febbraio 2016 - La Scuola Polo Liceale GUARINO VERONESE

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/ IL GIORNALE DEL GUARINO VERONESE /
GUARINEWS
FEBBRAIO 2016 | NUMERO 2 DELL ’ A .S.
pag. 3
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pag. 7 
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S
O.
RI
OMMA
SCUOLA
3. QUANTO GUARINO SEI?
5. LE DIECI APP DELLO
STUDENTE DISPERATO.
7. LA VERA STORIA DI ALCESTI.
OPINIONI
8. MY AUSTRALIAN
GUARINEWS.
/Docente Responsabile/
Prof. Damiano De Facci.
/Direttore/
Benedetta Pozza.
/Articoli/
Alberto Ferro, Elisabetta Ciavarella, Anna Ferro, Davide Avogaro, Sofia Guidorizzi, Giovanni
Bertagnin, Vittorio Ruffo, Gorgo
Rahman, Giacomo Pandolfi,
Marika Olivieri, Enrico Sartori.
EXPERIENCE.
10. A TU PER TU COL
SINDACO.
/Disegnatori/
Diletta Bertagnin (copertina),
Camilla Bertagnin, Anna
Ferro, Andrea Curti.
CULTURA
/Impaginazione/
Alberto Ferro.
12. BLACKSTAR.
15. LE SCOPERTE
/Ringraziamenti/
Sandro, il Preside.
SCIENTIFICHE DEL 2015.
17. IL RITORNO DEI GUNS N’
ROSES.
18. LA REDAZIONE
CONSIGLIA...
GIOCHI
19. OROSCOPO DEL MESE.
20. SUDOKU | ROMPICAPI.
C
ari lettori,
spero abbiate apprezzato il
lavoro svolto precedentemente
e mi auguro possiate trovare
interessante e piacevole anche
questo numero. Grazie all'ultimo
sondaggio, la redazione ha
riscontrato che solo una parte
degli studenti del Guarino legge
il giornalino, vorrei riuscire a
cambiare questo dato statistico,
perché questo è un progetto
degli alunni che andrebbe
maggiormente apprezzato dagli
studenti stessi, a mio parere.
Ringrazio tutti i membri della
redazione che hanno partecipato attivamente alla realizzazione
di questo numero.
Benedetta Pozza, 4a A.
/Quanto
Guarino s
ei ?/
“G
uarini” è un termine solitamente usato per chiamare noi, gli
studenti di questa scuola. Nota da
acculturati: questo nomignolo non è
solo un’invenzione di un nerd, ma il
vero pseudonimo dei discendenti del
nostro amato Varino da Verona.
L’idea di disegnare il ritratto del
“Guarino medio” attraverso le ricerche
sociologiche amatoriali del GuariNews fa riflettere. Avere un nome che
ci accomuna tutti ci fa sembrare parte
di una setta intellettuale, o di una
nazione, per essere più politicallycorrect. La popolazione di questo
istituto è davvero così coesa e dedita
alla propria “patria” da meritarsi un
nome? Cosa significa essere
un “Guarino”? Il GuariNews è
qui per svelare a tutti verità
scomode.
Eccoci, dunque, alla nostra
seconda indagine, condotta, stavolta, su un campione di
187
studenti. Vediamo
cosa ne è emerso, questione per questione.
Leggi il giornalino
d’istituto?
Questa è la domanda
che indubbiamente ha
terrorizzato più di tutte le
altre gli intervistati, dovendo rispondere ad uno
della redazione. Abbiamo constatato, infatti, che
ben il 57% degli studenti
NON legge il GuariNews; nei casi più
interessanti, la sua esistenza è del
tutto ignorata. Possiamo affermare,
dunque, che per chi vuole diventare
famoso è inutile ambire ad entrare
nella redazione.
Partecipi alle attività extra-curriculari
della scuola?
Dai dati emerge che siamo ben distribuiti tra chi partecipa alla scuola solo
di mattina (49%) e chi, invece, si interessa anche ai diversi
progetti che si svolgono fuori dall’orario
delle lezioni (51%).
Questi ultimi si sono,
comunque, dimostrati in
maggioranza,
anche se molto
timidamente.
Partecipi attivamente
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all’organizzazione del progetto teatrale di fine anno? (il progetto
comune a tutti gli indirizzi)
La percentuale di entusiasmo più
bassa si è rivelata proprio su questo
punto, infatti solamente il 38% degli
intervistati si è detto un collaboratore
attivo all’interno del progetto. Sebbene
la stragrande maggioranza degli
studenti partecipi allo spettacolo vero
e proprio, quelli che si interessano
direttamente alla sua messa in atto
paiono molti meno.
A quante assemblee d’istituto
partecipi, in media, su cinque?
Le assemblee d’istituto sono l’unico
evento che vede riunirsi l’intero Guarino, un’occasione che il “Guarino orgoglioso” non dovrebbe mai lasciarsi
sfuggire. Il risultato della ricerca, in
questo caso, descrive un tasso di
partecipazione alla vita scolastica
altissimo: gli intervistati, in media,
partecipano a quattro assemblee e
mezzo (4,45) su cinque! Le assemblee d’istituto sono, quindi, un momento
che gli studenti generalmente non
vogliono mancare; poi, da qui a dire
che lo facciano per spirito di gruppo,
ne passa.
Che voto daresti da uno a cinque al
Guarino? Quanto sei soddisfatto
della tua scelta scolastica?
Qui gli alunni si sono dimostrati meno
positivi. Il voto che è stato dato complessivamente all’istituto è di 3,75
punti su cinque. Per riportarci ad un
sistema di misura che, purtroppo, ci è
molto più familiare, dovremmo parlare di un sette e mezzo: di certo un
voto da non buttare, ma nemmeno
così brillante...
Volendo tirare le somme, possiamo
affermare che questa ricerca abbia
riportato dei risultati perlomeno inte-
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r e s sa n ti, a llo
stesso tempo
un po’ amari.
Certo, nessuno
si aspetterebbe
mai che tutti gli
studenti abbiano
un legame profondo con il proprio
istituto, ma è chiaro come la tendenza non si avvicini nemmeno a questa
prospettiva. Forse, allora, le domande
che ci hanno spinto ad intraprendere
questo sondaggio non sono poi così
assurde o metafisiche.
Quello che probabilmente tiene e
terrà ancora basse queste stime (che
non hanno in assoluto la pretesa di
essere scientifiche) è la mancanza di
una certa dose di entusiasmo: non
quello che fa perdere la testa, ma
magari quello più costruttivo e sociale. Per dirla in parole povere, fare
qualcosa non perché dovrebbe fruttare “crediti” (per quel che possono
valere...), ma perché si vuole creare
qualcosa di bello. Certo, la cosa può
sembrare stupida a più di uno, perché è inutile, ma è questa, alla fine, la
sua caratteristica fondamentale. Sempre ammettendo che ai Guarini interessi essere dei Guarini, per essere un
gruppo unito bisognerebbe, innanzitutto, non pensare indifferentemente e
solo alla propria rendita, credere che
molte attività inutili sono in realtà
ricche per sé e per tutti. E’ anche vero,
però, che questo spirito andrebbe
necessariamente accompagnato da
una visione molto ampia del concetto
di “scuola”...
Alberto Ferro, 5a G.
Ricerca condotta da
Benedetta Pozza, 4a A
Mattia Bogoni, 5a G
Elisabetta Ciavarella, 5a G
e Alberto Ferro, 5a G.
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’ risaputo come, tra le fonti di distrazioni più subdole e comuni
durante lo studio, il cellulare occupi
uno dei primi posti. Il suo essere trasportabile ovunque e l’opportunità
che ci offre di mantenerci in contatto
con chiunque fanno spesso sì che
quei “due minuti per rispondere ad
un messaggio” diventino due ore,
facendoci completamente perdere la
concezione del tempo e di conseguenza tempo prezioso per sbrigare
le faccende scolastiche.
Eppure, se utilizzato nella maniera
giusta, il cellulare può diventare una
fonte di conoscenza inesauribile e un
alleato nei lunghi pomeriggi di studio
che deve affrontare il liceale medio.

Forest: Stay Focused Forest è
un’app che aiuta a
mantenere la concentrazione. Ogni
volta che si necessita
di rimanere concentrati per un determinato lasso di tempo si “pianta” un
albero virtuale nella Foresta, mentre si
prosegue il proprio lavoro questo
albero crescerà e ogni qualvolta si
deciderà di prendere in mano il cellulare ed uscire dalla app per controllare una notifica di Facebook o rispondere ad un messaggio su Whatsapp
il nostro albero morirà. Inoltre si può
compilare una cosiddetta Blacklist
dove verranno annotati i principali siti
dai quali ci si deve tenere lontani
durante lo studio.

P o m o d o r o: s e
sei un procrastinatore
abituale questa è
l’app giusta per te,
infatti è ideale per
aumentare la produttività restringendo i tempi di lavoro. La
pomodoro technique funziona ciclicamente: si alternano 25 minuti di pura
concentrazione a 5 minuti in cui ci si
può concedere una sbirciatina ai
social. Il nostro cervello, essendo
quindi

Evernote: se sei
uno studente particolarmente impegnato
questa app sarà la
tua salvezza perché
avrai la possibilità di annotare tutti i
tuoi impegni, le idee che ti vengono
in mente o le liste di cose da fare e
averle sempre a portata di mano
quando avrai bisogno di consultarle
o spuntarle.

Memrise: è l’app
ideale per imparare
nuove lingue o per
rinforzare la conoscenza di un particolare idioma di cui si possedevano già le basi. Questa app si
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basa sul processo di Visual Thinking
proponendo le cosiddette Mems,
delle immagini che accompagnano
le parole e che aiutano a consolidarne l’apprendimento. Come un vero e
proprio giardino, il programma vi
chiederà di annaffiare di tanto in
tanto i semini delle parole che avete
piantato (metaforicamente nella vostra mente), per eseguire un veloce
ripasso.

Rainy Mood: studiare con la
musica può risultare meno noioso,
ma spesso capita che veniamo catturati dalla melodia o dalle parole della
nostra canzone preferita e perdiamo
completamente il filo di ciò che stavamo svolgendo. Questa app può
essere un’alternativa strumentale alle
nostre playlist poiché riprodurrà il
suono della pioggia, spesso risultato
favorevole alla concentrazione.

Coffitivity: con
questa app, invece, verrai trasportato all’interno di
un vero e proprio
coffee shop e verranno riprodotti per te una serie di
suoni che faranno aumentare la tua
concentrazione.

Mindly: se
sei una persona
che ha bisogno
d i m e t te r e i n
ordine le proprie
idee questa è
l’app perfetta per te perché ti aiuterà
ad organizzare, in modo vero e proprio, la tua mente. Ideale per creare
mappe concettuali, strutturare concet-
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ti, fare riassunti,
preparare discorsi e pianificare programmi.

MalMath: se
la matematica è il
tuo tallone
d’Achille questa
app potrebbe
essere il salvagente adatto per navigare nel mare
infinito di numeri. Infatti permette di
risolvere quasi tutti i tipi di equazioni,
dalle più semplici di primo grado,
sino allo svolgimento di limiti e derivate, con la possibilità di visualizzare i
grafici dei propri esercizi.
 Todoist: applicazione che ti
aiuterà a stilare la
lista delle cose da
svolgere nell’arco
d e lla g i or n a ta ,
settimana o mese, aiutandoti a rendere più efficiente la pianificazione
del tuo tempo.

Momentum: infine, non un’ app
ma un’estensione di Google Chrome
che renderà lo Screensaver del tuo pc
più invitante allo studio.
Elisabetta Ciavarella, 5a G.
***
La vera
di Alce
L
a storia di Alcesti ebbe inizio
quando Zeus costrinse Apollo, che
aveva osato sfidarlo, a servire per un
anno il re Admeto, re di Fere. Allo
scadere dell’anno, Apollo è colmo di
gratitudine verso Admeto, che lo ha
sempre trattato bene. E l’occasione
per sdebitarsi non tarda ad arrivare:
le Moire, divinità preposte alla vita
degli uomini, decretano che Admeto
deve morire. Apollo ottiene dalle
Moire di posticipare la data della
morte di Admeto. In cambio, tuttavia,
dovrà morire qualcun altro. L’unica
che accetta di sacrificarsi per lui è
l’amatissima sposa Alcesti, la quale
compie l’atto supremo chiedendo
soltanto al marito che la sua Casa
non passi nelle mani di un’altra donna. Admeto, affranto dal lutto, è infine
soccorso da uno dei suoi ospiti, Eracle, il quale riporta Alcesti alla vita.
Questa Alcesti risuscitata è inizialmente velata e per tre giorni non
potrà parlare.
Perché Eracle compie l’atto eroico di
riportare in vita la moglie del suo
ospite? Perché ella non potrà parlare?
Compiuti i tre giorni, quali parole proferirà? E qual è il senso dell’intera
vicenda?
storia
sti.
dea “Alcesti”, su un testo del professor Dionisio Zamperini dal titolo “La
vera storia di Alcesti – La morte come
scambio”, che si propone di fondere
assieme una molteplicità di espressioni artistiche (parola, recitazione,
danza, musica) per ricreare le atmosfere della tragedia antica, pur senza
perdere di vista il fatto che essa si
mescola al gusto contemporaneo.
Un’attenzione particolare è riservata
infine allo studio, alla progettazione e
alla realizzazione dei costumi e delle
scenografie ad opera del gruppo di
attrezzisti coordinati dalla professoressa Annamaria Bertagnin.
A ciascuno dei lettori e delle persone
che questi porteranno con sé è rivolto
un invito caloroso alla rappresentazione dello spettacolo, prevista per il
giorno 31 Marzo presso il Cinema
Teatro Centrale di San Bonifacio; invito che si accompagna all’investitura
del compito di contribuire alla buona
riuscita dello spettacolo attraverso la
partecipazione numerosa.
Anna Ferro e Davide Avogaro, 5a H
***
È a partire dalla riflessione su queste
ed altre domande che prende avvio il
P r o ge tto Te a tro C la s si c o , ch e
quest’anno porterà sulla scena una
rielaborazione della tragedia euripi-
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My Aus ience.
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ono partita all’inizio di luglio e
sono tornata alla fine di settembre. L’Australia è stata una scelta
molto facile, quasi scontata, perfetta
per fare un’esperienza totalmente
nuova. La scelta impulsiva si è rivelata un successo fin dall’inizio, nonostante le 26 ore di volo intervallate da
scali che potevano durare 4 o 19 ore,
nonostante l’arrivo in condizioni critiche come sonno, stomaco in difficoltà, fuso orario di 8 ore avanti, persone
nuove, posto nuovo. Ero pur sempre
viva e avevo superato la prima fase
del viaggio (cosa da non dare per
scontata).
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Le 12 settimane successive sono
state un crescendo di felicità: gli australiani vivono in un mondo a parte
in cui si va a fare la spesa in pigiama, si cammina scalzi per la strada,
si guarda l’alba vicino a due canguri
che litigano e il tramonto con una
rana velenosa. Come si può non
sentirsi stimolati in posto così?
Durante il mio soggiorno ho avuto
modo di vivere come loro ed è stato
particolarmente interessante scoprire
il funzionamento scolastico di questo
paese.
L’anno scolastico si divide in “terms”
di 3 mesi ciascuno, intervallati da due
settimane di vacanza, per un totale di
4 trimestri dopo i quali ci sono le
vacanze estive
della durata
di 2 mesi
(dicembregennaio). La
giornata scolastica comincia
alle 9a.m e
finisce alle 3p.m, in
cui si fanno 4 ore di lezione ognuna
intervallata da circa 30-40min di pausa. Il tutto si svolge all’aperto, là il
buon tempo è costante ma si è anche registrato il maggior numero di
cancro alla pelle che rende necessario fissare tra le prime regole, scolastiche e del buon vivere, l’obbligo della
crema solare. Alcune lezioni, invece,
vengono svolte in aula perché si usano attrezzature che richiedono elettricità: la classe “television & new media” , arte, cucina, chimica o quando
si registra con la classe di musica. Per
quanto riguarda le materie la scelta è
di oltre 20-25 materie tra cui ne vanno selezionate 6, con il solo obbligo
che due siano inglese e matematica
con un livello a scelta, e ogni materia
ha una media di 3 ore a settimana
(che va da lunedì a venerdì). Molto
gettonate sono le materie umanistiche come arti visive, musica, teatro,
oppure quelle sportive o pratiche
come cucina, fotografia, zoologia, un
po’ meno quelle scientifiche tra cui
biologia, chimica, fisica che comunque vengono affrontate in modo
completamente diverso da quello
adottato dal nostro sistema scolastico, con una percentuale molto alta di
prove pratiche ed esperimenti organizzati e attrezzati nel miglior modo
possibile.
viene vista come luogo in cui si impara ad esprimersi individualmente e
in un gruppo prima di essere il luogo
in cui si assorbono più nozioni possibili, e questo è coerente al tipo di
società che ha una serie di priorità
mantenute nella vita di ogni giorno.
Ci sarebbero moltissime altre cose da
dire e raccontare, ma una cosa importante che mi sento di poter dire, in
conclusione, è che non si è mai troppo giovani o troppo vecchi per scoprire, ogni piccola apparentemente insignificante cosa può stravolgere
l’andamento della vostra vita.
Sofia Guidorizzi, 4a A.
***
Ciò che ho colto maggiormente della
scuola australiana è che cerca di
mantenere il clima sempre “rilassato”
e propositivo, nel senso che la scuola
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Carta d'identità.
Nome: Giampaolo Provoli.
Professione: Sindaco di San Bonifacio
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- Vicepreside del Guarino Veronese.
Scuole elementari frequentate: G.
Sandri.
<<Secondo me ora sono poco presenti nelle varie attività sociali perché
forse sono così presi e concentrati
negli impegni scolastici o lavorativi
che non hanno l'occasione di intraprendere questioni di carattere asso-
Scuole medie: Bonturi Piubello.
Scuole superiori: Liceo scientifico a
Cologna Veneta.
Università: Matematica a Padova.
Materia dove non eccelle: Inglese.
Sport praticato: Panchinaro a calcio.
Squadra del cuore: Milan.
Libro preferito: “Il nome della rosa” di
Umberto Eco.
bbiamo l'onore di avere qui con
noi il primo cittadino di San
Bonifacio al quale faremo qualche
domanda per conoscerlo meglio e
approfondire attraverso il suo punto
di vista alcune tematiche riguardanti
il mondo giovanile e sociale attuali.
“Prima di tutto, cosa lo ha spinto a
diventare sindaco?”
<<Mi ha spinto il fatto che dopo molti
anni di confusione nelle amministrazioni di San Bonifacio volevo portare
qualcosa di diverso, un cambiamento
nelle modalità operative e una maggiore attenzione sul mondo delle
strutture scolastiche e pubbliche, che
necessitano di molti investimenti, per
far diventare la nostra comunità un
paese che crede sulla qualità della
vita.>
“Quale è per lei il ruolo dei giovani
nel paese?”
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ciativo come il volontariato, dove non
è molto presente un ricambio generazionale. La qualità della vita e il
cambiamento in vista di nuovi problemi sono caratteristiche che vengono
solo nel mondo giovanile ed è importante quindi che i ragazzi approfondiscano le tematiche che riguardano il
loro paese e si informino anche su
internet se
esse sono
veritiere o no.>>
...che ci può dire
della nostra scuola?
<<Penso che sia già un punto di
riferimento per l'est veronese per
quello che riguarda il polo liceale. In
questi anni ha continuato a crescere
per migliorare e consolidare gli indirizzi, cogliendo nel segno, perchè
l'aumento di iscrizioni che c'è stato è
segno di fiducia da parte delle famiglie del territorio e i dati forniti ci
pongono come una delle
scuole più' interessanti
dal punto di vista delle
capacità di formare i
ragazzi a ottimi livelli,
per farli primeggiare
negli studi universitari. Inoltre il nostro
Guarino negli ultimi
anni si è mosso
come promotore
della cultura sia per
San Bonifacio che
per gli a l tri p aesi
vicini grazie ad iniziative come gli incontri serali di filosofia, che hanno
avuto un buon riscontro, i viaggi
scambio culturali, ma anche il progetto teatro, di fine anno e classico, che
da diverso tempo entusiasma gli
studenti e gli spettatori. Purtroppo i
fondi a disposizione sono sempre
meno sufficienti e quindi le attività
che hanno un costo rilevante, come il
teatro, intervento molto utile dal punto
di vista dell'approfondimento culturale e della socializzazione e dello
sviluppo di competenze diverse, non
si riescono a sostenere così facilmente, anche se si stanno cercando le
modalità con cui farlo continuare,
guardando comunque a non togliere
risorse all'aspetto principale della
scuola, che è quello del recupero o
del potenziamento degli alunni nelle
varie materie.>>
“Lei oltre ad essere sindaco è anche
un professore. Come mai ha deciso
di intraprendere questo lavoro?”
<<Beh, innanzitutto mi è sempre piaciuto lavorare con i ragazzi, con l'idea
di vederli entrare al liceo come
giovani adolescenti e poi
guardarli uscire come
uomini e donne che
sanno scegliere con la
propria testa.>>
Giovanni Bertagnin,
1a G.
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Camilla Bertagnin, 4aH.
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Q
uesto è il titolo dell’ultimo album
di David Bowie, concepito alla
luce della sua condizione fisica per
essere il suo testamento artistico.
L’articolo non intende focalizzarsi
sull’opera nella sua interezza, bensì
unicamente sulla title track.
La significativa durata di 9.57 minuti è
già un grosso indizio per quanto
riguarda la complessità del pezzo:
si tratta infatti di “art rock” con influenze “jazz”, “progressive” e ritmica “drum and bass”. Il primo
termine sta ad
indicare la volontà di discostarsi
dalla banalità della
classica canzone pop, il
secondo si riflette nella
presenza del sassofono,
strumento molto caro
all’artista; il terzo richiama
una corrente derivante
dal rock psichedelico
britannico degli anni
sessanta, mentre
l’ultimo fa riferimento
ad un tipo di musica elettronica inglese sviluppatasi all’inizio degli anni
novanta.
Messe da parte queste etichette può
iniziare l’analisi del brano in sé, anche se è necessaria un’ulteriore precisazione: il video musicale che accompagna l’opera è un cortometraggio a tutti gli effetti ed è di grande
aiuto interpretativo, motivo per cui
saranno frequenti i riferimenti a
quest’ultimo.
“In the villa of Ormen/Stands a solitary candle/In the centre of it all/Your
eyes”; sono queste le prime parole
con cui si fa sentire l’artista. Ormen è
un piccolo paese situato in Norvegia,
ma sarebbe riduttivo non ipotizzare la
presenza di un significato allegorico,
poiché la traduzione del termine
dal norvegese corrisponde
all’inglese “wormhole”, che, nonostante sia letteralmente traducibile con “buco di
verme”, in fisica indica
un cunicolo spaziotemporale. Questo identificherebbe la “villa di Ormen” come collegamento
fra ciò che fu, ciò che è e
ciò che sarà. Appare
tristemente chiara la
collocazione di questa
composizione nel corso
della vita di David, il
quale sembra esser riuscito a rendere
in arte persino la sua stessa morte.
La candela solitaria, rappresentata
come un’enorme ammasso di cera
che lentamente brucia può avere un
diverso significato a seconda della
tradizione alla quale la si associa:
una citazione erroneamente attribuita
a B u d d h a v u o le s o t t o li n e a r e
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l’immenso potenziale di una singola
candela, cioè di una vita; mentre
secondo lo gnosticismo la candela
simboleggia l’anima ed è appunto il
centro di tutto, come subito dopo
viene pronunciato, anche se è più
probabile che esso stia negli occhi
cui fa riferimento il verso successivo.
Questi ultimi potrebbero essere quelli
di una persona cara all’autore, come
ad esempio la moglie, ma potrebbero anche rappresentare l’Assoluto,
cioè Dio.
“On the day of execution/Only
women kneel and smile”. Ed ecco
che il cantante cita il giorno della
propria esecuzione; la moglie
pregherà davanti a lui, ma allo stesso
tempo sorriderà, probabilmente a
causa dell’immediato cessare delle
sofferenze terrene del marito. Inoltre
la rappresentazione di un’eclissi solare in video potrebbe voler estendere
questo evento a tutta l’umanità: il
riferimento è infatti al giudizio universale cristiano.
Quanto pronunciato fino a questo
punto è rappresentato nel cortometraggio dall’immagine dell’artista
bendato, con dei bottoni al posto
degli occhi a simboleggiare la propria cecità nei confronti del tema
trattato. Successivamente sarà presentata una seconda condizione, il
fulcro dell’intero testo: quella di “Stella
Nera”, cioè quando, grazie ad un
libro sacro David può impersonare il
profeta, credendo quindi di conoscere. Ultima rappresentazione è quella
di uomo, quando la videocamera si
sposta all’interno di una struttura in
legno e sia le bende che il libro sono
abbandonati.
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Proprio in
quest’ultimo
stato sono pronunciate queste
parole: “Something
happened on the
day he died/Somebody else took his
place, and bravely cried/(I’m a blackstar, I’m a blackstar)”. La riflessione
che ha per oggetto ciò che accadrà
dopo la morte si esprime proprio qui
con un duplice simbolismo: la stella
nera potrebbe essere intesa come
stella della sera ed essere interpretata come un riferimento al mito
egizio di Osiride e quindi con la rinascita in Horus, oppure potrebbe
essere un riferimento all’Oroboro,
simbolo dello Gnosticismo, cioè di un
serpente che, mordendosi la coda,
rappresenta la ciclicità della realtà.
Nei versi successivi si presenta una
dettagliata descrizione di questa
figura costruita per contrasti finalizzati
alla creazione di un divario fra la
“stella nera” e la “stella bianca”, cioè
la classica star che il mondo occidentale conosce.
Dopotutto “Blackstar” è solamente
David, intento a delineare per l’ultima
volta la sua identità, forse in modo
più autentico e meno teatrale: pare
proprio che per la prima volta il David
artista coincida con il David uomo.
Vittorio Ruffo, 5a G.
***
Le sco
perte
scient
del 20 ifiche
15.
I
l tempo va avanti, nello stesso modo anche l’uomo progredisce. Noi
tutti sappiamo che dal ‘900 la scienza ha fatto dei passi da gigante e
continuerà a farli. L’anno passato ci
sono state molte novità in questo
settore.
Nel campo medico è stato scoperto e
prodotto un nuovo antibiotico dopo
30 anni. Quest’ ultimo si chiama teixobactina e serve a combattere la
tubercolosi. Con esso è nata una
nuova generazione di farmaci, pronti
a combattere i batteri, sempre più
resistenti alla vecchia generazione di
antibiotici. Rimanendo sempre in
questo ambito, in Svezia è stato ricreato un neurone artificiale con la capacità di far scorrere i segnali elettrici. Questo
risultato apre nuove
prospettive per
curare malattie come il Parkinson,
l’epilessia e alcuni tipi di sordità.
Un’altra scoperta rivoluzionaria è la
tecnica di fine editing (letteralmente “
sottile correzione”) dei geni chiamata
Crispr/Cas: questo sistema permette
di modificare a piacimento i genomi
(e quindi anche il DNA) di piante,
batteri e animali. Con questa tecnica
sono stati fatti molti esperimenti, ma
uno solo ha avuto come oggetto
l’uomo: una bambina malata di leucemia è stata sottoposta a questo
nuovo tipo di cura; a distanza di due
mesi la bambina non ha nessuna
traccia della malattia. Per confermare
il corretto funzionamento del fine
editing bisognerà ancora aspettare 23 anni, però è già un ottimo risultato.
In ambito ingegneristico è stato creato da delle università britanniche un dispositivo in grado di
sollevare e di
spostare un corpo
senza il contatto
fisico, bensì tramite le onde acustiche.
Nel campo zoologico, invece, è stato scoperto il
primo pesce (Lampris guttatus, detto
anche pesce re) in
grado di regolare
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autonomamente la temperatura corporea. Questo è dovuto dalle sue
contrazioni dei muscoli pettorali.
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Per quanto concerne la fisica, ora
abbiamo uno spettro che ci dimostra
la doppia natura della luce. Infatti che
la luce fosse sia un’onda (come aveva ipotizzato Maxwell a fine Ottocento) sia una particella (come aveva
detto Einstein nel 1905) lo aveva dimostrato la meccanica quantistica.
Oggi i ricercatori dell’École polytechnique fédérale de Lausanne (EPFL) sono riusciti a catturare per la prima
volta in un’unica “foto” entrambi gli
stati della luce, riuscendo in una ricerca che non aveva dato frutti concreti
in oltre un secolo di studi.
In ambito astronomico, da segnalare
è la scoperta di un pianeta extrasolare simile al nostro, chiamato Kepler
452-b, che ruota intorno ad una stella con le stesse caratteristiche del
Sole. Gli astronomi sono alla continua
ricerca di questi pianeti, cosi da poter
definire l’esistenza di un altro ecosistema che consenta la vita, oltre a
quello esistente sulla Terra. Inoltre, è
stata scoperta la presenza dell’acqua
su Marte, anche se, per ora, non è
possibile definire da dove provenga il
liquido e, soprattutto, se in un lontano
futuro potremo addirittura vivere in
quel pianeta (pur essendo al momento molto improbabile). Da menzionare obbligatoriamente è il viaggio
nello spazio dell’ italiana Samantha
Cristoforetti, la prima donna italiana
ad essere uscita dall’atmosfera terrestre.
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Il 2015 è stato
pieno di nuove
sco perte , impossibile citarle
tutte. Ognuna di
esse, che sia positiva o negativa, ha
dato un contributo essenziale alla
conoscenza umana. Il progresso nel
campo scientifico è impossibile da
arrestare, attendiamo, allora, con
pazienza le prossime scoperte e cerchiamo di farne buon uso.
Gorgo Rahman, 5a G.
***
Il ritorn
Guns N
I
Guns N’ Roses sono una rock band
formatosi a Los Angeles nel 1985.
Nel 1989 pubblicano il loro album
d’esordio:”Apetite For Destruction”.
Inizialmente la copertina viene censurata e in seguito sostituita con la storica croce. Dopo il tour del primo album, dove girano gli stati uniti e il
Giappone, c’è un discontinuo periodo
di prove, nel quale la maggior parte
dei componenti tenta di disintossicarsi (dopo il precedente eccesso di
droghe e alcol). Nel 1991 pubblicano
“use your illusion” (I e II), album che
da molto successo e fa decollare il
World Tour. Il tour inizia il 20 gennaio
1991 e si conclude il 17 luglio 1993;
è stato il più lungo della band e della
storia della musica rock in generale, totalizzando 192 concerti in
27 Paesi.
Nel gruppo iniziano delle dispute
tra il cantante Axl e
il chitarrista Slash.
Successivamente il
gruppo si prende
una pausa e Slash
crea una band gli “Slash
Snakepit” e nel 1995
p ub b li ca “ I t’ s fi ve
O’clock Somewhere”.
Nel 1996 il gruppo si
scioglie definitivamente. In seguito si creano due realtà completamente differenti
fra Slash e i Guns.
o dei
’ Roses!
Slash scrive nel 2007 la sua autobiografia e collabora con numerose star
della musica. Nel 2011, infatti, inizia
una collaborazione con la band “The
Conspirators” e il cantante “Myles
Kennedy” con cui incide un disco e,
nel tour, tocca 2 volte l’Italia (e noi
siamo andati a vederlo). Nel frattempo i Guns continuano (con solo Axl
della formazione originale) pubblicando il cd “Chinese Democracy”.
Finalmente, nel 2016, dopo grande
attesa dei fan e speculazioni sul web,
i Guns si riuniranno per il festival di
Coachella e forse anche per un futuro
tour.
Giacomo Pandolfi e
Giovanni Bertagnin,
1a G.
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fter Dark - Tokyo, un quartiere
che inizia a vivere quando cala il
buio, strade dove le insegne di bar e
night club restano accese fino
all’alba. Oscurità nei luoghi e nell'anima, dalla quale affiorano le paure, le
più profonde. In una notte qualsiasi,
in una Tokio psichedelica, aliena e
onirica, in cui tutto appare deforme,
vago, e al tempo stesso più chiaro e
vivido i destini di sei personaggi s'incrociano casualmente: un giovane
jazzista, un esperto informatico, una
prostituta picchiata da un cliente, la
manager di un love hotel, una ragazza in stato semicomatoso e sua sorella, una ragazza solitaria ed inquieta.
r i a c q u i s i r e q u e lla f a c c i a ta d i
“normalità” tipica delle ore diurne,
quella sensazione di sicurezza e di
stabilità, ma anche quella frenesia e
rapidità che di notte si prendono
invece una pausa. Murakami, vuole
porsi come osservatore neutro e sopra le parti quasi fosse un oggetto
dotato di spirito di osservazione,
lasciando qualcosa di irrisolto e di
incompiuto, come se volesse invitare
a pensare, lasciare libero sfogo
all’immaginazione del lettore che può
fantasticare sui destini dei personaggi, le cui tracce si dissolvono lentamente con l'alba.
La volontà dell'autore è quella di
portare alla luce un mondo segreto,
nascosto agli occhi di chi vive di giorno, le cui chiavi d'accesso le possiede soltanto chi nelle pieghe del buio
cerca ciò che alla luce del sole è
impossibile vedere. Un mondo “altro”
rispetto a quello che gli esseri umani
calcano di giorno. E alla luce del nuovo sole che nasce, la capitale indifferente alle vite di suoi sei abitanti,
ciascuno col proprio carico di tormenti, angosce e vicissitudini, sembra
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Marika Olivieri, 4a A.
ARIETE: non agire con impulsività e mostrati paziente
vedrai che piano piano riuscirai a far funzionare i tuoi
progetti e i tuoi rapporti.
TORO: il desiderio di migliorare la tua vita, in un particolare
ambito, ti spingerà a fare
progetti, a riflettere, a darti da
fare in moltissimi modi.
GEMELLI: sarà un periodo
favorevole e avrai al tuo servizio spirito di riflessione, concentrazione, lucidità, simpatia,
e la capacità di far sentire gli
altri considerati.
CANCRO: il desiderio di mettere ordine nelle tue vicende
personali, affettive, familiari o
in merito ai progetti concreti, ti
darà una grande carica e
tanta energia, che però dovrai
fare attenzione a non trasformare in inutile polemica.
LEONE: qualche battibecco e
situazioni che non procedono
come vorresti potrebbero rendere questo un periodo piuttosto instabile, almeno per il tuo
umore.
VERGINE: Grinta, energia, determinazione e voglia di fare, ti
accompagneranno e questo
periodo ti riserverà situazioni
piacevoli che ti aiuteranno a
sistemare questioni in sospeso
con amici o parenti.
BILANCIA: un pizzico di inquietudine che potrebbe derivare
da questioni familiari irrisolte,
un amico che forse non ti
sembrerà sincero, preoccupazioni economiche o lavorative
tra i motivi possibili, non lasciatevi scoraggiare.
SCORPIONE: attento, riflessivo,
astuto, pianificatore ma anche aperto, disponibile, pronto al divertimento e alla comunicazione: potrai dare il
meglio di te e godere di
momenti piacevoli in famiglia, con gli amici, per lo
svago e i viaggi in generale.
SAGITTARIO: sorveglia le
questioni domestiche e non
perdere di vista concretezza e
buon senso: in questo modo
eviterai un problema che
potrebbe creare un po’ di
confusione in famiglia.
CAPRICORNO: novità, dinamismo, e perfino un pizzico di
entusiasmo potrebbero rallegrare questo periodo, eccellente per migliorare la vita
sociale, conoscere nuova
gente o rallentare la tensione
in famiglia, qualora ci fossero
polemiche in corso.
ACQUARIO: sarà un periodo
ricco di alti e bassi, qualche
tensione e nervosismo, tenete
duro.
PESCI: potrai contare sulla
tua forza e grinta, qualità
necessarie per affrontare
eventuali problemi presenti
nella tua vita, in famiglia o in
altri settori.
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i hanno scacchiere di diverse dimensioni. Lo scopo del gioco consiste nel far passare
in tutte le caselle, una volta soltanto, il cavallo. Da
tenere presente che ogni mossa può
essere descritta come due passi in
orizzontale (o verticale) seguiti da un
passo in verticale (od orizzontale), in
modo che il tragitto percorso formi
idealmente una "L".
Enrico Sartori, 5a G.
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