Published on I.I.S. "A. Volta" Pescara (http://iisvoltapescara.gov.it) Home > Printer-friendly PDF > Printer-friendly PDF L'aula musicale Ecco la nostra aula musicale,come potete notare è davvero ampia e ricca di strumentazione di alto livello in grado di soddisfare davvero tutti i musicisti, anche i più meticolosi. In genere la nostra scuola propone ottimi gruppi infatti nelle ultime 2 edizioni del Pescara Student Festival (manifestazione che coinvolge i migliori gruppi di tutte le scuole di Pescara) si sono classificati al 3° posto nel 2003-2004(dei quali facevo parte anch'io) ed al primo posto nel 2004-2005. Come vedrete in seguito, il tipo di strumentazione permette ai ragazzi di poter suonare a buon livello qualsiasi genere musicale,questo è dovuto alla versatilità ed alla vasta gamma di sound realizzabili dagli strumenti. Per conoscere le caratteristiche principali di ogni strumento basta passare con il puntatore del mouse su di essi (nella foto) e cliccare con il tasto sinistro. Per avere la certezza di aver letto le schede di tutti gli strumenti potete cliccare sopra le descrizioni degli strumenti in seguito. Intendo precisare che qualunque giudizio o parere tecnico su tutti gli strumenti sono del tutto soggettivi e personali e di certo non intenti ad alcun scopo pubblicitario. Matteo Di Nunzio 5A Elettronica 2005-2006 In evidenza: NO Mixer Behringer Eurorack MX2004A [1] Il mixer Behringer Eurorack MX2004A dispone in ingresso di 8 canali Cannon e Jack più 4 canali stereo con doppio ingresso jack. Ogni canale d'ingresso ha i suoi appositi potenziometri che servono per regolare guadagno,equalizzazione,bilanciamento, monitoraggio,ecc... Inoltre come ingresso si può avere anche l'ingresso stereo di tipo RCA,in pratica servono per collegare un lettore cd/cassette oppure l'uscita audio di un lettore DVD,un televisore,un decoder ecc... Come uscite questo mixer dispone di uscite RCA che servono per registrare oppure per diffondere con comuni casse,ad esempio di uno stereo,i segnali d'ingresso. Inoltre ci sono le uscite jack stereo per collegare le casse per un eventuale pubblico e le uscite jack per collegare i monitor (o spie) per i musicisti sul palcoscenico (Vedi a "Casse Montarbo") in un'esibizione live. Questi ultimi 2 tipi di uscita sono regolabili in maniera indipendente. Behringer MDX-1400 [2] Il compressore/expander Behringer MDX-1400 è un dispositivo molto interessante e di provata utilità per chi ama suonare in modo pulito e preciso senza causare fastidiosi effetti sonori altrimenti quasi inevitabili. Il compressore regola il livello del segnale in determinati valori tagliando i picchi di segnali di alta potenza ed enfatizzando invece i segnali di bassa potenza. Ovviamente l'incidenza del compressore è modulata dall'operatore:aumentando il livello sui potenziometri il campo dei valori si restringe sempre più, diminuendo il valore sui potenziometri il campo dei valori aumenta quindi il compressore agisce di meno e con meno decisione. Il limitatore svolge fondamentalmente lo stesso compito del compressore ma non enfatizza le componenti di basso. Il fatto che i picchi vengano attenuati evita un sovraccarico negli intervalli di suono successivi mantenendo il livello del segnale globalmente più basso. Il Behringer MDX-1400 presenta ingressi ed uscite servo-bilanciate, questo permette di eliminare il ronzio indotto dall'esterno. Il regolatore Process della sezione Dynamic Ehnancer definisce il grado di miglioramento sonoro tra 0 e 6. Il Dynamic Ehnancer entra in funzione per rigenerare il suono solo quando l'effetto del compressore riduce sensibilmente il livello del segnale. Bongo Dixon Il bongo (Bongos) è uno strumento a percussione di origine africana ed è solitamente formato da una coppia di tamburi di dimensioni diverse. Il tamburo dal diametro più piccolo produce un suono più acuto mentre quello dal diametro maggiore produce un suono più grave. Anche in un singolo tamburo si possono ottenere diversi timbri: percuotendo al centro della superficie del tamburo si ottiene un suono più grave, percuotendo in prossimità del bordo della superficie si ottiene un suono più acuto. La superficie da percuotere può essere in pelle o in materiali sintetici. Questo strumento può essere utilizzato per gruppi che suonano musica afrocubana, jazz e non solo. Anche nella musica leggera questo strumento si sta introducendo sempre di più ad esempio i Nomadi (ancora sulla cresta dell'onda dal lontano 1963) dispongono di Sergio Reggioli che è in studio di registrazione è violinista ma in concerto è prevalentemente percussionista. Puoi ascoltare una demo del suono dei Bongo Dixon File audio: Bongo Dixon.mp3 [3] Pedaliera Multieffetto Digitech RP200A [4] Pedale switch Marshall [5] Questo pedale per chitarra è chiamato switch perchè è formato da 3 pulsanti di selezione (interruttori) infatti questo pedale non è un processore di effetti, che quindi elabora il segnale mandato dalla chitarra (per cui non ha ingressi), ma va collegato direttamente all'amplificatore Marshall Valvestate VS 265. Ogni pulsante attiva il corrispondente canale sull'amplificatore e possono anche essere attivati tutti e 3 simultaneamente combinando così tra loro tutte le regolazioni dei canali. Il primo pulsante del pedale (Clean/Overdrive) serve per selezionare il timbro della chitarra;la funzione Clean attiva il primo canale dell'amplificatore e si ottiene il cosiddetto suono "pulito" che si usa generalmente per accompagnamenti ritmici in generi musicali soft mentre la funzione Overdrive attiva il secondo canale che è quello del suono distorto per assolo e per generi musicali più spinti e di stampo rock. Il secondo pulsante (Overdrive 1/Overdrive 2) dà la possibilità di scegliere tra 2 tipi di overdrive modulabili indipendentemente dal chitarrista direttamante sull'amplificatore; questa funzione è molto importante se il chitarrista deve passare dalla fase di accompagnamento alla fase di assolo (che richiede maggior potenza per colmare il vuoto sonoro che risulterebbe notevole se si suona l'accompagnamento e poi l'assolo con lo stesso volume). Infine c'è il terzo pulsante ( Chorus) che attiva un interessante effetto tipo coro (la quale incidenza è modulabile sulla testata dell'amplificatore) che dà l'effetto corale al momento dell'esecuzione di un accordo e quindi il suono risulta più ricco e pieno. Per notare la bellezza e l'efficacia di questo effetto basta eseguire un accordo prima senza il Chorus e poi con il Chorus inserito. Provare per credere! Basso elettrico Fender Jazz Bass [6] Il basso elettrico Fender Jazz Bass è simile nell'aspetto alla chitarra elettrica Fender Stratocaster ma è di dimensioni maggiori. A differenza delle chitarre la struttura è più semplice perchè in genere è costituito da 4 corde (che possono arrivare fino a 6) e non ha il selettore per pick-up perchè quasi sempre dispone di non più di 2 pick-up per cui funzionano sempre contemporaneamente. Esistono anche modelli di basso chiamati Fretless che non dispongono del capotasto cioè della prima barra della tastiera posto subito dopo la paletta. Il funzionamento dei potenziometri è uguale a quello della chitarra. Il Fender Jazz Bass è un basso pregevole che ha nelle sue qualità migliori la ridotta altezza delle corde rispetto la tastiera ed un'ottima comodità e praticità nel manico che non stressa il polso del bassista. Il basso può essere suonato con o senza plettro a seconda del genere musicale. Esistono diverse tecniche quali tapping e slapping introdotte da Les Claypool e Jaco Pastorius che richiedono un'alto livello di preparazione tecnica del musicista. Puoi ascoltare una demo del basso elettrico Fender Jazz Bass. File audio: Fender Jazz Bass.MP3 [7] Chitarra elettrica Fender Stratocaster e Telecaster [8] La Fender Stratocaster (nella foto a sinistra) è una chitarra leggendaria, nel 2004 ha festeggiato il suo cinquantesimo anno di esistenza, tra i suoi rappresentanti maggiori posso ricordare Eric Clapton, Jimi Hendrix, Eric Johnson. Dal 1954 fino ad oggi ha subito pochissime modifiche che testimoniano come sia nata praticamente perfetta. Probabilmente è la chitarra dalla maggiore versatilità di tutto il panorama. I primi prototipi di chitarra elettrica sono stati sviluppati negli Stati Uniti negli anni '30 dal musicista Les Paul che negli anni '50 collaborerà con la Gibson per produrre la celebre Gibson Les Paul, nata per fare concorrenza proprio allaFender Stratocaster. A differenza della chitarre con cassa risonante (es. chitarra classica o acustica) la chitarra elettrica detta "solid body" presenta una cassa non risonante. Il suono nasce dalla vibrazione delle corde in metallo che viene raccolta dai pick-up magnetici, posti sotto le corde, i quali trasformano tale vibrazione in segnale elettrico che viene amplificato dal chitarrista con il primo potenziometro sulla chitarra. La Stratocaster ha 3 pick-up selezionabili dal selettore a 5 posizioni posto sotto i potenziometri: quando il selettore è posizionato tutto verso l'alto viene attivato il primo pick-up (pick-up al manico); scalando di una posizione si attivano contemporaneamente primo e secondo pick-up; in posizione centrale il selettore comanda il secondo pick-up (ossia il pick-up al centro); scalando ancora si attivano secondo e terzo pick-up; infine con il selettore posto tutto verso il basso viene attivato il terzo pick-up (il pick-up al ponte). Il suono ottenuto usando solamente il pick-up al ponte è generalmente quello più squillante, per ottenere suoni più dolci è consigliabile usare le selezioni descritte nei punti 2-4. Il pick-up al manico produce un suono più dolce ("caldo"). Riguardo i potenziometri il primo è quello del volume e serve per modulare l'entità di amplificazione del segnale direttamente sulla chitarra. I 2 potenziometri sottostanti regolano il tono:ruotando il potenziometro in senso orario ci sarà una maggiore espressione degli alti, ruotandolo in senso antiorario il suono risulterà più cupo e quindi con maggiore espressione di bassi. La Fender Telecaster (nella foto a destra) dispone di soli 2 pick-up selezionabili dal selettore a 3 posizioni; ha tra i suoi rappresentanti maggiori Keith Richards (Rolling Stones), Bruce Springsteen, George Harrison (Beatles) che da solista ha usato sia Stratocaster che Telecaster: quando il selettore è posizionato tutto in direzione del manico viene attivato il primo pick-up (ossia quello più vicino al manico della chitarra); in posizione centrale il selettore comanda contemporaneamente entrambi i pick-up; con il selettore posto tutto verso il basso viene attivato il secondo pick-up (quello obliquo vicino al ponte). La Telecaster dispone di 2 potenziometri (1 volume e 1 tono), il funzionamento e gli effetti dei potenziometri sono coincidenti con quelli della Stratocaster. Una tecnica particolare della chitarra è il tapping (come nel basso) e Steve Vai ne è con buone probabilità il miglior esecutore. Puoi ascoltare una demo delle chitarre. File audio: Fender Stratocaster [9] Fender Telecaster [10] Amplificatore tastiera Marshall Audiostate LR300 Amplificatore basso Yamaha Bass Stage 250 Come amplificatore per basso la scuola ha scelto questo Yamaha Bass Stage 250. Questo amplificatore è in grado di generare un potente segnale acustico fino a 250W. Lo Yamaha Bass Stage dispone di 2 coni di ampio diametro che garantiscono un ottimo rendimento anche ad alta potenza. Le regolazioni sono sulla testata soprastante la cassa. Ovviamente ci sono i potenziometri di guadagno e Master volume oltre ai potenziometri di equalizzazione (alti,medi,bassi). Inoltre c'è il compressore che è davvero utile per ammorbidire gli effetti di un segnale troppo alto. Il compressore è ovviamente modulabile sulla testata ed affianco al potenziometro del compressore c'è una spia (led rosso) che si illumina ogni volta che entra in funzione il compressore. L'intensità dell'illuminazione del led indica il livello d'incidenza del compressore:maggiore è l'intensità della luce del led, maggiore sarà l'entità del funzionamento del compressore. Amplificatore chitarra Marshall Valvestate VS 265 [12] L'amplificatore è fondamentale per amplificare il segnale generato dal pick-up della chitarra che inviato direttamente all'altoparlante non avrebbe energia sufficiente per diffondersi con potenza. L'amplificatore in dotazione dell'aula musicale è un Marshall Valvestate VS 265 valvolare a doppio cono. A disposizione c'è anche il pedale switch per la selezione dei canali della testata. Gli amplificatori si differenziano tra quelli con circuito a valvole e quelli con circuito a transistor (solid state). Gli amplificatori valvolari sono stati prodotti negli anni '50 mentre quelli a transistor negli anni '70. In passato gli amplificatori erano separati dagli altoparlanti (testata e cassa) mentre attualmente testata e cassa sono combinati (Combo) per un trasporto più agevole. Il primo passaggio che compie il segnale mandato dai pick-up della chitarra è la preamplificazione (1° stadio dell'amplificazione) svolta dal preamplificatore che negli amplificatori valvolari è costituito da una o più valvole che amplificano il segnale secondo un guadagno fisso prestabilito. Questo passaggio non avviene se i pick-up della chitarra sono attivi cioè amplificano già il segnale dato dall'oscillazione delle corde. Il 2° stadio di amplificazione è svolto da altre valvole che amplificano ancora il segnale con i controlli di volume ed equalizzazione. Il processo finale è svolto dalle ultime valvole che convertono la tensione del segnale in flusso di corrente che sollecità gli altoparlanti. Ma vediamo le caratteristiche della testata di questo amplificatore. Ingresso jack (chitarra); Potenziometro volume del canale Clean (detto "pulito"); Led che indica (quando a luce verde) il funzionamento del canale Clean e (quando a luce rossa) del canale Overdrive; Potenziometro toni bassi; Potenziometro toni medi; Potenziometro toni alti; Interruttore di selezione CLN/OD:senza essere premuto funziona il canale Clean,quando è schiacciato funziona il canale Overdrive; Interruttore Tone Shift,quando è schiacciato attenua leggermente la potenza del segnale; Potenziometro guadagno del canale Overdrive 1 (gestisce l'incidenza della distorsione); Potenziometro volume del canale Overdrive 1; Interruttore di selezione del canale Overdrive 1 oppure 2; Potenziometro guadagno del canale Overdrive 2; Led che indica la selezione del canale Overdrive 1 o 2,con il led rosso funziona l'Overdrive 2; Potenziometro Contour che gestisce le frequenze medie; Potenziometro volume del canale Overdrive 2; Potenziometro toni bassi per canali Overdrive 1 e 2; Potenziometro toni medi per canali Overdrive 1 e 2; Potenziometro toni alti per canali Overdrive 1 e 2; Interruttore Power Dimension; Interruttore FX Loop level,premendolo mette in funzione gli effetti descritti in seguito; Regola l'incidenza degli effetti; Potenziometro per il riverbero del canale pulito; Potenziometro per il riverbero dei canali Overdrive 1 e 2, Interruttore Channel Assign,premendolo gli effetti speed e Depth si mettono in funzione; Interruttore CLN/OD,serve per pilotare l'incidenza degli effetti sul canale Clean o su quelli Overdrive; Potenziometro Speed che regola la frequenza delle oscillazioni dell'effetto Depth; Potenziometro Depth che regola l'incidenza dell'effetto tipo vento; Interruttore di accensione dell'amplificatore. Il riverbero è una sorta di eco e simula appunto il suono di eco di una stanza. Ovviamente diverse regolazioni consentono di decidere la durata di tale eco.Usando settaggi diversi si possono emulare facilmente effetti di eco di diversi ambienti, più o meno ampi. I primi effetti a nascere, in modo casuale e non voluto, furono gli Overdrive. Quando giunge un segnale particolarmente potente, l'amplificatore viene sovraccaricato ed il suono emesso risulterà diverso dal suono originale prodotto dallo strumento. Tutti gli amplificatori sono oggi costruiti per reggere senza problemi questo stato di sovraccarico, lasciando che il suono modificato (distorto, appunto) giunga tale fino al cono di uscita. Così nascono le diverse distorsioni:l'overdrive è una distorsione lieve, simile alle prime distorsioni generate casualmente, mentre una distorsione lead è potente e brillante, molto usata negli assoli. Solitamente ogni distorsore consente di regolare il gain: si tratta di un comando fondamentale per le distorsioni, che come abbiamo visto nascono da un sovraccarico dell'amplificatore.Il gain (guadagno) modifica il segnale di uscita della chitarra, aumentandone la potenza in modo da provocare un sovraccarico maggiore ed una distorsione più accentuata. Diversi tipi di distorsione si possono ottenere anche intervenendo su altre regolazioni del suono, ad esempio enfatizzando gli acuti mentre si possono ottenere tantissimi suoni "ibridi" combinando un effetto di distorsione ad altri effetti. Ora invece vediamo il funzionamento dei potenziometri. Un potenziometro (es. di una chitarra) è, innanzitutto, costituito da una resistenza e da un contatto in grado di scorrere su di essa. Nel caso dei potenziometri usati sul nostro strumento, tale resistenza assume la forma di una circonferenza incompleta (aperta): le due estremità sono collegate al pickup e ne ricevono dunque il segnale. Esse però non ricevono il segnale allo stesso modo: una riceve segnale a tensione zero, l'altra a tensione massima. Il contatto non è altro che un 'ponticello' avente perno al centro del dispositivo e direttamente solidale alla manopola: nel momento in cui facciamo ruotare quest'ultima, il contatto gira si sposta lungo la resistenza, scorrendo su di essa. Allo stesso perno è collegato il segnale di uscita, che assume dunque un volume diverso in base alla posizone del contatto sulla resistenza: se questo si trova vicino all'estremità di tensione maggiore il volume finale sarà più alto e viceversa. Abbiamo così capito come funziona la manopola di regolazione del volume. E le altre? Il principio di base è lo stesso, soltanto che ad ogni potenziomatro troviamo abbinato un condensatore che filtra determinate frequenze. Le frequenze alte vengono deviate al potenziometro: se quest'ultimo è 'chiuso' (contatto vicino a MIN) le frequenze alte vengono tagliate, nel caso opposto vengono invece ritrasmesse in uscita immutate. Ovviamente nelle posizioni intermedie lungo la resistenza si ottiene un taglio graduale delle frequenze alte. Le frequenze basse filtrate dal condensatore invece raggiungono il segnale d'uscita intatte, non vengono quindi modificate. Casse Montarbo 2X500W e 2X350W [13] Le casse a disposizione dei musicisti sono casse Montarbo 2X350W e 2X500W [14] Entrambe sono di tipo attivo cioè alimentate direttamente dalla corrente con la gestione del volume dietro la cassa. Le casse di tipo passivo sono invece quelle che vengono alimentate da un amplificatore finale che regola e gestisce il segnale di uscita del mixer. In una ipotetica esibizione dal vivo di un complesso, le casse da 500W vanno disposte in direzione del pubblico mentre le casse da 350W vanno disposte in direzione del musicista svolgendo cosi la funzione di monitor (o spia). Tastiera Roland XP-60 [15] Puoi ascoltare una demo della tastiera Roland xp60. File audio: Roland XP-60.MP3 [16] Microfono Shure SM58 [17] Il microfono è un dispositivo che trasforma i suoni in segnali elettrici. Il funzionamento sta nello sfruttare la variazione di pressione che le oscillazioni delle onde sonore producono fino a generarne l'equivalente elettrico. Per sfruttare a pieno questo principio di funzionamento è opportuno direzionare il microfono più in perpendicolare possibile alla bocca. Lo shure SM58 è un microfono di provata qualità, in particolare i microfoni Shure sono tra i più utilizzati dai cantanti professionisti. Posso dire che anche il cantante solista della mia band usa questo microfono. E' un microfono veramente eccezionale per sensibilità (rapporto tra tensione d'uscita e pressione dell'onda sonora) e risposta in frequenza (variazione di sensibilità a seconda della frequenza del suono). Questo microfono è ottimo anche perchè non produce, o quasi, rumori di fondo e difficilmente crea i fastidiosi fischi al momento che se ne aumenta il guadagno di amplificazione dal mixer. La grande sensibilità garantisce l'ottimo rendimento al momento che si vogliano innescare gli effetti dal mixer(riverbero, delay, ecc.) ottenendo sempre un suono limpido e senza disturbi. Batteria Yamaha Stage Custom [18] La batteria è uno strumento a percussione composto a sua volta da diversi strumenti a percussione che vengono suonati separatamente nelle orchestre. La batteria è formata da 2 tipi di componenti: tamburi (rullante, tom, timpano, grancassa) e piatti (charleston, ride, crash, splash, china type, ecc...). La grancassa viene percossa tramite un pedale, il charleston va suonato sia con le bacchette che tramite l'azione di un pedale. Il tempo standard viene eseguito principalmente da cassa, charleston, rullante; i tom si usano principalmemente per i break e gli abbellimenti. La batteria nella nostra aula musicale è una Yamaha Stage Custom che comprende: grancassa, rullante, charleston, 4 tom, 1 ride e 2 crash. Un particolare è stato aggiunto recentemente cioè il doppio pedale per la grancassa che serve principalmente per i tempi Metal. Il secondo pedale viene posizionato in prossimità del pedale del charleston e quando si usa bisogna bloccare quello del charleston. I piatti sono tutti Paiste di buona serie. In un complesso il batterista è il più carico di responsabilità perchè un errore di tempo è molto rilevante anche all'orecchio di una persona poco esperta. Sbagliano quelli che pensano di poter imparare facilmente a suonare la batteria perchè l'atteggiamento del batterista ritrae quello di tutti gli elementi di un complesso: in particolare il tempo della grancassa rispecchia quello del basso e quello del charleston riflette quello delle chitarre. Puoi ascoltare una demo della batteria Yamaha Stage Custom. File audio: Yamaha Stage Custom.MP3 [19] Stabilizzatore di tensione Lo stabilizzatore di tensione è un apparecchio che va collegato direttamente alla presa di corrente a muro e fornisce altre prese alle quali vanno collegati tutti gli strumenti. Questo apparecchio è chiamato stabilizzatore perchè mantiene il valore della tensione sempre non oltre 220V, ciò significa che gli effetti della cosiddetta "fluttuazione della tensione di rete" vengono così scongiurati. La fluttuazione della tensione di rete è quel fenomeno chiamato anche sbalzo di tensione che può portare ad un picco indesiderato del valore di tensione che per qualche frazione di secondo può superare anche bruscamente i 220V. Un eventuale avvenimento di ciò può causare guasti gravi a volte irreparabili a tutta la strumentazione. Ovviamente è assolutamente raccomandato l'utilizzo dello stabilizzatore di tensione. I.I.S. "Alessandro Volta" di Pescara - via Alessandro Volta, 15 Tel. 085 431 38 48 - Fax 085 431 61 59 [email protected] Privacy - Note legali Realizzazione specializzazione informatica. 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