MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
9
OTTAVI DI FINALE OGGI A SALVADOR
Istruzioni per gli Usa
4
GLI ALTRI
9 MONDIALI
Prima di Brasile
2014 gli Usa
hanno
partecipato a
nove Mondiali
1930
Terzo posto
Usa fuori in
semifinale con
l’Argentina e
terzi per il rifiuto
della Jugoslavia
a disputare la
finale 3° posto
4,1
24,7
Milioni di tesserati
Gli Usa conta 4,1 milioni di
tesserati: è la seconda forza del
mondo dopo la Germania (6,5)
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
MASSIMO LOPES PEGNA
NEW YORK
La settimana scorsa,
Tim Lenahan, coach a Evanston, sobborgo di Chicago,
denunciava al Chicago Tribune l’ennesimo sintomo di
questa epidemica «Soccer Fever»: «Quando dieci anni fa
dicevo ai ragazzi di venire al
campo con la maglia dei loro
beniamini, si presentavano
con quelle di Michael Jordan,
Jim McMahon (stella del football, n.d.r.) e Sammy Sosa
(asso del baseball, n.d.r.).
Oggi arrivano con quelle di
Neymar, Messi e Dempsey».
L’autore dell’articolo, l’editorialista Phil Hersh, ci spiega:
«Questa Nazionale è forse la
più multirazziale della nostra
storia: lo specchio di che cos’è il nostro Paese».
In crescita Ora anche gli
scettici stanno ammettendo
di essersi sbagliati e si accodano ai sostenitori di chi crede che nell’arco di un paio di
generazioni il pallone più popolare sarà quello calciato
con i piedi. Impensabile solo
una decina d’anni fa. Nel
2012 un sondaggio di Rich
Luker, famoso sociologo, ha
stabilito che nella fascia d’età
compresa fra i 12 e i 24 anni il
soccer è il secondo sport più
popolare dietro al football
(quello americano). Forse
Milioni davanti al tv
Usa-Portogallo è stata vista da
24,7 milioni di americani:
meglio delle finali Nba
Vivai obbligatori
e la spinta di Obama
Così è calcio-boom
Tra i giovani solo il football è più popolare, e in televisione
i risultati della nazionale hanno più audience delle finali Nba
KLINSMANN ACCUSA
«Arbitro inadatto
parla francese»
Il c.t. degli Usa Jurgen
Klinsmann contesta la scelta
dell’arbitro Haimoudi. «Nelle due
partite che ha diretto finora si è
comportato bene, ma il fatto
che parli il francese come i
giocatori del Belgio non mi
lascia tranquillo. Inoltre, lui è
algerino, squadra che abbiamo
eliminato nel mondiale 2010 e
che quest’anno era nello stesso
girone del Belgio. Non capisco
la scelta della Fifa».
Il c.t. degli Stati Uniti Jurgen Klinsmann, 49 anni,
festeggia la qualificazione agli ottavi GETTY
molti ragazzini, soprattutto
afro-americani, danno ancora la precedenza al sogno di
essere il prossimo LeBron James o Russell Wilson, ma le
cose lentamente stanno cambiando. L’organizzazione del
calcio giovanile sta diventando capillare. C’è la caccia al
Messi stelle e strisce, convinti
che in un bacino così vasto
prima o poi salterà fuori. Intanto ci si accontenta di Clint
Dempsey, Michael Bradley e
Tim Howard che stanno facendo crescere la Nazionale.
Marisabel Munoz, vice-presidente comunicazione della
Mls, dice che la Lega pro del
soccer cinque anni fa ha imposto alle 19 franchigie di
1934
Primo turno
Gli Yankees
vennero sconfitti
(7-1) dall’Italia al
primo turno
1950
Primo turno
Nonostante la
vittoria con
l’Inghilterra, gli
Usa uscirono
nel girone
1990
Primo turno
Zero punti nel
girone con Italia,
Cecoslovacchia
e Austria
1994
Ottavi
Nel Mondiale
casalingo, gli
Usa perdono col
Brasile agli
ottavi
1998
Primo turno
Zero punti nel
girone con
Germania,
Jugoslavia e Iran
2002
Quarti
Gli Usa arrivano
ai quarti, prima
di cedere alla
Germania
2006
Primo turno
Fuori nel girone
con Italia, Ghana
e Rep. Ceca
2010
Ottavi
Dopo aver vinto
il girone gli Usa
perdono agli
ottavi col Ghana
creare un settore giovanile:
«Almeno tre team: gli under
14, 16 e 18. Funziona, perché
nell’arco di questi pochi anni
un centinaio di giocatori provenienti da questo serbatoio
ha firmato un contratto con
le prime squadre. E uno di loro, DeAndre Yedlin, un ‘93, è
parte dei 23 in Brasile e ha
fatto pure qualche minuto».
Nelle scuole Il Mondiale è
un lunghissimo e prezioso
spot pubblicitario, come ammette Sunil Gulati, presidente della U.S. Soccer Federation: «Questa esposizione
mediatica ci farà inevitabilmente incrementare il numero di appassionati e di ragazzi
che vorranno giocare a calcio». Il football rischia di perdere adepti, da quando ricerche scientifiche hanno stabilito che può provocare danni
neurologici irreversibili e il
presidente Barack Obama ha
sentenziato: «Se avessi un figlio maschio, glielo proibirei:
troppo violento». Il soccer
ora gioca d’anticipo. Per arrivare al top degli sport tradizionalmente americani bisogna seguire l’iter scolastico.
Chi eccelle al liceo, accede alle migliori università per sperare poi nella chiamata di Nfl
e Nba (il baseball ha una trafila un po’ diversa). Nel calcio, se vai al college con una
borsa di studio da un po’ di
anni sei ormai considerato
uno scarto.
Più audience della Nba
Adesso, c’è una struttura
molto europea. Esistono 108
club giovanili d’elite (inclusi
team Mls) che si scontrano a
livello regionale e nazionale.
Spiega Elisabeth Sanchez,
portavoce della federcalcio
Usa: «I nostri allenatori visionano i ragazzini, suggeriscono ai loro tecnici su cosa lavorare e un paio di mesi dopo ne
controllano i progressi».
Dempsey ce l’ha fatta così,
grazie alla sua «soccer mom»
che lo accompagnava agli allenamenti guidando per 4
ore all’andata e 4 al ritorno.
E’ grazie anche ai ragazzi di
Klinsmann se Usa-Portogallo
ha fatto boom: 24,7 milioni
di persone davanti ai teleschermi, un record. Ma il dato più significativo è che ha
battuto l’audience delle recenti Finali Nba di basket e
delle World Series del baseball 2013. Sì, il soccer sta diventando un virus contagioso: guai a chi trova il vaccino.
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GLI AVVERSARI IL TECNICO WILMOTS SPINGE IL SUO CAMPIONE: «NON GLI METTO PRESSIONE, ANCHE LUI VUOLE FARE DI PIÙ»
Il Belgio gioca d’Hazard: «Faccia il leader»
DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO CONDO’
PaoloCond
RIO DE JANEIRO
Nel dovuto modo, col
dovuto tono, al dovuto momento, ma alla fine Marc Wilmots gliel’ha detto. «Eden
vuole fare di più, e sappiamo
tutti quanto potrebbe aggiungere al nostro gioco se fosse
più continuo. Non pensiate
che voglia mettergli pressione, lui sa perfettamente quanto lo stimi e in questi giorni
abbiamo parlato un po’ assieme. Voglio che prenda in mano le partite e le conduca in
porto come deve fare un leader, e non ditemi che ha soltanto 23 anni perché è un’età
perfetta per prendersi queste
responsabilità. Lui è deciso a
farlo, me l’ha ripetuto più volte, ma tra il dire e il fare la distanza resta grande. Gli americani cercheranno di sottrargli spazio, come fanno tutti,
ma io confido nel fatto che
Eden diventi più decisivo».
Eden naturalmente è Hazard,
e se il Belgio fosse una squadra Nba il suo status sarebbe
quello di uomo-franchigia, il
sole attorno al quale tutto gira
di conseguenza. Nella prima
gara ha sonnecchiato salvo
poi servire a Mertens l’assist
del gol risolutore. Nella seconda si è ripetuto: ottanta
minuti anonimi seguiti da dieci finali portentosi, con una
ruleta a centro-area da sgra-
nare gli occhi e il passaggio
vincente, dopo serpentina
sulla linea di fondo, a Onigi.
Nel terzo match, quello del
turnover, Wilmots l’ha spedito
in campo appena al 41’ della
ripresa, e lui ha comunque
trovato il modo di farsi notare.
sterà al Chelsea, dove tra autunno e inverno è stato formidabile, e quest’anno la sua capacità di liberarsi del
marcatore e servire la palla al
centro troverà in Diego Costa
il complemento ideale.
Come al Chelsea Insomma,
spettacolari sgasate nei momenti delicati, ma la velocità
di crociera è troppo bassa. Più
o meno lo stesso rimprovero
di José Mourinho, che nella
fase decisiva della stagione —
complice una serie di guai fisici — non ha ottenuto dal suo
principale talento ciò che
s’aspettava. E visto che Eden
si consentì alcune osservazio-
Da sinistra il c.t. del Belgio Marc Wilmots, 45 anni, ed Eden Hazard, 23 ACTION
ni sugli eccessi difensivi del
Chelsea, Mou non si è fatto
problemi a mettere in piazza
la sua delusione, cosa che per
qualche giorno ha avvalorato
la tesi ricorrente di un trasferimento della stella belga al
Paris St.Germain. Ma dopo le
limitazioni al mercato dei
campioni di Francia poste dall’Uefa e l’acquisto non esattamente a buon prezzo di David
Luiz, il tema sembra decisamente declinato. Hazard re-
Dubbio Kompany Ma con
quali galloni mondiali tornerà
a Londra, il nostro caro Eden?
Wilmots ha ragione a pretendere da lui una presenza più
energica dentro ai 90 minuti.
Anche perché il leader carismatico, il capitano Kompany,
continua a essere in dubbio a
ogni vigilia per l’affaticamento agli adduttori. E un faro più
stabile non può che essere Hazard.
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