05-02 La Costruzione del Suono

annuncio pubblicitario
la costruzione del suono
L’esplorazione
del rapporto tra linguaggi artistici e nuove tecnologie porta inevitabilmente lo sguardo verso
l’informatica, l’elettronica e le loro applicazioni a forma artistiche quali la musica e le arti visive, e di conseguenza sulle numerose forme di sperimentazione di interazione tra campi diversi ormai da tempo intraprese in Europa e nel mondo.
Dopo "Opera Totale”, sorta di osservatorio dell'innovazione multimediale, Mestre ospita tra il 5 maggio e il
21 giugno "La costruzione del suono", progetto che mette l’accento sulle possibilità di interazione tra nuove
tecnologie e arti visive e musicali, attraverso l’individuazione di una serie di attività ad “alto valore aggiunto”, legate alla ricerca nel campo delle nuove tecnologie: concerti, spettacoli multimediali, laboratori, installazioni.
di Sandro Mescola
dirigente del Comune di Venezia
Beni e Attività Culturali - Cultura e Spettacolo
Il luogo dove il progetto è localizzato, il Centro Culturale Candiani, si caratterizza, emblematicamente, come
un centro polifunzionale ad alto tasso d’innovazione, potenzialmente destinato a diventare il fulcro delle
attività legate alla cultura dell’innovazione tecnologica.
"La costruzione del suono" è un progetto importante, che si giova degli apporti di prestigiose istituzioni culturali europee e di consorzi internazionali di ricerca sui temi dell'utilizzazione del suono nelle nuove interfacce uomo-macchina: un punto di partenza importante per dare vita ad un progetto culturale complessivo
duraturo, basato sulla produzione culturale innovativa: una possibilità per dare finalmente vita al centro di
offerta e produzione culturale atteso da anni, un centro in grado di stimolare la crescita di idee e progetti
innovativi.
Abbiamo
voluto pensare la costruzione del
suono come un cantiere sonoro che muove dalla consolidata
esperienza della rassegna risonanze verso un significativo luogo
di osservazione permanente delle attività legate all’esperienza
della pratica musicale ed alle sue relazioni con l’universo scientifico e tecnologico. Un percorso che attraversa concerti, laboratori,
seminari e comunicazioni sui più vari argomenti delle arti sonore,
dalle più aggiornate ricerche sulla sintesi digitale del suono ai
futuribili sviluppi delle interfacce gestuali, al dinamico mondo del
sound design, ma anche a performances dedicate all’integrazione
tra linguaggi musicali e pratiche improvvisative e di scrittura, alle
relazioni tra musica e parola, ai rapporti tra suono e visione ad
alro ancora. Potremmo dire che questo cantiere si propone di
tracciare una rotta privilegiata verso la costruzione del linguaggio
spettacolare a partire dalla ridefinizione della stessa molecola
sonora. Per questa esperienza abbiamo attivato prestigiose collaborazioni con centri internazionali di ricerca, didattica e produzione; ci auguriamo che queste proposte possano contribuire con
crescente efficacia alla qualificazione del centro culturale
Candiani e ad una sua sempre più radicata presenza nel vitale
tessuto culturale delle città di Mestre e Venezia.
Stefano Bassanese e Massimo Ongaro
:
<3>
:karlheinzstockhausen
Domenica 5 maggio 2002
ore 21.00
ELETTROACUSTICA
Karlheinz Stockhausen è esclusivamente impegnato da circa
venticinque anni nella composizione del ciclo Licht (Luce),
sette opere per i sette giorni
della settimana (di cui cinque
completate), smisurata epopea
con cui, se non altro nelle
proporzioni, ha già superato
Wagner. Questo era sicuramente
nelle ambizioni di Stockhausen,
allorché nel 1978, all'età di
cinquant'anni, prese la decisione
di consacrare il resto dei suoi
giorni all'edificazione del suo
mausoleo musicale.
Chissà se, date le attuali
tendenze del mercato musicale,
Licht sopravviverà, nel repertorio,
al suo creatore. Di sicuro
Stockhausen si è ritagliato un
ruolo centrale, nella musica del
XX secolo con i suoi lavori degli
anni '50 e '60, che nessun
revisionismo riuscirà a mettere
in discussione.
Stockhausen è anche un compositore di primati: Gesang der
Jünglinge (1956) è stata la prima
composizione elettroacustica in
cui la distribuzione spaziale delle
fonti sonore ha un ruolo strutturale: alla prima esecuzione
quattro diffusori erano posti agli
angoli della sala e un quinto
sospeso in alto, al centro.
All'epoca si disponeva di magnetofoni a una o due piste
soltanto, e Stockhausen poté
utilizzare uno speciale sincronizzatore per due magnetofoni a
due tracce, per cui la quinta
traccia venne sincronizzata
manualmente: il risultato
insoddisfacente della 'prima'
consigliò di semplificare le cose,
così la quinta traccia fu incorporata alla quarta e da allora il
brano è rimasto fissato nel formato quadrifonico.
Non era soltanto la concezione
spaziale del pezzo a sfiorare
l'utopia. Il punto di partenza di
Gesang, dice Stockhausen, fu
quello di unificare suoni vocali la voce di un bambino che
intona brani del Canto dei
fanciulli nella fornace ardente
(da un Vangelo apocrifo, il Terzo
libro di Daniele) - e suoni artificiali secondo un progetto ben
preciso. Stockhausen intendeva
costruire letteralmente i suoni a
partire dai modelli della voce, in
una scala compresa tra il semplice (la vocale) e il complesso
(la consonante, ossia il rumore),
così che la voce vera e propria,
sottoposta a ogni tipo di trattamento, e organizzata secondo
'scale di comprensibilità', si
affianca e si integra a suoni sintetici che vanno dal suono puro
di un'onda sinusoidale fino al
'suono bianco'. Suono registrato
e suono 'costruito' possono così
confondersi l'uno nell'altro in
una sintesi di grande ambizione
teorica, ma praticamente realizzata, che è oggi tanto più
impressionante, in
considerazione dei mezzi tecnici
del 1956, inconfrontabili, per
praticità, alle possibilità tecniche
anche soltanto di vent'anni
dopo.
Zyklus, del 1959, è invece stato il
primo pezzo mai scritto per
percussionista solo. Influenzato
in parte da Cage, Stockhausen
stava in quegli anni sperimentando aspetti di parziale indeterminazione e 'apertura' delle
forme senza perciò rinunciare a
una progettazione minuziosa
degli eventi sonori. Qui il solista,
muovendosi all'interno di uno
spazio delimitato dalla disposizione in cerchio dei suoi strumenti (13 per la precisione),
legge da una partitura di sedici
pagine con la facoltà di cominciare da una qualunque. Queste
pagine forniscono il materiale
per 17 'periodi' della stessa
lunghezza e durata. Nove dei
tredici strumenti impiegati
possiede un suo proprio 'ciclo'
che attraversa tutto il pezzo,
emergendo in primo piano o
recedendo sullo sfondo - ma la
distribuzione dei momenti culminanti è accuratamente
sfasata. La microfonazione e
l'amplificazione degli strumenti è
facoltativa; aggiunge però
KARLHEINZ
STOCKHAUSEN
GESANG DER JUNGLINGE
per nastro magnetico quadrifonico
ZYKLUS
per un percussionista
con amplificazione
MIKROPHONIE I
per tamtam, 2 microfoni,
2 filtri e regolatori
l’Ensemble
L’Ensemble Elettroacustico del
Conservatorio di Cuneo nasce
nel 2001 in seno al
Dipartimento per la Nuova
Musica del conservatorio
piemontese. L’ensemble ha
organico flessibile grazie alle
proprie caratteristiche istituzionali e vede affiancarsi studenti e docenti in un costante
lavoro di ricerca e collaborazione reciproca. In questa
occasione sono direttamente
coinvolte le scuole di strumenti
a percussione e di musica
elettronica. Ed è proprio con
questo programma
monografico dedicato a
Stockhausen che l’ensemble,
dopo un intenso periodo di
preparazione inizia la sua
attività concertistica con
l’ambizioso obiettivo di
affrontare un repertorio
complesso come quello per
organici tradizionali affiancati dalle nuove tecnologie in
tempo reale.
notevole chiarezza all'ascolto: il
pubblico infatti si trova al centro degli eventi sonori, che si
muovono circolarmente attraverso la sala, in corrispondenza
del percorso del solista.
mentre i microfoni, usati come
stetoscopi, percorrono la superficie del tamtam, seguendo i
movimenti dei percussionisti o
le loro conseguenze in altre
zone dello strumento. Il segnale
viene inviato al tavolo di regia,
dove altri due esecutori si
incaricano di trasformarlo in
tempo reale per mezzo di filtri e
regolando, anche qui, la
distribuzione spaziale del
segnale nel sistema di altoparlanti. La varietà sorprendente di
ciò che succede nella mezz'ora
della durata prevista dalla partitura - che lascia ampia facoltà
di scelta nel 'montaggio' dei vari
eventi - deriva così dalle
molteplici, sempre diverse conseguenze delle sonorità naturali
di un unico corpo vibrante.
Con Mikrophonie I, del 1964,
Stockhausen inventa il primo
brano live electronics mai
realizzato. Sperimentando su
scala 'sinfonica' una vecchia
idea - ancora - di Cage, ossia
l'amplificazione di eventi sonori
microscopici, abbiamo qui un
grande tamtam attorno al quale
si sviluppa una specie di rituale
sonoro i cui attori sono due
percussionisti e due
'microfonisti'. Gli esecutori veri
e propri sollecitano il tamtam
con una varietà di oggetti (battenti diversi, ma anche pezzi di
polistirolo, contaminuti da cucina, vibratori ecc.) e una varietà
massima di modi di attacco,
Veniero Rizzardi
musicologo
Ensemble Elettroacustico
del Conservatorio
di Cuneo
Riccardo Balbinutti:
percussione
Stefano Bassanese :
regia del suono
Luca Bleu, Nicola Campanella :
tamtam
Andrea Baudino,
Gianluca Verlingieri:
microfoni
Paolo Manfro, Bruno Sorba:
filtri e regolatori
Ingresso € 5,00
:
<4>
:covers
Martedì 7 maggio 2002
ore 21.00
TIZIANO SCARPA
ALDO NOVE
RAUL MONTANARI
COVERS
Nelle galassie
oggi come oggi
"Se fossi un lottatore di
sumo, donerei il mio grande cuore a due gemelli siamesi. Se fossi due gemelli
siamesi, farei il divo del
porno.
Se fossi un divo del porno,
venderei la mia pelle a una
ditta di divani."
(Pink Floyd, If)
Ingresso € 5,00
1
Covers è uno spettacolo che da
circa un anno sta girando nelle
città italiane. A portarlo in
tournée, con grande successo,
sono gli autori stessi. L'idea è
interessante, un miscuglio tra
letteratura e musica, una contaminazione fra spettacolo
tradizionale e lettura poetica
(quel reading poetico di cui tanto
si parla negli ultimi anni). Aldo
Nove, Raul Montanari e Tiziano
Scarpa hanno immaginato di
proporre al pubblico delle covers,
cioè dei rifacimenti (come
avviene abitualmente in ambito
musicale) di canzoni famose.
Sulla traccia sonora, sulle note
delle canzoni originarie, i tre
autori hanno costruito un testo
originale, personale, completamente nuovo, che nulla ha a che
fare con le parole che hanno
accompagnato da sempre queste
melodie. Per avere un'idea di
quello di cui stiamo parlando,
citiamo alcuni dei brani
selezionati: Perfect day (Scarpa) e
Heroin (Nove) di Lou Reed, The
carpet crawl & Blood on the
rooftops (Montanari) dei Genesis;
Fearless (Montanari) e If (Scarpa)
dei Pink Floyd, Dream a little
dream of me (Scarpa) di Louis
Amstrong & Ella Fitzgerald,
Computer love (Nove) e Trans
Europe Express (Montanari) dei
Kraftwerk, Pornography (Scarpa)
dei Cure, Lucky man (Montanari)
degli Emerson, Lake & Palmer,
Barbie girl (Nove) degli Aqua...
insomma nuovo e meno nuovo,
pop e rock, musica di qualità e
motivetti semplici e orecchiabili.
Nello spettacolo i tre scrittori
riproducono in sottofondo la
registrazione della canzone a cui
il singolo testo si riferisce. Il pubblico ascolta così la musica originaria e, contemporaneamente, le
nuove parole proposte, stabilendo "libere associazioni fra il
ritmo, la melodia, il timbro del
brano musicale riprodotto e le
immagini e le pulsazioni del
brano letto dagli autori".
Ora l'Einaudi ha stampato questi
testi suscitando anche un dibatfoto acceso,
di Heike Liss
tito
che vede da un lato
una critica piuttosto feroce e
dall'altro una difesa a oltranza
dell'iniziativa. Daria Bignardi ha
recentemente descritto, in un
articolo per La Stampa, una serata "tipo" di questo spettacolo
itinerante, in cui i tre scrittori
mietono consensi e apprezzamenti "in un delirio crescente di
godimento, commozione, sbigottimento". La Bignardi difende
questa formula, vincente anche
sul piano commerciale (una
tiratura iniziale di 3500 copie
esaurita in due giorni), e
risponde alla "stroncatura" di
Maurizio Cucchi apparsa sempre
nelle pagine de La Stampa il 10
giugno. È evidente che Cucchi
non ama la musica rock, pop,
techno, "tutta roba che dobbiamo sorbirci quotidianamente
anche nostro malgrado". Ma è
altrettanto evidente che non ha
apprezzato questo esperimento
fatto, a suo parere, di "sproloqui
interminabili, o sonettini cantilenanti, rifritture prosastiche e
rimette da ginnasiale". Ci sembra
che invece i testi nel loro insieme
reggano anche sulla carta stampata, malgrado l'assenza della
musica. Basti citare Ghost rider e
(Special treatment for the)
Family man di Aldo Nove, Expo
2000 e I fell love di Tiziano
Scarpa, To forgive di Raul
Montanari... ma se vogliamo
credere che lo spettacolo si possa
riprodurre nelle nostre stanze,
possiamo ricercare tra i vecchi
dischi e le cassette (o magari i
cd, se ricomprati) le musiche
citate e provare a leggere, con il
ritmo scandito dalle note, quelle
che sono parole nuove.
2
Vorrei essere nato quando il sole
/ squarciava le foreste, e tra animali / tremendi l'uomo abitava le
gole // Oscure di caverne, e le
abissali / ferite della carne, - non
le suole / bucate, il pongo, le
semifinali.
Ogni tanto qualcuno torna a
domandarsi se le canzoni
abbiano dignità di poesie. Di rado
ci si chiede il contrario: se la
poesia contemporanea abbia
impatto emotivo e suggestione
pari alla musica popolare della
nostra epoca.
Nella musica rock si chiama
"cover" una canzone classica, per
esempio dei Beatles o dei Rolling
Stones, che viene rielaborata in
una nuova versione da un altro
gruppo. Raul Montanari, Aldo
Nove e Tiziano Scarpa rilanciano
in campo poetico questa operazione. I tre autori hanno preso
una quarantina di celebri canzoni
traendone spunto per scrivere
altrettanti testi in versi. Le canzoni prescelte spaziano principalmente negli ultimi trent'anni, e
coprono generi che vanno dal
rock progressivo al punk, dalla
techno al pop. Si incontrano cantanti e gruppi musicali come
Peter Gabriel, Pink Floyd, Lou
Reed, Nirvana, Björk, Massive
Attack, David Bowie, Kraftwerk.
Nelle voci armoniche ma distinte
di Montanari, Nove e Scarpa, le
canzoni fungono da pista di
decollo ai versi. Poemetti narrativi, conflagrazioni passionali,
fantasia metrica, sentimento e
arguzia chiamano in causa tutti i
colori della lingua.
3
Nella musica rock si chiama
"cover" una canzone classica che
viene rielaborata in una nuova
versione da un altro gruppo.
Scarpa, Nove e Montanari
ripetono la stessa operazione,
solo che fanno la cover dei testi,
ricalcando, delle canzoni, l'ispirazione originaria e la suggestione musicale. Cosa ne vien
fuori? Poesia, da Collana Bianca
Einaudi.
Peter Gabriel, Aqua, Lou Reed,
Nirvana, Massive Attack, David
Bowie, Kraftwerk, Beatles, Talking
Heads… letti da tre autori culto
della narrativa contemporanea.
Tiziano Scarpa
Tiziano Scarpa è nato a Venezia
nel 1963 e vive a Milano.
Presso Einaudi ha pubblicato il
romanzo Occhi sulla graticola
(1996), la raccolta di racconti
Amore® (1998) e quella di
interventi critici Che cos'è
questo fracasso? (2000). Nel
2001, nella "Collana di Poesia",
è apparsa la raccolta, composta
insieme a Aldo Nove e Raul
Montanari,Nella galassia oggi
come oggi. Covers (2001).
Da Feltrinelli ha pubblicato la
guida Venezia è un pesce.
Raul Montanari
Raul Montanari è nato a
Bergamo nel 1959. Fra i suoi
libri, i romanzi La perfezione
(Feltrinelli) e Dio ti sta sognando (marcos y marcos), e la raccolta di racconti Un bacio al
mondo (Rizzoli). Scrive anche
per il cinema e il teatro. Da
Einaudi ha pubblicato, con Aldo
Nove e Tiziano Scarpa, la raccolta di poesie Nella galassia
oggi come oggi. Covers (2001).
Aldo Nove
Aldo Nove è nato nel 1967 a
Viggiù, piccolo paese al confine
con la Svizzera. Il suo primo
libro Woobinda è stato pubblicato nel 1996 da Castelvecchi.
Un suo racconto è apparso nell'antologia Gioventù cannibale.
Nella collana "Stile libero" sono
apparsi , Plueto Plata Market
(1997), Superwoobinda (1998),
e Amore mio infinito (2000).
:
<5>
:breitscheidanzellotti
CON-TOUR
ANDREAS BREITSCHEID
Prima di tutto c’è l’idea del
movimento sincrono e
giustapposto tra lo strumento
musicale e l’apparecchiatura
elettronica, in cui si alternano
vari gradi di vicinanza e di distanza nel materiale acustico e
nello spazio.
Ma ancora… “contours”, frammenti di un lontano sviluppo
di figure musicali in cui il separarsi dell’articolazione enfatica e dell’agogica hanno progressivamente portato alla
scomparsa delle originali
relazioni sintattiche.
Ma potrebbe essere inteso
anche come un pezzo
“veneziano”: un ricordo
dell’estate del 1984, quando,
seduto in una piccola barca,
ho potuto provare i contorni,
le ombre e le immagini distorte delle isole della laguna
attraverso ogni prospettiva,
cambi di luce, forme e scorci:
si potrebbe definirla un’esperienza alla vigilia del mio viaggio alla scoperta di un nuovo
arcipelago musicale, che
sarebbe avvenuta quell’estate…
[il Prometeo di Luigi Nono]
Andreas Breitscheid ha studiato composizione con Luigi
Nono a Venezia e musica elettronica al Conservatorio B.
Marcello di Venezia con Alvise
Vidolin. Nel 1984 è stato allievo dell’Experimentalstudio der
Heinrich Strobel Stiftung des
Sudwestfunks. Come assistente
di Luigi Nono ha collaborato
alle esecuzioni del Prometeo
alla Biennale di Venezia, nel
1984 e al Teatro alla Scala di
Milano nel 1985.
Le sue composizioni sono
dedicate prevalentemente al
teatro, per opere quali
“Verkommenes
Ufer/Medeamaterial” e
“Anatomie Titus” di Heiner
Muller, “Mercedes” di Thomas
Brasch, “Das alte Land” di
Klaus Pohl e numerosi altre
opere del repertorio classico e
contemporaneo.
La sua specializzazione in elettronica e in acustica architettonica lo ha portato a lavorare
in qualità di sound designer
all’Oper frankfurt, al Teatro alla
Scala di Milano, allo
Staatstheater Stuttgart, al
Theatre de la Monnaie di
Bruxelles, al Bolschoi di Mosca,
al Kirov di S. Pietroburgo, alla
Andreas Breitscheid
Venerdì 10 maggio 2002
ore 21.00
Wiener Staatsoper, all’Opera
Bastille di Parigi, etc.
Ha tenuto concerti e produzioni radiofoniche con SWF,
SDR, WDR, RAI e ORF.
Ha collaborato alle
registrazioni di “Die soldaten”
e “requiem fur eine jungen
Dichter”di B. A. Zimmerman,
“Steven Climax” di H. Zender,
“Intolleranza” e “Al gran sole
carico d’amore” di L. Nono,
“Das madchen mit des
Schwelfenholzern” di Helmut
Lachenmann.
Dal 1992 è consulente artistico dello Stuttgart Staatsoper,
e dal quest’anno è stato nominato direttore artistico del
“Forum Neues Musiktheater”,
un laboratorio per il teatro
musicale contemporaneo.
TEODORO ANZELOTTI
accordeon
ANDREAS BREITSCHEID
elettronica
CON-TOUR
UNA INSTALLAZIONE
CONCERTATA
Teodoro Anzellotti
Il suo repertorio spazia da compositori dell’epoca barocca come
Girolamo Frescobaldi, Domenico
Scarlatti, J.S. Bach fino alle
nuove composizioni che gli
hanno dedicato musicisti
contemporanei quali Luciano
Berio (Sequenza XIII), J. Dillon,
Vinko Globokar, Heinz Holliger,
Mauricio Kagel, György Kurtág,
Wolfgang Rihm, Salvatore
Sciarrino, Karlheinz Stockhausen.
Nato in Italia, a Candela (Fg), ha
studiato in Germania, a
Karlsruhe e Trossingen e nel
1985 ha vinto il primo premio al
concorso internazionale Hugo
Herrmann. Nel 1987 Anzellotti è
diventato insegnante di fisarmonica e musica da camera alla
Hochschule für Musik und
Theater Bern - Biel e dal 1992 ai
famosi corsi estivi di Darmstadt.
Insegna a corsi e seminari internazionali e si esibisce in concerto in Europa, USA, Canada e
Asia.
Musiche di
Andreas Breitscheid
John Cage
ANDREAS BREITSCHEID
Con-Tour (2002)
JOHN CAGE
Dream (1948)
Souvenir (1983)
Cheap Imitation (1969)
In collaborazione con il
Forum Neues Musiktheater der
Staatsoper di Stoccarda
con il supporto del programma
Cultura 2000
dell’Unione Europea
programma
ANDREAS BREITSCHEID
CON-TOUR (2002)
JOHN CAGE
DREAM (1948)
SOUVENIR (1983)
CHEAP IMITATION (1969)
Ingresso € 10,00
:
<6>
:sound&fury
Mercoledì 15 maggio 2002
ore 21.00
SOUND & FURY
PER UN TEATRO DI
RUMORI, SUONI, VOCI
(1995 - 98)
da Shakespeare (La tempesta)
Auden (Il mare e lo specchio)
liriche originali di
Eugenio Tescione
lettori: Anna Clementi,
Daniele Fracassi
percussioni:
Alessandro Tomassetti,
Fulvio Fuina
proiezioni visive:
Manilio Prignano
elettronica dal vivo e regia:
Agostino Di Scipio
Sound & Fury
1- Natura allo specchio
2- L'isola
3- Intermezzo / Intermittenza
4- Caliban, all'uditorio (futuro)
5- Specchio alla natura
Ingresso € 5,00
SOUND AND FURY
Il progetto Sound & Fury si è
delineato nel corso di alcuni anni,
si è concretizzato tra il 1995 e il
1998, ed ha avuto la prima manifestazione completa in teatro nel
Gennaio 2000, ad Evora, in
Portogallo.
Si è trattato per me di un laboratorio in cui provare fino in fondo
la compenetrazione di due elementi centrali nella mia personale
ricerca sonora e musicale: la sintesi digitale del suono con modelli
di fenomeni non-lineari
(fenomeni caotici e di turbolenza
acustica), e la formalizzazione di
algoritmi compositivi. Il tratto
musicale caratteristico che ne
consegue è una tensione all’identificazione, alla confusione, di
suono e musica, di timbro e
forma musicale, dove l’esperienza
del suono emerge da processi
d’interazione uomo/macchina e
macchina/ambiente. (Lo “spazio” –
la realtà – in questo lavoro, non è
“virtuale”, non è altro che lo
spazio storico e materiale che
accoglie i suoni e gli ascoltatori).
Ad un certo punto ho sentito la
necessità di uno strumento
esterno che rendesse trasparenti,
all’ascolto, questi contenuti tecnico-espressivi. La sperimentazione
del suono si è allora unita ad
un'idea costruttiva più generale,
una rilettura di molteplici aspetti
del testo della Tempesta di
Shakespeare, qui mezzo per
l’esperienza del suono piuttosto
che “pretesto” per fare della musica. E’ il suono, la musica, che mi
ha indicato nella Tempesta un
materiale di lavoro adeguato, non
una preventiva lettura scespiriana,
non una fascinazione letteraria
autonoma. Analogamente le
immagini di Manilio Prignano e i
testi di Eugenio Tescione hanno
completato l’insieme degli strumenti a disposizione per l’emergenza di queste turbolenze
acustiche.
Del testo scespiriano, per me
risulta importante il tema del
conflitto, o compenetrazione, di
magia e scienza: Prospero è figura
ambigua di mago/scienziato, e
non vuole rinunciare ai due diversi modi di conoscenza, nella loro
problematica coesistenza.
Altrettanto importante è il tema
del confronto tra razionalità occidentale e pluralità di mondi nonoccidentali, nella forma del rapporto tra colonizzatore e colonizzato: Caliban ama/ odia Prospero,
e ormai non può fare a meno di
parlarne la lingua, e cioè in fondo
di essere lui stesso parlato e agito
da un linguaggio e da un pensiero
non suo, da un padrone distante
che pure pretende, dopo averlo
reso schiavo, di restituirgli la
libertà (la decolonizzazione: illusione illuministica e codarda, alla
quale da tempo subentrano forme
di omogeneizzazione culturale più
sottili e pervasive, in parte
comprese oggi nel termine
“globalizzazione”).
Infine, certo, il progetto Sound &
Fury muove anche dal fatto che
nella Tempesta ogni azione è
percezione e produzione di suoni
– di suoni inauditi, di rumori, di
voci troppo umane e/o
sovrannaturali. Cos'è naturale,
cos'è artificiale? Lo specchio in cui
la natura si riflette restituisce la
natura stessa o altro? La natura
che si mette allo specchio non è
già altro da sé?
Una grande riflessione su Natura
e Artificio è contenuta nella
Tempesta.
Con molta semplicità, e nel tentativo di non farne “estetica”, le tur-
bolenze acustiche di Sound &
Fury possono indicare nel testo di
Shakespeare un rilievo affatto
attuale: il tempo è quello
dell’inizio dell'Occidente, le cui
forme di pensiero specifiche (la
“modernità”) iniziavano ad
insinuarsi, dissolvendole, dentro
modalità di conoscenza qualitative legate ad archetipi antichissimi. L’Occidente nasceva col
nascere del suo proprio problema
di identità storica, di destino. Ciò
riverbera in trasformazioni,
analoghe e differenti, che oggi
appaiono decisive. Inoltre l'Europa
del tempo di Shakespeare scopriva le Americhe, le Indie, l'altro
lontano e ormai vicino (qui riflesso nel fatto che la voce di
Caliban è femmina – l’altro sempre vicino). E ciò è quanto
avviene di nuovo oggi, sotto altre
forme, in altre circostanze
geografiche-culturali e politiche.
La vita, anche sociale e politica,
ha bisogno di poeti.
E i poeti devono porsi il
problema della (loro, nostra)
vita tecnologizzata.
Agostino Di Scipio
biografia musicale
Agostino Di Scipio
Nato a Napoli nel 1962, prima
musicista autodidatta, poi diplomato in Composizione e Musica
Elettronica al Conservatorio di
L’Aquila, dal 1985 il suo lavoro è
diviso tra la composizione, l’informatica musicale e lo studio delle
tecnologie dell’arte e della musica.
Dopo alcuni anni di ricerca al
Centro di Sonologia
Computazionale (Università di
Padova), nel 1993 è stato “professore ospite” alla Simon Fraser
University (Vancouver), e nel 1995
“composer in residence” dalla
Sibelius Academy (Helsinki).
Coordinatore per qualche anno del
Laboratorio Musica e Sonologia
(Dipartimento di Matematica,
Università di L’Aquila), oggi è
docente di Musica Elettronica al
Conservatorio di Napoli, e membro
del consiglio direttivo
dell’Associazione di Informatica
Musicale Italiana (AIMI, Venezia).
Sue musiche sono state eseguite
da solisti e gruppi italiani e
stranieri in numerosi Festival di
musica elettronica e strumentale
in Europa, Asia, Nord e Sud
America, e Australia. Segnalazioni
e premi al Concorso Internazionale
di Musica Elettroacustica di
Bourges (1991, 1996, 2000), al
Tokyo Irino Prize (1990) e al Prix
Ars Electronica di Linz (1995). Nel
2002 è compositore ospite del
CCMIX, a Parigi. Ha pubblicato per
molte riviste italiane e straniere.
Curatore dell’antologia Teoria e
prassi della musica nell’era dell’informatica (G.Laterza, Bari, 1995),
Attualmente sta curando una raccolta di scritti, anche inediti, di
Xenakis.
:
<7>
:ancoraunincendiario?!
ENSEMBLE ELETTROSENSI
ANCORA UN INCENDIARIO ?!
Cinque figure sono gli attrattori e
costituiscono gli strati della
narrazione: “Questo palazzo non
serve a un cazzo”, “Città irreale e
piena di cartacce”, “Il fonogramma d’Acquaviva”, “La bionda
ondina”, “E poi ancora un
incendiario”.
Il tempo, non lineare, lascia allo
spettatore costruire gradatamente il senso e le relazioni.
Le forzature degli accostamenti
intermediali nei segmenti e negli
strati narrativi, non si stabilizzano
funzionalmente come nell'opera
o nel cinema, ma irrompono di
volta in volta nei loro valori
eteronomi.
Cinque musicisti e l’attore, voce
narrante, sono i personaggi in
scena legati da una rete di connessioni che impone, pur nella
libertà delle combinazioni dei
percorsi possibili, relazioni
costrittive.
La narrazione video-grafica è un
continuo rumore di fondo con
immagini subite e vissute, mai
possedute.
Le cinque parole chiave che
periodicamente echeggiano,
modellano sul proprio immaginario lo spazio sonoro: sono
comandi vocali inviati al
computer che reagisce interattivamente alle micro inflessioni
della voce narrante, certezza di
una domotica sensibile per un
futuro confortevole.
GIOVANNI COSPITO
Giovanni Cospito è docente e
responsabile del Triennio
Superiore Sperimentale di Musica
Elettronica presso il
Conservatorio di Musica di Como,
dove cura anche la rassegna
“Elettrosensi” di musica, arte e
tecnologie informatiche.
Diplomato in Chitarra Classica e
Fagotto, ha studiato composizione al Conservatorio di
Musica di Milano e conseguito il
diploma di Musica Elettronica
presso il Conservatorio di Musica
di Venezia con il massimo dei voti
e la lode. Attualmente è direttore
dell’associazione METAs (Musica
Elettroacustica e Tecnologie
Avanzate per lo Spettacolo) con
la quale ha organizzato eventi di
musica elettroacustica ed
acusmatica in collaborazione con
il Comune di Milano e la città di
Lione. Per tre anni ha organizzato
e curato la rassegna "INTERAZIONI: Musica, Scienza,
Tecnologie e Nuovi Media" a
Milano.
Ha collaborato e lavorato presso
vari centri di Informatica
Musicale: il CSC dell'Università
Statale di Padova, "Agon-acustica
informatica musica" di Milano, il
LIM dell'Università Statale di
Milano, il LIMB della Biennale di
Venezia, il DIST dell'Università
Statale di Genova, l’IRCAM di
Parigi, il Theremin Center del
Conservatorio di Mosca dove ha
tenuto una Master Class, l’OFF di
Parigi per una produzione data
alla Salle Cortot. Ha contribuito
alla nascita del LaSDIM
(Laboratorio per la
Sperimentazione e la Didattica
dell'Informatica Musicale) presso
la Civica Scuola di Musica di
Milano di cui è stato il
responsabile a tutto il 1998-99.
Nel '95 crea lo Studio Sincretica e
anima il Gruppo Sincretica per
produzioni di opere multimediali
con strumentazione interattiva.
Nel '96 e nel '97, l'Università degli
Studi di Trento e la Scuola Estiva
di Maratea lo hanno invitato a
presentare il proprio lavoro.
Dal '90 la sua produzione musicale si avvale di strumenti informatici ed i suoi lavori sono stati
eseguiti in festival (Ferienkurse
fur Neue Musik di Darmstadt,
Fylkingen Ny Music & Intermedia
Konst di Stoccolma, Festival
international des musiques et
créations électoniques di
Bourges, Spaziomusica di Cagliari,
Festival internazionale di musica
del '900 di Vittorio Veneto,
Musica ex machina di Firenze,
Musica ed architettura di Genova,
Sonopolis di Venezia, Progetto
Musica di Roma, Traiettorie
Sonore di Como, Alternativa 2000
Festival di Mosca, …), in trasmis-
sioni RAI, convegni (i Colloqui di
Informatica Musicale di Genova,
Milano, Bologna e Gorizia), ed in
vari concerti e rassegne. Ha collaborato con Pocket Opera
Company di Norimberga ed il
Comunale di Bologna per la produzione delle parti elettroniche
delle opere “Unreported Inbound
Palermo” di Alessandro
Melchiorre e con la stessa Pocket
Opera per “The Smiling Carcass”
di Andrea Molino. Con
l’Associazione Secondo Maggio di
Milano ha ultimamente curato
l’allestimento elettroacustico dell’opera “The magic Ring” di
Francesco Hoch. Molte sono le
sue collaborazioni, per produzioni
di musica elettronica e di installazioni di vario genere, con compositori (I. Fedele, G. Giuliano, A.
Guarnirei, A. Solbiati), solisti e
gruppi strumentali.
L’Ensemble Elettrosensi si è costituito al Conservatorio di Como
all’interno della omonima stagione Elettrosensi, che raccoglie,
nelle sue manifestazioni, i contributi e gli stimoli che arrivano al
mondo della musica, dello spettacolo e della didattica dalle nuove
tecnologie. Caratteristica specifica dell’Ensemble è quella di usare
strumenti tradizionali nelle loro
versioni elettroacustiche ed elettroniche unendo il potenziale
delle possibilità sonore dell’elettroacustica e della elaborazione
sonora dei sistemi informatici,
con le possibilità espressive della
gestualità estemporanea delle
esecuzioni musicali con strumenti
acustici.
Mercoledì 22 maggio 2002
ore 21.00
ANCORA UN
INCENDIARIO?!
OPERA NARRATA:
NARRAZIONE INTERMEDIALE
A PERCORSI MULTIPLI
Giovanni Cospito
Ensemble Elettrosensi
Testi di Giorgio Mascitelli
Musiche di Giovanni Cospito
Attore: Marco Ballerini
Installazione e regia video-scenica:
Vittorio Passaro e Rosanna Guida
Immagini e materiali video:
Rosanna Guida
Sistemi di interazione:
Raffaele De Tintis
Ensemble Elettrosensi del
Conservatorio di Como
Violino elettroacustico:
Giuseppe Crosta
Violoncello MIDI-elettroacustico:
Guido Boselli
Tastiere: Lorenzo Erra
Percussioni: Paolo Pasqualin
Computers: Giovanni Cospito
DJ: Fabio Borghetti
Ingresso € 5,00
:
<8>
:virtuosivirtuali
“Erba nera che cresci segno nero tu
vivi” (1999-2000)
Alla base di “Erba nera che cresci
segno nero tu vivi” c’è una riflessione sul rapporto tra musica e linguaggio. Non si tratta di un rapporto analogico. Quello che m’interessa
del linguaggio da un punto di vista
“musicale” non è la retorica o la
semantica, ma la sua forma, la sua
capacità di gestire una complessità
virtualmente illimitata con un corpus assai ridotto di regole.
Sono stato molto influenzato nella
mia riflessione dalle teorie della linguistica generativista (scienza di cui
è fondatore e caposcuola il dissidente politico Noam Chomsky): il
modello di linguaggio che propone
quest’ultima è una struttura
arborescente strutturata su più
livelli gerarchici, molto affine
all’idea di ritmo che ho sviluppato
in questo pezzo. In effetti, in “Erba
nera che cresci segno nero tu vivi”
la componente ritmica è preponderante (a dispetto dell’idea di “lirismo” che spesso è associata alla
voce). La sovrapposizione di cicli ritmici e d’unità ritmiche diverse, portata avanti con radicalità, evita la
saturazione grazie al principio
gerarchico ereditato dalla grammatica generativa. Tutti i pattern
che compongono gli strati della
spessa poliritmia condividono lo
stesso antenato, un vero e proprio
scheletro ritmico che si sviluppa in
maniera organica nel corso di tutto
il pezzo, donandogli trasparenza e
pregnanza e orientando la nostra
percezione della complessità.
Alla ricchezza del ritmo si oppone
un’estrema sobrietà di tutti gli altri
parametri. Anche la scelta del testo
riflette questa logica : il solo testo
cantato è il titolo, senza riletture
consecutive, dilatato fino a far
coinciderne la struttura con la
forma stessa del pezzo. Tratto da
una raccolta intitolata “Prime prose
Italiane”, questo frammento mi ha
colpito per la sua semplicità oracolare : è un primo, acerbo tentativo
di scrittura in lingua italiana di
Amelia Rosselli, cresciuta in esilio in
Francia e in Inghilterra (un’altra storia di dissidenza), una coppia di settenari concisi che scandisce una
formula sobria e misteriosa.
La parte elettronica di “Erba nera
che cresci segno nero tu vivi” è una
sorta di orchestra virtuale di percussioni che accompagna la voce
solista. Tutti i suoni sono stati
creati per mezzo di sintesi (il che
significa che non è stato utilizzato
nel pezzo nessun suono proveniente da una sorgente “reale”, ma
che tutti i suoni sono creati ex nihilo dal computer). Nella fattispecie
ho fatto uso di un particolare tecnica chiamata “modellizzazione fisica”
che consiste nel creare dei veri e
propri “strumenti” virtuali (si parla a
giusto titolo di “liuteria virtuale”). Se
negli altri tipi di sintesi il punto di
partenza è il suono stesso, la sintesi
per modelli fisici parte dal dispositivo che lo produce, dall’evento meccanico (anche se immaginario) che
ne è la causa.
Mauro Lanza
“L’allegro chirurgo” (1997)
“( … Il dottor Benway sta operando
in un anfiteatro gremito di studenti). Il dottor Benway : Giovanotti,
non avrete spesso l’occasione di
assistere ad una tale operazione, e
la ragione è semplice … essa è
completamente inutile dal punto di
vista medico. Perché è stata inventata? Nessuno lo sa. Personalmente
credo si tratti di una creazione
puramente artistica…Qualcuno di
voi ha mai assistito ad una delle
esibizioni del dottor Tetrazzini?
Parlo di esibizioni perché si trattava
di autentici show. Cominciava
scagliando il bisturi sul paziente
attraverso la stanza per poi fare la
sua entrata come un ballerino. La
sua velocità era incredibile : “non gli
lascio il tempo di morire!” diceva,
precipitandosi sul tumore come un
lanciatore di coltelli.
Improvvisamente un giovane nell’anfiteatro si alza, e, estratto un
bisturi, si scaraventa sul paziente)
Il dottor Benway : Un espontaneo !
Fermatelo prima che mi sbudelli il
Skrjabin sono dunque, oltre che
una composizione, un prototipo
applicato di un possibile nuovo
rapporto gesto/strumento.
paziente! (espontaneo è un termine
di tauromachia che designa uno
spettatore che balza nell’arena,
estrae un mantello che teneva
nascosto e abbozza qualche passo
davanti al toro prima di essere
espulso … gli attendenti si azzuffano con l’espontaneo, che è infine
espulso dalla sala. L’anestetista
approfitta della confusione per
estrarre un’otturazione d’oro dalla
bocca del paziente …)”
(William Burroughs, Il pasto nudo)
Deliverance (1997-1998)
Ho composto questo brano nel
1997-1998, il mio anno di studio
all'IRCAM. Il titolo "Deliverance"
deriva da un film di John Boorman
(in Italia "Un tranquillo week-end di
paura"). La lotta tra la diga e il
fiume, tra le "signorine" di città e i
due hillbillies scatenati, erano un
simbolo della lotta tra cultura "alta"
e "bassa" nella mia immaginazione.
In quel periodo, la mia preoccupazione principale era di mettere in
relazione le tecniche di scrittura di
derivazione colta ed i materiali
provenienti dalla popular music
occidentale. Negli anni successivi al
concerto di presentazione,
"Deliverance" venne ripreso nelle
stagioni dell'IRCAM. Qualche volta
la situazione fu veramente appropriata. Ad esempio, un concerto
diviso tra i solisti dell'IRCAM ed
alcuni gruppi jazz, tra cui quello di
Uri Caine - non si capiva più chi
facesse "jazz" e chi "musica contemporanea". Ma la più grande
soddisfazione arrivò durante un
concerto all'aperto - un barbone
esaminava la sua bottiglia, convinto
di essere preda di allucinazioni
sonore. Poco lontano, alcuni
musicisti di strada si tappavano le
orecchie. Quando guardo il mio
brano, mi sembra che se ne stia lì a
sorridermi, con la stessa espressione
inebetita del banjoista di "Dueling
Banjos". E' allora che mi sento come
l'altro, come il chitarrista, che per
alcuni istanti era riuscito a dialogare
con lui, prima che gli altri montanari...
Andrea Cera
Variazioni su un Preludio di Skrjabin
(2002)
La composizione - un ciclo aperto
di variazioni sul Preludio per
pianoforte op. 45 n.3 di Alexander
Skrjabin - é il primo brano che mi
serve a sperimentare una sorta di
iperpianoforte in cui i suoni di sintesi amplificati sono integrati nel
corpo del pianoforte ed il rapporto
tra il gesto esecutivo e la risposta
dello strumento si rinnova attraverso la programmazione informatica, controllata dalla tastiera
del pianoforte stesso, del feedback
sia della meccanica del Disklavier
sia dei suoni elettronici amplificati
in esso. Tutti i suoni elettronici
sono stati realizzati con il programma di sintesi per modelli fisici
Genesis 1.4 dell'ACROE di Grenoble
ed il controllo dell'interazione in
tempo reale é effettuato con
MAX/MSP.
Il prefisso "iper" dell'iperpianoforte
é qualitativo e non quantitativo;
non mi interessano effetti clamorosi o fragorosi, mi interessa
invece un approccio esecutivo ed
espressivo, attraverso il gesto strumentale, sottilmente nuovo per
l'esecutore e per il pubblico.
Così, ad esempio, lo strumento
reagirà - in modi pienamente programmabili - a gesti e figure
esecutive primarie e non come
accelerando/rallentando, diminuendo/crescendo, omogeneità del
tocco, durate oppure a sequenze di
note predeterminate (che agiscono
come password), densità degli
eventi, modelli e tipologie di
armonie o di sequenze melodiche,
successioni dinamiche e così via.
Il paradigma compositivo va oltre
la capacità di riconoscere e
adeguare una partitura informatica
a quella musicale per proporre una
interazione strumentale che agisce
e reagisce per modelli pienamente
definibili e, si spera, significativi. Le
Variazioni su un Preludio di
Cinque Canti d'Amore (1996-97,
revisione 2002)
Cinque Canti d'Amore venne realizzato ed eseguito all'Ircam di
Parigi nel gennaio 1997; la versione attuale é sostanzialmente lo
stesso brano riscritto per l'esecuzione della parte pianistica con
un solo Disklavier (nella versione
originale erano previsti un piano
MIDI ed un Disklavier).
Il cuore del brano é un frammento
del Concerto per la Notte di Natale
dell' anno 1956 per soprano e piccola orchestra di Luigi Dallapiccola,
che, presente integralmente nel
Canto centrale (il terzo), ha informato la composizione in diverse
direzioni:
- il materiale musicale, utilizzato
nell'intera composizione;
- la scelta degli autori e dei testi
che sono in relazione con il frammento di Jacopone usato da
Dallapiccola per il tema dell'amore
(divino e umano, sensuale e ideale)
e per il periodo storico;
- il rispetto dell'integrità di ritmo e
metro, di suono e di senso nella
relazione parole-musica;
- la suggestione che scaturisce dal
verso "Amor, amor, tu se' cerchio
rotondo", presente nel frammento
di Dallapiccola, che innesca la
spazializzazione elettronica dei
suoni.
Il brano utilizza solo il trattamento
elettronico in tempo reale: non ci
sono suoni di sintesi, né suoni
campionati.
Cinque Canti d'Amore é dedicato
alla memoria di Niccolò
Castiglioni, morto solo nella sua
casa a Milano nel settembre 1995.
Giuseppe Gavazza
:
<9>
:virtuosivirtuali
Mauro Lanza
Nato a Venezia nel 1975, Mauro
Lanza ha studiato pianoforte con
Giorgio Vianello presso il conservatorio “B.Marcello” di Venezia,
dove si è diplomato con il massimo dei voti nel 1996.
Parallelamente agli studi di musicologia all’università di ca’ Foscari
e di contrappunto e fuga con
Paolo Furlani ha preso parte in
qualità di esecutore e di compositore alle attività dell’ensemble
veneziano “Laboratorio
Novamusica”.
Ha frequentato varie master-class
di composizione con Salvatore
Sciarrino, Gérard Grisey e Brian
Ferneyhough.
Ha vinto due primi premi ai concorsi di composizione “Valentino
Bucchi” (Roma 1996) e “Carlo
Gesualdo da Venosa” (Potenza,
1998).
Nel 1998-99 è tra i dieci compositori selezionati per seguire il corso
annuale di composizione e di
informatica musicale dell’IRCAM.
Da allora risiede a Parigi e svolge
diverse attività in seno a questo
istituto : quella di compositorericercatore nel campo della sintesi
per modelli fisici e quella di
insegnante.
I suoi pezzi sono stati eseguiti nell’ambito di festival come
“Présences” (Radio France), la stagione dell’ensemble l’Itinéraire, la
stagione dell’Ircam, il festival
“Musica” di Strasburgo, il festival
“Europäische Musikmonat” di
Basilea, la “Biennale” di Venezia e
sono stati radiodiffusi da Radio
Tre, France Culture e France
Musiques.
Ha ricevuto commissioni dal
Ministero della Cultura francese,
dall’Ensemble Court-Circuit, dall’ensemble l’Itinéraire, dalla
“Biennale” di Venezia,
dall’”Europäische Musikmonat” di
Basilea e dall’ensemble Ars Nova.
Andrea Cera
Diplomato in Pianoforte e
Composizione presso il
Conservatorio di Padova, ha
studiato Jazz Piano ai seminari di
Siena Jazz. Nel 1997-98 ha partecipato al "Cursus de Composition
et d'Informatique Musicale -
IRCAM" a Parigi.
Nel 1999-2000 ha collaborato con
il coreografo francese Hervé
Robbe per "Permis de construire Avis de demolition" (commissione
del Centre Chorégraphique
National du Havre - Haute
Normandie) e "Untitled for Ten"
(commissione del Conservatoire
National Supérieur de Paris). Ha
creato musiche per film e video
installazioni : Le Roman du Visage,
di Jacques Barsac (2001) - L'Arbre
à Clous, di Gilles Boustani. (2001)
- Cendrillon, di Aldo Lee (2000).
Attualmente lavora ad un'installazione che verrà presentata al
Centre Georges Pompidou nel
Novembre 2002, in occasione di
una mostra su Roland Barthes. Si
dedica inoltre allo sviluppo di un
progetto personale basato sul rapporto tra suono e architettura
d'interni, intitolato Le presenze.
Giuseppe Gavazza
Giuseppe Gavazza (Novara, 1957),
vive e lavora a Torino. Si é diplomato in Composizione con Azio
Corghi al Conservatorio di Milano
e in Musica Elettronica presso
l'EMIT di Milano, ha collaborato
con il C.S.C. dell'Università di
Padova con il Laboratorio di
Informatica Musicale
dell'Universita di Milano. Ha lavorato con l'Experimental Studio
SWF di Freiburg e l'IRCAM di
Parigi; dall'aprile 1997 é compositore in residenza presso l'ACROE di
Grenoble. Ha ottenuto borse di
studio De Sono-Torino e residenze
come compositore presso la
Fondation d'Art Chateau de La
Napoule, Mandelieu e la USF,
Bergen, Norway. Nel 2002 é stato
invitato, primo musicista italiano,
al META Gathering del Black
Mountain College, North Carolina.
Le sue composizioni hanno
ottenuto riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali
(Irino Tokyo, Bucchi Roma,
Ensemblia Monchengladbach,
Briccialdi Terni), sono radiotrasmesse ed eseguite in Italia e
all'estero sono incise su compact
discs (2E2M, Datum, DDT, Happy
New Ears, HopefulMonster) e sono
edite da BMG Ariola, Edipan e
Ricordi. Da anni é impegnato in
attività di promozione dell'arte
contemporanea. Ha collaborato
con Luciano Berio ed ha lavorato a
lungo con Sergio Liberovici nel
campo della didattica e del teatro
musicale per l'infanzia. Dal 1991 é'
docente di Elementi di composizione per Didattica presso il
Conservatorio di Cuneo.
Donatienne Michel-Dansac
Donatienne Michel-Dansac ha
collaborato con numerose formazioni come l’Ensemble SIC,
l’Ensemble Itinéraire, Ars Nova,
l’Orchestra Tapiola di Helsinki, la
London Sinfonietta, l’Orchestre
National de France, l’Orchestre
Philarmonique de Radio-France.
Collabora frequentemente con
l’IRCAM dal 1993; frutto di questa
collaborazione sono le sue
numerose prime esecuzioni di
opere di Georges Aperghis, Pascal
Dusapin, Philippe Leroux, Philippe
Manoury, Luca Francesconi, Josh
Levine, Mauro Lanza
Non volendo specializzarsi in
un’epoca musicale precisa,
Donatienne Michel-Dansac interpreta la musique barocca francese,
italiana e tedesca (con les Arts
florissants, l’ensemble XVIII-21,
l’Orchestre Baroque de la
Communauté Européenne),
romantica (in recital con Vincent
Leterme a Radio-France,
Strasburgo, l’Opéra-Bastille, la Cité
de la Musique, l’Accademia di
Belle Arti di Monaco…), e classica:
Ha collaborato con diversi teatri
d’opera (Nantes, Lille, Tours,
Montpellier, le Théâtre du Châtelet,
la Comédie Française, il
Concertgebouw di Amsterdam, il
Musikverein di Vienne.
Massimiliano Donninelli
Saxofonista e compositore nato a
Jesi nel 1971, ha compiuto gli
studi musicali con Albino Mattei e
successivamente presso il
Conservatorio "G.Rossini" di
Pesaro con Enzo Veddovi, diplomandosi con il massimo dei voti e
la Lode. Nel ‘92 si è perfezionato
al “Conservatoire Nationale de
Region de Bordeaux” con JeanMarie Londeix ottenendo il prestigioso "Prémiére prix et médaille
d'or à l'unanimité avec felicita-
tions du jury". Ha perfezionato il
linguaggio jazzistico con Umberto
de Nigris a Venezia. E' risultato
vincitore di concorsi nazionali ed
internazionali, sia come solista
che in formazioni cameristiche. Si
è esibito in importanti rassegne e
festivals quali, il Festival
Internazionale di Musica da
Camera Contemporanea di Udine,
Sonopolis (Venezia), Trieste Prima,
Mittelfest, Otranto Festival,
Musikfest S.I.M.C. (Monaco), L’altra
scena (Fenice, Venezia), Biennale
dei giovani artisti dell’Europa
Mediterranea (Roma), Biennale
Musica (Venezia), Milano Oltre,
CDMC (Madrid). Sue composizioni
sono state eseguite in Italia e in
Germania, ha realizzato musiche
per il teatro (CTK-Lecce) e pubblicato con Pizzicato. E' titolare della
cattedra di sassofono presso il
Conservatorio Statale di Musica
"G.Tartini" di Trieste.
Alessandro Commellato
Ha studiato con Carlo Vidusso,
con cui si è diplomato al
Conservatorio “G.Verdi” di Milano
con il massimo dei voti. Si è perfezionato in seguito con Evgeny
Malinin e Sergio Fiorentino.
Ha vinto i concorsi "Franz
Schubert" di Dortmund, Ciudade
de Oporto, Rendano di Roma,
Città di Stresa, Albenga.
Si é esibito come solista ed in
varie formazioni al Mozarteum di
Salisburgo, Auditorium Nacional
de Madrid, Musikhalle di
Amburgo, Innsbruck Musik
Festival, Teatro Nazionale Wielki di
Varsavia, Bösendorfer Hall di
Parigi, Festival de Mulhouse,
Festival d’Aix en Provence, Festival
de Prades, Teatro alla Scala,
Conservatorio G.Verdi di Milano,
Autunno Musicale di Como, Teatro
Comunale di Bologna, Teatro
Regio di Parma, con programmi
che spaziano dai classici viennesi
eseguiti su strumenti originali a
prime esecuzioni di autori contemporanei.
E’ docente di pianoforte principale
al Conservatorio “G. F. Ghedini” di
Cuneo.
Giovedì 13 giugno 2002
ore 21.00
VIRTUOSI
VIRTUALI
OVVERO LO
STRUMENTO VIRTUALE
E LA NUOVA RICERCA
ELETTRONICA
composizioni di
Mauro Lanza
Andrea Cera
Giuseppe Gavazza
MAURO LANZA
Erba nera che cresci
segno nero tu vivi
per soprano ed elettronica
prima esecuzione italiana
L'allegro chirurgo
per sassofono tenore solo
ANDREA CERA
Deliverance
per sassofono soprano
ed elettronica
GIUSEPPE GAVAZZA
Variazioni su un preludio
di Skrijabin
per Disklavier e suoni di sintesi
Cinque canti d'amore
per soprano e live electronics
realizzati in collaborazione con
ACROE - Grenoble
Accademia Internazionale Arti e Media - Torino
Dipartimento nuove tecnologie, multimedialità e
nuova musica del Conservatorio statale
“G.F. Ghedini” - Cuneo
sassofoni: Massimiliano Donninelli
soprano: Donatienne Michel-Dansac
elettronica e MIDI:
Alessandro Comellato
pianoforti Disklavier Yamaha
Ingresso € 10,00
:
<10>
:soundingobject
10–21 giugno 2002
Centro Culturale Candiani
SOHO
Sonification
Of
Hybrid
Objects
A Disappearing-Computer
Research Atelier
sostenuto da:
the Disappearing Computer
Comune di Venezia
COFIN2000
Atelier e seminari
10-15 giugno
17-21 giugno
ore 9-12 e 14-17 atelier
ore 17-19 seminari pubblici
ore 21.00 spettacoli
(ingresso libero)
SOB HACKING WEEKS
Il computer, inteso come oggetto
cognitivamente ben definito, sta
gradualmente lasciando il posto
ad una molteplicità di dispositivi
che popolano la nostra realtà
quotidiana. Il computer sta
diventando "pervasivo", "ubiquo",
"invisibile", o "evanescente", e
nuove forme di interazione tra
uomini e dispositivi si rendono
necessarie.
Il Consorzio del progetto
europeo "the Sounding Object"
(SOb) propone due settimane di
attività di laboratorio sul tema
dell'utilizzazione del suono nelle
nuove interfacce uomo-macchina.
Il progetto SOb è parte di una
iniziativa della Commissione
Europea chiamata "the
Disappearing Computer" (DC), la
quale raccoglie sedici progetti
interessati a diversi aspetti
dell'evanescenza del computer
all'interno degli oggetti di tutti i
giorni.
Nelle giornate di
laboratorio presso il Centro
Candiani si riuniranno, oltre ai
ricercatori del progetto SOb,
anche ricercatori del progetto
SHAPE, quest'ultimo interessato
all'utilizzazione dei suoni in
installazioni per ambienti
pubblici.
Il laboratorio si svolgerà intorno
allo sviluppo di alcuni specifici
dispositivi di interazione, attraverso i quali si intendono evidenziare problemi e peculiarità
del suono come canale di interazione:
- the Vodhran (virtual bodhran):
il bodhran, strumento a percussione della tradizione irlandese,
e' stato scelto come banco di
prova della complessa
interazione tra suono e gesto.
I primi prototipi del virtual
bodhran sono stati presentati a
Zurigo nell'ottobre 2001.
Il laboratorio servirà al perfezionamento e alla
dimostrazione di tali prototipi in
1. HANDS-ON WORKSHOPS
un contesto di performance
artistica.
- dispositivi gestuali e suoni di
progresso: l'evoluzione temporale di processi si presta bene ad
essere rappresentata mediante
suoni di liquidi (versamento,
gocciolamento) o di frizioni
meccaniche (sega, abrasioni).
Si sperimenterà l'interazione di
modelli sonori con dispositivi
quali joystick a reazione di forza
o sensori di posizione.
- Hyper-DJ-Set: E' stato costruito un modello software di ipergiradischi, il quale consente un
controllo continuo delle proprietà meccaniche del sistema virtuale, permettendo così nuovi
virtuosismi gestuali. Il modello
sarà accoppiato a dispositivi
gestuali durante la hacking
week. Virtuosi del DJ scratching
utilizzeranno il sistema per performance artistiche.
Il programma si svolgerà in dieci
giornate (due settimane)
secondo lo schema seguente:
- ore 9-12, 14-17:
laboratorio di ricerca;
- ore 17-19:
sessioni di divulgazione: ogni
giorno sarà presentato al pubblico un aspetto delle ricerche SOb,
con dimostrazioni pratiche di
tipo scientifico o artistico;
Le sessioni di divulgazione e i
concerti/performance saranno
aperti al pubblico.
Il laboratorio di ricerca sarà
animato dai ricercatori SOb e
potrà ammettere uditori che
facciano richiesta di partecipare.
A tale proposito, l'iniziativa sarà
pubblicizzata presso le Università
e i Conservatori del Nord-Italia.
Modello di impatto:
tuning e controllo
Un modello di impatto robusto e
realistico è disponibile come
modulo software.
Collegati ad esso, sono stati
sviluppati modelli di suoni di rotolamento, accartocciamento, rottura, rimbalzo, ecc. All’interno di
questa attività, una piccola unità
di lavoro si occuperà di stimare i
parametri di controllo e di lavorare
sulle interfacce verso “device”
gestuali.
Modelli di suoni per CARE-HERE
CARE-HERE è un progetto
europeo che si occupa di controllo
attraverso il movimento di
materiale sia uditivo, sia visivo per
scopi terapeutici.
Durante il workshop vi saranno
discussioni faccia-a-faccia tra
CareHere e SOb, per analizzare e
discutere sui modelli prodotti dal
SOb e assicurarsi della loro validità
nell’ambito terapeutico e
riabilitativo.
Si lavorerà all’adattamento di un
modello SOb all’ambiente Care
Here EyesWeb.
Suoni per SHAPE
SHAPE è un progetto europeo che
si occupa di esaminare
installazioni di oggetti ibridi.
Gli oggetti ibridi sono entità che
raggruppano rappresentazioni
fisiche e digitali, combinando
diverse modalità di presentazione.
La collaborazione tra SHAPE e SOb
toccherà i seguenti argomenti:
(Settimana I):
- Sonorizzazione per l’uso di
dispositivi, suoni per la
navigazione e l’orientamento;
- Sonorizzazione di gesti;
(Settimana II):
- Paesaggi sonori sintetici,
sonorizzazione di dati.
nel web
http://www.soundobject.org
http://www.shape-dc.org/
http://www.disappearing-computer.net
FonoBump:
realizzazione e validazione
Il FonoBump è un tipo di
iper-giradischi basato su un
modello di impatto. L’apparato
hardware-software sarà costruito
e validato durante il workshop.
Si terrà una dimostrazione dell’uso
artistico del FonoBump durante la
Hyper-DJSet performance.
SOb vs. Modalys
Modalys è un software per la
sintesi modale sviluppato
all’IRCAM di Parigi. Si terrà un
confronto tra i modelli proposti
dal progetto SOb e quelli usati
da Modalys.
Modello di frizione
Un modello flessibile di frizione è
in via di sviluppo come modulo
software. Una gruppo di
ricercatori lavorerà sul “tuning”,
sullo “scaling” dei parametri e
sulla produzione di interfacce
gestuali.
Spatialized Sobs
Si sperimenterà l’uso di semplici
effetti spaziali con “sounding
objects” in modo da aumentare
l’efficacia dell’interazione.
Vodhran
Il Virtual Bodhran è un modello
del tradizionale tamburo a cornice
Irlandese.
La particolare tecnica utilizzata
per suonarlo crea grossi problemi
ai designer del suono e
dell’interfaccia.
Si proveranno diversi dispositivi
gestuali e questi verranno
accoppiati con un modello
spazializzato di impatto.
Valutazione psicofisica dei modelli
Verranno effettuati dei rapidi test
psicofisici usando i modelli e le
applicazioni utilizzate e sviluppate
nel SOHO, specialmente per la
stima dei parametri di controllo e
per la validazione dell’efficacia
dell’interazione.
:
<11>
:soundingobject
Sabato 15 giugno 2002
ore 21.00
HYPER-DJSET
SEMINARI APERTI
SOb: Sounding Objects
D. Rocchesso (Univ. Verona),
R. Bresin (KTH -Stockholm),
M. Fernstrom (Univ. Limerick).
Design e sviluppo di modelli di
suono efficienti, versatili per l’interazione uomo-macchina.
SHAPE: Hybrid objects
(Oggetti ibridi)
J. Bowers (KTH - Stockholm)
S.O. Hellstrom (KTH Stockholm).
Design di oggetti ibridi (fisici e
digitali) per ambienti pubblici.
CARE-HERE: Technology for
therapy (Tecnologia per la
terapia)
T. Brooks (Kulturcentrum, Lund),
R. Trocca (Univ. Genova)
Controllo attraverso il movimento di materiale uditivo e visivo
con scopi terapeutici.
MEGA: ambienti espressivi
multimodali
A. Camurri (Univ. Genova),
G. De Poli (Univ. Padova),
A. Vidolin (Cons. Venezia).
Design di dispositivi multimediali
per analizzare e riprodurre l’espressività della gestualità
umana nelle rappresentazioni
artistiche.
Percezione di Oggetti Sonanti
G.B. Vicario (Univ. Udine).
Fenomenologia della percezione
dei suoni di tutti i giorni.
Modalys
N. Misdariis (IRCAM-Paris)
J. Bensoam (IRCAM-Paris).
Modalys: un motore di sintesi di
suoni di modelli fisici basato
sulla teoria modale.
Hyper-instruments
S. Serafin (CCRMA-Stanford).
Estensione e “clonaggio” di
strumenti musicali tradizionali
tramite sintesi di suoni basata
su modelli fisici e computer
graphics.
AMBIENT-AGORAS: roomware
C. Muller-Tomfelde (FraunhoferDarmstadt).
Design di mobilia interattiva (e
sonora) per migliorare l’efficacia
delle attività giornaliere
dell’uomo.
Due DJs (1210 Jazz e Mika
Snikars di Stoccolma)
improvvisano con l’utilizzo di
normali giradischi e di “hyper
turntables”.
Live electronics set a cura di J.
Bowers e S.O. Hellstrom (KTH Stoccolma)
Per questo concerto, 1210 Jazz e
Mika Snickars si esibiscono per
la prima volta insieme dopo
molto tempo. Il pubblico deve
aspettarsi una performance
articolata e virtuosistica di livello mondiale che dimostrerà su
cosa si basa il “turntablism”.
1210 Jazz e Mika Snickars si
sono esibiti insieme a un terzo
artista, DJ Fanatik nel gruppo
Scratchaholics, band che ha
guadagnato una notevole popo-
larità in breve tempo e ha costituito un punto di riferimento per
il pubblico e gli altri djs in Svezia,
prima di sciogliersi per la perdita
dell’insostituibile Fanatik.
Quando si esibiscono assieme
abitualmente un dj assume il
ruolo di sezione ritmica, mentre
l’altro improvvisa gli assoli sopra
il “beat”: con quattro giradischi e
due mixer, vastano due djs per
produrre una musica così complessa e stimolante.
Il risultato del lavoro fatto per
sviluppare un’apparecchiatura
“hyper-DJ” con FonoBump sarà
presentato e incorporato nella
performance dal vivo.
http://www.speech.kth.se/˜hansen/
soho/test/index.html
enti partecipanti
Università di Verona, VIPS Lab.
Università di Udine
University of Limerick, IDC
Royal Institute of Technology (KTH), Stockholm
IRCAM, Paris
CCRMA, Stanford University
Fraunhofer IPSI, Darmstadt
Università di Genova, DIST
Università di Padova, DEI
Centro Tempo Reale, Firenze
DJ 1210 Jazz
DJ Mika Snickars
Live electronics:
John Bowers e S.O. Hellstrom
Giovedì 20 giugno 2002
ore 21.00
The Virtual Bodhran
Niall Keegan: flauto
Sandra Joyce: bodhran
THE VODHRAN
Niall Keegan (flauto) e Sandra
Joyce (bodhran) da Limerick,
suonano musica Irlandese e
SOHO
Hyper - Turntables
THE VODHRAN
AGNULA: open-source e
multimedia
M. Trevisani e N. Bernardini
(Tempo Reale - Firenze).
Distribuzioni multimediali di
Linux.
Seminario conclusivo
Sommario dei risultati
dell’atelier SOHO.
HYPER DJ SET
improvvisano, rispondendo agli
attacchi dei “pirati” del virtual
bodhran.
:
<12>
:francescobranciamore
Venerdì 21 giugno 2002
ore 21.00
FRANCESCO
BRANCIAMORE
FIREWORKS
2162002
Francesco Branciamore:
batteria, percussioni, elettronica
Ingresso € 5,00
FIREWORKS 2162002
LE VIE DEL RITMO
Il progetto prevede composizioni
originali tratte dal primo lavoro
in solo per live electronics e
drumset pubblicate nel cd
"MELORITMOARMONICO" per la
Caligola Records; una suite presentata a Radio 3 nel programma La stanza della musica ed
altre composizioni inedite composte dal musicista in occasione
degli incontri al centro Candiani.
Inoltre presenterà, con supporti
audiovisivi, una rielaborazione di
un lavoro di video arte concepito
in collaborazione con l'artista
Vittorio Bellanich. Il titolo del
progetto "Fireworks 2162002",
fuochi d'artificio, vuole sottolineare la poliedricità creativa del
musicista che spinge oltre la sua
ricerca solista, là dove tradizione
e improvvisazione incontrano la
tecnologia.
Se c’è uno strumento che –
esclusi quelli in cui la tecnologia
è una componente essenziale –
possiamo interpretare come
centrale nella musica del ‘900, è
la batteria. Un secolo in cui
l’ambiente sonoro eurocentrico
ha dovuto accorgersi della
[co]esistenza di mondi sonori in
cui il ritmo [e quindi il legame
con la terra, con il corpo, con il
movimento] è elemento assai
più fondante rispetto alla melodia o all’armonia, ha visto il diffondersi di musiche come il jazz
o il rock in cui il supporto di
piatti e tamburi è raramente
eluso.
Quasi un prolungamento meccanicistico e futurista dell’esigenza fisica del ritmo, la batteria [e con lei tutta una famiglia
sempre più vasta di percussioni:
14 - 23 giugno 2002
IL CAOS
DELLE SFERE
Un flipper preparato aziona
un Disklavier Yamaha
ideazione di Emir Bjukic
musica a rifrazione controllata di Carlo
De Pirro
realizzazione tecnico-informatica di
Nicola Orio e Paolo Cogo
(Centro di Sonologia Computazionale
dell'Università di Padova)
produzione della
Biennale Giovani Artisti dell'Europa
e del Mediterraneo, 1999
con la collaborazione di
Yamaha Musica Italia
:ilcaosdellesfere
Il caos delle sfere è un'installazione che più interattiva di così
non si può. Ed è anche multimediale in un senso che poteva già
andar bene 40 anni fa - il digitale
non fa altro che mettere in
comunicazione congegni rigorosamente elettromeccanici
come un flipper e un pianoforte
automatico. Interfacciato al flipper (un classico Williams:
"Creature of the Black Lagoon"),
un Disklavier Yamaha risponde
in modo intelligente e quindi
imprevedibile alle giocate, alle
mosse e ai percorsi della sfera:
musica meccanica, composta da
Carlo De Pirro secondo il principio della "rifrazione controllata".
Tutti riescono a suonare, ma se
il punteggio sale la musica si fa
più interessante.
etniche, elettroniche, volontarie
e involontarie] segna la possibilità di modellare lo spazio sonoro secondo gli impulsi del movimento, di piegare il tempo ai
respiri del colpo e del tintinnio,
dello strusciare di una pelle e
dell’impulso di un bleep digitale.
Ecco perché un concerto solitario per batteria [ma con l’ausilio
anche di live-electronics] è
qualcosa di più della somma
della capacità tecnica di un
musicista e di quello che “accade” dal punto di vista prettamente meccanico.
È un porsi al centro dei percorsi
dell’energia, un farsi “strumento” a sua volta della gestualità e
del tempo, una sorta di confronto che si fa ancor più sincero in quanto “giocato” [joué,
played, gespielt] attraverso le
coordinate dell’improvvisazione,
di quell’intricato complesso di
azioni/reazioni che mette la
memoria in cortocircuito con
l’imprevisto, l’ispirazione con l’inaspettato.
Francesco Branciamore lavora
da anni su questi terreni [come
testimonia il suo lavoro
“Meloritmoarmonico” per la
Caligola Records] e la tecnologia diventa un elemento in più
da fondere e rapportare con la
fisicità del drumming, un
ampliamento delle possibilità
timbriche e di interazione tra il
mondo acustico e quello elettronico [concetto condiviso
anche da altri artisti che si sono
esibiti nelle rassegne organizzate da Vortice, come Jim Black].
I suoi “fuochi d’artificio” diventano così l’emblema di un’ipotetica mappa in cui “le vie del
ritmo” possono tracciarsi o
restare sommerse, incrociare e
disperdersi nella consapevolezza
che la centralità dei battiti
[soprattutto i più irregolari] del
tempo rappresenta ogni giorno
un’ipotesi di gesto e di movimento creativo.
Enrico Bettinello [BlowUp,
Allaboutjazz]
:
<13>
:feritadataglio
FERITA DA TAGLIO
L'evento è prodotto da Vortice,
in collaborazione con Nuova
Icona e Fondazione Querini
Stampalia ONLUS, ed è un
progetto d’arte contemporanea
concepito per il contesto sociale
ed urbano piuttosto che confinato alla galleria e al museo.
Mauro Sambo, nato a Venezia
nel 1954, ha spesso lavorato ai
confini tra scultura e performance - producendo eventi concernenti la sua storia personale,
PRECEDENTI EDIZIONI DI FERITA DA TAGLIO
quella della sua famiglia e della
sua città, Venezia: riflessione
quest'ultima dei desideri di ogni
essere umano.
Sono abbastanza rare le
apparizioni di Sambo, impegnato in un lavoro di continua
ricerca della qualità. Tra le
attività più rilevanti, citiamo la
partecipazione alla XLIV
Biennale nella sezione "Aperto"
e la personale alla Fondazione
Querini Stampalia di Venezia
inaugurata il 20 aprile 2002.
1 - Ottomat - Alte di Montecchio Maggiore (Vi) 27 marzo 1993
Ignazio Lago
- Personaggio
Andrea Pagnes
- Voce recitante e testo poetico
Mauro Sambo
- Sax contralto
2 - Galleria d'Arte Contemporanea Abano Terme "Artriti"
a cura di Luciano Francalanci. Ottobre 1994
Ignazio Lago
- Personaggio
Mauro Sambo
- Sax contralto
3 - Castagnole Monferrato " Percorsi"
a cura di Ovidio Piras. Agosto 1999
Ignazio Lago
- Personaggio
Mauro Sambo
- Sax contralto
sabato 11 maggio 2002
ore 21.00
Venezia,
Teatro Fondamenta Nuove
Mauro Sambo
FERITA DA
TAGLIO
Performance per
6 tavoli in ferro
sampler
1 personaggio
olio
grasso
marmo
guaina industriale
fotografia
flessibile
Ignazio Lago - personaggio
Mauro Sambo - sampler
In collaborazione con
Fondazione Querini
Stampalia ONLUS
Nuova Icona
Ingresso libero
:
<14>
:rileyscodanibbio
Domenica 9 giugno 2002
ore 21.00
Venezia, Scuola Grande di
S. Giovanni Evangelista
TERRY RILEY
STEFANO
SCODANIBBIO
NIGHT RAGAS
Terry Riley
pianoforte, sintetizzatore, voce
Stefano Scodanibbio
contrabbasso
Stefano Bassanese
regia del suono
Ingresso € 18,00
NIGHT RAGAS
Nel giugno 1974 a Macerata,
mia città natale, ebbe luogo uno
straordinario evento musicale:
un festival di quattro giorni dal
titolo “East-West Music”, organizzato da un impresario di
Roma con musicisti come Terry
Riley, Pandit Pran Nath e
Mahalingam. Io ero allora
diciottenne e non avevo mai
toccato un contrabbasso.
Suonavo diversi altri strumenti
e avevo appena scoperto i lavori
di Cage, Varèse e Stockhausen.
Quel festival fu l’esperienza più
importante di tutto il mio sviluppo musicale soprattutto per
la performance di In C di Terry
Riley, che io ancora considero
uno dei lavori rivoluzionari di
questo secolo.
Nel 1984 fui invitato da Betty
Freeman a tenere un concerto
informale in una galleria d’arte
di Los Angeles. Terry Riley, che
era tra il pubblico, mi invitò al
suo ranch di Grass Valley con
l’intenzione di fare qualche
registrazione. L’anno successivo
tenemmo un paio di sessioni di
registrazioni (impiegando un
mucchio di tempo ad accordare
la sua tastiera con gli armonici
del mio contrabbasso) e mai
come quella volta mi sono sentito così a mio agio nell’improvvisare con un musicista.
“Considero Terry Riley un vero
musicista spontaneo che continuamente sposta i confini tra
Oriente ed Occidente creando
qualcosa di autentico e originale, assolutamente lontano da
mode passeggere.”
Stefano Scodanibbio
“Scoprendo la nostra reciproca
ammirazione, abbiamo deciso di
lavorare insieme per vedere che
tipo di musica ne sarebbe uscita. Dapprima abbiamo improvvisato nel mio studio, senza aver
fissato nessun programma
musicale. Ero molto impressionato nel vederlo suonare il contrabbasso in maniera simile ad
un Sarangi dell’India del Nord
(uno strumento a corde risuonanti che si suona con un
archetto, si utilizza l’unghia del
dito sfiorando il lato della corda
per cambiare l’altezza delle
note).
Ho studiato il canto Raga
dell’India del Nord, questo mi ha
spinto a cantare insieme a
Stefano. Un altro modo è di far
suonare il contrabbasso come
un Tabla Tarang (un insieme di
tamburi accordati ad altezze
differenti). Stefano utilizza
spesso gli armonici naturali
delle corde dello strumento,
armonici che formano scale
differenti sulla base
dell’“intonazione giusta”.
Abbiamo creato una nostra
propria scala scegliendo tre
armonici di ciascuna corda del
contrabbasso, formando una
scala completa di 12 note sulla
quale accordo il mio sintetizzatore. Ogni volta che Stefano
accorda di nuovo (differentemente) le corde del contrabbasso, si crea una nuova scala. Le
nostre improvvisazioni si basano su queste scale di base”.
Terry Riley
TERRY RILEY
STEFANO SCODANIBBIO
Terry Riley (Colfax, California,
1935) è un caposcuola, uno dei
personaggi più interessanti del
panorama musicale degli ultimi
quattro decenni. Il suo collocarsi
al crocevia delle esperienze e
degli ambiti più diversi (dall'avanguardia colta, al jazz, alla
grande tradizione indiana) ne
impedisce la classificazione e lo
rende una sintesi vivente dell'attuale magmatico rimescolamento musicale.
Con In C del 1964, opera
considerata come il manifesto
della musica minimalista, Riley
ha influenzato tutta una
generazione di musicisti, da
Steve Reich, Philip Glass e John
Adams ad altri di estrazione pop
quali i Curved Air, Soft Machine,
Who, Tangerine Dream e Robert
Fripp, fino a certe musiche di
consumo cosiddette New Age.
Tra gli anni sessanta e settanta il
lavoro di Riley si orienta verso
concerti solistici eseguiti al sassofono soprano e tastiere elettroniche in performance
chiamate All Night Concert della
durata di svariate ore come
“An All Night Flight” svolto al
Philadelphia College nel 1967
che durò ininterrottamente per
otto ore e mezzo.
Durante gli anni settanta Terry
Riley, con La Monte Young,
diventa allievo del celebre
cantante indiano Pandit Pran
Nath e lo accompagnerà alla
voce e tampura in diversi tour in
occidente. A quegli anni risale
anche il suo incontro con David
Harrington, fondatore del Kronos
Quartet con il quale Riley inizia
una collaborazione che continua
tuttora scrivendo diversi quartetti per archi quali “Cadenza on
the night plain”, “Salomè dances
for peace”, “G Song”, “Dream
Collector”. Tra gli anni ottanta e
novanta collabora con il Rova
Saxophone Quartet e gli ensemble Array Music e Zeitgeist. Tra i
suoi lavori più importanti va
ricordato il monumentale
“The Harp of New Albion” per
pianoforte accordato secondo
l'intonazione naturale.
Stefano Scodanibbio, contrabbassista e compositore, è nato a
Macerata nel1956.
Il suo nome è legato alla
rinascita del contrabbasso negli
anni ‘80 e ‘90, ha infatti suonato nei maggiori festival di musica contemporanea numerosi
pezzi scritti appositamente per
lui da compositori quali
Bussotti, Donatoni, Estrada,
Ferneyhough, Frith, Globokar,
Sciarrino, Xenakis.
Nel 1987, a Roma, ha tenuto
una maratona di 4 ore non-stop
suonando 28 brani per contrabbasso solo di 25 autori.
Ha collaborato a lungo con
Luigi Nono (“arco mobile à la
Stefano Scodanibbio” è scritto
nella partitura del Prometeo) e
Giacinto Scelsi.
John Cage, in una delle sue
ultime interviste, ha detto di lui:
“Stefano Scodanibbio is
amazing, I haven’t heard better
double bass playing than
Scodanibbio’s. I was just
amazed. And I think everyone
who heard him was amazed. He
is really extraordinary. His
performance was absolutely
magic”.
Suona regolarmente in duo con
Rohan de Saram e Markus
Stockhausen.
Nel 1996 è stato insegnante di
contrabbasso ai Darmstadt
Ferienkurse.
Attivo come compositore ha
scritto più di 30 lavori principalmente per archi (Sei Studi per
contrabbasso solo, Six Duos per
tutte le combinazioni dei quattro archi, Concerto per contrabbasso, archi e percussioni, ecc.).
Ha registrato per Montaigne
Auvidis, col legno, New Albion,
Dischi di Angelica, Ricordi.
Di particolare rilievo le sue collaborazioni con Terry Riley e con
Edoardo Sanguineti.
Nel 1983 ha fondato e da allora
dirige la Rassegna di Nuova
Musica di Macerata.
:
<15>
:orientamenti
:informazioni
Il magazine-guida del
LA COSTRUZIONE DEL SUONO
n.4 - Maggio 2002 - Anno I
Electronic Music 1952-1960 - CD Stockhausen
Verlag - Stockhausen 3
Zyklus (1959), Refrain (1959), Kontakte (1959-60) CD Stockhausen Verlag - Stockhausen 6
Zyklus fur Einen Schlagzeuger, Klavierstuck X - CD
Wergo, WER 60010
Mikrophonie I et II, Klavierstücke I-XI - CD Sony S2K
53346
Agostino Di Scipio
Ao
AA.VV. – Computer Music Journal Annual Cd
[“Natura allo specchio Registrazione dal vivo] MIT
Press
AA.VV. - "Music / Text vol.2", Frammenti per 'Tiresia'
(con Giuliano Mesa) - Capstone Records, 8693,
AA.VV. - "Ars Electronica 95" ORF PAE95,
Sound & Fury (per un teatro di rumori, suoni, voci)
info: [email protected]
Comune di Venezia
Beni e Attività Culturali - Cultura e Spettacolo
Supplemento al periodico Venezia News, n. 59
Maggio 2002 - Anno VI
Aut. del Tribunale di Venezia n. 1245 del 4/12/1996
Venezia, 1 marzo 2002
I cd Stockhausen-Verlag possono essere ordinati
esclusivamente via e-mail o fax a: StockhausenVerlag, 51515 Kürten, Germany. Fax: +49-2268-1813
Potete trovare brani di Agostino di Scipio:
http://www.artspace.org.au/autonomousAudio/discipi
o.html
Con la collaborazione di
Epson Italia
Yamaha Musica Italia Spa
Il sito ufficiale del compositore:
www.stockhausen.org/
Il sito del Conservatorio di Cuneo:
http://web.tiscali.it/conservatorioghedini/index.html
Scarpa, Nove, Montanari: Covers
Sito dell’Einaudi: http://www.einaudi.it/
:discografieweb
Karlheinz Stockhausen
Luciano Berio - Sequenza XIII - Deutsche
Grammophon 457 038-2
Musik für Akkordeon - Koch-Schwann 3-1356-2
The Contemporary Accordion - Koch-Schwann 36418-2 H1
Mauricio Kagel - Episoden, Figuren Rrrrrrr… 4
Stücke für Akkordeon - Winter&Winter 910 035-2
John Cage – Dream, Souvenir. Cheap Imitation Winter&Winter
Il sito di Teodoro Anzellotti: http://www.anzellotti.de/
Il sito dello Staatstheater di Stoccarda:
http://www.staatstheater.stuttgart.de/
Francesco Branciamore
Live at Festival Ibleo del jazz (G.Guarrella project) –
CMC
Meloritmoarmonico – Caligola
Improvisation of the four seasons (con Rutherford,
Godard, Mazzon) - Caligola
Il sito di Francesco Branciamore:
http://www.ijm.it/branciamore.html
Sounding Object
http://www.soundobject.org/
Bodhran
http://www.ceolas.org/instruments/bodhran/
Ministero dei Beni Culturali
Dipartimento dello Spettacolo
CULTURA E SPETTACOLO
un progetto a cura di
Massimo Macaluso
Servizio Iniziative Culturali
tel. 041-2747605/08/14/15/18
www.culturaspettacolovenezia.it
Covers
Il Caos delle Sfere
Teodoro Anzellotti / Andreas Breitscheid
Vortice Associazione Culturale
COMUNE DI VENEZIA
Tutto sui flippers:
http://www.ee.umd.edu/~dstewart/pinball/
Direzione artistica
Massimo Ongaro e Stefano Bassanese
Ufficio stampa e accrediti:
Enrico Bettinello
[email protected]
Il sito di Terry Riley: http://www.terryriley.com/
:venews
Direttore editoriale
Massimo Bran
Direttore responsabile
Valentina Bezzi
Terry Riley
In C - CBS Masterworks 7178
A Rainbow in Curved Air - CBS Masterworks 7315
Cadenza on the Night Plain - Gramavision 181014-1
The Harp of New Albion - Celestial Harmonies
14018
Salome Dances for Peace - Nonesuch 9 79217 1
Persian Surgery Dervishes - New Tone 1298067152
Chanting the Light of Foresight - New Albion 064
Music for the Gift - Organ of Corti I
You're Nogood - Organ of Corti V
In collaborazione con
INFORMAZIONI:
Associazione Culturale Vortice
[email protected]
www.provincia.venezia.it/vortice
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani 7 - Mestre
tel. 041.2386111, fax 041.2386112
Comune di Venezia, Cultura e Spettacolo
tel. 041.2747609, fax 041.2747619
[email protected]
www.culturaspettacolovenezia.it
Testi e grafica a cura di
Enrico Bettinello e Massimo Ongaro
Associazione Culturale Vortice
Hanno collaborato
Veniero Rizzardi e Davide Rocchesso
Traduzioni
Enrico Bettinello
Stefano Scodanibbio
John Cage a Firenze – Materiali Sonori
Luigi Nono: “Guai Ai Gelidi Mostri” - Montaigne
Auvidis 782047
Julio Estrada: “Chambers Music For Strings” Montaigne Auvidis 782056
Brian Ferneyhough: “Trittico per G.S.” - Montaigne
Auvidis 782029
Con Terry Riley:
“Lazy Afternoon Among The Crocodiles” - Pierrot
Lunaire 008
Voyage That Never Ends – New Albion 101
Geografia Amorosa – Col Legno
Six Duos - New Albion
Sito di Stefano Scodanibbio:
http://www.geocities.com/Broadway/Balcony/8818/
BIGLIETTI:
Ingresso unico Euro 5
Concerti del 10 maggio e del 13 giugno:
Ingresso unico Euro 10
Concerto del 9 giugno:
Ingresso unico Euro 18
Concerti del 15 e 21 giugno:
Ingresso libero
PREVENDITE:
Presso le biglietterie un'ora prima
degli spettacoli.
Recapito Redazionale
Cannaregio 77 - 30121 Venezia
tel 041-714888/fax 041-2758350
e-mail: [email protected]
Stampa
Tipografia Nuova Jolly di Bastianello
Ivano - V.le dell’Industria 28
Rubano (Pd) - Tel. 049-8977030
© Edizioni Venezia News di M. Bran
:carnet
COMUNE DI VENEZIA
:maggio2002
BENI E ATTIVITÀ CULTURALI
Fino al 5 maggio
fino al 26 maggio
Giovedì 2 maggio
Mercoledì 15 maggio
A COLONO
TOOTS ZYNSKY
FAMIGLIE AL MUSEO
III EDIZIONE
LA LUNGA ESTATE CALDA
S. RICCI, ILLUSTRATORE
M. PANZERI, GRAFICO
Rito augurale per spettatore solo
Musica e regia di M. Munaro
Teatro del Lemming
“Fuori Contesto 2002”
Ingresso/Ticket € 12,91 (spettacolo per
uno spettatore a replica-Prenotazione
obbligatoria)
ore 18.00 18.40 19.20 20.00 21.00
21.40 22.20 23.00
Teatro del Parco
Via Gori, 8-Mestre (Ve)
Info tel. 041-5347920
Sculture in vetro
Un’accurata selezione di circa 50 opere
in vetro dell’artista danese.
9.00/19.00 (biglietteria 9.00/17.30)
Museo Correr - Salette neoclassiche
Piazza San Marco-Venezia
Info tel. 041-5225625
Fino al 12 maggio
OPERA TOTALE 7
N-SPACE TRAVELLING ART
SHOW
40 opere digitali di artisti da tutto il
mondo, una selezione di lavori presentati all’ultima edizione di Los Angeles
del Siggraph
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve)
Info tel. 041-2386111
Fino al 18 maggio
MAREN HEYNE
Finestre & Finte Finestre
Mostra fotografica
15.00/18.00 (sabato 10.00/13.00 e
16.00/19.00)
Palazzo Albrizzi
Cannaregio, 4118-Venezia
Info tel. 041-2410491
Fino al 30 giugno
NAVIGARE E DESCRIVERE:
ISOLARI E PORTOLANI
DEL MUSEO CORRER
Preziosi documenti della ricca tradizione
culturale della Serenissima legata alla navigazione e alla marineria.
Ingresso/Ticket € 9,50/5,50/3,00
tutti i giorni 9.00-17.00
(biglietteria 9.00-15.30)
Museo Correr
I Piano, Ala Napoleonica
Piazza S. Marco-Venezia
Info tel. 041-5225625
Fino al 30 giugno
L’AMERICA DI POLLOCK
La più grande rassegna mai
realizzata in Italia sull’opera
del padre dell’Action Painting.
Ingresso/Ticket € 10,00/8,00 tutti i giorni
9.00-19.00 (biglietteria 9.00-18.00)
Museo Correr
Piazza S. Marco-Venezia
Info tel. 041-5225625
Fino al 30 giugno
L’AMERICA DI POLLOCK
Il gruppo degli Irascibili
New York 1950
Una selezione di opere degli artisti che
vissero e lavorarono con Pollock negli
anni del secondo dopoguerra: Mark
Rothko, Pousette Dart, Lee Krasner,
Arshile Gorky, Barnett Newman, William
Baziotes, Ad Reinhardt, Adolf Gottlieb,
Willem De Kooning, Jimmy Ernst e altri.
Ingresso/Ticket € 10,00/8,00
tutti i giorni 9.00-19.00
(biglietteria 9.00-18.00)
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve)
Info tel. 041-2386111
PALAZZO MOCENIGO
Domenica 5 maggio
Costruiamo i burattini - ore 16.00
Il Tartan: la stoffa del clan - ore
16.00
Musei Civici Veneziani
Come si partecipa I biglietti si acquistano alla biglietteria del Palazzo Ducale
di Venezia (tutti i giorni 9/17.30) o del
Centro Culturale Candiani di Mestre
(10/18 - chiuso i lunedì ). I biglietti
sono disponibili, fino a esaurimento, a
partire dal lunedì precedente la
domenica in cui viene svolta l’attività.
Quanto costa Il costo dei laboratori e
delle visite guidate è di € 2,58 a persona.
Informazioni:Ufficio per le Attività
Educative dei Musei Civici Veneziani,
tel. 041 5236830 (lun./ven., 9/14)
MUSEO CORRER
Domenica 5 e 19 maggio
In viaggio tra i simboli - ore 15.00
dinanzi alla chiesa di S. Giacomo
dall’Orio
Domenica 5, 19 maggio
In occasione della mostra dedicata
a JACKSON POLLOCK, percorso-laboratorio per sperimentare diversi
linguaggi espressivi, visuali, corporei e linguistici.
ore 16.00 (Costo: Per questo percorso
si dovrà acquistare, oltre al biglietto
previsto per la visita guidata e per l’attività didattica, anche il biglietto di
ingresso alla mostra a prezzo ridotto).
Domenica 19 maggio
Rappresentiamo un mito: Dedalo e
Icaro/Orfeo e Euridice - ore 16.00
CASA DI CARLO GOLDONI
Domenica 5 maggio
Carlo Goldoni sarrebbe lieto di
riceverLa… - ore 16.00
(biglietto cumulativo di € 7,75
per ciascun nucleo familiare)
PALAZZO DUCALE
Domenica 19 maggio
La giostra del tempo
ore 16.00
Caccia al Tesoro
ore 16.00
CA’ REZZONICO, MUSEO DEL SETTECENTO
Domenica 19 maggio
I Rezzonico sono lieti di riceverLa…
- ore 16.00
L’Affresco - ore 16.00
(biglietto cumulativo di € 7,75
per ciascun nucleo familiare)
Domenica 26 maggio
Festa di chiusura
Fino al 9 maggio 2002
NEW MEDIA
Navigazione gratuita nella
“Net Isola”: 15/22 (mar./dom.)
su prenotazione
Corsi gratuiti, guidati da docenti
esperti, della durata complessiva di 12
ore ciascuno pensati per imparare l’utilizzo del computer e di alcuni programmi.
Martedì 7 maggio
giovedì 2 e 9 maggio
La propria presentazione
(Publisher e Power Point)
ore 17.30-20.30
Segreteria organizzativa Centro
Culturale Candiani - Area New
Media tel. 041 2386113
(mar., mer. 14/17; gio., ven. 10/13)
Regia di M. Ritt (1959)
“The Irascible Fifties-Il cinema
americano degli anni di Pollock”
Ingresso riservato ai soci Candiani Card
Cinema. La tessera è di € 10,00, valida
sino al 31 dicembre 2002
ore 21.00
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve)
Info tel. 041-2386111
Venerdì 3 maggio
ARISTOFANE LISISTRATA
Relatore R. Gasparotti
Con gli attori di Teatro 7 diretti
da A. Momo
“Implicazioni politiche nei testi di
Sofocle, Euripide, Aristofane, Anouilh,
Brecht, Ionesco”
Ingresso libero - ore 17.30
Museo di Ca’ Rezzonico
S. Barnaba Dorsoduro 3136-Venezia
Info tel. 041-5204036/041-2410100
G. VAN DER KAAP,
FOTOGRAFO
“What Next? - Conferenze
sulla creatività contemporanea”
ore 18.00
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve)
Info tel. 041-2386111/5228034
www.whatnext.it
“What Next? - Conferenze
sulla creatività contemporanea”
ore 18.00
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve)
Info tel. 041-2386111/5228034
www.whatnext.it
A COLONO
Rito augurale per spettatore solo
Musica e regia di M. Munaro
Teatro del Lemming
“Fuori Contesto 2002”
Ingresso/Ticket € 12,91 (spettacolo per
uno spettatore a replica-Prenotazione
obbligatoria)
ore 18.00 18.40 19.20 20.00 21.00
21.40 22.20 23.00
Teatro del Parco
Via Gori, 8-Mestre (Ve)
Info tel. 041-5347920
AGOSTINO DI SCIPIO
SOUND & FURY
Per un teatro di rumori, suoni, voci
(1995-98)
“La Costruzione del Suono”
ore 21.00
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve)
Info tel. 041-2386111
Giovedì 16 maggio
Domenica 5 maggio
A COLONO
KARLHEINZ STOCKHAUSEN
Rito augurale per spettatore solo
Musica e regia di M. Munaro
Teatro del Lemming
“Fuori Contesto 2002”
Ingresso/Ticket € 12,91 (spettacolo per
uno spettatore a replica-Prenotazione
obbligatoria)
ore 18.00 18.40 19.20 20.00 21.00
21.40 22.20 23.00
Teatro del Parco
Via Gori, 8-Mestre (Ve)
Info tel. 041-5347920
Gesang der junglinge-ZyklusMikrophonie I
Ensemble Elettroacustico del
Conservatorio di Cuneo
“La Costruzione del Suono”
ore 21.00
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve)
Info tel. 041-2386111
Martedì 7 maggio
TIZIANO SCARPA
ALDO NOVE
RAUL MONTANARI
CoversNelle galassie oggi come oggi
“La Costruzione del Suono”
ore 21.00
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve)
Info tel. 041-2386111
Giovedì 9 maggio
IL SELVAGGIO
Regia di L. Benedeck (1954)
“The Irascible Fifties-Il cinema
americano degli anni di Pollock”
Ingresso riservato ai soci Candiani Card
Cinema. La tessera è di € 10,00, valida
sino al 31 dicembre 2002
ore 21.00
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve)
Info tel. 041-2386111
GIOVENTÙ BRUCIATA
Regia di N. Ray (1955)
“The Irascible Fifties-Il cinema
americano degli anni di Pollock”
Ingresso riservato ai soci Candiani Card
Cinema. La tessera è di € 10,00, valida
sino al 31 dicembre 2002
ore 21.00
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve)
Info tel. 041-2386111
Venerdì 10 maggio
TEODORO ANZELOTTI
accordeon
ANDREAS BREITSCHEID
elettronica
Con-tour
“La Costruzione del Suono”
ore 21.00
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve)
Info tel. 041-2386111
Venerdì 17 maggio
BERTOLT BRECHT
MADRE CORAGGIO
Relatore E. Bernardi
Con gli attori di Teatro 7 diretti
da A. Momo
“Implicazioni politiche nei testi di
Sofocle, Euripide, Aristofane, Anouilh,
Brecht, Ionesco”
Ingresso libero - ore 17.30
Museo di Ca’ Rezzonico
S. Barnaba Dorsoduro 3136-Venezia
Info tel. 041-5204036/041-2410100
Sabato 18 maggio
A COLONO
Rito augurale per spettatore solo
Musica e regia di M. Munaro
Teatro del Lemming
“Fuori Contesto 2002”
Ingresso/Ticket € 12,91 (spettacolo per
uno spettatore a replica-Prenotazione
obbligatoria)
ore 18.00 18.40 19.20 20.00 21.00
21.40 22.20 23.00
Teatro del Parco
Via Gori, 8-Mestre (Ve)
Info tel. 041-5347920
Mercoledì 22 maggio
GIOVANNI COSPITO
ENSEMBLE ELETTROSENSI
Ancora un incendiario?!
Opera narrata in 7 atti: narrazione
intermediale a strati
“La Costruzione del Suono”
ore 21.00
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve)
Info tel. 041-2386111
Giovedì 23 maggio
UN TRAM CHE SI CHIAMA
DESIDERIO
Regia di E. Kazan (1951)
“The Irascible Fifties-Il cinema
americano degli anni di Pollock”
Ingresso riservato ai soci Candiani Card
Cinema. La tessera è di € 10,00, valida
sino al 31 dicembre 2002
ore 21.00
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve)
Info tel. 041-2386111
Venerdì 24 maggio
CARLO & GIORGIO
Spettacolo di cabaret
“Comics & Dintorni 2001-2002”
Ingresso/Ticket € 15,00/10,00
ore 21.00
Palasport Taliercio -Mestre (Ve)
Via Porto di Cavergnago, 47
Mestre (Ve)
Info tel. 041-5369810
Venerdì 31 maggio
MEZZOGIORNO DI FUOCO
Regia di F. Zinnemann (1952)
“The Irascible Fifties-Il cinema
americano degli anni di Pollock”
Ingresso riservato ai soci Candiani Card
Cinema. La tessera è di € 10,00, valida
sino al 31 dicembre 2002
ore 21.00
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve)
Info tel. 041-2386111
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