TTA TORINO ASSESSORATO PER LA C U L T U R A sabato 23 settembre 1989, ore 21 Auditorium Rai SETTEMBRE MUSICA | Ensemble InterContemporain Rosemary Hardy, soprano Peter Hall, tenore Sophie Cherrier, flauto André Trouttet, clarinetto Peter Eòtvòs, direttore 2 " % . - . . . ... :,, , . ( Ensemble InterContemporain Sophie Cherrier, Emmanuelle Ophéle, flauti Laszlo Hadady, Didier Pateau, oboi Alain Damiens, André Trouttet, clarinetti Guy Arnaud, clarinetto basso Pascal Gallois, Jean-Marie Lamothe, fagotti Jacques Deleplancque, Jens Mac Manama, corni Antoine Curé, Jean-Jacques Gaudon, trombe Jéròme Naulais, Benny Sluchin, tromboni Gérard Buquet, tuba Vincent Bauer, Michel Cerutti, Daniel Ciampolini, percussioni Pierre-Laurent Aimard, Florent Boffard, Alain Neveux, pianoforti e tastiere Marie-Claire Jamel, arpa Jeanne-Marie Conquer, Jacques Ghestem, Maryvonne Le Dizès, violini Garth Knox, Jean Sulem, viole Pierre Strauch, violoncello Frédéric Stochl, contrabbasso Peter Eòtvos, Direttore Pierre Boulez, Presidente L'Ensemble InterContemporain, è stato fondato nel 1976 per iniziativa di Michel Guy (allora Ministro della Cultura) e di Pierre Boulez allo scopo di diffondere il repertorio musicale del XX secolo dai classici alla musica sperimentale. Ospite abituale delle maggiori istituzioni musicali europee, prende regolarmente parte a tournée internazionali organizzate con l'IRCAM. l'Ensemble partecipa inoltre alla creazione della maggior parte delle opere composte all'IRCAM stesso, nell'ambito di un processo di collaborazione fra compositori, ricercatori e interpreti che inizia ben Più a monte delle prime prove e arricchisce la genesi di ogni opera. In questo modo si è venuto a costituire, ormai da dieci anni, un doppio repertorio composto di lavori dell'IRCAM per ensemble e elettronica e di lavori dell'Ensemble per organici strumentali e vocali, opere riprese nel corso delle stagioni concertistiche e sovente incise su disco. Nato nel 1944, Peter Eòtvòs ha studiato composizione all'Accademia di Musica di Budapest e direzione d'orchestra alla Musikhochschule di Colonia. Nel 1966 ha iniziato a collaborare con Karlheinz Stockhausen, con il quale ha curato produzioni radiofoniche e televisive, dischi e tournée, partecipando inoltre all'Esposizione Universale di Osaka del 1970. Tra il 1971 e il 1979 ha quindi lavorato allo studio di musica elettronica della Radio di Colonia, dedicandosi parallelamente alla direzione di formazioni orchestrali e di musica elettronica. Dal 1985 al 1988 direttore ospite della BBC Symphny Orchestra, nel 1979 è stato nominato da Pierre Boulez Direttore Musicale dell'Ensemble InterContemporain, Sin dagli studi, compiuti al Royal College of Music di Londra e all'Accademia di Musica Franz Liszt di Budapest, Rosemarv Hardy ha coltivato un particolare interesse per la musica barocca e quella contemporanea, nei cui repertori si è poi specializzata. Molto apprezzata per le interpretazioni delle opere di Gyorgy Kurtag, nel corso della sua carriera, oltre che con i maggiori ensemble di musica contemporanea, ha collaborato con complessi orchestrali quali, tra gli altri, la BBC Symphony Orchestra, la Danish Radio Symphony, lo Schoenberg Ensemble e la London Sinfonietta, sotto la guida di vari direttori, tra i quali Roger Norrington, John Eliot Gardiner e Michel Corbs. Peter Hall ha intrapreso la carriera concertistica dopo aver frequentato il King's College ed essersi dedicato per alcuni anni agli studi in legge. Con al suo attivo un repertorio comprendente tanto opere di Bach, Strawinsky e Orff che di compositori contemporanei britannici quali Colin Matthews e John Taverner, ha effettuato concerti in tutta Europa, in Nord America, Australia e Nuova Zelanda. Nel 1986 ha preso parte al Maggio Musicale Fiorentino per l'esecuzione dell'opera di Luciano Berio "La Vera Storia", su invito del compositore stesso. Nata a Nancy, Sophie Cherrier ha compiuto gli studi dapprima al Conservatorio Regionale della sua città natale e poi al Conservatorio di Parigi, dove nel 1977 le è stato assegnato il Primo Premio di flauto e di musica da camera. Entrata a far parte dell'Ensemble InterContemporain nel 1979, si è parallelamente dedicata ad attività in campo didattico collaborando con il Centre Acanthes, con il quale nel 1983 ha realizzato un progetto dedicato a Luciano Berio e nel 1988 un altro incentrato su Pierre Boulez. Molto attiva anche in veste solistica, è inoltre docente presso il conservatorio di Parigi. Iniziati gli studi al conservatorio di Besangon, proseguiti poi a Parigi, André Trouttet ha terminato la propria carriera scolastica con all'attivo vari primi premi sia in musica da camera che in clarinetto. Nel 1973 diventato clarinetto solista dell'Orchestre de Cannes, è poi entrato a far parte dell'Ensemble InterContemporain nel 1984. Parallelamente a quella concertistica è inoltre impegnato nell'attività didattica. Elliott Carter (1908) Penthode per cinque g r u p p i di q u a t t r o s t r u m e n t i In Sleep, In Thunder per tenore e quattordici strumenti Dolphin Across the Yard: La Ignota Harriet Dies Irae Careìess Night In Genesis Esprit rude/Esprit doux per flauto e clarinetto A Mirror On Which To Dwell per soprano e orchestra da camera Anaphora Argument Sandpiper Insomma View of the Capitol from the Library of Congress O Breath Elliott Carter Penthode, per cinque gruppi di quattro strumenti Commissionato dall'Ensemble InterContemporain, Penthode, ovvero "cinque vie", si basa sulla contrapposizione ed interpolazione di altrettanti gruppi strumentali dotati di intervalli, velocità e caratteri espressivi propri, mentra una sorta di "Klangfarbenmelodie" collega la prima e la terza parte del pezzo alla maniera della musica Dhrupad dell'India settentrionale, conosciuta da Carter in una performance berlinese dei fratelli Dagar nel 1964. In Sleep, In Thunder - per tenore e quattordici strumenti Le sei poesie della raccolta In Sleep, In Thunder (1981), scelte tutte nell'ambito della tarda produzione di Robert Lowell e comprese nel decennio 1960-'70, concludono idealmente un trittico carteriano sulla letteratura americana contemporanea dopo le concentrate tensioni di A Mirror On Which To Dwell (1975) e le ironie selvaggiamente urtanti di Syringa (1978) su testo di John Ashberry. Lo stile confessionale e volubile di Lowell, dai toni personali e spesso violentemente incontrollati offre spunti programmatici per un ritratto musicale del Poeta - alla cui memoria è dedicato il ciclo - e delinea al tempo stesso una condizione esistenziale emblematica di un'intera generazione di artisti: nevrosi e crisi matrimoniali, clima di turbolenza politica per la guerra in Vietnam, improvvise conversioni religiose, manie depressive e follia, il tutto riprodotto in forma contradditoriamente immediata, prefiggendosi solo di delineare la verità letterale senza ulteriori indicazioni per il lettore. I temi della fede e dell'amore, o piuttosto del loro fallimento, sono equamente distribuiti nei componimenti prescelti. In Dolphin, introduttiva evocazione alla Musa di seducente lirismo, è stabilita una immaginaria identità fra Lowell e Carter. Chiave di volta dei successivi cinque movimenti, Dies Irae è un'esplosione completamente incoerente di disperazione religiosa e terrore psicotico, mentre sfoghi parodistici di humor nero sono raggiunti nei surrealistico Careless Night e in Harriet, spaventosa visione dell'anzianità suggerita dalla pretestuosa celebrazione della crescita di una figlia del Poeta. La sciatta vocalità di una diva da balera, riflessa negli atteggiamenti " b e b o p " della tromba in La Ignota, e l'apparizione di Orfeo arrostito e dilaniato dai suoi figli (In Genesis), agiscono da specchi deformanti rispettivamente nei confronti della Musa iniziale e del Dies Irae. Esprit rude/Esprit doux, per flauto e clarinetto Scritto in occasione del sessantesimo compleanno di Pierre Boulez, Esprit rude/Esprit doux (1985) si avvale della suggestione dei segni grammaticali greci riferiti alla pronuncia aspirata e non delle parole iniziami con vocale o lettera rho, detti appunto spiriti " a s p r i " e "dolci". La partitura comincia e finisce con un motto enigmatico sotto cui si cela il cognome del suo destinatario. A Mirror On Which To Dwell, per soprano e orchestra da camera Commissionato in occasione del Bicentenario degli Stati Uniti da Speculum Musicae, una delle più importanti associazioni newyorkesi di musica contemporanea, A Mirror On Which To Dwell (1975) per soprano e nove strumentisti è dedicato a Susan Davenuy Wyner, sua prima interprete alla Hunter College Play house. Si tratta di un ciclo di sei canzoni, dotate di tecnica, strumentazione e colori propri. I testi della poetessa Elizabeth Bishop, dei quali Carter venne a conoscenza su consigli di Robert Lowell, sono al primo sguardo assai remoti dalle abituali scelte letterarie del Compositore: la loro quotidianità domestica e antieroica si distingue per l'attitudine all'osservazione precisa, che trascende il luogo comune o la visione strettamente personale alla ricerca di più vaste prospettive, e non a caso in molti di questi componimenti ricorrono immagini limpide e calme di fasce costiere, spiagge, confini. Due motivi intrecciati e condotti progressivamente dal generale al particolare costituiscono il filo conduttore dei versi: il rapporto del poeta col mondo ispira Anaphora, Sandpiper e Wiew of the Capitol from the Library of Congress; le tre restanti poesie sono di argomento amoroso. La struttura musicale di Anaphora tende a riflettere l'universalità del testo mediante un astratto procedimento di selezione sonora: le sole altezze usate nella canzone costituiscono una serie dodecafonica e cadono tutte nel campo d'azione della voce. Il principio di unità armonica è affidato ad un esacordo risultante dall'accoppiamento di triadi e trasponibile ventiquattro volte, mentre la base ritmica consta di due ordini di impulsi (pianoforte e vibrafono) convergenti al centro della poesia. In Argument "giorni" e "distanza" come fondamentali categorie della separazione umana, si avvicendano nella cornice di una schermaglia amorosa; flauto contralto e clarinetto basso sostengono il canto contrappuntato all'estremo grave del contrabbasso, mentre bongos e pianoforte dialogano nella zona centrale. Protagonista di Sandpiper (nome anglosassone del piropiro, uccello dei caradriformi) è un delirante oboe dal veloce staccato cromatico intercalato da suoni stridenti: un po' come il compositore, esso cerca di imporre ordine con il suo movimento costante al mondo caotico che lo circonda, ossia agli archi dai frequenti cambi di tempo. In Insomnia i pensieri di una mente attiva nelle ore silenziose della notte sono evocati dal semplice contrasto di due coppie strumentali: un rumore seccamente ripetuto di marimba e viola accompagna lente volute di piccolo e violino su un'armonia derivata dalle prime quattro note del soprano e loro inversione. Il rapporto tra artista e potere - spogliato qui di ogni idealizzazione alla Ives - sta al centro di View of the Capitol from the Library of Congress, dove una maldestra banda musicale fa da sfondo a voce e viola in tono comicamente minaccioso. La struttura stumentale di O Breath suggerisce le fasi di un profondo respiro durante il sonno, mentre la fiorente linea del canto pare segmentarsi in affannosi frammenti melismatici. Orazio Mula Elliott Carter In Sleep, In T h u n d e r su testi di Robert Lowell Dolphins My Dolphin, you only guide me by surprise, a captive as Racine, the man of craft, drawn through his maze of iron composition by the incomparable wandering voice of Phèdre. When I was troubled in mind, you made for my body caught in its hangman's-knot of sinking lines, the glassy bowing and scraping of my will ... I have sat and listened to too many words of the collaborating muse, and plotted perhaps too freely with my life, not avoiding injury to others, not avoiding injury to myself to ask compassion... this book, half fiction, an eelnet made by man for the eel fighting my eyes have seen what my hand did. Across the Yard: La Ignota The soprano 's bosom breathes the joy of God, Brunhilde who could not rule her voice for Godher stately yellow ivory window frames haven 7 seen paini or putty these twenty years; grass, dead since Kennedy, chokes the window box. She has to sing to keep her curtains flying; one is pìnk dust flipped back to scarlet lining, the other besmirched gauze; and behind them a blown electric heater, her footlocker with Munich stickers stood upright for a music stand. Her doorbell is dead. No one has to hire her. She flings her high aria to the trash like roses... When I was lost and green, I would have given the janitor three months' rent for this address. Delfìni Delfino mio, tu solo mi guidi di sorpresa, me prigioniero come Racine, l'uomo d'ingegno, condotto attraverso il suo dedalo di ferro dalla delirante e incomparabile voce di Fedra. Quando ero turbato, tu hai fatto per il mio corpo preso nel suo cappio da carnefice in gorghi sempre più fondi l'inchino e il saluto trasparente della mia volontà... Seduto ho ascoltato troppe parole della musa collaboratrice, e ho tramato forse troppo liberamente con la mia vita, senza evitar del male ad altri, senza evitar del male a me questo libro... è per chiedere pietà, mezza fantasia, una rete per anguille fatta dall'uomo per lottare con le anguille i miei occhi hanno visto cos'hanno fatto le mie mani. Al di là del cortile: la Ignota Il petto del soprano si leva in canto alla gloria di Dio, Brunilde che non poteva dominare la sua voce per Dio in questi vent'anni gli imponenti telai giallo avorio delle sue finestre non hanno visto né stucco né vernice; morta dal tempo di Kennedy l'erba trabocca dai vasi sui davanzali. Lei deve cantare, per far sì che le tende continuino ad ondeggiare; una è rosa antico che diventa fodera vermiglia l'altra tela di garza sudicia; dietro di loro una stufa elettrica malandata, il suo bauletto con decalcomanie di Monaco che stava dritto a far da leggìo. Il campanello della porta è muto. Nessuno la vuole scritturare. Lei canta e getta il suo canto nella spazzatura, come fossero rose... Quando ero un giovane perduto avrei dato al custode tre mesi di paga per questo indirizzo. Harriet Spring moved to summer-the rude colà rain hurries the ambitious, flowers and youth; our flash-tones crackle for an hour, and'then we too follow nature, imperceptibly change our mouse-brown to white lion's mane thin white fading to a freckled, knuckled skulì, bronzed by decay, by many, many suns... Child of ten, three quarters animai, three years from Juliet, half Juliet, already ripened for the night on stagebeautiful petals, what shall we hope for, knowing one choice not two is ali you're given health beyond the measure, dangerous to yourself more dangerous to others? Dies Irae Onthis day of anger, when I am Satan's forfeited to that childless sybarite Our God, he walks with me, he talks with me in sleep, in thunder, and in wind and weather he strips the wind and gravel from my words ' and speeds me naked on the single way You who save those you must save free; you, whose least anger makes my faith derelict, you carne from nothing to the earth for me my enemies are many, my friends few how often do you find me, God, and die? Once our Lord looked and saw the world was good in His hand, God has got us in His hand • everything points to non-existence except existence Harriet Dalla primavera si va all'estate - la pioggia fredda e violenta urge l'ambizione la giovinezza ed i fiori; facciamo faville per un'ora poi anche noi seguiamo la natura, mutando impercettibilmente il nostro grigio-topo in bianca criniera di leone, sottile bianca dissolvenza in un cranio ossuto lentigginoso abbronzato di decadenza, da molti molti soli... Bambina di dieci anni, animale per tre quarti, tre anni da Juliet, mezza Juliet, già matura per le notte sulla scena petali belli, per cosa possiamo sperare? sapendo che tutto quel che ti è dato è di scegliere una volta non due, salute oltre misura, pericolosa per te ancor più pericolosa per altri... Dies Irae In questo giorno di collera, in cui appartengo a Satana, venduto a quello sterile sibarita Dio mio, lui cammina con me, parla con me, nel sonno, nel tuono, nel vento, nella tempesta; lui spoglia dalle mie parole il vento e le pietre, e mi affretta nudo sulla via senza ritorno... Tu che ci salvi, salvaci liberi; Tu, la cui ultima collera ha derelitto la mia fede, sei venuto dal nulla sulla terra per me, i miei nemici son molti, i miei amici pochi ogni quanto riesci a trovarmi, Dio, e morire? Un tempo il nostro Signore guardò la terra e vide che era buona nelle Sue mani, Dio.ci tiene nelle Sue mani; tutto indica verso il non-essere eccetto Tessere. Careless Night So country-alone, and O so very friendly, our heaviness lifted from us by the night ... we dance out into its diamond suburbio, and see the hill-crown's unrestricted lights ali day these encroaching neighbors are out of sìght. Huge smudge sheep in burden becloud the grass, they swell on moonlight and weigh two hundred pounds hulky as you in your white sheep-coat, as nervous to gallop The Christ-Child's drifter shepherds have left this field, gone the shepherd's breezy too predictable pipe. Nothing's out of earshot in this day long night; nothing can be human without man. What is worse than hearing the late-born child crying and each morning waking up glad we wake? In Genesis Blank. A carnei blotting up the water. God with whom nothing is design or intention. In the Beginning, the Sabbath could last a week, God grumbling secrecies behind Blue Hill... The serpent walked on foot like us in Eden; glorified by the perfect Northern exposure, Ève and Adam knew their nakedness, a discovery to be repeated many times... in joyless stupor?... Orpheus in Genesis hacked words from brute sound, and taught men English, plucked ali the flowers, deflowered ali the girls with the overemphasis of a father. He used too many words, his sons killed him, dancing with grateful gaiety round the cookout. Notte senza pensieri La notte ha portato via la nostra malinconia così sola nella campagna e veramente amica... usciamo a ballare nella sua periferia luccicante e vediamo le sconfinate luci che coronano la collina questi invadenti inquilini sono assenti durante tutto il giorno. Le grosse pecore gravide coprono l'erba come una macchia, ingrassano al chiaro di luna e pesano duecento libbre grosse come te nel tuo giaccone di montone bianco, altrettanto ansiosi di correr via... I pastori vaganti del Bambino Gesù hanno lasciato questo campo, è partita l'ariosa e troppo prevedibile zampogna dei pastori. Nulla è inudibile in questa notte lunga quanto un giorno; nulla può essere umano senza uomo. Che cosa c'è di peggio dell'udire il pianto del bimbo nato tardivo e di svegliarci ogni mattina lieti di svegliarci? All'inizio Vuoto. Un cammello prosciuga l'acqua. Dio senza cui nulla è progetto o intento. All'Inizio, il Sabato poteva durare una settimana, mentre Dio ruminava i suoi segreti dietro la Collina Blu... Il serpente passeggiava a piedi come noi nell'Eden; glorificati dalla perfetta esposizione a nord Adamo ed Eva conobbero la nudità, una scoperta da ripetersi molte volte... stupefatti senza gioia?... Nella Genesi Orfeo scribacchiava parole da suoni brutali, e insegnò agli uomini l'inglese, strappò tutti i fiori, defiorò tutte le ragazze con l'eccessiva enfasi di un padre. Usò troppe parole, i suoi figli lo uccisero, ballando con gaiezza piena di gratitudine sul prato della merenda. A Mirror On Which To Dwell Sei poemi di Elisaben Bishop Anaphora Each day with so much ceremony begins, with birds, with bells, with whistles from a factory; such white-gold skies our eyes first open on, such brilliant wails that for a moment we wonder «Where is the music coming from, the energy? The day was meant for what ineffable creature we must have missed?» Oh promptly he appears and takes his earthly nature instantly, instantly falls victim of long intrigue, assuming memory and mortai mortai fatigue. More slowly fading info sight and showering into stippled faces, darkening, condensing ali his tight; in spite of ali the dreaming squandered upon him with that look, suffers our uses and abuses, sinks through the drift of bodies, sinks through the drift of classes to evening to the beggar in the park who, weary, without lamp or hook prepares stupendous studies: the fiery event ofevery day in endless endless assent. Argument Days that cannot bring you near or will not, Distance trying to appear something more than obstinate, argue argue argue with me endlessly neither proving you less wanted nor less dear. Distance: Remember ali that land beneath the piane; that coastling of dim beaches deep in sand stretching indistinguishably ali the way, ali the way to where my reasons end? Anafora Ogni giorno s'inizia con tanta cerimonia con uccelli con campane con sirene dalla fabbrica; i nostri occhi si aprono per la prima volta su tali cieli bianco-oro, su tali muri brillanti che ci chiediamo «Da dove viene la musica, da dove l'energia? Per quale ineffabile creatura che abbiamo mancato - il giorno è stato concepito? » E oh prontamente egli appare e all'istante assume la sua natura terrena, e all'istante cade vittima di una lunga macchinazione, acquistando memoria e una stanchezza mortale, mortale. Più lentamente ci appare, inonda volti chiaroscuri, si oscura, condensa tutta la sua luce; nonostante tutto il sogno dissipato su di lui con quello sguardo, soffre i nostri usi ed abusi, affonda attraverso questo fluire di corpi, affonda attraverso questo fluire di classi fino alla sera al mendicante nel parco che, stanco, senza né libro né lampada prepara studi stupendi: l'evento infuocato di ogni giorno in un assenso senza fine senza fine. Discussione Giorni che non possono o non vogliono avvicinarti, distanza che cerca d'essere qualcosa di più che ostinata, discuti discuti discuti con me senza fine senza dimostrarti meno desiderato o meno caro. Distanza: ricorda tutta quella terra sotto l'aereo; quella linea costiera di spiagge indistinte tutte di sabbia allungate indefinitamente fin laggiù fin laggiù dove terminano i miei ragionamenti? Days: And think of ali those cluttered instruments, one to a fact, canceling each other's experience; how they were like some hideous calendar «Compliments of Never & Forever, Inc.» The intimidating sound of these voices we must separately find can and shall be vanquished: Days and Distance disarrayed again and gone both for good and from the gentle battleground. Sandpiper The roaring alongside he takes for granted, and that every so often the world is bound to shake. He runs, he runs to the south, finical, awkward, in a state of controlied panie, a student of Blake. The beach hisses like fai. On his left, a sheet of interrupting water comes and goes and glazes over his dark and brittle feet. He runs, he runs straight through it, watching his toes. - Watching, rather, the spaces of sand between them, where (no detail too small) the Atlantic drains rapidly backwards and downwards. As he runs, he stares at the dragging grains. The world is a mist. And then the world is minute and vast and clear. The fide is higher or lower. He couldn 't teli you which. His beak is focussed; he is preoccupied, looking for something, something, something. Poor bird, he is obsessed! The millions of grains are black, white, tan, and gray, mixed with quartz grains, rose and amethyst. Giorni: e pensa di tutti quegli strumenti affastellati uno a dir vero che cancella la nostra esperienza reciproca; come se fossero simili a quegli schifosi calendari «Con gli omaggi della Ditta "Mai & Persempre"». Il suono intimidatorio di queste voci che ognuno deve trovare possiamo e dobbiamo vincerlo: Giorni e Distanza scompigliati e partiti entrambi per sempre e dal mite campo di battaglia. Piovanello * Prende il ruggente approdo per scontato, e una volta ogni tanto il mondo è sul punto di tremare. Corre, corre verso il sud, pignolo, maldestro, tenendo il panico sotto controllo, come uno studente di Blake. La spiaggia sfrigola come grasso. Sulla sinistra uno specchio d'acqua interrompendosi va e viene e traspare sopra le sue zampe brune e sottili. Corre, corre attraverso il mare, guardando ai suoi piedi. - Guardando, piuttosto, gli spazi di sabbia, dove tra di loro (nessun dettaglio è troppo piccolo) l'Atlantico fluisce avanti e indietro rapido. E mentre corre guarda fissamente alla rena di mare che viene trascinata. Il mondo è una nebbia. E poi il mondo è minuscolo e vasto e chiaro. La marea è più alta o più bassa. Non potrebbe dirti se più alta 0 più bassa. Il suo becco è in piena concentrazione; È preoccupato cercando qualcosa, qualcosa, qualcosa. Povero uccello, che ossessione! 1 milioni di grani di sabbia sono neri, bianchi, bruni, grigi, mescolati con quarzo rosa e ametista. * (Piropiro uccelli della famiglia caradridi) Insomnia The moon in the bureau mirror looks out a million miles (and perhaps with pride, at herself, but she never, never smiles) far and away beyond sleep, or perhaps she's a day Urne sleeper. By the Universe deserted, she'd teli it to go to hell, and she'd find a body of water, or a mirror, on which to dwell. So wrap up care in a cobweb and drop it down the well info that world inverted where left is always right, where the shadows are really the body, where we stay awake ali night, where the heavens are shallow as the sea is now deep, and you love me. View of the Capitol from the Library of Congress Moving from left to left, the ligh is heavy on the Dome, and coarse. One small lunette turns it aside and blankly stare o f f to the side like a big white old wall-eyed borse. On the east steps the Air Force Band in uniforms of Air Force blue is playing hard and loud, but - queer the music doesn 't quite come through. It comes in snatches, dim then keen, then mute, and yet there is no breeze. The giant trees stand in between. I think the trees must intervene, catching the music in their leaves like gold-dust, till each big leaf sags. Unceasingiy the little fìags feed their limp stripes info the air, and the band's efforts vanish there. Great shades, edge over, give the music room. The gathered brasses want to go boom-boom. Insonnia La luna nello specchio del comò guarda a un milione di miglia (e forse con orgoglio, a se stessa ma non sorride mai, mai) e lontano e via oltre il sonno, o, forse, è una che dorme di giorno. Dall'Universo deserto, Lei dirà di andare all'inferno, e troverà un corso d'acqua o uno specchio, in cui dimorare. Così avvolgila con cura in una ragnatela e lasciala cadere nel pozzo in quel mondo invertito dove la sinistra è sempre destra dove le ombre sono corpi veri dove stiamo svegli tutta la notte dove i cieli sono bassi come è ora profondo il mare, e tu ami me. Vista del Campidoglio dalla Biblioteca del Congresso Movendo da sinistra a sinistra, la luce pesa grezza sulla Cupola. Una piccola lunetta lo fa deviare e guarda fissamente a lato senza espressione come un grosso cavallo bianco con lo sguardo immobile. Sui gradini a est la Banda dell'Aviazione in uniforme blu suona forte e alto ma - strano la musica quasi non attraversa l'aria. Arriva a strappi, debole poi acuta, poi muta, eppure non c'è brezza. Si frappongono gli alberi giganti 10 penso gli alberi si intromettano, catturando la musica nelle loro foglie come polvere d'oro, finché ogni grande foglia si affloscia. Incessantemente le piccole bandiere assorbono l'aria nel loro debole sventolio e lì svanisce il faticare della banda. Grandi ombre fate largo date spazio alla musica 11 raduno vuol dar fiato agli ottoni e rimbombare. 0 Breath Beneath that loved and celebrated breast, silent, bored really blindly veined, grìeves, maybe lives and lets live, passes bets, something moving but invisibly, and with what clamor why restrained 1 cannot fathom even a ripple. (See the thin flying of nine black hairs four around one five the other nipple, flying almost intolerably on your own breath.) Equivocai, but what we have in common 's bound to be there, whatever we must own equivalents for, something that maybe I could bargain with and make a separate peace beneath within if never with. 0 respiro Sotto quell'amato e celebrato seno silente, annoiato e ciecamente ispirato prova dolore, forse vive e lascia vivere, passa scommesse, movendo qualcosa ma invisibilmente; e con tal rumore che, siccome attutito, io non riesco a cogliere neppure un mormorio. (vedi il leggero volo di nove crini neri quattro attorno ad uno, cinque intorno l'altro capezzolo, e volano - quasi assurdo - ad ogni tuo respiro). Ambiguo, ma quel che abbiamo in comune deve essere lì, per qualsiasi cosa noi dobbiamo possedere equivalenti, qualcosa per cui io forse potrei venire a patti e concludere una pace separata al di sotto all'interno se non insieme - P leggere di musica Da alcuni anni a questa parte Settembre Musica rende omaggio ad un compositore contemporaneo riservandogli un ciclo di concerti monografici, e in concomitanza con tali manifestazioni l'Assessorato per la Cultura della città di Torino e la EDT promuovono la pubblicazione di un volume: è forse superfluo sottolineare l'importanza di questi libri, che in genere vengono a colmare le lacune di un'editoria, come in quella italiana, non particolarmente sensibile alla musica contemporanea. Il volume curato da Enzo Restagno e dedicato ad Elliott Carter in occasione di Settembre Musica '89 (che si pone da oggi come il riferimento fondamentale per una lettura in lingua italiana sul compositore americano) raccoglie un'autobiografia del maestro e una serie di suoi scritti sulle proprie opere e su vari altri argomenti, per concludersi con un 'appendice, realizzata da Giorgio Pugliaro, comprendente l'elenco delle composizioni, una nota bibliografica ed una nota discografica (1). Tra i lavori in lingua inglese segnaliamo invece lo studio critico di David Schiff(2) e lo splendido libro (3) in cui John Rockwell (per dieci anni critico musicale del "New York Times") affronta il panorama della musica contemporanea americana prendendo in considerazione con la medesima serietà e con profonda competenza tanto i diversi aspetti dell'avanguardia colta quanto le principali tendenze "vernacolari" (folk, country, Broadway, jazz, rock...), dedicando venti agili saggi critici ad altrettante personalità creative, e realizzando naturalmente, tra gli altri, anche un profilo di Elliott Carter. Enrico M. Ferrando (1) AA.VV., Carter, a cura di E. Restagno, EDT, Torino 1989. (2) D. SCHIFF, The music of Elliott Carter, Eulemburg Books, Londra 1983. (3) J. ROCKWELL, Ali american music, Alfred A. Knopf, New York 1983. La maggior parte dei testi indicati può essere consultata presso la Civica Biblioteca Musicale «Andrea Della Corte» - corso Francia 192. Nell'intento di dare un contributo alla salvaguardia dell'ambiente, i programmi di sala di Settembre Musica vengono stampati su carta riciclata. Pozzo Gros Monti S.p.A. - Moncalieri