“Geografia del territorio attraverso l'uso di sistemi di georeferenziazione”
Il GIS come strumento di
gestione
delle aree protette
dott. ing. Elena Amore
Catania, 06 Maggio 2013
INTRODUZIONE
La pianificazione territoriale presuppone una conoscenza delle relazioni
uomo – ambiente che non può essere episodica ma continua e utilizzabile da
più utenti.
Visto che ci troviamo davanti a problemi e funzioni territoriali, ossia spaziali,
ci vengono in aiuto i GIS, come supporto alla pianificazione territoriale; la
tecnologia dei GIS ci fornisce una metodologia critica per la comprensione,
gestione e comunicazione dei vari aspetti dell’ambiente fisico e antropico e
del sistema Terra.
Esempi di applicazione della tecnologia GIS:
GIS:
•
•
•
•
•
individuare la distribuzione degli insediamenti residenziali;
residenziali;
allocare le funzioni produttive e commerciali
commerciali;;
riassetto delle reti di trasporto
trasporto;;
valutazione dei rischi (pericolosità, vulnerabilità, esposizione);
esposizione);
sistemi di salvaguardia del patrimonio
ambientale
(parchi,
riserve, corridoi ecologici,
recupero e bonifica di siti
degradati, ecc
ecc..)
Il GIS è un valido Planning Support System per le aree protette:
fornisce, infatti, gli strumenti per analizzare e risolvere le
problematiche che stanno alla base della pianificazione e della
gestione di aree geografiche complesse.
“I GIS sono sistemi informatizzati per
l’acquisizione,la memorizzazione, il controllo,
l’integrazione, l’elaborazione e la rappresentazione
di dati che sono spazialmente riferiti
alla superficie terrestre” (Arnaud et al.)
Fine anni 60 – primi esempi di programmi per computer per assistere la
gestione dei dati geografici.
Fine anni 70 – disponibili centinaia di strumenti informatici per la
cartografia.
UN GIS NON E’ UN CAD
Non si limita a rappresentare elementi geografici
È un sistema che correla un DB grafico ad un DB descrittivo
ID
land
use
descrizione
Superficie
1256
211
Seminativi
2025
1257
311
Bosco latifoglie
1162
2355
312
Bosco conifere
283
1187
111
Edificato denso
850
1256
1257
2355
1187
Obiettivi di un GIS
Gestire la grande quantità di dati anche molto diversi tra loro
(cartografici, tabellari, raster, vettoriali, ecc.);
produrre carte tematiche multi-layer;
interrogare le banche dati ed estrarre elementi specifici;
convertire i sistemi di riferimento geografico;
compiere analisi topologiche;
rendere disponibili i dati on-line;
simulare le variazioni nel tempo e nello spazio;
elaborare modelli realistici.
Sinteticamente pertanto un GIS rappresenta uno
strumento di:
analisi spaziale;
descrizione del territorio;
controllo anche a fini amministrativi;
individuazione di dissesti e criticità ambientali;
razionalizzazione della gestione di risorse;
output e restituzione cartografica.
Usi del GIS nella gestione di aree naturali protette
Archiviare logicamente i diversi dataset, che confluiscono nel database
relativo ad una determinata area protetta
Agevolare i processi di analisi fitogeografia e zoogeografica per
l’individuazione di specie e habitat in pericolo o di particolare interesse per
la conservazione della diversità biologica
Progettare la distribuzione delle aree a differente grado di protezione,
offrendo un ausilio insostituibile nell’individuazione delle reti ecologiche
(aree nucleo, aree corridoio, stepping stones e zone di contenimento)
Contribuire alle operazioni di monitoraggio dell’ambiente naturale ed
antropico
Consentire analisi spaziali specifiche, finalizzate ad esempio, allo studio
delle interazioni tre specie animali, vegetali e l’uomo
Agevolare le fasi di piano e pre-piano permettendo di gestire l’analisi dei
dati anche ai non esperti e di distribuire dati e informazioni in internet e
intranet
Accompagnare l’evoluzione delle conoscenze sul territorio, offrendo un
valido strumento per l’archiviazione e l’analisi di dati spaziali multitemporali
Siti internet del Portale Cartografico Nazionale e del Portale dei Parchi
italiani, o del Parco Naturale Regionale dell’Aveto in Liguria, o ancora
del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi in Emilia Romagna, o del
Parco dei Monti Simbruini nel Lazio.
Il Portale Cartografico Nazionale (PCN) permette la visualizzazione
e l’utilizzo della cartografia di base nazionale, prodotta a seguito
dell’accordo integrativo tra Stato - Regioni del 12/10/2000 sul Sistema
Cartografico di Riferimento. Esso persegue l’obiettivo di promuovere e
diffondere l’utilizzo dei Sistemi Informativi Territoriali, di rendere le
informazioni di carattere ambientale e territoriale disponibili ad un
pubblico vasto, anche di non addetti ai lavori, tenendo in
considerazione i progetti e le attività attualmente in corso a livello
nazionale ed europeo. E’ utilissimo per la gestione delle aree protette in
generale, nonché per la prevenzione antincendio in particolare.
Sul PCN del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del
Mare sono disponibili i dettagli del progetto CARTOGRAFIA
ANTINCENDI BOSCHIVI (AIB) DEI PARCHI NAZIONALI,
relativamente alla redazione e alla gestione dei piani antincendio per i
boschi dei Parchi Nazionali.
Il Portale dei Parchi italiani per le aree protette fornisce
informazioni relativamente a: ubicazione geografica,
perimetro dell’area, comuni interessati, sede e uffici dell’ente
gestore, centri visita, indicazioni su dove dormire, dove
mangiare, rifugi e bivacchi, carte, guide e pubblicazioni.
Attraverso i links alle varie aree protette, si può accedere a
informazioni più dettagliate su superficie, normativa,
pianificazione, regolamenti, documenti dell’ente, progetti,
bandi, ambiente, meteo, come arrivare, itinerari, punti
d’interesse, ecc.
La cartografia interattiva del Parco Nazionale dell’Alta
Murgia, in Puglia, permette di visualizzare anche il
perimetro della ZPS, gli itinerari escursionistici con schede e
mappe dettagliate;
La cartografia del Parco Nazionale dell’Asinara è esaustiva
dal punto di vista ambientale, geologico, geomorfologico,
idrografico, degli habitat, quello insediativo, quello delle
zonizzazioni e quello dell’area vasta.
Per la Sicilia, le informazioni cartografiche disponibili
attraverso carte interattive sono poche. Ad esempio, il sito
internet del Parco Regionale Fluviale dell’Alcantara
permette l’accesso a diverse carte topografiche, anche
interattive; quello del Parco dei Nebrodi, a mappe
tematiche navigabili, relative ai Comuni del Parco e alle
sedi dei Guardiaparco.
Strumenti utilizzati
software ArcGis 9.3 – ESRI
GPS Etrex Vista – GARMIN
reflex digitale
Canon EOS 1000D
Caso studio 1: R.N.I. “C.sso Speleologico
Villasmundo – S. Alfio”
zona A
zona B
Realizzazione di geodatabase
•
idrografia e geomorfologia
• copertura e uso del suolo, habitat
• isoipse e punti quotati – altimetria, pendenze, esposizione
dei versanti
•
visibility analysis – punti panoramici
•
tabellonistica
•
proposta di riperimetrazione e rizonizzazione
•
monitoraggio
•
fruizione
Inquadramento geologico
Carta della copertura del suolo
Carta della vegetazione
Carta degli habitat
Carta delle isoipse e dei punti quotati
Carta altimetrica
Carta delle pendenze
Carta dell’esposizione dei versanti
Carta dei punti panoramici
Carta della tabellonistica
Proposta di riperimetrazione
Proposta di rizonizzazione
Grotta
Taddarita
Monitoraggio
Fruizione
Percorso Naturalistico “Belluzza”
Centro d’Accoglienza
Itinerario “archeologico”
Itinerario “due passi nel bosco”
Itinerario “laghetti”
Itinerario “discesa del Belluzza”
Percorso Naturalistico “Cugno di Rio”
Percorso Naturalistico “Belluzza”
Itinerario “archeologico”
Punto di partenza
Centro d’Accoglienza Belluzza
Punto di arrivo
Cavità a nord del Torrente Belluzza
Lunghezza percorso
370 m
Tempo di percorrenza
20 ÷ 30 min.
Quota massima
120 m s.l.m.m.
Quota minima
90 m s.l.m.m.
Dislivello
30 m
Grado di difficoltà
Escursionistico – Facile
Fruitori
Sconsigliato a scolaresche delle scuola materna o
della scuola primaria
Interesse dell’itinerario
Paesaggistico, storico – archeologico
Fondo stradale
Medio – Buono
Periodo consigliato
Sempre
Percorso Naturalistico “Belluzza”
Itinerario “archeologico”
Cavità 2
Cavità 1
Centro d’Accoglienza “Belluzza”
Inizio itinerario
“Cascatelle”
Percorso Naturalistico “Belluzza”
Itinerario “laghetti”
Punto di partenza
Centro d’Accoglienza Belluzza
Punto di arrivo
Laghetti
Lunghezza percorso
1300 m
Tempo di percorrenza
70 ÷ 80 min.
Quota massima
150 m s.l.m.m.
Quota minima
90 m s.l.m.m.
Dislivello
60 m
Grado di difficoltà
Escursionistico Facile
Fruitori
Adatto ad ogni tipo di fruitore
Interesse dell’itinerario
Paesaggistico, naturalistico
Fondo stradale
Medio
Periodo consigliato
Sempre
Percorso Naturalistico “Belluzza”
Itinerario “laghetti”
“cascatelle”
lecceta con relitti di
Platanus Orientalis
“lumachelle”
“laghetti”
Centro d’Accoglienza “Belluzza”
Inizio itinerario
Caso studio 2: Applicazione della visibility analysis
alla R.N.I. “C
“C..sso Immacolatelle e Micio Conti” per la
prevenzione antincendio
INCENDI IN ITALIA
(dati Corpo Forestale dello Stato)
~ 8000 / anno
~ 22 / giorno
~ 1 /ora
REDAZIONE PIANI AIB
“Linee guida relative ai piani regionali per la
programmazione delle attività di previsione, prevenzione
e lotta attiva contro gli incendi boschivi” (Ministero degli
Interni, 2001)
Schema di piano regionale:
- parte generale
- previsione
- prevenzione
- lotta attiva (sorveglianza, avvistamento, allarme, coordinamento
operativo, estinzione)
- sezione aree naturali protette regionali
- sezione parchi naturali e riserve naturali dello Stato
- previsione economicoeconomico-finanziaria delle attività previste nel piano
PIANO AIB SICILIA (2005)
1) Conoscenza del territorio e delle misure antincendio presenti
2) Elaborazione
Elaborazione:: rappresentazione e mappatura del rischio di incendio
secondo indici specifici
3) Valutazione
Valutazione:: definizione degli obiettivi per programmare interventi
mirati nelle aree a rischio
4) Implementazione
Implementazione:: progettazione e realizzazione di interventi
di contenimento degli incendi
PIANO AIB SICILIA (2005)
Il Piano ha elaborato:
Carta di rischio incendi
Carta operativa delle aree a rischio incendio
Carta di rischio incendi delle aree protette
Esempi di uso del GIS per il monitoraggio
antincendio:
- Parco Nazionale dei Monti Sibillini (rete di sensori video)
- Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona
e Campigna
- Provincia di Torino (sensori all’infrarosso e telecamere)
Utilità della Visibility Analysis:
- analisi di impatto paesaggistico (V.
(V.I.A.);
- ubicazione di stazioni di monitoraggio;
monitoraggio;
- ubicazione di torrette per l’avvistamento dell’avifauna;
dell’avifauna;
- implementazione di reti di pronto intervento.
SIC ITA
~di87Catania
070008
ettari
San Gregorio
“Complesso
265,28
Immacolatelle,
m s.l.m.m.
Aci
Castello
Pendenza
Micio13,3%
Conti,
Boschi limitrofi”
Il progetto “sensori antincendio”
L’obiettivo del progetto:
Testare sensori radar idonei al monitoraggio antincendio all’interno
dell’area della R.N.I. “Complesso Immacolatelle e Micio Conti”
Creazione del TIN
TIN dell’area della R.N.I.
Elaborazioni finali
Creazione delle carte della visibilità per ciascuno dei seguenti
tre step procedurali:
a) Test di idoneità di 2 sensori radar ultravioletti (UV) ubicati
sul tetto del L.N.A. della R.N.I.
b) Progettazione di una rete di 14 sensori radar UV a copertura
pressoché totale dell’area della R.N.I.
c) Implementazione di una rete con 9 rivelatori di fiamma
infrarossi (IR)
I sensori radar UV
Vista dai due sensori sul tetto del LNA “Natura e Scienza”
a) Test di idoneità di 2 sensori radar UV ubicati sul tetto del L.N.A.
della R.N.I.
Schermata dell’Attribute Table dello shapefile “Punti_sensori_LNA.shp”
Carta di visibilità dei 2 sensori UV ubicati sul tetto del L.N.A. “Natura e Scienza”, San Gregorio di Catania (CT)
b) Progettazione di una rete di 14 sensori radar UV
Schermata dell’Attribute
dell’Attribute Table dello shapefile “Punti_sensori_UV.shp”
Carta di visibilità della rete di 14 sensori UV
I sensori radar UV
I limiti:
- la loro ubicazione deve tenere conto della presenza di
eventuali ostacoli fisici;
- sono troppi;
- hanno un cono di illuminazione orizzontale di soli 100°;
- necessitano di una distanza ottimale dalla fiamma.
I rivelatori di fiamma IR
- sono dispositivi elettronici ottici
- ignorano sole e lampade
- sono protetti da custodia stagna
- sono provvisti di allarme
- rilevano fiamme (> 1 m) distanti 500 m
- vedono anche zone in ombra, dietro
ostacoli
- sono dotati di supporto mobile per
rotazione a 360°
360°
c) Implementazione di una rete con 9 rivelatori di fiamma IR
Schermata dell’Attribute
dell’Attribute Table dello shapefile “Punti_sensori_IR.shp”
Carta di visibilità della rete di 9 sensori IR
Grazie per l’attenzione …
… spero di non avervi annoiato troppo