23 marzo 2008: Pasqua sotto la neve - a cura di

23 marzo 2008: Pasqua sotto la neve - a cura di Matteo Gianatti - www.meteopiateda.it
BIANCHE SORPRESE NELLA DOMENICA DI PASQUA. LA NEVICATA TARDIVA PIÙ
ABBONDANTE DAL 1991 IN VALTELLINA.
Una Pasqua singolare quella vissuta dagli abitanti della Valtellina e di altre province lombarde
domenica 23 marzo 2008. Poche ore sono bastate alla caduta di 25 cm di neve fresca a Rasura
(900 m), 40 a Fenile (1240 m), 50 presso il Lago di Trona (1800 m ca.), tutte località della
Provincia di Sondrio. I fiocchi bianchi hanno raggiunto anche il fondovalle, con una temperatura
oscillante fra lo zero e +1°, creando uno strato di pochi centimetri. Le precipitazioni più importanti
hanno riguardato le Orobie e la bassa valle, mentre più deboli sono risultate nel Bormiese e in
Valchiavenna, dove addirittura ha piovuto.
Situazione. Da alcuni giorni, tutta l'Europa Centro-Occidentale e quella Settentrionale sono
interessate da una vasta saccatura, alimentata da aria artico-marittima, che abbraccia buona parte
del continente. L'area Baltico-Scandinava è sede di un'anomalia barica negativa, determinata da
una circolazione ciclonica importante. Una depressione, ben organizzata, coadiuvata dalla spinta
dell'Anticiclone delle Azzorre verso il Circolo Polare, si muove dalla Groenlandia verso SE in
direzione dell'Europa, approfondendosi sulla Danimarca.
Geopotenziali a 500 hPa e pressione al suolo. La carta delle ore 12Z di venerdì 21 marzo
mostra una profonda depressione abbracciare gran parte del Centro Europa, compresa
l'Italia, ove soffiano forti venti di Maestrale lungo il versante tirrenico.
Sabato 22, la formazione di un minimo sottovento alle Alpi favorisce un temporaneo miglioramento
e una risalita delle temperature. Il giorno seguente, una depressione sull'Alto Tirreno si muove
verso NE, sospingendo l'aria fredda verso il Mediterraneo Occidentale. La carta del 23 marzo
riferita alle ore 12Z ci mostra una Penisola divisa in due: Centro-Nord e Sardegna sotto l'influsso di
venti freddi con clima invernale, Centro-Sud temporaneamente interessato da correnti Sud-
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orientali più miti. Il contrasto fra le due differenti masse d'aria determina dell'instabilità soprattutto
sulle Regioni Centrali Tirreniche.
Temperature e geopotenziali a 850 hPa, domenica 23 marzo 2008, ore 12Z.
Evoluzione locale, domenica 23 marzo 2008.
Tutta l'Alta Lombardia è stata colta di sorpresa dall'inaspettato evento nevoso. Persino alcune aree
della periferia di Milano hanno visto cadere alcuni fiocchi. L'entità dei fenomeni osservati ha
smentito i principali modelli previsionali, che indicavano, per la giornata di Pasqua, tuttalpiù
qualche debole precipitazione lungo i rilievi.
Nella notte del 23 marzo, aria artica entra decisa sul Tirreno dalla porta del Rodano e incomincia
ad aggirare l'Arco Alpino. Frattanto, sul Piemonte s'inserisce da Nord una corrente favonica più
secca. Il tempo torna a peggiorare su Retiche e Prealpi, ove, già dalla sera precedente, sono in
atto schiarite alternate ad annuvolamenti, associati a brevi rovesci nevosi sino a quote medie.
Col trascorrere delle ore, l'aria comincia a invorticarsi sul Mar Ligure, formando un minimo
orografico, che incrementa il richiamo di correnti più umide da Est sulla Lombardia e sul Veneto,
grazie anche al contributo di un secondo minimo, più importante, in approfondimento sulla
Sardegna. Nel frattempo, i venti in quota soffiano da SO, associati ad una buona vorticità, che
contribuisce alla formazione delle nubi.
Grazie al raffreddamento già in atto da alcuni giorni e all'ulteriore apporto artico, le temperature
sono sufficientemente basse e, in un primo tempo, l'aria abbastanza secca da garantire la caduta
di neve fin sull'alta pianura sulla Lombardia Occidentale.
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Venti a 850 hPa, domenica 23 marzo 2008, ore 09Z.
Pressione al suolo sull'Europa, domenica 23 marzo 2008, ore 09Z.
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Nel corso della mattinata, il minimo in prossimità della Liguria viene agganciato dalla depressione
sul Medio Tirreno, che investe il Lazio verso mezzogiorno, prima di risalire il Centro Italia, per poi
abbandonare la Penisola entro sera. Man mano, i venti ruotano da Nord, determinando una
graduale cessazione dei fenomeni, a cominciare dalla Lombardia.
In serata, venti di Bora da ENE piuttosto intensi vengono richiamati da un vortice sull'Alto Adriatico.
L'aria gelida, addossata al versante Nord-alpino, entra dalla porta del Ticino come vento di Foehn
sulla Pianura Padana Occidentale, sia dalla Valle del Rodano sulla Liguria e sull'Appennino
Centro-Settentrionale. La bassa pressione si sposta rapidamente verso Est, formando un minimo
barico di 982 hPa sulla Croazia!
Venti a 850 hPa, domenica 23 marzo 2008, ore 21Z.
Durante la successiva notte, la serenità del cielo unita all'effetto albedo comporta una sensibile
diminuzione delle temperature minime, soprattutto in montagna. Nuovo record stagionale 2007/08
al Passo dello Stelvio (2758 m): -21,3°.
Ricapitolando. La differenza di pressione fra i due versanti viene colmata dalla discesa della
massa d'aria sottovento alle Alpi. A Ovest, le correnti di Maestrale aggirano la Catena Alpina,
richiamati da un minimo sulle coste liguri, e da un secondo in prossimità della Sardegna. L'aria si
muove in senso antiorario attorno all'intera struttura depressionaria, e rientra da Est sull'Alto
Adriatico e sulla Pianura Padana. Grazie all'orografia, l'ingresso umido causa precipitazioni
soprattutto sulle Prealpi Venete e su quelle lombarde, mentre il settore Nord-occidentale italiano
continua ad essere raggiunto dai venti di caduta, che mantengono il clima più secco.
In Lombardia, le aree maggiormente interessate dai fenomeni, quelle più esposte alle correnti
umide orientali, sono state l'Alta Brianza e la fascia pedemontana Bergamasca-Bresciana, dove
l'accumulo al suolo ha raggiunto, in qualche caso, i 5 cm di neve a soli 300/400 metri di quota.
Suggestive nevicate hanno riguardato quasi tutta la fascia prealpina, dove sono caduti,
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mediamente, 20 cm fra i 700 e i 900 metri (22,5 cm a Barzio, 769 m, nel Lecchese). In parziale
ombra pluviometrica il Varesotto e il Piemonte Orientale, spazzati dai venti di Foehn.
Le foto che seguono sono state scattate a Montagna in Valtellina (567 m), a pochi chilometri da
Sondrio. La precipitazione, incominciata decisa dopo le 8, è terminata alle 13.24, accumulando in
totale 7 cm di neve (per un valore equivalente in acqua di 6,6 mm). Per tutto il giorno, nonostante
la cessazione dei fenomeni, il termometro è rimasto al di sotto dei 4 gradi. Nonostante l’accumulo
non sia stato fra i più consistenti, né la precipitazione particolarmente intensa, per Montagna e per
il fondovalle si è comunque trattata della nevicata così tardiva più abbondante dal 1991.
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Nella pagina precedente: bufera di neve in Centro a Montagna e la Parrocchiale di San
Giorgio. Sopra, in primo piano, una mimosa “sepolta” in località Caparoni.
Via Roma in Centro, presso il campo sportivo.
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Fiocchi a larghe falde, verso le dieci e mezza, segnano la fase clou della nevicata.
Panoramica verso il Castel Grumello. A destra, s'intravede la periferia di Sondrio.
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Montagna, contrada Madonnina.
Panoramica verso Sondrio, appena “spolverata”.
Poco dopo le 11.30, le precipitazioni cessano temporaneamente. Il vento da Est preannuncia un
ultimo spettacolare rovescio, verso mezzogiorno, che, tuttavia, non produrrà alcun accumulo, visto
l'aumento della temperatura.
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Fonti:
carte meteorologiche: www.wetterzentrale.de, www.meteoliguria.it
Foto, articolo e rielaborazione grafica di Matteo Gianatti
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