STORIE E POESIE…PENSIERI E MAGIE… Ecco un breve racconto fantasy, di quelli che ci piacciono tanto! IL CAVALIERE NERO ……Giungono cattive notizie dalle terre di Avalon, remote lande desolate oltre l’oceano tempestoso, ai confini dei territori conosciuti: al di là, l’ignoto. Villaggi dati alle fiamme, soldati caduti a migliaia sul campo di battaglia; il clangore delle spade e le grida di guerra risuonano nell’aria, l’odore di sangue e l’odore acre di bruciato mi assalgono le narici, il fumo come una cortina d’ombra attenua i contrasti e amplifica i sensi di paura e desolazione. Mi chiamo Lucius, cronista di guerra al servizio del re, l’Anno Domini è il 903, è un inverno gelido e lo spettro della carestia aleggia sul nostro regno. Le armate di re Goram stanno difendendo il nostro regno di Avalon dall’attacco dell’esercito di Smork proveniente da nord delle temibili terre di Nexus. La nostra flotta ha subito perdite ed ha optato per un ripiegamento strategico nella baia di Otz; l’esito del conflitto è incerto, ma abbiamo ancora la speranza di volgere le sorti a nostro favore e questa speranza è riposta nell’intervento del Cavaliere Nero e del suo leggendario Squadrone della Morte. Il suo spirito impavido e la sua capacità di esaltare il morale delle truppe ha sempre giocato un ruolo decisivo in campo: il suo grido di battaglia, l’armatura rilucente, la bardatura dei cavalli e lo stendardo (una testa di lupo mozzata) incutevano timore e scompiglio tra le fila nemiche. Sono ornai dieci giorni che tramite un nostro emissario, abbiamo invocato il suo aiuto: mi auguro che abbia compiuto la sua missione. Non vedo vie d’uscita….qui è una carneficina…… ”Mmuuuuuuu ….mmuuuuuuu” ma….ad un tratto….sento questo suono in lontananza…..è confuso……ma………Si! Questo suono lo riconosco! E’ il corno dello Squadrone della Morte: il Cavaliere Nero ha accettato la nostra richiesta di aiuto! Dio sia lodato! La carica di duecento destrieri lanciati al galoppo somiglia al cupo rombo del tuono e il riflesso dei tenui raggi di sole sulle argentee bordature, sulle lame delle spade sguainate a fendere l’area, sugli elmi e gli scudi, ricorda il bagliore delle folgori; una “tempesta” si sta abbattendo sulle truppe di Smork, disorientate da questa inaspettata sortita. Le vibrazioni trasmesse al terreno dalla carica, agiscono sul morale riaccendendo la speranza, lo spirito di rivalsa, l’orgoglio e l’amor patrio. dei nostri soldati Il Cavaliere Nero è un abile stratega: approfittando dello scompiglio sospinge ed isola il grosso della cavalleria nemica verso la palude di “Ramuk”; qui, impossibilitata a compiere ogni manovra (poiché impantanata ), diviene bersaglio dei frombolieri riservisti di Goram, nel frattempo riorganizzatisi. Poi lo Squadrone si divide e lo compenetra come una punta di lancia, spezzandolo in due tronconi. Sembra di vedere un’autentica macchina da guerra in azione, perfettamente organizzata, maestri d’arme all’opera: ogni fendente va a segno, una furia incontenibile. Ad un tratto, alcuni scendono da cavallo e provvedono alla riparazione di due trabucchi danneggiati e cominciano a scagliare proiettili contro una parte dell’esercito “dimezzato”; l’altra , invece, sotto nubi di frecce, arretra verso la boscaglia subendo gravissime perdite: anche gli arcieri si sono riorganizzati e le precise balestre dello Squadrone, forniscono un decisivo aiuto. Ho visto e scritto di tante guerre e battaglie, ma non ho mai conosciuto una tale rapidità d’azione e tecniche così evolute, ma si racconta che il Cavaliere Nero sia custode di un segreto, antichissime pergamene su cui è scritto un codice disciplinare che può rendere reale ogni forma di pensiero puro e rendere più efficiente qualsiasi azione… Come previsto, le sorti della battaglia stanno volgendo a nostro favore: le fila di Smork sono ormai allo sbando e stentano a riorganizzarsi, hanno pochissimi ufficiali e penso che la ritirata sia la loro unica salvezza . La nostra terra è salva ! Il grido di vittoria del nostro esercito, all’unisono con quello dello Squadrone, riaccende gli animi, anche se sul campo si contano morti a migliaia …ci attende un lungo, duro e triste compito ora…ridaremo alla terra ciò che le appartiene. L’indole del cavaliere é misteriosamente schiva: ci fa un cenno di saluto dalla collina,nulla gli è dovuto,sprona il cavallo che si impenna fa un cenno ai suoi cavalieri e, ordinatamente,in formazione cavalca in direzione del calore del sole. A ovest. Verso la baia,verso…Otz1 Non dimentichiamo la nostra povera flotta: anche qui c’è bisogno di un aiuto divino! “VAI CAVALIERE PER IL TUO SENTIERO DIPINGI IL TUO SCUDO D’ARGENTO E DI NERO” Luca Iarocci ED ORA UN PO’ DI POESIE SCRITTE DAI NOSTRI COMPAGNI E COMPAGNE CUORE SPEZZATO IL PIANTO E IL SORRISO Il pianto è la pioggia Di una giornata oscura Dove tutti sono tristi La pioggia si ferma… Ad un tratto Appare l’arcobaleno Ecco il mio sorriso. Alice Bronconi L’ALBA I miei occhi Guardano solo La luce dell’alba. Federica Pellizzoni Cuore Non tremare Davanti ai miei colmi d’amore. occhi Federica Pellizzoni MAMMA Mamma La mia stella mattutina Il mio delfino in mare aperto La tua voce è un fruscio tra i miei capelli Il tuo fiato è un sussurro Degli dei. Michele Ganzer COME ODIO Una frastagliata nube avvolge lo stretto cunicolo E come un temporale sento piovere dentro di me Provo un astio profondo Parole infernali rinchiuse in profondi ricordi E magicamente vengono liberate e escono lente con addosso un carico di morte E come un boa con la sua preda stritola un pezzo di cuore E come una vernice copre il foglio L’odio copre l’amore. Alessandro Campari