IL MISTERO DEI TEMPLARI A TORINO La posizione geografica del

IL MISTERO DEI TEMPLARI A TORINO
La posizione geografica del Piemonte ha favorito sin dai tempi più antichi il
passaggio di popolazioni attraverso i suoi valichi alpini: dalle scorrerie galliche alle
guerre di conquista romane, dai cartaginesi di Annibale ad altre migrazioni più
recenti, varie furono le vicende che si inserirono nel tessuto storico piemontese, e così
fu anche, seppur marginalmente, per i Templari o Cavalieri del Tempio di
Gerusalemme.
I Templari erano Cavalieri, generalmente colti e nobili di nascita e il loro Gran
Maestro assumeva la dignità di Principe. Nel 1128 l'Ordine fu confermato dal
Concilio di Troyes e poi da Papa Innocenzo II.
Il fondatore dei Templari, Hugo di Payns, ebbe nell'abate francese Bernardo di
Chiaravalle, predicatore cistercense della seconda crociata, un sostenitore e
propagandista convinto che esaltando l'umiltà, lo zelo e la povertà dei Templari lo
aiutò nel loro reclutamento.
Nel 1148 il Papa Eugenio III diede loro le regole di base benedettina e l'abito: manto
bianco con croce rosso vermiglio. All'epoca l'Ordine si era già esteso ed arricchito
grazie a numerose donazioni e disponeva di fortezze in Palestina. Con le loro fortune
derivate dalle regole di povertà, gli ex Poveri Cavalieri divennero presto i banchieri
dei pellegrini e i finanziatori delle notevoli spese che si dovevano affrontare per
togliere la Terra Santa dalle mani... pagane degli infedeli. Il potere dei Templari in
Italia, al contrario della Francia, fu molto limitato. La presenza in Piemonte,
seppure scarsa, è documentata da alcuni insediamenti con proprietà di chiese e
ricetti: a Torino, le chiese di S. Margherita del Tempio vicino all'attuale Valentino, la
mansione o ricetto di San Severo, fusa con S. Margherita e passata ai Gerosolimitani
(dopo che l'Ordine fu sciolto) e l'Abbazia con ospedale di San Giacomo di Stura a
nord-ovest di Torino. I Templari che, come tanti altri ordini religiosi, avevano col
tempo perso molto delle loro virtù primitive, furono accusati di tutte le nefandezze
possibili ed immaginabili; Filippo il Bello ne fece arrestare a sorpresa 138; con un
farsesco processo durato sette anni (1307-1314) e malgrado le timide proteste di
Papa Clemente V furono tutti inquisiti e condannati; alcuni morirono sotto
tortura, altri sul rogo.
Quando la Terra Santa sfuggì ai cristiani, i Templari ripiegarono a Cipro dove
avrebbero custodito la Santa Sindone (ora nel Duomo di Torino); dopo il grande
processo i loro beni, soprattutto quelli immobiliari ospedalieri, furono amministrati
da due altri Ordini: quello dei Cavalieri di Malta e quello dei Gerosolimitani.
Nel 1312 il Papa Clemente V trasferitosi ad Avignone, decideva la soppressione
dell'Ordine: era durato quasi duecento anni.
Itinerario a cura di Barburin
www.barburin.com
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