Il Sistema solare è unico ?
11 Ottobre 2007 Conferenza della Specola
Roberto Bedogni
INAF Osservatorio Astronomico di Bologna
via Ranzani, 1 40127 - Bologna - Italia
Tel, 051-2095721 Fax, 051-2095700
http://naomi.bo.astro.it/~bedogni/divulg.html
Email :[email protected]
1
Tanti Soli tante Terre ? Un solo Sole una sola Terra ?
Una risposta certa al problema dell’unicità del Sistema solare ancora non
esiste ma …..
Forse per la prima volta possiamo ritenere possibile la domanda !
Quali sono i motivi che portano a ritenere “sensata” la domanda ??
2
L’esplorazione spaziale -il “grande balzo in avanti”
L’ esplorazione del Sistema
solare iniziata 50 anni fa, il 4
ottobre 1957, con il lancio
dello Sputnik è stata
semplicemente straordinaria
3
La grande novità
la scoperta dei Pianeti extrasolari
16 Cygni B
47 Ursae Majoris
55 Cancri
51 Pegasi
70 Virginis
Gliese 229
Fino a 11 anni fa non esistevano prove dell'esistenza di pianeti in orbita intorno
a stelle esterne al Sistema solare.
Solo nell'ottobre del 1995 M. Mayor e D. Queloz dell'Osservatorio di Ginevra
annunciarono la scoperta di un pianeta di grande massa attorno alla stella, di
tipo solare, 51 Pegasi, fu l’inizio di una lunga serie di scoperte !
4
Le principali missioni spaziali
12 settembre 1959
La sonda Lunik 2
osserva la “faccia
nascosta della Luna”
Il Mariner 4
raggiunge
Marte il 14 luglio
1965 passando
a 9920 km dalla
sua superficie,
per la prima
volta, mandò a
Terra 22
immagini della
sua superficie
5
Marte senza i “canali”
Le prime straordinarie fotografie della superficie di Marte del Mariner 4 (1965)
e del Mariner 9 (1971) mostrano un pianeta primo dei tanto famosi “canali di
Marte”
6
L’ esplorazione di Venere
Nel 1969 il Venera 7 trasmise dati per 23 minuti una volta raggiunta la
superficie di Venere.
Nel 1981 Venera 13 e 14 trasmisero le prime foto a colori del suolo
venusiano.
7
L’ esplorazione di Mercurio
Il Mariner 10 nel 1977 dopo essersi avvicinato a Venere, per una felice intuizione
dell’astronomo italiano Giuseppe Colombo, effettuò la prima, e per ora unica,
ricognizione di Mercurio.
8
Voyager I e II : il “ grand tour dei pianeti esterni”
Lancio delle due sonde spaziali: 20 agosto e 5 settembre 1977
Giove Voyager 1 il 5 marzo 1979 Voyager 2 il 9 luglio 1979
Saturno Voyager 1 l'11 novembre 1980 Voyager 2 il 25 agosto 1981
Dopo avere raggiunto Saturno il Voyager 1 è disattivato
Urano Voyager 2 il 24 gennaio 1986
Nettuno Voyager 2 il 29 agosto 1989
Il Voyager 2 esce dal Sistema solare:
9
Dal 1990 al 2000
Sonda Galileo
Giove
Sonde Viking
1 e 2 Marte
Sonda Magellano
Venere
Una miriade di sonde automatiche ha esplorato in lungo ed in largo il Sistema
solare
10
Oggi.. solo alcune delle missioni in corso
Sonda CassiniHuygens
Saturno
Sonda Mars
Express Marte
Sonda Venus
express Venere
11
Cosa sappiamo del Sistema solare ?
Parametri orbitali dei Pianeti
Mercurio, Venere, Terra,Marte, Giove e Saturno
----
Mercurio
Venere
Terra
Marte
Giove
Saturno
Urano
Nettuno
Distanza
(U.A.)
0,39
0,72
1
1,52
5,2
9,58
19,14
30,19
Periodo
rivoluzione
(anni)
0,241
0,615
1
1,88
11,86
29,5
83,70
164,7
Prot/Pt
58,8
-244
1
1,029
0,411
0,428
-0,728
0,802
Periodo
rotazione
(ore)
1394,4
-5819,7
23,93
24,62
9,84
10,23
17,18
0,672
Inclinazione
orbita
7
3,394
0
1,850
1,308
2,488
0,774
1,774
Eccentricità
0,2056
0,0068
0,0167
0,0934
0,0483
0,0560
0,046
0,0097
Numero
satelliti
0
0
1
2
16
(63)
18 (60)
27
13
Magnitudine
visuale
-0,2
-4,2
---
-2
-2,5
-0,7
5,50
7,9
12
Cosa sappiamo del Sistema solare ?
Parametri fisici dei Pianeti
Mercurio, Venere, Terra,Marte, Giove e Saturno
----
Mercurio
Venere
Terra
Marte
Giove
Saturno
Urano
Nettuno
Distanza
(U.A.)
0,39
0,72
1
1,52
5,2
9,58
19,14
30,19
R/RT
0,38
0,95
1
0,53
11
9
4
4
M/Mt
0,055
0.815
1
0,107
318
95,2
14,4
17,1
Prot/Pt
58,8
-244
1
1,029
0,411
0,428
-0,728
0,802
G m/s 2
0,239
0,88
1
0,38
2,6
0,93
0,79
1,12
ρ
(g/cm3)
5,43
5,25
5,52
3,95
1,33
0,69
1,29
1,64
13
Distanze e raggi planetari
----
D
(AU)
R/RT
Sole
0
109
Mercurio
0,39
0,38
Venere
0,72
0,95
Terra
1,0
1,00
Marte
1,5
0,53
Giove
5,2
11
Saturno
9,5
9
Urano
19,2
4
Nettuno
30,1
4
Plutone
39,5
0,18
Giove ha un raggio 11 volte maggiore di quello della Terra
14
Pianeti terrestri e pianeti gassosi
----
D (AU)
R/Rt
ρ
(g/cm3)
Sole
0
109
1,41
Mercurio
0,39
0,38
5,43
Venere
0,72
0,95
5,25
Terra
1,0
1,00
5,52
Marte
1,5
0,53
3,95
Giove
5,2
11
1,33
Saturno
9,5
9
0,69
Urano
19,2
4
1,29
Nettuno
30,1
4
1,64
Densità dell’acqua= 1 gr/cm
3
15
La composizione dei pianeti interni
I pianeti interni più vicini al Sole (quelli "Terrestri") presentano una
struttura "rocciosa“. Mercurio, Venere, Terra e Marte sono costituiti
infatti da un nucleo metallico circondato da uno strato di silicati.
Nel passato tutti e quattro furono modificati dall'attività vulcanica e
tettonica. Oggi solo la Terra è tettonicamente attiva anche se i gas
prodotti dai vulcani formarono le atmosfere di Venere e di Marte.
16
La composizione dei pianeti esterni
I quattro pianeti esterni (Giove, Saturno, Urano e Nettuno) contengono il
99 % del materiale del Sistema solare escluso il Sole. Sono degli sferoidi di
gas di idrogeno ed elio con miscugli di metano, ammoniaca, ed acqua. Il
gas di idrogeno nell'interno di Giove e Saturno condensò in idrogeno
liquido alle maggiori profondità. Tutti e quattro hanno, probabilmente, un
nucleo costituito da metalli, silicati ed acqua.
Tre dei pianeti esterni irradiano più calore di quanto ne ricevano dal Sole.
Curiosamente solo Urano non presenta questo eccesso di calore
17
La formazione del Sistema solare
Il problema dei tempi
E`essenziale riuscire a stabilire
•quando si è formato il Sistema solare e
•quanto è durato il processo di formazione.
Per dare una risposta a queste due domande è necessario introdurre il
metodo di determinazione dell’età delle rocce terrestri, lunari e,
soprattutto, dei meteoriti.
18
L’età del Sistema Solare
Le misure fatte con questi elementi radioattivi su campioni di
meteoriti
mostrano
che
l'età
del
Sistema
solare
è
approssimativamente 4,55 miliardi di anni.
19
La durata del processo di formazione
La nube
primordiale
Le misure delle abbondanze del Pu244 (Plutonio) e dello I129 (Iodio),
che hanno dei tempi di decadimento più corti, danno una indicazione
relativa al tempo necessario per la condensazione del materiale
planetario.
Essi mostrano che non sono stati necessari più di 100 milioni di anni
per la formazione dei pianeti dopo che il materiale protosolare si è
isolato da quello interstellare.
20
La teoria nebulare di Kant e Laplace
ed il modello MMSN
L’idea che il Sistema solare si sia formato da una unica nebulosa di gas
e polveri fu proposta da Kant e Laplace sviluppando un’idea di Wright.
Questo modello ebbe il merito di rendere conto di buona parte delle
conoscenze astronomiche relative al Sistema solare, note nel 18 esimo
secolo e si è sviluppato nel modello Minimum Mass Solar Nebula
21
Le fasi di formazione planetaria I
La nebula primordiale inizia a
risentire della gravità e si
produce un “collasso
gravitazionale”.
Questo collasso può essere
stato innescato, 4,5 miliardi di
anni fa, da una causa esterna
ad esempio l’ esplosione di una
Supernova vicina alla nube
22
Le fasi di formazione planetaria II
Il collasso della nube primordiale
porta, per la conservazione del
momento angolare, a produrre un
struttura a “disco”
Nella struttura a disco si ha un
accumulo di materiale nella parte
centrale
Al centro del disco si forma il
protosole il cui “vento” ripulisce il gas
dagli elementi leggeri (H ed He) le
zone più interne (pianeti terrestri) del
disco protoplanetario e li confina nelle
regioni più esterne (pianeti giganti)
23
Le fasi di formazione planetaria III
Nel disco si ha azione delle forze
dissipative che porta i grani a
crescere sino a formare 1)
“polveri” 2) “sassi” 3) i
planetesimi che formano i nuclei
(embrioni) per la formazione dei
pianeti
Gli asteroidi per collisione precipitano
sugli embrioni e formano in pianeti
che si collocano nelle loro orbite
attuali
Il tutto in circa 100 milioni di anni
24
Densità materiale nel disco
Andamento di densità nel disco e “linea del ghiaccio”
gas
Roccia
Pianeti terrestri
3 U.A.
(Linea del ghiaccio)
Roccia e ghiaccio
Pianeti giganti
Distanza dal proto-sole
25
La formazione di Giove
La grande quantità di ghiaccio e
le basse temperature oltre le 3
U.A.
hanno
portato
alla
formazione di estesi nuclei
rocciosi e ghiacciati con maggiori
possibilità di accrescere un
grande inviluppo di gas (H ed He)
formano estese atmosfere.
Infatti le particelle ghiacciate
hanno grandi sezioni di urto
efficaci
Nuclei di roccia e ghiacci con
massa ~ 35 M Terra (?)
M Giove ~ 318 M Terra
26
Tempi di crescita
Pianeti terrestri
10 6 - 10 7 anni
Giove
10 3 - 10 6 anni
Urano e Nettuno 10 7 -10 8 anni
NB 10 6 anni=1 milione di anni
Problemi
1. La fase di T-Tauri (vento stellare primordiale) limita i tempi di
crescita a 10 7 anni
2. Le osservazioni sui dischi di accrescimento in stelle esterni danno
una massa del disco pari a M disco ~ 0,1 – 0,01 M ~ cioè da 8 ad
80 volte la massa del disco del Sistema solare
27
Perché cercare altri Sistemi solari ?
La Terra è un pianeta
unico anche nel nostro
Sistema solare.
L’unico, forse, su cui si è
sviluppata la vita.
Bisogna
spingersi
più
lontano, negli oscuri e
freddi spazi interstellari alla
ricerca di altri Sistemi
extrasolari per avere la
possibilità di trovare altri
sistemi planetari forse con
vita biologica e, chissà,
intelligente.
28
L’osservazione dei Sistemi extrasolari
Purtroppo non è
affatto
semplice
individuare e quindi
osservare i Sistemi
extrasolari.
Nonostante questa
grande
difficoltà
sono
stati
fatti
straordinari
progressi
negli
ultimi dieci anni.
Quasi 250 Sistemi
extrasolari
sono
stati scoperti e …
siamo solo all’inizio.
29
L’Enciclopedia dei Pianeti Extrasolari
Dove trovare le informazioni sui pianeti extrasolari?
Enciclopedia dei Pianeti Extrasolari (in italiano)
All’indirizzo web: http://vo.obspm.fr/exoplanetes/encyclo/encycl.html
30
Metodi di rilevamento dei Sistemi extrasolari
I candidati pianeti extrasolari rivelati all’11-10-2007 sono 254
Metodi indiretti
Con il metodo delle velocità radiali:
206 Sistemi planetari
241 pianeti
25 sistemi di pianeti multipli
Con il metodo delle occultazioni: 27 pianeti extrasolari
transitano davanti alla stella
Con il metodo delle microlenti gravitazionali 4 pianeti
Con timing 3 Sistemi planetari 5 pianeti
1 sistemi di pianeti multipli
Metodi diretti
Con immagini 4 pianeti
31
Effetto Doppler-onde sonore
L’effetto Doppler si ha con
tutti i moti ondulatori, sia
quelli di propagazione delle
onde sonore nell’aria che
quelli di propagazione delle
onde luminose nel vuoto
Onde sonore
Se siamo fermi ad un
passaggio a livello ed un treno
viene verso di noi fischiando
ascoltiamo un suono che sia
fa
sempre
più
avvicinamento
mentre diventa
sempre
più
allontanamento.
acuto
in
grave
in
32
Effetto Doppler-onde Luminose
Nel caso della “luce” emessa da un corpo celeste
1) se questi si avvicina essa appare, all’osservatore terrestre, come
“più acuta” cioè di frequenza più elevata e quindi “blu”
2) se invece si allontana essa appare di frequenza “più bassa” e
quindi “rossa”.
Z = ∆ λ / λ0= Vr /c
Z = spostamento Doppler delle righe spettrali
Vr = velocità radiale sorgente luminosa
c = velocità della luce circa 300 000 km/sec
∆ λ= differenza tra la lunghezza d’onda λe “emessa” e la λ0 “a riposo”
33
La spettroscopia e metodo delle velocità radiali
La ricerca però è molto difficile in quanto è necessario misurare deboli
variazioni nella velocità radiale Vr di avvicinamento dei pianeti rispetto a noi.
Ad esempio se il Sole venisse osservato da una distanza di 10 parsec
mostrerebbe una variazione nell' ampiezza di Vr
¾ di 13 m/sec in un periodo orbitale
(P=12 anni) per un pianeta come Giove
¾di 0,3 m/sec in un periodo orbitale
(P=84 anni) per un pianeta come Urano
¾di 0,09 m/sec per un periodo orbitale (P=1 anno) per un pianeta come la Terra
34
Le unità di misura dei pianeti extrasolari
Nel definire le caratteristiche dei Sistemi extrasolari il termine di confronto
e’ fornito dai pianeti giganti del Sistema solare ed in particolare da Giove
G m/s
ρ
(g/cm3)
----
Dist (AU)
R/RT
M/Mt
Terra
1
1
1
1
5,52
Giove
5,2
11
318
2,6
1,33
Saturno
9,5
9
95
0,93
0,69
Urano
19,2
4
15
0,79
1,29
Nettuno
30,1
4
17
1,12
1,64
2
35
I limiti del metodo delle velocità radiali
1) Il metodo fornisce i parametri orbitali e,a,P, ma determina solo
approssimativamente la massa M del pianeta non dice nulla sul raggio R
e la composizione del pianeta
2) l’impossibilità di scendere sotto l’effetto Doppler termico legato alle
turbolenze cromosferiche della stella con Vr ~ 3-4 m/s
3) Attualmente ci si può spingere a rilevare pianeti Nettuno-Saturniani entro
1 U.A.
4) Un marcato effetto di selezione : è più facile vedere grandi pianeti (M>
Mg) vicini alla stella principale
5) Esiste un limite superiore alla massa dei pianeti extrasolari di ~13-14 Mg
dopo di che si “sconfina” nelle fredde e quasi invisibili Nane Brune
36
I pianeti extrasolari
Le immagini qui riportate, escluse le mappe stellari, sono disegni
elaborati sulla base delle caratteristiche, in parte supposte in parte
misurate, dei pianeti extrasolari.
37
La stella 51 Pegasi
51 Pegasi
d=50 a.l.
G2IV (tipo
spettrale)
Sequenza
Principale
mv=5,49
Massa~1,11 M๏
Età ~4 Gyr
T=5793 K
R=1,17 R๏
[Fe/H]=0.2
L=1,32 L๏
38
Il sistema planetario di 51 Pegasi
La stella 51 Pegasi
Posizione- nella cost. di Pegaso a
50 a.l. dal Sole
Il pianeta 51 Pegasi b
Massa = M·sen i=148 Mt=0,468 Mg
a semiasse maggiore=0,052 U.A.
Periodo orbitale=4,23 giorni
Eccentricità orbita=0
Temperatura = 1300 o K
Scoperto nell’ottobre 1995
L’osservazione di 51 Pegasi b
39
51 Pegasi b –Hot jupiters
Sole
Giove
Nel Sistema solare Giove dista dal Sole 5,2 Unità Astronomiche
La stella 51 Pegasi
Il Sistema extrasolare 51 Pegasi
Periodo orbitale=4,2 giorni
Semi-asse maggiore dell’orbita=0.052 U.A.
Massa del pianeta ~ 0,468 Masse di Giove
Il pianeta 51 Pegasi b
Confronto tra la collocazione del pianeta Giove nel nostro Sistema
solare (in alto) e la disposizione planetaria nel Sistema extrasolare
di 51 Pegasi b (in basso)
40
Il sistema stellare µ Arae
La costellazione dell’Altare non è visibile
dall’emisfero nord
µ Arae
HD 160691
d=50 a.l.
G3 IV-V (tipo spettrale)
Sequenza principale
mv=5,15
Massa~1,08 M๏
Età =6,41 Gyr
T =5700 K
R = 1,245 R๏
[Fe/H]= 0,28
L=1,77 L๏
41
Il sistema planetario multiplo µ Arae
La stella µ Arae HD 160691
Posizione- nella cost.
dell’Altare a 50 a.l. dal Sole
Scoperti quattro pianeti tra cui il
più piccolo è
µ Arae d
Massa = M·sen i=14 Mt=0,04 Mg
a semiasse maggiore=0,052 U.A.
Periodo orbitale=650 giorni
Eccentricità orbita = 0
42
Il sistema planetario multiplo µ Arae
Nome
Distanza Periodo
Eccent
orbitale orbitale
ricità
(D=U.A.) (P=anni)
µ Arae
(stella)
0,0
…
...
Pianeta "d"
0,09
0,026
~0
Ecosfera
1,3
1,31
0
Pianeta "b"
1,5
1,651,75
0,310,37
Pianeta "c"?
2,3
3,6
0,8
Ricostruzione delle orbite planetarie e confronto con quelle del Sistema
solare
43
Il sistema planetario multiplo µ Arae
Nome
Massa
(Terra=1)
Diametro
(Terra=1)
µ Arae (stella)
356,000
111
Pianeta "d"
~14
>1-<4
Pianeta "b"
510-540
~11,2
Pianeta "c"?
320
~11, 2
44
Il sistema planetario di µ Arae ha un nuovo pianeta
e diventa quadruplo
HD 160691b
υ arae b
HD 160691 c
υ arae c
HD 160691 d
υ arae d
HD 160691 e
υ arae e
2000
2204
2004
2006
Massa
1,67 Mg
3,1 Mg
0,044 Mg
0,5219 Mg
Massa
531 Mt
985 Mt
14 Mt
166 Mt
Semiasse
maggiore
1,5 U.A.
4,17 U.A.
0,09 U.A.
0.921 U.A.
654,5 giorni
2986 giorni
9,55 giorni
310 giorni
0,31
0,57
0
0,066
Nome
Scoperto nel
Periodo
Eccentricità
45
Il sistema stellare HD 209458 ed il suo pianeta
HD 209458
d=14,4 a.l.
Tipo spettrale G0 V
mv=7,65
Massa=1,01 M๏
Età = 4 Gyr
T=5942 K
R=1,12 R๏
[Fe/H]= 0,04
L =1,61 L๏
Il pianeta extrasolare era già stato scoperto
con il metodo delle velocità radiali
46
Il sistema stellare HD 209458 ed il suo pianeta
Nel 1999 è stato scoperto il pianeta HD
209458a
a semiasse maggiore = 0,045 U.A.
Periodo orbitale=3,524 giorni
Eccentricità orbita = 0,07
Dal Momento che si osserva un transito
è possibili determinare l’ inclinazione
dell’orbita rispetto al piano del cielo
I = 86,67 gradi
calcolare esattamente la massa
Massa= M·sen i = 219 Mt=0,69 Mg
dare una stima del suo raggio
R= 1,32 Rg
47
Il sistema stellare Gliese 581
Immagini di fantasia di Gliese
581b
Tipo di stella variabile BY
Darconis-nella Lira
d=20 a.l.
Tipo spettrale M3V
mv=10,56
Massa=0,31 M๏
Età = 4,3 Gyr
T=3480 K
R=0,38 R๏
[Fe/H]= -0,33
L =0,013 L๏
48
Il sistema planetario triplo Gliese 581
Pianeta
Gliese 581 b
Gliese 581 c
Gliese 581 d
Scoperto nel
2005
2007
2007
Massa=m .sin i
0,0492 M G
masse di Giove
0,0158 M G
masse di Giove
0,0243 M G
masse di Giove
Massa=m .sin i
~ 15,64 M T
masse terrestri
~ 5,02 M T
masse terrestri
~ 7,8 M
terrestri
Distanza dalla
Stella:
0,041 UA (Unità
Astronomiche)
0,073 UA (Unità
Astronomiche)
0,25 UA (Unità
Astronomiche)
Periodo Orbitale:
5,3683 (±
0,0003) giorni
12,932 (± 0,007) 83,6 (± 0,7)
giorni
giorni
Eccentricità:
0,02 (± 0,01)
0,16 (± 0,07)
T
masse
0,2 (± 0,1)
49
Gliese 581 e la zona di abitabilità
50
Il Sistema solare a confronto con i sistemi extrasolari
Alla luce della scoperta di oltre 200 pianeti extrasolari considerare il
NOSTRO Sistema solare come “quello giusto” ???
Non è forse troppo “antropico” il nostro punto di vista ???
Con così tanti pianeti scoperti ha senso sprovincializzarsi un po’ di
più?
Non è paradossale che proprio ora che allunghiamo il nostro
sguardo ai dintorni del Sole ci rendiamo conto di quanto sia
peculiare il NOSTRO Sistema solare ??
51
Pianeti extrasolari eccentricità semiassi
NB i pianeti
extrasolari anche
quelli con M > Mg
stanno più vicini
alla stella della
distanza di Giove
(5.5.UA) ed
hanno eccentrità
maggiori
Come mai per lo
meno diversi
extrasolari sono
nel “posto
sbagliato” e con
orbite così
eccentriche ?
52
Pianeti extrasolari periodi sistemi multipli
53
54
I pianeti gassosi del Sistema solare
I pianeti gassosi del Sistema solare si sono formati oltre le 3 U.A., cioè oltre la
linea del ghiaccio, perché si formano con accrescimento su di un nucleo solido di
polvere “ ghiacciata” !
Come mai troviamo extrasolari di taglia gioviana così vicini alla stella madre ?
L’ipotesi è che anche gli extrasolari gioviani si siano formati lontano (nel “posto
giusto” ) e che poi siano
Migrati verso la fascia più interna
La migrazione dei pianeti è proprio un concetto extraneo al nostro Sistema solare ?
55
La migrazione nel Sistema solare - La fascia di Kuiper
L’immagine del Sistema solare si è profondamente evoluta nell’ultimo decennio del
XX secolo. Plutone non è più l’unico tra i corpi celesti più distanti del Sistema
solare: un gran numero di corpi ghiacciati sono stati recentemente scoperti ai
confini del Sistema solare.
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La migrazione e le orbite risonanti
Sedna è un corpo
celeste
molto
freddo, -240 0 C in
quanto
molto
distante dal Sole
ad una distanza di
circa 900 U.A.
La sua principale
caratteristica
è
quella
di
possedere
un
orbita, attorno al
Sole, fortemente
ellittica con un
periodo orbitale di
10500 anni.
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L’ orbita di Sedna
Per spiegare l’insolita orbita di Sedna è stato proposto:
1. che possa essere stata perturbata, nei primi 100 milioni di anni dalla
formazione del Sistema solare, dal passaggio di una stella vicina;
un’altra stella formatisi dalla medesima nube interstellare che ha
formato anche il Sistema solare (Hal Levison and Alessandro
Morbidelli dell’Osservatorio della Costa Azzurra (OCA) )
2. un’altra suggestiva possibilità è che Sedna si sia formata attorno ad
una Nana Bruna 20 volte meno massiccia del Sole e poi catturata dal
Sole durante un passaggio ravvicinato.
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Migrazione degli extrasolari
numero di pianeti
distibuzione delle masse dei pianeti
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
0
1 2
3 4
5
6 7
8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19
M sin i (Mgiov)
Se il meccanismo di migrazione è già stato preso in considerazione per il
Sistema solare allora diventa plausibile anche per gli extrasolari
I giganti extrasolari sono più vicini alla loro stella perché li sono migrati
causa un complesso meccanismo di dissipazione della loro energia
orbitale spostandosi ad orbite sempre più interne
Ma perché allora nel NOSTRO Sistema solare i giganti sono rimasti lì
senza migrare verso l’interno proprio nel “posto giusto” e con orbite
praticamente circolari ?
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La formazione della Luna una migrazione verso
l’interno del Sistema solare
Successione temporale di un impatto non
frontale, quando l'oggetto che urta la
Terra ha una massa del 13% di quella
terrestre. I tempi sono in ore per le
immagini da a) a k) e valgono 0.11, 0.32,
0.86, 1.40, 2.16, 4.85, 5.93, 13.48, 18.87,
21.02, and 26.95, rispettivamente. La
scala di colore definisce la temperatura
delle particelle (detriti) e sono in gradi
Kelvin (°K). Le immagini da a) a k)
guardano il sistema dall'alto. Le particelle
rosse hanno una temperatura maggiore di
6440°K e le distanze sono in unità di 1000
Km. L'immagine l) presenta la visione di
lato dopo 27 ore e le temperature sono
modificate in modo che il colore rosso
mostri una temperatura di 9110°K.
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Titius-Bode legge o numerologia ?
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Pianeti extrasolari osservati oggi e progetti futuri
Giove
Saturno
Urano e
Nettuno
Terra e
Venere
Marte
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Giove a
5.5 UA
Saturno
a 9.5 UA
63
Pianeti extrasolari distribuzione in massa
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La presentazione è terminata
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