Cappella Civica di Trieste in collaborazione con Associazione Promusica Università Popolare di Trieste Associazione “Alfred Tomatis” Trieste Parrocchia di San Giusto ITINERARI ORGANISTICI a Trieste e in Istria SETTEMB R E MUSICALE 2007 - 30a edizione coordinamento artistico: Marco Sofianopulo Lunedì 3 settembre, con un suggestivo concerto nella Cattedrale di San Giusto, prenderà il via la rassegna di musica sacra e organistica “Itinerari organistici a Trieste e in Istria”, che quest’anno giunge alla 30a edizione. La manifestazione gravita come al solito intorno alla Cattedrale di San Giusto ed al suo prestigioso strumento, dove si alternano i musicisti titolari ed alcuni ospiti italiani e stranieri. Ma il calendario comprende anche alcuni appuntamenti in Istria, dove la Cappella Civica è presente regolarmente sia replicando alcune delle sue produzioni, sia per favorire l’attività corale delle comunità italiane. Ricordiamo la rassegna di concerti di canti tradizionali istriani presentati lo scorso anno in alcune sedi d litorale e pubblicati in un volume che è stato anche distribuito alle locali comunità italiane. In questo impegno la Cappella si avvale della collaborazione dell’Università Popolare di Trieste, che interviene a fianco dell’Istituto nell’organizzazione di corsi di aggiornamento per i maestri di coro. Oltre ad alcune sedi dell’Istria, la rassegna non dimentica alcune chiese minori della città e della provincia, comprese alcune che raramente accolgono manifestazioni di questo genere. Un esempio è la chiesetta di San Luca a Melara, dove l’appuntamento è significativo anche perché proprio nell’ultimo concerto in Cattedrale verrà presentato un lavoro musicale commissionato per la Mostra-Progetto del film “Voci nel buio” del regista Rodolfo Bisatti, che risulta ambientato nel “Quadrilatero” triestino. Dei temi sociali affrontati dal film, l’opera “Lapis reprobatus” (“La pietra scartata dai costruttori...”), per organo, voci e sintesi digitale, propone alcuni particolari aspetti meditativi. La stessa musica sarà la base per un videoclip dove parte dei contenuti del film sono proposti in forma divulgativa. Ma tornando alla Cattedrale, dopo la maestosa apertura degli ottoni, timpani e organo, sarà la volta dell’organista britannico Michael Harris, quindi della tromba di Mauro Maur, che già si è fatto apprezzare nell’ultimo “Serestate”. Il mese si chiuderà col virtuoso austriaco Kristian Schneider. Nel primo concerto di ottobre, il Gruppo femminile della Cappella Civica proporrà un programma impegnativo dove, accanto ad autori francesi del ‘900, spicca un intrigante lavoro composto in collaborazione tra Sofianopulo e Paolo Magris, sul tema della antica poesia mistica islamica. A proposito delle forme musicali liturgiche di altre confessioni, ricordiamo che in passato la Cappella ha già esplorato in concerti e pubblicazioni la musica ebraica e jiddish, quella di rito greco-orientale e attualmente sta ultimando la pubblicazione di una liturgia serbo-ortodossa (di Stefan Mokraniac), con lo scopo di diffondere questi repertori tra i musicisti italiani e valorizzare le componenti etniche ospiti a Trieste. La rassegna proseguirà dunque col soprano toscano Silvia Martinelli assieme all’organista Andrea Trovato, per passare al titolare della Cattedrale Manuel Tomadin per concludere con l’organista Lombardo Mario Duella. In Istria la rassegna tende a valorizzare soprattutto giovani concertisti triestini, che quest’anno saranno Riccardo Cossi, Roberto Velasco, Manuel Staropoli e ancora Manuel Tomadin, che in più, con la collaborazione di altri musicisti e di alcune voci scelte della Cap pella Civica (Eleonora Matijasic, Federica Volpi, Sarah Pelliccione) offrirà anche una nutrita serie di appuntamenti decentrati. CALENDARIO Concerti a Trieste - nella Cattedrale di San Giusto Lunedì 3 settembre 2007 - ore 20,30 - Trieste - Cattedrale di S.Giusto Martedì 4 settembre 2007 - ore 20.30 - Trieste - Chiesa di S.Caterina Diego Cal e Roberto Santagati trombe / Erik Zerial trombone / Tom Hmeljak timpani / Manuel Tomadin organo Musiche di G. F. Haendel (1685-1759), D.Buxtehude (1637–1707), J. S. Bach (1685-1750), B.Marcello (1686-1739), J.J.Mouret (1682-1738), G.Frescobaldi (1583-1643), G.P.Telemann (1681-1767) Lunedì 10 settembre 2007 - Ore 20,30 / Trieste - Cattedrale di S.Giusto Michael Harris organo Musiche di D.Buxtehude (1637-1707), J.S.Bach (1685-1750), J.Ch.H.Rinck (1770–1846), F.Liszt (1811– 1886), C.H.H.Parry (1848–1918) Lunedì 17 settembre 2006 - Ore 20,30 - Trieste - Cattedrale di S.Giusto Mauro Maur tromba /Françoise Gadbois organo Musiche di J.J.Mouret (1682–1738), J.S.Bach (1685-1750), M.Sofianopulo (1952), L.Boëllmann (1862-1897), G.Tartini (1692-1770) Lunedì 24 settembre 2007 - Ore 20,30 - Trieste - Cattedrale di S.Giusto Kristian Schneider organo Musiche di J.S.Bach (1685–1750), F.Mendelssohn B. (1809–1847), R.Schumann (1810–1856), M.Reger (1873–1916) Lunedì 1 ottobre 2005 - Ore 20,30 - Trieste - Cattedrale di S.Giusto Gruppo vocale femminile della Cappella Civica di Trieste Giorgio Marcossi flauto / Manuel Tomadin organo / Marco Sofianopulo direttore Musiche di J.Alain (1911-1940), F.Poulenc (1899-1963), M.Sofianopulo (1952) Lunedì 8 ottobre 2007 - 20,30 - Trieste - Cattedrale di San Giusto Silvia Martinelli soprano / Andrea Trovato organo Musiche di J.S.Bach (1685-1750), L.Boëllmann (1862-1897), G.B.Martini (1706-1784), V.Bellini (1801-1835), G.Bizet (1838-1875), F.Liszt (1811-1886), G.Fauré (1845-1924), G.F.Haendel (1685-1759) Lunedì 15 ottobre 2007 - Ore 20,30 - Trieste - Cattedrale di S.Giusto Manuel Tomadin organo Musiche di V.Lubeck (1654–1740), D.Buxtehude (1637–1707), J.S.Bach (1685–1750), M.Sofianopulo (1952) Lunedì 22 ottobre 2007 - Ore 20,30 - Trieste - Cattedrale di S.Giusto Mario Duella organo Musiche di J.S.Bach (1685-1750), F.Mendelssohn-B. (1809-1847), T.Salomé (1834-1896), A.Guilmant (1837-1911), O.Ravanello (1871-1938), F.Capocci (1840-1911) Concerti in Istria Sabato 13 ottobre 2007 - ore 20,30 - Umago (Croazia) - Chiesa S.Pellegrino Martire Roberto Velasco organo Venerdì 28 settembre 2007 - ore 20,00 - Fontane (Croazia) - Chiesa di S.Martino Riccardo Cossi organo Sabato 10 novembre - ore 20,30 /Rovigno (Cro) - SS.Giorgio e Eufemia Manuel Staropoli - fl. traversiere barocco / Manuel Tomadin - cembalo Altri concerti in chiese minori Domenica 16 settembre - ore 17,00 - Trieste (Roiano) - Chiesa SS. Ermacora e Fortunato Manuel Tomadin - organo Martedì 16 ottobre - ore 20,30 / Muggia – Duomo Marianna Prizzon - soprano / Manuel Tomadin - organo Sabato 20 ottobre - ore 20,30 /Trieste - Chiesa della B.Vergine del Rosario Duello organistico: Manuel Tomadin e Mirko Ballico organisti Domenica 21 ottobre - ore 17,00 /Trieste (Montuzza) - Chiesa di Sant’Apollinare Michele Veronese - v.cello barocco / Manuel Tomadin cembalo Martedì 23 ottobre - ore 20,30 / Trieste (Melara) - Chiesa di S.Luca evangelista Sarah Pelliccione - soprano / Manuel Tomadin - organo Domenica 28 ottobre - ore 20,30 /S.Dorligo / Dolina - Chiesa di Sant’Ulderico Eleonora Matijasic - soprano /Manuel Tomadin - organo Martedì 30 ottobre - ore 20,30 / S.Giuseppe della Chiusa / Chiesa di S.Giuseppe Federica Volpi - soprano / Manuel Tomadin - organo Domenica 4 novembre - ore 20,30 / Trieste - S.Giusto /Cappella di S.Michele gruppo: “I Gween” - Antiche musiche celtiche Domenica 11 novembre - ore 17,30 /Trieste - Monastero di S.Cipriano Manuel Staropoli - fl. traversiere barocco / Manuel Tomadin - cembalo Paolo Magris Il flauto spezzato viaggio nella mistica islamica musica di Marco Sofianopulo I l “Il flauto spezzato” è un viaggio, descritto con gli occhi e con la sensibilità occidentale, all’interno della mistica islamica del sufismo, una corrente religiosa che abbraccia secoli e continenti diversissimi e rappresenta un tesoro inestimabile della spiritualità e della poesia di tutti i tempi. Organizzati in confraternite i sufi, al rispetto completo della pietà formale, aggiungono un percorso di ricerca spirituale teso all’interiorizzazione del messaggio divino e all’unione estatica con l’Assoluto. Con i loro versi sublimi, negli ipnotici movimenti dei loro danzatori, nell’abbagliante finezza della loro speculazione teologica, i Sufi hanno tramandato un sapere e un’esperienza interiore che riscuotono sempre maggior interesse, anche in occidente. Le ragioni di questo fascino, spesso irresistibile, sono molteplici. Se la mistica dell’Estremo Oriente parte da presupposti culturali diversissimi e da categorie mentali troppo distanti dalle nostre, il sufismo sorge su un terreno, quello del rigoroso monoteismo, a noi più congeniale e comprensibile. Ma la mistica islamica, proprio con il suo senso fortissimo della unicità e della trascendenza di Dio, dove tutto ciò che accade è volizione divina, misteriosa e inafferrabile, consente di lanciare un legame strettissimo tra creatura e creatore, in una dimensione di luminoso, totale abbandono. Il mondo infatti, lungi dall’essere sentito come un freddo oggetto, abbandonato a se stesso, diviene specchio della maestà di Dio, che si riflette nel più piccolo granello di polvere come nell’immensità delle distese celesti. Ecco che allora l’individualità umana, abbandonato l’orgoglio e immersa nella pienezza divina, scopre quel Dio che dice al fedele: “In verità, io ti sono vicinissimo”. Nel presente lavoro, strutturato in tredici stazioni ideali, sono stati rielaborati testi dei più grandi esponenti del sufismo, da Rumi ad Hafiz. Questo accordo di musica e poesia, lungi dal voler essere un’opera di peculiare approfondimento dottrinale, rappresenta l’incontro fra tradizioni culturali diversissime, che talvolta possono trovare, per vie nascoste e insondabili, un comune terreno di ispirazione spirituale. Paolo Magris L a musica che accompagna questa preghiera, con i suoi tratti orientali, esalta la bellezza esotica del verso, ma soprattutto evidenzia la provenienza di un pensiero che potrebbe facilmente appartenere alla mistica cristiana. La sostanziale equivalenza tra due devozioni monoteistiche dovrebbe aiutarci a ricordare la fratellanza con una civiltà che talvolta, nello scenario degli attuali conflitti internazionali (spesso di origine economica più che religiosa) siamo abituati a qualificare sommariamente come “avversa”. In questo senso credo che il linguaggio compositivo che ho utilizzato sia un’efficace metafora. Esso attinge a modalità, ritmi, colori, strutture e criteri di sviluppo derivati dalla tradizione mediorientale, per lontane cause sorella di quella del bacino del Mediterraneo, cui io appartengo. Questa parentela musicale palesa le sue analogie soprattutto quando viene accostata alla civiltà tonale europea. Per esempio potremmo dire a lungo delle modalità, che nel nostro sistema tonale diatonico sono limitate a due sole (maggiore e minore), e che invece, nelle diverse consuetudini popolari, sono molteplici, ricche di intriganti soluzioni cromatiche ed enarmoniche. Ed anche del ritmo, che nella musica colta europea si basa soprattutto sulla costante iterazione di moduli elementari (binari o ternari), ma che più a oriente diventa asimmetrico e irrequieto. E avanti ancora, per altri parametri poetici: timbrici, formali, di sviluppo, ecc. La musica europea è ancorata ad un linguaggio musicale standard, consacrato da secoli di teoria e che nella sua parabola ha certamente raggiunto vette di elaborazione e ispirazione altissime, nell’opera dei grandi geni. Oggi però fatalmente, dopo le drammatiche crisi novecentesche (ad iniziare da Schönberg e Scuola di Vienna), sta languendo e cerca invano una propria identità convincente, sulla linea di uno sviluppo che non riesce più a rigenerarsi. In tale contesto non possiamo ignorare come il contatto col grosso pubblico (che ai tempi d’oro dell’opera affollava i teatri) sia gravemente deteriorato. La gente comune, non riuscendo più a capire cosa combinano i compositori contemporanei, preferisce ritirarsi nella musica leggera. Di fronte a una così palese incertezza, ci accorgiamo che è proprio la passione cosiddetta “etnica”, a riguadagnare terreno nei concerti e nell’interesse del pubblico, anche più giovane. Naturalmente il solo istinto non basta: la tecnica è necessaria alla gestione delle idee, ma non tanto da sopraffare l’ispirazione. Anche ammettendo un pregiudizio legato alle mie origini, pure io ritengo che la contaminazione con altre tradizioni e culture sia tra i più efficaci rimedi alla progressiva implosione del linguaggio musicale, per recuperare un po’ di quella spontaneità che oggi sembra così compromessa. Marco Sofianopulo MOSTRA PROGETTO DEL FILM “VOCI NEL BUIO” DI RODOLFO BISATTI M ARCO S OFIANOPULO LAPIS REPROBATUS (LA PIETRA SCARTATA ) Cantata per voci, strumenti e traccia digitale “Fino ad oggi un velo era steso sul loro cuore; ma quando ci sarà la conversione al Signore, quel velo sarà tolto.”(2Corinzi 3:15) TESTI 1 – LA TORRE DI UTILIZZATI BABELE (Lettore: Gen. 11:4-9) Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo, e disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro». Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse. (Solo: Sal. 130:1-2) Non è d’orgoglio che nutro il mio cuore, di superbia non s’adorna il mio sguardo, grandezza non bramo, onore non cerco. In te solo confido, Signore. L’anima mia è docile e limpida, mite la supplica, paziente l’attesa, come un bimbo in braccio a sua madre. In te solo confido, Signore. (Coro: Eccl. 1:2-6) ...Vanitas vanitatum omnia vanitas! Quid habet amplius homo de universo labore suo, quod laborat sub sole? Generatio praeterit et generatio advenit: terra vero in aeternum stat. [...Vanità delle vanità, tutto è vanità. Quale utilità ricava l'uomo da tutto l'affanno per cui fatica sotto il sole? Una generazione va, una generazione viene ma la terra resta sempre la stessa.] 2 – LA SALVEZZA DISCENDE DALLA PRUDENZA (Lettore: Eccl. 9:14-16) C'era dunque una piccola città, con pochi abitanti. Un gran re si mosse contro di essa, l'assediò e vi costruì contro grandi bastioni. Si trovava però in essa un uomo povero ma saggio, il quale con la sua sapienza salvò la città; eppure nessuno si ricordò di quest'uomo povero. Perciò io dico: È meglio la sapienza della forza, ma la sapienza del povero è disprezzata e le sue parole non sono ascoltate. (Solo: Sal. 1:1-2, 6) Beato chi non bada al consiglio dei malvagi, è beato chi sfugge il sentiero dell’errore, è beato chi abbandona il consesso degli stolti. Il suo cammino giorno e notte veglia il buon Signore. Davvero chi sceglie il disegno di Dio, e la legge sua proclama con fermezza sfuggirà la rovina del peccato. Il suo cammino giorno e notte veglia il buon Signore. (Coro: Eccl. 4:1) ...verti me ad alia et vidi calumnias quae sub sole geruntur, et lacrimas innocentum et consolatorem neminem, nec posse resistere eorum violentiae, cunctorum auxilio destitutos. [Ho poi considerato tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole. Ecco il pianto degli oppressi che non hanno chi li consoli; da parte dei loro oppressori sta la violenza, mentre per essi non c'è chi li consoli.] 3 – LA CASA COSTRUITA SULLA ROCCIA (Lettore: Luca 6:47-49) «Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica [...] è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta so pra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla sabbia, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la rovina di quella casa fu grande». (Solo: Salmo 120:1-8) Alzo gli occhi verso i monti: chi sarà la mia difesa? Il mio aiuto è dal Signore, egli ha fatto cielo e terra. Dritto il passo egli conduce, veglia insonne il mio custode. Il mio aiuto è dal Signore, egli ha fatto cielo e terra. Il Signore è mio riparo come scudo avanti al sole. Il mio aiuto è dal Signore, egli ha fatto cielo e terra. (Coro: Salmi 126:1-3) Nisi Dominus aedificaverit domum, in vanum laboraverunt qui aedificant eam. Nisi Dominus custodierit civitatem, frustra vigilat qui custodit eam. [Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode.] 4 – LA PIETRA SCARTATA (Lettore: 1Pietro 2:1-10) Deposta dunque ogni malizia e ogni frode e ipocrisia, le gelosie e ogni maldicenza, come bambini appena nati bramate il puro latte spirituale, per crescere con esso verso la salvezza: se davvero avete già gustato come è buono il Signore. Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura: Ecco io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chi crede in essa non resterà confuso. Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli la pietra che i costruttori hanno scartato è divenuta la pietra angolare, sasso d'inciampo e pietra di scandalo. Loro v'inciampano perché non credono alla parola; a questo sono stati destinati. Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce; voi, che un tempo eravate non-popolo, ora invece siete il popolo di Dio; voi, un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia. (Solo: Salmo 71:11-14) Per questo i re si inchineranno, e i popoli tutti Lo serviranno, perché libera il povero e aiuta l’indifeso, soccorre il debole e il misero protegge. Per questo i re si inchineranno, e i popoli tutti Lo serviranno, perché sta appresso nel dolore, il pianto asciuga e custodisce. Per questo i re si inchineranno, e i popoli tutti Lo serviranno. (Coro: Salmo 145:1-2; 7-10) Alleluia. Lauda anima mea Dominum. Laudabo Dominum in vita mea, cantabo Deo meo quamdiu sum... Qui facit iudicium calumniam sustinentibus et dat panem esurientibus. Dominus solvit vinctos, Dominus inluminat caecos, Dominus erigit adlisos, Dominus diligit iustos. Dominus custodit advenas, pupillum et viduam suscipiet [et viam impiorum conteret]. [Alleluia. Loda il Signore, anima mia: loderò il Signore per tutta la mia vita, finché vivo canterò inni al mio Dio. ... rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri, il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge lo straniero, egli sostiene l'orfano e la vedova, ma sconvolge le vie degli empi.]