di
conduttura situato a valle di quel punto. (Non si deve cioè fare la verifica dell'I2t).
2.3
Prescrizioni aggiuntive per gli impianti nei locali di pubblico spettacolo
I quadri di distribuzione secondaria devono essere ubicati in ambienti non accessibili al
pubblico, e devono essere dotati di protezioni che ne impediscano l’uso da parte di personale
non autorizzato.
Nei singoli ambienti l’impianto deve essere suddiviso in più circuiti; in particolare
l’illuminazione deve essere ripartita su almeno due circuiti.
Gli impianti di sicurezza devono essere indipendenti dai circuiti di servizio ordinario: diversi
percorsi, diverse sorgenti di alimentazione; è ammesso che l’illuminazione di sicurezza funzioni
anche in condizioni ordinarie.
Gli impianti di sicurezza devono essere sempre inseriti, ma deve essere possibile escluderli
solo tramite il comando manuale dei vigili del fuoco, ad eccezione dell’illuminazione di sicurezza.
.
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contro i sovraccarichi (sez. 433) di una determinata conduttura ed ha un potere d'interruzione
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Le prese a spina nei locali in cui ha accesso il pubblico devono essere dotate di coperchio, o
di schermi di protezione degli alveoli attivi e devono avere protezione singola contro le
sovracorrenti.
2.4
Dimensionamento dei conduttori
L'impresa sarà tenuta prima dell'esecuzione delle opere, a verificare, in funzione degli
effettivi carichi installati, il dimensionamento di tutti i conduttori tenendo conto che:
−
la caduta di tensione a fondo linea, con tutti i carichi ad essa sottotesi, non deve
superare il 4% per le linee di illuminazione e per le linee forza;
−
la portata delle linee di distribuzione principali tra quadri, definita secondo criteri stabiliti
dalle tabelle CEI UNEL 35024/1, deve essere considerata in funzione del carico
contemporaneo richiesto dalle utenze alimentate;
−
la corrente di corto circuito a fondo linea deve risultare di valore sufficientemente elevato
a fare intervenire il dispositivo automatico di protezione.
−
impianto illuminazione normale/sicurezza/esterna: 1
−
rete distribuzione prese di servizio:
−
utenze tecnologiche centrale termica e ventilazione: 1
2.5
0,25
Identificazione delle condutture elettriche e dei conduttori di neutro e di
protezione
2.5.1 IDENTIFICAZIONE DEI CIRCUITI E DELLE CONDUTTURE MEDIANTE COLORE
−
I cavi utilizzati (FG7R o FG7OR o N07V-K o N1VV-K) saranno del tipo in corda
flessibile, non propaganti l'incendio (CEI 20-22 II) se installati entro tubazioni protette.
−
Nel caso di posa diretta a parete, si utilizzerà il tipo multipolare con guaina in PVC.
−
Le colorazioni dovranno essere:
NERO, MARRONE, GRIGIO: per i conduttori di fase R - S - T
BLU: per il conduttore neutro N - [PRESCRIZIONE TASSATIVA]
GIALLO-VERDE: per i conduttori di protezione PE - [PRESCRIZIONE TASSATIVA]
Identificazione dei circuiti, delle condutture e dei componenti
Si ricorda che tale argomento è trattato nella Norma CEI 64-8 nella sezione 514 IDENTIFICAZIONE.
.
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I coefficienti di contemporaneità degli assorbimenti elettrici da considerare saranno:
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Si faccia attento riferimento a tale sezione: questo aspetto sarà oggetto di verifica accurata il
cui esito positivo sarà vincolante per la collaudabilità e per il benestare finale.
2.6
−
Norme di esercizio
E’ consigliato, al fine di mantenere in efficienza i dispositivi di protezione contro i contatti
indiretti (interruttori differenziali) provarne il funzionamento con tasto di prova 1 volta al
mese e, una volta l’anno, effettuare la prova di intervento con strumento specifico.
−
Non eseguire mai lavori senza prima aver tolto tensione.
−
E’ vietato, al fine di mantenere il controllo della sicurezza dell’impianto e di tutela della
salute delle persone, alterare l’impianto con modifiche che non siano state
preventivamente approvate per iscritto e sottoscritte, da un tecnico abilitato ai sensi
della Legge 5 marzo 1990, n° 46 e s.m.i.; per esempio un perito elettrotecnico o
ingegnere iscritto al proprio albo professionale.
−
E’ vietato l’accesso agli impianti da parte di persone non qualificate.
−
Ogni modifica sull’impianto deve essere eseguita da personale abilitato ai sensi della
Legge 5 marzo 1990, n° 46 e s.m.i.; alla fine del lavoro, l’esecutore dovrà rilasciare la
2.7
Caratteristiche dei luoghi di installazione
Principalmente gli ambienti in cui saranno installati gli impianti sono classificati nel seguente
modo:
Centrali tecnologiche
Ambienti contenenti utenze tecnologiche
accessibili e soggetti a influenze esterne
(spruzzi di acqua).
Norme CEI 64-8 con gradi di protezione
IP≥44.
Sala concerti
Ambienti a maggior rischio in caso di
incendio norme CEI 64-8.
2.8
Valori d’illuminamento
I valori d’illuminamento fissati per le varie tipologie di locali sono:
−
sala concerti: 300 lux
.
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Dichiarazione di conformità ai sensi della Legge medesima.
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−
corridoi, zone di attesa: 200 ÷ 250 lux
−
illuminazione di emergenza: 5 lux
2.9
Impianti di sicurezza
Tutti i locali interessati dall’intervento saranno dotati di illuminazione di sicurezza che
garantisca l’esodo in caso di black-out.
L’illuminazione di sicurezza nelle aree di esodo sarà prevista con gruppi autonomi
autoalimentati con autonomia 1 ora ( ricarica batterie dopo 1 ore di scarica in 12 ore max) ed
assicurerà un illuminamento non inferiore a 5 lux ad 1 metro dal livello pavimento. Sulle porte di
uscita di sicurezza saranno previsti corpi illuminanti con lampade fluorescenti 1x18W e schermo
bianco verde con l’indicazione delle vie di esodo sempre illuminante laddove la luce naturale non
sia in grado durante il giorno lavorativo di illuminare il logo indicante le uscite.
Sarà inoltre installato un gruppo di continuità centralizzato da 10kVA dedicato
all’illuminazione di emergenza sia per la sala (illuminazione interna) che del cortile (illuminazione
esterna).
L’alimentazione centralizzata è destinata all’illuminazione di sicurezza sia nel caso di guasto
2.10
Dimensionamento dei conduttori
L'impresa sarà tenuta, prima dell'esecuzione delle opere, a verificare, in funzione degli
effettivi carichi installati, il dimensionamento di tutti i conduttori tenendo conto che:
−
la caduta di tensione a fondo linea, con tutti i carichi ad essa sottotesi, non deve
superare il 4% per le linee di illuminazione e per le linee forza;
−
la portata delle linee di distribuzione principali tra quadri, definita secondo criteri stabiliti
dalle tabelle CEI UNEL 35024/1, deve essere considerata in funzione del carico
contemporaneo richiesto dalle utenze alimentate;
−
la corrente di corto circuito a fondo linea deve risultare di valore sufficientemente elevato
a fare intervenire il dispositivo automatico di protezione.
2.11
Impianto di terra
Verrà realizzato un impianto di costituito da una corda in rame interrata, corredata da
dispersori a puntazza in acciaio zincato; detti elementi disperdenti saranno posti in opera lungo il
perimetro dell’edificio.
.
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dell’alimentazione che in caso di black-out dall’Ente fornitore.
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Verranno collegate a terra le masse interne e le masse estranee (tubazioni dell’acqua e del
gas entranti) ed i collegamenti strutturali interni; i nuovi elementi disperdenti dovranno essere
allacciati a quelli esistenti.
Tale rete farà capo ad un nodo equipotenziale di fabbricato sarà eseguita secondo le norme
CEI 64-8, CEI 11-1 e CEI 64-12.
Occorrerà e sarà a carico dell’Appaltatore o assuntore del lavoro, misurare il valore di
resistenza di terra dell’impianto realizzato.
I collegamenti di equipotenzializzazione delle masse metalliche e masse estranee dovranno
essere eseguiti a regola d’arte ponendo particolare cura alle giunzioni e/o derivazioni con
materiali metallici diversi che non dovranno essere sede di corrosioni e/o interruzioni future. Tutte
le masse entranti nel nuovo fabbricato dovranno essere collegate al dispersore in modo visibile
con conduttori giallo/verdi di adeguata sezione. Qualora, nel prosieguo dell’esecuzione dell’opera
architettonica, le derivazioni di messa a terra ed equipotenzializzazione di masse o strutture
metalliche
non
potessero
più
essere
visibili;
sarà
compito
dell’Appaltatore
produrre
documentazione fotografica attestante l’avvenuta esecuzione delle connessioni a regola d’arte. I
pozzetti, sul tratto di dispersore esterno, saranno ispezionabili per poter parzializzare l’impianto e
2.12
Modo di esecuzione di ogni categoria di lavoro
Per il modo di esecuzione e le prescrizioni relative ai lavori si farà riferimento alle vigenti
normative tecniche di impianto CEI – UNI ed alla legislazione attuale. La norma principale per
l’esecuzione degli impianti elettrici è la CEI 64-8, e per la rivelazione incendi la UNI 9795.
3.
DESCRIZIONE IMPIANTI ELETTRICI
3.1
Impianti elettrici
L’impianto elettrico è suddiviso in:
−
impianto di distribuzione principale
−
impianto di distribuzione secondario;
−
impianto di illuminazione;
−
impianto di rete di terra
.
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predisporre dei punti di misura.
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3.1.1 IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE PRINCIPALE
L’alimentazione generale del fabbricato, è prevista in bassa tensione direttamente dalla
cabina di trasformazione esistente.
Verrà installato un nuovo quadro elettrico all’interno del locale (posto in un locale all’esterno
del fabbricato esistente) dove è già presente il QGBT, denominato QGNS (quadro generale
nuova sala) in carpenteria metallica.
Tale quadro è derivato dalla barrature del QGBT.
Il quadro elettrico QGNS è dedicato all’alimentazione della sala concerti:
I quadri principali sono:
−
Quadro generale fabbricato QGNS (in prossimità del QGBT esistente);
−
quadro elettrico generale Sala QGENS;
−
quadro elettrico BAR QBAR;
−
quadro elettrico Regia QREG;
−
Quadro elettrico copertura QCOP.
Le reti di distribuzione tra i vari quadri verranno realizzate parte in percorsi interrati e parte in
canaline elettriche zincate predisposte.
Si specifica che nel locale denominato biglietteria (locale presidiato) verrà adeguato il quadro
Le centraline di rivelazione incendi e diffusione sonora (evacuazione) saranno sottesi alle
linee di alimentazione in partenza dal quadro QGENS, pertanto si dovrà prevedere, tramite
targhette univoche sul quadro di zona tale indicazione.
3.1.2 IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE SECONDARIA
Per quanto attiene le diverse attività previste si distinguono sostanzialmente tre tipologie
distributive:
−
ambienti controsoffittati (teatro, sala, servizi igienici, bar e zona regia): distribuzione a
soffitto o a parete tramite tubazioni rigide o flessibili (alimentazione dei circuiti di
illuminazione), percorso sotto traccia passando a muro e pavimento per i circuiti di
alimentazione delle prese e dei terminali di utenza; il grado di protezione dell’impianto
elettrico è pari a IP 4X per i servizi igienici, IP 21 per gli altri locali;
−
centrale termica: distribuzioni tramite tubazioni e scatole di derivazione in PVC posate a
vista, il collegamento terminale ai singoli componenti è effettuato con guaine flessibili
protette esternamente; il grado di protezione degli impianti è almeno pari a IP 55 per la
.
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elettrico esistente e il rifacimento degli impianti di illuminazione e forza motrice.
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centrale termica; la pompa del tipo gemellare aggiuntiva verrà alimentata tramite la
nuova partenza dedicata sul quadro elettrico esistente installato nel locale.
−
Copertura: distribuzioni tramite tubazioni e scatole di derivazione in acciaio zincato
posate a vista, il collegamento terminale ai singoli componenti è effettuato con guaine
flessibili in calza metallica protette esternamente; il grado di protezione degli impianti è
almeno pari a IP 55
Tutti i cavi di distribuzione delle varie tipologie di impianti sono in gomma, non propaganti
l’incendio, secondo le norme CEI 20-22 II e a bassissima emissione di fumi e gas tossici, per i
collegamenti principali tra i quadri e per i tratti delle distribuzioni ai piani e nelle tubazioni
sottotraccia all’interno dell’edificio. I cavi previsti per le distribuzioni esterne sono del tipo a
doppio isolamento isolati in gomma.
All’interno degli ambienti è prevista l’installazione di prese di servizio del tipo Unel/bipasso
con terra centrale e laterale protette da interruttore magnetotermico e avente grado di
protezione IP55.
Sono previsti dei quadretti prese per la zona palco in corrispondenza ed ad altezza delle
“americane” per l’attestazione degli impianti tecnici del palco. Sarà messa in comunicazione la
110mm.
I servizi igienici per i disabili saranno dotati ciascuno di un pulsante di chiamata con
allarme ottico-acustico nel corridoio e tasto di tacitazione all’interno del WC.
L’allarme ottico-acustico sarà riportato nel locale presidiato.
3.1.3 IMPIANTO D’ILLUMINAZIONE
L’impianto di illuminazione è suddiviso in vari circuiti che fanno capo ai singoli quadri di
distribuzione.
La scelta dei corpi illuminanti interni può essere così riassunta:
−
Sala concerti: corpi illuminanti con lampade fluorescenti 4x55W / 4x18W con reattore
elettronico dimmerabile del tipo ad incasso;
−
Corridoio di servizio, REGIA e Biglietteria: corpi illuminanti con lampade fluorescenti
4x18W del tipo ad incasso
−
BAR: corpi illuminanti con lampade fluorescenti, compatte da 1x42 W installate sul
bancone e fluorescenti lineari da 1x35W per illuminazione generica;
.
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sala regia con il palcoscenico (attestazione su pozzetto) con n° 3 tubazioni corrugate da
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−
Cortile (illuminazione di emergenza): corpi illuminanti stagni IP 65 sul bordo del tetto con
lampada alogena da 250W e flusso luminoso rivolto verso il pavimento
−
Facciata: corpi illuminanti di accento stagni IP 65 installati tra la parete e la finitura in
lamiera preforata con lampade fluorescenti lineari 1x18W;
−
Facciata: corpi illuminanti di accento con grado di protezione IP 67 installati a pavimento
(carrabili e calpestabili) con ottica regolabile e lampada da 35W per illuminazione della
facciata in lamiera preforata;
−
Servizi igienici: corpi illuminanti da controsoffitto del tipo circolare con vetro di protezione
avente grado di protezione IP 54 e lampada fluorescente compatta da 26W
L’alimentazione dei corpi illuminanti verrà realizzata a vista mediante l’installazione di
tubazioni idonee al tipo di locale.
Tutti i locali interessati dall’intervento saranno dotati di illuminazione di sicurezza che
garantisca l’esodo in caso di black-out.
L’illuminazione di emergenza è realizzata in parte mediante kit inverter autoalimentati (che si
inseriscono in caso di mancanza di tensione da parte dell’Ente pubblico) inseriti all’interno dei
corpi illuminanti, lampade apposite in versione S.A. e in parte tramite gruppo di continuità
previsti corpi illuminanti con lampade fluorescenti 1x18W e schermo bianco verde con
l’indicazione delle vie di esodo sempre illuminante laddove la luce naturale non sia in grado
durante il giorno lavorativo di illuminare il logo indicante le uscite.
L’illuminazione di emergenza all’esterno è realizzata mediante un UPS dedicato (rispondente
alla normativa EN 50171) che garantisce l’autonomia di 1 ora in caso di mancanza rete.
Nel locale presidiato saranno riportati i segnali di allarme dell’UPS.
I cavi di alimentazione per tali corpi illuminanti devono essere del tipo resistenti al fuoco e
a bassissima emissione di fumi e gas tossici denominati FTG10(O)M1.
Tutti i servizi igienici saranno dotati di sistemi di accensione e spegnimento automatici
mediante sensori ad infrarossi/volumetrici.
I servizi igienici oggetto di nuovi interventi, potranno dipendere dagli impianti elettrici
esistenti di zona previa autorizzazione da parte della Committenza e Direzione Lavori.
Per le accensioni dei vari circuiti luce, sono predisposte delle pulsantiere tipo da plancia
da tavolo da predisporre nei locali regia, locale presidiato e palcoscenico.
.
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centralizzato dedicato all’illuminazione di emergenza. Sulle porte di uscita di sicurezza saranno
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I corpi illuminanti della sala dovranno essere dimmerabili per modificare manualmente il
flusso luminoso mediante apposito pulsante manuale per adeguare il livello a specifiche
richieste ed alle esigenze.
Il posizionamento dei corpi illuminanti, in particolare per l’illuminazione d’accento (con
comando tramite crepuscolare) , dovrà essere sottoposta e verificata con la Committenza e la
Direzione Lavori.
3.1.4 IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Nella costruzione di dell’edificio è stata prevista l’installazione di pannelli per la produzione di
energia per una potenza totale di 1,6 KWp in ottemperanza al Dl.gs 311.
L’impianto è costituito da n°10 pannelli in silicio monocristallino da 160 Wp cadauno,
installati sulla copertura dell’edificio tramite apposita struttura di fissaggio in carpenteria di
alluminio. I moduli avranno un’inclinazione rispetto al piano orizzontale di 33°.
L’impianto sarà dotato di:
− inverter per la connessione in parallelo con la rete elettrica con protezione di
elettrico generale sala;
− quadro di stringa con scaricatori di sovratensione, protezioni magnetotermiche,
dissipatori e sezionatore linea in uscita.
− contatore di energia elettrica prodotta dall’impianto.
Tale quadro verrà collegato all’inverter con cavo solare specifico per impianti
fotovoltaici, posato in apposita canalina predisposte.
Dall’inverter al contatore di energia prodotta e dal suddetto contatore al quadro generale
nuova sala QGNS le connessioni verranno effettuate con cavo del tipo FG7(O)R.
L’impianto in futuro potrà essere dotato di un sistema di controllo e monitoraggio che permette
per mezzo di un computer ed un software dedicato, di interrogare in ogni istante l’impianto al fine
di verificare la funzionalità dell’inverter, con la possibilità di visionare i parametri di funzionamento
(tensione, corrente, potenza etc..).
E’ possibile inoltre leggere nella memoria eventi del convertitore tutte le grandezze elettriche
dei giorni passati.
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interfacciata (secondo DK5940) integrata posizionato all’interno del locale quadro
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Inoltre l'impianto è predisposto per poter essere collegato con un sistema di acquisizione
dati comprendente un display per la visualizzazione della potenza e dell'energia elettrica prodotta
dall'impianto e della quantità di emissioni di CO2 evitata.
L'energia elettrica prodotta dai moduli fotovoltaici sarà immessa nella rete elettrica locale e
contribuirà ad abbassare i consumi di energia elettrica prelevata da rete.
Sarà a carico della committenza l’espletamento di tutte le pratiche per la cessione dell’energia
prodotta all’ente fornitore.
3.1.5 IMPIANTO DI TERRA
La rete di terra a servizio del fabbricato è costituita da una maglia esterna interrata collegata
ai ferri strutturali delle fondazioni del fabbricato.
L’anello principale è costituito da una treccia di rame nudo di sezione pari a 35mmq
collegata a picchetti di terra con connessioni all’interno di specifici pozzetti ispezionabili.
Tale rete fa capo al nodo equipotenziale posto in corrispondenza del quadro elettrico
generale (QGENS) e a quello di attestazione dell’alimentazione elettrica (QGBT) da parte del
fornitore pubblico. Al nodo equipotenziale fanno capo tutti gli elementi che possono costituire un
valido collegamento a terra sia di tipo naturale che artificiale (tubi acqua, parti metalliche
La rete di terra è eseguita secondo le norme CEI 64-8, 11-1 e 64-12.
3.2
Impianti elettrici speciali
Gli impianti elettrici speciali o a correnti deboli sono i seguenti:
−
impianto di rivelazione automatica dei fumi e pulsanti manuali di emergenza incendio;
−
impianto diffusione sonora per l’evacuazione in caso di emergenza.
3.2.1 IMPIANTO DI RIVELAZIONE AUTOMATICA DEI FUMI E PULSANTI MANUALI DI
EMERGENZA INCENDIO
L’edificio in oggetto è dotato di un impianto di rivelazione automatica dei fumi che copre
tutte le zone del fabbricato. L’impianto è del tipo con centrale e microprocessore a terminali di
utenza suddivisi su di un “loop”. L’impianto è realizzato secondo la norma UNI 9795. I
rivelatori di fumo sono di tipo ottico I rivelatori di fumo sono previsti sia al di sotto della
controsoffittatura, per la protezione degli ambienti, sia sopra la controsoffittatura per la
protezione dei volumi non ispezionabili. Opportuni led segnalano lo stato dei rivelatori posti
sopra il controsoffitto.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
strutturali, ecc…).
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L’impianto è dotato inoltre di pulsanti ad azionamento manuale posti in corrispondenza dei
punti sensibili del fabbricato e sulle vie di fuga del fabbricato.
La centrale antincendio permette, in caso di avvenuto intervento, di porre in condizioni di
massima sicurezza il fabbricato stesso intervenendo sulla chiusura delle porte resistenti al fuoco
e naturalmente fornendo con segnali ottici ed acustici di allarme l’indicazione tempestiva
dell’intervento dell’impianto di rivelazione fumi e chiamata automatica telefonica ai Vigili del
Fuoco.
La centrale di rivelazione incendio è posizionata in locale presidiato (Biglietteria) in caso di
intervento, comanda una sirena posta all’esterno per l’allarme generale.
L’impianto, inoltre, è dotato di pannello remoto per il controllo degli stati del sistema posto in
locale regia.
In caso di intervento dell’impianto rivelazione fumi, vengono alimentati i tre pressurizzatori di
pressione presenti nei filtri.
Il gruppo di comando e controllo di tali pressurizzatori sono posti in biglietteria(locale
presidiato).
3.2.2 IMPIANTO DI DIFFUSIONE SONORA (EVACUAZIONE)
Sarà prevista l’installazione di un impianto di diffusione sonora per l’evacuazione dei locali in
caso di emergenza.
L’impianto deve rispondere alle norme e leggi di seguito elencate:
−
EN 60849: Sound system for emergency purposes
−
EN 60065 Apparecchi audio, video e apparecchi elettronici similari - Requisiti di
sicurezza
−
D.M. 19/8/96: Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la
progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e pubblico
spettacolo.
−
DM 10/3/98: Criteri generale di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza
nei luoghi di lavoro.
La normativa EN60849 (CEI 100-55) di riferimento per questo tipo di impianti non prevede
solamente delle specifiche tecniche in merito alle apparecchiature, ma anche sui livelli di
intelligibilità dei messaggi di evacuazione che dipendono da svariati fattori quali ad esempio il
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
La centrale è interfacciata con l’impianto di diffusione sonora per l’evacuazione.
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pag. 69
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rumore di fondo e la conformazione strutturale degli ambienti con i relativi arredi e finiture, sulle
procedure di gestione degli allarmi da concordare con le autorità preposte, sulla definizione delle
zone di copertura a seconda dell’utilizzo dei locali e della suddivisione dei sistemi di rilevamento
antincendio..
E’ prevista una sola zona per tutto l’impianto in oggetto e la stesura di due linee distinte di
altoparlanti al fine di garantire la ridondanza sull’alimentazione dei diffusori come previsto dalla
normativa specifica, in maniera tale da non perdere totalmente il messaggio in caso di guasto di
una linea di altoparlante.
E’ prevista la possibilità in fase di programmazione di assegnare particolari combinazioni e
raggruppamenti di zone per l’invio dei messaggi di allarme e di servizio, tenendo conto dei piani
di sicurezza e della intelligibilità dei messaggi, per evitare che messaggi differenti si vadano a
sovrapporre diminuendone il grado di comprensione.
Il sistema di diffusione sonora sarà costituito da una centrale, situata nel locale Biglietteria;
la centrale comprende: gli amplificatori di sistema, i moduli di controllo, alimentazione e
generazione di messaggi, il modulo matrice per la diffusione di messaggi diversi in più zone, cpu
con watch dog, apparecchiatura di input /output per la segnalazione dei guasti di sistema, consol
digitale multi funzione per vocal emergency system.
normativa specifica.
La centrale è dotata di un amplificatore di riserva, che entra automaticamente in funzione in
caso di guasto di uno degli amplificatori commutando automaticamente le relative linee di
altoparlante. In tal modo il guasto di un amplificatore non provoca la perdita totale del messaggi.
Deve inoltre essere segnalato il guasto di ciascun componente del sistema: amplificatori,
altoparlanti e moduli vari.
I messaggi da lanciare in ambiente devono essere registrati su un supporto non alterabile o
rimovibile (memoria EPROM).
La programmazione dei messaggi dovrà essere automatizzata, ma in ogni caso dovrà
essere possibile controllare i messaggi registrati, la diffusione dei messaggi nelle diverse zone e
le istruzioni in tempo reale per mezzo della postazione microfonica posta sia in biglietteria che in
sala regia; in particolare la postazione microfonica dovrà avere in ogni caso la priorità d’accesso
al sistema di allarme vocale, con la possibilità di prevalere su ogni altra comunicazione.
Lo stato di tutte le apparecchiature componenti il sistema dovrà essere riportato sulla
postazione di controllo; in particolare dovranno essere indicati chiaramente:
−
la disponibilità del sistema
−
la disponibilità dell’alimentazione
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Il sistema è dotato di un’alimentazione secondaria di emergenza così come previsto dalla
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−
ogni condizione di guasto
−
l’indicazione dello stato di funzionamento delle apparecchiature di ciascuna zona
d’altoparlante.
Inoltre il sistema deve essere in grado riconoscere e segnalare i seguenti eventi entro 100
secondi dalla loro manifestazione.
−
Mancanza dell’alimentazione ordinaria
−
Mancanza dell’alimentazione di sicurezza
−
Cortocircuito, sezionamento o guasto di ogni carica batteria associato all’alimentazione
ordinaria o di sicurezza
−
Intervento di qualsiasi dispositivo di protezione che possa impedire una comunicazione
d’emergenza
−
guasti che impediscono il funzionamento del sistema.
I diffusori previsti saranno dei proiettori sonori a due vie per installazione a soffitto/parete.
Le linee di collegamento degli elementi dell’impianto saranno realizzate con cavi resistenti
all’incendio del tipo FTG10(O)M1 secondo norme CEI 20-45, passanti nelle canaline in acciaio
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
zincato e in tubazioni incassate in PVC serie pesante autoestinguente nei tratti terminali.
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PARTE IV – SPECIFICHE TECNICHE
E' richiesta la campionatura di tutti i materiali o con campione specifico o con
documentazione cartacea secondo le richieste della Direzione Lavori.
1.
IMPIANTI MECCANICI
1.1
Impianto di climatizzazione
1.1.1 TUBAZIONI IN ACCIAIO NERO
Descrizione:
Le tubazioni dovranno essere dei seguenti tipi:
−
tubazioni in acciaio nero, senza saldatura, tipo gas serie media, UNI 8863
−
tubazioni in acciaio nero, senza saldatura, tipo liscio, UNI 7287
−
curve stampate e raccordi speciali con le stesse caratteristiche delle tubazioni.
Tutte le tubazioni da impiegare nella realizzazione dell'impianto dovranno pervenire al Cantiere in
ottimo stato di conservazione.
con saldatura autogena di norma fino a DN 50 e saldatura ad arco elettrico a corrente continua in
doppia passata fino a DN 200 e tripla passata oltre DN 200 previa adeguata preparazione delle
testate da saldare con bisellatura a 45° per metà dello spessore.
Per quanto riguarda le curve, devono essere usate esclusivamente curve in acciaio stampato,
non sono ammesse curvature eseguite a caldo, sono ammesse curvature a freddo con macchina
curvatubi per i diametri DN 15 e DN 20.
Le giunzioni mediante saldatura fra tubi di differente diametro dovranno essere effettuate
mediante idonei raccordi conici, e mai mediante innesto diretto di un tubo di diametro inferiore
entro quello di diametro maggiore.
I cambiamenti di sezione potranno avere raccordi assiali, solo nel caso di colonne verticali,
mentre fra le tubazioni orizzontali il raccordo tra due differenti diametri dovrà essere di tipo
eccentrico con allineamento sulla generatrice superiore per evitare formazione di sacche d'aria.
Le derivazioni verranno eseguite utilizzando curve a saldare tagliate a scarpa o tee stampati. Le
curve saranno posizionate in maniera che il loro verso sia concordante con la direzione di
convogliamento dei fluidi.
Nei collettori di distribuzione, i tronchetti di raccordo alle tubazioni potranno essere giuntati o con
l'impiego di curve tagliate a scarpa o con innesti diritti. In tal caso tuttavia i fori sul collettore
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Le giunzioni per le tubazioni di acciaio nero liscio devono essere eseguite da saldatori qualificati
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dovranno essere svasati ad imbuto esternamente ed i tronchetti andranno saldati di testa
sull'imbuto di raccordo. I tronchetti di diametro nominale inferiore ad 1" potranno essere giuntati
con innesti diritti senza svasatura ma curando ovviamente che il tubo di raccordo non penetri
entro il tubo del collettore.
Le tubazioni collegate a tutte le valvole dovranno essere supportate in modo da evitare sforzi
eccessivi, deformazioni nel collegamento e consentire la rimozione delle apparecchiature in
modo agevole, senza richiedere supporti provvisori ad avvenuto smontaggio.
Negli attraversamenti di strutture, per diametri superiori a DN 50 le tubazioni dovranno essere
intubate all'interno di spezzoni di tubo in materiale plastico atti a consentire all'interno di essi il
libero passaggio delle tubazioni e del relativo rivestimento isolante previsto.
Dovranno essere previsti compensatori di dilatazione e punti fissi in relazione al percorso (o con
eventuali autocompensazioni naturali), alla lunghezza del tratto rettilineo e alla escursione di
temperatura.
In generale i compensatori di dilatazione dovranno essere del tipo assiale con soffietto metallico
a doppia parete in acciaio inox e con le estremità dei raccordi del tipo a flangia.
Ogni compensatore dovrà essere compreso fra due punti fissi di ancoraggio della tubazione.
La spinta agente sui punti fissi ed il numero dei compensatori dovrà essere preventivamente
la resistenza delle strutture di supporto: in caso contrario dovranno essere impiegati giunti del
tipo compensato senza che questo costituisca una variante economica al progetto.
Qualora l'Appaltatore ritenga superfluo l'inserimento di compensatori di dilatazione sulle reti
dovrà dimostrare tale teoria attraverso un'apposita relazione di calcolo; la scelta finale sarà
comunque demandata alla D.L. il cui giudizio sarà insindacabile.
I punti di sostegno intermedi fra i punti fissi dovranno permettere il libero scorrimento del tubo e
nel caso di giunti assiali le guide non dovranno permettere alla tubazione degli spostamenti
disassati che potrebbero danneggiare i giunti stessi.
Tutti i punti alti delle reti di distribuzione dovranno (anche se non indicati sui disegni di progetto)
essere dotati di barilotti di sfogo aria realizzati con tubi di acciaio, con fondi bombati, e dotati in
sommità di valvole automatiche di sfogo aria, complete di rubinetto a sfera di intercettazione.
Tutti i punti bassi dovranno essere dotati di dispositivi di scarico e spurgo costituiti da rubinetti a
sfera con portagomma, tappo e catenella.
Nei locali di Centrale, oltre ai su detti rubinetti, devono essere previsti adeguati imbuti di raccolta
con scarico convogliato.
Le tubazioni dovranno essere sottoposte alla seguente preparazione a pié d'opera:
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
verificata con calcoli da presentare alla D.L. che controllerà se il valore indicato é compatibile con
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−
spazzolatura per asportazione delle tracce di ossidazione formatesi durante la
permanenza più o meno lunga in cantiere, premettendo che all'arrivo in loco i tubi si
dovranno presentare in ottimo stato;
−
esecuzione della prima mano di antiruggine rossa accuratamente stesa su tutta la
superficie del tubo;
−
asportazione della vernice con energica spazzolatura nei punti di giunzione da saldare.
Dopo la posa in opera le tubazioni dovranno essere sottoposte al:
−
ripristino della prima mano di vernice sui tratti interessati dalle saldature;
−
esecuzione della seconda mano di antiruggine grigia.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Le tubazioni dovranno essere macchiate UNI, con passo non superiore 1,5 m, e dovrà essere
fornita per ogni partita di materiale il certificato del costruttore comprovante la PN nominale.
Prove e collaudi:
Ultimata la stesura della rete di distribuzione dovrà essere eseguita una prova idraulica a freddo
dell'impianto secondo UNI 9182 ad una pressione di prova maggiore di 1.5 volte rispetto a quella
considerata positiva se l'impianto, mantenuto alla pressione stabilita per sei ore consecutive, non
subirà diminuzioni di pressione.
Normativa di riferimento:
UNI 8863 – serie media senza saldatura
UNI 7287
UNI 9182
1.1.2 TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO
Descrizione:
Le tubazioni dovranno essere del seguente tipo:
−
tubazioni in acciaio zincato, senza saldatura, tipo gas serie media, UNI 8863,
−
zincati secondo UNI EN 10240
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
corrispondente alla condizione di normale esercizio, con un minimo di 6 bar. La prova verrà
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Tutte le tubazioni da impiegare nella realizzazione dell’impianto dovranno pervenire al Cantiere in
ottimo stato di conservazione. Le giunzioni delle tubazioni di acciaio saranno realizzate mediante
raccordi di ghisa malleabile zincata e con manicotto di acciaio zincato.
La tenuta sui filetti è assicurata mediante applicazione di canapa con mastici adatti e inalterabili o
nastro di tetrafluoruro di etilene. E’ assolutamente da escludere l’uso di biacca, minio o altri
simili. Le guarnizioni saranno di gomma sintetica o di altri prodotti aventi caratteristiche di
elasticità e inalterabilità nei confronti del fluido distribuito.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Le tubazioni dovranno essere marchiate UNI, con passo non superiore a 1,5 m, e dovrà essere
fornita per ogni partita di materiale il certificato del costruttore comprovante la PN nominale.
Prove e collaudi:
Ultimata la stesura della rete di distribuzione dovrà essere eseguita una prova idraulica a freddo
dell’impianto secondo UNI 9182 ad una pressione di prova maggiore di 1,5 volte rispetto a quella
corrispondente alla condizione di normale esercizio, con un minimo di 6 bar. La prova verrà
considerata positiva se l’impianto, mantenuto alla pressione stabilita per sei ore consecutive, non
Normativa di riferimento:
UNI EN 10240
UNI 8863 - serie media senza saldatura
D.M. 6/4/2004 n° 174
UNI 9182
1.1.3 TUBAZIONI IN POLIETILENE AD ALTA DENSITA’ (PEAD) - PER SCARICO
CONDENSA
Descrizione:
Le tubazioni in polietilene ad alta densità, per scarico condensa dovranno essere del seguente
tipo:
− tubazioni in polietilene ad alta densità per scarichi, UNI EN 1519-1
Tutte le tubazioni da impiegare nella realizzazione dell’impianto di scarico condensa dovranno
pervenire al Cantiere in ottimo stato di conservazione.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
subirà diminuzioni di pressione.
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Le giunzioni fisse dei vari pezzi di tubazioni devono essere eseguite per saldatura di testa,
oppure con raccordi elettrosaldabili.
Le varie fasi delle operazioni di saldatura devono essere accuratamente eseguite secondo le
prescrizioni del Fornitore.
Il raffreddamento deve avvenire in modo naturale senza l'impiego di mezzi artificiali.
Le colonne ed i collettori dovranno avere opportuni manicotti di dilatazione in modo da consentire
il libero movimento delle tubazioni.
Le tubazioni devono essere sostenute da apposite staffe e collari aventi un passo inferiore a 10
diametri per le tubazioni orizzontali e a 15 diametri per le verticali.
Le tubazioni dovranno essere corredate di tutti gli accessori ed i pezzi speciali necessari per il
montaggio a "regola d'arte".
Devono comunque essere rispettate le modalità di posa prescritte dal Fornitore.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Le tubazioni dovranno essere marchiate UNI, con passo non superiore 1,5 m, e dovrà essere
fornita per ogni partita di materiale il certificato del costruttore comprovante la PN nominale.
Ultimata la stesura della rete dovrà essere eseguita una prova di tenuta, riempiendo d’acqua il
circuito e sottoponendolo alla pressione di 20 kPa per la durata di un’ora.
In tale intervallo di tempo non si devono verificare trasudi o perdite di sorta.
Con la rete ultimata e collegata al collettore di scarico deve essere accertato il regolare deflusso
dell’acqua.
Normativa di riferimento:
UNI EN 1519-1
UNI 7613
UNI 7615
1.1.4 ISOLAMENTO TERMICO DI TUBAZIONI CON MATERIALE ELASTOMERICO FINITURA CON ISOGENOPAK
Descrizione:
Le tubazioni convoglianti acqua calda e refrigerata dovranno essere coibentate con guaina e
lastra di materiale elastomerico espanso a cellule chiuse.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Prove e collaudi:
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Le guaine tubolari o lastre in materiale elastomerico espanso dovranno presentare le seguenti
caratteristiche:
−
tipo a cellule chiuse di colore nero;
−
conduttività termica: 0°C - 0,038 W/mK;
−
conduttività termica: + 40°C - 0,040 W/mK;
−
reazione al fuoco: CLASSE 1;
−
fattore di resistenza alla diffusione del vapore: µ ≥ 5000
−
modalità di posa: mediante l'infilaggio delle guaine con scorrimento sui tubi prima della
relativa posa con la sola esclusione delle zone vicine alle saldature; mediante
avvolgimento delle lastre sulle tubazioni dopo la posa in opera;
−
incollaggio con apposito adesivo per la realizzazione delle giunzioni di testa dei vari
tronchi di guaina;
−
per il rivestimento dei tubi già posati infilaggio tramite taglio longitudinale della guaina e
ricongiungimento con adesivo;
−
dovranno comunque essere rispettate scrupolosamente le modalità di lavorazione
indicate dal fabbricante.
−
gli spessori previsti per le tubazioni convoglianti unicamente refrigerata con percorso
fino diametro 1½" = spessore nominale 13 mm
dal 2" al 6" = spessore nominale 19 mm
per i diametri oltre 6", l'isolamento potrà essere eseguito con lastre spessore 25
mm in luogo della guaina
Per le tubazioni convoglianti anche acqua calda è richiesto il rispetto del DPR 412 del 26/08/93
ed in particolare per le tubazioni percorse da acqua calda per riscaldamento lo spessore
dell'isolamento dovrà risultare non inferiore ai valori riportati nelle seguenti tabelle che fanno
riferimento alle tre possibili condizioni di posa:
−
Spessore x 1: da considerarsi per le tubazioni con percorso esterno o in cunicolo
−
Spessore x 0,5: da considerarsi per tubazioni poste oltre la faccia interna dell’isolamento
−
Spessore x 0,3: da considerarsi per tubazioni correnti entro strutture non affacciate né
all’esterno né su locali non riscaldati.
CATEGORIA A - Spessore x 1,00
Diametro tubazione Spessore minimo isolamento
3/8”
20 mm
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
interno:
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1 /2”
30 mm
3 /4”
30 mm
1”
30 mm
1” 1/4
40 mm
1” 1 /2
40 mm
2”
50 mm
2” 1 /2
50 mm
3”
55 mm
≥4”
60 mm
CATEGORIA B - Spessore x 0,5
3/8”
10 mm
1 /2”
15 mm
3 /4”
15 mm
1”
15 mm
1” 1/4
20 mm
1” 1 /2
20 mm
2”
25 mm
2” 1 /2
25 mm
3”
28 mm
≥4”
30 mm
CATEGORIA C - Spessore x 0,3
Diametro tubazione Spessore minimo isolamento
3/8”
6 mm
1 /2”
9 mm
3 /4”
9 mm
1”
9 mm
1” 1/4
12 mm
1” 1 /2
12 mm
2”
15 mm
2” 1 /2
15 mm
3”
17 mm
≥4”
18 mm
.
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Diametro tubazione Spessore minimo isolamento
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I valori sopra riportati sono riferiti ad una conduttività di 0,040 W/m K valutati a 40°C.
I materiali isolanti dovranno essere posati a regola d’arte e nelle parti in cui sono presenti
giunzioni e saldature potranno essere applicati solo quando siano state eseguite e verbalizzate le
prove di tenuta idraulica dei circuiti. La posa in opera avverrà dopo che tutti i materiali estranei
come ruggine, scorie o sporco saranno stati rimossi e le superficie saranno verniciate pulite ed
asciutte.
In generale, come detto, l'isolante tubolare deve essere posto in opera infilandolo sulla tubazione
dall'estremità libera e facendolo quindi scorrere sul tubo stesso; la giunzione tra i vari tubolari é
effettuata con l'uso dell'apposito adesivo. Unicamente nei casi in cui la posa in opera sopra
descritta non sia possibile si devono tagliare i tratti tubolari di isolante longitudinalmente,
applicarli sulle tubazioni e saldare i due bordi con l'adesivo.
Solo in casi di sagomature particolari sarà accettato il rinforzo dell'incollaggio con appositi nastri
adesivi.
Tutto il valvolame, i corpi pompa ed i pezzi speciali facenti parte delle rete di tubazioni ad acqua
refrigerata e comunque soggetti a condensazione, andranno coibentati e rifiniti con gusci
preformati smontabili della stessa tipologia di finitura delle tubazioni connesse.
danneggiamenti e l'isolamento delle valvole, dove previsto, deve essere eseguito fino al
premistoppa.
Ai fini della reazione al fuoco, se non diversamente indicato, il materiale dovrà presentare
almeno Classe 1.
Finitura esterna:
−
per tubazioni in Centrale Tecnologica e in vista, le guaine devono essere rifinite con
lamina rigida autoavvolgente di PVC grigio (tipo ISOGENOPAK o similare) e le curve
dovranno essere rivestite con gusci prestampati dello stesso materiale.
−
per tubazioni con percorso in cavedi tecnici (controsoffitti e pavimenti) se non
diversamente specificato non è prevista la finitura esterna dell'isolamento.
La lamina deve avere uno spessore di 5 ⍦ 6/10 di mm ed una tendenza duratura
all’autoavvolgimento.
Gli elementi di laminato per tubazione rettilinea devono essere tagliati considerando un sormonto
di almeno 3 cm nella cavalcatura perimetrale. Identico sormonto deve essere rispettato nella
successione longitudinale degli elementi.
Il bloccaggio è assicurato da appositi rivetti di nylon.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
L'isolamento in corrispondenza delle flange dovrà consentire la rimozione dei bulloni senza
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Tutte le linee di giunzione sia longitudinali che traversali devono essere sigillate con nastro
adesivo (larghezza mm 30 min.) di colore identico a quello della lamina di rivestimento.
Le coibentazioni dovranno essere dotate di tutti gli accessori e materiali di fissaggio e sigillatura
necessari per il montaggio "a regola d'arte".
Documentazione da consegnare per approvazione:
L'Assuntore dovrà fornire alla D.L., per il materiale prescelto, i certificati di prova attestanti le
caratteristiche fisico-tecniche dei materiali stessi.
La classificazione della reazione al fuoco dovrà essere prodotta in certificato originale o
conforme all'originale accompagnato dalle bolle di accompagnamento che testimonino
l'omogeneità del materiale utilizzato in cantiere rispetto al Certificato prodotto.
Normativa di riferimento:
D.M.I. 26/06/84
Legge n° 10 del 09/01/1991
D.P.R. n° 412 del 26/08/1993
UNI 10376
UNI 8804
1.1.5 ISOLAMENTO TERMICO DI TUBAZIONI CON MATERIALE ELASTOMERICO
FINITURA CON LAMIERINO D’ALLUMINIO
Descrizione:
Le tubazioni convoglianti acqua calda e refrigerata dovranno essere coibentate con guaina e
lastra di materiale elastomerico espanso a cellule chiuse.
Le guaine tubolari o lastre in materiale elastomerico espanso dovranno presentare le seguenti
caratteristiche:
−
tipo a cellule chiuse di colore nero;
−
conduttività termica: 0°C - 0,038 W/mK;
−
conduttività termica: + 40°C - 0,040 W/mK;
−
reazione al fuoco: CLASSE 1;
−
fattore di resistenza alla diffusione del vapore: µ ≥ 5000
.
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UNI 6665
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−
modalità di posa: mediante l'infilaggio delle guaine con scorrimento sui tubi prima della
relativa posa con la sola esclusione delle zone vicine alle saldature; mediante
avvolgimento delle lastre sulle tubazioni dopo la posa in opera;
−
incollaggio con apposito adesivo per la realizzazione delle giunzioni di testa dei vari
tronchi di guaina;
−
per il rivestimento dei tubi già posati infilaggio tramite taglio longitudinale della guaina e
ricongiungimento con adesivo;
−
dovranno comunque essere rispettate scrupolosamente le modalità di lavorazione
indicate dal fabbricante.
−
gli spessori previsti per le tubazioni convoglianti unicamente refrigerata con percorso
interno:
fino diametro 1½" = spessore nominale 13 mm
dal 2" al 6" = spessore nominale 19 mm
per i diametri oltre 6", l'isolamento potrà essere eseguito con lastre spessore 25
mm in luogo della guaina.
Per le tubazioni convoglianti anche acqua calda è richiesto il rispetto del DPR 412 del 26/08/93
dell'isolamento dovrà risultare non inferiore ai valori riportati nelle seguenti tabelle che fanno
riferimento alle tre possibili condizioni di posa:
−
Spessore x 1: da considerarsi per le tubazioni con percorso esterno o in cunicolo
−
Spessore x 0,5: da considerarsi per tubazioni poste oltre la faccia interna dell’isolamento
−
Spessore x 0,3: da considerarsi per tubazioni correnti entro strutture non affacciate né
all’esterno né su locali non riscaldati.
CATEGORIA A - Spessore x 1,00
Diametro tubazione Spessore minimo isolamento
3/8”
20 mm
1 /2”
30 mm
3 /4”
30 mm
1”
30 mm
1” 1/4
40 mm
1” 1 /2
40 mm
2”
50 mm
2” 1 /2
50 mm
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
ed in particolare per le tubazioni percorse da acqua calda per riscaldamento lo spessore
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3”
55 mm
≥4”
60 mm
CATEGORIA B - Spessore x 0,5
Diametro tubazione Spessore minimo isolamento
3/8”
10 mm
1 /2”
15 mm
3 /4”
15 mm
1”
15 mm
1” 1/4
20 mm
1” 1 /2
20 mm
2”
25 mm
2” 1 /2
25 mm
3”
28 mm
≥4”
30 mm
CATEGORIA C - Spessore x 0,3
3/8”
6 mm
1 /2”
9 mm
3 /4”
9 mm
1”
9 mm
1” 1/4
12 mm
1” 1 /2
12 mm
2”
15 mm
2” 1 /2
15 mm
3”
17 mm
≥4”
18 mm
I valori sopra riportati sono riferiti ad una conduttività di 0,040 W/m K valutati a 40°C.
I materiali isolanti dovranno essere posati a regola d’arte e nelle parti in cui sono presenti
giunzioni e saldature potranno essere applicati solo quando siano state eseguite e verbalizzate le
prove di tenuta idraulica dei circuiti. La posa in opera avverrà dopo che tutti i materiali estranei
come ruggine, scorie o sporco saranno stati rimossi e le superficie saranno verniciate pulite ed
asciutte.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Diametro tubazione Spessore minimo isolamento
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In generale, come detto, l'isolante tubolare deve essere posto in opera infilandolo sulla tubazione
dall'estremità libera e facendolo quindi scorrere sul tubo stesso; la giunzione tra i vari tubolari é
effettuata con l'uso dell'apposito adesivo. Unicamente nei casi in cui la posa in opera sopra
descritta non sia possibile si devono tagliare i tratti tubolari di isolante longitudinalmente,
applicarli sulle tubazioni e saldare i due bordi con l'adesivo.
Solo in casi di sagomature particolari sarà accettato il rinforzo dell'incollaggio con appositi nastri
adesivi.
Tutto il valvolame, i corpi pompa ed i pezzi speciali facenti parte delle rete di tubazioni ad acqua
refrigerata e comunque soggetti a condensazione, andranno coibentati e rifiniti con gusci
preformati smontabili della stessa tipologia di finitura delle tubazioni connesse.
L'isolamento in corrispondenza delle flange dovrà consentire la rimozione dei bulloni senza
danneggiamenti e l'isolamento delle valvole, dove previsto, deve essere eseguito fino al
premistoppa.
Ai fini della reazione al fuoco, se non diversamente indicato, il materiale dovrà presentare
almeno Classe 1.
Finitura esterna:
per tubazioni in Centrale Tecnologica e in vista, le guaine devono essere rifinite con
lamierino d’alluminio, lucido semicrudo, bordato e calandrato, fissato con viti
autofilettanti in acciaio inox, le curve dovranno essere a segmenti dello stesso materiale.
−
per tubazioni con percorso in cavedi tecnici (controsoffitti e pavimenti) se non
diversamente specificato non è prevista la finitura esterna dell'isolamento.
Il rivestimento con lamierino di alluminio, dello spessore minimo di 6/10 di mm, deve essere
eseguito con lamiere preformate calandrate, dotate di profilatura a sormonto sia in senso
longitudinale che trasversale. Il fissaggio tra i vari pezzi deve essere eseguito medianti viti
autofilettanti di tipo inossidabile.
Per le tubazionii correnti all'esterno la protezione esterna dovrà risultare impermeabile e pertanto
i vari pezzi dovranno essere opportunamente sigillati in modo da scongiurare infiltrazioni d'acqua.
Le coibentazioni dovranno essere dotate di tutti gli accessori e materiali di fissaggio e sigillatura
necessari per il montaggio "a regola d'arte".
Documentazione da consegnare per approvazione:
L'Assuntore dovrà fornire alla D.L., per il materiale prescelto, i certificati di prova attestanti le
caratteristiche fisico-tecniche dei materiali stessi.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
−
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La classificazione della reazione al fuoco dovrà essere prodotta in certificato originale o
conforme all'originale accompagnato dalle bolle di accompagnamento che testimonino
l'omogeneità del materiale utilizzato in cantiere rispetto al Certificato prodotto.
Normativa di riferimento:
D.M.I. 26/06/84
Legge n° 10 del 09/01/1991
D.P.R. n° 412 del 26/08/1993
UNI 10376
UNI 6665
UNI 8804
1.1.6 CANALI ARIA IN LAMIERA ZINCATA
Descrizione:
Condotti aria in lamiera di acciaio di prima scelta zincato a caldo con sistema Sendzimir e
zincatura pari a 125 gr/m2 su entrambi i lati secondo UNI-EN 10142 e UNI-EN 10147.
250 Pa a ± 500 Pa).
Dovranno essere previsti tutti gli accessori quali serrande captatrici, deflettori, serrande, pezzi
speciali, giunti e supporti antivibranti, etc. necessari per l'esecuzione delle canalizzazioni a
"regola d'arte" e per un ottimale funzionamento delle reti stesse.
Condotti aria a sezione quadrangolare
Essi dovranno essere eseguiti in lamiera zincata (sistema Sendzimir) con zincatura pari a 125
2
gr/m su entrambi i lati. Le canalizzazioni si dovranno presentare con aggraffatura su ciascun
spigolo del condotto.
Sono accettati 2 angoli con piegatura per dimensioni di condotto in cui la sagoma dei due lati
piegati non superi i 450 mm.
Le giunzioni tra i vari tronchi, le curve, i raccordi e i pezzi speciali potranno essere di tipo
flangiato e imbullonato o a baionetta scorrevole. Il sistema da adottare potrà essere scelto in
funzione delle dimensioni del condotto, della robustezza necessaria o determinato da esigenze di
montaggio. Resta inteso che il sistema prescelto deve essere omogeneo per intere zone di
impianto e il sistema di giunzione dovrà essere sottoposto a campionatura prima dell'inizio dei
lavori.
.
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Le canalizzazioni dovranno essere idonee per classe di pressione non superiori a ± 2 WG (da ±
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Le giunzioni a baionetta dovranno essere perimetralmente sigillate con prodotti di caratteristiche
adeguate ed inalterabili nel tempo. Le giunzioni flangiate dovranno essere guarnite con nastro in
elastomero espanso larghezza minima 50 mm, spessore 5 mm.
Le baionette non dovranno essere ripiegate sul lato adiacente bensì tagliate di misura, ribattute e
rivettate sulle estremità e quindi sigillate.
I pezzi speciali (curve, raccordi, diramazioni e cambi di sezione) relativi ai canali di distribuzione
dell'aria dovranno essere realizzati secondo i migliori accorgimenti costruttivi in grado di garantire
un corretto flusso dell'aria e ridotte perdite di carico.
Tutte le curve avranno un raggio minimo interno uguale al lato, del canale, complanare al raggio
di curvatura. Qualora per mancanza di spazio non fosse possibile realizzare curve con raggio
come sopra detto, si dovranno installare alette deflettrici in lamiera zincata.
Gli spessori da prevedere risultano i seguenti, anche ai fini della contabilizzazione:
−
lato maggiore condotto fino a 300 mm:
spessore mm 0,6
lato maggiore condotto da 300 mm a 450 mm: spessore mm 0,6
lato maggiore condotto da 450 mm a 750 mm:
spessore mm 0,8
lato maggiore condotto da 750 mm a 900 mm:
spessore mm 1,0
con nervature trasversali parallele passo 200 ÷ 250 mm:
lato maggiore condotto fino a 500 mm:
spessore mm 0,6
lato maggiore condotto da 500 a 900 mm:
spessore mm 0,8
Per dimensioni superiori a quelle indicate nelle rispettive tipologie costruttive si impone l'impiego
di rinforzi trasversali eseguiti in profilati di lamiera nervata spessore mm 1,5 e fissati con
razionale rivettatura.
Nei suddetti casi inoltre dovrà essere adottato esclusivamente il sistema di giunzione a flangia.
Per quanto riguarda le flange, sono da preferirsi quelle in profilato di lamiera stampata, saldata
con puntatura elettrica e preforate con passo adeguato al lato, di tipo prefabbricato di serie.
Condotti aria a sezione circolare
Le canalizzazioni potranno essere eseguite in lamiera zincata col sistema "spirotubo" a fascia
spiroidale con aggraffatura elicoidale continua sul lato esterno, con superficie liscia all'interno del
condotto, oppure con costruzione tramite lamiera calandrata e giunzione longitudinale a
puntatura elettrica.
La scelta dei due sistemi di costruzione deve essere concordata con la D.L. per una
armonizzazione tra i problemi costruttivi e quelli architettonico-estetici.
.
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−
senza nervature di rinforzo:
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Le giunzioni tra i tronchi, le curve, i raccordi e i pezzi speciali dovranno essere eseguite con
l'impiego degli appositi manicotti interni cilindrici con nervature di rinforzo. Il fissaggio sarà
eseguito con rivettatura a duplice filare alternato per ciascuno dei lati di giunzione.
Le giunzioni dovranno essere perimetralmente sigillate con prodotti di caratteristiche adeguate
ed inalterabili nel tempo.
Le giunzioni a flangia devono essere dotate di guarnizione di tenuta in nastro di elastomero
espanso larghezza 30 mm, spessore 5 mm.
I raccordi ed i pezzi speciali saranno realizzati mediante elementi adeguatamente tagliati,
preformati ed assemblati mediante puntatura elettrica.
Lo spessore delle lamiere dovrà risultare il seguente:
−
fino al Ø 300 mm:
spessore mm. 0,6
−
dal Ø 300 al Ø 600 mm:
spessore mm. 0,8 con giunzione a manicotto
−
dal Ø 600 al Ø 1000 mm:
spessore mm 1,0 con giunzione a manicotto
In generale la zincatura dovrà essere omogenea e non potrà presentare alcun tipo di
infiorescenza, neppure se causata da una lunga permanenza in cantiere.
Le condotte saranno installate su staffaggi realizzati con profilati in acciaio zincato. I tiranti di
sostegno delle staffe saranno in barra filettata zincata ancorati ai solai mediante tasselli.
assicurata la possibilità di regolazione in altezza delle staffe.
Le condotte verticali saranno staffate mediante ancoraggi in profilati analoghi a quelli detti, fissati
ai canali ed alle murature in modo da scaricare il peso su quest'ultime.
In tutte le parti che richiedano manutenzioni ed ispezioni all'interno dei condotti dovranno essere
previste portine di ispezione a tenuta.
Qualora problemi di spazio impedissero di realizzare i pezzi speciali così come indicato a
progetto, si dovrà fare uso di alette deflettrici e serrande captatrici.
Le serrande di regolazione saranno del tipo ad alette multiple (a farfalla per i canali circolari) con
comando dall'esterno. Il dispositivo di manovra dovrà sporgere dall'eventuale rivestimento
coibente dei canali. Dove i condotti verranno collegati a sezioni di ventilazione occorrerà
installare un giunto flessibile di tipo commerciale prefabbricato con fasce flessibili di fissaggio ai
condotti in lamiera zincata e fasce antivibranti in tela ignifuga.
Documentazione da consegnare per approvazione:
I disegni di progetto hanno il compito di fornire le dimensioni dei condotti da eseguire ed il loro
percorso.
.
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Il fissaggio delle staffe ai tiranti sarà effettuato sulla estremità inferiore di questi e dovrà essere
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L'Appaltatore deve procedere, alla redazione dei disegni costruttivi necessari per la realizzazione
dell'impianto. Tali disegni dovranno rispecchiare le indicazioni riportate sui disegni di progetto.
Qualora per cause di forza maggiore e/o per varianti intercorse nella esecuzione delle opere, i
disegni costruttivi si discostino dai disegni di progetto, le relative variazioni dovranno essere
evidenziate alla D.L.
L'Appaltatore é tenuto a richiedere almeno 15 giorni prima dell'esecuzione delle opere,
l'approvazione dei disegni in argomento da parte della D.L.. Senza tale approvazione non potrà
procedere alla posa delle canalizzazioni.
Prove e collaudi:
Nei punti dei canali o dei plenum ove la D.L ritiene di eseguire misure di portata, dovranno
essere praticati dei fori protetti da tappi.
I fori nei condotti rivestiti con isolamento verranno forniti di un tubetto di estensione e di tappo.
A valle e monte del ventilatore di mandata e nelle diramazioni principali, dovrà essere praticato
un foro con tubetto di estensione e beccuccio portagomma con chiusura, per l'allacciamento di
misuratori di pressione statica.
DM 31/03/2003
Regione Liguria - Legge regionale n° 24 02/07/2002
UNI EN 12237
UNI ENV 12097
UNI EN ISO 1460
UNI EN 10326
UNI EN 10327
ASAPIA
1.1.7 CANALI ARIA AD ALTA INDUZIONE IN ACCIAIO
Descrizione:
Condotto di distribuzione e immissione aria ad alta induzione in acciaio zincato.
Il dimensionamento del canale, la disposizione dei fori e il loro diametro dovranno essere
calcolati dall’Azienda produttrice del canale in base alle indicazioni della D.L. , quali altezza di
posa, portata aria, orientamento della diffusione dell’aria, ecc…
.
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Normativa di riferimento:
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Dovrà essere garantita una distribuzione uniforme dell’aria all’interno dell’ambiente trattato con
bassa velocità ad altezza d’uomo in conformità alla norma UNI 10339 appendice C.
I canali dovranno essere compresi di tutti gli accessori di montaggio quali pendini, mensole,
binari, cavi d’acciaio, cavallotti, ecc. per una installazione a regola d’arte.
Il condotto deve presentare le seguenti caratteristiche:
−
forma:
circolare
−
reazione al fuoco:
classe 0 - incombustibile
Documentazione da consegnare per approvazione:
L'Appaltatore dovrà consegnare una documentazione adeguata comprovante i dati tecnici dei
canali in oggetto.
La documentazione dovrà consentire di individuare univocamente la tipologia proposta
evidenziando le caratteristiche tecniche.
L'Assuntore dovrà fornire alla D.L., la certificazione di reazione al fuoco, i calcoli dell’Azienda
produttrice attestanti il dimensionamento dei condotti e le caratteristiche fisico-tecniche dei
La certificazione della reazione al fuoco dovrà essere prodotta in certificato originale o conforme
all'originale accompagnato dalle bolle di accompagnamento che testimonino l'omogeneità del
materiale utilizzato in cantiere rispetto al Certificato prodotto.
Normativa di riferimento:
Norme e Leggi di Prevenzione Incendi
UNI 10339
ASAPIA
1.1.8 CANALI ARIA FLESSIBILI IN ALLUMINIO
Descrizione:
Condotti aria circolare, di tipo precoibentato completamente flessibile con elevato
abbattimento sonoro.
Condotto in laminato di alluminio microforato a tre strati con spessore minimo 0,45 micron di
elevata qualità idoneo per impianti di climatizzazione a bassa, media ed alta pressione da
.
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materiali stessi.
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installare con fascette di fissaggio. La struttura deve incorporare un filo di acciaio armonico
avvolto a spirale per l'irrobustimento del condotto.
Il minimo raggio di curvatura ammesso è di 1 volta il diametro del condotto; in ogni punto, la
canalizzazione installata deve garantire perdite di carico comprese tra 3 e 10 Pa/m.
Il condotto deve essere coibentato con materassino in fibra di vetro, densità 15 ÷ 20 kg/m3,
dotato di barriera vapore e deve presentare le seguenti caratteristiche:
−
Campo di temperature: da -30 a +140 °C
−
Pressione di esercizio max: 2000 Pa
−
Spessore fibra di vetro: 25 mm
−
Coefficiente di trasmissione termica: 1,45 W/m2 k
−
Classe minima di reazione al fuoco: Classe 1
La protezione esterna sarà costituita da involucro in laminato d'alluminio multistrato
rinforzato.
I condotti dovranno essere dotate di tutti gli accessori e materiali di fissaggio e sigillatura
necessari per il montaggio "a regola d'arte".
Le fascette di fissaggio dei condotti dovranno essere in acciaio inox con estremità rialzate
per evitare danni ai condotti stessi; sono dotati di un meccanismo che consente l'agevole
Le giunzioni terminali devono essere protette da nastro autoadesivo in alluminio di elevata
qualità espressamente studiato per la sigillatura di canalizzazioni d'aria a bassa e media
pressione. La larghezza minima della benda dovrà risultare di 50 mm.
Documentazione da consegnare per approvazione:
L'Assuntore dovrà fornire alla D.L., per il materiale prescelto, i certificati di prova attestanti le
caratteristiche fisico-tecniche dei materiali stessi.
La classificazione della reazione al fuoco dovrà essere prodotta in certificato originale o
conforme all'originale accompagnato dalle bolle di accompagnamento che testimonino
l'omogeneità del materiale utilizzato in cantiere rispetto al Certificato prodotto.
Campionatura:
E’ richiesta la campionatura del materiale.
Normativa di riferimento:
D.M.I 26/6/84
Legge n° 10 del 9/01/1991
.
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inserimento e fissaggio. Non è ammesso il fissaggio con fascette in nylon.
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D.P.R. n° 412 del 26/8/1993
UNI 6665
UNI 8804
ASAPIA
1.1.9 ISOLAMENTO TERMICO DI CANALI ARIA CON LASTRA ELASTOMERICA
Descrizione:
Isolamento termico per condotti aria realizzato con lastra flessibile di materiale elastomerico
espanso a cellule chiuse a base di caucciù sintetico di colore nero.
La coibentazione termica dovrà essere installata esclusivamente all'esterno dei canali e pertanto
da escludere qualsiasi forma di coibentazione interna.
−
conducibilità termica a 0° C: 0,038 W/m/k
−
fattore di resistenza alla diffusione del vapore: ≥ 7000
−
classe di reazione al fuoco: Classe 1
−
temperatura di impiego minima: -45°C
−
temperatura di impiego massima: +85°C
Le lastre suddette dovranno essere applicata ai condotti per incollaggio con adesivi consigliati
dal fabbricante.
Nelle giunzioni di spigolo i pannelli delle superfici orizzontali devono sormontare lo spessore dei
pannelli delle superfici verticali. Anche il sormonto deve essere trattato con adesivo. Le superfici
dei pannelli devono essere accuratamente rifilate con appositi utensili di taglio.
Gli spessori da utilizzare risultano i seguenti:
−
condotti di mandata aria con percorso in ambiente climatizzato:
13 mm
−
condotti di mandata aria con percorso in ambiente non climatizzato: 19 mm
−
condotti di mandata e ripresa aria con percorso esterno :
32 mm
−
condotti di espulsione a monte di recuperatori di calore:
19 mm
−
condotti di presa aria esterna a valle di recuperatori di calore:
19 mm
L'isolamento dovrà essere installato in modo da consentire la manovrabilità delle serrande,
l'apertura delle portine di ispezione e l'accesso ad eventuali apparecchiature, quali termometri,
sonde, ecc…, installate sui condotti stessi. I fori per l'inserimento degli strumenti (tubi di Pitot)
dovranno avere una adeguata prolunga per sporgere dall'isolamento termico ad un diametro
adeguato per poter inserire gli strumenti.
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Le lastre in materiale elastomerico dovranno presentare le seguenti caratteristiche:
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Finitura esterna:
−
per canalizzazioni con percorso all’esterno, in Centrale Tecnologica e in vista la lastra
deve essere rifinita sempre con lamierino di alluminio; in alternativa, ove specificato, la
lastra deve essere rifinita con lamierino di acciaio zincato opportunamente smaltato
dall'Appaltatore con RAL da definire in corso d'opera dietro le indicazioni della D.L.;
−
per le canalizzazioni con percorso in cavedi tecnici (controsoffitti e pavimenti) non è
prevista la finitura esterna dell'isolamento.
Il rivestimento con lamierino di alluminio, dello spessore minimo di 6/10 di mm, deve essere
eseguito con lamiere preformate dotate di profilatura a sormonto sia in senso longitudinale che
trasversale. Il fissaggio tra i vari pezzi deve essere eseguito medianti viti autofilettanti di tipo
inossidabile.
Per le canalizzazioni correnti all'esterno la protezione esterna dovrà risultare impermeabile e
pertanto i vari pezzi dovranno essere opportunamente sigillati in modo da scongiurare infiltrazioni
d'acqua.
Le coibentazioni dovranno essere dotate di tutti gli accessori e materiali di fissaggio e sigillatura
Documentazione da consegnare per approvazione:
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caratteristiche fisico-tecniche dei materiali stessi.
La classificazione della reazione al fuoco dovrà essere prodotta in certificato originale o
conforme all'originale accompagnato dalle bolle di accompagnamento che testimonino
l'omogeneità del materiale utilizzato in cantiere rispetto al certificato prodotto.
Normativa di riferimento:
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UNI 10376
UNI 6665
UNI 8804
.
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1.1.10 ELETTROPOMPA PER FLUIDI CALDI O FREDDI
Descrizione:
Elettropompa centrifuga per fluidi caldi o freddi per montaggio orizzontale o verticale "in line" o a
basamento, in esecuzione
singola
gemellare
Di tipo:
a rotore immerso a più velocità di rotazione selezionabili.
a rotore ventilato ad una velocità di rotazione.
Le elettropompe dovranno in esecuzione singola o gemellare ad accoppiamento diretto tra
pompa e motore. Nell'esecuzione gemellare l’elettropompa dovrà essere dotata di clapet
d'intercettazione della pompa a riposo.
−
corpo in ghisa con bocche in linea, attacchi filettati o flangiati;
−
cuscinetti lubrificati dal liquido convogliato, tenuta a soffietto esente da manutenzione;
−
albero in acciaio inossidabile con tenute mediante O-ring inseriti sul setto di
separazione;
−
girante in ghisa equilibrata staticamente e dinamicamente al fine di ridurre le
sollecitazioni sui cuscinetti;
−
motore elettrico per alimentazione a volt 400-3-50 oppure a 230-1-50
Documentazione da consegnare per approvazione:
L'Appaltatore dovrà consegnare una documentazione adeguata comprovante i dati tecnici
dell'apparecchiatura in oggetto.
La documentazione dovrà consentire di individuare univocamente l'apparecchiatura proposta e
dovranno essere evidenziate le caratteristiche di peso ed ingombro della stessa.
L'apparecchiatura dovrà essere dotata di marcatura CE e accompagnata dalla dichiarazione
"CE" di Conformità per la macchina; tale dichiarazione dovrà essere consegnata al termine dei
lavori alla Committenza.
Normativa di riferimento:
Norme CEI
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Caratteristiche costruttive:
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UNI EN 1151-1
UNI EN 1151-2
UNI EN 809
UNI EN 12483
UNI EN 22858
UNI EN 23661
UNI EN 25199
1.1.11 SISTEMA MULTISPLIT
Descrizione e specifiche di posa:
Condizionatore multisplit con le seguenti caratteristiche tecniche:
−
funzionamento in pompa di calore;
−
gruppo ventilante - unità esterna: ventilatore assiale, bilanciato staticamente e
−
gruppo ventilante - unità esterna: ventilatore di tipo tangenziale;
−
gas frigorifero R410A;
−
ricevitore di segnale, tastierino ausiliario di comando e led di segnalazione;
−
batteria di scambio termico realizzata in tubo di rame con alette in alluminio;
−
deflettore motorizzato e di alette verticali orientabili manualmente in modo da
direzionare il flusso dell’aria in modo ottimale;
−
filtro aria rigenerabile e facilmente estraibile per la pulizia;
−
telecomando per impostare tutti i parametri di funzionamento dell’apparecchio; i
parametri vengono visualizzati su di un display a cristalli liquidi;
−
valvola inversione ciclo per invertire il flusso di refrigerante al variare del funzionamento
estivo/invernale;
−
compressore
ad
inverter
in
corrente
continua
ermetico,
rotativo
ed
isolato
acusticamente;
−
morsettiera per collegamenti elettrici;
−
raccordi frigoriferi per il collegamento tra le unità;
−
display luminoso integrato nel pannello frontale delle unità interne.
Le unità interne saranno corredate di adattatori supplementari (con collegamenti “a cartella”) per
i collegamenti frigoriferi.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
dinamicamente, con griglia di protezione a norme CEI 107-34;
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pag. 93
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Le unità esterne dovranno essere fornite dei relativi supporti di fissaggio e dovranno essere
posizionate nel rispetto delle distanze minime richieste dal fornitore.
Nel collegamento delle linee frigorifere si dovrà tener presente che il dislivello tra unità esterna
(nel caso in cui la condensante sia più alta rispetto l’evaporante) può incidere sul normale
funzionamento del sistema.
Sistema di regolazione controllo:
Scheda elettronica a microprocessore svolge le seguenti funzioni:
−
controllo e gestione del ciclo di sbrinamento;
−
controllo della temperatura dello scambiatore interno nel funzionamento in pompa di
calore;
−
protezione da assorbimenti elettrici eccessi.
Documentazione da consegnare per approvazione:
L'Appaltatore dovrà consegnare una documentazione adeguata comprovante i dati tecnici
dell'apparecchiatura in oggetto.
La documentazione dovrà consentire di individuare univocamente l'apparecchiatura proposta e
L'apparecchiatura dovrà essere dotata di marcatura CE e accompagnata dalla dichiarazione
"CE" di Conformità per la macchina; tale dichiarazione dovrà essere consegnata al termine dei
lavori alla Committenza.
1.1.12 UNITA’ DI TRATTAMENTO ARIA
Descrizione:
Unità di trattamento aria realizzata a sezioni componibili con struttura modulare, telaio base,
struttura portante in profilati di lega di alluminio, giunti angolari in alluminio pressofuso o in nylon;
pannelli nei diversi allestimenti:
Lato esterno:
Lamiera preplastificata.
Lato interno:
Lamiera zincata.
Per installazione:
Esterna, con tettuccio parapioggia.
L'unità di trattamento d'aria dovrà presentare la seguente tipologia costruttiva:
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
dovranno essere evidenziate le caratteristiche di peso ed ingombro della stessa.
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−
sezioni componibili con struttura portante in profilati estrusi di lega di alluminio e giunti
angolari in alluminio pressofuso o in nylon. Le pannellature sono pressopiegate a
scatola in cui viene iniettato il poliuretano espanso.
Dovranno essere previste portine di ispezione a tenuta stagna eseguite con la stessa tipologia
costruttiva della pannellatura, a servizio delle seguenti sezioni della macchina:
−
sezione umidificante
−
sezioni ventilanti
Devono essere previste lampade stagne nelle sezioni ventilanti, di umidificazione.
In generale le singole sezioni dovranno presentare le seguenti caratteristiche costruttive dei
componenti:
Sezione di aspirazione aria:
Con serranda di presa aria esterna
Con serranda di ricircolo aria
Le serrande saranno realizzate con alette multiple a movimento contrapposto, a comando
manuale o motorizzato, agente su sistema di perno e levismi di trascinamento.
sforzi di attrito.
Deve essere curata in modo particolare la tenuta dell'aria sulla serranda di presa aria esterna,
per motivi antigelo.
Sezione prefiltro aria:
Sezione filtrante con filtri in fibra acrilica di tipo rigenerabile mediante soffiatura e lavaggio.
Il materiale filtrante deve essere montato su telaio completamente estraibile, con linguetta di
trascinamento; il montaggio dell'unità deve tenere conto di distanze di rispetto che consentano la
completa estrazione delle sezioni filtranti.
La sezione filtrante dovrà essere dotata di pressostato differenziale per il controllo
dell'intasamento con segnalazione remota di pressostato scattato.
Efficienza di filtrazione minima: 85% secondo ASHRAE 52-76 gravimetrico, classe G3 secondo
CEN EN 779.
Sezione filtro aria:
Sezione filtrante ad alta efficienza di tipo a perdere.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Il sistema di movimentazione deve essere corredato di boccole in ottone o teflon per ridurre gli
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Il materiale filtrante deve essere montato su telaio completamente estraibile, con linguetta di
trascinamento; il montaggio dell'unità deve tenere conto di distanze di rispetto che consentano la
completa estrazione delle sezioni filtranti.
La sezione filtrante dovrà essere dotata di pressostato differenziale per il controllo
dell'intasamento con segnalazione remota di pressostato scattato.
Efficienza di filtrazione minima: 85% secondo ASHRAE 52-76 opacimetrico, classe F7 secondo
CEN EN 779.
Separatori di gocce
Per le sezioni di umidificazione e raffreddamento devono essere impiegati a valle delle stesse dei
separatori di gocce estraibile su guide e alette estraibili per la pulizia in lamiera di alluminio o in
materiale plastico a 5 pieghi.
Batterie di scambio termico
Realizzate in tubi di rame, mandrinati su pacco alettato in lega di alluminio e collettori in acciaio
con attacchi filettati, intelaiatura di contenimento in profilati di acciaio zincato di forte spessore.
La batteria di raffreddamento deve essere completa di bacinella di raccolta e scarico condensa.
struttura della macchina, il montaggio dell'unità deve tenere conto di distanze di rispetto che
consentano la completa estrazione delle batterie.
Devono essere previsti tappi di spurgo e scarico per il completo svuotamento delle batterie,
valvole di sfiato aria automatiche sulle tubazioni di mandata e ritorno che dovranno risultare
completamente smontabili a livello delle connessioni.
Il numero di ranghi delle batterie risulterà dalle prestazione richieste in altra parte dei documenti
contrattuali; non saranno accettate batterie con prestazioni inferiori a quelle richieste.
Recuperatore di calore aria/aria:
Di tipo rotativo verticale entalpico completo di serrande in acciaio zincato.
Rendimento minimo 60%
Senza serranda di ricircolo
Sezione ventilante
di mandata
di ripresa
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Le batterie devono essere sfilabili dalle rispettive sezioni di alloggiamento senza intervenire sulla
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Il ventilatore dovrà essere del tipo centrifugo a doppia aspirazione, realizzato interamente in
acciaio zincato con ventole bilanciate staticamente e dinamicamente.
Dove esplicitamente indicato in altra parte dei documenti contrattuali sono ammessi ventilatori a
semplice aspirazione per risolvere situazioni di bocche di aspirazione laterali.
Il collegamento tra bocca premente ventilatore e struttura dovrà essere ottenuto da un giunto
antivibrante in neoprene ignifugo.
I motori elettrici dovranno essere trifase, a 4 poli di tipo chiuso, esternamente ventilati e
dovranno essere montati insieme al ventilatore su un unica slitta con sospensioni antivibranti e
dispositivo tendicinghie.
Il sistema di trasmissione dovrà essere costituito da pulegge e cinghie trapezoidali in gomma
telata.
Il complesso ventilatore, motore e trasmissione deve essere montato e bloccato su robusta
intelaiatura di base in profilati in acciaio, dotata di supporti antivibranti.
In generale il motore dovrà risultare sovradimensionato del 25% rispetto all'assorbimento
elettrico nominale ed il ventilatore dovrà fornire le prestazioni richieste ad un numero di giri non
superiore a quello indicato e comunque non superiore all'80% della velocità massima.
Tutte le sezioni filtranti devono essere accessoriate con pressostato differenziale per il controllo
dell'intasamento della sezione, con collegamento singolo sul quadro elettrico di comando e la
possibilità di remotizzare l'allarme di filtro intasato.
Tutte le sezioni di umidificatione e/o batterie elettriche dovranno essere asservite al
funzionamento del ventilatore mediante pressostato di consenso.
L’unità di trattamento aria dovrà essere corredata di termometri (scala 0 - 50°C) su ogni
canalizzazione in ingresso - uscita aria e a monte - valle del recuperatore di calore.
La struttura dovrà essere predisposta con passsacavi per i collegamenti elettrici
Ove specificato le UTA dovranno essere accoppiate a silenziatori in mandata o ripresa; in
generale però le unità di trattamento dell'aria, anche se non specificato in altra parte dei
documenti contrattuali, dovranno essere corredate di silenziatori ogni qualvolta essi si rendano
necessari per il rispetto dei livelli acustici imposti dalle Norme o dal Capitolato.
Tutte le sezioni filtranti dovranno essere sempre consegnate con una doppia serie di filtri come
prima scorta.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Il rendimento del ventilatore dovrà risultare superiore al 65%.
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Documentazione da consegnare per approvazione:
L'unità dovrà essere allestita nelle sezioni indicate sui disegni di progetto e pertanto le
prescrizioni sopra riportate possono anche non essere utilizzate completamente nella formazione
dell'unità; invece valgono sempre le considerazioni generali e relative agli accessori.
L'Appaltatore dovrà consegnare una documentazione adeguata comprovante i dati tecnici
dell'apparecchiatura in oggetto; in particolare per le sezioni ventilanti è richiesto il diagramma
caratteristico in cui risultino indicati il punto di funzionamento nominale, e gli andamenti della
pressione totale, della potenza elettrica assorbita, del rendimento e della pressione sonora.
La documentazione dovrà consentire di individuare univocamente l'apparecchiatura proposta e
dovranno essere evidenziate le caratteristiche di peso ed ingombro della stessa.
L'apparecchiatura dovrà essere dotata di marcatura CE e accompagnata dalla dichiarazione
"CE" di Conformità per la macchina; tale dichiarazione dovrà essere consegnata al termine dei
lavori alla Committenza.
Normativa di riferimento:
CEN EN 779
UNI EN 1886
DPCM 01/03/1991
UNI 8199
Norme CEI
1.1.13 ESTRATTORE D’ARIA
Descrizione:
Estrattore d’aria per installazione:
a soffitto
in linea su condotto
con espulsione dell’aria:
diretta all’esterno, con ventilatore elicoidale
forzata in condotto, con ventilatore centrifugo
L'estrattore dovrà presentare i seguenti elementi tecnici:
−
Cassa di contenimento resistente agli urti e agli agenti corrosivi.
−
Girante equilibrata staticamente e dinamicamente.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
UNI EN 13053
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−
Motore elettrico dotato di protettore termico incorporato e morsettiera.
a due o più velocità di rotazione
L’estrattore dovrà essere completo di:
griglia di aspirazione aria con filtro rigenerabile
griglia di espulsione aria
serrandina con chiusura automatica, sull’attacco di espulsione aria.
pannello comandi con regolatore elettronico di velocità, interruttore on/off
pannello comandi con commutatore di velocità a tre posizioni, interruttore on/off
L'estrattore dovrà essere dotato di timer, asservito al comando di illuminazione soltanto per i
locali privi di illuminazione naturale, per gli altri il comando sarà di tipo manuale.
Documentazione da consegnare per approvazione:
L'Appaltatore dovrà consegnare una documentazione adeguata comprovante i dati tecnici
dell'apparecchiatura in oggetto.
La documentazione dovrà consentire di individuare univocamente l'apparecchiatura proposta
e dovranno essere evidenziate le caratteristiche di peso ed ingombro della stessa.
"CE" di Conformità per la macchina; tale dichiarazione dovrà essere consegnata al termine dei
lavori alla Committenza.
Campionatura:
E’ richiesta la campionatura del materiale.
Normativa di riferimento:
Norme CEI
Regolamento d’igiene
UNI 10339
1.1.14 CONTABILIZZATORE DI CALORE
Descrizione:
Contabilizzatore di energia termica per installazione diretta sulla tubazione con
teleindicazione ad impulsi del consumo.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
L'apparecchiatura dovrà essere dotata di marcatura CE e accompagnata dalla dichiarazione
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Il misuratore di portata deve essere deI tipo:
a turbina tipo Woltman, completo di trasmettitore di impulsi
versione compatta, con pannello di conteggio e visualizzazione integrato
Pannello di conteggio e visualizzazione con elaborazione della misura attraverso un
microprocessore, visualizzazione della portata del fluido vettore, del consumo di energia, del
conteggio delle ore di funzionamento, mediante un display a cristalli liquidi.
Il gruppo di misura deve presentare le seguenti caratteristiche:
−
alimentazione di rete 220 V
−
misura di temperatura attraverso sonde ad immersione
−
visualizzazione di tutti i dati misurati attraverso display
−
regimi specifici di funzionamento
−
autoverifica dell'apparecchio con segnalazione delle anomalie
−
memorizzazione dei dati con mantenimento dei dati in memoria anche in assenza della
−
predisposizione per il collegamento con sistema di regolazione centralizzato
−
misura di portata con errore massimo ± 0,5%
−
temperatura del fluido minima 5 °C e massima 95 °C.
Al gruppo di misura deve essere accoppiata la visualizzazione a distanza della misura
stessa secondo una delle tre possibilità sotto elencate:
−
inserimento di un teleindicatore per ogni contabilizzatore remoto in locale apposito per la
visualizzazione di almeno due parametri di conteggio;
−
inserimento di un modulo di comunicazione per ogni contabilizzatore con relativa centrale
di gestione completa per trasmissione degli impulsi di conteggio, avente le seguenti
caratteristiche:
−
alimentazione 220 V;
distanza massima del collegamento 300 m
funzione aggiuntiva per il conteggio di impulsi di energia o portata.
ribaltamento delle misure effettuate da ogni singolo contabilizzatore sul sistema di
supervisione e controllo degli impianti tecnologici (ove presente) con fornitura ed
installazione della scheda di comunicazione degli impulsi di misura e estensione dei punti
controllati del sistema per la gestione (acquisizione, storicizzazione e ripartizione
completa) delle misure stesse (compresa l'esecuzione delle pagine grafiche necessarie).
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
tensione, con storico mensile e annuale collegamento con teleindicatore;
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La visualizzazione a distanza e la gestione della contabilizzazione rientrano negli obblighi
dell'Appaltatore secondo una delle tre opzioni sopraindicate; in altra parte dei documenti
contrattuali viene specificato quale risulta la modalità prescelta.
Documentazione da consegnare per approvazione:
L'Appaltatore dovrà consegnare una documentazione adeguata comprovante i dati tecnici
del dispositivo in oggetto.
La documentazione dovrà consentire di individuare univocamente l'apparecchiatura
proposta.
I dispositivi elettrici dovranno essere dotati di marcatura CE e accompagnati dalla
dichiarazione "CE" di Conformità per la macchina; tale dichiarazione dovrà essere consegnata al
termine dei lavori alla Committenza.
Campionatura:
Non è richiesta la campionatura del materiale.
Normativa di riferimento:
UNI 8157
UNI 9023
UNI EN ISO 16484
1.1.15 VALVOLAME FILETTATO
Descrizione:
Valvole di intercettazione, scarico e sfogo dell'aria fino a DN 50 con attacchi filettati.
In generale tutte le valvole dovranno essere idonee ad una pressione di esercizio non inferiore
ad una volta e mezza la pressione di esercizio dell'impianto e comunque non é ammesso
l'impiego di valvole con pressione di esercizio inferiore a PN 10.
Valvole a sfera
−
corpo in ottone;
−
sfera in ottone cromata, con passaggio totale;
−
pressione di esercizio 16 bar;
−
attacchi filettati.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
NORME CEI
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Filtri raccoglitori di impurità
−
corpo in bronzo;
−
tappo in ottone;
−
elemento filtrante in lastra di acciaio inox;
−
pressione di esercizio 16 bar;
−
attacchi filettati.
I filtri andranno sempre installati avendo cura che siano intercettabili immediatamente a monte
ed a valle affinché non si dia luogo a sensibili svuotamenti dell'impianto per la loro pulizia. Deve
essere inoltre garantito un agevole smontaggio e sfilamento del cestello.
Valvole di ritegno
−
tipo "EUROPA";
−
corpo e otturatore in ottone o in bronzo;
−
molla in acciaio inox;
−
idonee per montaggio orizzontale o verticale;
−
pressione di esercizio 16 bar;
−
attacchi filettati.
−
a sfera con attacco maschio-portagomma;
−
corpo e coperchio in bronzo di fusione;
−
sfera in ottone cromato;
−
pressione di esercizio 16 bar;
−
dotati di taglio per azionamento a cacciavite;
−
completi di tappo e catena;
−
attacchi filettati.
Valvole di bilanciamento
−
corpo e otturatore in ottone;
−
manopola di regolazione con indicatore lineare micrometrico di posizione
−
sistema di memorizzazione della posizione di regolazione;
−
prese di pressione differenziale ad innesto;
−
pressione di esercizio 16 bar;
−
attacchi filettati.
Valvole automatiche sfogo aria a galleggiante
−
tipo ispezionabile con smontaggio del coperchio
−
corpo e coperchio in ottone
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Rubinetti di scarico
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−
galleggiante in polipropilene
−
pressione max 16 bar
−
attacco filettato.
Le valvole di manovra, se non diversamente indicato, sono dotate di leva di comando in acciaio
plastificato di colore appropriato al fluido convogliato. Dove lo spazio lo richiede la leva di
comando può essere sostituita dal comando a farfalla. Il valvolame di manovra deve essere
dotato di prolunga sull'albero, affinchè la leva non interferisca con la coibentazione.
Le valvole di taratura devono essere corredate di diagramma di perdita di carico per l'utilizzo nel
bilanciamento idraulico.
Il valvolame deve essere idoneo alla temperatura di esercizio prevista in progetto.
Documentazione da consegnare per approvazione:
L’Appaltatore dovrà consegnare una documentazione adeguata comprovante i dati tecnici
dell’apparecchiatura in oggetto.
La documentazione dovrà consentire di individuare univocamente l’apparecchiatura proposta
L’apparecchiatura dovrà essere dotata di marcatura CE e accompagnata dalla dichiarazione
“CE” di Conformità; tale dichiarazione dovrà essere consegnata al termine dei lavori alla
1.1.16 VALVOLAME FLANGIATO
Descrizione:
Valvole di intercettazione, scarico e sfogo dell'aria oltre a DN 50 con attacchi flangiati.
In generale tutte le valvole dovranno essere idonee ad una pressione di esercizio non inferiore
ad una volta e mezza la pressione di esercizio dell'impianto e comunque non é ammesso
l'impiego di valvole con pressione di esercizio inferiore a PN 16.
Valvole a sfera
−
corpo in ghisa;
−
sfera in ottone cromata, con passaggio totale;
−
pressione di esercizio 16 bar;
−
attacchi flangiati.
Valvole a farfalla tipo Lug
−
corpo/flangia con nervatura di rinforzo e farfalla in ghisa;
−
leva di manovra regolabile in posizioni intermedie;
.
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−
pressione di esercizio 16 bar.
−
corpo e coperchio in ghisa;
−
cestello e filtrante in acciaio inox;
−
pressione di esercizio PN 16;
−
attacchi flangiati.
Filtri
I filtri andranno sempre installati avendo cura che siano intercettabili immediatamente a monte
ed a valle affinché non si dia luogo a sensibili svuotamenti dell'impianto per la loro pulizia. Deve
essere inoltre garantito un agevole smontaggio e sfilamento del cestello.
Valvole di ritegno
Le valvole di ritegno dovranno essere del tipo ad otturatore conico, a profilo idrodinamico con
chiusura a molla.
−
corpo in ghisa;
−
organi di tenuta e molla in acciaio inox;
−
pressione esercizio PN 16;
−
attacchi flangiati.
La valvola deve risultare idonea per il montaggio orizzontale e verticale.
−
corpo in ghisa, otturatore in bronzo;
−
manopola di regolazione con indicatore lineare micrometrico di posizione;
−
sistema di memorizzazione della posizione di regolazione;
−
prese di pressione differenziale ad innesto;
−
pressione di esercizio 16 bar;
−
attacchi flangiati.
Le valvole dovranno essere fornite con controflange di accoppiamento a saldare del tipo
unificato, della bulloneria di fissaggio e delle guarnizioni di tenuta, esenti da amianto, idonee per
il fluido convogliato.
Le valvole di manovra, se non diversamente indicato, sono dotate di leva di comando in acciaio
plastificato di colore appropriato al fluido convogliato. Il valvolame di manovra deve essere dotato
di prolunga sull'albero, affinché la leva non interferisca con la coibentazione.
Le valvole di taratura devono essere corredate di diagramma di perdita di carico per l'utilizzo nel
bilanciamento idraulico.
Il valvolame deve essere idoneo alla temperatura di esercizio prevista in progetto.
.
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Valvole di bilanciamento
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Documentazione da consegnare per approvazione:
L’Appaltatore dovrà consegnare una documentazione adeguata comprovante i dati tecnici
dell’apparecchiatura in oggetto.
La documentazione dovrà consentire di individuare univocamente l’apparecchiatura proposta
L’apparecchiatura dovrà essere dotata di marcatura CE e accompagnata dalla dichiarazione
“CE” di Conformità; tale dichiarazione dovrà essere consegnata al termine dei lavori alla
Committenza.
1.1.17 COMPENSATORI DI DILATAZIONE – GIUNTI ANTIVIBRANTI
Compensatori di dilatazione
−
di tipo assiale in acciaio inox del tipo a doppia parete con attacchi flangiati per
montaggio su tubazioni convoglianti acqua calda o surriscaldata.
I compensatori da installare sulle tubazioni dovranno osservare le seguenti prescrizioni per la
−
pressione di esercizio PN 16;
−
soffietto a parete multipla in acciaio inox;
−
attacchi flangiati.
I compensatori dovranno essere installati per l'assorbimento delle sole dilatazioni assiali. Essi
dovranno essere sempre installati tra due punti fissi, completamente guidati, in grado di
sopportare:
−
spinta di fondo dovuta alla pressione interna;
−
reazione elastica del compensatore;
−
spinta di flusso;
−
attrito sulle guide;
−
eventuali carichi esterni.
I punti fissi intermedi dovranno sopportare le spinte sopra riportate con l'esclusione di quelle
dovute alla pressione interna.
I compensatori potranno effettuare una corsa in allungamento ed una in compressione. Se la
tubazione sarà installata ad una temperatura uguale o inferiore a quella minima prevista in
esercizio il comprensatore dovrà essere opportunamente pretensionato.
La verifica del dimensionamento dei sistemi di assorbimento delle dilatazioni costituisce un onere
per l'Appaltatore che ne sarà responsabile nei termini di garanzia sull'intero impianto.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
fornitura:
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Giunti antivibranti
−
corpo elastico, in gomma, con rete di rinforzo in nylon e filo d'acciaio;
−
pressione di esercizio PN 16;
−
attacchi filettati fino DN 50, attacchi flangiati oltre DN 50.
Le caratteristiche chimiche del corpo devono risultare completamente compatibili con le
condizioni di esercizio, sia di temperatura che di pressione e di eventuale aggressività del fluido
convogliato.
I compensatori e i giunti antivibranti dovranno essere forniti ed installati con le controflange di
accoppiamento, tiranti, viti e bulloni nonché guarnizioni di tenuta, esenti da amianto, idonee per il
fluido convogliato.
Documentazione da consegnare per approvazione:
L’Appaltatore dovrà consegnare una documentazione adeguata comprovante i dati tecnici
dell’apparecchiatura in oggetto.
Per i compensatori di dilatazione l'Appaltatore dovrà fornire una relazione di verifica delle spinte
agenti sui punti fissi sulla base degli schemi e lunghezze di montaggio delle reti. Tale relazione
sarà soggetta ad approvazione da parte della D.L. e costituirà elemento necessario per il
montaggio.
compensatore forniti dal Costruttore.
La documentazione dovrà consentire di individuare univocamente l’apparecchiatura proposta
L’apparecchiatura dovrà essere dotata di marcatura CE e accompagnata dalla dichiarazione
“CE” di Conformità; tale dichiarazione dovrà essere consegnata al termine dei lavori alla
Committenza.
1.1.18 DISPOSITIVI DI CONTROLLO TEMPERATURA E PRESSIONE
Descrizione:
Dispositivi di controllo per temperatura e pressione per acqua ed aria da installare su tubazioni o
canalizzazioni.
Manometri per acqua
I manometri per acqua dovranno rispondere ai seguenti requisiti:
−
caratteristiche conformi alla specifica tecnica ISPESL D.M. 1/12/1975;
−
tipo a molla di Bourdon;
−
attacco filettato;
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
L'Appaltatore dovrà fornire alla D.L. il certificato di prova di pressione dei singoli modelli di
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−
indicatore radiale della pressione di riferimento;
−
quadrante diametro 100 mm;
−
cassa in ottone cromato;
−
scala graduata in metri di colonna d'acqua o in bar;
−
fondo scala adatto alle pressioni del circuito comunque non superiore a una volta e
mezza la massima pressione riscontrabile nel circuito;
Termometri per acqua
I termometri per acqua dovranno rispondere ai seguenti requisiti:
−
caratteristiche conformi alla specifica tecnica ISPESL D.M. 1/12/1975 (cap. R2C);
−
tipo a quadrante a dilatazione di mercurio;
−
gambo sensibile in guaina rigida di ottone immerso in pozzetto;
−
scala graduata in gradi centigradi;
−
cassa in ottone cromato, diametro 100 mm;
−
scala: circuito acqua calda 0 ÷ 120°C
−
scala: circuito acqua refrigerata -20 ÷ 50°C.
Termometri aria
−
tipo a quadrante a carica di mercurio a capillare;
−
cassa in ottone cromato;
−
diametro 100 mm;
−
scala 0 ÷ 50°C.
Pozzetto termometrico
I pozzetti termometrici dovranno rispondere ai seguenti requisiti:
−
in ottone per termometro di controllo ISPESL;
−
diametro interno = 10 mm lunghezza = 50 mm;
−
attacco filettato.
Documentazione da consegnare per approvazione:
L’Appaltatore dovrà consegnare una documentazione adeguata comprovante i dati tecnici
dell’apparecchiatura in oggetto.
La documentazione dovrà consentire di individuare univocamente l’apparecchiatura proposta
L’apparecchiatura dovrà essere dotata di marcatura CE e accompagnata dalla dichiarazione
“CE” di Conformità; tale dichiarazione dovrà essere consegnata al termine dei lavori alla
Committenza.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
I termometri per aria dovranno rispondere ai seguenti requisiti:
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Normativa di riferimento:
DM 01/12/1975
Raccolta R - Norme ISPESL
1.1.19 STAFFAGGI E SUPPORTI PER TUBAZIONI E CANALIZZAZIONI
Descrizione:
Tutti gli staffaggi e supporti per le tubazioni e le canalizzazioni dovranno essere eseguiti in
profilati di acciaio e dovranno essere fissati alle strutture dell'edificio senza produrre danno a
queste ultime. E' fatto espressamente divieto fissare tramite saldatura gli staffaggi e i sostegni
alle eventuali strutture metalliche presenti nell'edificio.
Gli staffaggi devono essere realizzati in modo da garantire la continuità della coibentazione.
Gli staffaggi e i sostegni delle tubazioni potranno essere di due tipologie:
−
di tipo prefabbricato in serie (collari pensili regolabili, profilati, mensole sospensioni,
slitte e rulli);
−
costruiti in cantiere e/o in officina con normali profili in acciaio.
Gli staffaggi allestiti in officina "ad hoc" sono da utilizzare per le tubazioni di grande diametro (>
DN 50), le quali dovranno appoggiare su opportuni supporti a rullo.
I supporti a rullo dovranno essere realizzati in modo da guidare correttamente le tubazioni
impedendo i movimenti laterali e consentendo solo lo spostamento assiale.
I punti fissi dovranno essere realizzati con profilati in ferro saldati ai tubi e rigidamente collegati
ad una struttura fissa dell'edificio. I supporti e gli ancoraggi dovranno essere disposti ad un
interesse non superiore a quello indicato nella tabella seguente:
Diametro nominale
Interasse massimo
[DN]
[m]
15 - 32
2,50
40 - 80
3,00
110 - 150
4,50
oltre 150
5,50
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Gli staffaggi prefabbricati sono da prevedere per le tubazioni di piccolo diametro (<DN 50).
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Supporti dovranno comunque essere previsti in prossimità di valvole, cambiamenti di direzione
od altri apparecchi che possono dar luogo a flessioni. Nell'installazione di compensatori di
dilatazione i supporti saranno realizzati secondo le raccomandazioni del costruttore.
Gli staffaggi e i sostegni delle canalizzazioni potranno essere di due tipologie:
−
di tipo prefabbricato in serie (collari pensili regolabili per canali circolari, profilati,
mensole sospensioni);
−
costruiti in cantiere e/o in officina con normali profili in acciaio.
Gli staffaggi prefabbricati sono da prevedere per canalizzazioni.
Gli staffaggi allestiti in officina "ad hoc" sono da utilizzare per pezzi speciali e accessori quali
plenum di grandi dimensioni, batterie di postriscaldamento, recuperatori di calore, ecc.
I supporti e gli ancoraggi dovranno essere disposti ad un interesse non superiore a 2 m.
L'incidenza della fornitura e della posa di tutti gli staffaggi relativi alle tubazioni e alle
canalizzazioni si intende compensata nel prezzo riconosciuto al kg dei tubi e dei canali; non verrà
pertanto effettuata alcuna contabilizzazione indipendente per lo staffaggio.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Per gli staffaggi di tipo prefabbricato sono richiesti per l'approvazione i dati costruttivi e le
specifiche di montaggio del costruttore.
La verifica delle spinte agenti sui punti fissi e dei carichi sugli staffaggi dovrà essere effettuata
dall'Appaltatore e sottoposta tramite apposita relazione alla D.L. per approvazione.
1.1.20 TARGHETTE D’IDENTIFICAZIONE – FRECCE - COLORI
Descrizione:
Targhette di identificazione, frecce di direzione e colorazioni distintive delle tubazioni e
canalizzazioni convoglianti i fluidi termovettori.
In tutti i locali tecnici nei quali sono installate le apparecchiature relative agli impianti tecnologici
deve essere prevista l'installazione di targhette indicatrici che consentano la corretta
individuazione dei singoli circuiti e dei componenti.
Inoltre dovranno essere accuratamente indicate con pannelli schematici le posizioni che
dovranno assumere le valvole, gli interruttori, i selettori, ecc., nella stagione estiva ed in quella
invernale.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Per la verniciatura degli staffaggi valgono le stesse regole dettate per le tubazioni.
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Le targhette dovranno consentire una chiara interpretazione del funzionamento e guidare le
manovre di gestione anche di personale non esperto.
In linea generale le targhette dovranno essere in lamiera di alluminio anodizzato con scritta
pantografata ad incisione. E' da escludere il fissaggio con autoadesivi e per incollaggio in
genere.
Tutte le tubazioni in centrale o comunque in vista, dovranno essere contraddistinte da
colorazione convenzionale tramite apposizione di fascia anulare autoadesiva di altezza mm 50
almeno ogni 6 m di lunghezza di tubazione ed applicata sopra il rivestimento di finitura della
coibentazione.
Per le tubazioni in vista non coibentate le fasce di colore distintivo dovranno essere apposte
mediante verniciatura.
Per individuare la direzione di flusso dei fluidi dovranno essere applicate (in corrispondenza delle
fasce distintive) delle frecce direzionali in materiale autoadesivo applicato sulla superficie di
finitura della coibentazione. Per le tubazioni in vista non coibentate le frecce di flusso dovranno
essere verniciate con l'uso di apposita mascherina.
−
acqua calda: rosso
−
acqua refrigerata: blu
−
acqua di torre: viola
−
distribuzione gas: giallo
−
gasolio/olio: marrone
−
acqua potabile: verde
−
acqua potabile trattata: azzurro
Qualora sia presente un impianto idrico di spegnimento il colore rosso sarà da destinarsi
all'impianto antincendio e pertanto le tubazioni convoglianti acqua calda dovranno risultare di
colore arancione.
Le colorazioni da adottare per le canalizzazioni risultano le seguenti:
−
presa aria esterna: verde
−
immissione aria calda: rosso
−
immissione aria raffrescata: blu
−
ricircolo: arancione
−
estrazione/espulsione: giallo
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Le colorazioni da adottare per le tubazioni risultano le seguenti:
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1.1.21 RADIATORE
Descrizione:
Radiatore del tipo:
in ghisa a piastra ad elementi verticali componibili, preverniciato
Il radiatore dovrà essere installato su staffe e non gravare sulle tubazioni di attacco , la posizione
delle staffe dovrà risultare baricentrica rispetto al radiatore. In corrispondenza della parete gli
attacchi dovranno essere dotati di rosoni in materiale plastico.
Ogni radiatore dovrà essere equipaggiato con:
−
detentore in bronzo cromato, con attacchi diritti o a squadra, per la regolazione
micrometrica della portata
−
valvola di intercettazione in bronzo cromato, con attacchi diritti o a squadra, del tipo
termostatizzabile
−
valvola sfogo aria di tipo manuale, in ottone cromato
−
staffe di sostegno
−
tappi, nippli e riduzioni
−
testina termostatica a dilatazione di liquido, dove indicata sulle tavole di progetto
antimanomissione. La testina potrà essere montata a bordo della valvola solo se il radiatore non
si trova in condizioni di irraggiamento diretto o dietro a tendaggi o schermi, in queste altre
situazioni dovrà essere prevista l'installazione a muro in posizione idonea dell'elemento sensibile
del tipo a dilatazione di liquido.
Anche dove non espressamente indicato le valvole ed i detentori dovranno essere idonei per il
montaggio sulla tubazione di alimentazione vale a dire che di volta in volta potranno essere con
attacchi per tubi in acciaio, in rame, in polietilene, ecc…
Documentazione da consegnare per approvazione:
L’Appaltatore dovrà consegnare una documentazione adeguata comprovante i dati tecnici
dell’apparecchiatura in oggetto.
La documentazione dovrà consentire di individuare univocamente l’apparecchiatura proposta
Normativa di riferimento:
UNI 8464
UNI EN 215
UNI EN 442/1
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Nell'installazione in ambienti collettivi la testina dovrà essere con scala interna del tipo
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UNI EN 442/2
UNI EN 442/3
1.1.22 DIFFUSORI - BOCCHETTE - GRIGLIE
Descrizione:
Bocchette di mandata aria di tipo quadrangolare in alluminio o acciaio zincato in doppio ordine di
alette orientabili con serranda di taratura ad alette contrapposte, comandabile dall'esterno dalla
bocchetta con cacciavite o chiave apposita.
Griglie di ripresa aria ambiente del tipo ad alette fisse a 45°, costruzione in alluminio e finitura in
anodizzazione colore alluminio naturale, complete di serrandina ad alette a movimento
micrometrico contrapposto, comandabili dall'esterno dalla bocchetta con cacciavite o chiave
apposita.
Griglie di presa aria esterna ed espulsione del tipo ad alette fisse parapioggia passo 50 mm.
Costruzione in alluminio naturale, complete di rete metallica antifoglia in acciaio zincato, maglia
Devono essere compresi o dispositivi di montaggio e regolazione quali controtelai, colletti, viti,
chiavi di regolazione, serrande, captatori, lamiere forate etc. necessarie per la regolazione della
portata d'aria fino a raggiungere il valore di progetto.
Documentazione da consegnare per approvazione:
L’Appaltatore dovrà consegnare una documentazione adeguata comprovante i dati tecnici
dell’apparecchiatura in oggetto.
La documentazione dovrà consentire di individuare univocamente l’apparecchiatura proposta
L’apparecchiatura dovrà essere dotata di marcatura CE e accompagnata dalla dichiarazione
“CE” di Conformità; tale dichiarazione dovrà essere consegnata al termine dei lavori alla
Committenza.
Normativa di riferimento:
UNI 10339
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
mm 10 x 10 e di controtelaio per il fissaggio sui condotti o sulle murature.
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1.1.23 DISPOSITIVI DI REGOLAZIONE IN CAMPO
Descrizione:
Sonde di temperatura, di umidità di pressione, di pressione differenziale, termostati, pressostati,
umidostati, flussostati, servomotori per valvole, servomotori per serrande, valvole di regolazione.
Sonde di temperatura
Il controllo proporzionale della temperatura dell'aria e dell'acqua dovrà essere effettuato
mediante sonde di temperatura dalle seguenti caratteristiche:
−
Per la misura della temperatura dell’acqua dovranno essere installate unicamente sonde
ad immersione, complete di guaina in ottone con attacco filettato
−
In genere non saranno accettate sonde di temperatura a bracciale.
−
Per la misura della temperatura dell’aria nei condotti dovranno essere installate sonde
da canale, complete di flangia di fissaggio
−
Per la misura della temperatura dell’aria in ambiente dovranno essere installate sonde
per installazione a parete a 1,5 m dal pavimento, complete di manopola di ritaratura
−
Custodia in materiale plastico
−
Morsetti ad innesto per sonde ambiente, a vite per gli altri tipi di applicazione;
passivo (resistive)
Sonde di umidita'
Il controllo proporzionale dell'umidità dell'aria dovrà essere effettuato mediante sonde di umidità
dalle sottoindicate caratteristiche:
−
Le sonde devono essere di tipo con segnale in uscita 0…10 Vcc, con un campo
10...90% UR;
−
Elemento sensibile capacitivo a lamine dorate;
−
Custodia in materiale plastico.
Sonde di pressione e pressione differenziale
Il controllo proporzionale della pressione e della pressione differenziale in canali d'aria o in
tubazioni d'acqua, dovrà essere effettuato mediante l'impiego di sonde di pressione e pressione
differenziale dalle seguenti caratteristiche:
−
Elemento sensibile a diaframma in gomma con camera/e in acciaio.
−
Sonda di tipo attivo.
−
Segnale in uscita 0...10 Vcc lineare.
.
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Le sonde dovranno essere di tipo:
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−
Campo di funzionamento adeguato alle escursioni della variabile controllata.
−
Custodia in alluminio per trasmettitore di pressione (aria, acqua e gas inerti), in
materiale plastico per trasmettitore di pressione differenziale (solo aria e gas inerti).
Pressostati differenziali
Il controllo on/off di pressione d'aria positive, negative o differenziali, dovrà essere realizzato
mediante pressostati differenziali per aria dalle sottoindicate caratteristiche:
−
Elemento sensibile a diaframma
−
Campo di misura adeguato alle escursioni della variabile controllata
−
Differenziali fisso o a riarmo manuale
−
Interruttore micro SPDT (in deviazione)
−
Custodia in materiale plastico
Flussostati
Per il controllo on/off del flusso dell'aria o dell'acqua in canali d'aria o tubazioni, si dovranno
utilizzare flussostati aventi le caratteristiche sottoriportate:
−
Paletta in acciaio inox per aria, in bronzo fosforoso o in acciaio inox per acqua (in
−
Interruttore micro SPDT (in deviazione)
Servomotori per serrande
Per il comando delle serrande, si dovranno utilizzare servocomandi aventi le seguenti
caratteristiche:
a due posizioni on/off
modulante con segnale 0…10 Vcc
con ritorno a molla
Coppia torcente motrice adeguata alle dimensioni della serranda secondo le indicazioni
fornite dal costruttore:
−
Corsa angolare di 90°
−
Levismi e accessori per applicazioni speciali
Valvole di regolazione
Le valvole di regolazione dovranno essere di tipo:
a tre vie, a sede e otturatore
a farfalla, corpo in ghisa, attacchi flangiati
.
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funzione della temperatura del fluido) per tubazioni da 1" a 8"
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I corpi valvola dovranno essere in ottone o ghisa sferoidale con attacchi filettati per
dimensioni fino a 2”, in ghisa con attacchi flangiati oltre 2”.
La sede e l'otturatore saranno in ottone (con sede sostituibile), lo stelo sarà in acciaio
inossidabile.
Le valvole dovranno essere complete di servomotore, di tipo:
modulante con segnale 0…10 Vcc
Il servomotore dovrà essere completo di due fine corsa per segnalazione remota della posizione
e manopola di comando manuale.
Tutti i dispositivi sopra elencati dovranno essere forniti ed installati con gli accessori necessari
per un montaggio "a regola d'arte"; dovranno essere previsti pertanto staffe, giunti di
accoppiamento, basette di fissaggio, controflange, guarnizioni, bulloneria, pressacavi, ecc…
Documentazione da consegnare per approvazione:
L'Appaltatore dovrà consegnare una documentazione adeguata comprovante i dati tecnici di ogni
dispositivo sopra richiamato.
In particolare per le valvole di regolazione dovrà presentare il diagramma di perdita di carico in
funzione del Kvs della valvola da cui emerga la caratteristica di regolazione della valvola
proposta.
I dispositivi elettrici dovranno essere dotati di marcatura CE e accompagnati dalla dichiarazione
"CE" di Conformità per la macchina; tale dichiarazione dovrà essere consegnata al termine dei
lavori alla Committenza.
Normativa di riferimento:
Norme CEI
UNI EN 12098
UNI 6884
UNI 9753
UNI 7939
UNI 9577
UNI EN 1434
.
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proposta. La documentazione dovrà consentire di individuare univocamente l'apparecchiatura
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1.1.24 GRUPPO REFRIGERATORE D’ACQUA CONDENSATO AD ARIA
Descrizione:
Gruppo refrigeratore d’acqua monoblocco, con condensatore raffreddato ad aria, mobile di
copertura in lamiera d’acciaio zincata e verniciata con polveri epossidiche previo trattamento di
passivazione, con rivestimento interno termoacustico.
Compressore/i di tipo rotativo ermetico a spirale orbitante (scroll).
Motore elettrico raffreddato dal gas in aspirazione. Il compressore è dotato di prese di servizio su
mandata e aspirazione, di protezione termo-amperometrica, di resistenza di riscaldamento olio
nel carter, di cuffia fonoisolante e ammortizzatori antivibranti.
Batteria condensante a pacco alettato in rame/alluminio
Evaporatore a piastre saldobrasate.
Sezione ventilante con ventilatori:
Tipo elicoidale a bassa velocità di rotazione, azionato da motore elettrico direttamente
Circuito frigorifero costituito essenzialmente dai seguenti componenti:
−
Valvola d’espansione
−
Serbatoio del liquido con rubinetto di intercettazione
−
Filtro deidratore
−
Spia indicatrice di passaggio del liquido
−
Elettrovalvole intercettazione del gas liquido all’arresto del compressore.
−
Pressostati a taratura fissa su circuiti a bassa ed alta pressione.
Carica di gas refrigerante e olio
Quadro elettrico di protezione e controllo conforme alle norme, completo di tastiera di comando,
comprendente la scheda a microprocessore di regolazione della temperatura dell'acqua
all'ingresso dell'evaporatore, ritardo nell'avviamento dei compressori, conteggio delle ore di
funzionamento, start/stop, reset, memoria permanente degli allarmi e relativa visualizzazione,
riavviamento automatico dopo la caduta di tensione, visualizzazione stato macchina, gestione
allarmi, visualizzazione dei parametri di funzionamento, impostazione del set di funzionamento,
conteggio ore di funzionamento dei singoli compressori, rotazione funzionamento compressori,
.
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accoppiato
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funzionamento con controllo locale o remoto, interblocco porta, fusibili di protezione dei
compressori, magnetotermici protezione compressori, contattori alimentazione compressori,
contattori alimentazione motori ventilatori, magnetotermici protezione circuiti ausiliario e
ventilatori, teleruttori alimentazione compressori, teleruttore alimentazione ventilatori.
Supporti antivibranti a molla
Documentazione da consegnare per approvazione:
L’Appaltatore
dovrà
consegnare
una
documentazione
comprovante
i
dati
tecnici
dell’apparecchiatura in oggetto.
La documentazione dovrà consentire di individuare univocamente l’apparecchiatura proposta e
dovranno essere evidenziate le caratteristiche di peso ed ingombro della stessa.
L’apparecchiatura dovrà essere dotata di marcatura CE e accompagnata dalla dichiarazione
“CE” di Conformità per la macchina; tale dichiarazione dovrà essere consegnata al termine dei
lavori alla Committenza.
L’Appaltatore dovrà fornire all’atto dell’installazione i certificati di omologazione ISPESL per i
componenti soggetti ed il certificato di collaudo effettuato in fabbrica dal Costruttore.
CEI 17-13
UNI EN 12055
CEI 70.1
UNI 8199
DPCM 1/03/1991
ISPESL
1.2
IMPIANTO IDRICOSANITARIO
1.2.1 TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO
Descrizione:
Le tubazioni per il convogliamento acqua potabile per la rete fuori terra saranno in acciaio zincato
senza saldatura UNI 8863 con estremità filettabile; la raccorderia con ghisa malleabile zincata.
Tutte le tubazioni da impiegare nella realizzazione dell'impianto dovranno pervenire al cantiere in
buono stato.
E' accettabile la presenza di una leggera patina di ossidazione molto superficiale.
.
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Prescrizione per il montaggio
Tutte le giunzioni, sia dei tubi e raccordi fra loro, come dei tubi con gli apparecchi, prese, ecc. di
qualsiasi genere, dovranno essere eseguite in modo da non dar luogo a perdite di liquido, tanto
con l'uso quanto col variare della temperatura,
I pezzi di raccordo come T, croci, braghe, gomiti, manicotti, etc. dovranno essere di ghisa
malleabile, filettati a vite con bordi rinforzati, ed inoltre, essere zincati quando tali sono i tubi delle
condutture. I manicotti dovranno avere la sola filettatura destra: sono ammessi i manicotti a
doppia filettatura destra e sinistra solo nel caso in cui il montaggio non sia altrimenti possibile .
I punti di sostegno intermedi fra i punti fissi dovranno permettere il libero scorrimento del tubo e
nel caso di giunti assiali le guide non dovranno permettere alla tubazione degli spostamenti
disassati che potrebbero danneggiare i giunti stessi.
Le tubazioni non dovranno essere installate in posizioni tali da risultare esposte a urti o altri danni
meccanici da parte di veicoli, macchinari di sollevamento e trasporto, ecc.: in particolare se esse
dovranno attraversare corridoi o passaggi carrabili, la loro altezza dovrà garantire condizioni di
sufficiente sicurezza e dovranno essere protette da adeguati ripari.
−
all’interno di cabine elettriche;
−
al di sopra di quadri e apparecchiature elettriche;
−
al di sopra di materiali che possono divenire pericolosi se bagnati con acqua;
−
all’interno di immondezzai;
−
all’interno di locali dove sono presenti sostanze inquinanti.
Nei percorsi aerei orizzontali, le tubazioni di acqua dovranno, in linea di principio, stare in
posizione sottostante alle tubazioni percorse da fluidi caldi.
Staffaggi e supporti
I modi di fissaggio degli staffaggi alle strutture dovranno essere adeguati al carico ed in special
modo alla tipologia di struttura su cui vengono applicati. Salvo restando tutte le prerogative di
affidabilità, saranno da preferirsi i sistemi ad espansione. Per i casi che si riterranno più delicati,
il sistema dovrà essere scelto in accordo con la D.L. e sottoposto a campionatura per
approvazione.
Gli staffaggi di tubazioni a vista dovranno essere curati anche sotto il profilo estetico e di
robustezza sempre proporzionale al carico da sopportare.
Gli staffaggi dovranno essere eseguiti in profilati d'acciaio e dotati di selle di guida per
l'alloggiamento stabile del tubo, oppure potranno essere di tipo prefabbricato di serie a collare
pensile regolabile.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Le tubazioni di adduzione acque non dovranno essere posate:
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pag. 118
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Per brevi diramazioni, piccole colonne montanti, attacchi ad apparecchi terminali saranno
ammessi ancoraggi alle murature o alle strutture tramite collari in acciaio apribili a file e fissati
con sistema ad espansione.
Per le linee di tubazioni acqua calda fino al Ø 1 ½" dovranno essere previste slitte di scorrimento
fissate al tubo e libere di muovere longitudinalmente sugli staffaggi.
Per impedire spostamenti trasversali devono essere saldati sullo staffaggio dei fermi laterali alla
slitta che pur lasciandola libera di scorrere devono costituire contenimento sia orizzontale che
verticale.
Per i diametri maggiori di 2" i supporti scorrevoli saranno del tipo a rullino, preferibilmente del
tipo prefabbricato in serie. In caso di costruzione artigianale, la campionatura dovrà essere
sottoposta alla D.L..
I supporti e gli ancoraggi dovranno essere disposti ad un interasse non superiore a quello
Diametro nominale DN [mm]
Interesse massimo [m]
Distanza in verticale [m]
20 o inferiore
1,5
1,6
20 - 40
2
2,4
50 - 65
2,5
3
80
3
4,5
90 - 125
4,2
5,7
150
5,1
8,5
200
5,7
11
250
6,6
14
300 e oltre
7
16
Supporti dovranno comunque essere previsti in prossimità di valvole, cambiamenti di direzione
od altri apparecchi che possono dar luogo a flessioni. Nell'installazione di compensatori di
dilatazione i supporti saranno realizzati secondo le raccomandazioni del costruttore.
Verniciatura
Tutte le carpenterie e gli staffaggi in materiale metallico non zincato, dovranno essere verniciati
con due mani di antiruggine, di cui la prima di colore rosso, la seconda di colore grigio.
Le tubazioni avranno i colori previsti dalla D.L. per la identificazione dei fluidi convogliati.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
indicato nella tabella seguente:
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pag. 119
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Prove idrauliche
Ultimata la stesura della rete di distribuzione dovrà essere eseguita una prova idraulica a freddo
dell'impianto, prima del montaggio della rubinetteria e prima della chiusura dei vani, cavedi,
controsoffitti, ecc., mantenendo le tubazioni per non meno di quattro ore consecutive ad una
pressione di 1,5 volte la pressione massima di esercizio con minimo di 600 kPa. Le prove si
ritengono superate se al termine il manometro indica il valore iniziale di pressione con una
tolleranza di 30 kPa. E’ ammesso di eseguire le prove per settori di impianto.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Le tubazioni dovranno essere marchiate UNI con passo non superiore 1,5 m, e dovrà essere
fornita per ogni partita di materiale il certificato del costruttore comprovane la PN nominale.
1.2.2 TUBAZIONI MULTISTRATO METAL PLASTICO
Descrizione:
Tubo multistrato metal plastico, composto da rivestimento in polietilene reticolato, strato legante,
strato intermedio in alluminio saldato a testa longitudinalmente, strato legante e rivestimento
Avente le seguenti caratteristiche:
−
Conduttività termica: 0,43 W/m/k
−
Coefficiente di dilatazione termica: 0,026 mm/k/m
−
Temperatura di esercizio: 0 - 70° W/m/k
−
Temperatura di punta di breve durata (secondo DIN 1988): 95°C (150 ore anno/50 anni)
−
Pressione di esercizio: 10 bar
Raccorderia in ottone stampato, con O-Ring in EPDM e rondella in PE-LD anti elettrocorrosione.
Indicazioni di posa
Il collegamento tra tubo e raccordo è ottenuto pressando il tubo direttamente sul raccordo
utilizzando le apposite attrezzature omologate dal produttore del sistema.
Devono essere scrupolosamente osservate le istruzioni posa e montaggio indicate dal
costruttore.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
esterno in polietilene ad alta densità.
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pag. 120
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Nel caso che le dilatazioni delle tubazioni negli scantinati e delle colonne montanti (cavedi) non
possano essere compensate da cambiamenti di direzione, le tubazioni dovranno essere munite
di curve a forma di omega nei tratti diritti quali compensatori di dilatazione.
Tutti i tubi incassati devono essere staccati dalla costruzione; si consiglia di isolarli sempre anche
in osservanza del D.M. 10/91.
I tubi che attraversano gli appositi fori nelle solette non devono mai essere curvati sopra lo
spigolo vivo ed eventuali curve ottenute manualmente devono essere prive di schiacciamenti; gli
incroci di tubi devono essere sempre fissati tra loro.
I tubi isolati non necessitano di accorgimenti speciali se posati diritti fino ad una lunghezza di 12
metri. L’isolante deve poter compensare la modifica della lunghezza causata dalla dilatazione.
Il materiale isolante deve avere uno spessore almeno 1,5 volte maggiore della dilatazione.
Per compensare la modifica della lunghezza per effetto della dilatazione è necessario utilizzare
gli appositi scorrevoli e punti fissi che sono da applicare secondo le indicazioni del costruttore e
comunque secondo i calcoli per la dilatazione.
Per i punti scorrevoli devono essere utilizzati braccialetti con inserto fonoassorbente e muniti di
coppelle che garantiscono un’aderenza e scorrevolezza con forza predefinita.
Per guidare la dilatazione dei tubi dovuta allo sbalzo termico i tubi fissi devono essere eseguiti
raccordo con apposita scanalatura presente nei due gusci che costituiscono l’anello di presa.
Protezioni acustiche
I punti di allacciamento delle tubazioni con dei gomiti di allacciamento alle rubinetterie devono
essere isolati acusticamente con apposito materiale fonoassorbente.
Prova di pressione
L’installazione prima di essere immutata definitivamente deve essere sottoposta a prova di
pressione.
La prova deve essere effettuata ad una pressione pari a 1,5 volte quella massima di esercizio.
La caduta di pressione non deve superare 0,1 bar/h.
Dopo la prova di pressione si procede all’isolamento dei tratti rimanenti delle tubazioni e dei
raccordi per rubinetti.
Messa in esercizio dell’impianto
Prima della messa in esercizio dell’impianto le tubazioni devono essere risciacquate per
l’eliminazione di eventuali residui dovuti alla posa in opera.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
con braccialetto con inserto fonoassorbente; le coppelle per i bracciali si bloccano sull’anello del
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pag. 121
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Collaudo
Tutti i raccordi pressati devono essere sottoposti a controllo visivo e devono essere insaponati
per verificare l’eventuale formazione di bolla indicante una perdita.
Documentazione da consegnare per approvazione:
L'Assuntore dovrà fornire alla D.L., per il materiale isolante prescelto, i certificati di prova
attestanti le caratteristiche fisico-tecniche dei materiali stessi.
Normativa di riferimento:
UNI 10954
1.2.3 TUBAZIONI IN POLIETILENE AD ALTA DENSITA’ (PEAD) IN PRESSIONE
Per condotti di acqua interrata all’esterno dovranno essere utilizzate tubazioni in polietilene ad
alta densità con raccordi a compressione con corpo in propilene, ghiere ad anelli di serraggio di
poliacetate, anelli di tenuta O-ring di gomma nitrilica.
Per condotte di acqua potabile in pressione dovranno essere utilizzate le condotte secondo le
norme UNI EN 12201 rispondenti alle prescrizioni igienico sanitarie del Ministero della sanità
Le tubazioni dovranno essere interrate ad una profondità minima di 0,9 m per protezione contro il
gelo, coperte con almeno 0,20 m di sabbia e quindi terreno argilloso, e quelle di adduzione di
acqua potabile dovranno essere posate ad almeno 1 m di distanza, misurato tra le superfici
esterne, rispetto alle tubazioni collettrici di scarichi di qualunque natura e dovranno avere la
generatrice inferiore sempre al di sopra del punto più alto.
Tabella dimensioni tubazioni PE100
SDR26
SDR 17
SDR 11
PN6
PN10
PN16
∅
Spess. mm
Spess. mm
Spess. mm
Spess. mm
mm
min-max
min-max
min-max
min-max
16
SDR 7,4
PN25
2,3 – 2,7
20
2,0 – 2,3
3,0 – 3,4
25
2,3 – 2,7
3,5 – 4,0
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
relative a manufatti per liquidi alimentari.
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32
2,0 – 2,3
3,0 – 3,4
4,4 – 5,0
40
2,4 – 2,8
3,7 – 4,2
5,5 - 6,2
50
2,0 – 2,3
3,0 – 3,4
4,6 – 5,2
6,9 – 7,7
63
2,5 – 2,9
3,8 – 4,3
5,8 – 6,5
8,6 – 9,6
75
2,9 – 3,3
4,5 – 5,1
6,8 – 7,6
10,3 – 11,5
90
3,5 – 4,0
5,4 – 6,1
8,2 – 9,2
12,3 – 13,7
110
4,2 – 4,8
6,6 – 7,4
10,0 – 11,1
15,1 – 16,8
125
4,8 – 5,4
7,4 – 8,3
11,4 – 12,7
17,1 – 19,0
140
5,4 – 6,1
8,3 – 9,3
12,7 – 14,1
19,2 – 21,3
Tubi forniti in rotoli
Le giunzioni fisse dei vari pezzi di tubazioni devono essere eseguite per saldatura testa a testa,
−
la temperatura allo specchio deve essere pari a 210°C
−
il taglio dei tubi deve essere effettuato ad angolo retto
−
le parti da saldare devono essere pulite accuratamente
−
le saldature sulle tubazioni di diam. maggiore di 75 mm devono essere eseguite con
macchina dotata di sella di bloccaggio.
Le varie fasi delle operazioni di saldatura (riscaldamento, congiunzione assiale, raffreddamento)
devono essere accuratamente eseguite.
Il raffreddamento deve avvenire in modo naturale senza l’impiego di mezzi artificiali.
In caso di posa all’interno di cavedi o cunicoli le colonne ed i collettori dovranno avere opportuni
manicotti di dilatazione in modo da consentire il libero movimento delle tubazioni.
Le tubazioni devono essere sostenute da apposite staffe e collari aventi un passo inferiore a 10
diametri per le tubazioni orizzontali ed a 15 diametri per le verticali.
Devono comunque essere rispettate le modalità di posa prescritte dal Fornitore.
Prove idrauliche
Le prove saranno effettuate sull’intera rete di distribuzione di acqua fredda e calda prima del
montaggio della rubinetteria e prima della chiusura dei vani, cavedi, controsoffitti ecc.
mantenendo le tubazioni per non meno di quattro ore consecutive ad una pressione di 1,5 volte
la pressione massima di esercizio con minimo di 600 kPa.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
con apposita attrezzatura, tenendo presente che:
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Le prove si riterranno superate se, al termine, il manometro indica il valore iniziale di pressione
con una tolleranza di 30 kPa.
E’ ammesso di eseguire le prove per settori di impianto.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Le tubazioni dovranno essere marchiate UNI, con passo non superiore a 1 m, e dovrà essere
fornita per ogni partita di materiale il certificato del costruttore comprovante la PN nominale.
1.2.4 ISOLAMENTI TERMICI TUBAZIONI IN MATERIALE ELASTOMERICO
Descrizione:
Le tubazioni in materiale metallico convoglianti acqua fredda e calda fatta eccezione delle
tubazioni antincendio dovranno essere coibentate con guaina e lastra di materiale elastomerico
espanso a cellule chiuse.
Dati tecnici:
Le guaine tubolari o lastre in materiale elastomerico espanso dovranno presentare le seguenti
−
tipo a cellule chiuse di colore nero;
−
conduttività termica: 0°C
−
conduttività termica: + 40°C 0,042 W/mK;
−
reazione al fuoco: CLASSE 1;
−
fattore di resistenza alla diffusione del vapore: µ ≥ 2500;
−
modalità di posa: mediante l'infilaggio delle guaine con scorrimento sui tubi prima della
0,038 W/mK;
relativa posa con la sola esclusione delle zone vicine alle saldature; mediante
avvolgimento delle lastre sulle tubazioni dopo la posa in opera;
−
incollaggio con apposito adesivo per la realizzazione delle giunzioni di testa dei vari
tronchi di guaina;
−
per il rivestimento dei tubi già posati infilaggio tramite taglio longitudinale della guaina e
ricongiungimento con adesivo;
−
dovranno comunque essere rispettate scrupolosamente le modalità di lavorazione
indicate dal fabbricante.
−
gli spessori previsti per le tubazioni convoglianti unicamente acqua fredda
con percorso sottotraccia
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
caratteristiche:
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con percorso in cunicolo cavedio o a vista:
•
fino a diametro ¾”
= spessore nominale 6 mm
•
oltre diametro 1” = spessore nominale 9 mm
•
fino diametro 1” = spessore nominale 6 mm
•
oltre diametro 1” = spessore nominale 9 mm
Per le tubazioni convoglianti acqua calda è richiesto il rispetto del DPR 412 del 26/08/93 ed in
particolare per le tubazioni percorse da acqua calda sanitaria e di ricircolo lo spessore
dell'isolamento dovrà risultare non inferiore ai valori riportati nelle seguenti tabelle che fanno
riferimento alle tre possibili condizioni di posa:
−
spessore x 1
: da considerarsi per le tubazioni con percorso esterno o in cunicolo;
−
spessore x 0,5 : da considerarsi per tubazioni poste oltre la faccia interna dell'isolamento;
−
spessore x 0,3 : da considerarsi per tubazioni correnti entro strutture non affacciate né
all'esterno, né su locali non riscaldati.
CATEGORIA A - Spessore x 1,00
3/8”
20 mm
1 /2”
30 mm
3 /4”
30 mm
1”
30 mm
1” 1/4
40 mm
1” 1 /2
40 mm
2”
50 mm
2” 1 /2
50 mm
3”
55 mm
≥4”
60 mm
CATEGORIA B - Spessore x 0,5
Diametro tubazione Spessore minimo isolamento
3/8”
10 mm
1 /2”
15 mm
3 /4”
15 mm
1”
15 mm
1” 1/4
20 mm
1” 1 /2
20 mm
.
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Diametro tubazione Spessore minimo isolamento
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2”
25 mm
2” 1 /2
25 mm
3”
28 mm
≥4”
30 mm
CATEGORIA C - Spessore x 0,3
3/8”
6 mm
1 /2”
9 mm
3 /4”
9 mm
1”
9 mm
1” 1/4
12 mm
1” 1 /2
12 mm
2”
15 mm
2” 1 /2
15 mm
3”
17 mm
≥4”
18 mm
I valori sopra riportati sono riferiti ad una conduttività di 0,040 W/m K valutati a 40 °.
I materiali isolanti dovranno essere posti a regola d’arte; nelle parti in cui sono presenti giunzioni
e saldatura potranno essere applicati solo quando siano state eseguite le prove di tenuta dei
circuiti. La posa in opera avverrà dopo che tutti i materiali estranei come ruggine, scorie o sporco
saranno stati rimossi e le superfici saranno verniciate, pulite ed asciutte.
In generale, come detto, l'isolante tubolare deve essere posto in opera infilandolo sulla tubazione
dall'estremità libera e facendolo quindi scorrere sul tubo stesso; la giunzione tra i vari tubolari é
effettuata con l'uso dell'apposito adesivo. Unicamente nei casi in cui la posa in opera sopra
descritta non sia possibile si devono tagliare i tratti tubolari di isolante longitudinalmente,
applicarli sulle tubazioni e saldare i due bordi con l'adesivo.
Solo in casi di sagomature particolari sarà accettato il rinforzo dell'incollaggio con appositi nastri
adesivi.
L'isolamento in corrispondenza delle flange dovrà consentire la rimozione dei bulloni senza
danneggiamenti e l'isolamento delle valvole, dove previsto, deve essere eseguito fino al
premistoppa.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Diametro tubazione Spessore minimo isolamento
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Finiture esterne della coibentazione
Tutte le tubazioni in cavedio, controsoffitto o sottopavimento e locale tecnico rivestite con lamine
di PVC autoavvolgenti di classe 1 di reazione al fuoco tipo ISOGENOPAK. Per le curve e il
valvolame dovranno essere usati gli appositi gusci preformati, dello stesso materiale usato per le
tubazioni.
Modalità di posa della lamina PVC rigida autoavvolgente
Il laminato deve avere uno spessore di 5 ÷ 6/10 di mm ed una tendenza duratura
all’autoavvoglimento.
Gli elementi di laminato per tubazione di laminato per tubazione rettilinea devono essere tagliati
considerando un sormonto di almeno 3 cm nella cavalcatura perimetrale. Identico sormonto deve
essere rispettato nella successione longitudinale degli elementi.
Il bloccaggio è assicurato da appositi rivetti di nylon.
Tutte le linee di giunzione sia longitudinali che trasversali devono essere sigillate con nastro
adesivo (largh. mm 30 min) di colore identico a quello della lamina di rivestimento.
Accessori:
necessari per il montaggio "a regola d'arte".
Documentazione da consegnare per approvazione:
L'Assuntore dovrà fornire alla D.L., per il materiale isolante prescelto, i certificati di prova
attestanti le caratteristiche fisico-tecniche dei materiali stessi.
La classificazione della reazione al fuoco dovrà essere prodotta in certificato originale o
conforme all'originale accompagnato dalle bolle di accompagnamento che testimonino
l'omogeneità del materiale utilizzato in cantiere rispetto al Certificato prodotto.
1.2.5 VALVOLAME SINO DN50
Descrizione
Valvole di intercettazione, filtri, di ritegno e regolazione fino al diametro DN 50 con attacchi a
manicotto.
.
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Le coibentazioni dovranno essere dotate di tutti gli accessori e materiali di fissaggio e sigillatura
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pag. 127
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
Dati tecnici
In generale tutte le valvole installate sulle tubazioni dovranno essere idonee ad una pressione di
esercizio non inferiore ad una volta e mezza la pressione di esercizio dell’impianto e comunque
non è ammesso l’impiego di valvole con pressione di esercizio inferiore a PN 10.
Fino al diametro nominale DN 50 le valvole saranno in bronzo con attacco a manicotto ed
avranno le seguenti caratteristiche.
Valvole a sfera
−
Corpo in ottone cromato
−
Sfera diamantata e cromata
−
Guarnizioni delle sedi in teflon e guarnizioni di tenuta dello stelo in P.T.F.E.
−
Pressione di esercizio 16 bar
−
Temperatura di esercizio 100°C
−
Giunzioni filettate.
−
Corpo in bronzo
−
Tappo in ottone
−
Elemento filtrante in lastra di acciaio inox perforata spessore 0,5 mm - fori 0,1 mm
−
Pressione di esercizio 16 bar
−
Temperatura di esercizio 100°C
−
Giunzioni filettate.
Valvole di ritegno
−
Tipo “EUROPA”
−
Corpo e otturatore per montaggio orizzontale o verticale
−
Pressione di esercizio 16 bar
−
Temperatura di esercizio = 100°C
−
Giunzioni filettate
Rubinetti di scarico
−
A sfera con attacco maschio-portagomma
−
Corpo e coperchio in bronzo di fusione
−
Sfera in ottone cromato
−
Guarnizioni di tenuta in teflon
−
Pressione di esercizio 16 bar
−
Temperatura di esercizio 100°C
−
Dotati di taglio per azionamento a cacciavite
.
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Filtri raccoglitori di impurità
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
−
Completi di tappo e catena
−
Giunzioni filettate.
Accessori
Tutte le valvole sono dotate di leva di comando del tipo in acciaio plastificato di colore
appropriato al fluido convogliato. Dove lo spazio lo richiede la leva di comando può essere
sostituita dal comando a farfalla. Il valvolame deve essere dotato di prolunga sull’albero, affinché
la leva non interferisca con le superfici di coibentazione.
Documentazione da consegnare per approvazione
Ogni tipo di valvola deve essere sottoposta a campionamento.
Normativa di riferimento
UNI 5705-65
1.2.6 VALVOLAME OLTRE DN50
Valvole di intercettazione, filtri, di ritegno e regolazione oltre il diametro DN 50 con attacchi
flangiati in ghisa.
Dati tecnici:
In generale tutte le valvole installate sulle tubazioni dovranno essere idonee ad una pressione di
esercizio non inferiore ad una volta e mezza la pressione di esercizio dell'impianto e comunque
non é ammesso l'impiego di valvole con pressione di esercizio inferiore a PN 10.
Fino al diametro nominale DN 50 le valvole saranno in bronzo con attacco a manicotto; per i
diametri superiori saranno in ghisa e acciaio con attacchi flangiati ed avranno le seguenti
caratteristiche:
Valvole a sfera flangiate
In generale le valvole di intercettazione saranno del tipo a sfera a passaggio totale. Se la
funzione della valvola oltre che di intercettazione é quella di taratura e bilanciamento dovrà
essere del tipo a flusso avviato.
−
corpo e flangia in ghisa;
−
sfera in ottone cromato;
.
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Descrizione:
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
−
sedi di tenuta in P.T.F.E.;
−
volantino di manovra in alluminio verniciato (in funzione del fluido convogliato);
−
pressione di esercizio PN 16;
−
temperatura di esercizio = 100°C;
−
flange dimensionate secondo UNI 2282 - PN 16 con gradino di tenuta.
Filtri
−
corpo e coperchio in ghisa;
−
cestello e filtrante in acciaio inox;
−
pressione di esercizio PN 16;
−
temperatura di esercizio 100°C;
−
flange dimensionate secondo UNI 2282 - PN 16 con gradino di tenuta.
I filtri raccoglitori di impurità saranno del tipo a Y con cestello estraibile in acciaio inox.
I filtri andranno sempre installati avendo cura che siano intercettabili immediatamente a monte
ed a valle affinché non si dia luogo a sensibili svuotamenti dell'impianto per la loro pulizia. Deve
essere inoltre garantito un agevole smontaggio e sfilamento del cestello.
−
corpo elastico di forma sferica, in gomma, con rete di rinforzo in nylon e filo d'acciaio;
−
pressione di esercizio PN 16;
−
temperatura di esercizio 100°C;
−
flange dimensionate secondo UNI 2282 - PN 16 con gradino di tenuta.
Le caratteristiche chimiche del corpo devono risultare completamente compatibili con le
condizioni di esercizio, sia di temperature che di pressione e di eventuale aggressività del fluido
convogliato.
Accessori:
Le valvole dovranno essere fornite con controflange di accoppiamento a saldare del tipo
unificato, della bulloneria di fissaggio e delle guarnizioni che dovranno risultare esenti da amianto
con apposita Dichiarazione a carico dell'Appaltatore.
Le valvole che possono dar luogo a gocciolamenti e vengono installate in controsoffitti o
pavimenti galleggianti debbono essere dotate di vaschetta di contenimento in acciaio zincato.
Le valvole posizionate in cavedio, controsoffitto o sottopavimento, anche se non espressamente
indicato, devono essere ispezionabili e pertanto si intendono sempre fornite di sportello di
ispezione.
.
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Giunti antivibranti
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pag. 130
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Documentazione da consegnare per approvazione:
Ogni tipo di valvola deve essere sottoposta a campionamento e attestazione del Costruttore circa
la pressione nominale ed i materiali di esecuzione.
Le valvole di taratura devono essere corredate di diagramma di perdita di carico per l'utilizzo nel
bilanciamento idraulico.
Normativa di riferimento:
UNI 2229
UNI 2281/82
UNI 7554
1.2.7 TUBAZIONI IN POLIETILENE AD ALTA DENSITA’ (PEAD)
Prescrizioni per la fornitura
Per l’esecuzione di tubazioni di scarico acque nere si dovranno impiegare tubazioni di polietilene
−
densità secondo prova DIN 53479 = 0,955 g/cm3
−
indice di pressione secondo prova DIN 53735 = 0,3 g/ao min; tensione di snervamento
secondo prova DIN 53455 = 240 Kg/cm2
−
durezza alla sfera di acciaio, valore a 30 sec. secondo prova DIN 53456 E = 360 Kg/cm2
−
coefficiente di dilatazione lineare tra 20 e 90°C secondo prova DIN 52328 = 2 x 10 rn/°C
−
resistenza termica tra -40°C e +100°C
−
spessori:
Ø
32 mm
s=3
mm
Ø
40 mm
s=3
mm
Ø
50 mm
s=3
mm
Ø
56 mm
s=3
mm
Ø
63 mm
s=3
mm
Ø
75 mm
s=3
mm
Ø
90 mm
s = 3,5 mm
Ø
11 mm
s = 4,3 mm
Ø
125 mm
s = 4,8 mm
Ø
140 mm
s = 5,4 mm
Ø
160 mm
s = 6,2 mm
.
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ad alta densità secondo le seguenti caratteristiche tecniche e modalità di installazione:
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pag. 131
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Ø
200 mm
s = 6,2 mm
Prescrizioni di posa
Tubazioni orizzontali
Le tubazioni orizzontali dovranno essere installate in perfetto allineamento secondo il proprio
asse, parallele alle pareti, con la pendenza di progetto.
Il percorso delle tubazioni dovranno essere tali da non passare al di sopra di apparecchiature o
materiali per i quali una possibile perdita possa provocare pericolo o contaminazione (per
esempio tubazioni di acqua potabile, apparecchiature elettriche e simili). Quando questo non sia
evitabile si
dovrà realizzare una protezione a tenuta al di sotto delle tubazioni con proprio
drenaggio in posizione defilata, connesso con la rete generale di scarico.
Tubazioni verticali
Anche le tubazioni verticali dovranno essere montate in perfetto allineamento secondo il proprio
asse, e parallele alle pareti.
Raccordi curve e pezzi speciali
I raccordi ed i pezzi speciali da impiegare dovranno soddisfare le prescrizioni precedentemente
esposte e tali da consentire la corretta connessione, senza discontinuità negli allineamenti e
Le curve ad angolo retto dovranno essere impiegate solamente per la connessione fra tubazioni
orizzontali e verticali.
Non dovranno essere utilizzate le derivazioni doppie piane e di T.
La connessione dalle diramazioni alle colonne devono avvenire preferibilmente con raccordi
formanti angolo con la verticale vicino a 90°. Nei cambiamenti di sezione delle tubazioni di
scarico dovranno essere utilizzate riduzioni eccentriche così da tenere allineata la generatrice
superiore delle tubazioni da collegare.
Le condutture dovranno effettuare il minimo percorso compatibilmente al migliore funzionamento
possibile degli impianti, ed essere inoltre disposte in modo da non ingombrare e facilmente
ispezionabili.
Comunque la disposizione delle tubazioni di scarico dovrà permettere il rapido e completo
smaltimento delle materie luride nelle fogne, senza dare adito ad ostruzioni o a formazione di
depositi e di incrostazioni lungo il loro percorso e tenere in debito conto le eliminazioni di tutte le
sorgenti di rumore.
Giunzioni
Le giunzioni fisse dei vari pezzi di tubazioni dovranno essere eseguite per saldatura testa a
testa, con apposita attrezzatura tenendo presente che:
.
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nelle pendenze, fra le diverse parti.
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pag. 132
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−
la temperatura allo specchio dovrà essere pari a 210°C
−
il taglio dei tubi dovrà essere effettuato ad angolo retto
−
le parti da saldare dovranno essere pulite accuratamente
−
le tubazioni di diametro maggiore di 75 mm dovranno essere tenute in posizione di
saldatura mediante apposite apparecchiature di bloccaggio.
Le varie fasi delle operazioni di saldatura (riscaldamento, congiunzione assiale, raffreddamento)
dovranno essere accuratamente eseguite. Il raffreddamento dovrà avvenire in modo naturale
senza l’impiego di mezzi artificiali.
Terminali di colonne
I terminali delle colonne fuoriuscenti verticalmente dalle coperture devono avere il bordo inferiore
a non meno di 0,15 m oppure di 2,00 sopra il piano delle coperture a seconda che le stesse
siano o non frequentate dalle persone.
Inoltre i terminali devono distare non meno di 3,00 m da ogni finestra a meno che non siano
almeno di 0,60 m più alti del bordo superiore delle finestre.
Tratti inattivi
I tratti inattivi di tubazioni montanti anche per eventuale estensioni future non devono avere
lunghezza superiore a 0,50 m per evitare il deposito dei fanghi, muffe e funghi non rimovibili.
Sono previste ispezioni di diametro uguale a quello del tubo sino al diametro 100 mm e del
diametro di 100 mm per tubi di diametro superiore, nelle seguenti posizioni:
−
al termine della rete interna di scarico insieme al sifone e ad una derivazione
−
ad ogni cambio di direzione con angolo maggiore di 45°
−
ogni 15 m di percorso lineare per tubi con diametro sino a 110 mm ed ogni 30 m per tubi
con diametro maggiore
−
ad ogni confluenza di due o più provenienze
−
alla base di ogni colonna.
Tutte le ispezioni saranno accessibili dove necessario dovranno essere prolungate sino al
pavimento o sino ala parete vicino alle quali si trovano. Davanti alle ispezioni saranno lasciati gli
spazi sufficienti per operare con gli utensili di pulizia.
Supporti
Il fissaggio sarà sicuro ed affidabile e, al tempo stesso, tale da non trasmettere rumori e
vibrazioni alle strutture portanti. Le tubazioni vanno supportate in linea generale in
corrispondenza di ogni bicchiere di accoppiamento o più in generale a queste distanze:
−
tubazioni orizzontali sino al diametro
50 mm ogni 0,50 m
−
tubazioni orizzontali sino al diametro
100 mm ogni 0,80 m
.
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Ispezioni
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−
tubazioni orizzontali sino al diametro
100 mm ogni 1,00 m
−
tubazioni verticali qualsiasi diametro
ogni 2,50 m
Il materiale dei supporti non dovrà alterarsi e dovrà consentire lo smontaggio anche a distanza di
anni.
A contatto con le tubazioni plastiche saranno posti materiali adatti allo scopo di non danneggiarle
durante le operazioni di montaggio.
Punti fissi
Le tubazioni saranno installate in modo da potersi dilatare o contrarre senza danneggiamenti.
In linea generale sarà previsto un punti fisso in corrispondenza di ogni derivazione o comunque a
questi intervalli:
−
3 m per le diramazioni orizzontali
−
4 m per le colonne verticali
−
8 m per i collettori suborizzontali
−
nell’intervallo fra due punti fissi sono previsti giunti scorrevoli che consentano la massima
dilatazione prevedibile.
Sono da considerare punti fissi anche i tratti eventualmente incassati di lunghezza maggiore di 1
m.
distanza fra due punti fissi sarà ridotta a 2 m.
Attraversamenti di pavimenti e pareti
Gli attraversamenti di pavimenti e pareti potranno essere:
−
per incasso diretto
−
con utilizzatore di un manicotto passante e materiale di riempimento fra tubazione e
manicotto
−
liberi con predisposizione di fori di dimensioni maggiori del diametro esterno delle
tubazioni.
Il materiale utilizzazione a contatto delle tubazioni nei primi due casi sarà tale da non
danneggiare le tubazioni stesse anche a distanza di tempo. Nel caso di pareti o muri di
compartimentazione antincendio saranno utilizzati appositi manicotti antincendio.
Trasmissione del rumore e delle vibrazioni
Prescrizioni generali
Tutte le parti della rete di scarico a lavoro ultimato dovranno essere tali per costruzione ed
installazione da non determinare, negli ambienti che non siano sede di servizi igienici o di
apparecchiature tecniche, livelli sonori superiori ai valori definiti nella UNI 9182.
.
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In caso di montaggio in cavedi non accessibili le tubazioni saranno saldate e la massima
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pag. 134
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Provvedimenti contro la trasmissione di rumori e vibrazioni
Facendo riferimento a quanto riportato nella UNI 9182 verranno presi inoltre i seguenti
provvedimenti:
−
innesti delle colonne sui collettori suborizzontali di scarico con angolo non superiore a
67°
−
utilizzazione di tubazioni fonoassorbenti o di tubazioni isolate acusticamente
−
contro la propagazione del rumore nel caso di installazione in controsoffitti o vani le cui
pareti non assicurino un efficace isolamento.
Prova di tenuta all’acqua
La prova andrà effettuata in corso d’opera isolando un tronco per volta, riempiendo d’acqua e
sottoponendolo alla pressione di 20 Kpa per la durata di un’ora.
In tale intervallo di tempo non si devono verificare trasudi o perdite di sorta.
Prova di evacuazione
La prova andrà effettuata ad impianto ultimato, facendo scaricare nello stesso tempo, colonna
per colonna, gli apparecchi previsti dal calcolo della portata massima contemporanea di acqua.
Durante la prova si deve accertare che l’acqua venga evacuata con regolarità, senza rigurgiti,
ribollimenti e variazioni di regime. In particolare si deve constatare che dai vasi possano essere
fiammiferi o simili.
Prova di tenuta degli odori
La prova va effettuata a montaggio completo degli apparecchi sanitari, dopo aver riempito tutti i
sifoni, utilizzando dei candelotti fumogeni e mantenendo una pressione di 250 Pa: nessun odore
di fumo deve penetrare all’interno degli ambienti in cui sono montati gli apparecchi.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Le tubazioni dovranno essere marchiate UNI, con passo non superiore 1,5 m, e dovrà essere
fornita per ogni partita di materiale il certificato del costruttore comprovante le caratteristiche
fisico-chimiche del materiale stesso.
1.2.8 CONDOTTI IN PVC UNI 1401 PER FOGNATURE INTERRATE SCARICHI ACQUE
REFLUE
Le tubazioni per il convogliamento delle acque reflue nere e bianche saranno in cloruro di
polivinile stabilizzato (PVC) secondo quanto prescritto dalle Norme UNI EN 1401 e I.I.P. n° 3.
.
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rimossi anche oggetti leggeri quali carta appallottolata, tappi di sughero, mozziconi di sigaretta,
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La giunzione fra gli elementi costituenti la condotta si otterrà con giunto a bicchiere del tipo
scorrevole e sigillato mediante idonea guarnizione elastomerica.
Nel collegamento tra le condotte e il pozzetto, per la perfetta tenuta, dovrà essere utilizzata una
guarnizione elastica.
Tabella dimensioni tubazioni – UNI 1401
Øe [mm]
Spessore [mm]
SN4
SDR41
SN8
SDR34
smin
smax
smin
smax
smin
smax
110
-
-
3,2
3,8
3,2
3,8
125
-
-
3,2
3,8
3,7
4,3
160
3,2
3,8
4,0
4,6
4,7
5,4
200
3,9
4,5
4,9
5,6
5,9
6,7
250
4,9
5,6
6,2
7,1
7,3
8,3
315
6,2
7,1
7,7
8,7
9,2
10,4
355
7,0
7,9
8,7
9,8
10,4
11,7
400
7,9
8,9
9,8
11,0
11,7
13,1
450
8,8
9,9
11,0
12,3
13,2
14,8
500
9,8
11,0
12,3
13,8
14,6
16,3
630
12,3
13,8
15,4
17,2
18,4
20,5
710
13,9
15,5
17,4
19,4
-
-
800
15,7
17,5
19,6
21,8
-
-
900
17,6
19,6
22,0
24,4
-
-
1000
19,6
21,8
24,5
27,2
-
-
Letto di posa e rinfianco per i tratti interrati
Il terreno sul quale la tubazione è destinata a poggiare dovrà avere una consistenza tale da
escludere cedimenti differenziali da punto a punto.
Per le dimensioni della trincea, il rinfianco e il ricoprimento totale della condotta si dovranno
rispettare le modalità prescritte dal costruttore delle tubazioni. Rispetto al collettore di scarico
eventuali tubazioni di acqua potabile interrata, dovranno essere posate ad almeno 1 m di
distanza tra le superfici esterne delle due tubazioni.
La generatrice inferiore delle tubazioni di acqua potabile deve essere sempre al di sopra del
punto più alto del collettore di scarico.
.
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SN2
SDR51
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
Documentazione da consegnare per approvazione:
Le tubazioni dovranno essere marchiate UNI con passo non superiore 1,5 m, e dovrà essere
fornita per ogni partita di materiale il certificato del costruttore comprovante le caratteristiche
fisico-chimiche del materiale stesso.
1.2.9 APPARECCHIATURE SANITARIE, RUBINETTERIE ED ACCESSORI SCARICO
Descrizione e specifiche di posa:
Apparecchi sanitari
I dispositivi di scarico e troppo pieno devono essere corrispondenti alle prescrizioni della UNI
EN 274.
Vasi
Devono essere di porcellana e rispondere alle UNI EN 997 e le quote di raccordo devono
essere quelle indicate nella UNI EN 33-34-37-38 e comunque i criteri di scelta sono:
−
superfici interne visibili completamente pulite dall’azione del flusso dell’acqua comunque
−
nessuna proiezione di schizzi all’esterno durante l’uso e la detersione;
−
alimentazione dell’acqua di risciacquo eseguita in modo da non contaminare in ogni
condizione di funzionamento la distribuzione dalla quale è derivata;
−
sedili costruiti con materiale non assorbente, di conduttività termica relativamente bassa,
con apertura frontale quando montati in servizi pubblici (in questi ultimi è preferibile
eliminare il sedile).
Lavabi
Devono essere di porcellana e rispondere alla UNI EN 14688, e le quote di raccordo devono
essere quelle indicate nella UNI EN 31-32 e comunque i criteri di scelta sono:
−
ogni punto agevolmente raggiungibile per la pulizia;
−
conformazione del bacino di raccolta tale da sfavorite la proiezione di spruzzi ed il
ristagno di acqua al suo interno a scarico aperto munito di troppo pieno.
Lavelli e pilozzi
Devono rispondere alla UNI EN 14688 e le quote di raccordo devono essere quelle indicate
nella UNI EN 695 e comunque i criteri di scelta sono:
−
ogni punto agevolmente raggiungibile per la pulizia;
.
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prodotto;
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
−
conformazione del bacino di raccolta tale da sfavorite la proiezione di spruzzi ed il
ristagno di acqua al suo interno a scarico aperto munito di troppo pieno
Piatti doccia
Devono rispondere alla UNI EN 14527 e i criteri di scelta sono:
−
piatto doccia non scivolosa
−
conformazione della superficie di ricevimento acqua tale da impedire il ristagno di acqua
e scarico aperto.
−
ogni punto agevolmente raggiungibile per la pulizia
Orinatoi
Devono essere di porcellana e rispondere alla UNI 13407; le dimensioni del raccordo devono
corrispondere ai prescritti della UNI EN 80 e le caratteristiche del materiale ceramico alla UNI
4543-1.
Comunque i criteri di scelta sono
−
superfici interne visibili completamente pulite dall’azione del flusso d’acqua comunque
−
nessuna proiezione di schizzi all’esterno durante l’uso e la detersione
−
alimentazione d’acqua realizzata in modo tale da non contaminare la distribuzione dalla
quale si deriva.
Rubinetterie sanitarie e accessori
Rubinetti di erogazione e miscelazione
−
I rubinetti singoli e miscelatori devono rispondere alla UNI EN 200;
−
i regolatori di getto devono rispondere alla UNI EN 246;
−
i rubinetti a chiusura automatica devono rispondere alla UNI EN 816;
−
i miscelatori meccanici devono rispondere alla UNI EN 817;
−
i miscelatori termostatici devono rispondere alla UNI EN 1111;
−
i dispositivi uscita doccia devono rispondere alla UNI EN 1112;
−
i flessibili doccia devono rispondere alla UNI EN 1113;
−
i miscelatori meccanici a bassa pressione devono rispondere alla UNI EN 1286;
−
i miscelatori termostatici a bassa pressione devono rispondere alla UNI EN 1287;
−
i rubinetteria sanitaria elettronica devono rispondere alla UNI EN 15091;
−
le doccette per rubinetteria da lavello devono rispondere alla UNI EN 11148;
e comunque i criteri di scelta sono:
.
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prodotto
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−
inalterabilità nelle condizioni d’uso previste
−
tenuta all’acqua nel tempo
−
conformazione dei getti tale da non provocare spruzzi all’esterno dell’apparecchio per
effetto dell’impatto sulla superficie di raccolta
−
proporzionalità fra apertura e portata erogata
−
minima perdita di carico alla massima erogazione
−
silenziosità ed assenza di vibrazione in tutte le posizioni di funzionamento
−
facile smontabilità e sostituzione di pezzi possibilmente con attrezzi elementari
−
continuità nella variazione di temperatura fra la posizione di freddo e quella di caldo e
viceversa (per i rubinetti miscelatori)
−
le superfici esterne non devono presentare spigoli taglienti
Scarichi (manuali ed a comando meccanico)
Le caratteristiche degli scarichi sono indicate nella UNI EN 274, e comunque i criteri di scelta
−
inalterabilità
−
tenuta fra otturatore e piletta
−
facile e sicura regolabilità per il ripristino della tenuta stessa (scarichi a comando
meccanico).
Sifoni
Le caratteristiche dei sifoni sono quelle indicate nella progetto UNI EN 274, e comunque i
criteri di scelta sono:
−
autopulibilità
−
superficie interna esente da scabrosità che favoriscano depositi
−
altezza minima del battente che realizza la tenuta ai gas di 50 mm
−
facile accessibilità e smontabilità
−
Tubi di raccordo rigidi e flessibili (per il collegamento tra tubi di adduzione e rubinetteria)
−
I tubi metallici flessibili devono rispondere alla UNI 9028 ed i criteri di scelta sono:
−
inalterabilità nelle condizioni d’uso previste
−
indeformabilità in senso radiale alle sollecitazioni interne ed esterne dovute all’uso
−
superficie interna esente da scabrosità che favoriscano depositi
−
pressione di prova uguale a quella dei rubinetti collegati.
.
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sono:
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Cassette per l’acqua di pulizia
Per le valvole per cassette e orinatoi a chiusura automatica PN 10 e per le valvole di
ingresso per cassette con troppo pieno interno devono essere presi in considerazione
rispettivamente i prescritti della UNI EN 12541 e UNI EN 14124.
In ogni caso i criteri di scelta sono:
−
troppo pieno di sezione tale da impedire in ogni circostanza la fuoriuscita di acqua dalla
cassetta
−
rubinetto a galleggiante che regola l’afflusso dell’acqua, realizzato in modo che, dopo
l’azione di pulizia, l’acqua fluisca ancora nell’apparecchio sino a ripristinare nel sifone del
vaso il battente d’acqua che realizza la tenuta ai gas
−
costruzione tale da impedire ogni possibile contaminazione della rete di distribuzione
dell’acqua a monte per effetto di rigurgito
−
contenimento del livello di rumore prodotto durante il funzionamento nei limiti fissati.
Gli apparecchi sanitari devono essere posizionati come indicato sui disegni di progetto. I
supporti devono essere tali da assicurare nel tempo la stabilità e la sicurezza di funzionamento e
devono impedire la trasmissione di rumori e vibrazioni come indicato nella UNI 9182.
Gli apparecchi sanitari ad uso dei disabili devono essere montati ed accessoriati secondo i
La posizione delle bocche di erogazione dell’acqua in ogni apparecchio utilizzatore deve
essere tale da impedire in ogni possibile circostanza la contaminazione della distribuzione dalla
quale l’acqua è derivata.
La posizione delle prese di corrente e degli apparecchi utilizzatori rispetto agli apparecchi
sanitari deve esser tale da impedire ogni pericolo di folgorazione elettrica.
Tutti gli apparecchi metallici devono essere provvisti di bullone per il collegamento del
conduttore di protezione connesso alla rete di messa a terra.
In ogni caso devono essere rispettati il progetto UNI EDL 059 e la norma CEI 64-8
Le congiunzioni dei tubi di collegamento delle reti di adduzione e scarico con l’apparecchio
sanitario dovranno eseguirsi in modo da non dar luogo ad alcuna perdita nonché di permettere
l’introduzione di tubi di adduzione mediante l’introduzione di due rubinetti d’intercettazione
completi di filtri.
.
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prescritti dei D.M. 236/89 e D.P.R. 503/96.
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1.2.10 POZZETTI D’ISPEZIONE INTERCALATI LUNGO LA TUBAZIONE COLLETTRICE
Descrizione:
Dovranno essere inseriti sull’asse della canalizzazione.
Per la rete acque nere i pozzetti dovranno essere intercalati a distanza fra loro di 20 ÷ 25 m,
mentre per la rete acque bianche a distanza fra loro di 40 ÷ 50 m.
Dovranno essere intonacati a cemento e il fondo dovrà essere eseguito con gettata di
calcestruzzo. Lo spessore minimo del fondo varierà secondo le circostanze, da 10 a 20 cm.
Per l’accesso al fondo del pozzo, nel caso di notevoli profondità dovranno essere murati gradini
consistenti in tondini di ferro del diametro di 3 cm di larghezza da 40 a 50 cm con un intervallo tra
gradino e gradino di 30 cm.
Se il profilo della condotta ha pendenza assai forte, i pozzi d’ispezione verranno costruiti in modo
da introdurre una caduta, necessaria per superare il dislivello. In questo caso almeno il fondo del
pozzetto e la parete di fronte al getto d’acqua devono esser rivestiti con lastre di gres dello
spessore di 6 ÷ 8 cm, per evitare fenomeni di erosione.
1.2.11 TARGHETTE INDICATRICI E COLORAZIONE DISTINTIVE PER LE TUBAZIONI
di targhette indicatrici che consentiranno la corretta individuazione dei circuiti e dei componenti.
Inoltre dovranno essere accuratamente indicate le posizioni che dovranno assumere le valvole,
gli interruttori, i selettori, ecc., per un perfetto funzionamento dell'impianto.
Tali targhette dovranno consentire una chiara interpretazione del funzionamento e guidare le
manovre di gestione anche di personale non esperto.
Le varie indicazioni dovranno essere concordate dalla D.A. con la Direzione Lavori del
Committente.
Dovrà essere inoltre presentata alla D.L. una campionatura delle targhette e del sistema di
fissaggio che si intende adottare sulle tubazioni, coibentate e non, sulle apparecchiature e
componentistica varia.
In linea generale le targhette dovranno essere in lamiera di alluminio anodizzato con scritta
puntografata ad incisione.
E' da escludere il fissaggio con autoadesivi e per incollaggio in genere.
Tutte le tubazioni nei locali tecnici o comunque in vista, dovranno essere contraddistinte da
colorazione convenzionale tramite apposizione di fascia anulare autoadesiva di altezza mm 50
almeno ogni 6 m di lunghezza di tubazione.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
In tutti i locali tecnici nei quali sono installate apparecchiature dovrà essere prevista l'installazione
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Per le tubazioni in vista non coibentate le fasce di colore distintivo dovranno essere apposte
mediante verniciatura.
Per individuare la direzione di flusso dei fluidi dovranno essere applicate (in corrispondenza delle
fasce distintive) delle frecce direzionali in materiale autoadesivo.
Per le tubazioni in vista non coibentate le frecce di flusso dovranno essere verniciate con l'uso di
apposita mascherina.
1.3
IMPIANTO ANTINCENDIO
1.3.1 TUBAZIONI PER IDRANTI
Descrizioni per la fornitura:
Le tubazioni della rete idranti devono essere costruiti, collaudati ed installati in conformità alla
legislazione vigente ed a quanto di seguito precisato.
La pressione nominale non deve essere inferiore a 1,2 MPa.
Tubazioni per installazione fuori terra in acciaio
Le tubazioni in acciaio devono avere spessori minimi conformi alla UNI 8863 serie leggera, se
poste in opera con giunzioni saldate o che non richiedono asportazione di materiale, oppure alla
UNI8863 serie media, se poste in opera con giunzioni filettate; possono essere usate anche
tubazioni conformi alla filettate oppure alla UNI 6363 serie B, purché con giunzioni che non
richiedono asportazione di materiale.
I raccordi, le giunzioni, ed i pezzi speciali relativi devono essere di acciaio o ghisa conformi alla
UNI 804, UNI 805, UNI 807, UNI 808, UNI 810, UNI 811, UNI 7421 e alla UNI 8478 con
guarnizioni secondo UNI 813 e chiavi di manovra secondo UNI 814 ed aventi pressione nominale
almeno pari a quella della tubazione utilizzata.
Le legature devono essere conformi alla UNI 7422.
Installazione
Le tubazioni devono essere installate tenendo conto dell’affidabilità richiesta all’impianto anche in
caso di manutenzione. Allo scopo, per impianti con numero di idranti/naspi superiore a quattro, lo
schema distributivo e le valvole di intercettazione devono essere disposti in modo da limitare il
numero di apparecchi messi simultaneamente in disservizio.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Generalità
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Le tubazioni fuori terra devono essere ancorate a mezzo di sostegni conformi a quanto indicato
più avanti.
Tutte le tubature devono essere svuotabili senza dover smontare componenti significativi
dell’impianto.
L’installazione di tappi di drenaggio nei punti più bassi dell’impianto può essere considerato
sufficiente.
Nei luoghi con pericolo di gelo, le tubazioni devono sempre essere installate in ambienti riscaldati
o comunque tali che la temperatura non scenda mai al di sotto di 4°C.
Qualora tratti di tubazione dovessero necessariamente attraversare zone a rischio di gelo,
devono essere previste e adottate le necessarie protezioni, tenendo conto delle particolari
condizioni climatiche.
Nelle zone sismiche definite secondo la legislazione vigente in materia, la rete di tubazioni deve
essere realizzata in modo da evitare rotture per effetto dei movimenti tellurici.
Devono essere prevenuti eccessivi spostamenti od oscillazioni dei tubi mediante appositi
sostegni ed ancoraggi: i movimenti inevitabili devono tuttavia essere consentiti senza pregiudizio
della integrità e funzionalità dell’impianto.
Negli attraversamenti di fondazioni, pareti, solai, ecc. devono essere lasciati attorno ai tubi giochi
idoneo, opportunamente trattenuto.
Le tubazioni fuori terra devono essere installate a vista o in spazi nascosti, purché accessibili per
eventuali interventi di manutenzione ,e non devono attraversare locali e/o aree, che presentano
significativo rischio di incendio, non protette dalla rete idranti; nel caso di attraversamento di detti
locali la rete deve essere adeguatamente protetta.
È consentita l’installazione incassata delle sole diramazioni, intese come tratti di tubazioni
orizzontali di breve sviluppo, destinate ad alimentare un numero limitato di idranti (fino a 2).
Nell’attraversamento di strutture verticali ed orizzontali, quali pareti e solai, devono essere
previste le necessarie precauzioni atte ad evitare la deformazione delle tubazioni o il
danneggiamento degli elementi costruttivi derivanti da dilatazioni o da cedimenti strutturali.
Negli attraversamenti di compartimentazioni deve essere mantenuta la caratteristica di
resistenza al fuoco del compartimento attraversato.
Le tubazioni interrate devono essere installate tenendo conto della necessità di proteggerle dal
gelo e da possibili danni meccanici; in genere la profondità di posa non deve essere minore di
0,8 m dalla generatrice superiore della tubazione.
Laddove ciò non fosse possibile, occorrerà adottare protezioni meccaniche dal gelo
appositamente studiate (coibentazioni e cavi scaldanti).
.
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adeguati, che devono essere successivamente sigillati con lana minerale od altro materiale
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Per le tubazioni in acciaio deve avere posta particolare cura nei riguardi delle tubazioni contro la
corrosione anche di origine elettrochimica.
Sono ammesse tubazioni in materiale plastico le cui caratteristiche di resistenza meccanica ed
alla corrosione siano tali da assicurare l’affidabilità dell’impianto.
Sostegni delle tubazioni
Caratteristiche
Il materiale ed il sistema di posa dei sostegni delle tubazioni devono essere tali da assicurare la
stabilità dell’impianto nelle più severe condizioni di esercizio ragionevolmente prevedibili.
In particolare:
i sostegni devono essere in grado di assorbire gli sforzi assiali e trasversali in fase di erogazione;
il materiale utilizzato per qualunque componente del sostegno deve essere non combustibile;
i collari devono essere chiusi attorno ai tubi;
non sono ammessi sostegni aperti (come ganci a uncino e simili);
non sono ammessi sostegni ancorati tramite graffe elastiche;
i sostegni non devono essere saldati direttamente alle tubazioni né avvitati ai relativi raccordi
Ciascun tronco di tubazione deve essere supportato da un sostegno, ad eccezione dei tratti di
lunghezza minore de 0,6 m, dei montanti e delle discese di lunghezza minore di 1 m per i quali
non sono richiesti sostegni specifici.
Il posizionamento dei supporti deve garantire la stabilità del sistema. In generale la distanza fra
due sostegni non deve essere maggiore di 4 m, per tubazioni di dimensioni minori o uguali a DN
65, e di 6 m per quelle di diametro maggiore.
Dimensionamento
La sezione trasversale netta di ciascun sostegno di acciaio, oppure il diametro minimo se
costituito da barra filettata, non deve essere minore dei valori indicati nel prospetto seguente:
Dimensione minima dei sostegni
DN
1)
Minima sezione
Spessore minimo
Dimensioni barre
netta [mm²]
[mm]
filettate [mm]
Fino a 50
15
2,5
M8
Fino a 100
25
2,5
M 10
Fino a 150
35
2,5
M 12
.
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Posizionamento
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Fino a 200
65
2,5
M 16
Fino a 250
75
2,5
M 20
1)
Per sostegni a collare: 1,5 mm
Se il sostegno è formato da più componenti, la sezione trasversale di tutti i componenti non deve
essere minore del 150% di quella minima sopra specificata.
Nella valutazione della sezione trasversale netta di un sostegno non si tiene conto dei fori per
bulloni, chiodi e simili.
Verniciatura
Tutte le tubazioni in ferro nero, le carpenterie e gli staffaggi in materiale metallico non zincato,
dovranno essere verniciati con due mani di antiruggine, di cui la prima di colore rosso, la
seconda di colore grigio. Gli staffaggi e le tubazioni non coibentate saranno verniciate con due
mani di vernice di finitura.
La verniciatura antiruggine delle tubazioni dovrà essere eseguita secondo le seguenti modalità:
−
spazzolatura per asportazione
−
asportazione a pié d’opera dell’eventuale strato di ruggine formatosi durante la
dovranno presentare in ottimo stato
−
esecuzione della prima mano di antiruggine rossa accuratamente stesa su tutta la
superficie del tubo
−
asportazione della vernice con bruciatura ed energica spazzolatura nei punti di giunzione
da saldare
Dopo la posa in opera delle tubazioni:
−
ripristino della prima mano di vernice sui tratti interessati dalle saldature
−
esecuzione della seconda mano di antiruggine grigia
Lavaggio della rete idrica
Dopo il montaggio delle tubazioni tutta la rete di condutture dovrà essere scrupolosamente
lavata.
Posa in controsoffitto
Prima del montaggio dei controsoffiti tutte le tubazioni ed eventuali accessori dovranno essere
stati montati e provati secondo le modalità previste.
Prove idrauliche
.
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permanenza più o meno lunga in cantiere, premettendo che all’arrivo in loco i tubi si
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Ultimata la stesura della rete di distribuzione dovrà essere eseguita una prova idraulica
dell’impianto ad una pressione di 15 bar. La prova verrà considerata positiva se l’impianto,
mantenuto alla pressione stabilita per 12 ore consecutive, non subirà diminuzioni di pressione.
1.3.2 VALVOLAME IMPIANTO ANTINCENDIO
Generalità
Le valvole di intercettazione dovranno essere conformi alla norma UNI 6884-71 , e se a
saracinesca dovranno essere conformi alla norma UNI 7125. Nelle tubazioni di diametro
maggiore di 100 mm non sono ammesse valvole con azionamento a leva (a 90°) prive di
riduttore.
Per i diametri superiori a DN 40 dovranno essere provviste di flange di accoppiamento conformi
alle norme UNI 2236-67.
Quando installate su reti interrate o poco accessibili, dovranno essere collocate in appositi
pozzetti di ispezione costruiti a regola d'arte per la protezione termica delle valvole, dotate di
dimensioni sufficienti per l'agevole manutenzione degli apparecchi.
Le valvole d’intercettazione devono essere del tipo indicante la posizione di apertura/; son
sfera.
Tutte le valvole di intercettazione devono riportare chiaramente l’indicazione della funzione e
dell’area controllata dalla valvola stessa e devono essere bloccate mediante apposito sigillo nella
posizione di normale funzionamento, oppure controllate mediante dispositivi di controllo a
distanza.
Saracinesche di intercettazione
−
corpo in ghisa
−
premistoppa di ghisa
−
asta di ottone trafilato ad alta resistenza
−
anelli di tenuta sul cuneo e sul corpo di ottone
−
madrevite di bronzo
−
flange dimensionate e forate secondo Norme UNI
−
pressione di esercizio 16 bar fino a 120°
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
ammesse valvole a stelo uscente di tipo a saracinesca o a globo, valvole a farfalla, valvole a
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1.3.3 IDRANTI A PARETE O A MURO
Gli idranti a parete devono essere conformi alla UNI EN 671-2 e saranno costituiti da valvole
provviste di attacchi con filettatura unificata.
L'idrante a parete comprende:
−
cassetta in acciaio verniciata 56 x 36 x profondità 14 cm, con chiavetta e vetro
−
rubinetto idrante di ottone 1½ x UNI 45
−
tubo flessibile in nylon UNI 45, nelle lunghezze previste dal progetto
−
bocchello di ottone UNI 45, con legature in filo di acciaio plastificato rivestite con
manicotti in gomma
−
lancia in ottone UNI 45
N.B.: La cassetta di contenimento, secondo quanto indicato dal progetto potrebbe essere nelle
versioni da incasso o esterna. La lancia in ottone sarà del tipo a triplice effetto (aperto nebulizzato - chiuso)
1.3.4 LANCE E MANICHETTE CON ATTACCHI UNI 45 – UNI 70
caratteristiche sottoelencate.
Dimensioni:
Le dimensioni devono essere quelle riportate nella tabella sottostante:
Attacco UNI 811
Diametro
attacco
45
70
M56 X 4
Diametro bocchello per Lancia
Tipo A con
Tipo B con
bocchello saldato
bocchello
intercambiale
10
10
12
12
M85 X 6
16
16
20
20
Tipo C con
bocchello
doppio
10 - 12
16 - 20
Sulle Lance devono esserci le seguenti indicazioni:
−
denominazione Lancia
−
riferimento della Norma UNI 8478
−
tipo di Lancia
−
diametro nominale dell’attacco A UNI 811
.
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Le lance di erogazione devono essere conformi alla UNI 8478 e in particolare devono avere le
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−
per le Lance tipo A e B deve esserci indicato il diametro del Bocchello.
Materiali
Per i raccordi deve essere utilizzata la lega G - Cu Zn 38 AL 1 Fe 1 Mn 1
UNI 6138 e per il corpo possono essere utilizzati o rame o bronzo oppure ottone.
Caratteristiche idrauliche
Le Lance devono essere in grado di fornire le portate di cui alla tabella sottostante in relazione
Portata [l/min]
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
10
93
115
130
150
160
175
185
200
210
220
230
Pressione [bar]
Diametro dell’ugello [mm]
12
16
135
240
165
295
190
340
215
380
235
415
250
450
270
480
285
510
300
535
315
560
330
585
20
375
460
530
590
650
700
750
795
835
875
915
Le Lance possono essere dotate di valvole a triplice effetto (a getto pieno, frazionato, chiuso).
Le Lance devono essere collegate alla valvola d’intercettazione tramite tubazione flessibile
conforme alla UNI 9488.
1.3.5 CARTELLI ANTINCENDIO
Segnali che indichino:
−
la posizione dei mezzi di estinzione quali estintori, idranti, attacchi motopompa VVF,
valvole di manovra
−
tubazioni e apparecchiature che devono essere protetti da urti
−
percorsi di fuga
−
apparecchiature di soccorso
−
e quant'altro indicato per il buon funzionamento dell'impianto di estinzione e per la
sicurezza delle persone
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
alla pressione di alimentazione e al diametro dell’ugello.
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Dovranno essere posati nelle posizioni idonee alla più rapida e istintiva comprensione sia da
parte del pubblico che del personale di servizio e dovranno corrispondere ai segnali secondo la
normativa del D. Lgs 493 del 14/08/1996 – UNI 7543.
I cartelli dovranno essere su supporto autoadesivo o su supporto in alluminio spessore 0,7 con 4
fori agli angoli.
1.3.6 ESTINTORE PORTABILE A POLVERE
L’estintore a polvere deve essere del tipo omologato dal Ministero dell’Interno D.M. 20-12-82 e
marcato CE secondo il decreto legislativo 25-02-00 n. 93 in attuazione della direttiva 97-23-CE in
materia di attrezzature in pressione.
L’estintore deve essere facilmente portato e utilizzato a mano e pronto per l’uso .La durata del
Massimo volume
Durata minima di
dell’agente estingente
funzionamento
kg.
s
X3
6
3x6
9
6 x 10
12
10 < x
15
L’estintore deve essere efficace per fuochi di tipo A, B, e C.
Gli estintori devono avere i sottoelencati dispositivi:
−
dispositivo per verifica tenuta
−
dispositivo di intercettazione ed autochiusura che consenta l’interruzione temporanea
della scarica
−
l’azionamento deve essere effettuato senza manovra di capovolgimento
Gli organi di funzionamento devono essere situati o per la totalità sulla parte superiore
dell’estintore, o in parte su questo e in parte sull’estremità del tubo o della Lancia.
Gli estintori in cui l’agente estinguente ha una massa maggiore di 3 kg. devono essere muniti di
tubo e di una Lancia.
L’insieme del tubo e della Lancia deve avere una lunghezza complessiva uguale almeno all’80%
dell’altezza fuori tutto dell’estintore, con un minimo di 400 mm.
I tipi di estinguenti utilizzati devono essere conformi alla regolamentazione in vigore sui prodotti
inquinanti e gli agenti propellenti devono essere non infiammabile.
.
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funzionamento deve essere secondo il prospetto sottoriportato.
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Requisiti dei componenti
Ad eccezione dei dispositivi di sicurezza, l’estintore non deve comprendere alcun componente
che deve essere smontato o montato al momento dell’utilizzazione.
Dispositivi di azionamento e interruzione della scarica
Per azionare l’estintore non deve essere necessaria la ripetizione di qualunque movimento del
meccanismo di comando. La forza necessaria per azionare i dispositivi di comando non deve
essere maggiore dei valori specificati nella tabella sottoriportata:
Tipo di azionamento
Forza di manovra massima
N
Con un dito
100
Con l’intera mano
200
Dispositivi di sicurezza
I dispositivi di comando devono essere dotati di un dispositivo di sicurezza per evitare ogni
azionamento accidentale dell’estintore. Lo sblocco del dispositivo di sicurezza deve
compresa fra 20 e 100 N e non deve in alcun caso ostacolare il funzionamento
dell’apparecchio.
Deve essere possibile accorgersi se l’estintore sia stato utilizzato in precedenza; a tale
scopo il dispositivo di sicurezza deve essere sigillato.
Questo dispositivo deve essere costruito in modo tale che qualunque azione manuale
volontaria (entro i limiti dei valori indicati) per provocare la scarica senza aver prima
sbloccato il dispositivo di sicurezza ne deformi o rompa parti del meccanismo in modo tale
da impedire la corretta scarica dell’estintore.
Tubazioni
Le tubazioni ed i relativi raccordi devono essere adatti all’uso in sicurezza per l’intero campo
di temperature. La loro pressione di scoppio deve essere maggiore o uguale a tre volte la
pressione sviluppata all’interno dell’estintore alla temperatura di +60 °C
Dispositivo di intercettazione
Gli estintori devono essere muniti di un dispositivo d’intercettazione, che permetta di
interrompere in qualsiasi momento la scarica dell’agente estinguente.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
comportare una manovra distinta da quella di azionamento, deve richiedere una forza
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Il dispositivo di intercettazione deve avere sufficiente tenuta dopo una interruzione della
scarica.
Indicatori di pressione
La scala dell’indicatore di pressione deve avere:
−
un punto di riferimento “zero” (se esiste un nottolino di arresto, questo deve trovarsi al di
qua di tale punto “zero”)
−
una zona colorata in verde (“zona utile”) corrispondente alle pressioni comprese tra P (20 °C) e P (+60 °C) (pressione sviluppata rispettivamente alla temperatura di –20 °C e
+60 °C), o P (+5 °C) e P (+60 °C)
Il resto della scala è di colore rosso.
La lunghezza totale di sviluppo della scala deve essere uguale a una volta e mezzo quella
compresa fra il punto “zero” e P (+60 °C).
La tolleranza su punto “zero” e su limiti della “zona utile” è 6% di P (+60 °C).
Supporti
Insieme all’estintore viene fornito un apposito supporto, esso deve soddisfare i seguenti
requisiti:
−
il distacco dell’estintore dal suo sostegno deve essere facile; modalità del distacco deve
−
se non è sorretto rigidamente dal supporto, l’estintore non deve cadere sotto una spinta
laterale tale da provocarne un’inclinazione fino a 45°
−
il supporto, fissato a parete conformemente alle istruzioni fornite dal costruttore, deve
poter sopportare, senza deformazione permanente, un carico almeno uguale a due volte
la massa totale dell’estintore.
Iscrizioni
Le iscrizioni apposte sull’esterno dell’estintore devono essere quella indicate al punto 6.2
della UNI EN 3/5.
Fuochi minimi esigibili
La quantità massima di estinguente ammessa per lo spegnimento dei focolari tipo A e B è
indicate nella tabella sottoriportata:
Per focolari di tipo A
Focolare
Polvere A-B-C
Tipo
Kg
3A
1
.
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essere facilmente comprensibile
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5A
2
8A
4
13A
6
21A
9
34A
12
Per focolari di tipo B
Focolare
Polvere
Tipo
Durata minima
Designazione
di scarica
kg
13 B
6
1
21 B
6
2
34 B
6
3
55 B
9
4
89 B
9
6
(113 B)
12
9
144 B
15
12
1.3.7 IMPIANTO DI PRESSURIZZAZIONE FILTRI A PROVA DI FUMO
Sistema di pressurizzazione filtri a prova di fumo conforme al D.M. 30/11/83 composto da:
−
gruppo di controllo e di comando da installare all'esterno del filtro composto da
pannello frontale completo di selettore ON/OFF
led luminosi per la segnalazione dello stato dell'impianto
selettore Manuale/automatico
scheda predisposta per l'attivazione della ventola conseguente al consenso
proveniente dall'impianto di rivelazione fumi
−
alimentatore
accumulatore tampone
sistema di pressurizzazione da collocarsi all'interno del filtro composto da:
gruppo aspirante
accumulatori al piombo di tipo stagno dimensionati per garantire un autonomia
superiore ai 120 min anche in mancanza di corrente
scheda per segnalazione inefficienza accumulatore
.
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s
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−
morsettiere di connessione per collegamenti remoti
canali di aspirazione circolari REI 120
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificato attestante la conformità a quanto previsto dal D.M. 30/11/83, dichiarazione di
provenienza. Certificazione attestante la resistenza al fuoco REI 120 dei canali di aspirazione.
2.
IMPIANTI ELETTRICI
2.1
QUADRI DI DISTRIBUZIONE PRIMARIA
Descrizione:
Quadro di distribuzione primaria realizzato con montanti in profilati di acciaio e pannelli di
chiusura in lamiera ribordata di spessore non inferiore a 10/10.
Il quadro sarà chiuso su ogni lato con pannelli asportabili a mezzo di viti. Le porte anteriori
saranno corredate di chiusura a chiave, il rivestimento frontale sarà costituito da cristallo di tipo
temprato.
Anche se prevista la possibilità di ispezione dal retro del quadro, tutti i componenti elettrici
saranno facilmente accessibili dal fronte mediante pannelli avvitati o incernierati.
Sul pannello anteriore saranno previste feritoie per consentire il passaggio degli organi di
comando.
Tutte le apparecchiature saranno fissate su guide o su pannelli fissati su specifiche traverse di
sostegno.
Gli strumenti e lampade di segnalazione saranno montate sui pannelli frontali.
Sul pannello frontale ogni apparecchiatura sarà contrassegnata da targhette indicatrici che ne
identificano il servizio.
Tutte le parti metalliche del quadro saranno collegate a terra (in conformità a quanto prescritto
dalla citata norma CEI 17.13/1).
Per quanto riguarda la struttura verrà utilizzata viteria antiossidante con rondelle auto graffianti al
momento dell'assemblaggio, per le piastre frontali sarà necessario assicurarsi che i sistemi di
fissaggio comportino una adeguata asportazione del rivestimento isolante.
Per garantire un’efficace resistenza alla corrosione, la struttura e i pannelli saranno
opportunamente trattati e verniciati.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Le colonne del quadro saranno complete di golfari di sollevamento a scomparsa.
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Il trattamento di fondo prevederà il lavaggio, il decapaggio, la fosfatizzazione e l’elettrozincatura
delle lamiere.
Le lamiere trattate saranno verniciate con polvere termoindurente a base di resine epossidiche
mescolate con resine poliesteri colore a finire RAL1019 liscio e semi lucido con spessore minimo
di 70 micron.
Collegamenti di potenza
Le sbarre e i conduttori saranno dimensionati per sopportare le sollecitazioni termiche e
dinamiche corrispondenti ai valori della corrente nominale e per i valori delle correnti di corto
circuito richiesti.
Le sbarre orizzontali saranno in rame elettrolitico di sezione rettangolare forate su tutta la
lunghezza; saranno fissate alla struttura tramite supporti isolati a pettine in grado di ricevere un
massimo di 4 sbarre per fase e saranno disposte in modo da permettere eventuali modifiche
future.
Le sbarre verticali, anch'esse in rame elettrolitico, fino a 1600A saranno a profilo continuo con un
numero massimo di 1 sbarra per fase predisposte per l'utilizzo di appositi accessori per il
collegamento e fissate alla struttura tramite supporti isolati.
Oltre 1600A si seguiranno le stesse prescrizioni riguardanti le sbarre orizzontali.
standard forniti dalla casa costruttrice.
Le sbarre principali saranno predisposte per essere suddivise, in sezioni pari agli elementi di
scomposizione del quadro, e consentiranno ampliamenti su entrambi i lati.
Nel caso di installazione di sbarre di piatto, queste ultime saranno declassate del 20% rispetto
alla loro portata nominale.
Derivazioni
Per correnti fino a 100A gli interruttori saranno alimentati direttamente dalle sbarre principali
mediante cavo dimensionato in base alla corrente nominale dell'interruttore stesso.
Da 160 a 630A saranno utilizzati collegamenti prefabbricati ,forniti dalla casa costruttrice,
dimensionati in base all'energia specifica limitata dall'interruttore alimentato.
Tutti i cavi di potenza, superiori a 50 mmq, entranti o uscenti dal quadro non avranno
interposizione di morsettiere; si attesteranno direttamente ai morsetti degli interruttori che
saranno provvisti di appositi coprimorsetti. L’ammaraggio dei cavi avverrà su specifici accessori
di fissaggio
Le sbarre saranno identificate con opportuni contrassegni autoadesivi a seconda della fase di
appartenenza così come le corde saranno equipaggiate con anellini terminali colorati.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
I collegamenti tra sistemi sbarre orizzontali e verticali saranno realizzati mediante connettori
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pag. 154
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Tutti i conduttori sia ausiliari si attesteranno a delle morsettiere componibili su guida, con
diaframmi dove necessario, che saranno adatte, salvo diversa prescrizione, ad una sezione di
cavo non inferiore a 6 mmq.
Dispositivi di manovra e protezione
Sarà garantita una facile individuazione delle manovre da compiere, che saranno pertanto
concentrate sul fronte dello scomparto.
All'interno sarà possibile una agevole ispezionabilità ed una facile manutenzione.
Le distanze i dispositivi e le eventuali separazioni metalliche impediranno che interruzioni di
elevate correnti di corto circuito o avarie notevoli possano interessare l'equipaggiamento elettrico
montato in vani adiacenti.
Saranno in ogni caso, garantite le distanze che realizzano i perimetri di sicurezza imposti dalla
casa costruttrice.
Tutti i componenti elettrici ed elettronici saranno contraddistinti da targhette di identificazione
conformi a quanto indicato dagli schemi.
Salvo diversa indicazione del progettista e/o richiesta nella specifica di progetto, sarà previsto,
uno spazio pari al 20 % dell'ingombro totale che consenta eventuali ampliamenti senza
intervenire sulla struttura di base ed i relativi circuiti di potenza.
Sarà in barra di rame dimensionata per sopportare le sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche
dovute alle correnti di guasto.
Per un calcolo preciso della sezione adatta è necessario fare riferimento al paragrafo 7.4.3.1.7
della già citata norma CEI 17-13/1.
Collegamenti ausiliari
Saranno in conduttore flessibile con isolamento pari a 3KV con le seguenti sezioni minime:
-
4 mmq per i T.A., 2,5 mmq per i circuiti di comando,
-
1,5 mmq per i circuiti di segnalazione e T.V.
Ogni conduttore sarà completo di anellino numerato corrispondente al numero sulla morsettiera
e sullo schema funzionale.
Saranno identificati i conduttori per i diversi servizi (ausiliari in alternata - corrente continua circuiti di allarme - circuiti di comando - circuiti di segnalazione) impiegando conduttori con
guaine colorate differenziate oppure ponendo alle estremità anellini colorati.
Potranno essere consentiti due conduttori sotto lo stesso morsetto solamente sul lato interno del
quadro.
I morsetti saranno del tipo a vite per cui la pressione di serraggio sia ottenuta tramite una lamella
e non direttamente dalla vite.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Conduttore di protezione
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I conduttori saranno riuniti a fasci entro canaline o sistemi analoghi con coperchio a scatto.
Tali sistemi consentiranno un inserimento di conduttori aggiuntivi in volume pari al 25% di quelli
installati.
Non è ammesso il fissaggio con adesivi.
Accessori di cablaggio
Si dovranno utilizzare dove possibile accessori di cablaggio della casa costruttrice.
La circolazione dei cavi di potenza e/o ausiliari dovrà avvenire all'interno di apposite canaline o
sistemi analoghi con coperchio a scatto.
L'accesso alle condutture sarà possibile anche dal fronte del quadro mediante l'asportazione
delle lamiere di copertura delle apparecchiature.
Collegamenti alle linee esterne
Se una linea è in Condotto Elettrificato o contenuta in canalina saranno previste delle piastre
metalliche in due pezzi asportabili per evitare l'ingresso di corpi estranei.
In caso di cassette metalliche da parete con linee passanti dalla parte superiore o inferiore
saranno previste specifiche piastre passacavi in materiale isolante.
In ogni caso le linee si attesteranno alla morsettiera in modo adeguato per rendere agevole
qualsiasi intervento di manutenzione.
necessario a dei specifici profilati di fissaggio.
Nel caso in cui le linee di uscita siano costituite da cavi di grossa sezione o da più cavi in
parallelo, è sconsigliabile il collegamento diretto sui contatti degli interruttori in modo da evitare
eventuali sollecitazioni meccaniche.
Per i collegamenti degli apparecchi all’interno della canalina laterale saranno utilizzati appositi
accessori, prefabbricati della casa costruttrice.
Strumenti di misura
Potranno essere del tipo elettromagnetico analogico da incasso 72 x 72 mm, digitale a profilo
modulare serie Multi 9 oppure del tipo Multimetri da incasso 96 x 96 mm con o senza porta di
comunicazione.
Dati tecnici:
− Tensione nominale
690
V
−
Tensione esercizio
400
V
−
Numero delle fasi
3F + N
−
Livello nominale di isolamento tensione di prova a frequenza industriale
−
per un minuto a secco verso terra e tra le fasi
2,5
kV
.
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Le morsettiere non sosterrà il peso dei cavi ma gli stessi dovranno essere ancorati ove
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pag. 156
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−
Frequenza nominale
50/60
Hz
−
Corrente nominale sbarre principali
fino a 3200 A
−
Corrente nominale sbarre di derivazione
fino a 3200 A
−
Corrente di c.to circuito simmetrico
fino a 80
−
Durata nominale del corto circuito
−
Grado di protezione sul fronte
fino a IP 54
−
Grado di protezione a porta aperta
IP 20
−
Accessibilità quadro
Fronte o Retro
−
Forma di segregazione
max 3.
kA
1"
Il quadro sarà composto da unità modulari aventi dimensioni di ingombro massime:
−
Larghezza :
fino a 1100 mm
−
Profondità :
fino a 1050 mm
−
Altezza
fino a 2025 mm
Si dovrà inoltre tenere conto delle seguenti distanze minime di rispetto:
−
Anteriormente :
800 mm
−
Posteriormente :
500 mm
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e 93/68
Certificazine delle prove di collaudo eseguite secondo le modalità della norma CEI 17.13.1.
Certificati delle prove di tipo, previste dalla norma CEI 17.13.1 effettuate dalla casa costruttrice
su prototipi del quadro
Normativa di riferimento:
CEI EN 60694
Classificazione CEI 17-21
IEC Norma 60694
CEI EN 60298
Classificazione CEI 17-6
IEC Norma 60298
Interruttori:
CEI Norma 17-1
IEC Norma 60056
Interruttore - manovra - sezionatore (IMS):
CEI EN 60265
Classificazione CEI 17-9
.
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Documentazione da consegnare per approvazione:
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IEC Norma 60265
Sezionatori:
CEI EN 60129
Classificazione CEI 17-4
IEC Norma 60129
IMS combinato con fusibili:
CEI EN 60420
Classificazione CEI 17-46
IEC Norma 60420
Trasf. di corrente :
CEI EN 60044-1
Classificazione CEI 38-1
IEC Norma 60044-1
Trasf. di tensione :
CEI EN 60044-2
Classificazione CEI 38-2
IEC Norma 60044-1
Fusibili :
CEI EN 60282-1
Classificazione CEI 32-3
2.2
CENTRALINI E QUADRI DI DISTRIBUZIONE SECONDARIA
Descrizione:
Quadretti per distribuzione secondaria tipo centralino; costruiti utilizzando tecnopolimeri di alta
qualità che garantiscono:
−
Resistenza agli agenti chimici ed atmosferici
−
Buona resistenza meccanica agli urti anche alle basse temperature
−
Resistenza al fuoco e al calore anormale secondo la norma IEC 695-2-1 e CEI 50-11
−
Idoneità a 650°C al glow-wire test
−
Grado di protezione: fino a IP65 secondo la norma CEI EN 60529
Dimensioni da 4 a 144 moduli DIN da scegliere in funzione dello schema elettrico avendo cura di
riservare un 20% di spazio libero sul fronte quadro.
Il grado di protezione deve essere compatibile con le condizioni ambientali del luogo di
installazione.
Costruiti in versione da incasso o da parete.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
IEC Norma 60282-1
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Versione da incasso
Il telaio estraibile consente a questo tipo di centralini di procedere alla muratura della sola scatola
di incasso, provvedendo successivamente alla fase di cablaggio all’esterno del centralino.
L’accesso alle apparecchiature è garantito dall’apertura della porta a 180°.
A seconda delle necessità è possibile montare la porta con apertura verso destra o verso
sinistra.
Versione da parete
Il fissaggio del centralino a parete è realizzato utilizzando 5 punti realizzati sulla scatola di fondo:
il punto di fissaggio centrale è asolato per permettere la messa a piombo del centralino.
La presenza di tappi di chiusura coprivite garantisce il rispetto del doppio isolamento e del grado
di protezione.
La portella di accesso alle apparecchiature modulari può essere dotata di serratura a chiave
Accessori di cablaggio
Per facilitare il cablaggio dei centralini di distribuzione sono disponibili morsettiere complete di
supporto con grado di protezione IP2X per la connessione dei conduttori di terra e di neutro.
690V
−
Tensione esercizio
−
Livello nominale di isolamento tensione di prova a frequenza industriale
per un minuto a secco verso terra e tra le fasi
− Frequenza nominale
max 400V
2kV
50/60Hz
−
Grado di protezione
IP 40 / 65
−
Grado di protezione a portella aperta
IP 20
−
Temperatura ambiente
max +60 °C - min - 5 °C
−
Umidità relativa
45 / 55 % massima
−
Altitudine
< 1000 metri s.l.m.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e 93/68
Certificati di collaudo eseguite secondo le modalità della norma CEI 23-5
Certificati delle prove di tipo eseguite dalla casa costruttrice sui quadri campione
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Dati tecnici:
− Tensione nominale
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Normativa di riferimento:
CEI 23-48
CEI 23-49
CEI EN 60439-1
CEI 64-8
2.3
INTERRUTTORI SCATOLATI
Descrizione:
Gli interruttori scatolati saranno forniti nelle seguenti taglie di corrente normalizzate (100A –
160A – 250A – 400A – 630A).
Essi saranno di categoria A con potere d'interruzione di servizio Ics=100%Icu:
- per tutte le tensioni fino alla taglia 250 A;
- fino a 500 V per i calibri superiori e avranno una tensione nominale di impiego (Ue) di 690V CA
(50/60Hz) ed una tensione nominale di isolamento (Ui) di 750 V CA (50/60 Hz).
Tutti gli apparecchi, saranno adatti alla funzione di sezionamento secondo la Norma IEC 947.2 §
Le versioni disponibili saranno tripolare o tetrapolare in esecuzione fissa, estraibile o sezionabile
su telaio con attacchi anteriori o posteriori; nel caso di esecuzione estraibile o sezionabile su
telaio, saranno dotati di un dispositivo di presgancio che impedisca l'inserimento o l'estrazione ad
apparecchio chiuso.
Potranno inoltre essere montati in posizione verticale, orizzontale o coricata senza riduzione
delle prestazioni oltre ad essere alimentati sia da monte che da valle.
Tutti gli interruttori garantiranno un isolamento in classe II (secondo IEC 664) tra la parte frontale
ed i circuiti interni di potenza.
Il meccanismo di comando degli interruttori scatolati sarà del tipo a chiusura e apertura rapida
con sgancio libero della leva di manovra. Tutti i poli dovranno muoversi simultaneamente in caso
di chiusura, apertura e sgancio.
I contatti di potenza saranno costruiti con tecnologia ROTO-ATTIVA assicurando il sezionamento
del circuito in due punti.
Gli interruttori scatolati saranno azionati da una leva di manovra indicante chiaramente le tre
posizioni ON (1), OFF (O) e TRIPPED (sganciato).
Per assicurare il sezionamento visualizzato secondo la norma IEC 947-2 § 7-27:
.
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7.27 e dovranno riportare sul fronte una targhetta indicativa che ne precisi l’attitudine.
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pag. 160
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−
Il meccanismo sarà concepito in modo che la leva di manovra sarà in posizione (O)
solo se i contatti di potenza sono effettivamente separati;
−
In posizione (O) la leva indicherà la posizione di sezionato dell'interruttore; il
sezionamento sarà ulteriormente garantito da una doppia interruzione dei contatti di
potenza.
Saranno equipaggiati di un pulsante di test "push to trip" sul fronte, per la verifica del corretto
funzionamento del meccanismo di comando e dell'apertura dei poli.
Potranno inoltre ricevere un dispositivo di blocco in posizione di sezionato con possibilità di
montare un numero massimo di tre lucchetti.
Il calibro dello sganciatore, il "push to trip", l'identificazione della partenza, la posizione dei
contatti principali data dall'organo di comando dovranno essere chiaramente visibili e accessibili
dal fronte tramite la piastra frontale o la portella del quadro.
Gli interruttori equipaggiati con relè differenziale, potranno essere realizzati con l'aggiunta di un
Dispositivo Differenziale a corrente Residua (DDR) tipo Vigi-Compact direttamente sulla scatola
di base senza il complemento di sganciatori ausiliari. Questi interruttori differenziali saranno:
−
Conformi alla norma IEC 947-2, appendice B;
−
Immuni agli sganci intempestivi secondo le raccomandazioni IEC 255 e IEC 801-
−
Adatti al funzionamento fino a -25° C secondo VDE0664.
Questi ultimi saranno di classe A secondo IEC755; l'alimentazione sarà trifase, a tensione
propria con un campo di tensioni da 200 a 525 V CA. Dovranno essere in grado di poter
sganciare l'interruttore anche in caso di abbassamento della tensione di alimentazione fino a 50
V CA.
Funzioni di protezione
Gli interruttori scatolati saranno equipaggiati di sganciatori intercambiabili. Da 100 a 250A sarà
possibile scegliere tra una protezione magnetotermica e una elettronica. Per le taglie superiori a
250A lo sganciatore sarà solo elettronico. Lo sganciatore sarà integrato nel volume
dell'apparecchio.
Gli sganciatori elettronici saranno conformi all'allegato F della Norma IEC 947-2 (rilevamento del
valore efficace della corrente di guasto, compatibilità elettromagnetica).
Tutti i componenti elettronici potranno resistere, senza danneggiarsi, fino alla temperatura di
125° C.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
2/3/4/5;
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pag. 161
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Gli sganciatori magnetotermici ed elettronici saranno regolabili; l'accesso alla regolazione sarà
piombabile.
La regolazione delle protezioni sarà eseguita simultaneamente ed automaticamente su tutti i poli.
Le caratteristiche principali degli sganciatori magnetotermici saranno le seguenti:
−
termico regolabile da 80 a 100% della corrente nominale dello sganciatore;
−
magnetico regolabile da 5 a 10 volte la corrente nominale (per In > 200A);
−
la protezione del neutro potrà essere effettuata sia con valore uguale, sia con valore
pari alla meta' della protezione di fase (per In > 80A).
Le caratteristiche principali degli sganciatori elettronici fino a 250 A saranno le seguenti:
−
Protezione lungo ritardo (LR): Ir regolabile con 48 gradini dal 40 al 100% della
corrente nominale dello sganciatore elettronico;
−
Protezione corto ritardo (CR): Im regolabile da 2 a 10 volte la corrente di regolazione
termica (Ir) temporizzazione fissa a 40 ms;
−
Protezione istantanea (IST): soglia fissa a 11 In.
corrente nominale dello sganciatore elettronico;
−
temporizzazione regolabile a 5 gradini: 15 - 30 - 60 - 120 - 240s;
La corrente di sicuro funzionamento entro 2h sarà di 1.2Ir e la corrente di non funzionamento
entro lo stesso tempo di 1.05Ir;
−
Protezione corto ritardo (CR): Im regolabile da 1,5 a 10 volte la corrente di
regolazione termica (Ir);
−
temporizzazione regolabile a 4 gradini con funzione I2t ON o OFF;
−
caratteristica a tempo inverso (I2t) al fine di aumentare la selettività; quest’ultima
funzione potrà essere inibita.
−
Protezione istantanea (IST): regolabile da 1,5 a 11 In.
Sarà inoltre possibile accessoriare lo sganciatore elettronico con dei moduli di opzione inseribili
sullo sganciatore stesso senza aumento del volume dell'interruttore; le opzioni saranno le
seguenti:
−
Protezione di terra;
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Sganciatore elettronico universale - da 400 ÷ 630 A :
− Protezione lungo ritardo (LR): Ir regolabile con 32 gradini da 40 al 100% della
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pag. 162
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−
Sorveglianza e controllo del carico a 2 soglie con basculamento dei contatti al
superamento delle soglie;
−
Indicazioni sul fronte a mezzo LED, delle cause di sgancio (lungo ritardo, corto ritardo,
istantanea, guasto a terra);
−
Trasmissione di dati a mezzo BUS: in particolare tutte le regolazioni dello sganciatore
elettronico, le misure delle correnti di fase, le cause di sgancio, lo stato
dell'interruttore aperto, chiuso, sganciato.
Ausiliari ed accessori
Gli interruttori scatolati potranno essere equipaggiati di telecomando; un commutatore
"locale/distanza" sul fronte del telecomando, predisporrà l'interruttore per la manovra manuale o
a distanza, con rinvio a distanza dell'indicazione della posizione.
Il tempo di chiusura sarà inferiore a 80 ms. In caso di sgancio su guasto elettrico (sovraccarico,
corto circuito, isolamento), sarà inibito il comando a distanza; sarà consentito nel caso di
apertura con sganciatore voltmetrico. Il meccanismo di riarmo sarà ad accumulo di energia.
L'aggiunta di un telecomando o di una manovra rotativa conserverà integralmente le
caratteristiche della manovra diretta:
Il telecomando permetterà solo 3 posizioni stabili: ON (i), OFF (O) e TRIPPED
(sganciato);
−
Il sezionamento visualizzato, con una chiara indicazione sul fronte delle posizioni (I) e
(O).
L'aggiunta del telecomando o della manovra rotativa non dovrà ne mascherare, ne impedire la
visualizzazione e l'accesso alle regolazioni.
Gli interruttori scatolati saranno concepiti per permettere il montaggio, in assoluta sicurezza, di
ausiliari ed accessori come sganciatori voltmetrici e contatti ausiliari, anche con apparecchio già
installato:
−
Tutti gli ausiliari ed accessori elettrici saranno dotati di morsetti e saranno montabili a
pressione;
−
Tutti gli ausiliari ed accessori elettrici saranno comuni a tutta la gamma;
−
L'identificazione e l'ubicazione degli ausiliari elettrici sarà indicata in modo indelebile
con una incisione sulla scatola di base dell'interruttore e sugli ausiliari stessi;
−
L'aggiunta di detti ausiliari non aumenterà il volume dell'interruttore.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
−
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pag. 163
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Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e 93/68
Normativa di riferimento:
IEC 947-2
IEC 664
IEC755
2.4
Gruppo di continuità per illuminazione di sicurezza (UPS) 10 KVA
Descrizione:
Fornitura e posa in opera di Gruppo statico di Continuità per Alimentazione Centralizzata per
l’Emergenza (conformità alla normativa EN 50171) della potenza di
10 kVA con autonomia 60
minuti completo di armadio batterie, collegamenti elettrici, attivazione e messa in servizio.
Modalità di funzionamento del gruppo: con commutazione (carico alimentato usando il by-pass e
mantenendo le batterie cariche) senza interruzione ON-LINE con commutazione con dispositivo
supplementare per il trasferimento centralizzato e parziale del carico in commutazione non
Il Sistema di continuità statico è essenzialmente costituito da:
−
raddrizzatore, inverter, commutatore statico, by-pass, interruttori di protezione e
armadio batterie di accumulatori ermetici al Pb con le seguenti caratteristiche:
UPS con tecnologia
“ON-LINE” doppia conversione (VFI-SS-111 secondo CEI-EN
62040-3); l’UPS garantisce, come da normativa EN 50171, le seguenti prestazioni:
o
Autonomia minima 60 minuti alla piena potenza batterie al piombo ermetico VRLA
- Vita attesa 10-12 anni secondo la classificazione EUROBAT – entrocontenute
nell'UPS o in armadio metallico , completo di sezionatori di ingresso e di uscita,.
o
tempo di ricarica dell’ 80% entro le 12 ore
o
correnti a bassa ondulazione per una durata massima delle batterie
o
protezione delle batterie contro le scariche profonde,
o
protezione contro il rischio di inversione della polarità sulla batteria,
o
involucro metallico IP 20 conforme alla normativa EN60598-1
Caratteristiche Gruppo statico di continuità “ UPS “
−
Tensione ingresso generale 400V (1ph) ± 20%
−
400V (1ph) ± 3% frequenza ingresso e uscita 50 Hz;
−
forma d'onda sinusoidale;
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
mantenuta (carico alimentato soltanto quando la rete di alimentazione è assente)
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pag. 164
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
−
temperatura di lavoro 0+/-40°C.
Con porta di comunicazione tipo RS232 per comunicazione con sistema computerizzato
per gestione allarmi.
Compatiblile con la normativa per la sicurezza del prodotto ( EN 62040-1-1 )
2.5
Cavi N07G9-K
Descrizione
Idonei in ambienti ove sia fondamentale garantire la massima sicurezza alle persone.
Indicati inoltre per l’installazione fissa entro tubazioni e per cablaggi interni di quadri elettrici.
Dati tecnici:
− cavo non propagante l'incendio (CEI 20-22 II);
− cavo a ridottissima emissione di fumi opachi e gas tossici e assenza di gas corrosivi
(CEI 20-37, CEI 20-38);
− temperatura di portata di corrente in servizio continuo 90°C;
− tensione nominale Uo/U: 450 /750 V;
− temperatura minima di posa: 5°C;
− Conduttore in corda flessibile di rame rosso
− Isolante: elastomerico reticolato di qualità G9;
− Marcatura: Stampigliatura ad inchiostro speciale: CEI 20-22 II / CEI 20-38 IEMMEQU
N07G9-K ENC 1X <sezione>.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE" per il recepimento della direttiva europea BT 73/23 e 93/68
Normativa di riferimento:
CEI 20-22 II
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
− temperatura massima di corto circuito: 250°C;
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
CEI 20-35
CEI 20-37
CEI 20-38
CEI 20-11
CEI 20-34
UNEL 35375;
UNEL 353V7
UNEL 35375V1
2.6
CAVI FG7(O)M1
Descrizione:
Cavi unipolari e multipolari per energia e segnalamento a bassissima emissione di fumi e gas
tossici (limiti previsti dalla CEI 20-38 con modalità di prova previste dalla CEI 20-37). Idonei in
ambienti a rischio d’incendio ove sia fondamentale garantire la salvaguardia delle persone e
ospedali, alberghi, supermercati, metropolitane, cinema, teatri, discoteche, uffici, ecc.). Adatti per
posa fissa su muratura e su strutture metalliche all’interno e all’esterno
Dati tecnici:
− conduttore in corda flessibile di rame ricotto
−
Isolante: Gomma HEPR ad alto modulo, che conferisce al cavo elevate caratteristiche
elettriche, meccaniche e termiche.
−
cavo non propagante la fiamma (CEI 20-35);
−
cavo non propagante l'incendio (CEI 20-22/II);
−
cavo a ridottissimo sviluppo di fumi opachi e gas tossici. Assenza di gas corrosivi (CEI
20-37 CEI 20-38);
−
tensione nominale Uo/U: 0,6/1 KV;
−
temperatura minima di posa: 0°C;
−
temperatura di esercizio: 90°C max;
−
temperatura di cortocircuito: 250°C max;
−
Guaina Termoplastica speciale di qualità M1, colore verde.;
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
preservare gli impianti e le apparecchiature dall’attacco dei gas corrosivi (esempio: scuole,
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pag. 166
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
−
marcatura con inchiostro speciale: CEI 20-22III CAT C IEMMEQU < formazione>
<anno>.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e 93/68
Normativa di riferimento:
CEI 20-38
CEI 20-35
CEI 20-20/II
CEI 20-37/I
UNEL 35370
UNEL 35369
UNEL 35371
2.7
CAVI FTG10(O)M1
Descrizione:
Cavi unipolari e multipolari per energia e segnalamento a bassissima emissione di fumi e gas
tossici resistenti al fuoco. Adatti per posa fissa.
Dati tecnici:
 conduttore in corda flessibile di rame ricotto stagnato con barriera ignifuga
 Resistenza al fuoco (NORMA CEI 20-36/IEC 331). Il cavo conserva le proprie
caratteristiche dielettriche per almeno 3 ore, sottoposto ad una fiamma di 750° C
 cavo non propagante la fiamma (CEI 20-35);
 cavo non propagante l'incendio (CEI 20-22/II);
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
CEI 20-45
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pag. 167
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
 cavo a ridottissimo sviluppo di fumi opachi e gas tossici. Assenza di gas corrosivi
(NORME CEI 20-37 I, CEI 20-38 e CEI 20-45 E NORMA CEI 20-37 II, CEI 20-37 III e CEI 2038);
 tensione nominale Uo/U: 0,6/1 KV;
 temperatura minima di posa: -10°C;
 temperatura di esercizio: 90°C max;
 temperatura di cortocircuito: 250°C max;
 Guaina termoplastica speciale di qualità M1 di colore azzurro ;
 marcatura con inchiostro speciale: CEI 20-45 / CEI 20-22III IEMMEQU < formazione>.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e 93/68
Normativa di riferimento:
CEI 20-38
CEI 20-35
CEI 20-22/II
CEI 20-37/I
CEI 20-37/II
CEI 20-37/III
UNEL 35370
UNEL 35369
UNEL 35371
CEI 20-45
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
CEI 20-36
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pag. 168
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
2.8
Canali portacavi
Descrizione:
Canali portacavi in materiale metallico per il supporto di cavi di distribuzione principale o
secondaria degli impianti elettrici.
I canali saranno ad elementi componibili rettilinei, curvi, o delle forme necessarie,
giuntati con appositi fazzoletti atti a garantire la continuità elettrica della struttura.
I canali metallici saranno realizzati con lamiera di acciaio trattata, verniciata oppure in
acciaio inox a seconda delle esigenze sotto specificate.
Tipo di ambiente
Tipo di finitura
Ambiente interno ordinario
Zincatura sendzmir
Ambiente esterno ordinario
Verniciata / Zincata a caldo
Il canale portacavi può essere a lamiera forata o chiusa, secondo quanto specificato
negli elaborato di progetto; in ogni caso deve essere sempre corredato di coperchio fisso o
I canali dovranno essere fissati a pavimento a parete ed a soffitto, mediante staffe e
mensole della stessa casa costruttrice del canale utilizzando elementi di pari finitura.
L'interasse successivo tra due staffe di sostegno non dovrà essere superiore a quanto
specificato nei diagrammi di carico forniti dal costruttore.
Se posati su coperture esterne dovranno poggiare su idonee staffe ad omega di pari
finitura e fissate con opportuni tasselli previa interposizione di foglio in neoprene.
Nel caso che differenti canali abbiano percorsi paralleli sovrapposti, o in corrispondenza
di incroci a diversa quota, essi dovranno essere installati ad una distanza non inferiore a 30
cm tra loro.
Tutti i canali metallici potranno contenere cavi per energia disposti a strato singolo o
doppio o a fascio in ragione non superiore al 50% della sezione geometrica utile.
Dati tecnici:
− Dimensioni: base da 75mm a 600 mm; altezza da 75mm e 100 mm;
− Grado di protezione IP 40 per canali pieni, IP 20 Per canali asolati;
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
incernierato.
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pag. 169
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
− Continuità metallica tra gli elementi di giunzione al fine di garantire l’equipotenzialità
della struttura.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e
93/68
Normativa di riferimento:
CEI 7-6
UNI-EN 10142
CEI 23-31.
Scatole di derivazione da parete e da incasso
Cassette di derivazione da incasso
Descrizione:
Cassette di derivazione e connessione con coperchio da avvitare in materiale plastico
idonee per incasso in pareti di muratura, pareti da intercapedine in cartongesso o alveolati
simili, per creare ispezionabilità e derivazioni su colonne montanti in tubazioni P.V.C.
incassate.
Dati tecnici:
− prova di resistenza al fuoco al filo incandescente ≥ 650°C per ambienti ordinari; ≥
850°C per ambienti a maggiore rischio in caso d’incendio
− IP40 (IP44 con montati coperchi con guarnizione)
− Temperatura di installazione da -25° + 60°
− Materiale Halogen Free
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
2.9
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e
93/68
Normativa di riferimento:
EN 50102
EN 60529
EN 60695-2-II
EN 60695-10-2.
CASSETTE DI DERIVAZIONE A PARETE
Descrizione:
Cassette di derivazione stagne da parete, in tecnopolimero, con coperchio e viti
impedibili con o senza passacavo, adatte al contenimento di dispositivi e apparecchi
elettronici, con accessori atti a renderle in doppio isolamento.
In esecuzione a coperchio basso o a coperchio alto, accessoriabili con pressacavo o
raccordi con tubazioni al fine di garantire il grado di protezione richiesto.
Dati tecnici:
− prova di resistenza al fuoco al filo incandescente ≥ 650°C per ambienti ordinari; ≥
850°C per ambienti a maggiore rischio in caso d’incendio
− IP55
− Temperatura di installazione da -25° + 60°
− Materiale Halogen Free
− Dimensioni minime 100x100x50 mm.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
2.10
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pag. 171
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e
93/68
Normativa di riferimento:
EN 50102
EN 60529
EN 60695-2-II
EN 60695-10-2
EN 61140
2.11
SCATOLE DA INCASSO PER PARETI IN MURATURA E PARETI LEGGERE
Descrizione:
muratura per mezzo di telai porta frutto.
Le scatole da parete sono idonee per ricevere 3, 4 o 6 frutti modulari; per quantità di
frutti maggiori si useranno scatole raggruppate.
Le scatole portafrutto sono rifinite con l’applicazione di placche estetiche, le quali
possono essere in metallo o resina.
Dati tecnici:
− prova di resistenza al fuoco al filo incandescente ≥ 650°C per ambienti ordinari; ≥
850°C per ambienti a maggiore rischio in caso d’incendio
− IP40 (IP44 con montati coperchi con guarnizione)
− Temperatura di installazione da -15° + 60°
− Materiale Halogen Free
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Le scatole da incasso in resina sono idonee all'installazione dei frutti su pareti in
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pag. 172
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e
93/68
Normativa di riferimento:
IEC 60760
CEI 23-48
2.12
SCATOLE PORTAFRUTTO A PARETE
Descrizione:
Le scatole stagne da parete, in tecnopolimero sono idonee per ricevere frutti componibili
fino a 4 posti; possono essere in metallo o resina antiurto e per il tipo in resina componibili a
formare composizioni complesse a piacere.
Dotate di con coperchio e viti, adatte al contenimento di dispositivi e apparecchi
elettronici, interruttori e punti di prelievo di energia, con accessori atti garantire il grado di
Dati tecnici:
− prova di resistenza al fuoco al filo incandescente ≥ 650°C per ambienti ordinari; ≥
850°C per ambienti a maggiore rischio in caso d’incendio
− Gradi di protezione realizzabili: IP 40, IP55, IP66
− Temperatura di installazione da -25° + 60°
− Materiale Halogen Free
− Dimensioni minime 66x82x55 mm.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e
93/68
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
protezione richiesto: pressacavi o raccordi con tubazioni e calotte stagne.
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pag. 173
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
Normativa di riferimento:
CEI 23-48
IEC 60670
2.13
Tubazioni PVC serie pesante
Tubi flessibili corrugati:
Descrizione:
Tubo flessibile a basso contenuto di alogeni in propilene auto estinguente per
condutture elettriche incassate sottotraccia in materiali incombustibili a pavimento e/o
parete. Idonei alle applicazioni all’interno di controsoffitti.
Accessoriabili con: manicotti per raccordo con tubi rigidi e tappi.
Dati tecnici:
− Resistenza allo schiacciamento: 750 N.
− Temperatura di applicazione permanente e installazione: -5/+90° C;
− Rigidità dielettrica: > 2000V a 50 Hz per 15 min;
− Resistenza alla propagazione della fiamma: autoestinguente in meno di 30 secondi;
− Campo di impiego: Impianti elettrici e/o trasmissione dati in ambienti ordinari e
particolari
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e
93/68.
Normativa di riferimento:
CEI 23-39
CEI 23-55
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
− Resistenza di isolamento: > 100 MΩ a 500 V per 1 minuto;
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pag. 174
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
2.14
Tubi rigidi
Descrizione:
Tubazioni isolanti in P.V.C. per condutture elettriche a vista (non incassate in strutture
incombustibili come cemento, murature con protezioni REI etc.). Idonei per l’uso all’interno di
controsoffitti e pavimenti flottanti.
Accessoriabili con: manicotti di raccordo, curve a raggio stretto, giunti a T ispezionabili,
curve ispezionabili e raccordi tubo - scatola.
Dati tecnici:
− Resistenza allo schiacciamento: 1250 N.
− Temperatura di applicazione permanente e installazione: -5/+60° C;
− Resistenza di isolamento: > 100 MΩ a 500 V per 1 minuto;
− Rigidità dielettrica: > 2000V a 50 Hz per 15 min;
− Resistenza alla propagazione della fiamma: autoestinguente in meno di 30 secondi;
particolari
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e
93/68.
Normativa di riferimento:
CEI 23-39
CEI 23-54
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
− Campo di impiego: Impianti elettrici e/o trasmissione dati in ambienti ordinari e
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pag. 175
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
2.15
CORDE TONDI E PIATTINE
Descrizione:
Elementi conduttori lineari per realizzazione di impianti di terra e protezione scariche
atmosferiche (calate, maglie di captazione); utilizzabili come dispersori di terra intenzionali da
interrare in scavo predisposto, della una profondità minima di 90 cm, ricoperti con "HUMUS" al
fine di migliorare il valore di resistività del terreno e di resistenza finale.
Dati tecnici corda di rame
Corda in rame nudo elettrolitico, indicata per la formazione di dispersori intenzionali orizzontali.
− Sezioni disponibili 35, 50, 95 mm2
−
Pezzatura: rotoli 100 m.
Normativa di riferimento:
CEI 64-8
2.16
PLAFONIERE STAGNE IN POLICARBONATO
Descrizione:
Plafoniere con corpo in policarbonato autoestinguente V2, stampato ad iniezione in colore grigio
RAL 7035; schermo in policarbonato autoestinguente V2, stabilizzato agli UV, trasparente,
stampato ad iniezione, con superficie esterna liscia e interna con prismatizzazione differenziata,
riflettore portacablaggio in acciaio zincato a caldo, verniciato a base poliestere bianco, fissato al
corpo mediante dispositivi rapidi, apertura a cerniera. Cablaggio elettronico, 230V 50/60Hz,
fattore di potenza >0,95, fusibile incorporato nella morsettiera; allacciamento linea (capacità di
connessione max 2,5 mm2).
Accessoriabile con: Coppia di staffe e ganci in acciaio inox, per installazione a parete o
soffitto (Angolo minimo di inclinazione = 45°); Coppia di staffe e ganci in acciaio inox, per
intallazione a parete; Coppia di staffe e ganci in acciaio inox, per intallazione a parete; Gabbia di
protezione per urti provenienti da qualsiasi direzione, in trafila d’acciaio tropicalizzata Ø 5 mm.
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
CEI 11-1
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pag. 176
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
Dati tecnici:
−
tn = 85°C in funzionamento normale.
−
Classe di temperatura = T4
−
IP 65
−
Classe I
−
GWT 850°.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE"
Omologazione RINA
Normativa di riferimento:
CEI EN 60598-1 (CEI 34-21)
Direttive Europee sulla Compatibilità Elettromagnetica (89/336,93/31, 93/68) e Bassa Tensione
2.17
CORPO ILLUMINANTE DA INCASSO OTTICA PARABOLICA 4x55w
Descrizione:
Apparecchio ad incasso finalizzato all’utilizzo di lampade fluorescenti compatte TC-L.
Carcassa in lamiera d’acciaio, riflettore interno in lamiera d’acciaio bianca, schermo diffusore
in metacrilato che ricopre tutta la superficie frontale. Versione con ottica parabolica;
cablaggio per lampade fluorescenti lineari TC-L e reattore elettronico dimmerabile.
Dati tecnici:
− Dimensioni: 600x600 mm.
− Installabile su superfici infiammabili.
− IP 20
− Classe I
.
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(73/23 e 93/68).
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pag. 177
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
− GWT 650°
− Lampade FL 1x55 W.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
certificazione di conformità europea ENEC
Marcatura "CE"
Campionatura:
E’ richiesta una campionatura.
Normativa di riferimento:
CEI EN 60598-1 (CEI 34-21)
Direttive Europee sulla Compatibilità Elettromagnetica (89/336,93/31, 93/68) e Bassa
Tensione (73/23 e 93/68).
EN60598-1 CEI 34-21
2.18
CORPO ILLUMINANTE DA INCASSO OTTICA PARABOLICA 4x18w
Descrizione:
Apparecchio ad incasso finalizzato all’utilizzo di lampade fluorescenti compatte TC-L.
Carcassa in lamiera d’acciaio, riflettore interno in lamiera d’acciaio bianca, schermo diffusore
in metacrilato che ricopre tutta la superficie frontale. Versione con ottica parabolica;
cablaggio per lampade fluorescenti lineari TC-L e reattore elettronico dimmerabile.
Dati tecnici:
− Dimensioni: 600x600 mm.
− Installabile su superfici infiammabili.
− IP 20
− Classe I
− GWT 650°
.
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EN 60529
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pag. 178
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
− Lampade FL 1x55 W.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
certificazione di conformità europea ENEC
Marcatura "CE"
Campionatura:
E’ richiesta una campionatura.
Normativa di riferimento:
CEI EN 60598-1 (CEI 34-21)
Direttive Europee sulla Compatibilità Elettromagnetica (89/336,93/31, 93/68) e Bassa
Tensione (73/23 e 93/68).
EN60598-1 CEI 34-21
2.19
CORPO ILLUMINANTE DA INCASSO ROTONDO 2X18W
Descrizione:
Apparecchio ad incasso finalizzato all’utilizzo di lampade fluorescenti compatte.
Carcassa in materiale termoplastico (corpo piccolo) di forma rotonda, riflettore in finitura
metallizzata speculare e con reattore elettronico.
Elevato rendimento luminoso fino all’80%.
Conformi alle norme EN 60598-1
Dati tecnici:
− Installabile su superfici infiammabili.
− IP43
− Classe I
− Lampade 2X26W
− Corpo piccolo
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
EN 60529
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 179
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
Documentazione da consegnare per approvazione:
− Certificati di marchi nazionali oppure europei
− certificazione di conformità europea ENEC
− Marcatura "CE"
− Omologazione IMQ
Campionatura:
E’ richiesta una campionatura.
Normativa di riferimento:
CEI EN 60598-1 (CEI 34-21)
Direttive Europee sulla Compatibilità Elettromagnetica (89/336,93/31, 93/68) e Bassa
Tensione (73/23 e 93/68).
EN60598-1 CEI 34-21
2.20
PROIETTORE DA ESTERNO 1X250W
Descrizione:
Proiettore da esterno con corpo in alluminio pressofuso e staffa in acciaio zincato con
riflettore simmetrico in alluminio martellato, il diffusore è realizzato in vetro temperato
resistente agli urti.
Cablaggio normale rifasato con protezione termica a bordo apparecchio.
Dati tecnici:
− IP65
− Classe I
− Lampada alogena 1X250W
Documentazione da consegnare per approvazione:
-Certificati di marchi nazionali oppure europei
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
EN 60529
Impianti Tecnologici - DOMUS - 2009
pag. 180
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
-certificazione di conformità europea ENEC
-Marcatura "CE"
-Omologazione IMQ
Campionatura:
E’ richiesta una campionatura.
Normativa di riferimento:
CEI EN 60598-1 (CEI 34-21)
Direttive Europee sulla Compatibilità Elettromagnetica (89/336,93/31, 93/68) e Bassa
Tensione (73/23 e 93/68).
EN60598-1 CEI 34-21
EN 60529
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
EN12464
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pag. 181
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
2.21
CORPO ILLUMINANTE DA INCASSO A PAVIMENTO DICROICA 1X35W
Descrizione:
Corpo illuminante da incassso con corpo in fusione di alluminio anticorrosione e riflettore in
alluminio lucido; angolo antiabbagliamento 80° realizzato con elemento deflettore in metallo,
raggio luminoso regolabile fino a 15°.
Vetro di protezione trasparente spessore 12 mm, carrabile, temperatura max sul vetro 60°C.
Dati tecnici:
− IP68
− Classe I
− Lampada dicroica 1X35W
Documentazione da consegnare per approvazione:
-Certificati di marchi nazionali oppure europei
-certificazione di conformità europea ENEC
-Marcatura "CE"
Campionatura:
E’ richiesta una campionatura.
Normativa di riferimento:
CEI EN 60598-1 (CEI 34-21), CEI EN 60598-2-13
Direttive Europee sulla Compatibilità Elettromagnetica (89/336,93/31, 93/68) e Bassa
Tensione (73/23 e 93/68).
EN60598-1 CEI 34-21
EN 60529
EN12464
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
-Omologazione IMQ
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pag. 182
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
2.22
Lampada emergenza segnalazione vie di fuga
Descrizione:
Corpo illuminante per illuminazione di emergenza o segnalazione vie di fuga per
lampade fluorescenti lineari 1x24W, autonomia 1h, con corpo in corpo in materiale plastico
autoestinguente, doppio isolamento, diffusore in materiale plastico dotato di lente di Fresnel
per una più ampia resa luminosa, completo di kit e pittogrammi per montaggio a plafone, ad
incasso, a controsoffitto o a sospensione.
Funzionamento : accensione S.E. (solo emergenza) in caso di ''black-out'' la lampada
collegata al circuito in emergenza si accende; l'autonomia è di 60 min. Al ritorno della
tensione la batteria si ricarica automaticamente in 12 ore.
Dati tecnici:
− temperatura di funzionamento 0-40°C
− alimentazione 230V 50Hz
− dispositivo di autodiagnosi
− Installabile direttamente su superfici infiammabili
− Classe II
− GWT 850°.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
certificazione di conformità europea ENEC
Marcatura "CE"
Normativa di riferimento:
CEI EN 60598-1 (CEI 34-21)
Direttive Europee sulla Compatibilità Elettromagnetica (89/336,93/31, 93/68) e Bassa
Tensione (73/23 e 93/68)
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
− batteria al Ni-Cd per alta temperatura
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pag. 183
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Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
EN60598-1 CEI 34-21
EN 60529
EN 60598-2-22
CEI 50-11 e IEC 695-2-1
2.23
Kit inverter – batteria per illuminazione d’emergenza
Descrizione:
Il Kit d’emergenza è un dispositivo che, inserito in corpi illuminanti con lampada fluorescente,
permette di realizzare un sistema autonomo di illuminazione d’emergenza con intervento
automatico.
Il kit regola la potenza trasferita al tubo fluorescente in funzione della taglia del tubo stesso; il
funzionamento deve poter essere regolabile sia in modalità permanente (S.A.) sia in modalità
non permanente (S.E.).
Il kit può essere installato su tubi fluorescenti lineari, circolari o compatti, sia con reattore
elettronico sia con reattore magnetico; il montaggio può avvenire all’interno di controsoffitti o nel
Il kit è di tipo compatibile con un sistema di monitoraggio della funzionalità e dell’ autonomia di
tipo centralizzato.
L’autonomia deve poter essere regolata in 1 ora o 3 ore, con adeguamento della potenza
massima e della resa in condizioni d’emergenza.
Dati tecnici:
− inverter elettronico 230V 50/60Hz;
− batteria sigillata al Nichel-Cadmio ad alta temperatura
− indicatore luminoso di presenza rete e di carica batteria (LED)
− tempo di ricarica 12h
− autonomia: Tubo 58 W= 1h; resa 15%; Tubo 58 W= 3h; resa 7%;
− GWT 750°.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Certificazione di conformità europea ENEC
Marcatura "CE"
.
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corpo della plafoniera.
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pag. 184
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
Normativa di riferimento:
CEI 60598-2-22
EN 61347-2-7
IEC 695-2-1 CEI 50-11
CEI EN 60598-1 (CEI 34-21)
Direttive Europee sulla Compatibilità Elettromagnetica (89/336,93/31, 93/68) e Bassa Tensione
(73/23 e 93/68).
EN60598-1 CEI 34-21
EN 60529
3.
IMPIANTI ELETTRICI SPECIALI
3.1
CENTRALE RIVELAZIONE FUMI 1 LOOP
La Centrale dovrà poter funzionare con i dispositivi di rivelazione di nuova generazione
"Analogica intelligente autoindirizzabile" che inglobano un filtro dinamico di processo
automatico che consente un controllo di auto apprendimento ambientale ed esegue quei
filtraggi necessari per un corretto funzionamento nell’ambiente dove viene installato.
Queste caratteristiche dovranno comprendere la soppressione dei falsi allarmi
incidentali, il controllo con regolazione automatica dell'inquinamento ambientale, la
rivelazione di incendio a combustione lenta, con risposta accelerata e regolazione
automatica della sensibilità.
Al fine di assicurare al sistema una stabilità ed una sicurezza continua, l'assegnazione
dei codici di indirizzo di ciascun dispositivo indirizzabile dovrà avvenire automaticamente, e
dovrà essere basata su un elemento di identificazione elettronico permanente che registrerà
il tipo del rivelatore e la sua posizione topografica nel loop.avente le seguenti caratteristiche:
−
custodia metallica a muro con sportello a chiave
−
1 loop
− 99 rivelatori e 99 moduli di input/output
.
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Descrizione:
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pag. 185
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− 50 zone fisiche e 200 gruppi logici
− alimentatore interno 24Vdc 1,8 A.
− 2 batterie 12vdc 24 AH
− conforme alla Normativa EN54
− combinatore telefonico.
Dati tecnici:
− Tensione: 230 Vac monofase + 10% / 15% 50 / 60 Hz
− Assorbimento: 0.6 A Batterie collegabili: 2 x 12V 7 Ah max
− Temperatura di funzionamento: - 5° C / + 40° C
− Umidità relativa: 10 / 93 % (senza condensa)
− Temperatura di stoccaggio: - 10° C / + 50° C
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e
93/68
Normativa di riferimento:
EN-54
3.2
RIVELATORE OTTICO INCENDIO
Descrizione:
È un rivelatore ad innesto sulla base che combina una camera ottica sensibile al fumo
ed un dispositivo di comunicazione analogico indirizzabile.
L’algoritmo interno di Compensazione permette di correggere automaticamente gli errori
derivanti dall'accumulo di polvere nel sensore; tale procedura è disattivabile in fabbrica per
garantire la compatibilità con le centrali già dotate di compensazione.
.
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Documentazione da consegnare per approvazione:
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pag. 186
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
La camera di analisi è costruita in modo tale da risultare insensibile ai flussi d'aria ed è
protetta da un retino onde ridurre la contaminazione da polvere ed insetti. Il retino può
essere facilmente asportato per operazioni di pulizia o per la sostituzione.
Il rivelatore è dotato di due selettori rotativi a decade sulla faccia inferiore che
consentono di comporre l'indirizzo d’identificazione direttamente sul dispositivo.
Il rivelatore si monta su di una base universale utilizzata anche per i rivelatori priva di
componenti elettronici; è accessoriado da una coppia di led per visualizzazione allarmi a 360
gradi e da una calotta asportabile e schermo anti-insetti per facilitare la pulizia.
Dati tecnici:
 grado di infiammabilità plastica: 94,5v
 tensione di funzionamento: 15÷32vcc
 corrente in allarme: 6,5 ma @ 24 vcc
 corrente a riposo: 300µa @ 24vcc
 grado di protezione: ip40 – ip43 con protezione
 temperatura ambientale: -30° ÷ +70°c
 dimensioni: ø: 10,2 cm - h: 4,3 cm. con base
 peso: 102 g.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e
93/68
Normativa di riferimento:
EN-54.2.
.
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 umidità relativa senza condensa: da 10% a 93%
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3.3
RIVELATORE DA CANALE
Descrizione:
Camera di analisi atta a campionare la corrente d’aria circolante nelle condotte e rilevare
tempestivamente il propagarsi di un incendio.
All’interno della camera di analisi DHX-502 possono essere collocati sia i rivelatori
analogici a ionizzazione che ottici per il monitoraggio continuo del fumo presente nelle
condotte.
Quando il rivelatore rileva una quantità sufficiente di fumo invia un segnale di allarme
alla centrale in modo da attuare le misure necessarie per far fronte all’evento, come
ad esempio: arresto della ventilazione, chiusura di serrande, ecc. prevenendo il
propagarsi di fumo e gas tossici nei locali da esso protetto.
L’installazione ad incastro permette la semplice e veloce rimozione dei rivelatori per
operazioni di manutenzione.
L’elemento sensibile può essere facilmente sostituito senza rimuovere la camera di
analisi.
campionamento per adattare la camera di analisi a condotte di grandezza da 30 cm a 3 m; è
adatto per correnti d’aria di velocità compresa tra 2 e 20 m/sec.
Possono essere montati sia rivelatori di fumo a camera di ionizzazione che ottici.
Il rivelatore da canale attua un controllo costante della sensibilità e verifica degli allarmi
dalla centrale; semplice sostituzione dell’elemento sensibile.
Il rivelatore da canale è dotato di LED remoto per la segnalazione dello stato in
posizione visibile, di coperchio trasparente in policarbonato per ispezione dei filtri del tubo di
campionamento e di uscite per postazione di test remota (è necessaria alimentazione
esterna 24 Vcc).
Dati tecnici:
 Tensione di alimentazione: da 14,5 a 28 Vcc
 Assorbimento a riposo (nominale): 150 µA
 Assorbimento a riposo (nominale): 1,5 mA
 a 24 Vcc 0.6 A Batterie collegabili: 2 x 12V 18 Ah max
.
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Il rivelatore ha un tubo di aspirazione incorporato al quale si collega il tubo di
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pag. 188
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
 Corrente del LED (nominale): 6 mA
 Umidità relativa: 10 / 93 % (senza condensa)
 Temperatura di funzionamento: 0° C / + 49° C
 Peso: 1.1 Kg
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e 93/68
Normativa di riferimento:
EN-54.2.
UL 268A.
UL (S1115)
FM (0T3A.AY)
3.4
PUNTO DI ALLACCIAMENTO PER RIVELATORE
Descrizione:
Il punto di allacciamento per il rivelatore di incendio è costituito da: derivazione dal loop di zona,
transitante in canalina o in tubo, con apposita cassetta e morsetti volanti isolati, tubazione PVC
rigido serie pesante diam. 20 mm, posato a vista o sotto traccia, completa di curve, manicotti di
giunzione, raccordi e pressacavi di idoneo grado di protezione, conduttori di sezione adeguata
alla lunghezza del loop, accessori di fissaggio alle pareti.
Il conduttore deve essere idoneo al tipo di sistema antincendio installato, con guaina rossa CEI
20-22II. E’ compresa nella realizzazione del punto la quota parte di programmazione della
centrale di rivelazione.
Dati tecnici:
−
Conduttori: schermati e twistati 2x1.5mm2 con guaina rossa CEI 20-22II
−
Tubazioni / cassette di derivazione: in PVC classe di reazione al fuoco (GWT) 550°
per gli ambienti ordinari; 650° per gli ambienti a maggiore rischio in caso d’incendio
.
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D-525.1-DHX502-ENG Rev. B.1 11/2003.
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pag. 189
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei relativi al materiale utilizzato.
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e 93/68.
Normativa di riferimento:
EN-54.2.
3.5
PULSANTI MANUALI INDIRIZZATI
Descrizione:
Il pulsante analogico manuale a rottura di vetro si utilizza come stazione di allarme manuale in un
sistema di rivelazione incendio.
Il pulsante include un modulo indirizzabile compatibile con la centrale analogica installata.
Può essere utilizzato per applicazioni di tipo commerciale, industriale e residenziale; viene
generalmente installato lungo le vie di fuga, in vicinanza delle porte in modo da poter essere
utilizzato in caso di evacuazione dal locale.
quando il pulsante colloquia con la centrale, ACCESO, se l’allarme in corso.
Completo di Morsettiera ad innesto che ne facilita il cablaggio, Vetrino di rottura provvisto con
pellicola di protezione, e di base di montaggio.
Dati tecnici:
 Tensione di funzionamento: 15÷30Vcc
 Tensione d’esercizio: 24Vcc
 Assorbimento a riposo: 260µA
 Assorbimento in allarme: 6mA
 Assorbimento LED: 30 mA max
 Grado di protezione: IP44
 Temperatura operativa: -30°÷ +70°C
 Peso: 110 gr. (con base 160gr.)
 Numero di pulsanti per ogni linea: 99 max
 Colore: Rosso
.
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E’ dotato di LED di stato; per mezzo del quale è possibile monitorare i diversi stati: LAMPEGGIO,
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pag. 190
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Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e 93/68
Normativa di riferimento:
EN-54.2.
3.6
PANNELLO OTTICO / ACUSTICO
Descrizione:
Cassonetto luminoso costruito con materiali non combustibili (ABS V0) o non propaganti la
fiamma.
Lo schermo è realizzato in polimetacrilato a lenta infiammabilità; li messaggio, su sfondo rosso è
messo in risalto a cassonetto attivo.
Corredato dagli accessori di montaggio e da scheda di alimentazione .
In grado di emettere segnalazioni di allarme per mezzo di lampade lampeggianti e buzzer
guasto rilevato.
Sull’apparecchio sono implementate la funzioni di test locale, test remoto, auto test settimanale,
connessione automatica delle batterie e abilitazione automatica.
Dati tecnici:
 lampade allo xeno lampeggianti
 Alimentazione: 12/24 Vcc e 220 Vac con ALI24
 Batterie in tampone: 7.2 V -1500 mAh - Ni-MH
 Autonomia: 45min. in allarme buzzer/lampade attivi
 Potenza emissione acustica buzzer: 100 dB a 1 m
 Dimensioni: mm 300 x 120 x 50 (Lx H x P)
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e 93/68
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intermittente; in caso di guasto un LED rosso lampeggia in modo differente in funzione del
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pag. 191
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Normativa di riferimento:
EN-54.2.
3.7
PUNTO DI ALLACCIAMENTO ELEMENTO IN CAMPO
Descrizione:
Il punto di allacciamento è destinato al collegamento di elementi diversi dai rivelatori: allarmi
ottico acustici, sistemi di magneti di ritenuta e attuatoti per serrande taglia fuoco.
Tali punti di allacciamento devono essere raggiunti tanto dal loop antincendio quanto da una
linea di alimentazione dedicata ai sevizi antincendio.
Il segnale e l’alimentazione vengono derivati dalle dorsali di zona, transitante in canalina o in
tubo, con apposita cassetta e morsetti volanti isolati, tubazione PVC rigido serie pesante diam.
25 mm, posato a vista o sotto traccia, completa di curve, manicotti di giunzione, raccordi e
pressacavi di idoneo grado di protezione, conduttori di sezione adeguata alla distanze da
percorrere, accessori di fissaggio alle pareti.
Il conduttore del loop deve essere idoneo al tipo di sistema antincendio installato, con guaina
CEI 20-45) se il dispositivo da alimentare non è a sicurezza positiva.
E’ compresa nella realizzazione del punto la quota parte di programmazione della centrale di
rivelazione.
Dati tecnici:
− Conduttori di segnale: schermati e twistati 2x1.5mm2 con guaina rossa CEI 20-22II
−
Conduttori di energia: resistenti al fuoco (CEI 20-38; CEI 20-45) FTG10(O)M1
−
Tubazioni / cassette di derivazione: in PVC classe di reazione al fuoco (GWT) 550°
per gli ambienti ordinari; 650° per gli ambienti a maggiore rischio in caso d’incendio.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati di marchi nazionali oppure europei relativi al materiale utilizzato.
Marcatura "CE" per il recepimento delle direttive europee EMC 89/336 e B.T. 73/23 e 93/68.
Normativa di riferimento:
EN-54.2.
.
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rossa CEI 20-22II; la linea di alimentazione deve essere di tipo resistente al fuoco (CEI 20-38;
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pag. 192
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3.8
SISTEMA DI DIFFUSIONE SONORA
Descrizione:
Amplificatore di potenza 250+250W RMS per sistema APS secondo le normative EN60849.
Moduli di ingresso audio, sensibilità di ingresso programmabile.
Modulo d’ingresso per massimo 30 basi microfoniche digitali.
Modulo per la riproduzione di suonerie, sirene e messaggi in formato MP3 secondo le normative
EN 60849.
Processore principale per il controllo del sistema secondo le normative EN 60849.
Modulo di uscita per 2 linee di altoparlanti a 100V
Modulo per il controllo delle linee degli amplificatori e dei diffusori secondo le normative EN
60849.
Modulo per il controllo delle linee dei diffusori attraverso la misura d’impedenza secondo le
normative EN 60849.
Modulo per il controllo di 2 amplificatori secondo le normative EN 60849.
Matrice modulare per il controllo digitale di tutte le funzioni di un sistema APS secondo le
normative
EN 60849.
Mobile metallico a norme rack 19” da 40 unità colore grigio
Pannello metallico di areazione 1 unità a norme rack 19”, colore nero
Piano scorrevole porta apparecchi commerciali, a norme rack 19” colore nero
Guide metalliche a norme rack 19” per fissaggio amplificatori finali, colore grigio
Pannello metallico di chiusura da 3 unità a norme rack 19”, colore nero
Alimentatore di backup con controllo di ricarica delle batterie, compreso di batterie secondo le
normative EN 60849.
Diffusore acustico da parete, realizzato in materiale plastico di tipo ABS autoestinguente V0;
modello largabanda con altoparlante da 5” dotato di trasformatore per il collegamento a linee
audio 100V a tensione costante. Risposta in frequenza 120Hz - 16KHz, la dispersione del
sistema è di 90° in gamma media, l’efficienza è di 92 dB 1W/1mt e alla potenza massima di
utilizzo consigliata risulta di 102dB 10W/1mt, potenza 20W, 10W, 5W Rms. Tale diffusore già
completo di supporto. Versione dedicata ad impianti di sicurezza.
Normativa di riferimento:
Norma EN 60849 (CEI 100-55)
DM 18/09/02.
.
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Riproduzione dei brani non sequenziale,uscita digitale ottica.
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pag. 193
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3.9
MODULO FOTOVOLTAICO
Modulo fotovoltaico in Silicio Monocristallino con le seguenti caratteristiche elettriche (valori
−
Potenza di picco 160 Wp± 5%
−
Corrente di massima potenza (Imax): 4,57 A
−
Tensione di massima potenza (Vmax): 35 V
−
Corrente di corto circuito (Isc): 4,9 A
−
Tensione di circuito aperto (Voc): 43,8 V
−
NOCT (alle condizioni di: 800 W/m , 20 °C, AM 1.5, 1 m/s): 47°C
−
Valore minimo del fusibile in serie: 10 A
−
Massima tensione del sistema: 1000 V
−
Dimensioni 1600x790x40 mm
2
− Cablaggio: cavi multicontact
Il gruppo di giunzione ha le seguenti caratteristiche:
−
Misure (lunghezza x larghezza x altezza): 100 x 110 x 30 mm
−
Scatole di giunzione: 1 x IP 65 con diodo di bypass
− Connessione terminale: morsettiera avvitabile con possibilità di saldatura
Le caratteristiche costruttive del modulo sono le seguenti:
−
Tipo di cella: Si monocristallino 125 x 125 mm
−
N ° di celle in serie: 72
−
N° di celle in parallelo: 1
−
Film EVA (etil-vinil-acetato)
−
Retro del modulo: Protetto da tedlar multistrato
−
Fronte del modulo: Vetro temprato e microstrutturato ad alta tramissibilità
−
Collegamento a terra: predisposto
−
Sistema antifurto
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
riferiti alle condizioni STC di irraggiamento di 1000 W/m2, temperatura di cella di 25 °C, AM 1,5):
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pag. 194
Città di Settimo Torinese
Casa della Musica - Nuova sala concerti
Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
Documentazione da consegnare per approvazione:
Certificati: IEC 61215
Certificato TUV, EC
Marchio CE
Normativa di riferimento:
CEI EN 61215
Norme CEI/IEC o JRC/ESTI
3.10
INVERTER
Il convertitore C.C./C.A. utilizzato è idoneo al trasferimento della potenza dal campo
fotovoltaico alla rete del distributore, in conformità ai requisiti normativi tecnici e di sicurezza
applicabili. I valori della tensione e della corrente di ingresso sono compatibili con quelli del
rispettivo campo fotovoltaico, mentre i valori della tensione e della frequenza in uscita sono
Le caratteristiche principali del gruppo di conversione sono:
−
Commutazione forzata con tecnica PWM (pulse-width modulation), senza clock e/o
riferimenti interni di tensione o di corrente, assimilabile a "sistema non idoneo a
sostenere la tensione e frequenza nel campo normale", in conformità a quanto prescritto
per i sistemi di produzione dalla norma CEI 11-20
−
Funzione MPPT (inseguimento della massima potenza)
−
Ingresso lato CC da generatore fotovoltaico gestibile con poli non connessi a terra,
ovvero con sistema IT.
−
Protezioni per la sconnessione dalla rete per valori fuori soglia di tensione e frequenza
della rete e per sovracorrente di guasto in conformità alle prescrizioni delle norme CEI
11-20 ed a quelle specificate dal distributore elettrico locale. Reset automatico delle
protezioni per predisposizione ad avviamento automatico.
−
Grado di protezione adeguato all'ubicazione in prossimità del campo fotovoltaico (IP65).
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
compatibili con quelli della rete alla quale viene connesso l’impianto.
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pag. 195
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Capitolato speciale d’appalto impianti tecnologici
−
Campo di tensione di ingresso adeguato alla tensione di uscita del generatore FV.
− Efficienza massima ≥ 90 % al 70% della potenza nominale.
Gli inverter saranno adatti al montaggio sia all’interno che all’esterno e saranno completi di
raffreddamento a doppia camera in grado di gestire temperature fino a +65 °C con temperatura
esterna di 45 °C.
Inoltre danno la possibilità di sezionare l’alimentazione in qualsiasi momento ed aver
garantita la separazione galvanica tramite trasformatore.
Documentazione da consegnare per approvazione:
Dichiarazione di conformità del prodotto alle normative tecniche applicabili, rilasciato dal
costruttore, con riferimento a prove di tipo effettuate sul componente presso un organismo di
certificazione abilitato e riconosciuto.
Marcatura "CE"
Normativa di riferimento:
CEI 11-20
CEI 23-54
DK5940
3.11
QUADRO DI STRINGA
I quadri di stringa, correttamente dimensionati, dovranno essere dotati di protezione da
sovratensioni e diodo di blocco, appositi sezionatori per la CC che permetteranno il
funzionamento sottocarico della stringa.
Dovranno essere IP65 minimo e realizzati con cassetta in poliestere rinforzato in fibra di
vetro. Dovranno essere certificati per la resistenza al fuoco, ai raggi solari e dovranno garantire
classe di isolamento CL II a portella chiusa
Normativa di riferimento:
I quadri saranno conformi alla normativa CEI EN 50298 - IEC EN 62208.
.
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Norme generali su EMC e limitazione delle emissioni RF: CEI 110-1, CEI 110-6, CEI 110-8.
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pag. 196
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3.12
CAVI "SOLARI"
Descrizione:
Cavi non propaganti l’incendio, a bassa emissione di fumi, gas tossici e corrosivi, e assenza
di alogeni, unipolari e multipolari isolati in gomma HEPR (etilen-propilenica) ad alto modulo con
guaina in EVA (etilen vinilacetato), con conduttore flessibile in rame rosso.
Caratteristiche funzionali
Tensione nominale: 0,6/1 kV
Max Tensione di funzionamento: 2 kV CC - 0,7/1,2 kV CA
Temperatura massima di esercizio: + 120°C
Temperatura massima di corto circuito: + 250°C
Temperatura minima di posa: -40°C
Raggio minimo di curvatura consigliato: 3 volte il diametro del cavo
Massimo sforzo di trazione consigliato: 15 N/mm² di sezione del rame in funzione e 50
N/mm² di sezione del rame in fase di installazione
Resistenza ai raggi UV e ozono
Durata di vita attesa pari a 30 anni
Impiego e tipo di posa
Adatti alla posa sia all'esterno che all'interno per impianti fotovoltaici.
Per installazione entro tubazioni in vista o incassate o sistemi chiusi similari o canaline
aperte o chiuse.
Normativa di riferimento:
IEC 60287
CEI EN 50305
CEI EN 53516
CEI EN 53505
CEI EN 60811-1-2-3
CEI EN 50264-1
CEI EN 50396
CEI EN 50268-2
.
H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\documenti 09_04_23\VOL 02_CSA\VOL02_CSA_DOMUS_ESE_0.doc –
Resistenza ai roditori
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H:\M&S_2004\09508740114_DOMUS\_ESE\Rev-0\Cons\Documenti\VOL 02_CSA\[Tabella punti_01.xls]Tabella Punti in Campo stp il 08/04/09 18.13.
ALLEGATO 1
TABELLA PUNTI DI REGOLAZIONE
IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE
Responsabile M&S che ha redatto il documento:
20
Descrizione
Ventilatore di Mandata
Ventilatore di Ripresa
Servomotore per Serranda Aria - Modulante
Pressostato differenziale per Filtro Aria
Pressostato differenziale per Ventilatore
Termostato Antigelo
Sonda di Temperatura Esterna
Sonda di umidità relativa
Sonda di Temperatura di mandata o di ripresa aria
Valvola 3 vie - Modulante
Recuperatore entalpico rotativo
Commutazione stagionale
Commutazione Automatico/Manuale
Refrigeratore d'acqua
Ventilatore di Mandata
Ventilatore di Ripresa
Servomotore per Serranda Aria - Modulante
Pressostato differenziale per Filtro Aria
Pressostato differenziale per Ventilatore
Termostato Antigelo
Sonda di Temperatura Esterna
Sonda di umidità relativa
Sonda di Temperatura di mandata o di ripresa aria
Valvola 3 vie - Modulante
Recuperatore entalpico rotativo
Commutazione stagionale
Commutazione Automatico/Manuale
Refrigeratore d'acqua
CENTRALE TERMICA
Elettropompa Gemellare
Sonda di Temperatura di mandata o di ritorno acqua
Contabilizzatore acqua calda
TOTALE PUNTI CONTROLLATI
Note
Quantità
DO
UTA1
UTA1
UTA1
UTA1
UTA1
UTA1
UTA1
UTA1
UTA1
UTA1
UTA1
UTA1
UTA1
UTA1
UTA2
UTA2
UTA2
UTA2
UTA2
UTA2
UTA2
UTA2
UTA2
UTA2
UTA2
UTA2
UTA2
UTA2
1
1
3
3
2
1
1
1
2
2
1
1
1
1
1
1
3
3
2
1
1
1
2
2
1
1
1
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
6
0
0
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
6
0
0
1
0
2
0
0
20
1
1
2
18
22
DI
stato allarme
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
1
2
2
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
1
2
2
1
0
2
0
0
18
1
1
0
3
2
1
0
0
0
0
1
0
0
1
1
1
0
3
2
1
0
0
0
0
1
0
0
1
0
2
0
0
22
COMMESSA:
DATA:
DOMUS
07/04/2009
SF
13
12
AI
AO
Identif.
0
0
0
0
0
0
1
1
2
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
2
0
1
0
0
0
0
0
1
2
13
0
0
3
0
0
0
0
0
0
2
1
0
0
0
0
0
3
0
0
0
0
0
0
2
1
0
0
0
0
0
0
0
12
Q
Q
SM - MD
PD
PD
TAG
SE
SH
ST
V3V - MD
Q
Q
Q
Q
Q
Q
SM - MD
PD
PD
TAG
SE
SH
ST
V3V - MD
Q
Q
Q
Q
CT
Q
ST
0
PLC
Rifer.
Schema
TOTALE SISTEMA 85 PUNTI
(di cui 33 r.a.)
Elementi in campo
Elementi di
Regol. Autom.
Quadro Elettrico
Quadro Elettrico
Servom. Modul. serranda aria
Pressostato differenziale
Pressostato differenziale
Termostato antigelo
Sonda esterna
Sonda di umidità relativa
Sonda di temperatura aria
Valv. 3 vie servom. modul.
Quadro Elettrico
Quadro Elettrico
Quadro Elettrico
Quadro Elettrico
Quadro Elettrico
Quadro Elettrico
Servom. Modul. serranda aria
Pressostato differenziale
Pressostato differenziale
Termostato antigelo
Sonda esterna
Sonda di umidità relativa
Sonda di temperatura aria
Valv. 3 vie servom. modul.
Quadro Elettrico
Quadro Elettrico
Quadro Elettrico
Quadro Elettrico
Quadro Elettrico
Sonda di temperatura acqua
Contabilizzatore acqua calda
TOT. 85 PUNTI CONTROLLATI
3
3
2
1
1
1
2
2
3
3
2
1
1
1
2
2
0
1
2
(di cui 33 r.a.)
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