MOTORE A CORRENTE CONTINUA PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO: I motori a corrente continua sono costruttivamente identici alla dinamo, la stessa macchina può infetti funzionare sia da generatore sia da motore. Il principio su cui si basa il suo funzionamento è quello delle forze elettromagnetiche, il quale afferma che facendo attraversare una corrente in un conduttore avvolto in un campo magnetico esso è sollecitato da una forza, determinabile con la legge della Mano Sinistra. Nel momento in cui l’indotto incomincia a ruotare i conduttori attivi si muovono in un campo magnetico, si genera quindi una forza elettromotrice. Questa nuova fem è diretta verso la spazzola positiva, in altre parole agisce in verso opposto alla corrente assorbita dall’indotto. SENSO DI ROTAZIONE: Il senso di rotazione è stabilito dalla regola della mano sinistra, il senso di rotazione è quindi determinato dal verso della corrente e del campo magnetico. L’inversione di una sola di queste due grandezze comporta l’inversione della rotazione del motore. Invece l’inversione di entrambe le due grandezze non comporta l’inversione della rotazione, è possibile notare questo nella figura. LE 3 EQUAZIONI CHE CARATTERIZANO IL MOTORE: Il motore a corrente continua è caratterizzato da 3 formule: E = kφΩ ; T = kφI i ; V = E + Ri I i . La prima formula E = kφΩ è l’espressione della fem generata dalla macchina nel funzionamento come generatore, la quale, nel funzionamento come motore è detta fcem. Questa fcem, se si analizza lo schema elettrico del motore, bilancia le tensioni alla maglia del motore: Ie Ve Ii E Re V Ri Circuito elettrico del motore ad eccitazione separata La seconda formula T = kφI i lega la corrente e il flusso alla coppia sviluppata dal motore, invece la prima legava la fcem alla velocità e al flusso. Al contrario delle prime due la terza formula è semplicemente la legge di kirchoff alle maglie sulla maglia del motore. LE 3 CARATTERISTICHE DEL MOTORE AD ECCITAZIONE DERIVATA, SEPARATA E SERIE. (Ricordiamo che il motore ad eccitazione separata è identico al motore ad eccitazione derivata, infatti essendo la tensione d’alimentazione della rete costante il circuito d’eccitazione di questi due casi è soggetto ad una tensione costante. Questo punto non è valido per la dinamo) GENERALE Al contrario della dinamo il motore a 3 caratteristiche: una detta caratteristica meccanica, perché le due grandezze che vi compaiono sono grandezze meccaniche (la coppia in funzione della velocità, T = f (Ω ) ), e le altre due dette caratteristiche elettromeccaniche, perché le due grandezze che vi compaiono sono una meccanica e l’altra elettrica (la velocità in funzione della corrente, Ω = f (I ) , e la coppia in funzione della corrente, T = f (I ) ). La caratteristica meccanica del motore è paragonabile alla caratteristica esterna della dinamo, infatti per queste due caratteristiche compaiono le grandezze d’uscita del sistema in quel funzionamento, motore o generatore. CARATTERISTICHE MOTORE ECCITAZIONE DERIVATA E INDIPENDENTE - T = f (I ) Per disegnare questa caratteristica si prende in esame la formula che lega la coppia sviluppata alla corrente: T = kφI i . Per i due tipi d’eccitazione presi in considerazione, il flusso è costante, perciò risulta che la coppia è direttamente proporzionale alla corrente. Quest’affermazione è però un’approssimazione, infatti non è tenuta in considerazione la reazione d’indotto la quale provoca una diminuzione del flusso ad elevate correnti. - Ω = f (I ) Sostituendo alla formula E = V − Ri I la formula E = kφΩ e esplicitando Ω si ricava la seguente V − Ri I formula: Ω = . Questa formula mette in legame la velocità in funzione della corrente, e kφ R V spezzando in numeratore, Ω = − i I + , si può ritrovare l’equazione di una retta. Il coefficiente kφ kφ R ) è molto piccolo, infatti normalmente la resistenza d’indotto è angolare di tale retta ( − i kφ dell’ordine di pochi decimi di Ω. Con queste considerazioni si può già disegnare questa caratteristica, si tenga comunque in considerazione che la velocità massima è a vuoto, cioè con I≈0, e quella minima all’avviamento, cioè con l’albero fermo e I=Ta. - T = f (Ω ) Sostituendo alla formula T = kφI i la formula V = E + Ri I i , avendo prima provveduto ad esplicitare kφV k 2φ 2 Ω . Essendo il flusso costante, per i due casi in − Ri Ri considerazione, la caratteristica meccanica risulta anch’essa una retta. Per disegnarla si prendono in considerazione due punti, all’avviamento dove la velocità è nulla e la coppia massima perché I=Ia la quale è molto elevata; e a vuoto dove la coppia sviluppata è quella necessaria per vincere le perdite meccaniche e nel ferro, e la velocità è massima. Con questi due punti si può disegnare la caratteristica: la corrente, otteniamo: T = CARATTERISTICHE MOTORE ECCITAZIONE SERIE Per il motore a eccitazione serie trattiamo una sola caratteristica elettromeccanica: T = f (I ) . Per disegnare tale caratteristica si approssima il flusso con una linea spezzata come nel disegno: Si può distinguere due segmenti: a e b. Il segmento a è Flusso rappresentabile dalla formula φ=kI, invece il segmento b dalla formula φ=k, dove k è una generica costante e non è b necessariamente la stessa per tutti e due i segmenti. Con ciò è possibile disegnare la caratteristica come due “pezzi” di a funzioni: per il tratto a è sostituendo la formula del flusso alla formula della coppia risulta un ramo di parabola (T=k*kI*I=k’I2), e per il tratto b invece risulta una semiretta (T=k*k*I=k’*I). La caratteristica elettromeccanica presa in considerazione risulta Ii=I quindi: Per la caratteristica meccanica del motore a corrente continua con eccitazione serie vedi il libro di elettrotecnica a pag.217. LE PERDITE MECCANICHE E LE PERDITE NEL FERRO, CON LA SCORPARAZIONE DELLE DUE Le perdite meccaniche e le perdite nel ferro sono delle perdite di tipo meccanico. Le prime sono causate dagli attriti, le seconde dall’isteresi magnetica e correnti parassite. Per poter calcolare queste perdite bisogna utilizzare il bilancio energetico a vuoto, infatti essendo a vuoto la corrente molto piccola si possono escludere con buona approssimazione altre perdite. Il risultato di tali approssimazioni è, sia per la dinamo a eccitazione derivata o serie e per la dinamo a eccitazione indipendente se nella potenza a vuoto misurata sono incluse le perdite per eccitazione: P0 = PM + Pfe + Pecc. ⇒ P0 − Pecc. = PM + Pfe . Quindi con una misura di potenza a vuoto e conoscendo le perdite di eccitazione è possibile calcolare la somma delle perdite meccaniche più le perdite nel ferro. Inoltre è possibile scorporare le due perdite in esame con due misure di potenza a vuoto a tensione di alimentazione diverse e con un’approssimazione: la velocità nelle due prove non varia. Infatti, le perdite meccaniche dipendono solo dalla velocità, al contrario delle perdite nel ferro che dipendono dal quadrato della tensione ( Pfe = kV 2 ). Facendo queste due misure a vuoto con tensioni differenti, le cui tensioni devono essere note, si trovano due valori di potenza a vuoto, la cui variazione è dovuta alla variazione delle perdite nel ferro. Infatti, variando la tensione, come già detto, variano le perdite nel ferro, e non le perdite meccaniche le quali variano con la velocità che è stata ipotizzata costante. Ora si può procedere in due modi: uno grafico e uno analitico. P'0 − P'ecc. = PM + kV '2 ANALITICO: si imposta un sistema del seguente tipo: . Si risolve il sistema P ' '0 − P ' 'ecc. = PM + kV ' '2 dove le incognite sono k e PM. Ora conosciamo le perdite meccaniche, e per differenza o moltiplicando a k il quadrato della tensione nominale possiamo trovare le perdite nel ferro. GRAFICO: si disegna un grafico con ordinate Po-Pfe e ascisse V2. In questo modo disegnando i due punti trovati con le due prove a vuoto si può disegnare una retta. Questa retta non passa per l’origine, l’intersezione con l’asse delle y è infatti il valore delle perdite meccaniche. Questo è dimostrabile dalla formula P0 − Pecc. = PM + kV 2 , infatti sostituendo V2 con x e P0-Pfe con y, si ottiene l’equazione di una retta dove con x=0, cioè a V2=0, risulta y=q, cioè P0 − Pecc. = PM . Vedi grafico: