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36
stars&
strass
STELLE E CINTE
FAMOSE DISEGNATE A
RITMO DI PERCUSSIONI
DAL BATTERISTA DEI
BLINK 182: TRAVIS
BAKER. ORA LA MANIA
HA CONTAGIATO STAR
INTERNAZIONALI E
NORMALI STU LOCALI
PER RICONOSCERLE?
BASTA CERCARE LA
MITIKA F!
DI
GIANLUCA VITIELLO
Le stelle e le cinte famose più trendy del momento, a.k.a. FSAS, ovvero Famous Stars and Straps.
Forse qualcuno di voi, ne avrà gia sentito parlare, non fosse altro che è il Brand direttamente
disegnato da Travis Barker, mitico batterista
dei Blink 182.
L’azienda si trova a Corona, direttamente nello
Stato della California, la Mecca di quelli che amano
lo skate, il surf e la musica punk, ma non solo.
Stars and Straps si ispira da una miscela eclettica di musica (Punk, Hip Hop, Heavy metal),
street art e automobili.
Nella prossima primavera si prevede l’uscita della
nuova collezione firmata da Travis che sta già
fomentando i maniaci della famosa F.
Chissà quale sorpresa ci riserverà il mitico Travis
Baker, che sulla nuova collezione non ha lasciato
molte dichiarazioni ma si è limitato a dire che le
nuove t-shirt saranno estremamente “rock and
roll” e portarle sarà come surfare le onde della
California”.
A metà tra un design ultra futurista, con la mitica
“F” con la stella, simbolo di FSAS che prende le
forme più diverse, e richiami molto vintage, dalle
macchine d’epoca, alle radio anni80, alle stelle da
sceriffo stile cowboy.
T-shirts, giacche, cappelli, accessori, recentemente FSAS ha lanciato la sua prima linea da donna,
una vera occasione per tutte le tipe a cui piace
girare per la città vestendo capi di grande personalità.
Di tutta la linea, certamente l’elemento più interessante sono gli accessori, in particolar modo le
fantastiche cinte che mettono insieme il mondo
skate-punk con quello black Hip Hop.
MODA CHE VA,
TENDENZA CHE
VIENE, COSÌ
ANCHE DA NOI,
LA MANIA FSAS
STA CRESCENDO,
FORSE PROPRIO
PERCHÉ VICINA
A QUELLI CHE
SONO I GUSTI DI
CHI SOGNA LA
CALIFORNIA.
LE ONDE
DELL’OCEANO,
LE FESTE, LA
MUSICA, LE TIPE
E I TIPI...
Il Brand è facilmente riconoscibile proprio
dal marchio di fabbrica “F” usato spesso
anche per formare le varie parole di “famiglia”, “famoso” che appartengono alla
Philosofy FSAS e che sono stampate su
tutta la collezione.
I vestiti di Famous Star And Straps sono
indossati da tempo da molte Stars (appunto) americane e non solo, compreso Travis
Barker, i suoi bandmates Tim Armstrong
( Rancid), Rob Aston (Transplants), Mark
Hoppus (Blink-182), il rapper Paul Wall, e
addirittura Puff Daddy “My fuckin belt”,
dice Lui.
Anche Fergie dei Black Eyed Peas si è fatta
fotografare vestita FSAS sulla copertina di
DUB, lo stesso ha fatto la bellissima Brooke Burke sulla copertina di Transworld.
I vestiti inoltre sono un vero orgoglio per
molti artisti Hip Hop, da Lil Jon, da Jermaine Dupri, a Lil Wayne.
Ovviamente ci sono anche artisti italiani
che vestono FSAS, i Finley la punk rock
band più amata del momento veste rigorosamente il Brand di Travis, guardare per
credere direttamente sul sito della band.
Ma non solo personaggi famosi indossano
la linea di Travis Baker, migliaia di skater,
musicisti punk rock, semplici appassionati
dello stile FSAS, sfoggiano le tshirt con
la mitica F, o le fantastiche cinte con le
fibbie giganti e stranissime.
Bellissime le cinte che ricordano i “ghetto blaster”, le mitiche radio con le casse
enormi, viste di recente anche in un video
di Madonna o ancore le fibbie a forma di
musicassetta, molto vintage.
Ovviamente moda che va, tendenza che viene, così anche da
noi, la mania FSAS sta crescendo, forse proprio perché vicina
a quelli che sono i gusti di chi
sogna la California (come un
titolo di un vecchio film), le onde
dell’oceano, le feste, la musica, le tipe e i tipi con i tatuaggi,
le auto fuoriserie e un tot di stile.
“Mi piacciono le cose FSAS perché appartengono al mondo del
Punk californiano e alla musica
che amo”, dice Claudio 17 anni
da Napoli e una gran passione
per i Blink 182; “FSAS è troppo avanti”, riprende Monica,
cantante di una punk rock band
tutta al femminile.
“Da tempo ascolto i Blink e
seguo le collezioni FSAS, sogno
di andare in California e surfarmi
le onde più anomale dell’Oceano e dopo mangiare qualcosa
al Wahoo’s Fish Tacos www.
wahoos.com, la catena di ristoranti fondata sempre da Travis
Barker, li ritrovarmi con tutti i surfer e parlare di onde, di tipe e di
feste”, confessa Michael, 16 anni
da Roma.
“A me della musica non me ne
frega niente, ma sta FSAS mi
piace un tot, e poi il tipo dei Blink
che la disegna è veramente trop-
po figo”, parola di Chiara da Milano.
“Tutti nel mio gruppo Hip Hop, vestiamo FSAS”,
aggiunge Roby, “è un modo di condividere uno stile
con tutta la crew, dicendo eccoci, le Stars sono
qua! Amo lo sk8, amo FSAS, ci sta troppo dentro”,
coinciso ma chiaro Andrea.
“I’m Loser, I’m the king, I’m the Famous, I love
my life, I love FSAS”, eccolo Dylan from San Francisco.
Un vero fenomeno cult, la nuova tendenza che sta
appassionando sempre più ragazzi in tutto il Mondo,
un’altra cool experience da fare assolutamente.
Dove trovare FSAS? Anche direttamente on line.
Guardatevi le foto e linkatevi il sito, www.famoussas.
com, mettete a palla lo stereo e sentitevi delle vere
Famous Stars and Straps.
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l’l’espe
rtone
Fashion’s BRAND
DI SIMONE ZACCARIA
Negli ultimi anni si assiste ad un fenomeno particolare che vede interessati alcuni nomi del mondo
della televisione, dello sport, della televisione, della
musica e della moda stessa come creatori di nuovi
brand. Creare moda, sembra che per questi personaggi famosi, sia divenuto, oggi, ancora più facile che “fare moda”. E’ in questo modo che quelli
che fino ad ora erano stati scelti come testimonial
per far sì che il marchio raggiungesse il successo,
ora si fanno interpreti e testimonial del loro
stesso brand, avvalendosi della popolarità e della
loro immagine in grado di far presa rapida sui gusti
e sulle scelte degli attenti consumatori di moda. È
il caso del marchio SWEET YEARS, nato nel 2003
dalla volontà di Christian Vieri e Paolo Maldini. Si
parte dalla solita semplice t-shirt e si continua alla
grande con una fantastica linea di indumenti intimi, con i profumi e udite udite… con la
Peugeot 206 Sweet Years (con tanto di maglietta
limited edition rigorosamente autografata da Mr.
Bobo Vieri).
Ma la Sweet Years di Vieri e Maldini è solo una
delle centinaia di griffe lanciate e autopromosse
da un personaggio famoso. Ovviamente l’affermazione e il proliferare di questi nuovi brand
è sempre direttamente proporzionale alla popolarità del nome ad essi legato. Ci prova, in sordina,
anche Francesco Coco con la sua linea streetwear
URBAN 77, un’intera collezione che va dalle
t-shirt alle scarpe. Ma se in Italia i contorni di
questo fenomeno si concentrano principalmente
intorno all’ambiente calcistico, che è senza dubbio il contesto di maggiore risonanza dei media,
negli USA, dove la musica e in particolar modo
l’ambiente Hollywoodiano la fanno da padroni, una moltitudine di artisti si improvvisano nel
ruolo di fashion designer assottigliando sempre
di più il passaggio dallo star system al fashion
system.
Per realizzare progetti di questo tipo e creare un
nuovo brand non servono grandi requisiti, non
sono richiesti studi approfonditi ed un’esperienza
consolidata, quello che conta è il nome famoso
che apre a questi personaggi qualunque porta,
l’enorme capitale economico del quale dispongono per realizzare le proprie idee, l’immagine che
garantisce loro un successo immediato. La musica, lo sappiamo, ha sempre dettato legge in
campo di moda: correnti musicali hanno dato
vita a veri e propri movimenti subculturali che oltre
a sposare i ritmi delle nuove sonorità, emulano i
codici vestimentari dei cantanti o dei gruppi di
riferimento. Se negli anni Settanta David Bowie
diventa esponente di spicco del glam rock e con
le sue fantastiche pailettes getta le fondamenta
dello stile glam, oggi a distanza di trent’anni, ai
cantanti più famosi del rap, non basta essere emulati nel loro abbigliamento, e allora
inventano brand, sempre in linea col loro stile,
in grado di soddisfare come non mai i loro fans.
Se ascolto Puff Daddy, se mi identifico nei testi e
nella musica che produce, se provo in tutti i modi
a vestire come lui, perché non dovrei acquistare
un suo capo firmato? La risposta è scontata, non
esiste opportunità più vantaggiosa per sognare di essere Puff Daddy almeno per un giorno se
quando esco di casa e scendo per strada con la
sua musica nelle orecchie indosso la sua esclusivissima felpa indosso. Ed è proprio di Puff la collezione del marchio SEAN JOHN che ogni anno
raggiunge un fatturato che si aggira sui 30 milioni
di dollari, una serie di capi maschili sui generis che
allo stile hip hop uniscono dettagli sexy e di lusso;
basti pensare che la prima collezione del marchio era dedicata all’amico scomparso Gianni Versace e alla storica ex di Puff Daddy,
Jennifer Lopez che non rimane ferma a guardare
rispondendo a tono con la sua personalissima e
omonima griffe J.LO nata dall’accordo tra la
Lopez e Andy Hilfigher (fratello di Tommy Hilfigher proprietario del marchio omonimo di abbigliamento) e, con il profumo GLOW del quale la
cantante stessa è testimonial in una provocante
campagna pubblicitaria.
Sempre dal panorama musicale proviene il brand
L.A.M.B. firmato dall’eccentrica Gwen Stefani in
collaborazione con l’azienda LeSportsac: si propone una serie di borse (ovviamente limited edition)
con ricami e scritte gotiche che inneggiano alla
musica. La pop star Britney Spears, invece, in
accordo con Elizabeth Arden lancia e diventa
testimonial d’onore del profumo CURIOUS. Spesso però capita che siano proprio le grandi marche a rivolgersi a personaggi celebri chiedendo di
disegnare linee con il proprio nome. È il caso del
marchio sportivo Reebok che per primo si avvale
dell’inedita figura dello special designer testimonial interpretata da Jay-Z e da 50 Cent, esponenti
di spicco del rap made in USA. Jay-Z firma la S.
CARTER COLLECTION by Rbk, linea di scarpe
di ispirazione metropolitana. 50 Cent è, invece,
stilista della linea G-UNIT COLLECTION by
Rbk, che comprende capi d’abbigliamento e calzature in pieno stile hip hop, anche questa, rigorosamente in edizione limitata. Nemmeno il mondo
delle top model riesce a sottrarsi al desiderio di
passare dall’altra parte della passerella e porre la
propria firma su collezioni da loro stesse ideate.
Due in particolare i nomi che si fanno interpreti di
questo fenomeno: il primo è quello della modella
Eva Herzigova ideatrice e testimonial assoluta del
brand di sua proprietà EH che presenta una linea
beachwear fatta da costumi da bagno ed accessori da mare. Cambia il nome ma non l’idea
di un’altra famosa top model Elle McPherson che battezza il marchio di lingerie INTIMATE.
Meno d’impatto la linea d’abbigliamento casual
NUALA che la modella Christy Turlinghton realizza per conto del famoso brand di abbigliamento
sportivo Puma.
Che dire… siamo tutti star con i vestiti delle star…
o quasi!
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kool
faces
DI JOYCE
LORENZO E MARCO NON SI DANNO
ETICHETTE, TUTTI E DUE SONO VOTATI
AL SEMPLICE MA ORGINALE. E MENTRE
UNO AL CALAR DELLA SERA RICERCA
L’ELEGANZA, L’ALTRO SEGUE L’UMORE
E LE STAGIONI... RIGOROSAMENTE
ALL’INSEGNA DEI FAI DA TE
Lorenzo
18 anni, Roma
Liceo Scientifico G.B.Morgagni
Stile: un jeans e una maglietta
Marco
18 anni, Roma
Liceo Scientifico G.B.Morgagni
Stile: fescion impermeabile
I vestiti da indossare li scelgo
comodi innanzi tutto e tento
possibilmente di abbinare
colori e stili.
Essenzialmente mi vesto il più comodo possibile,
un po’ come capita la mattina, non sto a scegliere
chissà quanti abbinamenti. Di mode non
ne seguo ed evito categoricamente
i capi d’abbigliamento costosi o di marche “faschion”.
Sinceramente non so darmi
nessuna etichetta, zero
associazioni.
Di giorno mi
infilo un paio
di pantaloni larghi, le
scarpe (se possibile) da ginnastica e
sopra una felpa o un maglione,
dipende un po’ dalla giornata,
dall’umore, dalla stagione.
E la sera... non cambia niente.
Non seguo una determinata moda, faccio
un mix, un po’ di tutto…
quello che mi piace sul
momento.
Un’etichetta per me? non
saprei proprio...
Il mio look
è abbastanza semplice: pantaloni,
solitamente jeans, una
maglietta e una felpa
o maglioncino… poi
ovviamente dall’estate
all’inverno cambia tutto.
Cerco di essere originale nella mia semplicità… A
volte aggiungo una sciarpa o
un accessorio..
Uguale!
Non potrei mai rinunciare a dei pantaloni
impermeabili, specialmente
se piove, odio le chiappe bagnate.
Un accessorio di
cui non potrei fare
a meno? I MIEI
CAPELLI!
La sera non cambia molto
il mio stile, però ha un
“nonsoche” di elegante..
Non potrei mai
rinunciare a un
paio di jeans
e alla cintura,
possibilmente
strana e particolare.
40
l’espe
rtone
stile
secondo Marco e Lorenzo
lo
DI VALENTINA GRISPO
41
Chi crede che gli uomini non abbiano
gusto nel vestire e che quella che gli
anglosassoni chiamano F.I. Fashion
intelligence, la capacità istintiva di
abbinare tra loro abiti e accessori,
sia una prerogativa esclusivamente
femminile, dovrà ricredersi.
I ragazzi eguagliano il gentil sesso in
quanto ad attenzione per i dettagli e
scoprono come valorizzarsi con piccoli accorgimenti nel proprio guardaroba.
E hanno un vantaggio, lo fanno con
assoluta nonchalance, facendoci
credere che il loro look non è frutto
di ricerca, ma manifestazione spontanea di buon gusto.
Il trucco è tutto qui. A passare sotto
l’occhio impietoso della nostra
scansione questo mese sono Marco
e Lorenzo. Più originale il primo, easy
il secondo.
A prima vista Marco sembrerebbe
un perfetto snowboarder che porta
il suo abbigliamento oltre le vette
innevate e in un contesto metropolitano si propone con uno stile molto
personale dove ogni capo è scelto,
in base alle caratteristiche tecniche
del tessuto. Proclama di farlo esclusivamente per motivazioni pratiche,
ma siamo convinti che le sue scelte
in merito ad outfit siano assolutamente non casuali. Ai soliti jeans,
passepartout invariabile della generazione di coetanei, Marco preferisce un pantalone del brand sportivo
Protest. Il marchio olandese è una
garanzia di qualità e rispetto ad altri
brand si distingue per la notevole
cura nelle scelte stilistiche che rendono i capi perfetti per lo sport, ma
adatti anche alla città. Le bretelle dei
pantaloni sono un dettaglio volutamente esibito e che mostra anche ai
meno esperti che si tratta di un capo
tecnico realizzato in tessuto Geo-
tech e che vanta impermeabilità all’acqua,
ed elevate performance traspiranti oltre ad
un’ottima vestibilità. Perfetto l’abbinamento
con la felpa rossa con cappuccio che già
nella stampa macro frontale recita “Just for
Cool People” e manifesta l’ennesima scelta di stile di Marco. JTB Bench, è una griffe
dedicata ai giovani e soprattutto agli amanti
della musica Hip-Hop. Impossibile tentare
di convincerci che le scarpe, delle comode
sneakers rosse profilate di grigio, non siano
state accuratamente scelte in pendant con
la felpa. Dopotutto che male c’è a curare la
propria immagine?
Se il look di Marco si può sintetizzare con
l’aggettivo sportivo, quello di Lorenzo è facilmente riassumibile con la definizione di easy.
Semplice è il pull in lana color pastello, neutra la sciarpa portata più per vezzo che per
reale esigenza e ordinario il denim lavaggio
chiaro vita bassa con cintura testa di moro
tra i passanti. Le sneakers, che ricordano le
famose Etnies, sono tuttavia più “street” del
resto dell’abbigliamento scelto da Marco e
rappresentano un dettaglio che ravviva lo
stile di insieme.
kool
visualz
Eccolo il risultato del lavoro di Art
Trek: una tavolozza di colori in cui
simboli ed immagini nascono da
una scelta collettiva di toni e di
forme, frutto della sintesi di stili e
sensibilità diverse. Più espressività
individuali si sono unite per creare
un’opera che vuole comunicare con
l’esterno, verso il pubblico e non solo
verso l’artista stesso. E così il passeggero che scende dalla Metro indaffarato e distratto è colpito da questa
ondata di colore che lo travolge e
lo colpisce rispetto al triste grigiore
della stazione. E fa piacere fermarsi
a guardare e cercare di interpretare
quello che è rappresentato su quel
muro. In questo modo i graffiti e la
wall art diventano veicolo conduttore
di una nuova prospettiva artistica
fondata sulla legalità, la creatività
viene incanalata in una forma utile di
partecipazione e i murales diventano
forme d’espressione capaci di valorizzare edifici fatiscenti e di effettuarne un recupero cromatico.
Per tutti i curiosi il murales di Ponte
Mammolo rimarrà esposto fino al
1° maggio e successivamente verrà
spostato nelle scuole che lo richiederanno per utilizzarlo come strumento
didattico a testimonianza del valore
dell’educazione non formale.
ponte
z
e
l
u
r
mammolo
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news
by art
kitchen
DI ART-KITCHEN
Come disegnare su di un grattacielo
I ragazzi del Graffiti Research Lab graffitiresearchlab.com hanno sviluppato una
tecnica grazie alla quale riescono a taggare
enormi grattacieli con un laser (che gestisce
dei potenti videoproiettore
e un pc). Immediato e di
grande effetto.
Sul sito c’è tutto il necessario per rifarlo.
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The Post-It Wall
Pixelnotes è un curioso
progetto curato da
Duncan Wilson www.
duncan-wilson.com:
una tappezzeria di
post-it. Quattro strati di
diversi colori di piccoli
foglietti sui quali prendere appunti. Estetica
e utilità.
RubickArt
Space Invader è un videogioco di culto della Taito, retaggio
per nostalgici anni 80, ma anche pseudonimo di un giovane artista che ha fatto suo il logo (oltre il nome) ricreandolo con tessere da mosaico e tappezzando i muri di tutto il
mondo. Ora Space Invader abbandona le tessere e crea
opere riesumando i cubi di rubik. RUBIKCUBISM.
www.space-invaders.com
StreetArt SweetArt
La street art invade il Padiglione di Arte Contemporanea (PAC) di Milano con
una mostra assolutamente inaspettata che raccoglie 33 tra i migliori artisti di
street art e writing d’Italia in una collettiva che sarà insieme un punto d’arrivo
e un punto di partenza per molti di loro. Tra gli artisti: Abbominevole, Airone,
Blu, Bo130, Bros, Dado, ivan, Joys, KyOne, Microbo, Nais, Ozmo, Pao, Phobia, Pus, Rendo, Sonda, Marco Teatro, Davide Atomo Tinelli, Tv Boy, Wany.
A cura di Alessandro Riva. Coordinameto: Atomo Tinelli. Sviluppo progetto:
Artkitchen + Wildstylers.
www.comune.milano.it/pac
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