Dipartimento V Agricoltura ed ambiente rurale U.O. Ambiente rurale e gestione faunistica La cheppia (Alosa fallax), tra Adda e Po. A cura di Simone Rossi Monitoraggio della migrazione riproduttiva della cheppia 2012 Citazione bibliografica consigliata: Rossi S. (2014). La cheppia, tra Adda e Po. Relazione inedita per l’Amministrazione Provinciale di Lodi, 7 pp. Fotografie: Di Simone Rossi. SOMMARIO 1. BIOLOGIA ED ECOLOGIA DELLA CHEPPIA 3 2. AREA E METODI DI STUDIO 4 3. RISULTATI 4 5. NOTE BIBLIOGRAFICHE 7 2 Monitoraggio della migrazione riproduttiva della cheppia 2012 1. BIOLOGIA ED ECOLOGIA DELLA CHEPPIA La cheppia (Alosa fallax Lacépède) è una specie dal corpo slanciato e depresso lateralmente, con una struttura relativamente rigida tipica dei grandi nuotatori pelagici. La colorazione è uniformemente argentata con tonalità più scure sul dorso e con riflessi bianchi sul ventre. Carattere distintivo è la presenza di 2-5 macchie nere lungo la linea laterale. Le scaglie sono piccole ed estremamente compatte, contribuendo alla formazione dei riflessi argentei a specchio. La mascella inferiore appare leggermente prominente e rivolta verso l’alto. La specie presenta due pinne pettorali poste in prossimità degli opercoli branchiali, due ventrali in posizione mediana, una anale, una caudale bilobata con una separazione decisa e netta dei due lobi; sul dorso è presente una pinna dorsale. Si tratta di una specie anadroma (ossia che vive in mare e risale i corsi d’acqua a scopo riproduttivo) appartenente alla famiglia dei Clupeidi. In Europa è presente lungo gran parte delle coste, dalla Norvegia meridionale al Mediterraneo e al Mar Nero. Popolazioni riproduttive sono segnalate in Estonia, Gran Bretagna, Germania, Francia, Olanda, Belgio, Spagna, Portogallo, Italia e Marocco. La cheppia risale in acqua dolce tra marzo e giugno ai fini riproduttivi; la deposizione avviene in genere tra metà maggio e metà luglio. Nei laghi italiani sono presenti popolazioni stanziali, isolatesi per cause prevalentemente antropiche e comunemente definite “agoni”. Recenti studi evidenziano che non sussistono differenze a livello specifico tra le popolazioni migranti (cheppia) e quelle stanziali (agone), pur essendo rilevabili recenti differenze in alcuni caratteri genetici. Durante il periodo autunnale il novellame di cheppia scende verso il mare dove staziona a grandi profondità durante tutta la fase di accrescimento; una frazione degli adulti, terminata la deposizione, torna verso il mare; è tuttavia noto che una parte dei riproduttori permane in acqua dolce almeno fino al mese di settembre. La specie risulta fortemente minacciata a causa della pesca professionale in ambito costiero o nelle acque di transizione; tra i fattori di pressione si richiama la presenza di sbarramenti insormontabili che impediscono il raggiungimento dei siti elettivi di deposizione; per le popolazioni lacustri la principale causa di contrazione è dovuta al massiccio prelievo alieutico operato durante il periodo riproduttivo. I siti idonei alla deposizione sono attualmente ridotti rispetto al passato e potrebbero non garantire un adeguato reclutamento di novellame; in un contesto di forte alterazione della continuità fluviale può diventare particolarmente grave la predazione operata ai danni dei soggetti adulti di cheppia da parte del siluro e a carico delle uova e degli stadi giovanili ad opera di varie specie alloctone invasive (barbo d’oltralpe, aspio, ecc.). Date le criticità sopra descritte l’amministrazione provinciale di Lodi, attraverso la Carta Ittica e il Piano Ittico, considera la cheppia in pericolo critico (critically endangered) all’interno del territorio di competenza. 3 Monitoraggio della migrazione riproduttiva della cheppia 2012 2. AREA E METODI DI STUDIO La Provincia di Lodi, al fine di tutelarne le popolazioni, ha avviato nel triennio 2012-2014 alcune indagini conoscitive volte ad approfondire le dinamiche autoecologiche della cheppia (periodo di presenza, entità delle popolazioni, successo riproduttivo, ecc.) nelle acque lodigiane. Le aree oggetto di studio hanno riguardato siti con presenza accertata o potenziale di Alosa fallax lungo i fiumi Adda e Po. In particolare, sono stati analizzati dati provenienti dalle porzioni a valle delle briglie di Maleo e Castelnuovo (fiume Adda) e a valle della diga di Isola Serafini (fiume Po). Le elaborazioni relative alle popolazioni di cheppia sono state effettuate a partire dai dati forniti da pescatori ricreativi e raccolti mediante pesca con canna lenza. Le uscite sono state effettuate, nel triennio, tra aprile e agosto; tutti i soggetti catturati sono stati immediatamente rilasciati, a garanzia della non-invasività della metodica di raccolta dei dati. Figura 2.1. Pescatori volontari a valle della briglia di Castelnuovo Bocca d’Adda. 3. RISULTATI Le prime segnalazioni di cheppia in Provincia di Lodi pervengono a partire dal mese di maggio. In regime di morbida fluviale, soggetti appartenenti alla specie sono rilevabili fino a Maleo, ad indicazione dell’avvenuto superamento della briglia di Castelnuovo; relativamente al fiume Po, le 4 Monitoraggio della migrazione riproduttiva della cheppia 2012 catture sono tutte rilevate a valle di Isola Serafini. Nel fiume Adda, in genere, le maggiori densità sono osservabili tra giugno e luglio; sul Po l’intervallo temporale di presenza è più ampio, potendo riguardare interamente lo spazio tra la prima decade di giugno e la fine di agosto. Informazioni personali fornite da pescatori ricreativi evidenziano che, talvolta, le catture di soggetti di cheppia possono protrarsi fino ad inizio ottobre. Figura 3.1. Soggetto di cheppia catturato a Castelnuovo. Analizzando i dati dimensionali, sono osservabili taglie di cattura variabili tra 18 e 55 centimetri. Si notano generalmente tre gruppi dimensionali: il primo, avente dimensioni medio-piccole (3-4 anni di età), è rappresentato da individui di sesso maschile e ha lunghezza totale indicativamente inferiore a 35 centimetri; segue un secondo raggruppamento caratterizzato da parziale sovrapposizione tra i due sessi (taglie tra 35 e 45 cm), mentre il terzo riguarda le femmine di maggiori dimensioni (5-6 anni) che possono superare i 50 centimetri. Tali dati sono sovrapponibili a quanto riportato nella letteratura italiana, che riporta per il Po valori modali rispettivamente pari a 41 cm per i maschi e a 45 cm per le femmine. Suddividendo i dati di lunghezza per periodo di cattura si nota in genere, tra maggio e agosto, un progressivo incremento delle taglie medie di cattura. Ciò permette di confermare indirettamente l’ipotesi secondo cui nel periodo migratorio siano i maschi (di taglia inferiore) a muoversi precocemente, seguiti nelle fasi immediatamente successive dalle femmine; i pesci di maggiori dimensioni rimangono contattabili fino a fine agosto. 5 Monitoraggio della migrazione riproduttiva della cheppia 2012 Figura 3.2 .Catture di cheppia nei fiumi Adda e Po nel corso del 2012 . 4. CONCLUSIONI Figura 4.1 - Rilascio di un soggetto di cheppia. 6 Monitoraggio della migrazione riproduttiva della cheppia 2012 Lo studio conferma la presenza nel territorio lodigiano di una frazione significativa della popolazione riproduttiva di cheppia. La specie, che attraverso il ramo sinistro del Po entra in Adda, è in grado di raggiungere con certezza la traversa di Maleo; il numero di soggetti complessivamente presente, deducibile qualitativamente dal numero di catture per unità di sforzo, può risultare discreto pur non essendo costante nel tempo. La risalita dell’Adda avviene all’incirca da metà maggio e la frazione più importante della popolazione di cheppia permane fino ad inizio luglio. Il successo riproduttivo della specie non è noto e tale aspetto andrebbe adeguatamente investigato, mediante individuazione delle eventuali uova deposte e degli stadi larvali relativi alla specie. Il lavoro svolto costituisce pertanto un’indagine preliminare volta a comprendere le dinamiche biologiche della cheppia nel territorio provinciale; tale ricerca andrebbe protratta nel tempo e approfondita al fine di meglio tutelare una delle residuali specie di interesse naturalistico rimaste nel tratto inferiore dei grandi fiumi padani. 5. NOTE BIBLIOGRAFICHE Chiesa S., Lucentini L., Piccinini A. e Nonnis Marzano F., 2012. Nuovi dati genetici sulle popolazioni italiane di cheppie e agoni (Alosa fallax – Alosa agone): una o più specie? Presentazione al XIV Convegno AIIAD, Torino. Gandolfi G., Zerunian S., Torricelli P. e Marconato A., 1991. I pesci delle acque interne italiane. Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 597 pp. Maitland P.S. & Hatton-Ellis T.W ., 2003. Ecology of the Allis and Twaite Shad. Conserving Natura 2000 Rivers Ecology Series No. 3. English Nature, Peterborough. Rossi S., Modesti A. e Filippini S., 2009. Carta Ittica della Provincia di Lodi. Amministrazione Provinciale di Lodi, 204 pp+CD-ROM in allegato. 7