Progetto grafico: Giulio Paolini / Realizzazione: Sintagma Città di Alessandria PIEMONTE IN MUSICA Musicalia 2007 festival di musica da camera I concerti de Il Regio itinerante formazioni del Teatro Regio di Torino I concerti al Museo “C’era una volta” formazioni del Conservatorio di Alessandria Alessandria 8 febbraio - 6 maggio 2007 ingresso gratuito 1 ALESSANDRIA_GENERALE_2007.pmd 1 25/01/2007, 9.15 La rassegna Musicalia 2007 nasce per offrire alla cittadinanza una proposta musicale articolata, all’interno della quale si coniugano la valorizzazione delle professionalità artistiche locali e la presenza di formazioni cameristiche di assoluto prestigio. La rassegna si articola infatti su due differenti livelli: gli otto concerti domenicali, presso il Museo Etnografico “C’era una volta”, realizzati da allievi e docenti del Conservatorio di Alessandria, con il coordinamento della professoressa Bucciarelli; i quattro concerti che, al giovedì sera, verranno realizzati nella bellissima sede di Palazzo Asperia da formazioni cameristiche costituite dai musicisti dell’Orchestra del Teatro Regio di Torino. Tali ensemble, che realizzano la “trasferta” alessandrina in virtù del progetto regionale “Il Regio Itinerante”, rappresentano una delle realtà musicali più interessanti del panorama nazionale, sia per le peculiarità del repertorio proposto, sia per la qualità artistica degli esecutori. La validità e l’originalità del progetto Musicalia 2007 hanno consentito di coalizzare, attorno alla proposta dell’Amministrazione Comunale e del gruppo di docenti del Conservatorio cittadino, le importanti collaborazioni che hanno favorito la piena realizzazione dell’iniziativa: Piemonte in Musica, la Fondazione Cassa di Risparmio e il Teatro Comunale di Alessandria (ATA), la società “Palazzo del Monferrato”, l’Associazione “C’era una volta”. Un concorso di volontà, com’è facile evincere, che pone nuovamente Alessandria all’altezza della sua grande tradizione musicale. Il Sindaco Mara Scagni L’Assessore alle attività musicali Marco Santi Musicalia: un festival di musica da camera in cui possano essere protagonisti non solo formazioni prestigiose, ma anche giovani studenti di Conservatorio; l’opportunità di affinare l’entusiasmante quanto impegnativa esperienza del suonare insieme costituendo un duo, un trio, un quartetto, non solo in vista dell’esecuzione sporadica di un brano preparato per un saggio o per un esame scolastico, ma in occasione di un intero concerto. Musicalia: un progetto ambizioso, realizzabile con allievi selezionati, già abituati a lavorare in ogni stagione e in ogni occasione, e con colleghi altrettanto disponibili e aperti, pronti a incoraggiare e seguire i ragazzi, a scegliere con loro programmi interessanti e originali, a esibirsi al loro fianco, davanti a un vero pubblico. I musicisti alessandrini suoneranno la domenica pomeriggio nel salone del Museo Etnografico: un tentativo di offrire alla cittadinanza un intrattenimento musicale di qualità, in un momento di facile fruizione qual è quello della pausa festiva, in un ambiente culturalmente stimolante del centro città, ad ingresso gratuito. Iniziativa di sicuro interesse artistico, quanto mai rara e preziosa sotto il profilo dell’educazione musicale e del confronto tra generazioni ed esperienze artistiche. Proprio in quest’ottica alcuni tra i docenti che seguiranno i giovani per il lavoro di preparazione della rassegna saranno, a loro volta, protagonisti del concerto di chiusura, il 6 maggio 2007. L’offerta d’ascolto sarà ampia e vedrà alternarsi voce, chitarra, pianoforte, archi e fiati variamente assemblati. Altrettanto vasto e di gradevole ascolto il repertorio, distribuito in un arco temporale che andrà dal periodo classico a quello romantico e tardo romantico (con varie incursioni nel campo della liederistica), dalle inquietudini del primo Novecento al mondo del jazz, per concludersi idealmente con un breve omaggio al secondo Novecento, in particolare alla figura del compositore Carlo Mosso, rimasta nel cuore di molti di noi. Questo e altro ancora vuol essere Musicalia. Un progetto, un esperimento, un invito a rendere Alessandria città sempre più musicalmente sensibile. Con l’aiuto di tutti. La coordinatrice del gruppo di allievi e docenti del Conservatorio «Antonio Vivaldi» di Alessandria Fiorenza Bucciarelli 2 ALESSANDRIA_GENERALE_2007.pmd 2-3 3 25/01/2007, 9.15 I concerti de “Il Regio itinerante” Artisti del Teatro Regio di Torino giovedì 8 febbraio Palazzo Asperia via San Lorenzo, 21 ore 21.15 Quintetto di Ottoni “Pentabrass” Artisti del Teatro Regio di Torino Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Dal Quintetto in mi bemolle maggiore per corno e archi K. 407 Rondò Georges Bizet (1838-1875) Carmen, Suite David Short (1951) Polka miseria André Lafosse (1890-1975) Suite impromptu David Short Tango John Williams (1932) Star Wars: Attack of the Clones David Short Latin George Gershwin (1898-1937) For Hits for Five Ivano Buat Marco Rigoletti trombe Ugo Favaro corno Vincent Lepape trombone Rudy Colusso bassotuba Johan de Meij (1953) Pentagram Fanfare Johann Sebastian Bach (1685-1750) Fuga in sol minore BWV 1000 Georg Friedrich Haendel (1685-1759) Aria Tra le pagine meno conosciute figura certamente il Pentagram d’apertura, composto nel 1990 su commissione del Frysk Fanfare Festival dal versatile compositore olandese Johan de Meij, vincitore nel 1989 del Sudler Composition Award con la sua prima sinfonia intitolata The Lord of the Rings in omaggio al romanzo di Tolkien e nel 1999 del Concorso Internazionale di Composizione di Corciano con Casanova per violoncello e orchestra di fiati. I concerti de “Il Regio itinerante” I concerti de “Il Regio itinerante” 4 ALESSANDRIA_GENERALE_2007.pmd 4-5 A una trascrizione della bachiana Fuga in sol minore BWV 1000, composta originariamente per liuto (ma in realtà già trascrizione, trasposta di tonalità, della Fuga per organo in re minore BWV 539), segue una rielaborazione di un’aria haendeliana. Nuovamente un adattamento è il Rondò tratto dal Quintetto per corno e archi in mi bemolle maggiore K. 407 di Mozart, nel quale il corno mantiene il suo ruolo originario, mentre spetta agli altri strumenti fare le veci degli archi spodestati dal revisore. Con la Suite su temi tratti dalla Carmen di Bizet ci viene ancora una volta proposta la rielaborazione di un grande classico della musica. Appartengono invece al repertorio originale per quintetto d’ottoni i tre brani su ritmi di danza (Polka miseria, Tango e Latin) di David Short, trombettista e compositore americano, da anni residente in Italia e già primo interprete della Sequenza X per tromba sola di Luciano Berio, direttore e fondatore del David Short Brass Ensemble e oggi membro dell’Orchestra di musica leggera della Rai. Poi troviamo altri due brani che fanno da intercapedine. Il primo di questi è la Suite impromptu di André Lafosse, suonatore di trombone e rinomato didatta presso il Conservatoire parigino intorno alla metà del secolo scorso. Di John Williams, celebre compositore statunitense di musiche da film, è invece il secondo brano, tratto dalla pellicola Attack of the Clones, secondo episodio della saga fantascientifica Star Wars. Conclude il concerto nuovamente una composizione originale: For Hits for Five di George Gershwin. Luca Mortarotti Sebbene l’esecuzione di musica per cinque ottoni fosse già dal tardo Cinquecento pratica diffusa in Europa, è solo a partire dal secondo dopoguerra che il quintetto di ottoni assunse la fisionomia che oggi lo contraddistingue. La prima compagine professionale di questo genere si costituì negli Stati Uniti nel 1954, grazie alla spinta di Robert Nagel (tromba) e Harvey Phillips (tuba), con la fondazione del «New York Brass Quintet», definendo così l’organico classico di due trombe, corno, trombone e tuba (oppure trombone basso come avvenne nel 1960 con l’«American Brass Quintet»). A partire da allora si è approssimativamente calcolato che più di novecento compositori (tra i quali dobbiamo ricordare Malcom Arnold, Leonard Bernstein, Eugene Bozza e David Sampson) abbiano tributato almeno un frutto del loro lavoro a questo genere di formazione, contribuendo così alla nascita di un repertorio specifico dotato di grande varietà, come dimostra il programma di questo concerto, oscillante tra musiche originali, trascrizioni e rielaborazioni più o meno libere di brani celebri del passato. 5 25/01/2007, 9.15 Henry Mancini (1924-1994) Pink Panther Glenn Miller (1904-1944) In the Mood Henghel Gualdi Peanuts Rhumba Paul Desmond (1924-1977) Take Five Thelonious Monk (1917-1982) Round Midnight Charlie Parker (1920-1955) Shaw’ Nuff Sidney Bechet (1897-1959) Petite Fleur Chick Corea (1941) Spain Chuck Rio (1929) Tequila! giovedì 22 febbraio Palazzo Asperia via San Lorenzo, 21 ore 21.15 Clarivoces Ensemble Artisti del Teatro Regio di Torino Luigi Picatto clarinetto piccolo Alessandro Dorella clarinetto Edmondo Tedesco clarinetto basso Edgardo Garnero corno di bassetto Fulvio Caccialupi contrabbasso Fiorenzo Sordini percussioni Duke Ellington (1899-1974) I Don’t Mean a Thing Dizzy Gillespie (1917-1993) A Night in Tunesia Glenn Miller (1904-1944) Moonlight Serenade Il programma del concerto è una sorta di panorama musicale ad ampio spettro temporale osservato dal punto di vista del clarinetto classico. Negli arrangiamenti dei Clarivoces è costantemente presente la scrittura a carattere cameristico con tutte le sue intrinseche peculiarità. In tal senso può rappresentare un esempio l’elaborazione di A Night in Tunisia, brano reso famoso dalla tromba di Dizzy Gillespie e dal sax di Charlie Parker. Non mancano brani a carattere più leggero e ironico, come Tequila!, oppure Black Bottom, la danza nata a New Orleans nel 1920 durante la Flapper Era, che finì con il superare il charleston in popolarità. Il tributo alle importanti Big Band viene portato in scena con brani quali In the Mood, I Don’t Mean a Thing, Moonlight Serenade e Take the “A” Train, dove gli strumenti si lanciano tutti insieme in vertiginose sezioni tipiche delle celeberrime grandi orchestre di Glenn Miller e Duke Ellington. L’importante era del be-bop viene ricordata con Shaw ‘nuff, composizione che forse più di altre simbolizza lo spirito di tale genere. Il bebop, partendo da radici swing e blues, apporta alla musica afro-americana un originale sviluppo improvvisativo caratterizzato da ardite sostituzioni armoniche e da una maggiore attenzione per il ritmo. Caratterizzato da ritmiche velocissime e frasi frenetiche e travolgenti, questo stile ha sehnato per sempre la storia del jazz. Non a caso il più rappresentativo esponente be-bop è stato un solista formidabile: Charlie Parker. George Gershwin iniziò la sua I concerti de “Il Regio itinerante” I concerti de “Il Regio itinerante” 6 ALESSANDRIA_GENERALE_2007.pmd 6-7 carriera da un gradino piuttosto basso, ma in seguito il suo talento gli aprì le porte dei palcoscenici di Broadway come uno dei più fortunati compositori di musical. Dei suoi sei preludi, soltanto tre furono pubblicati, e lo stesso George li definisce come tre piccole scene di vita newyorkese. Un brano dove il contrabbasso è protagonista: Round Midnight. Thelonius Monk, pianista e compositore, iniziò a esibirsi nelle storiche jam sessions al Minto’s di New York. Schivo ed eccentrico, la sua esplorazione armonica ha aperto la strada a importanti ricerche. Round Midnight è considerato un vero capolavoro. Non poteva mancare uno dei più conosciuti classici, diventato materiale di studio per gli studenti del settore: Take Five. L’inconfondibile testa del tema e la precedente anticipazione ritmica presentano un inequivocabile e particolare ritmo in cinque quarti, che a dispetto del suo caratteristico zoppicare, produce un risultato molto orecchiabile e scorrevole. Spain è uno dei brani più importanti scritti da Chick Corea, con i ritmi travolgenti che descrivono la penisola iberica, dove si riconoscono qua e là gli incisi di Granada. L’arrangiamento di Peanuts Rhumba è un piccolo omaggio a un grande clarinettista italiano scomparso: Henghel Gualdi. Naturalmente tutti i musicisti componenti i Clarivoces sono stati bambini e, ricordando le ore passate davanti alla tv divertendosi a guardare le peripezie di quel simpatico animaletto color rosa, hanno incluso nella scaletta la loro personalissima versione di Pink Panther. 7 25/01/2007, 9.15 Isaac Albéniz (1860-1909) Selezione da Suite Española (Arrangiamento per quintetto di fiati) David Short (1951) Serenata per flauto, oboe, clarinetto, corno e fagotto Galoppo Danza leggera Romanza interrotta Finale George Gershwin (1898-1937) Promenade Federico Giarbella flauto Alessandro Cammilli oboe Luigi Picatto clarinetto Ugo Favaro corno Orazio Lodin fagotto Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Quartetto n. 17 in si bemolle maggiore K. 458 “La caccia” Allegro vivace assai Menuetto Adagio Allegro assai (Arrangiamento per quintetto di fiati) Porgy and Bess, Selezione (Arrangiamento per quintetto di fiati) I Got Rhythm (Arrangiamento per quintetto di fiati) (Trascrizione per quintetto di fiati) I concerti de “Il Regio itinerante” I concerti de “Il Regio itinerante” 8 ALESSANDRIA_GENERALE_2007.pmd 8-9 Spagna, nei quali spiccano l’inventiva e la ricchezza di colore tipiche della musica folkloristica spagnola. Musicista, compositore e direttore, David Short, nato a Cincinnati, si è diplomato in tromba e trombone all’Indiana University. Dal 1973 al 1994 prima tromba nell’Orchestra Sinfonica della Rai di Roma, ricopre attualmente lo stesso ruolo nell’Orchestra di Musica Leggera della Rai. Le sue musiche – ironiche, giocose o serie che siano – sono state composte per essere suonate e per essere ascoltate, non tralasciando l’aspetto educativo e formativo quando sono rivolte ai giovani esecutori. In tutti i quattro tempi che compongono la Serenata, spicca in primo piano l’interesse del compositore per le forti contrapposizioni ritmiche, influenzate dall’ambito artistico-culturale che ha contraddistinto il suo percorso professionale. A un discorso melodico moderno, intessuto nella complessità ritmica che si riscontra nel Galoppo e nel Presto finale, si contrappongono momenti di assoluto lirismo popolare, nei quali, quasi a sorpresa, sono riproposte le caratteristiche di aritmia che pervadono tutto il brano. E non mancano le citazioni che vanno da West Side Story di Bernstein alle sinfonie di Cajkovskij. Il tutto condito da un’ottima capacità di trattamento dei vari e complessi timbri, quali quelli di un ensemble così eterogeneo. Gershwin, nato a Brooklyn, figlio di ebrei russi, scrisse nell’estate del 1934, Porgy and Bess, la sua «folk-opera», sul romanzo che Du Bose Heyward aveva scritto qualche Quarto nella serie dei sei Quartetti per archi di Mozart dedicati in segno di gratitudine all’amico e maestro Joseph Haydn, il Quartetto K. 458 venne terminato il 9 novembre 1784. L’autografo manoscritto, conservato dal 1907 al British Museum, presenta numerose cancellature e correzioni, attestanti che il Quartetto fu concepito con «uno sforzo lungo e laborioso». La composizione deve l’appellativo «La caccia» alla gioiosa fanfara, nel leggero ritmo in 6/8, con cui ha inizio il primo movimento, al quale fa seguito, l’elegante Menuetto, anticipato quale secondo movimento. L’accorato Adagio, parte centrale del Quartetto, è caratterizzato da una tensione armonica ricca di cromatismi e passaggi in modo minore, in contrapposizione alla spigliata gaiezza dell’ultimo tempo. Considerato il primo esponente della rinascita della musica spagnola, Albéniz concepì per pianoforte, strumento di cui fu virtuoso e per il quale prevalentemente compose, la sua Suite Española, dedicata il 21 marzo 1887 alla Regina di Spagna. Formatosi musicalmente al Conservatorio di Madrid, tenne giovanissimo concerti in Europa e nelle due Americhe. Nel suo linguaggio si fondono le influenze di grandi compositori da lui frequentati, quali Liszt, Debussy, Faurè e Indy, che incontrò a Parigi, dove si stabilì nel 1893. La Suite Española, della quale viene presentata una selezione trascritta per strumenti a fiato, è composta complessivamente da otto quadri, dedicati a una città o una regione della ˆ giovedì 22 marzo Palazzo Asperia via San Lorenzo, 21 ore 21.15 Quintetto di Fiati “Prestige” Artisti del Teatro Regio di Torino 9 25/01/2007, 9.15 anno prima sulla vita dei negri della sua città natale, Charleston, in Carolina del Sud. Nelle intenzioni del compositore, proveniente dal mondo del musical, era presente la realizzazione di un’opera con i tratti del folklore negro-americano, ma nello stesso tempo caratterizzata da tratti personali: «Porgy and Bess è un racconto popolare, e i suoi protagonisti canterebbero con naturalezza la musica popolare. Quando cominciai a scrivere questa composizione, decisi di non servirmi di materiale folkloristico originale poiché volevo che la musica fosse tutta d’un pezzo. Scrissi perciò i miei spirituals e i miei canti popolari personali… ». L’opera, incentrata sul classico triangolo amoroso (PorgyBess-Crown), fu rappresentata per la prima volta all’Alvin Theater di Broadway il 30 ottobre 1935, e le successive 124 repliche ne decretarono l’enorme successo. Tra le canzoni in essa contenute, diventate degli standard classici del jazz, celebre la ninna-nanna di Clara, Summertime. Nelle songs di Gershwin ritroviamo insieme il jazz, il ragtime e il blues presenti nelle canzoni popolari che si ascoltavano nelle strade di New York. La nota I Got Rhythm, energica e di andamento sincopato, sarà presente nella commedia musicale Girl Crazy, che ebbe 272 repliche nella stagione 1930-31 all’Alvin Theater e successivamente interpretata, nella versione cinematografica, nel 1930 da Ginger Rogers. Il tema della canzone sarà ripreso anche nell’ultimo lavoro da concerto di Gershwin, le I Got Rhythm Variations per pianoforte e orchestra del 1934. Linda Govi giovedì 19 aprile Palazzo Asperia via San Lorenzo, 21 ore 21.15 Gli Architanghi Artisti del Teatro Regio di Torino Caterina Borruso soprano Enrico Luxardo violino Mihai Vuluta violino Franco Mori viola Giulio Arpinati violoncello Michele Lipani contrabbasso Ranieri Paluselli percussioni Mauro Ginestrone voce recitante Viaggio nel mondo musicale Latino Americano ARGENTINA Astor Piazzolla (1921-1992) Adiós Nonino Libertango PERÙ Daniel Alomías Robles (1871-1942) El condor pasa VENEZUELA Antonio Lauro (1917-1991) Natalia I concerti de “Il Regio itinerante” 10 10-11 Questo ensemble nasce dall’intima aspirazione di un gruppo di amici a interpretare la musica di un grande compositore contemporaneo come Astor Piazzolla e di altri importanti autori, in una formazione classica per eccellenza, ma inusuale per il tango: il quintetto d’archi. Confortati dai consensi ottenuti in questi anni di lavoro e sperimentazione, abbiamo voluto proseguire nella nostra ricerca, arricchendo e rinnovando il programma con nuovi brani e inserendo nella nostra formazione la voce e le percussioni. La scelta di brani in programma scaturisce da due motivi fondamentali: la naturale necessità di rinnovare, approfondire e sviluppare in nuove forme ciò che si è studiato e sperimentato in questi anni e la lettura del libro LatinoAmericana di Ernesto Guevara de la Serna. Questo libro è tratto dagli appunti di un avventuroso viaggio in motocicletta lungo strade e paesaggi tra i più affascinanti del Sud America, fatto da Ernesto Guevara in compagnia del suo amico e compagno di studi in medicina Alberto Granado. Così anche il nostro programma vuole essere, a suo modo, un “viaggio musicale”, che ricalcherà il percorso fatto dai due amici e, attraverso la lettura di alcuni passi del libro che hanno ispirato le nostre scelte musicali, si prefigge di contribuire a ricreare le probabili atmosfere dei paesi attraversati e le situazioni emotive che hanno vissuto i due compagni di viaggio. Trascrizioni, arrangiamenti ed elaborazioni di Alberto Vindrola I concerti de “Il Regio itinerante” ALESSANDRIA_GENERALE_2007.pmd Perché Architanghi? MESSICO Manuel María Ponce (1882-1948) Estrellita Manuel FernándezCaballero (1835-1906) Cielito lindo José María Lacalle (1860-1937) Amapola BRASILE Luiz Bonfá (1922-2001) Samba de Orfeo Aloysio de Oliveira (1914-1995) Zequinha de Abreu (1880-1935) Tico Tico no fubà URUGUAY Gerardo Matos Rodríguez (1897-1948) La cumparsita ARGENTINA Astor Piazzolla Oblivion Angel Gregorio Villoldo (1861-1919) El choclo 11 25/01/2007, 9.15 A tale fine, per gli arrangiamenti dei brani ci siamo valsi della collaborazione e della fantasia di un artista poliedrico come Alberto Vindrola (violinista, pianista, compositore e pittore) e della grande esperienza di Néstor Panik (apprezzato violista e profondo conoscitore della tradizione popolare latinoamericana) che ha fatto parte dell’Orchestra de Teatro Regio, oltre che del Conjunto Nueve di Astor Piazzolla, dei più famosi complessi di tango quali le orchestre di Mario Francini, Osvaldo Pugliese e Osvaldo Piro. A loro vanno i nostri ringraziamenti e il nostro più profondo affetto per l’aiuto e i preziosi consigli. I concerti al Museo “C’era una volta” allievi e docenti del Conservatorio «Antonio Vivaldi» di Alessandria domenica 11 febbraio piazza della Gambarina ore 16.30 Rosalba Mancini soprano Paola Cappa pianoforte Francis Poulenc (1899-1963) La dame d’ Ombre Fleurs Claude Debussy (1862-1918) Fantoches Henri Duparc (1848-1933) L’invitation au Voyage Le manoir de Rosamunde Robert Schumann (1810-1856) Frauenlieben und Leben, otto Lieder op. 42 I concerti al Museo “C’era una volta” 12 ALESSANDRIA_GENERALE_2007.pmd 12-13 ˆ I concerti de “Il Regio itinerante” domenica 11 marzo piazza della Gambarina ore 16.30 Orfeo Olivieri violino Diana Tizzani violino David Lombardi viola Giovanna Vivaldi violoncello Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Quartetto in do maggiore K. 465 “delle dissonanze” Adagio Andante cantabile Minuetto Molto allegro Antonín Dvorák (1841-1904) Quartetto op. 96 “Americano” Allegro ma non troppo Lento Molto vivace Vivace ma non troppo 13 25/01/2007, 9.15 domenica 18 marzo piazza della Gambarina ore 16.30 Paola Cappa Diego Lombardi pianoforte a quattro mani Muzio Clementi (1752-1832) Tre duettini Allegretto Alla negra Finale Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Sonata in si bemolle minore K. 358 Allegro Adagio Presto Franz Schubert (1797-1828) Valses sentimentales op. 50b Johannes Brahms (1833-1897) Danze ungheresi Primo libro nn. 4-8 Secondo libro nn. 18-21 domenica 25 marzo piazza della Gambarina ore 16.30 Quartetto di clarinetti Daniele Lombardi Simona Caligiuri Daniele Dazia Ilaria Accomazzo Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Adagio in si bemolle maggiore K. 411 Charles Gounod (1818-1893) Funeral March for a Marionette Claude Debussy (1862-1918) Le petite negre Kurt Weill (1900-1950) Brani da L’opera da tre soldi George Gershwin (1898-1937) Oh, Lady Be Good Somebody Love Me domenica 15 aprile piazza della Gambarina ore 16.30 Otilia Bulgarian soprano Virginia Arancio chitarra Mauro Giuliani (1781-1829) 6 Lieder per voce e chitarra Abschied (di W. Goethe) Aus der Ferne (di F. Von Matthison) Abschied (di F. Schiller) Lied (di A. E. F. Von Steigentesch) Standchen (di Ch.A. Tiedge) An das Schicksal (di Chr. L. Reissig) Ludwig van Beethoven (1770-1827) Andenken Heitor Villa Lobos (1887-1959) Modinha I concerti al Museo “C’era una volta” I concerti al Museo “C’era una volta” 14 ALESSANDRIA_GENERALE_2007.pmd 14-15 domenica 22 aprile piazza della Gambarina ore16.30 Orfeo Olivieri violino Simona Caligiuri clarinetto Luca Gaviglio pianoforte Georg Christoph Wagenseil (1715-1777) Sonata WV 508 Andante Adagio Allegro Georges Bizet (1838-1875) Da Carmen Preludio dall’atto III Hugo Godron (1900-1971) Sérénade Occidentale Poco allegro Tempo di conga Blue triste Allegro vivo Aram Kachaturian (1903-1978) Trio Andante con dolore Allegro Moderato 15 25/01/2007, 9.15 domenica 6 maggio piazza della Gambarina ore 16.30 Monica Elias soprano Maurizio Cadossi violino Giovanna Vivaldi violoncello Fiorenza Bucciarelli Lucio Cuomo pianoforte a 4 mani Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Lieder per soprano e pianoforte: Das Veilchen K. 476 Die Alte K. 517 Als Luise die Briefe ihres ungetreuen Liebhabers verbrannte K. 520 Abendempfindung an Laura K. 523 An Chloe K. 524 Franz Schubert (1797-1828) Litanei op. post Die Forelle op. 32 Ganymed op. 19 n. 3 Der Musensohn op. 92 n.1 Johannes Brahms (1833-1897) Liebeslieder op. 52 Ludwig van Beethoven (1770-1827) Walilische lieder (Canti popolari gallesi) domenica 29 aprile piazza della Gambarina ore 16.30 Giovanni Cestino chitarra Sara Guasco pianoforte Anton Diabelli (1781-1858) Sehr leiche Stucke Carl Maria von Weber (1786-1826) Divertimento op. 38 Ferdinando Carulli (1770-1841) Notturno op. 189 Franco Margola (1908-1992) Fantasia Carlo Mosso (1931-1995) Fantasia I concerti al Museo “C’era una volta” I concerti al Museo “C’era una volta” 16 ALESSANDRIA_GENERALE_2007.pmd 16-17 Dopo essersi è brillantemente diplomato presso il Conservatorio di Parma, Maurizio Cadossi ha frequentato i corsi di Szerning al Conservatorio di Ginevra e si è perfezionato con Zanettovich, Cusano, Maestri, Ferrari. Ha frequentato inoltre corsi di musica da camera con Pegreffi, De Rosa, Rossi, Carmignola. È stato violinista del Trio Brahms e primo violino dell’Accademia Strumentale Italiana. Negli ultimi anni ha sviluppato un particolare interesse per la musica antica, realizzando esecuzioni filologiche con strumenti d’epoca e tenendo corsi di pratica strumentale del violino barocco. Ha effettuato tournée sia come solista che in formazioni cameristiche. È fondatore del gruppo Gli Orfei Farnesiani, con i quali ha realizzato numerose incisioni dedicate a compositori italiani del periodo barocco in Italia, Francia, Svizzera, Stati Uniti, Austria, Messico, Giappone. È stato ripetutamente invitato a tenere masterclass in America. Attualmente è docente di violino e quartetto presso il Conservatorio di Alessandria. Monica Elias, nata a Cordoba, ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento dell’educazione musicale presso la scuola d’Arte dell’Università Nazionale della sua città. Ha approfondito la tecnica vocale con Norma Risso e il repertorio cameristico con Horacio Rogner, a Buenos Aires, dove ha interpretato con successo il ruolo di Micaela in Carmen a fianco di Luis Lima. Trasferitasi in Italia, ha studiato con i maestri Mattiucci e Tonini, diplomandosi con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Alessandria. Si è esibita nell’ambito delle soirées organizzate dal Circolo della Stampa di Torino, e con l’Orchestra di Santa Maria de Feira (Portogallo). È stata solista del Ars Cantica Choir alla Sagra Musicale Umbra e ha preso parte all’allestimento dell’opera Satyricon di Maderna al Festival di Musica Contemporanea di Acqui Terme. Ha cantato in numerose prime esecuzioni di brani di compositori contemporanei. Svolge intensa attività concertistica in diverse formazioni cameristiche, abbracciando il repertorio cameristico internazionale. 17 25/01/2007, 9.15 Lucio Cuomo ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Napoli, sotto la guida di Tita Parisi per il pianoforte e di A. de Martino per la composizione. Ha frequentato la Facoltà di Filosofia dell’Università di Napoli e l’Ecole Normale de Musique con Marcella Crudeli, dove ha conseguito il Diplome Superieur de ensegnemeint de Piano. Ha inoltre seguito corsi di perfezionamento con i maestri Delle Vigne a Roma e Bruxelles e Quagliata, che lo prescelse attribuendogli il Premio Etruria nel 1989. Ha svolto attività concertistica in tutta Italia e in Spagna, sia in qualità di solista sia in formazioni cameristiche. Ha collaborato con vari cantanti, particolarmente in repertori liederistici anche di rara esecuzione, quali i Lieder di Fanny Mendelssohn e Clara Schumann, eseguiti con la soprano Raffaella Mazzella. Ha tenuto concerti con Lorenza Canepa, Gaetanina Monaca, Maria Grazia Pittavini, Lauretta Brovida. Ha preso parte a prime esecuzioni di brani di autori viventi e ha inciso per Radio Vaticana. Ha lavorato come accompagnatore al pianoforte presso i Conservatori di Avellino, La Spezia, Matera, Messina e, attualmente, Alessandria. Ha recentemente costituito un duo con Fiorenza Bucciarelli, con la quale ha già avuto modo di esibirsi più volte in territorio nazionale. Fiorenza Bucciarelli si è diplomata al Conservatorio di Alessandria sotto la guida del maestro Picollo con il massimo dei voti e la lode. In seguito ha studiato composizione e clavicembalo. Ha approfondito inoltre gli studi musicologici, laureandosi con lode presso l’Università di Torino con Enrico Fubini, presentando una tesi sull’esotismo musicale francese. In qualità di solista ha vinto premi in diverse edizioni di concorsi nazionali e internazionali (Osimo, Pescara, Albenga, Stresa) e ha svolto intensa attività concertistica in svariate formazioni cameristiche. Sin dal 1978 ha ottenuto l’incarico per l’insegnamento del pianoforte principale e dal 1984 è docente di ruolo presso il Conservatorio di Alessandria. Da sempre interessata anche alle arti figurative, frequenta attualmente i corsi dell’Accademia di belle Arti di Brera, ed è attiva nell’organizzazione di eventi in cui musica, poesia, pittura possano trovare momenti di comunanza espressiva. Dal 1983 ha costituito un duo pianistico con Silvia Gianuzzi, che si è perfezionato con Dario De Rosa presso la GMI di Vicenza e l’Accademia Ambrosiana di Milano, svolgendo ininterrottamente attività artistica nelle principali città italiane, collaborando anche con diverse orchestre nell’esecuzione di un repertorio che comprende anche opere inedite o di raro ascolto. Nel 2001 ha inciso un cd di autori del Novecento italiano. Giovanna Vivaldi è diplomanda nella classe di violoncello di Claudio Merlo presso il Conservatorio di Alessandria e frequenta l’ultimo anno del corso triennale di Musicoterapia presso l’APIM di Genova. Ha collaborato, anche come solista, con l’Orchestra dell’Accademia Laboratorio Europeo della Musica e con l’Orchestra da Camera del Conservatorio di Alessandria. Ha preso parte a diverse rassegne musicali organizzate dai Conservatori di Alessandria e Genova, al Festival di Opera e Teatro musicale “Scatola Sonora”. È stata premiata ai concorsi di Racconigi, Bologna, Asti. Ha partecipato a masterclass con il Trio di Alessandria e con il Quartetto Alkan, Quartetto di Torino, Quartetto Prometeo. Nel 2005 ha frequentato il Corso Estivo Internazionale di Musica da Camera organizzato dall’Associazione Xenia Ensemble, sotto la guida di Mstislav Rostropovich. Vincitrice di una borsa di studio, è stata invitata a seguire masterclass presso la University of Georgia School of Music. I concerti al Museo “C’era una volta” I concerti al Museo “C’era una volta” 18 ALESSANDRIA_GENERALE_2007.pmd 18-19 19 25/01/2007, 9.15 Con il contributo di Palazzo del Monferrato s.r.l. Piemonte in Musica è un’iniziativa dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, nata per promuovere un organico circuito regionale delle attività musicali. Con la collaborazione dell’Unione Musicale di Torino, cui è affidato il coordinamento dell’iniziativa, del Teatro Regio, dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e di altre strutture musicali piemontesi, Piemonte in Musica contribuisce organizzativamente e finanziariamente alla realizzazione di manifestazioni concertistiche, d’intesa con i Comuni interessati. Dall’esordio, avvenuto il 12 dicembre 1984 al 31 dicembre 2005, ha realizzato 9.345 concerti. Tipolitografia F.lli Scaravaglio & C. srl - Torino 20 ALESSANDRIA_GENERALE_2007.pmd 20 25/01/2007, 9.16