Aloe Nome: Aloe vera Miller – Aloe arborescens L. Famiglia: Liliaceae Nomi comuni: aloe Generalità: il genere aloe comprende circa 300 specie. L’aloe è la controparte africana dell’agave americana con la quale si crea, a volte, confusione. Da noi, molto diffusa e coltivata, oltre all’aloe vera o barbadensis Miller, vi è anche l’aloe arborescens. L’aloe arborescens, se posto in condizioni ideali, può raggiungere i 5 metri di altezza, ramifica molto ed emette una buona quantità di polloni che formano dei bei cespi. Descrizione: l’Aloe vera descritta da Carl Linnèo, l’Aloe barbadensis descritta da Miller e l’Aloe vulgaris di Lamarck, sono un’unica pianta, definita con l’appellativo corrente di aloe vera. L’Aloe Vera raggiunge un’altezza media tra i 60 e 90 cm. Le sue foglie, carnose e taglienti e ornate da spine, sono lunghe da 10 a 50 cm, con una base tra 6 e 10 cm di larghezza. All’interno del parenchima fogliare, si trova il gel incolore. La qualità di questo gel dipende dal sole, dalle condizioni climatiche e dalla zona di coltura. I fiori sono ripartiti su uno o più steli, di colore variante dal bianco verdastro al rosso, passando per il giallo e l’arancio. Il frutto è una capsula a tre logge contenete i semi neri ovali e circondati da una piccola aletta. L’aloe arborescens presenta foglie molto più strette dell’aloe vera, con una forma ricurva verso il basso e con macchie biancastre sulla superficie. Il fusto è molto ramificato, dalla base emette diversi polloni che daranno origine a nuove piante donando nell’insieme un aspetto cespuglioso. Habitat: cresce spontanea nelle regioni aride dell’Africa. Viene coltivata un po’ dappertutto perché, pur amando i climi tropicali, si adatta bene anche alle zone temperate. Proprietà terapeutiche: Le virtù medicinali dell’Aloe sono conosciute da tutti i popoli appartenenti a tutte le civiltà, comprese quelle antiche degli Egiziani, degli Atzechi e dei greci. La mucillaggine dell’Aloe è contenuta in una sorta di tessuto spugnoso situato nel parenchima fogliare capace di trattenere l’acqua filtrata dalle radici. Attraverso il metabolismo, l’acqua contribuisce a formare il gel amaro e translucido, con proprietà medicinali. Questo gel è costituito per il 96% di acqua, mentre nel restante 4% sono concentrate oltre 75 sostanze. Contiene varie vitamine, Sali minerali, aminoacidi ed enzimi. Molteplici sono le virtù medicinali attribuite all’aloe, sia arboresces, sia vera. Anzitutto è un ottimo cicatrizzante, applicato sulle ferite, il gel di aloe purificato, aiuta a ridurre il rossore e il gonfiore, stimola il lavoro dei fibroblasti contribuendo a rimarginare le ferite, svolge un’attività antibatterica e antimicotica, è un antiinfiammatorio, utile nelle ustioni di lieve entità, viene utilizzato per massaggi contro l’artrite, i reumatismi e la gota. L’applicazione topica, protegge la pelle dalle radiazioni solari. Assunto oralmente, sembra essere in grado di stimolare le difese immunitarie, favorendo la guarigione di varie patologie. Svolge un effetto lassativo, specialmente il succo essiccato contenete aloina che si presenta come una resina nerastra, dura e translucida. Curiosità: Le piante cosiddette grasse, o meglio succulente, sviluppano particolari meccanismi che sono il risultato di un adattamento all’ambiente in cui vivono. La loro particolare struttura, il corpo carnoso e verde che funge da organo di riserva idrica e svolge la funzione clorofilliana, le foglie spesso trasformate in spine, caratteristiche delle cactacee, è un meccanismo che serve a evitare l’eccessiva traspirazione e svolge anche un compito di difesa, l’apparato radicale molto sviluppato l’epidermide, spesso cutinizzata e rivestita da una specie di polvere cerosa biancastra detta “purina”, da una parte limita l’eccessiva traspirazione e dall’altra evita il ristagno dell’acqua sui delicati tessuti che vi scorre via. La presenza di pubescenza o pelosità rappresenta una difesa contro l’eccessiva incidenza dei raggi ultravioletti o in alcuni casi contro l’eccessivo freddo della montagna, sono tutti mezzi efficaci per sopravvivere in ambienti spesso estremi come i deserti o l’alta montagna. L’aloe, infatti, può vivere bene anche in ambienti rocciosi o sabbiosi e affrontare lunghi periodi di siccità. Il nome “Aloe”, sembra derivare dall’arabo e sta a indicare il sapore fortemente amaro. Avvertenze: il succo d’aloe, se non purificato, contiene aloina che è una sostanza antrachinonicha ad effetto lassativo o purgativo, secondo la dose assunta. Non va utilizzato per lunghi periodi perché può dare assuefazione e provocare infiammazioni intestinali. È sconsigliato l’uso interno in caso di gravidanza e allattamento e in tutti i casi di infiammazione del tratto gastro-intestinale. Attenzione: Le informazioni qui riportate, anche se di possibile carattere farmacologico, hanno un fine puramente illustrativo e non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici. (leggi avvertenze per gli utenti)