5/30/2013 Bulbose ornamentali = piante geofite con fogliame e/o fiori decorativi Divisione di rizoma Iris Radici tuberose spuntare le foglie Rizoma Radici Taglio Dalia germoglio vecchio tubero radici fibrose radici del nuovo tubero Tubero patata ombelico gemma 1 5/30/2013 BULBI gemma a fiore Foglie Scaglie Bulbetti laterali Parte basale Radici 2 5/30/2013 Lilium scaglie livello del terreno Radici germoglio del nuovo bulbo scaglia distaccata dal bulbo madre formazione di bulbetti dallo stelo bulbo principale formazione di piccoli bulbetti 3 5/30/2013 Gladiolo germoglio nuovo bulbo bulbetti nuove radici vecchio bulbo vecchie radici Principali Paesi produttori di bulbi da fiore. Olanda, Gran Bretagna, Cina, Stati Uniti, Francia, Giappone OLANDA Tulipano Ha 11.020 ITALIA Tulipano 135 Narciso 1.790 Narciso - Lilium 4.538 Lilium 611 Gladiolo 1.354 Gladiolo 550 Giacinto 1.143 Giacinto - Iris 554 Altre Totale 3.121 ha Iris 167 Fresia 122 23.520 4 5/30/2013 BULBO = organo di propagazione vegetativa (agamica) che svolge anche una funzione di resistenza permettendo il superamento di condizioni climatico-ambientali sfavorevoli (freddo, siccità, ecc.). Il BULBO è caratteristico tra le piante monocotiledoni (Liliaceae, Alliaceae, Amaryllidaceae, Iridaceae). Le piante bulbose vengono incluse assieme alle tuberose e alle rizomatose nella categoria biologica delle geofite. Le piante geofite sono tutte le piante perenni con gemme impiantate su organi sotterranei (gli organi ipogei normalmente attraversano un periodo di riposo o dormienza). Tipi di organo ipogeo: Bulbo Tubero Cormo (Bulbo-tubero) Radice tuberosa Rizoma Gli organi ipogei contengono le sostanze di riserva che permettono di superare lunghi periodi di dormienza e di alimentare lo sviluppo all’inizio del loro ciclo vegetativo. E’ importante far sviluppare adeguatamente ed abbondantemente l’apparato radicale per alimentare correttamente le gemme che produrranno foglie e fiori. 5 5/30/2013 Il BULBO può avere forma piriforme (es. narciso) o tondeggiante (es. giacinto). giacinto narciso Dal punto di vista strutturale il BULBO è paragonabile ad una pianta. Il fusto brevissimo è costituito dal girello (o disco o piatto basale) dal quale crescono verso l'alto le foglie e verso il basso le radici. Le foglie sono anche chiamate catafilli. I catafilli esterni diventati papiracei o duri racchiudono quelli carnosi più interni. Le sostanze di riserva contenute nei catafilli hanno il compito di nutrire il germoglio Al centro del bulbo e del girello si trova la gemma apicale protetta dai catafilli (Es.: narciso, tulipano, Crinum, Amaryllis). Amaryllis tulipano Crinum Il BULBO può essere: -Tunicato o non squamoso - Non tunicato o squamoso Bulbo Tunicato La tunica indurita (protezione esterna) ha il compito di proteggere il bulbo da perdite di umidità e danni meccanici. 6 5/30/2013 Nei BULBI tunicati Le radici non sono presenti nel periodo in cui il bulbo è a riposo vegetativo. Le radici si sviluppano all’inizio della coltivazione. tulipano Bulbo NON Tunicato Lilium Le scaglie sono separate tra di loro, embricate e tendono ad asciugarsi facilmente. Nei BULBI NON tunicati Le radici sono perenni e non si rinnovano tutti gli anni. In alcune specie ad es. di Lilium durante la coltivazione è presente un palco di radici avventizie sullo stelo (sopra il bulbo) a fior di terra, che contribuiscono alla nutrizione delle parti aeree. 7 5/30/2013 Le SCAGLIE sono il principale tessuto di riserva dei bulbi. Sono inserite sul piatto basale. Quelle più esterne (indurite) sono veri organi di riserva. Quelle più interne hanno una ridotta funzione di riserva Il TUBERO deriva dalla trasformazione di un fusto sotterraneo il cui midollo si ingrossa e diviene magazzino di sostanze di riserva. La patata è il classico esempio, ma anche la begonia, il Caladium. La consistenza di un tubero è molto diversa da quella di un bulbo. Il suo interno è compatto e uniforme costituito soprattutto da carboidrati. Nella parte esterna hanno generalmente numerose gemme dalle quali si svilupperanno le foglie alla ripresa vegetativa. 8 5/30/2013 Caladium Il CORMO o più esattamente BULBO-TUBERO è un organo sotterraneo costituito da un breve tubero sul quale si sviluppa un certo numero di foglie disseccate e persistenti (tunica) che proteggono le gemme. Nella parte inferiore si sviluppano radici e bulbilli. Esempi sono il Crocus, la fresia ed il gladiolo. Crocus fresia gladiolo 9 5/30/2013 All’apice del BULBO-TUBERO è presente una gemma vegetativa che formerà le foglie e lo stelo fiorale. E’ possibile osservare i nodi e gli internodi. Gemme ascellari possono essere presenti in corrispondenza dei nodi. Ci sono radici fibrose alla base del vecchio bulbotubero e radici carnose alla base del nuovo. Le RADICI TUBERIFORMI (o TUBEROSE) sono delle semplici radici che ingrossate svolgono funzioni simili ai bulbi ed ai tuberi immagazzinando sostanze nutritive ed acqua. Hanno la struttura interna ed esterna tipica della radice. La differenza con gli altri organi sotterranei è che ogni radice tuberiforme da sola non può generare una nuova pianta se non è collegata almeno ad una parte del fusto di quella vecchia perché è proprio lì che si sviluppano le gemme. I nodi si trovano solo in corrispondenza del colletto o dell’apice caulinare. Es. dalia, mughetto, peonia e alstroemeria. peonia dalia mughetto alstroemeria 10 5/30/2013 Il RIZOMA è anch'esso un fusto modificato che si sviluppa zantedeschia orizzontalmente e spesso si trova a pochi centimetri sotto il suolo, più lungo ed esteso del tubero. Anche il rizoma è ricco di sostanze nutritive ed è duro e piuttosto legnoso. Da esso partono le radici verso il basso e le gemme apicali verso l'alto. L' iris, la zantedeschia e la canna fiorifera hanno dei rizomi come molte piante acquatiche. Canna fiorifera iris Spesso le piante bulbose formano delle strutture, denominate bulbilli che, staccandosi dalla pianta madre, hanno la funzione di propagazione. Numerose specie del genere Allium formano bulbilli sulle loro infiorescenze, i capolini. 11 5/30/2013 Metodi di moltiplicazione - Per seme -Per via vegetativa La moltiplicazione per seme viene utilizzata solo per il miglioramento genetico. La moltiplicazione per via vegetativa: - bulbi laterali vengono staccati (Tulipano, Narciso, Lilium) - bulbi aerei del fusto (es. lilium vengono ingrossati i bulbetti che si formano all’ascella delle foglie, denominati BULBILLI) - scaglie (METODO INDUSTRALE per Lilium) - taglio basale - talee fogliari - talee di bulbo SCAGLIE: Ci sono 25-75 scaglie per bulbo. Si utilizzano il 70% delle scaglie di un bulbo. Queste scaglie vengono mantenute in perlite o vermiculite a 22-24°C per 8-12 settimane per favorire la formazione di bulbetti. Successivamente le scaglie con i bulbetti formati vengono lasciate a 17°C per favorire la formazione dello stelo. Poi si spostano a 5°C fino al momento dell’impianto per provocare una interruzione di DORMIENZA. La formazione dei bulbetti è influenzata da: -Temperatura di conservazione - posizione della scaglia sul bulbo (scaglie più esterne producono di più) - trattamenti con IBA e NAA 12 5/30/2013 TAGLIO BASALE Ha lo scopo di eliminare la dominanza apicale (eliminare apice vegetativo). Si pratica la SCAVATURA dall’alto del bulbo basale (narciso) Oppure si pratica una INCISIONE ossia si taglia alla base il bulbo in 4-8 parti (giacinto) Oppure si fa la SVUOTATURA ossia si svuota il bulbo dalla base (narciso, giacinto) TALEE FOGLIARI In Muscari, Giacinto, Lachenalia Le foglie possono essere utilizzate intere o in sezioni. TALEE DI BULBO In Haemanthus, Hippeastrum, Nerine, Pancratium Lachenalia Vengono utilizzate sezioni verticali del bulbo maturo contenente una parte del piatto basale Pancratium Haemanthus Hippeastrum Nerine 13 5/30/2013 CICLO BIOLOGICO Per le bulbose è composto da due stadi: 1- Stadio vegetativo (aumento di volume); 2 - Stadio riproduttivo (induzione a fiore, differenziazione organi fiorali, allungamento stelo, fioritura, produzione dei semi). La fase VEGETATIVA inizia con la formazione dell’organo di riproduzione (bulbo, cormo, tubero, rizoma). La fase di INGROSSAMENTO è molto importante perché le dimensioni del bulbo (e la quantità delle sostanze di riserva) influenzano la qualità della fioritura. Tale fase dura per un numero di cicli che dipende dalla specie. TULIPANO e IRIS: Il vecchio organo si svuota e scompare dopo la fioritura, lasciando dei bulbetti che dovranno essere ingrossati. LILIUM: Il bulbo continua a crescere dall’interno formando nuove scaglie intorno al nuovo apice vegetativo. NARCISO: Il bulbo continua a crescere dall’interno, i nuovi bulbi rimangono attaccati anche per anni. GIACINTO: bulbo continua a crescere dall’interno, occorre però intervenire artificialmente per stimolare la produzione di nuovi bulbetti. GLADIOLO: Il vecchio bulbo-tubero si esaurisce e se ne forma uno nuovo alla base dello stelo insieme a vari altri piccoli bulbi che dovranno essere ingrossati 14 5/30/2013 Fattori che influenzano accrescimento e sviluppo dei bulbi Fattori Interni: 1- Fase giovanile (fase durante la quale si ha prevalentemente una fase di accrescimento del bulbo, senza formazione del fiore) 2 - Dimensione dei bulbi (Ciascuna specie ha una dimensione critica del bulbo, sotto la quale si ha solo una fase vegetativa e NON riproduttiva) Fattori che influenzano accrescimento e sviluppo dei bulbi Fattori Esterni (ambientali): - Temperatura (Fattore fondamentale per lo sviluppo dei bulbi. Il controllo della temperatura consente di anticipare o ritardare la fioritura, di regolare l’induzione fiorale, la differenziazione fiorale, lo sviluppo della pianta) - Luce (Basse intensità luminose possono provocare aborto o cascola dei fiori, alte intensità influenzano l’altezza della pianta) - Umidità (Parametro fondamentale durante la fase di conservazione dei bulbi, ma anche durante la coltivazione) -Atmosfera (Modificazioni di ossigeno ed anidride carbonica possono influenzare la differenziazione fiorale e la crescita in particolare in tulipano) 15 5/30/2013 Fattori che influenzano accrescimento e sviluppo dei bulbi Altri Fattori Esterni (ambientali): -Ventilazione (Importante durante la conservazione ed il trasporto perché può favorire (provocare) perdita di umidità); - Acido gibberellico (Può essere utilizzato per sostituire i trattamenti a freddo in Iris, Lilium, Liatris e Tulipa, o per aumentare i fiori in Zanthedeschia, Liatris - Brachizzanti (Riducono la taglia nella produzione di piante in vaso in Lilium, Dahlia, Tulipa) FORMAZIONE DELLE GEMME A FIORE E FIORITURA La fine dello stadio vegetativo e l’inizio di quello riproduttivo si evidenzia con il disseccamento del fogliame. Il bulbo entra nella fase di dormienza, l’apice vegetativo DEVE diventare un germoglio a fiore. Perché questo avvenga il bulbo deve aver raggiunto determinate dimensioni 16 5/30/2013 Nel passaggio dalla fase vegetativa a quella riproduttiva un ruolo fondamentale è svolto dalla TEMPERATURA; In generale: la conservazione a 30 – 35°C, oppure vicino allo ZERO, rallenta le funzioni vitali del bulbo, ne impedisce lo sviluppo e ne ritarda la fioritura. DORMIENZA delle GEMME Situazione di sospensione della crescita e del metabolismo. E’ un meccanismo di difesa contro condizioni atmosferiche inclementi (es. geli autunnali e siccità estiva) = Nelle bulbose le parti aeree muoiono e la pianta sverna (o supera il periodo siccitoso) come organo sotterraneo quiescente La Dormienza deve interrompersi con il ripristino delle condizioni ambientali idonee. 17 5/30/2013 FATTORI/CAUSE di DORMIENZA Ad esempio il FOTOPERIODO (= è percepito dalle foglie che sono indotte a produrre una sostanza (o ormone) inibente che viene successivamente trasportata alla gemma). La dormienza indotta da fotoperiodo si può interrompere trattamenti fotoperiodici idonei o con applicazione di acido gibberellico). Ad esempio l’UMIDITA’ o la sua assenza (= favorisce la dormienza in particolare nelle specie che la utilizzano per sopravvivere a calura e siccità). Ad esempio l’ABA è coinvolto nei processi d’induzione e di mantenimento della dormienza ed è presente nei tessuti in quiescenza, dominando nei tessuti sottoposti a trattamenti di interruzione della dormienza (applicando ABA è possibile indurre dormienza). FATTORI/CAUSE di DORMIENZA Ad esempio le TEMPERATURE basse giocano un ruolo importante nell’interruzione della dormienza (il periodo di freddo sembra necessario per la degradazione dell’ABA ed anche per attivare la sintesi delle gibberelline). Durante il periodo di DORMIENZA del bulbo NON SI EVIDENZIANO all’esterno modificazioni morfologiche anche se all’interno del bulbo avvengono cambiamenti fisiologici e morfologici. 18 5/30/2013 I Bulbi che crescono e fioriscono in primavera hanno il loro periodo di riposo durante l’estate. Questo tipo di bulbi ha bisogno di una frequenza CALDO-FREDDO-CALDO per crescere e completare il ciclo. Esempi: Tulipano, Fresia, Narciso, Giacinto. I Bulbi che crescono e fioriscono in estate hanno il loro periodo di riposo durante l’inverno. Questo tipo di bulbi ha bisogno di una frequenza FREDDO-CALDOFREDDO per crescere e completare il ciclo. Esempi: Allium, Gladiolo, Lilium. Il periodo di riposo del bulbo favorisce le diverse fasi di manipolazione (pulizia, disinfezione, calibratura, etc.), immagazzinamento e trasporto. In alcuni bulbi (Croco, Giacinto, Tulipano) durante il periodo di riposo si ha un’attiva organogenesi (differenziazione dei bocci, dei fiori, delle radici). In altri bulbi (Gladiolo, Lilium) durante il periodo di riposo, si ha un arresto o comunque un rallentamento dell’organogenesi. 19 5/30/2013 PROCESSI DI FIORITURA Il processo di fioritura coinvolge 5 diversi stadi: 1) Induzione FIORALE 2) Differenziazione 3) Organogenesi 4) Maturazione e crescita degli organi fiorali 5) Antesi. Il controllo della fioritura può avere diversi obiettivi: - Anticipo della fioritura - Ritardo della fioritura - Prevenzione della fioritura - Induzione di aborto fiorale 1)Induzione FIORALE I meristemi passano dallo Stadio Vegetativo a quello Riproduttivo. Si formano i primordi fiorali invece di quelli fogliari. Il cambiamento avviene in conseguenza della maturazione della pianta o di una variazione della lunghezza del giorno (fotoperiodo) o del regime termico (termoperiodo; vernalizzazione) o di entrambi. Quando avviene l’induzione fiorale: 1 - I fiori si formano durante la primavera o l’inizio estate dell’anno precedente la fioritura, subito dopo la fioritura dell’anno e poco prima della raccolta dei bulbi (Convallaria, Narciso, Leucojum) Convallaria Leucojum 20 5/30/2013 …Quando avviene l’induzione fiorale: 2 - I fiori I fiori si formano al termine del periodo di assimilazione, subito dopo la raccolta e durante il periodo di immagazzinamento (Croco, Giacinto, Tulipano). 3 - I fiori si formano successivamente alla messa a dimora, in inverno o primavera precoce (Iris bulboso) 4 - I fiori iniziano a formarsi durante il Iris bulboso periodo di conservazione in Magazzino e si completano durante il primo periodo di coltivazione (Begonia, Dalia, Lilium) 5 - I fiori si formano dopo l’impianto, in primavera (Anemone, Fresia, Gladiolo) Anemone …Quando avviene l’induzione fiorale: 6 - I fiori si formano più di un anno prima della loro fioritura (Amaryllis belladonna, Nerine) 7 - I fiori si formano insieme alle foglie durante la fase di assimilazione (Hippeastrum) Amaryllis belladonna Hippeastrum 21 5/30/2013 FORZATURA Per applicare i concetti di forzatura ai bulbi occorre una perfetta conoscenza del ciclo di sviluppo di ciascuna specie e dei fattori ambientali in grado di controllare la fioritura. La forzatura può essere utilizzata per anticipare o ritardare la fioritura. Condizioni standard di forzatura: a)25-30°C per controllare l’induzione a fiore. b) 9°C per 10-13 settimane (giacinto) o 20 settimane (tulipano) per controllare lo sviluppo dello stelo. PROGRAMMAZIONE DELLE PRODUZIONI (valido non solo per le bulbose) Per le piante da fiore reciso e per le piante da vaso fiorito la programmazione è rivolta alla regolazione dell’epoca di fioritura. Per condizionare l’epoca di fioritura occorre stabilire l’epoca di impianto, il tipo di allevamento, i trattamento ormonali, la regolazione della temperatura e del fotoperiodo, la scelta della cultivar. Per le BULBOSE a fioritura unica la programmazione è legata all’impianto che può essere fatto in epoche differenziate per avere fioriture ad epoche prefissate oppure fioriture tutto l’anno (Lilium, iris, gladiolo, fresia). Per le SPECIE RIFIORENTI o a fioritura continua alcuni esempi. Nella rosa la fioritura viene regolata dalle potature e dalle temperature; nella gerbera sono importanti le temperature. 22 5/30/2013 PROGRAMMAZIONE DELLE PRODUZIONI (valido non solo per le bulbose) SPECIE SENSIBILI AL FOTOPERIODISMO Si utilizzano impianti di illuminazione artificiale e oscuramento. Sono in genere specie a fotoperiodo breve (crisantemo, poinsettia, Cattleya, Euphorbia fulgens). PRODUZIONE DI BULBI di LILIUM Le scaglie vengono staccate in autunno e stratificate in un substrato leggero (torba e sabbia): esse formano un bulbetto che può essere ingrossato nella primavera successiva. Condizioni climatiche: 15-20°C. INGROSSAMENTO DEI BULBI La struttura del terreno è molto importante per l’ingrossamento. Evitate ristagni idrici. La fertilità non deve essere elevata poiché le bulbose sono scarsamente tolleranti la salinità. IMPIANTO Ott-nov Gen-febb RACCOLTA ago-sett otto 23 5/30/2013 IMPIANTO Prima di procede con disinfezione. L’impianto si fa in singole file oppure in aiuole raggruppando 4-6 file (distanza tra le file 25 cm). La distanza lungo le file deve essere 1,5-2 volte il diametro del bulbo. La profondità di impianto deve essere 1-2 volte l’altezza del bulbo (profondità maggiore per terreni sabbiosi). Densità d’impianto: 40-80 bulbi/m2 INTERVENTI COLTURALI - Controllo infestanti (scarsa competizione delle bulbose) - Soppressione fiori (prima della formazione del seme) - Trattamenti antiparassitari - Irrigazione (per cicli primaverili-estivi es. gladiolo). RACCOLTA Quando il bulbo ha raggiunto una sufficiente maturazione fisiologica in modo da non essiccarsi eccessivamente dopo la raccolta. Attendere disseccamento dello stelo fiorale e delle foglie in iris, tulipano, crocus. Raccogliere quando le foglie basali iniziano a ingiallire in lilium e gladiolo. Si taglia la parte aerea asportando tutto il materiale dal campo (meccanicamente). I bulbi vengono disposti in cassette e lasciati all’ombra sul campo per farli asciugare (pochi gg) e poi portati in magazzino. 24 5/30/2013 IN MAGAZZINO I bulbi vengono ripuliti da terra, radici e spoglie più vecchie. A volte è necessario ventilare per terminare l’asciugatura (anche 25-30°C). Poi vengono disinfettati e calibrati e immagazzinati per 2-8 mesi al massimo (umidità 75%). Se la conservazione deve essere a lungo termine i bulbi di lilium possono essere messi a 0°C. Per il Lilium i bulbi vengono conservati in substrato umido (es. segatura) e trattati con basse temperature per superare la fase di dormienza. La DORMIENZA viene superata lentamente con temp. di poco inferiori a 21°C; velocemente a 4-5°C per 6 settimane; …IN MAGAZZINO La refrigerazione dei bulbi per 6 settimane prima dell’impianto consente di anticipare l’epoca di fioritura e di ottenere una fioritura più uniforme. L’effetto del trattamento di vernalizzazione può essere modificato con il fotoperiodo (vedere dopo quando parlo di programmazione per il lilium). 25 5/30/2013 LILIUM La quasi totalità delle varietà commerciali oggi coltivate sono ibride, cioè derivate dall’incrocio tra specie come si può vedere dalla tabella sottostante. Tipi di Lilium Specie da cui derivano a) Ibridi Asiatici c)Ibridi Longiflorum L. amabile; L. bulbiferum; L. cernuum; L. concolor; L.davidii; L.pumilum; L. tigrinum L. auratum; L. speciousum; L. japonicum; L. rubellum; L. Longiflorum; L. formosanum; ibrido Formolongi d) Ibridi L.A. e) Ibridi a Tromba f) Ibridi Candidum g)Ibridi Americani Incroci interspecifici tra L. asiatici e L. Orientali L. henryi; ibridi Aureliani L. candidum; L. chalcedonicum; L. bellingham; L. shuksan; L. butercarp b) Ibridi Orientali Negli ultimi 20 anni sono state coltivate in Italia moltissime varietà di Lilium, appartenenti generalmente ai tre tipi o a), b), c). Il 70% era rappresentato dagli “Ibridi asiatici” (calibro 10-12 cm/12-14 cm/1416cm), con fiori eretti e con ampia gamma di colori, dal bianco al rosso, al giallo, al colore multiplo con sfumature diverse, con o senza punteggiatura; 30/05/2013 52 26 5/30/2013 il 20% apparteneva al gruppo degli “Ibridi orientali” (calibro 16-18 cm/20-22 cm), con fiori più grandi, eretti o rivolti verso il basso, con colori da rosa a bianco, unici o multicolore sfumato 30/05/2013 53 ed infine il 10% a quelli del gruppo di “Longiflorum” (calibro 14-16/16-18/1820/20-22), di colore bianco a forma a tromba. 30/05/2013 54 27 5/30/2013 Negli ultimi anni si è andato fortemente affermando un quarto gruppo, quello degli LA, ibridi interspecifici tra Longiflorum e gruppo degli Ibridi Asiatici, dove vengono esaltati i caratteri positivi dei primi, attraverso un incremento della dimensione dei fiori e dei secondi, attraverso un ampliamento della gamma dei colori. 30/05/2013 55 COLTIVAZIONE PER FIORITURA (in serra) La durata della coltivazione varia da 12 a 24 settimane a seconda della specie e dell’epoca di impianto. terreno leggero, dotato di sostanza organica. pH 6-7 Prevedere Disinfezione terreno La pacciamatura controlla le infestanti e raffresca il terreno. La profondità di impianto è molto importante poiché condiziona lo sviluppo dell’apparato radicale (assorbimento nutrienti e sostegno meccanico). Coprire i bulbi con 6 cm in inverno e 8 cm in estate. 28 5/30/2013 COLTIVAZIONE PER FIORITURA (in serra) Per le prime 2 settimane l’assorbimento dell’acqua e delle sostanze nutritive dipende dalle radici già presenti nel bulbo. Il terreno deve essere costantemente umido. Densità d’impianto: 30-80 bulbi/m2 in base al calibro (maggiore è il calibro e minore è la densità). Se la luminosità è elevata si possono adottare densità superiori. COLTIVAZIONE PER FIORITURA (in serra) Temperature: La temperatura di notte è correlata con la luminosità e quindi con il periodo di coltivazione. Fino alla comparsa degli abbozzi fiorali nel periodo novembre-febbraio non si devono superare i 13-15°C. Da marzo in poi la temperatura notturna può essere innalzata fino a 15-18°C. Nelle fasi più avanzate di sviluppo fiorale la temperatura si può aumentare di 2-3°C Di giorno 20-25°C. Può essere necessario ombreggiare con reti o tinteggiature e aerare (da aprile) perché eccessi termici danneggiano la qualità di steli e fiori. UR ottimale 60-75% (variazioni brusche provocano disseccamento apici fogliari). 29 5/30/2013 Prevedere sostegni per le piante. Programmazione della fioritura: Modificazioni del fotoperiodo durante la coltivazione possono influire/sostituire in parte il trattamento di vernalizzazione ai bulbi. Ad es. con 24 ore di giorno si riduce a 2 settimane il bisogno in freddo dei bulbi. L’allungamento del giorno è efficace anche con il metodo del night break cioè interrompendo la notte dalle 22 alle 3 con 50-100 lux. RACCOLTA Gli steli vengono raccolti prima della schiusura dei boccioli, non appena alcuni di questi sono ben colorati. Dopo la raccolta gli steli si conservano a 3-4°C per max 3 giorni (per tempi più lunghi i boccioli chiusi potrebbero non aprirsi più). 30