PER L`UVA DA TAVOLA OBIETTIVO ILSA: PRODUZIONE E QUALITA`

PER L’UVA DA TAVOLA
OBIETTIVO ILSA:
PRODUZIONE E QUALITA’
Metodologia di nutrizione per agricoltura specializzata
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L’uva da tavola.....................................................................................................................3
La qualità del frutto...........................................................................................................3
Asporti e fabbisogno di nutrienti ...................................................................................3
Ruolo dei nutrienti ............................................................................................................4
Azoto ............................................................................................................................4
Fosforo .........................................................................................................................4
Potassio........................................................................................................................4
Magnesio ......................................................................................................................4
Calcio............................................................................................................................4
Ferro .............................................................................................................................5
Boro ..............................................................................................................................5
Concimazione della vite da tavola....................................................................................6
Tecnica di concimazione ..................................................................................................7
Fertirrigazione e nutrizione fogliare ..................................................................................7
SOLUZIONI PER LA VITICOLTURA. La proposta ILSA......................................................8
SPECIALITA’ PER IL VIGNETO..........................................................................................9
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L’uva da tavola
La vite da tavola predilige climi caldi, asciutti e soleggiati, in quanto incidono
positivamente sui processi d’accrescimento e maturazione dei frutti e sulle caratteristiche
qualitative delle produzioni in quanto a colore, sapore e serbevolezza, tollera i minimi
termici nei mesi invernali (-16, -18°C), purché i freddi non siano improvvisi. I minimi termici
ottimali per il germogliamento sono 8-10°C, per la fioritura 18-22°C e per l’invaiatura 2226°C.
La vite da tavola si estende tipicamente nei territori pianeggianti delle pianure litoranee,
con terreni profondi, sciolti, permeabili e tendenzialmente calcarei a tessitura variabile. La
reazione varia tra la neutralità e la sub-alcalinità. Rifugge i terreni alcalini nei quali si
manifestano fenomeni di clorosi.
La qualità del frutto
Tre sono i parametri che determinano il valore dell’uva: la consistenza, l’equilibrio e
l’integrità.
Consistenza
La consistenza è la quantità di sostanze, diverse dall’acqua, che compongono il
frutto. Maggiore è la consistenza dell’uva impiegata, maggiore potrà essere la qualità
organolettica percepita e la tranquillità delle operazioni di commercializzazione. Il frutto
“consistente” è ricco di colore, di profumo, di sapore. Ha una polpa succosa, poco
acquosa.
Equilibrio
Un frutto è equilibrato quando è allo stesso tempo piacevolmente dolce, morbido,
adeguatamente acido e giustamente sapido. Il frutto equilibrato ha dunque un sapore
armonico ma complesso.
Integrità
Si parla di integrità quando l’aroma del frutto è percepito in modo netto e nitido, in
assenza di gusti non propri dell’uva o poco piacevoli.
Asporti e fabbisogno di nutrienti
La determinazione delle asportazioni ed il calcolo delle dosi per la concimazione è resa
difficile dalla grande variabilità di condizioni climatiche in cui si sviluppa la viticoltura. Negli
ultimi anni hanno subito importanti cambiamenti tecnico-operativi. Per la vite da tavola,
vale spesso quanto detto per la vite da vino, con la differenza che le rese sono molto più
elevate ed è diverso l’obiettivo qualitativo: interessano non tanto le caratteristiche
enologiche quanto quelle sia organolettiche che legate alle fasi di manipolazione
commerciale.
I livelli di produzione sono molto vari e vanno da 15 a 60 ton/ha. Di conseguenza, le
indicazioni qui riportate sono valutarsi caso per caso. Inoltre tra tutte le tecniche colturali
viticole, la concimazione presenta per l’agricoltore, (tutti gli anni), un momento di scelte
difficili ed importanti.
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Ruolo dei nutrienti
Azoto
Elemento, decisivo per lo sviluppo della vegetazione, è il più difficile da somministrare.
L’eccesso d’azoto influisce negativamente sulla qualità della produzione, con una
vegetazione più rigogliosa, più sensibile alle malattie e con tralci di difficile lignificazione.
La carenza di azoto non permette un equilibrato sviluppo della pianta riducendo l’attività
fotosintetica delle foglie e di conseguenza la produzione.
Le asportazioni maggiori di azoto si hanno principalmente con le asportazioni della
coltura da parte dell’uva.
Fosforo
E’ un elemento fondamentale per la vite, anche se spesso viene somministrato oltre le
reali necessità. Ricordiamo che un eccesso di fosforo può ridurre l’assimilabilità di altri
elementi come il ferro, il manganese e lo zinco, favorendo delle micro carenze. La
carenza, anche se rara, quando si manifesta può causare dei gravi danni e compromettere
lo sviluppo delle piante.
Potassio
Il fabbisogno in potassio risulta in genere piuttosto elevato e non sono infrequenti
sintomi di carenza: scarsa lignificazione dei tralci, diminuzione del grado zuccherino e
della produzione, ingiallimento dei margini delle foglie.
Il potassio presiede alla sintesi degli antociani (colore rosso) e dei polifenoli, (importante
per le cultivar rosse). Il potassio ha un’azione positiva verso il contenimento degli effetti
negativi dovuti agli eccessi di azoto, e soprattutto favorisce la produzione e la dislocazione
degli zuccheri nell’acino.
Eccessi di potassio esplicano effetti negativi in terreni poveri di magnesio, per la
concorrenza tra i due elementi, con probabile difficoltà di assorbimento del magnesio
stesso. Basse concentrazioni di calcio e magnesio in confronto al potassio possono
causare il disseccamento del rachide.
Magnesio
Il contenuto del magnesio nei terreni varia tra 0,05% e 0,5%. I valori più bassi si trovano
nei terreni sabbiosi. Il magnesio è uno dei componenti della clorofilla ed il suo deficit
provoca una clorosi con ingiallimento fogliare internervale.
I primi sintomi della clorosi si osservano a livello delle foglie basali.
In una moderna viticoltura da tavola, il magnesio in ordine d’importanza è considerato al
quarto posto tra gli elementi nutritivi.
Fenomeni nutrizionali, correlati in particolare alla dinamica del magnesio, sono
direttamente legati alla manifestazione del disseccamento del rachide, insieme al
potassio ed al calcio. Il rapporto K/Mg nelle foglie è direttamente correlato alla frequenza
dei sintomi di questa fisiopatia.
Calcio
La funzione principale del calcio nella pianta è quella di favorire la resistenza meccanica
dei tessuti vegetali.
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L’eccesso di calcio nel terreno determina il blocco di alcuni microelementi come il ferro.
La carenza di calcio può provocare il disseccamento del rachide, l’essiccazione
parziale dei grappoli, la necrosi sui peduncoli e sugli apici vegetativi.
Nei terreni di solito è presente come carbonato con valori dello 0,1-1,5%, assumendo
valori molto più elevati nei terreni calcarei.
Ferro
Il ferro, a volte, anche se presente nel terreno, spesso non è in una forma assimilabile.
L’aumento del pH porta ad una insolubilizzazione del ferro nel terreno.
La pianta manifesta carenze da ferro con un arresto dell’accrescimento, le foglie si
presentano di colore giallo pallido, quasi bianco, tranne le nervature che restano verdi, con
necrosi dei lembi fogliari e dei germogli. La pianta ha una scarsa messa a frutto dei
grappoli.
Il contenuto di ferro nella vite è ottimale se i valori variano tra 30-150 (ppm sulla
sostanza secca), è insufficiente se si trovano dei valori pari a 10-30 ppm.
Boro
La sua presenza consente il normale svolgimento dei fenomeni vegetativi e riproduttivi,
ed è fondamentale nel processo riproduttivo in quanto favorisce la fecondazione,
attraverso l’incremento della germinabilità del polline.
Fenomeni di carenze in boro si manifestano con internodi raccorciati, foglie piccole e
coriacee, numerose femminelle deboli, con aspetto di piccolo cespuglio a ventaglio. Inoltre
le foglie presentano piccole tacche giallastre, presso il bordo del lembo, che in seguito
diventano rossastre. Le foglie possono divenire bollose ed arrotolarsi. Le bacche sono
piccole e senza vinaccioli, a volte di aspetto metallico.
La tabella riportata di seguito, tiene conto degli apporti riferiti per tonnellata di
produzione: kg/ha/ ton di produzione.
Tabella 2: apporti di nutrienti
Asporti medi: valori espressi da diversi autori. Unità di misura Kg/ha/tonn
Autore
M. Colapietra
N
P2O5
K2O
MgO
CaO
5-6
2,2-2,5
8-9
1,5-1,7
/
Arvan
6-8
3-4
9-11
/
/
AA.VV
6-9
3-5
8-12
/
/
Il calcolo dell’apporto degli elementi nutritivi, è legato alla produzione, ed ai vari areali
di coltivazione. Inoltre va sottolineato che la concimazione va regolata caso per caso, sulla
base di dati analitici e di una accurata osservazione dello stato nutrizionale del vigneto. I
dati riportati in tabella sono puramente indicativi.
Tecnica di coltivazione
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Concimazione della vite da tavola
La concimazione della vite da tavola ha l’obiettivo di migliorare e regolare il livello
produttivo, l’epoca di maturazione (anticipo o posticipo della maturazione a secondo della
destinazione commerciale del prodotto finale), ed ottenere grappoli ed acini uniformi e ben
sviluppati.
Aspetto fondamentale riguarda le curve di richiesta secondo l’evolversi delle fasi
vegetative: i nutrienti devono essere disponibili in dose equilibrata quando la coltura li
richiede.
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fabbisogno unitario di nutrienti durante la stagione
vegetativa
unità per ettaro
20
15
10
5
Azoto
Fosforo (P2O5)
Potassio (K2O)
Calcio
lt a
racc
o
post
inva
iat ur
a
matu
razio
ne
alleg
.
post
e
alleg
agio
n
alleg
.
fior.-
or itu
ra
prefi
germ
ogl.
0
Magnesio
Si possono indicare due picchi di attività radicale: in primavera ed in prossimità della
raccolta. Lo stato nutrizionale della vite controlla fortemente la qualità organolettica del
vino (equilibrio fisiologico).
L’azoto viene immagazzinato in inverno nei tessuti legnosi sotto forma di amminoacidi e
nelle radici sotto forma di proteine ricche di arginina.
Pertanto la distribuzione di fertilizzanti azotati immediatamente prima o dopo la raccolta
influenzano il tasso di azoto che verrà immagazzinato e che quindi verrà rimobilizzato per
primo alla ripresa della nuova stagione prima della ripresa vegetativa per la seguente
crescita fogliare; tale fenomeno si verifica prima che abbia luogo l’assorbimento radicale.
Alle fasi di ripresa vegetativa si affidano gli interventi per gli apporti dell’azoto residuo o
degli altri nutrienti. La fertilizzazione azotata modifica il microclima dei grappoli: la velocità
metabolica di degradazione degli acidi a zuccheri, la sintesi degli antociani (colore) e degli
aromi.
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Tecnica di concimazione
Una tecnica di concimazione razionale ed equilibrata che tenga conto della fertilità del
terreno e corrisponda in modo adeguato alle esigenze nutritive della vite è di estrema
importanza per ottenere risultati d’eccellenza nell’uva da tavola, sia in termini produttivi sia
in termini di qualità.
Molta attenzione va riservata alla corretta impostazione della coltura in fase di
allevamento: per la concimazione del giovane impianto si sfruttano le caratteristiche di
FERTORGANICO con azoto a lenta cessione naturale, localizzando 100-200 g di concime
intorno alla pianta a fine inverno, inizio primavera.
La prolungata azione dell’azoto da AGROGEL® permette lo sviluppo ottimale della
pianta giovane senza eccessi fornendo vigoria senza squilibri né rischi di danni da salinità.
Per i vigneti in produzione occorre considerare i periodi di maggior attività radicale che
avvengono poco prima della ripresa vegetativa, a fine inverno, e in autunno. E’ quindi
conveniente frazionare la concimazione azotata con un terzo della dose in autunno con
concimi a cessione controllata come FERTORGANICO o ENNEKAPPA che assicurano
adeguate riserve nel terreno con un rilascio graduale alla coltura, non vengono persi
durante i mesi freddi di arresto vegetativo e sono subito disponibili non appena gli apparati
radicali iniziano le fasi di assorbimento.
Questi prodotti possono essere distribuiti sia in unica soluzione autunnale che frazionati
in due interventi (pre-chiusura ciclo + ripresa vegetativa)
Fertirrigazione e nutrizione fogliare
Nel periodo che va dall’allegagione alla chiusura del grappolo, la disponibilità di acqua
influisce sul numero di internodi, sulla dimensione delle foglie e sulla dimensione finale
dell’acino: non è conveniente per la qualità che nessuno di questi parametri vada fuori
controllo.
La fertirrigazione sfrutta il flusso dell’acqua nei sistemi d’irrigazione per trasportare gli
elementi nutritivi di cui ha bisogno la pianta, proprio nella zona dove si sviluppano
preferibilmente le radici.
In questo modo si ottimizza l’uso dell’acqua, l’efficacia dei nutrienti, si riducono gli
aspetti di impatto ambientale e si rende possibile una efficace biostimolazione radicale.
L’ultima frazione di azoto sarà applicabile con gli apporti irrigui. La massima efficacia
dei concimi fertirrigui si ottiene con l’integrazione di ILSADRIP FORTE che svolge
funzione multipla: nutrizione di azoto organico, biostimolazione della rizosfera, stimolo al
maggior sviluppo degli apparati radicali, effetto “tampone”.
Grande importanza tecnica per i migliori risultati è legata ad una integrazione fogliare
specialistica per prevenire o curare carenze nutrizionali o fisiologiche apportando elementi
in modo immediatamente disponibile alla pianta e per indurre le piante a sviluppare
resistenze a stress biotici e abiotici. In particolare hanno grande efficacia le applicazioni
degli integratori nutrizionali della linea Ilsamin e le corrette applicazioni dei “corroboranti”
GLUCOS P e SILIFORCE e ILSACon: per le varietà soggette ad acinellatura, per
aumentare gli zuccheri, nella cura della clorosi ferrica e contro il disseccamento del
rachide.
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SOLUZIONI PER LA VITICOLTURA. La proposta ILSA
Concimazione pre o post raccolta
(INTERVENTO UNICO)
Concimazione in DUE interventi
ENNEKAPPA
FERTORGANICO (fine ciclo)
ENNEKAPPA (germogliamento)
Inizio accrescimento germogli
ILSAMIN N90
Per prevenire sintomi di CLOROSI
ILSADRIP FERRO
Pre fioritura
ILSAMIN N90 o ILSAMIN BORO +
GLUCOS P
Post fioritura
ILSAMIN N90 o ILSAMIN BORO +
GLUCOS P
Da pre fioritura all’invaiatura
ILSAMIN MMZ + GLUCOS P
SILIFORCE + ILSACON
i vantaggi nell’uva da vino
•
Ripresa vegetativa adeguata alle richieste delle piante
•
Fioriture ed allegagioni regolari ed equilibrate
•
Sviluppo dei grappoli senza squilibri
•
Riduzione delle “acinellature”
•
Accumulo di tutti i componenti qualitativi
•
Incremento di acidi e zuccheri negli acini
•
Maturazione contemporanea degli acini
•
Raggiungimento delle migliori caratteristiche organolettiche
•
Conservabilità e manipolabilità dei frutti
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SPECIALITA’ PER IL VIGNETO
Concime organico Azotato da Agrogel® a cessione modulata.
• soddisfa in un’unica soluzione tutto il fabbisogno Azotato
delle colture.
• stimola l’attività dei microrganismi del terreno che
regolano la cessione dell’azoto secondo i cicli naturali.
• non e soggetto a perdite e sprechi di azoto nell’ambiente.
• consente alle piante di esprimere, in ogni situazione tutto il
potenziale produttivo
Fertorganico e particolarmente indicato per tutte le colture
arboree e per le colture erbacee a lungo ciclo.
Permette una maggiore sanità delle produzioni e il
miglioramento della qualità commerciale dei prodotti.
Concime organo minerale NK pellettato di altissima qualità
ottenuto facendo reagire a
80°c AGROGEL® e solfato potassico.
• la cessione progressiva degli elementi consente una
nutrizione equilibrata delle piante
• l’alto contenuto in zolfo migliora il ph del terreno nutre le
colture secondo le loro esigenze naturali e stimola la
fertilità del terreno
Il rapporto tra gli elementi nutritivi e indicato per la vite
ENNEKAPPA, con un unico passaggio, consente una
nutrizione equilibrata riducendo i costi e migliorando le qualità
enologiche e commerciali
Concime organo minerale NPK pellettato con azoto
completamente organico a lenta cessione naturale ottenuto
facendo reagire a 80° Agrogel® con solfato potassico e farina
di carne.
• stimola la fertilità del terreno ed apporta magnesio,
Zolfo e microelementi per soddisfare anche le colture
più esigenti.
• Tutti gli elementi sono ceduti con progressività mirata
ed efficienza agronomica.
• Progress micro ha un rapporto tra gli elementi nutritivi
particolarmente indicato per impianti frutticoli e viticoli,
Sostiene, con un unico intervento, la produzione di frutti di
livello commerciale superiore.
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Concime organico ad alto titolo di azoto da idrolisi enzimatica ad
azione nutriente e stimolante.
• aumenta le difese naturali delle piante e previene gli stati di
stress.
• consente una rapida penetrazione fogliare.
Ilsamin N90 new va utilizzato per via fogliare in orticoltura, fruttiviticoltura e nelle colture estensive. La funzione biostimolante
migliora la qualità dei prodotti, infmiscela con i trattamenti ne
migliora l’azione.
Fertirrigante organico azotato a base di Gelamin® con ferro
bivalente complessato efficace nella prevenzione della clorosi
ferrica.
• non subisce la degradazione dei raggi UV e rimane stabile nel
terreno, efficiente indipendentemente dal valore del ph del
suolo.
• Viene rapidamente assorbito dall’apparato radicale delle piante
e prontamente traslocato all’interno dei tessuti vegetali.
Ilsadrip ferro permette una prevenzione delle carenze ferriche
efficace ed economica.
Formulato originale a base di zuccheri fosforilati complessati.
Viene rapidamente assorbito dai tessuti vegetali e ttraslocato a
livello cellulare consentendo una pronta reazione delle piante.
• è utilizzato direttamente nel metabolismo della fotosintesi e
della respirazione diminuendo il dispendio di energia.
• favorisce la formazione di carboidrati permettendo la rapida
formazione dei tessuti vegetali.
GLUCOS P è studiato per impieghi nelle fasi di formazione dei
frutti e nelle fasi di maggior stress vegetativo va utilizzato per vVia
fogliare. E’ attivo in tutte le fasi difficili del ciclo vegetativo, nei
momenti di insufficiente luminosita, nelle fasi successive a eccessi
e traumi climatici, nelle situazioni siccitose o di eccesso termico.
Consente, anche nelle fasi piu critiche, adeguati livelli produttivi
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Ilsac-on e un innovativo stimolatore dell’attività fisiologica delle
piante. Si ottiene per idrolisi enzimatica di sostanze vegetali
selezionate, agisce con attività “ormonosimile” naturale ad intensa
attività biologica.
• stimola la formazione della biomassa
• incrementa l’azione degli enzimi che regolano l’utilizzo
dell’azoto assorbito
• riduce l’eccesso di nitrati nei tessuti vegetali.
• induce resistenza agli stress salini.
• migliora la sanità e la resistenza alla fitopatie,
• incrementa e accelera la biosintesi delle fitoalessine.
• aumenta il contenuto in zucchero e la qualità dei frutti.
Ilsac-on si impiega nei periodi di maggiore attività vegetativa.,
permette una maggiore crescita delle piante e un accumulo di
zuccheri.
Siliforce e una miscela di microelementi fluida contenente acido
silicico, molibdeno e zinco. L’acido orto silicico e totalmente
biodisponibile. Questa formulazione permette al silicio elementare
di penetrare nei tessuti ed esercitare una spiccata attività
biologica.
• migliora l’assimilazione e facilita la traslocazione degli
elementi nutritivi all’interno della pianta.
• migliora la circolazione della linfa e stimola lo sviluppo
dell’apparato radicale riducendo il tasso di
evapotraspirazione.
• induce resistenza alle malattie crittogamiche e rende le
superfici fogliari inospitali ai parassiti.
Siliforce porta alla produzione di frutti più sani, qualitativamente
superiori e più resistenti alle operazioni di post-raccolta.
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