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Foto Simone Nunzi
grafica Ilaria Rosa
Periodico bimestrale sul Tango • NUMERO 4 • MARZO 2011
Profumi
di donne
All’interno il modulo
per partecipare al
CONCORSO LETTERARIO
“Volango”
Le donne del tango
di MARCELO ALVAREZ
Intervista con Miguel Angel Zotto
di MANUELA PELATI
Nel mondo di Celia Blanco
di NANCY MIRANDA da Buenos Aires
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Edizione CAMPIONATO
26 2°EUROPERO
ARGENTINO.
marzo PresentazioneTANGO
ufficiale della categorie
salon e scenario, con la speciale
partecipazione dei campioni europei
ed i finalisti 2010,
Rojer Zalazar e Christina Sarioglou
i maestri
lunedì
Ricardo Gallo e Laura Grandi
martedì
> Sabrina Amato e Marcelo Alvarez > Doble A Tango
Lezione+“Practicon” www.aatango.it
> Alicja Ziolko
mercoledì
> Ricardo Gallo e Julia Portas
le milonghe
> martedì. El practicon di Doble A Tango
> mercoledì. Milonga del carnet
> sabato. Milonga con musica dal vivo
> domenica. “El Domingo Milonguero”
2
aprile
ROMINA LEVIN E CLAUDIO VILLAGRA.
Grande esibizione e programma di seminari
16
aprile
OTROS AIRES IN CONCERTO.
Esibizione dei maestri Daniel Montano e Natalia
Ochoa, Claudio Cortejarena e Laura Rodriguez
30
aprile
LIDIA BORDA IN CONCERTO.
accompagnata dal sexteto della ROMA TANGO
ORCHESTRA con la speciale partecipazione
del bandoneon GIANNI IORIO
prenotazioni e prevendite
Presso la Milonga della Stazione
opppure al 346 3481823
Milonga della Stazione
Via Casilina Vecchia, 96
Alessandro AMici 346 3481823
[email protected]
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milonga della stazione
grafica Ilaria Rosa
EVENTI
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EDITORIALE
grafica Ilaria Rosa
Fatte le presentazioni ufficiali a “Tanguera”, “Milonga della
stazione”, “Alice tango” e “Barrio tango”, la “Doble Hoja” inizia a presentarsi in società e a riscuotere le prime critiche che,
devo dire, sono state del tutto positive.
Sono davvero contento, ma questo non vuol dire che ci rilasseremo, continueremo piuttosto l’appassionante ricerca dello
spirito tanguero. Come telespettatori, assistiamo ad un
momento importante per il tango, la partecipazione di Miguel
Ángel Zotto alla puntata iniziale del festival della canzone italiana, che naturalmente per me, argentino e tanguero, è da
segnalare con orgoglio, si può sempre criticare ma, dodici
milioni di spettatori lo hanno seguito! Un “bravo” va a Miguel
Ángel Zotto e Daiana Guspero che ancora una volta si presentano con il loro tango su un palcoscenico importante come
l’Ariston. In questo numero, quindi, il grande Miguel Ángel
intervistato da Manuela Pelati.
Sono lusingato anche per la fiducia datami da alcune colleghe
insegnanti- ballerine che, nella nostra rivista, raccontano brevemente il loro mondo di donna... ringrazio di cuore tutte loro
e anche chi non ha partecipato per impegni lavorativi. Come al
solito il nostro Pier Aldo ci sorprende con la sua ironia nel raccontarci i “codici”: cosa sono, come vengono vissuti, perchè e
come sono nati, mentre il maestro Eduardo Notrica ci offre
questa volta ”Il fraseggio nel Tango”. Nancy Miranda da
Buenos Aires intervista la mia maestra Celia Blanco, una
donna che vive il tango da quando il tango ancora non era in
voga, grande lavoratrice – l’ho vista personalmente lottare contro molte avversità – sempre puntando in avanti ! Un “brava”
anche a Celia!
Nel numero precedente abbiamo annunciato un concorso letterario ideato dal nostro direttore responsabile Manuela Pelati,
condiviso da tutti noi della Doble Hoja, tra i tangueri si nascondono molte “penne leste..”con una grande voglia di esprimersi e di raccontare..., non a caso abbiamo ricevuto già delle adesioni. Il concorso verrà presentato in questo numero nei suoi
dettagli dalla giornalista Manuela.
Infine da questo momento apriamo uno spazio dedicato a voi lettori, per questo vi invito a scriverci a [email protected] le
vostre opinioni sul mondo del tango.
Buona lettura a tutti
Marcelo Alvarez
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SOMMARIO
6
p
6
Le donne del tango
di Marcelo Alvarez
10
Zotto: “Il tempo non ha
trasformato il tango, l’essenza
rimane nell’abbraccio”
di Manuela Pelati
12
Da Celia Blanco,
al calore di tre minuti di amore
di Nancy Miranda da Buenos Aires
14
Il folklore è il riflesso dell’anima
di Emilio Cornejo
15
Il personaggio del mese:
Horacio Quota, el musicalizador
di Marcelo Alvarez
16
La milonga, guerra tra sessi
o gioco di seduzione?
di Pier Aldo Vignazia
17
Para cantar un tango
di Eduardo Notrica
18
10
p
12
Teatro: Napoli-Buenos Aires, andata e ritorno
Cinema: Milonga
Musica: Festival Latinoamericano 2011
p
la DOBLE HOJA del TANGO
Direzione editoriale Doble A Tango
Progetto grafico e impaginazione Ilaria Rosa
Stampa Tipografia Cangiano Grafica - Volla (Napoli)
Supplemento bimestrale n. 4 a “Spartaco”
reg. tribunale Santa Maria Capua Vetere n. 549
di Edizioni Spartaco sas di De Paolis Pasquale e C.
INSERZIONI
Per prenotare la propria inserzione pubblicitaria:
[email protected]
Eventi
20
Donde praticar a Roma
21
Donde milonguear a Roma
22
Concorso letterario.
La scheda di partecipazione
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Pian piano arrivano, il set non è a ancora pronto, ma loro sono già in fibrillazione,
si confondono profumi, idiomi e suoni tutti al femminile... con alcune ci siamo incrociati
soltanto in una milonga, altre le ho viste ora per la prima volta alla luce del giorno,
incuriosito rivolgo a loro alcune domande sul tango e sull’essere” donna”!
COSA
TI HA ATTRATTO DI PIÙ DI QUESTA
DANZA RISPETTO ALLE ALTRE CHE CONOSCI?
Daniela Demofonti: Rispetto alle mie esperienze, a ciò che ho potuto studiare e
sperimentare, il tango rappresenta quello
che cerco nella danza... sensazioni... un
movimento che nasce prima di tutto internamente, imprevedibile, quanto sorprendente. Prima di conoscere il tango, ero abituata a vivere queste sensazioni e a gestirle solo tra me stessa e la musica. Il gioco
Daniela
cambia quando si diventa tre... tu-lui/luiDemofonti
la musica!... il tipo di ascolto diventa più
sottile, più attento, diventa una comunicazione universale ma
non verbale, unisce persone differenti in tutte le parti del
mondo. Quello che mi affascina inoltre del tango è il bagaglio
culturale che porta con sé, la sua storia, i suoi colori, gli odori,
le parole, i miti o le semplici leggende. Comprenderne l’essenza e da quella far nascere la forma. Ognuno balla la propria
storia, senza dover dimostrare nulla, farlo per se stesso
dovrebbe già essere il piacere più grande.
6
RACCONTACI IL TUO INIZIO CON IL TANGO.
Sabrina Garcia: Ho cominciato a ballare il
tango a casa mia, con mis viejos… (i miei)
che dopo le loro lezioni mi insegnavano
quello che avevano imparato, sono cresciuta vedendo i miei provare per molto
tempo... in realtà ballo da piccolissima, ho
iniziato con la danza classica, poi ho conosciuto il tango intorno ai 10 anni, senza
sapere che poi sarebbe stata la mia professione… e questo lo decisi ai 20 anni, viveSabrina
vo in Europa… e la mia terra mi chiamaGarcia
va, voglio dire, avevo bisogno di una passione, di esprimere questo sentire, il tango mi prende, è qualcosa di viscerale… non è solo movimento è una forma di vita,
mi completa, ho scelto di dedicarmi al tango perché mi fluiva
nel sangue.
COSA È IL TANGO PER TE?
Roberta Cohen: Il tango per me?.... il
tango è il più bel dialogo che possa esistere, poiché quando è ballato con rispetto ad
esso e al partner, unisce due anime che
possono anche non conoscersi. Per me è
un momento di abbandono alla musica e
all’uomo che balla con me, una condivisione di respiro.
Roberta
Coen
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testo
Marcelo Alvarez
foto
Simone Nunzi
COME
BALLERINA E MAESTRA, CHE CONSI-
GLIO DARESTI A CHI VUOLE DEDICARSI PROFESSIONALMENTE AL TANGO?
Alicia Mabel Vaccarini: Non sono brava a
dare consigli, come premessa… ma
dovendolo fare, direi che sia per chi vuole
essere una ballerina oppure un’insegnante, le cose sono totalmente relazionate con
la persona, bisogna studiare in modo profondo fino ad appropriarsi totalmente del
linguaggio, affinché questo sia il proprio
Alicia
linguaggio, lasciare spazio al dubbio ed
Mabel Vaccarini
all’ignoranza sempre e cercare dentro di
sè, il tango non può essere collocato come seconda cosa, bisogna immergersi in lui tutti i giorni, in ogni momento.
Cercando dentro la propria vita. Non cercare di somigliare a
nessuno, anzi cercare di differenziarsi e interpretarlo completamente. Il tango non può che essere interpretato. Per concludere il "vissuto" ha un ruolo fondamentale, quando nella genesi dell’apprendimento, non si sa di stare imparando.
IN
CHE MODO VIVE UNA COPPIA PROFESSIO-
NALE DI TANGO NELLA VITA E NEL LAVORO?
Victoria Arenillas: Separare la vita privata
dalla vita del lavoro in una coppia di professionisti di tango argentino è complicato, sicuramente ci vuole il lavoro di tutti e
due per raggiungere un’armonia. Quando
si litiga nella vita, per esempio e c’è da fare
uno spettacolo, bisognerebbe fare con
coscienza una separazione mentale ed
emotiva dal problema, ognuno per conto
Victoria
proprio, così da potersi esprimere poi sul
Arenillas
palcoscenico, mantenere l’essenza di noi
stessi con equilibrio, oppure trasformare quelle emozioni in
energia da utilizzare nello spettacolo. Spesso accade di avere
pareri diversi su come trasmettere determinati elementi agli
NEL TUO ESSERE ARTISTA CONVIVONO IL TEATRO ED IL TANGO, IN CHE MODO?
Mimma Mercurio: Mi sono avvicinata al
tango per hobby… durante un periodo di
prove teatrali stressanti. Mi ha subito conquistato ed esaltato ballare. In tournèe con
gli spettacoli, disertavo le cene di compagnia per andare in milonga. Poi l’incontro
con Alex Cantarelli, ballerino professionista.
La possibilità di far coesistere questi due
mondi in maniera originale. Avevo visto
Mimma
degli spettacoli di tango, ma avevano tutti
Mercurio
un che di patetico, di vecchio, di scontato.
Perchè rappresentare il cliché? Perché usare il tango come un linguaggio fine a se stesso? Nei nostri spettacoli, cerchiamo di usare
il tango come mezzo espressivo per dire delle cose che ci premono. Un sogno? Un progetto di studio e lavoro con una compagnia di ballerini-attori, con una grossa produzione alle spalle
(difficile!!!), una bella tournée (difficilissimo). Uno spettacolo di
tango e teatro veramente innovativo e non come i soliti spettacoli fatti di una serie di esibizioni, una dopo l’altra, dove ognuno fa
il suo, senza un’idea registica, dove regna il nulla!! Quelli non
sono spettacoli, in teatro si chiamano RECITAL!! Lo spettacolo è
una cosa molto diversa. Rimarrà un sogno? Chissà…
D’ACCORDO
CON LA TUA PROVENIENZA DI
BALLERINA COSA MANCA AL TANGO PER INTERESSARE ALLE GROSSE PRODUZIONI?
Sabrina Amato: Bene! prima di tutto mancherebbe un produttore veramente appassionato di tango, ovvio… “Tango tango…”
che mantenga a tutti gli effetti il suo ruolo!!
E questo potrebbe essere, nonostante tutto,
un piccolo scoglio da superare, in verità ciò
che credo sia la parte fondamentale per dare
credibilità ad uno spettacolo di tango (guarSabrina
dando il lato ballettistico!) è il “vero” lavoro
Amato
che i ballerini (intendo le “coppie”) dovrebbero fare prima di tutto nella coppia stessa e poi con il gruppo in
cui collaborerebbero, senza però che manchi la direzione artistica di un vero professionista, che mantenga il suo ruolo! Ora mi
chiedo, quanti sono i professionisti che ballano il tango intenzionati a mollare corsi, stage, festival… utili per la propria “sopravvivenza” (poiché per molti questa è l’unica professione!) e tutto
per dedicarsi ad un progetto valido in cui credono, ma per cui
non hanno alcun aiuto, soprattutto quello “materiale”… Sono
esagerata? venale? Purtroppo è anche da lì che si parte! In
ogni caso, credo che in Italia il tutto ruota intorno
alla sterile notorietà televisiva, la professionalità
in questo paese è quasi un optional, non credo
che verrà presa in considerazione.
Si potrebbe aspettare la ormai nota Belen che
spinga un “qualcuno” ad investire in uno spettacolo!! Ma oggi c’è ancora l’artista? Oppure si
preferisce la notorietà! Intanto ci si può
accontentare di piccole produzioni a risparmio, in tutti i sensi!
la DOBLE HOJA del TANGO | numero quattro
Le donne
del tango
allievi, così che ognuno di noi, sia Leo che me, con coscienza e
calma, cerchiamo di meditare, per poi poter incontrare l’altro
nella vita. Comunque penso che in qualche modo, siamo su
due piani complementari, se non si litiga nella vita, si litiga nel
lavoro e viceversa. La nostra ricerca è sempre trovare un equilibrio per separare la vita ed il lavoro, ognuno di noi deve dare
il giusto spazio all’altro e allo stesso tempo esserne responsabile. La mia conclusione infine, è che in profondità il tango e la
vita si uniscono e diventano una sola strada da percorrere.
7
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QUALI
BALLERINE DEL TANGO HANNO ISPI-
RATO IL TUO BALLO?
Laura Grandi: Non ho nel tango dei veri e
propri idoli, ho sempre cercato di esser me
stessa cercando di esprimere la mia personalità ed il mio tango! Ho comunque delle
ballerine che stimo e ammiro moltissimo
per la loro eleganza, per la loro sensualità,
umiltà e gran tecnica. Tra queste Lorena
Ermocida, Vanina Bilous, Romina Levin.
Laura
Grandi
SE
TROVI UNA BALLERINA ARGENTINA IN
?
Alessia Leoni: Dipende dalla donna, ma
parliamo soprattutto della realtà da cui
vengono, poiché molte di loro vivono
all’estero, il mio interesse è sapere in che
modo vivono in luoghi molto diversi dalla
loro cultura come per esempio Russia e
Giappone, non riesco ad immaginare,
soprattutto per me che sono italiana, quindi con origini latine vicine a quelle argenAlessia
tine, come un giapponese o un russo…
Leoni
possa, non avendo alcuna radice latina,
ballare Tango! In che modo si può emozionare o può sentire la
musica e la cultura argentina!
MILONGA DI COSA PARLI
HAI
UNA CERIMONIA PRIMA DI ENTRARE IN
che una brava ballerina debba essere in grado di seguire qualunque uomo…
In questa fase della mia "vita tanguera" quindi non avere un
partner fisso credo mi abbia fatto crescere moltissimo. Ad ogni
modo credo profondamente nel lavoro di coppia, anche se è
molto difficile per una serie di motivi credo che qualitativamente sia di gran lunga migliore, quindi spero nel mio futuro
tanguero di trovare un partner fisso.
IL RUOLO DELLA DONNA NEL TANGO E DI
"SEGUIDORA”, IN CHE ALTRA MANIERA SI
ESPRIME?
Cinzia Lomabardi: Il ruolo della donna non
è passivo, come molti sono portati a credere. Questo equivoco, che dà luogo a
domande ricorrenti anche durante le lezioni, nasce dal fatto di confondere l’attesa e
l’ascolto con la passività. Una brava ballerina deve saper aspettare per potersi esprimere nel suo tango.
Cinzia
Le capacità di attesa e di ascolto sono sì doti
Lombardi
indispensabili, primarie per la donna, così
come lo è saper leggere per chi deve scrivere. Ma al momento
di partecipare al dialogo dei due corpi, mettendo in gioco le
qualità e la propria personalità, la donna rivela il cuore pulsante della coppia, senza il quale il sangue non potrebbe raggiungere i tessuti. Un po’ come se l’uomo iniziasse a pronunciare
una parola e lei la completasse con le sillabe rimanenti.
Nessuno potrebbe intendere il senso di una frase se uno dei due
interlocutori smettesse di partecipare al dialogo.
CONTATTO CON IL TANGO?
Julia Porta:
Il caffè sicuramente è d’obbligo, ascolto
tango e mi preparo ad entrare nella sua
avvolgente atmosfera… mi preparo ad
essere una donna un po’ diversa, il mio
comportamento è diretto a realizzare un
mio sogno… tutto di me si prepara per lui:
il tango!
Julia
Porta
È
UNA TUA SCELTA NON AVERE UN PARTNER
FISSO?
Roberta Beccarini: Bè io ho
avuto un’esperienza di otto
anni di coppia nel ballo.
Quando mi sono separata dal mio ex partner di
ballo, devo dire che ne
ho sofferto molto lavorativamente parlando, ma
poi come tutte le cose
Roberta
essere "single" nel ballo
Beccarini
ha i suoi vantaggi e
svantaggi. A me è servito molto, sia nella
didattica che nella mia esperienza e formazione di ballerina. Insegnando sola si
imparano molte cose anche dagli allievi
stessi… Lavorando con partner diversi ci
si arricchisce molto, ogni ballerino ha uno
suo stile, un suo modo di ballare, una
marca differente. Nel tango è la donna
che deve adattarsi allo stile dell’uomo e
non avendo un partner fisso mi sono
ritrovata a ballare con uomini con stile
milonguero, salon e nuevo. Questo per
me è stato molto importante perché credo
8
LA DONNA NEL TANGO È SOLO SEGUIDORA?
Paola Palaia: "Il ruolo della donna nel
ballo è quello di seguire, ma questo non
deve essere confuso con una sorta di "passività". Come diceva un grande maestro
argentino, Carlos Gavito, il tango si sviluppa "entre paso y paso" ed è appunto lì
"entre paso y paso" che la donna "seguendo" esprime la sua libertà, la sua fantasia e
personalità, il suo modo di interpretare la
musica, che per ogni ballerina, come per
Paola
ogni ballerino è diverso.
Palaia
In questo gioco, se riusciamo ad instaurare una sintonia profonda con chi ci porta, che vuol
dire che anche lui ci ascolta, noi stiamo dialogando
tutto il tempo con il ballerino, ed esprimendo il
nostro piacere di ballare nella musica. Che bello
seguire se è così!"
IL TUO ARRIVO IN EUROPA
STATO A CAUSA DEL
TANGO?
Emilia Ce rruti: Ho
viaggiato
molto
grazie al tango e
sono approdata
qui grazie a questo, poi sono
rimasta a viverci… ma per altri
Emilia
motivi…
Cerruti
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LA
COPPIA DI TANGO, QUAL È IL SEGRETO
PERCHÉ DURI NEL TEMPO?
ALLA DONNA
SECONDO
INTERESSANO I
LA TUA ESPERIENZA CREDI CHE IL
TANGO ARRIVI A TUTTI?
CODICI DELLA
Silvia Colli: Certo, in oltre a cento anni di
storia ne ha fatto di strada superando confini geografici e barriere socioculturali.
Assistiamo oggi ad una diffusione mondiale della danza porteña in perenne
migrazione da un continente all’altro,
sicuramente il tango incontra ovunque
sempre più appassionati e nascono comunità tanguere nei luoghi più remoti, sicuSilvia
ramente il tango bussa alla porta di ognuColli
no attraverso una musica capace di toccare le corde più intime della nostra sensibilità: o lo ami o lo
eviti. Così allo stesso modo le persone provando la lezione di
tango o si appassionano fortemente o lo rifiutano drasticamente. Tango significa mettersi in gioco, imparare a condividere l’esperienza con l’altro.
È bello vedere che in Milonga o nei festival si superano le
distinzioni di ceti sociali, età e cultura, il tango arriva nell’abbraccio, nell’essere corpo e mente con l’altro, nel trattenere
ma anche nel lasciarsi andare, ciascuno conosce una propria
libertà.
MILONGA O È
TU VIVI IN GIAPPONE, COME SI RAPPORTA LA
DONNA GIAPPONESE CON TE?
Yanina Quiñones: Sono trattata molto bene
dalle donne giapponesi, sono grandi lavoratrici e lavorano anche se sono stanche,
poiché la cultura argentina è molto diversa dalla loro, mostrano molto interesse ad
imparare non solo l’aspetto tecnico ed
estetico del tango, ma anche l’espressione
tipica della personalità femminile che le
donne argentine assumono quando ballaYanina
no e capiscono con pazienza il nostro sforQuiñones
zo nel cercare di imparare la loro lingua.
Gli uomini con molto rispetto, vedendoti straniera sicuramente ti invitano, ad ogni modo entrambi prendono a cuore il fatto
che siamo lontano dal nostro paese e fanno di tutto per farci
sentire a casa.
LA
ROBA DA
MASCHI?
Bibiana
Reinoso: Quale
donna, pensate,
voglia vedersi
regalare un fiore da
Bibiana
un uomo che con
Reinoso
l’altra mano sta reggendo una radiolina per sentire la partita? Quale donna credete non sappia che ogni magia nasca da uno sguardo?
La magia del tango sta in uno sguardo che diventa abbraccio
per trasformarsi in un dialogo lento o veloce così come la musica ti porta. Io credo che il tango più bello sia quello nel quale
non ti accorgi di come hai ballato ma ti rendi conto solo di aver
sentito la musica insieme.
Per dare questa dimensione alla musica è necessario vivere lo
spazio e gli altri con la stessa connessione che si cerca di trovare nella coppia. Alla donna nel tango tutto si propone, ma è lei
il centro della “forma” senza la quale la magia non arriva.
CHE
DIFFERENZA CI SONO TRA LE MILONGHE
ARGENTINE E QUELLE ITALIANE?
Lorena Pastor: Bene, la verità è che non c’è
molta differenza, a Buenos Aires il mondo
tanguero è un po’ più grande, ci sono
molte milonghe, però al di là di quello, il
tango è il tango non importa la geografia!!!
la DOBLE HOJA del TANGO | numero quattro
Claudia
Fusillo
Claudia Fusillo: All’inizio dopo che ci si è
scelti, è tutto fantastico ed entusiasmante
ovviamente, poi col tempo è facile che la
magia si possa logorare. Il segreto per far
durare nel tempo un coppia è come per un
matrimonio mantenere un forte legame,
rispettare il partner e avere fiducia in lui,
ma sicuramente la condivisione degli stessi obiettivi è la cosa più importante.
sicuramente
verrebbero
incanalate nel modo giusto,
ridando loro una dimensione
senza confondersi e perdersi
in esse, irrigidendosi. Questo
permette di abbandonarsi infine all’abbraccio del tango, che
secondo me è l’essenza, il nucleo
e la chiave delle emozioni e del
movimento.
Lorena
Pastor
GENTE CAPISCE L’ABBRACCIO O SI CON-
FONDE?
Annamaria Ferrara: La gente, di primo
impatto, avverte la forza travolgente dell’abbraccio e questo spesso li confonde per
l’intensità emotiva.
Quindi abbracciando un’altra persona ci si
spaventa. Se invece le emozioni passassero attraverso una buona tecnica ed una
vera cura della postura e dell’abbraccio,
Annamaria
Ferrara
9
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Miguel Angel Zotto
“Il tempo non ha trasformato
il tango, l’essenza rimane
nell’abbraccio”
testo
Manuela Pelati
il
tango è tutta la sua vita, da quando si sveglia la mattina e beve il
mate ascoltando Gardel, al
momento della sera, quando
va in scena, sia per il suo spettacolo, oppure per la milonga. Miguel Angel Zotto,
ballerino, coreografo e regista, si muove sulla
pista con l’agilità e l’eleganza di un grande personaggio dall’esperienza decennale. Con passi corti o
lunghi, cambi di direzione e intrecci di gambe giocati insieme con
la bellissima compagna Daiana Guspero, Miguel Angel inventa
dettagli graziosi e divertenti, a tratti spettacolari. E mai lasciati al
caso di una forma artistica che emoziona sempre.
Dopo aver iniziato a ballare all’età di 17 anni, Zotto ha creato una
compagnia, “Tango x 2”, con la quale gira il mondo da 23 anni.
Ambasciatore del tango soprattutto in Italia, al momento Miguel
Angel è forse all’apice del successo. I numerosi incarichi vanno da
direttore artistico del Festival Europeo a membro della giuria al
Mundial de Buenos Aires, fino a essere definito “il più importante ballerino del mondo” da Belen Rodriguez, che lo ha voluto per
un’esibizione alla serata inaugurale di Sanremo 2011. E forse
Miguel Angel non immaginava di essere visto da 12 milioni di
telespettatori quando il 16 febbraio è salito sul palco del teatro
Ariston. Un momento di commozione che ricorda con il nodo alla
gola quando ci parla al telefono da Buenos Aires per la nostra
intervista. Ed è proprio lì, nella città dov’è nato, che ha debuttato
con il nuovo spettacolo “Tango puro”, al teatro Metropolitan dell’avenida Corrientes, con repliche per quasi due mesi e mezzo.
MIGUEL ANGEL RACCONTACI IL TUO NUOVO SPETTACOLO
> La prima parte è multimediale, rievoca ballerini popolari
anche attraverso filmati e foto d’epoca. Si racconta la storia del
tango a Buenos Aires, con le figure che lo inventarono, in che
momento, in che anno e in quale luogo. Tutti ballerini popolari che
non sono professionisti, come Carlos Petrolio, Cacho Lavandina.
Parliamo degli anni 1938-39-40.
E LA SECONDA PARTE?
> Qui comincia lo show con le coreografie del tango di oggi
che è spettacolare. Sul palco ci sono cinque coppie di ballo, sei
musicisti e un cantante. Tutti fanno parte della compagnia
“Tango x 2”.
10
LO SPETTACOLO È INTERAMENTE NUOVO?
> Sì, in due ore di show è tutto nuovo: l’idea, la multimedialità e la coreografia
QUANDO ARRIVERETE IN ITALIA?
> A Roma saremo a ottobre, ma prima andiamo a Milano al
Teatro Nuovo, in piazza San Babila per due settimane, dal 10
al 24 di maggio. Poi Brescia, Padova, Ferrara, Cremona,
Verona e altre città del nord Italia per una tourneè che dura
tutto il mese di ottobre.
COME È STATO LO SHOW DI SANREMO CON BELEN?
> Belen è una grande artista e lavoratrice, purtroppo abbiamo provato un solo giorno, poiché nello stesso periodo io ero
in scena al Metropolitan di Buenos Aires. Ho spedito la coreografia alla Rai e quando sono arrivato a Sanremo abbiamo provato qualche ora e siamo andati in diretta tv, incredibile! (si
commuove).
Miguel balla
con Belen a
Sanremo 2011
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LO SAI CHE C’ERANO 12 MILIONI DI TELESPETTATORI QUELLA SERA
DAVANTI ALLA TIVÙ?
> Incredibile… (si commuove
ancora)
gente quello che sento. Mi connetto con le persone e molto
semplicemente ballo sentendo le emozioni della gente. È così
che mi carico di energia.
di esserlo e il mio ponte con
l’Argentina è sempre stato e sempre rimane l’Italia, il paese
dove sono maggiormente conosciuto.
MIGUEL, CHI SONO STATI I TUOI MAESTRI?
> Fondamentalmente Antonio Todaro è il più importante poi
Carlos Petrolio al quale dedico un omaggio nello spettacolo. Fu
un gran maestro che nacque nel 1911 e morì 1995, fece ballare tutti
i ballerini della storia del tango. Inoltre ci sono Copes e Virulazo.
HAI UNA SCUOLA DI TANGO IN ITALIA?
> Sì ho una scuola a Milano, ma più che scuola direi che ho
dei corsi, non una scuola fissa, perché mi fermo per due o tre
mesi e poi vado in giro con gli spettacoli.
QUALI SONO I TANGHI CHE TI PIACCIONO DI PIÙ?
Ho sempre in mente un’orchestra più di tutte: quella di
Osvaldo Pugliese, che è uno dei miei preferiti. E poi Annibal
Troilo, che è una meraviglia.
LA
CHE PENSI DEL TANGO NUEVO, COME AD ESEMPIO QUELLO DEI
GOTAN PROJET?
> Rappresentano una progressione del tango, ma io lo definirei più tango elettronico, che tango nuevo. Perché anche se è
nuovo, il tango è sempre lo stesso: in questo caso s’inserisce un
computer con la musica elettronica, nient’altro. Anche il tango
di Piazzolla si definiva nuevo 25 anni fa, ma non lo è. Il tango
è sempre lo stesso, oggi invece di usare i pantaloni eleganti, i
ballerini usano i jeans.
TANTA
GENTE TI CONOSCE ADESSO, COME TI SENTI CON QUESTO
SUCCESSO? TU SEI ITALIANO…
> Io sono italiano, sono contento
COMPAGNIA
“TANGO
X
2”
ESISTE DA
23
ANNI, È UNA STORIA
LUNGA, COME È CAMBIATO IL TANGO NEL FRATTEMPO?
> Il tango cambia sempre, ma la tradizione si conserva
perchè per quanto nuovo può essere il tango, alla gente piace la
comunicazione, l’abbraccio, che è l’essenza del tango. Il tango
nudo e puro è così. Il tango è uno solo. Quando il tango nacque, l’essenza era la coppia e la relazione tra l’uomo la donna.
Questo è valido ancora oggi.
È QUALCOSA DI UNIVERSALE?
> Tutto quello che appartiene al tango è universale. Ad esempio se parliamo dei codici, c’è l’ocho, c’è il giro, che sono alla
base del tango. Se non fai queste cose, non è tango. Certo, c’è
chi balla vicino, chi lontano, ma la base è quella, è universale.
PARLIAMO
DELLA TUA FAMIGLIA, HAI IMPARATO A BALLARE IN
CASA?
> Sì,
eravamo una famiglia tipicamente italiana, molto uniti,
ballavamo in casa con mio padre e mio zio. Sono nato con il
tango nelle orecchie, come mio fratello Osvaldo.
QUANTO È IMPORTANTE PRENDERE LEZIONI, QUANTO INVECE VIVEè un’altra, l’insegnamento è un’altra cosa ancora. Non tutti sanno fare tutto.
Fare l’artista poi, è molto diverso.
COSA È IL TANGO PER TE?
> Il tango è una danza, ma prima ancora una musica che
identificò una città, Buenos Aires, che attraverso gli anni va di
città in città. Così è nato: per una necessità di identità, quella di
una città che aveva bisogno di trovare una personalità. Aveva
bisogno di una cultura, letteraria e musicale. Era una città in
crescita piena d’immigrati, che sognava una personalità. Il
tango è una musica urbana di una città che attraverso gli anni
va di città in città. Arriva nelle grandi città come Roma, New
York e Londra che sono grandi centri urbani. È una musica che
offrì sentimento, nostalgia, passione, quindi identità. Abbiamo
fatto dodicimila chilometri sull’oceano per arrivare qui: questo
è il tango.
NELLA
TI MANCA OSVALDO?
> Sì, ovviamente: il mio unico grande fratello, Osvaldo, mi
manca moltissimo. Eravamo molto uniti, anche con mia
madre. Osvaldo era mio compagno di lavoro, di sentimento, di
palcoscenico. Era più di un fratello, perché stavamo sempre in
contatto, per il lavoro, per un alunno, per tutto.
Nello spettacolo “Tango puro” c’è un omaggio a Osvaldo. È
sempre nel mio cuore, lo porto sempre con me.
la DOBLE HOJA del TANGO | numero quattro
RE LA MILONGA E PARLARE CON LA GENTE?
> Ballare socialmente è una cosa, lo spettacolo
STORIA DEL TANGO CI SONO UN SACCO DI COMPOSITORI,
MUSICISTI E BALLERINI (COME TE) ITALIANI…
> Sì, certo! La maggior parte sono figli d’italiani.
La radice
del tango è italiana! È per questo che il tango si balla tanto in
Italia, a Roma si può ballare tutte le sere.. È bellissimo questo,
è veramente meraviglioso. Gli italiani lo hanno capito, molti si
avvicinano al tango perché si sentono vicini al tango. Noi
argentini siamo uguali fisicamente e culturalmente agli italiani e questo in Italia si comprende
COSA TI PIACE DI PIÙ NEL TANGO: DIVERTIMENTO, ALLEGRIA O ELEGANZA?
> Dipende dallo stile, se ballo aperto o chiuso. Ma sostanzialmente io mi diverto ballando perché mi piace tutto quello che
vivo attraverso il tango.
QUANDO SI LAVORA CON IL TANGO NON SI ABBASSA LA PASSIONE?
> No, non cambia. Quello che mi succede è che trasmetto alla
Miguel Angel Zotto con la compagnia Tango X 2
nel nuovo spettacolo “Tango puro”,
sarà a Milano dal 10 al 24 maggio al Teatro
Nuovo in piazza San Babila a Milano.
Dopo una tournèe per l’Italia, arriverà a Roma
nel mese di ottobre
11
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Da Celia Blanco,
al calore di tre minuti di amore
testo
Nancy Miranda
da Buenos Aires
m
maestra e coreografa di tango argentino. Ha
fatto muovere i primi passi a molti dei ballerini professionisti ora sparsi in tutto il mondo,
uno dei quali è Marcelo Alvarez. Celia Tango
Club, poi, non è una milonga qualsiasi. Ci si chiede
da dove vengono l’odore e il colore particolari di questo luogo. Il classicismo risplende sui pavimenti. Trucchi. Gioielli. Champagne. Il
rituale dell’abbraccio nella fugacità del dos por cuatro. L’eterno ritorno della vita, un contagio, nel tempo di una tanda di tre tanghi.
COME È NATA LA MILONGA? DA QUANTO TEMPO?
> Semplice: quando tra gli allievi ci si chiedeva “dove si va a
ballare?” La risposta era sempre la stessa “a lo de Celia” (da
Celia). Da li è nata l’idea. Iniziai a pensare: un giorno avrò il mio
locale e lo chiamerò “Lo de Celia”. Poi ho trovato questo posto
e l’ho rimesso completamente a nuovo, perché prima era una
taverna greca. Ora ogni anno lo dipingo e cambio le tovaglie.
L’inaugurazione è avvenuta il 14 luglio del 2000. Per quanto
riguarda le mie attività, faccio le lezioni tutti i martedì, dopo
due anni e mezzo che non davo lezione al mio paese, in più la
milonga funziona il mercoledì e la domenica alle 18.00, il venerdì alle 22.00, il sabato alle 23.00. Lavoro da sola, insegno
entrambi i ruoli, il maschile e quello femminile. Sono molto
orgogliosa del premio ottenuto dal Congresso della Nazione
che mi posiziona tra le prime quindici migliori milonghe.
A CHE ETÀ HA COMINCIATO A BALLARE IL TANGO?
> A sei anni, quando i miei mi portavano in milonga e mio
padre m’insegnava gli ochos. Io mi lanciavo in qualche paso doble
(ballo di coppia, proveniente dalla Spagna, ndr) Questo mi
portò a rendermi conto della mia passione per la musica e iniziai a studiare danza sul serio (1). In seguito ottenni il titolo di
maestra di danza classica, spagnolo e zapateo americano (tip
Tap, ndr). Ho fatto per molti anni danza jazz (2). Ho vissuto tre
anni e mezzo in Spagna, dove mi sono specializzata nel flamenco, nella compagnia di Andrès Montemar. Inoltre sono attrice.
E QUINDI, DOPO QUESTO ELENCO ASSORTITO, PERCHÉ TI SEI DEDICATA AL TANGO?
> Quando vivevo in Santiago Del Cile, fui chiamata a lavorare
nel locale di Viña del Mar, per la presentazione dello spettacolo
12
di Astor Piazzolla. Stiamo parlando approssimativamente dell’anno 1983. La faccio breve... la creazione di queste coreografie
mi fece ricordare quando avevo sei anni e ballavo il tango con
papà. Capii che questo era esattamente quello che faceva per
me. Quando ritornai in Argentina, da una parte fu molto difficile inserirmi nuovamente nell’ambiente televisivo, e dall’altra
avevo già fatto qualcosa con Gloria e Eduardo (3). Nel 1988 mi
convocò Eduardo poiché Gloria aveva una bambina molto piccola e non poteva tenere lezione, per cui lavorammo insieme.
Così iniziai a fare la coreografia per il programma televisivo
“Grandes Valores del Tango” (4). All’inizio degli anni novanta
cominciai a lavorare da sola e mi dedicai ad insegnare e a fare
coreografie per ballerini di tango. Molti di loro sono diventati
famosi come per esempio Carlos Vera e Laura Marcari coppia
dello spettacolo ”Forever Tango”. Ho avuto tanti di quegli
allievi che non posso ricordarli tutti, tieni presente solo che
sono stata insegnante nel Centro Cultural San Martin per quindici anni... i nomi mi si confondono.
LORO DI SICURO TI RICORDANO, SEI STATA NEI LORO PRIMI PASSI!
>
Sicuramente!e io ne sono lusingata. Mi dicevano
sempre:”estricta pero la mejor”... esigente ma la migliore…
(ride)
USI QUALCHE SCARAMANZIA PRIMA DEI TUOI SPETTACOLI?
> No, in assoluto. Prima, quando vivevo in Cile per esempio,
ero pronta mezz’ora prima dello spettacolo e mi concentravo
pensando: ”tutto riuscirà bene”, “devo piacere alla gente”,
“devo ballare come se fosse l’ultima volta”. Per me la cosa più
importante è comunicare agli altri le cose che ho dentro, perché molti artisti (di qualsiasi disciplina) sono tecnicamente
molto bravi, ma non mettono il cuore nelle cose che fanno.
CHE SIGNIFICA METTERE IL CUORE MENTRE BALLI IL TANGO?
> Quando si forma la pelle d’oca mentre stai ballando... perché stai tirando fuori l’adrenalina che tutti abbiamo dentro. E
lo stai trasmettendo.
IL “CABECEO”,
COME CODICE DI COMPORTAMENTO NELLA MILON-
GA, SI USA ANCORA?
> Certo ed è molto
importante. Ti racconto un’esperienza
dell’anno scorso, quando a Zurigo abbiamo organizzato una
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CI SONO ALTRI COMPORTAMENTI CHE NON SI USANO PIÙ?
> No, guarda, per questo la mia è una milonga tradizionale.
E si apprezza molto. Anche chi organizza da altre parti la
prima cosa che mi dice è: “Celia.... ma questa è veramente una
milonga”.
SI
POSSONO DIRE CHIARAMENTE QUALI SONO QUESTI COMPORTA-
MENTI?
> Ballare
in senso antiorario.
Evitare eccessive sacadas,
boleos, enroques, ecc. per
non dare calci alle altre
persone. Ci sono passi,
infatti, adatti solamente
per una esibizione in coppia. Un caso in cui le
figure esagerate si possono realizzare tranquillamente perché in pista ci
sono solo due persone.
Però per esempio in una
sala con settanta coppie, ci sono passi che semplicemente non
si possono fare. Quando vedo la gente che li fa, mi avvicino
delicatamente, invito la persona a muoversi da sola, poi ne
approfitto e gli indico che può colpire qualcuno. In questo
modo si coltiva il rispetto e si evitano inutili litigi.
Generalmente le persone la prendono bene.
HA UN PESO LA DIVERSA ETÀ DEI BALLERINI?
> No, per niente. Perché anche i ragazzi giovani che amano il
tango elettronico, che fanno passi molto belli e certamente evoluti, sono capaci di adattarsi alle differenti milonghe molto di
più della gente grande. Io dico sempre che ci sono molti ballerini frustrati, che hanno tanto desiderato essere dei professionisti, ma non hanno potuto, per cui se gli insegnano un passo
con figure complesse cercheranno poi di mostrarlo in una
milonga dove c’è tanta gente. Invece i ragazzi che realmente
hanno capito, sicuramente prima osservano che qui si balla il
tango tradizionale e poi ballano milonguerito, sarebbe a dire
ballano il tango dell’abbraccio e al piso.
LA
FIGURA DEL MILONGUERO È MOLTO BEN CONOSCIUTA.
CREDI
Questo è grandioso, è difficile decidere su chi soffermarsi. Se
c’è una certa innovazione, i giovani vengono numerosi ad
osservare a lungo il milonguero più grande, perché vogliono ballare come quei personaggi che sono stati all’apice in altri tempi.
DATA LA TUA PARTECIPAZIONE AI CAMPIONATI METROPOLITANI E
AL MONDIAL DI TANGO DI BUENOS AIRES, MI PUOI DIRE COS’È
IMPORTANTE PER UN GIUDICE?
> Per me l’importante è che i partecipanti sappiano differenziare con il loro ballo l’andamento di un tango, ad esempio il
ritmo di un tango di Pugliese o il ritmo di un tango di Calò. Ad
altri non importa, a me sì.
COSA CONSIGLI A UN PRINCIPIANTE PER COGLIERE LO SPIRITO DEL
TANGO?
> Semplicemente che il tango è un grande sentimento, bisogna capire che è così. Il tango si ascolta, si porta al cuore e dal
cuore si trasmette ai piedi. Grazie a dio sta passando la mania
dello straniero di ripetere unicamente passi su passi. Ora si sta
realizzando che il tango è un altra cosa. Fare passi su passi è
solamente utile al tango da esibizione. Fondamentale è invece
l’essenza, come abbracciare una donna sconosciuta che hai
invitato a ballare e che si è lasciata guidare a partire dallo stesso abbraccio. Per fortuna, questo le persone lo hanno già capito e ora si abbracciano molto. È una comunicazione senza
parole, tre minuti di amore. Se una coppia si compone con i
propri corpi, può arrivare a
confondersi pensando che
quell’amore esiste anche al
“Il tango si ascolta,
di fuori della milonga. In
realtà anche se può sentire
si porta al cuore
qualcosa di speciale ballane dal cuore si
do con l’altro, attenzione:
trasmette ai piedi”
questo potrebbe non continuare nella vita quotidiana.
COME
VEDI LA NUOVA ONDA-
TA DEL TANGO ELETTRONICO?
> Come tutto nella vita, anche il tango si evolve, è qualcosa
d’inevitabile e va molto bene. Il tango elettronico ha delle belle
cose, però è legato sempre dalla figura che si realizza e questo
già implica una distrazione. D’altra parte, con il tango tradizionale è tutto più semplice, l’unica cosa che bisogna fare è sentire. L’unica cosa che so è che ti ricorderai queste parole con il
tempo, il tango tradizionale non si perderà mai.
QUALI SONO I TUOI PROGRAMMI PER QUEST’ANNO?
> Mi chiameranno di nuovo, come succede da sedici anni,
per fare dei workshop di tango a Zurigo, in Svizzera. Sono
l’unica insegnante argentina ad avere questa continuità con
loro. Vado sempre sola perché lavoro senza partner e qualcuno dice che “marco meglio di un uomo nel ballo...” (ride). Amo
dare lezioni e creare coreografie. Inoltre mi hanno chiamato a
Houston per dei seminari, aspetto che mi confermano.
la DOBLE HOJA del TANGO | numero quattro
milonga tipo”Lo de Celia”, per insegnare come funziona una
milonga argentina. Con gli alunni ho insistito molto nell’usare
la filosofia del cabeceo. Se l’uomo vuole ballare con una ragazza che è lontana, deve avvicinarsi con discrezione e cabecearle.
Non deve andare spedito al tavolino della donna. Perché?
Perché così come l’uomo sceglie con chi voler ballare, la donna
fa altrettanto. Quindi, non è giusto avvicinarsi bruscamente ad
un tavolino. Prima di tutto perché si corre il rischio che la
donna dica di sì per obbligo, oppure, che ti rifiuta in pubblico
e ti fa fare una figuraccia perché sembra che ti abbia scaricato.
Ci sono casi in cui la donna che ha esperienza probabilmente ti
farà sedere avvertendoti che non ballerà con te e risolverà la
situazione simulando un’amicizia e basta. L’importante è cabacear se ti piace una donna, lei ti risponde se le interessi, in caso
contrario farà finta di niente. Quello che è chiaro con questo
sistema è che entrambi hanno il diritto di scegliere.
IN UNA BIBLIOTECA MUSICALE, COSA NON PUÒ MANCARE?
> La mariposa con l’orchestra di Pugliese, l’orchestra di Rodolfo
Biagi, perché l’ascoltava mio padre, quella di D’Arienzo e Calò.
E ovviamente molto di più, questi sono solamente alcuni.
CHE NASCERANNO NUOVI MILONGUERI OPPURE QUESTA PAROLA,
CHE RACCHIUDE ANCHE UN MODO DI VIVERE, È DESTINATA ALLE
(1)
PAGINE DI STORIA?
> Quello che resta
(2)
sono i grandi nomi di coloro che dicono di
sì al tango da lassù. C’è molta gente che ha lasciato una traccia
solamente perché ha ballato il tango. Oggi ci sono belle persone, degne di ammirazione in tutti gli aspetti. Per esempio,
quando li ascolti parlare ognuno ti dice di essere stato il migliore di tutti. Poi, parli con un altro e ti dice esattamente lo stesso.
(3)
(4)
Con la prima ballerina del teatro Colòn di Buenos Aires, Mirian Oliver.
Con Pedro Sombra, Eber Lobato, Hector Estevez, Ricardo Ferrante
(coreografo spagnolo).
Gloria e Eduardo Arquimbau, coppia famosa del tango Argentino
(dal 1985 al 1992).Furono anche coreografi e direttori di “Forever
Tango””Tango, Tango” e “Corazon de Tango”.
Programma televisivo della musica porteña,diffuso dalla televisione
argentina dalla fine del 1963 fino a dicembre del 1983.Aprì le porte a tutti
gli artisti e nel cast c’erano ballerini e cantanti che si alternavano di
continuo.Venivano accompagnati dalla importante fomazione orchestrale di
quell’epoca che passavano per quel programma,o dalla orchestra stabile di
Canale 9 (emittente locale).
13
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Il
folklore è il
riflesso dell’anima
testo
Emilio Cornejo
folklore costituisce uno dei
legami più forti e duraturi che un
popolo possa avere con la sua cultura: i miti, le tradizioni, le leggende,
i canti e le danze, attraverso un processo di assimilazione continua, mettono
radici profonde e danno i loro frutti in tutti
gli aspetti della vita popolare. Mediante l’esperienza questa cultura popolare tradizionale non solo
viene fatta propria e si diffonde, ma viene anche attualizzata,
perché risponde a necessità spirituali e sociali quasi biologiche,
arrivando a raggiungere il suo pieno significato solo quando,
attraverso le generazioni, si converte in tradizione.
il
Il folklore è il riflesso della nostra anima, è una forza tellurica
che imprime energia e rinvigorisce l’identità del nostro popolo, per questo e anche grazie alla ricerca costante delle nostre
origini, nonostante la spinta della modernità e della globalizzazione, la nostra identità non è stata cancellata, al contrario: le
danze e la musica folklorica si sono fuse con altre discipline,
generi e strumenti musicali, evolvendosi senza perdere la loro
essenza e le loro radici.
Ci sono due componenti fondamentali che sono all’origine del
nostro folklore: quella indigena (autoctona) e quella europea
(spagnola) che, a sua volta, è alla base sia della tradizione rioplatense che di quella afrolusitana e limeña. La stretta fusione
di queste componenti ha dato vita alla danza e alla musica
criolla (creola) che oggi sono l’espressione del folklore del
nostro paese.
Vorrei menzionare brevemente 2 delle danze folkloriche più
popolari e più conosciute fuori dall’Argentina: la Chacarera e
la Zamba.
La Chacarera è la prima danza che partendo dalla provincia è
arrivata negli anni ‘20 nella città di Buenos Aires da dove poi
si è diffusa a livello nazionale, probabilmente anche grazie alla
sua forma musicale vivace, allegra e molto gradevole all’ascolto. Proprio all’inizio del 1921, quando il tango già spopolava
nella capitale, irrompe nella metropoli il folklore, grazie al
musicista e ballerino Andrès Chazarreta, che debutta al Teatro
Politeama Argentino con la Compagnia Arte Nativo. La grinta, la destrezza, la purezza dei ballerini e la freschezza delle
canzoni, riuscirono a guadagnare il plauso e l’ammirazione del
pubblico.
La Zamba è la danza che meglio rappresenta il ballerino di folklore: l’uomo si presenta alla donna con prestanza e seduzione, la donna sfuggendo scherzosamente lo ricambia con dolcezza. Un elemento molto importante è il pañuelo (fazzoletto),
che diventa quasi un’estensione della mano, grazie al quale si
dialoga, si ama, si esprimono stati d’animo, sensazioni e desideri. È per questo che la zamba è la danza di corteggiamento
per eccellenza.
Grazie alle centinaia di festival organizzati durante tutto l’anno, il nostro paese mantiene viva la fiamma della tradizione; el
gaucho, el folklore, la marcada (la marchiatura), la doma, el
mate, el asado, la tierra habla por si sola.
14
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il PERSONAGGIO
del MESE
a cura di Marcelo Alvarez
TI RICORDI LA PRIMA VOLTA CHE HAI MUSICALIZZATO, E DOVE?
La prima volta è stato ad una festa e avevo 16 anni, tutto è
iniziato come un divertimento, ma non era tango, poi è
diventato un lavoro. Anche allora dovevi stare molto attento
a cosa accadeva in pista, bastava un brano mixato male e la
pista si svuotava. Nel tango succede qualcosa di simile, sempre devi stare molto attento alla sottile reazione della gente.
2
“EL MUSICALIZADOR” SEGUE UNA SCALETTA O
SI ADEGUA ALLA GENTE CHE TROVA IN SERATA?
“El musicalizador” deve adeguarsi assolutamente alla
gente che trova in serata, per questo motivo tante volte mi
trovo a mettere musica, sempre bella, ma che non è tango
ma piace a tanta gente in Europa, perchè chiaramente il
Tango tradizionale del Río de la Plata inizialmente non lo
sentono come proprio, anche se con il tempo capiscono la
differenza!
3
CHE FORMAZIONE HA UN MUSICALIZADOR..?
Credo che la formazione cammini su diverse linee, tutte
importanti per avere un equilibrio, in funzione della
musica scelta, bisogna capire che effetto fa ogni stile sull’andamento della serata e capire anche quale musica è
adatta ai ballerini. Poi considero che per essere completo
si debba conoscere la tecnica audio e luci, bisogna conoscere la teoria della musica, avere un buon orecchio, presentarsi bene per lavorare di più, matenersi informato
sulle news, ascoltare...ascoltare...
Diventa una ricerca costante. Noto che chi non è argentino si appassiona nel conosce la storia del nostro popolo,
per noi la lontananza dal paese acuisce il sentimento
patriottico.
4
PENSI CHE CHIUNQUE POSSA FARE IL TUO
MESTIERE?
Si. Chiunque, per portare avanti tutte queste cose, deve
avere la passione, dedicarle ore e ore in modo spontaneo;
è così che questa passione si vede e viene aprezzata da
tutti.
5
LE NUOVE TENDENZE, IL TANGO ELETTRONICO...
SONO INCLUSE NELLE TUE SCELTE?
Le sonorità del tango attuale credo debbano ancora evolversi per arrivare ai livelli di Pugliese, Laurenz, Di Sarli,
Demare, tanto per nominare qualcuno. Per un musicalizador è fondamentale che la musica scelta sia diretta al ballerino, ed il ballerino si diverte di più quando la musica è
ricca di variazioni così da improvvisare il suo ballo: come
accenti, silenzi, durata giusta, espressione musicale, etc.
E non deve mancare la caratteristica principale che è il 2 x
4. Se non è così si chiamerà con un altro nome, non tango.
“El musicalizador”
HORACIO QUOTA
Horacio Luis Gabriel Quota, nato a Buenos Aires, figlio di
italiani, dall’età di 16 anni alimenta un’ardente passione per
la musica e i dischi. Comincia giovanissimo a mixare il vinile nelle feste della città. Nel 2002 arriva in Italia e si dedica
all’attività di tecnico del suono e delle luci nello spettacolo
e finalmente in diversi spettacoli di tango a Roma qui inizia
a musicalizzare solo Tango, facendosi conoscere rapidamente nelle milonghe della capitale. La crescente passione
per il Tango lo ha portato a suonare nelle più conosciute
milonghe romane e in tanti festival ed eventi di Tango in
tutta Italia. Si caratterizza per una tendenza al tango tradizionale con una apertura verso le altre colorazioni musicali
ispirate e movimentate fondamentalmente dal pubblico
presente in milonga.
la DOBLE HOJA del TANGO | numero quattro
1
DOVE FAI BASE ADESSO?
Questi tempi sono difficili per tutti, oggi va di
moda la rotazione dei D.J. che ha pro e contro, collaboro con tante associazioni culturali di tango ma, come serata fissa, sono alla "Milonga della Stazione" il mercoledì, un
giovedì al mese, da qualche anno, alla "Milonga dei
Serpenti", il resto si programma.
6
UN TUO SOGNO E I TUOI PROGETTI.
Non ho un solo sogno, ho tanti progetti. Tutti da
realizzare “nella bella Italia" come dice il maestro Felix
Picherna.
7
15
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La milonga,
guerra tra sessi
o gioco di seduzione?
testo
Pier Aldo Vignazia
c
he accidenti sono le milongas?” Così, più o
meno, terminava il mio intervento precedente, con una domanda in apparenza tagliente e
definitiva, perché se riusciamo a definire una
volta per tutte cosa è una milonga, siamo sulla
buona strada per capirne anche i famosi “codici” che tanto tormentano le notti dei tangueri italiani.
Se vogliamo andare agli estremi, in un recente intervento su
una famosa rete sociale di Internet, una italiana assidua frequentatrice stagionale del tango porteño affermava che a
Buenos Aires (capitale mondiale del tango, questo lo aggiungo
io), c’erano solo due milonghe degne di questo nome... Se fosse
veramente così, saremmo ridotti piuttosto male, che vi pare? A
proposito, nel frattempo uno di
questi due santuari del tango ha
chiuso, e i frequentatori si sono
riversati – senza suicidarsi – nelle
altre sale da ballo aperte nello stesso orario, per la gioia dei corrispondenti gestori.
Senza quindi arrivare agli estremi
di cui sopra, vediamo di dare una
definizione più logica e ampia possibile di che cosa è nell’essenza una
milonga porteña, per potere poi
parlare dei codici che la regolano.
Innanzitutto, una milonga è un
luogo dove la gente va a ballare.
Non a intrattenere relazioni sociali,
soprattutto fra i due sessi. Lo scopo
– apparente – è il ballo e solo il
ballo. Ufficialmente esistono solo le
relazioni che durano una “tanda”.
Questo permette di cambiare partner numerose volte durante la
serata senza creare imbarazzi e
gelosie di sorta.
O commenti da parte degli astanti,
che tutto vedono e tutto notano.
La milonga deve rimanere il luogo
più asettico possibile, perché il
16
gioco possa continuare. Uomini e donne, quindi, si incontrano
solo in pista, ballano e, fra un tango e l’altro (tutti quanti negli
stessi istanti: più o meno trenta o quaranta secondi) trovano la
possibilità di relazionarsi verbalmente e sviluppare magari
altri tipi di rapporti che poi concluderanno in altro ambiente e
in altro momento.
Quindi, primo vero “codice” di una milonga-milonga: lì tutti
sono, all’apparenza, “single”. E come tali sono disposti ad
essere trattati. Finché restano nel salone. Uomini e donne, pertanto (escluse le coppie e i gruppi che vogliono essere riconosciuti come tali) vengono fatti accomodare separati: non è
necessario che i due sessi si fronteggino come gli eserciti nell’antichità: spesso si intercalano tavolini di donne con quelli di
uomini, è più agile e pratico.
Coppie e gruppi misti hanno settori
a parte, dove si gestiscono come gli
pare, ma non entrano nel “gioco”
della milonga. In Italia gira la voce
che il tango è “sensuale”. Cosa significhi questa parola, non si sa bene, e
non mi metto qui a discuterne.
Di certo il tango è un gioco di seduzione. Se l’uomo non cerca di sedurre (sedurre = condurre a sé) la donna
e viceversa, in quei pochi minuti non
può esserci tango. Per gioco, magari.
Forse. Chissà.
Gli argentini dicono che il tango “es
sentimiento”. Già, ma per esprimere
un sentimento reciproco ci devono
essere due persone che si mettono in
gioco. Magari per gioco... Forse...
Chissà...
[email protected]
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Para cantar
un tango
Riflessioni sul fraseggio nel tango,
con qualche proposta musicale
di sottofondo
testo
Eduardo Notrica
COSA È IL FRASEGGIO?
È la maniera di dire, la gestualità riconoscibile di uno stile musicale. Tecnicamente potremmo definirlo “organizzazione interna
del discorso musicale in frasi e cellule”. Definiamo la frase come
l’unità sintattica minima che crea, insieme ad altre frasi, i periodi.
Questi ultimi sono le idee musicali con un senso completo e si
riconoscono soltanto nei punti di chiusura. All’interno delle frasi,
le cellule rappresentano gli elementi minimi riconoscibili delle
frasi musicali. La cellula ritmica è l’insieme di un accento e di tutti
i suoni non accentuati che dipendono da questo (levare e desinenza). Nella percezione del fenomeno musicale è di vitale importanza capire che le frasi musicali sono costituite da cellule e che le cellule si costruiscono intorno agli accenti. Così, portando l’attenzione sulle unità minime d’informazione musicale, si percepiscono
unità di senso e non solo note isolate. Nell’unione delle cellule si
tende a identificare forme nel tempo e non solo note. Nasce in
questo modo la musicalità (dinamica, articolazione e altri parametri) che aiuta a costruire il fraseggio, quello che nel discorso
parlato sono le parole. E qui volevamo arrivare.
Julio Sosa: En esta tarde gris
www.youtube.com/watch?v=sOyT8OtbMb4&feature=related
IL DISCORSO PARLATO
Non è un caso che tanti cantanti (di tango e non solo) preparino
il proprio repertorio ripetendo le parole senza musica, cercando
una maniera di “dire”, cioè cercando la retorica e la cadenza
delle parole e la loro collocazione nella frase. Il fraseggio diventa quindi il segno di riconoscimento perché oltre alla recitazione
semantica del contenuto (la storia che racconta il testo) c’è la
rappresentazione sintattica delle parole che determinano la
forma e la creano. Il discorso parlato si costruisce come il
fraseggio musicale: le parole hanno accenti e intorno ad essi si
organizzano le sillabe non accentuate, così come le parole meno
importanti (articoli, preposizioni, congiunzioni, ecc). Mentre si
parla si pone naturalmente l’accento sulle parole importanti
della frase e si porta l’energia verso quegli accenti delle parole
per meglio capire ciò che diciamo, tutto attraverso cambiamenti di altezza dei suoni. C’è una melodia nella parlata che varia a
seconda della regione a cui appartiene chi parla, quello che si
chiama la cadenza o intonazione propria di ogni regione. Quella
del Río de la Plata è quella del tango.
Carlos Gardel: Yiya yira
www.youtube.com/watch?v=a642iPGq7tg
IL RITMO SI MUOVE LIBERAMENTE SULLA METRICA
Come si riconosce un fraseggio tanguero? Diciamolo al rovescio:
riconosciamo subito se nel tango un certo fraseggio non c’è. È un
po’ come lo swing nel jazz, diventa imprescindibile, non può mancare. Nell’eloquenza del tango il fraseggio parte dalla micro-dinamica che si applica alle sillabe (le note) e alle parole (battute) isolate. Questa micro-dinamica, vitale, rappresenta la pronuncia che
chiarisce e fa riconoscibile il discorso musicale. Come nella inégalité barocca il cantante “ruba” il tempo alla metrica nell’accelerando e lo “restituisce” quando il fraseggio si acquieta. Detto in parole semplici, il ritmo si può, anzi, si deve muovere liberamente sulla
metrica per ridare senso e contenuto alle parole messe in musica.
In più, nel tango si aggiunge un’articolazione caratteristica delle
consonanti, così come un modo di glissare tra i suoni, di attaccare
le note (anticipandole) e, molto importante, si rimarca una caratteristica forma di rallentando nei finali delle frasi.
Roberto Goyeneche: La ultima curda
www.youtube.com/watch?v=dNXPaWUAFcs&feature=related
la DOBLE HOJA del TANGO | numero quattro
a
vete provato a cantare un tango? Nella sua
libertà ritmica è un canto tipico per solista, inadatto ad essere cantato in gruppo. A differenza
del folklore argentino o di altri generi popolari
simili, come il jazz o la musica tradizionale italiana, la
cui struttura ritmico melodica ha un andamento che consente un
fraseggio condiviso, il tango da questo punto di vista è praticamente inafferrabile. È così che si riconosce subito chi suona o canta
un tango anche se viene da un’altra cultura musicale. Il tango va
vissuto in prima persona (per nascita o per scelta) e per la sua corretta interpretazione, oltre alle capacità canore richiede una profonda riflessione sulle sue particolarità, cominciando dal suo fraseggio caratteristico. Questo video ne è un esempio:
www.youtube.com/watch?v=t_8gWeMw2Ao
I CANTANTI DI BUENOS AIRES
Si dice che esista una similitudine tra il fraseggio del cantante
di tango e il modo di camminare dei vecchi abitanti della periferia di Buenos Aires. Basterebbe guardarli allontanarsi in una
via buia per coglierne l’essenza tanguera. Con il loro abbigliamento fuori moda tutt’altro che appariscente, nella milonga li
vedrete ballare para adentro, con introspezione, senza dare
nessuno spettacolo. Nel vostro giro per Buenos Aires, potete
visitare il Bar “El Chino” di Pompeya (via Beazley) e anche il
più centrale “Bar de Roberto” – all’angolo di via Bulnes e
Perón. Sicuramente li incontrerete, ne vale la pena!
Edmundo Rivero: Cafetín de Buenos Aires.
www.youtube.com/watch?v=Y4FYMsFvDT0
www.edunotrica.com
17
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TEATRO
EVENTI
Gioia e dolore
nella culla del
tango
testo
Manuela Pelati
CINEMA
C’è una passione in fondo al cuore degli italiani
d’Argentina che neanche le acque dell’oceano sono riuscite a sommergere. Un sentimento scritto nei geni di chi ha
lasciato la patria, lasciando dietro di sé un solco di 12mila
chilometri. È la malinconia, che dietro al dolore, conserva
forte il desiderio di vivere. E di tornare.
Il tema è al centro dello spettacolo “Napoli – Buenos Aires,
andata e ritorno” che tornerà in scena al Toditango
Festival a giugno 2011. Dedicato al tango, che dalla malinconia ha tratto la massima ispirazione, lo spettacolo è un
racconto teatrale di una giovane donna, interpretata da
Fatima Scialdone, che nel pieno della vita si imbarca per
Buenos Aires per raggiungere la madre e i parenti. La
donna conserva la speranza di una vita migliore di quella
che lascia nell’Italia affamata del dopoguerra. Un sogno
che la spinge a lavorare oltreoceano per le sue passioni: la
radio, il teatro, la danza. Incontra personaggi che sono le
star del momento come Tita Merello amica di Evita Peron
e si innamora di Fernando, cugino di Juan D’Arienzo, con
il quale vive l’amore, il successo e i viaggi. Ma incontra
anche il dolore e il rimpianto. E infine affronta l’arrivo
della nuova miseria, quella provocata agli artisti dal regime militare. Con coraggio e tenacia riprende la nave, per
tornare a Napoli. Qui trova “gli stessi colori, l’azzurro del
cielo e il bianco del mare” che aveva lasciato a Buenos
Aires e anni prima a Napoli, ma non trova pace: il sentimento di nostalgia la assale di nuovo.
Il racconto della durata di poco più di un’ora, è interval-
La casualità
di un incontro
che cambia le cose
testo
Ermanno Felli
18
lato da musica, canzoni napoletane ed elegantissimi tanghi ballati da Eduardo Moyano con Daniela Demofonti.
Con un’interpretazione vivace che mescola espressioni
napoletane con quelle in castellano, il racconto anche se
interamente inventato è ricco di riferimenti storici.
Fatima Scialdone non solo narra, ma canta, balla e recita.
Tra i tanghi, molti sono quelli di Gardel come “El dia que
me quieras”, “Volver” e tra le canzoni napoletane,
“Simmo ‘e Napule paisa’”, “Zazà” e “Monastero ‘e Santa
Chiara”. Il testo del racconto, scritto da Fernando
Pannullo, è ben documentato: dalla descrizione delle partenze in nave, al barrio di Barracas pieno di fabbriche e
d’italiani, alle strade del centro di Buenos Aires, come
l’avenida Corrientes con i suoi innumerevoli locali. Una
storia che appartiene a tanti italiani emigrati in Argentina
ed è per questo che lo spettacolo ha il sostegno del ministero degli Esteri e il patrocinio dell’Istituto Latino
Americano, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
[email protected]
È la milonga il luogo dell’incontro. Per eccellenza. È così
che Marco Calvise nel cortometraggio “Milonga” ci racconta in 12 minuti la storia di un incontro, tra uno sconosciuto
e una giovane coppia. Tra i tanti tangueri che ballano in
sala, un elegante e solitario uomo (Philippe Guastella) è
seduto ad un tavolino. Si lascia servire da bere dal cameriere e osserva il mondo variegato della milonga.
Qualcosa lo colpisce. È una coppia giovane in un momento
poco felice. Litigano. Lui (Leonardo Felix Elias) vorrebbe
riavere l’abbraccio di lei (Maria Victoria Arenillas). Ma lei
lo rifiuta. L’uomo solitario continua a farsi portare da bere,
fuma e osserva la giovane donna andare a un tavolo di tangueri dove la invita a ballare un terzo uomo. Mentre lei
balla, il suo compagno si mette in un angolo e il signore
solitario, capita la situazione, decide di intervenire.
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considerazioni: la drammaturgia
mostra una lacuna. Cosa spinge infatti
la ragazza a cambiare atteggiamento
nei confronti del suo compagno, dal
momento che lei aveva già deciso di
andare via da lui?
In che modo la figura del solitario
signore è realmente risolutrice, ma,
soprattutto, risolutrice di quale conflitto? Questo non è molto chiaro, ma il
tango come filosofia di vita viene in
qualche modo evocato. E questo rimane uno degli aspetti più belli del cortometraggio Milonga.
Il cortometraggio “Milonga” di Marco
Calvise è stato proiettato all’Ambasciata
Argentina in febbraio e sarà al festival di Cortina a fine
marzo (www.cortinametraggio.it).
[email protected]
Festival
latinoamericano 2011
Coro latinoamericano di Roma Chiesa Argentina
Anche questa primavera la Chiesa Nazionale Argentina di
Roma a Piazza Buenos Aires, più nota a molti romani con
il nome di Piazza Quadrata, ospiterà il Festival
Latinoamericano 2011. Questa rassegna, giunta alla quarta edizione, desidera confermarsi un gradito appuntamento per gli appassionati dei tanti generi di musica latina e
del canto corale, offrendo l’opportunità di apprezzarne la
ricchezza e complessità anche a chi si accosta loro per la
prima volta.
La Chiesa Argentina è anche sede del organizzatore del
festival, il Coro Latinoamericano di Roma. Fondato nel
2003 dal suo attuale direttore, il Maestro Eduardo Notrica.
Il loro repertorio valorizza brani corali latinoamericani tradizionali di musica popolare con arrangiamenti originali a
cappella o con accompagnamento strumentale. Quest’ anno
alterna i ritmi di samba, milonga, bolero, chacarera, bullerengue, bossa nova, carnavalito, a diversi brani del argentino Carlos Guastavino, prolifico e apprezzato esponente
del nazionalismo romantico rioplatense dotato di uno
spiccato stile personale innestato nella tradizione della
musica popolare del suo paese.
Nella vivace e suggestiva cornice della antica cappella
della chiesa, al Festival si sono finora affiancati al coro
ospiti come i ballerini di Alpasumac, il gruppo andino
Matices, il noto percussionista Hugo Niro, il coro Ginga di
Lione (Francia), il Conjunto Bossagora di musica vocale
brasiliana, il trio di tango Barra Querida, il chitarrista
Stefano Mingo con un repertorio di musica paraguaiana, il
gruppo di ricerca Chiloe, il tenore Pablo Cassiva, il coro
Soñero Sostenible della FAO e altri.
Quest’anno il programma prevede 3 concerti di beneficenza, allo scopo di proseguire la raccolta di fondi per il
restauro già avviato dell’antica cappella durante i quali il
Coro latinoamericano di Roma ospiterà:
• il sabato 26 marzo, il Coro Altreterre, dal Trentino, folto
ed entusiasta gruppo diretto da Elena Rizzi che esegue dal
2000 un repertorio da tutto il mondo, per avvicinarsi a culture diverse con il canto accompagnato da svariati strumenti musicali e una predilezione per l’Africa e le percussioni
• il sabato 30 aprile il Roma Orquesta Tango con la direzione artistica di Claudia Salomone, riunisce musicisti di
diversa nazionalità e formazione per sviluppare la conoscenza del tango nei suoi vari stili, da quello storico di
Anìbal Trailo, Carlos Gardel e Julian Plaza fino al moderno di Horacio Salgan e Astor Piazzola. È attesa l’esibizione
dell’orchestra grande (voce, bandoneon, chitarra, pianoforte, contrabbasso, flauto, violini, viola e violoncello).
• il sabato 28 maggio il cantante Josè Luis Sottile, con un
repertorio tutto dedicato al folklore argentino per chitarra
e voce.
Tutti gli appuntamenti inizieranno alle ore 19:30 prevedendo un intervallo allietato da empanadas e vino argentino.
la DOBLE HOJA del TANGO | numero quattro
MUSICA
Prende accordi con il cameriere per
mettere fuori gioco il terzo uomo: il
cameriere, finito il brano, inciampa con
il vassoio sull’”uomo in più”, versandogli addosso le bevande e costringendolo a lasciare la sala.
La ragazza rimasta sola, può ora essere
riavvicinata dal suo compagno, che le
offre l’abbraccio.
Lei accetta e iniziano a ballare un
tango, un bellissimo tango. Seduto al
tavolo, il signore osserva soddisfatto:
ha raggiunto il suo scopo. Finito il
tango, apre il suo orologio da taschino:
c’è la foto di una donna.
A questo punto si capisce cosa lo ha
spinto a far sì che la coppia ritrovasse la sua armonia. Le
due parti, il signore solitario e la giovane coppia, rimarranno lontane, ma per una sera, nel tempo di una tanda,
tra silenzio e musica, qualcosa le ha unite.
Sulla struttura del racconto bisogna muovere alcune
Per ulteriori informazioni vi invitiamo a visitare il sito web
www.corolatinoamericanodiroma.it.
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donde PRATICAR
a ROMA
LUNEDÌ
Via G . Galilei 57 metro manzoni (Esquilino)
Orari: 22.30-01.00 - Dj: Pino Bongiorno AnnaMaria Ferrara
Contatti: Pino 3382967846
MARTEDÌ
El Tabernero c/o Sala Pintor
Via dello Scalo di San Lorenzo 67 (San Lorenzo)
Orari: 22.30-01.00 - Costo: 4,00 - Dj: Armando
El Practicon di Doble A Tango
Milonga della Stazione - Via casilina vecchia 96, zona
Mandrione (Casilina) - Orari: 22.00-01.00 - Costo: 6,00 euro
Dj: Sabrina Amato y Marcelo Alvarez
Contatti: 3315474334 - 3383263609 - amasabrina@hotmail
FABRICAndo Tango Pratica
Via di Pietralata 135, c/o Club Lancian
Orari: 22.30-01.00 - Dj: Alejandra Mantinan
e i maestri di Fabric - Contatti: 3495629314 Giuseppe
Mio Tango
Via Filoteo Alberini, 53 (Vigne Nuove/Porta di Roma)
Orari: 20.30-22.30 - Dj: Maximotango - Angelica Grisoni
Contatti: 3299170544 - e-mail [email protected]
Alicetango
Via Romolo Gessi 6 (Testaccio) - Orari: 11.30-14.30
Dj: - Contatti: [email protected]
Cascabelito
Via Assisi 33 (Tuscolana) Orari: 19.00-22.00
Contatti: 3385213943
Giardino del tango
Via degli Olimpionici, 7 (Ponte Milvio) - Orari: 21.00-22.30 Contatti: 06 97275065 - 333 1881716 - 338 5845029 - 338 4367183
Il cielo sopra l’Esquilino
Indirizzo: Via Galilei 57 (Esquilino (Metro Manzoni) Orari:
23.00-01.00 - Costo: 3,00 - Dj: Roberto Maggiani - Gaia Leiss
Contatti: 347 8562152 - informazioni@fervordetango
GIOVEDÌ
La Boca
Via Salaria 211/a - Orari: 19.00-20.30
Dj: Roberto y Alessia - Contatti: cell. 3459768845
FABRICAndo Tango Pratica
Via di Pietralata 135, c/o Club Lanciani (Montesacro)
Orari: 21.30-23.00 - Dj: Oscar Beltran y Victoria Laverde
di FT - Contatti: 3495629314 Giuseppe
Note: Pratica per tutti i Principianti (da 0-1 anni di studio)
Fortitudo
Via Lusitania 28 (San Giovanni - Piazza Epiro/Porta
Latina) - Orari: 21.30-23.30
Costo: 6 euro - Dj: Alicja Ziolko e guests
Contatti: [email protected] 3475168541 - 3331274762
Note: Ogni primo e terzo giovedì del mese.
Per tutti livelli/stili, pista in legno.
VENERDÌ
Scuola Barreras al Giardino
Via degli olimpionici, 7 (Ponte Milvio)
Orari: 21.00-22.30 - Dj: MAURO BARRERAS
Contatti: 3661533789 - 3395398682
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SABATO
Cascabelito Pratica “le Probe libere” con Roberta Buoni
Indirizzo: Via Assisi, 33 (Tuscolana) - Orari: 18.00 - 20.00
Dj: variano tutte le settimane - Contatti: 3356525340
Sporting Palace - Due appuntamenti mensili
Via Appia 702 (Metro Colli Albani) - Orari: 21.00-22.30
Dj: Alex Cantarelli & Mimma Mercurio Contatti: 3492621186 / [email protected]
DOMENICA
Alpheus
Via del Commercio, 36 (Piramide) - Orari: 19.30-20.15 Costo: gratis - Dj: Alberto Valente -Julio de la Fuente Contatti: 06 7822250 - 3383960224
Note: Gratis per partecipanti alla milonga.
Bairestango - 1a e 3a domenica del mese
Lungotevere Flaminio, 67 (Flaminio) Orari: 18.30-20.30
Dj: Bibiana Reynoso - Contatti: 3385965028 [email protected]
Barrio - 1a domenica del mese
Indirizzo: Via Di Pietralata 135 (pietralata)
Orari: 18.30-20.00 - Dj: - Contatti: 339.2737619
Note: guidata da Francesca del Buono e Paolo Anselmi
El Beso Tango Club
Via Appia Nuova Km 17.800 - (Ciampino) - Orari: 19.0020.30 - Costo: Gratuita c/ ingresso - Dj: Roberto Ricciuti
e Claudia Fusillo - Contatti: 0679340501 - 3357368935
El Practicon di Doble A Tango
Milongadella Stazione. Via casilina vecchia 96,
zona Mandrione (Casilina) - Orari: 19.00-21.00
Dj: Ass.Doble A Tango Sabrina e Marcelo Contatti: 3315474334 - 3383263609
FelinoElectroPratica
Via degli olimpionici, 7 (Ponte Milvio) - Orari: 18.00-20.00
Dj: Manuel e Veronica - Contatti: Manuel e Veronica
Freelancecafè
Via Alessandro Avoli 3/A (Monte Mario)
Orari: 19.00-22.30 - Costo: 10 - Dj: Maurizio Bovini e Giulia
Zimei - Contatti: 3385213943 - 3471784183
Galleri dei Serpenti
Via dei Serpenti 32 (Monti) - Orari: 17.30-20.00
Dj: Luciano Donda - Contatti: 3392346185
Orangotango
Indirizzo: via Enea, 91 (Appio/Tuscolano) Orari: 17.00-20.00 - Costo: 5 - Dj: Alicia Mabel Vaccarini
Contatti: 349 2942190 [email protected]
Rossotango c/o Parco Schuster
Viale di San Paolo, 1 (Ostiense Basilica San Paolo) - Orari:
19.30-21.30 - Costo: 3,00 - Dj: Antonella Mazzetti - Contatti:
3476251495 [email protected]
Starlette - 4a domenica del mese
guidata da Roberto Ricciuti e Claudia Fusillo
Via Pianigiani, 23 (Portuense) - Orari: 17.00-20.00
Contatti: 347 3902862 - 346 5703747 [email protected]
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donde MILONGUEAR
a ROMA
MARTEDÌ
Elettrotango@bar all’Emporio
P.zza Emporio, 2 · info 3355913434
Milonga dello Scalo
via Dei Volsci, 159 · info 3391467003
TangOfficina
Via Cupa, 5 · info 360602693
MERCOLEDÌ
Arena: Milonga 100%
Via di Pietralata 135, c/o Club Lanciani
info 3495629314
Cafetin de Roma
Via Bordoni, 50 · info 3476937644
Elettrotango@bar “Ketumbar”
Via Galvani, 24 · info 3355913434
L’archivio14 Milonga
via Lariana, 14 · [email protected]
Milonga della Stazione
Via Casilina Vecchia, 100 · info 3463481823
Il giardino del tango
Via degli Olimpionici, 7 · info 06 97275065
TangOfficina
Via Cupa, 5 · info 360602693
GIOVEDÌ
Querer
Via Ciro il Grande, 10 · info 3483862271
La Milonga dei Serpenti
Via dei Serpenti, 32 · info 3392346185
Il giardino del tango
Via degli Olimpionici, 7 · info 06 97275065
Kriminal Tango
Via Selinunte, 57 · info www.spartaco.it
SABATO
Elettrotango@bar - Soho Cafe
Via Appia Nuova, 702 · info 3355913434
Il giardino del tango
Via degli Olimpionici, 7 · info 06 97275065
Los Latinos
Via della Divina Provvidenza, 90 · info 06 66411175
Milonga della Stazione
Via Casilina Vecchia, 100 · info 3463481823
Mio Tango
Via Filioteo Alberini, 53 · info 3299170544
TangOfficina
Via Cupa, 5 · info 06 97655721
DOMENICA
Alicetango
Via Romolo Gessi, 6 · info 3398780568
Alpheus
Via del Commercio, 36 · info 067822250 - 3383960224
Barrio Arte
Via di Pietralata, 135 · info 3495629314
El Beso Tango Club
Via Appia Km. 17.800 · info 06 79340501 - 3357368935
Elettrotango@bar in Coin
Via MagnaGrecia, 2 · info 3355913434
La Milonga dei Reti
Via dei Reti, 25 · info 3392346185
Milonga Bien Portena - Mitreo
Via M. Mazzacurati, 63 · info 3335300844
Tango Bar
Via Macerata, 9 · info 06 70301101
TangOfficina
Via Cupa, 5 · info 360602693
Teatro lo spazio
Via Locri, 42 · info 3395398682 - 3661533789
la DOBLE HOJA del TANGO | numero quattro
LUNEDÌ
La Pulperia c/o HulaHoop Club Regioni
Via Luigi Filippo De Magistris, 91/93
info 34931919357 - 3206032732
Mercatino di Porta Maggiore
Via Sebastiano Grandis 7
info www.romaportamaggiore.mercatinousato.it
VENERDÌ
Artetoiles
Via di casal boccone, 102 b (Talenti) · info 3397429160
Barrio Arte
Via di Pietralata, 135 · info 3495629314
Cascabelito
via Assisi, 33 · info 3356525340
Il giardino del tango
Via degli Olimpionici, 7 · info 06 97275065
Milonga del popolo
Via Benedetto Bordoni, 50 · info 3332614214
Milonga Portena
Via del Castello della Porcareccia (Via Boccea,800)
info 3335983086
Mio Tango
Via Filioteo Alberini, 53 · info 3299170544
Tanguera
Via degli Angeli, 146 · info 3461411095
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I° EDIZIONE
ANNO 2011
CONCORSO LETTERARIO
“Volango: parole, tango e nuvole …”
Nel numero precedente abbiamo lanciato il Concorso Letterario
sulle tracce di Borges, ora ecco qui l'opportunità di partecipare. È
un gioco creativo con premi finali e per questo l'abbiamo definito "Premio Letterario". È aperto a tutti quelli che vivono il tango
e che hanno voglia di esprimere con le parole, i pensieri, i sentimenti e le storie legate al ballo. Ma non solo: anche alla musica,
ai luoghi e alle persone che vivono il mondo del tango. Basta
inviare una poesia o un breve racconto allegato alla scheda
d'iscrizione (le modalità sono a fine pagina) non oltre maggio
2011. Il regolamento intero lo potete leggere sul sito www.aatango.it . Buon divertimento, allora e per ulteriori informazioni non
esitate a mandarmi una mail con il numero di telefono affinché
io possa richiamarvi.
Manuela Pelati ([email protected])
ISTRUZIONI:
stampare la presente scheda di iscrizione e inviarla/consegnarla alla Segreteria del Concorso: associazione Doble A Tango, via Graziano, 26 – 00165 Roma, seguendo
le MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE INDICATE A FINE PAGINA e, comunque, nel Regolamento del Concorso (articolo 4) pubblicato sul sito www.aatango.it.
SCHEDA DI ISCRIZIONE
Dati personali del Partecipante
Cognome e Nome
Via, numero civico, Cap e Città
Telefono - email
Codice alfanumerico di 8 caratteri
Chiede di partecipare al Premio Letterario “Volango: parole, tango e nuvole…” con lo Scritto di seguito indicato:
Titolo Scritto
Tipologia (Poesia /Racconto Breve)
Lingua in cui è redatto lo Scritto
Il partecipante dichiara:
• di aver preso visione del Regolamento del Concorso sul sito www.aatango.it e di accettarne interamente i contenuti;
• di essere l’unico titolare del diritto di autore sullo Scritto anche ai sensi di quanto disposto dalla legge n. 633 del 1941, nonché di essere titolare di tutti i diritti connessi aventi carattere patrimoniale,
ivi compresi – a titolo esemplificativo e non esaustivo – il diritto esclusivo di: (i) utilizzare economicamente lo Scritto in ogni forma e modo, originale o derivato; (ii) riprodurre lo Scritto in copia
diretta o indiretta, temporanea o permanente, in tutto o in parte; (iii) distribuire, elaborare e pubblicare lo Scritto in originale e/o in copia.
• che lo Scritto che intende presentare: (i) è originale, inedito e non in corso di pubblicazione; (ii) non lede i diritti di terzi. Qualora lo Scritto riporti dati e/o informazioni relative a soggetti dei quali sia
necessario ottenere preventivamente il consenso ai fini della pubblicazione, il Partecipante dichiara e garantisce di averlo specificamente e validamente ottenuto, in conformità alla normativa vigente, ivi
compresa quella dettata dal Codice in materia di protezione dei dati personali (D. Lgs. n. 196 del 2003).
Il Partecipante (firma)
Con la sottoscrizione della presente scheda di iscrizione, il Partecipante trasferisce/cede – a titolo gratuito – all’Associazione “Doble A Tango” il diritto di utilizzare economicamente lo Scritto in ogni
forma e modo, originale o derivato; il diritto di riprodurre gli Scritti in copia diretta o indiretta, temporanea o permanente, in tutto o in parte; nonché il diritto di distribuire, elaborare e/o pubblicare gli
Scritti in originale e/o in copia.
Il Partecipante (firma)
INFORMATIVA AI SENSI E PER GLI EFFETTI DI CUI ALL’ART. 13 DEL D.LGS.N. 196 DEL 2003
Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. 30 Giugno 2003, n. 196, La informiamo che i dati personali da Lei messi a disposizione dell’Associazione “Doble A Tango” (di seguito, anche, l’“Associazione”), verranno trattati
unicamente (i) per la gestione della Sua iscrizione e partecipazione al Premio Letterario; (ii) per la indicazione dei Suoi dati personali al momento della pubblicazione dello Scritto
In relazione alle indicate finalità, il trattamento dei dati personali verrà eseguito mediante idonei strumenti cartacei e/o elettronici, con logiche strettamente connesse alle finalità stesse e, comunque, in grado di
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potrebbe: (i) rendere impossibile la Sua iscrizione e/o la partecipazione al Premio Letterario; (ii) rendere impossibile l’indicazione dei Suoi dati personali al momento della pubblicazione dello Scritto.
Potranno venire a conoscenza dei Suoi dati personali gli associati, i componenti degli organi decisionali/direttivi, i membri della Segreteria e, comunque, il Responsabile e/o gli Incaricati del trattamento dei
dati personali designati dall’Associazione nell’esercizio delle loro funzioni. I Suoi dati personali potranno essere comunicati ad eventuali soggetti qualificati che forniscano all’Associazione prestazioni o servizi
strumentali al raggiungimento delle finalità di cui sopra quali, ad esempio, banche, imprese ed enti di assicurazione, società incaricate della gestione e manutenzione dei sistemi informativi dell’Associazione
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del Premio Letterario e qualsiasi altro soggetto cui i dati dovranno essere comunicati in base ad un’espressa disposizione di legge.
I Suoi dati personali potranno essere oggetto di diffusione attraverso e/o unitamente alla pubblicazione dello Scritto. In relazione ai predetti trattamenti, Lei potrà esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del D. Lgs.
30 Giugno 2003, n. 196 e così, in particolare, potrà richiedere: l'aggiornamento, la rettificazione, l'integrazione nonché la cancellazione dei dati. Lei potrà altresì esercitare il diritto di opporsi, in tutto o in parte
al trattamento di dati personali che La riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.
Titolare del trattamento dei dati personali è l’Associazione “Doble A Tango” con sede in Roma, via Graziano, 26 - 00165.
Preso atto dell’informativa che precede, acconsento espressamente al trattamento dei miei dati personali con le modalità sopra indicate, ivi inclusa la comunicazione dei miei dati ai
soggetti menzionati e/o la diffusione:
(i) per la gestione della Sua iscrizione e partecipazione al Premio Letterario, nonché (ii) ai fini della pubblicazione dello Scritto
Acconsento
Non acconsento
Il Partecipante (firma)
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE AL PREMIO LETTERARIO: INVIO ANONIMO CON DUE BUSTE UNA DENTRO L’ALTRA. SEGUIRE I PASSI INDICATI SOTTO:
1) Compilare la presente scheda di iscrizione e sottoscriverla ove richiesto; 2) inserirla in un’apposita busta insieme con la copia di un valido documento di riconoscimento; 3)
chiudere la busta – senza inserire lo Scritto al suo interno - ed apporre sul fronte della stessa busta un codice identificativo alfanumerico di otto caratteri scelto liberamente ma
che non contenga alcun riferimento ai dati anagrafici del Partecipante stesso; 4) riportare il medesimo codice identificativo alfanumerico all’inizio dello Scritto; 5) inserire in un
apposito plico anonimo: a) lo scritto; b) la busta chiusa contenente la scheda di iscrizione e la copia del documento di riconoscimento. 6) Inviare la busta a “Doble A Tango Concorso letterario” via Graziano, 26 - 00165 Roma.
IMPORTANTE: sul plico non deve essere indicato il mittente o, comunque, qualsivoglia indicazione utile ad identificare il Partecipante.
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Sabrina Amato y Marcelo Alvarez
Associazione Doble A Tango
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CORSI
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Pasqua tanguera
dal 22 al 25 APRILE
VACANZE
TANGUERE
>
SPERLONGA
Hotel La Playa
Info: Piero 3899575062 - [email protected]
[email protected]
Ponte di giugno
dal 2 al 5 GIUGNO
> ISOLA
Grand Hotel Elba International
D’ELBA
Info: Alessandro e Francesca Argentino
3339449790 - 3493716672
[email protected] - www.vacanzetango.com
Tango in crociera
7 al 14 OTTOBRE
CROAZIA GRECIA E MONTENEGRO
dal
VENEZIA, ANCONA, CORFÙ, SANTORINI, ATENE,
CEFALONIA, KOTOR, VENEZIA
MSC Crociere
Info e prenotazioni: Maria 3483009593
MILONGA DELLA STAZIONE
> martedì
------------------------------------------------------------------------------------------ROMAGOTANCLUB
> giovedì
------------------------------------------------------------------------------------------LOS LATINOS
> venerdì
------------------------------------------------------------------------------------------Doble A Tango EXTRA
lezioni a tema, pratiche, show, spettacoli, lezioni private, vacanze tango
Info 3315474334 | 3383263609
[email protected]
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www.aatango.it
di Argentina
nel cuore di Roma
Un angolo
Da Baires potrete gustare le migliori carni argentine
insieme ad una vasta scelta di vini
in un ambiente tipico e accogliente
BAIRES RISTORANTE ARGENTINO
Corso Rinascimento,1 (Piazza Navona) / Tel. 066861293
Via Cavour, 315 (Colosseo) / Tel. 0669202164
tutti i giorni: 12.30 - 15.30 / 19.00 - 00.30
www.baires.it
Baires Ristorante Argentino
Foto Simone Nunzi
grafica Ilaria Rosa
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