Bastian Contrario - gianni maroccolo official

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Italiani
Bastian Contrario. Realtà confinanti.
mercoledì 06 giugno 2007
Ultimo aggiornamento mercoledì 06 giugno 2007
L’universo visivo di Fabio Massimo Iaquone, di nuovo in scena, conquista il pubblico e conferma il virtuosismo di un
artista fuoriclasse.
di Carlotta Degl’Innocenti
“Bastian contrario”, siglato dal monogramma “IG”, è un nuovo album, nato dall’incontro di due grandi artisti della scena
musicale contemporanea italiana, Gianni Maroccolo e Ivana Gatti. L’aspetto inedito dell’album consiste nell’avere
realizzato un progetto visual-discografico che va oltre il solito disco musicale e mette in relazione il linguaggio delle
immagini e quello della forma-canzone. Tale sperimentazione visiva non poteva che portare la firma di Fabio Massimo
Iaquone, esponente internazionale dell'arte visuale in collaborazione con il video artista Luca Attili. Se la voce di Kate
Bush ha immortalato la wave anni ’80 e Pj Harvey ha sancito la personalità underground femminile della fine del XX
secolo, osiamo dire che Ivana Gatti riflette l’ampiezza di quella eleganza musicale che ne è scaturita. Cantautrice
trasversale ai generi, Ivana Gatti spazia dal canto lirico al jazz, dalla musica classica fino alle tendenze più eclettiche.
Sulla scena italiana, è molto raro incontrare un’artista di tale sensibilità che si confronta con il calibro musicale di Gianni
Marroccolo, pietra miliare del rock alternativo italiano.
Il sodalizio è sorretto da un cast di musicisti autorevoli provenienti per lo più da band affermate: alla batteria, Luca
Bercia, dei Marlene Kunz, le splendide interpretazioni di Daniela Savoldi delle Caravane De Ville, al violoncello, Antonio
Aiazzi dei Litfiba alla tastiera ed infine Azmo (alias Paolo Beltrando) come electronics maker. Le canzoni sono eseguite
contaminando i suoni di strumenti musicali classici con suoni elettronici. Il genere tipicamente fusion, spazia dal rock
underground al noise rock (rumoroso) con ritmiche proprie della trip hop, drum and bass fino a toccare la composizione
elettronica. Il timbro musicale non disturba quasi mai e regala delle fughe psichedeliche che unitamente alle proiezioni
travolgono il pubblico in una catarsi sensoriale.
Il disco “Bastian Contrario”, uscito il 25 maggio 2007, con l’etichetta River Nile Records/Alabianca, distribuito dalla Warner
Italy, si presenta come un cofanetto che contiene un Cd con dodici brani, ed un Dvd, che con altrettanti video,
accompagna visivamente la musica. La grafica e le immagini video sono esclusivamente curate da Fabio Massimo
Iaquone e Luca Attili.
L’idea di Fabio Massimo Iaquone consiste nell’associare la musica e l’immagine, discostandosi dall’ordinario videoclip o
dal ruolo di VJ (ovvero Visual DJ), per giungere invece al concetto di “Quadri Musicali.” Come dichiarava tempo fa in
un’intervista i quadri musicali, che ha sperimentato con l’artista Katia Labèque, nell’ambito della Fondazione Katia Marielle
Labèque, sono una rivoluzionaria concezione del CD/DVD musicale. In effetti, Fabio Massimo Iaquone ha ben pensato
di attualizzare l’aspetto musicale in termini d’immagine in cui percepiva una nuova generazione di album CD, “con
immagini che ballano sulla musica e che esprimono un colore dell’emozione che accompagna il componimento.” Come
evidenzia il critico Bruno de Marino “Le brevi opere video di Bastian contrario non nascono quindi per avere uno
sfruttamento solo di tipo televisivo, piegandosi così a determinate logiche commerciali, ma ambiscono a 'vestire' la
musica senza regole, pronte casomai a diventare installazioni, fruibili nello spazio (e con esse i brani acquisterebbero
nuova vita e altro significato)...”
I testi, scritti da Ivana Gatti, hanno una bellezza autentica. Il loro spessore ha concesso la massima libertà creativa a
Fabio Massimo Iaquone e Luca Attili nell’elaborazione di un discorso “stratificato” attraverso le immagini. I video sono stati
girati sia nella forma del dialogo sia appoggiando la trama del brano e si sono disposti a più livelli in rapporto alla
situazione espressa nella canzone. Tuttavia, allo stesso tempo, si delinea un gioco d’incastri, che tramite una sottile linea
interattiva, capovolge la linearità del brano e ne rilancia la poetica.
Nell’interpretazione di “Ancora mordo onde regolari ermetiche” (quarta traccia dell’album), i video artisti, hanno dato risalto
agli effetti dei contenuti “trash” dei media contemporanei. Definito “brano della sirena”, da Fabio Massimo Iaquone, il video
narra una situazione ripresa in un ascensore, in cui lei, Ivana Gatti, fa di tutto per attirare lui, Gianni Maroccolo, che
invece non sembra coinvolto. Risultano vani i movimenti sensuali che citano, insinuando ed inscenando, i messaggi
erotici subliminali delle pubblicità. Sempre nella traccia video-discografica, ai suoni stridenti delle sonorità viene connessa
visivamente l’idea dell’urlo della sirena che richiama il suo amato: dal movimento ondulante del corpo si finisce per
focalizzare ossessivamente l’ondeggiare degli stivali, istituendo, in modo alquanto “kitsch”, il simbolo di una sirena
contemporanea. Lo spostamento concettuale del brano in modo dialettico disloca il senso primo del testo ma ne riprende
l’essenza “poetica” ed emotiva.
Il filo conduttore dell’immagine è impostata sui quattro elementi ”terra, fuoco, aria ed acqua”. Ogni momento sentimentale è
portato all’estremo dell’esperienza emotiva, che viene rinforzata nell’intensità del suo significato. Tanto che nell’ultimo
brano, intitolato “Giallo”, in cui l’autrice descrive la passione che la travolge, i video artisti hanno utilizzato un cuore
sanguinolente, che nelle inquadrature viene manipolato: mani, corpi e sovrapposizioni d’immagine con alberi spogli,
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conferiscono la sensazione “ultra romantica di una storia d’amore estrema.”
Lo stile dell'immagine è estremamente innovativo. Partendo dallo stilema inconfondibile dei corpi nudi lievitanti, dello
ZOO di Iaquone, si passa a dei fotogrammi che rappresentano l’ambiente metropolitano con l’iterazione dei movimenti
meccanici di un ascensore o nella ripresa del percorso delle rotaie dei treni, per giungere a divertenti citazioni disco anni
’70, che potremo deifinire un "pulp fiction spaghetti". “Questo disco”, dichiara Fabio Massimo Iaquone, “offre una musica con
una freschezza che disorienta. Musicalmente è un nuovo territorio con il quale mi sono confrontato.”
In anteprima assoluta Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii hanno curato il 4 giugno al Palladium, a Roma, la regia visiva
del concerto di presentazione dell’album, con installazioni, proiezioni e immagini, liberando lo spazio scenico dai suoi
confini e travolgendo lo spettatore. La cifra stilistica che porta il marchio “DVT” (Digital Versatil Theater) di Fabio Massimo
Iaquone, fa precipitare, in uno spazio di fotogrammi, lo spettatore, che ritrova il suo cammino grazie al suono e alle
parole delle canzoni.
Chiedendo se lo spettacolo presentato a Roma manterrà le stesse caratteristiche di video performance durante la
tournée, l’artista Fabio Massimo Iaquone risponde che “lo spettacolo itinerante, prodotto ad un livello underground,
probabilmente si scosterà dalla forma dell’unica performance di Roma. Ma visto l’esito favorevole della serata ed il
riscontro del pubblico, la produzione sta pensando di fare un investimento maggiore. Purtroppo il materiale di video
proiezione ha dei costi che supererebbero quello del biglietto. Anche i costi del CD/DVD sono comunque minimi, e non
rispecchiano il valore reale dell’opera. Abbiamo deciso di mantenere un prezzo ragionevole. Il concerto sarà comunque
accompagnato da proiezioni.”
Carlotta Degl'Innocenti
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