FEDERICO II LA MODERNITA’ Federico II e la sua modernità:il sogno degli Stati Uniti di Europa Perfino i nemici chiamarono Federico II “Stupor Mundi”, la meraviglia del mondo: era coltissimo, raffinato, poeta e scrittore, studioso di grande talento, guerriero abile e governante acuto. Aveva vedute estremamente larghe, tanto da apparire eccentriche in quel suo secolo ancora così ignorante. Il nuovo imperatore era tanto accorto da capire che gli Stati nazionali ormai erano troppo autonomi perché un imperatore “forestiero” potesse assoggettarli con la forza. Allora immaginò, e cercò di realizzare, qualcosa di nuovo: una sorta di confederazione tra i vari Stati nazionali, Francia, Spagna, Portogallo, Inghilterra, Ungheria, Germania, Italia, guidati ciascuno dal proprio re per le questioni nazionali, ma uniti sotto la direzione dell’Impero: era un progetto stupefacentemente “moderno” per quei tempi e che avrebbe cambiato dal profondo la storia dell’Europa. Federico è stato il primo Monarca Europeo ad avere una visione Europea moderna: una Europa di nazioni con identità culturali diverse e peculiari organizzata intorno ad un progetto politico superiore comune. "Impero e tuttavia nazioni" come commenta Kantorowicz con grande sintesi. Una visione molto simile a quella che ebbe ad esprimere Charles De Gaulle nel 1950, settecento anni più tardi. Questa è la ragione per la quale la Comunità Europea considera Federico II un ideale "fondatore". Federico II è senza dubbio uno dei protagonisti più controversi di tutta la storia non solo medievale; anzi, non è improprio affermare che nessuno studioso è finora riuscito ad illuminare completamente la sua personalità fornendone una rappresentazione umana e storica del tutto convincente. È sufficiente confrontare le opere di due recenti illustri medievalisti — Ernst Kantorowicz e David Abulafia, il primo incondizionatamente entusiasta, il secondo assai critico del personaggio — per accorgersi quanto le posizioni siano ancora distanti. Se da un lato, come sottolinea Antonino de Stefano, "la maggior parte dei giudizi errati od inesatti sul suo conto sono dovuti alla confusione che comunemente si fa tra gli elementi storici e quelli leggendari", dall’altro è pur vero che le lotte religiose e civili di cui fu protagonista hanno comportato per lungo tempo valutazioni interessate ove non addirittura faziose che non hanno contribuito alla formulazione di giudizi veramente sereni. Non è necessario scomodare cronisti medievali come il frate minore Salimbene de Adam per accorgersi che ancor oggi taluni scrittori privilegiano la difesa ad oltranza di posizioni antistoriche, provocando reazioni che non avvicinano la verità o quanto meno la base per una generale condivisione. Indipendentemente comunque da queste considerazioni, è lecito ritenere che Federico II possa restare nell’apprezzamento dei più attenti osservatori del nostro secolo oltre che lo statista, il condottiero, il legislatore, come il regnante che per primo ha cercato di applicare il precetto della fratellanza e dell’integrazione razziale, mutuato dalle esperienze acquisite nella Palermo duecentesca; come il politico che vide la possibilità di unificare l’Italia dal punto di vista non solo legislativo e territoriale ma culturale, linguistico, letterario; come l’uomo che avrebbe potuto anticipare di secoli l’avvento di una società laica ed aconfessionale, conducendo l’Italia verso il consesso degli Stati nazionali europei più progrediti. Non poco. Nella lettera apostolica TERTIO MILLENNIO ADVENIENTE del 10 novembre 1994, Giovanni Paolo II parla dell’acquiescenza manifestata in alcuni secoli dai figli della Chiesa a "...metodi di intolleranza e persino di violenza nel servizio della verità". Sarebbe bello pensare che queste parole di un Pontefice illuminato potessero essere all’inizio di una revisione storica globale, nella quale certo Federico II potrebbe assumere un ruolo centrale, uscendone non certo come un santo ma almeno come un uomo del suo tempo molto vicino alla concezione della moderna Europa. Federico II e un federalismo che viene da lontano Federico II tentò di costruire uno Stato nel senso moderno del termine. Oggi, parlare di Stato assoluto è, come minimo, anacronistico. A quei tempi era l’unica via per garantire pace e sviluppo. Signorotti e feudatari locali si facevano guerra di continuo. La sola autorità più o meno unanimemente riconosciuta era quella della Chiesa di Roma. Un’autorità spirituale che prendeva forza anche dall’esercizio astuto e attento del potere temporale. Se ancora oggi sopravvivono resistenze nei confronti dei "diversi", è facile immaginare lo scandalo di una corte che accoglieva ebrei, musulmani d’ogni razza e matematici, astronomi, medici, filosofi e "ideologi" di tutte le ideologie. C’erano perfino gli "eretici" minnesanger (trovatori) tedeschi e albigesi perseguitati dal papa. Le costituzioni legislative egli ordinamenti amministrativi, frattanto, gettavano le basi di una moderna monarchia. LA VITA Presentazione Castello di Lombardia Torre di Federico Castelli di Federico Federico II e l'Islam Federico II e sultano d'Egitto Federico II e gli Ebrei Federico moderno imperatore medievale Federico e Stati Uniti d'Europa Federico II moderno legislatore Le Diete Federico II e sistema economico Condizione della donna nel Liber Augustalis Federico II e considerazioni finali Scuola Poetica Siciliana Cultura alla corte 1194 – Il 26 dicembre Federico Ruggero nasce a Jesi da Enrico VI Hohenstaufen Imperatore del Sacro Romano Impero (figlio di Federico Barbarossa) e di Costanza (figlia primogenita postuma di Ruggero II d’Altavilla Re normanno di Sicilia). siciliana Cronistoria Adolescenza La corte La Crociata Pontefici e Comuni La morte di Federico II Considerazioni finali Federico II nasce a Jesi da Costanza d'Altavilla, in una tenda attrezzata nella piazza principale della cittadina marchigiana, immagine tratta dalla "Cronica figurata di Giovanni Villani". 1197 – Il 28 settembre muore Enrico VI; Costanza affida alle cure della duchessa di Spoleto il figlio che è battezzato ad Assisi, alla stessa fonte che aveva visto San Francesco e Santa Chiara. 1198 – Costanza fa incoronare Federico Re di Sicilia; lo pone sotto la tutela del neo eletto pontefice Innocenzo III e muore il 17 maggio. 1198/1205 – Il dissesto politico ed istituzionale che segue l’estinzione della Casa d’Altavilla costringe il piccolo re Federico, abbandonato dai suoi tutori, ad una difficile infanzia a Palermo: una città cosmopolita dove si mescolavano cristiani, ebrei e musulmani provenienti da tutti i paesi del bacino del Mediterraneo e dalla Germania. Questa esperienza influirà molto sulla sua formazione. 1205 – Ripristinato l’ordine, il Regno di Sicilia ritorna sotto l’influenza pontificia e Federico può riprendere la vita di Corte iniziando l’istruzione che gli compete; ma nel frattempo la situazione politica sia in Sicilia sia in Germania soffre di un rapido deterioramento a vantaggio delle vecchie classi feudali. 1209 – Dietro suggerimento di Innocenzo III, Federico sposa Costanza d’Aragona che gli darà il primogenito Enrico; Ottone IV di Brunswick è incoronato imperatore a Roma. Federico si sposta per la prima volta verso l’Europa settentrionale. Attraversando l’Italia si rende conto dell’ostilità delle popolazioni lombarde, ancor memori delle vicende sofferte con il nonno Barbarossa; in Germania tenta di avvicinare i nobili riottosi ma evita il conflitto solo rinnovando esenzioni e prebende. 1212 (-1220) – Pietro da Eboli, Costanza d'Altavilla e il neonato Federico II, miniatura, Liber ad honorem Augusti, cod. 120 II, c. 138r, Burgeebibliothek, Berna 1215 – Ottone di Brunswick tenta di unire le corone di Germania e di Sicilia ed entra in conflitto con Innocenzo III che lo depone e lo scomunica; dopo un lungo braccio di ferro diplomatico e militare Federico, che ha rinnovato fedeltà alla Chiesa e promesso di comandare una Crociata in Terra Santa, è incoronato ad Aquisgrana Re di Germania. 1216 – Muore Innocenzo III e gli succede Onorio III. 1220 – Rientrato in Italia, Federico II è incoronato imperatore da Onorio III. La promessa della Crociata non gli impedisce di proseguire per la Sicilia dove lo attende l’ingrato compito di normalizzare la situazione politica e sociale. La lotta contro le baronie sicule dura tre lunghi anni, dal 1221 al 1223, ma si conclude con successo. 1224 – Fondazione dell’Università di Napoli, il primo ateneo laico e di Stato, che attira presto docenti e discepoli da ogni parte d’Europa. Federico II (1220-1245), incoronato imperatore da Onorio III (1216-1227), conferma le precedenti donazioni e giura fedeltà alla Santa Sede. 1225 – Negoziati con la Curia romana per la Crociata e conseguente Trattato di San Germano che pone per la partenza il termine perentorio del 1227. Federico II sposa Isabella (o Jolanda) di Brienne che gli reca in dote la corona di Gerusalemme: una premessa che gli avrebbe agevolato la spedizione in Terra Santa. Federico II si sposa con Isabella Jolanda di Brienne, dalla cronica del Villani. 1226 – Federico II convoca la Dieta di Cremona per avviare la restaurazione del potere imperiale in Lombardia ed i Comuni lombardi rispondono rinnovando la Lega. Muore Francesco d’Assisi. 1227 – Gregorio IX succede ad Onorio III. 1227 – Federico II avvia la partenza della Crociata ma un’epidemia (forse la peste) lo costringe al rientro. La spedizione è rinviata all’anno successivo, ma Gregorio IX non crede alla buona fede dell’imperatore e lo scomunica. 1228/1229 – Federico II realizza la Crociata passata alla storia con il nome di "Crociata degli scomunicati" e conclusa, dopo una lunga trattativa diplomatica, del tutto pacificamente, senza spargimento di sangue. Nel mese di marzo, essendo scomunicato, si "auto incorona" a Gerusalemme. Ritornato in Italia, caccia le truppe pontificie che nel frattempo avevano invaso i suoi territori nel Regno di Sicilia. 1230 – Federico fa pace con la Curia ed il pontefice ritira la scomunica. 1235 (-1236) – Federico II si reca in Germania dove cerca di contrastare la ribellione del figlio Enrico re di Germania che si era alleato con i suoi nemici; il giovane sarà deposto ed incarcerato. 1235 – Federico II sposa Isabella di Inghilterra, sorella di Enrico III, con l’intento di avvicinare i ricchi Guelfi dell’Isola. 1235/1239 – Campagne di Federico II contro i Comuni lombardi: presa di Vicenza, fallito assedio di Brescia e battaglia di Cortenuova che consacra l’Imperatore valente stratega. 1239 – Gregorio IX scomunica Federico II e convoca contro di lui un Concilio a Roma. Federico II si oppone all’iniziativa ed ostacola l’arrivo dei prelati. Nel mare dell’Isola del Giglio la flotta imperiale intercetta le navi che trasportano i padri conciliari tedeschi e francesi: molti di loro sono uccisi, altri tratti prigionieri nel Regno di Sicilia. 1240 – Nell’intento di risolvere definitivamente con la forza il contenzioso con la Curia, Federico II tenta la marcia su Roma ma rinuncia al progetto e ritorna in Sicilia; quindi si dedica alla Campagna di Romagna con la presa di Ravenna e l’assedio di Faenza. 1243 – Innocenzo IV 1244 – Innocenzo 1245 – Innocenzo papa. IV inizia con Federico II trattative di pace ma le interrompe e fugge a Lione. IV celebra a Lione un Concilio nel corso del quale Federico II è deposto e scomunicato. 1246 – Mentre la Corte è acquartierata a Grosseto, scatta contro Federico II una congiura che è scoperta il giorno di Pasqua. Essa era stata ordita in ambienti pontifici con la connivenza di alcuni importanti funzionari dell’Impero passati in campo avverso. 1247 – Federico II si avvia a marciare su Lione ma è trattenuto dalla defezione di Parma che, tradizionalmente fedele all’Impero, si schiera dalla parte della Chiesa, complice il vescovo locale nipote del pontefice. Inizio dell’assedio di Parma. Ritratto dell'imperatore svevo, da un dipinto del noto artista Antonio Molino. Questa immagine è stata usata per la copertina che l'editore Giorgio Mondadori ha riservato a "L'universo degli uccelli" di Federico II di Svevia da lui pubblicato nel 1988. 1248- 18 febbraio, Federico II è sconfitto a Parma. 1250 – Secondo alcune fonti, Federico II sposa in punto di morte Bianca Lancia che gli aveva dato il figlio Manfredi, la figlia Costanza e, forse, Violante. Il 13 dicembre muore nel Castello di Fiorentino. 1251 – Nonostante la scomunica Federico II — morto con i conforti religiosi — è sepolto nella cattedrale di Palermo. Predecessore: Ottone IV Predecessore: Costanza Predecessore: Jolanda Predecessore: Ottone IV Federico II di Svevia re di Germania 1212–1250 re di Sicilia 1198–1250 Successore: Corrado IV re di Gerusalemme 1225–1234 Sacro Romano Imperatore 1220–1250 Predecessore: Ottone IV Successore: Enrico II Duca di Svevia 1212–1216 Approfondimenti: Federico fu chiamato ai suoi tempi Stupor Mundi (Meraviglia del Mondo) L'appellativo di Stupor Mundi deriva dalla sua inestinguibile curiosità intellettuale, che lo portò ad approfondire la filosofia, l'astrologia (consigliere molto ascoltato fu l'astrologo Guido Bonatti), la matematica (ebbe corrispondenza e fu in amicizia con il matematico pisano Leonardo Fibonacci, scopritore della famosa successione numerica che porta il suo nome), l'algebra, la medicina e le scienze naturali; scrisse anche un libro, un manuale sull'arte della falconeria (De arte venandi cum avibus, L'arte della caccia con gli uccelli), di cui molte copie illustrate nel XIII e XIV secolo ancora sopravvivono; sotto questo aspetto segnò una tappa fondamentale nella storia della scienza sperimentale moderna. Contribuì ad innovare la letteratura italiana ed in questo senso ebbe importanza fondamentale la Scuola siciliana che ingentilì il volgare siculo-pugliese con il provenzale deiche frequentavano la sua corte, e costituendo la base - poi arricchita dalla parlata toscana - che portò alla lingua della Divina Commedia. Lorenzo Matteoli ha scritto un articolo: Federico II Svevo: Un moderno imperatore medievale August 1996 Sito di riferimento: http://members.iinet.net.au/~matteoli/html/Articles/FedericoII-Italian.html Gli amici di Federico nel sito "stupormundi" non sono in favore all'immagine di quella che loro ritengono sia una "impossibile modernità" di Federico (ciò che poteva e ciò che non poteva essere), Ciononostante elencano sei "ma" che in realtà confortano l'apparente "ossimoro" di un "moderno" Imperatore Medievale al quale ossimoro, confesso, sono affezionato: A. lottò per condurre il Papato alle sole competenze morali, premessa per lo Stato di diritto e per sconfiggere ogni forma di integralismo; B. tentò più di ogni altro contemporaneo di risolvere molte controversie con la diplomazia senza spargimento di sangue; C. ospitò i Saraceni [siciliani] a Lucera integrandoli nel proprio esercito e nell'amministrazione dell'Impero; dopo di lui regnanti Bonifacio VII a Roma e Carlo d'Angiò in Sicilia furono barbaramente sterminati nel 1300, l'Anno del Primo Giubileo; D. nelle Costituzioni di Melfi dettò pagine importanti ed innovative per reprimere la violenza contro le donne e difenderle dalle accuse; E. ospitò alla sua corte dotti di tutte le terre senza distinzione di razza e di religione, cui pose quesiti che saranno alla base delle prime ricerche degne di essere definite scientifiche; F. seppe concepire l'universalità della cultura all'esclusivo servizio dell'uomo, superando i vincoli che nascevano dal fatto di voler distinguere le culture cristiana, ebrea, musulmana. Crociato scomunicato, a Gerusalemme trasformò una lotta di religione in un confronto tra diverse culture, rendendo possibile un accordo da allora mai ripetuto. Non si deve, però, pensare – come troppo spesso è accaduto – che Federico fosse una personalità al di fuori del suo tempo e delle convinzioni che lo accompagnavano: la sua stessa concezione del potere come elemento voluto da Dio per stabilire un ordine cosmico che eliminasse il caos e l’anarchia, fonte di ogni male, per strutturare la società in un coerente sistema prestabilito e voluto dall’Essere supremo è segnale della cultura ancora medievale di Federico II. Egli è figlio della propria epoca, ma mostra una squisita sensibilità per le grandi potenzialità della ragione, considerata non in contrapposizione alla volontà divina, ma come realizzazione della più alta dignità dell’uomo che si presenta al cospetto di un Dio il quale lo ha voluto creare a sua immagine e somiglianza. .