Lo stracciabrache, il cibo preferito dei Puffi

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Lo stracciabrache, il cibo preferito dei Puffi
Autore : Giulia Bartalozzi
La Smilax aspera cresce spontanea nelle nostre macchie: è una
delle poche liane presenti in Italia
La salsapariglia nostrana (Smilax aspera L.) appartiene alla famiglia delle liliacee.
È una pianta arbustiva con portamento lianoso, rampicante, dal fusto flessibile e delicato, ma
cosparso di spine acutissime. E? una pianta infestante e, assieme ad altre lianose, contribuisce
a rendere impenetrabili le boscaglie. Il nome stracciabraghe deriva infatti dalla grande tenacia di
questa pianta che con le sue robuste spine rende impenetrabile il bosco, tanto che è meglio
aggirarla se si vuole riportare a casa tutti interi i pantaloni!La salsapariglia nostrana (Smilax
aspera L.) appartiene alla famiglia delle liliacee.
È una pianta arbustiva con portamento lianoso, rampicante, dal fusto flessibile e delicato, ma
cosparso di spine acutissime. E’ una pianta infestante e, assieme ad altre lianose, contribuisce
a rendere impenetrabili le boscaglie. Il nome stracciabraghe deriva infatti dalla grande tenacia di
questa pianta che con le sue robuste spine rende impenetrabile il bosco, tanto che è meglio
aggirarla se si vuole riportare a casa tutti interi i pantaloni!
Le foglie, a forma di cuore, hanno i margini dentati e spinosi. I fiori, molto profumati, sono
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piccoli, giallicci o verdastri, poco vistosi e raccolti in piccole ombrelle; fioriscono, nelle regioni a
clima mediterraneo, da agosto ad ottobre. I suoi frutti sono bacche rosse, riunite in grappoli,
che giungono a maturazione in autunno. Contengono semi minuscoli e rotondi. Insipide e poco
appetibili per l'uomo, costituiscono una fonte di nutrimento per numerose specie di uccelli.
Questa pianta inoltre, come sanno bene gli appassionati di cartoni animati, è il cibo prediletto
dei Puffi (la cosiddetta Puffbacca!).
È diffusa in Messico, nelle isole Canarie, in Africa centrale, in Asia centrale (India, Bhutan,
Nepal) e nelle regioni dell'area mediterranea. Cresce spontanea nei boschi e nelle macchie.
Il suo portamento lianoso testimonia l'origine subtropicale.
Esiste una leggenda nella mitologia greca, secondo la quale un giovane di nome Crocos
amava appassionatamente la ninfa Smilax, di un amore destinato inesorabilmente ad una
triste fine per la natura terrena del giovane; allora gli dei, impietositi e volendo rendere ambedue
immortali, li trasformarono nelle piante (croco e smilax-salsapariglia) che da quel giorno portano
i loro nomi.
Secondo alcuni, il nome deriverebbe dalla parola spagnola "Zalzaparilla" perché la pianta,
strofinata vigorosamente, fa della schiuma saponosa che assomiglia a quella dei cavalli quando
sudano, da cui il nome di salsa (schiuma) della pariglia (coppia di cavalli).
La radice della salsapariglia contiene numerosi principi attivi tra cui la smilacina e l'acido
salsasapinico. Ha proprietà sudoripare e depurative, espettoranti ed emetiche. Può essere
utilizzata in infusi e decotti per curare l'influenza, il raffreddore, i reumatismi, l'eczema. Gli
estratti vengono usati anche in alcune formulazioni galeniche per migliorare l'assorbimento dei
principi attivi farmacologici.
Nel Salento i germogli teneri di questa pianta vengono raccolti e utilizzati alla stregua degli
asparagi selvatici, preparati previa bollitura in frittata; sott'olio in conserva; in insalata, lessati e
conditi con olio e aceto.
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Foto: asfodelotrekkingsardegna
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