Segnalazione di un avvizzimento non parassitario su colture di pomodoro cv Cuore di bue innestate su piede resistente. Andrea Minuto e Angelo Garibaldi Di.Va.P.R.A. Patologia Vegetale, Università di Torino Via L. Da Vinci n° 44, 10095 Grugliasco (TO) Riassunto Vengono descritti i sintomi di un avvizzimento non parassitario osservato in Liguria a partire dal 1997 su piante di pomodoro cv Cuore di bue innestate su piede resistente e/o tollerante a diversi parassiti radicali allevate in serra ed in pieno campo. Le piante sono risultate soggette a violenti avvizzimenti nelle fasi immediatamente precedenti e successive all’allegagione. Tali fenomeni riconosciuti come veri e propri collassi non sono riconducibili a fenomeni parassitari, bensì paiono provocati da abbinamenti marza/portainnesto non in grado di garantire sufficiente vigoria alla pianta in fase di allegagione ed ingrossamento del frutto. A physiological wilt of tomato cv Cuore di bue grafted on resistant rootstocks Summary The symptoms of an abiotic wilt occurring , since 1997, on tomato plants grafted on rootstocks resistant to different parasites grown in greenhouse and in open field are described. The plants wilt suddenly immediately before or after fruit setting. This collapse does not seem to be caused by plant pathogens, but is a consequence of grafting between a scion and a rootstock not able to guarantee enough vigour to the plant during fruit setting and fruit ripening. Introduzione L’impiego dell’innesto erbaceo è caratterizzato da interessanti effetti sulla fisiologia della coltura bimembre così ottenuta e in particolare dall’aumento di produzione e dalla maggiore resistenza al freddo (Lee, 1994). Tale tecnica, inoltre, è stata oggetto di numerosi studi in quanto in grado di permettere la coltivazione di cultivar suscettibili in terreni infetti da parassiti terricoli, impiegando portainnesti caratterizzati da resistenza e/o tolleranza verso alcuni o numerosi di questi (nematodi, funghi, batteri) (Garibaldi, 1968; Garibaldi et al., 1975; Ginoux e Dauple, 1985; Lee, 1994; Obrero, 1969). Attualmente in conseguenza delle restrizioni di impiego limitanti la possibilità applicativa del bromuro di metile, noto fumigante applicato per la disinfezione del terreno (Assenza et al., 2000; Clini e Gullino, 1999), l’innesto erbaceo su piede resistente appare una promettente ed interessante alternativa alla disinfezione chimica del terreno (Serges et al., 2000). Numerose sono le specie orticole che possono essere sottoposte a tale pratica, prima di essere allevate in pieno campo e in coltura protetta (Lee, 1994): tra queste il pomodoro, di grande importanza per le produzioni orticole mediterranee, è una di quelle per le quali possono essere elevati i vantaggi offerti dall’innesto. In particolare numerose cultivar di pomodoro molto apprezzate dai consumatori, ma caratterizzate da scarsa o nulla resistenza verso numerose alterazioni di origine tellurica (funghi, nematodi), potrebbero avvantaggiarsi notevolmente dell’innesto erbaceo, riducendo la loro stretta dipendenza dalle pratiche di disinfezione fisica o chimica del terreno. Tra queste selezioni, per le quali oggi numerosi sono i tentativi di adozione della tecnica di innesto, la cv Cuore di bue tipo “Pearson” è certamente quella di maggiore importanza nelle aree orticole liguri e piemontesi. Le osservazioni Recentemente, su segnalazione di coltivatori e vivaisti in Liguria e precisamente nell’area di Sanremo (IM) e di Albenga (SV), sono stati osservati fenomeni particolarmente gravi e violenti di appassimento e avvizzimento di piante di cv Cuore di bue innestate su differenti portainnesti oggi reperibili in commercio. Nel maggio del 1997 un grave fenomeno di avvizzimento fu osservato su colture di pomodoro Cuore di bue tipo “Pearson” allevato a due steli e innestato su portainnesto “He-Man F1” (ibrido interspecifico ottenuto dall'incrocio di Lycopersicon lycopersicum x L. hirsutum) in serra ferro/vetro, trapiantate nel mese di febbraio. Successivamente nella stagione 1999/2000 altre simili osservazioni sono state effettuate nel mese di giugno su pomodoro, sempre “Cuore di bue” tipo “Pearson”, innestato su portainnesto “Energy F1” (ibrido intraspecifico incrocio di parentali di Lycopersicon lycopersicum) in serra ferro/vetro, trapiantato nel mese di febbraio. I fenomeni di avvizzimento, inoltre, sono apparsi, talora, così gravi da poter essere definiti quali veri e propri collassi. Detti sintomi, inoltre, sono stati, a volte, confusi da agricoltori e tecnici con attacchi dei parassiti terricoli Verticillium dahliae e Fusarium oxysporum f.sp. lycopersici. In precedenza fenomeni simili erano già stati osservati in Sardegna (Franceschini et al., 1996) su piante della cv Camone innestate su “Nikita” e “Energy”. Gli autori, in tali casi, indicavano, in particolare a carico di piante allevate con due steli per pianta, la possibilità di insorgenza di fenomeni di collasso irreversibile, soprattutto passando dalla stagione invernale a quella primaverile. Tale fenomeno, rinvenuto su circa il 3% delle piante innestate veniva imputato, da tali autori, ad un sviluppo ridotto dell’apparato radicale rispetto alla chioma e, a volte anche a una riduzione del flusso della linfa a livello del punto di innesto, soprattutto nelle piante non perfettamente innestate. Nei casi da noi esaminati, invece, l’incidenza dei fenomeni di avvizzimento è apparsa decisamente superiore rispetto a quanto riportato da Franceschini et al., potendo, talora, interessare ben oltre il 50% delle piante poste a dimora. Il quadro sintomatologico dell’alterazione da noi ripetutamente osservato su pomodoro “Cuore di bue” tipo “Pearson” può essere così brevemente descritto: 1. le piante dimostrano gravi sintomi di appassimento seguito da avvizzimento e, infine, da collasso (foto 1) non prima dell’avvenuta allegagione del primo palco fiorale; 2. l’avvizzimento può presentarsi sulla pianta in modo improvviso, soprattutto quando sono presenti più palchi fruttiferi in fase di ingrossamento (foto 2). In particolare in queste condizioni l‘avvizzimento può essere preceduto da fenomeni di appassimento molto limitati nel tempo (1-2 giorni); 3. il fenomeno di collasso sembra legato anche alle condizioni ambientali ed, in particolare pare dipendere dalla temperatura dell’aria con una relazione di proporzionalità diretta; 4. il fenomeno di collasso è, talora, accompagnato da emissione di radici avventizie anche particolarmente intensa a livello della marza, per un tratto di 5-30 cm al di sopra del punto di innesto (foto 3); 5. scortecciando il fusto a livello della zona di unione tra portainnesto e marza è facilmente osservabile una variazione cromatica dell’apparato vascolare del portainnesto e delle aree di saldatura tra i due bionti. Tali aree assumono una colorazione bruna tanto più evidente quanto più avanzato è l’avvizzimento (foto 4). Da tali aree non si è isolato in nessun caso alcun parassita fungino o batterico. Una prima valutazione sperimentale condotta nel 2000 ha evidenziato, su colture di pomodoro cv Cuore di bue tipo “Pearson” innestate su portainnesto “He-Man F1” trapiantate il 29/05/2000 in ambiente protetto (serra tunnel a copertura plastica), violenti sintomi di avvizzimento già dopo poco più di 20 giorni durante i quali la temperatura media dell’aria oscillava attorno a 25-27°C, con una escursione massima tra 16°C e 37°C, e l’umidità relativa media dell’aria variava tra il 60 ed il 70%, con una escursione massima tra il 30 ed il 95%. Nell’ambito di questa prima prova, inoltre, le piante erano allevate sia ad uno che a due steli per singolo portainnesto, su terreno naturalmente infetto da Fusarium oxysporum f.sp. radicis lycopersici e Fusarium oxysporum f.sp. lycopersici e su terreno fumigato con bromuro di metile (60 g/m2 applicato sotto polietilene). Le osservazioni condotte hanno permesso di evidenziare un tendenziale anticipo dei fenomeni di avvizzimento per le piante allevate a due steli per singolo portainnesto, mentre indifferente è risultato, per la comparsa di tale alterazione, l’allevamento su terreno non fumigato o fumigato. Anche durante una successiva valutazione sperimentale, condotta in pieno campo trapiantando il 07/07/2000 su terreno non fumigato piante di pomodoro “Cuore di bue” tipo “Pearson” innestate su portainnesto “He-Man F1” e “Beaufort F1” (ibrido interspecifico ottenuto dall'incrocio di Lycopersicon lycopersicum x L. hirsutum), già dopo circa 20 giorni, durante i quali la temperatura media dell’aria oscillava attorno a 22-23°C, con una escursione massima tra 15°C e 31°C, e l’umidità relativa media dell’aria variava tra il 50 ed il 70%, con una escursione massima tra il 35 ed il 90%, sono stati osservati violenti avvizzimenti per le piante innestate su “He-Man F1”. Al contrario l’impiego come portainnesto di “Beaufort F1” non ha provocato la comparsa di alcun fenomeno di avvizzimento sulla coltura. Conclusioni. Come prima ipotesi il fenomeno di avvizzimento sembra legato alla scelta del portainnesto, ma anche alle condizioni ambientali di sviluppo ed alla tecnica di coltivazione adottata. Alcune osservazioni già condotte da altri autori su differenti binomi marza/portainnesto (Franceschini et al., 1996) sembrerebbero confermare tali ipotesi. L’incidenza delle alterazioni da noi osservate, comunque, è apparsa così grave da consigliare ulteriori valutazioni. A tale riguardo prove sperimentali sono in corso, per chiarire completamente i meccanismi e le condizioni predisponenti alla comparsa di questa alterazione. Ringraziamenti Lavoro svolto con un contributo del Ministero dell’Ambiente nell’ambito dell’accordo quadro “Protezione delle piante nel rispetto dell’ambiente” Si ringrazia il p.a. Bernardino Armato, il Sig. Fiorile Antonio ed il Sig. Damonte Giovanni per la segnalazione di alcuni dei casi descritti. Lavori citati Assenza M., Serges T. e Donzella G. (2000) L’innesto: una possibile alternativa al bromuro di metile. L’Informatore Agrario 46 (28), 34-36 Clini C. e Gullino M.L., 1999. Il bromuro di metile, problematiche a livello ambientale e ricadute sull'agricoltura italiana. Colture Protette - Supplemento, 28 (4), 4-16. Franceschini A., Maddau L., Corda P. e Ionta G. (1996) Osservazioni sul “marciume basale” del pomodoro e sui relativi mezzi di lotta in Sardegna. La Difesa delle Piante, 19 (4), 125-138 Garibaldi A., Belletti C., Basoccu L. (1975) L’impiego dell’innesto nella lotta contro la cancrena pedale del peperone. Atti giornate Fitopatologiche, 533-536 Garibaldi A. (1968) L’innesto su pomodoro come mezzo di lotta contro la verticilliosi della melanzana. Rivista di ortoflorofrutticoltura Italiana 52 (4), 473-480. Ginoux G. e Dauple P. (1985) Greffe par perforation latérale de l’aubergine et de la tomate. Revue Horticole, 253, 29-34. Lee J.M. (1994) Cultivation of grafted vegetables. Current status, grafting methods and benefits. Hort Science, 29 (4), 235-239. Messiaen C. e Lafon R. (1970) Les maladies des plant maraîchères. I.N.R.A. Publ. 6-70 Obrero F. P. (1969) Grafting tomatoes to control tomato bacterial wilt. Hawai farm science 18 (3), 1-4. Serges T., Colombo A. e Donzella G. (2000) Effetti dell’innesto erbaceo su piede resistente nei confronti di alcuni parassiti del terreno. L’Informatore Agrario 46 (28), 29-33 Foto 1: Gravi sintomi di collasso su piante di pomodoro cv Cuore di bue tipo “Pearson” innestate su piede resistente. Foto 2: Avvizzimenti improvvisi su piante in produzione. Foto 3: Emissione di radici avventizie su piante con sintomi di avvizzimento. Foto 4: Imbrunimenti nella zona di unione tra portainnesto e marza.