PREMIO LETTERARIO “IL PRESEPE” Pesche (Isernia), martedí 6 gennaio 2010 VERBALE DELLA GIURIA Il giorno domenica 20 dicembre 2009, dalle ore 17,00 alle ore 19,30, in un’aula dell’edificio scolastico di Pesche, si è riunita la Giuria del Premio Letterario “Il Presepe”, per decidere sull’assegnazione dei premi. Sono presenti Amerigo Iannacone (Presidente), Giovanna Maj, Giuseppe Napolitano e Carmela Fuschino (segretaria). Sono assenti per motivi non dipendenti dalla loro volontà Barbara Avicolli, Ida Di Ianni e Maria Stella Rossi che però hanno fatto pervenire le loro indicazioni. Ognuno dei componenti della Giuria aveva precedentemente ricevuto una copia di tutte le opere partecipanti, e aveva avuto modo di operare una prima valutazione e di scegliere una rosa di opere da proporre in sede di riunione della Giuria per la decisione finale. Dopo un costruttivo confronto fra le diverse proposte, anche con letture comparate e valutazioni critiche, sono state prese le seguenti decisioni: Per la Sez. A (Poesia adulti), il primo premio viene assegnato ex aequo a Domenico Cipriano (Monteforte Irpino - Avellino) per la poesia “Presepe n. 2”, con la seguente motivazione: «Il “presepe” di Domenico Cipriano è uno scorcio di esistenza, “un presepe minuto” in cui appena emergono poche figure; è l’impietosa fotografia di una disgregazione sociale, la sintesi fredda (anche se non priva di lancinanti emozioni) dettata dalla riflessione sul momento vissuto. L’apparente minimalismo espressivo è segno di sofferta attenzione e partecipazione: è sbagliato illudersi e credere nella ipocrita bontà propagandistica: “meno luci” si accenderanno, e “le tapparelle chiuse” celano assenze irrecuperabili. Il breve testo è una staffilata alle coscienze assopite, alle anime pavide ostinate a rimuovere feconde memorie.» (G. Napolitano); e Giuseppe Vetromile (Madonna dell’Arco - Napoli), per la poesia “Nel doponatale”, con la seguente motivazione: «Superbo quadretto del postnatale – raro il tema! – nelle riposte atmosfere di luci spente e statuine accartocciate. La festa è conclusa, il freddo d’inverno alimenta di nuovo noia e l’uomo, nella saturazione ormai di ogni bisogno, guarda infastidito al riverbero della luce, assuefatto, com’è, a mondane finzioni. Poesia per nulla incantata, che dà voce alle ombre, ai ristagni, al buio, all’aridità interiore nell’antitetica trasposizione dello scintillio del Natale e della fiaba del presepe. Tono non carezzevole dunque, procedere ossimorico e dissonante, la poesia di Vetromile diviene espressione del “dopo”, piú che del prima o del mentre, con esiti di inusitata bellezza.»; il secondo premio a Pasquale Di Nitto (Gaeta), per la poesia “La parola presepe”, con la seguente motivazione: «La densità 1 Verbale della Giuria della scrittura lirica esalta le immagini custodite nella memoria e ricostruite nel pudore della confessione: “la parola presepe” riporta alla mente episodi e sensazioni, figure e sentimenti – tutto rivive nella fissità del tempo che si fa confidenza, nella fluidità del verso che scolpisce situazioni, nella felicità lessicale che definisce gli oggetti. Pasquale Di Nitto offre di sé un ritratto a ritroso, ma vivissimo ormai non solo nella sua memoria, poiché la poesia lo ripropone a modello di riflessione.» (G. Napolitano); il terzo a Vitantonio Boccia (Terzigno - Napoli), per la poesia “Presepe 2009”, con la seguente motivazione: «Il “Presepe 2009” di Vitantonio Boccia è un presepe che si cala nell’attualità, consapevole dei problemi e dei drammi che attanagliano la società del terzo millennio. Un presepe con guerre ed emarginazioni, con dannati su barconi di fortuna e terremotati, di licenziati e di barboni. Ma su “questo mondo in rovina” nascerà il Salvatore facendo brillare ancora la stella della speranza. Versi intensi e di forte spinta emotiva.» (A. Iannacone). Vengono inoltre segnalati, come meritevoli di attenzione, i testi di: Sabrina Balbinetti (Roma), Sara Ferraglia (Parma), Tiziana Monari (Prato), Antonietta Perrone (San Pietro Infine - Caserta), Rosa Speranza (Napoli), Fernanda Spigone (Segni - Roma). Presepe # 1 Nel doponatale Resta un opaco quartiere smontato: ristagna nelle lunghe noie fredde d’inverno. Nel doponatale abbiamo staccato la via di Betlemme dal sughero d’oriente, incartocciato i re magi, deposto il popolo di creta (riserva di speranza) nell’oscuro scantinato. Il giorno è melenso. Come l’asciutto cuore dell’accontentato. Il nostro occhio fariseo – assuefatto a pagane lune d’argento – ammicca infastidito al riverbero d’una perduta lontanissima novità/cometa. I pensieri sono muschio strofinato al muro il bambino sradica cortecce al tronco: araldico presepe di dicembre. Domenico Cipriano Monteforte Irpino (AV Giuseppe Vetromile MADONNA DELL’ARCO (Napoli) 2 2 Verbale della Giuria PRESEPE 2009 LA PAROLA PRESEPE Una stella nuova è apparsa nel cielo, diretta a Betlemme. Luminosa passa sulle rughe della Terra in questo tempo grigio tra sibili di vento. Brilla sui confini divisi dalla guerra, sulle armi consunte dei soldati, sui barconi di fortuna traboccanti di dannati. È luminosa la stella cometa, fatta di carta argentata. Brilla sui dirupi di monti franati, sulle fredde macerie di case crollate, sui morti straziati, coperti di fango. Brilla sulle tende allineate di sfrattati, sui cartoni bucati di barboni intirizziti, sulle ciminiere spente di fabbriche chiuse. È questo il mio presepe. È questa la Betlemme che conosco, tormentata e ferita. La culla cosparsa di un pugno di paglia dorata trova posto in una grotta allestita di pietre diroccate, rotolate giù da muri fragili, cementati di menzogna e cupidigia. Nascerà qui, il Signore. Nascerà in questo mondo in rovina, il Salvatore. Sveglierà col suo vagito i pastori increduli, stanchi, assonnati. Sentiranno, essi, cantare gli angeli per primi e testimoni contempleranno un Dio reso carne prima di gridare ancora ai capi della terra, tra volute d’incenso portate dai Magi, di guardare ad Oriente. le favole di pioggia cominciano col sereno proprio quando la vita è silenziosa e si ode al mattino il canto delle zampogne rannicchiati in un cuscino di magie con le luci tenui rosse e blu io vivevo da fanciullo il sogno dei miei nonni con lo sbuffo del camino e la cenere sui comò - un cielo di vento mi riparava dai vetri di un’infanzia morbida e colorata sapevo già che quel calore col primo inverno sarebbe fuggito via senza un attimo di vergogna Pasquale Di Nitto (Gaeta) Vitantonio Boccia TERZIGNO (Na) Per la Sez. B (Poesia Ragazzi fino a 17 anni), il Primo premio viene assegnato ex aequo a: Chiara Maria Conte, 11 anni, (Scuola sec. 1° grado “Fedele Sebastiano” di Minturno - Latina) e Anastasia Pensiero, 11 anni, (Scuola sec. 1° grado “Fedele Sebastiano” di Minturno - Latina); il Secondo premio a Francesco Paolucci, 9 anni, (Ist. Comprensivo, Morrovalle - Macerata). Il presepe In una caverna buia dentro una mangiatoia è nato un bimbo che ha salvato il mondo. Tanti regali aveva avuto dai tre re magi. Pastori, anche se poveri, lana gli regalavano. Una stella con la coda lunga illumina la notte buia. Anastasia Pensiero Anni 11 3 3 Verbale della Giuria Quest’anno il presepe IL MIO PRESEPE NON È FINTO Anche quest’anno Natale! Luminarie, fuochi d’artificio, divertimenti, dolci, consumismo guerre, terremoti, tsumani, miserie e perfino pirati nel mare. Il mio presepe non è finto Gesù Bambino non è dipinto. Il mio cane è vero Non è un pupazzo dipinto di nero, poi ci sono molti cammelli e anche più di dieci agnelli dopo ci sono il bue e l’asinello, ma Gesù Bambino è sempre il più bello! Quest’anno il presepe sarà piú luminoso che mai. Il mondo è freddo e buio, pieno di stanchezza e di dolore: vuole luce, vuole guida. Quest’anno, tra casette ed alberelli, laghetti, ruscelli e ponticelli, pastori, armenti, fabbri e falegnami, non mancheranno certo mamme piangenti figli perduti in mare. Francesco Paolucci Quest’anno, tra il muschio verdino, un lupo mansueto e un agnellino, un uomo sazio e uno che ha fame, un nero e un bianco si terran per mano. Quest’anno, la sacra grotta col nudo Bambinello circondata sarà da un girotondo di bambini di tutto il mondo, di soldati che sparano fiori e fuochi d’artificio. Maria Chiara Conte anni 11 Vengono inoltre segnalati, come meritevoli di attenzione, i testi di: Luca Ciocca, 14 anni, (I.I.S.S. “Pittarelli”, Campobasso), Giovanni Codianni, 14 anni (I.I.S.S. “Pittarelli”, Campobasso), Nicola Di Zinno, 14 anni (I.I.S.S. “Pittarelli”, Campobasso), Martina Fabrizio, Federica Alviani e Roberta Petrecca (Classe V Elementare di Pesche); Angelica Nicolò, 9 anni, (Marcianise - Caserta). Tutte le decisioni sono prese all’unanimità. LA GIURIA Amerigo Iannacone (Presidente), Barbara Avicolli, Ida Di Ianni, Giovanna Maj, Giuseppe Napolitano, Maria Stella Rossi, Carmela Fuschino (Segretaria) 4 4