Modulo 3 IMP. (109-139) 27-09-2004 12:06 Pagina 124 124 8 La civiltà greca 1 La religione Dèi ed eroi Secondo i Greci il mondo era cominciato con un grande disordine, che essi chiamavano Caos. Il disordine durò finché da Caos nacque Gea (la Madre Terra), la quale partorì Urano (il Cielo) che divenne poi suo marito. Ebbero molti figli, tra cui i quattordici Titani. Uno di loro Cronos, il Tempo, guidò una ribellione dei suoi fratelli contro suo padre e lo depose dal trono. Cronos generò Zeus il quale, aiutato dai suoi fratelli e dalle sue sorelle, affrontò i Titani in battaglia e li sconfisse. Depose Cronos e divenne il re dei nuovi dèi. Essi La battaglia tra i Titani e gli dèi olimpici. scelsero di abitare sul Monte Olimpo, nel nord della Grecia, la cui cima è invisibile perché sempre coperta di nubi, e vennero chiamati dèi olimpici. GLI DÈI OLIMPICI ZEUS • Era il re degli dèi e governava il Cielo. Era lo sposo infedele di sua sorella Hera, che tradiva con numerose donne mortali, alle quali appariva sotto varie forme, per esempio come toro, cigno o neve dorata. In origine era stato la divinità degli Indoeuropei, che lo chiamavano diàus, da cui deriva il nostro termine “dio”. HERA • Sorella e sposa di Zeus, proteggeva le donne e i matrimoni. Era bella, orgogliosa ed eternamente risentita per i tradimenti del marito. Spesso perseguitava crudelmente le sue amanti e i loro figli. POSEIDONE • Fratello di Zeus, era il dio del Mare. Quando non stava sull'Olimpo risiedeva in un palazzo sottomarino in cui allevava splendidi cavalli. Era stato un antico dio cretese e i Greci lo ritenevano responsabile dei terremoti. ADES • Era il re del mondo sotterraneo e dei morti, che sorvegliava da vicino permettendo loro, ma raramente, di tornare per qualche ora tra i vivi. Possedeva tutti i metalli e le pietre preziose della Terra. Rapì e sposò Persefone, figlia di Demetra. HESTIA • Era la dea della Terra e del focolare. Era gentile e pura e se ne stava in disparte durante i continui litigi degli altri dèi. Rinunciò al suo posto nell’Olimpo, che fu quindi occupato da Dioniso. Ogni famiglia greca aveva in casa un altarino dedicato a lei. Modulo 3 IMP. (109-139) 27-09-2004 12:06 Pagina 125 8 - La civiltà greca 125 DEMETRA • Era la dea della vegetazione. Quando sua figlia Persefone fu rapita, trascurò tutte le piante per cercarla e così creò l’inverno. Poiché Ades acconsentì a rimandarla per qualche mese a sua madre, nacque l’estate. AFRODITE • Dea dell’amore e della bellezza, era nata dal mare su una conchiglia. Era sposata a Efesto, ma amava Ares. Affascinava chiunque e portava una cintura d’oro alla quale nessuno poteva resistere. ARES • Dio della guerra e amante di Afrodite, era violento e facile all’ira. Secondo il mito, una volta fu chiamato dagli Ateniesi a giudicare un omicida sulla collina dell’Aeropago, che prese quindi il nome da lui. APOLLO • Fratello gemello di Artemide, era il dio del Sole, ma proteggeva anche la musica, la poesia e la scienza. Quando era nella culla, a Delfi, uccise un pitone che voleva strangolarlo. Da quel giorno Apollo scelse Delfi come sede del suo santuario. ATENA • Un giorno Zeus aveva un terribile mal di testa e ordinò a Efesto di spaccargliela con un’ascia. Dal suo cranio uscì Atena, armata di elmo, scudo e lancia. Divenne la dea della saggezza e della guerra e la protettrice della città di Atene. EFESTO • Era il dio-fabbro di origine ittita e aveva la sua fucina nelle viscere dell’Etna, in Sicilia. Costruì il trono e poi lo scudo d’oro di Zeus, il quale lo agitava per scatenare fulmini, tuoni e tempeste. Era zoppo e amava sua moglie Afrodite senza esserne riamato. ARTEMIDE • Era la dea della Luna e la Signora degli animali. Le piaceva cacciare e, quando era arrabbiata, le sue frecce causavano epidemie e pestilenze tra gli uomini. Proteggeva le adolescenti e le donne incinte. ERMES • Era un ragazzino astuto e molto precoce, autore di trucchi e di scherzi. Riuscì a rubare il gregge di Apollo e inventò la lira, uno strumento musicale a corde molto amato dai Greci. Divenne il messaggero degli dèi e il protettore dei viandanti e dei ladri. Si diceva anche che avesse inventato l’alfabeto, la matematica, l’astronomia e il pugilato. DIONISO • Dio del vino e della fertilità, percorreva il mondo insegnando agli uomini come coltivare la vite, accompagnato da donne ebbre e fanatiche. Divenne il dodicesimo dio olimpico quando Hestia rinunciò al suo posto. Modulo 3 IMP. (109-139) 27-09-2004 12:06 Pagina 126 126 MODULO 3 - Le civiltà del mare 2 Il tempio Un luogo per custodire le statue degli dèi Come tutti i popoli sedentari, anche i Greci costruirono statue che rappresentavano i loro dèi e templi per ospitarle. Esse erano collocate nelle celle interne che erano chiuse a chiave e alle quali avevano accesso solo i sacerdoti. Le processioni di tutta la popolazione e i privati in visita dovevano fermarsi fuori, nella spianata antistante il tempio. L’altare per i sacrifici I sacrifici consistevano nell’uccidere su un altare di pietra animali come agnelli o buoi e nell’arrostirli: il fumo e il profumo – dicevano i Greci – arrivavano agli dèi ed erano il loro nutrimento; le carni, invece, venivano consumate dagli uomini durante il banchetto rituale che seguiva il sacrificio. Poiché nessuno, se non i sacerdoti, poteva entrare nel tempio, l’altare si trovava fuori, davanti all’ingresso. IL TEMPIO DI ATENA A PAESTUM TETTO I templi sono coperti di tegole in terracotta. Quelle tra i due spioventi vengono chiamate “antefisse”. SOFFITTO Nel tempio di Atena a Paestum è decorato a cassettoni. FRONTONE È il coronamento della facciata del tempio, chiuso dai due spioventi del tetto e della trabeazione. METOPE Occupano la facciata che sta sotto il frontone. Sono decorate con rilievi colorati. TIMPANO Lo spazio triangolare all’interno del frontone occupato da bassorilievi. PRONAO Una seconda fila di colonne interne introduce al pronao, anticamera della cella. Lo spazio tra queste colonne è chiuso da porte. L’ALTARE Due uomini sacrificano un vitello sull’altare collocato davanti al tempio. (Coppa del V secolo a.C., Parigi, Museo del Louvre.) ACROTERIO L’elemento decorativo posto sul culmine del frontone. CELLA Il cuore del tempio, accessibile solo ai sacerdoti. È qui che viene custodita la statua della divinità, spesso decorata da oro e gioielli. Modulo 3 IMP. (109-139) 27-09-2004 12:06 Pagina 127 8 - La civiltà greca 127 3 I grandi santuari Uno spazio sacro a disposizione dei cittadini In tutto il mondo greco gli dèi non possedevano soltanto templi, ma anche dei santuari, cioè dei grandi spazi sacri attrezzati, comprendenti uno o più templi, teatri, stadi, palestre, alberghi per i pellegrini e gli atleti, cappelle votive, edifici chiamati “te- sori” destinati a contenere le preziose offerte delle città e dei privati. I Greci vi si recavano periodicamente, sia per scopi privati, sia in occasione di grandi cerimonie “panelleniche”, cioè di tutte le città greche, che prevedevano sacrifici sugli altari, processioni, gare, premiazioni e feste solenni. LA PROCESSIONE. La settimana lavorativa greca non prevedeva giorni di riposo. In compenso le feste religiose equivalevano a duecento giorni all’anno. Nelle feste le processioni avevano un posto centrale. Erano particolarmente amate dalle donne, per le quali rappresentavano una delle poche occasioni per uscire in pubblico. L’oracolo di Apollo a Delfi Nel grande santuario dedicato ad Apollo a Delfi si svolgevano i Giochi delfici (gare e spettacoli teatrali). Soprattutto, però, a Delfi il dio rispondeva a coloro che venivano a chiedergli consiglio dettando a una sacerdotessa chiamata Pizia i suoi oracoli, cioè i suoi messaggi profetici orali. La Pizia entrava in trance, cioè in uno stato di incoscienza, e mormorava o urlava risposte incoerenti che venivano interpretate dai sacerdoti di Apollo. Nonostante questa interpretazione, gli oracoli erano sempre ambigui, in modo da non risultare mai errati. LA PIZIA. Nell’immagine la Pizia, in trance, sta per trasmettere l’oracolo all’uomo in piedi che ha interrogato Apollo. È vestita di bianco, siede su un alto tripode e tiene in mano un ramo di alloro, la pianta sacra ad Apollo. (Coppa del V sec. a.C., Berlino, Staatliche Museum.) il documento L’ambiguità dell’oracolo Nel 546 a.C. Creso, re di Lidia, il regno dell’Asia Minore in cui era stata inventata la moneta, chiese all’oracolo se doveva dichiarare guerra a Ciro, re dei Persiani. La Pizia gli rispose: Se farai guerra ai Persiani distruggerai un grande impero. Come definiresti l’oracolo? chiaro ambiguo Creso partì per la guerra, ma fu sconfitto e fatto prigioniero. Quando accusò il dio di averlo ingannato, la Pizia ribatté: Avresti dovuto chiedere al dio di quale impero parlava: il tuo o quello di Ciro? ERODOTO (460 ca-400 ca a.C.), Storie, I, 53 e 90 Come definiresti la risposta? astuta onesta Modulo 3 IMP. (109-139) 27-09-2004 12:06 Pagina 128 128 MODULO 3 - Le civiltà del mare I giochi olimpici L’altro luogo sacro che rivestiva una importanza fondamentale per i Greci era il santuario di Zeus a Olimpia, dove si svolgevano i giochi panellenici olimpici. Giochi e gare atletiche affondavano le loro origini nell’Età micenea, in cui gli eroi dell’Iliade e dell’Odissea avevano l’abitudine di accompagnare i riti funebri per i loro compagni morti con competizioni sportive (per esempio Achille ne organizzò di magnifiche in onore di Patroclo). Anche dopo la fondazione della polis, sport e ginnastica restarono la parte più importante dell’educazione greca. Un corpo ben allenato, infatti, era considerato la necessaria preparazione alla guerra, un’attività che occupava le città greche quasi tutte le primavere, dato che ognuna di esse aveva periodicamente motivi di ostilità nei confronti di ciascuna delle altre. I giochi olimpici, fondati nel 776 a.C. durante i giochi funebri in onore di un eroe caduto e celebrati in onore di Zeus, erano i più importanti e, come hai già studiato, da essi i Greci cominciavano a contare gli anni della loro storia. Duravano cinque giorni e si svolgevano ogni quattro anni a Olimpia, dove era stato costruito appositamente un numero impressionante di attrezzature sportive, templi per le cerimonie religiose, ostelli per gli atleti e per gli spettatori. Ai giochi partecipavano tutte le città greche e tutte le colonie asiatiche e italiche per un totale di circa 500 delegazioni. In quel periodo veniva proclamata una tregua che interrompeva tutte le guerre e permetteva alla popolazione di recarsi a Olimpia in condizioni di totale sicurezza. RICOSTRUZIONE DEL SANTUARIO DI OLIMPIA 8 9 7 10 3 2 4 11 1 5 6 12 13 IL RECINTO SACRO DI ZEUS 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Altare di Zeus Tempio di Zeus Tempio di Hera Ulivo sacro Statue consacrate dai vincitori “Tesori” cioè offerte preziose delle diverse città Fiamma sacra GLI EDIFICI CHE OSPITANO LE GARE 8. Ginnasio: gare di corsa e di lancio 9. Palestra: salto e lotta 10. Palazzina per accogliere gli ospiti importanti 11. Sede del consiglio olimpico: qui gli atleti prestano giuramento di lealtà 12. Area dell’ippodromo 13. Stadio (lunghezza 192,27 m.) Modulo 3 IMP. (109-139) 27-09-2004 12:06 Pagina 129 8 - La civiltà greca 129 LE DISCIPLINE ATLETICHE Ecco le principali discipline in cui si cimentavano gli atleti durante i Giochi olimpici, così come appaiono dalle “pitture vascolari”, cioè dalle pitture eseguite dai ceramisti su vasi, tazze, anfore, bicchieri. LOTTA LANCIO DEL DISCO SALTO IN LUNGO LANCIO DEL GIAVELLOTTO EQUITAZIONE Mirone, Il discobolo (copia romana, Roma, Museo Nazionale romano). CORONA DELLA VITTORIA PUGILATO CORSA il documento La tregua olimpica Grazie alle regole dei giochi, noi osserviamo una tregua tra le città e mettiamo a tacere i nostri odi personali per riunirci in uno stesso luogo in cui ricordiamo le nostre comuni origini compiendo insieme sacrifici e recitando preghiere. ISOCRATE (436-338 a.C.), Panegirico, 43 Dopo aver letto il brano, barra con una crocetta il quadratino esatto e riempi le righe. 1. La necessità di una tregua lascia pensare che: le città greche fossero amiche fra loro. le città greche fossero spesso in guerra fra loro. 2. Lo scopo delle Olimpiadi era di riunire i Greci in uno stesso luogo per: 1 ...................................................... 2 ...................................................... 3 ...................................................... Modulo 3 IMP. (109-139) 27-09-2004 12:06 Pagina 130 130 MODULO 3 - Le civiltà del mare 4 I Greci d’Occidente La colonizzazione dell’Italia I “Greci d’Occidente” sono quei Greci che tra l’VIII e il VI secolo a.C. partirono dalle loro città-madri (metropoli come Atene, Sparta, Corinto e tante altre) e fondarono colonie in Sicilia e nell’Italia meridionale, la quale divenne così ricca di splendide città da essere chiamata Magna Grecia, “Grande Grecia”. Quegli emigrati, una volta giunti a destinazione, mostrarono una competenza tecnica e un senso della politica da far invidia a chi era rimasto in patria. Leggi democratiche In Italia i coloni si distinsero dando alle poleis che avevano fondato leggi più giuste e decidendo di distribuire fra loro la terra in parti uguali. Nelle isole Lipari questo atteggiamento democratico fu talmente ugualitario che alcuni storici hanno parlato di “comunismo delle isole Lipari”. Una vita lussuosa I coloni seppero sfruttare al massimo l’eccezionale fertilità del suolo italico: il grano di Lentini fu celebrato dai poeti perché rendeva cinque volte il peso del seminato e Omero racconta enfaticamente l’effetto che Catania produsse su Ulisse: «Gli abitanti – dice l’eroe – non fanno nulla con le loro mani. Tutto spunta senza seminare, senza rivoltare la terra: il grano, l’orzo, le vigne cariche di grossi grappoli che il cielo gonfia con la sua pioggia». Approfittando di queste ricchezze agricole e incrementandole con l’artigianato e i LE BOTTEGHE DEI BRONZISTI Un cratere di bronzo per il vino ritrovato a Vix, in Francia, dove era stato esportato da una bottega di Taranto. Un elegante schiaccianoci in bronzo e oro a forma di mani incrociate. PAESTUM. Veduta aerea dei templi. Modulo 3 IMP. (109-139) 27-09-2004 12:06 Pagina 131 8 - La civiltà greca 131 commerci, i coloni inaugurarono una vita lussuosa, molto diversa da quella che si conduceva nella madre patria. Le loro tombe sono piene di ornamenti d’oro e di pietre preziose, la quantità di vasi che produssero testimonia che amavano i grandi banchetti e la vita sociale, le ricette dei loro cibi ci dicono che seguivano un’alimentazione ricca e ben più elaborata di quella greca. Il lusso e i divertimenti di Sibari, la città calabrese, divennero leggendari tanto che “sibarita” indica ancora oggi un gaudente, un amante della bella vita. Benessere e aumento della popolazione Alcune cifre confermano questo benessere. Dove erano approdate poche centinaia di coloni, un secolo dopo ne ritroviamo decine di migliaia. Alla fine del V secolo a.C. Agrigento aveva ben 200 000 abitanti. Siracusa, con i suoi 300 000, fu per molto tempo la città più popolosa del mondo ellenico; la sua cinta di mura misurava 32 chilometri. La grande arte dei Greci italici I Greci d’Occidente non impiegarono le loro ricchezze solo per mangiare e bere. Essi produssero una grande arte che si manifestò nell’architettura, nella pittura, nella scultura, nella ceramica e nell’oreficeria. Di essa vedi alcuni campioni nelle illustrazioni di queste pagine. La sua importanza per noi è enorme, perché è vero che la sua origine è greca, ma è anche vero che essa fu prodotta da uomini e donne che ormai erano diventati italici. Essa perciò è arte nostra, fa parte della civiltà del nostro Paese, la prima che fiorisca sul suolo italiano, quella che lascerà la sua impronta su tutta la sua storia successiva. LA PITTURA LA CERAMICA Due squarci di gaia vita quotidiana: un allegro banchetto tra amici e un tuffo nello splendido mare campano (dalla “Tomba del tuffatore” a Paestum). Questo bicchiere a forma di muso di cavallo è un capolavoro dell’arte lucana. Serviva a bere il vino aspro proveniente da vitigni greci, corretto da acqua, miele e spezie. Lo abbiamo riprodotto anche perché i Lucani furono i protagonisti di una grande civiltà italica molto anteriore all’arrivo dei Greci, sulla quale gli archeologi stanno lavorando intensamente (Museo di Melfi). Modulo 3 IMP. (109-139) 27-09-2004 12:06 Pagina 132 132 MODULO 3 - Le civiltà del mare 5 L’abbigliamento Il costume maschile Il capo base dell’abbigliamento maschile era un rettangolo di lana senza cuciture, che in origine serviva da abito di giorno e da coperta di notte. Da questo rettangolo a doppio uso derivò la tunica corta, chiamata chitone, fermata da una spilla sulla spalla destra (la spalla sinistra rimaneva libera) e stretta alla vita da una cintura. Tolta la cintura, questa tunica serviva da veste da notte; coperta da una corazza faceva invece parte della divisa militare; infine, allungata fino ai piedi, veniva utilizzata come abito da cerimonia dai personaggi importanti e come vestito da inverno contro il freddo. Dal rettangolo primitivo nacquero anche il mantello o himátion, una pezza di lana di grandi dimensioni (2 metri per 3) e la clamide, più corta. Gli schiavi avvolgono intorno ai fianchi un “perizoma”. I giovani portano una tunica corta (chitone). Il costume femminile Fra uomini e donne le differenze nell’abbigliamento erano impercettibili. Grazie a Omero sappiamo che, presso le popolazioni doriche, esisteva un costume chiamato peplo, che non era altro che il rettangolo di lana usato dagli uomini. Ad Atene questo costume dorico cedette il passo a quello ionico, costituito dalla tunica di lino, chiamata chitone come quella maschile ma in genere lunga fino a terra. Sopra la tunica le donne indossavano lo stesso mantello degli uomini che fermavano su una spalla, facendone ricadere sul petto l’estremità. L’austero chitone spartano fermato sulle spalle con delle spille. Gli uomini maturi portano una tunica o chitone lunga fino ai polpacci. I giovani e i soldati si avvolgono in un mantello corto, la clamide. I Greci portavano cappelli e cappucci contro il freddo e, ai piedi, sandali leggeri ed eleganti che lasciavano il piede quasi nudo o scarpe alte contro le intemperie. I sandali più ricercati erano di stoffa color porpora e avevano fibbie a forma di fiori. L’himátion si indossa con o senza tunica e lasciando scoperta una spalla. Il leggiadro chitone ateniese. La cintura. L’himátion della festa può essere leggero e trasparente. Cappelli e calzature L’himátion da viaggio è di lana pesante. Modulo 3 IMP. (109-139) 27-09-2004 12:06 Pagina 133 8 - La civiltà greca 133 6 La casa Di case greche se ne sono conservate poche, perciò non sappiamo esattamente quale aspetto avessero. Certamente, come le case sumeriche ed egiziane, erano costruite intorno a un cortile centrale scoperto sul quale si affacciavano le porte di tutte le stanze. Le finestre sulla strada erano pochissime e venivano sbarrate da persiane per dare alla casa intimità e sicurezza. La porta d’ingresso era di legno, a volte rinforzata con borchie di bronzo. Le mura erano fatte di mattoni asciugati al sole, molto friabili e soggetti a crolli. Le scale erano esterne: partivano dal cortile e portavano al piano superiore dove si trovavano le stanze da letto e i quartieri degli schiavi. Uomini e donne vivevano in parti separate della casa; la parte riservata alle donne si chiamava gineceo. La colazione consiste in una fetta di pane inzuppata nel vino. Il pasto principale è la cena: una zuppa di verdure e cereali. Il pranzo è uno spuntino di pane e formaggio o di olive e fichi. COLAZIONE, PRANZO E CENA DI UNA FAMIGLIA POVERA. LA POSSIBILE RICOSTRUZIONE DI UNA CASA GRECA SIGNORILE Il tetto è fatto di tegole di ceramica. Gli alloggi femminili vengono chiamati “gineceo”. Le donne passano la maggior parte del loro tempo in queste stanze, organizzando il lavoro della servitù, filando, tessendo e intrattenendo le loro amiche. Stanza degli schiavi. I muri sono solitamente dipinti a colori chiari, e sono spesso ornati da arazzi con disegni a colori vivaci. Camera da letto. In cucina vi è un fuoco acceso che serve per cucinare. Gli uomini mangiano e intrattengono i loro amici in una stanza chiamata andron. Sono sdraiati su letti e vengono serviti dagli schiavi. In alcune stanze del V secolo a.C. i pavimenti sono realizzati con sassi colorati disposti a mosaico. Le stanze vengono riscaldate con bracieri di metallo portatili. Altare. Nel cortile spesso vi è un altare per la preghiera. Nei cortili di alcune case c’è anche un pozzo che fornisce acqua. Spesso le case hanno una stanza dove la famiglia può riunirsi intorno a un focolare che ha la funzione del nostro tinello. La stanza da bagno contiene una vasca di terracotta con un canale di scolo che termina all’esterno. Per lavarsi le mani e il viso viene utilizzata una bacinella. Modulo 3 IMP. (109-139) 27-09-2004 12:06 Pagina 134 134 MODULO 3 - Le civiltà del mare 7 La vita artistica e letteraria Nel V secolo a.C. Atene era diventata la capitale culturale del mondo greco. Autori ateniesi inventarono il teatro; autori provenienti dalle colonie d’Asia e d’Italia fondarono la storia e la filosofia. 1. Le gradinate 2. L’altare dedicato al dio Dioniso 3. L’orchestra: area circolare in cui canta e danza il coro 4. Il proscenio: vi recitano gli attori 5. La scena: davanti serve da scenografia; dietro serve agli attori per cambiarsi 5 4 1 3 2 Uno spettacolo nuovo. I testi teatrali (tragedie e commedie) furono scritti originariamente per i festival che ogni quattro anni si tenevano ad Atene in onore del dio Dioniso. Da Atene il teatro fu poi esportato in tutto il mondo greco. Per consentire le rappresentazioni furono costruiti edifici all’aperto adatti a contenere un gran numero di spettatori e concepiti in modo che l’acustica fosse perfetta. Gli spettacoli erano riservati ai cittadini maschi ed erano gratuiti perché considerati di alto valore educativo: una vera e propria scuola di valori politici, religiosi e morali. Venivano offerti e finanziati da privati cittadini ricchi. In ognuna delle giornate del festival venivano rappresentate tre tragedie e una commedia. Gli spettatori passavano a teatro l’intera giornata, mangiando spuntini venduti dagli ambulanti, commuovendosi o ridendo con un altissimo grado di coinvolgimento. IL TEATRO DI EPIDAURO. Epidauro è una piccola città del Peloponneso. Il suo teatro, costruito verso il 360 a.C., poteva contenere 12 000 spettatori. La sua acustica è resa perfetta dalla barriera di colline di fronte al teatro, che fa rimbalzare i suoni: il rumore di due sassolini percossi sul proscenio si sente fino ai sedili più alti delle gradinate. Una commissione di esperti viaggiò per tutta la Grecia prima di trovare questo luogo ideale in cui il teatro fu costruito. LE MASCHERE. Per essere riconoscibili anche dagli spettatori più distanti, gli attori portavano una maschera che oltre ad avere la funzione di amplificare la voce (una sorta di megafono), caratterizzava il loro personaggio: giovane, vecchio, tragico, comico. Ogni attore, usando maschere diverse, poteva recitare varie parti nella stessa rappresentazione. A sinistra, maschera da Lipari rappresentante la “Ragazza” e a destra il “Giovane”. Modulo 3 IMP. (109-139) 27-09-2004 12:06 Pagina 135 8 - La civiltà greca 135 CONSERVARE LA MEMORIA DEL PASSATO: L’INVENZIONE DELLA STORIA il documento Perché la storia? ERODOTO Erodoto espone qui il frutto della sua ricerca [in greco historìa] per impedire che le azioni compiute dagli uomini, Greci e Barbari, vengano dimenticate a causa del passare del tempo. ERODOTO, Premessa alle Storie TUCIDIDE Per ciò che riguarda gli eventi che si sono verificati durante la Guerra del Peloponneso, o ne sono stato testimone io stesso oppure ho investigato su ciascuno di es- si con la massima esattezza possibile. Tuttavia è stato difficile stabilirli, perché i testimoni di ciascun evento ne presentavano versioni differenti. TUCIDIDE (460 ca-400 ca a.C.), La guerra del Peloponneso, I, 22, 2-3 Da questi due brani puoi ricavare i fondamenti del metodo storico. Rifletti e rispondi alle domande. Per quale motivo Erodoto scrisse le Storie? ......................................................................................... Come agì Tucidide per stabilire l’esatta successione degli eventi? ......................................................................................... L’UOMO E LA POLITICA: L’INVENZIONE DELLA FILOSOFIA il documento A. Si tenta di dare una definizione dell’uomo Il mondo è pieno di meraviglie, ma nessuna meraviglia è più grande dell’uomo. Egli è l’essere che sa attraversare il grigio mare e che si avventura negli abissi spalancati dalle onde che si sollevano. Egli è l’essere che tormenta la Terra, con i suoi aratri che la solcano ogni anno senza riposo. Parola, pensiero e ogni altra cosa, egli l’ha imparata da solo, così come, costruendosi una dimora, ha saputo liberarsi del gelo e della pioggia. Però, maestro di un sapere le cui possibilità sono infinite, è libero di intraprendere la via del bene come quella del male. SOFOCLE (496-406 a.C.), Antigone B. Qual è il regime politico ideale? La democrazia è davvero il regime ideale che assicura ai cittadini felicità e giustizia? Questo problema fu appassionatamente dibattuto ad Atene dai filosofi, che si domandavano se il popolo era veramente capace di prendere le decisioni migliori. Quando bisogna discutere del governo della città, ognuno si alza per dare il suo parere: il falegname, il fabbro, il calzolaio, il negoziante ... tutta gente che non ha studiato e non conosce il problema di cui parla. PLATONE (427-347 a.C.), Protagora, 319 Un’assemblea di persone, ciascuna delle quali non possiede che una parte delle qualità necessarie per ben governare, può tuttavia essere capace di farlo meglio di gente particolarmente dotata, perché l’intelligenza di ciascuno si aggiunge a quella degli altri formando una sorta di intelligenza collettiva che in tal mondo diventa superiore. ARISTOTELE (384-322 a.C.), La Politica, III, 11, 1-2 Platone dialoga con Aristotele (al centro del quadro), Raffaello, La Scuola di Atene (Roma, Musei Vaticani). Nel brano al punto A, quali sono le attività che rendono l’uomo una meraviglia? Tra quelle elencate qui di seguito, sottolinea quelle citate da Sofocle. sa cacciare – sa coltivare la terra – sa parlare e pensare – sa costruire strumenti – sa navigare – sa costruire una casa – sa combattere – sa scalare le montagne – può fare del bene come del male Nei brani al punto B sottolinea le frasi che, a tuo parere, sintetizzano rispettivamente il giudizio di Platone e quello di Aristotele sulla democrazia; quindi indica con una crocetta la risposta corretta. Chi, fra i due filosofi, è favorevole alla democrazia? Platone Aristotele Modulo 3 IMP. (109-139) 27-09-2004 12:06 Pagina 136 136 MODULO 3 - Le civiltà del mare Pagine operative 1 Nel disegno ognuno degli dèi olimpici è collegato al suo campo d’intervento o al suo attributo principale. I nomi degli dèi, a loro volta, sono collegati con una freccia a un numero, che ritrovi nelle righe puntinate sottostanti. Su ciascuna riga riporta il nome del dio e spiega brevemente le sue caratteristiche. APOLLO 1 ZEUS ARTEMIDE HERA 2 DEMETRA 3 4 5 6 POSEIDONE AFRODITE ERMES 7 8 ERMES DIONISO ARES 9 ATENA ADES EFESTO 12 13 ARES 10 AFRODITE 11 1 ........................................................................................................................................................................ 2 ........................................................................................................................................................................ Apollo: dio del Sole, proteggeva la musica, la poesia e la scienza. 3 ........................................................................................................................................................................ 4 ........................................................................................................................................................................ 5 ........................................................................................................................................................................ 6 ........................................................................................................................................................................ 7 ........................................................................................................................................................................ 8 ........................................................................................................................................................................ 9 ........................................................................................................................................................................ 10 ........................................................................................................................................................................ 11 ........................................................................................................................................................................ 12 ........................................................................................................................................................................ 13 ........................................................................................................................................................................ Modulo 3 IMP. (109-139) 27-09-2004 12:06 Pagina 137 8 - La civiltà greca 137 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). 2 Le celle che contenevano le statue degli dèi erano collocate all’interno dei templi. V F Le celle venivano aperte in occasione delle processioni. V F Il fumo e il profumo degli animali sacrificati erano sgraditi agli dèi. V F L’altare dove venivano sacrificati gli animali era collocato all’interno del tempio. V F I santuari erano grandi spazi sacri attrezzati. V F Completa lo schema seguente. I Giochi Olimpici Nel santuario di Delfi il dio Apollo dettava V F i suoi oracoli a una sacerdotessa. Gli oracoli erano risposte precise e dettagliate. 3 V F duravano e si svolgevano ogni ............... ............... a ....................... dove erano stati costruiti ....................... ............... ............... che ospitavano ............... Completa la seguente tabella, relativa alla vita degli emigrati greci che fondarono le colonie della Magna Grecia. 4 In Italia i coloni diedero alle loro poleis leggi ................... e distribuirono fra loro la terra in ................... . La vita nella Magna Grecia Seppero sfruttare l’eccezionale ................... del suolo e incrementarono le ricchezze agricole con ................... . Inaugurarono una vita ................... e il benessere provocò un aumento della ................... . I Greci d’Occidente impiegarono le loro ricchezze anche per produrre una grande arte, che si manifestò nell’..................., nella ceramica e nell’oreficeria. 5 Descrivi nella seguente tabella l’abbigliamento dell’uomo e della donna greci. Abbigliamento maschile ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ Abbigliamento femminile ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ Modulo 3 IMP. (109-139) 27-09-2004 12:06 Pagina 138 138 MODULO 3 - Le civiltà del mare 6 Rispondi alle seguenti domande. Su che cosa si affacciavano le stanze della casa greca? ............................................................................. Come si chiamava la parte della casa riservata alle donne? ............................................................................. Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). 7 Gli spettacoli teatrali si svolgevano all’aperto. Gli spettacoli erano gratuiti. I festival venivano finanziati dallo Stato. Le rappresentazioni duravano un’intera giornata. V F V F V F V F Al termine di questa unità sulla civiltà greca ti proponiamo di comporre un breve testo scegliendo l’argomento che preferisci e seguendo la scaletta che ti suggeriamo. 8 1. La religione – Miti e caratteristiche degli dèi principali – Che cosa conteneva un tempio – Che cosa avveniva davanti a un tempio – Le cerimonie dei due principali santuari greci 2. I Greci d’Occidente – Caratteristiche della colonizzazione greca dell’Italia 3. La vita culturale – Il teatro – La fondazione della storia – La riflessione dei filosofi ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................