FABRIZIO DI SALVO Firenze 1962 Diplomato in chitarra moderna al “GUITAR INSTITUTE OF BRITAIN” e docente di chitarra acustica alla scuola di musica e produzione didattica “LIZARD” di Fiesole (FI). Curatore di seminari e concerti sull’evoluzione della chitarra acustica ed elettronica, compositore e raffinato cantante ha collaborato con i vertici della country music italiana e americana; in oltre 25 anni di attività ha pubblicato e ha partecipato alla realizzazione di numerosi lavori discografici; svolge regolare attività didattica e concertistica e collabora con riviste specializzate nel settore. Per contatti: cell +39.349.5296485 Cari amici della IAG Electronics, è con piacere che accetto di sottoporre il vostro dispositivo Riequilibratore di Campo Elettromagnetico ® ad una prova di ascolto per verificarne gli eventuali pregi basandomi sulla mia esperienza di ascolto maturata in anni professione come musicista. Inserito in una presa di corrente, a monte della strumentazione, quale amplificatori o fonti di riproduzione audio, dovrebbe migliorarne le prestazioni o quantomeno modificarle. Mi appresto al test con tre sorgenti sonore: Sorgente A) Chitarra acustica Fender mod. F200 equipaggiata con sistema di amplificazione “B-Band Yamaha” collegata ad amplificatore “DAVID” 80W RMS Schertler specifico per chitarra acustica. Sorgente B) Chitarra elettrica Fender Stratocaster 25th Anniversari ’78 originale collegata ad amplificatore Marshall Valvestate 2000 Sorgente C) Basso elettrico Fender Jazz USA collegato ad amplificatore Ampeg BAII5HP Cavo di collegamento (jack): T.M. Stevens Funmaster segnature KLOTZ Sono le dieci del mattino del 22/feb/2006, umidità intorno al 60%, temperatura 20 °C; sono nello studio di casa mia: tutto è pronto. Inizio con il basso elettrico: suono per un minuto con tutto “FLAT” sia sull’ampli che sul basso cioè con i toni aperti e ambedue i pick-up al massimo; il suono è quello di sempre. Collego il Riequilibratore di Campo Elettromagnetico ® e cerco di suonare le stesse cose di prima senza modificare niente e con lo stesso tocco e la stessa dinamica; …Ho immediatamente la sensazione che qualche cosa è cambiato! Il suono che prima era piatto e un po’ “chiuso” adesso ha come preso corpo e ha guadagnato in definizione e pulizia dando la sensazione anche di un lieve aumento di volume; l’effetto ricorda per alcuni aspetti, il risultato che si ottiene attraverso l’utilizzo di preamplificatori valvolari, costosi e delicati, anche se manca quel caratteristico “calore”; sono sbalordito dall’incidenza che questo piccolo e leggerissimo dispositivo ha sul suono “solamente” interponendosi fra la presa di corrente e l’ampli, anche considerando che ho utilizzato degli strumenti che già 1 sono ai vertici come qualità e prestazioni! Decido di ripetere il test e quindi scollego il Riequilibratore di Campo Elettromagnetico ®; quando riprovo il mio JazzBass senza dispositivo mi sembra di essere diventato un po’ sordo! Il suono è chiuso e cupo, il volume è calato e anche la dinamica dei miei riff mi sembra meno efficace! Sono sempre più sconcertato e in breve ricollego il Riequilibratore di Campo Elettromagnetico ®. Appena collegato sento rifiorire l’universo delle armoniche! Tutto sembra più vivo e suono volentieri esplorando le varie possibili variazioni timbriche che il buon Fender Jazz mi offre. Lasciato il basso provo con la chitarra elettrica: questa Strato da collezione ha un suono che è diventato leggenda fra gli appassionati di rock/blues/country e non solo; la sua timbrica è il marchio di fabbrica di chitarristi del calibro di Hendrix, Clapton, Back, Blackmore e tanti altri vecchi e nuovi e per sempre rimarra un “must”, un riferimento per ogni generazione; anche l’ampli è un marchio storico e la sua qualità costruttiva non si discute, …eppure… questo piccolo e misterioso apparecchio, senza alcun tipo di controlli esterni è riuscito a migliorare ulteriormente il suono, la presenza, la definizione dello spettro armonico, il volume ….sono basito e incuriosito! Nulla è cambiato per quanto riguarda invece il rumore di fondo dei vecchi pick-up singlecoil …, questo è un aspetto che sembra non riguardare l’ambito di competenza del Riequilibratore di Campo Elettromagnetico ®. Anche l’esperimento con la chitarra acustica mi dà lo stesso esito in termini di brillantezza sonora e mi accorgo che da oggi farò fatica a dimenticarmi questo filtro misterioso! Quindi, concludendo, non conosco il principio per il quale il suono cambia (a mio avviso in meglio), ma sicuramente questo avviene senza interventi di equalizzazione o collegamenti sulla linea audio degli apparecchi di amplificazione; evidentemente, per me, qualcosa si viene a modificare nella “qualità” dell’alimentazione di rete e nello spazio limitrofo alle fonti sonore … e sento come l’esigenza di non poterne più fare a meno! Evviva! Complimenti al suo creatore! Avetrana, 22/feb/2006 2