ANPA SISTEMA NAZIONALE CONOSCITIVO E DEI CONTROLLI IN CAMPO AMBIENTALE Centro Tematico Nazionale Agenti Fisici Progettazione di interconfronti dei modelli di interesse per il tema del rumore AGF-T-RAP-00-15 OBIETTIVO INTERMEDIO: OB09.03a TASK: TSK 09.01 TEMA: T22 STATO: (1) Definitivo REDATTO DA: (2) RIVISTO DA: (3) APPROVATO PER IL RILASCIO DA: (4) VERSIONE: 0 G. Licitra A. Iacoponi A. Poggi DATA: 31/12/00 DATA: 31/12/00 P. Mozzo DATA DI RILASCIO: 31/12/00 (1) bozza, definitivo. Il passaggio di stato del documento da “bozza” a “definitivo” è determinato dalla approvazione da parte del CTN Leader. (2) Autore/autori del documento. (3) Responsabile della task. (4) CTN Leader. INDICE 1. INTRODUZIONE ED OBBIETTIVI DEL ROGETTO .......................... 1 2. DEFINIZIONE STRUTTURALE DEL PROGETTO ............................. 2 3. ORGANIZZAZIONE, COSTI E TEMPI DELL’ATTIVITÀ ................. 3 4. DEFINIZIONE DELLE PROCEDURE DI LAVORO............................ 5 4.1 Test ed individuazione dei partecipanti ..................................................... 5 4.2 Definizione dei parametri e programmazione delle attività successive ................................................................................ 6 4.3 Raccolta dei dati sperimentali..................................................................... 6 4.4 Distribuzione ai partecipanti dei dati sperimentali .................................. 7 4.5 Analisi dei risultati e degli errori................................................................ 8 BIBLIOGRAFIA ..................................................................................................... 10 ALLEGATI Allegato 1 .................................................................................................................. 11 Allegato 2 .................................................................................................................. 12 I 1. INTRODUZIONE ED OBBIETTIVI DEL PROGETTO L’impiego dei modelli computazionali per il calcolo dell’impatto acustico ha acquisito, nel corso degli anni, sempre maggiore rilevanza. La maggiore disponibilità di cartografia numerica e di strumenti di calcolo potenti e raffinati, l’affinarsi di tecniche ed algoritmi per il calcolo della propagazione del suono, hanno reso i modelli previsionali uno strumento valido (e talvolta insostituibile) per chi voglia effettuare, con la accuratezza necessaria, la valutazione di impatto acustico di infrastrutture di trasporto o grandi impianti industriali. Il CTN Agenti Fisici ha già dedicato un task specifico (Task 43, tematica T22) sull'argomento, predisponendo una relazione conoscitiva sull’argomento, nella quale la moltitudine dei modelli e delle implementazioni sono descritti [C.T.N., 1999]. Il legislatore italiano ne prevede esplicitamente l’impiego nel recente Decreto del Ministero dell’Ambiente del 29 novembre 2000 sul risanamento delle infrastrutture di trasporto. La Commissione Europea, nell'ambito delle attività di supporto alla preparazione della nuova direttiva sul rumore ambientale di recente approvata dalla Commissione [COMUNITÀ EUROPEA , 2000] adesso all'attenzione del Consiglio Europeo, ha affrontato questa tematica istituendo un apposito gruppo di lavoro (Working Group n° 3). Il gruppo ha definito due modelli di riferimento, quello nazionale francese NMPB [CETUR, 1996] per le infrastutture stradali e quello olandese per le infrastrutture ferroviarie, in attesa che venga definito un nuovo modello europeo. A tale scopo si segnala che, è stato approvato dalla Commissione Europea un ambizioso progetto da 5 milioni di euro per la definizione del modello europeo (Harmonoise) nell'ambito del V programma Quadro. Il progetto è coordinato dalla AEA Technology Rail BV e prevede la partecipazione di 9 paesi europei con ben 19 partner, tra cui l'ARPA Toscana. A fronte di questo rapido evolversi del panorama internazionale, in Italia bisogna fare i conti con l'assenza di un modello di riferimento nato dalle esperienze qui maturate, che rifletta da vicino gli specifici bisogni che derivano dall'applicazione della normativa vigente e le peculiarità del nostro paese, in termini sia di tipologia dei mezzi circolanti che di caratteristiche meteorologiche e topografiche. La moltitudine dei modelli e dei differenti approcci impiegati per conseguire i risultati attesi, sono spesso causa di disagio per chi è chiamato ad operare con tali strumenti: la scelta, infatti, di un particolare standard di riferimento è spesso operata sulla base di criteri aleatori (diffusione del metodo, rapporti favorevoli di altri utilizzatori), piuttosto che dall'analisi dei bisogno e delle prestazioni offerte dai metodi disponibili. Nel passato sono state prodotte, ad opera di singoli ricercatori o per mezzo di campagne organizzate di confronto (round robin test), validazione ed interconfronti di modelli. Tuttavia il progresso in questo settore, richiede che tali attività vengano periodicamente riproposte, possibilmente ampliando il campione a disposizione ed approfondendo le tematiche coinvolte. Questo è proprio l’obiettivo di questo progetto che, a quasi 5 anni da un precedente lavoro analogo (Pompoli, 1995), si ripropone di verificare, con metodo scientifico, 1 come si sono evoluti i metodi di calcolo e le loro capacità di previsione, ma anche in che termini gli operatori siano in grado di fornire risposte adeguate ad una normativa adesso cogente. Come nel passato si concentrerà l’attenzione ad un caso di rumore da traffico stradale (o, in subordine, da traffico ferroviario), il quale rappresenta senza dubbio la sorgente disturbante maggiormente avvertita dalla popolazione. 2. DEFINIZIONE STRUTTURALE DEL PROGETTO Lo scopo primario del progetto è di valutare come sia influenzata la capacità di previsione dei prodotti attualmente a disposizione, sia attraverso il confronto dei risultati ottenuti utilizzando i vari standard di riferimento, che a seguito delle diverse scelte adottate dagli operatori nell'uso di questi strumenti. La validazione dei risultati forniti dalle simulazioni avviene sia confrontando i risultati ottenuti tra loro che con i dati sperimentali reali relativi alla situazione presa a riferimento, valutando il risultato sia dal punto di vista della precisione che dell’accuratezza; per tale motivo è necessario prestare la massima attenzione nella scelta del sito di prova, per il quale deve essere possibile reperire tutte le necessarie informazioni per caratterizzarlo (cartografia digitale, caratteristiche delle strade, entità e tipologia del traffico), oltre che poterne definire il clima acustico in modo accurato e sufficientemente dettagliato. Un ulteriore approfondimento che il progetto si propone, è quello di valutare l’eventuale beneficio che deriva dal disporre di rilievi acustici per la zona in esame: è, infatti, comune procedere ad una sorta di calibrazione del modello previsionale sui dati reali, allo scopo di colmare quelle carenze od imprecisioni informative che inevitabilmente contraddistinguono la definizione dei parametri di simulazione (cfr. 1.4.4). A questo scopo il test è suddiviso in due cicli di simulazioni successive che si differenziano per la disponibilità, da parte dei partecipanti, di alcuni dati di livello acustico da usare come riferimento. Il progetto si compone in quattro momenti principali, caratterizzati da attività ed obiettivi ben definiti riassumibili come descritto di seguito: − attivazione del progetto e definizione delle attività: la prima fase del progetto consiste nella diffusione dei contenuti del progetto (cfr. 1.4.1) e, sulla base delle adesioni raccolte e della quantità delle simulazioni che si prevede di eseguire, nel verificare l’effettiva realizzabilità del test. In caso positivo, e sulla scorta delle informazioni pervenute dai partecipanti, si potrà definire con maggiore coerenza il tipo di previsione da proporre ai partecipanti (cfr. 1.4.2), individuare il sito da utilizzare come banco di prova per i modelli ed organizzare la raccolta dei dati sia di tipo acustico sia di tipo cartografico e descrittivo; − coinvolgimento dei partecipanti, e trasmissione dei dati da utilizzare per la simulazione. A tutti gli operatori coinvolti sarà richiesto di valutare la situazione comunicata, avvalendosi esclusivamente dei dati di tipo cartografico e descrittivo forniti (come ad esempio le caratteristiche delle arterie interessate e la tipologia del traffico). Durante la stessa fase, il gruppo organizzatore curerà la raccolta dei rilievi sperimentali acustici (cfr. 1.4.3) e non, necessari per l’analisi dei risultati e per l’inizio della seconda serie di simulazioni. Una pre-analisi dei risultati forniti permetterà di correggere eventuali imperfezioni che si fossero prodotte durante il primo ciclo di simulazioni; 2 − trasmissione ai partecipanti dei dati di livello acustico da utilizzare per la calibrazione dei propri modelli e nuovo ciclo di simulazioni. Alcuni dei rilievi sperimentali disponibili saranno resi pubblici ai partecipanti, in modo da fornire agli operatori un punto di riferimento sul quale incentrare un nuovo ciclo di simulazioni (cfr. 1.4.4). Questo momento rappresenta il punto di maggior interesse per il progetto a seguito del quale si dovrà verificare la congruità dei dati ricevuti con le richieste avanzate, tendendo alla massimizzazione del campione da sottoporre alla successiva analisi; − analisi dei dati (cfr. 1.4.5) e stesura del rapporto conclusivo. I dettagli dell’analisi da eseguire, impostata nella prima parte del progetto, potrà subire piccoli aggiustamenti con l’avanzare dello stesso per tenere conto di eventi o considerazioni che fossero sfuggiti dalla prima analisi del problema. La relazione conterrà, nei limiti della significatività dei campioni a disposizione, la validazione dei modelli o dei prodotti nelle varie condizioni d’utilizzo, indicando, se possibile, le motivazioni degli scostamenti che si dovessero osservare. 3. ORGANIZZAZIONE, COSTI E TEMPI DELL’ATTIVITÀ Si propone un’organizzazione dell'attività che consenta di mantenere distinte le responsabilità e che faciliti la realizzazione stessa del progetto, suddividendone i compiti: − le fasi relative alla raccolta delle informazioni provenienti dai partecipanti o la trasmissione delle stesse potrebbe far capo ad un'unica segreteria (SA), che avrebbe anche il compito di far rispettare i tempi assegnati a ciascuna fase; − le fasi relative alla scelta del sito, alla sua descrizione su supporto digitale e all'acquisizione dei dati di rumore, di traffico e meteorologici, potrebbe essere assegnata ad un unico soggetto (GM) che non dovrebbe poi partecipare al robin test per ovvie ragioni; − una segreteria tecnica (ST) dovrebbe poi occuparsi della parte riguardante la definizione dei parametri richiesti dai modelli e dovrebbe poi produrre l'analisi dei risultati relativi ai due cicli di simulazione. Il progetto esposto precedentemente, può essere quindi suddiviso, logicamente e temporalmente in varie attività da assegnare ai tre gruppi individuati. Nella tabella e nel diagramma che seguono sono evidenziati costi (espressi in mesi uomo) e durata (espressa in mesi) delle varie attività che compongono il progetto. I costi del progetto sono da identificare nelle attività descritte e ovviamente dipendono dal numero di partecipanti, che volontariamente, e quindi senza costi aggiuntivi, parteciperanno all'iniziativa. A tali costi potrebbero essere aggiunti quelli necessari per eventuali consulenze, qualora queste fossero ritenute necessarie, da parte di esperti del settore, in particolare per l'elaborazione dei risultati e l'analisi degli errori. Quindi ai costi collegati all’impegno del personale per la realizzazione del progetto andrà considerato un ulteriore contributo per i costi vivi, di strumentazione, di segreteria e per gli spostamenti che sono collegati a tale attività. Nell’ipotesi di una partecipazione al robin test di una ventina di operatori si ritiene congruo prevedere la seguente ripartizione dei costi (in milioni di lire ): 3 Segreteria Definizione del sito e campagne misura Definizione parametri e analisi risultati 25 30 35 A tali spese andranno aggiunti eventuali costi per consulenze esterne di cui sopra e quelle per la presentazione dei risultati, attraverso una specifica iniziativa e/o la stampa della relazione finale (vedi Tabella 3.1 e Figura 3.1). Fase 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Mesi uomo SA GM ST Descrizione Attivazione del progetto, individuazione dei ruoli e dei possibili partecipanti. Contatti con i possibili partecipanti, invio delle informazioni sul progetto e delle schede di partecipazione, raccolta delle adesioni e consolidamento dei dati relativi ai partecipanti. Definizione del sito di prova da modellizzare, raccolta dei dati cartografici, ed individuazione delle postazioni per le misure. Predisposizione per la raccolta dei dati di traffico. Definizione dei parametri richiesti dai programmi di simulazione sulla base delle informazioni raccolte dai partecipanti. Pianificazione della loro raccolta e definizione delle modalità di partecipazione e delle richieste di output. Programmazione delle analisi da eseguire sui risultati forniti. Trasmissione delle informazioni cartografiche ai partecipanti, ed inizio della fase di simulazione. Misure sperimentali nelle stesse condizioni specificate ai partecipanti Raccolta degli elaborati prodotti dai partecipanti e preliminare verifica della congruità degli stessi. Trasmissione ai partecipanti dei dati sperimentali necessari per la calibrazione del modello sulla situazione specifica e inizio della seconda fase di simulazione Raccolta degli elaborati prodotti dai partecipanti e preliminare verifica della congruità degli stessi. Analisi delle risposte fornite nelle due fasi del progetto, confronto con i dati sperimentali e valutazione statistica dei dati aggregati come programmato Stesura della relazione finale e conclusione del lavoro Totale Tabella n. 3.1: Tempi ed organizzazione del lavoro 4 1 0.5 1.5 0.5 0.5 2 0.5 0.5 1 1 2 0.5 0.5 1 0.5 0.5 6 0.5 0.5 2 0.5 6 0.5 6 1 Inizio 2 Raccolta adesioni 3 Individuazione sito 4 4 Pianificazione raccolta dati e definizione partecipazioni 5 Trasmissione dati, primo ciclo simulazioni 6 Raccolta dati 7 Raccolta prime risposte partecipanti 8 Trasmissione dati, secondo ciclo simulazioni Raccolta nuove risposte partecipanti 9 10 Elaborazione risultati Relazione finale 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 11 12 Mesi Figura n. 3.1: Sviluppo temporale dell’attività 4. DEFINIZIONE DELLE PROCEDURE DI LAVORO 4.1 Test ed individuazione dei partecipanti Sulla base della raccolta dei dati relativi ai modelli disponibili in commercio, che è stato oggetto del Task 43, tematica T22 del CTN Agenti Fisici, sono state predisposte due schede da far circolare tra tutti i possibili partecipanti al robin- test. Queste sono state realizzate in formato elettronico, per consentire un più agevole inserimento/reperimento delle informazioni oltre che per favorire l’impiego di sistemi di posta elettronica per il trasferimento dei dati tra tutti i partecipanti al progetto. La prima scheda, che deve essere allegata ad un breve rapporto dell’attività prevista dal progetto ed alla richiesta di partecipazione (compito che spetta alla segreteria tecnica), ha lo scopo di raccogliere le informazioni essenziali sul partecipante. Essa è composta essenzialmente da un unico quadro che riassume i dati anagrafici del partecipante. In questo quadro sono raccolti i dati identificativi del partecipante giuridico (Ente, Agenzia, Azienda, Dipartimento, Ditta) e dell’operatore che ha partecipato al progetto. Nel caso di partecipazione con più modelli di simulazione 1 è sufficiente la compilazione di una sola scheda. All’allegato 1 è riportata un esempio di tale scheda. La scheda successiva (allegato 2), da riempire per ogni simulazione 1 che partecipa al test, riguarda invece gli aspetti più operativi/tecnici del progetto: essa contiene i dati caratteristici del modello impiegato. Per i prodotti commerciali deve essere indicato il nome e la versione. In tutti i casi occorre in ogni caso indicare il metodo di calcolo adottato (in modo particolare per quei modelli commerciali che prevedono la possibilità di utilizzare più sistemi di calcolo). 1 La distinzione tra due “modelli di simulazione” non si limita alla denominazione commerciale del prodotto, ma coinvolge anche l’impiego di diversi standard di riferimento o tecniche di simulazione anche se all’interno dello stesso prodotto. 5 4.2 Definizione dei parametri e programmazione delle attività successive Una volta conclusa la parte di definizione dei partecipanti e raccolte tutte le informazioni relative ai modelli che saranno impiegati, occorrerà pianificare la raccolta dei dati necessari per l’esecuzione delle simulazioni. E’ stato, infatti, constatato che, a causa della grande varietà di scelte adottate nei modelli matematici, l’insieme dei dati richiesti per l’esecuzione delle simulazioni non è omogenea e sovrapponibile tra tutti i modelli. Questo costringerebbe ad un lavoro preventivo di raccolta dati e definizione delle varie alternative che, oneroso per chi ne sarà incaricato, rischierebbe perfino di non essere esaustivo. L’avere chiaramente l’indicazione degli strumenti che saranno impiegati permetterà di calibrare con attenzione le necessità, di guidare i partecipanti verso l’adozione di metodologie uniformi e di predisporre l’attività di misura e quella di analisi dei risultati. Al termine di questa fase andranno predisposte e trasmesse ai partecipanti due ulteriori schede, per ogni simulazione in corso, riguardanti: scelta dei parametri impiegati per la simulazione : la scheda rappresenta una sezione informativa del modello e può aiutare, in fase di analisi degli errori, a comprendere il perché di scostamenti dei risultati, migliorando la comprensione dei limiti dei modelli impiegati. risultati della simulazione : scheda dedicata al riepilogo dei risultati della simulazione. Il quadro sarà organizzato per riportare in modo strutturato i dati forniti dalla simulazione. Poiché il tipo di dati in uscita non è uniforme per tutti i modelli esistenti, ne saranno previste diverse varianti: per ogni modello sarà necessario completare solo le sezioni che il modello è in grado di gestire. Sarà comunque presente una sezione relativa agli indicatori previsti dalla legge (Leq orari, notturno e diurno e Lden) di cui sarà richiesto il riempimento anche se il sistema di simulazione non è specificatamente studiato per fornirli. 4.3 Raccolta dei dati sperimentali Soltanto a seguito della conoscenza puntuale dei modelli impiegati potrà essere programmata un'azione efficace di misurazione dei parametri acustici e di traffico del sito di prova. In linea di massima si ritiene che i punti di misura siano caratterizzati mediante queste informazioni: Leq orari; (opzione) spettri in frequenza (1/1 ottava o sup.) orari; (opzione) percentili orari (L1, L5, L10, L50, L90, L95, L99); Valutazione del rumore di fondo orario, per ogni posizione di misura prevista dal progetto, caratterizzata da valore percentile L95 ed eve ntualmente dal relativo spettro in frequenza (1/1 ottava o sup.). Tali dati andrebbero forniti ai partecipanti insieme alle altre informazioni relative al sito di prova; Dati di traffico orario relativi alle misure acustiche effettuate comprendenti, per ogni corsia, il numero di veicoli suddivisi per tipologia e per classi di velocità. Sarebbe 6 opportuno che esistesse un solo set di dati di traffico (ovvero che le misure acustiche siano svolte in simultanea); Dati di temperatura, direzione ed intensità del vento medi orari. Il numero dei punti di misura dovrebbe essere adeguato per indagare sulla capacità dei sistemi di simulazione: si ritiene che 4 postazioni di misura siano il minimo necessario per indagare una situazione abbastanza semplice dal punto di vista dell’orografia e delle sorgenti. Tuttavia, segnalando l’opportunità di affrontare con questo progetto le situazioni che normalmente richiedono l’impiego di sistemi previsionali di rumore, si ritiene necessario prendere in considerazione un caso di complessità superiore, con conseguente aumento dei punti di misura. 4.4 Distribuzione ai partecipanti dei dati sperimentali Come previsto dalla prima fase del progetto, i partecipanti al test non devono conoscere i dati relativi al sito di prova, al fine di non inquinare, anche se involontariamente, i risultati forniti dalla simulazione. Tuttavia, come indicato precedentemente nel testo, almeno l’indicazione del rumore di fondo deve essere fornita a chi partecipa al test, visto che molti modelli matematici richiedono esplicitamente tale dato per l’effettuazione del calcolo. Nel comune impiego dei sistemi previsionali di rumore, si seguano due approcci differenti: il primo consiste nella valutazione matematica dei livelli di rumore partendo esclusivamente dalle informazioni sul territorio e sulle sorgenti in esso presente, mentre il secondo, estendendo il lavoro svolto nel primo caso, utilizza alcune informazioni di livello sperimentale per “tarare” il sistema ed ottenere una maggiore precisione della simulazione. Alcuni modelli commerciali hanno a disposizione delle facilitazioni che permettono di automatizzare questa fase di taratura. Appare di grande importanza verificare come questi due metodologie si riflettano sulla affidabilità dei risultati ottenuti. Si propone quindi che ai partecipanti sia richiesto (ove le condizioni lo consentano) di effettuare la simulazione in due tempi successivi. La prima volta l’operatore procederà avendo a disposizione tutte le informazioni previste, ma nessuna informazione sui dati sperimentali (a parte quelle sul rumore di fondo) e trasmetterà i risultati alla segreteria tecnica. Alla conclusione della prima fase saranno trasmessi ai partecipanti i dati sperimentali relativi ad un piccolo gruppo dei dati raccolti, da impiegare per la taratura dei modelli e sarà richiesto di effettuare nuovamente la simulazione. Dall’analisi dei risultati ricevuti, confrontati con i dati sperimentali raccolti, si potrà verificare, oltre alla capacità del modello di descrivere acusticamente la situazione proposta, l’importanza o meno di effettuare la taratura dello stesso. E' stata vagliata anche la possibilità di acquisire un modello di calcolo, da far circolare tra tutti i partecipanti, da utilizzare come riferimento per la valutazione dei risultati del test. Tuttavia è emerso che il tempo necessario per permettere la circolazione del modello, incluso un adeguato periodo di apprendimento ed utilizzo dello stesso, dilaterebbe il tempo richiesto al progetto in modo inaccettabile. Anche la possibilità di favorire la formazione sul tale modello impiegando le esperienze acquisite da altri rischierebbe di introdurre un nuovo bias sui risultati, invalidando, di fatto, lo scopo del 7 progetto stesso, che mira appunto a quantificare le differenze di risultato ottenibili da utenti comunque esperti con prodotti diffusi sul territorio. 4.5 Analisi dei risultati e degli errori Come detto in precedenza, i progressi compiuti in campo tecnologico, incoraggiano ad estendere ad ambiti sempre più vasti l’uso di modelli previsionali implementati su software dedicati. E’ evidente però che il problema centrale per la definitiva affermazione di tali strumenti di indagine, rimane il conseguimento della confrontabilità dei risultati ottenuti con software diversi e da operatori diversi. I Robin Test già effettuati, mostrano una notevole dispersione dei risultati a fronte di situazioni acusticamente anche piuttosto semplici. Ad esempio, il test effettuato dall'équipe del professor Pompoli [POMPOLI, 1995] ha confrontato ben 11 software diversi ed è stato eseguito da 23 utilizzatori: i risultati hanno rivelato differenze tra valori minimi e massimi variabili fra 8 e 13 dB. Queste esperienze rendono indispensabile un’accurata analisi delle cause che stanno alla base delle differenze tra i lavori dei vari operatori. I motivi che possono portare alla dispersione dei risultati sono molti e raggruppabili in tre tipologie principali riportate nell’elenco seguente: Cause di dispersione attribuibili al grado di conoscenza della situazione reale e alla perizia dell’operatore: i risultati finali sono influenzati in maniera determinante dalla precisione con cui sono inseriti i dati di input. Tale precisione è limitata sia dall’accuratezza con cui sono noti i dati stessi, sia dalle approssimazioni che, talvolta, deve introdurre l’operatore. Un eccessivo dettaglio può addirittura risultare deleterio: la grande accuratezza dell’inserimento può risultare vanificato dalle approssimazioni introdotte dall’algoritmo di calcolo e/o dalle implementazioni adottate e può costringere il calcolatore ad elaborazioni inutilmente lunghe rispetto ai miglioramenti ottenibili. Ulteriori errori nascono da una non corretta comprensione/interpretazione della linea guida/norma utilizzata e da una scarsa conoscenza del software utilizzato. Cause di dispersione relative ai diversi algoritmi di calcolo implementati dai vari software e previsti nei vari protocolli (standard nazionali, linee guida, ISO, ecc…): se il calcolo di un determinato effetto acustico è eseguito utilizzando algoritmi diversi è inevitabile il presentarsi di una dispersione nei risultati. Nella seguente Tabella 4.1 sono indicate alcune situazioni acustiche rispetto alle quali i vari standard seguono algoritmi diversi. Cause di dispersione direttamente collegate all’implementazione degli algoritmi da parte dei vari software: ulteriori cause di dispersione dei risultati sono addebitabili alle implementazioni degli algoritmi nei vari software. Nella Tabella 4.2 che segue sono individuati alcuni punti critici. 8 Situazione acustica Differenze fra alcuni standard esistenti Il criterio è definito come la distanza minima da osservare fra il ricevitore e la sorgente perché questa si possa considerare Definizione del puntiforme. Si definisce tramite la relazione H<xd, dove d è la criterio della distanza distanza sorgente-ricevitore e H la dimensione della sorgente, x essendo una quantità variabile in funzione delle normative (pari a 0.5 per ISO 9613ed RLS90, pari a 0.7 per DIN 18005) Gestione della Il calcolo della diffrazione si differenzia fra le linee guida in diffrazione su funzione del percorso di diffrazione considerato (solo sul barriere acustiche bordo superiore della barriera, oppure anche sui bordi laterali) La ISO 9613, TemaNord e NMPB utilizzano un parametro di assorbimento variabile in modo continuo fra assorbente e Assorbimento del riflettente. terreno La CRTN distingue solo due possibilità: completamente assorbente o completamente riflettente. La VDI 2714 considera un assorbimento medio del terreno. La ISO 9613 prevede condizioni meteorologiche predefinite o una correzione per la situazione locale: più gradi di libertà per Parametri temperatura e umidità, velocità del vento e statistiche di meteoclimatici velocità. La NMPB prevede il calcolo di un livello equivalente sul lungo periodo Tabella n. 4.1: Situazioni acustiche e algoritmi adottati Problema Definizione Molti errori nascono da una non corretta Familiarità con la linea comprensione/interpretazione della linea guida/norma guida/norma utilizzata utilizzata Conoscenza del software Spesso gli errori più gravi derivano da una scarsa utilizzato conoscenza del software utilizzato La qualità dei risultati dipende dalla documentazione ottenibile dal software circa i dati di input ed output. Possibilità di “entrare” nel software e di testare i Specialmente per i calcoli in singoli punti-ricevitore ogni utilizzatore o ente di controllo deve poter essere in grado di dati di output verificare e ri-calcolare manualmente i diversi contributi di attenuazione. Possibilità di importare La possibilità di importare dati geometrici e attributi vari ed esportare i dati minimizza i dati di input in quanto sorgenti di incertezza geometrici e gli altri parametri Corretta Le linee guida devono essere correttamente implementate e implementazione delle il software deve essere testato da Enti ed Istituzioni a livello linee guida internazionale Tabella n. 4.2: Dispersioni dovute all’implementazione degli algoritmi 9 Gli errori elencati al primo punto di questa sezione dovrebbero essere di scarsa rilevanza grazie alla disponibilità di un insieme di dati omogeneo per tutti i partecipanti e raccolti con sufficiente dettaglio e secondo le aspettative dei partecipanti stessi. Il progetto si propone quindi di indagare approfonditamente sulle altre cause di dispersione elencate nei due punti successivi. Mancando un modello di riferimento comune a tutti i partecipanti, si rende indispensabile allargare al massimo la partecipazione al progetto. In questo modo, dalla raccolta di un grande numero di informazioni si potrà fare in modo che un loro raggruppamento ed analisi, sia comunque caratterizzato da un numero statisticamente significativo di campioni, capace di permettere una analisi degli errori efficace. BIBLIOGRAFIA - Bertellino F., 2000, I modelli previsionali per il rumore da traffico stradale, Atti del Convegno Nazionale “Traffico e ambiente” Trento. Centro Tematico Nazionale Agenti Fisici, 1999, ”Rassegna dei modelli esistenti per il Rumore” - AGF-T-RAP-99-11 CETUR, 1980, Guide de Bruit de Transports Terrestres. CETUR Dept. Environment, 1996, NMPB –Nouvelle Methode de Prevision de Bruit Dept. of Transport – Welsh Office – HMSO, 1988, Calculation of Road Traffic Noise. DIN 18005-1 Schallschutz im Städtebau – Berechnungsverfahren ISO 9613-1:1993, Acoustics – Attenuation of sound during propagation outdoors – Part 1: Calculation of the absorption of sound by the atmosphere ISO 9613-2:1996, Acoustics – Attenuation of sound during propagation outdoors – Part 2: General method of calculation Pompoli R. et al., 1995, intercomparison of traffic noise computer simulations, Atti del XXIII Congresso Nazionale A.I.A. Bologna. Pompoli R., 1989, Numerical methods for road traffic noise prediction, Atti del Congresso Nazionale AIA, Parma. Unione Europea, DGXI W.G, 2000, Proposal for an European Parliament and Council Directive on the approximation of the laws of the Member States relating to the assessment and reduction of Environmental Noise Exposure, G.U.C.E. del 28.09.2000 10 ALLEGATO 1 Dati partecipante: Nominativo: Indirizzo: Città: CAP: Tipologia: Ente Agenzia Azienda Dipartimento Ditta Privato Al tro: Referente: Cognome: Nome: Telefono: Fax: e-mail: Operatore (se diverso dal referente): Cognome: Nome: Telefono: Fax: e-mail: 11 ALLEGATO 2 Descrizione software: Nome: Commercializzato: NO Numero versione: SI Modello utilizzato dal software: Standard nazionale: NO SI Sigla dello standard nazio nale utilizzato dal software per la modellizzazione della sorgente 2 : Breve descrizione del modello utilizzato dal software 3 : 2 3 Solo nel caso in cui il software utilizzi uno standard nazionale riconosciuto. Solo nel caso in cui non si tratti di uno standard nazionale riconosciuto; si indichi, ad esempio, se si tratta di un modello presente in letteratura e si indichino i parametri richiesti in ingresso. 12