“...piccoli cambiamenti nello stile di vita che agiscono e lavorano su un cambiamento di più ampia portata...” da pag. 5 Numero UNO – aprile 2007 La posta in gioco Politiche giovanili Metrolab prima e seconda occupazione: due sgomberi con denunce Bestial Market, terzo atto: il collettivo sgomberato giovedì 29 marzo Ipo comunication ed Espera Espera: pagine 6 e 7 Speciale Am. Latina Metrolab ha rioccupato: lo scorso, 23 marzo, dopo una pausa di riflessione, necessaria per riprender fiato, liberando i locali dell'ex mensa situata tra via Berti e via dello Scalo, ”torniamo a dar voce al precariato metropolitano, a raccontare i bisogni della città nascosta, a parlare di reddito come chiave d’accesso alla città, a partire dalla presentazione, di una proposta di legge regionale per l’istituzione del reddito sociale”. Con queste parole i ragazzi della più recente tra le occupazioni felsinee hanno rivendicato non solo la loro determinazione a non piegarsi alle logiche dello sgombero, ma la loro volontà positiva, costruttiva, di fare degli spazi vuoti e dismessi dei luoghi di produzione di senso al di là delle regole del mercato e delle graduatorie di assegnazione stilate per le realtà associative. Un sistema che ancora una volta è pensato e studiato per accontentare il più ricco. (continua a pag. 2) La recente cronaca degli sgomberi, delle ruspe, delle varie ordinanze comunali e non ultime delle denunce e degli anatemi che ha costellato la vita di Bologna negli ultimi duetre anni (vedi dossier sulla repressione, a pagina 2) di cosa ci parla? Sicuramente di un accanimento di settori della magistratura e del ceto politico verso esperienze collettive che quotidianamente e alla luce del sole esercitano una critica pratica dell’esistente. Sicuramente di una miopia della politica rispetto ad esperienze di innovazione che su vari piani (politico, culturale, sociale, artistico) in città si esprimono e faticosamente si ritagliano un proprio spazio di autonomia e di sperimentazione. Sicuramente dell’ignoranza e della stupidità di pezzi del sistema dei media locali che accecati dal proprio provincialismo sono succubi del senso comune e della propria grettezza. Sicuramente di un abisso tra movimenti e rappresentanza politica, di una incomunicabilità tra chi governa e le istanze che si muovono nel sociale. Al di là di questi punti di vista che ci permettono di leggere unitariamente tanti episodi apparentemente privi di alcuna connessione, si intravede, tra le righe della cronaca, uno scontro la cui posta in gioco è la città stessa, o meglio la quotidianità di chi in città vive. Da un lato una città sempre più normalizzata, incardinata sul binomio lavoroconsumo, completamente consegnata alle leggi del mercato. Lavora, consuma, crepa. Dall’altro una città aperta, pronta ad accogliere e dare spazio alle singolarità e ai percorsi dal basso di autogestione e autorganizzazione. Una città che renda ancora possibile esperienze di autonomia e libertà. Qui e altrove (Copenhagen, ad esempio, di cui riportiamo la cronaca dello sgombero del Ungdomshuset) due opzioni sulla vita nello spazio urbano si confrontano e si scontrano. In questo confronto-scontro agli spazi sociali presenti in città, e tra questi anche a XM24, è affidato un ruolo non secondario. O questi spazi saranno in grado di alludere alla costruzione dell’altra città, di dare voce e opportunità a chi esprime una critica dell’esistente, di produrre innovazione o non avranno assolto alla loro funzione primaria. O agiscono come spazio pubblico o non hanno alcuna ragione di esistere. Questa è la scommessa. www.ecn.org/xm24 Centinaia di denunce, arresti, perquisizioni e sgomberi Visti tutti insieme fanno effetto Il lavoro di XM24 offre una panoramica completa sul caso Questo è un dossier sulla repressione. Una repressione che a Bologna, in poco più di due anni, ha prodotto centinaia di denunce, arresti, perquisizioni, sgomberi di centri sociali e di decine di case occupate. L’amministrazione di questa città sperimenta una preoccupante intesa con la procura per attaccare ogni forma di dissenso sociale. Non importa che questo si manifesti sempre in modo legittimo e a volto scoperto, non importa che questo sia il risultato di un lavoro sociale e politico rivendicato sempre alla luce del sole. Non importa. Ciò che vuole la nuova sinistra legalitaria al potere è monopolizzare la questione sociale. Impedire che un dissenso, un movimento, una lotta di rivendicazione sociale possa nascere al di fuori delle logiche del partito al potere. Dalle stanze dei palazzi di governo arrivano gli attacchi di delegittimazione politica che ben si orchestrano in un disegno ragionato con i teoremi eversivi proposti dal PM Giovagnoli e legittimati dalla procura di De Nicola. Uomini di potere che stanno sperimentando a Bologna un disegno repressivo e legalitario che porteranno come fiore all’occhiello per la scalata ai vertici del governo nazionale. E intanto scopriamo le pericolose connessioni tra questura e gruppi paramilitari di pattuglianti sponsorizzati dall’amministrazione comunale. Un lavoro simbiotico che va avanti da anni, in modo ragionato e costante, contro immigrati e movimenti sociali. Delegare operazioni di ordine pubblico a gruppi privati paramilitarizzati di chiaro stampo fascista è un’operazione eversiva che ha dei responsabili dentro la questura, la procura e l’amministrazione comunale. Gli stessi responsabili delle criminalizzazioni e degli attacchi ai movimenti di rivendicazione sociale il cui diritto di esistenza è alla base di ogni ordinamento etico e democratico. XM24 il dossier è scaricabile dal sito di xm24 e disponibile in versione cartacea all'InfoShock Liberi spazi di espressione vengono cancellati con pioggia di denunce Bologna sala prove d'Europa A Copenaghen come altrove: l'UE svela le sue logiche capitaliste e repressive In città si respira (male) un'aria da ipercontrollo con dosi massicce di legalina (prosegue dalla prima pagina)) Secondo un sistema che premia con l'assegnazione di uno spazio chi già ha avuto modo di costruire iniziative – come accade per molti gruppi cattolici – senza notare l'ovvia contraddizione secondo cui è proprio Lo stabile occupato di Copenhagen chiamato Ungdomshuset ha funzionato per più di 25 anni come importante centro politico-culturale, e da tempo era impegnato in una battaglia legale e politica per la sua sopravvivenza (vedi scontri accaduti già a dicembre 2006). Ma la mattina del 1 marzo alle 7 la polizia danese ha posto fine a tutto ciò entrando dal tetto dell´edificio usando un elicottero e attuando uno sgombero totale. Le squadre antisommossa hanno chiuso le strade adiacenti, usando il gas lacrimogeno contro l´edificio. L´intera area è stata sigillata, e non è stato facile perciò documentare l´azione poliziesca. Testimoni riportano l´esteso uso di gas e violenza da parte della polizia, nonostante lo sgombero sia stato descritto come "veloce e relativamente calmo" dalla polizia. Per molti giorni non c´è ststo nulla di "calmo" però. Mille persone erano in strada durante la notte a erigere barricate incendiarie nelle maggiori strade della città. 160 persone sono state arrestate, inclusi 17 non danesi. Diverse persone sono finite in ospedale. La rivolta è continuata anche il giorno successivo, e azioni di solidarietà sono state intraprese spontaneamente in altre città europee: Berlino, Colonia, Amburgo, Monaco, Karlsruhe, Gottingen, Francoforte, Brema, Magdeburg, Hannover, Vienna, Heidelberg, Gothenburg, Oslo, Helsinki, Stoccolma, Marburg, Potsdam e Lipsia. Nei giorni successivi ci sono state molte altre manifestazioni, e gli attivisti danesi hanno lanciato un appello per fare del 3 marzo un Giorno Internazionale di Azione. La polizia danese ha richiamato in Pagina 2 - Ex-Mercato print servizio altri agenti, e molt attinumero UNO – aprile 2007 visti sono giunti nella capitale. uno spazio la condizione necessaria per fare cose. Ma ciò non è più consentito dagli sceriffi del comune: contraddicendo persino il senso stesso di “comune”. Il Comune di Bologna, e non La Comune di Bologna, sia chiaro... Radicata nel locale, ospitata sul nuovo server CURIOSITA’ ANTI-BORGHESE I quando di Indymedia 2.0 Autogestione e partecipazione: i punti fondanti Presto on-line la nuova rete di comunicazione Alcuni mesi sono passati da quando, dopo una decisione maturata nella lista di coordinamento di indymedia Italia e in un meeting a Torino, si decise di sospendere il sito e avviare un processo di ridiscussione del progetto Indymedia Italia, che riguardasse sia la storia passata sia le prospettive per il futuro. Si è quindi aperta una lista di discussione cui sono iscritte al 12/03/2007 595 persone, che ha cominciato il difficile compito di ridiscutere il progetto. Nel corso della discussione sono state proposte molte riflessioni e si è deciso di avviare un processo di autonomia di molti di quelli che erano i nodi locali del precedente progetto. La decisione è stata presa per rispondere alla volontà e necessità di tornare a relazionarsi con la realtà territoriale in cui nasce ogni media center; con il fine di creare una possibilità più ampia di condivisione e comunicazione tra singoli e realtà locali; stimolare quindi, in linea con l'idea di base del network, uno spirito comunicativo dal basso. La creazione di nodi locali indypendenti è propedeutica alla ricostruzione del sito nazionale italy.indymedia.org. Rendendo indypendenti i nodi locali, infatti, pensiamo/speriamo di rimettere in moto alcune dinamiche ormai perse e tralasciate: un occhio di riguardo verso il territorio e ciò che ci si muove; una maggiore responsabilità nel coordinarsi tecnicamente per progettare/ricostruire il proprio sito; ripristinare le relazioni con il network globale, indymedia.org, e non delegare queste relazioni a poche persone dell'ambito nazionale; una maggiore indypendenza editoriale che speriamo porti a contenuti più critici e frutto di collaborazioni e approfondimenti; una maggiore indypendenza nello sviluppo di soluzioni tecniche che possano agevolare il fare media dal basso. Sono nate quindi alcune liste di coordinamento di alcuni nodi locali che hanno cominciato a lavorare in di un amore inopportuno Giovedì 25 Maggio 2006 Bologna, xm24 h: 19,38 Cosa pensi del Vento Tu che lo ascolti da dietro alle finestre con gli occhi fissi dentro ai teleschermi e pare che fuori soffia la burrasca. è primavera sai Cosa pensi degli occhi della Mia gente nelle piazze ai mercati Tu che udisti voci bisbigliare Occidente e lamentare scoppi sull' Oriente Le tue lucciole sono ancore intermittenti nel caldo della stanza al buio. sono spie colorate di vergogna Elettricità. sono pupille veraci/fallaci organi che sanno riposare alla tv ma non si posano non osano sul vero perchè hanno paura. tremano sai Le vedo Cosa pensi di un vecchio in generale/cosa di me quando mi vedi scalare uno sgabello nella piazza scagliare le parole di altri in coro Sillabare il divino leggendo lettere come lanciando pietre su teste e sanpietrini alle orecchie di chi passa e chi siede compagni o uomini tutti ce l'hanno una testa da colpire. parallelo, mantenendo come luogo di condivisione delle scelte, la lista nazionale. I nodi locali hanno la prospettiva futura di fondere i propri contenuti in un sito nazionale, che sarà formato in parte dai contributi locali e in parte da contributi "nazionali". Nelle nostre previsioni questi contributi saranno frutto di mailing-list editoriali nazionali tematiche. Non vogliamo infatti tralasciare l'ambito nazionale di discussione, ma vogliamo cercare di ottimizzarlo, facendo in maniera che le discussioni siano più centrate su argomenti precisi, che riflettano su un contesto nazionale, ma che non tralascino le realtà vicine ai nodi locali; così potranno contribuire al progetto italiano nel suo complesso. Indymedia manca da quasi quattro mesi. Dopo lunghe discussioni siamo riusciti a ricreare nuove modalità per il progetto. Tuttavia partecipazione ed autogestione sono i punti fondanti da sempre e rimangono tali; ora lo sforzo sarà ricominciare a usare la nuova rete per comunicare. La mia rivoluzione è violazione di proprietà privata e diritto d'autore è sovversione di encefalogrammi è un piatto di pietanze ragionate e discusse da qui all'oltretomba senza parlare lingue si possono ascoltare tutte le conversazioni dai secoli nei secoli... Soprattutto, dì Quando ti puzza l'alito e hai finito le caramelle sei ancora capace di parlare? Tu sPOSTAti [email protected] ciao ho letto del vostro progetto "FRIGOTECNICHE". Mi sembra proprio una bella idea. Io sono diplomato in Flauto Traverso e sin da piccolo ho avuto un'educazione musicale accademica e basata sulla musica classica e su tutte le convenzioni che reggono ancora la musica di oggi. Ma crescendo ho conosciuto nuova musica e soprattutto nuove idee e concezioni musicali. Tutto è nato da un seminario universitario sulla musica contemporanea, il quale mi ha portato a scoprire la musica contemporanea e quella elettronica. Non rinnego assolutamente quello che ho studiato, anche perchè per andare avanti bisogna conoscere il passato ma non bisogna però fermarsi lì !!! Sono nato nel 1982 quindi come musica ho vissuto più o meno quella degli anni '90-2000. Mi sono chiesto: ma è possibile che ascolto tutti gruppi degli anni 70 e non ci sono dei gruppi, del mio tempo, che mi soddisfino? Secondo le mie conoscenze salvo dalla lista i Radiohead, i Quintorigo, Aphex Twin e Squarepusher e qualche altro gruppetto, ma sono sicuramente in netta minoranza rispetto ai fantastici gruppi anni 70 che suonavano per suonare e per divertirsi, facendo il meglio di quello che potevano fare con poche risorse. Quindi da un paio di anni mi sto dedicando alla musica elettronica sperimentale cercando di inventare qualcosa di nuovo ed inusuale. Ho scelto la musica elettronica perchè penso che sia la musica del momento che però ancora non riesce ad esplodere più di tanto perchè c'è ancora una mentalità forte e conservatrice che fa ancora prevalere la musica classica. (Per musica classica non intendo direttamente la musica ma intendo mentalità classica, sempre le stesse regole musicali, sempre gli stessi suoni, sempre le stesse 12 note, ecc.) (Per musica elettronica non intendo in questo caso la Drum'n Bass la techno ecc., ma intendo appunto oltrepassare quei limiti della musica classica. Un esempio può essere quello di sperimentare nuovi suoni o creare note diverse dalle solite 12, cosa che rimane impossibile al sistema tradizionale). Io ho già creato qualche brano sia esclusivamente elttronico sia con l'interazione del flauto (a volte effettato altre volte no) con l' elettronica.Il Problema è che ho imparato tutto da solo e quindi mi manca qualche conoscenza tecnica che mi permetta di migliorare i miei lavori. Concludendo volevo sapere se: 1- c'è qualcuno che è disposto a scambiare conoscenze sulla musica elettronica. 2- se c'è qualcuno che voglia formare un gruppo sperimentale, anche composto da 2 persone (è sempre un gruppo) con l'utilizzo della computer music. 3- c'è già qualcuno che fa musica elettronica nel vostro progetto? Mi scuso se mi sono dilungato un po ma penso era necessario presentare più o meno il mio pensiero. Grazie per l'attenzione Pagina 3 - Ex-Mercato print Un Saluto Luca numero UNO – aprile 2007 L.d.C. Il canto sociale Festival autogestito di musica popolare Martedi 24, Mercoledi 25, giovedi 26 Aprile 2007 L'archivio storico è stato donato alla biblioteca Lame Canzoniere delle Lame Ménilles, La Troisieme rive, 25 rue aux Honfroy A sinistra il logo del film “La Commune (Paris 1871)”, Francia 2000 e quattro copertine dell'archivio storico del Canzoniere delle lame VariAzione N7 "en Normandie" atelier pour fanfare non conventionnelle menée par Salvatore Panu visita il sito www.troisiemerive.com Sabato 28 Aprile 2007 Sotto: il logo del Canzoniere delle Lame Bologna, Xm24 via Fioravanti 24 serivizio a cura di Salvatore Panu h 15:00 proiezione del film “La Commune (Paris 1871)” di Peter Watkins, 2000, durata circa 5h30', (prima assoluta con i sottotitoli in italiano a cura di Salvatore Panu, Giusi Lumare, Vittorio Zibordi, Andrea Martignoni e Alberto Masala) h 22:00 banda e coro “La troisieme rive” (Normandia), musiche e canti della Comune di Parigi, Cesare Bermani, Pino De March e i poeti della Comune (Versitudine) e altri ospiti visita il sito http://www.ecn.org/xm24 Domenica 29 Aprile 2007 Campolo, Comune di Grizzana Morandi (BO) h 17:00 deriva bandistica per le strade del paese con “La troisieme rive”, musiche e canti della Comune di Parigi. In collaborazione con l’associazione Primo Moroni e la Nuova Casa del Popolo “La Casona” di Ponticelli Lunedi 30 Aprile 2007 Bologna, Biblioteca Lame via Marco Polo 21/13 h 17:00 Visita all’Archivio Storico del Canzoniere delle Lame, a cura di Noemi Bermani Bologna, Centro Civico Lame via Marco Polo 53 h 18:00 Stage sui canti della Comune di Parigi, condotto da Denis & Badia h 21:00 Festa-concerto con la banda e coro “La troisieme rive” (Normandia), musiche e canti della Comune di Parigi Banca del tempo Momo in collaborazione con la corale Cavallini di Modena, il coro dell’associazione Calicante, il coro del Centro sociale “Casa Gialla” e la Banca del Tempo del Quartiere Navile Visita il sito www.regione.emilia-romagna.it/banchedeltempo Martedi 1 Maggio 2007 Sesto Fiorentino (Fi) Villa S. Lorenzo al Prato, Via Scardassieri, 47, Istituto Ernesto De Martino h 15:00 La festa, con la Banda Militante della Maremma, i Suonatori terra terra, Paolo Pietrangeli, Gualtiero Bertelli, Fausto Amodei, Ivan Della Mea, Claudio Cormio, Paolo Ciarchi e la banda e coro “La troisieme rive” (Normandia), musiche e canti della Comune di Parigi visita il sito www.iedm.it L’iniziativa è a cura di Salvatore Panu e Noemi Bermani, curatori dell’Archivio Storico del Canzoniere delle Lame e Monica Matassini, responsabile della Biblioteca Lame Comune di Bologna, Quartiere Navile, Biblioteca Lame, associazione La Troisieme Rive, centro sociale autogestito XM24, Istituto Ernesto De Martino, Associazione Primo Moroni e Nuova Casa del Popolo “La Casona” di Ponticelli, Banca del Tempo Momo, Banca del Tempo del Quartiere Navile, Associazione Calicante, Centro sociale Casa Gialla, Versitudine Nel 1960, al “Campeggio dei Pionieri” di Castelluccio, nella provincia di Bologna, i sedicenni Janna Carioli e Gianfranco Ginestri imparano i canti dei “Cantacronache”. E’ fin da allora che proseguono le loro ricerche e raccolgono materiali sulle canzoni popolari di tradizione orale, sui canti delle mondine, sui canti partigiani e più in generale sul canto sociale legato al movimenti politici, alle lotte contadine, sindacali, studentesche, operaie, etc. Dal 1963 cominciano a registrare con un registratore a bobine, il “Gelosino”. Nel 1966, per esempio, registrano ai Giardini Margherita di Bologna lo spettacolo “No alla guerra” con Ivan Della Mea. Nel 1967 viene stampato il libretto “Canzoniere Ribelle dell’Emilia Romagna” e fondano il “Canzoniere delle Lame”. Il gruppo era costituito da studenti, insegnanti e lavoratori e provava nella Casa del Popolo del quartiere Lame di Bologna. Il debutto ufficiale del gruppo musicale sarà il 1° Maggio 1968, a Modena, prima del comizio di Nilde Jotti. Cominciano quindi i concerti in Emilia Romagna, cominciano le tournée, in Italia, nel circuito delle Feste dell’Unità, nella rete dei Circoli Arci, nei teatri e all’estero, in Francia, a Parigi al Festival de l’Humanité, in Svizzera, nelle due Germanie, a Berlino Est al Festival Mondiale della Gioventù, in Jugoslavia, Cecoslovacchia, Spagna, Portogallo, poi a Cuba nel 1976, a Malta, in Grecia, in Turkia ; nel 1977, per l’8 Marzo, passano anche nella RAI-TV nazionale, poi in Sardegna, in Austria, nell’URSS e, “millesimo spettacolo”, nel 1980, alla Sala Bossi di Bologna. Dal 1981 cominciano le tournée dei “solisti delle Lame”. Continuano i concerti nella rete di contatti acquisiti andando anche in Olanda e in Bulgaria. Una buona parte dei materiali dell’archivio è stata raccolta proprio grazie alla documentazione e agli scambi che avvenivano durante le tournée fra musicisti e organizzatori. Ecco alcuni titoli degli spettacoli rappresentati : Tu compagno, Canti contro, I canti della baracca di piazza Maggiore, Il prezzo del mondo (testi di Fausto Amodei). Il gruppo ha svolto anche attività con le scuole del territorio, in particolare con le scuole “Grosso” del quartiere Navile, coinvolgendo bambini e insegnanti nell’apprendimento di canti popolari e nei percorsi di ricerca. Nei 20 anni trascorsi hanno fatto parte del gruppo con alterne vicende: Gianfranco Ginestri, Janna Carioli, Sebastiano Giuffrida, Chiara Stanghellini, Gianpaolo Paio, Pasquale Greco, Paola Contavalli, Frida Forlani, Ivano Mengoli, Eugenia de Paolis, Stefano Zuffi, Marco Dezaiacomo, Lucio Pesavento, Massimo Magnani, Paolo Bettazzi, Paolo Mattotti, Massimo Baviera, Marco Pancaldi, Patrizio Nocciolini, Elisabetta Bianchi. Nel 1987, dopo 20 anni di attività intensa, il gruppo del Canzoniere delle Lame si scioglie, ma l’archivio continua, custodito e arricchito inesorabilmente da Gianfranco Ginestri. Si trasloca per due volte, prima in via S. Vitale e poi in via Marsala, a casa sua. Dice Gianfranco Ginestri: “il “Canzoniere delle Lame” (che aveva sede all’Arci di Pescaròla) ha cantato dal 1968 al 1987 per 20 anni in Italia, Europa e Cuba (in mille spettacoli di gruppo e mille di solisti). Sono stati incisi 30 dischi e dischetti (15 LP e 15 piccoli) nel trentennio 1970-2000 a cura dell’Archivio-Storico-Musicale del “CDL”, che ha vissuto 40 anni (1960-2000). L’archivio, affidato al Dr. Panu della Scuola Popolare di Musica Ivan Illich, è stato donato alla “Biblioteca Lame” di via Marco Polo il 7 novembre 2006 (giorno del 62° anniversario della Battaglia Partigiana di Porta Lame). I materiali sono: circa mille dischi, mille nastri e musicassette, mille libri, mille foto, mille documentazioni varie, 15 volumi di rassegna stampa, ecc. I curatori di questi materiali sono Salvatore Panu, Noemi Bermani, la Bibliotecaria Monica Matassini e il donatorefondatore dell’archivio (Gianfranco Ginestri di Bologna)”. Negli anni in cui mi è stato affidato, fra il 2000 e il 2005, l’archivio trasloca quindi altre due volte: prima in via Giuriolo 7, poi in via Erbosa 22. In quegli anni inizia la collaborazione con l’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna e Noemi Bermani effettua una prima catalogazione di una parte dei materiali. Vengono inoltre organizzate molteplici iniziative culturali dedicate al canto sociale, tese a valorizzare l’archivio. Nel 2005-2006 la Scuola Popolare di Musica Ivan Illich è privata, in seguito a una profonda crisi interna che si è risolta con una dissociazionescissione, di numerose e fondamentali collaborazioni. Io stesso, pur avendola fondata e coordinata per 14 anni, fino al 18 febbraio 2006, ne sono uscito prendendo le distanze dall’attuale consiglio direttivo per le incompatibilità ideali di un differente paradigma culturale. Il 10 febbraio 2006, Gianfranco Ginestri manifesta la volontà di procedere ufficialmente alla donazione dell’archivio a un ente pubblico, locale, la Biblioteca Lame, del quartiere in cui era nato e che aveva dato il nome al gruppo. Viene dunque effettuato l’ultimo trasloco nella attuale sede di via Marco Polo 21/13. Il materiale inventariato consiste in: 1.176 dischi LP, 10 dischi 33 giri e 1/2, 388 dischi 45 giri, 674 audiocassette analogiche, 98 nastri a bobine, 505 libri, 20 grosse cartelle di documenti vari d’archivio e materiale grigio, circa 1.000 foto, 15 volumi di rassegna stampa e un registratore “Gelosino”. Tutto il materiale è in fase di catalogazione e si sta presentando alla Soprintendenza Regionale ai Beni Librari e Documentari un progetto per la digitalizzazione dei materiali, che ne permetta la fruizione senza comprometterne l’integrità. Per il momento è possibile consultare l’archivio solo su appuntamento. La richiesta, nominativa, va indirizzata alla responsabile della Biblioteca Lame, Monica Matassini. Salvatore Panu … Ma i ..canale, lanciarono bombe fumogene per nascondere al nemico le loro mosse, si impegnarono a trasportare anche i feriti. Per confondere meglio il nemico, una volta usciti si divisero in tanti gruppi e raggiunsero basi diverse… partigiani non volevano "mollare", cercarono in tutti i modi di trovare una via d’uscita: buttarono giù dei muri per uscire dalla parte del .. Cronaca del convivio nell'anniversario della battaglia partigiana di porta Lame R-Esistenze, 7 novembre Il 7 novembre 2006, in occasione della donazione dell’Archivio Storico del Canzoniere delle Lame (1960-2000) al quartiere Navile, ha avuto luogo a Bologna il convivio intitolato “r-esistenze”. L’archivio è stato costituito nell’arco di 40 anni, a partire dal 1960 fino al 2000, da Gianfranco Ginestri, presente all’iniziativa. Questo archivio ha ruotato attorno alla storia di un gruppo musicale, il Canzoniere delle Lame, che ha cantato con questo nome fra il 1968 e il 1987, per vent’anni. L’idea è di ri-collegare la storia della Resistenza di questo quartiere con la storia del canto sociale, perchè in fondo si tratta principalmente di un archivio di canto sociale, cioè di canti di lotta, di protesta e musiche popolari di tradizione orale. L’iniziativa, alla sua prima edizione, ha tentato quindi di riallacciarsi idealmente ai fatti avvenuti il 7 novembre 1944, data della storica Battaglia di Porta Lame. Con tale proposito sono stati invitati, e sono intervenuti nella sede della Biblioteca Lame, il partigiano Renato Romagnoli, testimone attivo dei fatti e Luca Alessandrini (Istituto Storico Parri Emilia Romagna). E’ stato inoltre proiettato il film documentario “Lame: la porta della memoria” (Danilo Caracciolo, 2004). Ha partecipato al convivio mattutino anche la classe VA dell’Istituto Aldrovandi Rubbiani di Bologna (accompagnata dal prof. Pino De March). L’incontro è proseguito in mattinata sul tema del canto sociale, soprattutto negli anni Sessanta e Settanta, anni di massima fioritura dei canti di lotta e di protesta, con gli interventi di Cesare Bermani e Ivan Della Mea. Il primo, che ha sviluppato più di tutti in Italia un approccio agli studi storici basato sull’oralità, che tiene conto dei racconti della gente e non solo dei documenti scritti, è fra i fondatori dell’Istituto Ernesto De Martino. Questo istituto raccoglie l’archivio più consistente in Italia riguardo ai movimenti politici e il canto sociale; per anni ha avuto la sua sede principale a Milano e ora si trova a Sesto Fiorentino. Ivan Della Mea, che è l’attuale direttore dell’istituto, è sicuramente più noto come cantautore, fra i primi e più prolifici degli anni in questione. Infine, hanno partecipato attivamente intervenendo al convivio, soprattutto in quanto referenti istituzionali per la donazione, Claudio Mazzanti (presidente del Quartiere Navile), Rosaria Campioni (soprintendente per i beni librari e documentari Regione Emilia-Romagna) e Monica Matassini (responsabile della Biblioteca Lame). Nella sala in cui è avvenuto l’incontro e nelle sale attigue, è stata allestita da Noemi Bermani una mostra di copertine di dischi storici dell’archivio, che rendevano evidente a tutti come la storia del canto sociale può raccontare e costituire il filo rosso della storia della Resistenza: eravamo immersi in un Numero UNO ambiente poetico, ricco di tracce che ci parlavano in aprile 2007 silenzio. Nel pomeriggio, l’incontro è proseguito nel pagine informative a cura di centro sociale autogestito XM24 trasformandosi in XM24 Bologna via Fioravanti 24 Supplemento al numero 18 del 18/07/2006 convivio musicale. Non si è trattato di un vero e di: Z.i.c. Zero in Condotta proprio concerto sul palco ma, piuttosto, di un Aut. del Tribunale di Bologna n. 6497 momento concreto di racconto cantato in cui si sono del 7/10/1995 direttore responsabile: susseguiti Ivan Della Mea e Cesare Bermani, Valerio Monteventi progetto grafico: charlie [email protected] Pasquale Greco e Chiara Stanghellini, membri storici impaginato con: OpenOffice del Canzoniere delle Lame, io stesso e tanti altri. A Stampa: Cooperativa Tipolitografica conclusione dell’intensa giornata, è stato proiettato il via San Piero Carrara (MS) film documentario “I dischi del Sole” (Luca Pastore, distribuzione gratuita collaborazione aperta 2005). I “dischi del sole” furono un’etichetta [email protected] indipendente, che negli anni Sessanta e Settanta ha stampato su divulgato, oltre ai canti di lotta e di protesta, carta riciclata numerose ricerche di rilevanza etnomusicologica, stimolando l’interesse verso le culture popolari di tradizione orale in Italia e arricchendone lo studio e la comprensione dal basso. L’etichetta ha pubblicato decine di LP, adesso in buona parte riediti o di prossima riedizione su cd. MOMO E LA BANCA DEL TEMPO Cos’è la Banca del Tempo - La banca del Tempo è un sistema in cui le persone scambiano reciprocamente attività, servizi e saperi. Chi aderisce specifica quali attività e/o servizi intende svolgere e accende un proprio conto corrente, come in una banca, dove però, al posto degli euro, si depositano ore. Chi ha offerto un servizio acquisirà un credito di ore e sarà in grado di spenderle ricevendo altri servizi. Nella Banca del Tempo però non è necessario restituire un servizio esattamente a colui che l'ha fornito: è un sistema aperto e non si contraggono debiti con qualcuno in particolare. Si tratta di un sistema di scambio, dove ogni transazione viene pagata non in denaro, ma in tempo, e più precisamente col tempo necessario per svolgere ogni singolo servizio. La somma dei servizi offerti e richiesti da ciascun iscritto crea una sorta di “mercato”, dal quale si possono liberamente attingere i servizi (ordinati in appositi elenchi messi a disposizione degli iscritti). Le bdt a Bologna - Nella Provincia di Bologna le Banche del Tempo sono in continua crescita: quelle già operative sono una dozzina, ma c’è un continuo bisogno di nuovi utenti per aumentare il numero dei servizi offerti e apportare nuove forze alla macchina organizzativa. E’ utile avere l’attitudine a mettersi sempre in gioco, magari dando una mano per consentire al meccanismo di funzionare bene. L’obiettivo è di rendere efficiente un sistema complesso che, essendo basato sulla partecipazione delle persone, è in una fase di costante rodaggio. La BdT vuole essere uno strumento in grado di mettere in rete individui, associazioni, enti, in un unico sistema di scambio partecipativo ispirato a criteri di mutualità e sussidiarietà. Esiste inoltre un progetto regionale che ha come obiettivo quello di far nascere nuove esperienze sul territorio e costruire una rete che metta quelle esistenti in relazione le une con le altre, anche attraverso l’utilizzo di un software in rete che automatizza la contabilità e facilita la comunicazione fra utenti. La banca del tempo MOMO - Momo è una delle banche del tempo della città di Bologna che appartiene a questa rete regionale. E’ nata il 25 marzo del 2006 all’xm24, con l’intento di attivare lo scambio tra le persone che frequentano il centro sociale. E’ una banca del tempo che presenta alcune caratteristiche precise che la differenziano dalle altre appartenenti alla rete della regione Emilia Romagna. Innanzitutto la scelta della sua presenza all’xm24 come luogo autogestito e non come luogo istituzionale, come invece avviene per le altre bdt che spesso hanno sede nei quartieri della città. Ne consegue che il target degli utenti di MOMO sia composto dalla comunità che circuita intorno al centro sociale e che ne condivide in linea di massima gli obiettivi e l’azione. Altra caratteristica di MOMO sta nell’intento più “utilitaristico” che “solidaristico”: gli aderenti, giovani lavoratori spesso sottopagati, disoccupati, famiglie, hanno principalmente un problema di economia reale, hanno più bisogno di risparmiare che di solidarizzare, come invece può accadere tra le persone sole o anziane che vedono nella bdt a cui sono iscritti un punto di riferimento per l’aggregazione sociale. Bisogna dire però, che l’aspetto solidarististico, per quanto non sia primario, si accompagna comunque inevitabilmente a quello utilitaristico, creando un duplice circolo virtuoso. MOMO è una banca del tempo on line. Funziona unicamente attraverso il software regionale, salvo che per l’iscrizione. Quest’ultima è rigorosamente gratuita, e si effettua recandosi personalmente al banchetto presente all xm24 tutti i giovedì pomeriggio dalle 19 alle 21. Ogni iscritto a MOMO può agevolmente entrare nella propria pagina personale attraverso una password che gli viene data all’atto dell’iscrizione, e inserire nei campi predisposti tutto ciò che ritiene fare parte del proprio bagaglio di risorse personali. Si scopre così di avere capacità non necessariamente riconosciute da titoli ufficiali, che possono essere di grande utilità ad altre persone. Qualora si venga contattati per versare qualche ora ci si può liberamente accordare con chi fa la richiesta, naturalmente ci si può anche rifiutare di prestare il servizio: l’iscrizione in sè non comporta obblighi contrattuali. E’ tutto affidato al buon senso e alla voglia di mettersi in gioco. Ogni iscritto a MOMO può autonomamente cercare ciò di cui ha bisogno su tutta la rete regionale, contattando direttamente la persona che offre il servizio se anch’essa è iscritta a MOMO, o richiedendo i suoi dati al gestore, se invece è un iscritto ad un’altra bdt. MOMO e VariAzione - Nei giorni 9-10-11 marzo 2007, la bdt MOMO ha sperimentato un nuovo modello di gestione dei servizi collettivi, attraverso lo scambio tra un singolo e un gruppo di persone. Si è tenuto un seminario di formazione musicale per banda non convenzionale della durata di otto ore. I partecipanti al seminario VariAzione, 15 persone in tutto, in cambio si sono iscritti alla bdt MOMO con un debito di un’ora come corrispettivo per le otto ore di musica. Queste sono diventate automaticamente un credito di otto ore per l’insegnante, ma le sette ore eccedenti sono state versate a MOMO, arricchendo così il patrimonio della banca. Il prossimo incontro si terrà nei giorni 13,14,15 aprile. Gli espedienti per valorizzare e potenziare il sistema della bdt sono innumerevoli, potenzialmente esistono diverse possibilità di far interagire una banca del tempo con le varie forme di economia esistenti, soprattutto quelle legate alla formazione, ma al di là di ogni soluzione d’ingegneria economica, ritengo che a fare la banca del tempo siano gli individui con la loro volontà di superare il valore monetario della prestazione e l’automatismo che porta a comprare tutto ciò che serve. Si tratta di una presa di coscienza del valore reale delle capacità di ognuno e la volontà di rimetterle in circolo, si tratta di prendersi il tempo e dedicarlo a qualcuno, piccoli cambiamenti nello stile di vita che agiscono e lavorano su un cambiamento di più ampia portata. Giusi Lumare Per informazioni e iscrizioni Giovedì all’xm24 dalle 19 alle 21 - 328 8645797 - [email protected] Osservatori internazionali di pace: anche da Bologna un gruppo di lavoro I.P.O. in Colombia coi contadini Autodeterminazione, solidarietà, conoscenza sociale, democrazia partecipativa, allegria: i principi fondanti del cammino 1 Qual è la sua missione? L'Ossevatorio Internazionale di Pace (IPO) è un movimento internazionale senza scopo di lucro, ateo ed indipendente da partiti politici, la sua missione è realizzare sostegno fisico, politico e tecnico alle comunità in processo di autodeterminazione in Colombia. 2 Per cosa è nato? L'idea di dare vita ad un movimento internazionale di solidarietà con le comunità contadine colombiane nasce nell'agosto 2004, a Bogotà, con l'iniziativa di tre persone esperte nel campo dell'accompagnamento internazionale. L'obiettivo era esaminare i sostegni internazionali con tutte le implicazioni, proporre un nuovo modo di sostenere, fondato sull'interazione diretta con le comunità, nelle quali poter realizzare un lavoro politico e tecnico, rinforzando l'accompagnamento fisico. 3 Qual'è la sua struttura? IPO ha una struttura orizzontale, dove ogni volontario/a partecipa con idee e lavoro. Dal punto di vista legale, IPO è una Cooperativa formata da una giunta direttiva di tre persone da febbraio 2005 la quale è il responsabile degli altri soci. Dal punto di vista dell'organizzazione del lavoro, i volontari fissi in Colombia da IPO sono un'equipe dove tutti/e i/le volontari/e collaborano e prendono decisioni insieme. Le differenti aree sono divise tra i/le volontari/e, a ognuno dei quali viene affidata un'area specifica, con l'obbiettivo di migliorarne la coordinazione dei lavori. Perchè il lavoro di sostegno alle comunità e di amministrazione dell'officina sia realmente condiviso ed abbia un reale intercambio di conoscenze ed abilità, i/le volontari/e si riuniscono mensilmente e gli incarichi sono a rotazione. I/le volontari/e temporanei (normalmente 3 mesi o meno) principalmente sostengono, ma sono invitati a collaborare nell'amministrazione di IPO. Il lavoro di IPO in Colombia si è ingrandito ed è appoggiato da gruppi di lavoro esterni (principilmente IPO Italia e IPO Catalunya). Ogni gruppo ha una propria organizzazione interna ed un proprio modo di lavorare, benchè speriamo di aumentare presto il bene comune. Ogni IPO ha una propria identità, però lavoriamo per arrivare allo stesso scopo: sostenere, monitorare e mostrarci solidali tramite i processi rivendicazione e costruzione di una giustizia per il popolo colombiano. Pagina 6 - Ex-Mercato print numero UNO – aprile 2007 4 Quali sono i suoi principi? Autodeterminazione: IPO crede nel diritto che possiede ogni popolo di organizzarsi liberamente per costruire la propria dignità e la sua realtà politica, sociale ed economica. Per questo appoggiamo i processi di autodeterminazione delle comunità e la loro lotta contro ogni forma di imposizione, di sfruttamento ed ingerenza esterna in accordo con la "Declaraciòn Universal de los Derechos de los Pueblos" (Argel, 1979) Solidarietà: Dovuto al contesto politico presente in Colombia delle costanti violazioni dei diritti umani, IPO si rende solidale con le comunità nella loro lotta per l'autodeterminazione per mezzo del sostegno. Allo stesso modo si rende solidale con le organizzazioni che lavorano direttamente nella difesa delle comunità e con tutti i movimenti che necessitano giustizia sociale. Conoscenza sociale: La conoscenza sociale, che si costruisce tramite l'approfondimento teorico ed il pensiero critico, è il fondamento delle azioni dirette fino ad arrivare alla giustizia sociale. Questa conoscenza deve tener presente i risultati del dominio del capitalismo che termina nella politica neoliberale, sistema che reprime il popolo di tutto il mondo privandolo di vivere degnamente. Per giustizia sociale intendiamo il rispetto e la garanzia dei diritti umani secondo la "Declaraciòn Universal de los Derechos Humanos" (New York, 1948) Democrazia partecipativa: In risposta alla democrazia borghese che è stata imposta nel mondo, IPO sostiene la democrazia partecipativa come modello di organizzazione e di società. Siamo convinti che il cambiamento cominci da noi stessi e, respingendo ogni imposizione gerarchica, cerchiamo di mettere in pratica questa proposta condividendo e partecipando nella nostra organizzazione. Allegria: Consideriamo l'allegria un fondamentale principio in IPO in quanto è un'espressione della nostra liberazione da questa dominante cultura della paura. L'allegria è partecipare nello scambio, è godere di ciò che stiamo facendo, è camminare a fianco delle comunità, è partecipare in un movimento mondiale contro questo sistema che ci opprime ed è vivere il cameratismo in marcia fino ad un mondo migliore. www.peaceobservatory.org Condannato dopo il regicidio del 1900 IL LAVORO DI IPO: Il sostegno: Il lavoro di IPO consiste nel sostegno alle comunità nel processo organizzativo e si articola in tre parti: sostegno fisico, sostegno politico e sostegno tecnico. Sostegno fisico: Dovuto all'alto livello di rischio che vivono le comunità e i loro leaders in Colombia, IPO offre sostegno fisico con lo scopo di dare protezione. In accordo con la teoria della pressione/dissuasione, IPO accompagna membri delle comunità nei suoi piazzamenti dentro e fuori le regioni durante riunioni, eventi e in altre occasioni dove la comunità crede sia necessario. Sostegno politico: Il sostegno politico si riferisce al lavoro all'esterno il quale rinforza gli stessi processi delle comunità. Questo include la visualizzazione del contesto politico delle comunità mediante itinerari, presentazioni, esposizioni artistiche e realizzazioni di materiale audio-visivo. IPO esercita anche una pressione politica tramite una rete d'appoggio esterna che si incarica di diffondere le denunce delle comunità ad organizzazione internazionale dei diritti umani, istituzioni governative ed altri organismi di protezione internazionale. Sostegno tecnico: Rispettando l'autodeterminazione, la cultura e la realtà delle comunità, IPO offre sostegno tecnico attraverso progetti, laboratori e corsi. I progetti realizzati possono essere proposti ai/lle volontari/e ed anche alle comunità, ma devono essere sempre elaborati da tutte e due le parti. Con sostegno tecnico intendiamo anche i progetti che vengono realizzati da altre persone e organizzazioni dove IPO coordina il lavoro dentro e fuori le comunità. L'ACCOMPAGNAMENTO COME DISSUASIONE: Il lavoro di accompagnamento di IPO si basa sulla teoria della dissuasionepersuasione, senza la quale, all'aumentare della pressione di organismi internazionali sugli organismi che, potenzialmente o effettivamente, violano i diritti umani, si riduce la possibilità che l'atto di violazione si effettui. La responsabilità di proteggere i cittadini non può essere trasferita a terzi nè a membri dell'organizzazione dei diritti umani. Solamente lo Stato ha la capacità ed i mezzi per esercitare il controllo sugli agenti statali implicati in violazioni dei diritti umani. A Xm24 l'Osservatorio America Latina Progetto Colombia Iniziative di supporto e mediattivismo collegamento al sito di informazione sulla Colombia, realizzato dall’IPO in collaborazione con teleimmagini PRESENTAZIONE In Colombia c’è guerra da più di cinquanta anni. Gli attori del conflitto sono le forze regolari dello Stato, sostenute da eserciti paramilitari, e i gruppi guerriglieri. Le principali guerriglie sono due: le FARC, di ispirazione marxista (16.500 uomini) e l’ELN (4.500 uomini). Negli eserciti paramilitari militano più di 10.000 uomini, oggi coinvolti in un controverso processo di smobilitazione. Questa Colombia, quella dei record di sangue (30.000 morti violente l’anno) è sempre stata invisibile. Appariva fugacemente sui giornali e nei noticieros, con omicidi mirati, massacri di contadini inermi o sequestri di droga. Ma bisognava volerla cercare e trovare a tutti i costi. Oggi non è più possibile continuare a non vedere perché, oltre ad essere ingiusto verso i colombiani, da decenni vittime di una guerra non dichiarata che ogni anno semina migliaia di morti, la situazione continua ad aggravarsi. Nel 2002, fallite le negoziazioni che il precedente governo aveva intavolato con la guerriglia delle FARC, è stato eletto presidente Alvaro Uribe Vélez. Chiuse le porte al dialogo, Uribe punta sulla soluzione militare. La linea dura di scontro con la guerriglia adottata da Uribe ha portato ad un maggior coinvolgimento della popolazione civile nel conflitto. Una delle problematiche più urgenti in materia di diritti umani è quella dello sfollamento della popolazione, o desplazamiento. A causa della violenza della guerra, milioni di colombiani sono costretti ad abbandonare i villaggi nelle zone rurali ed a cercare rifugio in altre zone del paese. Si calcola che il numero di desplazados in Colombia abbia superato i 3 milioni. Questo fa della Colombia il paese al mondo con il maggior numero di desplazados dopo il Sudan. Al fenomeno del desplazamiento, si aggiunge quello del cosiddetto emplazamiento. Intere comunità sono sottomesse al blocco alimentare, di salute e di movimento. Tra queste, le comunità del Rio Jiguamiandò, nel Dipartimento del Chocó. Da piú di 500 anni, il territorio del Rio Jiguamiandó è abitato da comunità afrocolombiane, discendenti dagli schiavi deportati dalle coste dell’Africa. Fino alla prima metà degli anni Novanta, l’economia delle comunità poteva considerarsi florida. Infatti, attraverso degli intermediari, i campesini del Rio Jiguamiandó rifornivano di platano, riso, yuca le principali città della Colombia. Non mancavano inoltre allevamenti di galline, di vacche, di maiali ed era praticata anche la pesca. Le cose cambiarono nel 1996 quando la regione, in disputa tra la guerriglia delle FARC, l’esercito ed i paramilitari, si trasforma in campo di battaglia. L’attacco alla popolazione civile ed ai contadini, ingiustamente definiti guerriglieri, è brutale. Nei loro confronti incominciano assassini, assalti ed aggressioni. A tutto ciò si aggiunge il blocco economico che provoca l’impraticabilità delle vie commerciali, lo scioglimento delle associazioni commerciali e la fine dello sfruttamento delle risorse minerarie e del legno. Comincia il desplazamiento. Il ritorno di una parte dei desplazados avviene nel 2000. Nel 1996 la conca del Rio Jiguamiandó contava una popolazione di piú di 7000 abitanti, oggi è abitata da circa 2000 persone. Nei villaggi, anche dopo il ritorno, continuano il blocco economico, le incursioni degli eserciti paramilitari e le violazioni dei diritti umani e dei diritti civili, che rendono estreme le condizioni di vita. Per rispondere alla situazione di crisi, le comunità del Rio Jiguamiandò hanno proposto al Governo la creazione di tre zone umanitarie, come meccanismo di distinzione all’interno del conflitto armato. Nel 2000 si costituisce la Comunità di resistenza del Rio Jiguamiandò, il cui fulcro sono le tre zone umanitarie. Le Comunità di Pace e di Resistenza rappresentano una preziosa esperienza di resistenza civile alla guerra e allo sfollamento forzato. Tutte hanno scelto di non entrare a far parte del conflitto, ma di resistere in maniera del tutto nonviolenta, per avere una vita dignitosa nella terra dei loro padri. Si impegnano a non intervenire in nessuna forma nella guerra, a non portare armi, ma a lottare contro l’impunità, denunciando le violazioni commesse ad opera di tutti i gruppi armati, ed a propendere sempre per la costruzione di scenari di pace e convivenza per la soluzione negoziata del conflitto armato, sociale e politico che colpisce il Paese. IL PROGETTO Il Progetto Colombia è promosso da Teleimmagini, gruppo di mediattivisti indipendenti, in collaborazione con IPO, ONLUS riconosciuta a livello internazionale operativa nel settore della beneficenza, istruzione, formazione e tutela dei diritti civili, operante in Colombia. Vista la tragica situazione colombiana riteniamo sia indispensabile portare un sostegno concreto, a partire dalle nostre specifiche esperienze e professionalità, a chi sta portando avanti, con estrema difficoltà, esperienze di ricostruzione di socialità al di fuori del conflitto armato e a chi, come IPO, sostiene queste esperienze. Attraverso questo progetto intendiamo portare in Colombia un supporto tecnico-formativo per documentare, e aiutare a documentare a chi li vive, lavora e resiste, quella che è l’attuale situazione del paese, in modo da renderla più visibile e comprensibile ad un’opinione pubblica internazionale viziata da una totale disinformazione e indifferenza. Festival di cinema indipendente Sandalia, Cuba Ogni anno con Espera Espera, a L'Avana primo premio: un paio di sandali! IN UN SOLAR (cortile) DELLA HABANA VEDADO EN CALLE 15 ENTRE 24 Y 26, LA ESPERA…ESPERA BIOPRODUZIONI ORGANIZZA, IN OCCASIONE DEL FESTIVAL INTERNACIONAL DEL NUEVO CINE LATINOAMERICANO CHE SI TIENE OGNI ANNO A CUBA NEL MESE DI DICEMBRE, IL SANDALIA FESTIVAL CINE. SANDALIA FESTIVAL CINE É NATO COMO EVENTO MOSTRA DI CINE INDIPENDENTE NAZIONALE CUBANO E INTERNAZIONALE NEL 2003 A LA HABANA, INDIPENDENZA INTESA COME AUTOPRODUZIONE CHE GRAZIE ALLE NUOVE TECNOLOGIE DEL DIGITALE DA LA OPPORTUNITÁ DI SUPERARE LE BARRIERE DATE DALLA MANCANZA DI FONDI ONEROSI PER CHI VUOLE CREARE ARTE VISUALE. NOI DELLA PARTE STRANIERA DELLA ESPERA..ESPERA BIOPRODUZIONI ABBIAMO CERCATO IN QUESTI ANNI DI NON FESTIVAL DI CREARE LE BASI PER OTTENERE I PERMESSI DI OCCUPAZIONE DEL SOLAR, OSSIA SI É LAVORATO SULLA VISIBILIBILITÁ DEL NOSTRO MOUOVERCI PER DARE A VEDERE AI COMPAGNI CUBANI CHE IL MOVIMENTO DI PENSIERO RIVOLUZIONARIO ALBERGA ANCHE NEI NOSTRI CUORI. COME TUTTI SANNO CUBA É UN PAESE ATTACCATO COSTANTEMENTE DAI PODEROSI DELLA GLOBALIZZAZIONE. PER QUESTO MOTIVO NOI VOGLIAMO DIFENDERCI E FARLO ASSIEME A UN POPOLO CHE É RIMASTO L´UNICO AVAMPOSTO DELLA DIFESA DEI DIRITTI CIVILI E SOCIALI. IL FESTIVAL DURA 4 GIORNI, DAL 5 DI DICEMBRE AL 10. NOI DELLA ESPERA… ESPERA BIOPRODUZIONI LO ABBIAMO CHIAMATO SANDALIA PERCHÉ IL PREMIO CHE DIAMO AL MIGLIOR SPETTATORE CONSISTE IN UN PAIO DI SANDALI CHE VIENE CONSEGNATO ALLA PERSONA CHE CALZA SCARPE ROTTE….OSSIA NON VENGONO PREMIATE LE OPERE PRESENTATE PERCHÉ SIAMO CONVINTI CHE DELLE PENE E DEI PREMI BISOGNA DISFARSI. NEL 2003 SONO STATI PRESENTATI LAVORI COME ´´ SUITE HABANA´´ DEL REGISTA CUBANO FERNANDO PEREZ, O ´´HACERSE EL SUECO´´ DEL REGISTA CUBANO DANIEL DIAZ TORRES CHE CON LA LORO PRESENZA HANNO DATO ALLA ESPERA…ESPERA BIOPRODUZIONI LA POSSIBILITÁ DI INTERSCAMBIARE E INTENSIFICARE IL CONCETTO RIVOLUZIORIO DELLA LOTTA CULTURALE SU CITATA. TUTTO CIÓ CHE É SERVITO PER CREARE LA SCENOGRAFIA DEL POSTO É STATO RECICLATO DAI CITTADINI CHE ABITANO NEL SOLAR, OSSIA: LA TEMPERA USATA PER DIPINGERE IL CORTILE É STATA USATA ANCHE PER DIPINGERE LE PARETI DEGLI INTERNI DELLE CASE, LE STOFFE UTILIZZATE COME SCENOGRAFIA SONO STATE RIUTILIZZATE PER FARNE VESTITI, IL MATERIALE IN LEGNO DELLA SCENOGRAFIA É STATO DISTRIBUITO AI CITTADINI DEL SOLAR. IL FESTIVAL SI APRE ALLE 20 CON MOSTRA DI CARTONI ANIMATI PER BAMBINI E ALLE 22 MOSTRA DEL CINEMA NAZIONALE E INTERNAZIONALE. TUTTI QUELLI CHE FOSSERO INTERESSATI A MOSTRARE LE PROPRIE PRODUZIONI SONO INVITATI A PARTECIPARE, OVVIAMENTE É NECESSARIO PER LE OPERE STRANIERE LA SOTTOTITOLAZIONE IN SPAGNOLO. PER QUANTO CI É POSSIBILE SI CERCHERÁ DI MOSTRARE QUANTO PIÚ MATERIALE É AUSPICABILE MOSTRARE IN 4 GIORNI. LA ESPERA…ESPERA BIOPRODUZIONI NON SELEZIONA LE OPERE PROPRIO PERCHÉ NESSUNO DI NOI VUOLE FUNGERE DA GIURIA PRESELEZIONATORIA, PER NOI É IL PUBBLICO CHE DECIDE SE UN OPERA É BUONA O MENO BUONA, É NOSTRA CONVINZIONE CHE VA PREMIATO COMUNQUE LO SFORZO CHE OGNI REGISTA E PRODUZIONE METTE NEL PROPRIO PROGETTO, E IL PREMIO CONSISTE NELLA OPPORTUNITÁ DI MOSTRARE LE OPERE NON SELEZIONATE A UN PUBBLICO AFFAMATO E ATTENTO ALLE IMMAGINI COME QUELLO CUBANO E DAR A VEDERE QUINDI COME UN PAESE NON ALLINEATO É STATO CAPACE A PRESCINDERE DA UN BLOCCO CAUSATO DAGLI STATI UNITI D´AMERICA A DARE COMUNQUE DIRITTO ALLO STUDIO, ALLA SANITÁ E ALLA CASA A TUTTI I SUOI CITTADINI, NESSUNO ESCLUSO. LA ESPERA…ESPERA BIOPRODUZIONI QUEST´ANNO PRESENTA 4 LAVORI AUTOPRODOTTI NEL 2006 CHE SONO: – H2O: largometraggio del regista Leo Perez, durata 1,30 h – SUITE MADRIGAL: documentario delle registe Anna Assenza e Roberta Butti, durata 20.mm – IN SOSPESO documentario della regista Antonella Pintus, alias Anna bolena della durata di 47 mm -¿GEORGE QUIEN? : cortometraggio delle registe Roberta Butti e Anna Assenza, durata 13 mm OVVIAMENTE TUTTI I CINEMATOGRAFARI CHE VOLESSERO ESSERE PRESENTI AVRANNO L´ONORE DI TENERE UN PUBBLICO VARIEGATO, IL FESTIVAL INTERNACIONAL DEL NUEVO CINE LATINO AMERICANO RICHIAMA ALLA HABANA PRODUTTORI, CINEASTI E PUBBLICO DI PAESI DI TUTTO IL GLOBO TERRESTRE. CHIUNQUE VOLESSE APPORTARE CONTRIBUTI ALLA INIZIATIVA CHE LO FACCIA QUANDO E COME MEGLIO CREDA, A NOI DELLA ESPERA….ESPERA BIOPRODUZIONI CI FAREBBE SOLO CHE CONTENTI, DETTO COME VA DETTO, NON CI INTERESSA CONVINCERE NESSUNO, CHE OGNIUNO FACCI LA PROPRIA SCELTA RIVOLUZIONARIA. HASTA LA VICTORIA SIEMPRE. ¿VENCEREMOS? AI POSTERI E ALLA STORIA SCOPRIRLO. NOI PER ORA FILMIAMO COSTI QUEL CHE COSTI. Pagina 7 - Ex-Mercato print numero UNO – aprile 2007 || BUKKAKE - Atto Fecondo || aperitivi || proiezioni video || incontri tematici ||esposizioni || contaminazioni || idee || || TUTTI I MERCOLEDI DALLE 19.00 || (S)eXMercato 24 || via Fioravanti, 24 || BOLOGNA || || MERCOLEDI 4 APRILE || infoshock + telefono viola + livello 57 presentano: || OUT OF CONTROL || una conferenza/simposio per approfondire le tematiche della psichiatria, degli abusi prichiatrici e dell'utilizzo di droghe legali come strumento di controllo sociale. intervengono: | MERCOLEDI 11 APRILE || Assemblea aperta dell'Associazione di Mutuo Soccorso per il Diritto di Espressione. + cena di autofinanziamento || MERCOLEDI 18 APRILE || LIVE GLAMORIZED - Glamorized è un progetto nato nel Novembre 2006 con l'intento di unire poesia, musica e arte performativa. Il nucleo del progetto è costituito dalle poesie di Massimiliano Chiamenti (in uscita a stampa per Cristiano Giraldi Editore) musicate da Alessandro Innocenti (chitarra), Ivan Collini (chitarra) e Cosimo Cappagli (tastiere e programmazione). myspace.com/glamorizeditalia //DA MARISA//BAD TRIP GALLERY// This week: B&W Disegni web stampati in A3 di NICOLA BUTTARI Black & white are the only 2 colors that don't exist in nature. They were created by human's mind that probabily toke his hispiration by the light and the darkness, but.. i don't want to speek about it, becouse i'm nither a philosopher nor a theacher. I'm a web designer, specialist in animations. So using exential lines and minimal shapes i discovered that it's possible to drow everything!! > Clarissa *potere psichiatrico* > Maria Rosaria D'Oronzo - Telefono Viola * Sfumature della psichiatria, da quella tradizionale ai nostri giorni: dai manicomi alle case famiglia ai reparti autogestiti* pricofarmaci e T.S.O. > Massimo Lorenzani * Lab 57* * Drop In Project dall'antipsichiatria all'antiproibizionismo: le droghe “legali” > il Telefono Viola si propone di fornire CONTROinformazioni alle persone che hanno a che fare con la psichiatria, di raccogliere denunce e se possibile intervenire nei casi di abusi come ad esempio l'elettroshock, la psicochirurgia, la massiccia somministrazione di psicofarmaci, i maltrattamenti perpetuati all'interno e fuori dei reparti psichiatrici. E' attivo in caso di trattamenti sanitari obbligatori (T.S.O.), fornisce assistenza legale in caso di interdizioni e di inabilitazioni Lab 57: è un progetto attualmente auto-finanziato nato a Bologna all'interno dell'Associazione Culturale Livello 57. Si propone di fornire supporto informativo, medico e psicologico sulle problematiche legate all'uso delle sostanze psicoattive nei contesti ricreazionali giovanili. L'obiettivo focale del progetto è l'informazione in quanto si ritiene che solo un consumo consapevole possa ridurre i danni e contenere gli abusi. http://www.ecn.org/telviola/ http://www.livello57.org/ + proiezione video *K-PAX Ð Da un altro mondo* Prot è ricoverato in una clinica psichiatrica perchè ingiustamente accusato di aggressione ed è convinto di essere un alieno proveniente dal pianeta K-Pax, che deve tornare a casa prima della fine dell'estate. Nella clinica la sua strada si incrocia con quella del dottor Mark Powell, uno psichiatra convinto, in un primo momento, che Prot soffra di disturbi della personalità, ma col passare del tempo il medico comincia a dubitare della sua analisi. Le cose peggiorano quando le affermazioni di Prot vengono esaminate da un gruppo di astronomi scettici che rimangono disorientati dalle sue cognizioni. //DA MARISA//BAD TRIP GALLERY// Mostre fotografiche, esposizioni, installazioni. Pareti bianche nei sotteranei di XM che vogliono essere riempite. Questa settimana: inaugurazione mostra pittorica “Dalle Viscere” di Luca Costello. Livelli elevati di smarrimento interrogativi quotidiani si susseguono quanto dura il tempo di una recita immagini mercificate in avaria mediatica occhi si schiudono su realtà trasfigurate percorrendo i margini orizzonti altri si delineano segni bastardi e rivoltosi scavati nel profondo un aratro nell'asfalto rifiuti recuperati desideri riabilitati incontri, fusioni ed effusioni esternazioni collaterali fra merda e rancore, bellezza e colore... dalle viscere //SALA DA THEK//BOOKandCAKE// Dj e vj set da salotto. Assaggi di libri e stuzzicherie vegan. Libri e materiale informativo autoprodotto in consultazione e vendita. //CAZZO GUARDI??//PUPILLE GUSTATIVE// Video playlist e documentari non trasmessi in TV e ridistribuiti tramite masterizzazione selvaggie: autoproduzioni, NGVision, Santa Maria video ed altre amenità di questo tipo. ASSEMBLEA DI GESTIONE XM24 martedi ore 19 MERCATINO BIOLOGICO giovedi dalle 17,30 in poi SCUOLA D'ITALIANO PER MIGRANTI lun/mar/mer/giov ore 19-21 INTERNET POINT più o meno sempre 04/01 dom assemblea progetto expò-one 04/04 merc BUKKAKE ATTO FECONDO 04/06 ven Concerto PunkHard core MDC: rieccoli in Italia! 04/11 merc BUKKAKE ATTO FECONDO aperituali per fertilizzare idee 04/12 gio INFOSHOCKXM24 presenta: VEGANESIMO:Una scelta etica, socioeconomica, ecologica esalutistica. 04/13, 14, 15 VariAzione xm24 n.2 laboratorio per banda non convenzionale con Salvatore Panu [email protected] 04/13 ven onde bastarde concerti 04/18 merc BUKKAKE aperituali per fertilizzare idee 04/20 ven concerti Frigotecniche MASSACCESI SPLINTER VS STALIN ODRZ 04/21 sab serata ESPERA ESPERA - IPO 04/25 merc BUKKAKE 04/26 gio INFOSHOCKXM24 presenta Il Ritalin e gli effetti sui bambini. Interviene il Dott.GIORGIO ANTONUCCI 04/28 sab serata Banda del Sole 05/04 ven TELEIMMAGINI 05/05 sab serata ECPAT End Child Prostitution, Pornography and Trafficking 05/12 sab concerti Atlantide ROVINA HARDCORE FESTIVAL dalle ore 21,00 WOLF BRIGADE (Svezia) e 5 gruppi italiani