versoi avvenire-n.2-2#282ba - Basilica Santuario Santa Maria De

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SOMMARIO
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Discorso ai Ministri dell’Ambiente
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Editoriale
Rosa Mistica
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INFORMAZIONI UTILI
La Parola del Papa
Eventi
Celebrazioni per il giubileo
della Basilica
10 Pellegrinaggi
Migliaia di pellegrini
in visita alla Basilica
11 Lettera del Vescovo
La Basilica di Leuca “gemma”
della Diocesi
16 Ecumenismo
Segreteria Basilica:
dalle ore 9,00 alle ore 12,30
dalle ore 16,00 alle ore 19,00
Prenotazioni Sante Messe:
dalle ore 9,00 alle ore 12,30
dalle ore 16,00 alle ore 19,00
Ci si può servire anche del CCP 14736730
Celebrazione Battesimo:
Prima domenica di ogni mese (ore 11,00)
Celebrazione Matrimonio:
Informazioni presso il Rettore della Basilica.
Tel. 0833-758636
Sala Confessioni:
Tutti i giorni negli orari di apertura della chiesa.
Indirizzo:
Piazza Giovanni XXIII
73040 Marina di Leuca (Lecce)
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RECAPITI TELEFONICI
• Sagrestia Tel./Fax. 0833 758636
•
Maria nella teologia ortodossa
•
18 Mariologia
Dialogare con Maria Santissima
21 Missioni
SS. Vergine Consolata
24 Vita della Basilica
•
•
Eventi e incontri
30 Anniversari
Per prenotare visite alla Via Crucis monumentale
Tel. 0833-758636 [email protected]
DIRETTORE
Don Gianni Leo
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RESPONSABILE
Michele Rosafio
DIREZIONE E REDAZIONE
Piazza Giovanni XXIII
73040 S. Maria di Leuca
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STAMPA
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diffusione a terzi.Per essi Lei potrà richiedere, in qualsiasi
momento, modifiche, aggiornamento, integrazione o cancellazione scrivendo all’attenzione del Direttore
di Verso L’Avvenire, Piazza Giovanni XXIII
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Ph. Michele Rosafio
2
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LA PAROLA DEL PAPA
Discorso del Santo Padre Francesco
ai ministri dell’ambiente
dei paesi menbri dell’Unione Europea
Signore e signori, buongiorno!
Saluto cordialmente tutti voi Signori
ministri dell’Ambiente dell’Unione
Europea, il cui incarico negli ultimi anni
ha assunto sempre maggiore importanza
per la cura della casa comune. Infatti,
l’ambiente è un bene collettivo, patrimonio dell’intera umanità, e responsabilità
di ognuno di noi. Una responsabilità che
non può che essere trasversale e richiede
una efficace collaborazione all’interno
dell’intera comunità internazionale.
Ringrazio vivamente per aver voluto
questo incontro che mi offre l’opportunità di condividere con voi, pur brevemente, alcune riflessioni, anche in vista degli
importanti avvenimenti internazionali dei
prossimi mesi: l’adozione degli obiettivi
di sviluppo sostenibile alla fine di questo
mese e la Cop 21 di Parigi.
Vorrei soffermarmi su tre principi. In
primo luogo, il principio di solidarietà,
parola talvolta dimenticata, altre volte
abusata in maniera sterile. Sappiamo che
le persone più vulnerabili dal degrado
ambientale sono i poveri, che ne patiscono le conseguenze più gravi. Solidarietà
vuol dire allora mettere in atto strumenti
efficaci, capaci di unire la lotta al degrado ambientale con quella alla povertà.
Esistono numerose esperienze positive in
tale direzione. Si tratta, ad esempio, di
sviluppo e trasferimento di tecnologie
appropriate, capaci di utilizzare al meglio
risorse umane, naturali, socioeconomiche, maggiormente accessibili a livello
locale, in modo da garantire una loro
sostenibilità anche nel lungo periodo.
In secondo luogo, il principio di giustizia. Nell’enciclica “Laudato sì” ho
parlato di “debito ecologico”, soprattutto
tra Nord e Sud, connesso a squilibri commerciali con conseguenze in ambito ecologico, come pure all’uso sproporzionato
delle risorse naturali compiuto storicamente da alcuni Paesi. Dobbiamo onorare questo debito. Questi ultimi sono chiamati a contribuire, a risolvere questo
debito dando il buon esempio, limitando
in modo importante il consumo di energia non rinnovabile, apportando risorse
ai Paesi più bisognosi per promuovere
politiche e programmi di sviluppo sostenibile, adottando sistemi di gestione adeguata delle foreste, del trasporto, dei
rifiuti, affrontando seriamente il grave
problema dello spreco del cibo, favoren3
LA PAROLA DEL PAPA
do un modello circolare dell’economia,
incoraggiando nuovi atteggiamenti e stili
di vita.
In terzo luogo, il principio di partecipazione, che richiede il coinvolgimento
di tutte le parti in causa, anche quelle che
spesso rimangono al margine dei proces-
si decisionali. Viviamo infatti in un
momento storico molto interessante: da
una parte la scienza e la tecnologia mettono nelle nostre mani un potere senza
precedenti; dall’altra, il corretto uso di
tale potere presuppone l’adozione di una
visione più integrale e integrante. Ciò
richiede di aprire le porte ad un dialogo,
dialogo ispirato da tale visione radicata
in quella ecologia integrale, che è oggetto dell’enciclica “Laudato sì”. Si tratta
ovviamente di una grande sfida culturale,
spirituale ed educativa. Solidarietà, giustizia e partecipazione per rispetto della
nostra dignità e per rispetto del creato.
Cari signori ministri, la Cop21 si
avvicina velocemente e c’è ancora tanta
strada da fare per giungere ad un risultato capace di raccogliere positivamente i
numerosi stimoli che sono stati offerti
come contributo a questo importante processo. Vi incoraggio vivamente ad intensificare il vostro lavoro, insieme a quello
dei vostri colleghi, affinché a Parigi si
arrivi al risultato desiderato. Da parte mia
e della Santa Sede non mancherà il sostegno per rispondere adeguatamente tanto
al grido della Terra quanto al grido dei
poveri. Grazie.
Orario S.S.Messe
Feriale (lunedì – Sabato)
Ore 08.00 – 18.00
Festivo
Ore 8.00 – 9.00 – 10.00 – 11.00
17.30 – 19.00
Adorazione eucaristica
Giovedì dopo la S. Messa delle Ore 18.00
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Rosa
Mistica
EDITORIALE
N
ei primi giorni di agosto la comunità parrocchiale di “Cristo Re”,
in Marina di Leuca, ha accolto la
reliquia di S. Rita da Cascia e per un giorno è stata esposta alla venerazione dei
fedeli anche nel nostro Santuario.
Ricordando l’episodio legato a S. Rita
quando nell’orto, su sua indicazione, si
trovò una rosa sbocciata in pieno inverno, il nostro pensiero è corso alla figura
di Maria, che fra i vari titoli viene invocata come “Rosa Mistica”.
In Maria, il fiore più bello di tutta la
creazione, la Chiesa vede la pienezza di
quella vita che ogni uomo è chiamato ad
incarnare nel suo cammino terreno.
Vedere in Lei la stessa bellezza di una
rosa significa contemplarla così come si
contemplerebbe questo meraviglioso fiore da sempre riconosciuto “Regina dei
fiori”.
A partire da questa bellezza possiamo
percorrere la strada che ci conduce a suo
Figlio.
Come il fidanzato o lo sposo offre una
rosa alla persona che ama, così Cristo ha
offerto Lei a tutta l’umanità. Non è un
caso che la rosa sia da sempre il fiore preferito per esprimere il legame fra due
creature che si amano e intendono vivere
nell’amore tutta la vita.
Vorrei lasciare ora lo spazio alle parole del nostro vescovo, Mons. Vito Angiuli, che in modo semplice e profondo ha
tessuto le lodi di Maria come Rosa Mistica.
«Nelle litanie lauretane, invochiamo
la Madonna con un nome significativo:
Rosa Mistica. Che cosa vuol dire questa
espressione?
Nella terza cantica della Divina Commedia, Dante rappresenta il paradiso come la “mistica rosa”; un insieme di petali di una rosa bellissima e splendente al
cui centro c’è il Mistero della Trinità.
Maria prefigura la Rosa Mistica indicando la bellezza del Paradiso, al centro del
quale c’è il Mistero delle tre persone divine: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
“Quando venne la pienezza del tempo” (Gal 4,4) significa entrare, attraverso
Gesù, il Figlio nato dalla Vergine Madre,
dentro la bellezza del mondo paradisiaco. Il tempo cronologico e la storia umana non sono altro se non la via, il cammino per arrivare a godere di questa celeste
realtà. E i giorni che il Signore ci offre
sono i petali di questa mistica Rosa.
In una bellissima poesia, La rosa sfogliata, Santa Teresa del Bambino Gesù
parla della sua vita (alludendo anche a
5
EDITORIALE
quella di ogni uomo) e la
immagina come una rosa i
cui petali sono i giorni, gli
anni, il tempo che scorre.
Questi petali, ad uno ad
uno, cadono e sembra che
vadano a finire nell’insignificanza. In realtà, essi
sono come il manto su cui
Cristo, il Bambino Gesù,
scende e pone i suoi piedi.
I petali che sembrano
destinati alla consunzione
diventano il substrato su
cui Gesù posa i suoi piedi.
Non vi sembra che
dovremmo considerare la
nostra vita proprio in questo modo? Il
tempo passa, gli anni si susseguono e
tutto sembra portare il peso dell’inconsistenza, della caducità e della fragilità.
Cosa significano gli anni che si susseguono e scorrono con un ritmo inarrestabile? Sono soltanto petali destinati a
corrompersi e a finire nella spazzatura?
No! La caducità del tempo e della vita
sono riscattati dalla presenza del Verbo
Incarnato, di Gesù Bambino. I petali della rosa cadono perché il Re dei re, il Signore dei signori possa posare i suoi
piedi, raccogliere i petali ad uno ad uno e
prenderli con sé per formare la “Mistica
Rosa”, la Rosa del Paradiso.
Il tempo non va sciupato perché non è
soltanto il rincorrersi delle ore, il monotono e identico ripetersi degli avvenimenti. In ogni petalo che cade, pur nella
sua fragilità, c’è qualcosa di eterno.
Ognuno di essi viene raccolto dal divino
giardiniere, dal Verbo Incarnato. Egli venendo nella nostra vita, raccoglie ogni
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cosa e trasforma i nostri
petali, ormai consunti, nella
bellezza della Rosa Mistica.
Per Dante, i petali della
Rosa Mistica indicano la
schiera dei santi e dei beati.
Essi rappresentano anche
ciascuno di noi, il cui destino
è di essere un petalo di questa mirabile rosa.
Ecco perché invochiamo
Maria con il titolo “Rosa
Mistica”. Con la sua persona
e il suo mistero, Ella ci apre
le porte del Paradiso e ci fa
partecipi della Mistica Rosa;
ci aiuta a raccogliere ogni
frammento, a riscoprire la bellezza divina anche dentro l’opacità dei nostri giorni, fa risplendere su di noi il luminoso
volto del Signore e ci introduce nell’abitazione celeste, nel Mistero della Trinità.
Guardiamo così alla nostra vita e al
tempo che trascorriamo su questa terra.
Sentiamo che nella nostra esistenza è
nascosto un grande Mistero; avvertiamo
di essere collocati nella pienezza del
tempo; crediamo, infine, che la nostra
fragilità è già stata assunta dal Verbo e
trasformata nel grande Mistero dell’Amore, prefigurazione della vita eterna, di
quella Rosa Mistica, di cui ciascuno di
noi è chiamato a far parte, riscattando
tutte le debolezze, le fragilità e le opacità
della vita».
(Omelia nella Messa della Solennità della Madre
di Dio, Ugento, Cattedrale, 1 gennaio 2012)
Rosa Mistica, Prega per noi
Don Gianni
Celebrazioni
per il giubileo
della Basilica
I
l 7 ottobre ricorre il 25° anniversario
dell’elevazione del Santuario di
Santa Maria “De Finibus Terrae” in
S. Maria di Leuca a Basilica Pontificia
Minore. Questo riconoscimento corona il
plurisecolare ruolo che il Santuario di
Leuca ha svolto come punto di riferimento mariano nella devozione di tutto il sud
Salento, e non solo, devozione arricchita
dalla possibilità di trovare un luogo spirituale significativo anche per il sacramento della riconciliazione.
Il giubileo è iniziato con la Festa della
Madonna di Leuca il 13 aprile, con la
solenne Concelebrazione Eucaristica,
presieduta quest’anno da S.E. il Card.
Salvatore De Giorgi, salentino di origini
e devoto della Madonna di Leuca. Tale
festa mariana ricorda il miracolo, ottenuto per intercessione della Vergine, alla
quale gli abitanti del luogo si rivolsero
per essere protetti dal un tremendo maremoto che stava per distruggere il loro villaggio. Come narra la tradizione era il 13
aprile del 365 d. C.
A conclusione della celebrazione S. E.
mons. Angiuli ha comunicato alla comunità che il Santo Padre ha nominato
Nunzio Apostolico in Madagascar il
Rev.do Mons. Paolo Rocco Gualtieri,
Consigliere di Nunziatura, elevandolo in
pari tempo alla sede titolare di Sagona,
con dignità di Arcivescovo.
Come ha giustamente rilevato il
vescovo S. E. mons. Angiuli, la Vergine
EVENTI
di Leuca segna non solo l’identità della
nostra Diocesi, ma delinea anche un preciso percorso pastorale e di testimonianza sul territorio che sono da riscoprire e
valorizzare. In quest’anno sono previsti
molti eventi sia dal punto di vista celebrativo che culturale, anche in chiave
ecumenica.
Le celebrazioni giubilari culmineranno nella prima settimana di ottobre con
vari eventi e la presenza della reliquia di
S. Giovanni Paolo II, che fu il Papa che
firmò la bolla di elevazione del Santuario
a Basilica Pontificia Minore.
Tutto ciò perché i fedeli possano trovare quel beneficio spirituale, mettendosi
sotto il manto della Madonna “De Finibus
Terrae”, che doni al loro cuore la gioia di
sentirsi vicino Cristo e la forza di affrontare la vita in qualunque condizione essa si
presenti.
Don Gianni Leo
Rettore-parroco della Basilica Santuario
S. Maria de Finibus Terra
7
EVENTI
25° anniversario della elevazione
del Santuario a Basilica Pontificia Minore
con la presenza della
Reliquia di San Giovanni Paolo II
PROGRAMMA DELLE CELEBRAZIONI
30 settembre - Mercoledì
Ore 18.00: Accoglienza della reliquia di S. Giovanni Paolo II
sul piazzale della Basilica e S. Messa presieduta da S.E. Mons.
Fernando Filograna (Vescovo di Nardò – Gallipoli).
1 ottobre - Giovedì
Ore 18.00: S. Messa presieduta da Don Stefano Ancora,Vicario Episcopale
per la pastorale e animata dall’Apostolato della Preghiera
2 ottobre - Venerdì
In mattinata – La reliquia sosterà presso l’Ospedale “Card. G. Panico” di Tricase.
Ore 18.00: S. Messa presieduta da S.E. Mons. Domenico Caliandro
(Arcivescovo di Brindisi – Ostuni) e animata Movimento dei Cursillos
di Cristianità.
3 ottobre – Sabato
Ore 18.00: S. Messa celebrata da don Gianni Leo,
Rettore del Santuario di S. Maria di Leuca
Ore 20.00: Veglia di preghiera per il Sinodo sulla Famiglia animata
dall’Ufficio Diocesano per la Famiglia.
4 ottobre - Domenica
Ore 16.00: Pellegrinaggio delle Confraternite della Diocesi.
Ore 18.00: S. Messa presieduta da S. E. Mons. Adriano Bernardini
Nunzio Apostolico in Italia.
5 ottobre - Lunedì
In mattinata – La reliquia sosterà presso il Monastero della “SS. Trinità”
in Alessano
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EVENTI
Ore 18.00: S. Messa presieduta da Don Oronzo Cosi,
Assistente unitario Azione Cattolica.
6 ottobre - Martedì
Ore 18.00: S. Messa presieduta da Don Giuseppe Indino,
Vicario Episcopale per il diaconato i ministeri laicali.
7 ottobre – Mercoledì
25° Anniversario della proclamazione del titolo di Basilica
Ore 18.00: S. Messa presieduta da S. E. Mons. Gerardo
Antonazzo (Vescovo di Sora – Cassino – Aquino - Pontecorvo).
8 ottobre - Giovedì
Ore 18.00: S. Messa presieduta da don Paolo Congedi,
Vicario Episcopale per la vita consacrata
e animata dai consacrati della Diocesi.
9 ottobre - Venerdì
In mattinata – Ritiro del clero
Ore 18.00: S. Messa presieduta da Mons. Salvatore Palese,
Vicario Episcopale per la cultura
e animata da Insegnanti di religione e Scuola diocesana.
Ore 20.00: Veglia di preghiera per i giovani.
10 ottobre - Sabato
Ore 18.00: S. Messa presieduta da Mons. Beniamino Nuzzo,
Vicario Generale e animata dal Movimento Vedovile
“Speranza e Vita”.
11 ottobre - Domenica
Ore 11.00: S. Messa trasmessa su RAI 1 presieduta da S. E.
Mons. Vito Angiuli (Vescovo di Ugento – S. M. di Leuca)
Ore 19.00: S. Messa presieduta da S. E. Mons. Vincenzo
Pisanello (Vescovo di Oria).
12 ottobre
Ore 9.00: S. Messa presieduta da S. E. Mons. Vito Angiuli
e partenza della Reliquia.
9
PELLEGRINAGGI
Migliaia di pellegrini
in visita alla Basilica
Ogni anno, nel mese di maggio si concentra il maggior numero di pellegrinaggi alla Basilica di Leuca.
Quest’anno, in occasione del 25° anniversario dell’elevazione del Santuario di
Santa Maria “De Finibus Terrae” a Basilica Minore, sono giunti pellegrinaggi da
10
Per il 25°anniversario
della proclamazione
del Santuario a
Basilica Minore
tutte le parrocchie della Diocesi.
I gruppi, in processione, hanno raggiunto
la Basilica dove sono stati accolti dal rettore-parroco, don Gianni Leo, che ha illustrato la storia della chiesa. Dopo la
Santa Messa l’atto di affidamento a Maria e il ritorno a casa.
LETTERA DEL VESCOVO
La Basilica di Leuca
“gemma” della Diocesi
Lettera di S.E. Mons. Vito Angiuli alla Chiesa di Ugento – S. Maria di Leuca
per il XXV dell’elevazione del Santuario di Leuca a Basilica Pontificia Minore
Cari fratelli e sorelle,
il 13 aprile 2015, con una
solenne liturgia presieduta
dal card. Salvatore De
Giorgi, abbiamo dato inizio, nella nostra Chiesa di
Ugento-S. Maria di Leuca,
alle celebrazioni per commemorare il XXV anniversario dell’elevazione del
santuario di Leuca a
Basilica Pontificia Minore,
stabilita da san Giovanni
Paolo II con il “Breve”
apostolico del 19 giugno 1990.
IL SANTUARIO DE FINIBUS
TERRAE
1. Abbiamo scelto quella data perché
in quel giorno cadeva la festa della
Madonna di Leuca, una ricorrenza liturgica che ricorda un avvenimento straordinario accaduto il 13 aprile 365 d.C. Le
cronache narrano che in quel giorno, un
violento maremoto si stava abbattendo su
tutto il promontorio leucano. Gli abitanti
della zona invocarono la Madonna perché ella scongiurasse questo pericolo. La
loro preghiera fu esaudita. Le acque si
calmarono. Da allora, ebbe inizio la pia
tradizione della gente del Capo di Leuca
e di tutto il Salento di recarsi in pellegrinaggio al santuario per ringraziare la
Vergine Maria per la grazia ricevuta e per
impetrare nuovi segni della sua presenza
materna. Si comprende,
così, il motivo che spinse
mons. Giuseppe Ruotolo a
definire il santuario di
Leuca la “gemma” della
Chiesa di Ugento-S. Maria
di Leuca. “Difficilmente
nella Chiesa di Cristo –
egli scrisse – si trovano
diocesi tanto fortunate da
avere un santuario così
antico e glorioso come il
nostro; guardando ad esso
la fiducia spunta più facilmente sulle labbra del cuore. La storia
del santuario, la fede nella potenza della
Madre di Dio e le manifestazioni soprannaturali e miracolose della presenza della
Madonna nei fatti più recenti dell’umanità danno diritto a sperare e conservare la
pace nei nostri animi perplessi”.
2. L’avvenimento giubilare cade in un
contesto particolarmente significativo
per la nostra Chiesa particolare e per la
Chiesa universale. Tre avvenimenti contestualizzano le celebrazioni del XXV. Il
primo si riferisce al Giubileo della divina
misericordia (8 dicembre 2015-20 novembre 2016), indetto da Papa Francesco
con la Bolla Misericordiae vultus. In
essa, egli ha scritto: “Abbiamo sempre
bisogno di contemplare il mistero della
misericordia. È fonte di gioia, di serenità
e di pace. È condizione della nostra sal11
LETTERA DEL VESCOVO
vezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il
quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita
nel cuore di ogni persona quando guarda
con occhi sinceri il fratello che incontra
nel cammino della vita. Misericordia: è
la via che unisce Dio e l’uomo, perché
apre il cuore alla speranza di essere amati
per sempre nonostante il limite del nostro
peccato” (n. 2). Il secondo avvenimento
riguarda l’ordinazione episcopale di
mons. Paolo Rocco Gualtieri (Basilica di
san Pietro, 30 maggio 2015). Dopo l’elevazione di mons. Gerardo Antonazzo a
vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, la nomina di mons. Gualtieri a
Nunzio Apostolico in Madagascar con il
titolo di arcivescovo di Sagona giunge
come un ulteriore dono dello Spirito che
riempie di gioia l’intera comunità diocesana. Il terzo avvenimento riguarda la
conclusione del processo diocesano per
l’accertamento delle virtù eroiche della
serva di Dio Mirella Solidoro. Anche
questa circostanza è un segno della benevolenza del Signore per la nostra Chiesa
particolare.
3. L’importanza del santuario di Leuca è riconosciuta da tempo immemorabile. Lungo il corso della storia, davanti
all’effige della Vergine de finibus terrae
si sono prostrati pontefici, vescovi, re e
uomini santi. Tra gli altri, la tradizione
ricorda i nomi di san Francesco d’Assisi
di ritorno dall’Oriente, san Benedetto
Giuseppe Labre, pellegrino francese che
venne a Leuca dopo aver onorato san
Nicola di Bari. Si narra anche che il re di
Napoli, Alfonso d’Aragona, riconoscente
per uno scampato pericolo, organizzò un
12
grande pellegrinaggio da Napoli a Leuca,
di oltre cinquecento ragazzi. Attestati di
predilezione al santuario leucano sono
venuti dai Pontefici Innocenzo XI
(1628), Benedetto XIII (1726), Pio IX
(1876). Il 1° agosto 1959, san Giovanni
XXIII, accogliendo la richiesta di mons.
Giuseppe Ruotolo, con il decreto Sanctuarium Sanctae Mariae Leucadensis
della Congregazione Concistoriale, ha
approvato la nuova denominazione della
diocesi che prese il titolo di “Ugento-S.
Maria di Leuca”. Come ho scritto nel
quadro di riferimento pastorale, Educare
a una forma di vita meravigliosa, “l’esplicito riferimento al titolo mariano, da
una parte raccoglieva e valorizzava la
lunga e gloriosa tradizione di fede popolare legata al culto e alla devozione alla
Vergine de finibus terrae, dall’altra prospettava, nel simbolo mariano, le nuove
caratteristiche di una Chiesa che, mantenendo vivo il legame con il passato,
intendeva aprirsi alle nuove prospettive
indicate dal Concilio Vaticano II” (n. 32).
4. Da allora la locuzione “de finibus
terrae” “affibbiata al promontorio leucano non indica più il confine e il limite, ma
la frontiera e il ponte. Posto sul colle prospiciente il mare, il santuario mariano assomiglia a un “faro luminoso” che getta
la sua luce in tutto il Mediterraneo” (ivi,
n. 68). Questa convinzione è avvalorata
da alcuni significativi pronunciamenti. Il
cardinale Eduardo Martinez Somalo,
nella Messa per l’elevazione a Basilica
Minore (7 ottobre 1990), definì il santuario di Leuca “ultima frontiera” in cui
trova il suo riepilogo e la sua sintesi tutto
il creato qui evidenziato in modo eloquente e significativo: scenario, questo,
stupendo che apre il cuore alla contem-
LETTERA DEL VESCOVO
plazione”. Papa Benedetto XVI, durante
la Messa celebrata sul piazzale del santuario (14 giugno 2008), pronunciò queste splendide parole: “De finibus terrae:
il nome di questo luogo santo è molto
bello e suggestivo, perché riecheggia una
delle ultime parole di Gesù ai suoi discepoli. Proteso tra l’Europa e il Mediterraneo, tra l’Occidente e l’Oriente, esso
ci ricorda che la Chiesa non ha confini, è
universale. E i confini geografici, culturali, etnici, addirittura i confini religiosi
per la Chiesa sono un invito all’evangelizzazione nella prospettiva della “comunione delle diversità” […].
La Chiesa che è in Puglia possiede
una spiccata vocazione ad essere ponte
tra popoli e culture. Questa terra e questo
santuario sono in effetti un “avamposto”
in tale direzione”.
LA VERGINE DE FINIBUS TERRAE
5. In questa prospettiva, si comprende
il motivo per il quale la Madonna di
Leuca costituisce il “cuore” della nostra
Chiesa particolare. Sulla scorta dell’insegnamento conciliare che aveva presentato la Vergine Maria come “personificazione” della Chiesa, i vescovi che hanno
guidato la comunità diocesana dopo il
Concilio hanno richiamato costantemente l’inconfondibile “impronta mariana”
della Chiesa di Ugento – S. Maria di
Leuca. La Vergine de finibus terrae segna
la nostra identità ecclesiale. Guardando a
lei, la nostra Chiesa particolare può individuare le sue peculiari caratteristiche:
essere cioè “Chiesa di popolo”, Chiesa
accogliente e ricca di opere di carità,
Chiesa aperta e missionaria. Queste note
ecclesiali sono il “sigillo” che la Vergine
Maria ha impresso nella nostra comunità
diocesana e riflettono la sua bellezza e il
suo inconfondibile splendore. Lasciandoci affascinare da questi raggi luminosi,
siamo stimolati a fare di essi la direzione
di marcia del nostro cammino pastorale.
6. La Madonna di Leuca è la Vergine
Madre. Il suo santuario è la casa dove lei
maternamente dimora e attende con
amore di poter incontrare noi, i suoi figli,
sempre pronta e disponibile a venirci
incontro in ogni circostanza e necessità.
Raccolti intorno a lei, riconosciamo di
essere la “famiglia di Dio” accomunati
da vincoli di fede, speranza e carità. Da
lei, impariamo a far germogliare l’attitudine all’ascolto di Dio che parla e la sollecitudine per un dialogo fraterno con
tutti. In tal modo, siamo continuamente
spronati ad aprire le nostre menti per
considerare le ragioni dell’altro, ad allargare lo spazio dei nostri cuori per accogliere tutti coloro che dimorano nel territorio, a volgere lo sguardo all’orizzonte
più lontano per scorgere coloro che vengono dal mare e cercano un approdo di
pace e di fraterna solidarietà.
7. La Madonna di Leuca è la Vergine
orante. In lei, la nostra Chiesa ugentina
riconosce il modello e il prototipo di ogni
comunità cristiana riunita in preghiera. In
alcune icone e raffigurazioni mariane, la
vergine Maria è dipinta con le mani alzate verso il cielo in segno di implorazione
e di attesa del dono e della grazia celeste.
Questa immagine riprende il “modello
dell’Orante”, una delle più antiche rappresentazioni cristiane di cui si ha una
testimonianza certa già a partire dal IV
secolo. Nelle catacombe di sant’Agnese
appare per ben due volte. L’immagine
ricorda le braccia alzate di Mosè che, con
la sua preghiera, intercedeva per la vittoria del popolo di Israele (cfr. Es 17, 913
LETTERA DEL VESCOVO
13). Maria, nuova “arca dell’alleanza”,
con i suoi occhi indica la via dell’amore
e, con le sue braccia alzate al cielo, intercede per la Chiesa e per tutta l’umanità.
A noi, ella consegna ancora una volta la
sua preghiera prediletta: il santo rosario.
Molteplici sono i valori spirituali di questa forma di preghiera. Il rosario è la preghiera semplice perché conduce al centro
dei dati fondamentali della fede e guida
l’animo verso l’assimilazione dei misteri
e delle verità evangeliche. È la preghiera
dei poveri, perché è praticabile dagli
umili e soprattutto perché insegna l’itinerario verso la povertà di spirito. È la
scuola di contemplazione perché abitua a
guardare, di volta in volta, un mistero
della vita di Gesù e ad assumere i suoi
stessi sentimenti (cfr. Fil 2,5). È una
forma privilegiata di pedagogia e di
catechesi perché propone continuamente
all’attenzione il valore del kérygma.
8. La Madonna di Leuca è la Vergine
pellegrina. Come già suggeriva il Concilio Vaticano II, il simbolo della peregrinazione nella fede illumina la storia personale di Maria, la credente per eccellenza. Ella, infatti, “avanzò nella peregrinazione della fede e serbò fedelmente la sua
unione con il Figlio fino alla croce” (Lumen gentium, 58). Il suo itinerario di fede
è costituito da luci ed ombre. Squarci di
luce si evidenziano alle nozze di Cana,
dove per la preghiera della Madre Cristo
compie il primo segno di rivelazione,
suscitando la fede dei discepoli (cfr. Gv
2,1-12). Momenti di oscurità si presentano quando ascolta il presagio di Simeone
(cfr. Lc 2,35), si incammina per le strade
tortuose dell’esilio in Egitto, “non comprende” l’atteggiamento di Gesù dodicenne nel tempio e tuttavia serba “tutte
14
queste cose nel suo cuore” (Lc 2,51). Anche durante la vita nascosta di Gesù, Maria fa risuonare dentro di sé la beatitudine di Elisabetta attraverso una vera e propria “fatica del cuore” (Redemptoris
Mater, 17). La vetta di questo pellegrinaggio di fede è il Golgota dove ella vive
intimamente il mistero pasquale del Figlio. Sul Calvario, Maria sperimenta la
notte della fede e, dopo l’illuminazione
della Pentecoste, continua a pellegrinare
nella fede fino all’assunzione quando il
Figlio l’accoglie nella beatitudine eterna.
Anche nel nostro tempo, “la beata Vergine Maria continua a precedere il popolo di Dio. La sua eccezionale peregrinazione nella fede rappresenta un costante
punto di riferimento per la Chiesa, per i
singoli e le comunità, per i popoli e le
nazioni e, in un certo senso, per l’umanità intera” (Redemptoris Mater, 6). A lei
chiediamo di accompagnare il nostro
debole cammino di fede, attraversato da
momenti di dubbio, di crisi e di incertezze, ma sempre fiducioso di avere lei
come sostegno e guida.
9. La Madonna di Leuca è la stella
LETTERA DEL VESCOVO
maris e la stella matutina. In quanto
“stella dei naviganti”, la stella polare fu
chiamata stella maris. Questo titolo fu
attribuito alla Vergine Maria. A lei fu
anche riferito il titolo di stella matutina.
Maria, infatti, è l’aurora che precede
Cristo sull’orizzonte della storia, lo genera e lo accompagna nella sua vicenda terrena. Le stelle con il loro segnale luminoso posseggono un fascino misterioso e
rappresentano un richiamo rassicurante
per chi naviga in mare in vista della meta
desiderata. Mentre brillano nel cielo, esse
rimangono silenziose e parlano con la
loro luce nel profondo e misterioso silenzio dell’universo. Nel mare della vita,
abbiamo tutti bisogno di avere una stella
che illumini e orienti il nostro cammino.
Nello stesso tempo, abbiamo bisogno di
silenzio che ci aiuti ad ascoltare la voce
misteriosa di Dio e il grido sofferto degli
uomini. In quanto “stella del mare”, la
Vergine di Leuca spande la sua luce su
coloro che alzano gli occhi verso i suoi
per individuare la strada da percorrere. In
quanto stella luminosa del mattino, ella è
la voce silenziosa che risponde agli inter-
rogativi del cuore. Riconoscendo nella
Vergine de finibus terrae la luminosa
stella dell’evangelizzazione, la nostra
Chiesa particolare affida a lei la sua missione perché ella ci guidi all’annunzio
del Vangelo “fino agli estremi confini
della terra” (At 1,8).
10. Preparandoci a vivere il prossimo
Giubileo straordinario, siamo stimolati a
invocare la Madonna di Leuca, come
Mater misericordiae. Nessuno, infatti,
come lei “ha conosciuto la profondità del
mistero di Dio fatto uomo. Tutto nella
sua vita è stato plasmato dalla presenza
della misericordia fatta carne. La Madre
del Crocifisso Risorto è entrata nel santuario della misericordia divina perché ha
partecipato intimamente al mistero del
suo amore” (Misericordiae vultus, 24). In
un intimo trasporto del cuore, ci uniamo
alla preghiera del servo di Dio, il vescovo don Tonino Bello, cantore della
Vergine Maria donna dei nostri giorni,
che si è rivolto a lei come alla “donna del
primo sguardo” e l’ha implorata con queste parole:
Perdonaci se i nostri sguardi
sono protesi altrove.
Se inseguiamo altri volti.
Se corriamo dietro ad altre sembianze.
Ma tu sai che nel fondo dell’ anima ci è
rimasta la nostalgia di quello sguardo.
Anzi, di quegli sguardi: del tuo e del suo.
E allora, un’occhiata, daccela pure a
noi, madre di misericordia.
Soprattutto quando sperimentiamo che,
a volerci bene, non ci sei rimasta che tu.
Dal Palazzo Vescovile
Ugento, 24 maggio 2015,
Solennità di Pentecoste
+ Vito Angiuli
Vescovo di Ugento- S. Maria di Leuca
15
ECUMENISMO
La Beata Vergine Maria nella tradizione della Chiesa ortodossa 2
Maria nella teologia ortodossa
L
a teologia ortodossa è fortemente
cristocentrica, per questo motivo
tutte le chiese ortodosse vedono
Maria sempre e solo in riferimento al
mistero di Cristo, ecco perché nell’ortodossia non esiste un vero trattato di mariologia ma la riflessione teologica intorno alla Madre di Dio è inglobata in quella più ampia trattazione su Cristo e l’opera della salvezza da lui compiuta in cui la
Vergine è inserita in modo del tutto unico
e particolare.
La Vergine Maria è contemplata o in
riferimento a Cristo, tenendo presente il
mistero dell’incarnazione, o in riferimento alla chiesa, e quindi come modello e
immagine della chiesa così come sarà
alla fine dei tempi.
La Madre di Dio è considerata dalla
chiesa ortodossa come colei che scelta da
Dio per una missione unica è da lui rivestita di grazia ad opera dello Spirito
Santo che la rende feconda e quindi
Madre di Cristo, Madre di Dio.
Ella è la tutta pura, la super esaltata,
la madre sempre vergine che Dio ha glorificato al di sopra di tutte le creature
angeliche e terrestri, innalzata ad una
gloria incomparabile in virtù proprio
della sua divina maternità, ma ella è
anche la mediatrice e l’interceditrice del
popolo cristiano, il suo rifugio e la sua
guida, il soccorso e lo scudo di difesa di
tutti i credenti che a lei ricorrono implorando: Madre di Dio, salvaci!
La tradizione ortodossa sviluppa tutta
la sua mariologia intorno a dei titoli
16
mariani che sottolineano come già detto
il suo ruolo in riferimento al mistero dell’incarnazione del Verbo e la sua sublime
dignità. Il primo di questi titoli e anche il
più importante che da senso a tutti gli
altri è quello di Theotokos, Genitrice di
Dio.
Questo titolo letteralmente significa:
colei che ha dato forma umana a Dio, e
trova la sua canonizzazione teologica a
partire dalla celebrazione del Concilio di
Efeso dell’anno 431 durante il quale
furono disapprovate le tesi eretiche di
Nestorio e fu accolta la dottrina circa la
divina maternità di Maria, e quindi la
vera umanità e divinità di Cristo nato da
Lei.
Accanto a questo titolo fondamentale
ve ne sono altri che fanno riferimento al
mistero dell’incarnazione: Roveto ardente, Vello di Gedeone, Porta d’oriente,
ECUMENISMO
Carro di fuoco, Stanza nuziale, Santo
tronco, Paradiso mistico ecc..
Emerge tra questi il titolo di Nuova
Eva con cui si sottolinea il ruolo attivo
della Vergine nel progetto salvifico di
Dio, sviluppando una tradizione mariologica che risale a S. Ireneo di Lione e che
vede Maria come l’antitesi di Eva. Come
la Vergine Eva, infatti, disobbedì a Dio
volontariamente e liberamente, provocando per tutto il genere umano la morte,
così la Vergine Maria obbedì volontariamente e liberamente alla Parola di Dio e
così donò al mondo la Vita e la Gioia.
La teologia ortodossa insiste molto
sul tema della glorificazione dell’uomo
chiamato da Dio a condividere con lui la
sua gloria, si tratta del mistero della deificazione o Theosis, cammino di purificazione e continuo perfezionamento interiore ad opera della grazia dello Spirito
Santo che porta l’uomo ad essere simile a
Dio.
In questa riflessione si inserisce bene
il mistero di Maria che tra le creature
umane è la prima a godere di questa
piena e perfetta somiglianza con Dio.
Maria è la piena realizzazione dell’u-
manità deificata e come membro perfetto
della Chiesa, viene invocata a pregare per
tutti.
In sintesi, la riflessione mariologica
delle chiese ortodosse si articola intorno a
quattro punti: Maria è la Theotokos, la Madre di Dio, è la Aeiparthenos, la Semprevergine, è la glorificata ed esaltata al di
sopra di tutte le creature, è la mediatrice e
l’avvocata del popolo cristiano.
Ma nonostante questo, si nota un
paradossale squilibrio tra la presenza di
Maria nella liturgia e nella pietà ortodossa e la sua presenza minima nella teologia. Questo si può spiegare in diversi
modi: da una parte, la chiesa ortodossa,
considera inadeguato il linguaggio teologico nell’esprimere il mistero di Maria
che più che essere materia di speculazione sistematica deve essere posta su un
piano celebrativo ed esperienziale, inoltre, il mistero mariano si presta meglio
per essere espresso nell’arte, nell’iconografia e nella poesia liturgica partendo
dalle già importanti e sufficienti considerazioni teologiche dei primi sette concili
ecumenici.
Don Fabrizio Gallo
La Basilica di Leuca approdo per la Via Francigena
“La Via Francigena del Sud giunga fino a Santa Maria di Leuca”.
E’ la ragione della lettera che il deputato Salvatore Capone ha
inviato nei giorni scorsi al Presidente della Regione Puglia
Michele Emiliano e all’Assessore all’Industria Culturale
Giovanni Liviano D’Arcangelo perché “siano poste in essere tutte
le azioni necessarie volte al raggiungimento concreto di questo
obiettivo, anche con il coinvolgimento degli enti e delle associazioni territoriali già impegnati in questa direzione”. “Sono certo –
sottolinea Capone- che il Presidente Emiliano e l’Assessore
Liviano D’Arcangelo condivideranno questo obiettivo e lo perseguiranno”.
17
MARIOLOGIA
Dialogare con Maria Santissima
S
ento sempre più intenso e più frequente il desiderio di dialogare con
Te, Maria. Forse per una legge naturale, prima che soprannaturale. Nella
tarda età, come nell’infanzia, il richiamo
e l’esigenza della Mamma si ripresenta
come qualcosa di insopprimibile, di insostituibile e di indispensabile.
Sarà, forse, (per me) una specie di
“prova generale”, un’anticamera di pregustazione dell’amplesso finale divino?
Ciascuno può pensare ciò che vuole; dal
canto mio, desidero soddisfare questo desiderio di dialogo a cuore aperto, con la
nostra amabilissima Madre del cielo.
Preferisco cominciare da Te, Maria,
ma non penso di esaurire tutto il mio desiderio, dialogando con Te; perché proprio Tu, a Cana di Galilea ci hai sollecitati a metterci in ascolto di Gesù. “Fate
quello che Egli vi dirà” (Gv. 2,5). Anzi,
prima di Cana ce lo aveva detto il Padre
nostro Celeste: “Questi è il Figlio mio,
l’amato. Ascoltatelo tutti” (Mc. 9,7).
Soprassiedo momentaneamente a queste sollecitazioni. Intanto, ho appena
cominciato a parlarti, Maria, e già mi hai
messo in guardia da un eventuale e possibile errore: Tu, Maria, non attiri mai la
nostra attenzione, esclusivamente su di te.
Il tuo indice e tutta la persona è sbilanciata
verso il Signore. Conosci bene il 1°
comandamento, “Io sono il Signore Dio
tuo”. Non a caso, dopo l’Annunciazione lo
hai fatto sgorgare dal tuo cuore materno:
“Colui che è potente ha compiuto in me
grandi cose” e desideri intensamente che
anche noi pensiamo come Te.
Grazie, Maria. Ci voleva questa preci-
18
sazione, per evitare deleteri equivoci.
È davvero strano che, pur avendo
l’Antico e il Nuovo Testamento e il Pastore della Chiesa che ci guida, ci sia
ancora gente che scambia il Creato col
Creatore, le lucciole con le lanterne, il
proprio io con Dio.
Queste e tante altre e peggiori aberrazioni si possono verificare quando si
sbiadisce nell’animo umano il senso di
Dio e si colora invece con tutti i colori
dell’arcobaleno il proprio io, sino ad intronizzarlo al posto di Dio.
Grazie di vero cuore, Maria; grazie
per questi sprazzi di luce.
Incoraggiato da questo primo approccio con Te, vorrei sapere il Tuo pensiero,
Maria, sul problema sempre scottante
della sofferenza umana, soprattutto su
quella degli innocenti.
Sono andato recentemente a trovare in
MARIOLOGIA
ospedale un mio carissimo amico, nonché valido collaboratore nel mio ministero sacerdotale. L’ho trovato delirante per
le atroci sofferenze. Mi ha mozzato il
respiro, oltreché la parola. Pur essendo
egli sempre stato una persona rispettosissima, ha risposto sì e no al mio accorato
saluto. Ovviamente mi sono reso conto
subito che non era ‘lui’. In preda alle indescrivibili sofferenze, mi è sembrato di
vedere un fuscello sbattuto dal vento. Ho
stentato a frenare le lacrime. Maria, Madre nostra amabilissima, esperta anche tu
nel soffrire, perché tutto questo? Come si
concilia lo scandalo del dolore con l’amore indiscutibile del Padre Celeste
verso di noi, Suoi figli?
Probabilmente non basta una risposta
verbale a questo tipo di domande. Accompagna, Maria, come sai fare tu, una
ricca carica di consolazione. Sii ancora e
sempre, o Vergine Maria, Consolatrice
degli afflitti.
L’uragano delle sofferenze, nonostante tutti i moderni palliativi terapeutici,
non cessa di travagliare tanta gente: giovani e meno giovani, ricchi e poveri.
Per questo Ti chiedo insistentemente,
Maria, di non allentare le Tue premure
materne verso tutti noi. Se non ci sei vicina Tu, corriamo il rischio di essere travolti.
Mi sembra di sentire, o Maria, la Tua
tipica risposta: “Eccomi…come stavo ai
piedi della Croce del Figlio Mio spasimante, sto e starò sempre e ovunque c’è
qualcuno che soffre; non per togliere la
sofferenza, ma per trasformarla in sorgente di luce e di salvezza. Del resto, se
mio Figlio, pur avendo la possibilità di
operare la salvezza per altre vie più facili, ha scelto la Via della Croce; è eviden-
te, anche se spiacevole, che questa è la
volontà del Padre.
Alla scuola del Figlio Mio Gesù, che
si è dichiarato “Via, Verità e Vita”, ho
imparato e sperimentato che non c’è altra via di salvezza. Se hai ancora qualche
dubbio, senti ciò che ha scritto l’Apostolo Paolo: “Abbiate in voi gli stessi
sentimenti di Cristo Gesù: Egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma
svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo, umiliò se stesso, facendosi obbediente sino alla morte, una morte
di Croce” (Fil. 2,5-8).
Non ti ho risposto ancora compiutamente alla domanda “Se è necessaria la
sofferenza”.
Non posso e non voglio sorvolare su
questo interrogativo. Pensate voi che se
non fosse stato necessario, l’amabilissimo Padre Celeste, non avrebbe esentato
Suo Figlio? Mi servo della vostra sapienza umana, senza scandagliare quella divina: “E’ dura la legge, ma è legge”.
Prima di essere dura per noi, la legge
della Croce è stata dura per il Padre che
non ha risparmiato il proprio Figlio, ma
lo ha dato per tutti noi; è stata dura per
lo stesso Gesù, per me, Madre Sua e
vostra Addolorata”. E voi, chi siete per
essere esentati dalla morsa del dolore?
Tu, Madre nostra, fosti preservata dal
peccato, ma non dalla spada del dolore.
Così hai contribuito mirabilmente alla
nostra Redenzione. Ci siamo: il dolore, la
sofferenza, l’effusione del sangue… sono
il prezzo della salvezza nostra e dell’umanità! È alto il prezzo, perché inestimabile è il dono della salvezza!
Questo timido ma fecondo tentativo
di dialogo con Te, Maria, ha riacceso nel
19
MARIOLOGIA
mio animo la fiducia filiale di essere da
Te maternamente ascoltato e premurosamente esaudito.
Santa Maria Addolorata, esperta nel
soffrire, quando arriva anche per noi il
dolore, la sofferenza di qualsiasi genere,
aiutaci a comprendere che non si tratta di
un castigo di Dio; è, invece, un’occasione preziosa da vivere con fede e con
amore, è la prova del fuoco che ci purifica dalle scorie del peccato.
Le “sette spade” che hanno trafitto il
cuore, Tu, Maria, le hai accolte con fede
e con amore. Sebbene in Te non ci fossero scorie di peccato, la spada del dolore
non Ti ha risparmiata.
Ti chiedo troppo, o Maria, se in nome
di tutti i figli e le figlie di Eva, gementi e
piangenti in questa valle di lacrime, imploro da Te un supplemento straordinario
di amore e di fede che prevalga su ogni
nostro dolore?
La Tua clemenza senza misura mi sollecita a ripeterTi senza stancarmi “Prega
per noi”, perché sappiamo e crediamo
che il male da cui desideriamo essere
liberati non sono soltanto le malattie, ma
è soprattutto il peccato.
“Prega per noi”, perché consideriamo
sempre più fermamente che tutta la sofferenza del mondo non è paragonabile
all’agonia (cui segue la morte), ma al
parto cui segue la creatura nuova. Amen.
don Domenico De Giorgi
Illuminazione artistica
della cascata monumentale
Venerdì 15 maggio è stata inaugurata, alla presenza di autorità civili e religiose e una splendida cornice di pubblico, la
nuova illuminazione artistica della cascata monumentale dell’Acquedotto Pugliese a Santa Maria di Leuca.
Su progetto dell’Acquedotto Pugliese, la società Enel Sole ha
provveduto a installare 292 apparecchi illuminanti a Led, destinati a valorizzare gli elementi artistici che compongono la cascata e ad offrire alle migliaia di turisti, che affollano soprattutto d’estate il centro balneare di Santa Maria di Leuca, un panorama davvero maestoso. La cascata monumentale, realizzata negli anni ‘30 dall’ing. Cesare Brunetti, rappresenta il punto d’arrivo dell’Acquedotto Pugliese e unisce la marina di Santa Maria di Leuca con la Basilica di Santa
Maria de Finibus Terrae, coprendo un dislivello di 40 metri e una lunghezza di 250
metri. La cerimonia di accensione dell’illuminazione artistica, è stata preceduta
dal convegno “Architettura per un Finibus Terrae-La cascata monumentale di
Santa Maria di Leuca”, organizzato dal Politecnico di Bari in collaborazione con
l’AQP e il comune di Castrignano del Capo e si è svolto presso la sala congressi
dell’Hotel Terminal di Santa Maria di Leuca.
20
SS. Vergine Consolata
MISSIONI
La festa ricorre il 20 giugno
Patrona e Titolare dei Missionari e delle Missionarie della Consolata
I
l titolo e la devozione alla Madonna
“Consolatrix afflictorum” era datata
alle origini dell’era cristiana e rifletteva lo zelo dei primi cristiani verso
Maria SS. come modello e Madre amata,
verso la quale i cristiani ricorrevano in
tempo di difficoltà e persecuzioni, trovando in Maria Consolatrice degli afflitti, una sorgente di incoraggiamento e di
speranza nella fede.
<La SS. Vergine Consolata è raffigurata
come una madre che tiene tra le braccia
Gesù Bambino e lo indica con la mano
destra, come a dire ai fedeli che Lui è il
più importante e Lei coopera a consolare. È quindi la Madonna cristologica, cui
preme soprattutto indicare ai fedeli il
Bambino, non tanto se stessa, ma Colei
che ha accolto nel suo seno Gesù. Essa è
perciò la prima di coloro che hanno creduto e credono, la prima nella fede del
Figlio di Dio.
< La devozione dei cristiani verso Maria
Consolata, iniziò nella città di Torino nel
IV secolo. Il Santuario della Consolata è
chiamato “il cuore di Torino”, non tanto
perché la Chiesa che ospita l’antica
immagine della Vergine col Bambino, si
trova a poca distanza dal centro storico,
ma perché la Consolata è nel cuore dei
torinesi, da sempre. La tradizione, infatti,
fa coincidere l’inizio della devozione alla
Consolata (il nome è una alterazione
popolare dal latino Consolatrix, e in piemontese “Cunsulà”), con la stessa evangelizzazione di Torino operata da S.
Massimo, primo Vescovo della città.
Infatti fu riferito che nel 363 a.D. S.
Eusebio Vescovo di Vercelli, l’apostolo
del Piemonte e il fondatore del Santuario
di Oropa, tornato da un lungo esilio in
terra orientale, portò a Torino una preziosa icona della Vergine Consolatrice,
dall’Egitto. Il giovane Massimo, futuro
Vescovo di Torino, ricevette appunto
questo quadro dal suo amico e maestro, il
Vescovo Eusebio. Il quadro rappresentava una Madonna dal volto dolcissimo che
reggeva in braccio il Bambino Gesù.
Eletto Vescovo, Massimo fece costruire
una cappelletta-santuario e vi depose
l’immagine alla venerazione dei fedeli.
Sopra questo piccolo Santuario, più tardi
fu costruita la Chiesa di S. Andrea. Nel
21
MISSIONI
secolo IX, l’eresia iconoclasta arrivò
anche a Torino dall’oriente, infettando il
cuore del clero e alcuni dei fedeli, che
irridevano e distruggevano le sacre
immagini. Qualche pio devoto pensò alla
Madonna Consolata e la nascose salvandola dalla distruzione degli iconoclasti,
quando era Vescovo di Torino, un certo
Claudio (818). Passarono secoli e l’icona
della Vergine, riposta in un nuovo Santuario dal Re e poi monaco, Arduino, era
completamente perduta tra le rovine, in
seguito alle invasioni barbariche, guerre,
pestilenze e discordie civili.
Dell’icona della Madonna si persero le
tracce e perfino il ricordo, finché a questo punto intervenne personalmente
Maria SS. perché l’icona fosse ritrovata
attraverso l’arrivo nella deserta Torino, di
uno strano pellegrino.
< Narra la tradizione che nell’anno 1104,
giunse a Torino da Briancon (Francia) un
certo Jean Ravais (Giovanni Ravacchio), cieco dalla nascita, il quale in
patria, ebbe una visione celeste che lo
invitava a Torino per riscoprire il quadro
della Consolata scomparso da molto
tempo, che gli avrebbe dato la vista. Tutti
i familiari e amici di Giovanni si erano
rifiutati di credere alla sua visione della
Vergine, credendolo pazzo. Torino allora,
22
era più che città, un covo di briganti! Lo
accompagnava una domestica che, dietro
compenso, aveva accettato di guidarlo
per mano fino in Italia. Giunto a Torino
nella località presso “pozzo strada”,
ebbe una seconda visione che gli conferiva quanto poco mancasse alla realizzazione della sua missione. Giunto sul
posto indicato dalla visione, Jean Ravais
si pose alla ricerca dell’antica cappella
di Arduino: sollecitò pubbliche preghiere, attirando così l’attenzione della popolazione e del Vescovo Mainardo, che
ordinò di iniziare gli scavi presso la torre
di S. Andrea. Venne così alla luce la cappella e con essa l’icona intatta della
Madonna Consolata. Il cieco, secondo la
promessa, acquistò la vista, e il Vescovo,
commosso fino alle lacrime, invocò ad
alta voce: “Intercede pro populo tuo,
Virgo Consolatrix”. Era il 20 giugno
1104. Quel giorno segnò la rinascita dell’antico Santuario e segnò pure la rinascita di Torino attorno al suo Santuario, e
del risveglio della devozione verso la
Vergine Consolata, la quale, da buona
Madre è stata presente in tutti gli avvenimenti della popolazione torinese, intervenendo miracolosamente in più occasioni. La peste del Medio Evo non toccò
Torino; la città fu salvata dai vandalismi
delle truppe francesi e spagnole; piaghe,
pestilenze, il colera del 1835 e la grande
esplosione della polveriera del 1852. Le
due guerre mondiali non recarono gravi
danni a Torino. Senza contare il conforto
della Vergine Consolata ai singoli fedeli,
operando un gran numero di miracoli,
come attestano i numerosi ex-voto conservati. Il Santuario è stato ed è meta di
numerosi pellegrinaggi e di molti Santi,
come: Carlo Borromeo, Francesco di
MISSIONI
Sales, G.B. Cottolengo, Don Bosco,
Giuseppe Cafasso (zio materno di G. Allamano), Leonardo Murialdo, Ignazio da
Santhià, Pier Giorgio Frassati, Don
Orione, ecc. E i Papi: Martino V, Pio
VII, s. Giovanni XXIII, s. Giovanni Paolo
II, papa Francesco.
S. Pio X nel 1906 conferì al Santuario il
titolo di Basilica Minore.
<Ma soprattutto noi Missionari
della Consolata, ricordiamo il B.
Giuseppe Allamano che per 46
anni è stato fedelissimo custode e
Rettore del Santuario, dal 1880
fino alla morte, 1926. Quando
l’Allamano giunse al Santuario
della Consolata come Rettore, nel
1880, ve lo trovò in uno stato decadente
in tutti i sensi. Lo abbellì e lo fece rifiorire materialmente e spiritualmente,
assieme alla perla della fondazione degli
Istituti missionari della Consolata, dei
Missionari e delle Missionarie, frutto
della tenera e filiale devozione dell’Allamano verso la Consolata, considerata da
lui come la “vera Fondatrice” dei suoi
due Istituti.
** “Annunceranno la mia gloria alle
genti”.. (Isaia, 66,19c)
“D’ora in poi tutte le genti mi chiameranno beata”.. (Lc. 1,48)
Questi due versetti della S. Scrittura,
l’uno tratto dal profeta Isaia e l’altro pro-
nunciato dalla Vergine profeticamente,
nel momento di ricevere da Elisabetta la
conferma dell’Incarnazione di Cristo nel
suo seno, sono molto cari a noi Missionari della Consolata. Infatti, annunciare le meraviglie compiute tra i popoli da
Dio per mezzo di Maria sotto il titolo di
Consolata, fu il motto scelto dal B.
Allamano e la parola d’ordine da lui affidata a noi missionari, nel dare inizio al nostro Istituto. Maria Consolata è per noi Modello, Guida,
Ispiratrice e Madre.. proprio come lo fu per il B. Allamano. Dal
1901 e 1910, date della fondazione dei due Istituti ad oggi, i Missionari e le Missionarie della
Consolata, portano nel mondo la “vera
consolazione” di Maria, che è Gesù. Infatti, la gloria e la vera consolazione di Maria
è quel Bambino che tiene in braccio. Con
Lei e come Lei offriamo al mondo Cristo
Signore, portando il lieto annunzio del
Vangelo alle persone, per liberarle da ogni
tristezza e sofferenza, dalla paura e dal
peccato. Lo facciamo guardando a Maria
Consolatrice (in quanto consola) e Consolata (in quanto è consolata), “segno
certo di consolazione”.
La festa della Consolata ricorre il 20
giugno.
Notizie raccolte da
P. Mario Carparelli imc
Per prenotare le celebrazioni delle
S.S. Messe in Basilica ci si può
servire anche del Conto Corrente
Postale N. 14736730 intestato a:
SANTUARIO DI S. MARIA DI LEUCA
73040 Marina di Leuca (Lecce)
Causale: S. Messa
23
VITA DELLA BASILICA
Vita della Basilica
LA VIA FRANCIGENA DEL SUD SUL TG2
La rubrica del Tg2 “Si Viaggiare” ha dedicato nella
puntata andata in onda il 3 aprile scorso un ampio servizio alla “Via Francigena del Sud”, da Roma a Santa
Maria di Leuca. La nostra Basilica è stata al centro di
tutto il filmato, che ha visto anche l’intervista a Mons.
Angiuli, vescovo della Diocesi di Ugento-Santa Maria di
Leuca. Le immagini sono state registrate anche a Barbarano, con il complesso di
Leuca Piccola, ad Alessano, paese natale di don Tonino Bello e nei paesi della Grecia
Salentina.
FESTA DEL 13 APRILE
Lunedì 13 aprile tanti sono stati i fedeli che hanno reso omaggio alla Madonna “De Finibus Terrae”.
Alle ore 11,00 il cardinale Salvatore De Giorgi
ha presieduto la celebrazione eucaristica insieme al
vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, Vito Angiuli.
“Questo Santuario-ha sottolineato il Card. De
Giorgi- da secoli condivide le vicende liete e tristi di questa terra ed è entrato a far
parte della nostra civiltà salentina, per cui a buon diritto è Regina del Salento e
Madre di noi Salentini. Personalmente in quanto salentino sento come un dovere filiale venire a Leuca per venerarla. I santuari, come il nostro sono i luoghi privilegiati
dell’annuncio e dei doni della misericordia di Dio. Mete di tanti pellegrini-ha precisato il Papa- nella bolla di indicazione del Giubileo- in questi luoghi sacri, essi sono
spesso toccati dalla grazia e trovano la via della conversione”.
IL CARDINALE BERTELLO IN VISITA ALLA BASILICA
Il Cardinale Bertello, giunto nella nostra Diocesi in occasione del 22esimo anniversario della
morte di don Tonino Bello, ha visitato, lunedì 20
aprile, la Basilica di Leuca. Accompagnato da S.
E. Mons. Vito Angiuli è stato accolto dal rettore
parroco della Basilica di Santa Maria de Finibus
Terrae, don Gianni Leo, e dalle suore Figlie di
Santa Maria di Leuca.
Il Cardinale Bertello ha visitato la Basilica, si è fermato in preghiera dinanzi
all’immagine della Madonna ed è stato poi accompagnato da Mons. Angiuli e don
Gianni sul piazzale e sul belvedere dove ha salutato fedeli e pellegrini presenti.
24
RAGAZZI MISSIONARI
VITA DELLA BASILICA
Sabato 2 maggio il piazzale della Basilica di
Leuca ha ospitato la festa dei ragazzi missionari. Più di 500 giovanissimi sono giunti da tutte
le parrocchie della Diocesi con pullman e pulmini. In Basilica, guidati da don Rocco Maglie,
direttore del Centro Missionario Diocesano, si
è svolto un momento di preghiera e adorazione,
molto partecipato dai ragazzi. Ci si è poi spostati sul piazzale interno per la festa con canti e animazione.
PELLEGRINAGGIO DIOCESANO DEL MALATO
Nel corso delle celebrazioni giubilari per il 25° di elevazione a Basilica minore del Santuario di Santa Maria di
Leuca si è svolto il 22 maggio scorso il Pellegrinaggio
diocesano del malato e di tutti gli operatori sanitari.
Nutrita la partecipazione di ammalati e operatori sanitari che alle 17,30 in processione hanno raggiunto la
Basilica di Leuca.
Alle ore 18,00 la celebrazione della Santa Messa presieduta dal vescovo, Mons.
Vito Angiuli, che ha amministrato il Sacramento dell’Unzione degli infermi. A conclusione della Santa Messa sono stati consegnati gli attestati ai nuovi volontari
dell’A.V.O. “Agape” di Tricase.
PELLEGRINAGGIO SULLE ANTICHE VIE DELLA FEDE
L’associazione “Ad Limina Petri”, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale CEI per
la Pastorale del Turismo, Tempo Libero e
Sport e con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura, ha organizzato tre pellegrinaggi a piedi lungo la via “Francigena del
Nord”, via “Romea Strata” e la via “Francigena del Sud”.
Questi tre itinerari verranno percorsi in 5
anni, con tratti annuali di circa 200 km, per una durata di dieci giorni. I partecipanti
confluiranno tutti insieme, nel 2019, a Roma sulla tomba di Pietro.
Il percorso della via “Francigena del Sud” è partito da Santa Maria di Leuca il 24
maggio scorso e si è concluso, per quest’anno, il 2 giugno.“Camminare, camminare
per ore e per giorni -sottolineano in una nota gli organizzatori- significa staccare dal
proprio ambiente, dagli abituali ritmi di vita, dai comfort e dai tanti oggetti che ci
paiono indispensabili. Significa anche sperimentare il lento e tenace avvicinarsi ad
una meta, con occhio di ammirazione e contemplazione”.
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VITA DELLA BASILICA
MONS. ANGIULI PRESIDENTE COMMISSIONE PER IL LAICATO
Mons. Vito Angiuli, vescovo della Diocesi di UgentoSanta Maria di Leuca, è stato eletto dalla Conferenza
Episcopale Italiana presidente della Commissione per il
laicato.
La nomina è giunta a conclusione della 68ª Assemblea
Generale, riunita nell’Aula del Sinodo da lunedì 18 a giovedì 21 maggio, sotto la guida del Cardinale Presidente,
Angelo Bagnasco. Filo conduttore dei lavori è stata la verifica di quanto le indicazioni di fondo contenute nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium siano state
accolte e orientino il cammino delle Chiese che sono in Italia verso una nuova tappa
evangelizzatrice.
L’AMBULANZA DEL SORRISO
Domenica 24 maggio è stata inaugurata sul piazzale
della Basilica di Leuca “L’ambulanza del sorriso”. Una
iniziativa dall’associazione “La squadra del sorriso”, e
patrocinata dal Comune di Castrignano del Capo e realizzata in collaborazione con la pia fondazione di culto e
religione “Ospedale Cardinale Giovanni Panico” di
Tricase. Il rito della benedizione è stato officiato dal vescovo, Mons. Vito Angiuli, alla
presenza di tanti bambini che per tutto il pomeriggio sono stati i protagonisti di una
festa con animazione, musica e clownerie. Nella sala del pellegrino, invece, si è svolto un convegno sul ruolo del volontariato ospedaliero.
VOLUME SU ENRICO MAURI
Lunedì 1 giugno nei locali della Basilica di Leuca è
stato presentato il volume: dedicato agli scritti di Enrico
Mauri: “Ascensione insieme al Signore. Catechesi nuziale”, curato da Luca Diliberto, docente dell’Istituto Leone
XIII di Milano. La serata si è aperta nella Basilica di
Leuca con la celebrazione eucaristica presieduta da S.E.
Mons. Vito Angiuli e concelebrata da diversi sacerdoti. Subito dopo, nella sala del pellegrino, si è svolto il convegno coordinato dallo scrittore e giornalista Luigi Accattoli.
PROMUOVERE IL CAPO DI LEUCA
Siglato, domenica 14 giugno nei locali della Basilica
di Leuca, un protocollo d’intesa tra la Diocesi di Ugento
e il Gal “Capo Santa Maria di Leuca” per promuovere e
valorizzare il territorio. Nel corso dell’incontro è stata
presentata la guida “Capo di Leuca è”, il parco culturale
“Terre del Capo di Leuca”, il Meeting De Finibus Terra.
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VITA DELLA BASILICA
CELEBRAZIONE IN BASILICA CON MONS. GUALTIERI
Tappa nel Salento per Mons. Paolo Gualtieri dopo
l’ordinazione episcopale in Vaticano, avvenuta il 30 maggio scorso. Domenica 28 giugno ha celebrato la S. Messa
nella Basilica di Leuca, alla cerimonia hanno partecipato
numerosi sacerdoti della nostra diocesi e il sindaco di
Castrignano del Capo dott.ssa Annamaria Rosafio.
Mons. Paolo Gualtieri ha ricevuto dal Signor Cardinale Pietro Parolin l’ordinazione Episcopale a Arcivescovo titolare di Sagona e nominato Nunzio Apostolico in Madagascar.
CERTIFICATO DI ECCELLENZA DA TRIPADVISOR
Anche quest’anno la Basilica di Leuca ha ottenuto il
Certificato di Eccellenza da Tripadvisor, un premio prestigioso che solo le strutture che ricevono con costanza recensioni ecellenti sul portale di viaggi possono ottenere. Apprezzata la chiesa, l’accoglienza, l’ampio piazzale e la vista
mozzafiato dal belvedere.
LA BASILICA SULLA RIVISTA MARCOPOLO
La rivista di viaggi Marcopolo, nel numero di Luglioagosto, ha dedicato la copertina ed uno speciale al
Salento. Un viaggio da costa a costa, partendo da Porto
Cesareo. Tappa anche a Santa Maria di Leuca e visita alla
Basilica: “Quest’importante luogo di pellegrinaggio cristiano segna il cosiddetto finis terrae”. Il Messalino di
luglio-agosto, edizioni Shalom, invece, ha dedicato due
pagine alla Casa per Ferie Maris Stella nella sezione
dedicata ai “Luoghi dello Spirito”.
CONCERTI DEDICATI A DON TONINO
Sul sagrato della Basilica si sono svolte due iniziative
per ricordare don Tonino Bello.
Venerdì 7 agosto un concerto organizzato dall’associazione “Salentoxenia” che ha visto la partecipazione
del Concerto Bandistico Municipale “Città di Taviano” e
l’associazione “Cultura e Salento” del comune di Taviano
oltre alla Fondazione “Don Tonino Bello” di Alessano.
Sabato 22 agosto, invece, l’attrice Paola Pitagora ha letto alcuni brani dell’opera di
don Tonino Maria donna dei nostri giorni, alla presenza del Cardinale Dominique
Mamberti, prefetto della Segnatura Apostolica.
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VITA DELLA BASILICA
VIA LEUCADENSIS
La notte tra il 13 e 14 agosto si è svolta La Via Leucadensis diocesana. Il tema di quest’anno è stato: “Custodiva tutto nel cuore” e le riflessioni sono state tratte dall’enciclica LAUDATO SÌ del Santo Padre Francesco.
Alle 3 ci si è ritrovati nella Chiesa Madre di Alessano per
l’inizio del pellegrinaggio, alle 5,00 la marcia è arrivata
sul piazzale del convento dei Padri Trinitari di Gagliano. Alle 7, come da programma,
l’arrivo sul piazzale della Basilica dove Mons. Angiuli ha celebrato la S. Messa con
numerosi sacerdoti della Diocesi.
FIACCOLATA
La vigilia della Madonna Assunta, il 14 agosto, come
da tradizione, si è svolta la fiaccolata dalla Parrocchia di
Cristo Re alla Basilica di Leuca. Tra preghiere e canti alla
Vergine Santa la processione si è conclusa sul piazzale
della Basilica. Alle 21,00 la S.Messa è stata presieduta
don Giuseppe Indino, a conclusione i fuochi d’artifico.
Alle 23,00 la veglia mariana e alle ore 24,00 la S. Messa in Basilica.
SOLENNITA’ DELL’ASSUNZIONE DI MARIA VERGINE AL CIELO
Tanti devoti il 15 agosto. Il piazzale sin dalle prime ore
del mattino è stato gremito da fedeli che hanno partecipato alla prima messa delle ore 7,00.
Alle ore 10,00 la S. Messa solenne presieduta dal nostro
vescovo Mons. Vito Angiuli. Nel pomeriggio la tradizionale processione a mare fino alla marina di San Gregorio. A mezzanotte i fuochi pirotecnici.
GRUPPI IN VISITA NEL SALENTO NELLA TERRA DI DON TONINO
La casa per ferie “Maris Stella” ha ospitato nel periodo estivo numerosi gruppi giunti nel Salento per trascorrere alcuni giorni nella terra di don Tonino
Bello. Esperienze di vacanza e testimonianza hanno
coinvolto giovani dalla Campania alla Lombardia.
Il 24 agosto è giunto un gruppo di pellegrini dalla
Gruppo sacerdoti Aversa
Francia e Svizzera e infine il 31 agosto è stata la volta
di un nutrito gruppo di sacerdoti della diocesi di Aversa accompagnati da S.E. Mons.
Angelo Spinillo. Tutti i gruppi hanno sostato in preghiera sulla tomba di don Tonino
e visitato la casa natale ad Alessano. Tappa anche a Tricase per visitare la chiesa della
Natività della Beata Vergine Maria e la chiesa di San Domenico.
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VESCOVI DELLA PUGLIA A LEUCA
VITA DELLA BASILICA
Otto vescovi della Puglia sono stati ospiti, per tre giorni,
a Santa Maria di Leuca, nei locali della Basilica per volontà di S.E. Mons. Vito Angiuli per un periodo di meritato riposo e relax da trascorrere in preghiera sulle orme
di don Tonino Bello. Hanno partecipato l’arcivescovo di
Bari – Bitonto Francesco Cacucci – presidente della Conferenza Episcopale Pugliese, l’arcivescovo di Taranto Filippo Santoro, quello di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo Michele Castoro e i vescovi Giovanni Ricchiuti di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti, Domenico Cornacchia di Lucera – Troia, Claudio Maniago di Castellaneta, Domenico Padovano di Conversano –
Monopoli e Fernando Filograna della diocesi di Nardò-Gallipoli.
PERCORRI LA PACE 2015
Si è svolta in Puglia quest’anno l’iniziativa
“Per…corri la Pace” che ha coinvolto, dal 10 al
14 settembre, centouno tra ciclisti e podisti provenienti da Brescia ed accompagnati da don
Fabio Corazzina.
Il pensiero, l’azione, le opere di don Tonino
sono state al centro delle riflessioni che si sono concentrate intorno a quattro temi: Il
debito e l’economia che uccide; I sentieri di Isaia e la profezia della pace; Disarmo
via della pace; Accoglienza: l’etica del volto.
Un tema dominante in tutto il percorso è stato quello della bellezza. Durante il viaggio sono stati visitati luoghi carichi di storia, arte e cultura: Monte Sant’Angelo, Trani,
Ostuni, Otranto, Leuca.
A Termoli si è parlato di economia giusta. A Giovinazzo di pace, a Torre Rinalda di
disarmo, a Santa Maria di Leuca di accoglienza, con don Salvatore Leopizzi. Ad
Alessano, infine, la visita alla tomba di don Tonino Bello.
CONVEGNO DI MARIOLOGIA
“Maria incarnazione delle viscere di misericordia di
Dio”. E’ stato questo il tema della relazione della teologa
Suor Teresa Piacentini nell’ambito del convegno di
Mariologia che si è svolto il 28 settembre scorso nella
sala del Pellegrino della Basilica di Leuca.
La serata si è aperta con la S. Messa presieduta dal vescovo Mons. Vito Angiuli celebrata nella Basilica di Leuca.
Il convegno è stato organizzato dalla scuola diocesana di formazione teologico-pastorale.
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ANNIVERSARI
Anniversari di Matrimonio 25°
Sergio D’Alessandris e Rosanna Pattocchio
Roberta Cantoro e Stefano Provenzano
Ernesto Bellante e Antonella Accogli
Maurizio Tattonetti e Salvatora Vanini
Francesca Coccolo e Gerardo Greco
Donato Orlando e Adalgisa Lucia Nicolì
Stefano Potenza e Rosalba Nuzzo
Lisi Santa e Vincenzo Surano
Carlo Alberto Pepe e Pasqualina Lecci
Roberto Bray e Maria Teresa Ancora
Mele Antonella e Ciardo Pasquale
Antonella Colella e Salvatore Lanfranco
40°
A. Maria Vassallo e Antonio Alessandrini
30
Giuseppe Spadavecchia e Maria Greco
ANNIVERSARI
Anniversari di Matrimonio 50°
Ippazio Rimo e Bianca Inguscio
Umberto Mazzotta e Ada Taurino
Luigi Marti e Dora Calabrese
Maria Grecuccio e Saverio Pirelli
Giorgio Felline e Salvatora Barone
Carmela Verardo e Luigi Rizzo
Franco Petracca e Giordana Cazzato
Salvatore Panzera e Concettina De Giorgi
Assunta Conoci e Antonio Rizzuni
Vincenza Carbone e Rocco Vincenti
Salvatore Causo e Giovanna Cazzato
Giorgio Giacomo e Vita Maria Anselmo
65°
Accoglienza dei pellegrini
Per organizzare al meglio l’accoglienza,
invitiamo i Parroci ed i capigruppo
a prenotare la visita e le celebrazioni
alla Basilica di Leuca.
CENTRO INFORMAZIONI
Tel e fax 0833-758636 - [email protected]
Maria Fattizzo e Oronzo Cataldi
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