Spettacoli Stagione 2016/17 Biglietti (prezzi in euro) Palchi Intero Ridotto Galleria Intero Ridotto 21-22 Ottobre Canto della Città 20 16 20 16 11 9 6 Novembre Italia Anni 10 15 12 15 12 8 7 19 Novembre Simona Bencini 15 12 15 12 15 12 25 Novembre Numero Primo, M. Paolini 25 20 25 20 14 11 3 Dicembre Isaac Simposon 20 16 20 16 20 16 15 Dicembre I Vicini 18 14 18 14 10 8 22 Dicembre Velodimaya 20 16 20 16 11 9 12 Gennaio Srebenica 15 12 15 12 8 7 19 Gennaio Le prénom 18 14 18 14 10 8 21 Gennaio Crooners & Ladies 18 14 18 14 18 14 9 Febbraio Fratto_X 20 16 20 16 11 9 11 Febbraio Serena Brancale 15 12 15 12 15 12 16 Febbraio Il raconto di Chimera 20 16 20 16 11 9 23 Febbraio Mi chiamo Aram 15 12 15 12 8 7 9 Marzo La Terra vista dalla Luna 15 12 15 12 8 7 18 Marzo Tony Momrelle 20 16 20 16 20 16 23 Marzo Novecento 18 14 18 14 10 8 6 Aprile Acquadoro 15 12 15 12 8 7 20/21 Aprile 20 Mozart secondo la Banda Osiris 16 20 16 11 9 Stagione 2016 I 17 di Teatro e Musica NUOVO TEATRO FARAGGIANA Platea Intero Ridotto FONDAZIONE NUOVO TEATRO Platea e Palchi: posti numerati I Galleria posti liberi FARAGGIANA Fondazione Nuovo Teatro Faraggiana Onlus Via Dei Caccia, 28100 Novara Tel. 0321 1581 752 [email protected] www.teatrofaraggiana.it Informazioni Abbonamenti (prezzi in euro) Teatro I 14 Spettacoli Biglietteria Intero Under 30 Over 65 Famiglia 3 biglietti Platea Posto numerato 210 168 315 BIGLIETTERIA TELEFONICA: calltic 199.208002 (tutti i giorni con orario continuato dalle ore 10 alle ore 21) Palchi Posto numerato 210 - - Riduzioni Galleria Posto libero 126 - - Under 30 Over 65 Famiglia 3 biglietti 60 150 ORARIO BIGLIETTERIA TEATRO Nei giorni di spettacolo da un’ora prima della rappresentazione. Per informazioni in altri orari: Tel. 0321 1581 752 BIGLIETERIA ONLINE: www.teatrofaraggiana.it RIDOTTO SENIOR Riduzione riservata agli ultra sessantenni muniti di documento valido. RIDOTTO GIOVANI Riduzione riservata ai giovani fino a 26 anni muniti di documento valido. Musica I 5 Spettagoli Intero RIDOTTO TESSERE Riduzione riservata ai portatori di handicap muniti di tessera. Note generali Nessuna riduzione o agevolazione è cumulabile con altre. Il pagamento presso la biglietteria del Teatro Faraggiana può avvenire in contanti, bancomat, carte di credito Visa, Mastercard. A spettacolo iniziato non è consentito l’accesso in platea. È vietato scattare foto, effettuare registrazioni audio e video, tenere in sala telefoni cellulari accesi. Si prega di verificare il completo spegnimento dei telefoni cellulari prima di accedere alla sala. Platea Posto numerato 75 Palchi Posto numerato 210 - - Galleria Posto libero 126 - - Intero Under 30 Over 65 Famiglia 3 ingressi Stagione I 19 Spettacoli Non è consentito l’accesso in sala con cibi e bevande di ogni genere. In caso di smarrimento dei biglietti, il Teatro non può rilasciare duplicati: pertanto lo spettatore, dopo avere fatto denuncia all’Autorità, dovrà pagare il biglietto minimo d’ingresso. Platea Posto numerato 266 209 399 I biglietti e i tagliandi di abbonamento valgono esclusivamente per la data e il turno cui sono abbinati; in caso di mancato utilizzo non sono rimborsabili e non sono trasferibili su altra data o turno. Palchi Posto numerato 266 - - La Direzione del Teatro si riserva il diritto di apportare al programma e alle date le modifiche che si rendessero necessarie per esigenze tecniche o per casi di forza maggiore. Galleria Posto libero 152 - - In caso di completo annullamento di uno spettacolo, i relativi biglietti e ratei di abbonamento saranno rimborsati, dalla Biglietteria esclusivamente nei 5 giorni successivi alla data dello spettacolo (biglietti) e nei 15 giorni successivi (ratei abbonamento). Il valore dei ratei di abbonamento equivale all’importo dell’abbonamento, suddiviso per il numero degli spettacoli cui l’abbonamento dà diritto. Al momento dell’acquisto, l’abbonato rilascerà i propri dati personali per eventuali comunicazioni, dando il consenso al trattamento degli stessi ai sensi dell’art.23 del d.l.196/03; le variazioni di spettacoli, di turno o di posti eventualmente decise dalla direzione saranno comunicate all’abbonato presso il recapito fornito, o con comunicazione sulla stampa quotidiana. La Fondazione NTF si riserva, insindacabilmente, la facoltà di variare o revocare riduzioni e/o agevolazioni. Carnet “Quando vuoi con chi vuoi” Carnet 5 ingressi Carnet 7 ingressi Platea 5 ingressi 60 Platea 7 ingressi 84 Galleria 5 ingressi 35 Galleria 7 ingressi 49 Il Carnet è utilizzabile per vedere gli spettacoli in compagnia. Può essere convertito in biglietto posto numerato in Platea o posto libero in Galleria solo dal primo giorno di inizio Stagione. Un ponte gettato verso la città C’è un piccolo paese in Toscana, Monticchiello, dove ogni anno la popolazione del posto promuove uno spettacolo teatrale; i mesi invernali servono per studiare e preparare la rappresentazione che poi, in estate, tutti mettono in scena con diversi ruoli. Quest’anno il palcoscenico era posizionato in uno slargo vicino alla chiesa; le scenografie “aperte” come un ponte durante la giornata per far passare auto e cittadini sulla strada che scende dall’alto, chiuse poi la sera con le sedie ad occupare tutto o spazio. Ho pensato che fosse un po’ la metafora della nostra storia; un gruppo di artisti e operatori culturali di Novara si mettono insieme per salvare, prima, e poi gestire un cinema e un teatro. Professionalità diverse in mezzo alla strada della cultura, un ponte gettato verso la città invitata a partecipare, un progetto ideale che prevede che un teatro possa diventare la casa della cultura. Una città che vive in un luogo che si mette in gioco per sopravvivere. La Fondazione prosegue il suo obiettivo; i soci ora sono già più di trenta. La “rete” sul territorio è stata lanciata, tanti ponti aperti verso gli Enti, le Istituzioni, le Associazioni e i singoli cittadini; con questa stagione ne abbassiamo uno ed è solo un inizio. Buon teatro e buona musica! Vanni Vallino Presidente Fondazione Nuovo Teatro Faraggiana Ci siamo! “La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano (…)”, scriveva Italo Calvino nelle Città Invisibili; oggi con la riapertura dopo 16 anni del Nuovo Teatro Faraggiana, Novara si riappropria di un segmento significativo della propria storia, di parte di quel patrimonio genetico novarese che si caratterizza per tutta una serie di valori, legati all’atmosfera, allo spirito e all’identità dei luoghi e dei suoi cittadini. La sfida, raccolta da un gruppo di appassionati professionisti della cultura, di Novaresi che si sono a presi a cuore questo progetto, richiederà una ri-significazione di un luogo storico per la città, restituendogli nuove funzioni, adeguandolo alle dinamiche sociali e alle esigenze dei nostri giorni: una vera e propria offensiva della formazione e del coinvolgimento culturale dei cittadini, con l’obiettivo di sollecitare tutte le istituzioni territoriali per costruire un pubblico nuovo per la cultura, capace di apprezzare i percorsi di senso prodotti dagli altri: dai grandi artisti ai nuovi talenti creativi, dalla contaminazione dei linguaggi alla sperimentazione delle arti, per offrirci prospettive sorprendenti sul mondo in cui viviamo. Il Faraggiana era e sarà ora ancora di più, un centro di passione e di competenza, il luogo in cui i suoni, le immagini, i gesti, racconteranno meglio a noi stessi e agli altri chi siamo e chi vogliamo essere, se solo sapremo guardare, ascoltare e diventare protagonisti dell’appassionante percorso di crescita culturale della nostra Città. Alessandro Canelli Sindaco di Novara Ci siamo! ce l’abbiamo davvero fatta, ad aprirlo il Teatro. Il Nuovo Cinema Teatro Faraggiana. Ci siamo! Eccome se ci siamo: siamo un bel gruppo di persone, abbiamo sognato e ce l’abbiamo fatta. Sapevamo che non sarebbe stato un percorso facile, che la strada sarebbe stata in salita, ma alla prima vetta è già festa con i compagni di cordata e si guarda alla pianura, alle sue città, quelle piccole aiuole che ci fanno tanto feroci, con una vitalità nuova e tutta guadagnata. Ora si ha un solo desiderio: condividerla. Per questo la prima stagione teatrale del Nuovo Cinema Teatro Faraggiana, dopo più di venti anni dall’ultima, è interamente dedicata alla Città. Per questo ho intitolato il nostro spettacolo d’inaugurazione, “Canto alla città”: ispirato alla Divina Commedia e alla sua Cantica in salita, il Purgatorio, la cantica della trasformazione, dell’ascesa, del Canto. Dante maestro e guida del cammino e i ragazzi dell’orchestra giovanile della scuola di musica Dedalo, sessanta giovani musicisti sul palco. Una Città che “canta”! Restituire un teatro alla città è imboccare un sentiero che non viene più battuto, ci vuole molto coraggio, ma gli artisti ci hanno sostenuti, ed è stato naturale che la stagione teatrale si costruisse intorno alla parte più vitale del teatro italiano fatta di grandi attori/autori, di gruppi teatrali giovani. La scelta di alternare musica, comicità impegnata, drammaturgia contemporanea, oltre al cinema, al lavoro con le scuole, ai progetti sulla danza, è precisa: questo teatro è da abitare, vivere, condividere. Una bella sfida per tutti: c’è ancora molta strada da fare. Ma sappiamo anche che il cuore si allena a camminare in salita. Il cervello si ossigena. La pelle respira. Lucilla Giagnoni Direttrice Artistica Teatro Teatro Inaugurazione Stagione 2016/17 Canto della Città Italia anni Dieci gio 20 I ven 21 ottobre 2016 ore 21 dalla Divina Commedia di Dante di e con Lucilla Giagnoni e le musiche eseguite dal vivo dall’Orchestra Dedalo Direttore: Andrea Raffanini Che cosa stavamo facendo prima, non lo sappiamo, forse dormivamo, forse vagavamo senza meta, ma non importa, perché ora, nel mezzo del buio, se guardiamo avanti possiamo scorgere una montagna lambita dalla luce. In noi si apre un barlume di speranza. Iniziamo la scalata: un piede dopo l’altro, un passo dopo l’altro... per salire bisogna prima scendere... La salita è qualcosa che ci dobbiamo guadagnare. Le città hanno voluto i teatri, che nell’antichità stavano tra il mercato, in basso, e l’acropoli con il tempio, in alto. Il teatro sta a metà strada tra gli uomini e il divino. La Divina Commedia è un pellegrinaggio verso l’alto, è l’esaltazione dell’andatura umana sollecitata nel procedere verso la sommità. È sul ritmo del passo che si scandisce il ritmo della poesia, che ci porta a un progressivo avvicinamento alla conoscenza, alla ragione e alla fiducia. Canto alla città con Lucilla Giagnoni e l’Orchestra Dedalo è un viaggio con la Divina Commedia, perché un teatro che si apre alla città è un cammino in salita, faticoso, pieno d’inciampi e rischi di cadute, ma certamente anche un percorso d’ascesa e, si sa, quando si torna giù, sulla terra, non si è più gli stessi e si ha voglia di raccontarlo e condividerlo con gli altri. “il teatro sta a metà strada tra il tempio in alto e il mercato in basso…” domenica 6 novembre 2016 ore 21 di Edoardo Erba Regia: Serena Sinigaglia Con: Mattia Fabris, Stefano Orlandi, Maria Pilar Pérez Aspa, Beatrice Schiros, Chiara Stoppa, Sandra Zoccolan Musiche: Gipo Gurrado Scene: Maria Spazzi Costumi: Federica Ponissi Attrezzeria: Maria Paola Di Francesco Luci: Alessandro Verazzi Produzione: Teatro di Ringhiera ATIR Frutto della collaborazione fra Serena Sinigaglia ed Edoardo Erba – un’eccellenza della drammaturgia nazionale e internazionale –, racconta la storia di un industriale sull’orlo del suicidio e della sua signora, di una madre protettiva, di una figlia eterna disoccupata, di un insegnante di salsa e di una badante albanese. Mentre la crisi economica, spietatamente, li denuda, i loro destini s’intrecciano in un susseguirsi di avvenimenti. In una società dove tutti i riferimenti stanno per saltare, dove le sicurezze del passato non esistono più e sul futuro si addensano nubi che nessuno ha il coraggio di scandagliare, le persone si muovono alla cieca, aggrappandosi a qualsiasi cosa che sembri una certezza per non affondare. Come in un film che gira al contrario, i segni s’invertono: non si lavora più per essere pagati, ma si paga per lavorare. E si balla sulle macerie, invece di raccoglierle e provare a ricostruire. Cinico, nevrotico, spietato, ma anche tenero e comico, Italia anni Dieci porta lo spettatore nell’occhio del ciclone. E facendolo vorticare nel dramma, restituisce un’immagine caleidoscopica e indelebile della crisi che stiamo attraversando. Musica Teatro Simona Bencini Jazzin’ on the dance floor Marco Paolini Numero primo giovedì 19 novembre 2016 ore 21 Simona Bencini voce Luca Giugno chitarra Tony Casuscelli piano Max Scoca contrabbasso Martino Malacrida batteria L’idea non poteva che venire a Simona Bencini, lead vocalist dei Dirotta su Cuba (la band del funky italiano per eccellenza), che da qualche anno ha scoperto anche la passione per il jazz: reinterpretare in chiave jazzistica la disco music degli anni Settanta, un fenomeno sociale e musicale di grande importanza, forse sottovalutato perché tacciato d’essere troppo “frivolo”, ma che comunque riuscì a condizionare un’intera epoca. Accompagnata da ottimi musicisti Simona reinterpreta alcuni dei brani più famosi di quel periodo, scarnificando i ricchi arrangiamenti di archi, fiati e groove, con l’intento di far vivere solo le melodie, portandole musicalmente e vocalmente in un territorio più jazz. Si va dallo swing di September degli Earth, Wind & Fire a quello di Night fever dei Bee Gees, dalla ballad struggente di I will survive di Gloria Gaynor al ritmo incalzante di Don’t stop ’til you get enough di Michael Jackson. Un invito anche ad andare oltre i generi e le classificazioni: non c’è niente di troppo intellettuale o troppo popolare, esiste solo l’emozione che la musica può trasmettere. venerdì 25 novembre 2016 ore 21 Studio per un nuovo album Testi di Gianfranco Bettin e Marco Paolini Produzione: Jolefilm Questo lavoro teatrale non sarà un monologo ma un album. Non so ancora quali storie conterrà, ma sarà un album. Riprenderà il filo di un racconto autobiografico a puntate cominciato con Adriatico e proseguito con altre storie (Tiri in porta, Liberi tutti, Aprile ’74 e 5, Stazioni di transito, Miserabili). Il filo di memorie, di luoghi, facce ed esperienze ha finora accompagnato la crescita del protagonista Nicola nella geografia e nella storia recente del nostro paese. Per alcuni gli album sono un racconto generazionale, uno sguardo ironico girato all’indietro, io stavolta vorrei cambiare registro. Ho un’età in cui non sento il bisogno di guardare indietro, di ricostruire, preferisco sforzarmi d’immaginare il futuro, così farò un album con nuovi personaggi (e forse manterrò qualcuno dei vecchi). Parlerò della mia generazione alle prese con una pervasiva rivoluzione tecnologica. Parlerò dell’attrazione e della diffidenza verso di essa, del riaffiorare del lavoro manuale come resistenza al digitale. Parlerò di biologia e altri linguaggi, ma lo farò seguendo il filo di una storia più lunga che forse racconterò a puntate, come ho fatto con i primi album. Di più, per ora, non so. Marco Paolini “Questo lavoro teatrale non sarà un monologo ma un album” Musica Teatro Isaac Simpson Brotherhood Gospel Choir I Vicini sabato 3 dicembre 2016 ore 21 Novara Gospel Festival, Winter edition Il Novara Gospel Festival, organizzato dall’Associazione Brotherhood Gospel Choir, sotto la direzione artistica di Paolo Viana e Sonia Turcato, è giunto nel 2016 alla dodicesima edizione. Lo scorso maggio, a Padova, ha ricevuto il terzo Gospel Music Award come “Miglior evento gospel in Italia”, un importante riconoscimento e una conferma della validità delle scelte artistiche operate nelle precedenti edizioni, durante le quali ha ospitato i più grandi nomi del gospel contemporaneo, come Kirk Franklin, Richard Smallwood, Donnie McClurkin, Myron Butler, Kurt Carr, Jonathan Nelson, i 21:03, J. Moss, Micah Stampley, Israel Houghton & New Breed. Il concerto al Nuovo Teatro Faraggiana, nell’ambito della Winter edition del festival, ospiterà il Brotherhood Gospel Choir (“Miglior coro gospel italiano”, Gospel Music Awards 2016), insieme a uno degli artisti più rappresentativi: il “Gospel Music Academy Award” americano Isaac Simpson, accompagnato dalla sua band. Originario della California, cantante, autore e produttore, con all’attivo numerosi album di successo, Simpson registrerà durante la serata, supportato dal Brotherhood, il CD dal vivo Live in Italy. giovedì 15 dicembre 2016 ore 21 di Fausto Paravidino Regia: Fausto Paravidino Con: Ris Fusetti, Davide Lorino, Fausto Paravidino, Sara Putignano, Monica Samassa Scene: Laura Benzi Costumi: Sandra Cardini Luci: Lorenzo Carlucci Produzione: Teatro Stabile di Bolzano I Vicini è una pièce sulle nostre paure. Sulle nostre paure immaginarie, sulle nostre paure reali. È una pièce su noi stessi e gli altri, sui vicini lontani, sulla guerra, su quello che è reale, quello che è immaginato, quello che è reale perché è immaginato. Un po’ come certi fantasmi, un po’ come certo teatro. Lui avverte dei rumori provenire dal pianerottolo. Cercando di non farsi sentire, va a guardare dallo spioncino. I rumori cessano. Ritorna al suo posto. Quando Greta torna a casa, glielo dice: mentre lei non c’era, ha visto i vicini. Com’erano? Lui non sa dire, vedere non è capire, però ne ha paura. Perché? E Greta? Greta no, non ha nessuna paura dei vicini. Anzi, non vede l’ora di farne la conoscenza, lei ha paura della vecchia. Che vecchia? La vecchia che vede di notte. La vicina che c’era prima che arrivassero i nuovi vicini. La vicina che c’era prima di morire. È un sogno? No. È un fantasma? I vicini non sembrano pericolosi. Una sera li incontrano e succedono cose strane, però non spiacevoli. Solo che la notte la vecchia ricompare. Lei ha sempre più paura, lui sempre meno, ormai lui va d’accordo con i vicini, si vedono di nuovo. I vicini sono molto cambiati. In peggio. Perché? “una pièce su noi stessi e gli altri” Teatro Teatro Velodimaya Srebenica Scene: Rita Scarpinato Produzione: Teatria srl Regia: Simona Gonella Produzione: Babelia & C. – Progetti culturali Consulenza: Luca Rastello giovedì 22 dicembre 2016 ore 21 Monologo scritto e interpretato da Natalino Balasso Come possiamo raccontare i drammi del contemporaneo senza cedere allo sconforto? Solo il teatro può farlo, attraverso la commedia, attraverso la parola e l’arte della risata. Velodimaya è una specie di mappa del pensiero contemporaneo, in un tempo indefinito, nel vortice degli uomini e delle nazioni. Le nazioni moderne non sono nazioni, sono affari. E in tutta questa compravendita qual è la verità? Navighiamo attraverso il racconto dei desideri e delle paure dei nostri attuali compagni d’avventura in questo lembo di terra. Stiamo giocando e partecipando a un gioco in cui le carte sono truccate e le regole tutte da scoprire, è un gioco antico che, quando sembra fare un passo avanti, sta solo prendendo la rincorsa per tornare al punto di partenza. Siamo dentro un film, ciascuno di noi recita un personaggio, chi meglio, chi peggio, ma tutti facciamo finta. A questo punto il nostro personaggio è costretto a indagare, come fosse un detective di un film giallo, ci sono solo prove indiziarie, il quadro non è chiaro. Visti da lontano, in questo nostro affannarci, anche nel nostro inciampare, facciamo ridere. giovedì 12 gennaio 2017 ore 21 di e con Roberta Biagiarelli Intorno al 9 luglio 1995 l’armata serbo-bosniaca attacca la Zona Protetta di Srebrenica e il territorio circostante. L’offensiva si protrae fino all’11 luglio, giorno in cui i serbo-bosniaci entrano in città. Seguono stupri, mutilazioni, esecuzioni di civili, sepolture di vivi, un massacro di novemila persone. Dopo tanti anni l’impegno professionale di Roberta Biagiarelli persevera nel ricordo di una delle pagine più oscure del Novecento. I gravissimi fronti di guerra aperti oggi nel mondo, con le emergenze umanitarie che causano, inducono a percepire il conflitto dei Balcani – nostri vicini di casa – come risolto e lontano nel tempo, quando tutto invece è ancora aperto e immobile, cristallizzato dentro a un presente fatto di macerie. Un’attrice sola sul palco per più di un’ora diventa narratrice e protagonista di una storia dove la ragione di Stato e gli interessi di politica internazionale hanno giocato con la vita di decine di migliaia di persone. Questo spettacolo-testimonianza ricorda le vittime e punta il dito sui carnefici. Le parole rischiano di semplificare la complessità di ciò che è accaduto, di offendere il dolore di molti, ma è comunque necessario tentare di dare una voce agli eventi. “Questo spettacolo-testimonianza ricorda le vittime e punta il dito sui carnefici” Teatro Musica Le prénom Crooner & Ladies giovedì 19 gennaio 2017 ore 21 di Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière Versione italiana di Fausto Paravidino Regia: Antonio Zavatteri Con: Alessia Giuliani, Alberto Giusta, Davide Lorino, Aldo Ottobrino, Gisella Szaniszlò Produzione: Teatro Stabile di Genova Serata conviviale in casa di due professori (liceo lei, università lui) dichiaratamente di sinistra. Tra parenti e amici inizia un gioco di provocazione e di verità che si allarga sino a diventare l’immagine di una generazione. Una sera come tante altre tra cinque quarantenni appartenenti alla media borghesia. Con i padroni di casa ci sono il fratello di lei, agente immobiliare, e la sua compagna, in ritardo a causa di un impegno di lavoro; l’amico single invece è trombonista in un’orchestra. Il fratello comunica che diventerà padre. Felicitazioni e abbracci. Poi le solite domande: sarà maschio o femmina, che nome gli darete? Il futuro papà non ha dubbi – sarà maschio –, ma lo sconcerto nasce quando rivela il nome che è stato scelto. Un nome che evoca imbarazzanti memorie storiche. Il dubbio è che si tratti di uno scherzo, ma la discussione degenera ben presto, investendo valori e scelte personali. Tra offese reciproche, che non mancano di ferire tutti (nessuno escluso), prende forma il ritratto di una generazione, in cui tutti hanno qualche segreto da nascondere o da rinfacciare. Dal testo sono stati tratti due adattamenti cinematografici: Cena tra amici (2012) e Il nome del figlio (2015). “tra offese reciproche, ..., prende forma il ritratto di una generazione” sabato 21 gennaio 2017 ore 21 Walter Ricci – Ladies in Tune – Nova Big Band Proveniente da una famiglia di musicisti, Walter Ricci inizia a cantare all’età di otto anni, imitando colossi come Frank Sinatra, Tony Bennet, Ella Fitzgerald. Appena quattordicenne si esibisce nei migliori club italiani, suscitando l’interesse di testate giornalistiche come “Jazz Magazine” e “Jazzit”. Nel 2009 l’incontro con Pippo Baudo gli consente di accedere a collaborazioni con artisti di fama internazionale, tra cui Michael Bublé. Walter dimostra la padronanza vocale che si riconosce ai crooners d’oltreoceano e non disdegna l’influsso di generi contemporanei, che lascia confluire spontaneamente in uno stile contaminato da nuove sonorità, dal jazz al pop. Le Ladies In Tune sono le giovanissime Sabrina Fiorella, Alessia Turcato e Laura Panetta. Accomunate dalla passione per lo swing, traggono ispirazione e influenze da famosi gruppi vocali come The Andrews Sisters e il Trio Lescano. Il loro repertorio attinge allo swing degli anni Quaranta e Cinquanta, ma include arrangiamenti di brani moderni, attraendo così anche l’interesse delle nuove generazioni. Con le Ladies e Walter Ricci si esibisce la Nova Big Band, composta da musicisti d’eccezione, come Wally Allifranchini, Walter Calafiore, Fabio Buonarrota, Giuliano Lecis, Alessandro Carreri e Marco Caputo. Teatro Musica Fratto_X Serena Brancale giovedì 9 febbraio 2017 ore 21 di Flavia Mastrella e Antonio Rezza (mai) scritto da Antonio Rezza sabato 11 febbraio 2017 ore 21 Con: Antonio Rezza e Ivan Bellavista Habitat: Flavia Mastrella Assistente alla creazione: Massimo Camilli Disegno luci: Mattia Vigo Organizzazione generale: Stefania Saltarelli Produzione: RezzaMastrella, Fondazione TPE, TSI La Fabbrica dell’Attore, Teatro Vascello Si può parlare con qualcuno che ti dà la voce? Si può rispondere con la stessa voce di chi fa la domanda? Due persone discorrono sull’esistenza. Una delle due, quando l’altra parla, ha tempo per pensare: sospetta il tranello, ma non ne ha la certezza. La manipolazione è alla base di un corretto stile di vita. Per l’ennesima volta si cambia forma attraverso la violenza espressiva. Mai come in questo caso, o ancora come in questo caso, l’odio verso la mistificazione del teatro, del cinema, della letteratura è implacabile. Il potere sta nel sopravvivere a chi muore. Bisognerebbe morire appena un po’ di più. Rocco e Rita fanno uno il verso non dell’altro, ma dell’uno. A imitar se stessi c’è sempre da imparare. L’ansia non è uno stato d’animo ma un errore posturale. Tra le dune di un deserto, uccelli migratori volano felici sulla testa di due uomini sereni, lievemente turbati dall’arroganza del potente di turno. La cultura è fatta a pezzi da chi ama sceneggiare. E poi la voce di uno fa parlare l’altro che muove la bocca per sentito dire. Litiga con la voce che lo tiene al mondo. Si ama non per sentimento ma per residenza: siamo sotto un fratto che uccide, si muore per eccessiva semplificazione. Di origini pugliesi, Serena Brancale intraprende gli studi musicali da giovanissima, avvicinandosi prima al violino e poi al pianoforte, coltivando parallelamente la sua passione per la recitazione e la danza. Dopo numerose presenze in festival e club rinomati, collabora con Michele Torpedine (storico manager di Bocelli, Zucchero, Giorgia, Il Volo), con il quale sigilla il suo primo lavoro discografico, e partecipa al festival di Sanremo 2015, riscuotendo grande successo di pubblico e di critica. La collaborazione con Torpedine la porta anche a partecipare come special guest alla tournée italiana del Volo. L’album Galleggiare, di cui Serena è autrice e arrangiatrice, accoglie e fonde vari generi, rappresentando un modello musicale totalmente nuovo, in cui il jazz e il soul incontrano la musica pop d’autore italiana. «Galleggiare è un dipinto dove la mia anima è protagonista a tutto tondo,» spiega Serena «cammina nuda tra le terre di Puglia, tra grano e vento. Ho aspettato tanto questo momento. Il momento in cui chiudi un capitolo importante della tua vita con un disco che ti riconosce appieno.» “il jazz e il soul incontrano la musica pop d’autore italiana” Teatro Teatro Il racconto di Chimera Mi chiamo Aram e sono italiano Scene e luci: Lucio Diana, Massimo Violato Musiche originali: Paolo Pizzimenti Costume di scena: Monica di Pasqua Segreteria artistica: Vittorio Pedrali, Elisa Zanino Produzione: CTB Centro Teatrale Bresciano Produzione: Teatro Regionale Alessandrino giovedì 16 febbraio 2017 ore 21 da La chimera di Sebastiano Vassalli Progetto e drammaturgia di Lucilla Giagnoni Con Lucilla Giagnoni Tratto dal romanzo di Sebastiano Vassalli, Il racconto di Chimera ricostruisce una vicenda che all’inizio del Seicento sconvolse la piccola città di Novara, quella della tragica vita di Antonia, abbandonata ancora bambina davanti alla porta della Casa della Carità e cresciuta poi da una coppia di contadini nel villaggio di Zardino. Accusata di essere una strega, venne processata e, dopo aver subito violenze e torture, fu condannata al rogo, sullo sfondo di un paesaggio storico dominato e oppresso dalla Controriforma e dall’Inquisizione e di un paesaggio naturale sul quale si staglia la grande roccia del Monte Rosa. Lucilla Giagnoni porta in scena una figura femminile di struggente bellezza e sensualità, attraverso un monologo serrato, quasi la condanna di un presente che continuiamo a vivere con dolore e sopportazione. L’autrice e interprete concilia l’umano troppo umano con la forza della natura, non si fa tentare da facili coordinate, si attiene ai fatti e mette nel racconto la sua passione etica e civile, per ricordarci che la notte (del cuore, dell’intelligenza) è sempre buia e la carne tenera. La Storia non ha bisogno di ripetersi: è. “l’autrice concilia l’umano troppo umano con la forza della natura” giovedì 23 febbraio 2017 ore 21 Storie da Synagosyty di Gabriele Vacis e Aram Kian Con Aram Kian Una classica infanzia degli anni Ottanta, vissuta nella periferia industriale di una grande città del Nord, fra tegolini del Mulino Bianco e compagni di scuola strafottenti; una banale adolescenza anni Novanta, condita di musica grunge, cortei studenteschi e serate in discoteca; una comune giovinezza a cavallo del nuovo secolo, fatta d’inconcludenti anni universitari e lavoro che non si trova. Ritratto tipico di un trentenne italiano. Solo che, quando il trentenne in questione si chiama Aram e ha un padre iraniano, le cose si complicano un po’... «Io sono uno di quelli che si riempiono lo zainetto di esplosivo e fanno saltare la metropolitana di Londra... Se uno alto, biondo venisse qui a dirti: ho lo zainetto pieno di bombe, tu ti metteresti a ridere, no? Ma se te lo dico io? Un brivido ti viene, no?» In bilico fra incanto, ironia e tragedia, lo spettacolo racconta la storia dei nuovi italiani, i figli degli immigrati, le cosiddette seconde generazioni. Attraverso la voce di Aram Kian, Gabriele Vacis costruisce un testo che è uno stralcio di vita e di memoria e insieme uno sguardo al futuro di una società che impara, giorno per giorno, a dare un significato all’aggettivo “multietnica”. Teatro Musica La Terra vista dalla luna Tony Momrelle giovedì 9 marzo 2017 ore 21 di Vincenzo Picone giovedì 18 marzo 2017 ore 21 Regia: Vincenzo Picone Con: Micaela Casalboni, Paride Cicirello, Giulia Franzaresi, Silvia Lamboglia, Gian Marco Pellecchia Testi: Nicola Bonazzi, Azzurra D’Agostino, Patrick Fogli, Milena Magnani, Vincenzo Picone, Valerio Varesi Drammaturgia: Nicola Bonazzi e Vincenzo Picone Make up maschere: Laura Soprani Scene: Mario Fontanini Video: Simon Barletti Aiuto regia: Mattia De Luca e Teresa Vila Produzione: Compagnia Teatro dell’Argine In un luogo apparentemente abbandonato, somigliante a una vecchia lavanderia a gettoni, si muovono alcuni personaggi invecchiati dal tempo e dalle rughe. Il tempo sembra essersi fermato a osservare la gravità della centrifuga, la gravità di una terra lontana. La Terra vista dalla Luna – titolo di pasoliniana memoria – muove le premesse drammaturgiche da alcuni testi di Friedrich Dürrenmatt e in particolare da Ritratto di un pianeta, dove alcuni biblici personaggi, con sguardo disinvolto e spesso incredulo, assistono come in una telecronaca calcistica al disfacimento del mondo terrestre. Notizie vere e inventate si susseguono in una serie di quadri grotteschi e surreali. Le situazioni che si presentano allo sguardo attonito dei seleniti corrispondono a categorie umane rilette in chiave astronomica, come i rapporti amorosi alle leggi che regolano le distanze tra le galassie, mentre le leggi gravitazionali trovano un corrispettivo umano nella morte. Forse solo attraverso la consapevolezza della nostra infinitamente piccola insensatezza è possibile ritrovare la bellezza del mondo. Guardarlo dalla Luna significa mutare prospettiva, sorridendo delle sue contraddizioni. Il londinese Tony Momrelle è attualmente uno degli artisti più interessanti della scena soul e R&B internazionale. Inizia a studiare musica all’età di otto anni, muovendo i suoi primi passi, come la maggior parte dei cantanti di colore, nel gospel. Dopo una breve parentesi hip hop, a diciotto anni inizia una lunga collaborazione con Gloria Estefan e in seguito con Whitney Houston, Elton John, i Take That, il gruppo di Contemporary Gospel Seven, e Sade, con la quale lavora tuttora. Dal 2002 è il cantante principale della storica band degli Incognito, con i quali affronta ogni anno tour internazionali. Ha all’attivo cinque album, che lo hanno lanciato tra i primi posti delle classifiche soul inglesi, e una nomination ai SoulTracks Awards come Best Male Vocalist. Negli ultimi anni ha continuato, parallelamente alle collaborazioni internazionali, il suo progetto come cantante solista. Attualmente porta in tour il suo ultimo lavoro: Keep pushing. Tony Momrelle porta in tour il suo ultimo lavoro: Keep pushing Teatro Teatro Novecento Acquadoro giovedì 23 marzo 2017 ore 21 di Alessandro Baricco Regia: Gabriele Vacis Con: Eugenio Allegri Scenografia e luci: Lucio Diana e Roberto Tarasco Costumi: Elena Gaudio Produzione: ArtQuarium La necessità di un lavoro personale si concretizza per Eugenio Allegri nell’incontro a tre con Gabriele Vacis e Alessandro Baricco. Tre torinesi producono quello che è un grande successo ancora oggi sulla cresta dell’onda, Novecento, monologo teatrale scritto da Baricco, come precisato nella prefazione al testo pubblicato da Feltrinelli, «per un attore, Eugenio Allegri, e un regista, Gabriele Vacis». Dopo il debutto al Festival di Asti nel giugno 1994, sono ormai oltre cinquecento le repliche e più di duecentomila gli spettatori di un’opera divenuta un cult della scena italiana. Oggi Novecento prosegue la sua rotta attraccando nei porti di piccole e grandi città, ripartendo dagli andamenti musicali della parola, dai gesti surreali, dalle evocazioni magnetiche che al debutto lo fecero apprezzare dalla critica e amare dal grande pubblico. Rimane insolitamente emozionante la prova di Eugenio Allegri, che in qualche modo, per via indiretta, riesce a dar vita a due personaggi diversi – lo stupito narratore e lo stesso Novecento – pur interpretandone uno solo. Una prova d’attore intensa, che dai risvolti di un’intonazione sostanzialmente comico-grottesca sa ottenere una tensione continua e persino profonda. giovedì 6 aprile 2017 ore 21 Un progetto di Lucilla Giagnoni tratto da L’oro del mondo di Sebastiano Vassalli Con: Lucilla Giagnoni e Marco Tamagni Musiche: Marco Tamagni e Paolo Pizzimenti Collaborazione alla drammaturgia: Maura Riccardi In collaborazione con: Enaip Piemonte Con il sostegno di Regione Piemonte e Provincia di Novara e con il contributo della Fondazione della Comunità Novarese Onlus e della Banca Popolare di Novara All’indomani della Seconda guerra mondiale molte persone patirono la fame. Il lavoro scarseggiava e la promessa di un nuovo sviluppo economico tardava a realizzarsi. Lungo le sponde del Ticino i cercatori d’oro tornarono a setacciare la sabbia, per una stagione tanto breve quanto intesa nella storia italiana, una stagione di cambiamento: la diffusione capillare del telefono, l’avvento della televisione, l’acqua corrente in tutte le case... Acquadoro nasce dalla necessità di raccontare il territorio e il testo da cui parte è L’oro del mondo di Sebastiano Vassalli, che con lucidità traccia i contorni di una storia e dei suoi personaggi, tra eroicità e meschinità: i cercatori, i trasportatori di pietre, gli operai delle concerie, i venditori a domicilio, i reduci sono solo alcune delle figure che intrecciano le loro vite in una locanda vicino al fiume. Accanto alla parola, la musica dal vivo è un sottofondo continuo: canzoni popolari, successi dell’epoca e composizioni blues che riscoprono l’autenticità stessa del genere, parlando del lavoro nella lingua dei lavoratori, il dialetto. Acquadoro è la narrazione, in forma di recital, di un mito che fa vivere la terra e la racconta, cercandone i suoni e le voci. “la narrazione di un mito che fa vivere la terra e la racconta” Teatro gio 20 I ven 21 aprile 2017 ore 21 Mozart secondo la Banda Osiris con la Banda Osiris e l’Orchestra Dedalo Direttore: Andrea Raffanini Il 27 gennaio 1756 nasceva a Salisburgo uno dei più grandi PERFORMING ARTS compositori di tutti i tempi, un uomo che avrebbe cambiato la storia della musica: Wolfgang Amadeus Mozart. La Compagnia di San Paolo per lo spettacolo dal vivo La Banda Osiris non poteva lasciarsi sfuggire la possibilità di un omaggio al grande musicista divenuto l’emblema della geCon la Scadenza unica 2016 per le Performing Arts la Comnialità e della passione e, al tempo stesso, dell’impertinenza e pagnia di San Paolo rinnova la modalità di sostegno alle madella ribellione. E così, con l’aiuto di un’orchestra compiacente, nifestazioni culturali più qualificate di spettacolo dal vivo del affronta un viaggio che ripercorre le tappe salienti della vita di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, per rispondere a un contesto PERFORMING ARTS allo sviluppo dell’offerta culMozart. La serata sarà arricchita da estratti musicali della vasta in trasformazione e per contribuire opera mozartiana, tra i quali la Sinfonia in sol minore n. 40, la turale del territorio, in termini di valenza artistica delle proposte La Compagnia di San Paolo per lo di spettacolo dal vivodi sviluppo. Piccola serenata notturna (Eine kleine Nachtmusik) e l’ouverture e di capacità delle medesime essere strumento PERFORMING ARTS di Don Giovanni. Con la Scadenza unica Ferma 2016 perrestando le Performing Arts ladei Compagnia San Paolo rinnova la la qualità progettidiartistici, l’attenzione Ma a corrompere la sacralità del rito penserà l’irrefrenabimodalità di sostegno alle manifestazioni culturali più qualificate di spettacolo dal vivo del viene focalizzata su aspetti ritenuti imprescindibili: la capacitàdal vivo La Compagnia di San Paolo per lo spettacolo le follia della Banda Osiris, che addentrandosi nel complesso Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, per rispondere a un contesto in trasformazione e per enti diculturale fare rete altri soggetti sistema; camozartiano, intrecciando, tagliando, cucendo musica classica contribuire allo sviluppo degli dell’offerta del con territorio, in terminie dicreare valenza artisticaladelle pacità di rafforzare e rinnovare il contesto territoriale e artistico Con la Scadenza unica 2016 per le Performing Arts la Compagnia di San Pa e leggera, trasformando semplici strumenti musicali in Regine proposte e di capacità delle medesime di essere strumento di sviluppo. modalità di sostegno alle manifestazioni culturali più qualificate di spettacol di appartenenza; l’abilità a integrare azioni e linguaggi diversi della Notte, esplorando i meandri di un enorme Orecchio AssoPiemonte, Liguria e Valle d’Aosta, rispondere uncoinvolgicontesto arricchimento culturale eviene unper più consapevole Ferma restando la qualitàper deiun progetti artistici, l’attenzione focalizzata sua aspetti ritenuti in trasfor luto, e addirittura sintetizzando l’opera di Mozart in tre minuti, contribuire allo sviluppo dell’offerta delsistema; inproposta termini imprescindibili: la capacità degli del enti pubblico; di fare rete la con altri soggetti e creare la capacità di di valenz mento capacità diculturale rinnovare laterritorio, propria riuscirà a creare un ironico quanto imprevedibile percorso soproposte di capacità medesime di essere strumento didel rafforzare e rinnovare ilculturale contestoe territoriale edelle artistico dilettura appartenenza; l’abilità asviluppo. integrare grazie a un’adeguata del contesto e proprio noro e visivo alla scoperta del più grande genio della musica. azioni e linguaggi diversi per un arricchimento culturale e un più consapevole coinvolgimento posizionamento. restando la qualità dei progetti artistici, viene focalizzata su del pubblico; la capacità Ferma di rinnovare la propria proposta culturale graziel’attenzione a un’adeguata lettura del contesto e del proprio imprescindibili: posizionamento.la capacità degli enti di fare rete con altri soggetti e creare sistem La Scadenza unica per le Performing Arts si configura dunque rafforzare e rinnovare il contesto territoriale e artistico di appartenenza; l’abi lo strumento di elezione della Compagnia die San Paolo azioni e linguaggi diversi per un arricchimento unelezione più consapevole La Scadenza unica per lecome Performing Arts si configura dunque come lo culturale strumento di la valorizzazione dei linguaggi scenici, daculturale quelli tradel pubblico; capacitàdiffusa di rinnovare la propria proposta grazie a un’a della Compagnia di Sanper Paolo per la lavalorizzazione diffusa dei linguaggi scenici, da quelli del contesto e del proprio posizionamento. dizionali a quelli contemporanei, aumentino e si qualitradizionali a quelli contemporanei, affinché aumentino e affinché si qualifichino le occasioni a fichino le occasioni a disposizione delcosì pubblico per conoscerli disposizione del pubblico per conoscerli e apprezzarli e influire sulla formazione degli Scadenza unica per le così Performing Arts si configura comeelo strume individui e sulla comprensione del presente. eLaapprezzarli e influire sulla formazione deglidunque individui della Compagnia di San Paolo per la valorizzazione diffusa dei linguaggi sc sulla comprensione del presente. quelli contemporanei, affinché allo aumentino si vivo qualifichino Grazie all’integrazione tratradizionali la Scadenzaaunica e altri strumenti di sostegno spettacoloe dal disposizione del pubblico peratto conoscerli apprezzarli e influire così sulla fo e ai linguaggi contemporanei, la all’integrazione Compagnia mette tra in nel NordeOvest un’azione sistemica, Grazie la Scadenza unica e altri strumenti comprensione presente.e a promuovere creatività di che mira a rafforzare sul individui territorio elesulla realtà più solide edel dinamiche e sostegno allo spettacolo dal vivo e ai linguaggi contemporanei, progettazioni innovative. la Compagnia mette in atto nel Nord Ovest un’azione sistemica, Grazie all’integrazione tra la Scadenza unica e altri strumenti di sostegno allo spe e ai mira linguaggi contemporanei, la Compagnia mette atto nel Nord Ovest un’az che a rafforzare sul territorio le realtà piùinsolide e dinami innovative. a rafforzare sul territorioe le realtà più solide e dinamiche e a promuov che mira e a promuovere creatività progettazioni progettazioni innovative. Compagnia di San Paolo CSP_live c ompagniadisanpaolo Co @compagniadisanpaolo www.compagniadisanpaolo.it @Compagnia di San Paolo CS co @c w ww.compagniadisanpaolo.it www.compagniadisanpaolo.it @C ACCESSIBILITÀ AL NUOVO TEATRO FARAGGIANA Il Nuovo Teatro Faraggiana è situato all’angolo fra C.so della Vittoria e Via dei Caccia, gli accessi pricipali sono posizionati su Via dei Caccia dove è collocata l’area di carico e scarico riservata al Teatro. Un ampio marciapiede garantisce agevole accesso all’area biglietteria ed agli ambienti posti al piano: foyer, guardaroba, platea e servizi igienici. Tutti gli arredi e gli spazi posti al piano dell’ingresso sono fruibilili autonomamenti da persone su carrozzina. Le porte degli ingressi principali sono tre, a doppio battente da cm 230 (totale). Alla platea si accede mediante porte posizionate lungo l’ampio corridoio (cm 220), sono tre, a doppio battente da cm 140 (totale). I posti riservati sono due, situati in esterno alle file P. SERVIZIO GUARDAROBA All’interno del Teatro è in funzione il servizio guardaroba gratuito. È obbligatorio depositare ombrelli, cappeli, caschi, zaini, macchine fotografiche e apparecchi di registrazione audio video. L’attività del Nuovo Teatro Faraggiana è organizzata dalla Fondazione Nuovo Teatro Faraggiana Onlus. Finito di stampare: Settembre 2016 Redazione testi: Antonini Progetto grafico ed impaginazione: Antonella Trevisan Stampa: Italgrafica, Novara MAGGIOR SOSTENITORE PATROCINI PARTNER TECNICO