Sta arrivando... redazionale sponsorizzato ...un rivoluzionario motore grafico... ...un’esperienza di gioco incredibile... Sony PlayStation3, adrenalina pura! Dal 23 marzo nei negozi! 36 stars& strass STELLE E CINTE FAMOSE DISEGNATE A RITMO DI PERCUSSIONI DAL BATTERISTA DEI BLINK 182: TRAVIS BAKER. ORA LA MANIA HA CONTAGIATO STAR INTERNAZIONALI E NORMALI STU LOCALI PER RICONOSCERLE? BASTA CERCARE LA MITIKA F! DI GIANLUCA VITIELLO Le stelle e le cinte famose più trendy del momento, a.k.a. FSAS, ovvero Famous Stars and Straps. Forse qualcuno di voi, ne avrà gia sentito parlare, non fosse altro che è il Brand direttamente disegnato da Travis Barker, mitico batterista dei Blink 182. L’azienda si trova a Corona, direttamente nello Stato della California, la Mecca di quelli che amano lo skate, il surf e la musica punk, ma non solo. Stars and Straps si ispira da una miscela eclettica di musica (Punk, Hip Hop, Heavy metal), street art e automobili. Nella prossima primavera si prevede l’uscita della nuova collezione firmata da Travis che sta già fomentando i maniaci della famosa F. Chissà quale sorpresa ci riserverà il mitico Travis Baker, che sulla nuova collezione non ha lasciato molte dichiarazioni ma si è limitato a dire che le nuove t-shirt saranno estremamente “rock and roll” e portarle sarà come surfare le onde della California”. A metà tra un design ultra futurista, con la mitica “F” con la stella, simbolo di FSAS che prende le forme più diverse, e richiami molto vintage, dalle macchine d’epoca, alle radio anni80, alle stelle da sceriffo stile cowboy. T-shirts, giacche, cappelli, accessori, recentemente FSAS ha lanciato la sua prima linea da donna, una vera occasione per tutte le tipe a cui piace girare per la città vestendo capi di grande personalità. Di tutta la linea, certamente l’elemento più interessante sono gli accessori, in particolar modo le fantastiche cinte che mettono insieme il mondo skate-punk con quello black Hip Hop. MODA CHE VA, TENDENZA CHE VIENE, COSÌ ANCHE DA NOI, LA MANIA FSAS STA CRESCENDO, FORSE PROPRIO PERCHÉ VICINA A QUELLI CHE SONO I GUSTI DI CHI SOGNA LA CALIFORNIA. LE ONDE DELL’OCEANO, LE FESTE, LA MUSICA, LE TIPE E I TIPI... Il Brand è facilmente riconoscibile proprio dal marchio di fabbrica “F” usato spesso anche per formare le varie parole di “famiglia”, “famoso” che appartengono alla Philosofy FSAS e che sono stampate su tutta la collezione. I vestiti di Famous Star And Straps sono indossati da tempo da molte Stars (appunto) americane e non solo, compreso Travis Barker, i suoi bandmates Tim Armstrong ( Rancid), Rob Aston (Transplants), Mark Hoppus (Blink-182), il rapper Paul Wall, e addirittura Puff Daddy “My fuckin belt”, dice Lui. Anche Fergie dei Black Eyed Peas si è fatta fotografare vestita FSAS sulla copertina di DUB, lo stesso ha fatto la bellissima Brooke Burke sulla copertina di Transworld. I vestiti inoltre sono un vero orgoglio per molti artisti Hip Hop, da Lil Jon, da Jermaine Dupri, a Lil Wayne. Ovviamente ci sono anche artisti italiani che vestono FSAS, i Finley la punk rock band più amata del momento veste rigorosamente il Brand di Travis, guardare per credere direttamente sul sito della band. Ma non solo personaggi famosi indossano la linea di Travis Baker, migliaia di skater, musicisti punk rock, semplici appassionati dello stile FSAS, sfoggiano le tshirt con la mitica F, o le fantastiche cinte con le fibbie giganti e stranissime. Bellissime le cinte che ricordano i “ghetto blaster”, le mitiche radio con le casse enormi, viste di recente anche in un video di Madonna o ancore le fibbie a forma di musicassetta, molto vintage. Ovviamente moda che va, tendenza che viene, così anche da noi, la mania FSAS sta crescendo, forse proprio perché vicina a quelli che sono i gusti di chi sogna la California (come un titolo di un vecchio film), le onde dell’oceano, le feste, la musica, le tipe e i tipi con i tatuaggi, le auto fuoriserie e un tot di stile. “Mi piacciono le cose FSAS perché appartengono al mondo del Punk californiano e alla musica che amo”, dice Claudio 17 anni da Napoli e una gran passione per i Blink 182; “FSAS è troppo avanti”, riprende Monica, cantante di una punk rock band tutta al femminile. “Da tempo ascolto i Blink e seguo le collezioni FSAS, sogno di andare in California e surfarmi le onde più anomale dell’Oceano e dopo mangiare qualcosa al Wahoo’s Fish Tacos www. wahoos.com, la catena di ristoranti fondata sempre da Travis Barker, li ritrovarmi con tutti i surfer e parlare di onde, di tipe e di feste”, confessa Michael, 16 anni da Roma. “A me della musica non me ne frega niente, ma sta FSAS mi piace un tot, e poi il tipo dei Blink che la disegna è veramente trop- po figo”, parola di Chiara da Milano. “Tutti nel mio gruppo Hip Hop, vestiamo FSAS”, aggiunge Roby, “è un modo di condividere uno stile con tutta la crew, dicendo eccoci, le Stars sono qua! Amo lo sk8, amo FSAS, ci sta troppo dentro”, coinciso ma chiaro Andrea. “I’m Loser, I’m the king, I’m the Famous, I love my life, I love FSAS”, eccolo Dylan from San Francisco. Un vero fenomeno cult, la nuova tendenza che sta appassionando sempre più ragazzi in tutto il Mondo, un’altra cool experience da fare assolutamente. Dove trovare FSAS? Anche direttamente on line. Guardatevi le foto e linkatevi il sito, www.famoussas. com, mettete a palla lo stereo e sentitevi delle vere Famous Stars and Straps. 37 l’l’espe rtone Fashion’s BRAND DI SIMONE ZACCARIA Negli ultimi anni si assiste ad un fenomeno particolare che vede interessati alcuni nomi del mondo della televisione, dello sport, della televisione, della musica e della moda stessa come creatori di nuovi brand. Creare moda, sembra che per questi personaggi famosi, sia divenuto, oggi, ancora più facile che “fare moda”. E’ in questo modo che quelli che fino ad ora erano stati scelti come testimonial per far sì che il marchio raggiungesse il successo, ora si fanno interpreti e testimonial del loro stesso brand, avvalendosi della popolarità e della loro immagine in grado di far presa rapida sui gusti e sulle scelte degli attenti consumatori di moda. È il caso del marchio SWEET YEARS, nato nel 2003 dalla volontà di Christian Vieri e Paolo Maldini. Si parte dalla solita semplice t-shirt e si continua alla grande con una fantastica linea di indumenti intimi, con i profumi e udite udite… con la Peugeot 206 Sweet Years (con tanto di maglietta limited edition rigorosamente autografata da Mr. Bobo Vieri). Ma la Sweet Years di Vieri e Maldini è solo una delle centinaia di griffe lanciate e autopromosse da un personaggio famoso. Ovviamente l’affermazione e il proliferare di questi nuovi brand è sempre direttamente proporzionale alla popolarità del nome ad essi legato. Ci prova, in sordina, anche Francesco Coco con la sua linea streetwear URBAN 77, un’intera collezione che va dalle t-shirt alle scarpe. Ma se in Italia i contorni di questo fenomeno si concentrano principalmente intorno all’ambiente calcistico, che è senza dubbio il contesto di maggiore risonanza dei media, negli USA, dove la musica e in particolar modo l’ambiente Hollywoodiano la fanno da padroni, una moltitudine di artisti si improvvisano nel ruolo di fashion designer assottigliando sempre di più il passaggio dallo star system al fashion system. Per realizzare progetti di questo tipo e creare un nuovo brand non servono grandi requisiti, non sono richiesti studi approfonditi ed un’esperienza consolidata, quello che conta è il nome famoso che apre a questi personaggi qualunque porta, l’enorme capitale economico del quale dispongono per realizzare le proprie idee, l’immagine che garantisce loro un successo immediato. La musica, lo sappiamo, ha sempre dettato legge in campo di moda: correnti musicali hanno dato vita a veri e propri movimenti subculturali che oltre a sposare i ritmi delle nuove sonorità, emulano i codici vestimentari dei cantanti o dei gruppi di riferimento. Se negli anni Settanta David Bowie diventa esponente di spicco del glam rock e con le sue fantastiche pailettes getta le fondamenta dello stile glam, oggi a distanza di trent’anni, ai cantanti più famosi del rap, non basta essere emulati nel loro abbigliamento, e allora inventano brand, sempre in linea col loro stile, in grado di soddisfare come non mai i loro fans. Se ascolto Puff Daddy, se mi identifico nei testi e nella musica che produce, se provo in tutti i modi a vestire come lui, perché non dovrei acquistare un suo capo firmato? La risposta è scontata, non esiste opportunità più vantaggiosa per sognare di essere Puff Daddy almeno per un giorno se quando esco di casa e scendo per strada con la sua musica nelle orecchie indosso la sua esclusivissima felpa indosso. Ed è proprio di Puff la collezione del marchio SEAN JOHN che ogni anno raggiunge un fatturato che si aggira sui 30 milioni di dollari, una serie di capi maschili sui generis che allo stile hip hop uniscono dettagli sexy e di lusso; basti pensare che la prima collezione del marchio era dedicata all’amico scomparso Gianni Versace e alla storica ex di Puff Daddy, Jennifer Lopez che non rimane ferma a guardare rispondendo a tono con la sua personalissima e omonima griffe J.LO nata dall’accordo tra la Lopez e Andy Hilfigher (fratello di Tommy Hilfigher proprietario del marchio omonimo di abbigliamento) e, con il profumo GLOW del quale la cantante stessa è testimonial in una provocante campagna pubblicitaria. Sempre dal panorama musicale proviene il brand L.A.M.B. firmato dall’eccentrica Gwen Stefani in collaborazione con l’azienda LeSportsac: si propone una serie di borse (ovviamente limited edition) con ricami e scritte gotiche che inneggiano alla musica. La pop star Britney Spears, invece, in accordo con Elizabeth Arden lancia e diventa testimonial d’onore del profumo CURIOUS. Spesso però capita che siano proprio le grandi marche a rivolgersi a personaggi celebri chiedendo di disegnare linee con il proprio nome. È il caso del marchio sportivo Reebok che per primo si avvale dell’inedita figura dello special designer testimonial interpretata da Jay-Z e da 50 Cent, esponenti di spicco del rap made in USA. Jay-Z firma la S. CARTER COLLECTION by Rbk, linea di scarpe di ispirazione metropolitana. 50 Cent è, invece, stilista della linea G-UNIT COLLECTION by Rbk, che comprende capi d’abbigliamento e calzature in pieno stile hip hop, anche questa, rigorosamente in edizione limitata. Nemmeno il mondo delle top model riesce a sottrarsi al desiderio di passare dall’altra parte della passerella e porre la propria firma su collezioni da loro stesse ideate. Due in particolare i nomi che si fanno interpreti di questo fenomeno: il primo è quello della modella Eva Herzigova ideatrice e testimonial assoluta del brand di sua proprietà EH che presenta una linea beachwear fatta da costumi da bagno ed accessori da mare. Cambia il nome ma non l’idea di un’altra famosa top model Elle McPherson che battezza il marchio di lingerie INTIMATE. Meno d’impatto la linea d’abbigliamento casual NUALA che la modella Christy Turlinghton realizza per conto del famoso brand di abbigliamento sportivo Puma. Che dire… siamo tutti star con i vestiti delle star… o quasi! ����������� ������������� Promostudents è la rete distributiva di StudentiMediaGroup. Il nostro gruppo raggiunge 13 città, 217 luoghi intorno alle più importanti facoltà di tutta Italia e 372 scuole superiori Vuoi fare parte di Promostudents? Candidati scrivendoci a [email protected] oppure inviando il tuo curriculum a questo indirizzo: PROMOSTUDENTS c/o StudentiMediaGroup, via D’Onofrio 98, 00155 Roma. kool faces DI JOYCE LORENZO E MARCO NON SI DANNO ETICHETTE, TUTTI E DUE SONO VOTATI AL SEMPLICE MA ORGINALE. E MENTRE UNO AL CALAR DELLA SERA RICERCA L’ELEGANZA, L’ALTRO SEGUE L’UMORE E LE STAGIONI... RIGOROSAMENTE ALL’INSEGNA DEI FAI DA TE Lorenzo 18 anni, Roma Liceo Scientifico G.B.Morgagni Stile: un jeans e una maglietta Marco 18 anni, Roma Liceo Scientifico G.B.Morgagni Stile: fescion impermeabile I vestiti da indossare li scelgo comodi innanzi tutto e tento possibilmente di abbinare colori e stili. Essenzialmente mi vesto il più comodo possibile, un po’ come capita la mattina, non sto a scegliere chissà quanti abbinamenti. Di mode non ne seguo ed evito categoricamente i capi d’abbigliamento costosi o di marche “faschion”. Sinceramente non so darmi nessuna etichetta, zero associazioni. Di giorno mi infilo un paio di pantaloni larghi, le scarpe (se possibile) da ginnastica e sopra una felpa o un maglione, dipende un po’ dalla giornata, dall’umore, dalla stagione. E la sera... non cambia niente. Non seguo una determinata moda, faccio un mix, un po’ di tutto… quello che mi piace sul momento. Un’etichetta per me? non saprei proprio... Il mio look è abbastanza semplice: pantaloni, solitamente jeans, una maglietta e una felpa o maglioncino… poi ovviamente dall’estate all’inverno cambia tutto. Cerco di essere originale nella mia semplicità… A volte aggiungo una sciarpa o un accessorio.. Uguale! Non potrei mai rinunciare a dei pantaloni impermeabili, specialmente se piove, odio le chiappe bagnate. Un accessorio di cui non potrei fare a meno? I MIEI CAPELLI! La sera non cambia molto il mio stile, però ha un “nonsoche” di elegante.. Non potrei mai rinunciare a un paio di jeans e alla cintura, possibilmente strana e particolare. 40 l’espe rtone stile secondo Marco e Lorenzo lo DI VALENTINA GRISPO 41 Chi crede che gli uomini non abbiano gusto nel vestire e che quella che gli anglosassoni chiamano F.I. Fashion intelligence, la capacità istintiva di abbinare tra loro abiti e accessori, sia una prerogativa esclusivamente femminile, dovrà ricredersi. I ragazzi eguagliano il gentil sesso in quanto ad attenzione per i dettagli e scoprono come valorizzarsi con piccoli accorgimenti nel proprio guardaroba. E hanno un vantaggio, lo fanno con assoluta nonchalance, facendoci credere che il loro look non è frutto di ricerca, ma manifestazione spontanea di buon gusto. Il trucco è tutto qui. A passare sotto l’occhio impietoso della nostra scansione questo mese sono Marco e Lorenzo. Più originale il primo, easy il secondo. A prima vista Marco sembrerebbe un perfetto snowboarder che porta il suo abbigliamento oltre le vette innevate e in un contesto metropolitano si propone con uno stile molto personale dove ogni capo è scelto, in base alle caratteristiche tecniche del tessuto. Proclama di farlo esclusivamente per motivazioni pratiche, ma siamo convinti che le sue scelte in merito ad outfit siano assolutamente non casuali. Ai soliti jeans, passepartout invariabile della generazione di coetanei, Marco preferisce un pantalone del brand sportivo Protest. Il marchio olandese è una garanzia di qualità e rispetto ad altri brand si distingue per la notevole cura nelle scelte stilistiche che rendono i capi perfetti per lo sport, ma adatti anche alla città. Le bretelle dei pantaloni sono un dettaglio volutamente esibito e che mostra anche ai meno esperti che si tratta di un capo tecnico realizzato in tessuto Geo- tech e che vanta impermeabilità all’acqua, ed elevate performance traspiranti oltre ad un’ottima vestibilità. Perfetto l’abbinamento con la felpa rossa con cappuccio che già nella stampa macro frontale recita “Just for Cool People” e manifesta l’ennesima scelta di stile di Marco. JTB Bench, è una griffe dedicata ai giovani e soprattutto agli amanti della musica Hip-Hop. Impossibile tentare di convincerci che le scarpe, delle comode sneakers rosse profilate di grigio, non siano state accuratamente scelte in pendant con la felpa. Dopotutto che male c’è a curare la propria immagine? Se il look di Marco si può sintetizzare con l’aggettivo sportivo, quello di Lorenzo è facilmente riassumibile con la definizione di easy. Semplice è il pull in lana color pastello, neutra la sciarpa portata più per vezzo che per reale esigenza e ordinario il denim lavaggio chiaro vita bassa con cintura testa di moro tra i passanti. Le sneakers, che ricordano le famose Etnies, sono tuttavia più “street” del resto dell’abbigliamento scelto da Marco e rappresentano un dettaglio che ravviva lo stile di insieme. kool visualz Eccolo il risultato del lavoro di Art Trek: una tavolozza di colori in cui simboli ed immagini nascono da una scelta collettiva di toni e di forme, frutto della sintesi di stili e sensibilità diverse. Più espressività individuali si sono unite per creare un’opera che vuole comunicare con l’esterno, verso il pubblico e non solo verso l’artista stesso. E così il passeggero che scende dalla Metro indaffarato e distratto è colpito da questa ondata di colore che lo travolge e lo colpisce rispetto al triste grigiore della stazione. E fa piacere fermarsi a guardare e cercare di interpretare quello che è rappresentato su quel muro. In questo modo i graffiti e la wall art diventano veicolo conduttore di una nuova prospettiva artistica fondata sulla legalità, la creatività viene incanalata in una forma utile di partecipazione e i murales diventano forme d’espressione capaci di valorizzare edifici fatiscenti e di effettuarne un recupero cromatico. Per tutti i curiosi il murales di Ponte Mammolo rimarrà esposto fino al 1° maggio e successivamente verrà spostato nelle scuole che lo richiederanno per utilizzarlo come strumento didattico a testimonianza del valore dell’educazione non formale. ponte z e l u r mammolo 42 news by art kitchen DI ART-KITCHEN Come disegnare su di un grattacielo I ragazzi del Graffiti Research Lab graffitiresearchlab.com hanno sviluppato una tecnica grazie alla quale riescono a taggare enormi grattacieli con un laser (che gestisce dei potenti videoproiettore e un pc). Immediato e di grande effetto. Sul sito c’è tutto il necessario per rifarlo. 43 The Post-It Wall Pixelnotes è un curioso progetto curato da Duncan Wilson www. duncan-wilson.com: una tappezzeria di post-it. Quattro strati di diversi colori di piccoli foglietti sui quali prendere appunti. Estetica e utilità. RubickArt Space Invader è un videogioco di culto della Taito, retaggio per nostalgici anni 80, ma anche pseudonimo di un giovane artista che ha fatto suo il logo (oltre il nome) ricreandolo con tessere da mosaico e tappezzando i muri di tutto il mondo. Ora Space Invader abbandona le tessere e crea opere riesumando i cubi di rubik. RUBIKCUBISM. www.space-invaders.com StreetArt SweetArt La street art invade il Padiglione di Arte Contemporanea (PAC) di Milano con una mostra assolutamente inaspettata che raccoglie 33 tra i migliori artisti di street art e writing d’Italia in una collettiva che sarà insieme un punto d’arrivo e un punto di partenza per molti di loro. Tra gli artisti: Abbominevole, Airone, Blu, Bo130, Bros, Dado, ivan, Joys, KyOne, Microbo, Nais, Ozmo, Pao, Phobia, Pus, Rendo, Sonda, Marco Teatro, Davide Atomo Tinelli, Tv Boy, Wany. A cura di Alessandro Riva. Coordinameto: Atomo Tinelli. Sviluppo progetto: Artkitchen + Wildstylers. www.comune.milano.it/pac