SOMMARIO 3 Discorso ai Ministri dell’Ambiente 5 Editoriale Rosa Mistica 7 INFORMAZIONI UTILI La Parola del Papa Eventi Celebrazioni per il giubileo della Basilica 10 Pellegrinaggi Migliaia di pellegrini in visita alla Basilica 11 Lettera del Vescovo La Basilica di Leuca “gemma” della Diocesi 16 Ecumenismo Segreteria Basilica: dalle ore 9,00 alle ore 12,30 dalle ore 16,00 alle ore 19,00 Prenotazioni Sante Messe: dalle ore 9,00 alle ore 12,30 dalle ore 16,00 alle ore 19,00 Ci si può servire anche del CCP 14736730 Celebrazione Battesimo: Prima domenica di ogni mese (ore 11,00) Celebrazione Matrimonio: Informazioni presso il Rettore della Basilica. Tel. 0833-758636 Sala Confessioni: Tutti i giorni negli orari di apertura della chiesa. Indirizzo: Piazza Giovanni XXIII 73040 Marina di Leuca (Lecce) ww.basilicaleuca.it - [email protected] RECAPITI TELEFONICI • Sagrestia Tel./Fax. 0833 758636 • Maria nella teologia ortodossa • 18 Mariologia Dialogare con Maria Santissima 21 Missioni SS. Vergine Consolata 24 Vita della Basilica • • Eventi e incontri 30 Anniversari Per prenotare visite alla Via Crucis monumentale Tel. 0833-758636 [email protected] DIRETTORE Don Gianni Leo [email protected] RESPONSABILE Michele Rosafio DIREZIONE E REDAZIONE Piazza Giovanni XXIII 73040 S. Maria di Leuca Tel. 0833-758636-758696 www.basilicaleuca.it STAMPA Pubbligraf-Alessano (Le) AVVISO AI LETTORI Caro lettore, il suo indirizzo fa parte dell’archivio elettronico del nostro periodico. Nel rispetto di quanto stabilito dal Decreto Legislativo n. 196/2003 per la tutela dei dati personali chiamata “privacy”. Comunichiamo che tale archivio è gestito dalla Basilica-Santuario di Santa Maria di Leuca. I suoi dati, pertanto, non saranno oggetto di comunicazione e diffusione a terzi.Per essi Lei potrà richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamento, integrazione o cancellazione scrivendo all’attenzione del Direttore di Verso L’Avvenire, Piazza Giovanni XXIII 73040 - Marina di Leuca (Lecce). Ph. Michele Rosafio 2 • Suore “Figlie Santa Maria di Leuca” Tel. 0833 758758 Casa del Clero e dell’Anziano Tel. 0833 758555 Albergo del Santuario Tel. 0833 758696 - www.albergodelsantuario.it Casa per Ferie “Maris Stella” Tel. 0833 758704 - www.marisstellaleuca.it Libreria del Santuario Tel./Fax. 0833 758696 LA PAROLA DEL PAPA Discorso del Santo Padre Francesco ai ministri dell’ambiente dei paesi menbri dell’Unione Europea Signore e signori, buongiorno! Saluto cordialmente tutti voi Signori ministri dell’Ambiente dell’Unione Europea, il cui incarico negli ultimi anni ha assunto sempre maggiore importanza per la cura della casa comune. Infatti, l’ambiente è un bene collettivo, patrimonio dell’intera umanità, e responsabilità di ognuno di noi. Una responsabilità che non può che essere trasversale e richiede una efficace collaborazione all’interno dell’intera comunità internazionale. Ringrazio vivamente per aver voluto questo incontro che mi offre l’opportunità di condividere con voi, pur brevemente, alcune riflessioni, anche in vista degli importanti avvenimenti internazionali dei prossimi mesi: l’adozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile alla fine di questo mese e la Cop 21 di Parigi. Vorrei soffermarmi su tre principi. In primo luogo, il principio di solidarietà, parola talvolta dimenticata, altre volte abusata in maniera sterile. Sappiamo che le persone più vulnerabili dal degrado ambientale sono i poveri, che ne patiscono le conseguenze più gravi. Solidarietà vuol dire allora mettere in atto strumenti efficaci, capaci di unire la lotta al degrado ambientale con quella alla povertà. Esistono numerose esperienze positive in tale direzione. Si tratta, ad esempio, di sviluppo e trasferimento di tecnologie appropriate, capaci di utilizzare al meglio risorse umane, naturali, socioeconomiche, maggiormente accessibili a livello locale, in modo da garantire una loro sostenibilità anche nel lungo periodo. In secondo luogo, il principio di giustizia. Nell’enciclica “Laudato sì” ho parlato di “debito ecologico”, soprattutto tra Nord e Sud, connesso a squilibri commerciali con conseguenze in ambito ecologico, come pure all’uso sproporzionato delle risorse naturali compiuto storicamente da alcuni Paesi. Dobbiamo onorare questo debito. Questi ultimi sono chiamati a contribuire, a risolvere questo debito dando il buon esempio, limitando in modo importante il consumo di energia non rinnovabile, apportando risorse ai Paesi più bisognosi per promuovere politiche e programmi di sviluppo sostenibile, adottando sistemi di gestione adeguata delle foreste, del trasporto, dei rifiuti, affrontando seriamente il grave problema dello spreco del cibo, favoren3 LA PAROLA DEL PAPA do un modello circolare dell’economia, incoraggiando nuovi atteggiamenti e stili di vita. In terzo luogo, il principio di partecipazione, che richiede il coinvolgimento di tutte le parti in causa, anche quelle che spesso rimangono al margine dei proces- si decisionali. Viviamo infatti in un momento storico molto interessante: da una parte la scienza e la tecnologia mettono nelle nostre mani un potere senza precedenti; dall’altra, il corretto uso di tale potere presuppone l’adozione di una visione più integrale e integrante. Ciò richiede di aprire le porte ad un dialogo, dialogo ispirato da tale visione radicata in quella ecologia integrale, che è oggetto dell’enciclica “Laudato sì”. Si tratta ovviamente di una grande sfida culturale, spirituale ed educativa. Solidarietà, giustizia e partecipazione per rispetto della nostra dignità e per rispetto del creato. Cari signori ministri, la Cop21 si avvicina velocemente e c’è ancora tanta strada da fare per giungere ad un risultato capace di raccogliere positivamente i numerosi stimoli che sono stati offerti come contributo a questo importante processo. Vi incoraggio vivamente ad intensificare il vostro lavoro, insieme a quello dei vostri colleghi, affinché a Parigi si arrivi al risultato desiderato. Da parte mia e della Santa Sede non mancherà il sostegno per rispondere adeguatamente tanto al grido della Terra quanto al grido dei poveri. Grazie. Orario S.S.Messe Feriale (lunedì – Sabato) Ore 08.00 – 18.00 Festivo Ore 8.00 – 9.00 – 10.00 – 11.00 17.30 – 19.00 Adorazione eucaristica Giovedì dopo la S. Messa delle Ore 18.00 4 Rosa Mistica EDITORIALE N ei primi giorni di agosto la comunità parrocchiale di “Cristo Re”, in Marina di Leuca, ha accolto la reliquia di S. Rita da Cascia e per un giorno è stata esposta alla venerazione dei fedeli anche nel nostro Santuario. Ricordando l’episodio legato a S. Rita quando nell’orto, su sua indicazione, si trovò una rosa sbocciata in pieno inverno, il nostro pensiero è corso alla figura di Maria, che fra i vari titoli viene invocata come “Rosa Mistica”. In Maria, il fiore più bello di tutta la creazione, la Chiesa vede la pienezza di quella vita che ogni uomo è chiamato ad incarnare nel suo cammino terreno. Vedere in Lei la stessa bellezza di una rosa significa contemplarla così come si contemplerebbe questo meraviglioso fiore da sempre riconosciuto “Regina dei fiori”. A partire da questa bellezza possiamo percorrere la strada che ci conduce a suo Figlio. Come il fidanzato o lo sposo offre una rosa alla persona che ama, così Cristo ha offerto Lei a tutta l’umanità. Non è un caso che la rosa sia da sempre il fiore preferito per esprimere il legame fra due creature che si amano e intendono vivere nell’amore tutta la vita. Vorrei lasciare ora lo spazio alle parole del nostro vescovo, Mons. Vito Angiuli, che in modo semplice e profondo ha tessuto le lodi di Maria come Rosa Mistica. «Nelle litanie lauretane, invochiamo la Madonna con un nome significativo: Rosa Mistica. Che cosa vuol dire questa espressione? Nella terza cantica della Divina Commedia, Dante rappresenta il paradiso come la “mistica rosa”; un insieme di petali di una rosa bellissima e splendente al cui centro c’è il Mistero della Trinità. Maria prefigura la Rosa Mistica indicando la bellezza del Paradiso, al centro del quale c’è il Mistero delle tre persone divine: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. “Quando venne la pienezza del tempo” (Gal 4,4) significa entrare, attraverso Gesù, il Figlio nato dalla Vergine Madre, dentro la bellezza del mondo paradisiaco. Il tempo cronologico e la storia umana non sono altro se non la via, il cammino per arrivare a godere di questa celeste realtà. E i giorni che il Signore ci offre sono i petali di questa mistica Rosa. In una bellissima poesia, La rosa sfogliata, Santa Teresa del Bambino Gesù parla della sua vita (alludendo anche a 5 EDITORIALE quella di ogni uomo) e la immagina come una rosa i cui petali sono i giorni, gli anni, il tempo che scorre. Questi petali, ad uno ad uno, cadono e sembra che vadano a finire nell’insignificanza. In realtà, essi sono come il manto su cui Cristo, il Bambino Gesù, scende e pone i suoi piedi. I petali che sembrano destinati alla consunzione diventano il substrato su cui Gesù posa i suoi piedi. Non vi sembra che dovremmo considerare la nostra vita proprio in questo modo? Il tempo passa, gli anni si susseguono e tutto sembra portare il peso dell’inconsistenza, della caducità e della fragilità. Cosa significano gli anni che si susseguono e scorrono con un ritmo inarrestabile? Sono soltanto petali destinati a corrompersi e a finire nella spazzatura? No! La caducità del tempo e della vita sono riscattati dalla presenza del Verbo Incarnato, di Gesù Bambino. I petali della rosa cadono perché il Re dei re, il Signore dei signori possa posare i suoi piedi, raccogliere i petali ad uno ad uno e prenderli con sé per formare la “Mistica Rosa”, la Rosa del Paradiso. Il tempo non va sciupato perché non è soltanto il rincorrersi delle ore, il monotono e identico ripetersi degli avvenimenti. In ogni petalo che cade, pur nella sua fragilità, c’è qualcosa di eterno. Ognuno di essi viene raccolto dal divino giardiniere, dal Verbo Incarnato. Egli venendo nella nostra vita, raccoglie ogni 6 cosa e trasforma i nostri petali, ormai consunti, nella bellezza della Rosa Mistica. Per Dante, i petali della Rosa Mistica indicano la schiera dei santi e dei beati. Essi rappresentano anche ciascuno di noi, il cui destino è di essere un petalo di questa mirabile rosa. Ecco perché invochiamo Maria con il titolo “Rosa Mistica”. Con la sua persona e il suo mistero, Ella ci apre le porte del Paradiso e ci fa partecipi della Mistica Rosa; ci aiuta a raccogliere ogni frammento, a riscoprire la bellezza divina anche dentro l’opacità dei nostri giorni, fa risplendere su di noi il luminoso volto del Signore e ci introduce nell’abitazione celeste, nel Mistero della Trinità. Guardiamo così alla nostra vita e al tempo che trascorriamo su questa terra. Sentiamo che nella nostra esistenza è nascosto un grande Mistero; avvertiamo di essere collocati nella pienezza del tempo; crediamo, infine, che la nostra fragilità è già stata assunta dal Verbo e trasformata nel grande Mistero dell’Amore, prefigurazione della vita eterna, di quella Rosa Mistica, di cui ciascuno di noi è chiamato a far parte, riscattando tutte le debolezze, le fragilità e le opacità della vita». (Omelia nella Messa della Solennità della Madre di Dio, Ugento, Cattedrale, 1 gennaio 2012) Rosa Mistica, Prega per noi Don Gianni Celebrazioni per il giubileo della Basilica I l 7 ottobre ricorre il 25° anniversario dell’elevazione del Santuario di Santa Maria “De Finibus Terrae” in S. Maria di Leuca a Basilica Pontificia Minore. Questo riconoscimento corona il plurisecolare ruolo che il Santuario di Leuca ha svolto come punto di riferimento mariano nella devozione di tutto il sud Salento, e non solo, devozione arricchita dalla possibilità di trovare un luogo spirituale significativo anche per il sacramento della riconciliazione. Il giubileo è iniziato con la Festa della Madonna di Leuca il 13 aprile, con la solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta quest’anno da S.E. il Card. Salvatore De Giorgi, salentino di origini e devoto della Madonna di Leuca. Tale festa mariana ricorda il miracolo, ottenuto per intercessione della Vergine, alla quale gli abitanti del luogo si rivolsero per essere protetti dal un tremendo maremoto che stava per distruggere il loro villaggio. Come narra la tradizione era il 13 aprile del 365 d. C. A conclusione della celebrazione S. E. mons. Angiuli ha comunicato alla comunità che il Santo Padre ha nominato Nunzio Apostolico in Madagascar il Rev.do Mons. Paolo Rocco Gualtieri, Consigliere di Nunziatura, elevandolo in pari tempo alla sede titolare di Sagona, con dignità di Arcivescovo. Come ha giustamente rilevato il vescovo S. E. mons. Angiuli, la Vergine EVENTI di Leuca segna non solo l’identità della nostra Diocesi, ma delinea anche un preciso percorso pastorale e di testimonianza sul territorio che sono da riscoprire e valorizzare. In quest’anno sono previsti molti eventi sia dal punto di vista celebrativo che culturale, anche in chiave ecumenica. Le celebrazioni giubilari culmineranno nella prima settimana di ottobre con vari eventi e la presenza della reliquia di S. Giovanni Paolo II, che fu il Papa che firmò la bolla di elevazione del Santuario a Basilica Pontificia Minore. Tutto ciò perché i fedeli possano trovare quel beneficio spirituale, mettendosi sotto il manto della Madonna “De Finibus Terrae”, che doni al loro cuore la gioia di sentirsi vicino Cristo e la forza di affrontare la vita in qualunque condizione essa si presenti. Don Gianni Leo Rettore-parroco della Basilica Santuario S. Maria de Finibus Terra 7 EVENTI 25° anniversario della elevazione del Santuario a Basilica Pontificia Minore con la presenza della Reliquia di San Giovanni Paolo II PROGRAMMA DELLE CELEBRAZIONI 30 settembre - Mercoledì Ore 18.00: Accoglienza della reliquia di S. Giovanni Paolo II sul piazzale della Basilica e S. Messa presieduta da S.E. Mons. Fernando Filograna (Vescovo di Nardò – Gallipoli). 1 ottobre - Giovedì Ore 18.00: S. Messa presieduta da Don Stefano Ancora,Vicario Episcopale per la pastorale e animata dall’Apostolato della Preghiera 2 ottobre - Venerdì In mattinata – La reliquia sosterà presso l’Ospedale “Card. G. Panico” di Tricase. Ore 18.00: S. Messa presieduta da S.E. Mons. Domenico Caliandro (Arcivescovo di Brindisi – Ostuni) e animata Movimento dei Cursillos di Cristianità. 3 ottobre – Sabato Ore 18.00: S. Messa celebrata da don Gianni Leo, Rettore del Santuario di S. Maria di Leuca Ore 20.00: Veglia di preghiera per il Sinodo sulla Famiglia animata dall’Ufficio Diocesano per la Famiglia. 4 ottobre - Domenica Ore 16.00: Pellegrinaggio delle Confraternite della Diocesi. Ore 18.00: S. Messa presieduta da S. E. Mons. Adriano Bernardini Nunzio Apostolico in Italia. 5 ottobre - Lunedì In mattinata – La reliquia sosterà presso il Monastero della “SS. Trinità” in Alessano 8 EVENTI Ore 18.00: S. Messa presieduta da Don Oronzo Cosi, Assistente unitario Azione Cattolica. 6 ottobre - Martedì Ore 18.00: S. Messa presieduta da Don Giuseppe Indino, Vicario Episcopale per il diaconato i ministeri laicali. 7 ottobre – Mercoledì 25° Anniversario della proclamazione del titolo di Basilica Ore 18.00: S. Messa presieduta da S. E. Mons. Gerardo Antonazzo (Vescovo di Sora – Cassino – Aquino - Pontecorvo). 8 ottobre - Giovedì Ore 18.00: S. Messa presieduta da don Paolo Congedi, Vicario Episcopale per la vita consacrata e animata dai consacrati della Diocesi. 9 ottobre - Venerdì In mattinata – Ritiro del clero Ore 18.00: S. Messa presieduta da Mons. Salvatore Palese, Vicario Episcopale per la cultura e animata da Insegnanti di religione e Scuola diocesana. Ore 20.00: Veglia di preghiera per i giovani. 10 ottobre - Sabato Ore 18.00: S. Messa presieduta da Mons. Beniamino Nuzzo, Vicario Generale e animata dal Movimento Vedovile “Speranza e Vita”. 11 ottobre - Domenica Ore 11.00: S. Messa trasmessa su RAI 1 presieduta da S. E. Mons. Vito Angiuli (Vescovo di Ugento – S. M. di Leuca) Ore 19.00: S. Messa presieduta da S. E. Mons. Vincenzo Pisanello (Vescovo di Oria). 12 ottobre Ore 9.00: S. Messa presieduta da S. E. Mons. Vito Angiuli e partenza della Reliquia. 9 PELLEGRINAGGI Migliaia di pellegrini in visita alla Basilica Ogni anno, nel mese di maggio si concentra il maggior numero di pellegrinaggi alla Basilica di Leuca. Quest’anno, in occasione del 25° anniversario dell’elevazione del Santuario di Santa Maria “De Finibus Terrae” a Basilica Minore, sono giunti pellegrinaggi da 10 Per il 25°anniversario della proclamazione del Santuario a Basilica Minore tutte le parrocchie della Diocesi. I gruppi, in processione, hanno raggiunto la Basilica dove sono stati accolti dal rettore-parroco, don Gianni Leo, che ha illustrato la storia della chiesa. Dopo la Santa Messa l’atto di affidamento a Maria e il ritorno a casa. LETTERA DEL VESCOVO La Basilica di Leuca “gemma” della Diocesi Lettera di S.E. Mons. Vito Angiuli alla Chiesa di Ugento – S. Maria di Leuca per il XXV dell’elevazione del Santuario di Leuca a Basilica Pontificia Minore Cari fratelli e sorelle, il 13 aprile 2015, con una solenne liturgia presieduta dal card. Salvatore De Giorgi, abbiamo dato inizio, nella nostra Chiesa di Ugento-S. Maria di Leuca, alle celebrazioni per commemorare il XXV anniversario dell’elevazione del santuario di Leuca a Basilica Pontificia Minore, stabilita da san Giovanni Paolo II con il “Breve” apostolico del 19 giugno 1990. IL SANTUARIO DE FINIBUS TERRAE 1. Abbiamo scelto quella data perché in quel giorno cadeva la festa della Madonna di Leuca, una ricorrenza liturgica che ricorda un avvenimento straordinario accaduto il 13 aprile 365 d.C. Le cronache narrano che in quel giorno, un violento maremoto si stava abbattendo su tutto il promontorio leucano. Gli abitanti della zona invocarono la Madonna perché ella scongiurasse questo pericolo. La loro preghiera fu esaudita. Le acque si calmarono. Da allora, ebbe inizio la pia tradizione della gente del Capo di Leuca e di tutto il Salento di recarsi in pellegrinaggio al santuario per ringraziare la Vergine Maria per la grazia ricevuta e per impetrare nuovi segni della sua presenza materna. Si comprende, così, il motivo che spinse mons. Giuseppe Ruotolo a definire il santuario di Leuca la “gemma” della Chiesa di Ugento-S. Maria di Leuca. “Difficilmente nella Chiesa di Cristo – egli scrisse – si trovano diocesi tanto fortunate da avere un santuario così antico e glorioso come il nostro; guardando ad esso la fiducia spunta più facilmente sulle labbra del cuore. La storia del santuario, la fede nella potenza della Madre di Dio e le manifestazioni soprannaturali e miracolose della presenza della Madonna nei fatti più recenti dell’umanità danno diritto a sperare e conservare la pace nei nostri animi perplessi”. 2. L’avvenimento giubilare cade in un contesto particolarmente significativo per la nostra Chiesa particolare e per la Chiesa universale. Tre avvenimenti contestualizzano le celebrazioni del XXV. Il primo si riferisce al Giubileo della divina misericordia (8 dicembre 2015-20 novembre 2016), indetto da Papa Francesco con la Bolla Misericordiae vultus. In essa, egli ha scritto: “Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra sal11 LETTERA DEL VESCOVO vezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato” (n. 2). Il secondo avvenimento riguarda l’ordinazione episcopale di mons. Paolo Rocco Gualtieri (Basilica di san Pietro, 30 maggio 2015). Dopo l’elevazione di mons. Gerardo Antonazzo a vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, la nomina di mons. Gualtieri a Nunzio Apostolico in Madagascar con il titolo di arcivescovo di Sagona giunge come un ulteriore dono dello Spirito che riempie di gioia l’intera comunità diocesana. Il terzo avvenimento riguarda la conclusione del processo diocesano per l’accertamento delle virtù eroiche della serva di Dio Mirella Solidoro. Anche questa circostanza è un segno della benevolenza del Signore per la nostra Chiesa particolare. 3. L’importanza del santuario di Leuca è riconosciuta da tempo immemorabile. Lungo il corso della storia, davanti all’effige della Vergine de finibus terrae si sono prostrati pontefici, vescovi, re e uomini santi. Tra gli altri, la tradizione ricorda i nomi di san Francesco d’Assisi di ritorno dall’Oriente, san Benedetto Giuseppe Labre, pellegrino francese che venne a Leuca dopo aver onorato san Nicola di Bari. Si narra anche che il re di Napoli, Alfonso d’Aragona, riconoscente per uno scampato pericolo, organizzò un 12 grande pellegrinaggio da Napoli a Leuca, di oltre cinquecento ragazzi. Attestati di predilezione al santuario leucano sono venuti dai Pontefici Innocenzo XI (1628), Benedetto XIII (1726), Pio IX (1876). Il 1° agosto 1959, san Giovanni XXIII, accogliendo la richiesta di mons. Giuseppe Ruotolo, con il decreto Sanctuarium Sanctae Mariae Leucadensis della Congregazione Concistoriale, ha approvato la nuova denominazione della diocesi che prese il titolo di “Ugento-S. Maria di Leuca”. Come ho scritto nel quadro di riferimento pastorale, Educare a una forma di vita meravigliosa, “l’esplicito riferimento al titolo mariano, da una parte raccoglieva e valorizzava la lunga e gloriosa tradizione di fede popolare legata al culto e alla devozione alla Vergine de finibus terrae, dall’altra prospettava, nel simbolo mariano, le nuove caratteristiche di una Chiesa che, mantenendo vivo il legame con il passato, intendeva aprirsi alle nuove prospettive indicate dal Concilio Vaticano II” (n. 32). 4. Da allora la locuzione “de finibus terrae” “affibbiata al promontorio leucano non indica più il confine e il limite, ma la frontiera e il ponte. Posto sul colle prospiciente il mare, il santuario mariano assomiglia a un “faro luminoso” che getta la sua luce in tutto il Mediterraneo” (ivi, n. 68). Questa convinzione è avvalorata da alcuni significativi pronunciamenti. Il cardinale Eduardo Martinez Somalo, nella Messa per l’elevazione a Basilica Minore (7 ottobre 1990), definì il santuario di Leuca “ultima frontiera” in cui trova il suo riepilogo e la sua sintesi tutto il creato qui evidenziato in modo eloquente e significativo: scenario, questo, stupendo che apre il cuore alla contem- LETTERA DEL VESCOVO plazione”. Papa Benedetto XVI, durante la Messa celebrata sul piazzale del santuario (14 giugno 2008), pronunciò queste splendide parole: “De finibus terrae: il nome di questo luogo santo è molto bello e suggestivo, perché riecheggia una delle ultime parole di Gesù ai suoi discepoli. Proteso tra l’Europa e il Mediterraneo, tra l’Occidente e l’Oriente, esso ci ricorda che la Chiesa non ha confini, è universale. E i confini geografici, culturali, etnici, addirittura i confini religiosi per la Chiesa sono un invito all’evangelizzazione nella prospettiva della “comunione delle diversità” […]. La Chiesa che è in Puglia possiede una spiccata vocazione ad essere ponte tra popoli e culture. Questa terra e questo santuario sono in effetti un “avamposto” in tale direzione”. LA VERGINE DE FINIBUS TERRAE 5. In questa prospettiva, si comprende il motivo per il quale la Madonna di Leuca costituisce il “cuore” della nostra Chiesa particolare. Sulla scorta dell’insegnamento conciliare che aveva presentato la Vergine Maria come “personificazione” della Chiesa, i vescovi che hanno guidato la comunità diocesana dopo il Concilio hanno richiamato costantemente l’inconfondibile “impronta mariana” della Chiesa di Ugento – S. Maria di Leuca. La Vergine de finibus terrae segna la nostra identità ecclesiale. Guardando a lei, la nostra Chiesa particolare può individuare le sue peculiari caratteristiche: essere cioè “Chiesa di popolo”, Chiesa accogliente e ricca di opere di carità, Chiesa aperta e missionaria. Queste note ecclesiali sono il “sigillo” che la Vergine Maria ha impresso nella nostra comunità diocesana e riflettono la sua bellezza e il suo inconfondibile splendore. Lasciandoci affascinare da questi raggi luminosi, siamo stimolati a fare di essi la direzione di marcia del nostro cammino pastorale. 6. La Madonna di Leuca è la Vergine Madre. Il suo santuario è la casa dove lei maternamente dimora e attende con amore di poter incontrare noi, i suoi figli, sempre pronta e disponibile a venirci incontro in ogni circostanza e necessità. Raccolti intorno a lei, riconosciamo di essere la “famiglia di Dio” accomunati da vincoli di fede, speranza e carità. Da lei, impariamo a far germogliare l’attitudine all’ascolto di Dio che parla e la sollecitudine per un dialogo fraterno con tutti. In tal modo, siamo continuamente spronati ad aprire le nostre menti per considerare le ragioni dell’altro, ad allargare lo spazio dei nostri cuori per accogliere tutti coloro che dimorano nel territorio, a volgere lo sguardo all’orizzonte più lontano per scorgere coloro che vengono dal mare e cercano un approdo di pace e di fraterna solidarietà. 7. La Madonna di Leuca è la Vergine orante. In lei, la nostra Chiesa ugentina riconosce il modello e il prototipo di ogni comunità cristiana riunita in preghiera. In alcune icone e raffigurazioni mariane, la vergine Maria è dipinta con le mani alzate verso il cielo in segno di implorazione e di attesa del dono e della grazia celeste. Questa immagine riprende il “modello dell’Orante”, una delle più antiche rappresentazioni cristiane di cui si ha una testimonianza certa già a partire dal IV secolo. Nelle catacombe di sant’Agnese appare per ben due volte. L’immagine ricorda le braccia alzate di Mosè che, con la sua preghiera, intercedeva per la vittoria del popolo di Israele (cfr. Es 17, 913 LETTERA DEL VESCOVO 13). Maria, nuova “arca dell’alleanza”, con i suoi occhi indica la via dell’amore e, con le sue braccia alzate al cielo, intercede per la Chiesa e per tutta l’umanità. A noi, ella consegna ancora una volta la sua preghiera prediletta: il santo rosario. Molteplici sono i valori spirituali di questa forma di preghiera. Il rosario è la preghiera semplice perché conduce al centro dei dati fondamentali della fede e guida l’animo verso l’assimilazione dei misteri e delle verità evangeliche. È la preghiera dei poveri, perché è praticabile dagli umili e soprattutto perché insegna l’itinerario verso la povertà di spirito. È la scuola di contemplazione perché abitua a guardare, di volta in volta, un mistero della vita di Gesù e ad assumere i suoi stessi sentimenti (cfr. Fil 2,5). È una forma privilegiata di pedagogia e di catechesi perché propone continuamente all’attenzione il valore del kérygma. 8. La Madonna di Leuca è la Vergine pellegrina. Come già suggeriva il Concilio Vaticano II, il simbolo della peregrinazione nella fede illumina la storia personale di Maria, la credente per eccellenza. Ella, infatti, “avanzò nella peregrinazione della fede e serbò fedelmente la sua unione con il Figlio fino alla croce” (Lumen gentium, 58). Il suo itinerario di fede è costituito da luci ed ombre. Squarci di luce si evidenziano alle nozze di Cana, dove per la preghiera della Madre Cristo compie il primo segno di rivelazione, suscitando la fede dei discepoli (cfr. Gv 2,1-12). Momenti di oscurità si presentano quando ascolta il presagio di Simeone (cfr. Lc 2,35), si incammina per le strade tortuose dell’esilio in Egitto, “non comprende” l’atteggiamento di Gesù dodicenne nel tempio e tuttavia serba “tutte 14 queste cose nel suo cuore” (Lc 2,51). Anche durante la vita nascosta di Gesù, Maria fa risuonare dentro di sé la beatitudine di Elisabetta attraverso una vera e propria “fatica del cuore” (Redemptoris Mater, 17). La vetta di questo pellegrinaggio di fede è il Golgota dove ella vive intimamente il mistero pasquale del Figlio. Sul Calvario, Maria sperimenta la notte della fede e, dopo l’illuminazione della Pentecoste, continua a pellegrinare nella fede fino all’assunzione quando il Figlio l’accoglie nella beatitudine eterna. Anche nel nostro tempo, “la beata Vergine Maria continua a precedere il popolo di Dio. La sua eccezionale peregrinazione nella fede rappresenta un costante punto di riferimento per la Chiesa, per i singoli e le comunità, per i popoli e le nazioni e, in un certo senso, per l’umanità intera” (Redemptoris Mater, 6). A lei chiediamo di accompagnare il nostro debole cammino di fede, attraversato da momenti di dubbio, di crisi e di incertezze, ma sempre fiducioso di avere lei come sostegno e guida. 9. La Madonna di Leuca è la stella LETTERA DEL VESCOVO maris e la stella matutina. In quanto “stella dei naviganti”, la stella polare fu chiamata stella maris. Questo titolo fu attribuito alla Vergine Maria. A lei fu anche riferito il titolo di stella matutina. Maria, infatti, è l’aurora che precede Cristo sull’orizzonte della storia, lo genera e lo accompagna nella sua vicenda terrena. Le stelle con il loro segnale luminoso posseggono un fascino misterioso e rappresentano un richiamo rassicurante per chi naviga in mare in vista della meta desiderata. Mentre brillano nel cielo, esse rimangono silenziose e parlano con la loro luce nel profondo e misterioso silenzio dell’universo. Nel mare della vita, abbiamo tutti bisogno di avere una stella che illumini e orienti il nostro cammino. Nello stesso tempo, abbiamo bisogno di silenzio che ci aiuti ad ascoltare la voce misteriosa di Dio e il grido sofferto degli uomini. In quanto “stella del mare”, la Vergine di Leuca spande la sua luce su coloro che alzano gli occhi verso i suoi per individuare la strada da percorrere. In quanto stella luminosa del mattino, ella è la voce silenziosa che risponde agli inter- rogativi del cuore. Riconoscendo nella Vergine de finibus terrae la luminosa stella dell’evangelizzazione, la nostra Chiesa particolare affida a lei la sua missione perché ella ci guidi all’annunzio del Vangelo “fino agli estremi confini della terra” (At 1,8). 10. Preparandoci a vivere il prossimo Giubileo straordinario, siamo stimolati a invocare la Madonna di Leuca, come Mater misericordiae. Nessuno, infatti, come lei “ha conosciuto la profondità del mistero di Dio fatto uomo. Tutto nella sua vita è stato plasmato dalla presenza della misericordia fatta carne. La Madre del Crocifisso Risorto è entrata nel santuario della misericordia divina perché ha partecipato intimamente al mistero del suo amore” (Misericordiae vultus, 24). In un intimo trasporto del cuore, ci uniamo alla preghiera del servo di Dio, il vescovo don Tonino Bello, cantore della Vergine Maria donna dei nostri giorni, che si è rivolto a lei come alla “donna del primo sguardo” e l’ha implorata con queste parole: Perdonaci se i nostri sguardi sono protesi altrove. Se inseguiamo altri volti. Se corriamo dietro ad altre sembianze. Ma tu sai che nel fondo dell’ anima ci è rimasta la nostalgia di quello sguardo. Anzi, di quegli sguardi: del tuo e del suo. E allora, un’occhiata, daccela pure a noi, madre di misericordia. Soprattutto quando sperimentiamo che, a volerci bene, non ci sei rimasta che tu. Dal Palazzo Vescovile Ugento, 24 maggio 2015, Solennità di Pentecoste + Vito Angiuli Vescovo di Ugento- S. Maria di Leuca 15 ECUMENISMO La Beata Vergine Maria nella tradizione della Chiesa ortodossa 2 Maria nella teologia ortodossa L a teologia ortodossa è fortemente cristocentrica, per questo motivo tutte le chiese ortodosse vedono Maria sempre e solo in riferimento al mistero di Cristo, ecco perché nell’ortodossia non esiste un vero trattato di mariologia ma la riflessione teologica intorno alla Madre di Dio è inglobata in quella più ampia trattazione su Cristo e l’opera della salvezza da lui compiuta in cui la Vergine è inserita in modo del tutto unico e particolare. La Vergine Maria è contemplata o in riferimento a Cristo, tenendo presente il mistero dell’incarnazione, o in riferimento alla chiesa, e quindi come modello e immagine della chiesa così come sarà alla fine dei tempi. La Madre di Dio è considerata dalla chiesa ortodossa come colei che scelta da Dio per una missione unica è da lui rivestita di grazia ad opera dello Spirito Santo che la rende feconda e quindi Madre di Cristo, Madre di Dio. Ella è la tutta pura, la super esaltata, la madre sempre vergine che Dio ha glorificato al di sopra di tutte le creature angeliche e terrestri, innalzata ad una gloria incomparabile in virtù proprio della sua divina maternità, ma ella è anche la mediatrice e l’interceditrice del popolo cristiano, il suo rifugio e la sua guida, il soccorso e lo scudo di difesa di tutti i credenti che a lei ricorrono implorando: Madre di Dio, salvaci! La tradizione ortodossa sviluppa tutta la sua mariologia intorno a dei titoli 16 mariani che sottolineano come già detto il suo ruolo in riferimento al mistero dell’incarnazione del Verbo e la sua sublime dignità. Il primo di questi titoli e anche il più importante che da senso a tutti gli altri è quello di Theotokos, Genitrice di Dio. Questo titolo letteralmente significa: colei che ha dato forma umana a Dio, e trova la sua canonizzazione teologica a partire dalla celebrazione del Concilio di Efeso dell’anno 431 durante il quale furono disapprovate le tesi eretiche di Nestorio e fu accolta la dottrina circa la divina maternità di Maria, e quindi la vera umanità e divinità di Cristo nato da Lei. Accanto a questo titolo fondamentale ve ne sono altri che fanno riferimento al mistero dell’incarnazione: Roveto ardente, Vello di Gedeone, Porta d’oriente, ECUMENISMO Carro di fuoco, Stanza nuziale, Santo tronco, Paradiso mistico ecc.. Emerge tra questi il titolo di Nuova Eva con cui si sottolinea il ruolo attivo della Vergine nel progetto salvifico di Dio, sviluppando una tradizione mariologica che risale a S. Ireneo di Lione e che vede Maria come l’antitesi di Eva. Come la Vergine Eva, infatti, disobbedì a Dio volontariamente e liberamente, provocando per tutto il genere umano la morte, così la Vergine Maria obbedì volontariamente e liberamente alla Parola di Dio e così donò al mondo la Vita e la Gioia. La teologia ortodossa insiste molto sul tema della glorificazione dell’uomo chiamato da Dio a condividere con lui la sua gloria, si tratta del mistero della deificazione o Theosis, cammino di purificazione e continuo perfezionamento interiore ad opera della grazia dello Spirito Santo che porta l’uomo ad essere simile a Dio. In questa riflessione si inserisce bene il mistero di Maria che tra le creature umane è la prima a godere di questa piena e perfetta somiglianza con Dio. Maria è la piena realizzazione dell’u- manità deificata e come membro perfetto della Chiesa, viene invocata a pregare per tutti. In sintesi, la riflessione mariologica delle chiese ortodosse si articola intorno a quattro punti: Maria è la Theotokos, la Madre di Dio, è la Aeiparthenos, la Semprevergine, è la glorificata ed esaltata al di sopra di tutte le creature, è la mediatrice e l’avvocata del popolo cristiano. Ma nonostante questo, si nota un paradossale squilibrio tra la presenza di Maria nella liturgia e nella pietà ortodossa e la sua presenza minima nella teologia. Questo si può spiegare in diversi modi: da una parte, la chiesa ortodossa, considera inadeguato il linguaggio teologico nell’esprimere il mistero di Maria che più che essere materia di speculazione sistematica deve essere posta su un piano celebrativo ed esperienziale, inoltre, il mistero mariano si presta meglio per essere espresso nell’arte, nell’iconografia e nella poesia liturgica partendo dalle già importanti e sufficienti considerazioni teologiche dei primi sette concili ecumenici. Don Fabrizio Gallo La Basilica di Leuca approdo per la Via Francigena “La Via Francigena del Sud giunga fino a Santa Maria di Leuca”. E’ la ragione della lettera che il deputato Salvatore Capone ha inviato nei giorni scorsi al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e all’Assessore all’Industria Culturale Giovanni Liviano D’Arcangelo perché “siano poste in essere tutte le azioni necessarie volte al raggiungimento concreto di questo obiettivo, anche con il coinvolgimento degli enti e delle associazioni territoriali già impegnati in questa direzione”. “Sono certo – sottolinea Capone- che il Presidente Emiliano e l’Assessore Liviano D’Arcangelo condivideranno questo obiettivo e lo perseguiranno”. 17 MARIOLOGIA Dialogare con Maria Santissima S ento sempre più intenso e più frequente il desiderio di dialogare con Te, Maria. Forse per una legge naturale, prima che soprannaturale. Nella tarda età, come nell’infanzia, il richiamo e l’esigenza della Mamma si ripresenta come qualcosa di insopprimibile, di insostituibile e di indispensabile. Sarà, forse, (per me) una specie di “prova generale”, un’anticamera di pregustazione dell’amplesso finale divino? Ciascuno può pensare ciò che vuole; dal canto mio, desidero soddisfare questo desiderio di dialogo a cuore aperto, con la nostra amabilissima Madre del cielo. Preferisco cominciare da Te, Maria, ma non penso di esaurire tutto il mio desiderio, dialogando con Te; perché proprio Tu, a Cana di Galilea ci hai sollecitati a metterci in ascolto di Gesù. “Fate quello che Egli vi dirà” (Gv. 2,5). Anzi, prima di Cana ce lo aveva detto il Padre nostro Celeste: “Questi è il Figlio mio, l’amato. Ascoltatelo tutti” (Mc. 9,7). Soprassiedo momentaneamente a queste sollecitazioni. Intanto, ho appena cominciato a parlarti, Maria, e già mi hai messo in guardia da un eventuale e possibile errore: Tu, Maria, non attiri mai la nostra attenzione, esclusivamente su di te. Il tuo indice e tutta la persona è sbilanciata verso il Signore. Conosci bene il 1° comandamento, “Io sono il Signore Dio tuo”. Non a caso, dopo l’Annunciazione lo hai fatto sgorgare dal tuo cuore materno: “Colui che è potente ha compiuto in me grandi cose” e desideri intensamente che anche noi pensiamo come Te. Grazie, Maria. Ci voleva questa preci- 18 sazione, per evitare deleteri equivoci. È davvero strano che, pur avendo l’Antico e il Nuovo Testamento e il Pastore della Chiesa che ci guida, ci sia ancora gente che scambia il Creato col Creatore, le lucciole con le lanterne, il proprio io con Dio. Queste e tante altre e peggiori aberrazioni si possono verificare quando si sbiadisce nell’animo umano il senso di Dio e si colora invece con tutti i colori dell’arcobaleno il proprio io, sino ad intronizzarlo al posto di Dio. Grazie di vero cuore, Maria; grazie per questi sprazzi di luce. Incoraggiato da questo primo approccio con Te, vorrei sapere il Tuo pensiero, Maria, sul problema sempre scottante della sofferenza umana, soprattutto su quella degli innocenti. Sono andato recentemente a trovare in MARIOLOGIA ospedale un mio carissimo amico, nonché valido collaboratore nel mio ministero sacerdotale. L’ho trovato delirante per le atroci sofferenze. Mi ha mozzato il respiro, oltreché la parola. Pur essendo egli sempre stato una persona rispettosissima, ha risposto sì e no al mio accorato saluto. Ovviamente mi sono reso conto subito che non era ‘lui’. In preda alle indescrivibili sofferenze, mi è sembrato di vedere un fuscello sbattuto dal vento. Ho stentato a frenare le lacrime. Maria, Madre nostra amabilissima, esperta anche tu nel soffrire, perché tutto questo? Come si concilia lo scandalo del dolore con l’amore indiscutibile del Padre Celeste verso di noi, Suoi figli? Probabilmente non basta una risposta verbale a questo tipo di domande. Accompagna, Maria, come sai fare tu, una ricca carica di consolazione. Sii ancora e sempre, o Vergine Maria, Consolatrice degli afflitti. L’uragano delle sofferenze, nonostante tutti i moderni palliativi terapeutici, non cessa di travagliare tanta gente: giovani e meno giovani, ricchi e poveri. Per questo Ti chiedo insistentemente, Maria, di non allentare le Tue premure materne verso tutti noi. Se non ci sei vicina Tu, corriamo il rischio di essere travolti. Mi sembra di sentire, o Maria, la Tua tipica risposta: “Eccomi…come stavo ai piedi della Croce del Figlio Mio spasimante, sto e starò sempre e ovunque c’è qualcuno che soffre; non per togliere la sofferenza, ma per trasformarla in sorgente di luce e di salvezza. Del resto, se mio Figlio, pur avendo la possibilità di operare la salvezza per altre vie più facili, ha scelto la Via della Croce; è eviden- te, anche se spiacevole, che questa è la volontà del Padre. Alla scuola del Figlio Mio Gesù, che si è dichiarato “Via, Verità e Vita”, ho imparato e sperimentato che non c’è altra via di salvezza. Se hai ancora qualche dubbio, senti ciò che ha scritto l’Apostolo Paolo: “Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: Egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo, umiliò se stesso, facendosi obbediente sino alla morte, una morte di Croce” (Fil. 2,5-8). Non ti ho risposto ancora compiutamente alla domanda “Se è necessaria la sofferenza”. Non posso e non voglio sorvolare su questo interrogativo. Pensate voi che se non fosse stato necessario, l’amabilissimo Padre Celeste, non avrebbe esentato Suo Figlio? Mi servo della vostra sapienza umana, senza scandagliare quella divina: “E’ dura la legge, ma è legge”. Prima di essere dura per noi, la legge della Croce è stata dura per il Padre che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi; è stata dura per lo stesso Gesù, per me, Madre Sua e vostra Addolorata”. E voi, chi siete per essere esentati dalla morsa del dolore? Tu, Madre nostra, fosti preservata dal peccato, ma non dalla spada del dolore. Così hai contribuito mirabilmente alla nostra Redenzione. Ci siamo: il dolore, la sofferenza, l’effusione del sangue… sono il prezzo della salvezza nostra e dell’umanità! È alto il prezzo, perché inestimabile è il dono della salvezza! Questo timido ma fecondo tentativo di dialogo con Te, Maria, ha riacceso nel 19 MARIOLOGIA mio animo la fiducia filiale di essere da Te maternamente ascoltato e premurosamente esaudito. Santa Maria Addolorata, esperta nel soffrire, quando arriva anche per noi il dolore, la sofferenza di qualsiasi genere, aiutaci a comprendere che non si tratta di un castigo di Dio; è, invece, un’occasione preziosa da vivere con fede e con amore, è la prova del fuoco che ci purifica dalle scorie del peccato. Le “sette spade” che hanno trafitto il cuore, Tu, Maria, le hai accolte con fede e con amore. Sebbene in Te non ci fossero scorie di peccato, la spada del dolore non Ti ha risparmiata. Ti chiedo troppo, o Maria, se in nome di tutti i figli e le figlie di Eva, gementi e piangenti in questa valle di lacrime, imploro da Te un supplemento straordinario di amore e di fede che prevalga su ogni nostro dolore? La Tua clemenza senza misura mi sollecita a ripeterTi senza stancarmi “Prega per noi”, perché sappiamo e crediamo che il male da cui desideriamo essere liberati non sono soltanto le malattie, ma è soprattutto il peccato. “Prega per noi”, perché consideriamo sempre più fermamente che tutta la sofferenza del mondo non è paragonabile all’agonia (cui segue la morte), ma al parto cui segue la creatura nuova. Amen. don Domenico De Giorgi Illuminazione artistica della cascata monumentale Venerdì 15 maggio è stata inaugurata, alla presenza di autorità civili e religiose e una splendida cornice di pubblico, la nuova illuminazione artistica della cascata monumentale dell’Acquedotto Pugliese a Santa Maria di Leuca. Su progetto dell’Acquedotto Pugliese, la società Enel Sole ha provveduto a installare 292 apparecchi illuminanti a Led, destinati a valorizzare gli elementi artistici che compongono la cascata e ad offrire alle migliaia di turisti, che affollano soprattutto d’estate il centro balneare di Santa Maria di Leuca, un panorama davvero maestoso. La cascata monumentale, realizzata negli anni ‘30 dall’ing. Cesare Brunetti, rappresenta il punto d’arrivo dell’Acquedotto Pugliese e unisce la marina di Santa Maria di Leuca con la Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae, coprendo un dislivello di 40 metri e una lunghezza di 250 metri. La cerimonia di accensione dell’illuminazione artistica, è stata preceduta dal convegno “Architettura per un Finibus Terrae-La cascata monumentale di Santa Maria di Leuca”, organizzato dal Politecnico di Bari in collaborazione con l’AQP e il comune di Castrignano del Capo e si è svolto presso la sala congressi dell’Hotel Terminal di Santa Maria di Leuca. 20 SS. Vergine Consolata MISSIONI La festa ricorre il 20 giugno Patrona e Titolare dei Missionari e delle Missionarie della Consolata I l titolo e la devozione alla Madonna “Consolatrix afflictorum” era datata alle origini dell’era cristiana e rifletteva lo zelo dei primi cristiani verso Maria SS. come modello e Madre amata, verso la quale i cristiani ricorrevano in tempo di difficoltà e persecuzioni, trovando in Maria Consolatrice degli afflitti, una sorgente di incoraggiamento e di speranza nella fede. <La SS. Vergine Consolata è raffigurata come una madre che tiene tra le braccia Gesù Bambino e lo indica con la mano destra, come a dire ai fedeli che Lui è il più importante e Lei coopera a consolare. È quindi la Madonna cristologica, cui preme soprattutto indicare ai fedeli il Bambino, non tanto se stessa, ma Colei che ha accolto nel suo seno Gesù. Essa è perciò la prima di coloro che hanno creduto e credono, la prima nella fede del Figlio di Dio. < La devozione dei cristiani verso Maria Consolata, iniziò nella città di Torino nel IV secolo. Il Santuario della Consolata è chiamato “il cuore di Torino”, non tanto perché la Chiesa che ospita l’antica immagine della Vergine col Bambino, si trova a poca distanza dal centro storico, ma perché la Consolata è nel cuore dei torinesi, da sempre. La tradizione, infatti, fa coincidere l’inizio della devozione alla Consolata (il nome è una alterazione popolare dal latino Consolatrix, e in piemontese “Cunsulà”), con la stessa evangelizzazione di Torino operata da S. Massimo, primo Vescovo della città. Infatti fu riferito che nel 363 a.D. S. Eusebio Vescovo di Vercelli, l’apostolo del Piemonte e il fondatore del Santuario di Oropa, tornato da un lungo esilio in terra orientale, portò a Torino una preziosa icona della Vergine Consolatrice, dall’Egitto. Il giovane Massimo, futuro Vescovo di Torino, ricevette appunto questo quadro dal suo amico e maestro, il Vescovo Eusebio. Il quadro rappresentava una Madonna dal volto dolcissimo che reggeva in braccio il Bambino Gesù. Eletto Vescovo, Massimo fece costruire una cappelletta-santuario e vi depose l’immagine alla venerazione dei fedeli. Sopra questo piccolo Santuario, più tardi fu costruita la Chiesa di S. Andrea. Nel 21 MISSIONI secolo IX, l’eresia iconoclasta arrivò anche a Torino dall’oriente, infettando il cuore del clero e alcuni dei fedeli, che irridevano e distruggevano le sacre immagini. Qualche pio devoto pensò alla Madonna Consolata e la nascose salvandola dalla distruzione degli iconoclasti, quando era Vescovo di Torino, un certo Claudio (818). Passarono secoli e l’icona della Vergine, riposta in un nuovo Santuario dal Re e poi monaco, Arduino, era completamente perduta tra le rovine, in seguito alle invasioni barbariche, guerre, pestilenze e discordie civili. Dell’icona della Madonna si persero le tracce e perfino il ricordo, finché a questo punto intervenne personalmente Maria SS. perché l’icona fosse ritrovata attraverso l’arrivo nella deserta Torino, di uno strano pellegrino. < Narra la tradizione che nell’anno 1104, giunse a Torino da Briancon (Francia) un certo Jean Ravais (Giovanni Ravacchio), cieco dalla nascita, il quale in patria, ebbe una visione celeste che lo invitava a Torino per riscoprire il quadro della Consolata scomparso da molto tempo, che gli avrebbe dato la vista. Tutti i familiari e amici di Giovanni si erano rifiutati di credere alla sua visione della Vergine, credendolo pazzo. Torino allora, 22 era più che città, un covo di briganti! Lo accompagnava una domestica che, dietro compenso, aveva accettato di guidarlo per mano fino in Italia. Giunto a Torino nella località presso “pozzo strada”, ebbe una seconda visione che gli conferiva quanto poco mancasse alla realizzazione della sua missione. Giunto sul posto indicato dalla visione, Jean Ravais si pose alla ricerca dell’antica cappella di Arduino: sollecitò pubbliche preghiere, attirando così l’attenzione della popolazione e del Vescovo Mainardo, che ordinò di iniziare gli scavi presso la torre di S. Andrea. Venne così alla luce la cappella e con essa l’icona intatta della Madonna Consolata. Il cieco, secondo la promessa, acquistò la vista, e il Vescovo, commosso fino alle lacrime, invocò ad alta voce: “Intercede pro populo tuo, Virgo Consolatrix”. Era il 20 giugno 1104. Quel giorno segnò la rinascita dell’antico Santuario e segnò pure la rinascita di Torino attorno al suo Santuario, e del risveglio della devozione verso la Vergine Consolata, la quale, da buona Madre è stata presente in tutti gli avvenimenti della popolazione torinese, intervenendo miracolosamente in più occasioni. La peste del Medio Evo non toccò Torino; la città fu salvata dai vandalismi delle truppe francesi e spagnole; piaghe, pestilenze, il colera del 1835 e la grande esplosione della polveriera del 1852. Le due guerre mondiali non recarono gravi danni a Torino. Senza contare il conforto della Vergine Consolata ai singoli fedeli, operando un gran numero di miracoli, come attestano i numerosi ex-voto conservati. Il Santuario è stato ed è meta di numerosi pellegrinaggi e di molti Santi, come: Carlo Borromeo, Francesco di MISSIONI Sales, G.B. Cottolengo, Don Bosco, Giuseppe Cafasso (zio materno di G. Allamano), Leonardo Murialdo, Ignazio da Santhià, Pier Giorgio Frassati, Don Orione, ecc. E i Papi: Martino V, Pio VII, s. Giovanni XXIII, s. Giovanni Paolo II, papa Francesco. S. Pio X nel 1906 conferì al Santuario il titolo di Basilica Minore. <Ma soprattutto noi Missionari della Consolata, ricordiamo il B. Giuseppe Allamano che per 46 anni è stato fedelissimo custode e Rettore del Santuario, dal 1880 fino alla morte, 1926. Quando l’Allamano giunse al Santuario della Consolata come Rettore, nel 1880, ve lo trovò in uno stato decadente in tutti i sensi. Lo abbellì e lo fece rifiorire materialmente e spiritualmente, assieme alla perla della fondazione degli Istituti missionari della Consolata, dei Missionari e delle Missionarie, frutto della tenera e filiale devozione dell’Allamano verso la Consolata, considerata da lui come la “vera Fondatrice” dei suoi due Istituti. ** “Annunceranno la mia gloria alle genti”.. (Isaia, 66,19c) “D’ora in poi tutte le genti mi chiameranno beata”.. (Lc. 1,48) Questi due versetti della S. Scrittura, l’uno tratto dal profeta Isaia e l’altro pro- nunciato dalla Vergine profeticamente, nel momento di ricevere da Elisabetta la conferma dell’Incarnazione di Cristo nel suo seno, sono molto cari a noi Missionari della Consolata. Infatti, annunciare le meraviglie compiute tra i popoli da Dio per mezzo di Maria sotto il titolo di Consolata, fu il motto scelto dal B. Allamano e la parola d’ordine da lui affidata a noi missionari, nel dare inizio al nostro Istituto. Maria Consolata è per noi Modello, Guida, Ispiratrice e Madre.. proprio come lo fu per il B. Allamano. Dal 1901 e 1910, date della fondazione dei due Istituti ad oggi, i Missionari e le Missionarie della Consolata, portano nel mondo la “vera consolazione” di Maria, che è Gesù. Infatti, la gloria e la vera consolazione di Maria è quel Bambino che tiene in braccio. Con Lei e come Lei offriamo al mondo Cristo Signore, portando il lieto annunzio del Vangelo alle persone, per liberarle da ogni tristezza e sofferenza, dalla paura e dal peccato. Lo facciamo guardando a Maria Consolatrice (in quanto consola) e Consolata (in quanto è consolata), “segno certo di consolazione”. La festa della Consolata ricorre il 20 giugno. Notizie raccolte da P. Mario Carparelli imc Per prenotare le celebrazioni delle S.S. Messe in Basilica ci si può servire anche del Conto Corrente Postale N. 14736730 intestato a: SANTUARIO DI S. MARIA DI LEUCA 73040 Marina di Leuca (Lecce) Causale: S. Messa 23 VITA DELLA BASILICA Vita della Basilica LA VIA FRANCIGENA DEL SUD SUL TG2 La rubrica del Tg2 “Si Viaggiare” ha dedicato nella puntata andata in onda il 3 aprile scorso un ampio servizio alla “Via Francigena del Sud”, da Roma a Santa Maria di Leuca. La nostra Basilica è stata al centro di tutto il filmato, che ha visto anche l’intervista a Mons. Angiuli, vescovo della Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca. Le immagini sono state registrate anche a Barbarano, con il complesso di Leuca Piccola, ad Alessano, paese natale di don Tonino Bello e nei paesi della Grecia Salentina. FESTA DEL 13 APRILE Lunedì 13 aprile tanti sono stati i fedeli che hanno reso omaggio alla Madonna “De Finibus Terrae”. Alle ore 11,00 il cardinale Salvatore De Giorgi ha presieduto la celebrazione eucaristica insieme al vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, Vito Angiuli. “Questo Santuario-ha sottolineato il Card. De Giorgi- da secoli condivide le vicende liete e tristi di questa terra ed è entrato a far parte della nostra civiltà salentina, per cui a buon diritto è Regina del Salento e Madre di noi Salentini. Personalmente in quanto salentino sento come un dovere filiale venire a Leuca per venerarla. I santuari, come il nostro sono i luoghi privilegiati dell’annuncio e dei doni della misericordia di Dio. Mete di tanti pellegrini-ha precisato il Papa- nella bolla di indicazione del Giubileo- in questi luoghi sacri, essi sono spesso toccati dalla grazia e trovano la via della conversione”. IL CARDINALE BERTELLO IN VISITA ALLA BASILICA Il Cardinale Bertello, giunto nella nostra Diocesi in occasione del 22esimo anniversario della morte di don Tonino Bello, ha visitato, lunedì 20 aprile, la Basilica di Leuca. Accompagnato da S. E. Mons. Vito Angiuli è stato accolto dal rettore parroco della Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae, don Gianni Leo, e dalle suore Figlie di Santa Maria di Leuca. Il Cardinale Bertello ha visitato la Basilica, si è fermato in preghiera dinanzi all’immagine della Madonna ed è stato poi accompagnato da Mons. Angiuli e don Gianni sul piazzale e sul belvedere dove ha salutato fedeli e pellegrini presenti. 24 RAGAZZI MISSIONARI VITA DELLA BASILICA Sabato 2 maggio il piazzale della Basilica di Leuca ha ospitato la festa dei ragazzi missionari. Più di 500 giovanissimi sono giunti da tutte le parrocchie della Diocesi con pullman e pulmini. In Basilica, guidati da don Rocco Maglie, direttore del Centro Missionario Diocesano, si è svolto un momento di preghiera e adorazione, molto partecipato dai ragazzi. Ci si è poi spostati sul piazzale interno per la festa con canti e animazione. PELLEGRINAGGIO DIOCESANO DEL MALATO Nel corso delle celebrazioni giubilari per il 25° di elevazione a Basilica minore del Santuario di Santa Maria di Leuca si è svolto il 22 maggio scorso il Pellegrinaggio diocesano del malato e di tutti gli operatori sanitari. Nutrita la partecipazione di ammalati e operatori sanitari che alle 17,30 in processione hanno raggiunto la Basilica di Leuca. Alle ore 18,00 la celebrazione della Santa Messa presieduta dal vescovo, Mons. Vito Angiuli, che ha amministrato il Sacramento dell’Unzione degli infermi. A conclusione della Santa Messa sono stati consegnati gli attestati ai nuovi volontari dell’A.V.O. “Agape” di Tricase. PELLEGRINAGGIO SULLE ANTICHE VIE DELLA FEDE L’associazione “Ad Limina Petri”, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale CEI per la Pastorale del Turismo, Tempo Libero e Sport e con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura, ha organizzato tre pellegrinaggi a piedi lungo la via “Francigena del Nord”, via “Romea Strata” e la via “Francigena del Sud”. Questi tre itinerari verranno percorsi in 5 anni, con tratti annuali di circa 200 km, per una durata di dieci giorni. I partecipanti confluiranno tutti insieme, nel 2019, a Roma sulla tomba di Pietro. Il percorso della via “Francigena del Sud” è partito da Santa Maria di Leuca il 24 maggio scorso e si è concluso, per quest’anno, il 2 giugno.“Camminare, camminare per ore e per giorni -sottolineano in una nota gli organizzatori- significa staccare dal proprio ambiente, dagli abituali ritmi di vita, dai comfort e dai tanti oggetti che ci paiono indispensabili. Significa anche sperimentare il lento e tenace avvicinarsi ad una meta, con occhio di ammirazione e contemplazione”. 25 VITA DELLA BASILICA MONS. ANGIULI PRESIDENTE COMMISSIONE PER IL LAICATO Mons. Vito Angiuli, vescovo della Diocesi di UgentoSanta Maria di Leuca, è stato eletto dalla Conferenza Episcopale Italiana presidente della Commissione per il laicato. La nomina è giunta a conclusione della 68ª Assemblea Generale, riunita nell’Aula del Sinodo da lunedì 18 a giovedì 21 maggio, sotto la guida del Cardinale Presidente, Angelo Bagnasco. Filo conduttore dei lavori è stata la verifica di quanto le indicazioni di fondo contenute nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium siano state accolte e orientino il cammino delle Chiese che sono in Italia verso una nuova tappa evangelizzatrice. L’AMBULANZA DEL SORRISO Domenica 24 maggio è stata inaugurata sul piazzale della Basilica di Leuca “L’ambulanza del sorriso”. Una iniziativa dall’associazione “La squadra del sorriso”, e patrocinata dal Comune di Castrignano del Capo e realizzata in collaborazione con la pia fondazione di culto e religione “Ospedale Cardinale Giovanni Panico” di Tricase. Il rito della benedizione è stato officiato dal vescovo, Mons. Vito Angiuli, alla presenza di tanti bambini che per tutto il pomeriggio sono stati i protagonisti di una festa con animazione, musica e clownerie. Nella sala del pellegrino, invece, si è svolto un convegno sul ruolo del volontariato ospedaliero. VOLUME SU ENRICO MAURI Lunedì 1 giugno nei locali della Basilica di Leuca è stato presentato il volume: dedicato agli scritti di Enrico Mauri: “Ascensione insieme al Signore. Catechesi nuziale”, curato da Luca Diliberto, docente dell’Istituto Leone XIII di Milano. La serata si è aperta nella Basilica di Leuca con la celebrazione eucaristica presieduta da S.E. Mons. Vito Angiuli e concelebrata da diversi sacerdoti. Subito dopo, nella sala del pellegrino, si è svolto il convegno coordinato dallo scrittore e giornalista Luigi Accattoli. PROMUOVERE IL CAPO DI LEUCA Siglato, domenica 14 giugno nei locali della Basilica di Leuca, un protocollo d’intesa tra la Diocesi di Ugento e il Gal “Capo Santa Maria di Leuca” per promuovere e valorizzare il territorio. Nel corso dell’incontro è stata presentata la guida “Capo di Leuca è”, il parco culturale “Terre del Capo di Leuca”, il Meeting De Finibus Terra. 26 VITA DELLA BASILICA CELEBRAZIONE IN BASILICA CON MONS. GUALTIERI Tappa nel Salento per Mons. Paolo Gualtieri dopo l’ordinazione episcopale in Vaticano, avvenuta il 30 maggio scorso. Domenica 28 giugno ha celebrato la S. Messa nella Basilica di Leuca, alla cerimonia hanno partecipato numerosi sacerdoti della nostra diocesi e il sindaco di Castrignano del Capo dott.ssa Annamaria Rosafio. Mons. Paolo Gualtieri ha ricevuto dal Signor Cardinale Pietro Parolin l’ordinazione Episcopale a Arcivescovo titolare di Sagona e nominato Nunzio Apostolico in Madagascar. CERTIFICATO DI ECCELLENZA DA TRIPADVISOR Anche quest’anno la Basilica di Leuca ha ottenuto il Certificato di Eccellenza da Tripadvisor, un premio prestigioso che solo le strutture che ricevono con costanza recensioni ecellenti sul portale di viaggi possono ottenere. Apprezzata la chiesa, l’accoglienza, l’ampio piazzale e la vista mozzafiato dal belvedere. LA BASILICA SULLA RIVISTA MARCOPOLO La rivista di viaggi Marcopolo, nel numero di Luglioagosto, ha dedicato la copertina ed uno speciale al Salento. Un viaggio da costa a costa, partendo da Porto Cesareo. Tappa anche a Santa Maria di Leuca e visita alla Basilica: “Quest’importante luogo di pellegrinaggio cristiano segna il cosiddetto finis terrae”. Il Messalino di luglio-agosto, edizioni Shalom, invece, ha dedicato due pagine alla Casa per Ferie Maris Stella nella sezione dedicata ai “Luoghi dello Spirito”. CONCERTI DEDICATI A DON TONINO Sul sagrato della Basilica si sono svolte due iniziative per ricordare don Tonino Bello. Venerdì 7 agosto un concerto organizzato dall’associazione “Salentoxenia” che ha visto la partecipazione del Concerto Bandistico Municipale “Città di Taviano” e l’associazione “Cultura e Salento” del comune di Taviano oltre alla Fondazione “Don Tonino Bello” di Alessano. Sabato 22 agosto, invece, l’attrice Paola Pitagora ha letto alcuni brani dell’opera di don Tonino Maria donna dei nostri giorni, alla presenza del Cardinale Dominique Mamberti, prefetto della Segnatura Apostolica. 27 VITA DELLA BASILICA VIA LEUCADENSIS La notte tra il 13 e 14 agosto si è svolta La Via Leucadensis diocesana. Il tema di quest’anno è stato: “Custodiva tutto nel cuore” e le riflessioni sono state tratte dall’enciclica LAUDATO SÌ del Santo Padre Francesco. Alle 3 ci si è ritrovati nella Chiesa Madre di Alessano per l’inizio del pellegrinaggio, alle 5,00 la marcia è arrivata sul piazzale del convento dei Padri Trinitari di Gagliano. Alle 7, come da programma, l’arrivo sul piazzale della Basilica dove Mons. Angiuli ha celebrato la S. Messa con numerosi sacerdoti della Diocesi. FIACCOLATA La vigilia della Madonna Assunta, il 14 agosto, come da tradizione, si è svolta la fiaccolata dalla Parrocchia di Cristo Re alla Basilica di Leuca. Tra preghiere e canti alla Vergine Santa la processione si è conclusa sul piazzale della Basilica. Alle 21,00 la S.Messa è stata presieduta don Giuseppe Indino, a conclusione i fuochi d’artifico. Alle 23,00 la veglia mariana e alle ore 24,00 la S. Messa in Basilica. SOLENNITA’ DELL’ASSUNZIONE DI MARIA VERGINE AL CIELO Tanti devoti il 15 agosto. Il piazzale sin dalle prime ore del mattino è stato gremito da fedeli che hanno partecipato alla prima messa delle ore 7,00. Alle ore 10,00 la S. Messa solenne presieduta dal nostro vescovo Mons. Vito Angiuli. Nel pomeriggio la tradizionale processione a mare fino alla marina di San Gregorio. A mezzanotte i fuochi pirotecnici. GRUPPI IN VISITA NEL SALENTO NELLA TERRA DI DON TONINO La casa per ferie “Maris Stella” ha ospitato nel periodo estivo numerosi gruppi giunti nel Salento per trascorrere alcuni giorni nella terra di don Tonino Bello. Esperienze di vacanza e testimonianza hanno coinvolto giovani dalla Campania alla Lombardia. Il 24 agosto è giunto un gruppo di pellegrini dalla Gruppo sacerdoti Aversa Francia e Svizzera e infine il 31 agosto è stata la volta di un nutrito gruppo di sacerdoti della diocesi di Aversa accompagnati da S.E. Mons. Angelo Spinillo. Tutti i gruppi hanno sostato in preghiera sulla tomba di don Tonino e visitato la casa natale ad Alessano. Tappa anche a Tricase per visitare la chiesa della Natività della Beata Vergine Maria e la chiesa di San Domenico. 28 VESCOVI DELLA PUGLIA A LEUCA VITA DELLA BASILICA Otto vescovi della Puglia sono stati ospiti, per tre giorni, a Santa Maria di Leuca, nei locali della Basilica per volontà di S.E. Mons. Vito Angiuli per un periodo di meritato riposo e relax da trascorrere in preghiera sulle orme di don Tonino Bello. Hanno partecipato l’arcivescovo di Bari – Bitonto Francesco Cacucci – presidente della Conferenza Episcopale Pugliese, l’arcivescovo di Taranto Filippo Santoro, quello di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo Michele Castoro e i vescovi Giovanni Ricchiuti di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti, Domenico Cornacchia di Lucera – Troia, Claudio Maniago di Castellaneta, Domenico Padovano di Conversano – Monopoli e Fernando Filograna della diocesi di Nardò-Gallipoli. PERCORRI LA PACE 2015 Si è svolta in Puglia quest’anno l’iniziativa “Per…corri la Pace” che ha coinvolto, dal 10 al 14 settembre, centouno tra ciclisti e podisti provenienti da Brescia ed accompagnati da don Fabio Corazzina. Il pensiero, l’azione, le opere di don Tonino sono state al centro delle riflessioni che si sono concentrate intorno a quattro temi: Il debito e l’economia che uccide; I sentieri di Isaia e la profezia della pace; Disarmo via della pace; Accoglienza: l’etica del volto. Un tema dominante in tutto il percorso è stato quello della bellezza. Durante il viaggio sono stati visitati luoghi carichi di storia, arte e cultura: Monte Sant’Angelo, Trani, Ostuni, Otranto, Leuca. A Termoli si è parlato di economia giusta. A Giovinazzo di pace, a Torre Rinalda di disarmo, a Santa Maria di Leuca di accoglienza, con don Salvatore Leopizzi. Ad Alessano, infine, la visita alla tomba di don Tonino Bello. CONVEGNO DI MARIOLOGIA “Maria incarnazione delle viscere di misericordia di Dio”. E’ stato questo il tema della relazione della teologa Suor Teresa Piacentini nell’ambito del convegno di Mariologia che si è svolto il 28 settembre scorso nella sala del Pellegrino della Basilica di Leuca. La serata si è aperta con la S. Messa presieduta dal vescovo Mons. Vito Angiuli celebrata nella Basilica di Leuca. Il convegno è stato organizzato dalla scuola diocesana di formazione teologico-pastorale. 29 ANNIVERSARI Anniversari di Matrimonio 25° Sergio D’Alessandris e Rosanna Pattocchio Roberta Cantoro e Stefano Provenzano Ernesto Bellante e Antonella Accogli Maurizio Tattonetti e Salvatora Vanini Francesca Coccolo e Gerardo Greco Donato Orlando e Adalgisa Lucia Nicolì Stefano Potenza e Rosalba Nuzzo Lisi Santa e Vincenzo Surano Carlo Alberto Pepe e Pasqualina Lecci Roberto Bray e Maria Teresa Ancora Mele Antonella e Ciardo Pasquale Antonella Colella e Salvatore Lanfranco 40° A. Maria Vassallo e Antonio Alessandrini 30 Giuseppe Spadavecchia e Maria Greco ANNIVERSARI Anniversari di Matrimonio 50° Ippazio Rimo e Bianca Inguscio Umberto Mazzotta e Ada Taurino Luigi Marti e Dora Calabrese Maria Grecuccio e Saverio Pirelli Giorgio Felline e Salvatora Barone Carmela Verardo e Luigi Rizzo Franco Petracca e Giordana Cazzato Salvatore Panzera e Concettina De Giorgi Assunta Conoci e Antonio Rizzuni Vincenza Carbone e Rocco Vincenti Salvatore Causo e Giovanna Cazzato Giorgio Giacomo e Vita Maria Anselmo 65° Accoglienza dei pellegrini Per organizzare al meglio l’accoglienza, invitiamo i Parroci ed i capigruppo a prenotare la visita e le celebrazioni alla Basilica di Leuca. CENTRO INFORMAZIONI Tel e fax 0833-758636 - [email protected] Maria Fattizzo e Oronzo Cataldi 31