Rudy Fantin - The Groove Factory

annuncio pubblicitario
“GET INTO THE GROOVE”
Eccoci di nuovo dentro Into the
Groove il magazine ufficiale
della scuola di music a The
Groove Factory.
Anche in questo numero potrete trovare tutti gli aggiornamenti sulle iniziative promosse
dalla scuola, tra cui Il Drums
Contest e sulle novità per il
prossimo anno scolast ico
2013/2014.
Nelle pagine a seguire potrete
trovare il resoconto del nostro
incontro con il batterista della
band “Elio e le storie tese”
Christian Meyer che è venuto
nuovamente ad incontrare i
nostri ragazzi per un seminario
di batteria.
Abbiamo inoltre avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Stefano Amerio,
fondatore dello studio Artesuono, per sapere com’è andato
il corso “audio for dummies”.
Non ci resta che augurarvi
come sempre...buona lettura!
SOMMARIO
NEWSROLL: WE WANT YOU!
Le novità del prossimo anno scolastico
pag. 2
INTERVISTA A RUDY FANTIN
A tutto Jazz
pag. 5
TGF CONTEST: DRUMS EDITION
Concorso per batteristi in erba
pag. 9
UNA DOMENICA CON CHRISTIAN MEYER
Seminario con il batterista di “Elio e le
storie tese”
pag.11
“AUDIO FOR DUMMIES”
Corso ed intervista con Stefano Amerio
pag.15
REDAZIONE
Stefano Palaferri
Lucia Colautti
Valentina Anania
PROGETTO GRAFICO
Stefano Palaferri
Lucia Colautti
FOTO
Daniele Borghello
Erve Miozzo
www.emotionlabstudio.com
INTO THE GROOVE
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NEWSROLL: WE WANT YOU!
Un altro anno tra le mura insonorizzate della The Groove è passato, l'estate è alle
porte anche se forse non sembra e già siamo proiettati verso lo “spaparanzo marittimo”. Nonostante la voglia di vacanza, però, la creatività della scuola non si ferma:
sono già in pentola le novità per l'anno prossim o. E quelle di quest'anno come sono
andate a finire? Di seguito, un'occhiata al vecchio e al nuovo, per fare un po' il punto della situazione!
Anche quest'anno il Creative Music Lab ha macinato chilometri di pentagramma sotto la sapiente supervisione di Rudy Fantin, di cui trovate un’interessante intervista in
questo numero. I ragazzi di questa edizione provenivano da background musicali
diversissimi, un dato che avrebbe potuto essere un ostacolo per loro: c'era chi prediligeva il rock, chi il pop, il metal, l'elettronica o altro ancora. Il gruppo è però riuscito a fronteggiare nel migliore dei modi la sua eterogeneità, creando un suo ordine
dal chaos: l'immaginazione fertile dei componenti e la loro attitudine all'ascolto, nonché la curiosità che li animava hanno fatto sì che una debolezza si trasformasse in un
punto di forza.
Oltre alle consuete prove, i partecipanti hanno potuto seguire dei seminari domenicali con Riccardo Galardini, chitarrista di Raf, Ivano Fossati ed altri artisti. Non meno
importanti sono stati poi gli incontri con i cantautori Piero Sidoti e Luigi Maieron, con
Dj Tubet e il produttore e arrangiatore Andrea Rigonat.
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INTO THE GROOVE
LE NOVITA’ IN ANTEPRIMA DEL’ANNO 2013/2014
I brani creati saranno registrati presso lo studio ArteSuono di Stefano Amerio, che
ha tenuto un interessante corso presso la TGF nei mesi scorsi (vedi “audio for dummies” a pag. 15 di questo numero); infine ricordiamo che i risultati verranno sottoposti al grande autore Mogol, il quale offrirà allo studente più meritevole una borsa di
studio di due settimane al CET - Centro Europeo di Toscolano - una vera e propria
“università del cantautore”, di cui abbiamo parlato nello scorso numero. Se per caso
te lo sei perso, consultalo online all’ indirizzo web www.thegroovefactory.it/into-thegroove/into-the-groove-febbraio-2013.
To The Groove Factory and Beyond: il sito della scuola apre uno spazio dedicato
agli allievi e ai loro progetti, anche quelli che non hanno nulla a che vedere con
l'ambito accademico. A scuola si impara infatti a suonare e a cantare, ma prima o
poi è fisiologico cercare di uscire dall'aula studio e costruire qualcosa di proprio. Gli
allievi possono utilizzare questo spazio sul sito www.thegroovefactory.it nella sezione
I NOSTRI ALLIEVI; qui tutti gli studenti
della scuola possono inserire una loro
immagine con una breve descrizione e
poi dei dettagli relativi ai loro progetti
con dei link: una sorta di piccolo curriculum musicale dove pubblicizzare concerti, segnalare la propria partecipazione
a concorsi, richiedere il sostegno dei
compagni e così via.
Lo scopo di questa iniziativa da parte
della scuola e quello di presentare “il
lato pratico” del lavoro che viene fatto
nelle sale studio durante l’attività formativa. La formazione in aula deve essere
in grado di dare gli strumenti necessari
agli alliev i che desiderano entrare
nell’ambiente musicale in modo concreto.
Tenetevi poi liberi per il 21 e il 22 settembre prossimi, perché in queste date si
svolgerà un interessante workshop dedicato principalmente ai cantautori (ma
non solo). A tirarne le fila sarà il cantautore Bungaro, collaboratore di numerosi
giovani talenti della scena italiana.
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NEWSROLL: WE WANT YOU!
Oltre ai suoi lavori con nomi importanti italiani e stranieri, come Fiorella Mannoia,
Tosca, Nicky Nicolai, Youssou N'Dour, ha infatti prestato musiche e testi alle voci di
Amici ed X-Factor, collaborando ad esempio al successo, tra i tanti, di Marco Mengoni.
L'obiettivo del workshop, che sarà avviato in collaborazione con la Sony Italia, sarà
quello di creare un nuovo bacino di talenti da presentare eventualmente alla casa di
produzione.
E per chi non scrive le proprie canzoni? Niente paura: esistono e sono sempre esistiti
gli interpreti, dunque se pensi di avere delle caratteristiche uniche nel tuo modo di
cantare o suonare, fatti avanti!
L’incontro è quindi finalizzato a dare delle indicazioni in merito alla presentazione
di un prodotto musicale: una guida che sia in grado di cogliere le potenzialità di un
artista e “traghettarlo” verso la definizione di un prodotto concreto da presentare.
Quanti sono i giovani artisti che lavorano a dei progetti musicali, che cantano, creano degli arrangiamenti o dei testi per dei brani, ma poi non trovo la strada giusta
per presentare il loro lavoro? Cerchiamo in questo senso di fornire le indicazioni più
utili a realizzare un progetto e alm eno a presentarlo nel migliore dei modi.
E' iniziata la campagna di reclutamento tra le fila della TGF per l'anno scolastico
2013-'14! Sono previsti sconti e promozioni per chi decidesse di iscriversi entro il
30 giugno, tra i quali l'utilizzo gratuito delle aule studio per 30 ore, l'ingresso gratuito agli eventi che verranno organizzati dalla scuola, uno sconto del 50% per le
sale prove e l'esenzione dalla tassa per l'esame RockSchool.
Prima ci si iscrive, più grandi sono i vantaggi. Per maggiori informazioni contatta la
segreteria della scuola!
A proposito di RockSchool: abbiamo stretto la mano ad altre due scuole di musica
del Triveneto per poter allargare la diffusione del “verbo”. La Go Music di Gorizia
e il Music Lab di Mestre sono entrati a far parte della nostra rete per quel che riguarda gli esami di certificazione, ma non solo, il gemellaggio potrà infatti, anche
dare vita a scambi musicali, con la partecipazione di musicisti di Udine a Gorizia e a
Mestre, di musicisti di Mestre a Udine e così via. Un'ottima occasione per farsi conoscere anche su nuovi palchi, che coglieremo al volo.
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INTO THE GROOVE
RUDY FANTIN: A TUTTO JAZZ!
Rudy Fantin
Ciao Rudy, grazie per esserti reso disponibile a rispondere a qualche domanda su di te.
Da quanto tempo collabori con la The Groove? Qual e’ attualmente il tuo ruolo qui?
Sono qui praticamente da quando c’è la The Groove, quindi da dicembre del 2007.
Conoscevo già Stefano visto che avevamo già suonato insieme in svariate occasioni,
qui poi ho conosciuto Alessio. Alla The Groove insegno pianoforte, musica d’insieme
jazz, improvvisazione, armonia e tastiere. Attualmente sono impegnato anche con
altre scuole: l’Istituto musicale “Vivaldi” di Monfalcone e il "C.E.M." di Pordenone.
Sappiamo che hai iniziato i tuoi studi musicali da bambino, come hai costruito la tua formazione musicale?
Ho iniziato a 7 anni, ricordo che a quei tempi mia cugina studiava pianoforte e un
giorno decise di portarmi ad una delle sue lezioni, naturalmente la prima volta non
ho fatto altro che interrompere continuamente l’insegnante e rompere le scatole, ma
poi le volte successive mi sono interessato anche io allo studio dello strumento, che mi
piaceva molto.
A quei tempi che musica ti piaceva ascoltare?
Quella volta c’era Bach, ancora giovane, Mozart andava ancora in giro in moto…
ahahaha!!! Scherzi a parte, come tanti bambini, mi piacevano molto i cartoni animati,
quelli dei miei tempi naturalmente: ufo robot, capitan harlock…e poi avevo una cassettina dove c’erano registrate alcune sonate di Beethoven eseguite da Baremboim.
In casa mia non si ascoltava un granchè, anzi poco e niente e poi il giradisch i che
avevamo nemmeno funzionava.
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INTERVISTA ALL’INSEGNANTE RUDY FANTIN
Poi come sono proseguiti i tuoi studi?
Ho continuato i miei studi e sono stato ammesso al conservatorio Tomadini qui a Udine fino a conseguire il diploma. Successivamente ho avuto la possibilità di proseguire la mia formazione musicale nella sezione Jazz del Kärntnerlandekonservatorium
di Klagenfurt, anche lì fino ad ottenere il diploma. Si sono susseguite diverse e interessanti esperienze con altri insegnanti, tra cui il pianista sloveno Renato Chicco e
altri importanti musicisti, poi seminari e masterclass fino ad oggi.
Che cosa pensi del conservatorio come luogo/istituzione dell’i nsegnamento musicale?
Per quanto riguarda il conservatorio , io lo definirei “una scatola”, un edificio con
tante stanze, la cosa importante è chi trovi dentro la stanza: un insegnante dotato di
una certa apertura mentale o meno. Il suo metodo può essere quello di guidarti in un
percorso per farti scoprire delle cose oppure semplicemente quello di importi determinate scelte. Io ritengo di essere stato fortunato perché il mio insegnante, Ugo Cividino, mi ha sempre incoraggiato a coltivare il
mio interesse per la musica jazz e lo ritengo per questo motivo e per altri, una persona “illuminata”. Sua moglie, Franca Bertoli, è stata a sua volta allieva e tuttora
insegna al Conservatorio.
Anche a Klagenfurt sono stato fortunato
perché ho potuto lavorare con una persona altrettanto illuminata, la quale riteneva
che la musica Jazz, oltre ad essere una
musica di altissimo livello artistico, desse
la possibilità di comprendere meglio le
altre.
Rudy, perché jazz?
Perché mi viene facile! Ok , no, seriamente, perché credo che insieme alla musica
classica sia l’espressione di tutto quello
che può essere l’uomo. Per ogni genere
musicale come può essere il pop, il rock,
la musica latina o il metal, ci sono stati
degli artisti che hanno contribuito a realizzare qualcosa di altissimo livello.
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INTO THE GROOVE
A TUTTO JAZZ!
La musica classica, dal canto suo, è un categoria “enorme”, non è solo Mozart, ma
rappresenta la cultura musicale occidentale, che parte dall'antichità fino a Luciano
Berio, per dire. Ritengo che la musica classica insieme alla musica jazz siano quelle
che coprono al meglio tutti gli aspetti e gli stati d’animo dell’essere umano nella sua
complessità…anche se comunque, ho pianto anche io quando è morto Ray Manzarek, pianista dei Doors.
A proposito di jazz, ci puoi parlare di un progetto che ha preso forma nelle aule della
scuola: il laboratorio jazz?
Innanzitutto devo dire che sono io l’insegnante, ma sicuramente non l’unico di questa
scuola qualificato per farlo, al mio posto avrebbe potuto esserci anche Nevio Zaninotto, a mio parere grandioso musicista.
Diciamo che in aula più che altro affrontiamo dei brani che sono dei pretesti per
approfondire altre tematiche non necessariamente legate ai brani stessi. Esempi:
abbiamo affrontato dei brani blues per capire “cos’è il blues nel blues” e cos’è invece il blues all’interno del jazz e quindi come si può rielaborare un brano in chiave
completamente diversa; cos’è l’improvvisazione, come avviene la comunicazione tra i
musicisti nel momento dell’improvvisazione e lo scambio di ruoli tra chi improvvisa e
chi accompagna; analisi degli elementi stilistici della musica latino americana, in particolare della Bossa Nova e ulteriori approfondimenti. In generale il laboratorio si è
prevalentemente incentrato sullo studio di 3 elementi: ritmo, armonia e improvvisazione. Ritengo anche in questo caso, di essere stato fortunato e di aver lavorato insieme a degli allievi che si sono dimostrati interessati e curiosi; tutti avevano una discreta preparazione di base e hanno dimostrato sempre grande impegno nel lavoro
svolto in sala e anche a casa.
Visto che nella tua carriera musicale hai partecipato a diversi progetti, pensandoci un
attimo, c’e’ qualcosa in particolare che ti interesserebbe realizzare nel prossimo futuro e
con cui non ti sei ancora confrontato?
Attualmente direi dormire di più ☺. Devo dire che non sono mai stato particolarmente ambizioso, quello che faccio cerco di farlo al meglio, quindi non si tratta sicuramente di suonare chissà dove o con chissà quale grande artista, ma magari svegliarsi domani e trovarsi a fare qualcosa che ti dà soddisfazione, come potrebbe
essere ad esempio insegnare ad un disabile e vedere dei risultati nonostante le difficoltà…oppure anche semplicemente suonare bene Bach nel salotto di casa mia. A
volte è davvero difficile conciliare la professione di musicista e l’insegnamento, nel
senso che ci vuole studio e preparazione per fare entrambe le cose…e soprattutto
tempo da dedicare.
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INTERVISTA A RUDY FANTIN
Quando ti poni davanti a degli allievi molto bravi, non ti puoi limitare a spiegare
l’esecuzione di un brano a parole…ci sono ex allievi del conservatorio che non hanno mai sentito suonare il loro insegnante…eh? Impensabile. Consideriamo che il pianoforte è uno strumento che ha ricevuto l’eredità dell’organo e del clavicembalo, ha
una storia lunghissima che va da Bach, a Beethoven, Mozart e Brahms passando per
Herbie Hancock, McCoy Tyner, Chick Corea, Bollani per citarne alcuni. Chiaramente
richiede studio e aggiornamento continuo. Non si finisce mai di studiare.
Cosa pensi del lavoro che si fa qui alla The Groove Factory?
Che i colleghi sono fighissimi!☺. A parte questo, ovviamente mi piacerebbe che venisse valorizzato lo sforzo, in particolare di Stefano ed Alessio, per far andare avanti questa struttura, che arrivassero diciamo degli “aiuti esterni” che ci dessero
maggior respiro dal punto di visto economico, alla luce del fatto che questa scuola
fa in modo che tanti ragazzi, invece di andare a scolarsi un numero indefinito di
birre dietro l’angolo, vengano qui a studiare, a fare musica. Non potete aver idea
di quanto sia gratificante vedere dei giovanissimi che si apprestano ad im mergersi
in una cultura centenaria, invece di dedicare tutto il loro tempo libero esclusivamente
ai videogames.
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INTO THE GROOVE
THE GROOVE FACTORY CONTEST: DRUMS EDITION
Eravamo rimasti a due anni fa, quando la The Groove Factory organizzava il TGF
Contest, il concorso per band emergenti che ha premiato gli Insanity Fair producendo il loro singolo “In Tension” ed il rispettivo video. L'iniziativa aveva avuto un ottimo
successo di pubblico, grazie anche alla visibilità acquisita tramite la trasmissione su
diverse reti del digitale terrestre, a partire da Free Tv; le visualizzazioni su YouTube, inoltre, non hanno ancora smesso di aumentare.
Dopo un anno di pausa si è ripresentata l'occasione per dare visibilità ai musicisti tra
i 6 e i 35 anni, in particolare quelli appartenenti alla categoria dei batteristi: per
loro è nato il primo esperimento solista del TGF Contest, sezione Drums.
Dalla pubblicazione del bando fino ad oggi si sono esibiti diversi percussionisti, in
Sala Master, davanti alle telecamere, che hanno poi fatto arrivare la loro musica al
pubblico del web e alla giuria, composta da Giorgio Di Tullio, Maurizio Pagnutti e
Cristian Colusso.
Tra loro, dieci sono stati ammessi alle finali, grazie alla media dei voti avuti dai “mi
piace” online e dal giudizio della commissione; quest'ultimo si articolava in tre voti
distinti, in centesimi, riguardanti rispettivamente la tecnica, la musicalità e l'interpretazione nel pezzo presentato, della durata massima di quattro minuti.
I click dei sostenitori del web hanno completato la cernita, portando alla finale
Gianluca Zavan, Alfredo Macuz, Carlo Amendola, Cristian Giglio, Gabriele Russello,
Simone Fortuna, Nicola Cecotti, Andrea Pin, Francesco Pandolfo e Marco Munini.
INTO THE GROOVE
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CONCORSO PER BATTERISTI IN ERBA
Per il momento vi possiamo dire che i finalisti
suoneranno direttamente davanti alla giuria,
quindi non verranno giudicati attraverso un
video, bensì dal vivo. In quest'ultima fase il
voto della giuria varrà il 70% del risultato
finale, pesando dunque più dell'acclamazione online; il vincitore sarà annunciato il 24
giugno e il primo premio consterà di 500 €
elargiti dalla scuola, un rullante Stocco Drums
e due piatti offerti da Acustica Napoli, per
un valore totale di 1200 €.
Quello che finora ha stupito di questa edizione, è stata l'entusiastica partecipazione del
pubblico di internet, che ha seguito le fasi
con grande attenzione, “dando dei numeri”
inaspettati con le visualizzazioni su YouTube ,
i “mi piace” su Facebook e facendo ben sperare per le prossime edizioni in arrivo. I musicisti presentatisi alle selezio ni, d'altronde,
erano di ottimo livello, come testim oniano i
giudizi pubblicati sul sito della The Groove,
dove i primi posti spiccano per l'altezza della loro media; in particolare si sono distinti
Gabriele Russello per il miglior giudizio della
giuria, finora, e Gianluca Zavan, per il maggior numero di mi piace. E’ stato davvero
difficile non farsi coinvolgere nella partecipazione al progetto. In soli quattordici giorni
il progetto ha raggiunto le diecimila visite:
non è Gangnam Style, ma ci possiamo lavorare! Visti questi risultati più che positivi, si
spera di ripetere ancora un successo con l'istituzione (ancora under construction) dei TGF
Voice Contest e Guitar Edition, progettati
per mettere alla prova e premiare nuovi solisti: chitarristi e cantanti iniziate a prepararvi,
perché presto toccherà a voi!
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INTO THE GROOVE
UNA DOMENICA CON CHRISTIAN MEYER
Per partire bene con il mese di giugno, abbiamo
nuovamente avuto l'onore di ospitare una clinic di
Christian Meyer, batterista di Elio E Le Storie Tese,
intitolato appunto “Vieni a suonare la musica di
Elio E Le Storie Tese”. Christian era già stato nostro ospite e maestro, oltre ad aver fatto da testimonial per il primo TGF Contest nel 2011. Questa
volta ha iniziato la sua lezione facendo esibire
quattro studenti di batteria su brani di EELST preparati per la giornata; a turno hanno discusso con
Christian dei brani scelti e ne hanno poi eseguito
uno sulle basi prive di batteria, appositamente
preparate. Christian ha potuto così dare le sue
impressioni sui punti forti e i punti deboli della
performance, rimanendo positivamente impressionato dalla preparazione di tutti e quattro i
batteristi, come potrete le ggere più sotto nell'intervista che ci ha gentilmente rilasciato.
Due degli esecutori avrebbero dovuto essere scelti per registrare un video finale da
lui commentato, ma il suo entusiasmo lo ha portato a decidere di permettere a tutti e
quattro di parteciparvi.
La clinic è poi proseguita con la lezione vera e propria, durante la quale Christian
ha parlato di quale sia per lui l'approccio che si dovrebbe avere nel suonare e
nell'imparare i brani, per poi entrare più nel cuore della tecnica, in cui ha fornito il
suo punto di vista riguardo agli aspetti più importanti del drumming.
Come approfondiremo più sotto con le sue stesse parole , ha poi sottolineato l'importanza che alcuni batteristi hanno rivestito nella storia della musica e l'attenzione che
bisognerebbe dar loro. Per Christian è infatti fondamentale la prospettiva storica:
imparare l'evoluzione dello strumento e degli stili guardando al passato è un passaggio fondamentale per riuscire a sviluppare poi un linguaggio personale e a costruire il "vocabolario" musicale del batterista.
A tal fine è importante però anche spaziare nei generi e nella geografia: Christian,
ad un certo punto, ha infatti concentrato l'attenzione del pubblico, attivo e passivo,
su ritmi africani da considerare come base dei ritmi moderni. Ha fatto suonare in
coppia alcuni batteristi presenti in sala, facendo loro provare groove diversi, per
far comprendere i vari incastri e il fluire di alcune ritmiche africane più interessanti,
portando il viaggio ritmico dal Marocco fino al Madagascar.
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INTERVISTA A CHRISTIAN MEYER
L'ultima parte della clinic è stata dedicata allo sviluppo delle idee personali: partendo da un semplice passaggio ha colto le idee dei giovani batteristi in sala mostrando come poterle sviluppare sul set in modo creativo e musicale.
Ed infine è stato il nostro turno di fare una chiacchierata con lui!
Ciao Christian! Ti incontriamo oggi reduce dall'ultimo seminario che hai tenuto qui alla
The Groove. Quali ritieni siano gli input fondamentali che cerchi di trasmettere in questi
incontri con i ragazzi? Quali sono le tue impressioni a caldo su questo pomeriggio?
Ciao! Dunque, ai ragazzi voglio trasmettere l'amore per un certo tipo di musica: il
jazz. Gli eroi della batteria sono stati dei grandi esponenti di questo genere musicale, quindi se faccio conoscere ai ragazzi dei nomi come Elvin Jones, Philly Joe Jones,
Big Sid Cattlett, Jo Jones, Gene Krupa, Art Blakey... allora loro verranno a conoscenza di un certo tipo di musica, ed è fondamentale , perché oggi la radio non trasmette questo genere, che è invece molto importante. MTV non fa mai ascoltare
jazz, quindi i ragazzi non hanno la possibilità di ascoltare la musica che darebbe
loro la cultura necessaria per suonare bene la batteria.
Ho trovato i partecipanti al seminario ben preparati dal punto di vista dell'impostazione, della tecnica, della lettura; hanno fatto un ottim o lavoro. Bisogna fare i complimenti agli insegnanti della The Groove Factory, perché mi sono trovato di fronte
ad un livello base già alto, sopratutto nei più giovani. I brani di Elio e Le Storie Tese
sono stati eseguiti quasi alla perfezione, certo c'era qualche cosetta da correggere,
ma in linea generale hanno suonato molto bene.
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INTO THE GROOVE
BATTERISTA DI “ELIO E LE STORIE TESE”
In diversi live è possibile vederti suonare la batteria nei modi più disparati e nelle posizioni meno ortodosse, creando meraviglia in chi segue il concerto. Cosa ne pensi di quella che può essere definita “postura corretta”?
Secondo me non c'è una postura corretta: prima di tutto bisogna ascoltare come uno
suona. Se uno suona bene con una postura scorretta va benissimo! Se suona male con
una postura corretta va bene uguale; se invece suona male con una postura scorretta si può andare a correggere l'errore.
Certamente però quando vedo, nei
ragazzi giovani, mani in posture non
tanto belle da vedere e che eseguono
movim enti non proprio standard, io le
correggo subito. Da quel che ho potuto
vedere non è il caso della TGF , perché
gli insegnanti qui hanno fatto i corsi
del Dante Agostini, la cui prerogativa
numero uno era l'impostazione. L'impostazione di Stefano Palaferri ad
esempio è im peccabile!
Parliamo di te: oltre ad essere il batterista di Elio E Le Storie Tese sei un musicista jazz presente da parecchi anni
sulla scena. Come concili queste due
anime in apparenza così diverse?
In realtà non c'è molto da conciliare,
un musicista ha un background, e più
questo è diversificato più si riesce a
venire incontro alle esigenze della
musica in generale, di conseguenza le due anime coesistono. Suonare musica
commerciale, rock, jazz... è comunque tutto importante, perché poi magari porti un
po' di rock nel jazz, e viceversa. Ad esempio il rock va suonato con una certa pulizia,
e mi piace suonare il jazz con quel tipo di intenzione ora. Molto pulito, grooveoriented, senza troppi orpelli.
Per quanto riguarda invece le dinamiche all'interno degli EELST, Elio da diverso tempo
dà il suo contributo come giudice nel talent-show X-Factor. Qual è la posizione della
band riguardo questi mezzi di comunicazione/possibilità per artisti emergenti?
Sicuramente fare X-Factor per Elio è dare un contributo di cultura in un programma
che ne trasferisce poca, quindi a noi va benissimo che Elio vada a X-Factor.
INTO THE GROOVE
PAG.13
SEMINARIO DI BATTERIA CON CHRISTIAN MEYER
Questo programma non è da demonizzare perché comunque è un programma musicale, quindi è sempre meglio di altri tipi di trasmissione che si vedono in televisione...
programmi che sono delle vaccate! Certo, anche X-Factor potrebbe migliorare: per
esempio sarebbe meglio vedere più gruppi dal vivo!
Si possono apprezzare nei vostri lavori dei rimandi al progressive italiano (Le Orme,
Area, PFM...). Cosa ne pensi di questi nostri grandi gruppi storici forse troppo spesso rimasti fuori dai circuiti mainstream di oggi? Come hanno influenzato il tuo modo di vedere la musica?
Questi gruppi per noi sono molto importanti, perché ci hanno influenzato, sono i
gruppi che ascoltavamo noi da ragazzi, quindi non ricordarli oggi è un delitto. La
PFM suona ancora e a tutt'oggi fa delle cose di grande spessore, quindi non siamo
noi musicisti che dovremmo ricordare gli Area. Dovrebbe essere la televisione a fare
dei programmi, dei veri e propri documentari, su di loro, sulla PFM e altri grandi
gruppi come questi. Esiste un programma stupendo in televisione in cui si parla delle
grandi sfide dei calciatori, ma perché non fare qualcosa di simile con i gruppi di cui
stiamo parlando? E' stata tutta una sfida per loro arrivare dove sono arrivati, una
battaglia enorme, quindi ritengo che avrebbe senso raccontare queste storie, mi
piacerebbe vedere delle vere e proprie sfide con i grandi gruppi italiani al centro.
(Grazie a Pablo De Biasi per l’introduzione all’intervista).
PAG.14
INTO THE GROOVE
“AUDIO FOR DUMMIES” CON STEFANO AMERIO
Stefano Amerio è il fondatore di Artesuono, etichetta indipendente , prevalentemente dedita alla
valorizzazione del panorama musicale friulano. Lo
studio lo potete trovare a Cavalicco, frazione del
comune di Tavagnacco. Si tratta di uno dei maggiori studi di registrazione discografica in Europa.
Ma Artesuono è soprattutto uno studio di registrazione ormai notissimo tra i musicisti e gli appassionati di jazz, al quale si r ivolgono i principali artisti
e le più importanti etichette italiane e che, da alcuni anni, è anche uno degli studi di riferimento della
prestigiosa etichetta tedesca ECM.
Lo studio nasce nel '90, quando Amerio collaborava come pianista e tastie rista con musicisti locali,
dediti prevalentemente alla musica pop. Gradualmente si è poi introdotto nel mondo della tecnoloSTEFANO AMERIO
“AUDIO FOR DUMMIES” gia musicale.
Negli anni novanta l’attività ha grande successo e
questo apre le porte alla produzione di autori anche importanti (Adriano Celentano,
Simply Red, 883) che consente di ampliare l’attività, con attrezzature di alto livello
professionale.
Le prime cose di ambito jazzistico arrivano nel '96 con Glauco Venier, insegnante di
Amerio, mentre nel ’97 inizia la collaborazione anche con U.T. Gandhi. Poi, attraverso Enrico Rava nel 2003 arriva il contratto con l’ECM e poi anche con altre etichette
importanti come la CAM Jazz e la Dreyfus.
Ma veniamo al corso che Amerio ha tenuto tra febbraio e marzo nelle sale della The
Groove.
Il corso prevedeva 6 incontri da 2 ore di cui 5 di teoria e 1 di pratica in studio, ogni
giovedì dalle 21.00 alle 23.00 presso la nostra sede ad eccetto dell’ultimo incontro
che si è tenuto direttamente presso lo studio Arte Suono (www.artesuono.it) dello
stesso Stefano Amerio.
Il corso di base per musicisti ed aspiranti fonici ha avuto lo scopo di fornire le conoscenze di base per operare su un impianto audio, dal montaggio e taratura, al corretto utilizzo del mixer, sia esso finalizzato per un lavoro in studio di registrazione
oppure di un “live”, con l’approfondimento di tutte le tematiche di fondamentale
importanza per il giusto utilizzo delle apparecchiature.
INTO THE GROOVE
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INTERVISTA A STEFANO AMERIO
Nozioni di base per la registrazione e missaggio. Le lezioni sono stati divise in una
prima parte di spiegazione ed approfondimento di tutto ciò che concerne la parte
teorica e una seconda più pratica. Gli argomenti trattati sono stati:
- Il suono: cos’è e come si propaga all’interno degli spazi – materiali fonoassorbenti e fonoisolanti
- La catena audio: analogica e digitale
- I cavi: connessioni e tipologie
- Il mixer: spiegazione approfondita per un corretto utilizzo
- I diffusori e monitor
- I microfoni e loro utilizzo
- Gli outboard: compressori, riverberi e multieffetti
- Set up e amplificazione dal vivo: montaggio e taratura
- Registrazione e tecniche di missaggio di base su computer
Ma adesso lasciamo la parola direttamente al docente di questo corso.
Com’è stata questa esperienza qui alla The Groove? Quali sono stati gli aspetti che ti è
stato richiesto di approfondire maggiormente?
Come sempre, questo tipo di esperienze sono molto costruttive anche per me, Il contatto con gli allievi è molto gratificante soprattutto dal lato umano e poi dal doversi
mettere in gioco, cercando di trasferire il know-how acquisito negli anni, nel migliore
dei modi. Gli approfondim enti hanno avuto come tema l'uso dei microfoni e del
mixer con domande specifiche riguardanti i software di registrazione. Devo dire che
c'è molta confusione in merito. Alle nuove generazioni mancano delle basi teoriche su
cui poter applicare le potenzialità di un software; danno per scontato che tutto ruoti
attorno al computer e che all'interno di quell'ambiente si possa fare tutto. Non è
proprio così, in realtà.
Tieni spesso questo tipo di corsi, come ti vedi nel ruolo di insegnante?
Il ruolo di insegnante è davvero interessante perchè mi obbliga a preparare gli argomenti e a creare una lezione terorico-pratica che non sia un "mattone"... Un pizzico di umorismo ed ironia, smorzano le tensioni sia da parte mia che da parte degli
allievi, creando un'atmosfera rilassata e molto più produttiva.
Qual è il segreto del successo di ArteSuono?
Artesuono ha successo perchè il mio obiettivo è sempre stato offrire qualità e con il
tempo, sacrificio e dedizione sono arrivato ad ottimi livelli.
Grazie Stefano per il tempo che ci hai dedicato.
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INTO THE GROOVE
THE GROOVE FACTORY MUSIC ACADEMY
Centro Commerciale Città Fiera - Torreano di Martignacco (UD)
E-mail [email protected] TEL 0432 410621
Sito Web www.thegroovefactory.it
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