“...piccoli cambiamenti nello stile di vita che agiscono e lavorano
su un cambiamento di più ampia portata...”
da pag. 5
Numero UNO – aprile 2007
La posta
in gioco
Politiche giovanili
Metrolab prima e seconda occupazione: due sgomberi con denunce
Bestial Market, terzo atto: il collettivo sgomberato giovedì 29 marzo
Ipo comunication ed Espera Espera: pagine 6 e 7
Speciale Am. Latina
Metrolab ha rioccupato: lo scorso,
23 marzo, dopo una pausa di
riflessione, necessaria per riprender
fiato, liberando i locali dell'ex mensa
situata tra via Berti e via dello Scalo,
”torniamo a dar voce al precariato
metropolitano, a raccontare i bisogni
della città nascosta, a parlare di
reddito come chiave d’accesso alla
città, a partire dalla presentazione, di
una proposta di legge regionale per
l’istituzione del reddito sociale”. Con
queste parole i ragazzi della più
recente tra le occupazioni felsinee
hanno rivendicato non solo la loro
determinazione a non piegarsi alle
logiche dello sgombero, ma la loro
volontà positiva, costruttiva, di fare
degli spazi vuoti e dismessi dei
luoghi di produzione di senso al di là
delle regole del mercato e delle
graduatorie di assegnazione stilate
per le realtà associative. Un sistema
che ancora una volta è pensato e
studiato per accontentare il più ricco.
(continua a pag. 2)
La recente cronaca degli sgomberi, delle
ruspe, delle varie ordinanze comunali e non
ultime delle denunce e degli anatemi che ha
costellato la vita di Bologna negli ultimi duetre anni (vedi dossier sulla repressione, a
pagina 2) di cosa ci parla?
Sicuramente di un accanimento di settori
della magistratura e del ceto politico verso
esperienze collettive che quotidianamente e
alla luce del sole esercitano una critica
pratica dell’esistente.
Sicuramente di una miopia della politica
rispetto ad esperienze di innovazione che su
vari piani (politico, culturale, sociale,
artistico) in città si esprimono e
faticosamente si ritagliano un proprio spazio
di autonomia e di sperimentazione.
Sicuramente dell’ignoranza e della stupidità
di pezzi del sistema dei media locali che
accecati dal proprio provincialismo sono
succubi del senso comune e della propria
grettezza.
Sicuramente di un abisso tra movimenti e
rappresentanza
politica,
di
una
incomunicabilità tra chi governa e le istanze
che si muovono nel sociale.
Al di là di questi punti di vista che ci
permettono di leggere unitariamente tanti
episodi apparentemente privi di alcuna
connessione, si intravede, tra le righe della
cronaca, uno scontro la cui posta in gioco è
la città stessa, o meglio la quotidianità di chi
in città vive. Da un lato una città sempre più
normalizzata, incardinata sul binomio lavoroconsumo, completamente consegnata alle
leggi del mercato. Lavora, consuma, crepa.
Dall’altro una città aperta, pronta ad
accogliere e dare spazio alle singolarità e ai
percorsi dal basso di autogestione e
autorganizzazione. Una città che renda
ancora possibile esperienze di autonomia e
libertà. Qui e altrove (Copenhagen, ad
esempio, di cui riportiamo la cronaca dello
sgombero del Ungdomshuset) due opzioni
sulla vita nello spazio urbano si confrontano
e si scontrano. In questo confronto-scontro
agli spazi sociali presenti in città, e tra questi
anche a XM24, è affidato un ruolo non
secondario. O questi spazi saranno in grado
di alludere alla costruzione dell’altra città, di
dare voce e opportunità a chi esprime una
critica dell’esistente, di produrre innovazione
o non avranno assolto alla loro funzione
primaria. O agiscono come spazio pubblico
o non hanno alcuna ragione di esistere.
Questa è la scommessa.
www.ecn.org/xm24
Centinaia di denunce, arresti, perquisizioni e sgomberi
Visti tutti insieme fanno effetto
Il lavoro di XM24 offre una panoramica completa sul caso
Questo è un dossier sulla repressione.
Una repressione che a Bologna, in poco più di
due anni, ha prodotto centinaia di denunce,
arresti, perquisizioni, sgomberi di centri sociali e
di decine di case occupate.
L’amministrazione di questa città sperimenta una
preoccupante intesa con la procura per attaccare
ogni forma di dissenso sociale. Non importa che
questo si manifesti sempre in modo legittimo e a
volto scoperto, non importa che questo sia il
risultato di un lavoro sociale e politico rivendicato
sempre alla luce del sole. Non importa.
Ciò che vuole la nuova sinistra legalitaria al
potere è monopolizzare la questione sociale.
Impedire che un dissenso, un movimento, una
lotta di rivendicazione sociale possa nascere al di
fuori delle logiche del partito al potere.
Dalle stanze dei palazzi di governo arrivano gli
attacchi di delegittimazione politica che ben si
orchestrano in un disegno ragionato con i teoremi
eversivi proposti dal PM Giovagnoli e legittimati
dalla procura di De Nicola. Uomini di potere che
stanno sperimentando a Bologna un disegno
repressivo e legalitario che porteranno come
fiore all’occhiello per la scalata ai vertici del
governo nazionale.
E intanto scopriamo le pericolose connessioni
tra questura e gruppi paramilitari di pattuglianti
sponsorizzati dall’amministrazione comunale.
Un lavoro simbiotico che va avanti da anni, in
modo ragionato e costante, contro immigrati e
movimenti sociali.
Delegare operazioni di ordine pubblico a gruppi
privati paramilitarizzati di chiaro stampo
fascista è un’operazione eversiva che ha dei
responsabili dentro la questura, la procura e
l’amministrazione
comunale.
Gli
stessi
responsabili delle criminalizzazioni e degli
attacchi ai movimenti di rivendicazione sociale
il cui diritto di esistenza è alla base di ogni
ordinamento etico e democratico.
XM24
il dossier è scaricabile dal sito di xm24 e
disponibile in versione cartacea all'InfoShock
Liberi spazi di espressione vengono cancellati con pioggia di denunce
Bologna sala prove d'Europa
A Copenaghen come altrove: l'UE svela le sue logiche capitaliste e repressive
In città si respira (male) un'aria da ipercontrollo con dosi massicce di legalina
(prosegue dalla prima pagina))
Secondo un sistema che premia con
l'assegnazione di uno spazio chi già
ha avuto modo di costruire iniziative
– come accade per molti gruppi
cattolici – senza notare l'ovvia
contraddizione secondo cui è proprio
Lo stabile occupato di Copenhagen chiamato Ungdomshuset ha funzionato
per più di 25 anni come importante centro politico-culturale, e da tempo era
impegnato in una battaglia legale e politica per la sua sopravvivenza (vedi
scontri accaduti già a dicembre 2006). Ma la mattina del 1 marzo alle 7 la
polizia danese ha posto fine a tutto ciò entrando dal tetto dell´edificio
usando un elicottero e attuando uno sgombero totale. Le squadre
antisommossa hanno chiuso le strade adiacenti, usando il gas lacrimogeno
contro l´edificio. L´intera area è stata sigillata, e non è stato facile perciò
documentare l´azione poliziesca. Testimoni riportano l´esteso uso di gas e
violenza da parte della polizia, nonostante lo sgombero sia stato descritto
come "veloce e relativamente calmo" dalla polizia. Per molti giorni non c´è
ststo nulla di "calmo" però. Mille persone erano in strada durante la notte a
erigere barricate incendiarie nelle maggiori strade della città. 160 persone
sono state arrestate, inclusi 17 non danesi. Diverse persone sono finite in
ospedale. La rivolta è continuata anche il giorno successivo, e azioni di
solidarietà sono state intraprese spontaneamente in altre città europee:
Berlino, Colonia, Amburgo, Monaco, Karlsruhe, Gottingen, Francoforte,
Brema, Magdeburg, Hannover, Vienna, Heidelberg, Gothenburg, Oslo,
Helsinki, Stoccolma, Marburg, Potsdam e Lipsia. Nei giorni successivi ci
sono state molte altre manifestazioni, e gli attivisti danesi hanno lanciato
un appello per fare del 3 marzo un Giorno Internazionale di Azione. La
polizia danese ha richiamato in
Pagina 2 - Ex-Mercato print
servizio altri agenti, e molt attinumero UNO – aprile 2007
visti sono giunti nella capitale.
uno spazio la condizione necessaria
per fare cose. Ma ciò non è più
consentito dagli sceriffi del comune:
contraddicendo persino il senso
stesso di “comune”. Il Comune di
Bologna, e non La Comune di
Bologna, sia chiaro...
Radicata nel locale, ospitata sul nuovo server
CURIOSITA’ ANTI-BORGHESE
I quando di Indymedia 2.0
Autogestione e partecipazione: i punti fondanti
Presto on-line la nuova rete di comunicazione
Alcuni mesi sono passati da quando, dopo una
decisione maturata nella lista di coordinamento
di indymedia Italia e in un meeting a Torino, si
decise di sospendere il sito e avviare un
processo di ridiscussione del progetto Indymedia
Italia, che riguardasse sia la storia passata sia le
prospettive per il futuro.
Si è quindi aperta una lista di discussione cui
sono iscritte al 12/03/2007 595 persone, che ha
cominciato il difficile compito di ridiscutere il
progetto. Nel corso della discussione sono state
proposte molte riflessioni e si è deciso di avviare
un processo di autonomia di molti di quelli che
erano i nodi locali del precedente progetto. La
decisione è stata presa per rispondere alla
volontà e necessità di tornare a relazionarsi con
la realtà territoriale in cui nasce ogni media
center; con il fine di creare una possibilità più
ampia di condivisione e comunicazione tra
singoli e realtà locali; stimolare quindi, in linea
con l'idea di base del network, uno spirito
comunicativo dal basso.
La creazione di nodi locali indypendenti è
propedeutica alla ricostruzione del sito nazionale
italy.indymedia.org. Rendendo indypendenti i
nodi locali, infatti, pensiamo/speriamo di
rimettere in moto alcune dinamiche ormai perse
e tralasciate: un occhio di riguardo verso il
territorio e ciò che ci si muove; una maggiore
responsabilità nel coordinarsi tecnicamente per
progettare/ricostruire il proprio sito; ripristinare le
relazioni con il network globale, indymedia.org, e
non delegare queste relazioni a poche persone
dell'ambito
nazionale;
una
maggiore
indypendenza editoriale che speriamo porti a
contenuti più critici e frutto di collaborazioni e
approfondimenti; una maggiore indypendenza
nello sviluppo di soluzioni tecniche che possano
agevolare il fare media dal basso. Sono nate
quindi alcune liste di coordinamento di alcuni
nodi locali che hanno cominciato a lavorare in
di un amore inopportuno
Giovedì 25 Maggio 2006
Bologna, xm24
h: 19,38
Cosa pensi del Vento Tu che lo ascolti da dietro alle
finestre con gli occhi fissi dentro ai teleschermi e pare che
fuori soffia la burrasca. è primavera sai
Cosa pensi degli occhi della Mia gente nelle piazze ai
mercati Tu che udisti voci bisbigliare Occidente e
lamentare scoppi sull' Oriente
Le tue lucciole sono ancore intermittenti nel caldo della
stanza al buio. sono spie colorate di vergogna Elettricità.
sono pupille veraci/fallaci organi che sanno riposare alla tv
ma non si posano non osano sul vero perchè hanno paura.
tremano sai Le vedo
Cosa pensi di un vecchio in generale/cosa di me quando
mi vedi scalare uno sgabello nella piazza scagliare le
parole di altri in coro Sillabare il divino leggendo lettere
come lanciando pietre su teste e sanpietrini alle orecchie
di chi passa e chi siede
compagni o uomini tutti ce l'hanno una testa da colpire.
parallelo, mantenendo come luogo di condivisione
delle scelte, la lista nazionale.
I nodi locali hanno la prospettiva futura di fondere i
propri contenuti in un sito nazionale, che sarà formato
in parte dai contributi locali e in parte da contributi
"nazionali". Nelle nostre previsioni questi contributi
saranno frutto di mailing-list editoriali nazionali
tematiche. Non vogliamo infatti tralasciare l'ambito
nazionale di discussione, ma vogliamo cercare di
ottimizzarlo, facendo in maniera che le discussioni
siano più centrate su argomenti precisi, che riflettano su
un contesto nazionale, ma che non tralascino le realtà
vicine ai nodi locali; così potranno contribuire al
progetto italiano nel suo complesso.
Indymedia manca da quasi quattro
mesi. Dopo lunghe discussioni
siamo riusciti a ricreare nuove
modalità per il progetto. Tuttavia
partecipazione ed autogestione
sono i punti fondanti da sempre e
rimangono tali; ora lo sforzo sarà
ricominciare a usare la nuova rete
per comunicare.
La mia rivoluzione è violazione di proprietà privata e diritto
d'autore
è sovversione di encefalogrammi
è un piatto di pietanze ragionate e discusse da qui
all'oltretomba
senza parlare lingue si possono ascoltare tutte le
conversazioni
dai secoli nei secoli...
Soprattutto, dì Quando ti puzza l'alito e hai finito le
caramelle
sei ancora capace di parlare?
Tu
sPOSTAti
[email protected]
ciao
ho letto del vostro progetto "FRIGOTECNICHE". Mi sembra proprio una
bella idea. Io sono diplomato in Flauto Traverso e sin da piccolo ho avuto
un'educazione musicale accademica e basata sulla musica classica e su
tutte le convenzioni che reggono ancora la musica di oggi. Ma crescendo ho
conosciuto nuova musica e soprattutto nuove idee e concezioni musicali.
Tutto è nato da un seminario universitario sulla musica contemporanea, il
quale mi ha portato a scoprire la musica contemporanea e quella
elettronica. Non rinnego assolutamente quello che ho studiato, anche
perchè per andare avanti bisogna conoscere il passato ma non bisogna
però fermarsi lì !!! Sono nato nel 1982 quindi come musica ho vissuto più o
meno quella degli anni '90-2000. Mi sono chiesto: ma è possibile che
ascolto tutti gruppi degli anni 70 e non ci sono dei gruppi, del mio tempo,
che mi soddisfino? Secondo le mie conoscenze salvo dalla lista i
Radiohead, i Quintorigo, Aphex Twin e Squarepusher e qualche altro
gruppetto, ma sono sicuramente in netta minoranza rispetto ai fantastici
gruppi anni 70 che suonavano per suonare e per divertirsi, facendo il meglio
di quello che potevano fare con poche risorse. Quindi da un paio di anni mi
sto dedicando alla musica elettronica sperimentale cercando di inventare
qualcosa di nuovo ed inusuale. Ho scelto la musica elettronica perchè
penso che sia la musica del momento che però ancora non riesce ad
esplodere più di tanto perchè c'è ancora una mentalità forte e conservatrice
che fa ancora prevalere la musica classica. (Per musica classica non
intendo direttamente la musica ma intendo mentalità classica, sempre le
stesse regole musicali, sempre gli stessi suoni, sempre le stesse 12 note,
ecc.) (Per musica elettronica non intendo in questo caso la Drum'n Bass la
techno ecc., ma intendo appunto oltrepassare quei limiti della musica
classica. Un esempio può essere quello di sperimentare nuovi suoni o
creare note diverse dalle solite 12, cosa che rimane impossibile al sistema
tradizionale). Io ho già creato qualche brano sia esclusivamente elttronico
sia con l'interazione del flauto (a volte effettato altre volte no) con l'
elettronica.Il Problema è che ho imparato tutto da solo e quindi mi manca
qualche conoscenza tecnica che mi permetta di migliorare i miei lavori.
Concludendo volevo sapere se: 1- c'è qualcuno che è disposto a scambiare
conoscenze sulla musica elettronica. 2- se c'è qualcuno che voglia formare
un gruppo sperimentale, anche composto da 2 persone (è sempre un
gruppo) con l'utilizzo della computer music. 3- c'è già qualcuno che fa
musica elettronica nel vostro progetto? Mi scuso se mi sono dilungato un po
ma penso era necessario presentare più o meno il mio pensiero.
Grazie per l'attenzione
Pagina 3 - Ex-Mercato print
Un Saluto Luca
numero UNO – aprile 2007
L.d.C.
Il canto sociale
Festival autogestito di musica popolare
Martedi 24, Mercoledi 25, giovedi 26 Aprile 2007
L'archivio storico è stato donato alla biblioteca Lame
Canzoniere delle Lame
Ménilles, La Troisieme
rive, 25 rue aux Honfroy
A sinistra
il logo del film
“La Commune
(Paris 1871)”,
Francia 2000
e quattro copertine
dell'archivio
storico del
Canzoniere delle
lame
VariAzione N7 "en
Normandie"
atelier pour fanfare
non conventionnelle
menée par Salvatore
Panu
visita il sito
www.troisiemerive.com
Sabato 28 Aprile
2007
Sotto: il logo del
Canzoniere delle
Lame
Bologna, Xm24
via Fioravanti 24
serivizio a cura di
Salvatore Panu
h 15:00 proiezione del
film “La Commune
(Paris 1871)” di Peter Watkins, 2000, durata circa 5h30',
(prima assoluta con i sottotitoli in italiano a cura di
Salvatore Panu, Giusi Lumare, Vittorio Zibordi, Andrea
Martignoni e Alberto Masala)
h 22:00 banda e coro “La troisieme rive” (Normandia),
musiche e canti della Comune di Parigi, Cesare Bermani,
Pino De March e i poeti della Comune (Versitudine) e altri
ospiti
visita il sito http://www.ecn.org/xm24
Domenica 29 Aprile 2007
Campolo, Comune di Grizzana Morandi (BO)
h 17:00 deriva bandistica per le strade del paese con “La
troisieme rive”, musiche e canti della Comune di Parigi.
In collaborazione con l’associazione Primo Moroni e la
Nuova Casa del Popolo “La Casona” di Ponticelli
Lunedi 30 Aprile 2007
Bologna, Biblioteca Lame via Marco Polo 21/13
h 17:00 Visita all’Archivio Storico del Canzoniere delle
Lame, a cura di Noemi Bermani
Bologna, Centro Civico Lame via Marco Polo 53
h 18:00 Stage sui canti della Comune di Parigi, condotto
da Denis & Badia
h 21:00 Festa-concerto con la banda e coro “La troisieme
rive” (Normandia), musiche e canti della Comune di Parigi
Banca del tempo Momo in collaborazione con la corale
Cavallini di Modena, il coro dell’associazione Calicante, il
coro del Centro sociale “Casa Gialla” e la Banca del
Tempo del Quartiere Navile
Visita il sito www.regione.emilia-romagna.it/banchedeltempo
Martedi 1 Maggio 2007
Sesto Fiorentino (Fi) Villa S. Lorenzo al Prato, Via
Scardassieri, 47, Istituto Ernesto De Martino
h 15:00 La festa, con la Banda Militante della Maremma, i
Suonatori terra terra, Paolo Pietrangeli, Gualtiero Bertelli,
Fausto Amodei, Ivan Della Mea, Claudio Cormio, Paolo
Ciarchi e la banda e coro “La troisieme rive” (Normandia),
musiche e canti della Comune di Parigi
visita il sito www.iedm.it
L’iniziativa è a cura di Salvatore Panu e Noemi Bermani,
curatori dell’Archivio Storico del Canzoniere delle Lame e
Monica Matassini, responsabile della Biblioteca Lame
Comune di Bologna, Quartiere Navile, Biblioteca Lame,
associazione La Troisieme Rive, centro sociale
autogestito XM24, Istituto Ernesto De Martino,
Associazione Primo Moroni e Nuova Casa del Popolo “La
Casona” di Ponticelli, Banca del Tempo Momo, Banca del
Tempo del Quartiere Navile, Associazione Calicante,
Centro sociale Casa Gialla, Versitudine
Nel 1960, al “Campeggio dei Pionieri”
di Castelluccio, nella provincia di
Bologna, i sedicenni Janna Carioli e
Gianfranco Ginestri imparano i canti
dei “Cantacronache”.
E’ fin da allora che proseguono le loro
ricerche e raccolgono materiali sulle
canzoni popolari di tradizione orale,
sui canti delle mondine, sui canti
partigiani e più in generale sul canto
sociale legato al movimenti politici,
alle lotte contadine, sindacali,
studentesche, operaie, etc. Dal 1963
cominciano a registrare con un
registratore a bobine, il “Gelosino”.
Nel 1966, per esempio, registrano ai
Giardini Margherita di Bologna lo
spettacolo “No alla guerra” con Ivan
Della Mea. Nel 1967 viene stampato il
libretto “Canzoniere Ribelle dell’Emilia
Romagna” e fondano il “Canzoniere
delle Lame”. Il gruppo era costituito
da studenti, insegnanti e lavoratori e
provava nella Casa del Popolo del
quartiere Lame di Bologna.
Il debutto ufficiale del gruppo
musicale sarà il 1° Maggio 1968, a
Modena, prima del comizio di Nilde
Jotti. Cominciano quindi i concerti in
Emilia Romagna, cominciano le
tournée, in Italia, nel circuito delle
Feste dell’Unità, nella rete dei Circoli
Arci, nei teatri e all’estero, in Francia,
a Parigi al Festival de l’Humanité, in
Svizzera, nelle due Germanie, a
Berlino Est al Festival Mondiale della
Gioventù,
in
Jugoslavia,
Cecoslovacchia, Spagna, Portogallo,
poi a Cuba nel 1976, a Malta, in
Grecia, in Turkia ; nel 1977, per l’8
Marzo, passano anche nella RAI-TV
nazionale, poi in Sardegna, in Austria,
nell’URSS e, “millesimo spettacolo”,
nel 1980, alla Sala Bossi di Bologna.
Dal 1981 cominciano le tournée dei
“solisti delle Lame”.
Continuano i concerti nella rete di
contatti acquisiti andando anche in
Olanda e in Bulgaria.
Una buona parte dei materiali
dell’archivio è stata raccolta proprio
grazie alla documentazione e agli
scambi che avvenivano durante le
tournée fra musicisti e organizzatori.
Ecco alcuni titoli degli spettacoli
rappresentati : Tu compagno, Canti
contro, I canti della baracca di piazza
Maggiore, Il prezzo del mondo (testi
di Fausto Amodei).
Il gruppo ha svolto anche attività con
le scuole del territorio, in particolare
con le scuole “Grosso” del quartiere
Navile, coinvolgendo bambini e
insegnanti nell’apprendimento di canti
popolari e nei percorsi di ricerca. Nei
20 anni trascorsi hanno fatto parte del
gruppo
con
alterne
vicende:
Gianfranco Ginestri, Janna Carioli,
Sebastiano
Giuffrida,
Chiara
Stanghellini,
Gianpaolo
Paio,
Pasquale Greco, Paola Contavalli,
Frida Forlani, Ivano Mengoli, Eugenia
de Paolis, Stefano Zuffi, Marco
Dezaiacomo,
Lucio
Pesavento,
Massimo Magnani, Paolo Bettazzi,
Paolo Mattotti, Massimo Baviera,
Marco Pancaldi, Patrizio Nocciolini,
Elisabetta Bianchi.
Nel 1987, dopo 20 anni di attività
intensa, il gruppo del Canzoniere
delle Lame si scioglie, ma l’archivio
continua, custodito e arricchito
inesorabilmente
da
Gianfranco
Ginestri. Si trasloca per due volte,
prima in via S. Vitale e poi in via
Marsala, a casa sua.
Dice
Gianfranco
Ginestri:
“il
“Canzoniere delle Lame” (che aveva
sede all’Arci di Pescaròla) ha cantato
dal 1968 al 1987 per 20 anni in Italia,
Europa e Cuba (in mille spettacoli di
gruppo e mille di solisti). Sono stati
incisi 30 dischi e dischetti (15 LP e 15
piccoli) nel trentennio 1970-2000 a
cura
dell’Archivio-Storico-Musicale
del “CDL”, che ha vissuto 40 anni
(1960-2000). L’archivio, affidato al Dr.
Panu della Scuola Popolare di Musica
Ivan Illich, è stato donato alla
“Biblioteca Lame” di via Marco Polo il
7 novembre 2006 (giorno del 62°
anniversario della Battaglia Partigiana
di Porta Lame). I materiali sono: circa
mille
dischi,
mille
nastri
e
musicassette, mille libri, mille foto,
mille documentazioni varie, 15 volumi
di rassegna stampa, ecc. I curatori di
questi materiali sono Salvatore Panu,
Noemi Bermani, la Bibliotecaria
Monica Matassini e il donatorefondatore dell’archivio (Gianfranco
Ginestri di Bologna)”. Negli anni in cui
mi è stato affidato, fra il 2000 e il
2005, l’archivio trasloca quindi altre
due volte: prima in via Giuriolo 7, poi
in via Erbosa 22. In quegli anni inizia
la collaborazione con l’Istituto Beni
Culturali della Regione Emilia
Romagna e Noemi Bermani effettua
una prima catalogazione di una parte
dei materiali. Vengono inoltre
organizzate
molteplici
iniziative
culturali dedicate al canto sociale,
tese a valorizzare l’archivio. Nel
2005-2006 la Scuola Popolare di
Musica Ivan Illich è privata, in seguito
a una profonda crisi interna che si è
risolta con una dissociazionescissione,
di
numerose
e
fondamentali
collaborazioni.
Io
stesso, pur avendola fondata e
coordinata per 14 anni, fino al 18
febbraio 2006, ne sono uscito
prendendo le distanze dall’attuale
consiglio
direttivo
per
le
incompatibilità ideali di un differente
paradigma culturale.
Il 10 febbraio 2006, Gianfranco
Ginestri manifesta la volontà di
procedere
ufficialmente
alla
donazione dell’archivio a un ente
pubblico, locale, la Biblioteca Lame,
del quartiere in cui era nato e che
aveva dato il nome al gruppo. Viene
dunque effettuato l’ultimo trasloco
nella attuale sede di via Marco Polo
21/13. Il materiale inventariato
consiste in: 1.176 dischi LP, 10 dischi
33 giri e 1/2, 388 dischi 45 giri, 674
audiocassette analogiche, 98 nastri a
bobine, 505 libri, 20 grosse cartelle di
documenti vari d’archivio e materiale
grigio, circa 1.000 foto, 15 volumi di
rassegna stampa e un registratore
“Gelosino”.
Tutto il materiale è in fase di
catalogazione e si sta presentando
alla Soprintendenza Regionale ai
Beni Librari e Documentari un
progetto per la digitalizzazione dei
materiali, che ne permetta la fruizione
senza comprometterne l’integrità. Per
il momento è possibile consultare
l’archivio solo su appuntamento. La
richiesta, nominativa, va indirizzata
alla responsabile della Biblioteca
Lame, Monica Matassini.
Salvatore Panu
…
Ma i
..canale, lanciarono bombe
fumogene per nascondere al
nemico le loro mosse, si
impegnarono a trasportare
anche
i
feriti.
Per
confondere
meglio
il
nemico, una volta usciti si
divisero in tanti gruppi e
raggiunsero basi diverse…
partigiani non
volevano
"mollare",
cercarono in
tutti i modi di
trovare una
via d’uscita:
buttarono giù
dei muri per
uscire dalla
parte del ..
Cronaca del convivio nell'anniversario
della battaglia partigiana di porta Lame
R-Esistenze, 7 novembre
Il 7 novembre 2006, in occasione della donazione dell’Archivio Storico del Canzoniere delle Lame
(1960-2000) al quartiere Navile, ha avuto luogo a Bologna il convivio intitolato “r-esistenze”.
L’archivio è stato costituito nell’arco di 40 anni, a partire dal 1960 fino al 2000, da Gianfranco
Ginestri, presente all’iniziativa. Questo archivio ha ruotato attorno alla storia di un gruppo
musicale, il Canzoniere delle Lame, che ha cantato con questo nome fra il 1968 e il 1987, per
vent’anni. L’idea è di ri-collegare la storia della Resistenza di questo quartiere con la storia del
canto sociale, perchè in fondo si tratta principalmente di un archivio di canto sociale, cioè di canti
di lotta, di protesta e musiche popolari di tradizione orale. L’iniziativa, alla sua prima edizione, ha
tentato quindi di riallacciarsi idealmente ai fatti avvenuti il 7 novembre 1944, data della storica
Battaglia di Porta Lame. Con tale proposito sono stati invitati, e sono intervenuti nella sede della
Biblioteca Lame, il partigiano Renato Romagnoli, testimone attivo dei fatti e Luca Alessandrini
(Istituto Storico Parri Emilia Romagna). E’ stato inoltre proiettato il film documentario “Lame: la
porta della memoria” (Danilo Caracciolo, 2004). Ha partecipato al convivio mattutino anche la
classe VA dell’Istituto Aldrovandi Rubbiani di Bologna (accompagnata dal prof. Pino De March).
L’incontro è proseguito in mattinata sul tema del canto sociale, soprattutto negli anni Sessanta e
Settanta, anni di massima fioritura dei canti di lotta e di protesta, con gli interventi di Cesare
Bermani e Ivan Della Mea. Il primo, che ha sviluppato più di tutti in Italia un approccio agli studi
storici basato sull’oralità, che tiene conto dei racconti della gente e non solo dei documenti scritti,
è fra i fondatori dell’Istituto Ernesto De Martino. Questo istituto raccoglie l’archivio più consistente
in Italia riguardo ai movimenti politici e il canto sociale; per anni ha avuto la sua sede principale a
Milano e ora si trova a Sesto Fiorentino. Ivan Della Mea, che è l’attuale direttore dell’istituto, è
sicuramente più noto come cantautore, fra i primi e più prolifici degli anni in questione. Infine,
hanno partecipato attivamente intervenendo al convivio, soprattutto in quanto referenti istituzionali
per la donazione, Claudio Mazzanti (presidente del Quartiere Navile), Rosaria Campioni
(soprintendente per i beni librari e documentari Regione Emilia-Romagna) e Monica Matassini
(responsabile della Biblioteca Lame). Nella sala in cui è avvenuto l’incontro e nelle sale attigue,
è stata allestita da Noemi Bermani una mostra di
copertine di dischi storici dell’archivio, che
rendevano evidente a tutti come la storia del canto
sociale può raccontare e costituire il filo rosso della
storia della Resistenza: eravamo immersi in un
Numero UNO
ambiente poetico, ricco di tracce che ci parlavano in
aprile 2007
silenzio. Nel pomeriggio, l’incontro è proseguito nel
pagine informative a cura di
centro sociale autogestito XM24 trasformandosi in
XM24 Bologna via Fioravanti 24
Supplemento al numero 18 del 18/07/2006
convivio musicale. Non si è trattato di un vero e
di: Z.i.c. Zero in Condotta
proprio concerto sul palco ma, piuttosto, di un
Aut. del Tribunale di Bologna n. 6497
momento concreto di racconto cantato in cui si sono
del 7/10/1995 direttore responsabile:
susseguiti Ivan Della Mea e Cesare Bermani,
Valerio Monteventi
progetto grafico: charlie [email protected] Pasquale Greco e Chiara Stanghellini, membri storici
impaginato con: OpenOffice
del Canzoniere delle Lame, io stesso e tanti altri. A
Stampa: Cooperativa Tipolitografica
conclusione dell’intensa giornata, è stato proiettato il
via San Piero Carrara (MS)
film documentario “I dischi del Sole” (Luca Pastore,
distribuzione gratuita
collaborazione aperta
2005). I “dischi del sole” furono un’etichetta
[email protected]
indipendente, che negli anni Sessanta e Settanta ha
stampato su
divulgato, oltre ai canti di lotta e di protesta,
carta riciclata
numerose ricerche di rilevanza etnomusicologica,
stimolando l’interesse verso le culture popolari di
tradizione orale in Italia e arricchendone lo studio e
la comprensione dal basso. L’etichetta ha pubblicato
decine di LP, adesso in buona parte riediti o di
prossima riedizione su cd.
MOMO E LA BANCA DEL TEMPO
Cos’è la Banca del Tempo - La banca del Tempo è un sistema in cui le
persone scambiano reciprocamente attività, servizi e saperi. Chi aderisce
specifica quali attività e/o servizi intende svolgere e accende un proprio
conto corrente, come in una banca, dove però, al posto degli euro, si
depositano ore. Chi ha offerto un servizio acquisirà un credito di ore e sarà
in grado di spenderle ricevendo altri servizi. Nella Banca del Tempo però
non è necessario restituire un servizio esattamente a colui che l'ha fornito:
è un sistema aperto e non si contraggono debiti con qualcuno in
particolare. Si tratta di un sistema di scambio, dove ogni transazione viene
pagata non in denaro, ma in tempo, e più precisamente col tempo
necessario per svolgere ogni singolo servizio. La somma dei servizi offerti
e richiesti da ciascun iscritto crea una sorta di “mercato”, dal quale si
possono liberamente attingere i servizi (ordinati in appositi elenchi messi a
disposizione degli iscritti).
Le bdt a Bologna - Nella Provincia di Bologna le Banche del Tempo sono
in continua crescita: quelle già operative sono una dozzina, ma c’è un
continuo bisogno di nuovi utenti per aumentare il numero dei servizi offerti
e apportare nuove forze alla macchina organizzativa. E’ utile avere
l’attitudine a mettersi sempre in gioco, magari dando una mano per
consentire al meccanismo di funzionare bene. L’obiettivo è di rendere
efficiente un sistema complesso che, essendo basato sulla partecipazione
delle persone, è in una fase di costante rodaggio. La BdT vuole essere
uno strumento in grado di mettere in rete individui, associazioni, enti, in un
unico sistema di scambio partecipativo ispirato a criteri di mutualità e
sussidiarietà. Esiste inoltre un progetto regionale che ha come obiettivo
quello di far nascere nuove esperienze sul territorio e costruire una rete
che metta quelle esistenti in relazione le une con le altre, anche attraverso
l’utilizzo di un software in rete che automatizza la contabilità e facilita la
comunicazione fra utenti.
La banca del tempo MOMO - Momo è una delle banche del tempo della
città di Bologna che appartiene a questa rete regionale. E’ nata il 25 marzo
del 2006 all’xm24, con l’intento di attivare lo scambio tra le persone che
frequentano il centro sociale. E’ una banca del tempo che presenta alcune
caratteristiche precise che la differenziano dalle altre appartenenti alla rete
della regione Emilia Romagna. Innanzitutto la scelta della sua presenza
all’xm24 come luogo autogestito e non come luogo istituzionale, come
invece avviene per le altre bdt che spesso hanno sede nei quartieri della
città. Ne consegue che il target degli utenti di MOMO sia composto dalla
comunità che circuita intorno al centro sociale e che ne condivide in linea
di massima gli obiettivi e l’azione. Altra caratteristica di MOMO sta
nell’intento più “utilitaristico” che “solidaristico”: gli aderenti, giovani
lavoratori spesso sottopagati, disoccupati, famiglie, hanno principalmente
un problema di economia reale, hanno più bisogno di risparmiare che di
solidarizzare, come invece può accadere tra le persone sole o anziane che
vedono nella bdt a cui sono iscritti un punto di riferimento per
l’aggregazione sociale. Bisogna dire però, che l’aspetto solidarististico, per
quanto non sia primario, si accompagna comunque inevitabilmente a
quello utilitaristico, creando un duplice circolo virtuoso. MOMO è una
banca del tempo on line. Funziona unicamente attraverso il software
regionale, salvo che per l’iscrizione. Quest’ultima è rigorosamente gratuita,
e si effettua recandosi personalmente al banchetto presente all xm24 tutti i
giovedì pomeriggio dalle 19 alle 21. Ogni iscritto a MOMO può
agevolmente entrare nella propria pagina personale attraverso una
password che gli viene data all’atto dell’iscrizione, e inserire nei campi
predisposti tutto ciò che ritiene fare parte del proprio bagaglio di risorse
personali. Si scopre così di avere capacità non necessariamente
riconosciute da titoli ufficiali, che possono essere di grande utilità ad altre
persone. Qualora si venga contattati per versare qualche ora ci si può
liberamente accordare con chi fa la richiesta, naturalmente ci si può anche
rifiutare di prestare il servizio: l’iscrizione in sè non comporta obblighi
contrattuali. E’ tutto affidato al buon senso e alla voglia di mettersi in gioco.
Ogni iscritto a MOMO può autonomamente cercare ciò di cui ha bisogno
su tutta la rete regionale, contattando direttamente la persona che offre il
servizio se anch’essa è iscritta a MOMO, o richiedendo i suoi dati al
gestore, se invece è un iscritto ad un’altra bdt.
MOMO e VariAzione - Nei giorni 9-10-11 marzo 2007, la bdt MOMO ha
sperimentato un nuovo modello di gestione dei servizi collettivi, attraverso
lo scambio tra un singolo e un gruppo di persone. Si è tenuto un seminario
di formazione musicale per banda non convenzionale della durata di otto
ore. I partecipanti al seminario VariAzione, 15 persone in tutto, in cambio si
sono iscritti alla bdt MOMO con un debito di un’ora come corrispettivo per
le otto ore di musica. Queste sono diventate automaticamente un credito di
otto ore per l’insegnante, ma le sette ore eccedenti sono state versate a
MOMO, arricchendo così il patrimonio della banca. Il prossimo incontro si
terrà nei giorni 13,14,15 aprile. Gli espedienti per valorizzare e potenziare il
sistema della bdt sono innumerevoli, potenzialmente esistono diverse
possibilità di far interagire una banca del tempo con le varie forme di
economia esistenti, soprattutto quelle legate alla formazione, ma al di là di
ogni soluzione d’ingegneria economica, ritengo che a fare la banca del
tempo siano gli individui con la loro volontà di superare il valore monetario
della prestazione e l’automatismo che porta a comprare tutto ciò che
serve. Si tratta di una presa di coscienza del valore reale delle capacità di
ognuno e la volontà di rimetterle in circolo, si tratta di prendersi il tempo e
dedicarlo a qualcuno, piccoli cambiamenti nello stile di vita che
agiscono e lavorano su un cambiamento di più ampia portata.
Giusi Lumare
Per informazioni e iscrizioni Giovedì all’xm24 dalle 19 alle 21 - 328
8645797 - [email protected]
Osservatori internazionali di pace: anche da Bologna un gruppo di lavoro
I.P.O. in Colombia coi contadini
Autodeterminazione, solidarietà, conoscenza sociale, democrazia partecipativa,
allegria: i principi fondanti del cammino
1 Qual è la sua missione?
L'Ossevatorio Internazionale di Pace
(IPO) è un movimento internazionale
senza scopo di lucro, ateo ed
indipendente da partiti politici, la sua
missione è realizzare sostegno fisico,
politico e tecnico alle comunità in
processo di autodeterminazione in
Colombia.
2 Per cosa è nato?
L'idea di dare vita ad un movimento
internazionale di solidarietà con le
comunità contadine colombiane nasce
nell'agosto 2004, a Bogotà, con
l'iniziativa di tre persone esperte nel
campo
dell'accompagnamento
internazionale. L'obiettivo era esaminare
i sostegni internazionali con tutte le
implicazioni, proporre un nuovo modo di
sostenere,
fondato
sull'interazione
diretta con le comunità, nelle quali poter
realizzare un lavoro politico e tecnico,
rinforzando l'accompagnamento fisico.
3 Qual'è la sua struttura?
IPO ha una struttura orizzontale, dove
ogni volontario/a partecipa con idee e
lavoro. Dal punto di vista legale, IPO è
una Cooperativa formata da una giunta
direttiva di tre persone da febbraio 2005
la quale è il responsabile degli altri soci.
Dal punto di vista dell'organizzazione
del lavoro, i volontari fissi in Colombia
da IPO sono un'equipe dove tutti/e i/le
volontari/e collaborano e prendono
decisioni insieme.
Le differenti aree sono divise tra i/le
volontari/e, a ognuno dei quali viene
affidata
un'area
specifica,
con
l'obbiettivo
di
migliorarne
la
coordinazione dei lavori.
Perchè il lavoro di sostegno alle
comunità
e
di
amministrazione
dell'officina sia realmente condiviso ed
abbia
un
reale
intercambio
di
conoscenze ed abilità, i/le volontari/e si
riuniscono mensilmente e gli incarichi
sono a rotazione. I/le volontari/e
temporanei (normalmente 3 mesi o
meno) principalmente sostengono, ma
sono
invitati
a
collaborare
nell'amministrazione di IPO.
Il lavoro di IPO in Colombia si è
ingrandito ed è appoggiato da gruppi di
lavoro esterni (principilmente IPO Italia
e IPO Catalunya). Ogni gruppo ha una
propria organizzazione interna ed un
proprio modo di lavorare, benchè
speriamo di aumentare presto il bene
comune. Ogni IPO ha una propria
identità, però lavoriamo per arrivare allo
stesso scopo: sostenere, monitorare e
mostrarci solidali tramite i processi
rivendicazione e costruzione di una
giustizia per il popolo colombiano.
Pagina 6 - Ex-Mercato print
numero UNO – aprile 2007
4 Quali sono i suoi principi?
Autodeterminazione:
IPO crede nel diritto che possiede ogni
popolo di organizzarsi liberamente per
costruire la propria dignità e la sua
realtà politica, sociale ed economica.
Per questo appoggiamo i processi di
autodeterminazione delle comunità e la
loro lotta contro ogni forma di
imposizione,
di
sfruttamento
ed
ingerenza esterna in accordo con la
"Declaraciòn Universal de los Derechos
de los Pueblos" (Argel, 1979)
Solidarietà:
Dovuto al contesto politico presente in
Colombia delle costanti violazioni dei
diritti umani, IPO si rende solidale con le
comunità
nella
loro
lotta
per
l'autodeterminazione per mezzo del
sostegno.
Allo stesso modo si rende solidale con
le
organizzazioni
che
lavorano
direttamente nella difesa delle comunità
e con tutti i movimenti che necessitano
giustizia sociale.
Conoscenza sociale:
La conoscenza sociale, che si
costruisce tramite l'approfondimento
teorico ed il pensiero critico, è il
fondamento delle azioni dirette fino ad
arrivare alla giustizia sociale.
Questa
conoscenza
deve
tener
presente i risultati del dominio del
capitalismo che termina nella politica
neoliberale, sistema che reprime il
popolo di tutto il mondo privandolo di
vivere degnamente.
Per giustizia sociale intendiamo il
rispetto e la garanzia dei diritti umani
secondo la "Declaraciòn Universal de
los Derechos Humanos" (New York,
1948)
Democrazia partecipativa:
In risposta alla democrazia borghese
che è stata imposta nel mondo, IPO
sostiene la democrazia partecipativa
come modello di organizzazione e di
società.
Siamo
convinti
che
il
cambiamento cominci da noi stessi e,
respingendo
ogni
imposizione
gerarchica, cerchiamo di mettere in
pratica questa proposta condividendo e
partecipando
nella
nostra
organizzazione.
Allegria:
Consideriamo l'allegria un fondamentale
principio in IPO in quanto è
un'espressione della nostra liberazione
da questa dominante cultura della
paura. L'allegria è partecipare nello
scambio, è godere di ciò che stiamo
facendo, è camminare a fianco delle
comunità,
è
partecipare
in
un
movimento mondiale contro questo
sistema che ci opprime ed è vivere il
cameratismo in marcia fino ad un
mondo migliore.
www.peaceobservatory.org
Condannato dopo il regicidio del 1900
IL LAVORO DI IPO:
Il sostegno: Il lavoro di IPO consiste nel sostegno alle comunità nel processo
organizzativo e si articola in tre parti: sostegno fisico, sostegno politico e
sostegno tecnico.
Sostegno fisico:
Dovuto all'alto livello di rischio che vivono le comunità e i loro leaders in
Colombia, IPO offre sostegno fisico con lo scopo di dare protezione. In accordo
con la teoria della pressione/dissuasione, IPO accompagna membri delle
comunità nei suoi piazzamenti dentro e fuori le regioni durante riunioni, eventi e
in altre occasioni dove la comunità crede sia necessario.
Sostegno politico:
Il sostegno politico si riferisce al lavoro all'esterno il quale rinforza gli stessi
processi delle comunità. Questo include la visualizzazione del contesto politico
delle comunità mediante itinerari, presentazioni, esposizioni artistiche e
realizzazioni di materiale audio-visivo. IPO esercita anche una pressione
politica tramite una rete d'appoggio esterna che si incarica di diffondere le
denunce delle comunità ad organizzazione internazionale dei diritti umani,
istituzioni governative ed altri organismi di protezione internazionale.
Sostegno tecnico:
Rispettando l'autodeterminazione, la cultura e la realtà delle comunità, IPO offre
sostegno tecnico attraverso progetti, laboratori e corsi. I progetti realizzati
possono essere proposti ai/lle volontari/e ed anche alle comunità, ma devono
essere sempre elaborati da tutte e due le parti. Con sostegno tecnico
intendiamo anche i progetti che vengono realizzati da altre persone e
organizzazioni dove IPO coordina il lavoro dentro e fuori le comunità.
L'ACCOMPAGNAMENTO COME DISSUASIONE:
Il lavoro di accompagnamento di IPO si basa sulla teoria della dissuasionepersuasione, senza la quale, all'aumentare della pressione di organismi
internazionali sugli organismi che, potenzialmente o effettivamente, violano i
diritti umani, si riduce la possibilità che l'atto di violazione si effettui.
La responsabilità di proteggere i cittadini non può essere trasferita a terzi nè a
membri dell'organizzazione dei diritti umani. Solamente lo Stato ha la capacità
ed i mezzi per esercitare il controllo sugli agenti statali implicati in violazioni dei
diritti umani.
A Xm24 l'Osservatorio America Latina
Progetto Colombia
Iniziative di supporto e mediattivismo
collegamento al sito di informazione sulla Colombia, realizzato
dall’IPO in collaborazione con teleimmagini
PRESENTAZIONE
In Colombia c’è guerra da più di cinquanta anni. Gli attori del
conflitto sono le forze regolari dello Stato, sostenute da eserciti
paramilitari, e i gruppi guerriglieri. Le principali guerriglie sono due: le
FARC, di ispirazione marxista (16.500 uomini) e l’ELN (4.500
uomini). Negli eserciti paramilitari militano più di 10.000 uomini, oggi
coinvolti in un controverso processo di smobilitazione. Questa
Colombia, quella dei record di sangue (30.000 morti violente l’anno)
è sempre stata invisibile. Appariva fugacemente sui giornali e nei
noticieros, con omicidi mirati, massacri di contadini inermi o
sequestri di droga. Ma bisognava volerla cercare e trovare a tutti i
costi. Oggi non è più possibile continuare a non vedere perché, oltre
ad essere ingiusto verso i colombiani, da decenni vittime di una
guerra non dichiarata che ogni anno semina migliaia di morti, la
situazione continua ad aggravarsi. Nel 2002, fallite le negoziazioni
che il precedente governo aveva intavolato con la guerriglia delle
FARC, è stato eletto presidente Alvaro Uribe Vélez. Chiuse le porte
al dialogo, Uribe punta sulla soluzione militare. La linea dura di
scontro con la guerriglia adottata da Uribe ha portato ad un maggior
coinvolgimento della popolazione civile nel conflitto. Una delle
problematiche più urgenti in materia di diritti umani è quella dello
sfollamento della popolazione, o desplazamiento. A causa della
violenza della guerra, milioni di colombiani sono costretti ad
abbandonare i villaggi nelle zone rurali ed a cercare rifugio in altre
zone del paese. Si calcola che il numero di desplazados in Colombia
abbia superato i 3 milioni. Questo fa della Colombia il paese al
mondo con il maggior numero di desplazados dopo il Sudan. Al
fenomeno del desplazamiento, si aggiunge quello del cosiddetto
emplazamiento. Intere comunità sono sottomesse al blocco
alimentare, di salute e di movimento. Tra queste, le comunità del Rio
Jiguamiandò, nel Dipartimento del Chocó. Da piú di 500 anni, il
territorio del Rio Jiguamiandó è abitato da comunità afrocolombiane, discendenti dagli schiavi deportati dalle coste
dell’Africa. Fino alla prima metà degli anni Novanta, l’economia delle
comunità poteva considerarsi florida. Infatti, attraverso degli
intermediari, i campesini del Rio Jiguamiandó rifornivano di platano,
riso, yuca le principali città della Colombia. Non mancavano inoltre
allevamenti di galline, di vacche, di maiali ed era praticata anche la
pesca. Le cose cambiarono nel 1996 quando la regione, in disputa
tra la guerriglia delle FARC, l’esercito ed i paramilitari, si trasforma in
campo di battaglia. L’attacco alla popolazione civile ed ai contadini,
ingiustamente definiti guerriglieri, è brutale. Nei loro confronti
incominciano assassini, assalti ed aggressioni. A tutto ciò si
aggiunge il blocco economico che provoca l’impraticabilità delle vie
commerciali, lo scioglimento delle associazioni commerciali e la fine
dello sfruttamento delle risorse minerarie e del legno. Comincia il
desplazamiento. Il ritorno di una parte dei desplazados avviene nel
2000. Nel 1996 la conca del Rio Jiguamiandó contava una
popolazione di piú di 7000 abitanti, oggi è abitata da circa 2000
persone. Nei villaggi, anche dopo il ritorno, continuano il blocco
economico, le incursioni degli eserciti paramilitari e le violazioni dei
diritti umani e dei diritti civili, che rendono estreme le condizioni di
vita. Per rispondere alla situazione di crisi, le comunità del Rio
Jiguamiandò hanno proposto al Governo la creazione di tre zone
umanitarie, come meccanismo di distinzione all’interno del conflitto
armato. Nel 2000 si costituisce la Comunità di resistenza del Rio
Jiguamiandò, il cui fulcro sono le tre zone umanitarie. Le Comunità
di Pace e di Resistenza rappresentano una preziosa esperienza di
resistenza civile alla guerra e allo sfollamento forzato. Tutte hanno
scelto di non entrare a far parte del conflitto, ma di resistere in
maniera del tutto nonviolenta, per avere una vita dignitosa nella terra
dei loro padri. Si impegnano a non intervenire in nessuna forma nella
guerra, a non portare armi, ma a lottare contro l’impunità,
denunciando le violazioni commesse ad opera di tutti i gruppi armati,
ed a propendere sempre per la costruzione di scenari di pace e
convivenza per la soluzione negoziata del conflitto armato, sociale e
politico che colpisce il Paese.
IL PROGETTO Il Progetto Colombia è promosso da Teleimmagini,
gruppo di mediattivisti indipendenti, in collaborazione con IPO,
ONLUS riconosciuta a livello internazionale operativa nel settore
della beneficenza, istruzione, formazione e tutela dei diritti civili,
operante in Colombia. Vista la tragica situazione colombiana
riteniamo sia indispensabile portare un sostegno concreto, a partire
dalle nostre specifiche esperienze e professionalità, a chi sta
portando avanti, con estrema difficoltà, esperienze di ricostruzione di
socialità al di fuori del conflitto armato e a chi, come IPO, sostiene
queste esperienze. Attraverso questo progetto intendiamo portare in
Colombia un supporto tecnico-formativo per documentare, e aiutare
a documentare a chi li vive, lavora e resiste, quella che è l’attuale
situazione del paese, in modo da renderla più visibile e
comprensibile ad un’opinione pubblica internazionale viziata da una
totale disinformazione e indifferenza.
Festival di cinema indipendente
Sandalia, Cuba
Ogni anno con Espera Espera, a L'Avana
primo premio: un paio di sandali!
IN UN SOLAR (cortile) DELLA HABANA
VEDADO EN CALLE 15 ENTRE 24 Y 26, LA
ESPERA…ESPERA
BIOPRODUZIONI
ORGANIZZA,
IN
OCCASIONE
DEL
FESTIVAL INTERNACIONAL DEL NUEVO
CINE LATINOAMERICANO CHE SI TIENE
OGNI ANNO A CUBA NEL MESE DI
DICEMBRE, IL SANDALIA FESTIVAL CINE.
SANDALIA FESTIVAL CINE É NATO COMO
EVENTO
MOSTRA
DI
CINE
INDIPENDENTE NAZIONALE CUBANO E
INTERNAZIONALE NEL 2003 A LA
HABANA, INDIPENDENZA INTESA COME
AUTOPRODUZIONE CHE GRAZIE ALLE
NUOVE TECNOLOGIE DEL DIGITALE DA
LA OPPORTUNITÁ DI SUPERARE LE
BARRIERE DATE DALLA MANCANZA DI
FONDI ONEROSI PER CHI VUOLE
CREARE ARTE VISUALE.
NOI DELLA PARTE STRANIERA DELLA
ESPERA..ESPERA
BIOPRODUZIONI
ABBIAMO CERCATO IN QUESTI ANNI DI
NON FESTIVAL DI CREARE LE BASI PER
OTTENERE
I
PERMESSI
DI
OCCUPAZIONE DEL SOLAR, OSSIA SI É
LAVORATO SULLA VISIBILIBILITÁ DEL
NOSTRO MOUOVERCI PER DARE A
VEDERE AI COMPAGNI CUBANI CHE IL
MOVIMENTO
DI
PENSIERO
RIVOLUZIONARIO ALBERGA ANCHE NEI
NOSTRI CUORI. COME TUTTI SANNO
CUBA É UN PAESE ATTACCATO
COSTANTEMENTE DAI PODEROSI DELLA
GLOBALIZZAZIONE.
PER
QUESTO
MOTIVO NOI VOGLIAMO DIFENDERCI E
FARLO ASSIEME A UN POPOLO CHE É
RIMASTO L´UNICO AVAMPOSTO DELLA
DIFESA DEI DIRITTI CIVILI E SOCIALI.
IL FESTIVAL DURA 4 GIORNI, DAL 5 DI
DICEMBRE AL 10. NOI DELLA ESPERA…
ESPERA BIOPRODUZIONI LO ABBIAMO
CHIAMATO SANDALIA PERCHÉ IL PREMIO
CHE DIAMO AL MIGLIOR SPETTATORE
CONSISTE IN UN PAIO DI SANDALI CHE
VIENE CONSEGNATO ALLA PERSONA
CHE CALZA SCARPE ROTTE….OSSIA
NON VENGONO PREMIATE LE OPERE
PRESENTATE PERCHÉ SIAMO CONVINTI
CHE DELLE PENE E DEI PREMI BISOGNA
DISFARSI.
NEL 2003 SONO STATI PRESENTATI
LAVORI COME ´´ SUITE HABANA´´ DEL
REGISTA CUBANO FERNANDO PEREZ, O
´´HACERSE EL SUECO´´ DEL REGISTA
CUBANO DANIEL DIAZ TORRES CHE CON
LA LORO PRESENZA HANNO DATO ALLA
ESPERA…ESPERA BIOPRODUZIONI LA
POSSIBILITÁ DI INTERSCAMBIARE E
INTENSIFICARE
IL
CONCETTO
RIVOLUZIORIO
DELLA
LOTTA
CULTURALE SU CITATA.
TUTTO CIÓ CHE É SERVITO PER CREARE
LA SCENOGRAFIA DEL POSTO É STATO
RECICLATO DAI CITTADINI CHE ABITANO
NEL SOLAR, OSSIA: LA TEMPERA USATA
PER DIPINGERE IL CORTILE É STATA
USATA ANCHE PER DIPINGERE LE
PARETI DEGLI INTERNI DELLE CASE, LE
STOFFE
UTILIZZATE
COME
SCENOGRAFIA
SONO
STATE
RIUTILIZZATE PER FARNE VESTITI, IL
MATERIALE
IN
LEGNO
DELLA
SCENOGRAFIA É STATO DISTRIBUITO AI
CITTADINI DEL SOLAR.
IL FESTIVAL SI APRE ALLE 20 CON
MOSTRA DI CARTONI ANIMATI PER
BAMBINI E ALLE 22 MOSTRA DEL CINEMA
NAZIONALE E INTERNAZIONALE. TUTTI
QUELLI CHE FOSSERO INTERESSATI A
MOSTRARE LE PROPRIE PRODUZIONI
SONO
INVITATI
A
PARTECIPARE,
OVVIAMENTE É NECESSARIO PER LE
OPERE
STRANIERE
LA
SOTTOTITOLAZIONE IN SPAGNOLO. PER
QUANTO CI É POSSIBILE SI CERCHERÁ
DI MOSTRARE QUANTO PIÚ MATERIALE
É AUSPICABILE MOSTRARE IN 4 GIORNI.
LA ESPERA…ESPERA BIOPRODUZIONI
NON SELEZIONA LE OPERE PROPRIO
PERCHÉ NESSUNO DI NOI VUOLE
FUNGERE
DA
GIURIA
PRESELEZIONATORIA, PER NOI É IL
PUBBLICO CHE DECIDE SE UN OPERA É
BUONA O MENO BUONA, É NOSTRA
CONVINZIONE CHE VA PREMIATO
COMUNQUE LO SFORZO CHE OGNI
REGISTA E PRODUZIONE METTE NEL
PROPRIO PROGETTO, E IL PREMIO
CONSISTE NELLA OPPORTUNITÁ DI
MOSTRARE
LE
OPERE
NON
SELEZIONATE
A
UN
PUBBLICO
AFFAMATO E ATTENTO ALLE IMMAGINI
COME QUELLO CUBANO E DAR A
VEDERE QUINDI COME UN PAESE NON
ALLINEATO É STATO CAPACE A
PRESCINDERE DA UN BLOCCO CAUSATO
DAGLI STATI UNITI D´AMERICA A DARE
COMUNQUE DIRITTO ALLO STUDIO, ALLA
SANITÁ E ALLA CASA A TUTTI I SUOI
CITTADINI, NESSUNO ESCLUSO.
LA ESPERA…ESPERA BIOPRODUZIONI
QUEST´ANNO PRESENTA 4 LAVORI
AUTOPRODOTTI NEL 2006 CHE SONO:
– H2O: largometraggio del regista Leo Perez,
durata 1,30 h – SUITE MADRIGAL:
documentario delle registe Anna Assenza e
Roberta Butti, durata 20.mm – IN SOSPESO
documentario della regista Antonella Pintus,
alias Anna bolena della durata di 47 mm
-¿GEORGE QUIEN? : cortometraggio delle
registe Roberta Butti e Anna Assenza, durata
13 mm
OVVIAMENTE TUTTI I CINEMATOGRAFARI
CHE VOLESSERO ESSERE PRESENTI
AVRANNO L´ONORE DI TENERE UN
PUBBLICO VARIEGATO, IL FESTIVAL
INTERNACIONAL DEL NUEVO CINE
LATINO AMERICANO RICHIAMA ALLA
HABANA PRODUTTORI, CINEASTI E
PUBBLICO DI PAESI DI TUTTO IL GLOBO
TERRESTRE.
CHIUNQUE
VOLESSE
APPORTARE
CONTRIBUTI ALLA INIZIATIVA CHE LO
FACCIA QUANDO E COME MEGLIO
CREDA, A NOI DELLA ESPERA….ESPERA
BIOPRODUZIONI CI FAREBBE SOLO CHE
CONTENTI, DETTO COME VA DETTO,
NON CI INTERESSA CONVINCERE
NESSUNO, CHE OGNIUNO FACCI LA
PROPRIA SCELTA RIVOLUZIONARIA.
HASTA
LA
VICTORIA
SIEMPRE.
¿VENCEREMOS? AI POSTERI E ALLA
STORIA SCOPRIRLO. NOI PER ORA
FILMIAMO COSTI QUEL CHE COSTI.
Pagina 7 - Ex-Mercato print
numero UNO – aprile 2007
|| BUKKAKE - Atto Fecondo || aperitivi ||
proiezioni video || incontri tematici ||esposizioni
|| contaminazioni || idee ||
|| TUTTI I MERCOLEDI DALLE 19.00 || (S)eXMercato 24
|| via Fioravanti, 24 || BOLOGNA ||
|| MERCOLEDI 4 APRILE ||
infoshock + telefono viola + livello 57 presentano: || OUT
OF CONTROL ||
una conferenza/simposio per approfondire le tematiche
della psichiatria, degli abusi prichiatrici e dell'utilizzo di
droghe legali come strumento di controllo sociale.
intervengono:
| MERCOLEDI 11 APRILE ||
Assemblea aperta dell'Associazione di Mutuo Soccorso
per il Diritto di Espressione. + cena di autofinanziamento
|| MERCOLEDI 18 APRILE ||
LIVE GLAMORIZED - Glamorized è un progetto nato nel
Novembre 2006 con l'intento di unire poesia, musica e
arte performativa. Il nucleo del progetto è costituito dalle
poesie di Massimiliano Chiamenti (in uscita a stampa per
Cristiano Giraldi Editore) musicate da Alessandro
Innocenti (chitarra), Ivan Collini (chitarra) e Cosimo
Cappagli
(tastiere
e
programmazione).
myspace.com/glamorizeditalia
//DA MARISA//BAD TRIP GALLERY// This week: B&W
Disegni web stampati in A3 di NICOLA BUTTARI Black
& white are the only 2 colors that don't exist in nature.
They were created by human's mind that probabily toke
his hispiration by the light and the darkness, but.. i don't
want to speek about it, becouse i'm nither a philosopher
nor a theacher. I'm a web designer, specialist in
animations. So using exential lines and minimal shapes i
discovered that it's possible to drow everything!!
> Clarissa *potere psichiatrico*
> Maria Rosaria D'Oronzo - Telefono Viola
* Sfumature della psichiatria, da quella tradizionale ai
nostri giorni: dai manicomi alle case famiglia ai reparti
autogestiti*
pricofarmaci e T.S.O.
> Massimo Lorenzani * Lab 57*
*
Drop
In
Project
dall'antipsichiatria
all'antiproibizionismo: le droghe “legali”
> il Telefono Viola si propone di fornire
CONTROinformazioni alle persone che hanno a che fare
con la psichiatria, di raccogliere denunce e se possibile
intervenire nei casi di abusi come ad esempio
l'elettroshock,
la
psicochirurgia,
la
massiccia
somministrazione di psicofarmaci, i maltrattamenti
perpetuati all'interno e fuori dei reparti psichiatrici. E'
attivo in caso di trattamenti sanitari obbligatori (T.S.O.),
fornisce assistenza legale in caso di interdizioni e di
inabilitazioni
Lab 57: è un progetto attualmente auto-finanziato nato a
Bologna all'interno dell'Associazione Culturale Livello 57.
Si propone di fornire supporto informativo, medico e
psicologico sulle problematiche legate all'uso delle
sostanze psicoattive nei contesti ricreazionali giovanili.
L'obiettivo focale del progetto è l'informazione in quanto
si ritiene che solo un consumo consapevole possa
ridurre i danni e contenere gli abusi.
http://www.ecn.org/telviola/
http://www.livello57.org/
+ proiezione video *K-PAX Ð Da un altro mondo*
Prot è ricoverato in una clinica psichiatrica perchè
ingiustamente accusato di aggressione ed è convinto di
essere un alieno proveniente dal pianeta K-Pax, che deve
tornare a casa prima della fine dell'estate. Nella clinica la
sua strada si incrocia con quella del dottor Mark Powell,
uno psichiatra convinto, in un primo momento, che Prot
soffra di disturbi della personalità, ma col passare del
tempo il medico comincia a dubitare della sua analisi. Le
cose peggiorano quando le affermazioni di Prot vengono
esaminate da un gruppo di astronomi scettici che
rimangono disorientati dalle sue cognizioni.
//DA MARISA//BAD TRIP GALLERY//
Mostre fotografiche, esposizioni, installazioni.
Pareti bianche nei sotteranei di XM che
vogliono essere riempite.
Questa settimana: inaugurazione mostra
pittorica “Dalle Viscere” di Luca Costello.
Livelli elevati di smarrimento interrogativi
quotidiani si susseguono quanto dura il tempo
di una recita immagini mercificate in avaria
mediatica occhi si schiudono su realtà
trasfigurate percorrendo i
margini orizzonti altri si delineano segni
bastardi e rivoltosi scavati nel profondo un
aratro nell'asfalto
rifiuti recuperati desideri riabilitati incontri,
fusioni
ed effusioni esternazioni collaterali fra merda e
rancore, bellezza e colore... dalle viscere
//SALA DA THEK//BOOKandCAKE//
Dj e vj set da salotto. Assaggi di libri e
stuzzicherie vegan.
Libri e materiale informativo autoprodotto in
consultazione
e vendita.
//CAZZO GUARDI??//PUPILLE GUSTATIVE//
Video playlist e documentari non trasmessi in
TV e ridistribuiti tramite masterizzazione
selvaggie:
autoproduzioni, NGVision, Santa Maria video
ed altre amenità di questo tipo.
ASSEMBLEA DI GESTIONE XM24
martedi ore 19
MERCATINO BIOLOGICO
giovedi dalle 17,30 in poi
SCUOLA D'ITALIANO PER MIGRANTI
lun/mar/mer/giov ore 19-21
INTERNET POINT più o meno sempre
04/01 dom assemblea progetto
expò-one
04/04 merc
BUKKAKE
ATTO
FECONDO
04/06 ven
Concerto
PunkHard
core MDC:
rieccoli in Italia!
04/11 merc BUKKAKE ATTO
FECONDO aperituali per
fertilizzare idee
04/12 gio INFOSHOCKXM24
presenta:
VEGANESIMO:Una scelta
etica, socioeconomica,
ecologica esalutistica.
04/13, 14, 15 VariAzione xm24
n.2 laboratorio per banda
non convenzionale
con Salvatore Panu
[email protected]
04/13 ven onde bastarde
concerti
04/18 merc BUKKAKE
aperituali per fertilizzare
idee
04/20 ven concerti Frigotecniche
MASSACCESI
SPLINTER VS STALIN
ODRZ
04/21 sab serata ESPERA
ESPERA - IPO
04/25 merc BUKKAKE
04/26 gio INFOSHOCKXM24
presenta Il Ritalin e gli
effetti sui bambini.
Interviene il Dott.GIORGIO
ANTONUCCI
04/28 sab serata Banda del Sole
05/04 ven TELEIMMAGINI
05/05 sab serata ECPAT
End Child Prostitution,
Pornography and
Trafficking
05/12 sab concerti Atlantide
ROVINA HARDCORE
FESTIVAL
dalle ore 21,00
WOLF BRIGADE (Svezia)
e 5 gruppi italiani