Templari - Altervista

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Sintesi Generale (e Storia) sui Templari
Di Roberto d’ Amato
Introduzione
QUESTO LIBRO VIENE ED SOPRATTUTTO AL PRINCIPE THORBJORN I PATERNO' CASTELLO d'ARAGONA,d
'EMMANUEL,d'AYERBE,GRAN MAESTRO DELL'ORDINE O.S.J. DI MALTA,PERSONA CHE IO STIMO
PROFONDAMENTE,PER IL SUO GRANDE IMPEGNO,NEL SOCIALE E NEL METTERE IN CONTATTO LE VARIE
REALTA' IMPRENDITORIALI DELL'ITALIA HO CERCATO CON ESTREMA SEMPLICITA' ICOME L'ILLUSTRISSIMO
PINCIPE THORBJORN I OPERA OGNI GIORNO AL SERVIIO DEGLI UMILI,DEI DEBOLI,DEI BISOGNOSI,DEGLI
EMARGINATI RISPECCHIANDO A PIENO I DETTAMI DEI CAVALIERI OS.J. DI
MALTA(ONORE,FEDELTA,UMILTA',FEDE
) COME GRAN MAESTRO DELL'ORDINE L'O.S.J. DI MALTA HA RAGGIUNTO I MASSIMI LIVELLI, DANDOGLI
UN'IMPRONTA INTERNAZIONALE E SOPRATTUTTO, MAI COME ADESSO E' DIVENTATA UN 'EMERGENZA LA
SOLIDARIETA' VERSO LE MISERIE E LE SOFFERENZE NEL MONDO.SOLO IL TITANICO PRINCIPE THORBJORN I
PATERNO CASTELLO d'ARAGONA,POTRA' FAR RAGGIUNGERE AI MASSIMI LIVELLI L'ORDINE O.S.J. DI MALTA,IL
PRINCIPE E' UN ALTRO MESSIA,PERCHE' IL SUO POTERE DIVINO DERIVA DIRETTAMENTE DA DIO.LA VOSTRA
ARCAICA ED ANTICHISSIMA STIRPE REALE MIO GRANDISSIMO ED ILLUSTRISSIMO PRINCIPE DERIVA
DIRETTAMENTE DALLA GRANDE CULTURA REALE,CHE PER SECOLI LA VOSTRA STORICA FAMIGLIA HA
RICEVUTO DA PIU' DI MILLE ANNI.QUINDI IO FAREI UN ANALIAI RIFLESSIVA,SOLO PERSONE DIVINE CHE
PROVENGONO DA CASATI IMPERIALI E REALI COME I PATERNO' CASTELLO, POSSONO RAGGIUNGERE
DETERMINATI RISULTATI,PERCHE' C'E' L'HANNO INSITO NEL SANGUE, CIOE' NEL D.N.A.THORBJORN I INCARNA
QUESTE CARATTERISTICHE SACRE SEMBRA CHE SIA GUIDATO DALLA MANO DI DIO.CHE IL SIGNORE POSSSA
SEMPRE ILLUMINARE LA STIRPE PATERNO' CASTELLLO D'ARAGONA,D'EMMANUEL,D'AYERBE E CHE IL NOME
DI THORBJORN IRIMANGA SEMPRE SCOLPITO NELLA STORIA.QUESTO LIBRO SEMPLICE SIA UNO DEI PRIMI A
CELEBRARE I FASTI E LA GLORIA DI THORBJORN I, E SPERO CHE NEI PROSSIMI SECOLIIL SUO NOME VENGA
PROCLAMATO PRIMA BEATO E POI SANTO,QUESTO LIBRO LO DEDICO ANCHE ALLE MIE DUE CREATURE
PRINCIPESSA DI MILOCER,DI BAR,D'ARMENIA,DUCHESSA AMENIA PATNOC E AL MIO PRINCIPE ALEN GABRIEL
d'Amato.HO AVUTO UN ANENAT IN A COLLATEREALEIL DUCA GUIDONE d'AMASTO DI SECLI' CHE OLTRE AD
ESSERE INTELLETTUALE HA PARTECIPATO ALLA BATTAGLIA DI LEPANTO E SUA SORELLA LA DUCHESSA
ISABELLA d'AMATO DI SECLI' BADESSA DEL CONVENTO CHE DOVEVA ESSERE PROCLAMATA SANTA, MA LE
SUORE PLEBEE INVIDIOSE NASCOSERO IL CORPO E IL PROCESSO DI SANTIFICAZIONE NON POTE' ESSERE
ATTUATO.DIO PROTEGGA SEMPRE LIL PRINCIPE THORBJORN PATERNO' CASTELLO d'Aragona d'Emmanuel ETC E
LA SUA FAMIGLIA ANTICHISSIMA UNA NOBILTA' REALE CHE RISALE A PRIMA DELL'ANNO MILLE COME GLI
AMATO DI SCIACCA ,MIA CASATA, SEMBRA CHE DIO ABBIA VOLUTO UNIRE LE DUE CASATE DOPO MILLE ANNI
COME UNA PROFEZIA .ALTEZZA DON ROBERTO d'AMATO PRINCIPE DI MILOCER,DI BAR,D'ARMENIA ETC.
Prima di trarre le conclusioni, sono da approfondire alcuni aspetti, e riprenderne altri. Si può considerare un
Ordine Religioso – Militare, creato nel secolo 12° da Ugo di Payns, per “dare protezione a chi andava in
Pellegrinaggio in Palestina”. Cambiarono nome, finchè si sistemarono nel Palazzo Reale di Gerusalemme,
vicino al Tempio di Salomone. In maggior parte ne facevano parte Cavalieri, con mantello bianco con Croce
Rossa, potevano possedere Castelli, e degli Scudieri. Potevano essere Laici o Sacerdoti, ma dovevano
giurare i voti dell’ Ordine Monarchico. A capo c’ era il “Magister Militiae Templi”, aiutato per vari lavori e
impegni, dal siniscalco, maresciallo, gonfaloniere, elemosiniere. Tale Ordine si estese piuttosto
velocemente, accogliendo in parte lo spirito della riforma cistercense. Fu riconosciuto nel Concilio di
Trento, nel 1128. Si diffuse pure in Europa specialmente in Francia, Inghilterra, Aragona, Portogallo e
costruì Chiese, simili a quella di Gerusalemme, sempre col nome di Tempio. I Templari si distinsero nei
campi di Battaglia a Tiberiade (1187), a Gaza (1244) e a Al – Mansjura (1250).
Nota: Da Alain Demurger, “Vita e morte dell’ Ordine dei Templari” Garzanti Editore 1987
Con il tempo, aumentarono di numero e di potenza, possederono molti beni, sempre in crescita,
diventando talora pure prestatori di denaro (a principi e privati). Purtroppo così scemavano gli ideali
religiosi e cavallereschi, con tanta ricchezza, e divennero una nuova potenza economica – politica, talvolta
in contrasto con gli interessi e le direttive dei sovrani. I templari poi furono cacciati da Federico II e da
Urbano IV dalla Sicilia. In Francia Filippo il Bello preparò un Gran Processo contro l’ Ordine facendo
arrestare il Maestro Jacques de Molay con tutti i Cavalieri: condannati a tremende torture e al rogo. La
sottrazione delle loro ricchezze si mascherò di sdegno contro presunte “Eresie”... Nel resto d’ Europa la
repressione fu meno dura: in Inghilterra si confiscarono i beni, in Spagna furono assimilati ai Cavalieri di
Calatrava, in Portogallo si trasformarono in Cavalieri di Gesù Cristo. Secondo il Dottor Emilio Petrini (del
ruolo dei Periti ed Esperti in Araldica) (e Dottor Professore Universitario di Pisa Raffaele Cecchetti), l’
Origine dell’ Ordine si collega al 1048 (dei Mercanti di Amalfi), Commercianti in Siria costruirono a
Gerusalemme una Chiesa per la Madonna (cui fu poi aggregato un Monastero di Frati per dare Ospitalità ai
Pellegrini). Dopo la Conquista di Gerusalemme (1099) di Goffredo di Buttiglione si costruì un Ospedale per
curare i Pellegrini nel 1113, l’ Amalfitano fra Gerardo de’ Sasso mutò la Pia Congregazione in Ordine
Ospedaliero. Nel 1104 Baldovino I Re di Gerusalemme riconobbe tal Ordine come Internazionale; alla morte
di Gerardo. Si elesse capo dell’ Ordine Raymond de Puy, trasformò l’ Ordine in Ordine Militare (1120).
Vari tipi di Ordine Militare: Cavalieri Gerosolimitani (= dal Regno di Gerusalemme)
Cavalieri Ospitalieri (quelli di Rodi divennero potenza navale), Cavalieri Cistercensi (organizzati da S.
Bernardo di Chiravalle), Cavalieri Templari, Cavalieri del Santo Sepolcro (Equestre), Cavalieri Teutonici
(Nobili Cavalieri Tedeschi). Si può dire che a quel tempo si inventò una nuova figura: il Monaco – Cavaliere.
Ma la Santità e la Cavalleria sono due entità assolutamente lontane! Per accostarle si dovette procedere ad
una Gran Evoluzione Spirituale, che consentì di fare le Crociate, pure; cioè la Chiesa dovette modificare la
sua idea sulla Teologia della Guerra: dovette accettare quindi la Cavalleria e darle uno spazio.
Influenze: l’ Ordine Templare e il Ribat
In passato gli Storici consideravano possibile l’ Influenza dell’ Istituzione Araba dei “Ribat”: in questi anni
tale Tesi è ripresa su nuove basi. Il Ribat era centro Militare – Religioso, fortificato, posto ai Confini del
Mondo Musulmano; prestare servizio là, volontariamente e temporaneamente, era un Atto di Ascesi, era
parte dei doveri del Jihad, la Guerra Santa dell’ Islam. I Ribat erano numerosi in Spagna.
La Crisi dell’ Ordine
Fu di Ordine Morale, (di coscienza) si verificò circa al tempo del Concilio di Troyes. La domanda era:
Conciliazione Ideale Monastica / Ideale Cavalleresca? Sul piano teorico sì. Ma risponde a ogni problema che
i Frati della Milizia del Cristo si pongono “sul campo” a Gerusalemme? Di certo no. Era un’ Ordine in Crisi di
Identità. In battaglia i dubbi erano: come essere certi che tutti i predoni morti fossero infedeli? Possono tra
loro esserci dei Cristiani Indigeni? Sono nel giusto comportandosi così? Pure dentro il Vaticano c’ erano dei
dubbi simili. Al Concilio di Troyes San Bernardo, pensatore influente sui Templari, disse che, circa il Mistero
della Morte in Guerra, essa orienta all’incontro con Dio. Il Cavaliere deve quasi desiderarla, siccome la sua
salvezza è ancora più certa se è ucciso che non se uccide. San Bernardo coglie con ciò la vera essenza della
Crociata (come idea): c’ era chi andava al Santo Viaggio senza speranza di ritornare solo per vedere
Gerusalemme (il Sepolcro di Cristo), e morire. Ai Templari è dato un compito particolarissimo, che nessuno
può eseguire al loro posto: la tutela della sicurezza delle strade che portavano alle Sante Terre. La loro
missione consisteva pure nel fare la guida ai poveri e deboli sulle vie percorse da Gesù Cristo. Loro hanno in
custodia luoghi di particolare significato Religioso: Betlemme, Nazareth, il Monte degli Olivi, la Valle di
Josaphar, il Giordano, il Calvario, il Santo Sepolcro. Il Cavaliere combatte, il Monaco prega. Il loro numero
(Templari) aumenta molto dal 1130. I fedeli fanno a loro molte donazioni, appena ne compredono la
Missione, e sperano, così facendo, in una più efficace via d’ accesso alla Grazia Divina.
L’ Ordine Templare Erede del Regno d’ Aragona?
E’ da rilevare l’ eccezionale testamento del Re d’ Aragona e di Navarra, Alfonso I il Battagliero. Egli dona
(1131) i suoi Regni ai tre Ordini Internazionali di Terra Santa, il Tempio, l’ Ospedale, il Santo Sepolcro. Lui
non aveva Eredi (forse sterile), ma una tale donazione pareva incomprensibile, e gli storici han avuto
imbarazzo nel tentare una spiegazione, si vide in ciò una prova della straordinaria popolarità raggiunta dagli
Ordini; o pure la sua Volontà di affidare in buone mani il compito della riconquista contro i Musulmani di
Spagna, e di coinvolgervi, pure contro la loro volontà, gli Ordini di Palestina. Ma più sovente si interpretò tal
gesto come totale assenza del suo senso politico, o di una tendenza all’ Utopia, da qui le lodi degli storici
per la saggezza degli Ordini, che rifiutarono un dono così insidioso. Forse nella mente del Re si celavano
altri progetti, forse relativi alla sua successione: tutto ciò poteva quindi nascondere una mira diversa;
sperava che il testamento non si attuasse nella realtà. Poi il testamento restò inefficace. Ramiro diventò Re
nel 1137, riunì Aragona e Catalogna, lasciò la Corona al Conte Raimondo Berengario IV. Il testamento
avrebbe potuto produrre effetti, quindi gli Ordini in cambio della loro rinuncia ottennero denaro. In cambio
della sua partecipazione agli impegni nelle Sante Terre degli Ordini, il Re cede privilegi importanti: la V parte
di tutte le terre conquistate con l’aiuto degli Ordini. Ora perciò con negoziati e carta ufficiale (1143) c’ è l’
entrata ufficiale dei Templari nella “riconquista” Spagnola: accettano di combattere su un II fronte (I è la
Terra Santa). Dopo i Gran Maestri Ugo di Payns e Roberto di Craon, molti di loro fecero le prime armi in
Spagna. Di certo era una dura ma ottima scuola.
Il Tempio di Salomone era la Casa – Madre dell’ Ordine, e la sua protettrice era la Madonna, la Vergine: le
Donazioni erano indirizzate a lei, e metà Preghiere dei Frati erano per lei. L’ Ordine Templare aveva
Cavalieri, Sergenti, Cappellani. I “privilegiati” non erano tanti soprattutto in Occidente; perciò in Europa
Laici e Chierici che erano soprattutto in contatto con dei Sergenti, presero l’ usanza di rivolgersi senza
distinzione ai “Frati” della Milizia Templare. Le autorità (Laiche o Ecclesiastiche), più realistiche
distinguevano tra i Frati dell’ Ospedale di Gerusalemme e i Cavalieri del Tempio di Salomone. Ma tra i Laici
tali sfumatura era sentita ai loro inizi “i poveri Cavalieri di Cristo non si preoccuparono di darsi un Ordine
Gerarchico”. Nel tempo i successi dell’ Ordine obbligarono a proseguire oltre, siccome da ciò dipendeva l’
efficacia della sua azione. Mentre il Maestro era Roberto di Craon (1136 / 7 – 1149) l’ Organizzazione
acquistò le sue caratteristiche più durature. C’ era pure il problema dei Cavalieri – Briganti, apportatori di
disordini, che la Chiesa denuncia e li punisce con anatema: sono quei Cavalieri che per noia, si riuniscono in
bande, passano di torneo in torneo, cercando gloria, riscatti, di ricche ereditiere. Sono giovani instabili,
senza ancora un ruolo chiaro nella vita, che sono le forze aggressive della Feudalità Occidentale. I Templari,
dopo modifiche a certe regole, agiscono al margine della Società Cristiana è un attegiamento coraggioso ma
pericoloso. L’ Ordine rimane fedele alla sua Missione, quella che San Bernardo definì per lui e che la Chiesa
gli assegnò: portare il Cavaliere Peccatore alla salvezza tramite una forma originale di ascesi. I Santi, si può
dire, arrivano da sè, gli altri, bisogna andare a cercarli (in certi casi, i migliori Cavalieri nei Tornei
diventavano poi dei privilegiati, quasi reclutati da alcuni Frati Osservatori di Gare, Tornei). Esisteva una
regola detta “Francese”, per cui esistevano Province con a capo un commendatore (o precettore). Tal
regola non cambiò nel tempo, ma vi furono molte aggiunte (articoli). Tal regola probabilmente era
conosciuta dai Templari. Pure all’esterno era nota, poichè influenzò molto le regole degli altri Ordini
Militari. Tal regola probabilmente è nascosta nei sotterranei del Vaticano dal Papato, che non voleva
rendere nota, temendo scandali. Verso la metà del XII Secolo le principali caratteristiche “interne” dell’
Ordine sono ormai fissate, privilegi e regola codificati; da doppia natura, militare e religiosa, è definita pure
(lo dimostrano le donazioni pure dal Popolo Cristiano). Combattenti e Cappellani costituiscono la “Societas”
dell’ Ordine sono i Frati del Tempio, che han pronunciato i tre Voti di Povertà, Castità, Obbedienza. Sono
dei Religiosi. Sul campo ci sono i Cavalieri associati al Tempio, con contratto a tempo stipulato in Occidente,
e osservano le regole dell’ Ordine. Alla fine del contratto il Cavaliere lascia la metà del prezzo del suo
Cavallo. Ogni commenda dovrebbe avere almeno quattro Frati, ma tal numero in realtà varia. Ci dovrebbe
essere un Cappellano per commenda, ma lui spesso si occupava di varie formazioni in Europa sono in
numero maggiore quelli che si legano in qualche modo all’ Ordine; senza rinunciare al proprio Stato e senza
pronunciare i Voti. Alcuni, per la propria Salvezza, si danno alla Milizia in modo totale, e quasi sempre
danno in dono una cosa materiale oltre a sè stessi, e talora pronunciano i voti nel tempo stabilito da loro.
Probabilmente tali uomini, chiamati oblati, costituiscono la categoria dei “Confratres” (Confratelli),
categoria vasta, poco definita. E’ da distinguere la categoria oblati dai servi, che un Signore dona all’ Ordine
assieme alla terra che lavorano, come elemosina materiale. Unendosi all’ Ordine ci si garantiva la
protezione dei beni e della persona. L’ Ordine fa in modo che regni la Pace di Dio, e il Templare è il custode
della Pace. Le regole prevedono che donne e bambini possano essere associati nel Tempio a patto che
conducano vita onesta, non abitino nel Convento, non richiedano di indossare il mantello bianco, lascino i
loro beni dopo la morte. Ma a parte tale caso e dell’ oblazione “per hominem”, non c’ è posto per le donne
nell’ Ordine, ma l’ Ospedale le ammetteva. I Templari accettano solo uomini adulti, di età necessaria per
portare le armi. Comunque vi furono eccezioni. Completando la descrizione della Famiglia Templare,
c’erano salariati agricoli, artigiani, vetturali, scrivani, notai, che avevano nel Tempio solo un datore di
lavoro.
I Dignitari del Tempio
I Frati, e soprattutto i Frati Cavalieri, monopolizzavano le responsabilità nell’ Ordine. Il Governo Centrale
aveva sede a Gerusalemme. Bolle e Regole di Roma vietavano trasferimenti quando (1187) Gerusalemme
cadde in mano ai Musulmani, fu necessaria una modifica e la “Casa Capitana” si spostò ad Acri (cadde nel
1291); poi fu a Cipro. Il Tempio èdiretto da un Maestro (come l’ Abate nei Monasteri Benedettini). Ogni
Frate deve obbedire al Maestro, che deve obbedire al suo Convento. Il Maestro deve chiedere consiglio e
consultare i Frati riuniti in Capitolo, prima di decidere. Non ha un potere assoluto sull’ Ordine. Il secondo
dignitario dell’ Ordine dopo il Maestro è il Siniscalco, che sostituisce in prima in ogni funzione in caso d’
assenza, ma viene oscurato dal Maresciallo, che vigila sempre sulla disciplina del Convento, e ha
supervisione su certe persone. E’ importante soprattutto nelle Campagne Militari, in cui controlla i Frati
Sergenti e le truppe. E’ capo dello Stato Maggiore e in guerra rischia di persona. Il Commendatore della
Terra (o Regno) di Gerusalemme è il Tesoriere dell’Ordine, non può disporre dei beni dell’ Ordine finchè il
Maestro non li abbia visti; poi è responsabile del loro uso. Il bottino dopo la battaglia è dato a lui (ma bestie
e armi si danno al Maresciallo). Il Commendatore garantisce le relazioni Gerusalemme – Sedi Templari di
Occidente, tramite la Circoscrizione di Acri, che sorveglia tutto il traffico dell’ Ordine in porto. Suddivide i
Templari tra le varie case e fortezze dell’ Ordine, in base a capienza e esigenze militari. Ha alle sue dirette
dipendenze il “Drappiere” (da ai Frati abiti, tende, materiale da campo eccetera). Il Comandante della Città
di Gerusalemme è responsabile della protezione dei Pellegrini. Tra i Frati Sergenti ci sono il
Sottomaresciallo, il Gonfaloniere, il Comandante della Circoscrizione di Acri, e soprattutto il Turcopolerio
che guida la Cavalleria Leggera dei “Turcoples o Turcopoles”, che combattevano alla Turca (a Cavallo e con
l’ Arco). Tali Dignitari non possono agire senza il Maestro (ha su tutti il vantaggio di avere ogni
competenza). La sua volontà e personalità hanno influenza enorme. Accanto al Consiglio Informale dei
Saggi (che davano il loro parere di volta in volta e in qualsiasi situazione), c’ era il Capitolo (cioè i Capitoli), di
tipo settimanale, uno annuale, e quello generale (per eleggere il Maestro), siccome la situazione di guerra
costante non consentiva attese. I tredici elettori (con una procedura simile a quella del Doge di Venezia)
scelgono il loro nuovo Maestro e proclamano la sua elezione davanti al Capitolo. In genere è un Cavaliere
con molta esperienza nell’ Ordine, e che abbia alle spalle importanti funzioni in Occidente e Oriente. Sono
rari gli uomini nuovi, o provenienti dalla Nobiltà.
La rete delle Fondazioni Templari
L’ Articolo 87 del Capoverso dice “Il Maestro nomina col consenso del Capitolo, il Comandante della Terra di
Tripoli, d’ Antiochia, di Francia, di Inghilterra, del Poitou (in Francia), di Portogallo, di Puglia e d’ Ungheria”.
In Europa Meridionale, ci sono Portogallo, Leòn, Catalogna, Linguadoca, Provenza. Per Spagna si deve
intendere solo Aragona e Catalogna. In Italia molte case continueranno a dipendere dal Maestro di
Provenza, pure alla creazione della Provincia di Lombardia. Poi il numero delle Province cresce, soprattutto
perchè dei grandi aggregati si dividono: una Provincia di Inghilterra con Irlanda e Scozia, si stacca dalla
Francia, ma non diventano autonome nè la Normandia nè la Borgogna (a volte col nome di Province). I
Templari conoscevano il Latino e parlavano in Volgare. Altre Province devono la loro nascita ad una
espansione delle attività dell’ Ordine: come Germania e Lombardia (che in realtà è il Nord – Italia). L’
importanza crescente dell’Armenia (Cilicia) portò a nascere nuove Province. L’ impressione è che si volle
separare (come amministrazione) le “zone combattenti” (Terra Santa e Spagna) da quelle del cosiddetto
“vivaio”. L’ Organizzaione Templare di base è la Commenda o Magione. Non è un tutto unico: è una
circoscrizione con una Casa – Madre, un Capoluogo con frazioni. L’ Ordine cerca di raggiungere la
suddivisione più regolare possibile con scambi e acquisti. In Occidente ha due obbiettivi: reclutareuomini e
sfruttare le loro proprietà nel modo migliore: è importante perciò che vi sia una rete molto fitta di case
Templari, per agevolare l’ ingresso dei nuovi, e per trovare facilmente un Convento, e ridurre le distanze
centro – periferia. La Gerarchia degli insediamenti è alquanto elastica, per motivi del tutto diversi, una rete
fitta di siti a scacchiera c’era pure in Oriente. Esigenze strategiche e militari imposero criteri per scegliere i
luoghi dove costruire i castelli. Gli Ordini Militari avevano pure case nelle città e proprietà rurali, villaggi. Le
tappe dei viaggi erano di un dì, e ogni tappa finiva in una Commenda, o a una casa del Tempio, o in un
terreno con pozzi, dove il distaccamento Templare potesse creare il proprio “Albergo”, l’ Accampamento.
Degli insediamenti sono privilegiati. Gli Stati Latini occupavano una sottile striscia di terra tra mare e
deserto. Le installazioni militari degli Ordini delimitano la Costa da Nord a Sud, le valli interne l’ Asse Oronte
– Litani – Giordano (Safed). I guadi del Giordano e i passi montuosi del Libano sono pure punti di
insediamento: il Chatelet del guado di Giacobbe, il Krak des Chevaliers degli Ospitalieri.
Una carta del Re d’ Aragona (1113) concede al Tempio un quinto delle Terre sottratte ai Musulmani. Poi i
Sovrani Spagnoli ridurranno tal generosità, e il Re d’ Aragona (1233) revocherà la carta del 1143. Nel Regno
di Valenza c’ era l’ usanza per cui le donazioni dovevano essere proporzionate all’ aiuto dato. Nelle altre
Terre Cristiane i Templari si stabiliscono solitamente lungole maggiori vie di transito. Ogni anno Pellegrini,
Crociati, Cavalli, Prodotti, Denaro sono avviati verso i porti del Mediterraneo, e imbarcati per Siria e
Palestina. Di grande entità sono pure le donazioni fatte in Liguria, a Ventimiglia, Albenga, Savona e a
Genova. Nel 1134 c’ è una sede a Milano, ma il ruolo principale nel diffondere le case dell’ Ordine è
sostenuto dal Convento di Piacenza. Da qua le Fondazioni Templari si diffondono lungo le vie della
Valpadana (Bologna), e quelle costiere della Romagna e del Sud – Italia. Pure le strade Alpine che scendono
dai passi Alpini verso Genova o Venezia sono ben fornite di Commende Templari. Lo stesso avviene per le
vie dei pellegrinaggi Occidentali (specie i “Cammini di San Giacomo”), e dai Pirenei. La diramazione di
insediamenti si allarga partendo da qualche centro importante, soprattutto per le vie di comunicazione.
Ognuna di queste località diventa a sua volta un centro di diffusione. Tali Fondazioni, che nascono una dopo
l’ altra, richiedono un riassesto continuo dell’ Organizzazione Generale delle Commende Templari. La
divisione a scacchiera del territorio e l’ agilità dell’ Organizzazione permettevano di raggiungerei fini del
Tempio; il veloce spostamento delle risorse materiali e umane dell’ Ordine a favore della Terra Santa. A
metà secolo il ruolo svolto dai Cavalieri Templari nella seconda Crociata lo dimostrerà.
Attività Tradizionali e Militari in Terra Santa ( 1130 – 1152 )
La prima azione militare importante Templare si può ritenere l’ Organizzazione Militare della seconda
Crociata sui Monti d’ Asia Minore. Ciò procurò lodi dal Re Luigi 8° da loro salvato Militarmente e
Finanziariamente. Molta fama diedero loro pure le tre “Lobby Templari” d’ Occidente, di cui i Gran Abati
Sugerio (S. Dionigi), San Bernardo (Citeaux) e Pietro il Venerabile (Cluny) sono le più importanti figure. Le
loro attività in Palestina ( 1148 – 1153 ) provocarono vari movimenti.
La guerra permanente ( 1153 – 1180 )
La situazione Geo – Politica in Medio – Oriente si modificò del tutto in pochi anni. Nel 1146 l’ attenzione era
concentrata su Aleppo, Antiochia, Edessa. Pareva ripetersi la Storia, e che ricominciasse la prima Crociata.
Dopo gli Intrighi Bizantini e spedizioni sui Monti d’ Asia Minore, dal 1154 l’ interesse si muove e si fissa sull’
Egitto. Esso pareva essere l’ obbiettivo di una nuova Crociata. In quegli anni la Siria si riunificò, l’ Egitto
mirava di riunire il Mondo Islamico, e farla finita con gli infedeli Cristiani di là. I Latini privi di abilità,
contribuirono ad accelerare l’ unificazione della Siria, così devono assolutamente evitare quella Siro –
Egiziana. In tal situazione gli Ordini Militari hanno un margine stretto d’ azione. Portano l’ idea di Crociata e
di guerra permanente contro l’ infedele, e quindi assumono contro i Musulmani un atteggiamento
aggressivo. Sono sempre disponibili a guidare un’ incursione armata o a partecipare ad una campagna di
guerra, ma la loro esperienza di Terra Santa, competenze militari, conoscenze dell’ avversario consigliano
loro prudenza: le conquiste devono conservarsi. Il numero di Cavalieri non è sufficiente per la difesa, e la
popolazione Franca è scarsa ( probabilmente mai più di 150000 persone ). Gli Stati Latini devono quindi
costantemente accordare accordare i loro obbiettivi ai mezzi a disposizione permanente, e non solo sui
mezzi militari da assemblare nel caso, ad esempio all’ arrivo di una Crociata. Il Crociato appena arriva in
Medio – Oriente non vuole ascoltare tali precedenti osservazioni, vuole solo combattere, non vuole tregue.
Tratta da traditore chi patteggia coi Musulmani. Quando gli Ordini si dimostrano prudenti, talora, sono da
lui accusati in ugual modo traditori, come nell’ assedio di Damasco. Quindi non si può accettare il
tradizionale schema, per cui gli Ordini Militari sono alleati naturali dei Crociati, per almeno tre motivi.
1. Gli Ordini Militari non sono omogenei.
2. Ci sono conflitti tra i due Ordini Militari (Rivali, non Nemici).
3. Dopo la morte di Re Amalrico (1174), i problemi dinastici, le minori età dei Re, le reggenze,
indeboliscono l’ autorità del Re, provocando grandi divisioni nelle classi dirigenti dello Stato.
Non riducibili ad una opposizione Coloni / Crociati. Una caratteristica della vita Militare /
Politica degli Stati Latini nella seconda metà del 12° secolo, è l’ impegno Militare sempre
maggiore degli Ordini: forse superiore a quanto da loro desiderato, e alla loro Vocazione; ciò
era inevatibile.
Una partecipazione aumentata nelle attività militari
Gli Ordini Militari possono fornire e rinnovare di continuo uomini, mezzi, denaro. Hanno un ruolo
sempre più forte nelle Campagne Militari, e le cronachene parlano sempre di più, evidenziando i loro
atti di coraggio, temerarietà, perdite, catture eccetera. Le forze militari degli Stati Latini possono
battersi su minori fronti solo con gran capacità di mobilitazione e con un perfetto utilizzo delle truppe
Crociate. Le Campagne Militari più importanti di tal periodo sono quelle condotte in Egitto dal Re
Amalrico I ( 1163 – 8 ) alla fine si raggiunse un accordo, e in Egitto iniziò quasi un protettorato Franco: i
Templari avevano partecipato a tutte queste spedizioni Egiziane. Pisa e Venezia avevano valide relazioni
commerciali con Alessandria d’ Egitto; pure i Templari avevano con loro ottimi rapporti. Tali città, a
parte che nel 1167, sostennero molto sottovoce, e senza le loro navi, le azioni Franche in Egitto. Intali
anni le continue divisioni tra Musulmani ritardarono la decadenza dei Latini. Nel 1168 avvenne un fatto
nuovo: per la prima volta un Ordine Militare, l’ Ospedale, ebbe un peso decisivo in una selta politica, e
per la prima volta un Ordine ( il Templare ), negò la propria collaborazione al Re di Gerusalemme.
Un crescente ruolo politico
I Maestri dell’ Ordine ( nel 1185 / 1187 ) hanno una influenza di moderazione nel Governo del Regno.
Sono ricercati perciò come arbitri nei conflitti non centrali. Sonopure ottimi ambasciatori e diplomatici.
Le relazioni Ordini / Clero Secolare di Terra Santa non sono buone, a causa delle esenzioni e privilegi
dati dal Papa, la cui interpretazione crea continui dubbi. Pure le relazioni Ordini / Poteri Laici han
uguale origine; gli Ordini tendono a rendersi autonomi rispetto al Re di Gerusalemme e al Principe di
Antiochia. Ci sono concessioni enormi di terre agli Ordini, poichè gli Stati del Nord sono incapaci di
difendersi da soli. I territori sono concessi spesso dopo una disfatta militare, e sono zone da
riconquistare parzialmente: tali concessioni rendono gli Ordini potenze autonome, libere di condurre la
loro politica estera. Così non è a Gerusalemme, dove il Re ha ancora piena autorità, e può difendersi
( con l’ aiuto dei Templari ). Un potere forte, tuttavia, nel regno, era in grado di imporsi sugli Ordini
Militari. Ma non si giunse a rinunciare ad essi. Re Amalrico, conscio dei rischi che tali Ordini, ricchi e
indipendenti, apportavano al Regno, avrebbe progettato di abolirli. Nonostante la relazione non buona
Amalrico / Maestro di quegli anni, c’ era molta solidarietà Ordini / Monarchia Gerosolimitana. Era
impossibile sopprimere gli Ordini nella seconda metà del dodicesimo secolo: il Papato non l’ avrebbe
mai permesso e tutti sapevano ciò.
Gerardo di Ridefort, il genio negativo dei Cavalieri Templari
Monarchia forte, salda e Ordini Militari potenti: questo è il mix migliore per difendere gli Stati Latini.
Quando morì Amalrico ( 1174 ) il potere regio cadde. L’ abile Baldovino IV si ammalò, e morendo aprì
una crisi politica che con quanto fece Gerardo di R. Tramutò in disastro. Commise vari errori, tra gli altri
di tattica e strategia militare ( ad esempio per l’ uso della Cavalleria ). In genere gli Ordini Militari erano
disciplinati. Pare fossero indisciplinati, solo nella terza Crociata, “i Pellegrini”, mai gli Ordini. Piuttosto i
loro capi (Templari) potevano talora essere così o temerari, ma pur tali casi individuali erano rari.
Oddone di Sant Amand fu responsabile per eccessiva impulsività di molte sconfitte, mentre era
Maestro ( 1171 – 1179 ). Gerardo di R. Accecato dall’ odio, collezionò nel 1187 almeno, un errore
tattico dopo l’ altro... ( fu chiamato “il Cavalier Errante” era spaccone, chiassoso, avventuriero,
originario delle Fiandre ).
Crisi politica a Gerusalemme
Nel 1180, dopo le rovinose sconfitte del 1179, si addivenì a tregue con Saladino. Disfattismo,
abbattimento ebbero il sopravvento nel cuore dei Latini, con molta paura il regno procedeva alla
deriva: tali tregue apparentemente firmate erano violate da avventurieri, come Rinaldode Chàtillon, e
le incessanti operazioni militari, mai decisive, danneggiavano il morale e la resistenza dei Franchi. Si
arrivò quindi ad una grave crisi politica, in cui l’ Ordine fu coinvolto in modo pesante. In opposizione
alla fazione dei Baroni c’ è quella della Corte (non Crociati appena giunti, ma gente con posizioniavute
con intrighi, protezione, matrimoni, priva di proprio patrimonio): come Rinaldo di Chàtillon e Guido di
Lusignano. Tra loro ci fu una lotta per la successione al malato Re Baldovino IV... Il Re non voleva
assolutamente il Lusignano. Poi fu nominato da una caommissione, Re Baldovino V (1186). Il gruppo del
Lusignano manovra in modo efficace nell’ ombra e con l’ appoggio di Gerardo di R., compie un colpo di
Stato, grazie a cui Guido di Lusignano e Sibilla sonoincoronati al Santo Sepolcro dal Patriarca ( del loro
partito ) il 20 / 07 / 1186. Dopo molte vicende, tentativi di matrimonio conveniente eccetera, Gerardo
diviene Gran Maestro (1185). Per arrivismo e superbia è simile al precedente Maestro, Ottone di Sant
Amand. Tra i due era stato Maestro Arnoldo di Torroga, un moderato. L’ elezione era segreta... Ridefort
si cala subito, deciso, negli intrighi politci di quegli anni, ed è il fautore del successo di Guido di
Lusignano. L’ Incoronazione del 20 / 07 / 1186 rende soddisfatto il Ridefort. Gradualmente i Baroni
trovano un accordo. Ma Raimondo di Tripoli non accetta quanto fatto e si ritira a Tiberiade: temeva un
attacco del Lusignano e perciò stringe un accordo con Saladino. E’ superiore ad una tregua. Ridefort
interpellato da Guido di Lusignano, suggerisce di far sloggiare Raimondo da Tiberiade. Ma nella grave
situazione in cui allora era il Regno, tal accordo con Saladino poteva apparire un tradimento.
Comunque la pressione dei Baroni porta il Re a trattare con Raimondo nel tentativo di ricostruire l’
Unità, siccome nel 1187 Saladino inizia l’ offensiva. Poi ci fu il massacro di Crociati sul Monte Hattin,
dove si rifugiarono stremati dal caldo e fatica di un lunghissimo tragitto nel deserto, con pesanti
armature che non potevano togliere. Almeno 15000 uomini catturati da Saladino, e di loro i fanti sono
venduti come schiavi, Rinaldo di Chàtillon ( il loro nemico numero uno ) ucciso davanti Saladino ( forse
da lui ), 230 Templari e degli Ospitalieri ( non si sa quanti ) giustiziati ma Saladino risparmia il Re, i
Baroni e Ridefort. I Musulmani sanno distinguere nettamente gli Ordini Militari ( percepiti come blocchi
saldati da forte disciplina e fanatismo religioso soprattutto anti – arabo ), dai Poulains di Palestina, di
cui han capito il desiderio di assimilarsi con gli Orientali. Ma il Templare per definizione non mette
radici. Prima o poi facilmente torna a Tripoli, o ad Acri o in Puglia. Il Ridefort è un esempio del diffuso
fanatismo religioso Cristiano, aggressivo, esasperato, più diffuso di quanto si creda e spiega la sua
elezione. L’ odio da ridefinire verso Raimondo di Tripoli è eccessivo, malsano, illimitato il suo
ascendente su Guido di Lusignano e incontrollato il suo comportamento in battaglia. Egli entrò nell’
Ordine dopo una malattia. Forse non era guarito bene, e non era solo malattia d’ amore...
Dopo Hattin, Epilogo
Come vincitore Saladino si impadronisce di tutto il Regno; Città e Piazzaforti, senza difensori. Cadono
senza resistenza rinunciando a Tripoli e ad Antiochia, lasciando dei Castelli ancora resistenti, Saladino
vuol conquistare Gerusalemme, siccome ciò sarà il segno evidente del successo. Prima dell’ assedio, fa
venire Guido di Lusignano e Gerardo di R. Affinchè ordinino la resa. In Ottobre, dopo qualche mese di
assedio, Gerusalemme si arrende. Gli abitanti possono andarsene liberamente e vengono riscattati.
Quelli che riuscirono a riscattarsi furono divisi in tre gruppi, e raggiunsero Tiro, dove si raggrupparono
tutti i profughi del Regno. Difesa dalle sue gran mura, rinforzata da un nuovo contingente guidato dall’
energico Corrado di Monferrato, Tiro resistette, e dopo due mesi di assedio Saladino se ne andò.
Ridefort tornò nuovamente alla testa dell’ Ordine Templare; cacciato da Tiro assieme a Guido. Seguì
Guido nella folle impresa di riconquistare Acri, dove morì ( 04 / 10 / 1190 ), combattendo. Nel 1187
Saladino iniziò la “Purificazione” di Gerusalemme. Tolse una Croce importante, distrusse un Altare,
trasformò il Tempio di Salomone in Moschea, eliminò la freccia indicante La Mecca, eccetera. Tali
luoghi divennero Luoghi Sacri cari ai Cuori Musulmani. I Franchi rioccuparono Gerusalemme, dopo un
trattato, dal 1229 al 1244. Nel 1243 occuparono, solo simbolicamente, la loro Antica “Casa Capitana”.
Quella Nuova era stata trasferita ad Acri e vi restò fino alla caduta di Gerusalemme. Nel 1187 gli Stati
Latini ( o ciò che ne resta ), Tiro, Tripoli, Antiochia, si rivolgevano nuovamente all’ Occidente, che però
inizia a chiedersi se sia utile la Crociata, a cosa servano gli Stati Latini. Ma ancora una volta c’ è la
mobilitazione ed è la terza Crociata. Nel 13° Secolo probabilmente ci fu un impoverimento dei Templari,
e minori vocazioni forse; le donazioni erano altalenanti; le Case Religiose diventarono abbastanza
impopolari nel loro insieme. Senza dubbio lo diventarono pure i Templari, ma non più di molti altri! La
situazione degli Stati Latini nel 13° Secolo è grave. La Monarchia non è forte, l’ influenza degli Stati
Occidentali aumenta; i gruppi rivali, ( Baroni, Comuni Italiani, Agenti dei Re Occidentali, Clero ed Ordini
Militari ) si affrontano e si lacerano a vicenda. Ed i Musulmani non mantegono mai a lungo l’ unità – agli
Stati Latini manca ora l’ iniziativa. Gli Ordini Militari sono l’ unica forza organizzata del Paese, ma con
situazione problematica: non possono scoraggiare i Crociati nuovi, ma devono continuamente
trattenerli, e confrontarsi con i complicati rapporti di forza esistenti in Oriente. Svolgono un crescente
potere, perdono in guerra le truppe migliori, usano enormi somme per difendere le frontiere: perciò
sono bersaglio di tutte le critiche. Gli Occidentali rimproverano loro, di volta in volta, il loro orgoglio o
prudenza, le loro ricchezze ( non sapendo bene a cosa servano ), o l’ avarizia, il coraggio o tradimenti. Ci
sono diversi Ordini Militari, e i loro complicati rapporti aumentano la confusione. Gli Ordini Militari
hanno messo la propria potenza al servizio dei propri Re per i quali la Terra Santa è solo un terreno d’
azione come gli altri ( eccetto Luigi I ). E si trovano in una posizione particolare: i Re passano, essi
restano. Ma pure se lo volevano, non potevano restare esclusi dalle grandi manovre Orientali; di un
Federico II o di un Carlo d’ Angiò, ne fuori dagli intrighi della Nobiltà di Siria e Palestina, o delle Colonie
Italiane. Gli Ordini, in un primo periodo coinvolti in contese d’ altri, poi ebbero vere e proprie contese
private.
Note generali sulle relazioni tra Ordini Militari
Gli storici tradizionali ritengono nemici gli Ordini Militari: la rivalità tra loro sarebbe stata, sarebbe, sarà,
la causa di tutti i problemi e della caduta finale degli Stati Latini... La cooperazione tra gli Ordini è la
regola ed i conflitti sono un’ eccezione, e conosciamoi conflitti soloattraverso gli accordi che vi pongono
fine. Essi hanno una diversa idea del potere Regio in Terra Santa, e l’ assenza di politica estera comune.
Templari e Ospitalieri non sono in contrasto sulla natura del potere sovrano, ma su singoli personaggi.
Forse l’ Ospedale da maggiore attenzione alla legittimità del Principe, e i Templari si preoccupano meno
dell’ apparenza della legalità, ma in nessun caso si può fare del Tempio l’ alleato del ceto Feudale e
degli Ospitalieri un’ alleato del Monarca. Le diversità in politica estera sono molto più vere, ma incidono
per un periodo limitato. I due Ordini hanno in comune un atteggiamento attento e realistico ai rapporti
di forza, sconsigliando un intervento o l’ altro. Soltanto, dando diverse interpretazioni dei rapporti di
forza che ci sono. Comunque è troppo rigida la contrapposizione tra una politica “pro – Damasco” del
Tempio e una politica “pro – Egitto” dell’ Ospedale: nel 1217 e nel 1248 i due Ordini si trovano d’
accordo nel fissare l’ Egitto come obbiettivo per i Crociati. L’ alleanza con Damasco pone i Templari
vicini alla maggior parte dei Baroni di Terra Santa, mentre l’ Alleanza Egiziana pone gli Ospedalieri nel
campo di Federico II. All’ inizio i Templari sono in vantaggio, Damasco cede loro due città. Gli Ospitalieri
reagiscono e si rivolgono al Cairo: tale nuova mossa è valida siccome i Franchi recuparano due castelli, e
ottengono la liberazione dei prigionieri di Gaza. Nel 1243 l’ Ospedale e il rappresentante imperiale, il
Filangieri, fallirono nel tentare di ottenere il controllo di Acri: questo segnò la fine della loro politica
estera. L’ anno seguente i Templari sottoscrissero un vero trattato con Damasco contro l’ Egitto, e gli
Ospitalieri fecero lo stesso. Ma l’ Armata Egiziana, con un altro popolo vicino a loro ( i Khnarizmiani )
sconfisse duramente i Latini a La Forbie ( 1244 ). Gli ultimi tentativi dei Templari di allearsi con Damasco
furono durante la Crociata di San Luigi, ma svanì quando il Sultano Mamelucco Baibars riunificò il
Mondo Musulmano: ormai la politica estera non opponeva più Templari e Ospitalieri. Alla fine i due
Ordini riuscirono a limitare i loro conflitti, conservando così un pò di solidarietà. Agli inizi del 14° Secolo
parteciparono, in campi opposti, alle liti della Monarchia di Cipro. Il Gran Maestro degli Ospitalieri avrà
un ritegno alto quando i Templari saranno arrestati; non farà nulla in loro favore, ma almeno nessun
Ospitaliero li accuserà. Purtroppo molti storici e critici si sono fermati più sui loro disaccordi che sulla
loro Solidarietà. All’ arresto dei Templari ( 1307 ) il Quartiere – Fortezza venne occupato dagli agenti del
Re, che lo lasciò per darlo agli Ospitalieri. Appena nel 1328, essi vi edificarono un palazzo per il loro
Gran Priore, come residenza, ma il quartiere mantenne sempre il nome di Tempio.
L’ Ordine di San Giovanni in Russia e di Tommasi
L’ Ordine non finì a inizio 1800, continua col nome SMOM; restò nell’ ombra durante la Rivoluzione
Bolscevica ( 1917 ). Lo Zar Paolo I di Russia fu Gran Maestro dell’ Ordine di San Giovanni di fatto Gran
Maestro dello SMOM. De Tomasi non fu il 73° Gran Maestro dell’ Ordine di San Giovanni la sua elezione
fu considerata illegale a quel tempo. Ma di certo fu il primo Gran Maestro dello SMOM. Dopo il 1805
non ci fu più nessun elezione di Gran Maestri pure perchè il numero di Cavalieri Italiani al servizio di
Tommasi erano così pochi, da non poter rappresentare l’ Ordine.
Osservazioni sulla conservazione dello spirito Templare
Costretti a prendere un atteggiamento di parte nonostante tutto e forse senza volerlo, coinvolti in
questioni interne della Terra Santa, al servizio dei Principi ma costretti a impiegare molto tempo a
difendere diritti e privilegi. Attaccati da quegli stessi Principi, i Templari hanno trascurato forse i fini del
loro Ordine? Non pare: si batterono del tutto in Palestina e Siria, e fino in fondo l’ Occidente li rifornì di
quanto avevano bisogno. Dopo il loro arresto, su 76 Templari interrogati a Cipro, ben 52 erano entrati
dopo il 1300 ( soprattutto in Occidente ). I Templari e Ospitalieri hanno la responsabilità quasi totale
della difesa degli insediamenti Latini d’ Oriente, ampliati con la conquista di Cipro da parte di Riccardo
Cuor di Leone, e con la creazione di Stati Latini in Grecia, dopo la quarta Crociata. Tali nuove terre
hanno attratto Cavalieri dall’ Occidente e dei Baroni dalla Siria e Palestina: il ruolo dell’ Ordine ne è
stato rafforzato perciò ulteriormente. Cipro è la grande base di seconda linea degli Stati Latini. Templari
e Ospitalieri si sono stabiliti in tali nuove terre, creandovi nuove provincie: Cilicia, Morea; in Siria del
Nord vivono i Mongoli.
Gli Ordini Militari in discussione
Gli Ordini, che rappresentano la continuità delle Crociate, non dovrebbero esistere se prevalesse l’
Animo Pacifico e Missionario. Non si può criticare la Crociata senza toccarli. Nel 90% dei casi sono
portati in causa assieme. A loro si rinfacciano superbia, arroganza, fierezza. L’ arroganza diventata l’
immagine distintiva dei Templari, nel 13° Secolo, è attribuita genericamente a tutti gli Ordini Militari.
Ciò è costruito dai Chierici Secolari, gelosi dei privilegi degli Ordini, scontenti della loro indipendenza.
Tale accusa deriva da degli atti sconsiderati in guerra e dalla durezza con cui gli Ordini difendono i loro
Diritti: ma le critiche sono contraddittorie: quando gli Ordini dimostrano saggezza e vogliono moderare
i Crociati, sono trattati da codardi, talora da tradtori. Ci furono proposte esterne di fusione dei due
Ordini, ma invano. Un’ altra critica mossa ai Templari è la loro avarizia nelle elemosine e il bere
eccessivo. Forse la loro impopolarità derivò pure dai loro eccessivi prelievi in Occidente, per pagare
canoni, tregue, liberazioni di ostaggi eccetera. La caduta di Acri ( 1291 ) rappresentava, in un certo
senso, la fine del Tempio e dei Templari, forse per la mancata riconversione. Non potevano sperare di
impadronirsi di Cipro, a proprio vantaggio, nè di aver là la stessa posizione che avevano ad Acri. Il
Tempio perse l’ occasione buona nel periodo 1302 / 1306. Forse perchè i dignitari dell’ Ordine sono
rimasti legati a soluzioni ormai appartenenti al passato, come la Crociata Generale, o la formazione di
uno Stato nello Stato di Cipro.era necessario avere invece per loro tutta Cipro.
Situazione dei Templari dopo il loro scioglimento
Le accuse, false, mosse a loro nel processo, l’ arresto, lo scioglimento provocò loro compassione. La
maggiorparte dei Frati ha cercato di farsi dimenticare. Come succede a chi sceglie il silenzio molti han
parlato al loro posto: molto, e pure molto male. Alcuni di loro lasciarono il Tempio prima del processo,
ma non erano nè rinnegati nè traditori. In alcune commende c’ erano abusi evidenti che loro non
sopportavano – quando iniziarono le persecuzioni molti Templari fuggirono, ma dei Templari Catalani e
Inglesi furono catturati 2 / 3 anni dopo: non bastava radersi la barba per non essere osservati. Ci fu un
caso, e unico, di quel Templare di Aragona, Bernardo di Fuentes, che fuggì nel 1310, divenne capo di
una Milizia Cristiana al Servizio del Sigore Musulmano di Tunisi, e ritornò ad Aragona come
ambasciatore nel 1313! Ma nella maggioranza dei casi i Templari vennero arrestati; per mantenerli si
usarono beni confiscati all’ Ordine. I Templari processati si possono dividere in tre gruppi: quelli
riconosciuti innocenti, coloro che riconobbero i propri errori e si riconciliarono con la Chiesa, coloro che
furono condannati. Ma gli storici e i documenti ritrovati dopo il 2000 indicano che i Templari erano
innocenti, ma in carcere furono sottoposti addirittura a torture. A Ravenna dove furono assolti, si
decise che i Templari dichiarati innocenti si sarebbero presentati al loro Vescovo e davanti a sette
testimoni si sarebbero discolpati dalle accuse. Tal giuramento di purgazione fu imposto perchè tra i
Templari, come altrove, c’ erano degli elementi corrotti. Se riconciliati con la Chiesa o assolti, i Monaci
furono autorizzati a vivere nelle case del Tempio, o in un Monastero da loro scelto. Quando si prese i
loro beni ( dei Templari ), l’ Ospedale dovette pagare loro una pensione ( infatti i beni dei Templari, con
l’ arresto, furono in genere confiscati ). Alcuni però intrapresero vie non buone, gettarono via la tonaca,
si sposarono, nonostante i voti monastici. Il Papato richiamò le autorità ecclesiastiche e laiche ad una
maggiore vigilanza. Si capì che tali situazioni negative dipendevano dalle pensioni troppo alte a loro
concesse, e così furono diminuite. Quelli condannati al carcere a regime severo “vi rimasero a lungo”
come un cappellano, Pons de Bures, per dodici anni, in condizioni molto dure. Altri vi morirono. Ci fu
pure chi morì sul rogo, soltanto in Francia; a Parigi, a Senlis, a Carcassona. Di solito si fa risalire la
nascita dello Stato Moderno alla fine del tredicesimo secolo, e quindi, in Francia, al Regno di Filippo il
Bello ( in realtà si dovrebbe risalire al Regno di San Luigi ); si pongono in rilievo l’ idea di Sovranità, l’
amministrazione, la fiscalità, l’ efficienza, l’ accentramento nazionale, che implicano lo Stato Moderno.
Ma vi è un altro lato da vedere: sotto Filippo il Bello molte furono le vicende oscure, e questa dei
Templari fu la più clamorosa.
Il processo
Victor Carrière, tra i più validi storici dell’ Ordine del Tempio, diceva: “è oggi un fatto definitivamente
acquisito: il Tempio, in quanto tale, è innocente dei crimini di cui lo si è accusato così a lungo”. Da allora
sono comparsi molti studi che han confermato, ma pur moderato tale affermazione perentoria.
Collocando tale processo, non è uno consueto. Oggi si direbbe “politico”, condotto con procedura
eccezionale, quella dell’ inquisizione! Essa non vuole rendere evidente la verità, ma mira a fare di un
sospetto un colpevole, diceva un Templare Inglese. Nel processo i Templari si trovarono davanti ad un
grave dilemma: i commissari “promettevano loro il perdono se confessassero la verità, tornando alla
Fede della Santa Chiesa, o, in caso contrario, saranno condannati a morte”. Alcune imputazioni si
riferiscono al comportamento degli individui: omosessualità, avarizia, superbia. La prima era usata però
per provare l’ eresia, ma erano casi sporadici. Le accuse contro le pratiche religiose sembrano più serie.
In genere i Templari riconobbero un errore: la pratica dell’ assoluzione dei peccati da parte dei Laici,
come il Maestro dell’ Ordine, i precettori, benchè Laici, assolvevano i Frati Templari che andavano a
confessarsi. Ma il rimprovero mosso ai Templari di confessarsi ad altri che ai loro cappellani è
infondato. Esaminiamo ora le affinità col Catarismo, di solito spiegate per i contatti con l’ Oriente. Il
Catarismo trae origini dal Manicheismo Orientale, e talora si accusano i Crociati di averlo introdotto in
Occidente. Ma un recente studio ha dimostrato che l’ Eresia, sebbene contrastata per molti anni, non
solo non era completamente scomparsa dalla Linguadoca, anzi si diffuse tra alcune famiglie della
Nobiltà Crociata ( le famiglie dei Baroni del Nord giunti con Simone de Montfort, che avevano messo
radici nel Mezzogiorno ). Se vi fu influenza Catara, meglio spiegarla considerando che il Tempio
reclutava i propri membri soprattutto nella Piccola e Media Nobiltà. Ciò ha potuto “entrare nel Tempio,
ma non solo là”: su “tale questione, come su molte altre, non si può attribuire ai Templari
caratteristiche esclusive. Cioè, vi poterono essere singoli casi di Eresia, ma l’ Ordine nel suo insieme non
fu eretico. Parlando di idolatria, la “Storia” dell’ adorazione della Testa desta molta diffidenza. Era una
testa – reliquario d’ argento. Restano i contatti con l’ Islam, innegabili. Due secoli di battaglie lasciano
tracce... Nelle loro proprietà, in Siria – Palestina e Spagna, i Templari impiegavano mano d’ opera
Musulmana, spesso schiava. Negoziavano tregue separate, e dovevano perciò sviluppare una
diplomazia adeguata agli usi del mondo Arabo: avevano una rete di agenti segreti. Ma non erano i soli:
Ospitalieri e Baroni locali lo facevano pure. Per gli Occidentali i Latini di Terra Santa sono gli amici dei
Saraceni. Qualcuno spiega le impopolarità dell’ Ordine attribuendole ai suoi contatti con i Musulmani.
C’ era quasi un abisso tra i Latini d’ Oriente e i Crociati, che si ritrova pure dentro il Tempio. Qualsiasi
idea di una eventuale “Osmosi Dogmatica” Templari / Islam è priva di fondamento: il ricambio di
uomini nel Tempio è troppo veloce per consentire eventuali Osmosi. Se ci fossero, non potremmo
spiegare che Saladino e altri Arabi abbiano fatto massacrare quasi sempre i loro prigionieri Templari e
Ospitalieri; quindi colpevoli o innocenti? Presa singolarmente, nessuna delleaccuse contro l’ Ordine è
falsa. Si troverà un Templare avaro, uno violento eccetera. Molti Articoli della Regola sono dedicati alla
repressione di tali colpe: ciò dimostra la loro esitenza gli accusatori.
I motivi di azione del Re contro i Templari
Per anni si è creduto che il motivo principale fosse l’ interdizione materiale. In questi anni la storiografia
dà poca importanza a tale tesi. Per gli appassionati di esoterismo, o di dottrine alternative, i Templari
“miravano alla conquista di Dio e dei suoi Poteri attraverso l’ esercizio della forza di volontà”: provano
del disprezzo per moti materiali. Per altri autori è molto negativo che uno dei Re che ha costruito la
Francia avesse lo scopo di avere il Tesoro dei Templari. Perciò han cercato altri motivi, siccome c’ erano
motivazioni molto complesse, dando per veritiera la tesi che Filippo il Bello non fosse interessato solo al
Tesoro. Ma l’ albero non deve nascondere la foresta... Forse il Re commise qualche errore di calcolo
dopo, nel gestire beni posti sotto sequestro. Ciò non toglie che la questione dei beni Templari fu
sollevata lo stesso dì del loro arresto!!! Il Re per tutto il tempo del suo Regno cercò denaro. Non fu un
falsario, come spesso si disse: usò il suo Diritto Sovrano di operare cambiamenti monetari. Usò ogni
mezzo, fece pressioni di ogni genere per imporre tasse, decime al Clero, per spremere Ebrei, Lombardi
e usurai. E dunque perchè non farlo pure con il Tempio? Le denunce a loro gli danno tal occasione. Ma
gli esiti non furono buoni: la maggiorparte dei fondi Templari si trovano a Cipro: non erano molto alti
( forse li nascosero nel Tempio ) strano che non si nascosero però pure loro stessi! Poi Re Filippo emise
delle tratte sulle loro proprietà. Oltre a mercanteggiare con l’ Oriente ( gli fruttò 2000000 di Franchi ), si
era illuso sulla cifra delle ricchezze Templari. Ma arrestandoli, si prese il denaro loro e poteva saldare i
conti col Papato. C’ era la formula di M. Barber: il Re ha due problemi, il suo Potere e i suoi mezzi
finanziari. Il Tempio si trovava al centro di ambedue. Ma il Re credeva a quanto diceva sulla purezza
Cristiana, e contro i Templari? Era devoto, austero, rigoroso con la Fede e Morale, condivise le idee del
suo tempo. Ma non sfruttò con i suoi consiglieri tali convinzioni per raggiungere il proprio fine? Si dice
fosse facile manovrare il Re. Ma Rinaldo da Concoregio, Giacomo II d’ Aragona, Edoardo II d’ Inghilterra
non credettero alle favole divulgate dagli agenti di Re Filippo, nè che essi fossero demoni. Quindi è da
dubitare molto della sincerità di Re Filippo in tal vicenda. Attrvaerso il Tempio il Re e la sua cerchia
mirano ad altro: forse alla Crociata. Suo zio morì in Crociata, il padre Filippo III pure morì in Crociata
( contro il Re d’ Aragona ). Al Concilio di Vienna certamente ci pensò; e pensò di prepararla. Per essa
servono molto denaro e un mezzo militare efficiente. Si incontra nuovamente il problema degli Ordini.
Probabilmente. Pensò di capeggiare una fusione dei due Ordini. ( Come suggerì R. Lullo nel suo “Liber
de Jure” ). Ciò segnava la condanna del Tempio. La fusione degli Ordini è realizzata “di fatto durante il
Concilio di Vienna”. Accettando tal decisione, il Re pretese che l’ Ospedale, ora favorito “fosse
regolarizzato e riformato dalla Sede Apostolica, nel capo e nei membri”. Il Re preferiva creare un Ordine
Nuovo, da lui controllabile. Su ciò condivideva il pensiero di Giacomo II d’ Aragona. L’ Ordine non era
per la Francia un pericolo militare, ( in Spagna lo era ), ma il problema era di tipologia ideologica e
politica. Filippo il Bello, Giacomo II, Edoardo I e II, avevano seguito uguali comportamenti. Per i due
Ordini: ridurne i Privilegi; gli Ordini si sentono responsabili per le sconfitte in Terra Santa, ora stanno
sulla difensiva ed i Re ne approfittano. Negli stessi anni tali Re sono pure in conflitto col Papato, ed
alcuni conflitti diventano violenti. Per esempio l’ Aragona deve fronteggiare la Crociata Papale dopo i
Vespri Siciliani. Edoardo I e Filippo il Bello hanno delle difficoltà sulle decime imposte al Clero, eccetera.
Gli Ordini Militari vengono posti direttamente sotto l’ Autorità Papale: ma continuano ad essere potenti
e indipendenti, talora difendono il Papa, talora il Re. Le Monarchie Centralizzate hanno tutte, più o
meno, lo stesso atteggiamento: capiscono che è il momento Giusto per ridurre l’ influenza dei Templari
e degli Ordini Militari in generale, nei loro Stati. Comunque c’ è una differenza tra i due Re: Giacomo II
pensa soprattutto alla “Riconquista” e pone il suo progetto nella tradizione degli Ordini Nazionali
Spagnoli. E Filippo ha in mente la Crociata, Gerusalemme, un prestigio speciale in Occidente: spera
perciò in un Ordine posto sotto il suo controllo, ( comando ). Nell’ accettare la devoluzione dei Beni
Templari. All’ Ospedale Filippo si auspica ( scrivendolo ) che l’ Ospedale sia non pericoloso ma anzi utile
il più possibile alla Terra Santa. L’ Ospedale era impopolare quanto i Templari, e in uguale condizione
morale. Avrebbe potuto avere uguale Destino dei Templari. Gli Ordini Militari Internazionali erano un
ostacolo per lo sviluppo delle Monarchie Centralizzate. Non hanno una collocazione nello Stato
Moderno, e devono sottomettersi o sparire. Il Tempio è stato un capro espiatorio. L’ Ospedale era pure
un Ordine Caritativo, e senza cambiare il proprio Statuto ha saputo riconvetirsi. Le denunce ai Templari
si inquadravano bene nello stereotipo dell’ Eresia. La Fortuna fu determinante e il Plaisians dice: “La
Vittoria fu felice e mirabile, perchè Dio condusse tutti i Dignitari dell’ Ordine Colpevole da varie parti del
Mondo, sotto il pretesto di un’ altra faccenda, nel detto Regno, eccetera, ...”. L’eliminazione del Tempio
fu la prima tappa; la seconda ( eliminazione dell’ Ospedale ) non fu raggiunta siccome il Caso dei
Templari si trascinò a lungo, e non prese esattamente la piega che Filippo e i suoi consiglieri speravano.
Essi per eliminare i Templari misero in moto una macchina tremenda. E lo Stato totalitario è uno degli
sviluppi dello Stato Moderno.
La Tortura
Per molto tempo, dal Medio Evo, era normale usarla nel Sistema Giudiziario. Nessuno dubitava che
delle Confessioni potevano essere viziate da tali metodi, per ottenerle. Pure con i Templari si usò la
tortura, ma per la prima volta in tal caso si dubita sulla validità delle Confessioni da tortura, che è
messa in primo piano. Ci sono due Mondi: quello della totura, dove i Templari confessano tutto e
qualsiasi cosa ( Francia, Navarra, Provenza, Stati del Papato ), e il Mondo dove non si usa ( solo molto
tardi e con riluttanza ), dove i Templari non confessano: Penisola Iberica, Italia Settentrionale,
Germania, Inghilterra. Ma questo Mondo non è meno violento o meno selvaggio del primo. I Templari
che si muovono a difendere l’ Ordine sanno sottolineare la differenza tra tali due Mondi. La tortura
“moderna” nacque con lo Stato Moderno ( fine 1700 ), e deriva dall’ Inquisizione, organizzata in modo
definitivo nel 1235, per estirpare l’ Eresia. Fu affidata agli Ordini Mendicanti, Francescani e soprattutto
Dominicani ( Ordini nati con vocazione a contrastare l’ Eresia ). La tortura è prevista esplicitamente con
la Bolla di Papa Innocenzo IV ( 1252 ), che ne prescrive l’ uso e ne regola l’ impiego. Era usata dove l’
Inquisizione era onnipotente, e dove l’ Inquisizione era nelle mani di uno Stato che intendeva
servirsene, come la Francia. Venezia no. Non molti han compreso bene la tortura e conseguenze.
Alcuni, sbagliando, dicono “I Templari sono guerrieri e non han paura”. Ma era strano... Che alcuni di
loro, al mattino non ricordavano i fatti, la sera sì: e nel frattempo che era successo? Cavalieri del Re o
Inquisitori, gli aguzzini sanno che mostrando gli arnesi di tortura si può evitarne l’ uso. San preparare un
prigioniero da mostrare al Papa come oggi si sa preparare un “accusato per mostrarlo in TV...”. La
tortura che è usata dall’ Inquisizione ha pure lo scopo di “fare di un sospettato un colpevole”, un testo
del XX secolo dice: “Sotto l’ effetto della tortura si vive come sotto l’ effetto di erbe allucinogene. Tu
dici non solo quel che vuole l’ Inquisitore, ma pure ciò che immagini possa piacergli, perchè si stabilisce
un legame veramente diabolico tra i due. Sotto tortura chiunque può aver detto le menzogne più
assurde, perchè non è lui a parlare, ma la lussuria, i demoni della sua anima”. I Templari, spesso eroici
contro l’ Islam, si rivelarono però incapaci di combattere il nuovo nemico, la tortura. Sono disorientati,
sballottati dagli eventi, non capiscono la ragione delle accuse: e privati di una guida. Su ciò la
responsabilità di Molay e dei Dignitari dell’ Ordine è molto grave. Così i Templari. Han ceduto. Ed erano
stanchi. Si può essere Eroi in Terra Santa e non sui cavalletti dei torturatori di Nogaret; l’ uomo che
dirigeva le torture. Soprattutto se si ha vaga coscienza che l’ ideale per cui si lotta sia caduto. Già negli
anni della tortura dei personaggi si alzarono per mettere in dicussione la procedura seguita, e per
negare validità alle confessioni dopo tortura. Raimondo Saguardia, che guidò la Resistenza Templare d’
Aragona, disse ai suoi accusatori: “non avendo potuto provare nessuno dei Crimini imputati, questi
individui perversi han fatto appello alla violenza e tortura, perchè è solo con questi sistemi che han
potuto strappare delle confessioni a qualcuno dei nostri confratelli...”. Egli era Templare, ma Rinaldo de
Concoregio, Arcivescovo di Ravenna, non lo era. Giudicò i Templari della sua zona e gli assolse.
Nonostante le ingiunzioni Papali rifiutò di riaprire il processo e di usare la tortura. E pronunciò contro
essa una condanna decisa: “si devono considerare innocenti coloro che han confessato per timore della
tortura, se in seguito han ritrattato le confessioni, o anche coloro che non han avuto il coraggio di
ritrattare per paura delle torture o timore di nuovi supplizi, semprechè il fatto sia stabilito” ( 1311 ).
Pure il Cistercense Giacomo di Therines, durante il Concilio di Vienna, al riguardo scrisse un testo molto
interessante, rivelatoredi un’ opinione media, con il dubbioche la politica di Re Filippo fu un fiasco, e tal
dubbio prova quali ne furono i limiti...
Alcune considerazioni e conclusioni
Fu il Cavalier Andrè Michel Ramsey ( nato in Scozia ), a stabilire per primo nel 1736 un rapporto
Massoneria / Crociata: attraverso i Crociati la Massoneria pare ebbe accesso all’antica sapienza dei
costruttori del Tempio di Salomone. Poi circa nel 1760, alcune Leggi Tedesche, non d’ accordo con l’
egualitarismo e razionalismo della Massoneria Primitiva, vi introdussero gradi, gerarchia,
subordinazione, segreti e un legame tra Origini della Massoneria ed i Templari. Esaminando le sette,
ancora oggi molti gruppi, numerose sette fan riferimento ai Templari. Essi, pur se scomparsi, pare
abbiano la capacità di sopportare eredità contraddittorie ( Cristiane o Anti – Cristiane ); ma il discorso
sulle sette è vago e non rilevante. Sui Templari in tutt’ Europa ci sono moltissime Leggende o aneddoti,
ma alcune di esse hanno fondamenti storici. L’ esito disastroso delle Crociate, la scomparsa degli Stati
Latini in Terra Santa, distrussero i fondamenti materiali e ideologici della sua azione: in qual misura ciò
contribuì al loro declino è un interrogativo. Troppo spesso la storia dell’ Ordine Templare si riduce a
quella del suo processo, o vista attraverso al suo processo. Il processo ai Templari non è l’ esito logico,
inevitabile della loro storia. Le critiche a loro dirette furono fatte pure ad altri Ordini: Ospitalieri,
Teutonici, Cistercensi, Mendicanti. L’ Ordine Templare fu la posta in gioco, capro espiatorio della partita
tra potere spirituale ( Papa ) e temporale ( le Monarchie Amministrative e Territoriali ). Perciò non è da
esaminare solo la Francia e loscontro diretto Molay – Filippo il Bello. I Templari trasformatisi da Ordine
Monastico in Ordine Militare – Monastico, nonostante le Origini Francesi, e l’ importanza dei Francesi
fino alla fine. E’ soprattutto un Ordine Internazionale: ciò è molto importante per capire il processo e
per i giudizi finali sui Templari. Il comportamento dei Re Giacomo II d’ Aragona, Dionigi di Portogallo,
Edoardo I e II d’ Inghilterra, degli Arcivescovi di Ravenna, Tarragona o Magonza chiariscono quelli di
Filippo il Bello e di Papa Clemente V.
Informatori dell’ Occidente
Lo scambio Occidente / Oriente ( in ambito di Crociati ) non è paritario: l’ Occidente da uomini, cavalli,
viveri, soldi, ma in cambio riceve notizie e uomini. Gli Ordini Militari erano in posizione favorevole per
diventare informatori privilegiati dell’ Occidente. La loro Politica di informazione era sistematica e
tramite lettere. Quando il Papa iniziò una politica di sostegno alla Crociata usò uguali metodi: si rivolse
a chi contava, in Occidente, per avere informazioni. La propaganda non fu mai molto distante
dall’informazione. Essendo gli informatori più certi dell’ Occidente, i Maestri erano consultati dal Papa,
o dai Principi sulle Crociate.
Commercio dell’ Ordine e dei Cavalieri
Quando l’ Ordine ebbe la massima ricchezza, e quindi senza bisogno di ricevere nuovi doni in terre
lontane, per anni non vennero più nominati i Comandanti. L’ Ordine conservò le sue proprietà in modo
autonomo. I Comandanti donarono degli introiti che permisero di fronteggiare le spese dell’ Ordine,
siccome l’ agricoltura personale dei Cavalieri non permetteva di coprire tali spese. La maggiorparte dei
Cavalieri, alla loro morte, avevano gran debiti. A Malta, l’ entrata più certa proveniva dalla raccolta dei
bottini dalle navi barbare. Tal situazione cambiava gradualmente: i Cavalieri nonostante legati al voto di
povertà, arrivarono solo a rispettare l’ interdizione a fare affari. Ma pur essa non era rigida, siccome fu
deciso che certe operazioni commerciali erano possibili con l’ autorizzazione del Gran Maestro. I Gran
Maestri furono molto tolleranti: lasciavano a loro la possibiltà di trovare il modo per vivere, fino al
momento di diventare Comandanti. Ma per la maggiorparte, le famiglie non furono generalmente con l’
Ordine. Diventò normale vedere un Cavaliere Francese e un Veneziano mettersi in società assieme per
creare e gestire una segheria a Malta, o nel traffico Import – Export di olio di Malta in cambio di vino
Francese o di formaggio Svizzero. Alcuni formarono e vendettero le collezioni di monete: quindi c’era
gran varietà di occupazione.
Periodo anni 1970, e dopo, ed elezione a Gran Maestri di discendenti da Paternò – Aragona
Dopo varie vicissitudini ( tra cui il rifiuto dell’ Ordine di essere membro dell’ ONU ), nel 1976 fu eletto il
Gran Maestro S.A.R., il Principe Don Roberto II Paternò, Castello di Carcaci Ayerbe – Aragona, e nel
1976 la Sede dell’ Ordine fu pure riportata a Malta. Tal ritorno fu accolto con gran gioia, perchè là
furono i più gloriosi anni dell’ Ordine. L’ attuale Capitolo di Malta, splendida per palazzi, locande,
cattedrali, sculture, tappezzerie, quadri, fu interamente costruita nel 1565 ( Vittoria sui Turchi ), e fu
chiamata Valletta in onore del Gran Maestro J. Perisot de la Vallette. La Capitale da tal anno è rimasta
uguale fino ad oggi. Nel 2001 il Principe Don Roberto II Paternò, ratifica la nuova costituzione, iniziando
una campagna internazionale di azioni legali per chiarire la situazione dell’ Ordine. Poi riprende un
posto che gli spetta ( l’ Ordine ), siglando trattati bilaterali di reciproco riconoscimento con altri Stati
Sovrani, che ne han riconfermato l’indipendenza e sovranità. Inoltre rafforza la propria struttura,
estendendo la presenza in Europa, America, Australia ( soprattutto terre meridionali ). Nel 2006, il
nuovo Gran Maestro è un altro Paternò ( Principe Don Thorbjorm I Paternò, 74° Gran Maestro ). Il
nuovo Governo ha pure il compito di richiamare “all’ Ordine” i vari rami esistenti che non abbiano i
legittimi presupposti, richiamando quanti han perso la “retta via”, e vogliono rivedere la loro posizione
( o convocabili a giudizio per impedire ai senza titolo di sfruttare, per fini diversi, la storia, il nome, i
simboli dell’ Ordine ).
Templari: assolti con formula piena
Sul loro processo oggi c’ è un nuovo importante documento, dall’ Archivio Segreto Vaticano: l’
interrogatorio di Jaques de Molay ed una sentenza che dichiarò assolto lo Stato Maggiore del Tempio.
Tale scoperta avvenne nel 2001, il 13 Settembre, ad opera dello storico Barbara Frale. La scienza lo
riteneva perduto da molto tempo, ed era chiamato “pergamena di Chinon”. E’ un atto Originale dell’
inchiesta condotta da Clemente V ( 1308 ), la sola inchiesta Papale al riguardo. Contiene l’ unica
confessione di Jaques de Molay davanti al Papa. Tale atto rimetteva in discussione la figura Papale
Francese, il suo ruolo durante tutto il processo, soprattutto evidenziava, dopo 700 anni, l’ Onore
perduto dall’ Ordine, ingiustamente condannato per Eresia. Risalta in esso pure il diverso peso di
Filippo il Bello e del Papa. Il 25.10.2007 l’ Archivio Segreto Vaticano presentò un’ opera importante,
“Processus contra Templarios”, con pergamene del tutto identiche alle originali, gli atti processuali
incluso il documento assolutorio. Un’ opera in tiratura limitatissima, che ridisegna completamente quel
processo e il conseguente rogo per eresia. Durante il processo lo strumento della diffamazione fu usato
in modo pesante per gettare scandalo sull’ Ordine, e per indurre il Papa ad emettere una sentenza di
immediata condanna: un piano perverso che funzionò perfettamente. Il Papa condannò,
indirettamente, l’ abuso del Re Filippo, in quanto solo il Papa poteva trattare dei Templari.
Nota: Da rivista Hera, pagine 54 – 59 ( articolo di Adriano Forgione )
L’ inchiesta Pontificia
Si arrivò al Giugno 1308, quando si rese necessario un incontro Papa – Re Filippo, col risultato di
fermare l’ inchiesta del Re. Dopo l’ intimazione Papale di rimettere i prigionieri alla custodia Papale,
senza esito, il Papa sospese i poteri dell’ Inquisizione ( vi riscontrò gravi irregolarità ed abusi nella
conduzione di interrogatori e inaffidabilità delle confessioni rilasciate ). Si concordò una nuova inchiesta
in cui solo la Santa Sede giudicasse, per mezzo di una commissione pontificia. Il Papa disse che la Chiesa
non avrebbe preso decisioni finchè non avesse visto personalmente i prigionieri. Ma il Re permise solo
ad una selezionata minoranza di prigionieri ( frati ), che fosse condotta, in catene, a Poitiers,
( alla Curia ), per essere interrogata. Ma al Papa si negò di incontrare il Gran Maestro e i Maggiori
Dignitari dell’ Ordine ( relegati nelle segrete del Castello di Chinon ). Dopo alcune schermaglie e bugie,
riuscì con tre suoi delegati a raggiungerli a Chinon per interrogarli.
Innocenti!
E’ qua che il documento ritrovato il 13 / 09 / 2001 inizia a far luce su particolari nuovi, risolutivi. Il
Decumano dà la testimonianza di quell’ interrogatorio, un nodo cruciale nella strategia Papale per
portare la Chiesa fuori dall’ imbarazzo e dai problemi in cui Filippo, con l’ Inquisizione Francese, l’ aveva
gettata. Già interrogando lui stesso i prigionieri, a Poitiers il Papa capì che alcuni gesti indecenti ( sputi,
eccetera ) erano imposti da una specie di rituale d’ ingresso, una consuetudine obbligatoria, da
accettarsi per forza in merito alla tradizione militare dell’ Ordine. Il Papa scoprì che i libri trattanti ciò
erano segreti, accessibili solo ai dignitari maggiori. Da tali gesti si poteva capire se il novellino potesse
poi sopportare la durissima disciplina e l’ obbedienza totale volute dal Tempio. Quando i Cardinali
mandati a Chinon per interrogare il Gran Maestro portarono il resoconto dell’ inchiesta, il Papa
confermò i suoi sospetti. Certe cose si facevano con i gesti, non con il cuore. Il Papa era convinto che i
Templari non fossero eretici, e non voleva condannarli. Anzi potevano ancora essere utili in Oriente se
riformati e corretti nei loro costumi. Dalla “Pergamena di Chinon” il Papa dichiara che il Gran Maestro
de Molay e l’ intero Stato Maggiore Templare, avendo fatto ammenda solenne per le loro colpe
secondo quanto imposto dal Papa, erano assolti, avendo chiesto umilmente il perdono della Chiesa, e
riabilitati per i sacramenti. Quindi una conclusione rivoluzionaria, inattesa, dopo 700 anni: innocenti da
Eresia! La restituzione dei sacramenti non sarebbe stata data dal Papa se non certo della loro
innocenza. Nonostante che dal 1308 ( quando si formò tal giudizio ), al 1314 ( quando il Gran Maestro e
il Precettore di Normandia furono dati alle fiamme ) fossero passati 6 anni, esso mai fu dichiarato
pubblicamente, e l’ Ordine non potè avere tale assoluzione piena. Il documento ritrovato rivela che
nella sola legittima inchiesta sui Templari, il Papa attende di vedere se i dignitari Templari si
piegheranno alla sua strategia di difesa e chiederanno il perdono ecclesiastico. Il solo modo per poterli
assolvere dalla scomunica per aver rinnegato Cristo ( solo a parole ) e per il rituale dello sputo verso la
Croce. Solo dopo l’ assoluzione e la loro ricongiunzione alla Chiesa, il Papa ordina di iniziare inchieste in
tutta la Cristianità, e restituisce i poteri all’ Inquisizione. Per ironia della sorte, nonostante la volontà di
sottrarli dalle illegali carceri d’ Europa, due anni dopo sarà il Papa stesso a decretarne la fine: nell’
assise di Vienna ( 1312 ) scioglie l’ Ordine solo per le colpe di molti suoi membri, ma non per condanna
giudiziaria! Un giudizio che non scalfisce l’ area religiosa dell’ azione Templare. Nel 1312 si ordinò il
passaggio dei beni Templari all’ Ordine Giovannita. La scoperta di tal documento impone dei
mutamenti, di ricalibrare il bilancio storiografico del processo. Emergono pure nuovi dati storici: da una
parte rendono il Papa più solido, più umano, lasciando al Re la qualifica di infame carnefice, dall’ altra
rafforzano la debolezza del Papa e del Papato; davanti un Re despota e alla sua organizzazione
strutturata ( politica e spionistica: due bravi avvocati difensori durante il processo sparirono
misteriosamente ), non seppero rispondere bene per affermare la loro sovranità di giudizio. Con lo
scioglimento dell’Ordine Templare. Il Papa sperava nella consegna del Gran Maestro eccetera, per porli
sotto custodia della Curia Pontificia con comodi “arresti domiciliari”. Richiese perciò che solo lui
potesse giudicarli. Il 18 / 03 / 1814 fu convocato a Parigi un consiglio straordinario, in cui de Molay e de
Charny ritrattarono a sorpresa le confessioni dichiarandosi innocenti, con molto imbarazzo dei prelati.
Per il Re fu troppo. A sorpresa li fece prelevare dalle carceri senza autorizzazione Papale, lifece
condurre su un isoletta della Senna dove furono bruciati ingiustamente. Così moriva, nell’ ingiustizia di
una sentenza di assoluzione inapplicata e per l’ infamia di un Re, un Ordine che aveva fatto del Cristo il
suo nome e missione, lasciando all’ Europa i semi di un evoluzione sociale che ci sarà solo secoli dopo.
In Inghilterra il Re accusò Fil.??? Di perseguitarli, solo per avidità, ( poi ritirò le accuse ). In Germania i
Templari furono prosciolti dalle accuse. Così in Portogallo. Ma per Bolla Papale, il Re Portoghese
dovette sopprimere l’ Ordine in Spagna: innocenti. In Italia, sotto l’ influsso Francese, colpevoli, con
prigionie durissime, torture: a ciò si oppose l’ Arcivescovo di Ravenna, solo lui ( Rinaldo da
Concorezzo ).
Altre note generali sui Templari
In totale durarono ufficialmente circa due secoli ( 1118 / 9 – 1312 ): pare che oltre al suo fondatore de
Payns c’ erano vicino a lui nove nobili Europei a Gerusalemme. La difesa Templare si applicò sia in
Oriente sia in Europa Meridionale ( Francia e Spagna ), sia in Europa – Est ( contro le popolazioni
pagane del Nord: Lituane, Estoni, Bielorusse, eccetera ), spesso in intesa con l’ Ordine Teutonico. La
loro grande autonomia finanziaria derivava da tesaurizzazioni continue di beni immobili e da
speculazioni finanziarie, condotte inmodo particolare nei confronti delle Monarchie Occidentali. La
difficoltà di dare risposte precise su cosa fosse esattamente l’ Ordine deriva dal suo mescolarsi con la
leggenda, che rese i suoi contorni storici mitici e popolari, ed evanescenti in storiografia, troppo intrisi
di aneddoti. Pare che tra loro fosse ben accettata la conoscenza di nozioni esoteriche; basate su ideali
Cristiani, sull’ unicità di Dio. Avevano pure una spiccata simbologia. Ma non furono eretici nè demonisti.
Forse esiste solo un grande mistero: quale fosse il reale scopo delle loro istituzioni, potrebbe spiegarsi
con l’ utopia di costruire un unico Stato Europeo, fondato su basi ierocratiche, guidato dalla Chiesa di
Roma, di cui l’ Ordine avrebbe costituito la spina dorsale militare, economica, burocratica.
Il Tesoro dei Templari
Probabilmente esso c’ era davvero. Essi scavarono sotto il Tempio di Salomone, e poi si arricchirono
improvvisamente: forse vi trovarono un Tesoro. Inoltre ogni tanto si hanno notizie di ricchezze antiche
ritrovate, che molti ritenevano inesistenti. Srebbe meglio parlare di “frammentazione di beni mobili”,
presenti nelle varie precettorie prima del 1307. Ciò specialmente in territorio Francese.la maggiorparte
di essi fu incamerata da Re Filippo ( 1312 ). L’ Ordine possedeva più proprietà e titoli creditizi che
preziosi e monete. Che i Templari fossero i custodi del Graal come cosa materiale era solo un’
immaginazione letteraria di Wolfram von Eschenbach, nel romanzo “Parsifal”. Probabilmente i Templari
furono davvero depositari e continuatori di quei principi iniziatici e Cristiani che, sotto il profilo
simbolistico, trovarono manifestazione ideale nell’Ordine, e che avrebbero potuto con ragione essere
identificati nel simbolico “Graal”.ma potrebbero essere valide altre chiavi di lettura, di tipo allegorico. L’
argomento Graal non riguarda tanto la storia, ma la sensibilità di chi si accosta a tal insondabile arcano.
Sull’ attinenza Ordine / Arca dell’ Alleanza, pare convincente soprattutto l’ aspetto simbolico. Cioè
secondo il mito l’ Arca sarebbe stata il contenitore delle Tavole di Mosè; delle Leggi di Dio, delle norme
che sancivano l’ intesa spirituale, etica, sociale, l’ Alleanza appunto Dio, Popolo Eletto. Tal funzione di
contenitore di Sacralità ricorda molto l’ attribuzione data al Graal ( Gradalis = Contenitore ) dalle
antiche tradizioni religiose Occidentali. E’ quindi facile capire come l’ Arca e il Graal, siano idealmente
associati all’ opera dei Templari, in termini Meta – Storici, siccome essi furono e sono osservati come
depositari di cognizioni iniziatiche Sacre. Ma è improprio dire che scavarono sotto il Tempio di
Salomone per riportarle alla luce: un simbolo esiste di per se, non lo si evoca scavando la terra.
Riccardo “Cuor di Leone” fu uno dei Crociati più valorosi, coraggiosi combattè nella terza Crociata.
Ulteriori Note sulla Organizzazione e Struttura dei Cavalieri.
Nel Tempo il ruolo del Gran Maestro varia a seconda del potere attribuitogli. Nella maggiorparte dei
casi non fu eletta una persona di primo piano. Spesso furono in competizione con importanti
personaggi di tali epoche. La maggioranza dei Gran Maestri è stata posta in area marginale. Così pure
durante il loro soggiorno a Malta. Il Gran Maestro: attorno si circondò sempre più di sfarzi e lussi,
ponendosi al grado apparente di Principe – Sovrano. E doveva difendere il suo rango, di fronte all’
Imperatore Greco e ai Turchi, con cui erano necessarie ricchezza e forza. Il Gran Precettore o Gran
Comandante, unico Sovrano Latino in Medio – Oriente. Doveva atteggiarsi a grandissimo Signore,
davanti al crollo di Bisanzio e all’ avanzata Araba. In assenza del Gran Maestro c’ era lui. Il Gran
Ospitaliero: diresse l’ Ospedale ( e ciò gli diede grandi privilegi ), ed incombenze. Era il pilastro della
Langua di Francia. Gran Maresciallo: era il pilastro della Langua d’ Alvernia. Governatore dell’isola, di
cui serviva organizzarne la difesa. Grand Ammiraglio: era il pilastro della Langua d’ Italia. Il suo ruolo fu
costantemente crescente, come quello della flotta. Il Drappiere dell’ Ordine: fu il pilastro della Langua
d’ Aragona, addetto all’ equipaggiamento e all’ abbigliamento dei Cavalieri. Gran Cancelliere, il pilastro
della Langua di Castiglia e di Portogallo: sigillava gli Atti dell’ Ordine. La regola – principe per lui, da
seguire, fu il saper leggere e scrivere. Aveva un assistente, siccome aveva molti compiti. Il Gran
Podestà: direttore delle fortificazioni, era il pilastro della Langua Tedesca. Fu una Langua poco usata. La
maggiorparte dei Cavalieri di Brandeburgo rimase nei Paesi dell’ Est, andando a Rodi di rado. Il
Turcopolier, capo della Cavalleria, era il pilastro della Langua Inglese. Un ugual ruolo l’ aveva in
Palestina. A Rodi il ruolo della Cavalleria venne meno, e divenne il capo delle flottiglie dipiccole navi
leggere. ( Per sorvegliare gli approdi dell’ isola e il rifornimento delle truppe a presidio ). L’ Architetto
dell’ Ordine era il capo delle operazioni, ruolo importante, complesso presso i Gran Costruttori. Nei
recinti dei baluardi i Cavalieri vivevano nelle “Locande” ( ognuno a seconda della propria Langua ).
Gli Ospitalieri e i Templari ( la loro storia era legata )
Nessuno può dire con certezza cosa sarebbe accaduto agli Ospitalieri se fossero andati pure loro in
Francia. Non si sa se preferirono vocazione o cattivi presentimenti, o restare in Oriente e prepararsi a
riprendere la lotta. I Templari rientrarono in Francia; dopo aver venduto l’ Isola, avevano meno domini
degli Ospitalieri, ed erano in cattivi rapporti con i Lusignani: ma comunque i Templari avevano una
fortuna enorme ( beni, eccetera ). Furono attirati in Occidente, dal loro punto di vista, dalle
esternazioni lusinghiere di Filippo il Bello e del Papa: in pochi anni fu la catastrofe. Pure gli Ospitalieri di
San Giovanni avevano una gran ricchezza.
Gli Ordini Militari in Spagna
Ebbero un ruolo decisivo nell’ ultimo periodo di lotte contro i mori, che volevano imporsi a tutta la
Cristianità ( Spagnola ed Europea ). I Templari arrivarono in Spagna nel 1128. Dopo alcuni decenni ci
furono i primi consistenti loro insediamenti, quando, ma consistenti soprattutto in appezzamenti
terreni. Subito, presto, per giustificare la “spoliazione” dell’ Ordine, ( Templare ), si emanarono le
accuse di eresia, idolatria, sodomia: la più totale malafede ci fu in ogni operazione. Un’ aggravante fu il
fatto che i Templari assistettero a tutto il dramma delle Crociate, dell’ abbandono in cui si era lasciata
la Terra Santa: loro diventarono testimoni scomodi, pericolosi. Iniziò quindi la loro persecuzione e
soppressione con bugie. Il ruolo degli Ospitalieri, in tal brutta vicenda, pare fu leale. Si trovarono a
Cipro, richiamati attorno al piccolo nucleo di Frati superstiti, rimasti in Occidente, per riunirsi
nuovamente e riprendere la lotta. Si disinteressarono dei problemi sorti in Francia per le persecuzioni
contro i Templari. Un certo numero di Templari si salvarono dal rogo, entrarono a far parte degli
Ospitalieri; il Papa, probabilmente vergognandosi di Filippo il Bello eccetera, si rifiutò di essere suo
complice, assegnando agli Ospitalieri le terre dei Templari, invece di lasciarli alle diverse Corone
Europee, ma il Re creò molti problemi per restituire le terre. Da tal momento gli Ospitalieri ebbero in
possesso vari domini chiamati col nome di “Tempio”, alcuni Re donarono loro dei Castelli, o Fortezze.
Ma sul piano militare non ebbero molto successo, e dopo pochi decenni la loro influenza calò. A quel
punto ( seconda metà del XII secolo ) apparvero gli Ordini Militari Spagnoli. La Guerra ai Mori per la
“reconquista” diventò poi di stampo Crociato. Lo sviluppo degli Ordini Militari si legò poi alle
trasformazioni politiche Iberiche, tra i Re e i Papati di Parigi, quello di Amusse, di Alen, di Angers, de “La
Rochelle”, eccetera ... Soltanto nel 1313 Filippo il Bello accettò di rimettere a Leonard de Tiberti,
rappresentante dell’ Ordine, le terre tolte ai Templari. La Boemia e i Principati Italiani si dimostrarono
più discreti dell’ Inghilterra, Scozia, Spagna. Pure a Cipro gli Ospitalieri ricevettero facilmente tali terre.
Filippo il Bello distrusse il sistema bancario dei Templari e, nonostante una Bolla Papale avesse
trasferito tutti gli averi dei Templari agli Ospitalieri, riuscì a trasferire a sè parte del Tesoro! Tal fatto
costituì uno dei molti passaggi verso un sistema di tipo militare, per riprendere il controllo delle finanze
Europee, rimuovendo tal potere dalle mani della Chiesa. Alcuni Templari ripresero la vita di ogni giorno
e si sposarono. Si formarono dei nuovi Priorati dell’ Ordine di San Giovanni, grazie a donazioni; le
perdite dei Regni Oltremare non sembrarono averli fermati. In tal periodo si costituiva il Gran Priorato
d’ Aquitania, quello di Champagne, la Langua di Portogallo, il Priorato di Catalogna, quello di Dacia
( includente i Paesi Scandinavi ). In Palestina il Gran Maestro Ospitaliero aveva ora un ruolo altissimo
( siccome amministratore e diplomatico ). Ora ebbe molta indipendenza: infatti si incontrò spesso e
discuteva col Papa e il Re, in Occidente. Il funzionamento dell’ Ordine Ospitaliero era gestito dal
Consiglio ( come un Parlamento assisteva il Gran Maestro ). Il fatto di risiedere a Cipro portò la
conseguenza di frequenti razzie Egiziane. Per molti mesi l’ Ordine si interrogò sulla missione
assegnatali. Il soggiorno a Cipro diventò intollerabile. Le relazioni col Re peggiorarono. L’ Isola era
troppo piccola per ospitare sia il Sovrano che l’ Ordine.
La riforma e l’ Ordine
La riforma diede un tremendo colpo all’ Ordine. Tra il 1520 / 30 l’ Ordine iniziò a perdere la posizione
privilegiata avuta prima; l’ Ordine ebbe gravi perdite e le condizioni materiali cambiarono. Ce ne furono
di notevoli in Scandinavia ( troppo Laica ), Paesi Bassi, Germania e Svizzera ( nei due Paesi una serie di
domini furono laicizzati ). La riforma si sentì pure sui Cavalieri Francesi. L’ orientamento del Gran Balivo
di Brandeburgo scivolò verso i Principi Tedeschi. Tal situazione diventò un problema notevole della
politica internazionale, siccome doveva regolare soltanto i Trattati di Augusta e di Westfalia.
L’ Origine Regia e Aragonese dei Paternò di Sicilia
Nota: Da pubblicazioni del collegio Araldico, Roma 1913
Sulla loro Origine ci furono tantissime versioni, ricerche, eccetera. Alcuni ritenevano che l’ Origine
fosse perfino romana, o di vari luoghi lontani. Ma esaminando bene lo Stemma della Casa Paternò, è
molto simile a quello d’ Aragona, ed ha in più il filetto azzurro. Esaminando l’ arma nella Casa Paternò, è
d’ oro, una parte rossa d’ Aragona, un filetto azzurro attraversante l’ arma. Il filetto nelle armi indica
una brisura. Probabilmente per esso i Re di Maiorca ( diramazione Aragonese ), alzavano lo stemma con
tal filetto, e gli Ajerbe, gli Xerica, i Paternoy. Era possibile che i Re di Sicilia e d’ Aragona avessero
tollerato alla loro Corte che si portasse il loro Stemma senza diritto? Inoltre lo Stemma Paternò non
può essere in concessione, siccome essa occupa solo un quarto del campo. E in ogni caso i Paternò non
l’ avrebbero tollerato. Risulta da ciò che trattasi di “Arma di Diritto”, propria, ereditata, ma non
ricevuta. Forse col tempo nuovi studi ci permetteranno di avvallare tal opinione. Tra i vari Paternò,
alcuni si distinsero nelle armi: Giovanni Francesco fu Cavaliere di molto valore, di esperienza,
condottiero di una Compagnia Cavalleresca, sotto Don Ugo di Cardona. Vinse i nemici quando combattè
per i Francesi, con straordinario valore ( quando era Re Don Ferdinando ). Nel 1511 fu inviato a Tripoli,
come governatore e supervisore. Nel 1516 fu nominato “Capitano d’ Armi” per la Guerra di Albania.
Inoltre Carlo Paternò fu Capitano dell’ Isola di Malta. Don Giacinto Paternò fu Barone di Raduca, nelle
Terre di Marbella
( Spagna ), poi Cavaliere con l’ uniforme di Alcantara, e Reggente della corte di
Spagna, e Paggio, e Consigliere di Re Filippo III. Ebbe pure altre cariche in Sicilia. Don Ugo Paternò fu
una delle più “Franche” spade Siciliane, servì il Re con una compagnia di 500 archibugieri, condusse 100
fanti; partecipò alla battaglia di Lepanto ( con Don Giovanni d’ Austria ). Poi fu Luogotenente di Mastro
di Campo, e placò una sollevazione popolare a Lace. Suo fratello Prospero coprì pure degli incarichi di
prestigio. Giovanni Filippo Paternò giudice ebbe più fortuna, godendo di molti incarichi: fu pure Vicario
Generale per tutto il Regno più volte. La famiglia Paternò era tra le più ampie Siciliane, solo a Catania ce
ne sono 25 / 30 rami di essa. Possedeva 5 terreni di vassallaggio. 48 feudi, e baronie. Uno di loro
diventò pure il primo giocatore di scacchi del Regno. Con intervento del Tribunale, si accertò che
Paternò “è un ramo storicamente derivato dall’ Originario Ordine Ospedaliero di Malta, e come tale
gode delle caratteristiche storico – giuridiche di quest’ ultimo”. Il Gran Maestro gode della “Fonte d’
Onori”, da sentenza del Tribunale ( quindi il Signor Paternò – Castello può avere la “Fons Honorum” ), di
onorificenze, decorazioni. Luidiscendeva da Giacomo I il Conquistatore, discendente dai Conti di
Guascogna, dal Re di Navarra, dal Re di Castiglia e dalla Casa d’ Aragona. La “Fons Honorum”
comprende due Diritti ( Jus Maiestatis e Jus Honorum ). Ha una funzione Sovrana, che si esplica nella
facoltà di “creare Nobili ed armare Cavalieri” negli Ordini Cavallereschi di Collazione Dinastica –
Familiare del proprio Casato. Tal Diritto si trasmette con “Diritto di Sangue” all’ infinito, il Sovrano può
perderlo solo per Capitolazione Politica ( abdicazione, rinuncia, vassallaggio, acquiescienza ) : vien detto
“debellato”. Si può individuare un riferimento di Ordini Giuridici nell’ esistenza dell’ “Associazione dei
Cavalieri Italiani dell’ Ordine Costantiniano”, considerato che l’ Ordine Costantiniano di San Giorgio non
è incardinato nell’ Ordinamento Italiano, nè pare esserlo agevolmente in altro Ordinamento, il
Ministero degli Esteri ritenne ( 1996 ) che l’ esistenza dell’ Associazione dei Cavalieri, di Diritto Interno,
fosse “Requisito di Concedibilità” dell’ autorizzazione all’ uso di onorificenze dell’ Ordine. Dallo SMOM
dipendono molte Associazioni Nazionali che riuniscono Cavalieri e Dame a seconda del paese di
residenza; in Italia tal Associazione è l’ Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Ordine di Malta (
detta O.S.J. ), in lingua Inglese. Quindi accanto all’ Ordine Sovrano di San Giovanni di Gerusalemme –
Cavalieri di Malta, esistono pure un’ Associazione Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme –
Cavalieri di Malta ( detta O.S.J.M. ) costituita quale Associazione non riconosciuta Ex Articolo 3 Codice
Civile, deputata, ai sensi delle Leggi Civili, ad operare entro l’ Ordinamento Italiano. Dall’ Associazione
dei Cavalieri Italiani del Sovrano Ordine di Malta dipendono un Corpo Militare Ausiliario dell’ Esercito
Italiano ( Corpo Militare dell’ ACISMOM ), e il Corpo Italiano di Soccorso dell’ Ordine di Malta.
Casa di Aragona, lotta con gli Arabi, Thorbjorn
Durante i primi anni dopo il mille, ci fu un processo di assorbimento delle Città vicine ( Huesca, Tudela,
Saragozza e altre minori ). Superata la Crisi determinata dallo strano Testamento di Alfonso I, che
divideva il Regno in parti uguali tra i Cavalieri del Santo Sepolcro ( Templari e Ospitalieri ), e che fu
respinto dalle popolazioni, diventò Re il fratello di Alfonso, Ramiro II. Poi tornò in Monastero, lasciando
a Raimondo lo Stato. Poi, in Epoca successiva, si lottò contro i Mori. Dopo il Regno di Giacomo I,
Aragona divenne lo Stato più potente del Mediterraneo nel 1213, a Las Navas de Tolosa, fu una Gran
Battaglia contro i Mori. Nelle lotte contro i Mori, gli Aragonesi si distinsero per coraggio, abilità, valore,
che combatterono in modo audace, deciso contro i Mori. Nel 1228 Aragona conquistò le Baleari. Nel
1282 Pietro III il Grande pose piede in Sicilia. Nel 1311 Giacomo III compì la spedizione Aragonese –
Catalana in Oriente. Nel 1327 Alfonso 4° diventò pure Re di Sardegna. Dopo una dura Battaglia, con
Ferdinando I iniziò “la Dinastia Castigliana”: continuò la Politica Aragonese in Mediterraneo, e Alfonso V
conquistò Napoli. Con un matrimonio “ad hoc”, il Regno di Aragona si unì al Regno di Castiglia, e la
Spagna si unì. Della Dinastia d’ Aragona, sono da rilevare le notevoli figure di S.A.R. Dom, di Thorbjorn e
di Paternò Conte di Aragona. Alcuni di loro furono valorosi nelle cruente battaglie contro gli Arabi.
La Dinastia Sovrana Paternò – Ayerbe – Aragona – e gli Ordini Cavallereschi di sua Collazione
Nota: Edizione di Gran Cavalleria della Reale Corona Paternuense Balearide
Poche Famiglie Italiane hanno un importanza storica come i Paternò. Il loro capostipite fu Michele d’
Ajerbe ( o Ajerbo ), Signore di Paternoi ( o Paternoj ), figlio di Giacomo o Jacopo d’ Ajerbe, e di sua
moglie N. Moncada, figlio a sua volta di Pietro d’ Ajerbe, infante d’ Aragona, Signore di Ajerbe, e di sua
moglie Filippa Accrocciamuro. Da Michele d’ Ayerbe nacque Garzia. Da cui Sancho, da cui Garzia,
sacerdote e Giovanni, detto “Giovanni il Seniore”, capostipite comune di tutti i rami dei Paternò tuttora
esistenti. Il nome Paternoi deriva dalla terra di possesso ( esiste la località geografica Paternò o Pateroi
); come la famiglia Savoia aveva la regione geografica Savoia, eccetera ... Paternò ebbe molte Baronie (
tra cui Paternò presso Catania ), da cui prese il nome nel XII Secolo. Lo Stemma Paternò è d’ oro, a
quattro pali di rosso, e la banda d’ azzurro che attraversa. L’ arma fu segno di brisura, cioè di
indicazione di ramo cadetto, come i Paternò rispetto agli Aragona. L’ arma dei Paternò è uguale a quella
degli Aragonesi regnanti sulle Baleari, con la Cotissa d’ azzurro, indicante il ramo cadetto. Pare esista un
Diritto “di Pretensione” dei Principi Paternò, ultimo ramo degli Ayerbo d’ Aragona ( ultimo ramo questi
degli Aragonesi, oggi non più esistenti ), sull’ antico Regno delle Baleari, trova Fondamento Giuridico
nella Legittimazione Papale che il Re Jacopo I il Conquistatore ottenne per i figli avuti con la Duchessa
Teresa de Vidavre ( Pietro e Jacopo ). La discendenza diretta dei Paternò dagli Ayerbe, e di questi dagli
Aragona, conferisce inoltre ai Paternò, oggi ultimi rappresentanti del Casato Sovrano Aragonese, tutti i
Diritti di “Fons Honorum” e “Jus Majestatis”, spettanti, e riconosciuti dal Diritto Internazionale, ai
discendenti diretti di casati già Sovrani: Diritti Comuni e riconosciuti da molte sentenze della
Magistratura Italiana pure ad altri discendenti di altri casati già sovrani, consistenti nella facoltà di
conferire e confermare Titoli Nobiliari appoggiati sul cognome eccetera ... La Casa Paternò – Ayerbe –
Aragona, per la sua discendenza dal Re d’ Aragona e la sua pretensione alla Corona delle Baleari, per la
sua qualità Sovrana ha inoltre il Diritto di concedere nomine e cariche ai suoi rappresentanti di Diritto
Commerciale, in Italia e all’ Estero. La Famiglia Ayerbe venne nel Regno di Napoli col Re Alfonso I d’
Aragona, ed essendo stata dichiarata di Regio Sangue, ebbe molti privilegi, fu esente da tasse.
Nota: Da “Memorie delle Famiglie Nobili delle Province Meridionali d’ Italia, del Conte Berardo Candida
Gonzaga, volume II, Napoli 1875, pagina 5.
Templari in Italia ( Centro e Sud )
Toscana: Chiesa di San Pietro di Siena, Chiesa di San Jacopo di San Gimignano ( SI ), Chiesa di San
Jacopo di Firenze.
Umbria: Chiesa di San Bevignate di Perugia
Marche: Chiesa di San Filippo di Osimo ( Ancona ) ad Ascoli Piceno e dintorni.
Lazio: Rocca dell’ Abbadia di Vulci ( Viterbo ), Chiesa di Santa Maria in Carbonara ( Viterbo ), Chiesa di
Santa Maria dell’ Aventino ( Roma ), La Torre dei Templari a San Felice Circeo ( Latina ).
Puglia: Chiesa Ognissanti di Trani ( Bari ).
Basilicata: Chiesa di Santa Maria di Picciano e Matera.
Sicilia: Chiesa del Carmine a Piazza Armerina ( Enna ).
Thorbjorn, in Sicilia contro i Mori, combattè con valore, buon esito e coraggio; lui apparteneva alla
Famiglia Paternò – Castello, e combattè pure al servizio della Casa di Aragona. I Mori, o Arabi, giunti in
Spagna dal primo Millennio dal Nord – Africa, costituivano un serio problema di invasione ( la Spagna
assorbì non poco la loro influenza, in molti settori, e la Civiltà Araba raggiunse pure alte vette, come in
Architettura, Cultura, specie a Granada, l’ ultima a liberarsi dai Mori ). Pure in Sicilia i Mori arrivarono, a
più riprese, come in molte zone del Sud – Italia, dal Mare, con scorribande improvvise, violente, che
terrorizzavano gli abitanti, già vittime talora di assalti Turchi. In Sicilia pure perchè più vicina al loro
paese d’ origine, il problema dei Mori era probabilmente più grave, più esteso. La Sicilia purtroppo subì
molte invasioni ( provenivano dalla Tunisia intorno all’ 827 circa, all’ epoca in cui invasero la Spagna ) di
varia provenienza nella sua lunga storia, e ciò forgiò e rese particolare il carattere Siculo, stanco di
troppe invasioni, pure per la posizione molto strategica dell’ Isola. Thorbjorn dovette impegnarsi a
fondo, con perdite umane, ma con abilità di vero guerriero e di abile stratega, per combattere i Mori,
avversari temibili per la loro forza, crudeltà, fanatismo: avevano un gran desiderio di dominare l’ intera
Sicilia, di costruirne una base per poi espandersi in altre zone d’ Italia: ma non ci riuscirono negli anni
precedenti. Con la fine dell’ Unità Araba, ci furono conflitti tra vari Signorotti Arabi Locali, che avevano
in potere le Zone Sicule: uno di loro chiamò in aiuto i Normanni ( dai quali probabilmente proveniva
Thorbjorn, stabilitisi da poco a Messina ): essi in un trentennio compirono la riconquista Cristiana dell’
Isola, domando la resistenza Araba talora molto tenace, come a Siracusa, difesa dall’ Emiro Benavert.
Nei due Secoli e mezzo di Dominio Arabo la Sicilia godette di gran prosperità economica; inoltre erano
Arabi dei bravi giuristi, filologi, poeti. La maggior ricchezza economica derivava da rinnovate colture
agricole e dalla redistribuzione della proprietà terriera.
Tesoro dei Templari
Prima del loro processo, pare che per precauzione misero al sicuro i maggiori possedimenti a Cambron (
terra contesa tra Francia, Fiandre, altri). Col tempo alcuni si arricchirono divenendo potenti banchieri, e
strinsero alleanze importanti. Aristocrazie Scozzesi e Francesi conservarono prove della loro
sopravvivenza ( Templare ) dopo il 1312. Divennero una sorta di moviento d’opposizione esoterico,
sotterraneo. Nel XX Secolo tal idea ebbe un nuovo impulso: venne così creato il Mito del Priorato di
Sion. Forse il loro Tesoro o loro importanti documenti, con bauli di oro e argento,( con prova del
tradimento Papale durante il processo ), si trovino sepolti in Belgio, forse a Cambron ( o in un paesino
dei Pirenei, Francia )... Nostradamus pare si impossessò di un loro importante documento o libro, e
prima di bruciarlo, scrisse delle importanti profezie ... Il dibattito sul Tesoro dei Templari non è ancora
concluso, molti sono i luoghi possibili in cui forse si trova; ciò ispira romanzi, film, eccetera ... Ma si
spera che un giorno si possa scrivere la parola fine a troppe discussioni e dubbi. Il Regno d’ Aragona e la
Contea di Barcellona sorsero quando morì la “Marca Hispanica”; creata da Carlo Magno. Pure
importante, prestigioso è il ramo Paternò – Castello – Guttadauro, Principi di Emmanuel. Tal ramo
discende dagli Ayerbe d’ Aragona, ed ultimi rappresentanti ed eredi degli Aragonesi. Sono pure una
ramificazione del ramo dei Paternò Duchi di Caraci, collegati ai Paternò Principi di Biscari. La famiglia
Guttadauro, nobile e antichissima, decorata del titolo del Principe di Emmanuel, ha origine Spagnola,
forse discesa da Giacomo I il Conquistatore. Possono vantare Diritti sulle Isole Baleari.
Relazioni tra Regno d’ Aragona e Regno di Castiglia
Nota: Da Enciclopedia Treccani “Spagna / Storia” Edizione 1976
Gli Arabi ( o mori ) occuparono la Spagna dal 700 al 1462 ( ultima loro Città fu Granada ). Oltre a non
rare Alleanze con i Mori, non è una storia molto quieta quella dei rapporti tra loro. Anzi nei loro
contrasti di Egemonia talora ricorsero agli stessi Mori. Dopo che lo Stato di Navarra entrò sotto l’
influenza Francese, e dopo che il Portogallo fu riconosciuto indipendente ( dopo molte lotte con
Castiglia – Leon, 1263 ), rimasero a contendersi la supremazia Aragonese e di Castiglia. La seconda in
politica estera rimaneva sul campo della “Riconquista”, ( cioè con espansione a Sud ), ma la prima era
molto attiva nel Mediterraneo fino all’ Asia Minore e Grecia ( con sue basi, pure ). Aragona rinunciò a
espandersi verso la Francia con la sconfitta di Muret ( 1213 ). Ambedue i Regni ebbero ( Secoli 14° e 15°
) gravi discordie interne, spesso sfocianti in Guerre Civili: rivolte dalla Nobiltà verso il potere del Re (
soprattutto in Aragona ). In ciò intervennero pure stati stranieri. L’ unione tra i due stati fu salda solo
con l’ elezione di Carlo V, nel 16° Secolo.
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