consumatori edizione reno n°5 giugno 2015 il mensile dei soci coop EXPO, FUTURO PRESENTE Alla manifestazione milanese, tanta curiosità e grande successo per le sorprese del Future food district 40 Nelle pieghe di un buon bilancio Chiusura positiva per i conti di Coop Reno sia nella gestione commerciale che in quella finanziaria. Un risultato dovuto in primo luogo alla riduzione dei costi e all'impegno del personale Vivere, oggi ChiamaTutti COMUNICHI E NAVIGHI AL TOP A UN PREZZO SMART Passa a CoopVoce dal 3 giugno al 15 luglio 2015 Chiamate e SMS illimitati a 1 cent senza scatto alla risposta Web 1 Giga senza limiti Tutto a soli 5€ al mese Per Sempre Scopri le offerte CoopVoce su www.coopvoce.it Condizioni della promozione:L’opzione “Chiamatutti Smart”, sottoscrivibile per chi porta il numero in CoopVoce tra il 03/06/2015 e il 15/07/2015, permette di chiamare ad 1 cent al minuto ed inviare SMS ad 1 cent verso tutti i numeri nazionali di rete mobile (sono escluse le numerazioni a sovraprezzo ed il traffico roaming) . La tariffazione è al secondo e senza scatto alla risposta. E’ compreso inoltre 1 GB di traffico internet nazionale ogni 30 giorni, tariffato a singolo kbyte. L’offerta ha un costo di 5€ al mese e si rinnova automaticamente ogni 30 giorni in caso di credito sufficiente. Se il credito residuo non è sufficiente, l’offerta risulterà sospesa per 7 giorni. Per riattivarla sarà necessario ricaricare entro la scadenza dei 7 giorni, altrimenti l’opzione verrà disattivata. In più, i clienti che desiderano incrementare il proprio traffico dati potranno acquistare 1 GB aggiuntivo al costo di 3€, chiamando il 188. Per maggiori dettagli sulle compatibilità e su tutte le offerte visita il sito www.coopvoce.it consumatori SOMMARIO coop reno sommario seguici su facebook e su www.consumatori.e-coop.it Le pagine di 40 Nelle pieghe di un buon bilancio DI MARIO CIFIELLO 42 Il nostro primo anno 6 Expo, che successo! Migliaia di visitatori ogni giorno nel supermercato del futuro proposto da Coop all'interno della manifestazione milanese di governance DI ANDREA MASCHERINI 43 "Pieve di Cento, oggi" 12 La difesa del cibo buono e sano Come tutelare i prodotti made in Italy da frodi e imitazioni: ecco le ultime su una battaglia sempre d'attualità 18 La musica si fa "liquida" DI DANIELA DALPOZZO 49 Ocarine d'Oriente DI GILBERTO BIANCHINI 51 La sagra dell'albicocca DI ALESSANDRA GIOVANNINI Scopriamo come l'ascolto in rete sta mandando in pensione dischi e Cd. Con una intervista a Samuel, cantante dei Subsonica Coop Reno, telefono 051.8906011 www.coopreno.it 4 Lettere a Consumatori che successo! 6 DIExpo, DARIO GUIDI Expo 11 L'occasione DI EUGENIO DEL TOMA 23 Davvero siamo i più intelligenti? DI MARIO TOZZI 9 La vignetta DI ELLE KAPPA difesa del cibo 12 DILaCLAUDIO STRANO 26 Naturali per abbronzarsi 28 Il fresco dell'estate DI CLAUDIO STRANO 18 La musica si fa "liquida" DI PIERFRANCESCO PACODA 17 DGastro-toponimi I MASSIMO MONTANARI 32 Dal merluzzo allo stinco DI HELMUT FAILONI fascino delle piccole isole 34 IlDI GIUSEPPE ORTOLANO diventa fashion 36 L'eolico DI M. CIRRI E F. SOLIBELLO 36 Mostre, libri e dischi Intervista a Dimartino DI G. OLDRINI E P. PACODA Mensile della Cooperazione di Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 [email protected] Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10 Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Daniele Moltrasio (vicedirettore) Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Marisa Pecere, Silvia Sacchetti, Claudio Strano. Progetto grafico Glifo associati/Plumdesign Impaginazione e grafica Ilde Ianigro Responsabile della pubblicità Lorenza Corazzari Stampa Coptip (Modena) Coop Editrice Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296 Coop Editrice Consumatori Consiglio di amministrazione: Massimo Bongiovanni (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente) Gianna Brunelli, Mauro Bruzzone, Stefano Dalla Casa, Edwin Ferrari, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio. Il numero di maggio è stato stampato in 2.143.856 copie Associato USPI, Unione stampa periodica italiana Questo prodotto è stampato su carta certificata Fsc come pure tutta la catena di lavorazione consumatori giugno 2015 4 L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è: redazione Consumatori, Viale aldo Moro, 16, 40127 Bologna fax 051 6316908, oppure, [email protected] i farmaci veterinari nei coop salute Un'amica mi ha detto che nei corner Coop salute sono disponibili anche i farmaci veterinari. Essendo proprietaria di un cane, ero interessata ad avere informazioni in proposito e anche a sapere se serve una ricetta del veterinario per l'acquisto. valeRia beRneschi - forlì Risponde chiaRa faenza responsabile sostenibilità e innovazione e valori di Coop Italia: Sì, nelle parafarmacie Coop è possibile trovare farmaci veterinari che possono servire per affrontare tanti problemi dei nostri amici animali. I farmaci disponibili sono di vario tipo. Ci sono quelli senza prescrizione (otologici, ricostituenti vitaminici, antielmintici, trattamento delle pulci e repellenti generici), quelli per i quali è invece necessaria la prescrizione del veterinario (colliri, otologici, antielmintici, coadiuvanti antibatterici, trattamento pulci, trattamento della filaria, dolori muscolo scheletrici, insufficienza cardiaca, alterazioni pressorie, sedativi) e parafarmaci veterinari (igiene dell’animale, prodotti per l’ambiente uso veterinario, alimentazione e dietetica). Dunque davvero un’offerta ampia unita ad un prezzo più conveniente rispetto a quello dello stesso prodotto venduto al di fuori della rete Coop. Per chi non abbia dimestichezza ricordiamo che le norme riguardanti le prescrizioni dei medici veterinari sono piuttosto complesse ma per fortuna sulla confezione di ogni prodotto sono chiaramente riportate le modalità con cui va utilizzato. Le prescrizioni veterinarie possono essere in copia unica o triplice e ripetibili o meno e la validità è differente in funzione del tipo di ricetta. La gestione delle ricette veterinarie è del tutto simile (anche come complessità) a quella delle ricette per i farmaci ad uso umano in termini di timbri, firme , date , lotto, ecc. Ricordiamo che vi è molta analogia tra farmaci umani e farmaci veterinari anche sul piano della gestione e della sicurezza. Infatti, anche tutti i medicinali veterinari vengono “tracciati” mediante numero di lotto in entrata ed uscita dalle farmacie e deve essere registrata la documentazione relativa (separatamente da quella per i farmaci ad uso umano). Anche per i farmaci veterinari vige un sistema di farmacovigilanza ovvero i veterinari e i farmacisti hanno l'obbligo di comunicare al Ministero della salute e ai Centri Regionali di Farmacovigilanza ogni sospetta reazione che crea problemi sull'animale o l'eventuale mancanza di efficacia collegata all'utilizzo di un medicinale. Il prezzo presente sulla confezione è il prezzo massimo al quale il medicinale veterinario può essere venduto al pubblico e le farmacie possono praticare sconti sui prezzi di tutti i tipi di farmaci e prodotti venduti pagati direttamente dai clienti, dandone adeguata informazione alla clientela. È vietata la pubblicità al pubblico dei medicinali veterinari che sono dispensati soltanto dietro presentazione di ricetta medico-veterinaria oppure che contengono sostanze psicotrope o stupefacenti. Per chi volesse saperne di più, sul sito del ministero è presente una banca dati relativa ai prodotti veterinari: http://www.salute.gov.it/farmaciVetWeb/. l'avocado made in italy Facendo la spesa nel mio supermercato ho trovato un avocado indicato come di origine italiana. Davvero questi frutti si coltivano anche qui? Renata beRedini - pIaCenza Sì, è vero perché l’avocado per fruttificare ha bisogno di un clima temperato e ben si presta al clima italiano. Fino ad oggi i principali produttori sono stati alcuni paesi del Sudamerica, assieme a Stati Uniti, Sudafrica, Israele e Spa- gna, ma ora viene coltivato anche in Italia. Ricco di grassi (89%) e povero di carboidrati (3%), era detto “il burro dei marinai” perché gli equipaggi lo spalmavano sulle gallette durante le traversate. I grassi presenti sono simili a quelli 5 dell’olio d’oliva monoinsaturi (75%), saturi (15%)e omega 6 (10%). Un avocado può restare sulla pianta anche vari mesi perché le foglie della pianta producono sostanze che ne inibiscono la maturazione. Difficilmente si trovano in commercio frutti già maturi: il frutto è pronto per essere consumato quando diventa leggermente morbido alla pressione delle dita: per accelerarne la maturazione basta tenerlo a temperatura ambiente, in un sacchetto di carta. Per alcuni utilizzi è valido il bicarbonato sciolto in acqua che ha potere sgrassante e smacchiante. Oppure l'aceto che è disinfettante ma può danneggiare le guarnizioni degli elettrodomestici. Usiamo con criterio le sostanze chimiche che entrano in casa per evitare problemi di inquinamento, ma soprattutto di allergie o irritazioni. carni in etichetta pulizie di casa Forse ne avete già parlato, ma quali noviCome essere sicuri della pulizia delle tà ci sono sulle etichette per le carni? superfici domestiche soprattutto se in giro maRina macheRelli - pesCar a ci sono bambini piccoli ? teResa peRego - BergaMo Una sostanza come la candeggina ha come ingrediente di base l'ipoclorito di sodio: è irritante, inquinante anche se molto efficace nella pulizia. Quindi va usata con attenzione. Anche se i produttori cercano di profumarla, l'odore di cloro non è eliminabile. Altri prodotti che uccidono i microrganismi sono però più inquinanti per l'ambiente e se utilizzati senza criterio provocano la comparsa di ceppi più resistenti. Dal 1 aprile la nuova normativa europea rende obbligatoria l'etichetta di origine su tutta la carne fresca, refrigerata, congelata di suino, ovino, volatili, mentre era già obbligatoria per la carne di pollo. Oggi troviamo scritto il luogo dell'allevamento e della macellazione ma non quello della nascita come invece per i bovini. In alternativa se l'animale è nato nello stesso paese dove è stato allevato e macellato, possiamo trovare la parola più generale “di origine” seguita dal nome del paese. E R IA SE N ES V E N O BE SL IN PROGRAMMA ESTATE SOCI COOP Valido dal 03.06.2015 al 13.09.2015 Già a partire da 45 € a persona a notte Sistemazione in hotel ****, camera doppia, mezza pensione a buffet, ingresso illimitato alle piscine con acqua termale ed al Centro Fitness … PROGRAMMA PER LE FAMIGLIE Valido dal 13.06.2015 al 13.09.2015 Già a partire da 113,40 € a persona 10% SC ONTO PER L E PREN OTA Z ENTR IONI O 30.06.2 IL 015 2 notti in camera doppia, mezza pensione a buffet, ingresso illimitato alle piscine con acqua termale ed un ingresso al Centro Saunistico… 1 bambino fino a 12 anni GRATIS e il secondo fino ai 6 anni! PROGRAMMA OVER 50 Valido fino al 31.07.2015 Già a partire da 147 € a persona 3 notti in camera doppia hotel ****, mezza pensione a buffet, ingresso illimitato alle piscine con acqua termale, controllo dei valori presso il Centro Medico, esercizi terapeutici di gruppo ... Info: Elisabetta: 348 78 45 181 +386 3 574 2000 | [email protected] Terme resort d.o.o., Slovenia WWW.RIMSKE-TERME.SI 6 società Migliaia di presenze ogni giorno e tantissime scolaresche per scoprire come sarà (ma è già oggi possibile a Milano) far la spesa, tra robot, schermi pieni di informazioni e prodotti di qualità. Con in più il calore di soci e dipendenti Coop DI DARIO GUIDI Expo, che successo! Coop protagonista col supermercato del futuro istruzioni per l'uso Come arrivare, cosa vedere... Alcuni consigli utili per chi visiterà l'Expo 2015. Per chi viaggia con mezzi pubblici, la solzuione del treno è molto comoda perché l'ingresso ovest Triulza dell'Expo si raggiunge direttamente dalla stazione ferroviaria di Rho Fiera Milano nella quale fer- mano anche diversi treni ad Alta velocità. La stazione ospita anche la fermata della linea 1 della metropolitana milanese che collega con il centro città. Per chi arriva in auto sono previsti diversi parcheggi. Ulteriori info sul sito www.expo2015.org. Una volta dentro all'Expo, utilizzare bene il proprio tempo, specie se si ha solo una giornata disposizione, non è cosa semplicissima. I padiglioni da vedere sono decine e in alcuni è facile trovare file all'ingresso. Per avere un inquadramento generale sul senso della manifestazione consigliamo di vedere il Padiglione zero (nel quale è raccontato in una dimensione mondiale il ciclo del cibo). Altra cosa da vedere, oltre al supermercato del futuro di Coop, è il padiglione Italia. Poi non c'è che l'imbarazzo della scelta tra i tanti paesi presenti. Diecimila presenze al giorno. Forse più. Dall’apertura è stato un progressivo crescendo che rende ancora difficile fare calcoli e medie. Per capire il grande successo che il Supermercato del futuro, proposto da Coop all’interno dell’Expo di Milano, sta riscuotendo, la cosa migliore è affidarsi ai ragazzi e ragazze di una delle tantissime scolaresche in visita. Dai più piccoli, di prima elementare agli adolescenti delle superiori. Basta seguire i loro volti attenti e affascinati mentre si aggirano tra gli scaffali, felici e sorpresi di ritrovare anche in un supermercato, pieno di latte, frutta, pasta e tanto altro, schermi e strumenti propri di quel mondo digitale di cui si sentono padroni. E così, oltre alla scoperta di Yumi, il mini robot che maneggia mele e scatolette, li vedi affascinati, puntare il dito (perché questo basta fare) verso un qualsiasi prodotto e scoprire come, subito, sui grandi video che accompagnano tutta la merce esposta, compaiano le informazioni proprio su quel prodotto, sugli ingredienti che lo compongono, sui valori nutrizionali e altro ancora. Tecnicamente si chiama “realtà aumentata” ed è un futuro diventato presente. Perché poi, quel prodotto lo prendi, lo metti nel carrello e vai alla cassa a pagarlo. È questo che succede nel supermercato del futuro che Coop ha immaginato e che viene proposto ai visitatori di Expo. E le prime settimane di apertura della manifestazione milanese hanno continua a pagina 8 > consumatori giugno 2015 7 indagine coop-Doxa su otto paesi Il cibo tra presente e futuro Una fotografia scattata in contemporanea sulla tavola dei cittadini di otto paesi del mondo (Italia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Russia, Cina, India e Brasile, con 6.400 interviste realizzate a persone tra i 18 ed i 54 anni) per scoprire qual è il loro rapporto col cibo oggi, ma anche come pensano che questo rapporto evolverà domani. Parliamo della complessa e articolata ricerca promossa da Coop assieme all’istituto Doxa proprio in vista dell’Expo milanese. Partiamo dal presente. Il cibo è un tema fondamentale, che definisce le identità e, infatti, il 45% degli intervistati di paesi così diversi, dichiara di avere un proprio riconoscibile stile alimentare che significa sostanzialmente seguire un qualche tipo di dieta (dettata da esigenze di salute ma anche da convinzioni culturali o religiose) o cercare prodotti di qualità in prevalenza legati al proprio territorio. L'India svetta su tutti e a pensare queste cose è addirittura l'84% dei cittadini. Un 21% di indiani ammette di venir condizionato dalla religione e qui la scelta vegetariana o vegana arriva al 35%. Anche il Brasile sta sopra la media con un 51% dei suoi cittadini che seguono uno specifico stile alimentare. Cinesi e i tedeschi si professano invece più reducetariani (cioè coloro che cercano di ridurre il consumo di carne), mentre il 14% dei russi si sottopone a diete salutiste e i vegetariani o vegani sono l'8% degli abitanti del Regno Unito. Se poi si guarda alla percezione che oggi si ha nei confronti del cibo questo è sì, in primo luogo nutrimento, ma è anche piacere e un modo per mantenersi in salute. Alla preparazione del cibo si dedicano in media 1,3 ore al giorno, si cucina a casa mediamente 5,4 volte la settimana e quasi cinque giorni su sette a tavola ci sono tutti i componenti della famiglia. Quanto al futuro, gli intervistati sono sì preoccupati ma non catastrofisti. Alla domanda sul futuro del pianeta l’ottimismo non manca: per il 47% la situazione potrebbe migliorare (un 15% dice decisamente), mentre solo un 28% si dichiara pessimista. Tra paesi però ci sono differenze e proprio in Germani e Italia la quota dei negativi è la più alta (45% e 42% seguite col 38% dagli inglesi). Sorridono al futuro invece i paesi che hanno economie in ascesa: la Cina (84% di giudizi positivi sul futuro) e l'India (74%). Tutti però si mostrano consapevoli del cambiamento che ci aspetta quando si parla di cibo: per il 64% sarà diverso (per un 18% radicalmente), mentre per un 34% cambierà solo in parte. Ma quali sono i cambiamenti attesi? Metà del campione chiama in causa le nuove tecnologie come fattore che farà la differenza (soprattutto per russi e cinesi). Il mondo però mostra anche una buona coscienza verde: il 42% indica nei mutamenti climatici la causa primaria del cambiamento e il 34% cita l'inquinamento e la disponibilità delle risorse naturali. Il 30% infine non dimentica l'aumento della popolazione. E tutto ciò genera preoccupazione. Che la tecnologia possa non essere salvifica ma addirittura un fattore di rischio lo temono soprattutto gli italiani (il 70%) esattamente come i russi, seguono tedeschi e brasiliani. Che l'inquinamento possa avere ricadute sull'alimentazione lo denuncia il 66% degli italiani e il 68% dei russi. Gli italiani temono più degli altri la minaccia di poteri e logiche economiche (38%). Il cibo che ci si aspetta sarà dunque, nelle previsioni degli intervistati, geneticamente modificato (Ogm), prodotto in laboratorio, ci saranno pillole e carne sintetica, non mancheranno le alghe, ma sarà comunque un cibo dalle proprietà nutrizionali bilanciate. Se permangono dichiarazioni di ostilità, di fronte a tali trasformazioni si registrano anche aperture: i più inclini al cambiamento sono indiani, cinesi e brasiliani, ma anche un 70% di italiani potrebbe provare il cibo in pillole e il 44% dei nostri connazionali non si tirerebbe indietro di fronte a un insetto. 8 primo piano società BIglIettI d'Ingresso peR i soci coop continUa lo sconto del 30% Ricordiamo che per i soci coop op continua ad essere possibile acquistare i biglietti d’ingresso ad expo ad un prezzo scontato del 30%. l’acquisto acquisto può avvenire sia direttamente alle casse dei punti vendita (solo per alcuni tipi di biglietti a data aperta), sia attraverso il sito www.e-coop.it o lo specifico sito www.coopexpo2015.it. il prezzo varia a seconda che il biglietto sia con data fissa o con data aperta. nei biglietti a data fissa (disponibili solo on line) l’ingresso giornaliero per i soci costa 23,80 euro per un adulto (il prezzo intero è di 34 euro), 16,80 euro per i senior con più di 65 anni (prezzo intero 24 euro) e 11,20 euro per i bambini da 4 a 13 anni (non disponibile on line per i non soci). per i biglietti a data aperta il costo giornaliero per socio adulto è di 27,30 euro (prezzo intero 39 euro), 23,10 euro per studente (prezzo intero 33 euro), 19,60 euro per i senior (prezzo intero 28 euro) e 11,20 euro per bambini (prezzo intero 16 euro). solo attraverso internet sono acquistabili altre combinazioni come i biglietti famiglia (almeno 1 adulto più 1 un bambino) e biglietti per entrata in due giorni consecutivi (sia a data aperta che a data fissa). a causa dell’elevatissimo numero di biglietti venduti si sono verificati alcuni problemi, specie relativi alle procedure internet per fissare la data dei biglietti a data aperta. pur non dipendendo questi problemi da sua responsabilità coop c ha stabilito, in accordo con expo, e che per i biglieti a data aperta acquistati presso i negozi coop, non sia più obbligatoria la preventiva scelta di una data di visita. il cliente potrà recarsi direttamente presso la manifestazione anche senza essersi registrato preventivamente sul sito e senza aver compiuto la conversione del biglietto. expo si è impegnata a segnalare sul proprio sito le giornate non disponibili ad ingressi senza prenotazione. per tanto è consigliabile consultare il sito di expo (www.expo2015.org). Ricordiamo infine che presso le biglietterie expo è attivo un "Resolution point" dove il biglietto, in caso di problematiche all’ingresso, verrà verificato ed eventualmente sostituito. confermato che la scommessa è stata vinta, che questo è uno degli spazi più gettonati e apprezzati dai visitatori. Sicuramente uno di quelli in cui c’è una declinazione concreta e comprensibile dei grandi temi della manifestazione (nutrire il pianeta, il cibo, ecc.), riferita a un gesto (il fare la spesa) che in tutte le famiglie quotidianamente si compie. “Sì, siamo molto soddisfatti – spiega ernesto colombo, il caponegozio, che dopo la corsa contro il tempo per riuscire a far partire e mettere a punto la macchina, ora raccoglie i frutti di un lavoro che coinvolge una squadra di circa 100 persone – E sicuramente la cosa che ci dà più soddisfazione è proprio il rapporto con i ragazzi delle scuole. Che conferma due cose: da un lato il grande rapporto che Coop ha storicamente con questo mondo, grazie alle attività sull’educazione alimentare che da anni propone e che coinvolgono migliaia di classi in tutta Italia. La seconda cosa è che, nel momento in cui le scuole e gli insegnanti scelgono, tra le tante cose che si possono visitare all’Expo, di venire qui è evidente che stiamo parlando di un qualcosa di concreto che riguarda la vita di tutti”. Nei primissimi giorni, nel grande spazio a gradoni concepito da carlo Ratti, l’architetto torinese responsabile del Mit senseable city laboratory di Boston, rapiti dall’osservazione di questo ampio spazio, consumatori giugno 2015 9 LA VIGNETTA DI ELLEKAPPA molti visitatori non pensavano neppure che si potesse davvero far la spesa. “Sì, all’inizio c’era chi si aggirava stupito tra le corsie – continua Colombo – pensando che fosse solo un’esposizione dimostrativa. Invece ora la gente guarda, studia le tante cose che il nostro supermercato propone, ma poi compra. Abbiamo due tipi di consumi, uno legato proprio alle esigenze spicciole della visita, quindi acqua, bibite, sandwich o altri cibi di pronto uso. Ma c’è una attenzione crescente verso le linee del prodotto Coop, dal vivi verde al solidal e in particolare alla linea fior fiore, quella che propone le eccellenze dell’agroalimentare del nostro paese. E dato che abbiamo predisposto un servizio apposito, aumenta chi compra e poi si fa spedire i prodotti a casa sua, all’estero”. In piena coerenza con lo spirito dell’Expo, il Supermercato Coop ha ovviamente definito un accordo con la caritas milanese per affidare a quest’organizzazione che poi le distribuirà nei suoi centri, le eccedenze e i prodotti danneggiati o in scadenza. “L’accordo con Caritas è partito da subito – spiega ancora Colombo – anche se abbiamo dovuto superare alcune difficoltà organizzative legate al fatto che Caritas non era autorizzata a venire qui a ritirare i prodotti, per cui abbiamo dovuto portarli fuori noi con nostri mezzi. Comunque, in queste prime settimane, abbiamo già consegnato loro sei bancali di merce, continua a pagina 10 > ospItalItà Turisti a casa dei milanesi convivialità, relazione, partecipazione, narrazione del territorio, visione sostenibile e innovativa della città, concetti che ai soci coop stanno particolarmente a cuore e che hanno spinto coop lombardia a sostenere, condividendone a pieno la filosofia e l’approccio, piacere, milano (www.piaceremilano.it). si tratta di una nuova idea di accoglienza legata ad expo 2015 (ma non solo), una proposta di turismo collaborativo, un'occasione per conoscere la cucina locale direttamente alla tavola dei milanesi e un modo alternativo di scoprire la città insieme ai suoi abitanti. l'invito ai turisti viene infatti dai milanesi stessi ed è rivolto a chi, per ragioni di lavoro o di studio, o per una vacanza vorrebbe incontrare i suoi abitanti e sedersi alla loro tavola per conoscere la cucina locale. o per poi scoprire luoghi, itinerari e storie inedite della città. per partecipare a piacere, milano basta andare sul sito www.piaceremilano.it e iscriversi. Raccontando chi sei, da dove vieni e segnalando sul calendario le date di permanenza, così da poter essere contattato per un invito. saranno i cittadini milanesi a farsi vivi per un invito a cena o per proporre un itinerario inedito e suggestivo della città. si può anche consultare la mappa dei cittadini che aderiscono “piacere, milano” e invia un “poke” ai milanesi che ti piacerebbe incontrare. piacere, milano è un progetto interamente gratuito sostenuto da coop lombardia e promosso da Radio popolare. 10 primo piano società soprattutto prodotti freschi”. Dunque futuro, uso delle tecnologie, mondi digitali, attenzione allo spreco, ma anche persone, uomicontinuano all'interno dell'expo ni, passione. Perché questa è una milanese anche una serie di incontri organizzati da coop. in particolare dimensione che nell’esperienza nel mese di giugno segnaliamo per il Coop è fondamentale. Per questo giorno di lunedì 22 l'assemblea ad accogliere chi entra ci sono i annuale di coop italia che sarà soci volontari di Coop Lombardia abbinata ad un incontro pubblico in pronti a raccontarvi, con calore e programma alle ore 15, cui simpatia quel che c’è da vedere e, parteciperanno, oltre al presidente per chi non lo sa, a spiegare cosa di coop italia marco pedroni, il ministro dell'agricoltura maurizio è Coop, cosa significa far parte di martina e l'economista giacomo una cooperativa. Poi ci sono i divaciago. nell'occasione sarà pendenti, alcuni con anni di espepresentato il documento "il cibo che rienza, altri arrivati proprio per vogliamo" che riassume le posizioni l’occasione di Expo. “Devo ringrae le iniziative di coop rispetto alle ziare tutti, perché già l’allestimentematiche generali che sono al centro della manifestazione to è stata una sfida difficile - spiega milanese dedicata a come sradicare Ernesto Colombo - che abbiamo la fame, garantire cibo buono e sano dovuto affrontare in pochissimi a tutto il pianeta, eliminando gli giorni. E dunque siamo orgogliosprechi e combattendo l'obesità. si di essere riusciti a farcela grazie a un grande lavoro di squadra. L’altra cosa che voglio segnalare è appuntamenti coop aLL'expo l’entusiasmo con cui tutti stanno partecipando a quest’avventura. C’è convinzione e c’è davvero felicità per il fatto che Coop sia qui, protagonista in una vetrina mondiale. Pensi che, parlando con diverse delle persone che lavorano qui, molti hanno già maturato la convinzione che questa sarà l’esperienza professionale più importante della nostra vita, proprio per la bellezza del progetto e per la possibilità di mettere Coop in contatto con milioni di persone”. Se anche qui abbiamo parlato molto del supermercato del futuro, per chi andrà all’Expo, è bene ricordare che nel piazzale adiacente, diversi chioschi Coop offrono anche soluzioni alimentari pronte per l’uso e a buon prezzo (dai gelati alle pizze), il che, soprattutto per chi non può permettersi costosi ristoranti, è un'ottima e pratica soluzione. ● VACANZE IN SLOVENIA TERME DOBRNA CENTRO TERMALE 15/05/2015 – 31/07/2015 -15 % DI SCONTO menti sui tutti i tratta ggi sa as m ro nt del ce na e bellezza “Hiša travniku” SOCI COOP PREZZO REGOLARE 50 % DI SCONTO 1 x mezza pensione 1 x mezza pensione* HOTEL PARK *** camera doppia 74,00 € 37,00 € VILA HIGIEA **** camera doppia 77,00 € 38,50 € HOTEL VITA **** letto francese 82,00 € 41,00 € HOTEL VITA **** camera doppia 86,00 € 43,00 € Prezzo a persona: Soggiorno minimo 2 notti. •GRATIS un bambino fino ai 12 anni d’età in camera con due persone adulte. •GRATIS un bambino fino ai 6 anni d’età in camera con due persone adulte. REGALO: 1x entrata nel centro saune per 2 persone INFO: Cell. 3664378043 Terme Dobrna, Dobrna, Slovenia Prenotazioni: 00386 3 78 08 110 e: [email protected] www.terme-dobrna.si consumatori giugno 2015 11 Bassi presidente di ancc-coop alfabeto alimentare di Eugenio del Toma presidente onorario dell’associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica nuovo presidente e un nuovo organigramma al vertice dell’associazione nazionale cooperative di consumatori, l’organismo nazionale di rappresentanza istituzionale di coop. È il risultato della 3ª assemblea nazionale dei delegati coop, svoltasi a firenze alla presenza di oltre 200 fra rappresentanti dei soci, quadri e dirigenti delle più importanti cooperative di consumatori italiane. alla guida di ancc-coop sarà stefano bassi (nella foto), 62 anni, fiorentino, che ha già ricoperto importanti incarichi nel movimento cooperativo (dal 2009 al 2015 è stato presidente di legacoop toscana). lo affiancheranno due vicepresidenti: enrico migliavacca, 62 anni lombardo e massimo bongiovanni, 63 anni, emiliano. inevitabile e doveroso già nelle prime parole del presidente bassi il riferimento al tema della reputazione: “la reputazione è il bene più prezioso che ha la cooperazione italiana. dobbiamo chiudere ogni varco che può gettare discredito su di essa e contrastare ogni contiguità con il malaffare. la cooperazione di consumo, forte dei valori che l’hanno sempre animata sarà in prima fila in questa azione, determinante per il futuro e la credibilità dell’esperienza cooperativa. allo stesso tempo dovremo continuare, in tempi così difficili, a difendere il potere d’acquisto dei cittadini e la loro aspirazione alla sicurezza e alla qualità alimentare. la vera sfida sarà quella di valorizzare le nostre differenti esperienze cooperative puntando a obiettivi comuni per rafforzare la capacità complessiva di coop di essere là dove sono i problemi e le difficoltà della gente comune, accanto ai nostri oltre 8 milioni di soci e contribuire così, anche alla costruzione della nuova alleanza delle cooperative italiane“. L'occasione Expo per discutere di alimentazione Vorrei riferire ai miei lettori le prime impressioni di una visita professionale all’Expo2015 per uno dei tanti Convegni, tra lo scientifico e il promozionale, che si terranno nei sei mesi di operatività di questa grandiosa maratona del buon mangiare, destinata a interessarsi anche dei risvolti negativi, dagli sprechi del vitto alle preoccupazioni per la sostenibilità mondiale delle future scelte alimentari. Ho già accennato, in questa rubrica, che le finalità dell’appuntamento non dovranno esaurirsi nell’aspetto fieristico, incentrato nella valorizzazione dei cibi nostrani (in molti casi sapientemente lavorati ma non prodotti sul suolo nazionale). L’Expo sottintende anche un confronto e un dibattito culturale su problemi vitali, dal diritto naturale all’acqua fino ai pericoli della globalizzazione o della deforestazione imposta dalle monocolture più redditizie. La posta in gioco non si limita a una compra-vendita di prodotti ma implica una crescita culturale, in primo luogo degli stessi consumatori orientati non più da suggestioni prevaricatrici ma dalla realtà scientifica a salvaguardare il cibo e il gusto senza preclusioni improprie e col buonsenso necessario. Di questo, come è noto si è fatto paladino, con lungimiranza, merito e tenacia, il movimento creato da Carlo Petrini e noto ovunque per la possibile antitesi al dilagante fast food. Come medico nutrizionista mi auguro che l’EXPO2015 non si esaurisca nella pur legittima finalità di una grande fiera promozionale ma che responsabilizzi visitatori e produttori ai temi culturali dell’informazione. Ogni visitatore, dagli studenti, ai più raffinati gourmet, dovrebbe riportarne un maggior senso critico sulle scelte alimentari più idonee (qualità, quantità, costo) per il benessere ma anche per la ricaduta che le nostre scelte, giuste o sbagliate, avranno sulla sostenibilità planetaria. In questo senso la mia relazione sul tema preventivo dello stile di vita attivo (di cui la nutrizione è un aspetto più o meno adeguato), tenuta alla presenza del Ministro dell’Istruzione e del Presidente del Coni, ha rimarcato l’essenzialità di facilitare ai giovani l’accesso allo sport o comunque ad una attività fisica che bilanci la sedentarietà forzata che è alla base della pandemia di obesità, ancor più del contributo ipercalorico di qualche singolo alimento consumato in eccesso. Il prestigio e il consenso dei correlatori mi hanno ridato una fiducia che troppe volte era andata delusa. Infatti, la solidarietà e gli accordi operativi già in atto fra i due Enti citati, con l’impegno organizzativo assunto per l’occasione da una grande industria alimentare italiana, mi fanno sperare che non si tratti di promesse ma di un impegno vero e ormai irrinunciabile. Immagino che il consuntivo dell’Expo 2015 sarà comunque positivo, come lasciano sperare le premesse di uno sforzo organizzativo tardivo ma che il talento italiano ha saputo recuperare e tramutare in un evento grandioso e accattivante. ● 12 primo piano consumi LA DIFESA del cibo buono e sano Sull'altro lato della vetrina di Expo, che mette in luce giustamente le eccellenze del cibo made in Italy, c'è l'illegalità che colpisce uno dei comparti produttivi principe del paese: il business delle agromafie cresce del 10% in un anno raggiungendo i 15,4 miliardi di euro. E i danni dei falsi prodotti italiani superano i 60 miliardi di euro! di Claudio Strano Fa gola l'Expo a oltre 11 milioni di persone che hanno programmato di visitarla. E fa gola più in generale il cibo, che oltre ad essere al centro delle attenzioni planetarie in quanto diritto negato o per gli sprechi e gli abusi che se ne fanno, è un piatto sempre più ghiotto per la criminalità organizzata. L'allarme sulle cosiddette "agromafie" lo lancia il 3° rapporto, fresco di quest'anno, sui crimini agroalimentari nato dalla collaborazione tra Eurispes, Coldiretti e il suo Osservatorio dedicato a questi temi. Di sicuro se ne parlerà a Milano perché è un fenomeno in crescita (del 10% in un anno, per un fatturato che nel 2014 è stato di 15,4 miliardi di euro contro i precedenti 14 miliardi) e s'intreccia con la difesa del "food made in Italy", ovvero dell'autenticità e della qualità alimentare. Sul tappeto ci sono almeno due temi caldi: le misure di contrasto (da adeguare agli stratagemmi sempre "un passo avanti" del crimine) e le riforme legislative (da fare, vedi intervista qui a fianco). L'obiettivo è di tenere testa ai "corsari delle frodi", che nei mari del mercato globalizzato – su cui s'innestano tra opportunità e rischi i negoziati di libero scambio Ttip con gli States, che proprio nel cibo hanno l'anello debole – scorrazzano indisturbati, aiutati da Internet. La Coldiretti a commento del recente sequestro a Palermo di carne adulterata con solfiti e nitrati parla di "un incremento record del 277 del valore di cibi e bevande sequestrate perché adulterate, contraffatte o falsificate". L’agroalimentare nel suo complesso è un settore emergente e particolarmente remunerativo. Non ha dubbi Gian Carlo Caselli, l'ex procuratore antimafia di Palermo e Torino che adesso si occupa proprio di agromafie. "È un settore che ha dimostrato in questi anni non solo di poter resistere alla crisi, ma di poter crescere e rafforzarsi divenendo, di conseguenza, ancor più appetibile sul piano dell'investimento". La novità sta proprio nel passaggio dal cosiddetto "italian laundering" (ovvero il riciclaggio del denaro sporco attraverso la finanza, gli incroci e gli intrecci societari, la conquista di marchi pregistiosi, il condizionamento del mercato con forme illegali) al "money dirting", nel quale non sono i capitali sporchi ad affluire nell'economia sana, ma i capitali puliti ad indirizzarsi verso l'economia sporca ora che sono crollati gli steccati della legalità che tenevano separati i due mondi. Almeno un miliardo e mezzo di euro, 120 milioni di euro al mese, 4 milioni al giorno: è l'ipotesi "sottostimata" di questo travaso di denaro fuori controllo. Dall'usura al web Dietro c'è sempre il fortissimo appeal esercitato da "made in Italy". continua a paina 14 > consumatori giugno 2015 13 I danni dell'italian sounding (falso "made in Italy" agroalimentare) 60 miliardi di euro il fatturato dei prodotti "italian sounding" venduti all'estero 24 miliardi di euro il danno per l'industria agroalimentare italiana solo per i prodotti venduti negli Usa 50.000 300.000 70 le aziende agricole italiane che hanno chiuso a causa di tali pratiche sleali di vendita i posti di lavoro che si creerebbero con una efficace azione di contrasto le tipologie di prodotti contraffatti e falsamente evocanti marchi italiani di qualità, segnalate dai Carabinieri fonte: 3° rapporto 2015 Eurispes e Coldiretti su agromafie e crimini agroalimentari Caselli: "Leggi ad hoc per l'agroalimentare" GIAN CARLO CASELLI presidente della Commissione per le riforme dei reati agroalimentari Si è insediata il 5 maggio una nuova Commissione, voluta dal ministro della Giustizia Orlando, per la messa a punto di proposte di riforma dei reati in materia agroalimentare. A presiederla c'è Gian Carlo Caselli, l'ex procuratore che da anni guida l'Osservatorio della Coldiretti sulle agromafie. Procuratore, i testi normativi su cui lavorerete che tipo di risposte dovranno dare? Il decreto sottolinea l’esigenza, in materia alimentare, di una tutela penalistica moderna che tenga conto della “consistenza di beni giuridici nuovi che richiedono l’anticipazione dell’incriminazione già alla soglia del rischio e, comunque, in funzione preventiva”. Un altro obiettivo riguarda le persone giuridiche, per le quali si richiede “un complessivo riesame delle tipologie di sanzioni applicabili in vista delle diverse offensività”, nel quadro di una “dimensione degli scambi allargata a un mercato globale”. Le proposte di intervento serviranno anche – indubbiamente – a realizzare una miglior tutela del Made-In. L'"italian sounding" rientra nel perimetro delle vostre competenze? Siamo consapevoli che serviranno competenze diverse da quelle della Commissione per affrontare questo grave fenomeno. Siamo in un ambito che attualmente è deregolato e a dimensione internazionale. È molto importante intervenire efficacemente però contro le falisificazioni. Significa lottare perché non sia erosa l’immagine di uno degli asset centrali del nostro Paese. Significa difendere ricchezza e occupazione, consolidando le piattaforme produttive. Significa tutelare la sicurezza dei prodotti alimentari e ambientale, e stare dalla parte dei consumatori e dei produttori onesti. L'espansione delle mafie in quali settori dell'agroalimentare si insinua maggiormente? Non vi sono zone franche rispetto a tale fenomeno. Ogni segmento – produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, vendita e ristorazione – è sempre più penetrato e condizionato dal potere criminale, esercitato spesso in forme raffinate. Il prezzo lo paghiamo tutti noi, cittadini e consumatori, perché – oltre a dover vivere in un ambiente pervaso di corruzione e intimidazione – rischiamo in termini di sicurezza alimentare e salute, mentre la regolarità dei mercati è stravolta con penalizzazioni pesanti per gli operatori virtuosi. 14 primo piano consumi autenticità alimentare e lotta alle frodi: ecco come si muove coop Sono tanti i fronti su cui Coop si muove per mettere i consumatori al riparo da frodi e sofisticazioni. Il laboratorio Coop è l'unico privato a partecipare su invito ad alcuni specifici progetti ministeriali, in primis al progetto carni per rilevare il Dna di specie diverse e mettere a punto nuove strategie per lo smascheramento delle principali frodi alimentari: dalla distinzione tra suino e cinghiale alla identificazione di carni avicole decongelate o mozzarelle non a norma. È dal 2005 che il laboratorio scientifico di Casalecchio di Reno affronta queste tematiche specifiche (ma l'attenzione alle carni in Coop risale agli anni '80) per verificare che le specie dichiarate sui packaging dei prodotti corrispondano a quelle reali. Le analisi vengono condotte con il sequenziamento e l'amplificazione del Dna tramite real-time PCR (nome dello strumento). Altre tecniche basate sul Dna vengono applicate su matrici diverse per "scovare" le sostituzioni non dichiarate: ad esempio di carne pregiata con carne meno pregiata in macinati, sughi, paste ripiene, come ha rivelato lo scandalo delle carni equine del 2013; o il latte vaccino immesso fraudolentemente nelle mozzarelle di bufala o nelle ricotte di pecora e capra. A rimorchio della crisi e di annate produttive particolarmente storte come quella del 2014, gli agrocriminali si insinuano con attività illecite che spaziano dall'usura alla falsificazione e allo sfruttamento illegale dei nostri marchi. Quanto al peso del web cui si accennava, basta riflettere sui dati 2014 forniti dal Ministero delle politiche agricole: dati che trovano riscontro nel rapporto Eurispes che colloca l'agroalimentare al secondo posto, con una quota del 12%, nelle vendite su Internet. A chi spetta il primato negativo delle contraffazioni? Ai formaggi Dop (con i "cheese kit" per rifare in tempi record i prodotti caseari italiani con polveri, termometri e colini), seguiti da creme spalmabili come la "Nugtella", dai salumi e dai "Wine kit", i preparati solubili in polvere con l'etichetta dei più noti vini italiani che in alcuni paesi del Nord, come l'Irlanda, sono del tutto legali. Dell'olio di oliva si occupa, invece, un altro raffinato strumento, chiamato Heracles II, un gascromatografo evoluto che abbinato a un potente software "annusa" le sostanze volatili assegnando un profilo aromatico utile alla classificazione dei prodotti. Ad oggi si è in grado di distinguere con questo strumento l'olio italiano dall'olio mediterraneo. Coop, sempre alla ricerca di relazioni scientifiche utili, porta la sua grande esperienza nell'analisi finalizzata alla lotta delle frodi alimentari all'interno di Foodintegrity, un progetto europeo di cui è "stakeholder", per l'armonizzazione e la ricerca nella lotta alle frodi alimentari nel campo dell'olio, degli alcolici e dei prodotti ittici. Dopo il primo incontro, che si è tenuto a Bilbao, è stato costituito un gruppo di lavoro che la dice lunga sulla pericolosità delle agromafie: il gruppo si occupa di seguire i costi delle materie prime per cercare di capire in anticipo, come alla borsa, dove il mercato delle frodi si stia spostando: la scarsa reperibilità di una materia prima, infatti, e quindi il suo aumento di prezzo, la espone fortemente al rischio di "azioni fraudolente". Ebbene, per capire la remuneratività elevatissima dei traffici online bisogna pensare che contro i 110 mila controlli per oltre 60 milioni di euro di prodotti sequestrati "a terra" dai quattro organismi ministeriali (Ispettorato repressione frodi, Corpo forestale dello Stato, Nucleo anticontraffazione dei Carabinieri e Capitanerie di portoGuardia di Finanza), si registrano "appena" 160 interventi "on air", cioè nel web, che però hanno un controvalore quasi equivalente pari a oltre 50 milioni di euro. I flussi stroncati erano prevalentemente di commercio illegale nella Ue di "finti" prodotti italiani. Dell'Italia solo il "sound" Lo chiamano "italian sounding", è un bel nome musicale per intendere una delle forme più subdole in cui si esprime l'illegalità coniugata al cibo. Parliamo di quello che l'Ufficio italiano brevetti e marchi, direzione generale Lotta alla contraffazione, definisce un "utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evocano l'Italia, per promozionare e commercializzare prodotti" che con il Balpaese non c'azzeccano proprio. Il Parmigiano che diventa Parmisan in Spagna, Parmesao in Brasile o Regianito in Argentina è forse il caso più famoso. Ma anche il "San Daniele" più il nome locale usato per il prosciutto o gli spaghetti "alla bolognese" di cui sono pieni i menu di tutto il mondo. La falsificazione e imitazione dei prodotti italiani è opera di aziende straniere, ma spesso anche italiane delocalizzate all’estero. E i crimini agroalimentari di cui parliamo sono controversi, difficili da contrastare. Nemmeno oggi si possono classificare come frodi commerciali in senso stretto, osservano Caselli e il presidente di Eurispes Gian Maria Fara. Ma fanno danni ingentissimi, e in consumatori giugno 2015 15 Olio di oliva "100% Italiano" QUELLO COOp lo è SENZA ECCEZIONI: parola di heracles Ii In caso di non conformità sarebbero scattati gli approfondimenti: ispezioni, tracciabilità, nuovi controlli, eventualmente il ritiro dagli scaffali. Ma non ce n'è stato bisogno. Al termine di un anno di analisi di routine effettuate dal laboratorio di Coop Italia, i risultati sull'olio extravergine di oliva Coop "100% italiano" non hanno richiesto infatti supplementi d'indagine: "italiano" di nome e di fatto, questo il verdetto senza eccezioni emesso da Heracles II, il gascromatografo acquistato a metà 2013 e utilizzato da Coop Italia come "naso elettronico" per stabilire l'autenticità di un prodotto. Circa il 4% dei 300 campioni analizzati di olio "100% italiano" non ha superato la prova con Heracles e sono in corso gli approfondimenti: in tutti i casi era olio extravergine non Coop. Da Martino Barbanera, responsabile del laboratorio analisi di Coop Italia, e Fernando Gottardi, che di Heracles II è l'esperto "addestratore" (nella foto), ci siamo fatti spiegare come si è giunti a questo importante risultato. "Dal 2013 ad oggi Heracles è stato addestrato facendogli 'annusare' oli italiani di provenienza certa. Un lavoro enorme di impostazione e validazione scientifica (senza precedenti in Italia, ndr) fatto in collaborazione con le crescita. A livello mondiale, il giro d'affari dell'"italian sounding" che era stimato in 54 miliardi di euro (dati Ufficio brevetti e marchi), ora ha superato i 60 miliardi di euro (Eurispes-Coldiretti), quasi il doppio rispetto all'export agroalimentare nazionale. Se pensiamo che il nostro patrimonio enogastronomico è tra i primi fattori di richiamo per il turismo internazionale – a prescindere da un evento come Expo – capiamo facilmente l'impatto negativo dei "falsi" sul sistema Italia: 50.000 aziende agricole hanno dovuto chiudere con tanti posti di lavoro inceneriti. Cosa abbiamo noi in più La difesa dei marchi e del prodotto italiano è dunque una priorità, assieme ad altri fattori quali la tracciabilità, l'etichettatura e i controlli igienico-sanitari che coprono da soli un terzo circa degli interventi repressivi delle autorità. Noi Università di Udine, Bologna e Barcellona. Il gascromatografo Heracles II lavora restituendo l'impronta aromatica di un determinato olio standard, che assieme a un elevato numero di campioni con le stesse caratteristiche va a costruire un modello di riferimento. Con questo modello successivamente vengono confrontati i campioni 'incogniti' per stabilire quanto siano similari statisticamente". Ora che i modelli ci sono, le analisi proseguiranno con le loro gambe e saranno estese ai 5 oli regionali dop e igp a marchio Coop (Taggiasca, Toscano, Umbro dei colli Martani, Terre di Bari e Val di Mazara) mentre in parallelo – spiega Sonia Scaramagli che se ne occupa – "si verificano altri prodotti come il miele, ad alto rischio di frode e falsificazione". italiani abbiamo tutto l'interesse ad essere garantiti, perché abbiamo qualcosa come 271 prodotti dop/igp e 415 vini doc/docg, a voler sorvolare sulle quasi 5.000 specialità regionali e sul fatto che, purtroppo, si aprono falle da tutte le parti: molti marchi famosi vengono venduti all'estero e a noi restano solo i "simulacri"; gli stessi ingredienti di tanto "italian food" sono di incerta o dubbia provenienza e sfuggono anch'essi al "pedigree" di ciò che mangiamo e a cui siamo estremamente sensibili. Ma se da una parte il "falso made in Italy" è un crimine sottovalutato e difficile da perseguire – nonostante la protezione giuridica riservata dalla Ue ai vari marchi Dop, Igp ecc. – dall'altra si può rovesciare la domanda e chiedersi: è giustificabile tanta premura? Cos'abbiamo noi, in più degli altri, per rivendicare con orgoglio l'origine dei nostri prodotti? Il caso dell'olio extravergine di oliva è emblematico, trattandosi di uno dei prodotti trasformati più frodati di sempre. In più siamo nell'"annus horribilis" dell'olio a causa del clima dello scorso anno e della mosca olearia che hanno ridotto fortemente la produzione. Le illegalità riguardano, principalmente, l'origine geografica e la commercializzazione di miscele non autorizzate e con additivi. Sulla qualità in senso stretto, beh su quella ci sarebbe quanto meno da discutere. Ogni paese o regione, infatti, ha il suo olio di punta e varie miscele di media o bassa qualità. I professori in materia giurano che ci sono oli spagnoli ma anche tunisini di eccellenza, che nulla hanno da invidiare alle bottiglie più rinomate in commercio: il clima mediterraneo in fondo è lo stesso... A deporre a favore dell'olio italiano ci sono altri fattori che danno una diversa consistenza al concetto di "qualità". Si va dalle continua a paina 17 > Questa rivista è un mensile. Ma su internet abbiamo novità ogni giorno “Consumatori”, tutti i sapori dell’informazione sul nostro sito trovi un notiziario sempre aggiornato www.consumatori.e-coop.it clicca mi piace alla pagina www.facebook.com/ ConsumatoriCoop seguici su Twitter.com/ConsumatoriCoop con smartphone o tablet scarica le App gratuite da App Store e Google play consumatori il mensile dei soci coop consumatori giugno 2015 caratteristiche dei terreni alla catena della distribuzione e dei controlli, passando per l'attenzione che ci mette il produttore nell'evitare trattamenti non ammessi e limitare l'uso di pesticidi. L'Italia vanta il maggior numero di produttori biologici nella Ue con appena lo 0,6% di sforamento dei residui chimici ammessi contro l'1,4% del totale comunitario e il 5,7% dei prodotti extracomunitari (elaborazione Coldiretti su dati Efsa). A maggiore garanzia la legislazione europea è più rigida delle altre sia sul fronte degli antiparassitari, sia nella lotta ai contaminanti. Lotta che ha portato, ad esempio, al bando degli ftalati nei pvc di cui oggi non vi è traccia nei contenitori usati per il trasporto dell'olio in Italia. "Poi c'è la parte dei controlli – spiega martino barbanera, responsabile del laboratorio analisi di Coop Italia – e delle analisi innovative. Nelle frodi più eclatanti infatti (olio contraffatto, vino adulterato, anabolizzanti nelle carni), dove la chimica ha un ruolo molto forte e chi froda nove volte su dieci sa come eludere i limiti di legge, una cosa è certa: più la materia si fa complessa più è importante l'integrazione di vari metodi analitici anche non convenzionali. Se parliamo di distinguere con certezza una specie, allora il dna è la scelta migliore. Ma se parliamo dell'origine geografica di un prodotto, serve la sinergia tra diversi approcci analitici unita alla tracciabilità e ai controlli di filiera a fare la differenza". C'è tutto questo e molto altro nel concetto di qualità del "made in Italy" agroalimentare. "L'origine italiana – riassume Barbanera – non è solo un discorso di caratteristiche organolettiche dei prodotti, ma anche e soprattutto la garanzia data da un intero sistema di produzione". ● primo piano consumi 17 cibo è cultura di Massimo Montanari docente di storia medievale e di storia dell’alimentazione, università iversità di Bologna "Gastro-toponimi" Cibi e luoghi per riconoscersi Ironicamente, e affettuosamente, li chiamiamo “gastro-toponimi” ovvero nomi di luogo che servono a designare prodotti gastronomici. Oggi ne siamo circondati: sono i “prodotti a denominazione di origine”, a marchio controllato, che garantiscono la provenienza della materia prima, o la localizzazione del processo produttivo, o una qualche forma di radicamento territoriale del prodotto. Queste espressioni significano almeno due cose. Una più ovvia: il prodotto nasce in un determinato luogo. Una un po’ meno ovvia: il prodotto circola, viene acquistato e consumato altrove. Pensiamoci: se il formaggio “parmigiano-reggiano” lo mangiassero solo a Parma e a Reggio, non si chiamerebbe così; sarebbe “formaggio” e basta. Denominare un prodotto in base al luogo di origine ha senso, ed è utile, solo quando esso abbandona quel luogo. La frequenza dei gastro-toponimi, dunque, è direttamente proporzionale alla circolazione delle culture locali, attraverso il gioco delle merci, delle idee, delle persone che viaggiano. Non è un sintomo di localismo bensì, al contrario, di movimento. È importante notarlo perché si tratta di una caratteristica originale, e originaria, della cultura italiana. Fin dal Medioevo il nostro paese è stato particolarmente ricco di prodotti (e ricette) a denominazione di origine, a testimonianza del fatto che prodotti (e ricette) hanno contribuito a costruire una “rete” condivisa di saperi, pratiche, gusti: è stata questa “rete” a mettere insieme l’Italia, ben prima dell’unità politica, come spazio culturale. Così si è costruita l’identità del paese, nel dialogo continuo fra “locale” e “nazionale”. Un dialogo dapprima riservato a pochi, poi, col passare dei secoli, esteso a un numero crescente di persone. Il meccanismo funziona ancora oggi, anzi si è accentuato perché il cibo è un formidabile segno di identità e, paradossalmente, proprio nell’epoca della globalizzazione il desiderio di valorizzare le culture locali ha raggiunto il massimo di intensità. Ogni luogo ambisce a denominare i suoi prodotti “tipici”, legati alle tradizioni produttive e alimentari del territorio, per ritagliarsi uno spazio di visibilità nel mare del mercato globale. Il patrimonio che abbiamo ereditato dalla storia sembra avere invertito il suo senso: non sono più i prodotti a diventare riconoscibili attraverso il nome del luogo in cui sono nati, bensì i luoghi a diventare riconoscibili in virtù di un prodotto che è stato valorizzato, riscoperto, talvolta inventato. Chi conosceva il villaggio di Colonnata prima che il suo lardo ne varcasse impetuosamente i confini? Queste contraddizioni riscrivono in modo diverso l’antica storia dei gastro-toponimi. 18 primo piano consumi La Musica si fa "liquida" come l'ascolto in rete manda in pensione dischi e cd Quasi il 40% dei consumi musicali avviene attraverso sistemi digitali. Da Spotify a Deezer, da Playmusic a Rdio, all'annunciato Beats: scopriamo i sistemi che stanno guidando una rivoluzione che avanza a gran velocità C'erano una volta i dischi in vinile, poi vennero i Cd. La nostra musica, quella dei cantanti o dei gruppi preferiti abitava lì, in oggetti fisici che si correva a comprare appena usciva il nuovo album. Ora siamo nell'era del download e dello streaming. Questi due termini sono sicurain rete mente tra le parole inglesi di uso maggiormente comune nella noI maggiori servizi di streaming stra lingua negli ultimi anni. Due musicale in Italia sono espressioni che spiegano come la Deezer: www.deezer.com fruizione (ma anche la produzioPreviste versioni gratuite e a ne) della musica sia radicalmenpagamento senza pubblicità con te cambiata, rendendo i suoni un abbonamento mensile Spotify: www.spotify.com oggetto ‘liquido’ che può fare a Sostanzialmente simile a Deezer meno, per essere ascoltato di aver Rdio: www.rdio.com. Due diverse prima acquistato il disco o il Cd opzioni di abbonamento. Una permette di ascoltare la musica solo citati all'inizio. La velocità del cambiamento è sul pc, l’altra anche sul cellulare stata impressionante. Pochi anni e Gogleplay: music.google.com previsto un abbonamento mensile. il mondo digitale ha sfornato una Un mese di prova gratis nuova serie di offerte che hanno Soundcloud: www.soundcloud. combinato l'uso di strumenti di com molta buona musica gratuita, connessione alla rete sempre più specie remix e inedite di musicisti flessibili e portatili (lo smartphod’avanguardia ne su tutti) a programmi e siti Tidal: www.tidal.com solo a pagamento per chi ama l’alta fedeltà con servizi specializzati, in gran di pierfrancesco pacoda Cercate qui... parte basati sulle immense risorse di memoria della rete e del cloud. E ovviamente, specie tra i più giovani, la rivoluzione si è diffusa come la cosa più naturale. Dunque, se certo che c'è chi ancora preferisce avere in mano il Cd o chi colleziona e non rinuncia ai "vecchi" vinili (insieme queste due voci rappresentano ancora il 62% del fatturato complessivo del mercato italiano) il futuro, o meglio il presente, va in tutt'altra direzione. E se, sino a poco tempo fa il download era sinonimo della pratica di scaricare, spesso illegalmente, dalla rete i nostri brani preferiti, intasando, le memorie dei computer con materiali che spesso si accumulavano senza avere il tempo di ascoltarli, lo streaming ha del tutto rivoluzionato il nostro approccio alla musica. Che può essere, in qualsiasi momento ascoltata con una dignitosa qualità di riproduzione semplicemente collegandosi alla rete. E in molti casi anche in modalità offline. Nel rispetto della legge e con poca spesa. continua a pagina 20 > consumatori giugno 2015 19 “Oggi è la rete che detta i tempi" “Ora, col digitale, mercato in ripresa” Samule cantante dei Subsonica: "Un albun dura sempre meno" Rosi (Sony Music): "Dobbiamo dialogare con questi sistemi" Per i Subsonica la tecnologia è stata, sin dagli esordi la maniera più efficace per declinare il proprio linguaggio artistico. Adesso, a distanza di anni dal loro primo album, SAMUEL la band torinese ha fatto Cantante del gruppo della rete uno strumento di musicale Subsonica comunicazione efficace per la sua musica. Ma certamente non l’unico. Quest'estate porteranno in tour il loro nuovo disco "In una foresta". Tra le tante date segnaliamo il 14 giugno a Napoli, il 10 luglio a Pescara, l’11 saranno ospiti di Umbria Jazz a Pescara con un progetto speciale. La nostra, dice Samuel, il cantante dei Subsonica, è la prima generazione di musicisti cresciuta nel periodo di passaggio dall’amore per il supporto fisico, il cd, all’avvento del digitale. Erano gli anni di Napster, il primo servizio che rendeva disponibile la musica on line e noi scegliemmo di rendere fruibile in rete liberamente il nostro primo album, perché non era, allora come adesso, con le chiusure all’innovazione che si poteva affrontare questa sfida. Andrea Rosi è il presidente di Sony Music Italia. Dottor Rosi, quanto l’avvento di servizi di streaming ha influito sul mercato musicale? ANDREA I primi dati sono molto posiROSI tivi, e in questi tempi di criPresidente Sony Music si, è una grande soddisfaItalia zione. Dopo anni finalmente si registra nei fatturati delle case discografiche una inversione di tendenza. E la crescita è dovuta proprio alle vendite del digitale e allo streaming, che si avvia a superare i download. La tecnologia si evolve e questa volta le grandi case discografiche non hanno ripetuto l’errore che fecero quando, con l’arrivo delle prime forme di download, non cercarono in alcun modo di fare propri questi sistemi. continua a pagina 21 > continua a pagina 21 > Questo si tradurrà in nuove opportunità occupazionali? È già così. Sony Music quest’anno ha ricominciato ad assumere. Ci sarà sempre più bisogno di persone specializzate nel web marketing. consumatori giugno 2015 20 Mercato musicale in italia 71,8 milioni 75,4 milioni 32% 38% 43% 57% nel 2013 nel 2013 Quota del digitale nel 2014 ascolti in streaming VENDITA DISCHI IN VINILE Si tratta della trasformazione profonda avvenuta con la diffusione internazionale dei servizi che permettono di ascoltare canzoni da un repertorio praticamente infinito, senza depositarle sul computer, con diverse modalità, da quella gratuita (che comunque è sempre molto ampia) con inserimenti pubblicitari a quelle che prevedono un abbonamento. I due servizi che si contendono la parte più grande del mercato sono Spotify e Deezer, arrivano uno dalla Svezia (fu lanciato da una start up nel 2008) l’altro dalla Francia e in sostanza svolgono la stessa funzione, mettendo a disposizione degli utenti (sia gratuitamente che a pagamento) un catalogo di decine di milioni di brani acquisiti attraverso accordi con le case discografiche, sia le multinazionali che le indipendenti. Non si tratta, però delle uniche possibilità di scelta per il consumatore. Per ascoltare buona musica, gratuitamente e in legalità, ci sono molti altri siti, che, spesso anche artisti di grande rilievo ‘usano’ per presentare in anteprima ai propri fan nuove produzioni e remix realizzati appositamente con, nel caso dei dj, anche lunghe selezioni di brani mixati. È il caso di Soundcloud, nato a Stoccolma e sviluppato a Berlino nel 2014 + 5% ascolti in download in calo del 15% sul 2013 3% intorno al 2007, pensato originariamente come piattaforma sulla quale i nuovi musicisti potevano caricare le proprie canzoni per farsi conoscere senza passare attraverso le case discografiche (sul modello della pionieristica azienda Myspace), ma in breve è diventato un servizio di streaming capace di entrare in competizione con gli altri servizi più grandi. Grazie al fatto di essere utilizzata da superstar internazionali come i Radiohead. Alcune realtà, molto celebri all’estero, non sono ancora sbarcate in Italia, ma sicuramente la conquista del mercato del nostro paese fa parte dei lori piani. Come Pandora, che pur essendo diffusa per adesso solo in Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda è arrivata alla consistente cifra di circa 82 milioni(!) di utenti. Si tratta, in realtà, non di una semplice offerta di streaming, ma, piuttosto, di una vera radio online che ogni iscritto può modulare secondo i propri gusti, creando un palinsesto personale, e scegliendo da un catalogo vastissimo. Anche in questo caso, le versioni sono due, una gratuita, con pubblicità, e una senza annunci che costa 5 euro. Un mercato, quello dello streaming, che ha suscitato l’attenzione, naturalmente, anche dei colossi del web. Come Google, che ha lanciato Playmusic, disponibile da tre anni anche in Italia. Si tratta di un negozio di musica on line (concorrente di ITunes, per intendersi), ma che prevede anche una versione ‘Unlimited’, che attraverso il pagamento di un abbonamento mensile, permette di ascoltare tutta la musica che c’è nel catalogo. oltre 30 milioni di brani. O Skype, i cui creatori hanno messo on line Rdio, più di 32 milioni di brani e una doppia tariffa, se si sceglie di ascoltare la musica solo dal pc o anche dal telefono. Prevista una versione gratuita con la pubblicità. Mentre Tim, come faranno sempre di più in futuro, le grandi compagnie telefoniche, abbina alle classiche funzioni di telefonia, anche lo streaming di brani musicali, con una piccola cifra mensile, e senza che l’ascolto gravi sul traffico dati del cliente. Poi ci sono le iniziative specifiche, più piccole, ma dalle grandi ambizioni, come la recente Tidal, una società svedese acquistata da un gruppo di celebrità della musica, tra cui Jay-Z (che è l’azionista di maggioranza), Beyoncé, Madonna, Kanye West, Rihanna e Daft Punk, che rifiuta il modello gratuito di Deezer e Spotify (che assicura agli artisti guadagni davvero minimi, fatto che ha causato alcuni continua a pagina 23 > primo piano consumi 21 (Segue intervista a Samuel dei Subsonica) (segue intervista ad Andrea Rosi) Un oggetto superato, oggi, il cd?? Certamente ai ragazzi più giovani il cd procura meno piacere di quello che trasmetteva a noi. E parlo proprio dell’aspetto ‘fisico’, della relazione che si instaurava con il disco, con la sua tangibilità. Non è stato facile abituarsi alla cosiddetta ‘musica liquida’, impalpabile, ma non si poteva fare altrimenti. Ben venga lo streaming, quindi... Certo, ormai la musica è davvero un’arte che ci accompagna in qualsiasi momento della giornata, ovunque siamo. E questo apre per i musicisti, e naturalmente anche per le case discografiche, grandi possibilità. Si tratta di un mercato in divenire, migliorabile, con molti aspetti da rivedere, ma è il futuro. Adesso, con lo streaming siamo in una fase nuova del consumo della musica... Sì, abbiamo superato anche l’interesse per il ‘possesso’ della musica, che adesso è fruibile da tutti, in qualsiasi momento, liberamente, senza bisogno di essere scaricata e di riempire così le memorie dei nostri computer o dei telefoni che, sempre di più sono gli strumenti dell’ascolto. Solo se ti piace realmente decidi di fare il passo successivo e di comprare le canzoni. Quali gli aspetti perfettibili, a suo avviso? Sicuramente, ancora, le cifre che lo streaming assicura ai musicisti sono di gran lunga inferiori a quelle che derivavano dalla vendita dei cd, sono piuttosto assimilabili ai proventi per i diritti d’autore. Questo è un aspetto che sarà al centro della collaborazione futura tra noi e servizi di streaming. E che richiederà maggiori approfondimenti. L’aspetto positivo è che, mai come ora, la relazione tra la casa discografica e i musicisti è strettissima, loro si sentono sempre più coinvolti in prima persona anche nelle scelte strategiche, di promozione, commerciali. C’è una condivisione degli obiettivi sino a pochi anni fa impensabile. Queste nuove forme del consumo di musica influenzano a vostro avviso anche il contenuto? No, anzi, sempre di più gl artisti dovranno misurarsi con la propria creatività, ideare progetti a lungo respiro, con la consapevolezza che ormai la vita di un album non è di un anno o più, ma di pochi mesi e quindi bisogna adottare delle strategie per catalizzare continuamente l’attenzione dell’ascoltatore. Immettendo ad esempio, con regolarità sulla rete canzoni inedite, versioni nuove, remix. Un lavoro che serve per preparare il pubblico alla maniera migliore, almeno per noi di fruire la musica, quella dei concerti. Che, tra l’altro, per un musicista, sono ormai una delle principali fonti di guadagno... Sì, e proprio con l’allestimento del live un gruppo deve dimostrare di saper davvero conquistare i propri fan, ad esempio diversificando l’offerta. Pensando a diversi generi di spettacoli per diversi ambienti, adattando il proprio suono a spazi differenti, proponendosi, ad esempio, anche in una versione che non è quella abituale, passando dagli show acustici a quelli nei club. Cosa consigliereste a un ragazzo che vuole esordire nel mondo della musica digitale? Non lasciarsi condizionare dalla vastità della rete. Non è necessario essere sul web a tutti i costi. Pensate per sottrazione, usate la musica come strumento di comunicazione, non lasciate che la vostra autenticità sia snaturata dall’ossessione della fugace celebrità su internet. Ci sono nuovi attori del digitale pronti a scendere in campo? Certo, c’è grande attesa per i servizi che a breve Apple lancerà sul mercato e ovviamente guardiamo tutti con molta attenzione a Tidal, che ha dalla sua il fascino degli artisti che la promuovono. Quali sono i progetti di un colosso come il vostro per affrontare questa nuova era del consumo di musica? Il digitale rilancerà gli investimenti, noi, mai come adesso, siamo impegnai in attività di scouting, di ricerca di nuovi artisti, che non devono necessariamente provenite dai talent. Se tra i lettori di Consumatori ci sono i nuovi Litfiba, si facciano avanti. Noi ascoltiamo tutto con attenzione! consumatori giugno 2015 abbandoni o rifiuti di rendere le proprie opere disponibili). Tidal promette, per differenziarsi dagli altri, e per giustificare il costo richiesto agli utenti, un’alta qualità della riproduzione, simile a quella di un cd, (ma su questo fronte si è anche attrezzato Deezer con un abbonamento particolare e un accordo con una azienda specializzata), e la possibilità di avere molte esclusive, che gli artisti che ne detengono la proprietà offrirebbero ai propri clienti. Per adesso il panorama della proposta è ancora molto ristretto, ma Tidal conta molto, oltre che sui tanti cultori dell hi-fi che hanno a casa ottimi sistemi di diffusione del suono, sulla capacità di attrattiva esercitata dai nomi che l’hanno lanciata, in aperta polemica con le cifre davvero irrisorie che lo streaming tradizionale garantisce ai musicisti. Grande promozione, una sezione redazionale molto ben curata, appuntamenti in stile hollywoodiano, ma ancora le tante attese "esclusive" sono poche per giustificare un investimento mensile così consistente. Tutte scelte che saranno condizionate dall’ingresso su questo mercato di apple (previsto per l’estate, se andranno a buon fine le trattative in corso con diverse etichette discografiche che dovrebbero garantire all’azienda americana brani e artisti concessi, anche in questo caso, in esclusiva), con il sistema beats. L’obiettivo è fissato a 75 milioni di utenti che l’azienda californiana vorrebbe convertire a un sistema di abbonamenti sempre a pagamento, per porre fine alle polemiche di molti artisti che criticano i bassissimi margini di guadagno che lo streaming riserva loro. Alcuni, come la popstar americana Taylor Swift, hanno nel frattempo chiesto alla loro etichetta di ritirare i propri brani da Spotify. E siamo solo all’inizio… ● 23 un pianeta da difendere di Mario Tozzi primo ricercatore Cnr - Igag e conduttore televisivo Davvero siamo i più intelligenti? Dopo un viaggio nell’Europa dell’inizio del XX secolo, il mitico (e forse inventato) Tuiavii di Tiavea, sovrano delle isole di Samoa, metteva alla berlina molti aspetti del progresso occidentale riducendoli a usanze strane e ridicole, come quella di suddividere il tempo, o malefiche, come quella di venerare il denaro come unico dio. O bizzarre, come quella di prender moglie senza averla prima mai vista nuda. In particolare non comprendeva come chi possedesse di più non ne desse a chi non aveva niente e, anzi, gliene facesse addirittura una colpa. Il capo indigeno concludeva la sua invettiva contro il papalagi (l’uomo bianco occidentale) imponendo ai suoi sudditi di non recarsi mai in Europa, ché tanto non c’era nulla da imparare. Tuiavii aveva capito che c’è una differenza fondamentale fra i sapiens e tutti gli altri viventi, che spiega la nostra apparente supremazia e, insieme, il nostro agitarsi dentro la crisi ecologica più grave che l’umanità abbia mai attraversato. Questa differenza non sta nella nostra scatola cranica più capace (se è per questo i neandertaliani avevano un cervello anche più grosso, ma si sono ugualmente estinti), in una presunta superiore intelligenza e nell’uso delle mani (basti studiare gli elefanti e la loro proboscide, straordinario strumento con un milione di nervi, altro che mano) o nella capacità di comunicare (solo Bach regge il confronto di armoniche con le balene). Questa differenza è diventata così pesante e persistente che non permette di notare più quei paradossi della vita quotidiana che pure i nostri antenati mostravano di conoscere. Non è difficile, però, coglierla, è la stessa che non aveva invece compresa l’ultimo indigeno dell’isola di Pasqua mentre tagliava l’ultimo albero: non poteva ignorare che così facendo avrebbe condannato la sua gente alla fine. Eppure lo ha fatto. Perché? A causa dell’accumulo e del profitto, sconosciuti al resto degli animali e dei vegetali, ma ben noti proprio agli uomini, che più posseggono e più vorrebbero. Questa è di fatto l’unica differenza che conta. Una differenza così fondamentale da farci ignorare che le risorse finiscono più in fretta di quanto speriamo, e che noi siamo sempre di più e abbiamo sempre maggiori esigenze su un pianeta che rimane lo stesso. Neanche il cibo e l'acqua sono infiniti su un pianeta per definizione finito. Una riconversione ecologica delle attività produttive dell’intera umanità è quanto si dovrebbe e potrebbe ancora fare, ma perché gli uomini si dovrebbero impegnare in questa direzione? A cosa potrebbe servire? Facile, riduzione degli impatti umani, risparmio di acqua, riciclaggio dei rifiuti, energie rinnovabili, minor consumo di territorio servono semplicemente a sopravvivere senza tagliare il ramo su cui siamo seduti. Sarebbe già qualcosa.● consumatori giugno 2015 25 primo piano in breve la miglior azienda dell'anno in perù È la cooperativa che coltiva le banane solidal coop Nel 1974, in una scuola che oggi conta ben 1.470 alunni, nel lontano paesino di Mallaritos nell'estremo Nord del Perù, un gruppo di piccoli produttori si proposero di diventare esportatori di banane biologiche. Era una sfida coltivare banane in una zona semi desertica che però si è rivelata un posto incredibilmente adatto per questa e altre colture tropicali, al riparo da malattie funginee e altri problemi. Ed è proprio in queste zone "alternative" che Coop Italia ha deciso di investire sostenendo questo progetto non solo biologico ma anche equo solidale certificato da FLO (Fairtrade Labelling Organization) e promosso da Fairtrade Italia. Grazie anche a Coop Italia, questo piccolo nucleo di produttori ha potuto condividere i suoi sogni con tanti altri piccoli produttori locali e, affiancato in primis da un importatore italiano, OrganicSur, promuovere il suo progetto che oggi ha portato la Cooperativa Apbosman alla vittoria dell'importante premio di "Azienda dell'anno 2014 del Perù" (http:// www.premioempresaperuana. com/). Il fatturato globale annuo della Cooperativa Apbosman è di 5,4 milioni di dollari di cui il 90% è destinato al mercato europeo ed il 10% al mercato americano. Per il solo mercato italiano il fatturato ammonta a circa 1,8 milioni di Euro con un volume di circa 2.400.000 kg di banane (in media circa 130.000 cartoni da 18 kg/anno). Su questo subtotale la filiera Biosolidal di Coop Italia rappresenta un’importante fetta Week end low cost Un libro di ortolano alla scoperta dell'italia Dal Trenino rosso del Bernina alle antiche terme di Chia, dai vigneti del Monferrato ai murales di Diamante: sessanta mete incantevoli tra arte, natura e gastronomia per chi non rinuncia alla magia del viaggio, anche in tempo di crisi e anche solo per un weekend. È questo che troverete nel nuovo libro (si intitola "Weekend low cost in Italia", edito da Bur, costo 12,90 euro) di Giuseppe Ortolano, giornalista di viaggi e da anni collaboratore della nostra rivista. Infatti proprio quando il tempo a disposizione per la vostra vacanza è ridotto, niente deve essere lasciato al caso. Grazie a questa guida scoprirete tante mete davvero interessanti e poco conosciute sparse in tutta Italia, dal mare alla montagna alle città d’arte: posti veri, dove la cucina, la cultura e l’accoglienza turistica sono ancora genuine e a buon mercato. Tanti itinerari semplici da consultare, perfetti per chi sceglie la formula del weekend (lungo e breve che sia) per i propri viaggi di piacere. Ogni proposta è corredata da cartine e dalle informazioni logistiche necessarie per muoversi a colpo sicuro, da nord a sud, alla scoperta di un’Italia bellissima e sostenibile. con un controvalore di circa 1,2 milioni di Euro in acquisto per un totale di 970.000 kg di banane/ anno che scaturiscono poi in 1.600.000 vassoi di banane che ogni anno trovano la fiducia dei consumatori Coop sensibili al biologico ed al sociale. coop for words votando le opere in gara si vince un weekend a milano per expo Ultimi giorni per partecipare a “Coop for words” e vincere tanti premi pensati per i giovani talenti che amano scrivere e disegnare. Il concorso – promosso da Coop Adriatica, Estense, Reno, Nordest, Liguria e Lombardia – è riservato a ragazzi tra i 18 e i 35 anni che abitano nei territori di presenza delle cooperative. Le categorie sono “poesie”, “racconti”, “fumetti”, “ricette bastarde” e “canzoni d’autore” (per testi da comporre sulla base musicale del cantautore Paolo Benvegnù). I 50 vincitori vedranno la propria opera pubblicata in un’antologia e saranno premiati in autunno a Expo. A valutare le opere sarà una giuria di esperti (tra gli altri anche Carlo Lucarelli). Tutte le info e il bando su www.coopforwords.it. Novità di quest’anno la pagina Facebook del concorso www. facebook.com/coopforwords. Ma non finisce qui. Dal 21 giugno, infatti, i giovani coetanei degli autori in concorso (quindi anch’essi under 36) potranno votare le opere in gara sul sito di “Coop for words”, e partecipare all’estrazione di due fine settimana per due persone a Milano per Expo. Per esprimere la propria preferenza – una per ogni sezione del premio – c’è tempo fino al 12 luglio. 26 prodotto coop Naturali per abbronzarsi Per esporsi al sole durante l'estate Coop presenta le nuove creme della linea Vivi verde, realizzate per il 98% a base di prodotti naturali, prive di coloranti e siliconi e con principi attivi provenienti da agricoltura biologica: dal gel di aloe all'olio di girasole, dall'olio di argan a quello di jojoba. Poi c'è la linea di solari tradizionali che comprende una gamma per bambini con fattore protettivo sino a 50 L’arrivo dell’estate si suppone (e soprattutto si spera) sia sinonimo di belle giornate, caldo sole e, quindi, anche per chi non fosse particolarmente appassionato, di abbronzatura. Anche se dovrebbe essere ormai conoscenza acquisita, è bene ribadire che l’esposizione al sole e il desiderio di abbronzatura vanno accompagnati da adeguate protezioni, di modo da evitare che la nostra pelle debba subire inconvenienti. Parliamo di elementari precauzioni che significano prevenzione sul piano della nostra salute, non solo nel breve ma anche nel lungo periodo. Per questo l’esposizione al sole deve essere graduale, e crescere come durata nell’arco delle giornate e comunque va accompagnata da adeguate creme protettive che andranno commisurate al tipo di pelle e all’età, con una particolare attenzione ai bambini più piccoli. Coop si presenta al via dell’estate 2015 con alcune importanti novità in questo settore, avendo accompagnato alla linea convenzionale (e ormai storica) di creme protettive, una serie di prodotti della linea Vivi verde che hanno caratteristiche naturali decisamente importanti e alle quali un numero sempre più alto di consumatori pone attenzione. La nuova linea di solari Vivi verde sviluppa infatti la filosofia che ha contraddistinto tutta la linea di prodotti cosmetici Coop, con formule che contengono almeno il 98% di ingredienti di origine naturale e sono prive di oli minerali, parabeni, siliconi, coloranti, peg e polimeri sintetici e non contengono neppure filtri chimici, tiazolinoni e fenossietanolo. Tutti i principi attivi sono provenienti da agricoltura biologica, parliamo di Gel di Aloe, ricco di polisaccaridi, proteine e aminoacidi, svolge un’azione emolliente, lenitiva e rinfrescante; Olio di Girasole, per l'elevato contenuto di vitamina E contrasta l’invecchiamento cutaneo e dona alla cute una sensazione di morbidezza; le vitamine A, C e D, proteggono l’epidermide; Olio di Argan ricco in tocoferoli e vitamina E, assicura alla pelle idratazione, e protegge la cute dalle aggressioni dei raggi solari; Olio di Jojoba, ricco di antiossidanti naturali, ha proprietà ricostituenti ed elasticizzanti. Le creme solari Vivi verde contengono un filtro consumatori giugno 2015 minerale a base di Biossido di Titanio, che riflette i raggi solari e assicura una protezione efficace sia dai raggi UVA che UVB. Ad oggi il fattore di protezione più alto è il 30, ma per i consumatori con esigenze di protezione maggiore, è possibile attingere alla linea convenzionale dei solari Coop, che all'interno della gamma bambini contiene un latte con protezione 50. In più, sempre nella linea Vivi verde è presente anche la crema viso protezione 30, perfetta da usare anche in città per proteggere la pelle dai danni del 27 sole. Completa la linea un doposole con caratteristiche particolarmente lenitive, grazie all'aloe, al burro di karitè e all'olio di argan. La linea convenzionale dei solari Coop, che, come detto, include una specifica gamma per bambini, offre comunque prodotti assolutamente sicuri e di ottima qualità. Per tutti i prodotti Coop di questa linea come di Vivi verde c’è poi una forte convenienza rispetto a prodotti di marca di standard qualitativi corrispondenti. Tutti i prodotti solari Coop sono ovviamente resistenti all’acqua. 28 consumare informati elettrodomestici il fresco dell'estate a condizione che... È tempo di climatizzatori per affrontare preparati le giornate di maggior caldo. Quelli con pompa di calore beneficiano delle detrazioni fiscali del 65% fino alla fine dell'anno. la qualità dell'aria, più in generale, è importante e almeno fra le quattro mura domestiche, possiamo facilmente migliorarla anche con purificatori e deumidificatori di claUdio stRano Per il "clima", nel senso di climatizzazione, il 2014 non è stato un anno favorevole. L'intero comparto "trattamento aria" (che comprende condizionatori, raffrescatori, ventilatori, ecc.) ha subito un contraccolpo nelle vendite dovuto certamente all'estate insolitamente mite, ma anche e non secondariamente a una minore disponibilità di denaro nella gente che ha inciso soprattutto nelle vendite degli impianti di climatizzazione fissi, quelli che richiedono un maggiore investimento e pianificazione nel tempo. Ciò significa che troveremo quest'anno i "nuovi arrivi" ad estate inoltrata, ma grosse novità non se ne prevedono comunque, almeno per i climatizzatori. compressore esterno e una, o più, unità interne (multi-split) a parete; e i portatili (monoblocco o anch'essi split, cioè con il motore piazzato fuori in modo da ridurne la rumorosità). Questi ultimi necessitano di un tubo che passa per una finestra aperta (con inevitabile dispersione) o un apposito foro per espellere l'aria calda Condizionatori. La prima di- "scambiata" con la fresca. stinzione che li riguarda è sem- In commercio ci sono apparecchi pre quella tra split fissi con fissi o portatili split con tubi anche consumatori giugno 2015 più stretti, di pochi centimetri, per i centri storici o le aree vincolate, ma si tratta generalmente di di prodotti di alta gamma. Per quanto riguarda il dimensionamento e quindi la scelta del "clima" da acquistare in base all'immobile dove verrà collocato, la questione è complessa. Bisognerebbe tenere conto di vari fattori (esposizione, spessore dei muri, finestre, fonti di calore extra, latitudine dell'immobile, ecc). A occhio e croce servono circa 100 Btu (British thermal unit) a metro cubo per il freddo e circa 150 Btu per il caldo. Attenzione, metri cubi e non quadrati. Ci sono modelli di clima che servono solo per rinfrescare e altri, con pompa di calore, soggetti a incentivazione fiscale (vedi box) che permettono anche di riscaldare l'aria d'inverno. Sempre più diffusi sono gli "inverter" che mantengono stabile la temperatura con costi energetici anche qui più ridotti. Deumidificatori. Diverso, anzi opposto è il discorso relativo ai deumidificatori. Che ormai non sono più prodotti esclusivamente stagionali: al pari delle asciugatrici, vengono ricercati un po' tutto l'anno essendo l'umidità una costante delle nostre giornate. Per entrambi il mercato mostra un segno positivo. Come orientarsi nella scelta di un deumidificatore? Bisogna considerare anzitutto quanti litri di acqua riesce ad estrarre in un ciclo di 24 ore. Un deumidificatore con capacità di 10 litri riesce a deumidificare, a spanne – e considerando un'umidità relativa dell'80% – un ambiente di circa 30 metri quadrati, uno di 20 litri un ambiente di 60 metri quadrati e così via. L’umidità estratta viene raccolta in una vaschetta che va svuotata frequentemente. 29 Chi imposta e mantiene l'umidità desiderata è una valvola chiamata umidostato. Purificatori d'aria. Sempre in tema di cambiamenti climatici e... di abitudini di acquisto, c'è un elettrodomestico che sta suscitando un crescente interesse sebbene non faccia grandi numeri e l'aria la smuova sì (come un piccolo ventilatore) e la ripulisca da odori e corpuscoli, ma non si può dire che abbassi la temperatura di casa. È il purificatore d'aria. Nella versione a torre oscillante o da parete, è dotato di filtro Epa o di altro genere in grado di trattenere polvere, pollini e fumo ed è accessoriato spesso con un sistema a raggi Uv in funzione antibatterica. Il suo interesse è legato all'aumento delle persone sofferenti di asma, allergie e altri problemi respiratori. Un altro motivo per avercelo in casa è per difendersi dallo smog almeno all'interno delle quattro mura domestiche o nei luoghi di lavoro. Alcuni modelli oltre al filtro Hepa (che va lavato e sostituito periodicamente, in ragione dell'utilizzo che se ne fa) includono un circuito ionizzante per rinforzare l'effetto anallergico. le mani sul portafogli - Climatizzatore fisso: a partire da 400 euro circa - Climatizzatore fisso dual split: a partire da 600 euro circa - Climatizzatore portatile: a partire da 300 euro circa - Deumidificatore: a partire da 80 euro circa - Purificatore d'aria: a partire da 60 euro circa I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni del mercato Bonus fiscale Solo per i sistemi con pompa di calore C'è tempo fino al 31 dicembre di quest'anno per avvalersi del bonus fiscale massimo e non cumulabile del 65% (per interventi di risparmio energetico) e del 50% (ristrutturazioni edilizie e bonus arredi) spalmato in 10 rate annuali di pari importo. Le agevolazioni applicate al settore trattamento aria riguardano "solo" i climatizzatori con pompa di calore (che hanno la doppia funzione di riscaldamento e raffrescamento), a condizione che essi siano di ultima generazione classe A/A ad alto risparmio energetico, e che vengano installati in sostituzione di un impianto di riscaldamento preesistente. In questo caso la detrazione previa bonifico è del 65%. In assenza dei suddetti requisiti, si può valutare comunque la possibilità di usufruire della detrazione fiscale per le ristrutturazioni edilizie (quella al 50%): ad esempio quando la pompa di calore viene installata in aggiunta, e non in sostituzione, di un impianto di riscaldamento esistente. Dietro l'apparente "busillis" c'è il fatto che gli split per il raffescamento dell'aria non consentono certo di abbassare i consumi generali di una casa, ma se sono pompe di calore allora possono formare, d'inverno, assieme alle caldaie, un sistema integrato a risparmio energetico. La pompa di calore, infatti, fino a una temperatura esterna non inferiore ai 10°C garantisce un'efficienza maggiore rispetto a una caldaia tradizionale, mentre sotto i 10° quest'ultima è più conveniente e va messa in funzione. Per maggiori informzioni consultare i siti della Agenzia delle entrate e di Enea. Convenzioni Parchi acquatici - vacanze natura AQUALANDIA Lido di Jesolo (VE) Tel. 0421.371648 - www.aqualandia.it Aperto dal 13 giugno al 13 settembre 2015. Per i soci Coop: sconto 3 € su ingresso giornaliero. Il vantaggio è esteso ad un accompagnatore del socio, non è cumulabile con altre promozioni in corso ed è valido solo per l’acquisto presso le casse del Parco. Presentare la carta SocioCoop unitamente ad un documento d'identità. ONDALAND Vicolungo (NO) Tel. 0321.855511 - www.ondaland.it Aperto dal 6 giugno al 30 agosto 2015 dalle ore 10.00 alle 19.00. Per i soci Coop: sconto 3 € sul biglietto intero giornaliero. Il vantaggio è al coniuge e agli eventuali figli che pagano tariffa intera (a partire dai 13 anni). Sconto valido solo sulla tariffa intera giornaliera e non cumulabile con altre promozioni. Presentare la carta SocioCoop unitamente ad un documento d'identità. AQUAFELIX Civitavecchia (RM) Via Terme di Traiano - Località Casale Altavilla Tel. 0766.32221 - www.aquafelix.it Aperto dal 14 giugno al 6 settembre 2015. Per i soci Coop: ingresso 16,50 € anziché 20,00. Il vantaggio è esteso ad un accompagnatore del socio. ACQUA GARDEN Corfinio (AQ) Tel. 0864.728293 – 338.1995984 www.parcoacquagarden.it Per i soci Coop: ingresso giornaliero (9.00-19.00) 8 € anziché 10; ingresso mezza giornata (9.00-14.00 o 14.00-19.00) 6 € anziché 7. Ingresso gratuito per bambini di età inferiore ai 3 anni. Il vantaggio è esteso al nucleo familiare del socio. PARKO ACQUATICO LE CARAVELLE Ceriale (SV) Via S. Eugenio, 51 Tel. 0182.931755 - www.lecaravelle.com [email protected] Aperto dal 6 giugno al 6 settembre 2015. dalle ore 10.00 alle 18.30. Per i soci Coop: ingresso adulti 19,50 € anzichè 23,50; ingresso ragazzi di altezza compresa tra cm 100 e cm 140 15,50 € anziché 19,50; ingresso gratuito per bambini di altezza inferiore a 100 cm. Il vantaggio è esteso al nucleo familiare del socio PARCO NATURALE LA MANDRIA Venaria Reale (TO) Viale Carlo Emanuele II, 256 Tel. 011.4993381 - www.parchireali.gov.it Per i soci Coop: biglietto ridotto 6 € per ingresso agli appartamenti reali; biglietto ridotto 6 € + 4 € per ingresso agli appartamenti reali con visita guidata dal mercoledì al venerdì, ore 11 e ore 15. Tariffe agevolate per la partecipazione ad attività culturali e percorsi naturalistici. PARCHI DELLA VAL DI CORNIA Piombino (LI) Tel. 0565 226445 - www.parchivaldicornia.it Per i soci Coop: sconto 20% sul biglietto di ingresso per la visita completa al Parco Archeologico di Baratti e di Populonia, al Parco Archeominerario di San Silvestro, al Museo Archeologico del territorio di Populonia, al Museo del Castello e delle Ceramiche Medievali di Piombino. Il vantaggio è esteso ad un accompagnatore del socio. ENTE PARCO REGIONALE DELLA MAREMMA Alberese (GR) - via del Bersagliere 7/9 Tel. 0564.407098 - www.parco-maremma.it Per i soci Coop: sconto 1 € per l’ingresso al Parco (percorsi a piedi e in bicicletta) e all’Acquario della Laguna di Orbetello a Talamone. I biglietti devono essere acquistati presso i Centri Visite del Parco. Lo sconto non è valido per le gite in canoa, in carrozza e a cavallo. Il vantaggio è esteso agli accompagnatori del socio. PARCO NATURALISTICO ARCHEOLOGICO DI VULCI Canino e Montalto di Castro (VT) Tel. 0766.879729 - Tel. Biglietteria 0766.89298 www.vulci.it Per i soci Coop: sconto 20% su VulciCard singola (ingresso al parco e al museo) 8 € anziché 10; sconto 20% su VulciCard Family (ingresso al parco e al museo) valido per 2 adulti + max 3 bimbi di età inferiore a 13 anni 16 € anziché 20. OASI WWF www.wwf.it Per conoscere in dettaglio l’elenco delle oasi, visita il sito www.e-coop.it. Per i soci Coop: ingresso adulti 4 € anziché 6; ingresso bambini e ragazzi sotto i 14 anni 3 € anziché 4 (secondo figlio ingresso gratuito). Il vantaggio è esteso ad un accompagnatore del socio. Visite guidate 4 € a persona (sia adulti che bambini). Sconto 5% su tutti i servizi a pagamento presso i Punti di vendita Wwf Oasi e sulla partecipazione a eventi. Per aperture, orari e attività consultare il sito del Wwf. Le convenzioni possono subire modifiche o annullamenti dopo l’uscita sul presente numero. È consigliabile, perciò, prendere preventivamente sempre contatto direttamente con gli enti e le strutture convenzionate per avere conferma delle condizioni praticate. Informazioni più dettagliate sulle convenzioni e su tutti i vantaggi riservati ai soci le trovi sul sito www.e-coop.it. Ricorda di portare sempre con te la Carta Socio Coop. 32 cucina un menu contro la crisi di Helmut Failoni Grandi sapori dal merluzzo allo stinco Le proposte dello chef Claudio Sordi che da un antipasto con merluzzo, capperi e pomodorini ci porta ad un risotto con zucchine e acciughe. Per concludere con uno stinco glassato Piatti pieni di sapori quelli che propone Claudio Sordi, giovane e (bravo) chef che è alla guida del ristorante dello storico Hotel Baglioni di Bologna (ora si chiama Majestic). L'antipasto Merluzzo dell’Adriatico con olive taggiasche, capperi di salina e pomodorini nostrani. Ingredienti per 4 persone: frutta e verdura GIUGNO LA STAGIONE DI.. Momento di transito fra la primavera e l’estate. È ancora periodo di asparagi (ma attenzione sono gli ultimi) e si possono trovare al meglio della loro forma le bietole, i carciofi, le fave, i piselli, i finocchi e soprattutto i fagiolini. Ottimi anche i cetrioli. È il periodo di esplosione della frutta estiva: oltre alle ciliegie, potrete scegliere fra albicocche, datteri, fichi, meloni, pesche, angurie. 600 gr di filetto di merluzzo pulito e spinato, 300 gr di pomodorini, 1 cucchiaio di piccoli capperi di salina, 1 cucchiaio di olive nere taggiasche, mezzo bicchiere di olio evo, mezzo bicchiere di vino bianco fermo, 2 foglie di basilico, 1 spicchio d'aglio, sale e pepe qb Procedimento Tagliare in quattro i pomodorini, dissalare i capperi di salina e sgocciolare le olive. Pulire lo spicchio d’aglio, metterlo in padella con un filo d’olio; e aggiungere le olive, i pomodorini e i capperi, a fuoco vivo. Dopo qualche minuto sfumare con il vino bianco, coprire e lasciar cuocere il tutto finché i pomodorini non sono cotti, aggiungere basilico, sale e pepe. A questo punto tagliare in 4 pezzi i filetti e passarli per 5-6 minuti in padella dalla parte della pelle, a fuoco moderato (rendendola croccante ma senza bruciarla). Quindi, metterli in forno, a 180 gradi, per 5-6 minuti. Una volta pronto il merluzzo, adagiarlo sul piatto di portata, e finirlo con un paio di generosi cucchiai della salsa precedentemente fatta ed un filo d'olio. Il primo Risotto Carnaroli del Monferrato con crema di zucchine novelle, acciughe, basilico e gocce di squacquerone Ingredienti per 4 persone: 600 gr di riso Carnaroli, 1 lt di brodo vegetale, 1 piccola cipolla dorata, 1 bicchiere di vino bianco, 10 zucchine giovani, 5 filetti di acciughe sotto sale (possibilmente di Cetara), mezzo spicchio di aglio sbucciato, 10/15 foglie di basilico, 200 gr di stracchino, 2 cucchiai di olio, una noce di burro, sale e pepe qb Procedimento Tagliare le zucchine cercando di eliminare il più possibile la parte bianca, sbollentarle in acqua e una volta morbide raffreddarle subito nel ghiaccio. Mettere le zucchine in un consumatori giugno 2015 33 recipiente con l’aglio, le acciughe, il basilico, 1 cucchiaio di olio, un pizzico di pepe e frullare molto bene fino a rendere tutto in crema e conservare in frigorifero. Tritate la cipolla e fate soffriggere in una casseruola con un filo di olio, mettete il riso a tostare, sfumate con il vino bianco e portate a cottura con il brodo, a questo punto togliete dal fuoco e mantecate con la crema di zucchine, un filo di olio ed una noce di burro, con l'aiuto di un cucchiaio adagiare dei piccoli pezzetti di stracchino sul riso insieme ad una foglia di basilico. Il secondo Stinco di mora romagnola glassato al lime con cipolla di Medicina caramellata Ingredienti per 4 persone: 4 stinchi di maiale da 350/400 gr l’uno, 4 grosse cipolle di Medicina, 3 lime interi, 2 cucchiai di miele, 2 cucchiai di zucchero, 1 noce di burro, 1 bicchiere di vino bianco secco, 1 cucchiaio di aceto di vino bianco, sale e pepe qb. Procedimento "Massaggiare" gli stinchi di maiale con un po’ di sale, pepe e olio per una decina di minuti. Dopodiché, metterli in una teglia e lasciarli cuocere per 25/30 minuti a 180° in forno, con anche le bucce della cipolla, ricordarsi però dopo 15 minuti di bagnare la carne con il vino. Prendere le cipolle sbucciate, e tagliarle fini a julienne, e cuocerle con olio, sale e pepe fino a farle appassire; successivamente unire lo zucchero e l’aceto, quindi mescolare bene e far cuocere per qualche minuto, aggiungendo anche un lime a fette sottili. A questo punto finire la cottura degli stinchi in padella, con il sugo di cottura rimanente nella teglia, il miele e il succo dei lime, continuando ad irrorare gli stinchi della salsa. Appena gli stinchi saranno ben lucidi, impiattiamo. Posizionare un cucchiaio abbondante di cipolla con sopra uno stinco, una fetta di lime e coprire con la salsa. Un menu contro la crisi Ristorante I Carracci dell’Hotel Majestic Via Manzoni 2, tel. 051 225445 Chef: Claudio Sordi L'antipasto Merluzzo dell'Adriatico con olive taggiasche, capperi di salina e pomodorini nostrani (costo: 9.00 euro per 4 persone) Il primo Risotto Carnaroli del Monferrato con crema di zucchine novelle, acciughe, basilico e gocce di squacquerone (costo: 12 euro per 4 persone) Il secondo Stinco di mora romagnola glassato al lime con cipolla di Medicina caramellata (costo: 24 euro per 4 persone) N. B. I prezzi sono riferiti al costo della materia prima acquistata non al prezzo del piatto nei ristoranti di cui parliamo Pera signora della Val Sinni La presenza della coltivazione delle pere nel contesto agricolo del Metapontino è attestato almeno dal Settecento e riportato anche nella Statistica Murattiana che prende in esame le produzioni presenti in epoca ottocentesca. Le pere facevano parte del paesaggio tipico di questa zona collinare: ai margini dei campi di cereali i pastori erano soliti innestare i perastri selvatici con alcuni ecotipi di pere che venivano poi utilizzate alla raccolta per alimentazione delle loro famiglie e degli animali. Muscarelle, Muone, Lardere, Sciesciuu, Granete, San Giuvan sono alcune delle varietà locali presenti sul territorio, alcune delle quali, di qualità organolettica elevata, fino agli anni ’50 erano vendute tramite intermediari fino in zona di Napoli. La pera però più interessante e diffusa nella zona della Val Sinni era la Signora o Signura, delicata nel profumo e nella consistenza, da mangiare al momento della raccolta oppure ottima per la trasformazione in sciroppati, marmellate ed essiccata. Una pera piccola, di peso variabile da 35 a 60 grammi, di colore giallo alla raccolta e screziature rosso intenso che si sviluppano sull’epidermide con la sovramaturazione, polpa bianca, molto profumata a maturazione. Le pere sono significativamente scomparse dalle aree agricole del Metapontino quando la meccanizzazione ha fatto il suo ingresso nella coltivazione dei cereali, i campi coltivati sono diventati appezzamenti estesi e gli alberi che li delimitavano sono stati abbattuti per non creare confini o impedimenti alla movimentazione delle macchine agricole. Le aree a vocazione frutticola si sono invece specializzate in pesco ed albicocco. Solo nelle aree marginali, meno interessate da questi fenomeni e dove gli agricoltori e pastori hanno continuato a innestare i peri selvatici con gli ecotipi locali la pera Signora e le altre varietà non si sono perdute. Oggi il presidio Slow Food vuole tutelare gli alberi rimasti sul territorio e promuovere l'avvio di nuove coltivazioni di pera Signora, per dare reddito all'agricoltura locale attraverso la valorizzazione della produzione tradizionale e dei suoi trasformati. Responsabili del Presidio: Domenico di Matteo tel. 349 2889292, [email protected]; Vito Trotta, tel. 340 6001837, [email protected] 34 vivere bene viaggi di Giuseppe Ortolano Fascino e bellezza delle piccole isole d'Italia Da Giannutri a Capraia, da Procida a Ventotene, dalle Tremiti a Panarea, da Filicudi a Levanzo: scopriamo tanti gioielli nei mari che circondano la penisola A misura d'uomo – e di bambino – , affascinanti, solitamente prive di grandi e affollate spiagge ma immerse in una natura ancora quasi intatta, dove riscoprire il sottile piacere di sentirsi circondati dal mare e lontani dalle automobili. Sono le piccole isole italiane, mete ideali per una vacanza estiva tutto mare. Il viaggio può iniziare nell'Arcipelago Toscano, con Giannutri e Capraia. La prima, lunga circa 5 chilometri e larga 500 metri, è circondata da un mare cristallino sul quale si affacciano due spiagge di ciottoli e i resti di una villa romana. L'isola è priva di alberghi ma si può alloggiare in camere e appartamenti affittati ai turisti. I suoi fondali sono ricchi di flora, fauna e relitti di navi ed è collegata dalla compagnia di navigazione Mareglio a Porto Santo Stefano e all'isola del Giglio. Alcune zone all'interno sono accessibili solo con visite guidate dalle Guide Ambientali. Anche l'isola vulcanica di Capraia è circondata da un mare limpidissimo e offre ai suoi ospiti piccole calette con scogli, comodamente raggiungibili con un servizio di barca taxi che propone anche tour dell'isola. Qui si alloggia in alberghi e in camere presso case private, nel centro storico e al porto, oltre che in un gradevole campeggio. Tante e interessanti le escursioni all'interno. Ventotene è la più piccola tra le isole abitate dell'arcipelago Pontino, in Lazio. Qui si trovano spiagge sabbiose, raggiungibili a piedi dal centro abitato, e più appartate calette, oltre a interessanti siti archeologici romani quali il porto, le cisterne, la peschiera e i resti di Villa Giulia. Sulla vicinissima isola disabitata di Santo Stefano i resti di un imponente carcere borbonico, dove durante il Ventennio vennero rinchiusi numerosi antifascisti. Procida , la più piccola delle isole campane, affascina con i suoi borghi di pescatori - le marine -, l'antico centro abitato fortificato di Terra Murata, i palazzi storici e le cinque spiagge sabbiose, particolarmente adatte alle famiglie con bambini. Numerosi gli alberghi e le altre possibilità di alloggio, vivace la vita culturale durante l'estate. consumatori giugno 2015 35 Tutte le info per il vostro viaggio Per avere informazioni su come raggiungere, dove alloggiare e cosa fare nelle isole minori italiane conviene consultare il portale www.isoleitalia.it, interamente dedicato alla promozione del turismo in queste località. Altri consigli utili si possono trovare sui siti del Parco Nazionale Arcipelago Toscano (www.islepark.it), dell'Agenzia Viaggi Parco (www.isoladicapraia.it), di AmoVentotene (www. amoventotene.it), di Procida.net (www.procida.net), delle isole Tremiti (www.isoletremiti.it), di Panarea.com (www.panarea.com) e Filicudi.it (www.filicudi.it) e di Levanzo (www.egadiweb.it/Levanzo). Al largo delle coste italiane ci sono altre isole che vale la San Domino è l'isola più grande dell'arcipelago delle Tremiti, sul mare Adriatico. Coperta da pini di Aleppo, propone ai visitatori numerose spiagge e possibilità di alloggio per tutti i gusti, villaggio turistico del Touring Club Italiano incluso. Sulla vicina isola di San Nicola si trovano una suggestiva abbazia fortificata, torri, un castello e un silenzioso cimitero dove sono sepolti centinaia di libici qui deportati durante le guerre coloniali. Panarea e Filicudi sono due pena visitare. Come Ischia proposta ai soci Coop dalle agenzie viaggio Robintur (www.robintur.it) e Viaggia con Noi (www.viaggiaconnoi.it). L'offerta prevede soggiorni settimanali in nove strutture alberghiere, nelle più importanti località quali Ischia Porto, Lacco Ameno, Forio e Barano. I prezzi partono da 259 euro a persona, nella bassa stagione. O come Lampedusa offerta dalle agenzie Planetario Viaggi (www.planetarioviaggi.it) in formula roulette, sia hotel 3 stelle in mezza pensione che in appartamento in solo pernottamento. Prezzi a partire da 440 euro, volo da Verona, Bologna e Venezia compreso. tra le più affascinanti isole dell'arcipelago delle Eolie. La prima è la più piccola, conta solo 200 abitanti residenti e vanta una bella spiaggia sabbiosa e un paio di calette facilmente raggiungibili a piedi dai centri abitati, dove si alloggia in alberghi, b&b e camere. Per le immersioni sono consigliati i fondali di alcuni isolotti nelle vicinanze. Filicudi è la più selvaggia delle Eolie, da scoprire rigorosamente a piedi o affittando una barca. Buone le possibilità di alloggio e quattro le spiagge di ciottoli arrotondati, bagnate da un mare che incanta. Levanzo è la meno conosciuta tra le isole Egadi, nel cui mare pare sia ritornata a nuotare anche la rarissima foca monaca. Famosa per la grotta del Genovese, con graffiti preistorici, è attraversata da un'unica mulattiera che collega il piccolo centro abitato con il resto dell'isola. Parte delle spiagge e delle insenature sono raggiungibili solo con le barche dei pescatori che, nella bella stagione, accompagnano i turisti alla scoperta degli angoli più belli di Levanzo. In Sicilia (e non solo) nei campi di volontariato di Libera C'è anche una grande isola – la Sicilia – tra le sedi dei campi di volontariato e formazione sui beni confiscati alle mafie. Promossi da Libera i campi “E!State Liberi” sono aperti a ragazzi, studenti, giovani, anziani e gruppi che vogliono essere protagonisti di un'esperienza all'insegna della corresponsabilità e dell'impegno contro le mafie e la corruzione. Da Isola Capo Rizzuto sulle proprietà confiscate al clan Arena, alle terre un tempo appartenenti a Brusca e Riina nel corleonese, passando per la Puglia sulle tenute che erano della famiglia Screti, ai beni dei casalesi nel casertano, i volontari saranno impegnati in attività agricole, nella vendemmia e nei lavori di manutenzione del bene confiscato. Durante il soggiorno i volontari incontreranno e si confronteranno con familiari delle vittime di mafia, giornalisti, rappresentanti delle istituzioni e con gli operatori delle cooperative sociali. Informazioni su www.libera.it, [email protected], tel. 06-69770335. 36 vivere bene cultura e oltre a cura di Giorgio Oldrini mostre I mondi di Tamara de Lempicka Sebastian Matta scultore È sicuramente una delle mostre più affascinanti e di successo di Torino dove si espongono 100 opere di Tamara de Lempicka, suddivise in sei sezioni. Nella prima, I mondi di Tamara, si raccontano le sue esperienze nei due mondi in cui ha vissuto, l’Europa e l’America, scandite soprattutto dalle case in cui ha abitato. Nella seconda sezione si espongono le nature morte, uno dei temi attorno ai quali più ha lavorato l’artista. Devozione è il titolo della terza tappa della mostra, particolarmente sorprendente in una persona nota per la sua trasgressione e la sua esibita natura ambivalente. Ma Tamara de Lempicka è molto conosciuta per i suoi ritratti, ai quali è dedicata la quarta sezione della esposizione. In particolare quelli delle “amazones”, le sue amiche lesbiche. Tra i ritratti anche quelli dei bambini e della figlioletta Kizette. Il Nudo costituisce la quinta tappa del cammino, mentre nell’ultima sezione c'è l’attività dell’artista nel mondo della moda, a cominciare da illustrazioni da lei create per riviste del settore. È un evento collaterale alla 56ª Biennale d'arte, la straordinaria mostra che rende omaggio a Roberto Sebastian Matta scultore. Un artista che ha attraversato con successo la pittura, la scrittura e la scultura. E che ha anche saputo trarre ispirazioni dalla sua vita di giramondo, nato in Cile, vissuto in Francia, negli Stati Uniti e poi, negli ultimi anni della sua vita, in una bella casa di Tarquinia. Di Matta, André Breton ha scritto che “è colui che maggiormente tiene fede alla sua stella, che forse è sulla strada migliore per arrivare al segreto supremo: il controllo del fuoco”. E questa virtù dell’artista nomade è evidente nella mostra veneziana dove si possono ammirare le sculture in bronzo, forgiate nel fuoco, visionarie, ma che nascono da episodi reali e che si rifanno a fatti storici e a temi politici. Parlano dei miti della Grecia antica e delle divinità magiche del Sud America, fanno riferimento alle culture della Russia e a quelle della Scandinavia. I titoli delle diverse opere sono una guida al mondo, da “Mater Nostrum” a “Perù”, da “Colomberos” a “Cromagnak”. Tamara De Lempicka Roberto Sebastian Matta, scultore Palazzo Chiablese, Torino Fino al 30 agosto 2015 Ingresso: 13 euro Info: tel. 011-0240113, www.mostratamara.it Giardino di Palazzo Soranzo Cappello, Venezia Fino al 15 ottobre Ingresso libero Info: www.maggioregam.com/56biennale_matta tel. 041-5204077, Italiani brava gente di Massimo Cirri e Filippo Solibello conduttori radiofonici L'eolico diventa fashion anche i ricchi si convertono al rispetto dell'ambiente Chi l'ha detto che tutela dell'ambiente deve per forza far rima con “economico” o “bruttino”? Perché non possiamo riproporre gli stilemi di bellezza, eleganza e raffinatezza, che hanno reso celebre l'Italia, anche quando produciamo energia pulita? Parliamo di pale eoliche, che a noi piacciono molto. Ci piacevano i mulini a vento dell'Olanda, che sono un po' i nonni dell'energia che viene dall'aria e ci piacciono le distese di megapale dei mari del Nord. O quelle tutte in fila nelle pianure tedesche, che le vedi dall’aereo quando stai per atterrare a Berlino e ti viene in mente la Merkel che le passa in rassegna in piedi su un fuoristrada scoperto e prende a scudisciate quelle più pigre, che girano meno delle altre. Poi ci sono le polemiche, non poche nel nostro paese, contro l'installazione di pale eoliche di dimensioni inadeguate in luoghi inadatti: crinali, colline, siti di interesse naturalistico. Con il rischio di danneggiare, consumatori giugno 2015 37 libri La Grecia di oggi è un giallo Ripensare la Resistenza La trilogia della crisi dello scrittore greco Petros Markaris è finita prima della minaccia di fallimento che continua a perseguitare il suo Paese. L’ultimo volume, intitolato, non a caso, "Titoli di coda", prende l’avvio dal suicidio di un imprenditore grecotedesco che apparentemente si fa morire ad Atene. Ma presto all’Ambasciata tedesca arriva una misteriosa lettera firmata “I Greci degli anni 50”, che assicura si sia trattato in realtà di un omicidio. Il caso viene assegnato al commissario Kostas Charitos, l’abituale investigatore dei romanzi di Markaris, che in sequenza si trova a fare i conti con altri omicidi. Ma la trama gialla, ricca di suspense e di colpi di scena, è il pretesto per parlare della Grecia di oggi travolta dalla crisi. Attraverso i delitti e le indagini, Markaris ci parla del disastro della scuola pubblica, schiacciata da quelle private e il direttore di una di queste è simbolicamente tra le vittime degli assassini. Ci spiega i metodi dei fascisti di Alba dorata. Ci descrive la corruzione tra pubblico e privato che inquina la vita nazionale. Il tutto con una convinzione tragico ironica al fondo, che “l’ottimismo è solo mancanza di informazione”. Mentre si discute dei 70 anni dalla Liberazione, Aldo Cazzullo affronta il tema di cosa fu la Resistenza partendo da una considerazione di fondo, che le immagini contrapposte fino ad ora dominanti, non corrispondono alla verità. Non fu solo un’epopea comunista senza macchia, non fu la vicenda di vendicatori crudeli contro fascisti inermi. E lo fa portando a testimonianza della sua idea episodi precisi, nomi di persone e di luoghi, lettere e testimonianze originali. Dimostra così che la Resistenza fu un grande movimento di popolo, con slanci ed eroismi quotidiani e straordinari, ed anche con episodi spietati. Ci parla delle suore di Firenze che salvarono tanti perseguitati e del comandante partigiano comunista Cino Moscatelli, dei militari assassinati in massa dai nazisti a Cefalonia e di don Ferrante Bagiardi che si fece fucilare insieme ai suoi parrocchiani, degli internati in Germania e degli Alpini della Val Chisone che si rifiutarono di cedere le loro montagne ai nazisti. E non tace le pagine nere di Porzus e di Codevigo. La Resistenza è così una lotta ripensata e restituita ad una sua dimensione che Cazzullo ci dimostra più vera. Petros Markaris Titoli di coda Aldo Cazzullo Possa il mio sangue servire Bompiani Editore - pagg 320, euro 18,50 Rizzoli Editore - pagg 416, euro 19 per produrre energia pulita, un altro importante bene comune: il paesaggio. Rendendolo più brutto. È la questione dell'impatto ambientale. Un contributo concreto al matrimonio dell'eolico con la bellezza viene da Brendola, provincia di Vicenza. Qui Alberto Tessaro, giovane imprenditore di 35 anni, diversificando l’attività dell’azienda di famiglia ha dato vita a una start-up che si chiama Enessere e produce solo pale eoliche bellissime. Si parte dalla taglia, piccola, microeolico, poi, dice Tessaro, “un design accattivante in grado di inserirsi con armonia nel paesaggio, con un sistema ad asse verticale che non produce il tipico rumore creato dalle pale ad asse orizzontale. Lo studio dei prodotti dal punto di vista estetico per noi è essenziale”. Tessaro fiuta le tendenze e vede lontano: si è accorto che in California, il mercato più avanzato per le tecnologie verdi, sta nascendo una nicchia che si chiama Green Luxury. Perché ci sono sempre più ricconi che - vuoi per convinzione, vuoi per moda, vuoi per noia o perché comunque tutti i soldi che hai guadagnato da qualche parte li devi pur spendere - cercano prodotti e servizi “verdi” per la loro vita di tutti i giorni. Ma verdi di alta gamma. Avete presente la Tesla? È un’auto elettrica di super lusso e se sei un rampante manager della Silicon Valley non puoi non averla. E allora, si è detto Tessaro, se guidi una Tesla, se hai una bella villa vicino a Hollywood - ma anche in Costa Smeralda - potrebbe interessati piantare in giardino la pala minieolica più bella del mondo. Anche per far diventare verde d'invidia il vicino che non ce l'ha. La pala si chiama Hercules, come un idrovolante degli anni '40, ed è veramente bella. Un’opera d’arte e di design: struttura in carbonio e titanio, pale in legno scuro, interamente costruita in Italia con componenti di piccole imprese artigiane: ”Le aziende coinvolte hanno in media meno di venti dipendenti, dice Tessaro, come una pattuglia di botteghe medievali proiettate verso il rinascimento“. Hercules è alta tra i 9 e gli 11 metri e ha una potenza di 5kW, quanto basta a una normale famiglia. È la Ferrari delle pale eoliche, la Gioconda delle Turbine, non costa poco perché si va dai 40 ai 70mila euro, ma serve per convertire al rispetto dell’ambiente anche i super ricchi. ● consumatori giugno 2015 38 a cura di Pierfrancesco Pacoda musica da sentire... Ludovico Einaudi in versione "salentina" Stupisce e spiazza, il nuovo disco di Ludovico Einaudi. Il compositore, infatti ha realizzato un lavoro pensato come dichiarazione d’amore per la musica del Salento, terra dove ha diretto per due anni il festival "La Notte della Taranta", una esperienza che ha influenzato la sua opera, al punto da inserire nel suo ensemble molti musicisti che provengono da quei luoghi. La sua idea di musica etnica racconta di una terra votata all’incontro e allo scambio. Ed è quello che succede in ogni solco di "Taranta Project". C’è l’Africa dei griiots, c’è l’Oriente delle notti di Istanbul, c’è persino il blues. Radici che si intrecciano, alla ricerca di quella cultura che sembra essere il segno della maturità di uno dei più importanti compositori contemporanei. Ludovico einaudi Taranta Project - Ponderosa Il nostro giudizio: RRRR Se ti piace ascolta: Ketama, Toumani Diabate Tra la Siria e l'elettronica Torna "Bella ciao" Nashville, culla del country Nella "musica del mondo" il tribalismo e la tecnologia tentano un dialogo possibile. I risultati, spesso, sono espressione di pura creatività. È il caso del nuovo album di Omar Souleyman, cantante siriano adorato dalla scena elettronica contemporanea. Da Four Tet a Gilles Peterson, l’esotismo irrompe nel pop d’occidente. Questo è un disco prezioso. "Bella Ciao" è la versione attuale dello spettacolo "leggendario" (si passi il termine, per una volta) allestito la prima volta nel 1964 al Festival dei Due Mondi di Spoleto con Giovanna Marini e Ivan della Mea. Con la cura di Riccardo Tesi il repertorio classico della tradizione popolare è adesso interpretato dalle voci migliori della scena etnica italiana, da Elena Ledda a Andrea Salvadori. Una raccolta pensata come accompagnamento musicale alla mostra alla Country Music Hall of Fame a Nashville per celebrare l’importanza della città americana nella nascita del new country, quando Dylan registrò qui il suo album "Blonde on Blonde" del 1966. Da Cash a Leonard Coen, dai Byrds alla Steve Miller Band, un ritratto meraviglioso di un luogo che ha cambiato la musica tradizionale. Autori vari Autori vari Bella ciao - Viavai Il nostro giudizio: RRR Se ti piace ascolta: Nuovo Canzoniere Italiano, Ambrogio Sparagna Dylan, Cash and the Nashville Cats’ - Legacy Il nostro giudizio: RRRRR Se ti piace ascolta: Allman Brothers Omar Souleyman Bahdemi Nami - Monketown. Il nostro giudizio: RRRR Se ti piace ascolta: Cheb Mami, Tinariven R da dimenticare - RRsufficiente - RRRbuono - RRRRottimo - RRRRR capolavoro ... da leggere Napoli anni '80, che musica! Le ultime ore di Luigi Tenco Un racconto ricco di passione che ci riporta in una città che negli anni 80, tornò ad essere uno dei centri della più creativa musica italiana. Napoli in quel periodo era attraversata da una frenesia sonora che si staccava nettamente dalla tradizione e anche dal "Neapolitan Sound" di gruppi come Napoli Centrale, sperimentando il piacere della ricerca, del punk che si mescolava con la black musica. Sergio Maglietta di quell’epoca è stato uno dei protagonisti, con la sua band, i Bisca, che passarono dal jazz avant garde al rock più impegnato, tra politica, vita di strada e feste infinite. C’è, nel libro una città agitata dalle tante musiche che la invadevano, in un continuo incontro tra le arti, come il teatro di Mario Martone. Il genere che unisce la storia del rock alla crime story è, da sempre, molto affollato. Le vite (e le fini tragiche) di molte rockstar si prestano a ricostruzioni di carattere investigativo, tra tesi e verità che si sovrappongono. In questo filone si inserisce il libro di Ferdinando Molteni, "L’ultimo giorno di Luigi Tenco", che racconta i giorni alla vigilia della finale del festival di Sanremo del 1967. Suicidio, come spiegarono le indagini di polizia. Il volume aggiunge testimonianze di alcune delle persone vicine al cantante, intrecciandole con materiali di archivio che ci portano in un’epoca di forti passioni, quando la musica sembrava essere solo intrattenimento. E invece si identificava con la vita stessa. Sino a epiloghi tragici. Sergio Maglietta Terremoti - Vololibero Editore F. Molteni L’ultimo giorno di Luigi Tenco - Giunti vivere bene cultura e oltre 39 l’intervista Dimartino Il titolo del suo ultimo album, Un paese ci vuole sono di Cesare Pavese. Un omaggio di Dimartino, voce tra le più originali della nuova scena della canzone d’autore italiana, alla scrittura di un romanziere che lo ha profondamente influenzato. ‘"l paese inteso non solo come luogo geografico, ma soprattutto come condizione umana in estinzione - spiega Dimartino - quello che ti porti dentro ovunque tu vada, il paese necessario a conservare i ricordi". Che dischi vuoi consigliare ai lettori tra quelli che hai ascoltato di recente? Inizio con With a Little Help From My Fwends dei Flaming Lips. É il quattordicesimo album in studio per il gruppo di Wayne Coyne. Si tratta della rivisitazione psico - lisergica di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles. Nel disco ci sono molti musicisti celebri come Miley Cyrus & Moby in Lucy in the Sky with Diamonds. Poi, Cavalo di Rodrigo Amarante, esponente di spicco della nuova scena cantautorale brasiliana, fondatore della storica band Los Hermanos. Amarante scrive un disco intimo in cui la tradizione si fonde dolcemente con la contemporaneità. Infine Dardust, dell'italiano, Dario Faini. Un progetto strumentale che ha il pianoforte al centro, attorno a cui gira un'elettronica leggera e mai banale. Quali le letture che più ti sono piaciute negli ultimi mesi? Geografia Commossa dell’Italia interna di Franco Arminio. Lui ama definirsi un paesologo e questo è un libro che ogni sindaco di un paese il festival Rock in Roma È diventato davvero un appuntamento di rilievo internazionale, Rock in Roma, il grande festival che si svolge all’Ippodromo delle Capannelle dal 14 giugno. Un cast che porta in scena suoni molto diversi, mettendo insieme le superstar del rock con gruppi della nuova ondata. Ci sono le nuove rivelazioni del rock inglese, gli Alt-J, (14 giugno) che presenteranno il loro ultimo album, e ci sono i grandi nomi, come Slash, l’ex leader dei Guns n‘ Roses (il 23 giugno). Il 30 giugno in programma il gruppo di punta della recente ondata folk rock Mumford & Sons e l’1 luglio Damian Marley, in un concerto dedicato alle radici della musica giamaicana. Ma l’attesa è tutta per il duo inglese dei Chemical Brothers (nella foto), che suoneranno al festival il 2 luglio, con il nuovo spettacolo che porta sul palco le canzoni dell’ultimo album. Il festival prosegue sino al 27 luglio con artisti come Robin Williams, Stromae e Noel Gallagher. Per informazioni: tel. 06 54220870. dovrebbe leggere, piccole frasi da ricordare o da dimenticare per sempre. Consiglio anche Stoned, la biografia di Andrew Loog Oldham lo scopritore, manager e discografico dei Rolling Stones. Tutte le trovate più assurde di un genio che trasforma un gruppo di squattrinati nella più grande rock band del mondo. E i film? Affascinante Il sale della terra di Wim Wenders. Il regista tedesco incontra il fotografo Sebastiao Salgado. Dalle immagini crude del Ruanda a quelle surreali e nere del Quait fino alla rinascita nella foresta impiantata nella sua fattoria di famiglia. Mi ha affascinato anche Nella casa di Francois Ozon, uno dei più illuminati registi del nostro tempo che realizza un film sull'imprevedibilità della scrittura. Ho amato Via castellana Bandiera di Emma Dante. La regista teatrale palermitana si misura col cinema e non delude. Due donne, una storia semplice che nasconde una verità complessa. Bellissima la scena finale con la musica dei Fratelli Mancuso. 40 le pagine di coop reno Nelle pieghe di un buon bilancio Nonostante il perdurare della crisi che si è riflessa in una diminuzione delle vendite (- 5% la spesa media dei soci nel 2014), i conti dell'esercizio scorso di Coop Reno si sono chiusi positivamente sia per la gestione commerciale sia per quella finanziaria. Merito soprattutto della forte riduzione dei costi e dell'impegno del personale DI MARIO CIFIELLO presidente del Consiglio di sorveglianza di Coop Reno Nel mese di maggio, come sempre, si stanno svolgendo le Assemblee separate della nostra cooperativa. Quest’anno, raccogliendo le richieste di molti soci, abbiamo significativamente aumentato il loro numero, portandole a 39 per consentire una più ampia e agevole partecipazione. Veniamo quindi ai contenuti del Bilancio 2014. Anzitutto il Consiglio di sorveglianza della cooperativa ha espresso soddisfazione per un risultato che vede un utile netto di esercizio della cooperativa pari a 821.496 euro. Questo risultato consentirà, se le Assemblee lo delibereranno, un ristorno ai soci pari allo 0,30% sulle spese da essi effettuate durante l’anno. In conseguenza di tutto questo, il patrimonio netto di Coop Reno si attesterebbe su una cifra pari a oltre 45.782.000 euro, con un aumento di oltre un milione di euro rispetto all’esercizio precedente. Già queste cifre sono estremamente significative, perché esprimono una capacità di tenuta della nostra cooperativa in un momento di profonda crisi economica. Proviamo a “scavare” meglio su questo risultato. Scavando nei numeri Le vendite (162 milioni) hanno subito un decremento di 4 milioni di euro rispetto all’anno precedente, nonostante le due nuove aperture avvenute in corso d’anno (Argelato e Castello d’Argile). La crisi dei consumi ha colpito duramente il potere di acquisto dei consumatori: in Coop Reno la spesa media dei nostri soci è diminuita del 5%. Il margine commerciale ha “tenuto”, anche se va notato che all’inizio della crisi era del 26,72% e nel 2014 è sceso poco sopra al 25%, per effetto degli investimenti fatti sulla convenienza. A causa della flessione delle vendite il costo del lavoro è significativamente cresciuto, superando la soglia del 13% nonostante l’impegno profuso per ottimizzare la nostra organizzazione. Anche la gestione commerciale, oltre a quella finanziaria, vede un segno positivo. La ragione principale di questo nostro buon risultato va ricercato nella forte riduzione dei costi che siamo riusciti a realizzare; grazie al lavoro intenso della nostra struttura, si è giunti ad oltre 500.000 euro di risparmio sui costi sia di negozio che della sede centrale. Mi sento in dovere di consumatori giugno 2015 41 esprimere un forte apprezzamento per l’impegno di tutta la “squadra” della cooperativa, a partire dal Consiglio di gestione e del personale tutto, che ha recepito pienamente la sfida che abbiamo davanti a noi. Sul piano sociale, va ricordato che i soci di Coop Reno hanno avuto anche per il 2014 un significativo vantaggio pari a 16,1 milioni di euro attraverso iniziative promozionali, offerte specifiche ecc., mentre il prestito sociale è ammontato al 31 dicembre 2014 a 84.826.000 euro con un incremento di 2,8 milioni sull’anno precedente. Il lavoro del personale Il forte radicamento sul territorio è poi testimoniato dalle quasi 1.300 iniziative sociali effettuate nei diversi comuni ove Coop Reno è presente. Ultima importante considerazione riguarda il personale della cooperativa: anche quest’anno il bilancio potrà consentire l’erogazione di un premio aziendale a tutti i dipendenti, a testimoniare concretamente il riconoscimento per il lavoro svolto. Indubbiamente questi numeri confermano l’ottimo stato di salute della cooperativa, che continua a presentare risultati economici positivi: una cooperativa sana e su cui i soci possono contare. Non è affatto scontato, in una profonda crisi economica come quella che stiamo vivendo, che i dati economici siano così positivi. Particolarmente utile (lo voglio ancora una volta sottolineare) è il lavoro molto forte effettuato sulla riduzione dei costi, a cui il Consiglio di gestione ha dedicato tante energie e che ha trovato una collaborazione attiva e creativa in tutti i nostri dipendenti sia nei punti vendita che in sede. Bisogna essere efficienti ancora più di prima perché le sfide che il mercato ci propone sono molto difficili, e Coop Reno ha dimostrato la giusta reattività. Forte impegno Il bilancio 2014 è però solo una premessa per il lavoro ancora molto impegnativo che ci aspetta per l’anno in corso. Non occorre assolutamente abbassare la guardia: il forte impegno che stiamo realizzando per abbassare i prezzi (il “Costa meno” che potete verificare a negozio) ci impone ancora una volta di aumentare la nostra efficienza e migliorare ancora la nostra politica di offerta che deve meglio comprendere i bisogni dei nostri soci consumatori. Anche se vi sono timidissimi segnali di ripresa economica, i consumi sono ancora stagnanti e dovremo convivere con momenti duri. La capacità dimostrata, con questo bilancio, di reagire positivamente alle difficoltà ci lascia ben sperare anche per il futuro. Siamo una cooperativa attenta ai propri conti, ma sensibile allo “scambio mutualistico” che deve realizzarsi con la nostra base sociale. Come detto, il vantaggio del socio a fare la spesa in Coop Reno è ammontato a 16,1 milioni di euro pari al 13,2% della spesa effettuata, a cui occorrerà aggiungere il ristorno che dovrà essere deliberato dall’Assemblea di bilancio. La crisi non ha fatto assolutamente allentare il legame tra cooperativa e socio, e abbiamo cercato di fare ogni sforzo per dare convenienza e risparmio, senza cedere di un millimetro sul terreno della qualità e sicurezza alimentare. Come abbiamo sempre detto, è quando i soci hanno maggior bisogno che la Coop Reno deve dare il meglio di sé. Pensiamo per il 2014 di averlo fatto e intendiamo raccogliere questa sfida anche per quest’anno. 42 primo piano coop reno Il nostro primo anno di governance Un anno complesso che il nuovo consiglio di gestione di Coop Reno ha affrontato introducendo numerosi elementi di discontinuità con il passato. Siamo sulla strada giusta e la volontà di miglioramento è sotto gli occhi di tutti. Il 20 giugno, intanto, è in calendario l'assemblea generale dei soci delegati: dentro un museo punto di vista organizzativo, dal altre ancora da sistemare, molte punto di vista delle scelte strate- persino da rivoluzionare; alcune giche, dal punto di vista del mo- scelte hanno dato dei risultati, aldo di operare in diversi contesti tre probabilmente saranno da rilavorativi, e anche dal punto di vedere e correggere. Ma credo sia vista della scelta delle persone a sotto gli occhi di tutti la volontà cui sono stati conferiti nuovi in- di migliorare. I risultati che stiacarichi e responsabilità. mo portando a casa ci confortaNon tutti questi cambiamen- no che siamo sulla strada giusta. ti hanno portato risultati visibili DI ANDREA MASCHERINI presidente del Consiglio immediatamente, non tutti han- Il "triplete" di gestione di Coop Reno no la stessa rilevanza in termini Sotto il profilo dei risultati, siaeconomici, ma sono ugualmen- mo ovviamente soddisfatti per Si sta concludendo il pri- te importanti in termini di effi- essere una delle poche cooperamo anno della nuova "governan- cienza di alcuni processi. Ci sono tive del mondo del consumo che ce": un anno molto complesso, sia molte cose da migliorare e molte riesce a realizzare il “triplete”: per le dinamiche nostre interne, sia per l’evoluzione del contesto di settore che segna cambiamenti epocali nel mondo della grande distribuzione, con il progetto di fusione delle tre grandi cooperative del Distretto Adriatico, Coop Adriatica, Coop Estense e Coop Consumatori Nordest. Un anno fa ci siamo presi l’impegno di affrontare con determinazione le nuove sfide che questo mondo economico e sociale in continua evoluzione ci poneva di fronte, rimettendo all’occorrenza in discussione anche situazioni consolidate nel tempo con metodi nuovi. Questo primo anno di gestione ha segnato, quindi, diversi Il Museo Bargellini a Pieve di Cento dove il 20 giugno è in programma l'assemblea elementi di discontinuità, dal generale dei soci delegati di Coop Reno consumatori giugno 2015 cioè gestione caratteristica positiva, erogazione del ristorno ai soci e distribuzione di un premio aziendale ai dipendenti. Un altro elemento di grande positività riguarda il riavvio di un confronto costruttivo con le organizzazioni sindacali, che ha portato in questi giorni a sottoscrivere un importante accordo sul salario variabile che ci auguriamo potremo distribuire anche per il bilancio 2015. Siamo tutt i consapevoli che il calo continuo delle vendite e la crescita di pari passo di tanti nuovi concorrenti sul nostro territorio, in particolare discount, siano elementi di grande preoccupazione. Così come abbiamo detto all’inizio di una discussione sul rinnovo del contratto nazionale, chi gestisce come noi strutt ure di supermercati di piccole dimensioni, siano esse 40 o 100, a prescindere dal fatt urato complessivo ha problematiche organizzative e di costo da sostenere molto diverse da una cooperativa che gestisce ipermercati o supermercati nelle grandi città. Sul riconoscimento di questa distintività e diversità si giocherà molto del futuro non solo di Coop Reno, ma dell’insegna Coop su tanti territori. 43 Le assemblee Si stanno svolgendo in questi giorni le assemblee separate. Anche in questo caso abbiamo deciso di ripensare completamente il modo di coinvolgimento e partecipazione, coniugando tradizione e innovazione, e stiamo avendo risultati eccezionali, non solo in termini di presenze, ma anche di qualità delle assemblee stesse. Lo testimoniano interventi di soci, rappresentanti delle istituzioni e del mondo del volontariato che portano il loro contributo sui tanti progetti sociali che costruiamo insieme grazie alla nostra grande squadra di soci volontari. Per chi crede, come noi, che il rapporto sociale con il territorio rappresenti un punto di forza anche del nostro essere impresa cooperativa, questa grande partecipazione e coinvolgimento è onestamente motivo di grande soddisfazione. Ci stiamo sforzando in tutti i modi di raccontare sempre più e sempre meglio quello che facciamo dal punto di vista sociale, e sentire dalla viva voce di un sindaco, piuttosto che di un insegnante, di un referente di una associazione o del presidente di una pro loco, quanto siamo riusciti a fare insieme, è la migliore fotografia che possiamo scattare per descrivere chi è Coop Reno. Il 20 giugno presso il Museo Bargellini di Pieve di Cento ci ritroveremo per l’assemblea generale dei delegati. Anche la scelta di individuare in un museo del nostro territorio, il luogo dove svolgere la tradizionale assemblea generale, è uno dei tanti segni di cambiamento che vogliamo rimarcare, ancora una volta non per il gusto di cambiare ma perché crediamo che anche attraverso queste scelte concrete si possa valorizzare il territorio in cui operiamo come impresa. Note di ottimismo In un clima di grande incertezza e difficoltà economica, mi piace pensare infine che l’impegno profuso quest’anno per rendere Coop Reno sempre più impresa e sempre più cooperativa, abbia come colonna sonora di sottofondo le note di Bob Dylan che danno un senso di ottimismo alla nostra vita quotidiana. Nel ritornello della sua canzone più famosa infatti – rivolto metaforicamente a un ipotetico amico – di fronte a tutte le difficoltà viene data una risposta che lascia uno spiraglio all'ottimismo: una risposta che c'è, e a portarla basterà un soffio di vento. “The answer my friend is blowin' in the wind”. 44 primo piano coop reno "Pieve di Cento, oggi" Intervista al suo sindaco DI DANIELA DALPOZZO Abbiamo rivolto a Sergio Maccagnani alcune domande per tracciare l'identikit di un territorio unico, al centro fra tre diverse province, nel quale Coop Reno inaugurerà un nuovo supermercato. "Consentendoci di qualificare – dice il sindaco – un'area strategica dismessa da oltre 20 anni dando lavoro ai giovani" Cittadina dell’EmiliaRomagna in provincia di Bologna, Pieve di Cento sorse nel X secolo intorno alla chiesa di Santa Maria Maggiore, sviluppando un’urbanistica a pianta rettangolare con vie simmetriche e porticate. Unita a Cento fu, però, durante il periodo rinascimentale, divisa da questa dal fiume Reno, che nel 1458 mutò corso passando tra le due cittadine. Fino al 1929 fece parte della provincia di Ferrara per passare poi definitivamente sotto l’attuale provincia di Bologna. In questo territorio in settembre Coop Reno inaugurerà un nuovo supermercato. Abbiamo rivolto al giovane sindaco, Sergio Maccagnani, alcune domande sul suo territorio. Galliera. Pieve di Cento è un comune quindi ben radicato nella propria storia ma anche aperto alla modernità: proprio recentemente siamo stati il primo comune di piccole-medie dimensioni in Emilia Romagna a garantire la banda ultralarga a tutti i cittadini e alle imprese del territorio. Come si presenta il territorio dal punto di vista economico? Dal punto di vista economico, Pieve di Cento vanta 651 imprese attive. Di queste il 35% opera nel settore industriale, il 30% nel commercio e pubblici esercizi, il 24% nei servizi e il 10% nell’agricoltura. È un comune quindi fortemente incentrato sui servizi e sul commercio, che vanta allo stesso tempo un’importante zona Sindaco Maccagnani, come produttiva-artigianale con possiamo descrivere Pieve? aziende oggi riconosciute a liCome un comune "al centro" vello internazionale. fra Bologna, Ferrara e Modena. Le tre città distano infatti La rete dell'associazionismo è 30 km ciascuna. È un comu- ben sviluppata? Quali sono le ne di 7.000 abitanti che ruo- varie tipologie? ta tutto intorno al suo centro L’associazionismo è uno dei tratstorico di impianto medioeva- ti caratterizzanti della nostra cole. In esso sono ubicati alcuni munità. Una comunità molto importanti poli di attrazione coesa che non essendosi svisovracomunale, come il Cor- luppata molto nel corso degli so triennale di infermieristica anni vanta un tessuto sociale e l’Asp Galluppi-Ramponi che molto attivo e attento alle esioggi opera sull’intera Reno genze del territorio. Pieve non consumatori giugno 2015 45 è una città dormitorio. Ad oggi si possono contare oltre 50 associazioni, la maggior parte delle quali impegnate nell’ambito sociale, culturale e sportivo. In questi anni alcune realtà sono cresciute molto: dalla Pro Loco che organizza, insieme al Comune, le principali manifestazioni del paese (Festa dei Giovani, Mercatini antiquariato, Sagra del Maccherone, Carnevale) al nuovo Circolo Arci Kino, promotore di importanti iniziative culturali, alla Scuola di Liuteria del Cento Pievese che porta avanti la tradizione liutaia del territorio, al Rugby Pieve 1971 che oggi vanta oltre 200 bambini iscritti, al Calcio e al Tennis. E la vita culturale del paese? Esercitate un certo richiamo mi pare. La vita culturale di Pieve è senza dubbio la nostra caratteristica che più ci contraddistingue dagli altri comuni. Vantiamo la presenza di tre musei, oltre al Museo Magi '900 di Giulio Bargellini; sono cinque le chiese presenti nel solo centro storico. Molto ricca, da diversi anni, si presenta la stagione degli eventi, che va dalla stagione Teatrale presso il Teatro Alice Zeppilli (gioiello del 1856), alla stagione estiva nella cornice di Piazza Andrea Costa, ai Mercatini dell’antiquariato che si svolgono ogni quarta domenica del mese nel centro storico, fino al Carnevale e alla Festa dei Giovani. Diciamo che a Pieve non ci si annoia mai: la vivacità culturale è il risultato di precise scelte politiche che, nel corso dei decenni, gli amministratori hanno perseguito per caratterizzare e valorizzare Pieve di Cento. Sergio Maccagnani, sindaco di Pieve di Cento Come si configura la nuova presenza di Coop Reno in questo contesto? L’insediamento di Coop Reno contribuirà ad arricchire l’offerta commerciale del nostro territorio e i servizi per i cittadini. Soprattutto in un momento di crisi come questo, l’intervento di Coop Reno, che insedierà la piastra commerciale in un ambito dismesso da oltre 20 anni, ci consentirà di riqualificare un’area strategica per Pieve, al confine fra il centro storico e la circonvallazione, andando anche a migliorare il traffico con la realizzazione di una rotatoria. Infine l’insediamento della cooperativa contribuirà a favorire l’occupazione di molti giovani del territorio che purtroppo stanno vivendo sulla propria pelle gli effetti della crisi e di politiche sbagliate perseguite a livello nazionale negli anni '80 e '90 del secolo scorso. 46 associazionismo coop reno CARRELLO AMICO insieme a Coop Reno L'assistenza alle famiglie indigenti e gli altri progetti a cura dell'associazione Opere di Misericordia di Molinella. Tra solidarietà e lotta allo spreco DI DEBORA AMADORI vicepresidente dell'associazione Opere di Misericordia L'associazione Opere di Misericordia Onlus nasce a Molinella nel 2009 per aiutare famiglie e persone disagiate, in particolare per cercare di garantire un aiuto in generi alimentari primari. Sin dall'inizio ha trovato appoggio nell'associazione Dolce Acqua di Mascarino che l'ha sostenuta in ogni modo affinché questo sogno divenisse realtà. In poco meno di un anno, a maggio 2010 siamo stati riconosciuti come onlus. Inizia così una diretta collaborazione col Banco Alimentare di Imola che mensilmente rifornisce il magazzino di consistenti quantità di prodotti vari, in particolare pasta, biscotti, fette biscottate, riso e latte. Settimanalmente con l’A.S.P. "Opera Pia Poveri Vergognosi" di Bologna avviene la fornitura di frutta e verdura e spesso si ha un doppio appuntamento, il che garantisce una maggior freschezza e varietà dei prodotti. Da subito ci hanno sostenuto alcune attività di Molinella e dintorni come il panificio Dolce Forno, il supermercato Conad e il bar Snoopy, le aziende Feba di Medicina e Pizzoli di Budrio. In seguito, grazie alla nuova amministrazione comunale di Molinella, sono molte le attività che si sono aggiunte a sostegno, fornendo vari generi alimentari e garantendo una sempre maggiore varietà e qualità del materiale distribuito. Ricordo in particolare i supermercati Coop Reno e Despar (Fallani), il Supercarni Golinelli , l’azienda F.lli Romagnoli e il Panificio dei fratelli Spoto. La collaborazione con Coop Reno di Molinella, attraverso il progetto “Carrello Amico” ha dato un importante contributo, non solo per la grande quantità di prodotti donati (sempre in ottimo stato), ma soprattutto per la qualità e importanza a livello nutrizionale come ad esempio la carne. I pacchi-sporta Appuntamento importante è quello del martedì sera: una decina di soci-volontari si ritrovano a confezionare i "pacchi-sporta" che verranno donati alle famiglie assistite. Con l’esperienza si è scelto di diversificarli in più formati e tipi: una prima distinzione avviene in base al numero dei componenti del nucleo familiare così che il rifornimento sia proporzionato alle reali esigenze; una seconda, ma non meno importante, distinzione è per cultura e religione: in particolare viene posta maggiore attenzione alla distribuzione di prodotti contenenti alool e derivati del maiale. In genere ogni sporta contiene pasta, passata, biscotti, legumi, bibite, frutta e verdura di stagione, latte, tonno o salumi, quando possibile formaggio, olio, zucchero, marmellata, sale, farina, fette biscottate, dolciumi. Il loro contenuto e quantitativo può variare secondo le disponibilità del magazzino. L’associazione inoltre è sempre disponibile a cercare di soddisfare le particolari richieste in base alle esigenze dei componenti dei vari nuclei familiari, ad esempio la richiesta di omogeneizzati o prodotti per l’infanzia, di prodotti che rispettano le intolleranze e/o allergie alimentari (scorte di magazzino permettendo). La distribuzione dei pacchi avviene da quest'anno all'interno del magazzino che il Comune ci ha concesso in uso gratuito. Opere di Misericordia vive anche grazie alle donazioni dei Comuni di Molinella, Malalbergo, alle quote sociali, alle donazioni di singoli cittadini e tutti coloro che vogliono donare il 5x1.000 (C.F. 91317030376). A seguito dell’ultimo Consiglio direttivo Opere di Misericordia ha iniziato ad accogliere nuovi volontari che scelgono la nostra associazione per poter seguire un progetto di “formazione riparatrice“ presentato e approvato dal Tribunale, che permette la loro riabilitazione nei confronti della legge dedicandosi a lavori socialmente utili. In marzo abbiamo ricevuto dal Resto del Carlino un importante riconoscimento: il secondo premio ex aequo in ricordo di Marco Biagi: un attestato e un assegno di 1.000 euro. consumatori giugno 2015 Ad aprile, in collaborazione con Volabo (Centro Servizi per il Volontariato di Bologna), abbiamo presentato un progetto nelle classi aderenti della scuola secondaria di I grado di Molinella. Progetto denominato "Dallo Spreco alla solidarietà" perché crediamo che i giovani siano molto sensibili a questi argomenti e soprattutto più recettivi e portati a cambiare le proprie abitudini, facendosi portavoce verso parenti ed amici. Mercoledì alla stazione Da ottobre 2011 la nostra associazione collabora ad un progetto per aiutare in particolare i senzatetto che ogni mercoledì sera si ritrovano presso la stazione centrale di Bologna per la distribuzione di viveri di pronto consumo (panini, pizze e dolci) e bevande calde, per combattere il freddo dell'inverno. Opere di Misericordia ogni mercoledì sera distribuisce circa 150 sacchetti confezionati dalle nostre volontarie e differenziati in panini con salumi, panini con formaggio (per chi non mangia maiale), pizze e dolci (paste o biscotti); tutto ciò grazie ai nostri donatori. Spesso ci adoperiamo anche nella consegna di prodotti per l’igiene personale e, non meno importante, partecipiamo alla raccolta di indumenti usati e in buono stato e coperte che vengono consegnati direttamente a chi ce lo richiede. Ad oggi, a detta di alcuni assistiti, siamo l’associazione, assieme alle Suore di Calcutta nella serata della domenica, che distribuisce il maggior numero di pasti, di cui si apprezza qualità e quantità, durante l’intera settimana e siamo apprezzati anche perché sempre stati presenti nonostante festività, periodi di ferie e intemperie. Al di là dell'impegno di distribuzione non è da sottovalutare lo scambio di calore umano che avviene tra volontari e bisognosi. 47 LOTTA ALLO SPRECO DONATI 30.000 EURO DI PRODOTTI IN UN ANNO Coop Reno attraverso il progetto Carrello Amico vuole dare il proprio contributo alla lotta allo spreco alimentare. Questa iniziativa, che consiste nella donazione di cibo non più vendibile alle onlus del territorio, è attiva nei punti vendita di Altedo, Argelato, Bagnara di Romagna, Casalfiumanese, Castel Guelfo di Bologna, Medicina, Molinella, Monghidoro, Osteria Grande, Riolo Terme, Sant’Agata Bolognese, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale, Vergato. Nel 2014 sono stati donati prodotti per un valore di 30.010 euro, un dato in sensibile aumento rispetto all’anno precedente, grazie soprattutto all’estensione delle categorie di referenze cedibili. Il rapporto con Opere di Misericordia fa parte di questo progetto. "Come presidente della sezione soci di Molinella sono molto contento della collaborazione creatasi con l'associazione presieduta da Lorenzo Amadori", dice Stefano Mantovani. "E come cittadino di Molinella sono orgoglioso che nel nostro territorio operi questa associazione che valorizza l'impegno di tanti volontari in una dimensione che va ben al di là della nostra comunità". L'attestato ricevuto dal Resto del Carlino, premio "Marco Biagi" Il terremoto del 2012 Il senso di solidarietà, la voglia di tendere la mano si sono manifestati durante il terremoto del 2012, dando un importante sostegno ai comuni di Camposanto, Cavezzo e Finale Emilia, impegnandosi nella raccolta di generi vari, di materiale per pulizie, prodotti per l’igiene personale, carne e soprattutto donando ingenti quantità di frutta e verdura di stagione, pane, pizze e biscotti, preparati appositamente con grande entusiasmo dalla signora Paola di Dolce Forno. Ne è nata una stretta collaborazione tra Opere di Misericordia e i Comuni di Camposanto, di Cavezzo e Finale Emilia. La distribuzione dei materiali si è conclusa il 9 ottobre 2012 solo dopo aver smontato le tendopoli allestite dopo la prima scossa di terremoto. noi_salute_poster_reno.pdf i_salute_poster_reno.pdf 1 30/10/14 1 30/10/14 18:29 18:29 I SOCI I SOCI HANNO UN HANNO UN WELFARE WELFARE IN PIÙ. IN PIÙ. LA TUA LASERENITÀ TUA SERENITÀ A PARTIRE DA A PARTIRE DA 10 € L’ANNO 10 € L’ANNO PIANI SANITARI PIANI PERSANITARI I SOCI COOP PER I SOCI COOP consumatori giugno 2015 49 associazionismo coop reno Ocarine d'Oriente Grande successo e ottimi piazzamenti per il Gruppo Ocarinistico di Molinella che è stato in Corea del Sud, dove è scoppiata la moda per questo strumento DI GILBERTO BIANCHINI responsabile Direzione soci In pochi sanno che in questi ultimi anni a Molinella è sorto un gruppo di giovani con la passione per uno strano strumento musicale: l’ocarina. Il Gruppo Ocarinistico Molinellese è costituito da nove ragazze e ragazzi, tutt i polistrumentisti, di età fra i 14 e i 17 anni (con due soli fuori quota) formatisi alla scuola di musica Adriano Banchieri di Molinella, che da circa due anni oltre al primo strumento hanno abbracciato l’ocarina. In poco tempo risultati concertistici particolarmente positivi hanno fatto conoscere il Gruppo al di là del territorio emiliano, viatico per l’approdo in Oriente, guidati dal maestro Emiliano Bernagozzi, coordinatore del Gruppo Ocarinistico Molinellese e accompagnatore d’eccezione. Infatt i il Gruppo a metà novembre 2014 ha effett uato una tournée a Honseong, in Corea del Sud, a circa 9 mila chilometri dall’Italia, dove ha riscosso un notevole successo. A dire il vero in Estremo Oriente da alcuni anni è scopiata una vera e propria “ocarino-mania” e i migliori talenti nazionali di questo tradizionale strumento della Bassa Bolognese vi sono sbarcati a più riprese: prima in Corea, poi in Giappone e recentemente in Cina. A tracciare la rotta è stato il Gruppo Ocarinistico Budriese (Gob) e i suoi due solisti, Emiliano Bernagozzi e Fabio Galliani, impegnati da alcuni anni, con concerti e masterclass, nello sviluppo e nella promozione dell’ocarina in Asia. Opera di proselitismo che ha consentito, a novembre, anche al Gruppo Ocarinistico Molinellese di approdare in Corea del Sud per un concorso internazionale e due concerti (6 e 8 novembre) di grande impatto, che hanno tenuto alto il nome della musica popolare italiana in luoghi davvero lontani per cultura e tradizione. Il repertorio del Gruppo è composto da un pot-pourri di Rossini, Shostakovic e Mozart fra i classici, Billi e Lucchini per la tradizione emiliana, poi il senza-tempo Morricone, ma anche Hisaisni, Kimura e la musica popolare coreana. Dietro la tournée La tournée in Corea del Sud ha visto oltre al successo del Gruppo anche i risultati positivi del concorso per singoli ocarinisti, al quale potevano partecipare i soli ragazzi maggiorenni. Performance culminate con il primo posto di Luca Quaglia e con il terzo di Selena Gasparro. La tournée è stata possibile grazie al supporto di molti, prima fra tutt i Coop Reno che da subito ha sostenuto e incoraggiato quest’iniziativa, in grado di off rire a dei giovani un’opportunità di crescita culturale nel senso più ampio del termine. I patrocini dei Conservatori “Martini” di Bologna e “Frescobaldi” di Ferrara, del Liceo musicale “Laura Bassi” di Bologna, oltreché dell’Amministrazione Comunale e della Scuola di Musica “Banchieri” di Molinella hanno dato forza al progetto del Gruppo Ocarinistico Molinellese, che ora guarda al futuro con prospett ive di un certo interesse. Il Gruppo dall’1 al 3 maggio ha partecipato a Budrio, casa madre dello strumento, al Festival Internazionale dell’Ocarina, un importante palcoscenico musicale, qualificandosi fra i migliori. consumatori giugno 2015 51 vivere bene coop reno DI ALESSANDRA GIOVANNINI La sagra dell'albicocca Il 28 giugno a Casalfiumanese (Bo) giornata di festa e approfondimento sul frutto tipico di queste zone. E il giorno prima un convegno con studiosi e tecnici Appuntamento domenica 27 giugno nel centro sportivo di Casalfiumanese con la 45ª edizione della Sagra dell’Albicocca. L’iniziativa è stata istituita nel 1970 dall’assessorato all’Agricoltura del Comune di Casalfiumanese per valorizzare la principale produzione agricola delle colline toccate dal fiume Santerno. Le prime coltivazioni si svilupparono nel comune della Vallata circa un secolo fa e da allora la produzione è continuata impegnando diverse aziende agricole di medie e grandi dimensioni, i magazzini per la raccolta della frutta e la sua distribuzione in tutta Italia. Una giornata di festa quella di giugno, ma anche di approfondimento. Accanto agli intrattenimenti per grandi e piccoli e a uno stand gastronomico ci sarà, infatti, spazio per la mostra pomologica con la presentazione delle nuove varietà di albicocco. Anche quest’anno, poi, nella giornata antecedente la sagra si svolgerà un convegno tematico che riporterà il frutto al centro dell’interesse di diversi studiosi e tecnici del territorio. Un’occasione per parlare delle innovazioni varietali e di migliorie negli aspetti tecnico-scientifici. Ospite anche per questa nuova edizione, una rappresentanza del Comune di Rotondella in provincia di Matera, città gemellata con Casalfiumanese e impegnata tutti gli anni nell’organizzazione di una mostra pomologica con sagra dell’albicocca. Durante la festa funzionerà uno stand con dolci, confetture, succhi e naturalmente... albicocche. LA RICETTA IERI E OGGI Per 6 persone: 3 kg di albicocche, 800 g di zucchero, 400 g di acqua, 1,5 l di Albana dolce, 4 cucchiai di garofano, 1 pezzetto di cannella. Si lavano le albicocche e si fanno asciugare. Dopo averle tagliate a metà, si liberano del nocciolo, si collocano nel vaso e si coprono con lo sciroppo. Questo si prepara facendo bollire lo zucchero e l’acqua; quando si porta via dal fuoco si aggiungono l’Albana dolce di buona gradazione alcolica, la scorza di limone, i chiodi di garofano ed un pezzetto di cannella. Quando è freddo, si filtra attraverso un panno e si versa sulla frutta. Si chiude il vaso, si fa sterilizzare a bagnomaria e si conserva in un luogo fresco e scuro almeno per 2-3 mesi prima di iniziarne il consumo. I romani chiamavano l’albicocca la "mela armena" perché pensavano che venisse dall’Armenia. Ma in realtà il frutto cui venivano paragonate le guance delle fanciulle in fiore, viene dalla Persia se non dalla Cina. Nel comprensorio imolese le prime coltivazioni di albicocco si svilupparono a Casalfiumanese circa un secolo fa. Nel 1870 furono piantate a titolo sperimentale dal prof. Mario Neri, nel podere Vallette a Pieve S. Andrea. Proprio in queste colline si sono sviluppate aziende altamente specializzate, che hanno valorizzato terreni fino a ieri marginali o di calanco. Anzi, proprio la coltura dell’albicocco ha consentito lo sfruttamento dei calanchi meno scoscesi, portando ricchezza là dove fino a ieri non era possibile nemmeno il pascolo. La produzione nazionale di albicocche nell’ultimo decennio è quasi raddoppiata e nella vallata del Santerno la superficie coperta è in maggior parte nel territorio di Casalfiumanese. Alcune delle varietà più rinomate, la Reale di Imola e la Bella di Imola, già nel nome dicono quanto l’albicocco debba a questa terra. ALBICOCCHE SCIROPPATE PER I ROMANI ERA LA "MELA ARMENA" SOCI CONVIENE DI PIÙ OFFERTE RISERVATE AI SOCI COOP RENO DAL 25 GIUGNO ALL’8 LUGLIO SPECK MOSER STAGIONATURA 5 MESI sottovuoto, metà, circa 2,2 kg, al kg AAnzichè 12,90 € 7,50 € FINO AD ESAURIMENTO SCORTE. LE FOTOGRAFIE DEI PRODOTTI SONO SOLO INDICATIVE. I PREZZI POSSONO SUBIRE VARIAZIONI NEL CASO DI EVENTUALI ERRORI TIPOGRAFICI E MODIFICHE ALLE LEGGI FISCALI. NTO SCO 41% sottovuoto, 1/4, circa 1,2 kg, al kg AAnzichè 13,40 € 7,70 € NTO SCO 42% LA GELATERIA CARTE D’OR 1 kg, gusti vari IL PREZZO SARÀ COMUNICATO A PUNTO VENDITA NEI SUPERMERCATI COOP RENO SOCI CONVIENE DI PIÙ OFFERTE RISERVATE AI SOCI COOP RENO DAL 2 AL 15 LUGLIO NEI SUPERMERCATI COOP RENO MELONE RETATO origine Italia sfuso, al kg FINO AD ESAURIMENTO SCORTE. LE FOTOGRAFIE DEI PRODOTTI SONO SOLO INDICATIVE. I PREZZI POSSONO SUBIRE VARIAZIONI NEL CASO DI EVENTUALI ERRORI TIPOGRAFICI E MODIFICHE ALLE LEGGI FISCALI. IL PREZZO SARÀ COMUNICATO A PUNTO VENDITA DAL 9 AL 22 LUGLIO NETTARINE GIALLE origine Italia cartone da 2 kg NTO SCO %SA 0 4 CAS A L AL NEI SUPERMERCATI COOP RENO SOCI CONVIENE DI PIÙ OFFERTE RISERVATE AI SOCI COOP RENO DAL 9 AL 22 LUGLIO FIOCCO DI PROSCIUTTO NAZIONALE GARDANI circa 1,8 kg, al kg FINO AD ESAURIMENTO SCORTE. LE FOTOGRAFIE DEI PRODOTTI SONO SOLO INDICATIVE. I PREZZI POSSONO SUBIRE VARIAZIONI NEL CASO DI EVENTUALI ERRORI TIPOGRAFICI E MODIFICHE ALLE LEGGI FISCALI. IL PREZZO SARÀ COMUNICATO A PUNTO VENDITA VINO PIGNOLETTO FRIZZANTE D.O.C. TERRE CEVICO confezione da 6 x 750ml AAnzichè 21,50 € 12,90 € 2,87 € al litro NTO SCO 40% NEI SUPERMERCATI COOP RENO ACQUISTANDO I LIbRI DI TESTO ALLA COOP HAI ANCORA PIU’ VANTAggI. LIbRI DI TESTO PER LE SCUOLE MEDIE, SUPERIORI E UNIVERSITà I LIENT O T N SCO PER IIC TUTT % 5 1 A ERTIN COP ZO DI REZ SUL P CI AI SO O T A ISERV O N O TO BUO N C S R no p Re Coo 5% Esempio: Prezzo libri Sconto 15% sul prezzo di copertina (clienti) Totale netto spesa Ulteriore buono sconto 5% solo per i Soci Coop 100,00 euro 15,00 euro = 85,00 euro 4,25 euro SPENDIbILITà bUONO: I buoni sconto possono essere utilizzati per qualsiasi spesa fino al 31 dicembre 2015. I buoni sconto non danno diritto a resto. Offerta non cumulabile con altri buoni sconto Coop. Il buono non è utilizzabile per l’acquisto di biglietti Expo, latte infanzia di tipo 1 (non promozionabile per legge), carte regalo, farmaci da banco, quotidiani, riviste, pagamento utenze e ticket sanitari, ricariche telefoniche. bUONO SCONTO PARI AL 5% DELL’IMPORTO PAgATO AL MOMENTO DEL RITIRO, AL NETTO DELLO SCONTO 15% GIà OTTENUTO PRENOTAZIONE DALL’8 gIUgNO AL 30 SETTEMbRE PRENOTA ONLINE i libri di testo e scegli di ritirarli nel supermercato Coop a te più comodo. Vai sul sito www.coopreno.it segui i link per la prenotazione online. Effettua la ricerca e la prenotazione dei libri di testo con poche e semplici istruzioni. PRENOTA ANCHE NEI PUNTI VENDITA presentando copia dell’elenco dei testi rilasciato dall’istituto scolastico. Al momento della consegna occorre esibire il modulo di prenotazione. RITIRO DAL 1° LUgLIO AL 31 DICEMbRE I libri potranno essere consegnati in una o più soluzioni. 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