Scuola a un bivio

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Anno 7 numero 7
Settembre 2014
P antheon
il magazine di Verona
www.giornalepantheon.it
Al via l’ennesima riforma,
sarà il vero cambiamento?
Università: intervista
al rettore Nicola Sartor
e
l
a
i
Spec
Scuola a un bivio
MEDIORIENTE
EXPO 2015
SPETTACOLO
GIOVANI
Testimonianza
della vita a Tel Aviv
I primi dettagli del
progetto VERONA EXPO
Simone Cristicchi si
racconta su Pantheon
Nuove opportunità con
l’iniziativa Talent Farm
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SETTEMBRE
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T U T T O
P
arlando di politica interna, a tenere banco (perdonate il gioco di parole)
in questi primi giorni di
settembre è il tema della scuola.
Non potrebbe essere diversamente con una riforma dell’istruzione annunciata al rientro dalle
vacanze dal governo Renzi che
promette di restituire dignità e
speranze a una categoria, quella
degli insegnanti, soprattutto dei
precari, e a un comparto, quello
della scuola appunto, che «deve
essere incentivato poiché non costituisce un costo, bensì un investimento per i figli e il futuro».
Una riforma, l’ennesima proposta all’interno dello scenario politico italiano degli ultimi vent’anni,
che ha già attirato le inevitabili
e fisiologiche critiche, ma che, a
mio avviso, rispetto al passato
presenta alcuni interessanti elementi di novità. Uno su tutti, la
decisione aprire per due mesi un
dibattito online dando la possibilità a tutti di scrivere un proprio
commento sulla riforma, di inviare suggerimenti, di annotare la-
“L’interesse di pochi può, e deve,
essere messo da parte se a
beneficiarne sono i più, se è la
collettività”
cune, di suggerire strategie. Una
scelta di condivisione, apparentemente democratica, che se fosse perseguita fino in fondo con il
nobile scopo tendente a un vero
cambiamento, potrebbe portare,
da qui a un anno, alla stesura di
un documento definitivo piuttosto inedito e particolare.
In attesa, dunque, di conoscere i
primi reali effetti delle proposte
contenute nel testo iniziale di 136
pagine della riforma, ribattezzato “La Buona Scuola”, vorrei segnalare all’interno di questo spazio editoriale un caso concreto, e
per certi aspetti sorprendente, di
“Buona Impresa”.
La notizia a dire il vero è passata in sordina e, finora, non ha ottenuto grossi titoli sulle testate
nazionali. Tuttavia, il messaggio
che viene lanciato dall’azienda
trentina Metal Sistem, una realtà imprenditoriale da 250 milioni di euro di fatturato con cinque
stabilimenti dislocati tra Rovereto (sede principale), Brescia e
Treviso, è di quelli che in tempi di
riorganizzazione strutturale, di
spendig review e di tasso di disoccupazione che sfiora il 13%, fa
certamente riflettere.
Il Gruppo ha fatto sapere di aver
eliminato più di due terzi dei dirigenti, passando da 15 unità a soli
4 manager che ora sono alla guida dell’azienda. In gergo potremmo parlare di “filiera corta decisionale”. Una mossa strategica,
non certo semplice da attuare,
che ha permesso di risparmiare
risorse importanti da reinvestire
all’interno di Metal Sistem (l’utile
di circa 4,5 milioni), di aumentare
la velocità decisionale in un momento in cui il mercato corre veloce e, soprattutto, questo il punto davvero importante, di non
lasciare a casa nemmeno uno
degli 800 dipendenti che lavorano per l’azienda.
Una scelta in netta controtendenza rispetto a quello a cui siamo abituati (i primi a partire di
solito sono proprio i dipendenti),
che sottolinea come l’interesse
di pochi possa, e debba, essere
messo da parte se a beneficiarne
sono i più, se è la collettività.
Non è forse innovazione questa?
Non è qualcosa di nuovo che può
essere preso a modello in altri ambiti e in altri settori della
vita quotidiana del Belpaese. Ad
esempio nel pubblico? Di sicuro
quello che ci arriva da Rovereto è
un piccolo, grande segnale di un
cambiamento culturale in atto.
Quello che già da tempo stiamo
aspettando, e non solo parlando
di azienda.
La dignità della persona umana
e il bene comune stanno al di sopra
della tranquillità di alcuni che
non vogliono rinunciare ai loro privilegi.
(Papa Francesco)
n
P antheo
il magazine di Verona
www.giornalepantheon.it
SOMMARIO
redazione e collaboratori
Registrazione Tribunale di Verona
n.1792 del 5/4/2008
Numero chiuso in redazione il 1/09/2014
Direttore responsabile: Matteo Scolari
Capo redattore: Matteo Bellamoli
Redazione: Matteo Scolari, Matteo Bellamoli,
Moira Falzi, Fabio Dai Prè, Flavio Brutti.
6
Hanno collaborato al numero di settembre 2014:
Adconsum Verona, Marta Bicego,
Giorgia Castagna, Veronica Gamba,
Valentina Garonzi, Francesca Mauli,
Giovanni Melotti, Francesca Merli,
Arianna Mosele, Marco Nicolis, Camilla Pisani,
Miryam Scandola, Nicole Scevaroli,
Alessandra Scolari, Giovanna Tondini,
Francesco Turlon, Giulia Zampieri, Mattia Zuanni.
12
Copertina e progetto grafico:
Flavio Brutti
16
Società editrice: InfoVal S.r.l.
via Tavigliana 1/A, 37023, Grezzana, (Vr)
P.Iva: 03755460239
tel. e fax. 045.8650746
mail: [email protected]
web: www.giornalepantheon.it
Facebook/Pantheon
Twitter: @pantheonvr
Sviluppo commerciale e pubblicità:
Moira Falzi 340 8775197
Fabio Dai Prè 340 0735137
Contributi per Pantheon Magazine:
c/c postale 93072262 intestato a:
Infoval srl – via Tavigliana, 1/A
37023 Grezzana (VR)
18
PRIMO PIANO
Un’altra nuova istruzione
Attesa per la riforma della scuola, mentre
l’Università di Verona eccelle in ricerca.
MEDIO ORIENTE
Un mondo senza pace
Abbiamo intervistato Chiara e Attilio,
giovani italiani che vivono a Tel Aviv.
SPECIALE EXPO 2015
Pronto VeronaExpo
Il progetto che coinvolgerà la nostra città
sarà presentato nel mese di settembre.
GIOVANI
Talent Farm: scambio di talenti
Il nuovo progetto di Cattolica per
i Giovani e per aprire opportunità.
INNOVAZIONE
20 Iniziativa di alcuni giovani della città
Dal vecchio al nuovo
per innovare dalla vecchia tecnologia.
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ARTIGIANATO
Il mobile d’arte di Verona
Con Abitare il Tempo le possibilità di
rilancio per il distretto veronese.
IMPRESA SOCIALE
Progetto Quid sul tetto d’Europa
La start up veronese ha meritato un
premio europeo tra oltre 1000 candidati.
NOTIZIE DAL MONDO
10 anni con Facebook
Il popolare social network ha compiuto
gli anni. Gli esperti: declino inevitabile.
CULTURA E SPETTACOLO
Mio nonno è morto in guerra
Abbiamo incontrato Simone Cristicchi
prima del suo spettacolo a Verona.
AMARCORD
Snoopy Club
Quarant’anni fa apriva a Bosco lo
Snoopy Club. Immagini di un simbolo.
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P antheon
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ANNIVERSARIO
Con il cuore in Africa
La vita intensa di Padre Lino Poffe, stimmatino, e dei suoi 40 anni di missione.
SOLIDARIETÀ
Tra le martiri del nuovo secolo
Suor Valentina Gandini, per vent’anni a
Verona in aiuto delle giovani prostitute.
UN’ESTATE DIVERSA
Vacanze...alternative!
Testimonianze di giovani veronesi che
hanno trascorso l’estate in modo diverso.
VITA DI MONTAGNA
Il Museo del Bosco a Roverè
Una singolare galleria a cielo aperto, un
omaggio alla montagna da non perdere.
SPORT
Il fascino di uno sport da scoprire
Resoconto dell’Endurance Festival, ospitato
a luglio a San Martino Buon Albergo.
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Tra
ta’ e nese DOP
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54
ASSOCIAZIONI
La musica ritrova i propri spazi
Tre eventi nel mese di settembre
a firma di Cosmopolitan Music Art.
RICONOSCIMENTI
All’insegna della cultura
045.8650746
La rubrica
POLLICE VERDE
torna sul numero
di ottobre 2014
Verona culturale con il Premio Masi e il Premio Letterario dedicato a Emilio Salgari.
PERSONAGGI
“L’arte una scelta di vita”
62
LIBRO DEL
MESE
56
Felice Naalin, eclettico artista veronese,
racconta di progetti passati e futuri.
Brevi
da
Verona
PANTHEON UNDERGROUND +
Brothers Festival 2014
Il locale di Grezzana e il nuovo evento.
Scopriamo due band in questo numero.
Speciale
la fiera
i numeri del settore
i protagonsiti
16 pagine
esclusive
all’interno
le!
del giorna
61
Eventi
Settembre
2014
PRIMO PIANO Orizzonti di cambiamento al via dell’anno scolastico
6
P antheon settembre 2014
Un’altra nuova
P
Orizzonti di cambiamento al via dell’anno scolastico
L’inaspettato primo posto, sancito dal Sole24Ore a giugno,
ha riportato l’Università di Verona alla ribalta mediatica,
mentre gli addetti ai lavori precisano: «il nostro lavoro non
cambia, attenti alla ricerca e all’innovazione». Abbiamo intervistato il rettore, Nicola Sartor.
L’anno scolastico prende il via carico di attese per
la riforma annunciata su internet lo scorso 3 di
settembre, mentre Verona prepara anche il nuovo
anno accademico, forte di un’Università in crescita, come testimoniato dall’inaspettata classifica
del Sole24Ore dello scorso giugno.
Nicola Sartor
di Matteo Bellamoli e Matteo Scolari
L
di Matteo Bellamoli
l’ultimo con questo asset. Tra le
proposte del Governo spiccano
quelle sulle nuove assunzioni. Il
premier, in diretta su RTL 102.5,
ha annunciato che saranno regolarizzati 150mila precari, mentre
per l’entrata in ruolo «dal 2016
si diventerà docenti solo tramite
concorso, per fare entrare 40mila
giovani qualificati fra il 2016 e il
2019». Cambiamento, inoltre, anche per gli scatti di reddito che
saranno determinati dalla valutazione di merito che sarà prodotta, per ciascun insegnante, nel
corso degli anni. Sulle modalità di
questa valutazione sono tante le
proposte, ma sarà uno dei temi
da discutere prima di metterlo
nero su bianco. I fondi necessari
saranno sbloccati con la Legge di
Stabilità, perché «mettere più soldi nella scuola» ha concluso Renzi nel videomessaggio, «non è un
costo, ma un investimento per i
figli e il futuro».
Potete accedere al portale labuonascuola.gov.it anche dal codiceQR di questa pagina.
7
Verona riparte dalla
classifica del Sole
istruzione
er l’ennesima volta, un
nuovo anno scolastico si
apre con incertezze e dubbi sul futuro della scuola.
Questa volta la questione che ha
scatenato il terremoto mediatico è tutta nuova: il 3 settembre,
dopo qualche giorno di apprensione, il Governo ha messo in rete
un video del Presidente del Consiglio Matteo Renzi che illustra le
modalità con cui avverrà questa
rivoluzione.
Tutto parte da un libro digitale
di 136 pagine titolato La Buona
Scuola dove sono avanzate delle proposte di cambiamento per
la scuola del futuro. Ma la riforma non è questa, perché questa
volta, assicura il premier, «non si
tratterà di una riforma, ma di un
progetto condiviso, alla cui realizzazione sono chiamati a contribuire studenti, insegnati e famiglie».
Come? Per due mesi si aprirà una
discussione a cui potranno partecipare proprio tutti. Per prendervi parte occorre accedere a
labuonascuola.gov.it lasciare la
mail sul portale e quindi si sarà
informati passo passo sull’avanzamento del lavoro, a partire dal
15 settembre (inizio dell’anno
scolastico anche in Veneto, ndr)
con la possibilità di dare i propri
suggerimenti. Dopodiché, un altro
anno di tempo perché le migliorie
diventino effettive.
Non cambia quindi niente a livello operativo per l’anno scolastico
2014/2015, ma potrebbe essere
settembre 2014 P antheon
Calendario
a.a. 2014/2015
e festività religiose
Inizio: 15 settembre
Fine: 10 giugno
Ponte di Ognissanti:
1 e 2 novembre
Vacanze Natale:
dal 24 dicembre al 6 gennaio
Vacanze Carnevale:
dal 15 al 18 febbraio
Vacanze Pasqua: dal 2 al 7 aprile
Primo maggio: dal 1 al 3 maggio
a ventilata riforma della
scuola, almeno dalle indiscrezioni, non sembra toccare il mondo universitario,
un mondo che, tuttavia, necessiterebbe di attenzione se non altro
in finanziamenti e sburocratizzazione, per favorire la ricerca che, a
Verona, eccelle.
Proprio grazie a questa eccellenza, in modo particolare nel campo
medico, lo scorso 24 giugno l’influente quotidiano economico Il
Sole24Ore ha sancito che Verona
è la prima università italiana.
Il rettore, Nicola Sartor, ha ammesso la sorpresa nel leggere
questa classifica, ma ha anche
sottolineato che «non cambia il nostro modo di lavorare, l’Università
non si fa solo con le classifiche».
L’ateneo veronese si prepara
al nuovo anno accademico con
grande attenzione. «L’università italiana» ha proseguito Sartor,
«deve scontare vent’anni di ritardo rispetto ai Paesi leader. Ci sono
piccole università americane che
messe a confronto con le nostre
hanno un livello di preparazione
e di ricerca molto elevato. Stiamo
anche noi uscendo dal modello
statico delle nostre università italiane, ma è un passaggio che si fa
passo passo, e la ricerca è fondamentale».
Il lavoro dell’Università di Verona,
proprio per rispondere a questa
necessità di evoluzione, non si può
quindi fermare all’attività didattica in aula. «Sono tre i macrofiloni
sui quali ci stiamo impegnando»
ha aggiunto il rettore. «Primo la
distinzione delle risorse in base
al merito. Purtroppo abbiamo a
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PRIMO PIANO Orizzonti di cambiamento al via dell’anno scolastico
8
P antheon settembre 2014
Orizzonti di cambiamento al via dell’anno scolastico
9
Il parere degli studenti
foto di Fabio Becchelli
disposizione fondi elargiti con il
contagocce, e quindi dobbiamo
distribuire le risorse per la ricerca non solo a livello numerico, ma
prestando la massima attenzione
alle competenze. In secondo luogo
il nostro ateneo deve aumentare
la collaborazione internazionale.
Su questo ci tengo a sottolineare
i progetti Erasmus rivolti agli studenti, e il progetto CooperInt (per il
quale l’università ha stanziato oltre 430mila Euro, ndr) che ha affidato delle borse di studio a ricercatori e dottorandi per agevolarne
la mobilità internazionale a fini di
ricerca. Infine, terzo aspetto e non
settembre 2014 P antheon
meno importante, la collaborazione dell’università con il territorio
per l’attivazione di Joint Project».
Si tratta, in quest’ultimo caso,
di un aspetto molto interessante, perché permette di creare un
ponte tra università e mondo del
lavoro. Si tratta di collaborazioni
con aziende o realtà produttive
locali che, grazie al lavoro congiunto con l’università, mettono a
disposizione la loro esperienza o i
loro spazi per la nascita di spin off,
ovvero di nuovi progetti che piano
piano assumono una loro identità
e intraprendono un loro cammino
di sviluppo nel mercato. «A questa
attività dedichiamo 900mila Euro
circa» precisa il magnifico rettore.
E per la qualità del servizio? «Non
tutti sanno che esiste un Presidio
di Qualità, presieduto dalla dott.
ssa Laura Calafà, che ci permette di monitorare i dipartimenti
individuandone le criticità e adoperandoci per trovare delle soluzioni pertinenti. Si tratta di una
struttura di cui le università italiane devono essere dotate per essere menzionate nelle classifiche
dell’ANVUR (Agenzia Nazionale di
Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca)».
Anche questo anno accademico
sarà quindi orientato alla ricerca e
all’attenzione per avere un ateneo
sempre più eccellente non solo
sul piano della didattica, «pur restando consapevoli della frustrazione che ci genera conoscere le
tante opportunità che avremmo»
conclude Sartor, «e le poche che
riusciamo a mettere in cantiere in
ragione delle risorse di cui disponiamo».
Maria Giovanna Sandri (foto), attuale presidente del Consiglio degli Studenti a
Verona e rappresentante degli stessi nel Senato Accademico, ha sottolineato
alcuni aspetti importanti della vita in ateneo a seguito del tam tam mediatico
messo in moto dalla classifica del Sole.
«Di classifiche se ne fanno sempre tante» ha precisato, «in questo caso l'attenzione era sulla ricerca, e quindi Verona ha ottenuto un ottimo risultato visto
che, è un dato oggettivo, nella ricerca eccelle». Ma qual è il grado di soddisfazione degli studenti? «Verona è al 45° posto su 61 atenei nell'ambito del criterio
“Soddisfazione degli studenti”, e anche se il distacco è brevissimo (0,6punti
dalla prima in una scala da 1 a 10, ndr) ovviamente è un dato che noi studenti
vogliamo capire». Precisa, però, che l'ANVUR non ha ancora unificato i questionari di soddisfazione degli studenti, che compilano moduli diversi da università ad università, tant'è vero che il Sole24Ore, per la sua classifica, sembra
essersi avvalso su questo punto dei questionari compilati dai laureati di Verona, il che cambia ovviamente le percezioni
di gradimento. «Personalmente sono orgogliosa della nostra università» ha proseguito Maria Giovanna, «che nonostante
le ristrettezze economiche sta crescendo con velocità e determinazione. Tuttavia ci sono cose da aggiustare: il sistema
burocratico, la gestione dei servizi online e soprattutto la gestione amministrativa. Per capire davvero il grado di soddisfazione degli studenti di Verona» ha concluso, «stiamo lavorando e lavoreremo questo autunno assieme a Giorgio Gosetti, Delegato alle Politiche Studentesche e con il Presidio di Qualità per scrivere entro il prossimo anno accademico un
questionario, da fornire agli studenti, attraverso il quale possano valutare la qualità della loro vita studentesca a 360°,
non soltanto dal punto di vista della didattica».
ESEMPI DI TRANSIZIONI
Rinnovato l’I.C. “G.Pascoli” di Grezzana
di Alessandra
Scolari
Cambiati dopo oltre 25 anni i vertici dell’Istituto Comprensivo che comprende 831 ragazzi,
110 tra docenti, collaboratori e assistenti, e nove plessi. La scuola media ed elementare di
Grezzana, le elementari di Lugo, Stallavena, Azzago, Alcenago e le tre scuole di Erbezzo
(infanzia, elementari e medie). Per i ragazzi serve una buona preparazione di base.
N
on si può certo parlare di
rivoluzione, però il cambiamento dei vertici dirigenziali rimasti alla guida dell’I.C.
“G.Pascoli” per oltre un quarto di
secolo, merita senz’altro di essere
evidenziato. L’istituto comprensivo
di Grezzana, uno tra i più impor-
tanti nel panorama veronese, ogni
anno, con 96 docenti (maestri e
professori), 16 collaboratori e 7
addetti alla segreteria, prepara ad
affrontare la vita 540 ragazzi delle
elementari, 272 delle medie e 19
dell’infanzia (di Erbezzo), mentre
gli asili nido e le scuole materne
del comune sono paritarie e gestite da privati.
Con l’era digitale e le persistenti
difficoltà economiche, il rinnovamento della scuola, a partire da
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SPECIALE
EXPO 2015
settembre 2014 P antheon
VeronaExpo
17
Come restare aggiornati?
pronta a partire
Il progetto studiato da un pool di imprenditori ed esperti sta per prendere il via. Verona
protagonista per la grande Esposizione Internazionale. Un circuito aperto ad attività commerciali e non solo e una speciale card che permetterà vantaggi ai veronesi ed emozioni ai
visitatori. Da questo numero uno speciale vi terrà informati mese per mese.
a cura della Redazione
Ogni mese Pantheon proporrà un
approfondimento in cui saranno
illustrate le novità del progetto VeronaExpo.
È in fase di realizzazione in queste settimane
il sito www.veronaexpo.com mentre
troverete già aggiornamenti sulla pagina
Facebook/VeronaExpo e Twitter @VeronaExpo.
I numeri di EXPO 2015
147 Paesi partecipanti
1,1milioni di mq di ampiezza d'area fieristica
130mila mq di superficie espositiva
(60 padiglioni)
250mila visitatori al giorno
18mila volontari
Fotografa il QR
I
l prossimo anno, dal 1 maggio
al 31 ottobre, a Milano, andrà in
scena l’attesissima esposizione universale di EXPO 2015 che
avrà come tema principale il cibo,
e sarà titolata “Nutrire il Pianeta,
Energia per la Vita”.
Un EXPO dedicato al cibo è ovviamente già fortemente legato alla
tradizione culinaria di Verona, dove
piatti e prodotti di grande qualità
la fanno da padrone sulle tavole
e hanno contribuito a rendere famosa la città dell’amore anche al
ristorante. Ma a rendere Verona
protagonista sarà anche la vicinanza geografica. Basta citare gli
oltre 14 milioni di visitatori all’anno
per capire il grande valore turistico
di Verona.
Si stima che in occasione dell’Expo
saranno oltre 20milioni i visitatori dell’Esposizione Internazionale,
ed è ragionevole stimare che circa il 15% si troverà a toccare le rive
dell’Adige. I posti letto necessari
non possono infatti essere soddisfatti dalla sola Milano.
All’interno dell’EXPO anche l’attesissimo Padiglione del Vino. Si
svilupperà su una superficie di circa 2mila metri quadrati e sorgerà
nelle aree di pertinenza del Padiglione Italia, nella piazza centrale
dell’evento. A occuparsi di spazio
e gestione della regia sarà Vinitaly
(Verona Fiere).
Il progetto VeronaExpo
Si tratta di un progetto partito proprio intorno a Pantheon – Magazine di Verona, il mensile della città.
VeronaExpo sta creando un circuito di eccellenze tutte veronesi, da
boutiques a produttori locali, da
enogastronomia
all’accessorize,
fino ai servizi alla persona. Questo
circuito di attività commerciali, in
fase di allestimento, darà poi vita
alla VeronaExpo Card, una speciale iniziativa il cui obiettivo è riunire tutte le fidelity di Verona già in
attività, aggiungendo però anche
nuovi punti, per presentare la città compatta a fronte del grande
boom di visite che sarà registrato il
prossimo anno.
In questo modo i veronesi potranno scoprire, tramite la sottoscrizione alla VeronaExpo Card, una serie
di vantaggi da e per la città, con
scontistiche, offerte e promozioni,
mentre i visitatori potranno beneficiare di pacchetti di visita centrati
sulla valorizzazione del territorio
alla scoperta di cantine, frantoi,
aziende top, artigianato locale e
molto altro.
Il progetto, nella sua fase di avvio,
sta raccogliendo le prime adesioni
e già da questo inverno sarà disponibile anche per tutti voi lettori una prima lista dei punti affiliati
con le promozioni disponibili.
Verona Expo Card è però molto di
più. Permetterà infatti a tutti i visitatori tramite EXPO, il prossimo
anno, di sperimentare anche dei
pacchetti di visita per scoprire la
città di Verona non solo attraverso le pagine di Lifestyle, ma anche
toccando con mano le eccellenze
sul territorio: aziende, ville storiche, paesaggi e location naturali di
grande fascino.
SPECIALE
EXPO 2015
COME Aderire
a VERONA
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RUBRIC
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Dieci anni con
P antheon settembre 2014
settembre 2014 P antheon
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Facebook
Un patrimonio a otto cifre
di Arianna Mosele
Da molti criticato e da moltissimi altri amato, l’arrivo di Facebook è stato un fenomeno
sociale e mediatico di grande impatto. Riuscirà uno dei social più famosi al mondo a primeggiare per un’altra decade?
N
Mark Zuckerberg
ella prestigiosa università di Harvard a Cambridge (USA), è l’inverno
del 2003. Alcuni studenti
violano il database universitario
e le norme sulla privacy, creando
FaceMash, un sito che raccoglie i
profili di centinaia di studenti del
campus. L’obiettivo era contattare
gli amici dell’università, poter curiosare nelle loro vite e fare nuove
conoscenze. Quei giovani erano
Marck Zuckerberg, Eduardo Savrerin, Dustin Moskovitz e Cris Hughes, considerati oggi i fondatori
del social più famoso al mondo.
Il 4 febbraio 2004 nasce ufficialmente Facebook, aperto con un
investimento di soli mille Dollari e
diventato popolare in pochi giorni in tutta l’università. Nell’aprile
del 2004 il sito si amplia e viene
aperto agli studenti di Boston,
Stanford e Yale, raccogliendo fino
a 200 mila utenti. Infine, grazie
all’acquisto del dominio facebook.
com, Zuckerberg, descritto come
un ragazzo spregiudicato e spesso insolente, allarga la rete a livello
globale. Un sito, nato per puro divertimento, in un dormitorio di giovani universitari, ha attualmente il
valore di circa 130 miliardi di Dollari a Wall Street e la popolarità del
suo fondatore, di soli trent’anni, è
pari a quella di informatici come
Bill Gates e Steve Jobs.
Zuckerberg, classe 1984, è stato nominato uomo dell’anno dal
Time nel dicembre 2010 per aver
compiuto la straordinaria impresa di collegare più di mezzo miliardo di persone nel mondo con
un programma elementare e allo
stesso modo brillante, come riportato dal settimanale statunitense. Il 4 febbraio scorso Facebook ha celebrato i suoi primi
dieci anni, anniversario che il fondatore ha commentato sul social
ricordando che «i primi dieci anni
sono serviti per avviare la rete e
iniziare a connettere le persone.
Ora abbiamo le risorse per aiutare le persone di tutto il mondo a
risolvere i problemi più importanti,
condividendo esperienze e conoscenze». I dati mondiali sono chiari: una persona su cinque ha un
proprio profilo e ogni secondo ci
sarebbero quarantun mila aggiornamenti di stato. Grazie al social,
ognuno può esprimere in tempo
reale commenti, opinioni e critiche
sull’attualità o sui piccoli problemi
quotidiani, creando una grande
piattaforma informativa e rappresentativa della realtà sociale. Questa nuova tecnologia si è insidiata
in primis tra i i giovani adolescenti
e universitari, che spesso la utilizzano come un diario personale virtuale per condividere pensieri, foto
o musica, in cerca spesso dell’approvazione dei coetanei. Facebook
ha quasi la capacità di sconfiggere quella solitudine e lontananza
nelle nuove generazioni: questo è
stato ed è il suo successo.
Tuttavia, molteplici studi scientifici
e psicologi hanno rilevato consistenti conseguenze negative sulla persona, come abbassamento
dell’autostima, distruzione di relazioni o difficoltà di rapportarsi nel
mondo reale e le forme di cyberbullismo sono inoltre favorite con
l’utilizzo del social network. Le critiche sono state tuttavia accolte
scherzosamente dai dirigenti della
società, che hanno postato nel novembre 2012 sulla pagina ufficiale
di Facebook il commento “le torte di compleanno sono fatte per
unire le persone. Ma troppa torta
probabilmente non è salutare. Insomma le torte sono come Facebook”.
Le grandi potenzialità e risorse di
Facebook sono state inoltre riconosciute dalle società e attività
commerciali, che oggi utilizzano il
social come un ottimo strumento
Ecco un’immagine dei punti server di Facebook
di marketing, dai giornalisti, dai
blogger e dai politici.
Ma come sarà Facebook tra dieci
anni? I sondaggi non sono favorevoli. La nota università di Princeton sostiene che Facebook potrebbe essere abbandonato fin
dall’80% dei suoi utenti a causa
di nuovi strumenti, più agevoli e
più attenti alla privacy. Tra questi ritroviamo Whatsapp, nato nel
2009, che ha avuto una forte dif-
Zuckerberg appare spesso con la fedele felpa e un abbigliamento adolescenziale, eppure è tra gli uomini più ricchi
del mondo. La multinazionale Bloomberg, che si occupa di
servizi finanziari, riconosce al giovane fondatore di Facebook un patrimonio personale pari a 33,3 miliardi di Dollari,
superiore a Brin e Page, i due colossi di Google, e Jeff Bezon di Amazon. Mark si posiziona al sedicesimo posto nella
classifica mondiale, ma la scalata per raggiungere il successo di Bill Gates è ancora lunga.
fusione tra i giovani per la facilità
di condividere musica e immagini.
Per la comunicazione e connessione aziendale è nato LinkedIn
In nel 2003, che oggi mantiene
ancora una posizione rilevante
nel mondo lavorativo. Zuckerberg
tuttavia non ferma il suo esercito
informatico e propone costantemente aggiornamenti e nuovi
strumenti, come la creazione di
Messanger, l’acquisto di Instan-
gram, Whatapps e Oculus, una
startup che lavora sulla realtà
virtuale nel settore dei giochi. Per
festeggiare i dieci anni di attività,
Facebook ha inoltre introdotto in
America la nuova app “Paper”,
che permetterà di scorrere le notizie più interessanti del momento
suddivise in 19 sezioni diverse. La
continua innovazione permetterà
a Zuckerberg di salvare tutti i suoi
30 milioni di contatti?
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Cultura e spettacolo Interviste ad anziani reduci, raccolte in un’opera letteraria
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settembre 2014
Mio nonno
è morto in
guerra
di Giovanni Melotti
Inizialmente un libro, poi anche lo show. Simone Cristicchi a Verona per la presentazione
del suo libro che raccoglie testimonianze e ripercorre aneddoti e vicende della Seconda
Guerra mondiale. Un lavoro letterario messo in scena ad “Operaforte”.
M
io nonno è morto in
guerra, o almeno così
mi ha raccontato, che
in guerra se non morivi fisicamente, moriva comunque
qualcosa dentro di te. Mio nonno
ha fatto la Seconda Guerra mondiale, una maratona lungo l’impero del male».
Inizia con queste parole lo spettacolo con e di Simone Cristicchi
rappresentato alla fine di luglio al
forte Santa Caterina di Verona.
Uno spettacolo tratto dall’omonimo libro Mio nonno è morto in
guerra, una raccolta di storie e testimonianze relative alla Seconda
Guerra mondiale. La presentazione del progetto del cantautore romano è avvenuta alla libreria Feltrinelli di Verona, poche ore prima
della messa in scena. L’abbiamo
incontrato.
Simone, com’è nata l’idea di scrivere il libro?
Tutto è partito dal silenzio di mio
nonno Rinaldo. Ogni qualvolta mi
raccontava della sua vita, tralasciava la terribile esperienza della
ritirata di Russia. Si sedeva vicino
al termosifone e parlava per ore,
ma quando scavava troppo nella
sua memoria e arrivava all’anno 1941, non proseguiva, oppure
tornava indietro di qualche anno.
Aveva sempre freddo nonno Rinaldo. Anche ad agosto se ne stava sul balcone con un giacchetto
sulle spalle e una coperta sulle
gambe. Quel freddo è il marchio
indelebile che gli ha lasciato nelle ossa la guerra: “Quando tornai
a casa avevo un piede completamente congelato”, ecco questo
me l’ha sempre detto. A casa ci è
tornato per miracolo, si è salvato
lanciandosi dal treno, ma qualcosa del nonno però, in quel viaggio,
è morto per sempre. Freddo e silenzio. Il desiderio e la curiosità di
capire il perché di quest’ultimo mi
ha portato ad intervistare decine
di altri nonni, ognuno con la propria storia fatta di emozioni e tanto dolore.
In un certo qual senso, possiamo
considerare queste persone come
“autrici” del libro?
Si, senza ombra di dubbio. Il libro
esiste grazie ad esse, io le ho solo
settembre 2014 P antheon
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AMARCORD 45 anni fa nasceva in Lessinia lo storico locale di musica dal vivo
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P antheon settembre 2014
settembre 2014 P antheon
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I “Gatti di Vicolo Miracoli”
Quanti ricordi allo
45 anni fa nasceva in Lessinia lo storico locale di musica dal vivo
Cochi e Renato
Snoopy Club
Una mostra fotografica che si è tenuta a Bosco Chiesanuova il 20 e 21 agosto ha fatto rivivere ai tanti visitatori le atmosfere e i ricordi di un locale, che tra gli altri ospitò anche
la grande Gina Lollobrigida, in cui la musica e lo spettacolo
facevano da contorno a uno stile di vita mondano ricco di
fascino e giovialità.
di Miryam Scandola
C
'era un cliente, il “Conte” lo
chiamavano, che prendeva una bottiglia di Glen
Grant e la beveva da solo,
tutta, ogni sera, con il braccio sul
banco, due pacchetti di sigarette e lo sguardo perso sulla scena
dove i professionisti come i clienti
si univano, senza timori, in karaoke
improvvisati e perfetti. Gli occhi di
questo cliente particolare si fermavano sugli show sempre incredibili
di Jerry Calà, di Umberto Smaila,
di Franco Oppini e di tutti i grandi
dei Gatti di vicolo miracoli. E tra una
sigaretta e un bicchiere ascoltava
le note del pianista Mario Cammalleri, il buon Jazz della Bovisa New
Orleans Jazz Band e la musica di
Romano Mussolini. Forse qualche
volta, guardava pure la bellezza
delle ragazze con le sopracciglia
fini, come chiedeva la moda, sedute sulle poltroncine, strette a ragazzi dalle camicie colorate.
Insomma, dalla sua sedia, vicina al
bancone osservava i tempi, i volti
e le voci dello Snoopy club, nell'ex
cantina di quello che ai tempi era
l'albergo Rosanna, a Bosco Chiesanuova.
É piuttosto difficile, per chi quelle
atmosfere non le ha vissute, raccontare di un luogo che ha celebrato la giovinezza di alcuni, che ha
permesso gli amori veloci e grandi
di altri, che è stato lo sfondo della
primavera della vita di tanti. Forse
il modo migliore per dire di un locale che tra il 1969 e il 1976 è stato il
ritrovo privilegiato di tanti veronesi,
come di bresciani e persino di bergamaschi, è ascoltare le parole di
chi quei tempi li ha abitati e ora, un
poco, li rimpiange.
Tre gradini, il rosso sulle pareti avvolte da velluti damascati, il soffitto
ricoperto da un alluminio riflettente, cento posti a sedere, in pelle
bianca, schiena contro schiena così
Angelo versa da bere ad Alessandro de Silvestri
Oppini e de Silvestri
alla mostra di Bosco
che hanno animato le serate del
“mitico Snoopy”.
Ci sono, tra le foto della mostra voluta e curata proprio da Alessandro de Silvestri, nelle giornate del
20 e del 21 agosto presso la sala
Olimpica del teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova, anche quelle che
ritraggono i momenti belli e celebri
del “Teleobiettivo d'oro”.
Evento che nel 1971 si è tenuto proprio tra le pareti sofisticate del club
e che ha ospitato tra i grandi di
allora anche la straordinaria Gina
Lollobrigida.
Insomma quelli raffigurati nei pannelli del salone, non sono solo i luoghi che hanno visto le tenerezze di
amori estivi e che hanno ascoltato
le risate forti di chi cantava, di chi
ascoltava e di chi guardava. Ma
sono anche spazi della storia. Non
per niente gli inizi dello Snoopy Club
sono legati ai fatti importanti del
mondo e trattengono forte l'emozione del primo sbarco sulla luna,
nel luglio del 1969.
La fine del locale, che in sette anni
«non aveva mai avuto una multa,
mai una lamentela, mai un problema», è invece già tutta nella crisi
petrolifera del 1973, crisi mondiale
che ha toccato, come accade sempre, anche i consumi locali, l'elettricità delle insegne come il costo
della benzina.
De Silvestri ci racconta, quasi sottovoce, di aver letto la fine dello
Snoopy un giorno, negli occhi di
Angelo quando l'ha trovato «seduto sui gradini, arrabbiato perché
era da due domeniche che non veniva nessuno».
«Lo Snoopy era una cosa incredibile» mormora un uomo, in visita ai
suoi ricordi, davanti alle foto della
2
La splendida Gina Lollobrigida
mostra realizzata a sostegno della
cooperativa sociale “La trottola”.
Per Angelo, che nasconde gli occhi dietro agli occhiali scuri di una
volta, era un «divertimento infinito».
Alessandro lo dice piano e interrompe un poco le altre voci, «era
vita. Lo Snoopy era vita».
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«si diventava amici per forza» ci
dice Angelo, lo storico barman del
club, con un sorriso nostalgico sulle
labbra.
Lui era Angelo “del Snupi”, quello
che dietro il bancone, con gli occhiali scuri, si destreggiava tra le
ordinazioni, inventando cocktails
quando ancora i cocktails erano un
universo impreciso e sconosciuto.
«Il bagno di Poppea», risponde
quando gli chiediamo il nome del
drink più richiesto, «era buonissimo;
vodka, crema di banana, panna
montata e un ingrediente segreto.
L'abbiamo inventato io e Sandro».
Sandro è in un angolo e sorride alle
rievocazioni precise dell'amico.
Lui è Alessandro de Silvestri che,
ragazzo poco più che ventenne, ha
trasformato la cantina dell'albergo
dei suoi genitori nelle sale raffinate
di un esclusivo club, e ora, neanche
quarant'anni dopo, parla del suo
“Snoopy” come si parla di una bellissima donna che non si riesce a
dimenticare.
Il suo locale nasceva il 4 agosto
del 1969 con l'intento chiaro di
«fare musica dal vivo il più possibile». E per questo Alessandro
ci racconta di aver perso il conto delle serate passate al “Derby
Club” di Milano, locale che all'epoca accoglieva gli artisti più
promettenti, per scegliere quelli da invitare tra le montagne di
Bosco Chiesanuova. Cochi e Renato, Giorgio Faletti, Teo Teocoli,
Mino Reitano, Ombretta Colli e
ancora Dino Sarti, Enzo Robutti:
questi solo alcuni dei grandi nomi
EVENTO XX Film Festival della Lessinia
Un successo,
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P antheon settembre 2014
CATTOLICA&AUTOBOX
forse l’ultimo
Edizione dei record a Bosco Chiesanuova per la rassegna cinematografica dedicata alla
montagna. A vincere un lungometraggio dalla Norvegia. Ma Alessandro Anderloni chiude
con un’intervista malinconica: «il Film Festival ha compiuto i suoi primi vent’anni. Ci saremo
ancora a ventuno?».
di Matteo Bellamoli
È
stata la Norvegia, con il documentario “Søsken til evig
tid / Fratelli per sempre”
(Norvegia, 2013) di Frode
Fimland, a conquistare la Lessinia d’Oro alla XX edizione del Film
Festival della Lessinia, conclusosi lo scorso 30 agosto a Bosco
Chiesanuova. Questo lavoro cinematografico nasce dal profondo
legame di amicizia esistente tra il
regista, che vive e lavora a Bergen,
e Magnar, settantenne che abita
tra le montagne norvegesi assieme alla sorella Oddny. «Una piccola storia che» si legge nel verbale
della giuria internazionale composta da Mario Casella, Albert
Galindo Mallol, Sandro Gastinelli,
Martin Kaufmann, Marzia Pellegrino, Karmen Tomšic e Grzegorz
Zariczny, «ci parla di grandi valori:
la convivenza, l’armonia e la simbiosi con la Natura, la felicità della
vita contadina, l’accettazione della
vecchiaia pur non rinunciando alla
modernità».
A conquistare la Lessinia d’argento per la miglior regia è stato il film
a soggetto “Las niñas Quispe /
Le sorelle Quispe” (Cile – Francia
– Argentina, 2013) di Sebastián
Sepúlveda. «Con una sceneggiatura forte, costruita con pochissimo testo, e la totale assenza di
musica, il regista riesce a tratteggiare un potente ritratto psicologico delle tre protagoniste. La loro
sofferenza diventa la sofferenza
stessa degli spettatori. Un film
che obbliga a riflettere sui rapporti familiari, sull’intromissione di
pressioni esterne, sulla vita e sulla
morte».
Ma oltre a questo bel successo di
pubblico e critica, coronato con il
riconoscimento speciale al Film
Festival stesso da parte di Green
Cross Italia “per i suoi vent’anni di
attività artistica viva e feconda
per le nostre Terre” (premiazione il 4 settembre all’Hotel Excelsior di Venezia nell’ambito della
Mostra del Cinema), Alessandro
Anderloni ha poi rilasciato una video intervista in cui ha ammesso:
«avremo ventuno anni? Questa
edizione sarà l’ultima? Chiudiamo
con il sorriso ma il Festival ha un
bel punto di domanda davanti a
sè». E non solo la giuria ha elogiato il Film Festival con un «senza il
Film Festival della Lessinia, dove
parlerà il mondo della montagna?
Questo Festival è cresciuto artisticamente a livello internazionale.
Auspichiamo che trovi una pari
crescita finanziaria e organizzativa», ad augurarsi che la rassegna
non chiuda i battenti sono anche
tutti gli abitanti della Lessinia, che
ne hanno seguito passo passo l’evoluzione e la crescita negli anni.
I vincitori premiati sul palco del
Teatro Vittoria al termine della
rassegna cinematografica.
Gli altri premi
Miglior documentario - “Olga – To my friends” di Paul-Anders Simma
(Norvegia, Finlandia, Svezia, 2013)
Miglior cortometraggio - “Vigia” di Marcel Barelli (Svizzera, 2013)
Premio della giuria - “Capo e croce, le ragioni dei pastori” di Paolo Carboni e Marco Antonio Pani (Italia, 2013).
Premio del Curatorium Cimbricum Veronense - “10.30 – Hezarsi” di
Iman Tahsinzadeh (Iran, 2012)
Menzione speciale - “O manavis” di Dimitris Koutsiabasakos
(Grecia, 2013)
Miglior film sulle Tre Venezie (Cassa Vallagarina) -“Insiders – Outsiders” di Sarah Trevisol e Matteo Vegetti (Italia, 2014)
Giuria degli studenti - “Las niñas Quispe”.
Giuria detenuti carcere Verona - “Søsken til evig tid”.
Premio dei bambini - “Lämmer” di Gottfried Mentor (Germania, 2013)
Premio del pubblico Cantine Bertani - “Søsken til evig tid”.
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ANNIVERSARIO 40 anni di missione e 50 di sacerdozio
Con il cuore
in Africa
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P antheon settembre 2014
Da sinistra in alto: Padre Lino riceve l’ordinazione, e i festeggiamenti per i suoi 50 anni di sacerdozio.
In basso con Papa Wojtyla e in una delle prime foto in Costa d’Avorio
settembre 2014 P antheon
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La particolare missione di una suora comboniana veronese SOLIDARIETÀ
Una vita tra le martiri
del nuovo secolo
di Giorgia Castagna
Suor Valeria Gandini, originaria di Bosco Chiesanuova, è impegnata in prima linea nella lotta
contro la prostituzione. È lei stessa a raccontarci paure, speranze, attese di giovani donne
costrette a vendersi per pochi euro e di come sia difficile combattere contro i loro carnefici.
di Matteo Bellamoli
Padre Lino Poffe, sacerdote stimmatino di Grezzana, ha festeggiato un importante traguardo della sua vita spirituale. Lo abbiamo incontrato prima delle ferie estive per un’intensa chiacchierata sulla sua vita e sul cambiamento che in questi quarant’anni ha vissuto
la Costa d’Avorio.
P
adre Lino Poffe è esile, ma
ho lo sguardo felice di chi
ha vissuto una vita per gli
altri.
Lo scorso 29 giugno Grezzana gli
ha dedicato una giornata per celebrare i suoi 40 anni di missione in
Costa d’Avorio, i 50 anni di sacerdozio e, non da ultimo, i suoi primi
80 anni di vita. Un percorso, una
storia, iniziata durante la guerra,
nel 1942, quando «c’era la paura
delle incursioni tedesche per catturare i partigiani. Io e la mia famiglia ci trasferimmo a Lugo, perché la nostra casa a Grezzana era
proprio davanti agli sbarramenti
militari».
Dal piccolo paese di Lugo, la decisione di intraprendere gli studi
presso gli Stimmatini, a Sezano,
nel 1946, subito dopo il conflitto,
quando anche Verona era in miseria. Dopo il liceo la decisione di
proseguire con gli studi prima in
Filosofia e poi in Teologia, ma la
salute gli gioca un primo brutto
scherzo, e Padre Lino abbandona
gli studi mentre i medici lo danno
per spacciato.
«Mio padre rimase in ginocchio
una settimana a pregare per me,
e mi salvai». Ma il fisico esile non
gli permise di andare in missione
in Africa, e così iniziò la sua avventura spirituale prima a Milano, poi
a Parma.
Dovette aspettare il 1973 per ricevere il primo incarico da missionario. «Occorreva sostituire un
sacerdote francese per tre mesi in
Costa d’Avorio, mi offrii. Da allora
sono passati quarant’anni».
Padre Lino, quanto è cambiata
l’Africa in questo quarant’anni?
Io sono sempre stato in Costa d’Avorio, e qui è cambiato molto, ma
non solo per merito dei missionari. In molte zone le baracche sono
state sostituite da case più simili
alle nostre, nei villaggi piano piano si è sviluppata la concezione
del lavoro e dei salari, sono nate
fabbriche.
Cosa è rimasto uguale in tutto
questo tempo?
Sicuramente l’accoglienza delle
persone. Ho sempre trovato un
grande rispetto negli ivoriani. Già
quando li incontrai per la prima
volta ebbi un’idea molto positiva.
Certo, da allora ad oggi anche loro
hanno avuto istruzione, qualche
possibilità in più, vocazioni, ma lo
spirito è rimasto.
A proposito di vocazioni, la tendenza africana è in contrasto con
la crisi che abbiamo in Italia, lo
può confermare?
Sì. Noi siamo andati per diffondere il Vangelo, ora sono loro che
vengono da noi per evangelizzarci
(sorride, ndr). Dal 1987 abbiamo
avuto un seminario nostro, come
Stimmatini, e abbiamo consacrato
25 sacerdoti, alcuni dei quali oggi
sono qui in Italia tra Milano, Parma, e Verona. Un nostro sacerdote oggi è insegnante di religione
alle Stimmate.
Se tornasse indietro, avrebbe immaginato proprio così la sua vita
da missionario?
Ho sempre avuto fiducia nella grazia di Dio e nelle persone che mi ha
fatto incontrare. Non tutto è stato
facile per me, soprattutto per la
mia salute perché spesso mi sono
ammalato. Proprio la salute mi ha
impedito di diventare missionario
prima, ma poi la mia vita è stata
ugualmente intensa. Devo ringraziare il buon Dio che mi ha dato,
per molti anni, la gioia e la forza di
annunciare la Sua Parola anche
tra molte persone in difficoltà.
C
apita a volte di ritrovarsi a
leggere storie di grandi donne che, dopo essersi laureate nelle migliori scuole, aver
girato il mondo ed essersi affannate
una vita intera per il loro lavoro ricevono, finalmente, meritati riconoscimenti, menzioni, premi alla carriera o
magari, se fortunate, addirittura un
Nobel. Sconosciute poi alla maggior
parte delle persone esistono figure
femminili considerate minori, degne,
forse ancor di più, di essere portate a
conoscenza di tutti per il loro esempio
e per quello che hanno saputo o sanno dare alla società. Una di queste
è Suor Valeria Gandini, originaria di
Bosco Chiesanuova e suora combo-
niana da cinquanta anni. Il suo cammino di fede inizia all’incirca nel 1964
a Londra dove, oltre a mettere le
sante vesti, diventa infermiera, capo
sala e poi ostetrica. La sua vita prosegue in missione e nel 1969 parte
per il Sudan, dove trascorre quattro
anni all’interno del reparto maternità dell’ospedale di Khartoum per
poi essere trasferita per cinque anni
in Etiopia per l’apertura di una nuova missione. A questi si aggiungono
gli undici anni trascorsi tra Uganda
e Kenya, tra catechesi per gli adulti, lavori di contabilità e l’avvio di vari
progetti sociali rivolti a bambini e a
detenuti. Il tutto in un clima di guerra,
tensioni sociali e una povertà che non
lascia respiro. Ma è proprio durante
un periodo di pausa, durante il quale rientrata in Italia per riposare, che
Suor Valeria s’imbarca per un viaggio, o meglio dire per una missione
diversa dalle altre e dentro la quale
tutt’oggi investe forze, lavoro e fede.
La sua è una vera battaglia contro la
tratta delle prostitute, o come le definisce lei: «le martiri dei nostri giorni».
Incontriamo Suor Valeria a casa di
amici in una fresca serata di fine giugno. Ci accomodiamo in salotto, per
non essere disturbate, e lei al morbido divano preferisce una sedia di legno. «Sono a casa per salutare i miei
cari e per riprendere un po’ di energia, ma devo tornare in Sicilia, là hanno bisogno di me». Inizia così la nostra
lunga ed emozionante chiacchierata
durante la quale Suor Valeria oltre a
raccontarci del suo passato ci parla
del presente e della necessità di intervenire per cambiare le cose. Sono
gli anni Novanta quando, a fronte
della prima ondata d’immigrazione a
Verona, il direttore della Caritas Don
Giuseppe Cacciatori, con l’appoggio
dell’allora Vescovo Don Nicora, mette a disposizione un centro d’ascolto
per aiutare i primi stranieri in arrivo,
attorno al quale vengono attivati una
serie di servizi per l’integrazione sociale. «Sono stata chiamata a seguire
il progetto nella sua fase d’avvio e fin
da subito mi resi conto che qualcosa
non tornava. Recandomi in maternità
per aiutare le donne nigeriane parto-
In palio tra tutti i partecipanti oltre
2 per ogni Agenzia
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SOLIDARIETÀ La particolare missione di una suora comboniana veronese
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P antheon settembre 2014
Suor Valeria Gandini con una delle ragazze
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rienti, comunicando con i medici, ho
scoperto la grande tratta che iniziava a svilupparsi nel nord Italia, e in
particolare a Verona. Donne, o forse
è meglio parlare di ragazzine, raggirate dalla convinzione di essere tratte
in salvo dalla miseria dei loro paesi,
che venivano portate nel Bel Paese e
qui sfruttate e obbligate a prostituirsi». Per vent’anni Suor Valeria, grazie
alla collaborazione dell’Ulss di Bussolengo e con il sostegno del Comune
di Verona lavora, tramite la Caritas
veronese, sulle strade della città per
portare sostegno, preghiera e amore
a donne lasciate in balia di sfruttatori che sotto minacce e torture ogni
sera le obbligano a scendere in strada. Con voce ferma e decisa, quasi a
voler convincerci che dagli errori s’impara e che presto le cose cambieranno ci narra crudi episodi: donne
distrutte psicologicamente portate a
drogarsi e a bere, bambine (perché a
quattordici anni sono ancora bambine, ndr) picchiate e sfruttate, madri
obbligate a svendersi a cinque euro.
Serve rinchiuse in una prigione a porte aperte da dove scappare è impossibile. Quattro anni fa viene chiesto
a Suor Valeria di recarsi in Sicilia per
avviare anche qui, dopo l’esperienza
di Verona, uno sportello d’aiuto tramite la Caritas diocesana di Palermo per aiutare le donne vittime della
tratta. «A Palermo, come succedeva per Verona, abbiamo avviato un
doppio sportello d’aiuto per donne in
difficoltà, uno interno e uno esterno.
Aspettiamo le ragazze nel centro e
usciamo per incontrarle. Tutte le sere
in un gruppetto di quattro/cinque volontari, tra cui una mediatrice culturale, un diacono, un sacerdote e una
psicologa, andiamo a trovarle. Siamo loro amici e le portiamo conforto,
amore e qualcosa di caldo da bere
e poi preghiamo, perché è questo il
momento che aspettano. Vogliono
invocare Dio avvicinarsi a lui per liberarsi, per trovare sollievo. Chiedono perdono, si scusano se ogni sera
sono costrette a vendere corpo e
anima per non essere picchiate, per
salvaguardare i loro famigliari da ritorsioni e guadagnare due soldi e poi
chiedono: perché?». Dal 2010 a oggi
il Centro diocesano di Palermo conta sole dieci donne che hanno avuto
il coraggio di liberarsi. Accolte all’interno della struttura, sono state nascoste e trasferite in altre città dove
hanno ricevuto nuove identità con
l’assoluto anonimato. L’Unione euro-
pea stima che le donne sfruttate a
fini di prostituzione provengano per
due terzi dall’Europa dell’Est e per
un terzo dai paesi in via di sviluppo,
in particolare dal centro Africa. Prima
di salutare Suor Valeria le chiediamo
di chi sia la responsabilità e il grado
di colpa di chi va con queste donne.
«Questi uomini vanno e comprano il
sesso! Pagano gli sfruttatori e la mafia che stanno dietro alla tratta e la
loro è una responsabilità grandissima. A Palermo abbiamo avviato tanti
nuovi progetti, anche all’interno delle
scuole, per far capire proprio ai nostri
ragazzi, ai nostri uomini di riflettere. Il
sesso non è qualcosa da comprare,
loro non sono strumenti in vendita.
Quotidianamente subiscono questa
grande vergogna: essere sulle strade nude ad aspettare vecchi, giovani,
violenti o ubriachi pronti a sfruttarle
per pochi euro da consegnare a tiranni che le sfruttano come fossero
animali». La Caritas di Palermo fa
sapere che qui ogni ragazza paga un
pizzo di 200 euro solo per l’affitto del
marciapiede dove lavora, e ancora,
che per tornare a essere libera dovrebbe pagare tra i 65-80mila euro.
No, liberarsi da questa prigione non è
così semplice.
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RUBRICA
antheon settembre
settembre2014
2014
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Occasione per Verona?
mountain
Il Museo del bosco
in cui l’arte incontra la natura
Si trova a Roverè dove, in un bosco a pochi minuti a piedi dal centro del capoluogo, è possibile visitare una singolare galleria a cielo aperto. Un omaggio alle “Donne dei monti” dipinte
da Gianni Franceschini
di Marta Bicego
L
’arte incontra la natura.
Accade a Roverè Veronese dove in un bosco a pochi
minuti a piedi dal centro del
capoluogo, lungo la strada che
conduce a San Francesco, nei
pressi di contrada Vajo è possibile visitare una singolare galleria a
cielo aperto.
A fare da pareti, ci sono alberi
e rigogliosa vegetazione. Come
pavimento, un sentiero battuto
che si inerpica in leggera salita
sul monte. Il soffitto, azzurro, è
talvolta punteggiato di nuvole. In
questa ambientazione già di per
sé singolare, a colorare l’ambiente intervengono, senza essere
invadenti, le dieci grandi tavole
di legno dipinte da Gianni Fran-
ceschini. Pittore originario di San
Giovanni Lupatoto, e parecchio
altro ancora a leggere il suo curriculum, che le ha appositamente
realizzate per dar vita al “Museo
del bosco”. Altro ancora vuol dire
attore professionista per oltre 35
anni, ideatore di progetti didattici e performance teatrali rivolti in
modo particolare ai giovani, autore di testi poetici, illustratore di
libri, mimo, clown, cantautore.
Dipingere, per Franceschini, è
sempre stata una passione «indomabile» che l’ha portato a esporre in varie città, dall’Europa fino al
nord America. Ora che per un po’
ha deciso di fermarsi in Lessinia,
trasferendosi a vivere in una delle
sue contrade, non c’è nulla di me-
Gianni Franceschini
glio della sua arte per presentarsi a chi ancora non ne conosce il
talento. «Si tratta di uno scambio
di conoscenza. Io porto questo e,
poi, vedremo cosa succederà...»
aggiunge.
Nell’idea di far incontrare natura
e opere artistiche ha trovato il so-
stegno dell’assessore comunale
alla Cultura Michela Canteri che
aveva tra i progetti custoditi nel
cassetto quello di realizzare una
simile iniziativa. «Mi hanno detto che in una frazione del nostro
Comune si era trasferita una persona che aveva scritto sulla carta
d’identità “attore”. E ho dovuto,
per forza, andare a conoscerla»
precisa. Incontro quasi casuale
che, alla scoperta di avere a che
fare con un concittadino tanto
poliedrico, ha avuto come evoluzione naturale la nascita del singolare percorso espositivo, grazie
anche al sostegno del Comune di
Roverè, della Cassa Rurale Bassa Vallagarina e dell’associazione
culturale Mamitielù.
«Ho portato le mie creazioni in
luoghi pubblici: in ospedali, nelle scuole, in giardini e addirittura
nelle chiese. Ma una galleria permanente, all’interno di un bosco,
è il massimo che un artista possa desiderare» spiega ancora il
pittore lupatotino. Ed è soltanto
l’inizio, assicura, promettendo di
TIB
aggiungere altri tocchi di creatività attraverso nuove installazioni.
Strada facendo.
I soggetti ritratti sono le “Donne
dei monti”: visioni colorate e fantastiche in cui figure femminili, dai
tratti naïf, dialogano con piccoli
animali, ricevono missive d’amore, siedono su un cavallo bianco.
Soggetti catturati dall’immaginazione di un viandante di passaggio, rivela, che in un percorso di
cambiamento vuole lasciare delle impronte sul proprio cammino. Allora, conclude Franceschini,
«sceglie sentieri e vie per attraversare poeticamente il mondo.
Arriva in un luogo, sente la musica, i suoni del risveglio e del riposo. Odora l’aria, le erbe, gusta
i sapori. Scorge visi e camminate,
sguardi e danze. Ascolta le voci, le
risate e i pianti. Immobile riceve le
storie, beve le narrazioni».
Con la natura a fare da scenografia, a salutare il visitatore è “La
Madre dei monti”: simbolo di maternità e richiamo al ruolo della
donna. Dettagli disseminati sul-
Spostandosi nel Vicentino,
per la precisione nel Comune
di Lusiana, esiste un museo altrettanto originale. È il Parco
del Sojo (www.parcodelsojo.
it), nato nel 2000 dall'intuizione dell'architetto Diego Morlin
di recuperare un sito in stato
di abbandono, facendo dialogare il paesaggio dell'altopiano
di Asiago con l'arte contemporanea. Il risultato è un dedalo
naturale di sentieri in cui installazioni in legno, pietra, ferro e
gres creano un connubio con la
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presero forma” prodotto da
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le tavole richiamano il lavoro nei
campi, la quotidianità nelle contrade, il rapporto con gli animali, le voci e i fuochi d’artificio che
riempiono le notti d’estate. In un
crescendo, come una liberazione,
che culmina nell’opera “Verso il
cielo” sulla quale una fanciulla su
un cavallo bianco alza le braccia.
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SPORT Verona capitale europea dell’endurance
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P antheon settembre 2014
di Matteo Scolari
foto Veronica Gamba
Il fascino di uno sport
tutto da scoprire
A luglio, in provincia di Verona, e precisamente al Parco di Pontoncello, si è tenuto l’Italia
Endurance Festival, il più importante evento di categoria dell’anno in Europa. Una disciplina
equestre non molto conosciuta in Italia, ma con davanti un grande futuro.
C
i si sarà meravigliati,
forse, attraversando le
campagne dell’est veronese a luglio, e precisamente quelle comprese nel territorio del Parco di Pontoncello,
un’oasi naturale di oltre 350mila
metri quadri che ricade nei comuni di San Martino Buon Albergo,
San Giovanni Lupatoto e Zevio, e
veder spuntare splendidi esemplari di cavallo arabo montati da
cavalieri provenienti da ogni parte
del mondo. Chi mai si fosse imbattuto in questo straordinario
spettacolo rappresentato da un
perfetto equilibrio tra uomo e animale, sappia che si trattava di una
manifestazione internazionale di
endurance, una disciplina equestre, paragonabile alla maratona
dell’uomo, molto diffusa nei paesi
arabi e che sta prendendo piede,
da qualche anno a questa parte
anche in Europa.
E proprio in Europa, e qui da noi in
Italia, nel veronese, si è svolto dal
10 al 27 luglio l’Italia Endurance
Festival, una kermesse di sport e
spettacolo con quartier generale a San Martino Buon Albergo,
nella frazione di Mambrotta, che
ha portato in tre giornate di gara,
il 12, il 26 e il 27 luglio, il Campionato Europeo FEI Juniors e Young
Riders, dominato dalla Spagna, e
le competizioni CEIO e le CEI valide per l’H.H. Sheikha Fatima Bint
Mubarak Ladies Endurance Cup e
l’H.H. Sheikh Mansoor Bin Zayed Al
Nahyan Endurance Cup, in cui si
sono imposti molti atleti emiratini.
Oltre 250 i binomi (cavallo e cavaliere) provenienti da 26 Paesi tra
cui, oltre all’Italia nazione ospitante, da Austria, Argentina, Bahrein,
Belgio, Danimarca, Emirati Arabi
Uniti, Francia, Finlandia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Marocco, Norvegia, Olanda,
Polonia, Portogallo, Repubblica
Ceca, Russia, Slovenia, Slovacchia,
Spagna, Svizzera, Svezia, Ungheria.
Assieme a loro oltre 600 persone
dello staff e più di 150 volontari
che hanno lavorato per la sicurezza del tracciato e delle attività
svolte all’interno del campo gara.
«Numeri, come ho ribadito più
volte, che con tutto l’ottimismo
della vigilia non ci saremmo mai
aspettati» ha commentato James
Coppini, Event Director di Italia
Endurance Festival «Un successo
oggettivo che ci fa dire senza dubbio che si è trattato dell’evento di
endurance più importante in Europa per questo 2014, e sono contento che si sia svolto proprio qui,
in Italia, e in particolare a Verona».
«La soddisfazione maggiore da
parte mia è aver visto e sentito
moltissimi riders complimentarsi
per il tracciato, vero punto di forza della manifestazione svolta qui
al Pontoncello» prosegue Coppini
«Un contesto ideale per la disciplina dell’endurance, all’interno
di un’oasi naturale perfetta per il
connubio uomo e cavallo che ha
contribuito a far registrare medie orarie “da deserto”, molto alte
considerando anche il periodo in
settembre 2014 P antheon
Verona capitale europea dell’endurance
43
cui si è svolta la manifestazione».
«Ci serviva la conferma sul campo
delle nostre sensazioni pre-evento, e le abbiamo avute. Questo ci
rende consapevoli di avere a disposizione tutti i requisiti per organizzare nel 2015 un Campionato
del Mondo Giovani cavalli (già assegnato dalla FEI, ndr), sempre qui
a Verona, ancora più spettacolare
e ancora più ricco di sorprese e di
emozioni».
Soddisfatto anche il sindaco di
San Martino Buon Albergo, Valerio
Avesani, che è ben consapevole
di aver ospitato sul suo territorio,
e su quello degli altri otto comuni coinvolti dalla manifestazione
sportiva (Verona, San Giovanni
Lupatoto, Zevio, Belfiore, Ronco,
Albaredo, Caldiero e Veronella,
ndr), un evento di respiro internazionale unico nel suo genere.
«Abbiamo assistito a uno spettacolo affascinante da più punti
di vista» ha affermato il sindaco,
portavoce anche degli altri primi
cittadini veronesi «Sia da quello sportivo, con una carrellata di
splendidi esemplari provenienti
da tutto il mondo, sia da punto di
vista della valorizzazione del territorio. Il Parco del Pontoncello, che
in questi anni assieme ai comuni
di San Giovanni Lupatoto e Zevio
abbiamo cercato di promuovere
con diverse iniziative, si è rivelato
il contesto straordinario per po-
ter ospitare una manifestazione
equestre di tale portata. Un futuro
come ippovia internazionale, quindi, ma anche come grande area
ciclopedonale per appassionati e
famiglie. Stiamo investendo molto
su questo progetto e sentiamo la
vicinanza anche di cittadini e titolari di strutture ricettive, questi
ultimi evidentemente soddisfatti
per la presenza all’interno di hotel
e B&B in occasione dell’Italia Endurance Festival».
«Ringrazio infine tutte le istituzioni,
i sindaci, le associazioni, i volontari,
le pro loco, il comitato organizzatore per il grande lavoro di squadra che ha portato a un risultato
eccellente».
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ASSOCIAZIONI Tre eventi per inaugurare Cosmopolitan Music Art
46
P antheon settembre 2014
La Musica ritrova i propri spazi
Forte del patrocinio del Comune di Negrar, Verona e Provincia di Verona, del Conservatorio
di Musica Dall’Abaco e dell’Istituto Regionale Ville Venete, l’Associazione Culturale Cosmopolit Music Art è pronta ad aprire i battenti nel mese di settembre con tre eventi imperdibili
per gli appassionati di musica e letteratura classica.
di Francesco Turlon
Gli eventi
15 settembre - “Allegorie dell’amore in
musica” (Villa Mosconi Bertani di Negrar) ore 20.00
23 settembre - “Galà lirico di inaugurazione” (Delser Manor House Hotel
CASTELLUM AQUAE) ore 20.00
30 settembre - “D’Annunzio: l’eletto
canto” (Villa Mosconi Bertani di Negrar) ore 19.30
Il direttivo
Salvatore Viviani (Presidente e Legale
Rappresentante)
Annunziata Lia Lantieri (Vicepresidente e direttore artistico)
Giorgio Bagnoli (Consigliere e responsabile performing arts)
Gianni Pozzani (Consigliere e responsabile sez. arte e artigianato)
Luisa Zecchinelli (Segretario amministrativo e relazioni culturali)
N
ata per volere di docenti
del Conservatorio e delle
Belle Arti, Cosmopolitan
Music Art vuole promuovere il lavoro di ricerca nell’ambito di repertori musicali di qualità e
poco noti, trovando nel contempo
sedi di valore storico e artistico
che ben inquadrino le opere stesse. I giovani studenti, diplomandi
e diplomati, avranno l’occasione
di suonare con colleghi stranieri,
condividendo le esperienze degli
stessi docenti, impegnandosi ad
esportare il patrimonio artistico
italiano. Questa duplice esigenza di fornire occasioni musicali
agli allievi ed esportare il retaggio
italiano all’estero sono al cuore
dell’impegno civico/culturale dei
soci fondatori.
Abbiamo avuto modo di parlare
con Luisa Zecchinelli, docente di
pianoforte presso il Conservatorio
e responsabile delle relazioni pubbliche e culturali dell’Associazione.
Ci ha raccontato dei tre eventi di
apertura che si terranno nel mese
di settembre (15, 23, 30) in Villa
Mosconi Bertani di Negrar e presso il Delser Castellum Aquae di
Verona.
«Quando la musica viene inserita in un certo ambiente ritrova il
proprio suono. Ciò che vorremmo
ricreare è un’esperienza totalizzante e raffinata per l’ascoltatore:
testi letterari, musica e ambiente
suggestivo.
Le tre serate in programma puntano proprio a questo: immergere
l’ascoltatore in un’epoca passata.
Per questo abbiamo cercato fortemente di collaborare con l’Istituto Ville Venete. Presenteremo una
monografia dedicata a Paolo Veronese, accompagnata e seguita
da musiche del tempo. Successivamente una serata di Gala, in
un’antica villa patrizia romana riadattata ad hotel, dove tre giovani cantanti provenienti da Corea
e Giappone si esibiranno con altrettanti professionisti. A chiudere
presenteremo un cd dedicato alle
liriche dannunziane, con materiale inedito di autori poco conosciuti dell’epoca come Guido Alberto
Fano e Mario Pilati».
Il 15 settembre è quindi la data da
segnare per tornare ad apprezzare la musica barocca nostrana.
La professoressa Zecchinelli tiene
però a precisare: «siamo partiti da
quelle che erano le nostre esperienze personali.
Ciò non toglie che rimaniamo
aperti a qualsiasi forma di espressione musicale dall’alto contenuto
qualitativo e mediatico.
Affiancare con il tempo coreografie in collaborazione con Associazioni e Istituti di formazione è uno
dei tanti progetti che abbiamo in
mente.
Per questo vorremmo sentire
quali sono le opinioni del pubblico
e dei nostri associati che potranno
condividere le impressioni, informazioni o proposte attraverso il
nostro sito www.cmamusicart.it».
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RICONOSCIMENTI Il 27 e 28 le cerimonie di consegna del Premio Masi e del Premio Salgari
Fine settembre
all’insegna della cultura
di Matteo Scolari
Un fine settimana ricco di spunti e di temi legati alla cultura viti vinicola e letteraria. Sabato
27 giornata di festa per il prestigioso Premio consegnato dalla Fondazione Masi e l’indomani, domenica, l’atto conclusivo del Premio internazionale di letteratura avventurosa.
Sandro Boscaini
Andrea Bocelli
S
arà senza dubbio un weekend particolare per coloro che amano immergersi
nella cultura e nelle tradizioni legate al
territorio veneto e non solo. Nei giorni
consecutivi di sabato 27 e domenica 28 settembre prossimi si celebreranno a Verona e in
provincia due Premi che, seppur con storia e
percorsi diversi, tengono alto il nome della nostra città in tutto il mondo.
Premio Masi 2014
Svetlana Alexievich
Umberto Contarello
Mario Isnenghi
Alberto Passi
«Per aver contribuito con la sua autorevolezza di artista di fama mondiale e con la sua
passione di produttore, e gioia di estimatore,
a dare lustro al vino, diffondendo il messaggio
che “una bottiglia di vino è, di fatto, una bottiglia di felicità”». È con questa motivazione che
la Fondazione Masi ha deciso di assegnare il
Premio Internazionale Masi Civiltà del Vino ad
Andrea Bocelli, “il più popolare cantante d’opera di tutti i tempi”, così come lo ha definito il
New York Times.
È senz’altro lui, l’artista toscano, il nome più
altisonante dell’edizione 2014 del prestigioso
Premio Masi, giunto alla sua 33esima edizione
e che quest’anno sarà celebrato in una serata
di spettacolo e talk show, sabato 27 settembre, al Teatro filarmonico di Verona. Insieme
a Bocelli, di cui molti non conoscono la sua
passione per il vino e il suo ruolo di interprete
di terza generazione, con suo fratello Alberto, della cultura della terra assorbita tra i 120
ettari di famiglia, di cui 8 destinati a vigneto,
a Lajatico, nel cuore della Val d’Era in provincia di Pisa, sono stati premiati la giornalista
e scrittrice bielorussa Svetlana Alexievich, lo
sceneggiatore padovano Umberto Contarello,
il professore emerito veneziano Mario Isnenghi
e il presidente dell’Associazione Ville Venete
Alberto Pasi. La Alexievich è stata la cronista
degli eventi più importanti dell’Unione Sovietica della seconda metà del XX secolo, che sono
stati ispirazione anche dei suoi libri più famosi
(La guerra non ha un volto di donna; Ragazzi di
Zinco; Preghiera per Chernobyl). A sostenere le
motivazioni dell’assegnazione del Premio Masi
Grosso d’Oro Veneziano (sezione riservata a
personalità che hanno contribuito a diffondere
nel mondo la cultura, nelle sue diverse accezioni, generando comprensione, solidarietà e
progresso civile tra i popoli, ndr) «lo straordinario lavoro di indagine compiuto nel periodo sovietico e post comunista con cui ha dato voce
in Occidente ai sentimenti della gente comune
e ai drammi irrisolti della società est europea».
Ad Umberto Contarello, che ha collaborato con i principali registi italiani (tra cui: Carlo Mazzacurati, Gabriele Salvatores, Michele
Placido, Fabrizio Bentivoglio) contribuendo a
creare uno stile di sceneggiatura originale per
ricchezza di dettagli e approdando all’Oscar
con “La grande bellezza” (2014) che ha sceneggiato con Paolo Sorrentino, è stato assegnato il Premio Masi Civiltà Veneta, sezione
riservata alla cultura, a personalità venete di
origine e d’adozione che hanno contribuito a
tutelare e trasmettere i valori civili e universali
delle Venezie. A lui la Fondazione Masi riconosce il merito di aver contribuito sin dagli esordi a raccontare con Mazzacurati l’originalità
del Veneto e di aver realizzato per Sorrentino
«un’opera di altissimo valore estetico e un geniale ritratto della città eterna». Uguale ricono-
settembre 2014 P antheon
Il 27 e 28 le cerimonie di consegna del Premio Masi e del Premio Salgari
49
scimento anche per Mario Isnenghi, il quale conduce il Premio Masi
dentro la storia della Prima Guerra
Mondiale, di cui quest’anno ricorre
il centenario. Veneziano, professore emerito presso l’Università
lagunare, Isnenghi è uno dei più
autorevoli storici italiani che molti
lettori conoscono per il suo libro più
famoso, ora ritornato sugli scaffali:
Il mito della Grande Guerra (1970 –
edizioni Il Mulino). Isnenghi «ha avvicinato generazioni di italiani alla
realtà della Grande Guerra, tragedia di cui il Triveneto è stato uno
dei principali scenari, sfrondandola
dai luoghi comuni senza rinunciare
a sottolinearne gli aspetti ideali, il
coraggio e l’abnegazione dei combattenti».
L’Associazione Ville Venete e il suo
presidente Alberto Passi chiudono
l’albo dei premiati che il 27 settembre apporranno la loro firma sulla
storica Botte di Amarone, simbolo
del Premio Masi da 33 anni. Trevigiano, erede della villa secentesca
Tiepolo Passi, è presidente dell’Associazione costituita per conservare, valorizzare e promuovere il patrimonio artistico e architettonico
del Veneto «emblema della cultura
delle Venezie».
«I premiati di questa edizione
rappresentano discipline e settori molto eterogenei; una varietà
che dimostra la grande ricchezza culturale che continua a contraddistinguere il nostro Paese»
ha affermato Isabella Bossi Fedrigotti, presidente della Fondazione Masi. Per Sandro Boscaini,
vice presidente della Fondazione
e presidente della Masi Agricola ha confessato: «L’intuizione che
mi ha portato ad istituire il Pre-
mio Masi oltre 30 anni fa, nasceva
dalla consapevolezza che impresa
e cultura si appartengono e si integrano. Il Premio Masi, arrivato
nella piena maturità, è stato quindi antesignano nell’affermare il
principio, oggi sempre più diffuso,
dell’interconnessione tra i due settori: senza cultura non può esserci
impresa che resista nel tempo e
senza impresa la cultura difficilmente trova rinnovato vigore».
Premio Salgari
Una Giuria di esperti composta da
nomi prestigiosi quali Alan D. Altieri, Alftredo Colitto, Luca Crovi,
Gianfranco de Turris, Darwin Pastorin e Paola Pioppi ha permesso
ai tre romanzi avventurosi finalisti
della quinta edizione del Premio
Letterario biennale “Emilio Salgari”
di contendersi la vittoria finale che
verrà decretata domenica 28 settembre in una grande cerimonia di
premiazione che si terrà a partire
dalle 17.30 presso la Sala congressuale di Villa Quaranta Park Hotel
Verona a Ospedaletto di Pescantina. Le tre opere finaliste sono “La
morte si muove nel buio” (Mondadori) di Luigi De Pascalis, “Il testamento del papa” (Nord) di Giulio
Leoni, e “Invictus. Costantino l’im-
peratore guerriero” (Rizzoli) di Simone Sarasso. Un’edizione, quella
di quest’anno, che ha visto alcune
tappe importanti di avvicinamento dislocate su tutto il territorio
veronese, che hanno permesso di
incontrare gli autori, anche delle
edizioni passate, e di conoscere più
da vicino le loro produzioni letterarie. Sono stati coinvolti l’Istituto
Professionale per i Servizi alberghieri “Angelo Berti” di Chievo per
il tradizionale Pranzo Salgariano,
a inizio maggio, e poi ancora la Biblioteca Civica di Verona, la libreria “Il Minotauro” di via Cappello, il
ristorante-Albergo Cà dei Maghi
a Fumane, la Sala Bodenheim del
Centro Eugenio Turri di Grezzana, il
Liceo Scientifico Angelo Messedaglia, l’Università di Verona, la Villa
Mosconi Bertani ad Arbizzano, l’albergo Gardesana di Torri del Benaco e Corte Stella a Verona. Il 20
settembre una finestra dedicata al
premio ci sarà anche in occasione
di Tocatì, il festival internazionale
dei giochi in strada di Verona e il
28, dicevamo la serata di premiazione.
In quell’occasione saranno assegnati anche i tre premi “Ilcorsaronero” alla carriera ad Alberto Ongaro, Mino Milani e Paolo Bacilieri».
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PERSONAGGI Felice Naalin
50
L’arte
P antheon settembre 2014
una scelta
di vita
di Giovanna Tondini
E
Anche il nome conferma la sua
personalità. Felice Naalin: nome
d’arte ma fedele a quello di nascita, quasi a non volere separare le
sue identità, di uomo e di artista.
Dopotutto la completezza di Naalin
è frutto della sua educazione. Tutto
è iniziato all’età di 11 anni, quando
decise di frequentare un corso di
pittura. «Lo teneva la signora Nadia, che gestiva un negozio di colore». Allieva di un fotografo, l’insegnante aveva acquisito nel tempo
le abilità pittoriche. Così, con l’aiuto
del parroco organizzò nelle domeniche un corso per i giovani. Anche
il suo maestro delle elementari
era un bravissimo disegnatore: «in
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qualche modo anche lui mi ha avvicinato al mondo artistico». Ma la
vera scuola l’ha seguita presso la
bottega dello zio, un fabbro. «Trascorrevo tutte le estati a dargli una
mano», spiega, «fu fondamentale
per me, per acquisire le informazioni tecniche per la lavorazione dei
materiali».
Parallelamente Felice era affascinato dai complessi musicali. «A
Porto di Legnago non mancava
niente. Essendo lontanto da tutto,
si cercavano di ricreare i fenomeni
nazionali e internazionali». Ma nella musica gli esiti non erano quelli
sperati, «anche se avevo passione».
È ancora sicuro però che «se rina-
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Felice Naalin
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Felice Naalin
sco faccio l’impresario musicale!».
Naalin ha una passione sfrenata
per la vita. E con perseveranza ha
cercato il luogo che fosse in sintonia
con le sue abilità innate. «Ci sono
degli artifizi che ti aiutano a vivere»… a superare quel disagio che
spesso ci tormenta. L’arte quindi si
è presentata a Naalin come un’opportunità. Il campo in cui riusciva a
esprimersi.
Dopo aver frequentato il liceo artistico, Naalin si è iscritto ad architettura. Ma mancava ancora
qualcosa: «avevo l’intuizione della
strada, ma non riuscivo a esprimerla in parole». Poi l’incontro con
Carlo Sini, un filosofo dell’ambiente
milanese. «Grazie a lui ho cominciato a definire la mia azione empirica». A elaborare un suo pensiero, una sua “teoretica”. Ciò che in
fondo l’ha spinto ha seguire il filone
classico dell’arte. «Una strada non
facile», quella che sicuramente dà
Prosegue la serie di interviste con persone e personaggi di Verona. In questo numero abbiamo
incontrato Felice Naalin, scultore, pittore, critico e professore che dopo aver sperimentato
varie forme di espressione artistica ha fondato la Scuola Internazionale dei “Madonari”.
cclettico, senz’altro. Scultore, pittore, professore,
critico. Ma c’è di più. Quello
che subito colpisce è la sua
capacità di essere artista e al contempo comunicatore. Riuscendo
così a svelare i segreti che il mondo dell’arte conserva, gelosamente. A sviscerare con le sue parole
quel mondo spesso inaccessibile
al pubblico. Questa sua dote ambivalente l’ha portato a lavorare in
TV. A collaborare con la Rai, Mediaset, Telemontecarlo. A seguire
programmi per adulti e bambini. A
girare per il mondo, senza una fissa dimora. Mai a casa la sera, «finché non mi sono sposato!».
settembre 2014 P antheon
meno visibilità, quella che stupisce
di meno. Perché non rispecchia la
tendenza dominante, vincente, ma
una di nicchia. E questa è la tendenza che Naalin sente dentro.
Proprio questa scelta del classico,
“della perfezione, dinamica”, ha avvicinato Naalin alla cultura popolare. Erano gli anni Settanta, «quando la cultura alta e quella popolare
si sono incontrate, portando a un
livellamento della cultura stessa».
Dopo l’incontro con Dino Coltro,
«punta di diamante della ricerca
sulla cultura popolare», Naalin ha
cominciato a pensare alla nicchia
dei Madonari, «allora degli accattoni, che vivevano ancora di elemosina». Perché dunque questa scelta?
«L’arte contemporanea stava andando verso forme incomprensibili.
Io invece ero più classico e i Madonari erano artisti che portavano
avanti una tradizione tecnica della
pittura classica. Un’arte quasi im-
mutata nel tempo». Naalin ha fondato così la Scuola Internazionale
dei “Madonari”. Li ha trasformati in
artisti liberi. «Abbiamo portato la
complessità artistica in strada».
In quegli anni Naalin vinceva anche
la cattedra di professore a scuola.
«La mia preparazione a 360° mi è
stata d’aiuto». Insomma, un altro
traguardo raggiunto grazie a una
convinzione che l’ha sempre guidato nella vita: «fare ciò per cui si
nasce». Certo non è facile e immediato capirlo fin da subito. E tantomeno avere il coraggio di seguire il
proprio sentire, quando spesso le
convenzionalità sociali ci allontanano dal nostro destino. Eppure
Felice Naalin ha fatto una scelta.
Ha tentato il salto assoluto: fare
l’artista. E se è vero, come scrisse
Picasso, che «tutti i bambini sono
degli artisti nati; il difficile sta nel
fatto di restarlo da grandi», allora
forse Naalin è riuscito nell’intento.
P antheon
I N EV I DE NZ A
Presentazione del corso
venerdì 26 settembre
La via dei Colori
In evidenza il corso che parte il prossimo ottobre, organizzato da Pantheon in collaborazione con un trittico di preparatissimi docenti. Colore e significato.
Vi sveliamo tutti i dettagli.
C
he origine hanno i colori?
Quali sono i significati, i
simboli, il mistero e la vita
dei colori che sono protagonisti del nostro vivere quotidiano? L’arte da sempre fa del
colore il protagonista indiscusso
della creazione artistica, noi stessi
viviamo in un mondo immerso nel
colore: «non è un caso» scrive D.
Simmonet, «se vediamo rosso, diventiamo verdi di paura, blu di collera o bianchi come un lenzuolo... I
colori veicolano tabù e pregiudizi ai
quali obbediamo senza rendercene conto, e possiedono significati
nascosti che influenzano il nostro
ambiente, i nostri comportamenti,
il nostro linguaggio e il nostro immaginario.
La loro storia, ricchissima e sorprendente, racconta l’evoluzione
delle mentalità, degli usi e delle
società».
Il corso La via dei colori vuole addentrarsi alla scoperta di questo
straordinario mondo e del suo influsso sulla nostra esistenza, attraverso un cammino condiviso
fatto di arte, bellezza, cultura e,
grazie ad esso, riscoprirne il significato, i simboli, la loro straordinaria magia che permette, ancora
oggi, di vivere in un mondo ricco di
colori.
Per questo La via dei colori non è
I dettagli
Inizio corso: sabato 18 ottobre
Fine corso: sabato 20 dicembre
Lezioni: 18/10, 25/10, 8/11, 15/11,
22/11, 29/11, 13/12, 20/12
Orari: dalle 9:00 alle 12:00
un corso tradizionale in cui si apprendono tecniche o stili particolari, non è neppure un invito teorico
alla scoperta della storia dell’arte
ma vuol essere qualcosa di più. In
un percorso articolato, attraverso la specifica competenza di tre
docenti, si potranno attraversare
e apprendere i significati simbolici
dei colori, la loro misteriosa origine
e la creazione dei grandi capolavori scoprendo ciò che i grandi artisti ci hanno lasciato e che continuamente ci donano, per “viverli”
poi in prima persona.
La seconda fase del percorso sarà
infatti quella di camminare insieme, alla scoperta della parte più
profonda di sé stessi, per riuscire
ad esprimersi in pienezza, senza
paure ed ansie, liberamente e creativamente. La parte conclusiva
sarà caratterizzata dal sostegno
concreto e pratico che permetterà
di elaborare quanto visto, sentito,
vissuto per realizzare la propria
creazione artistica, con una nuova consapevolezza in cui si potrà
guardare, vivere e fare arte con
occhi diversi.
Il corso, a partire dal 18 ottobre, si
svolgerà in otto incontri fino al 20
dicembre e si rivolge a quanti sono
artisti o aspiranti tali o, più semplicemente, hanno passione per la
vita, l’arte, la bellezza.
A ottobre ripartono anche gli altri
corsi di formazione di
1
a cura di
Roberta Tosi, Erika Tacchella, Rino Merzari
DA NON PERDERE
venerdì 26 settembre
Sala Bodenheim
Biblioteca di Grezzana
Ore 20:45
Presentazione del corso
3
Per ulteriori info sui corsi:
fabio dai pre’
340 0735137
[email protected]
WWW.GIORNALEPANTHEON.IT
5
riprese video e montaggio
dal 1 ottobre → 5 lezioni il sabato mattina
Computer e programmi forniti. Iscrizione: 180€
CONTABILITà e bilanci
dal novembre → 8 lezioni il giovedì dalle 18:30 alle 20:00
Info su Pantheon 54 (ottobre 2014)
6
7
8
russo base
dal 1 ottobre → 10 lezioni il lunedì dalle 18:30 alle 20:00
insegnante madrelingua. Iscrizione: 190€
comunicazione e social media
dal 1 ottobre → 7 lezioni il giovedì dalle 18:30 alle 20:00
Iscrizione: 120€
4
Roberta Tosi è critico d’arte e giornalista: ha collaborato con la Galleria
d’Arte Moderna e Contemporanea di
Palazzo Forti e diretto il magazine Pittura Antica, attualmente è coordinatrice di “Arte e dintorni” per la rivista
Living e direttore artistico di Vinart.
Erika Tacchella è un’artista e un operatore olistico professionale in ambito
energetico. Il suo cammino professionale l’ha vista, fin dal ’98, intraprendere un percorso di approfondimento
tecnico ed introspettivo che l’ha portata a conseguire il Diploma di Operatore Olistico Professionale in Core
energetica development nel 2013. Da
sempre, a questo percorso, ha affiancato lo studio della pittura frequentando i corsi liberi presso l’Accademia
Cignaroli.
Rino Merzari è pittore, scultore e restauratore. Il suo percorso professionale lo ha visto frequentare la Facoltà
di Architettura presso lo IUAV ma la
sua arte lo vede protagonista fin da
bambino. Nella sua galleria d’arte,
Rino oggi sperimenta le molte tecniche pittoriche apprese, molti materiali
e lavorazioni varie.
inglese base/avanzato
dal 23 settembre → 15 lezioni, mart/merc, dalle 18:30 alle 20:30
insegnante madrelingua. Iscrizione: 240€
tedesco basE
dal 1 ottobre → 10 lezioni il giovedì dalle 18:30 alle 20:30
insegnante madrelingua. Iscrizione: 160€
2
I docenti
P antheon
utilizzo del computer e programmi gratuiti
dal novembre → massimo 10 lezioni
Computer non forniti. Info su Pantheon 54 (ottobre 2014)
fotografia E FOTORITOCCO
da febbraio 2015 → massimo 10 lezioni
Previste uscite esterne
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Redivivo il Festival
The Brothers
54
P antheon settembre 2014
V
Le Band partecipanti
foto Veronica Mariani
qui. Ma il lavoro e la passione dei
The Brothers non si è fermato alla
kermesse, non si è fossilizzato solo
su questo ricorrente appuntamento musicale estivo. Infatti, durante lo stop durato due anni, in cui il
festival è stato accantonato per la
presenza di nuovi ed interessanti
progetti, la musica ha continuato
a risuonare all’interno del locale
della vecchia “Rotonda”. Nel bar dei
fratelli Salvagno sono stati ospitati
musicisti di fama internazionale tra
cui Grayson Capps ed Emmanuel
Leroy, mantenendo sempre vivo
l’interesse per la musica ricercata e per le esibizioni live. Ora, con
il cambio di sede del bar, che si è
trasferito in viale Olimpia, sempre
a Grezzana, il festival è tornato a
nuova vita, pronto a stupire tutti
ancora una volta.
Il programma della tre giorni musicale 2014 prevede per venerdì 12
la presenza sul palco del gruppo
rockabilly Ketty & The Middle Tones,
accompagnati per l’occasione da
Sissy La Muerte, ballerina d’eccezione che si esibirà in un caloroso
spettacolo burlesque. Sabato 13
invece, salirà sul palco Roberto
I gruppi del mese PANTHEON UNDERGROUND
Morbioli, accompagnato dalla sua
Morblues Band, per una serata
all’insegna del blues. In conclusione
domenica 14 sarà il turno dei Best
Off, giovane progetto musicale veronese, formato da alcuni tra i migliori talenti musicali veronesi.
Da segnalare anche l’altra iniziativa
collegata al festival, il Vespantena,
un raduno motociclistico interamente riservato alle amate Vespe
Piaggio, motociclo entrato nel culto
italiano, giunto quest’anno al suo
settimo anno di vita. L’evento sarà
in compartecipazione con il festival
durante la giornata di domenica
14, e vedrà il ritrovo e la partenza
per il viaggio panoramico, come da
programma, dallo stesso piazzale
che ospiterà le band durante il resto della giornata.
foto Federico Sossella
un lavoro lungo e faticoso, altri invece ti sorprendono per la loro velocità
e naturalezza. Questo è ciò che ci è
accaduto. Col tempo abbiamo confezionato una demo che ci ha permesso di concorrere al Pistoia Blues
Festival, piazzandoci al quinto posto
assoluto.
Secondo voi, qual è l’elemento distintivo che vi caratterizza maggiormente come gruppo?
Gli elementi che ci contraddistinguono sono le nostre canzoni stesse.
Raccontano di storie che abbiamo
vissuto in Lessinia come per esempio
Marco Franceschetti (voce)
“Welcome to the mountains”, un caAlex Ghellere (chitarra)
loroso benvenuto nelle nostre monGabriele Bicego (chitarra)
tagne.
Gianluca Canteri (basso)
Scriviamo di continuo e negli anni abGianni Melotti (batteria, percussioni) biamo messo da parte una serie di
brani, mantenendo il giusto equilibrio
Davide Gaole (tastiere)
tra date, impegni e professione.
assione per la musica e una Conclusa l’esperienza del Pistoia
forte amicizia tra i compo- Blues, che “tempo” si prevede lungo
nenti. È questo il mix vincen- il vostro cammino?
te dei “Time to Rock”, o c’è Avendo già otto pezzi finiti sicuradell’altro?
mente il nostro sognso nel cassetto è
Una forte amicizia e tanta passione, incidere il primo album. Crediamo sia
due aspetti di non poco conto. Pren- molto importante avere un certo suodendo in considerazione la grande no perché questo ti permette di aprire
propensione in comune per il rock dei passaggi che ti possono portare
Usa e British, nasce il nostro sound in posti musicalmente diversi. Siamo
potente ed aggressivo. Il progetto ci sempre alla ricerca di ispirazioni, queha a lungo impegnati nello scrivere sto è il nostro punto di forza. Senza
bozze e canzoni. C’è sempre qualche mai far mancare il divertimento.
nuovo riff da trovare. Non abbiamo
segreti particolari ma una grande fiducia in noi stessi e una preparazione
accademica che ci ha reso possibile
costruire canzoni fresche ed attuali.
Rock, musica classica, pop, metal, un
ampio calderone di generi musicali.
Cosa siete riusciti a tirare fuori da
questo immenso cilindro?
Siamo convinti che ogni artista voglia portare la propria musica verso
orizzonti sempre nuovi. La melodia è
tutto nella musica, ed è sempre stata un elemento fondamentale anche
nel nostro modo di comporre. Non
potremmo mai dimenticare il blues
di fondamentale importanza per noi..
Un cd già registrato, la partecipazioGuido Rolando, meglio noto come
ne al Pistoia Blues Festival, la finale
Giubbonsky, è nato e cresciuto a
nazionale e il quinto posto assoluto
Casale Monferrato, 34.000 abitanti
conquistato. Partiti in punta di piedi
racchiusi in 86 km², un luogo troppo
dalla verde Lessinia, ne avete fatta di
piccolo per gente come lui. Rolando
strada.
è uno che si distingue, uno che già
Vi ritenete soddisfatti del vostro
a 9 anni, sulle note di “Ogni Volta” di
percorso fino a qui?
Paul Anka, sapeva già dove sarebMolte volte i risultati sono frutto di
Hard rock made
in Lessinia
di Marco Nicolis
Da sx: Ketty and the middle tones, Sissy la Muerte, Morblus Band e BestOff.
foto Miss Sorry
55
Time To Rock
Dopo due anni di pausa, ritorna ad emozionare e ad entusiasmare il vasto pubblico degli
amanti della buona musica, il festival ideato dai fratelli Salvagno nel 2008, anno della prima edizione. Appuntamenti e serate dal 12 al 14 settembre.
oi amanti della buona
musica, dei suoni genuini,
delle chitarre elettriche,
delle voci melodiche e
delle sonorità classiche segnatevi
queste date: 12 ,13, 14 settembre
2014. Tre giorni che risveglieranno
la vostra passione per la musica
e la voglia di rock and roll, blues e
quei generi che hanno fatto la storia della musica moderna. Torna,
dopo due anni di assenza, il Festival The Brothers.
Nato nel 2008 dalle menti dei fratelli Emiliano e Igor Salvagno, titolari del Bar The Brothers di Grezzana, supportati dal preziosissimo
aiuto dell’amico Michele Zampieri
e dal titolare dell’azienda Valentino
Marmi e Graniti, il Festival è diventato in breve tempo un evento atteso dall’intera Valpantena.
Dalla prima edizione ne è stata
fatta di strada. Da quel primo palcoscenico messo in piedi per lanciare le band giovanili di paese, per
dare loro una possibilità di esprimersi davanti ad un pubblico numeroso, di mettersi alla prova dal
vivo. Quante facce, quanti gruppi,
quante esibizioni sono passate da
settembre 2014 P antheon
foto Stefania Santoro
Rassegne musicali tre giorni di grande sound a Grezzana
P
Giubbonksy
Musica e
impegno sociale
be arrivato. Prima il Liceo Musicale
poi, nella turbolenta Bologna degli
anni ’70, la laurea al Dams (Discipline delle Arti, della Musica e dello
Spettacolo), per una carriera che
stava per prendere il volo con un
battito di ali. Rolando è un moderno
esploratore della musica. Un avventuriero che tocca le rive del punk e
del dark, muovendosi tra l’etnico e
il popolare, arrivando fino alle cime
dei suoni industriali e del soul. Un
eclettico del suono. Baritono, basso e ritmi, sax alto e chitarra, per lui
queste “armi” della cultura moderna
non hanno segreti. Proprio dal sax e
dalla chitarra acustica ha iniziato il
proprio cammino, come menestrello nei “Montenegro Tango”, passando alle “Officine Schwartz” e per la
“Banda degli Ottoni a Scoppio”. Un
movimento musicale in continua
evoluzione. La nascita del progetto “Tasselli”, la band di northen soul
“Supersonica”, la “Contrabbanda”,
talentuosa e frizzante band che si
divide tuttora dai palchi delle sagre di paese fino ai prestigiosi raduni come il Lugano Jazz Festival.
Ed infine “Giubbonsky”, progetto
da cantautore cantastorie nato nel
2008, iniziato come One Man Show
e cresciuto fino a diventare una
band completa di basso e batteria
al seguito. Qui nasce la vera arte
di Rolando. Una musica impegnata, sociale, che incontra le difficoltà del vivere moderno. Una musica
da ascoltare insieme, che ti faccia
pensare, sognare, ricordare rigorosamente in modo collettivo. Una
pratica di resistenza umana. Una
musica che mischia rabbia e ironia,
gioie e dolori quotidiani, una miscela
di sentimenti che nascono dal profondo. Già nel 2010 esce l’autoprodotto “Storie di non lavoro”, album
di debutto. Un lavoro di qualità che
riassume la recente storia attuale
della musica cantautorale italiana.
Poi nel 2013 “Testa di nicchia” secondo disco che offre uno spaccato
di storie del nostro tempo. Questo
è Giubbonsky, questa è la musica di
Orlando. Una musica che può coinvolgere, che può piacere oppure no,
una musica che però, in ogni sua
forma e dimensione, non ti lascia indifferente.
Territorio a Spicchi
Brevi da Verona e Provincia
56
P antheon giugno 2014
a cura della Redazione
GREZZANA
Mostra d’arte del Circolo Artisti
Torna, come oramai da tradizione, la mostra all’aperto “Arte in Piazza” a cura del Circolo Artisti di
Grezzana. Con il patrocinio del comune e la collaborazione del Gruppo Alpini, il 21 settembre in
Piazza Carlo Ederle tutti gli artisti potranno esporre le loro opere (quadri, sculture in pietra o legno,
incisioni) su appositi supporti forniti dall’organizzazione. Ogni artista avrà a disposizione uno spazio
di circa sette metri lineari. Il costo per esporre è di 20€ da versare il mattino prima dell’allestimento,
e da diritto anche alla consumazione di un primo con bevanda. La mostra aprirà al pubblico alle
ore 9:30 e sarà in funzione fino alle ore 19:00. Informazioni e iscrizioni ai seguenti recapiti telefonici:
Annamaria Grisi 346.3300103 e Giovanna Girardi 340.8499515.
MARZANA
Nuovo servizio bus in Valpantena
Dallo scorso giugno, grazie all’impegno della “Associazione Valpantena”, l’ATV
ha istituito un nuovo servizio bus, la linea 31. L’Associazione promotrice, che coordina i tre centri anziani di Quinto, Poiano e Santa Maria in Stelle ha fatto richiesta all’Ottava Circoscrizione che ha mosso la richiesta all’ATV. Dopo le prime perplessità, l’attivazione del servizio. È stata sospesa la linea 51, che si ferma in B.go
Venezia, e la linea 31 ne ha preso il posto, ma con un nuovo tragitto. Partenza
dal Saval, quindi passaggio dall’Ospedale di B.go Trento, Porta Vescovo e capolinea a Marzana. Con questa corsa i
cittadini possono raggiungere direttamente il polo ospedaliero senza cambi a Porta Vescovo.
FIAMENE
Restaurato il capitello e aperta un’area pic-nic
Lo scorso 19 luglio, grazie all’azione del consigliere provinciale Adelino Brunelli, è stata inaugurata l’area prospicente al Capitello di Fiamene, frazione di Alcenago. L’area, che si trova
sul sentiero europeo E5 e sulla provinciale SP12a, che porta al Ponte di Veja, offre un notevole punto panoramico sulla Lessinia e sul Lago di Garda. Lo stesso capitello, reso famoso
anche dalla festa che una volta l’anno trova spazio proprio nel prato accanto, è una testimonianza della cultura religiosa del territorio ma anche degli eventi della Resistenza che
hanno caratterizzato queste zone. Le stesse mura del capitello recano i segni delle sparatorie tra partigiani e tedeschi degli anni
Quaranta. Oltre al restauro del Capitello, la Comunità Montana della Lessinia ha realizzato un’area pic-nic, grazie anche alla
collaborazione dell’associazione AVA (Associazione Volontari Alcenago). Nella foto il capitello prima del restauro.
CERRO VERONESE
Bertoncello vince il Concorso Triveneto di poesia dialettale
Si è svolta domenica 20 luglio la cerimonia di premiazione del concorso di poesia dialettale
aperto al Triveneto e tenutosi a Cerro. Arrivato alla quinta edizione, organizzato dalla Pro
Loco in collaborazione con la Biblioteca, il Comune e il patrocinio della regione Veneto, ha
quest'anno proposto il tema “a me fiol direa”, per focalizzare sull'insegnamento in famiglia.
Circa sessanta le opere arrivate, di ottima qualità, dalle provincie di Verona e Venezia, che
hanno visto alla fine vincitore Nico Bertoncello, di Bassano del Grappa, con la poesia “A
me fiolo”. Versi positivi, un invito a rincorrere sempre sogni nuovi, con coraggio, il tutto scritto
con belle immagini e maestria. Al secondo posto Gabriella Garonzi di San Giovanni Lupatoto con “Rimpianto”, al terzo Roberto
Velardita di Venezia Lido con “Letera a un fantulin”. Hanno meritato segnalazioni di merito tre poeti veronesi, Gelmina dalla Bona
con “A me fiol direa”, Laura Banterle con “Par Elena” e Giorgio Sembenini con “El regal de la vita”. Ringraziamenti ai giurati (Angelo
Andreis, Ezio Bonomi, Mara Riboli, Giovanni Benaglio, Giampaolo Feriani, Nerina Poggese, Ilenia Zanoni e Loredana Palumbo), alla
scuola di musica Hator e all'instancabile Adriano Busato. Nella foto Bertoncello assieme ad alcuni degli organizzatori.
SAN MICHELE EXTRA
Fili e ricami in Villa Buri
Si svolgerà sabato 27 e domenica 28 settembre, dalle 10:00 alle 19:00, la manifestazione “Magia in villa tra fili e ricami” a Villa Bernini
Buri, di San Michele Extra. Organizzatat da due appassionate di ricamo, Annalisa Comerlati e Rita Doliman, assieme all'Associazione culturale e sportiva “Arte e Parte”, la manifestazione, patrocinata anche dal Comune di Verona e dalla Settima Circoscrizione,
dedicherà due giorni ad espositrici di diverse città italiane con pizzi, merletti, ricami, teleai e la presentazione di tantissime creazioni.
Tutto in una splendida cornice come quella della splendida Villa Buri.
nfo: Annalisa 340.0597491, [email protected] - Rita 340.3577249 [email protected]
I prossimi 27 e 28 settembre, nel parco termale Villa dei Cedri di Colà di Lazise, l'Associazione Nazionale dei Dottori in Scienze Motorie (DMSA) organizza una due giorni di panel, approfondimenti e dibattiti
dedicati alla prevenzione e al trattamento delle malattie osteo-articolari, patologie che affliggono
ormai quasi la metà della popolazione italiana. La sesta edizione del Congresso Nazionale DMSA vedrà confrontarsi sul tema esperti internazionali e professionisti in diverse discipline di ambito medico,
rieducativo e sportivo di più settori medici: ortopedici, fisioterapisti, farmacisti e medici sportivi. Per la
prima volta, il convegno vedrà la partecipazione di due ospiti internazionali, il dottor Alberto Muñoz
Fernandez e il dottor Luis Torija Lopez, fisioterapisti, entrambi docenti all’Universidad Europea di Madrid
che, nella giornata di sabato, presenteranno due panel specifici. «Questo importante appuntamento
di aggiornamento tecnico e scientifico per gli operatori del settore quest'anno ha voluto diventare
sempre più internazionale, per approfondire temi differenti ma importanti per la salute dei cittadini»
ha detto Giorgio Pasetto, segretario nazionale DMSA e organizzatore del convegno. Per maggiori
informazioni è possibile consultare il sito web www.dmsa.it o chiamare al numero 045 7590988.
Il danno da
vacanza rovinata
(nella foto da sx: Mauro Fiorentini, Dal Corso Glenda, Michele Colantoni, Nicolis Viola, D'Agostini Simone, Bombieri Giada, Fiorentini Giacomo)
GREZZANA
Anche nel calcio, chi semina raccoglie frutti
Stanno ripartendo in queste settimane i campionati dilettantistici. Noi ci volevamo soffermare ancora sulla straordinaria vittoria degli Juniores dell’Union
Grezzana dei mister Luca Tosi e Franco Scandola che nella passata stagione
si sono aggiudicati il titolo di Campioni Provinciali di categoria acquisendo il
diritto di disputare quest’anno il campionato regionale. Soddisfazione, dunque, per atleti e, soprattutto, per il presidente Dino De Paoli, tra i fautori della
fortunata unione con le società di Lugo e Valpantena, che sta raccogliendo
in questi ultimi anni ottimi risultati, soprattutto in ambito giovanile. Che sia di
buon auspicio anche per la nuova stagione 2014-2015. (foto Paolo Tacchella)
venerdì 26 settembre 2014
venerdì 24 ottobre 2014
venerdì 28 novembre 2014
venerdì 12 dicembre 2014
Ogni Sabato dalle 9,00 alle 12,00
In via Mameli n° 162 a Vicenza.
Porta con te le ricevute dei
bollettini pagati fino al 2014!
Terra di mezzo
tra Cultura e Informazione
Per info: tel. 3420082954
e-mail: [email protected]
www.culturaeinformazione.it
CEREA
CENTRO COMM.LE
LE VALLETTE
PIAZZA DONATORI
DI SANGUE
Dalle 20:30 alle 22:00
venerdì 3 e 31 ottobre 2014
venerdì 21 novembre 2014
venerdì 19 dicembre 2014
SANTO STEFANO
DI ZIMELLA
UFFICI COMUNALI
PIAZZA MARCONI N°5
Dalle 9:00 alle 12:00
STALLAVENA
DI GREZZANA
LOCANDA ANITA
VIA CHIESUOLA
Dalle 20:30 alle 22:00
giovedì 11 e 25 settembre 2014
giovedì 9 e 23 ottobre 2014
giovedì 13 e 27 novembre 2014
giovedì 11 dicembre 2014
martedì 9 e 23 settembre 2014
martedì 14 e 28 ottobre 2014
martedì 11 e 25 novembre 2014
martedì 9 e 23 dicembre 2014
G
ià, perché sempre più
spesso capita che, anche
nel breve periodo in cui ci
si concede di fare la valigia e partire, qualcosa vada storto
e la parentesi di relax tanto attesa
non coincida con quanto ci si era
prospettati e, tra reclami e lamentele, nemmeno ci si accorga di essere lontani da casa.
Mai come nella società odierna
dove la vita è frenetica e ricca di
incombenze, l’intervallo delle vacanze identifica una finestra di
respiro in cui ciascuno di noi può
finalmente alleggerire la mente e
ricaricare le batterie nel modo che
preferisce.
Dell’importanza di un’integrale
soddisfazione in tale momento di
svago se n’è accorto anche il nostro Legislatore il quale si è premurato di tutelare nello specifico
il disagio che il turista-viaggiatore
può trovarsi a subire.
Infatti, seppure con notevole ritardo rispetto ad altri ordinamenti
(in Germania esiste una legge del
1979), è stato inserito l’art. 47 del
D. Lgs. 79/2011 (Codice del Turismo) titolato “Danno da vacanza
rovinata” dove è stabilito che: “nel
caso in cui l’inadempimento o inesatta esecuzione delle prestazioni che formano oggetto del pacchetto turistico non sia di scarsa
importanza ai sensi dell’art. 1455
del codice civile, il turista può chiedere, oltre ed independentemente dalla risoluzione del contratto,
#
VERONA
#idirittiinvaligia
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id valigia alig
iri
tti irittiinv
id
i
v
Consegnate in sala consigliare dal sindaco Mauro Fiorentini e dall’assessore alle politiche giovanili Michele Colantoni (promotore delle delibera), le «Pagelle d’oro» ai ragazzi più bravi della terza media «G.Pascoli».
Presenti la dirigente scolastica Maria Luisa Aguiari e molti genitori. Si
tratta della prima edizione di questo premio che consiste in biglietti per i
parchi divertimenti e teatro, nonché buoni acquisto libri per le superiori.
Promossi alle superiori con 10 e lode: Glenda Dal Corso (di Lugo) e Viola Nicolis (di Stallavena) e con 10 Giada Bombieri (di Azzago) Simone
D’Agostini e Giacomo Fiorentini (di Grezzana). I ragazzi delle prime e
seconde medie premiati (con media del dieci) sono stati: Anna Bazzani, Annamaria Bombieri, Pietro Corso, Giulio Maccarrone, Ettore Piccoli e Sabina Venturi (I^ media). Andrea Bonvini, Sofia
Ceoletta, Riccardo Girlanda, Sara Piccoli, Jacopo Scorza, Eleonora Urbani, Gabriele Vanti e Irene Zemignani (II media).
La fine dell’estate rappresenta per molti il ritorno al lavoro
e alla quotidianità dopo le vacanze. Tuttavia l’esperienza turistica vissuta in questo periodo dell’anno, grazie allo svago
e alla spensieratezza che la caratterizzano, genera nuove
energie che permettono di affrontare con serenità il rientro
alla vita di tutti i giorni. O almeno così dovrebbe essere.
P antheon settembre 2014
ADICONSUM
iin
GREZZANA
Pagelle d’oro all’IC “Giovanni Pascoli”
LEGNAGO
AUTOSCUOLE
FACCENDA
VIA BEZZECCA N°23
Dalle 20:30 alle 22:00
59
RUBRICA
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P antheon settembre 2014
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Convegno nazionale di Scienze Motorie
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58
VERONA
a cura di
Adiconsum
Verona
Chi è Adconsum?
Adiconsum è un’associazione indipendente e senza scopo di lucro presente su tutto
il territorio nazionale, con sedi locali, provinciali e regionali. Gli operatori, i volontari e
i dirigenti forniscono assistenza e tutela individuale e collettiva ai consumatori e alle
famiglie. Adiconsum Verona ha appositamente creato sui social network l’hashtag
#idirittiinvaligia. Inoltre è possibile collegarsi al sito internet dell’Associazione www.
adiconsumverona.it o utilizzare il numero telefonico 045/8096934.
un risarcimento del danno correlato al tempo di vacanza inutilmente trascorso ed all’irripetibilità
dell’occasione perduta.”
Una previsione normativa molto
importante dunque, che riconosce la possibilità di vedersi risarcire i disagi e le afflizioni derivanti
dal non avere goduto pienamente
dell’agognata vacanza.
Gli elementi da considerare sono
molteplici, tanti quante sono le
variabili che hanno convinto il turista-viaggiatore a scegliere un
pacchetto turistico piuttosto che
un altro, nel vasto novero di possibilità che il mercato offre.
È vero che la destinazione è l’elemento principale ma non l’unico, poi entrano in gioco molti altri
fattori come, per esempio, la tipologia, l’ubicazione e la qualità
dell’alloggio. Si opta tra hotel o appartamento, fronte mare o centro
paese, preferendo una sistemazione di lusso oppure economica.
Non solo, si vagliano con attenzione le modalità di trasporto e
le opportunità che ciascuna soluzione offre: divertimento serale
o tranquillità assoluta, escursioni
nella natura o visite a musei e monumenti, vita da spiaggia o centro
benessere.
Tutto concorre nel determinare
la decisione finale a favore di un
pacchetto turistico che sia perfetto per le proprie esigenze e dia
così modo di sfruttare in modo appagante le ferie tanto desiderate.
Allora cosa fare se si ritiene che
le promesse del tour operator e
dell’agenzia viaggi non siano stati
rispettati?
Lo spiega l’art. 49 del Codice del
Turismo. Innanzitutto bisogna
contestare
nell’immediatezza
ogni mancanza nell’esecuzione
del contratto turistico. Successivamente, una volta rientrati a
casa, presentare un reclamo ad
entrambi questi soggetti, avendo
cura di farlo preferibilmente entro
10 giorni lavorativi dal rientro nel
luogo di partenza. Si può inviare una raccomandata o utilizzare
qualsiasi mezzo che garantisca la
prova dell’avvenuto ricevimento.
Dopodiché, se non si riceve risposta o si riceve una risposta poco
convincente, conviene rivolgersi
ad un’associazione consumatori la
quale sarà sicuramente in grado
di esaminare il vostro caso specifico ed aiutarvi nell’ottenere la tutela più adeguata dei vostri diritti.
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DAL 12 AL 22 SETTEMBRE – SOAVE
MILLE ANNI DELLA PARROCCHIA DI SAN LORENZO
IN 100 FOTOGRAFIE
Chiesa della Disciplina in vicolo Campanile,
10:00-12:00 – 16:00-19:00
La Parrocchia San Lorenzo Martire di Soave presenta una
mostra fotografica sul duomo di San Lorenzo, con foto da lastre originali della prima metà del ‘900.
Info: www.prolocosoave.it – 328.0807212
13 SETTEMBRE – ERBEZZO
ANTICA FIERA DEL BESTIAME – 107^ EDIZIONE
Erbezzo, tutta la giornata
Risalente al lontano 1886 l’Antica Fiera del Bestiame è con
ogni probabilità la più antica fiera della Lessinia. La mostramercato proporrà per l’occasione bestiame selezionato di
ottimo valore genetico e originario della Lessinia. Quest’anno saranno presentate mostre di animali ornamentali, della
pecora Brogna, dei cavalli Haflinger e di prodotti tipici della
montagna veronese.
Info: 045.7075013 – 045.7050088 - www.comune.erbezzo.
vr.it
14 SETTEMBRE – VERONA
FESTIVAL SHOW
Arena di Verona, ore 21.00
Prende il via la nuova edizione del Festival Show, ricco anche
quest’anno di ottima musica, spettacoli e divertimento. Il festival è promosso da Radio Birikina e Radio Bella&Monella, in
collaborazione con l’Assessorato al Turismo della Regione Veneto. Ingresso libero.
Info: 0423.736649 - www.festivalshow.it
14 SETTEMBRE – VERONA
GRANFONDO DI VERONA “LUCA AVESANI”
Piazza Bra, partenza alle ore 8.00
Piazza Bra si trasforma anche quest’anno nella sede di una
grande manifestazione sportiva: la Granfondo di Verona
“Luca Avesani”.
Tre i percorsi proposti dall’organizzazione: Percorso Rosso Gran Fondo da 20km, Verde - Fondo: 145 km, Medio Fondo:
97 km
Info: 045.917629 - www.lascaligera.net
DAL 17 SETTEMBRE AL 12 OTTOBRE
ISOLA DELLA SCALA 48^ FIERA DEL RISO
Isola della Scala
Giunta alla sua 48ª edizione, la fiera del riso di Isola si riconferma il più grande evento nazionale del settore. La Fiera del
Riso prosegue per quasi un mese, con serate di sicuro gradimento, seguite da rassegne legate alla tradizione e al folklore,
mostre, convegni, arte, cultura e sport
Info: 045.7300089 - www.fieradelriso.it
DAL 18 AL 21 SETTEMBRE
VERONA TOCATÌ
Centro storico di Verona
Il centro storico di Verona si prepara ad accogliere la dodicesima edizione del Tocatì, il Festival Internazionale dei Giochi
di Strada. Da non perdere tipici giochi dell’America centrale
come la Pelota p’urepécha, Ulama de Cadera, il Trompo, la Pitarra e il Juego de Corozo.
Info: 045.590480, 045.8309162 - www.tocati.it
21 SETTEMBRE – SOAVE
MERCATINO DELL’ANTIQUARIATO DI SOAVE
Soave, dalle ore 8:00 alle ore 18:00
Torna nel centro storico del paese, lungo Corso Vittorio Emanuele II, via Roma e piazza Marogna, il tradizionale Mercatino
dell’Antiquariato, del Collezionismo e delle Curiosità.
Info: www.prolocosoave.it - 328/0807212
[email protected].
SCATTI
D ’ AUTORE
DAL 18 AL 22 SETTEMBRE – SOAVE
86A FESTA DELL’UVA DI SOAVE
Soave, tutta la giornata
Tutto pronto per la Festa dell’Uva più antica d’Italia. Un programma che mira quest’anno alla cultura e della tradizione,
con mostre pittoriche e fotografiche, musica, folclore, visite
guidate al centro storico, stand eno-gastronomici presso
l’Isola del Gusto, nel parco della Rimembranza, e presso la
Piazzetta del Soave, in via Roma. La domenica inoltre, troverà spazio nel centro storico il Mercatino dell’Antiquariato. Infine per concludere la giornata si terrà un grandioso
spettacolo pirotecnico con incendio del Castello.
Info: www.prolocosoave.it
20 E 21 SETTEMBRE – VERONA
INTIMISSIMI ON ICE OPERAPOP
Arena di Verona, ore 21.00
Uno spettacolo unico nel suo genere. Due atti ricchi di spettacolari effetti scenici, che vedono la partecipazione delle
più grandi stelle del pattinaggio artistico mondiale.
Prezzi: € 38,00 / 55,00 / 85,00 / 121,00 / 140,00. I biglietti
sono in vendita negli uffici turistici di Verona - Piazza Bra - e
Peschiera del Garda.
Info: 045.8039156 - www.operapoponice.com
Il concorso
fotograFIco per
i nostri lettori
LA GIURIA
DAL 20 SETTEMBRE AL 17 GENNAIO 2015 – VERONA
Mercatino delle Tre “A”
Piazza San Zeno, dalle 8.00 alle 17.00
La piazza di San Zeno ospita il tradizionale mercatino
dell’antiquariato, ricco di pezzi antichi, artigianali e da collezione.
Info: 045.8078570 - www.comune.verona.it
25 SETTEMBRE – VERONA
L’OPERA È… GALÀ LIRICO 2014
Arena di Verona, ore 21.00
Le arie più intense e famose dell’Opera verranno interpretate da tre grandi star internazionali del Bel Canto.
Biglietti: € 34,50 / 57,50 / 85,00 / 121,00 / 140,00. I biglietti
possono essere acquistati anche negli uffici turistici IAT di
Verona - Piazza Bra - e Peschiera del Garda.
Info: 045 8039156 - www.eventiverona.it
26 SETTEMBRE – VERONA
KILLING CANGRANDE
Cortile di Castelvecchio, ore 18.30
Per secoli la morte di Cangrande Della Scala è rimasta
avvolta nel mistero ma, nel 2004, un’autopsia ha rivelato
la reale causa della morte: avvelenamento. Siete dunque
pronti a indagare su un omicidio risalente ad oltre 700 anni
fa?
La prenotazione è obbligatoria.
Info: 339 1270755 - www.playthecity.it
Un grazie a Gianluca Stradiotto e Maurizio Don che hanno
curato le selezioni mensili.
Grazie anche a Marco Marini per la collaborazione nella
selezione finale.
Gianluca Stradiotto
www.gianlucastradiotto.it
335.6306587
[email protected]
ECCO I VINCITORI
Pubblichiamo le tre foto che hanno conquistato i primi tre posti del
concorso “Scatti d’Autore” (II edizione).
Ringraziamo tutti i partecipanti e
diamo appuntamento ai prossimi mesi
per scoprire le novità di questa pagina
dedicata alla fotografia. Le premiazioni
avverranno indicativamente intorno
a Natale. I vincitori saranno tuttavia
avvisati tramite mail o telefono.
Marco Marini
www.wideagle.it
335.7268300
[email protected]
Maurizio Don
www.mauriziodon.it
392.5823461
[email protected]
NOTE
D’AMORE
Sara
Castellani
Giornata dedicata ai legami
Urbano-Rurali a Verona e le sue valli
Prosegue il progetto regionale “Rurbance”. Il prossimo 18 settembre in
programma una giornata per discutere i rapporti tra i centri abitati e le
aree rurali delle colline veronesi, che
si stanno imponendo come zone di
produzione agroalimentare. Occasione per confrontarsi con altri centri
urbani analizzati come Milano, Torino
e Monaco di Baviera. Alle ore 10:00,
ai Frantoi Redoro, sarà presente anche il vice presidente regionale Marino
Zorzato, e si affronteranno approfondimenti sulle problematiche territoriali
in relazione al PTRC. Nel pomeriggio i rappresentati istituzionali si recheranno in visita alle aziende produttrici per toccare
con mano alcuni casi di eccellenza e discutere delle strategie di
promozione.
Per informazioni: www.rurbance.eu , oppure su Facebok: Progetto RURBANCE
La giornata di gemellaggio è una iniziativa del progetto europeo RURBANCE (Programma di Cooperazione territoriale europea “Spazio Alpino” 2007-2013, finanziato dal FESR).
ONDE AL TRAMONTO - Margherita Massella
PASSEGGIANDO TRA LA NEBBIA - Aldo Tanaro
MATTARANA GARDEN
RUBRICA
Il Libro: Chi non sogna le vacanze? Molti (ragazzi compresi) sono già in
attesa di quelle di Natale. «Sette giorni a Piro Piro», racconta la storia di
un viaggiatore improbabile a cui è stata consigliata una vacanza (poco costosa!), in un’isola sconosciuta raggiungibile solo via aerea, senza aereo….
Si tratta del diario di un adulto che, in questi giorni di vacanza, diventa un
ragazzo, che accetta l’aiuto di una guida (forte ma non con il fiato sul collo),
appassionandosi a tutte le avventure… Già, sull’isola trova calorosa accoglienza, ma anche squali «veramente enormi, pescecani insaziabili, farfalle
sanguinarie, granchi del diametro di due metri e montagne dai panorami
mozzafiato»... Questo turista, mantenendo la sua identità, cerca emozioni
forti, non fa mistero della sua paura, però si lascia coinvolgere e affronta le
avventure quotidiane, imparando a destreggiarsi, talvolta salvato dal suo
amico Pirò (la guida) e attento a «non offendere le tradizioni» e le persone.
Riservato ai ragazzi dai 9 anni
recensione
a cura di Alessandra Scolari
a cura di Mattia Zuanni
BOX
OFFICE
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Curiosità: Il lettore è accompagnato da minuscole illustrazioni (gessetto in
bianco e nero) di Chiara Carrer che ben rappresentano l’ingenuità (che rasenta la follia) del protagonista e la sua propensione a nuove esperienze.
Un’autentica novità è la lingua «Piropirese»: prevalgono i gesti e le tonalità, quindi richiede attenzione di entrambi gli interlocutori, siano essi turisti
o abitanti dell’isola; cioè mentre si parlano devono guardarsi. I ragazzini
e gli adulti che leggeranno questo libro troveranno di che ghignare, però
diventerà un buon amico per i momenti non facili. Il racconto (anche nel
linguaggio) tiene un taglio alto, non scende mai di tono, catturando così
l’attenzione dei lettori. Non a caso al libro «Sette giorni a Piro Piro» sono
stati assegnati i premi «Pennino d’oro» ad Avezzano nel 1996 e dell’Associazione Culturale OI- Petres di Belgioso (1998).
Il film: Lucy ha 24 anni, è una studentessa e vive a Taiwan. Un giorno il suo ragazzo la costringe a
consegnare una valigetta in sua vece. Al momento della consegna il ragazzo viene ucciso e Lucy viene rapita da un gruppo di malavitosi. Obbligata a lavorare come corriere della droga, viene operata
chirurgicamente e nel suo stomaco viene inserita una sacca contenente la sostanza illegale. A seguito
di un violento pestaggio a cui viene sottoposta, il pacchetto che trasporta si lacera, e il contenuto si
riversa all’interno del suo corpo. Le sostanze vengono assorbite dal suo organismo, e Lucy acquista
straordinarie capacità fisiche e mentali, aumentando a dismisura la capacità di sfruttamento del proprio cervello.
Curiosità: Ciò che Besson vuole dimostrare all’inizio, è legato alle neuro scienze e ci ricorda che il nostro
cervello ha sviluppato solo una piccolissima parte delle sue potenzialità rispetto all’homo sapiens (non
a caso, Lucy è il nome che è stato dato alla prima donna di cui l’antropoarcheologia abbia conoscenza).
Johansson, letto il copione, era disorientata dalla struttura non lineare della sceneggiatura, ma conoscendo il lavoro di Besson ha accettato di fare il film. Queste le sue parole in una recente intervista:
“Ricordo che quando l’ho incontrato mi ha detto che dovevo fidarmi del fatto che lui sapeva quello che
faceva anche se il copione poteva essere a volte un po’ vago. Così ho fatto un atto di fede”. La critica
statunitense ha già stroncato il film del regista francese commentando seccamente che è facile misurare il ritardo che sconta rispetto alla tecnologia attuale e ai relativi assunti filosofici. Tutto sommato,
però, Besson non ha di che preoccuparsi, il suo film sarà un blockbuster: le accuse che la critica gli ha
scagliato contro non sono che povere parole per un colossal che si è assicurato la distribuzione in un’ottantina di Paesi, primo tra tutti gli USA.
Classici da non perdere
Titolo: Patch Adams
Genere: Biografico,
Commedia
Durata: 115 minuti
Regia: Tom Shadyac
Attori: Robin Williams,
Daniel London, Monica
Potter, Bob Gunton
Fra le mura tranquille di un ospedale un clown dalle scarpe gigantesche e dall’enorme naso rosso irrompe improvvisamente da una porta
e percorre a grandi passi il corridoio. Attenzione pazienti… le risate sono
contagiose! Il premio Oscar Robin Williams interpreta Patch Adams in
una divertentissima commedia di buoni sentimenti, basata sulla storia
vera di uno studente di medicina molto stravagante che mette a repentaglio la propria carriera pur di portare avanti il suo credo, secondo
cui ridere non è solo contagioso, ma è anche la miglior medicina.
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aperto tutti i giorni con orario continuato 9 – 19.30 festivi compresi.
Infoval srl
Titolo: Lucy
Genere: Azione, Fantascienza
Durata: 89 minuti
Regia: Luc Besson
Attori: Scarlett Johansson, Morgan
Freeman, Min-sik Choi, Amr Waked
Uscita (Italia): 25 settembre
PROMOZIONE
SPECIALE
L’Autore: Bernardo “Dino” Ticli, nato nel 1954 a Lercara Friddi (Palermo),
naturalizzato a Lecco, dove vive. Laureatosi a Milano in scienze geologiche,
collabora con un museo di scienze naturali, ma sceglie «l’insegnamento: la
più bella attività del mondo». Poi la passione per le storie «colpevoli i luoghi
favolosi in cui sono vissuto». Racconta Ticli «sono state le storie raccontante ai bambini, poi alle mie figlie che diventando grandi esigevano racconti
sempre più lunghi ed elaborati, a portarmi a scriverle». E l’autore riesce a
trasmettere la bellezza della natura e della fantasia insieme alla «meraviglia» per entrambe. Le figlie? Sono diventate «giovani critiche letterarie».
I suoi libri riguardano la divulgazione scientifica, testi teatrali e romanzi,
riscuotendo consensi di intere generazioni, oltre a riceve premi letterari.
fino ad esaurimento scorte
Autore: Dino Ticli
Titolo: Sette giorni a Piro Piro
Edizioni: Piemme
Pubblicato nel 1995
Prezzo: 8,00 €
Pagine: 98
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e un superbo assortimento di piante, da interno ed esterno
oltre a fiori recisi ed alle composizioni floreali
eseguite da mani sapienti, che allietano ogni occasione.
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