metodologia della ricerca sociale - Dipartimento di Scienze sociali e

a.a 2012/2013
Università degli Studi di Milano – Facoltà di Scienze Politiche
Metodologia della ricerca sociale (GLO)
prof. Ferruccio Biolcati Rinaldi
METODOLOGIA DELLA RICERCA
SOCIALE
ESERCITAZIONI
Dott.ssa Simona Guglielmi ([email protected])
Il ciclo della ricerca:fasi e processi
l’analisi qualitativa
segue una logica
essenzialmente
induttiva
l’analisi
quantitativa segue
una logica
essenzialmente
deduttiva
La struttura dei prodotti scientifici
La comunità scientifica
comunica i risultati
dell’attività di ricerca
attraverso specifici prodotti
:
•Articoli in rivista
•Saggi in volumi collettanei
•Monografie
•Rapporti di ricerca
Il quadro teorico di
riferimento
La domanda di ricerca
Le ipotesi
Analisi dati
Interpretazione dei dati
Conclusioni
Nota metodologica
La struttura della relazione finale






Definizione del problema e delle ipotesi di lavoro
Selezione del disegno di ricerca (tipo di analisi
secondaria)
La variabile dipendente: definizione, distribuzione e commento
Le relazioni tra variabili: analisi bivariata e multivariata
Note conclusive
Appendice statistico-metodologica
Lavoro di gruppo
 10-15 pagine
Consegna entro il 27 giugno 2013


PROSSIME FASI
Entro il 22 Aprile:
 Definire i gruppi, nominare un capo-gruppo e inviare via e-mail
a Simona Guglielmi ([email protected]) l’elenco dei
membri di ciascun gruppo;
 Prendere visione della lista di articoli/saggi segnalati dal
docente e scegliere quello che sarà usato dal gruppo per la
stesura della relazione finale
 Inviare via e-mail a Simona Guglielmi
([email protected]) un breve documento contenente
le seguenti informazioni sulla struttura della relazione finale:
testo di riferimento, domanda/ipotesi di ricerca, tipo di disegno
secondario scelto.
 Registrarsi come frequentante contattando il Prof. Biolcati
Vantaggi dell’analisi secondaria (BiolcatiVezzoni, 2013, p.36)
Una strategia metodologica che consente di sfruttare le
opportunità offerte dalla disponibilità di dati già raccolti:
 a) sviluppare la teoria e la conoscenza su un problema
 b) analizzare il cambiamento nel tempo
 c) studiare un problema comparativamente
 d) controllare e migliorare l’attendibilità dei dati.
Queste opportunità si concretizzano in una serie di disegni
di ricerca secondari – sia trasversali sia longitudinali e/o
comparati
Disegni di ricerca (analisi secondaria)
Biolcati-Vezzoni, 2013, p. 37)
Disegni di ricerca secondari
Biolcati-Vezzoni, 2013, p. 39
1.L’analisi replicata
L’analisi replicata consiste nel:
 riprodurre i risultati dell’analista primario sulla base degli
stessi dati:




definire le stesse variabili,
selezionare gli stessi casi,
applicare le tecniche di analisi con le stesse opzioni dell’analista
primario
per giungere agli stessi risultati
REPLICABILITA’
CUMULATIVITA’
•possibilità di valutare i risultati che possono
suscitare dubbi e perplessità
•riprodurre i risultati di una ricerca per poi
migliorarla o estenderla in qualche modo
Biolcati-Vezzoni, 2013, p. 40
2.Analisi di indagini parallele


L’analisi della stessa domanda di ricerca con diversa indagine
(analisi di indagini parallele) consente di
verificare se analisi condotte allo stesso modo di campioni diversi
portino agli stessi risultati:



controllare e migliorare l’attendibilità dei dati
ridurre/controllare fonti di incertezza delle stime (selezione,
operativizzazione, trattamento dati)
Se si pensa, ad esempio, ai grandi studi internazionali (European Values
Study, EVS, International Social Survey Programme, ISSP, European Social
Survey, ESS, ecc.) le aree di sovrapposizione, tra di loro e con ricerche
primarie, non mancano: valori, partecipazione politica,
comportamenti sessuali, atteggiamenti verso l’immigrazione, lavoro,
ecc.
Biolcati-Vezzoni, 2013, p. 40
3. L’analisi con diversa domanda di ricerca
della stessa indagine

L’analisi con diversa domanda di ricerca della stessa indagine
consiste nel…



rispondere a domande nuove con dati vecchi
con riferimento a quella che può essere una teoria sedimentata
all’interno di un settore di ricerca, l’analisi secondaria può procedere
cercando di sviluppare tale teoria oppure cercando di confutarla.
Le domande di ricerca sono nuove perché si arriva ad una loro
modificazione



Diversa specificazione dell’oggetto di ricerca
una migliore definizione dei concetti chiave o a una loro più appropriata
misurazione
approfondire la relazione causale tra due variabili introducendo una terza
variabile
Biolcati-Vezzoni, 2013, p. 47
4.L’analisi di indagini ripetute



L’analisi di indagini ripetute prevede che “misure simili siano
fatte in punti diversi del tempo su campioni di una popolazione
equivalente, senza che i casi siano gli stessi nelle diverse
occasioni di raccolta dei dati. [...] [Duncan e Kalton 1987, 7; cit.
in Biolcati e Vezzoni, 2013, p. 59].
Utile per rilevare il cambiamento aggregato (non individuale) /
ma occorre verificare la comparabilità delle survey nel tempo !
Tipi di analisi:


Analisi di trend - descrivere l’andamento nel tempo a livello
aggregato di un certo fenomeno
Analisi di coorte – effetti selettivi/le coorti di nascita tendono a
differire perché vengono socializzate in contesti storici via via diversi
Biolcati-Vezzoni, 2013, p. 63
5. L’analisi di indagini comparate



L’analisi comparata consente di sviluppare una specifica
domanda di ricerca estendendola a una nuova
popolazione (ad esempio diversi stati)
Identificare gli effetti legati al contesto; identificare
omogeneità/variazioni culturali
A partire dagli anni ’70, si sono sviluppati una serie di
studi a carattere comparativo: si pensi a Eurobarometro,
EVS/WVS, EU-SILC, ESS e altri ancora
Biolcati-Vezzoni, 2013, p. 69
Disegni di ricerca secondari
Biolcati-Vezzoni, 2013, p. 39
Esercizio in aula

IDENTIFICARE IL DISEGNO DI RICERCA SECONDARIO ADEGUATO A
RISPONDERE ALLE SEGUENTI DOMANDE DI RICERCA





Una diversa definizione operativa di un fenomeno
Descrivere e spiegare il cambiamento
Stimare la frequenza di un fenomeno
Determinare la tenuta di una relazione in diversi contesti
Un dubbio (statistico/sostantivo) sui risultati di una ricerca
Un dubbio statistico sui risultati di una
ricerca


Cesareo et al. [1995, 77] analizzano la percentuale di individui che
si recano regolarmente a messa per età e istruzione e rilevano come
tale percentuale sia tra gli anziani più bassa per i laureati rispetto a
chi ha un grado di scolarità inferiore, mentre il contrario è vero tra
gli adulti e i giovani. Per dar conto di questa regolarità gli autori
sostengono che la generazione più anziana si è formata in un’epoca
di diffuso scientismo che ha portato i più istruiti ad allontanarsi dalle
esperienze religiose, mentre per le generazioni successive la
formazione è avvenuta in periodi di più facile conciliazione tra
scienza e fede.
Domanda di ricerca : e se i risultati statistici fossero distorti dalla
ridotta numerosità di anziani laureati nella popolazione?
Stimare la frequenza di un fenomeno

Due articoli scientifici – che trattano lo stesso fenomeno
(ad esempio quello della frequenza alla messa in Italia) ma
si riferiscono a indagini primarie differenti – riportano
stime molto diverse tra loro della percentuale di italiani
che si recano “regolarmente” a messa (almeno
settimanale) .

Domanda di ricerca : quale è la “vera” percentuale di italiani
che si recano regolarmente a messa?
Una diversa definizione operativa del
fenomeno

Le statistiche ufficiali a partire da indagini campionarie
sulla popolazione riportano la quota di famiglie povere in
Italia in un dato periodo, utilizzando come misura variabili
di tipo economico (reddito e capacità di consumo)

Domanda di ricerca: E se la povertà fosse un concetto
mutidimensionale? Come testare nuove definizioni e nuove
modalità di rilevazione empirica della povertà che preveda
anche dimensioni non economiche (capitale sociale, condizione
di salute, percezione soggettiva,…)?
Descrivere e spiegare il cambiamento nel
tempo

Diversi commentatori evidenziano l’aumento della sfiducia nella politica sulla
base di alcuni indicatori (astensionismo, voto a partiti di protesta,…). Secondo
alcuni autori i cambiamenti negli atteggiamenti verso la politica sono da
ricondursi al cambiamento culturale connesso alle trasformazioni sociali (la
rivoluzione silenziosa, Inglehart,1977) che hanno investito le società post
industriali. I cittadini sono oggi rispetto al passato più istruiti e politicamente
più competenti, disancorati dalle tradizionali appartenenze sociali. Per questo
oggi i cittadini sono più critici nei confronti dei politici e delle istituzioni della
politica e meno disposti a delegare la gestione dei propri interessi e della “cosa
pubblica”.

Domanda di ricerca: è aumentata davvero nel tempo la sfiducia verso la politica?
La tesi del cambiamento culturale come fattore sottostante l’aumento della sfiducia
nella politica è confermata empiricamente?
Determinare la tenuta di una relazione in
diversi contesti


Esiste un dibattito sulla relazione tra fiducia verso le istituzioni
politiche e soddisfazione per il generale “funzionamento” del
sistema-paese (economia, sanità, istruzione, democrazia). Alcuni
studiosi (Almond e Verba 1963; Easton 1965, 1975) hanno
affermato che la diffusione di una generale fiducia verso le
istituzioni è uno dei fattori di stabilità del sistema politico. Essa
rappresenterebbe una sorta di “riserva” di orientamenti
favorevoli, in grado di mitigare eventuali e contingenti
valutazioni negative sul rendimento del sistema politico nel suo
complesso.
Domanda di ricerca: che forma assume la relazione tra fiducia
verso le istituzioni politiche e soddisfazione per il funzionamento del
“sistema-paese” nei diversi Paesi UE?