COPERTE ALLEGATI ESECUTIVO Model (1

.
Servizio Sanitario - REGIONE SARDEGNA
RELAZIONE TECNICA GENERALE
Premessa
Gli interventi descritti nel seguito riguardano i lavori da eseguirsi presso il Presidio Ospedaliero San
Martino di Oristano e riguardano;
l’adeguamento della cabina di consegna MT e della cabina di trasformazione MT-BT del corpo P
alle nuove esigenze sorte in seguito alla nuova configurazione della rete elettrica MT;
la fornitura di due gruppi elettrogeni a corredo rispettivamente del nuovo corpo Dea e del corpo P
quali sorgenti di alimentazione di riserva;
l’installazione di un
trasformatore in resina all’interno della cabina MT/BT del
corpo P in
sostituzione di trasformatore in olio ormai a fine vita.
Lavori e forniture inerenti le linee di Media Tensione.
L’intervento scaturisce dalla necessità di adeguare la cabina di ricevimento alle nuove norme
tecniche che disciplinano le connessioni alla rete MT, come la Norma CEI 0-16 e le più recenti
delibere dell'autorità per l'energia elettrica e il gas quali la N°333/07, N°33/08 e la N°119/08.
Attualmente l’allaccio MT è soggetto a CTS in quanto all’interno dell’area ospedaliera esiste una linea
MT con estensione superiore ai 20 m, potenza disponibile maggiore di 400 kW e un numero di
trasformatori, simultaneamente in funzione, pari a 5 unità.
A fronte della notevole complessità assunta dalla rete MT all’interno dell’area ospedaliera, si è
riscontrata l’improrogabile necessità di connettere le diverse cabine di trasformazione MT-BT, poste
a servizio delle diverse utenze, in una connessione ad anello in modo da ottimizzare la continuità di
esercizio a fronte di guasti interessanti rami della linea MT stessa.
Occorrerà pertanto adottare, in linea con la tipologia distributiva a doppio montante di cui alla citata
Norma CEI 0-16 art. 8.4.2, la soluzione con quadro MT in esecuzione protetta o blindata e schema
elettrico improntato al rispetto più rigoroso della citata norma.
L’intervento consentirà l’invio all’Ente Erogatore della dichiarazione di adeguatezza con conseguente
annullamento del CTS e possibilità di usufruire degli indennizzi in caso di lunghe interruzioni.
Situazione di fatto.
La progettazione della cabina consegna precedente, risalente ai primi anni del 2000, prevedeva
un'unica alimentazione MT dalla cabina di consegna Enel alla cabina di trasformazione MT-BT del
corpo P. Quest’ultima risultava composta da n°5 C elle MT così dedicate: n°2 partenze per TRAFO
MT/BT del Corpo P e n°3 partenze di riserva da dest inare alle future implementazioni .
Col passare degli anni le 3 partenze di riserva vennero utilizzate per alimentare le cabine MT/BT del
Nuovo Corpo Infettivi, del Nuovo Corpo M e della Centrale di Refrigerazione.
Gli ultimi due Fabbricati realizzati all’interno del nosocomio ospedaliero, definiti Corpo M e Corpo
DEA, sono stati progettati con propria Cabina di Trasformazione MT/BT.
1
Per consentire l’alimentazione del corpo DEA, si è provveduto ad alimentarne la cabina MT-BT
direttamente dalla cabina di consegna ENEL, permettendo al contempo, mediante un’unità entraesci, la connessione alla cabina MT-BT del corpo P.
Indicazioni normative
Di seguito vengono riportate le principali norme tecniche e le indicazioni dell’Autorità per l’Energia
Elettrica e il gas, riguardanti le connessioni alle reti di distribuzione dell’energia elettrica a tensioni
nominali superiori ad 1 kV:
• CEI 0-16: Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti AT
ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica;
• Delibera ARG/elt n. 33/08: condizioni tecniche per la connessione alle reti di distribuzione
dell'energia elettrica a tensione nominale superiore ad 1 kV;
• Delibera ARG/elt n. 119/08: disposizioni inerenti l'applicazione della deliberazione
dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas ARG/elt 33/08 e delle richieste di deroga alla alla norma
CEI 0-16, in materia di connessione alle reti di distribuzione con
tensione maggiore di 1 kV:
Modifica distribuzione MT.
Sostanzialmente verrà realizzato un anello MT, tra le Cabine di Ricevimento ENEL - Corpo P - Corpo
DEA, in modo tale da migliorare la continuità del servizio elettrico, in caso di eventuali avarie in una
delle due linee MT interne.
La stesura del cavo MT tra la cabina consegna e la cabina del Corpo P esula dal presente progetto
che prevede sostanzialmente la realizzazione, all’interno della cabina MT-BT del copro P, di un’unità
entra esci in grado di chiudere l’anello verso la cabina MT-BT del DEA.
Lavori Cabina di Ricevimento Enel:
L’intervento consiste nella sostituzione dell’attuale quadro protetto MT con un nuovo quadro blindato
costituito da due partenze necessarie alla formazione dell’anello MT di cui sopra.
I dispostivi di protezione dovranno rispettare le disposizioni di cui alle Norme CEI 0-16 in materia di
sistema di protezione generale (SPG) e di sistema di protezione di interfaccia (SPI).
Il quadro attualmente installato è composto da due moduli di cui uno per l’ingresso cavi, provenienti
da cella ENEL, e il secondo costituito dal sezionatore di linea, completo di sezionatore di terra e da
un interruttore generale provvisto di relè di protezione 50-51-51N.
La progettazione della nuova connessione alla rete di distribuzione è stata realizzata considerando il
Presidio Ospedaliero come utente passivo, ma non escludendo la possibilità che lo stesso possa
diventare utente attivo.
Il nuovo quadro MT sarà composto da n°3 celle di MT a loro volta costituite da : sezionatore ingresso
MT (da ente distributore), interruttore MT (linea corpo DEA), interruttore MT (linea corpo P).
La connessione alla rete MT dell’esercente, (CEI 0-16 art. 8.1.4), è in anello, con organo di manovra
(O.d.M.) installato in cabina di consegna; da esso diparte la linea di alimentazione dedicata verso la
cabina di ricezione lato utente del Presidio Ospedaliero.
Vengono inclusi alle pertinenze d’utenza sia il cavo di collegamento che il dispositivo generale.
Il cavo di collegamento MT tra la cabina Enel e cabina utente, avente attualmente una sezione di 50
mmq, dovrà essere sostituito con un cavo di sezione di 95 mmq. (CEI 0-16 art. 8.5.3.2).
I dispositivi generali dei due montanti dovranno essere forniti delle protezioni 50-51-51N e 67N,
alimentate mediante TV, TA omopolari e TA di fase (CEI 0-16 art. 8.4.2).
2
I dispositivi generali (DG) saranno
costituiti da un Sezionatore Generale e da un Interruttore
Generale.
Il DG dovranno essere tripolari simultanei con potere di interruzione adeguato alla corrente di
cortocircuito della linea d’alimentazione comunicato dal Distributore (12.5 kA).
Il sistema di protezione associato ai DG, contribuisce all’individuazione dei guasti del sistema
elettrico e alla loro conseguente esclusione, con capacità diagnostiche dell’evento e della successiva
ripresa del servizio, il tutto con gli opportuni coordinamenti tra gli apparecchi in campo.
Per evitare che i guasti interni (utente) si ripercuotano nella rete, sarà installato un Sistema di
Protezione Generale(SPG) costituito dal relè di protezione di massima corrente di fase e contro i
guasti di terra.
Esso sarà composto da trasduttori di corrente, di terra e di tensione con le relative connessioni al relè
di protezione, dal relè di protezione stesso e dal circuito di apertura dell’interruttore.
Il SPG dovrà essere costituito da TA di fase, TO e TV che forniranno le grandezze ridotte al un relè
generale che comprende:
1.
la protezione di massima corrente di fase almeno bipolare a 3 soglie
I>
( sovraccarico );
I>>
( soglia 51, con ritardo intenzionale );
I>>> ( soglia 50, istantanea );
2.
protezione di massima corrente omopolare a due soglie (51N);
3.
protezione direzionale di terra a due soglie (67N).
Il SPG potrà essere del tipo integrato o non intergrato ciascuno corrispondente alle rispettive norme
di riferimento.
I circuiti di comando della PG, necessarie ad azionare la DG, dovranno avere la massima affidabilità,
essere alimentati dalla medesima tensione ausiliaria con disponibilità garantita da un UPS o da
batterie tampone per almeno un’ora; il comando di apertura del DG azionato dalla PG potrà avvenire
attraverso una bobina di minima tensione o in alternativa da bobina a lancio di corrente purchè la PG
sia dotata di un opportuno sistema di controllo e registrazione atto a consentire le verifiche del caso
(CEI 0-16 punto 8.5.12.4).
La seconda motivazione per la quale risulta necessario l’adeguamento alla connessione alla rete MT,
è l’aggiunta di nuovi trasformatori (CEI 0-16 punto 8.5.14) conseguente alla messa in tensione dei
nuovi corpi M e DEA.
La nuova situazione finale della potenza complessiva risulta essere:
•
Cabina Corpo P, aventi N° 1 TRAFO da 1000 kVA e uno da 630 kVA non parallelabili
•
Cabina Gruppi Frigo, aventi N° 2 TRAFO da 630 e 800 kVA parallelabili;
•
Cabina Corpo Infettivi, aventi N° 2 TRAFO da 315 kV A non parallelabili
•
Cabina Corpo M, aventi N° 2 TRAFO da 1000 kVA non p arallelabili
•
Cabina Corpo DEA, aventi N° 2 TRAFO da 1600 kVA par allelabili.
La potenza massima dei singolo trasformatore risulta essere di 1600kVA, rientrante quindi così come
previsto dalle CEI 0-16 punto 8.5.13, nelle reti a 15 kV.
Per poter rientrare entro i limiti richiesti per l’energizzazione contemporanea dei trasformatori (3 volte
la Pmax 1600kVA), necessari al contenimento le correnti di inserzione, si rende indispensabile
3
l’inserimento di una scheda di attacco-stacco sul relè di protezione del DG, nella gestione dei riarmi
dei due interruttori a protezione delle due linee di MT (DEA e Corpo P).
Lavori Cabina di Trasformazione lato MT Corpo P:
Si prevede l’installazione di un nuovo quadro protetto MT composto da n°3 celle di MT così allestite:
Sezionatore Ingresso MT (da cabina ricezione), Sezionatore MT (da cabina Corpo DEA), Sezionatore
MT( linea MT Quadro MT Corpo P).
Complessivamente i lavori di adeguamento della rete MT risultano, pertanto, i seguenti:
• sostituzione della attuale linea MT di collegamento tra cabina consegna lato ENEL e cabina
ricezione lato utente, attualmente costituita da cavi da 50mmq, con una nuova linea con cavi da
95mmq.
• Sostituzione dell’attuale quadro MT sito in cabina ricezione, con uno nuovo a due montanti su linee
in partenza verso i corpi DEA e P.
• Installazione del nuovo quadro MT entra-esci presso la cabina del corpo P, con relativa
attestazione delle due linee in arrivo (cabina corpo DEA e cabina Ricezione) e delle linee alimentanti
il quadro MT del corpo P.
Lavori Cabina di Trasformazione lato BT Corpo P:
Situazione di fatto.
L’attuale cabina di Trasformazione MT/BT del Corpo P risulta costituita attualmente da N°2 TRAFO,
non parallelabili.
Attualmente risulta in esercizio il TRAFO in resina da 1000 KVA, con quello in olio da 700kVA di
riserva.
Proposta progettuale:
Si prevede lo smantellamento del trafo in olio che verrà sostituito da uno in resina di potenza pari a
630 kVA.
Ciò consentirà di ottemperare alle recenti normative riguardanti il rischio incendi e il conseguimento
di una reale alternanza periodica al TRAFO in resina esistente, in modo da garantire la corretta
manutenzione.
Per attuare quanto sopra occorrerà unificare in un unico scomparto i due attuali box ospitanti i
trasformatori in olio abbattendo il muro di separazione ma mantenendo inalterata la struttura in
acciaio contenente le due porte di accesso.
Lavori e forniture inerenti l’installazione di due nuovi gruppi elettrogeni
Corpo DEA.
L’analisi dei carichi, condotta sulle attività sanitarie ospitate all’interno del DEA (Pronto Soccorso,
Rianimazione, Radiologia, Blocco Operatorio e Centrale di Sterilizzazione), ha consentito di
individuare una potenza massima richiesta in alimentazione di emergenza pari a circa 350 kW.
Tenuto conto dei carichi induttivi dovuti alle unità RX e del notevole numero di apparecchi elettronici
presenti sia nel blocco operatorio che nelle diagnostiche, si prevede un carico caratterizzato da forti
correnti richieste allo spunto e dall’importante contenuto armonico, in grado di rendere
particolarmente gravoso il compito del gruppo elettrogeno, da qui la scelta, dietro esplicita richiesta
del Committente, di maggiorare la potenza del gruppo fino a 1000 kVA alla luce anche della funzione
di alimentazione di sicurezza che la sorgente assume in relazione all’utenza alimentata.
Come si evince dagli elaborati progettuali, il gruppo sarà installato all’aperto e verrà alimentato da un
serbatoio di deposito del combustibile e ubicato ad una distanza di almeno 3 m.
4
Il GE, del tipo Fisso su telaio d'acciaio, sarà posizionato su un blocco di fondazione appositamente
realizzato, e sarà dotato di supporti ammortizzanti e antivibranti e di un serbatoio incorporato di
capacità non superiore a quelle indicate dalle specifiche normative.
Il gruppo sarà alloggiato entro container insonorizzato e fornito con marmitta silenziatrice a forte
abbattimento della rumorosità (tipo residenziale), canalizzazioni di scarico e canna fumaria tali da
soddisfare tutti i requisiti di cui al capo III comma 1 del DM 13.07.2011 e, più in generale, dalle
specifiche Norme UNI.
A servizio del gruppo sarà installato un sistema di rabbocco del combustibile, conforme alle
disposizioni di cui al capo II, sezione II del suddetto decreto, per l’alimentazione del serbatoio
incorporato da parte del relativo serbatoio di deposito del carburante avente capacità pari a 3.000
litri.
In particolare il sistema di rabbocco del combustibile sarà munito dei seguenti dispositivi di sicurezza:
a) dispositivo di arresto delle pompe di alimentazione;
b) dispositivo di intercettazione del flusso;
c) dispositivo di allarme ottico e acustico.
L’area del gruppo sarà servita da un impianto di illuminazione normale e di sicurezza, quest’ultimo in
grado di garantire un illuminamento medio pari ad almeno 25 lx.
Come stabilito al capo III comma 1 e seguenti i gas di scarico dovranno essere convogliati mediante
tubazioni in acciaio opportunamente coibentate per la protezione delle persone dai contatti
accidentali, con altezza minima della bocca di scarico pari a 3.00 m rispetto al piano stradale.
I materiali utilizzati per la coibentazione dei tubi di scarico saranno di classe A1L di reazione al fuoco.
A servizio dell’area interessante il gruppo verranno posizionati, in osservanza al capo III comma 5.2
due estintori, di cui uno portatile omologato per fuochi di classe 21-A, 113 B-C e uno carrellato, del
tipo a polvere, con capacità estinguente pari a A-B1-C.
Corpo P.
Il locale del gruppo elettrogeno fu progettato nel 1998 e a tale periodo risale la richiesta del parere
preventivo inoltrata al Comando dei VV. FF. di Oristano.
In data 17.03.1998 il Comando, in risposta alla suddetta richiesta, trasmise all’ASL n°5 una nota dove
venivano specificate tutte le certificazioni da allegare all’istanza per l’inserimento della nuova attività
nel C.P.I. dell’intera struttura ospedaliera.
Il locale presenta un involucro esterno, costituito da una muratura in blocchi Poroton 800 da 25 cm, di
spessore più intonaco interno ed esterno, presenta classe A1 di reazione al fuoco e resistenza al
fuoco REI 180.
Il gruppo elettrogeno risalente agli anni ’90 ed attualmente in uso, ha una potenza nominale pari a
300 kVA.
Tale potenza, alla luce dei maggiori carichi richiesti e con aumento percentuale della non linearità
introdotte soprattutto dagli UPS, appare ormai inadeguata. La notevole data anagrafica del gruppo è
un altro parametro che rende necessaria ed urgente l’installazione di un nuovo gruppo.
Dall’analisi dei carichi effettuata emerge una richiesta di potenza massima in emergenza pari a circa
280 kW che, tenuto conto delle stesse considerazioni testè riportate a proposito del GE del DEA,
consentono di individuare la taglia adeguata nella potenza di 880 kVA.
5
Diversamente dal corpo DEA, il nuovo GE sarà installato nel locale appositamente dedicato, accanto
al gruppo attualmente in funzione, previa demolizione del vecchio gruppo da 170 kVA ormai
totalmente inutilizzabile.
Il nuovo gruppo elettrogeno sarà alloggiato sul blocco di fondazione esistente e privo di carenatura.
Esso dovrà essere fornito di marmitta silenziatrice con forte abbattimento della rumorosità (tipo
residenziale), convogliatore di scarico dell'aria calda e con canalizzazioni di scarico per il
convogliamento dei prodotti di combustione.
Si prevede la realizzazione di una nuova canna fumaria anche per l’attuale GE onde evitare che i
prodotti di combustione vadano ad interessare i locali dell’adiacente corpo M.
Tali canne fumarie garantiranno, lungo tutto il tragitto, le distanze minime di cui all’art. 1.1 comma 1
del Capo III del Decreto 13/07/2011, e sovrasteranno di 1.20 m il piano praticabile della copertura del
Corpo M che in pianta si trova ubicato a circa 2.40 m di distanza dal locale dei gruppi elettrogeni.
Per i materiali di coibentazione delle marmitte e della canna fumaria valgono le stesse identiche
considerazioni già precedentemente condotte per il GE del DEA.
La fornitura dei nuovi GE dovrà essere comprensiva di un sistema di monitoraggio / telegestione
remoto che tramite un hardware dedicato, interfacciato alla rete locale tramite dispositivi atti al rilievo
e alla segnalazione a distanza dei segnali diagnostici, sia via cavo che attraverso rete GSM,
permetterà ai tecnici preposti la costante supervisione dei due sistemi.
*************
Per maggiori dettagli si rimanda alla relazione di calcolo, all’elenco prezzi, al capitolato speciale di
appalto e agli elaborati grafici.
Il Relatore
Ing. Franco Sardu
6