SUA MAESTÀ L`ALOE VERA Festival dell`aromaterapia „Apsyrtides

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SUA MAESTÀ L’ALOE VERA
Negli ultimi anni sugli scaffali di farmacie,
drogherie, negozi di prodotti biologici e
profumerie è possibile trovare vari preparati e
farmaci contenenti il gel o il succo di questa
straordinaria pianta che risponde al nome di
Aloe vera. Milioni di persone in tutto il mondo
li acquistano e usano per alleviare o risolvere
tutta una serie di disturbi mediante la loro
ingestione o il loro uso esterno. Sotto forma di
unguenti, creme o gel, l’Aloe vera viene
regolarmente o saltuariamente usata nella cura
della pelle. Presente in sciroppi o in altri
preparati da bere, l’aloe vera lenisce i sintomi e aiuta a curare diverse patologie del nostro
organismo. Sotto forma di zollette di foglie essiccate, e con i consigli di un esperto, l’Aloe vera viene
anche utilizzata in cucina.
Ma forse non tutti sanno che la scoperta della sua versatilità non va attribuita all’uomo moderno.
L’Aloe vera, infatti, è al servizio della salute e della bellezza da alcuni millenni, sia come materia
prima degli speziali e dei cerusici, sia come rimedio naturale noto ai popoli dell’antico Egitto, della
Grecia, del Messico, dell’India, della Cina, del Giappone… L’Aloe vera, considerata dagli Egizi “pianta
dell’immortalità”, era utilizzata nei trattamenti cosmetici quotidiani dalle belle regine egizie Nefertiti
e Cleopatra. Sappiamo anche che, sotto forma d’unguento, veniva spalmata sulle ferite dei soldati di
Alessandro Magno e dei marinai di Cristoforo Colombo.
Per i suoi molteplici impieghi, ma anche per il suo insolito aspetto, l’Aloe vera è da sempre
considerata una pianta prodigiosa. In botanica è descritta come una pianta priva di fusto e con una
ventina di foglie carnose lunghe sino a mezzo metro e disposte a rosetta. Le foglie presentano spine
lungo i bordi e nella parte inferiore. I fiori dell’Aloe vera sono gialli, alti e a forma tubolare, mentre i
suoi frutti sono ricchi di semi. La pianta è originaria dell’Africa settentrionale, da cui il suo nome, che
pare derivi dall’arabo Alloeh che significa “sostanza splendente e amara”. L’aggettivo vera è di chiara
derivazione latina, visto che anche il mondo classico, ben duemila anni fa, la considerava una sorta di
panacea per tutti i mali. L’Aloe vera predilige i terreni aridi e soleggiati dei continenti africano
(estremità settentrionale e meridionale), asiatico, americano, europeo e australiano. Oggi in botanica
l’Aloe vera è classificata con il nome latino di Aloe barbadensis miller, mentre il suo nome croato è
Aloja.
Annoverata nella famiglia delle Liliaceae e nella classe delle piante succulente (cactus), l’Aloe vera è
una pianta capace di raccogliere e immagazzinare l’acqua nelle sue radici e nelle sue foglie carnose,
aventi una struttura a tre strati. Lo strato interno contiene un gel composto per il 99% da acqua,
mentre il resto è rappresentato da aminoacidi, glucomannani, lipidi, vitamine e steroli. Lo strato
intermedio è giallastro e contiene lattice, glicosidi e antrachinoni. Lo strato esterno, molto spesso, è
chiamato cuticola e ha una funzione protettiva, oltre a sintetizzare i carboidrati e le proteine. La
parte interna della cuticola è deputata all’immagazzinaggio e alla trasmissione di sostanze come
l’acqua e gli amidi.
Festival dell'aromaterapia „Apsyrtides“
10.06. – 30.06.2015.
Acipelago di Cherso e Lussino
UNA PIANTA RICCA DI PRINCIPI ATTIVI
Numerosi studi hanno confermato che l’Aloe vera contiene 75 principi potenzialmente attivi tra i
quali: vitamine, minerali, enzimi, zuccheri, saponine, lignine, aminoacidi e acido salicilico.
Vitamine – Vitamina A (beta – carotene), C e E, con proprietà antiossidanti, e vitamina B12, acido
folico e colina. Gli antiossidanti neutralizzano l’azione dannosa dei radicali liberi, mentre la colina è
indispensabile per il buon funzionamento della memoria e del cervello.
Enzimi – L’Aloe vera contiene: fosfatasi alcaline, amilasi, carbossipeptidasi, bradichinasi, catalasi,
cellulasi, lipasi e perossidasi. Le bradichinasi, ad esempio, hanno proprietà antinfiammatorie quando
il preparato a base di Aloe vera si applica direttamente sulla pelle, mentre gli altri enzimi aiutano
l’organismo nella digestione dei carboidrati, delle proteine e dei lipidi.
Minerali – Potassio, calcio, cromo, magnesio, manganese, rame, zinco, selenio e sodio, tutti
ugualmente importanti per il corretto funzionamento di determinati sistemi enzimatici in tanti
percorsi metabolici. Alcuni di essi hanno forti proprietà antiossidanti (in particolare lo zinco, il selenio
e il rame).
Zuccheri o carboidrati – La pianta contiene monosaccaridi come il fruttosio e il glucosio, ma anche
oligosaccaridi e polisaccaridi come il glucomannano e il polimanosio. Gli zuccheri sono contenuti
nello strato mucoso delle foglie della pianta e sono anche noti con il nome di mucopolisaccaridi. Il
monosaccaride più importante dell’Aloe vera è il mannosio-6-fosfato, mentre il più frequente
polisaccaride dell’Aloe vera è il glucomannano beta-(1,4) – mannano acetilato. È stato anche trovato
un promettente glucomannano. Ultimamente nel gel dell’Aloe vera è stata isolata anche una
glicoproteina con proprietà antiallergiche o il cosiddetto alprogen, oltre al composto
antinfiammatorio C-glucosil cromone.
Antrachinoni – 12 antrachinoni (in realtà si
tratta di composti fenolici) noti per le loro
proprietà lassative, ma non solo. Ad esempio,
l’aloina e l’emodina hanno anche proprietà
antivirali, antibatteriche e analgesiche.
Altre componenti – In questa prodigiosa pianta
sono stati individuati ben 22 differenti
aminoacidi. Dei venti aminoacidi necessari
all’organismo umano, l’Aloe vera ne contiene 19
e ben sette degli otto aminoacidi essenziali.
L’Aloe vera contiene anche l’acido salicilico,
dotato di spiccate proprietà antinfiammatorie e
antibatteriche. La lignina contenuta nell’Aloe
vera e ritenuta un composto “inerte”; come ingrediente dei preparati per la cura della pelle (per uso
esterno), essa aumenta l’effetto assorbente, facilitando l’assorbimento degli altri ingredienti presenti
nel preparato (si tratta delle sostanze saponiche che rappresentano circa il tre percento del
contenuto del gel) che hanno anche proprietà antisettiche e depurative.
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10.06. – 30.06.2015.
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LE PROPRIETÀ MEDICINALI DELL’ALOE VERA
Cicatrizzazione – Il glucomannano è un polisaccaride ricco di mannosio che, in presenza di piccole
quantità di gibberelline (sostanza che favorisce lo sviluppo), agisce sui recettori del fattore della
crescita nei fibroblasti, stimolandone la proliferazione. Per questo motivo, dopo l’assunzione
dell’Aloe vera per via orale o attraverso la pelle, si registra un significativo aumento del processo di
sintesi del collagene. Tuttavia, oltre ad aumentare il contenuto di collagene nella ferita, questo
preparato determina anche una modificazione nella composizione del collagene (stimola la crescita
del collagene di tipo III) ed aumenta il numero dei legami trasversali crociati nella molecola di
collagene, favorendo in questo modo la rapida cicatrizzazione della ferita. È stato inoltre riscontrato
un aumento del processo di sintesi dell’acido ialuronico e del dermatan solfato nel tessuto granulare
della ferita da cicatrizzare, il che riduce i segni della cicatrice sulla pelle.
Effetti protettivi dell’Aloe vera contro le radiazioni UV e gamma – È dimostrato che l’Aloe vera svolge
un effetto protettivo sulla pelle esposta alle radiazioni. L’esatto meccanismo di azione non è
completamente noto. Tuttavia, quando sulla pelle esposta alle radiazioni si applica il gel dell’Aloe
vera, su di essa si formano le metallotioneine, proteine che legano a sé i metalli dotati di proprietà
antiossidanti. Dette proteine intercettano i radicali liberi ed evitano la soppressione degli enzimi
protettivi delle superossidodismutasi e delle glutatione perossidasi nella pelle.
Ciò riduce la formazione e il rilascio delle citochine immunosoppressive (a partire dai cheratinociti),
come la interleuchina 10 (IL-10), impedendo così la soppressione derivante da una sensibilizzazione
ritardata dovuta alle radiazioni UV.
Proprietà antinfiammatorie – L’Aloe vera inibisce l’attività della cicloossigenasi e riduce la biosintesi
di prostaglandina E2 a partire dall’acido arachidonico. Dall’estratto del gel di Aloe vera è stato
recentemente isolato il composto antinfiammatorio C-glucosil cromone.
Effetti sul sistema immunitario e sulle allergie – L’alprogen consente il prelievo di calcio nei mastociti
(cellule responsabili delle reazioni allergiche), impedendo così il rilascio d’istamina e leucotrieni dai
mastociti mediante la reazione antigene-anticorpo. In uno degli studi svolti, sono state impiantate
cellule di sarcoma nei topi. Successivamente è stato loro iniettato un preparato a base di Aloe vera;
l’acemannano in esso contenuto ha stimolato la sintesi e il rilascio sia dell’interleuchina -19 (IL-19),
sia dei fattori tumorali della necrosi dai macrofagi. Ciò ha stimolato la reazione immunitaria
dell’organismo ed ha portato alla necrosi e alla regressione delle cellule del carcinoma. È stato,
altresì, scoperto che alcuni composti di basso peso molecolare hanno la capacità di inibire il rilascio
dei radicali liberi reattivi dai neutrofili (leucociti attivati).
Effetto lassativo – Gli antrachinoni dell’Aloe vera hanno forti proprietà lassative, aumentano il
contenuto d’acqua nell’intestino, stimolano la secrezione del muco e delle mucose e stimolano la
peristalsi intestinale. In tal modo si avranno feci formate, non collose né morbide, e la defecazione
sarà facilitata.
Proprietà antivirale e potenzialmente antitumorale – Simili proprietà sono la conseguenza di
influenze dirette ed indirette. Mentre l’influenza indiretta è legata allo stimolo del sistema
immunitario, quella diretta è legata all’azione di sostanze presenti nell’Aloe vera – gli antrachinoni.
L’antrachinone aloina, ad esempio, disattiva vari tipi di virus come l’influenza, l’herpes e la rosolia.
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10.06. – 30.06.2015.
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Recenti studi hanno rimostrato che le frazioni polisaccaridiche presenti nell’Aloe vera inibiscono il
legame del benzopirene alle cellule epatiche dei ratti, impedendo la sintesi del benzopirene
potenzialmente dannoso che, legandosi al DNA, può portare alla produzione e alla proliferazione
delle cellule tumorali. È stato inoltre scoperto che l’induzione dell’enzima che protegge le nostre
cellule, la glutatione S-transferasi, con la parallela inibizione dei promotori tumorali, rimanda alla
possibile utilità dell’Aloe vera nella prevenzione del carcinoma.
Proprietà idratante e affetto antietà – I mucopolisaccaridi dell’Aloe vera svolgono un’efficace azione
idratante sulla pelle. L’Aloe vera è anche un forte stimolante della sintesi e del rafforzamento dei
fibroblasti della pelle, cellule che producono il collagene e le fibre che permettono alla pelle di essere
più elastica e meno rugosa. Svolge anche un effetto coesivo sulle cellule superficiali dell’epidermide,
compattandole, il che rende la pelle ancora più morbida. Gli aminoacidi ammorbidiscono le cellule
epiteliali indurite, mentre lo zinco contenuto nella pianta svolge un’azione restringente sui pori.
L’effetto idratante dell’Aloe vera sulla pelle secca non è stato accertato soltanto nel corso dei
trattamenti cosmetici, ma anche durante lo svolgimento di lavori che espongono la pelle a forti
sollecitazioni. In questo senso, anche i guanti da lavoro impregnati di Aloe vera hanno riscosso un
grande interesse per una loro futura applicazione. Infine, il gel di Aloe vera è efficace anche contro
l’acne.
Effetto antisettico – L’Aloe vera contiene sei elementi (acido salicilico, lupeolo, acido cinnamico,
zolfo, fenoli e urea) tutti capaci di inibire lo sviluppo dei batteri patogeni, dei virus e dei funghi.
DISTURBI, STATI PATOLOGICI E MALATTIE
Anche se l’uso dell’Aloe vera per alleviare, prevenire e curare varie malattie e disturbi è noto da
secoli, la scienza raccomanda di utilizzarla con le dovute cautele. Perché l’uso del gel di Aloe vera,
appena estratto dalle foglie della pianta, non può essere considerato una “panacea per tutti i mali” e
per chiunque, come, invece, si credeva nell’antichità. Sebbene l’Aloe vera abbia sempre goduto di
ampia applicazione (con qualche sconfinamento nel misticismo e nella magia), è sempre meglio
cercare conferma nelle ricerche scientifiche e negli indubbi risultati della medicina tradizionale.
Indicazioni – Oggi l’Aloe vera viene impiegata nella cura
delle seguenti patologie: psoriasi, herpes genitale,
dermatite o eczema seborroico, per la cura delle
complicanze del diabete mellito tipo 2 e per l’infezione
cutanea da HIV, per le ustioni della pelle, per la
cicatrizzazione delle ferite (alcuni studi hanno evidenziato
buoni risultati, altri risultati meno convincenti), per la
prevenzione antitumorale, per la colite ulcerosa, per la
mucosite, il decubito, la dermatite dovuta a sudorazione,
nel trattamento dell’acne, nei casi di costipazione e
stomatite. Aiuta anche negli stati di alopecia (perdita di capelli), nelle infezioni micotiche della cute,
nelle ulcere venose croniche alle gambe, nelle parassitosi, nel lupus eritematoso sistemico e
nell’artrite.
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Controindicazioni e precauzioni – L’uso dell’Aloe vera può causare bruciori e rossori a livello
cutaneo, in particolare nei casi d’individui particolarmente sensibili o affetti da dermatite. Le reazioni
allergiche sono conseguenza dell’azione composita dell’aloina e della barbaloina.
Perciò, prima di utilizzare un preparato a base di Aloe vera, è bene fare una prova di tolleranza
applicando sulla propria pelle con un po’ di crema, unguento, gel o tonico, in modo tale da accertare
in anticipo l’esistenza o meno di un’ipersensibilità ed evitare, così, eventuali ulteriori reazioni
allergiche. Se si assume come farmaco in presenza di coliche addominali o stati di costipazione
intestinale, occorre prestare molta attenzione poiché l’effetto lassativo dell’Aloe vera può causare
uno sbilanciamento degli elettroliti (inferiore livello di potassio), ma anche aumentare il rischio del
tumore colorettale. In tema di precauzioni nell’uso dell’Aloe vera, dovranno prestare maggiore
attenzione le donne che allattano e le gestanti in quanto esposte al rischio della stenosi uterina,
mentre i lattanti possono incorrere a disturbi gastrointestinali.
Interazioni – L’applicazione sulla cute di un unguento o di una crema all’Aloe vera può aumentare
l’assorbimento delle creme steroidiche come l’idrocortisone, riducendo l’effetto dell’azione della
digitossina e della digossina, il che comporta la riduzione del livello di potassio nell’organismo. La
combinazione dell’Aloe vera con i furosemidi, invece, può comportare il rischio di un ulteriore
abbassamento del livello di potassio nell’organismo, il che riduce il livello di zuccheri nel sangue con
possibile interazione tra i farmaci ipoglicemici per uso orale e l’insulina.
In tutti i casi, ogni preparato a base di Aloe vera va usato soltanto dopo essersi consultati con il
medico o il farmacista!
L’ALOE VERA NUTRE LA “BUONA” FLORA BATTERICA DELL’INTESTINO
Il gel e gli elementi gelatinosi delle foglie di Aloe vera sono
ricchi di una sostanza, l’acemannano, che appartiene alla
classe dei polisaccaridi idrosolubili. L’acemannano è
composto, di norma, da molecole di monosaccaride
mannosio tra loro collegate mediante legami glicosidici, e
da singole catene laterali composte dai monosaccaridi
arabinosio e galattosio. A quest’importantissimo aspetto,
l’acemannano deve la propria fama di “prebiotico ideale”. E
i prebiotici sono indispensabili fonti energetiche per la
“buona” flora batterica presente nel nostro intestino – il
nostro microbiota. Quanto appena detto è stato
confermato, tra l’altro, dai risultati di una ricerca condotta
da alcuni scienziati portoghesi e pubblicata nel 2014. In
essa si giunge alla conclusione che, grazie all’acemannano
in essa contenuto, l’Aloe vera svolge un’azione benefica sia sulla salute dell’intestino, sia
sull’equilibrio del microbiota umano.
Perché ciò è importante per la salute umana? Perché il tubo digerente umano è l’habitat di
tantissime differenti specie di batteri (da 500 a mille specie diverse) il cui numero varia da 1000 nel
tratto superiore dell’intestino, sino ad arrivare a un miliardo per millilitro di batteri nel crasso.
Dunque, il numero complessivo di cellule batteriche nel nostro intestino è dieci volte superiore al
numero complessivo delle cellule umane nell’organismo.
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Acipelago di Cherso e Lussino
Il sistema ecologico della microflora intestinale viene impostato sin dalla nascita e si sviluppa, a
seconda di differenti fattori, durante l’infanzia e nel corso dell’età adulta. L’uomo in quanto habitat e
la sua microflora intestinale vivono in un rapporto di reciproca simbiosi, il che garantisce ad entrambi
determinati vantaggi.
I microrganismi che albergano nell’intestino dispongono di un habitat accogliente e tanto
nutrimento, mentre l’essere umano riceve ulteriori capacità metaboliche: il processo di polisaccaridi
altrimenti non digeribili, la regolazione del deposito dei grassi, la sintesi di vitamine essenziali (come
la vitamina K, importante per la coagulazione del sangue) e il metabolismo dei farmaci e di altre
sostanze esogene. In questo modo i batteri della microflora intestinale, che oggi chiamiamo
microbiota intestinale, incidono significativamente sulla disponibilità e sull’assorbimento delle
sostanze nutrienti e sulla regolazione dell’equilibrio energetico nell’organismo.
ALOE VERA – LA PIANTA DELLA MEDICINA AYURVEDICA
L’attenzione verso la salute umana, la prevenzione e la cura delle malattie era già presente in tante
antichissime culture. Tra esse spicca, in modo particolare, la medicina ayurvedica. Quest’antichissimo
approccio medico trova tutt’oggi applicazione, e l’Aloe vera è la prima tra le “specie vegetali
medicinali” utilizzate dai suoi specialisti. Non è, quindi, un caso che essa sia stata dettagliatamente
descritta e abbia trovato ampia applicazione nella medicina tradizionale indiana.
Nel suo impianto teorico-filosofico, la medicina ayurvedica sottintende un approccio terapeutico
onnicomprensivo e olistico e rimarca l’unità dello spirito, della mente e del corpo. Secondo la
medicina ayurvedica, lo stato di salute ottimale si raggiunge integrando ogni differente dimensione
che definisce l’essere umano. Tuttavia, affinché quest’approccio abbia successo, è fondamentale e
indispensabile innanzi tutto conoscere a fondo l’individuo che si ha in cura. Concetto ripetuto e fatto
proprio qualche secolo più tardi anche da Ippocrate, colui che pose le basi dell’odierno approccio
medico personalizzato in cui l’individuo, l’essere umano, il paziente è al centro dell’attenzione, e
tutte le altre attività sono soltanto in funzione della miglior diagnosi e della miglior opzione
terapeutica. Compito della medicina è consigliare al meglio ogni singolo paziente, motivarlo a
collaborare e, nel corso della terapia, seguire gli sviluppi del suo stato di salute e del suo stile di vita.
La medicina ayurvedica ha notevolmente influenzato non soltanto la medicina greca classica, ma
anche quella egizia. Forte fu anche l’influsso esercitato dalla medicina ayurvedica sulla medicina
cinese, sia tramite l’applicazione delle pratiche di agopuntura sia, in generale, tramite l’uso delle
piante aventi proprietà farmacologiche benefiche. Anche le medicine tradizionali del continente
africano e dell’America del Sud sono improntate sull’uso delle piante officinali che nascono
nell’ambiente circostante. Un esempio su tutti: i popoli che vivevano in quell’ampio territorio che
corrisponde all’attuale Messico, per cicatrizzare le ferite impiegavano il gel estratto dalle foglie
dell’Aloe vera, oltre ad utilizzarlo anche in cucina.
Benché si sia soltanto all’inizio del cammino verso la piena conoscenza delle possibilità applicative di
questa pianta, ci si augura che ben presto sia fatta chiarezza sulle tante contraddizioni e sui tanti
punti oscuri circa l’uso dell’Aloe vera in cucina, e che le nuove conoscenze scientifiche ricevano il
giusto riconoscimento.
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L’ALOE VERA IN CUCINA
La scienza non è interessata all’Aloe vera soltanto per le sue proprietà medicinali, ma anche per le
sue proprietà alimentari. Ciò è preannunciato e confermato dai risultati ottenuti dalle ricerche sinora
effettuate; d’ora in poi il suo contenuto viscido, simile alla mucosa e al gel, estratto dalle sue foglie
sarà utilizzato come prebiotico per lo sviluppo di nuovi cibi funzionali. Gli esperti gastronomi più
informati sanno che questa portentosa pianta è ricca di numerosi composti biologici già parte
insostituibile dell’alimentazione indiana, in particolare nel Sud del paese.
Talvolta alcuni cuochi contemporanei osano aggiungere la polpa delle foglie carnose dell’Aloe vera a
verdure in umido, gulasch e zuppe mezz’ora prima di toglierle dal fuoco. Con quest’aggiunta
s’arricchisce la pietanza, pur senza modificarne il gusto. Ma non sarebbe bene lanciarsi in
quest’avventura culinaria senza prima aver consultato un esperto di cucina come lo chef di
Lussinpiccolo Adrijano Nikolić.
L’Aloe vera può essere impiegata anche nella
preparazione di gustosi frappé o smoothie di frutta,
verdura, latte o acqua, rinfrescati con l’aggiunta di
qualche cubetto di ghiaccio. Per ristorare e
rinvigorire l’organismo, a queste bevande vengono
aggiunti alcuni dadini di polpa o gel delle foglie
fresche, essiccate o congelate di Aloe vera.
Interessante è notare come ancora oggi l’halva o
alva, dolce delizia orientale, venga preparata
proprio con l’Aloe vera, mentre lungo la costa del
nostro mare si beve tradizionalmente uno sciroppo
d’Aloe vera con l’aggiunta di mandorle tritate.
Essiccata e tagliata a striscioline, può diventare anche ingrediente di tanti piatti e persino dolce da
sgranocchiare, per chi ama i dessert salutari.
Anche se in natura esistono circa 240 specie di Aloe vera, quelle commestibili sono poche. Si tratta in
genere delle varietà che si usano nella farmacoterapia: altra ragione in più per consultarsi con un
esperto prima di usare parti di questa pianta in cucina come cibo o bevanda.
Autore: dr.sc. Donatella Verbanac
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