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Progetto grafico: Giulio Paolini / Realizzazione: Sintagma
Città di
Alessandria
PIEMONTE IN MUSICA
Musicalia 2007
festival di musica da camera
I concerti de Il Regio itinerante
formazioni del Teatro Regio di Torino
I concerti al Museo “C’era una volta”
formazioni del Conservatorio di Alessandria
Alessandria
8 febbraio - 6 maggio 2007
ingresso gratuito
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La rassegna Musicalia 2007 nasce per offrire alla cittadinanza
una proposta musicale articolata, all’interno della quale si
coniugano la valorizzazione delle professionalità artistiche
locali e la presenza di formazioni cameristiche di assoluto
prestigio. La rassegna si articola infatti su due differenti livelli:
gli otto concerti domenicali, presso il Museo Etnografico “C’era
una volta”, realizzati da allievi e docenti del Conservatorio di
Alessandria, con il coordinamento della professoressa
Bucciarelli; i quattro concerti che, al giovedì sera, verranno
realizzati nella bellissima sede di Palazzo Asperia da formazioni
cameristiche costituite dai musicisti dell’Orchestra del Teatro
Regio di Torino. Tali ensemble, che realizzano la “trasferta”
alessandrina in virtù del progetto regionale “Il Regio Itinerante”,
rappresentano una delle realtà musicali più interessanti del
panorama nazionale, sia per le peculiarità del repertorio
proposto, sia per la qualità artistica degli esecutori.
La validità e l’originalità del progetto Musicalia 2007 hanno
consentito di coalizzare, attorno alla proposta
dell’Amministrazione Comunale e del gruppo di docenti del
Conservatorio cittadino, le importanti collaborazioni che hanno
favorito la piena realizzazione dell’iniziativa: Piemonte in
Musica, la Fondazione Cassa di Risparmio e il Teatro Comunale
di Alessandria (ATA), la società “Palazzo del Monferrato”,
l’Associazione “C’era una volta”.
Un concorso di volontà, com’è facile evincere, che pone
nuovamente Alessandria all’altezza della sua grande tradizione
musicale.
Il Sindaco
Mara Scagni
L’Assessore alle attività musicali
Marco Santi
Musicalia: un festival di musica da camera in cui possano essere
protagonisti non solo formazioni prestigiose, ma anche giovani
studenti di Conservatorio; l’opportunità di affinare
l’entusiasmante quanto impegnativa esperienza del suonare
insieme costituendo un duo, un trio, un quartetto, non solo in
vista dell’esecuzione sporadica di un brano preparato per un
saggio o per un esame scolastico, ma in occasione di un intero
concerto.
Musicalia: un progetto ambizioso, realizzabile con allievi
selezionati, già abituati a lavorare in ogni stagione e in ogni
occasione, e con colleghi altrettanto disponibili e aperti, pronti a
incoraggiare e seguire i ragazzi, a scegliere con loro programmi
interessanti e originali, a esibirsi al loro fianco, davanti a un
vero pubblico.
I musicisti alessandrini suoneranno la domenica pomeriggio nel
salone del Museo Etnografico: un tentativo di offrire alla
cittadinanza un intrattenimento musicale di qualità, in un
momento di facile fruizione qual è quello della pausa festiva, in
un ambiente culturalmente stimolante del centro città, ad
ingresso gratuito. Iniziativa di sicuro interesse artistico, quanto
mai rara e preziosa sotto il profilo dell’educazione musicale e
del confronto tra generazioni ed esperienze artistiche.
Proprio in quest’ottica alcuni tra i docenti che seguiranno i
giovani per il lavoro di preparazione della rassegna saranno, a
loro volta, protagonisti del concerto di chiusura, il 6 maggio
2007.
L’offerta d’ascolto sarà ampia e vedrà alternarsi voce, chitarra,
pianoforte, archi e fiati variamente assemblati. Altrettanto vasto
e di gradevole ascolto il repertorio, distribuito in un arco
temporale che andrà dal periodo classico a quello romantico e
tardo romantico (con varie incursioni nel campo della
liederistica), dalle inquietudini del primo Novecento al mondo
del jazz, per concludersi idealmente con un breve omaggio al
secondo Novecento, in particolare alla figura del compositore
Carlo Mosso, rimasta nel cuore di molti di noi.
Questo e altro ancora vuol essere Musicalia. Un progetto, un
esperimento, un invito a rendere Alessandria città sempre più
musicalmente sensibile. Con l’aiuto di tutti.
La coordinatrice del gruppo di allievi e docenti del
Conservatorio «Antonio Vivaldi» di Alessandria
Fiorenza Bucciarelli
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I concerti de “Il Regio itinerante”
Artisti del Teatro Regio di Torino
giovedì 8 febbraio
Palazzo Asperia
via San Lorenzo, 21
ore 21.15
Quintetto di Ottoni
“Pentabrass”
Artisti
del Teatro Regio
di Torino
Wolfgang Amadeus
Mozart
(1756-1791)
Dal Quintetto in mi
bemolle maggiore per
corno e archi K. 407
Rondò
Georges Bizet
(1838-1875)
Carmen, Suite
David Short
(1951)
Polka miseria
André Lafosse
(1890-1975)
Suite impromptu
David Short
Tango
John Williams
(1932)
Star Wars: Attack of
the Clones
David Short
Latin
George Gershwin
(1898-1937)
For Hits for Five
Ivano Buat
Marco Rigoletti
trombe
Ugo Favaro
corno
Vincent Lepape
trombone
Rudy Colusso
bassotuba
Johan de Meij
(1953)
Pentagram
Fanfare
Johann Sebastian
Bach
(1685-1750)
Fuga in sol minore
BWV 1000
Georg Friedrich
Haendel
(1685-1759)
Aria
Tra le pagine meno conosciute
figura certamente il
Pentagram d’apertura,
composto nel 1990 su
commissione del Frysk
Fanfare Festival dal versatile
compositore olandese Johan
de Meij, vincitore nel 1989
del Sudler Composition Award
con la sua prima sinfonia
intitolata The Lord of the
Rings in omaggio al romanzo
di Tolkien e nel 1999 del
Concorso Internazionale di
Composizione di Corciano
con Casanova per violoncello
e orchestra di fiati.
I concerti de “Il Regio itinerante”
I concerti de “Il Regio itinerante”
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A una trascrizione della
bachiana Fuga in sol minore
BWV 1000, composta
originariamente per liuto (ma
in realtà già trascrizione,
trasposta di tonalità, della
Fuga per organo in re minore
BWV 539), segue una
rielaborazione di un’aria
haendeliana. Nuovamente un
adattamento è il Rondò tratto
dal Quintetto per corno e
archi in mi bemolle maggiore
K. 407 di Mozart, nel quale il
corno mantiene il suo ruolo
originario, mentre spetta agli
altri strumenti fare le veci
degli archi spodestati dal
revisore. Con la Suite su temi
tratti dalla Carmen di Bizet ci
viene ancora una volta
proposta la rielaborazione di
un grande classico della
musica.
Appartengono invece al
repertorio originale per
quintetto d’ottoni i tre brani su
ritmi di danza (Polka miseria,
Tango e Latin) di David Short,
trombettista e compositore
americano, da anni residente
in Italia e già primo interprete
della Sequenza X per tromba
sola di Luciano Berio,
direttore e fondatore del David
Short Brass Ensemble e oggi
membro dell’Orchestra di
musica leggera della Rai.
Poi troviamo altri due brani
che fanno da intercapedine.
Il primo di questi è la Suite
impromptu di André Lafosse,
suonatore di trombone e
rinomato didatta presso il
Conservatoire parigino
intorno alla metà del secolo
scorso. Di John Williams,
celebre compositore
statunitense di musiche da
film, è invece il secondo
brano, tratto dalla pellicola
Attack of the Clones, secondo
episodio della saga
fantascientifica Star Wars.
Conclude il concerto
nuovamente una composizione
originale: For Hits for Five di
George Gershwin.
Luca Mortarotti
Sebbene l’esecuzione di
musica per cinque ottoni fosse
già dal tardo Cinquecento
pratica diffusa in Europa, è
solo a partire dal secondo
dopoguerra che il quintetto di
ottoni assunse la fisionomia
che oggi lo contraddistingue.
La prima compagine
professionale di questo genere
si costituì negli Stati Uniti nel
1954, grazie alla spinta di
Robert Nagel (tromba) e
Harvey Phillips (tuba), con la
fondazione del «New York
Brass Quintet», definendo così
l’organico classico di due
trombe, corno, trombone e
tuba (oppure trombone basso
come avvenne nel 1960 con
l’«American Brass Quintet»).
A partire da allora si è
approssimativamente calcolato
che più di novecento
compositori (tra i quali
dobbiamo ricordare Malcom
Arnold, Leonard Bernstein,
Eugene Bozza e David
Sampson) abbiano tributato
almeno un frutto del loro
lavoro a questo genere di
formazione, contribuendo così
alla nascita di un repertorio
specifico dotato di grande
varietà, come dimostra il
programma di questo concerto,
oscillante tra musiche originali,
trascrizioni e rielaborazioni più
o meno libere di brani celebri
del passato.
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Henry Mancini
(1924-1994)
Pink Panther
Glenn Miller
(1904-1944)
In the Mood
Henghel Gualdi
Peanuts Rhumba
Paul Desmond
(1924-1977)
Take Five
Thelonious Monk
(1917-1982)
Round Midnight
Charlie Parker
(1920-1955)
Shaw’ Nuff
Sidney Bechet
(1897-1959)
Petite Fleur
Chick Corea
(1941)
Spain
Chuck Rio
(1929)
Tequila!
giovedì 22 febbraio
Palazzo Asperia
via San Lorenzo, 21
ore 21.15
Clarivoces Ensemble
Artisti
del Teatro Regio
di Torino
Luigi Picatto
clarinetto piccolo
Alessandro Dorella
clarinetto
Edmondo Tedesco
clarinetto basso
Edgardo Garnero
corno di bassetto
Fulvio Caccialupi
contrabbasso
Fiorenzo Sordini
percussioni
Duke Ellington
(1899-1974)
I Don’t Mean a Thing
Dizzy Gillespie
(1917-1993)
A Night in Tunesia
Glenn Miller
(1904-1944)
Moonlight Serenade
Il programma del concerto è
una sorta di panorama
musicale ad ampio spettro
temporale osservato dal punto
di vista del clarinetto classico.
Negli arrangiamenti dei
Clarivoces è costantemente
presente la scrittura a carattere
cameristico con tutte le sue
intrinseche peculiarità.
In tal senso può rappresentare
un esempio l’elaborazione di
A Night in Tunisia, brano reso
famoso dalla tromba di Dizzy
Gillespie e dal sax di Charlie
Parker.
Non mancano brani a carattere
più leggero e ironico, come
Tequila!, oppure Black
Bottom, la danza nata a New
Orleans nel 1920 durante la
Flapper Era, che finì con il
superare il charleston in
popolarità.
Il tributo alle importanti Big
Band viene portato in scena
con brani quali In the Mood, I
Don’t Mean a Thing,
Moonlight Serenade e Take
the “A” Train, dove gli
strumenti si lanciano tutti
insieme in vertiginose sezioni
tipiche delle celeberrime
grandi orchestre di Glenn
Miller e Duke Ellington.
L’importante era del be-bop
viene ricordata con Shaw
‘nuff, composizione che forse
più di altre simbolizza lo
spirito di tale genere. Il bebop, partendo da radici swing
e blues, apporta alla musica
afro-americana un originale
sviluppo improvvisativo
caratterizzato da ardite
sostituzioni armoniche e da
una maggiore attenzione per il
ritmo. Caratterizzato da
ritmiche velocissime e frasi
frenetiche e travolgenti,
questo stile ha sehnato per
sempre la storia del jazz. Non
a caso il più rappresentativo
esponente be-bop è stato un
solista formidabile: Charlie
Parker.
George Gershwin iniziò la sua
I concerti de “Il Regio itinerante”
I concerti de “Il Regio itinerante”
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carriera da un gradino
piuttosto basso, ma in seguito
il suo talento gli aprì le porte
dei palcoscenici di Broadway
come uno dei più fortunati
compositori di musical. Dei
suoi sei preludi, soltanto tre
furono pubblicati, e lo stesso
George li definisce come tre
piccole scene di vita
newyorkese.
Un brano dove il contrabbasso
è protagonista: Round
Midnight. Thelonius Monk,
pianista e compositore, iniziò
a esibirsi nelle storiche jam
sessions al Minto’s di New
York. Schivo ed eccentrico, la
sua esplorazione armonica ha
aperto la strada a importanti
ricerche. Round Midnight è
considerato un vero
capolavoro.
Non poteva mancare uno dei
più conosciuti classici,
diventato materiale di studio
per gli studenti del settore:
Take Five. L’inconfondibile
testa del tema e la precedente
anticipazione ritmica
presentano un inequivocabile
e particolare ritmo in cinque
quarti, che a dispetto del suo
caratteristico zoppicare,
produce un risultato molto
orecchiabile e scorrevole.
Spain è uno dei brani più
importanti scritti da Chick
Corea, con i ritmi travolgenti
che descrivono la penisola
iberica, dove si riconoscono
qua e là gli incisi di Granada.
L’arrangiamento di Peanuts
Rhumba è un piccolo omaggio
a un grande clarinettista
italiano scomparso: Henghel
Gualdi.
Naturalmente tutti i musicisti
componenti i Clarivoces sono
stati bambini e, ricordando le
ore passate davanti alla tv
divertendosi a guardare le
peripezie di quel simpatico
animaletto color rosa, hanno
incluso nella scaletta la loro
personalissima versione di
Pink Panther.
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Isaac Albéniz
(1860-1909)
Selezione da Suite
Española
(Arrangiamento
per quintetto di fiati)
David Short
(1951)
Serenata per flauto,
oboe, clarinetto, corno
e fagotto
Galoppo
Danza leggera
Romanza interrotta
Finale
George Gershwin
(1898-1937)
Promenade
Federico Giarbella
flauto
Alessandro Cammilli
oboe
Luigi Picatto
clarinetto
Ugo Favaro
corno
Orazio Lodin
fagotto
Wolfgang Amadeus
Mozart
(1756-1791)
Quartetto n. 17 in
si bemolle maggiore
K. 458 “La caccia”
Allegro vivace assai
Menuetto
Adagio
Allegro assai
(Arrangiamento per
quintetto di fiati)
Porgy and Bess,
Selezione
(Arrangiamento per
quintetto di fiati)
I Got Rhythm
(Arrangiamento per
quintetto di fiati)
(Trascrizione per
quintetto di fiati)
I concerti de “Il Regio itinerante”
I concerti de “Il Regio itinerante”
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Spagna, nei quali spiccano
l’inventiva e la ricchezza di
colore tipiche della musica
folkloristica spagnola.
Musicista, compositore e
direttore, David Short, nato a
Cincinnati, si è diplomato in
tromba e trombone all’Indiana
University. Dal 1973 al 1994
prima tromba nell’Orchestra
Sinfonica della Rai di Roma,
ricopre attualmente lo stesso
ruolo nell’Orchestra di Musica
Leggera della Rai. Le sue
musiche – ironiche, giocose o
serie che siano – sono state
composte per essere suonate e
per essere ascoltate, non
tralasciando l’aspetto
educativo e formativo quando
sono rivolte ai giovani
esecutori. In tutti i quattro
tempi che compongono la
Serenata, spicca in primo
piano l’interesse del
compositore per le forti
contrapposizioni ritmiche,
influenzate dall’ambito
artistico-culturale che ha
contraddistinto il suo percorso
professionale. A un discorso
melodico moderno, intessuto
nella complessità ritmica che
si riscontra nel Galoppo e nel
Presto finale, si
contrappongono momenti di
assoluto lirismo popolare, nei
quali, quasi a sorpresa, sono
riproposte le caratteristiche di
aritmia che pervadono tutto il
brano. E non mancano le
citazioni che vanno da West
Side Story di Bernstein alle
sinfonie di Cajkovskij. Il tutto
condito da un’ottima capacità
di trattamento dei vari e
complessi timbri, quali quelli
di un ensemble così
eterogeneo.
Gershwin, nato a Brooklyn,
figlio di ebrei russi, scrisse
nell’estate del 1934, Porgy
and Bess, la sua «folk-opera»,
sul romanzo che Du Bose
Heyward aveva scritto qualche
Quarto nella serie dei sei
Quartetti per archi di Mozart
dedicati in segno di
gratitudine all’amico e
maestro Joseph Haydn, il
Quartetto K. 458 venne
terminato il 9 novembre 1784.
L’autografo manoscritto,
conservato dal 1907 al British
Museum, presenta numerose
cancellature e correzioni,
attestanti che il Quartetto fu
concepito con «uno sforzo
lungo e laborioso».
La composizione deve
l’appellativo «La caccia» alla
gioiosa fanfara, nel leggero
ritmo in 6/8, con cui ha inizio
il primo movimento, al quale
fa seguito, l’elegante
Menuetto, anticipato quale
secondo movimento.
L’accorato Adagio, parte
centrale del Quartetto, è
caratterizzato da una tensione
armonica ricca di cromatismi e
passaggi in modo minore, in
contrapposizione alla spigliata
gaiezza dell’ultimo tempo.
Considerato il primo
esponente della rinascita della
musica spagnola, Albéniz
concepì per pianoforte,
strumento di cui fu virtuoso e
per il quale prevalentemente
compose, la sua Suite
Española, dedicata il 21
marzo 1887 alla Regina di
Spagna. Formatosi
musicalmente al
Conservatorio di Madrid,
tenne giovanissimo concerti in
Europa e nelle due Americhe.
Nel suo linguaggio si fondono
le influenze di grandi
compositori da lui frequentati,
quali Liszt, Debussy, Faurè e
Indy, che incontrò a Parigi,
dove si stabilì nel 1893. La
Suite Española, della quale
viene presentata una selezione
trascritta per strumenti a fiato,
è composta complessivamente
da otto quadri, dedicati a una
città o una regione della
ˆ
giovedì 22 marzo
Palazzo Asperia
via San Lorenzo, 21
ore 21.15
Quintetto di Fiati
“Prestige”
Artisti
del Teatro Regio
di Torino
9
25/01/2007, 9.15
anno prima sulla vita dei negri
della sua città natale,
Charleston, in Carolina del
Sud. Nelle intenzioni del
compositore, proveniente dal
mondo del musical, era
presente la realizzazione di
un’opera con i tratti del
folklore negro-americano, ma
nello stesso tempo
caratterizzata da tratti
personali: «Porgy and Bess è
un racconto popolare, e i suoi
protagonisti canterebbero con
naturalezza la musica
popolare. Quando cominciai a
scrivere questa composizione,
decisi di non servirmi di
materiale folkloristico
originale poiché volevo che la
musica fosse tutta d’un pezzo.
Scrissi perciò i miei spirituals
e i miei canti popolari
personali… ». L’opera,
incentrata sul classico
triangolo amoroso (PorgyBess-Crown), fu rappresentata
per la prima volta all’Alvin
Theater di Broadway il 30
ottobre 1935, e le successive
124 repliche ne decretarono
l’enorme successo. Tra le
canzoni in essa contenute,
diventate degli standard
classici del jazz, celebre la
ninna-nanna di Clara,
Summertime.
Nelle songs di Gershwin
ritroviamo insieme il jazz, il
ragtime e il blues presenti
nelle canzoni popolari che si
ascoltavano nelle strade di
New York. La nota I Got
Rhythm, energica e di
andamento sincopato, sarà
presente nella commedia
musicale Girl Crazy, che ebbe
272 repliche nella stagione
1930-31 all’Alvin Theater e
successivamente interpretata,
nella versione
cinematografica, nel 1930 da
Ginger Rogers. Il tema della
canzone sarà ripreso anche
nell’ultimo lavoro da concerto
di Gershwin, le I Got Rhythm
Variations per pianoforte e
orchestra del 1934.
Linda Govi
giovedì 19 aprile
Palazzo Asperia
via San Lorenzo, 21
ore 21.15
Gli Architanghi
Artisti
del Teatro Regio
di Torino
Caterina Borruso
soprano
Enrico Luxardo
violino
Mihai Vuluta
violino
Franco Mori
viola
Giulio Arpinati
violoncello
Michele Lipani
contrabbasso
Ranieri Paluselli
percussioni
Mauro Ginestrone
voce recitante
Viaggio nel mondo
musicale
Latino Americano
ARGENTINA
Astor Piazzolla
(1921-1992)
Adiós Nonino
Libertango
PERÙ
Daniel Alomías Robles
(1871-1942)
El condor pasa
VENEZUELA
Antonio Lauro
(1917-1991)
Natalia
I concerti de “Il Regio itinerante”
10
10-11
Questo ensemble nasce
dall’intima aspirazione di un
gruppo di amici a interpretare
la musica di un grande
compositore contemporaneo
come Astor Piazzolla e di altri
importanti autori, in una
formazione classica per
eccellenza, ma inusuale per il
tango: il quintetto d’archi.
Confortati dai consensi
ottenuti in questi anni di
lavoro e sperimentazione,
abbiamo voluto proseguire
nella nostra ricerca,
arricchendo e rinnovando il
programma con nuovi brani e
inserendo nella nostra
formazione la voce e le
percussioni.
La scelta di brani in
programma scaturisce da due
motivi fondamentali: la
naturale necessità di
rinnovare, approfondire e
sviluppare in nuove forme ciò
che si è studiato e
sperimentato in questi anni e
la lettura del libro LatinoAmericana di Ernesto Guevara
de la Serna.
Questo libro è tratto dagli
appunti di un avventuroso
viaggio in motocicletta lungo
strade e paesaggi tra i più
affascinanti del Sud America,
fatto da Ernesto Guevara in
compagnia del suo amico e
compagno di studi in medicina
Alberto Granado.
Così anche il nostro
programma vuole essere, a suo
modo, un “viaggio musicale”,
che ricalcherà il percorso fatto
dai due amici e, attraverso la
lettura di alcuni passi del libro
che hanno ispirato le nostre
scelte musicali, si prefigge di
contribuire a ricreare le
probabili atmosfere dei paesi
attraversati e le situazioni
emotive che hanno vissuto i
due compagni di viaggio.
Trascrizioni, arrangiamenti
ed elaborazioni di
Alberto Vindrola
I concerti de “Il Regio itinerante”
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Perché Architanghi?
MESSICO
Manuel María Ponce
(1882-1948)
Estrellita
Manuel FernándezCaballero
(1835-1906)
Cielito lindo
José María Lacalle
(1860-1937)
Amapola
BRASILE
Luiz Bonfá
(1922-2001)
Samba de Orfeo
Aloysio de Oliveira
(1914-1995)
Zequinha de Abreu
(1880-1935)
Tico Tico no fubà
URUGUAY
Gerardo Matos
Rodríguez
(1897-1948)
La cumparsita
ARGENTINA
Astor Piazzolla
Oblivion
Angel Gregorio
Villoldo
(1861-1919)
El choclo
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A tale fine, per gli
arrangiamenti dei brani ci
siamo valsi della
collaborazione e della fantasia
di un artista poliedrico come
Alberto Vindrola (violinista,
pianista, compositore e
pittore) e della grande
esperienza di Néstor Panik
(apprezzato violista e
profondo conoscitore della
tradizione popolare latinoamericana) che ha fatto parte
dell’Orchestra de Teatro
Regio, oltre che del Conjunto
Nueve di Astor Piazzolla, dei
più famosi complessi di tango
quali le orchestre di Mario
Francini, Osvaldo Pugliese e
Osvaldo Piro.
A loro vanno i nostri
ringraziamenti e il nostro più
profondo affetto per l’aiuto e i
preziosi consigli.
I concerti al Museo “C’era una volta”
allievi e docenti del
Conservatorio «Antonio Vivaldi»
di Alessandria
domenica 11 febbraio
piazza della Gambarina
ore 16.30
Rosalba Mancini
soprano
Paola Cappa
pianoforte
Francis Poulenc
(1899-1963)
La dame d’ Ombre
Fleurs
Claude Debussy
(1862-1918)
Fantoches
Henri Duparc
(1848-1933)
L’invitation au Voyage
Le manoir de
Rosamunde
Robert Schumann
(1810-1856)
Frauenlieben und
Leben, otto Lieder
op. 42
I concerti al Museo “C’era una volta”
12
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12-13
ˆ
I concerti de “Il Regio itinerante”
domenica 11 marzo
piazza della Gambarina
ore 16.30
Orfeo Olivieri
violino
Diana Tizzani
violino
David Lombardi
viola
Giovanna Vivaldi
violoncello
Wolfgang Amadeus
Mozart
(1756-1791)
Quartetto in do
maggiore K. 465
“delle dissonanze”
Adagio
Andante cantabile
Minuetto
Molto allegro
Antonín Dvorák
(1841-1904)
Quartetto op. 96
“Americano”
Allegro ma non troppo
Lento
Molto vivace
Vivace ma non troppo
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domenica 18 marzo
piazza della Gambarina
ore 16.30
Paola Cappa
Diego Lombardi
pianoforte
a quattro mani
Muzio Clementi
(1752-1832)
Tre duettini
Allegretto
Alla negra
Finale
Wolfgang Amadeus
Mozart
(1756-1791)
Sonata in si bemolle
minore K. 358
Allegro
Adagio
Presto
Franz Schubert
(1797-1828)
Valses sentimentales
op. 50b
Johannes Brahms
(1833-1897)
Danze ungheresi
Primo libro nn. 4-8
Secondo libro nn. 18-21
domenica 25 marzo
piazza della Gambarina
ore 16.30
Quartetto di clarinetti
Daniele Lombardi
Simona Caligiuri
Daniele Dazia
Ilaria Accomazzo
Wolfgang Amadeus
Mozart
(1756-1791)
Adagio in si bemolle
maggiore K. 411
Charles Gounod
(1818-1893)
Funeral March for a
Marionette
Claude Debussy
(1862-1918)
Le petite negre
Kurt Weill
(1900-1950)
Brani da L’opera da tre
soldi
George Gershwin
(1898-1937)
Oh, Lady Be Good
Somebody Love Me
domenica 15 aprile
piazza della Gambarina
ore 16.30
Otilia Bulgarian
soprano
Virginia Arancio
chitarra
Mauro Giuliani
(1781-1829)
6 Lieder per voce e
chitarra
Abschied
(di W. Goethe)
Aus der Ferne
(di F. Von Matthison)
Abschied
(di F. Schiller)
Lied
(di A. E. F. Von
Steigentesch)
Standchen
(di Ch.A. Tiedge)
An das Schicksal
(di Chr. L. Reissig)
Ludwig van
Beethoven
(1770-1827)
Andenken
Heitor Villa Lobos
(1887-1959)
Modinha
I concerti al Museo “C’era una volta”
I concerti al Museo “C’era una volta”
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14-15
domenica 22 aprile
piazza della Gambarina
ore16.30
Orfeo Olivieri
violino
Simona Caligiuri
clarinetto
Luca Gaviglio
pianoforte
Georg Christoph
Wagenseil
(1715-1777)
Sonata WV 508
Andante
Adagio
Allegro
Georges Bizet
(1838-1875)
Da Carmen
Preludio dall’atto III
Hugo Godron
(1900-1971)
Sérénade Occidentale
Poco allegro
Tempo di conga
Blue triste
Allegro vivo
Aram Kachaturian
(1903-1978)
Trio
Andante con dolore
Allegro
Moderato
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domenica 6 maggio
piazza della Gambarina
ore 16.30
Monica Elias
soprano
Maurizio Cadossi
violino
Giovanna Vivaldi
violoncello
Fiorenza Bucciarelli
Lucio Cuomo
pianoforte a 4 mani
Wolfgang Amadeus
Mozart
(1756-1791)
Lieder per soprano e
pianoforte:
Das Veilchen K. 476
Die Alte K. 517
Als Luise die Briefe
ihres ungetreuen
Liebhabers
verbrannte K. 520
Abendempfindung an
Laura K. 523
An Chloe K. 524
Franz Schubert
(1797-1828)
Litanei op. post
Die Forelle op. 32
Ganymed op. 19 n. 3
Der Musensohn
op. 92 n.1
Johannes Brahms
(1833-1897)
Liebeslieder op. 52
Ludwig van
Beethoven
(1770-1827)
Walilische lieder
(Canti popolari gallesi)
domenica 29 aprile
piazza della Gambarina
ore 16.30
Giovanni Cestino
chitarra
Sara Guasco
pianoforte
Anton Diabelli
(1781-1858)
Sehr leiche Stucke
Carl Maria
von Weber
(1786-1826)
Divertimento op. 38
Ferdinando Carulli
(1770-1841)
Notturno op. 189
Franco Margola
(1908-1992)
Fantasia
Carlo Mosso
(1931-1995)
Fantasia
I concerti al Museo “C’era una volta”
I concerti al Museo “C’era una volta”
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Dopo essersi è brillantemente
diplomato presso il
Conservatorio di Parma,
Maurizio Cadossi ha
frequentato i corsi di Szerning
al Conservatorio di Ginevra e
si è perfezionato con
Zanettovich, Cusano, Maestri,
Ferrari. Ha frequentato inoltre
corsi di musica da camera con
Pegreffi, De Rosa, Rossi,
Carmignola. È stato violinista
del Trio Brahms e primo
violino dell’Accademia
Strumentale Italiana.
Negli ultimi anni ha
sviluppato un particolare
interesse per la musica antica,
realizzando esecuzioni
filologiche con strumenti
d’epoca e tenendo corsi di
pratica strumentale del violino
barocco.
Ha effettuato tournée sia come
solista che in formazioni
cameristiche.
È fondatore del gruppo Gli
Orfei Farnesiani, con i quali
ha realizzato numerose
incisioni dedicate a
compositori italiani del
periodo barocco in Italia,
Francia, Svizzera, Stati Uniti,
Austria, Messico, Giappone.
È stato ripetutamente invitato
a tenere masterclass in
America. Attualmente è
docente di violino e quartetto
presso il Conservatorio di
Alessandria.
Monica Elias, nata a
Cordoba, ha conseguito
l’abilitazione
all’insegnamento
dell’educazione musicale
presso la scuola d’Arte
dell’Università Nazionale
della sua città.
Ha approfondito la tecnica
vocale con Norma Risso e il
repertorio cameristico con
Horacio Rogner, a Buenos
Aires, dove ha interpretato
con successo il ruolo di
Micaela in Carmen a fianco di
Luis Lima.
Trasferitasi in Italia, ha
studiato con i maestri
Mattiucci e Tonini,
diplomandosi con il massimo
dei voti presso il
Conservatorio di Alessandria.
Si è esibita nell’ambito delle
soirées organizzate dal
Circolo della Stampa di
Torino, e con l’Orchestra di
Santa Maria de Feira
(Portogallo).
È stata solista del Ars Cantica
Choir alla Sagra Musicale
Umbra e ha preso parte
all’allestimento dell’opera
Satyricon di Maderna al
Festival di Musica
Contemporanea di Acqui
Terme.
Ha cantato in numerose prime
esecuzioni di brani di
compositori contemporanei.
Svolge intensa attività
concertistica in diverse
formazioni cameristiche,
abbracciando il repertorio
cameristico internazionale.
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Lucio Cuomo ha compiuto gli
studi musicali presso il
Conservatorio di Napoli, sotto
la guida di Tita Parisi per il
pianoforte e di A. de Martino
per la composizione.
Ha frequentato la Facoltà di
Filosofia dell’Università di
Napoli e l’Ecole Normale de
Musique con Marcella
Crudeli, dove ha conseguito il
Diplome Superieur de
ensegnemeint de Piano. Ha
inoltre seguito corsi di
perfezionamento con i maestri
Delle Vigne a Roma e
Bruxelles e Quagliata, che lo
prescelse attribuendogli il
Premio Etruria nel 1989.
Ha svolto attività concertistica
in tutta Italia e in Spagna, sia
in qualità di solista sia in
formazioni cameristiche.
Ha collaborato con vari
cantanti, particolarmente in
repertori liederistici anche di
rara esecuzione, quali i Lieder
di Fanny Mendelssohn e Clara
Schumann, eseguiti con la
soprano Raffaella Mazzella.
Ha tenuto concerti con
Lorenza Canepa, Gaetanina
Monaca, Maria Grazia
Pittavini, Lauretta Brovida.
Ha preso parte a prime
esecuzioni di brani di autori
viventi e ha inciso per Radio
Vaticana.
Ha lavorato come
accompagnatore al pianoforte
presso i Conservatori di
Avellino, La Spezia, Matera,
Messina e, attualmente,
Alessandria. Ha recentemente
costituito un duo con Fiorenza
Bucciarelli, con la quale ha
già avuto modo di esibirsi più
volte in territorio nazionale.
Fiorenza Bucciarelli si è
diplomata al Conservatorio di
Alessandria sotto la guida del
maestro Picollo con il
massimo dei voti e la lode.
In seguito ha studiato
composizione e clavicembalo.
Ha approfondito inoltre gli
studi musicologici, laureandosi
con lode presso l’Università di
Torino con Enrico Fubini,
presentando una tesi
sull’esotismo musicale francese.
In qualità di solista ha vinto
premi in diverse edizioni di
concorsi nazionali e
internazionali (Osimo,
Pescara, Albenga, Stresa) e ha
svolto intensa attività
concertistica in svariate
formazioni cameristiche.
Sin dal 1978 ha ottenuto
l’incarico per l’insegnamento
del pianoforte principale e dal
1984 è docente di ruolo presso
il Conservatorio di
Alessandria.
Da sempre interessata anche
alle arti figurative, frequenta
attualmente i corsi
dell’Accademia di belle Arti di
Brera, ed è attiva
nell’organizzazione di eventi
in cui musica, poesia, pittura
possano trovare momenti di
comunanza espressiva.
Dal 1983 ha costituito un duo
pianistico con Silvia Gianuzzi,
che si è perfezionato con
Dario De Rosa presso la GMI
di Vicenza e l’Accademia
Ambrosiana di Milano,
svolgendo ininterrottamente
attività artistica nelle
principali città italiane,
collaborando anche con
diverse orchestre
nell’esecuzione di un
repertorio che comprende
anche opere inedite o di raro
ascolto. Nel 2001 ha inciso un
cd di autori del Novecento
italiano.
Giovanna Vivaldi è
diplomanda nella classe di
violoncello di Claudio Merlo
presso il Conservatorio di
Alessandria e frequenta
l’ultimo anno del corso
triennale di Musicoterapia
presso l’APIM di Genova.
Ha collaborato, anche come
solista, con l’Orchestra
dell’Accademia Laboratorio
Europeo della Musica e con
l’Orchestra da Camera del
Conservatorio di Alessandria.
Ha preso parte a diverse
rassegne musicali organizzate
dai Conservatori di
Alessandria e Genova, al
Festival di Opera e Teatro
musicale “Scatola Sonora”.
È stata premiata ai concorsi di
Racconigi, Bologna, Asti.
Ha partecipato a masterclass
con il Trio di Alessandria e
con il Quartetto Alkan,
Quartetto di Torino, Quartetto
Prometeo.
Nel 2005 ha frequentato il
Corso Estivo Internazionale di
Musica da Camera organizzato
dall’Associazione Xenia
Ensemble, sotto la guida di
Mstislav Rostropovich.
Vincitrice di una borsa di
studio, è stata invitata a
seguire masterclass presso la
University of Georgia School
of Music.
I concerti al Museo “C’era una volta”
I concerti al Museo “C’era una volta”
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Con il contributo di
Palazzo del
Monferrato s.r.l.
Piemonte in Musica è
un’iniziativa dell’Assessorato
alla Cultura della Regione
Piemonte, nata per
promuovere un organico
circuito regionale delle attività
musicali. Con la
collaborazione dell’Unione
Musicale di Torino, cui è
affidato il coordinamento
dell’iniziativa, del Teatro
Regio, dell’Orchestra
Sinfonica Nazionale della Rai
e di altre strutture musicali
piemontesi, Piemonte in
Musica contribuisce
organizzativamente e
finanziariamente alla
realizzazione di manifestazioni
concertistiche, d’intesa con i
Comuni interessati.
Dall’esordio, avvenuto il 12
dicembre 1984 al 31 dicembre
2005, ha realizzato 9.345
concerti.
Tipolitografia F.lli Scaravaglio & C. srl - Torino
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