la costruzione del suono L’esplorazione del rapporto tra linguaggi artistici e nuove tecnologie porta inevitabilmente lo sguardo verso l’informatica, l’elettronica e le loro applicazioni a forma artistiche quali la musica e le arti visive, e di conseguenza sulle numerose forme di sperimentazione di interazione tra campi diversi ormai da tempo intraprese in Europa e nel mondo. Dopo "Opera Totale”, sorta di osservatorio dell'innovazione multimediale, Mestre ospita tra il 5 maggio e il 21 giugno "La costruzione del suono", progetto che mette l’accento sulle possibilità di interazione tra nuove tecnologie e arti visive e musicali, attraverso l’individuazione di una serie di attività ad “alto valore aggiunto”, legate alla ricerca nel campo delle nuove tecnologie: concerti, spettacoli multimediali, laboratori, installazioni. di Sandro Mescola dirigente del Comune di Venezia Beni e Attività Culturali - Cultura e Spettacolo Il luogo dove il progetto è localizzato, il Centro Culturale Candiani, si caratterizza, emblematicamente, come un centro polifunzionale ad alto tasso d’innovazione, potenzialmente destinato a diventare il fulcro delle attività legate alla cultura dell’innovazione tecnologica. "La costruzione del suono" è un progetto importante, che si giova degli apporti di prestigiose istituzioni culturali europee e di consorzi internazionali di ricerca sui temi dell'utilizzazione del suono nelle nuove interfacce uomo-macchina: un punto di partenza importante per dare vita ad un progetto culturale complessivo duraturo, basato sulla produzione culturale innovativa: una possibilità per dare finalmente vita al centro di offerta e produzione culturale atteso da anni, un centro in grado di stimolare la crescita di idee e progetti innovativi. Abbiamo voluto pensare la costruzione del suono come un cantiere sonoro che muove dalla consolidata esperienza della rassegna risonanze verso un significativo luogo di osservazione permanente delle attività legate all’esperienza della pratica musicale ed alle sue relazioni con l’universo scientifico e tecnologico. Un percorso che attraversa concerti, laboratori, seminari e comunicazioni sui più vari argomenti delle arti sonore, dalle più aggiornate ricerche sulla sintesi digitale del suono ai futuribili sviluppi delle interfacce gestuali, al dinamico mondo del sound design, ma anche a performances dedicate all’integrazione tra linguaggi musicali e pratiche improvvisative e di scrittura, alle relazioni tra musica e parola, ai rapporti tra suono e visione ad alro ancora. Potremmo dire che questo cantiere si propone di tracciare una rotta privilegiata verso la costruzione del linguaggio spettacolare a partire dalla ridefinizione della stessa molecola sonora. Per questa esperienza abbiamo attivato prestigiose collaborazioni con centri internazionali di ricerca, didattica e produzione; ci auguriamo che queste proposte possano contribuire con crescente efficacia alla qualificazione del centro culturale Candiani e ad una sua sempre più radicata presenza nel vitale tessuto culturale delle città di Mestre e Venezia. Stefano Bassanese e Massimo Ongaro : <3> :karlheinzstockhausen Domenica 5 maggio 2002 ore 21.00 ELETTROACUSTICA Karlheinz Stockhausen è esclusivamente impegnato da circa venticinque anni nella composizione del ciclo Licht (Luce), sette opere per i sette giorni della settimana (di cui cinque completate), smisurata epopea con cui, se non altro nelle proporzioni, ha già superato Wagner. Questo era sicuramente nelle ambizioni di Stockhausen, allorché nel 1978, all'età di cinquant'anni, prese la decisione di consacrare il resto dei suoi giorni all'edificazione del suo mausoleo musicale. Chissà se, date le attuali tendenze del mercato musicale, Licht sopravviverà, nel repertorio, al suo creatore. Di sicuro Stockhausen si è ritagliato un ruolo centrale, nella musica del XX secolo con i suoi lavori degli anni '50 e '60, che nessun revisionismo riuscirà a mettere in discussione. Stockhausen è anche un compositore di primati: Gesang der Jünglinge (1956) è stata la prima composizione elettroacustica in cui la distribuzione spaziale delle fonti sonore ha un ruolo strutturale: alla prima esecuzione quattro diffusori erano posti agli angoli della sala e un quinto sospeso in alto, al centro. All'epoca si disponeva di magnetofoni a una o due piste soltanto, e Stockhausen poté utilizzare uno speciale sincronizzatore per due magnetofoni a due tracce, per cui la quinta traccia venne sincronizzata manualmente: il risultato insoddisfacente della 'prima' consigliò di semplificare le cose, così la quinta traccia fu incorporata alla quarta e da allora il brano è rimasto fissato nel formato quadrifonico. Non era soltanto la concezione spaziale del pezzo a sfiorare l'utopia. Il punto di partenza di Gesang, dice Stockhausen, fu quello di unificare suoni vocali la voce di un bambino che intona brani del Canto dei fanciulli nella fornace ardente (da un Vangelo apocrifo, il Terzo libro di Daniele) - e suoni artificiali secondo un progetto ben preciso. Stockhausen intendeva costruire letteralmente i suoni a partire dai modelli della voce, in una scala compresa tra il semplice (la vocale) e il complesso (la consonante, ossia il rumore), così che la voce vera e propria, sottoposta a ogni tipo di trattamento, e organizzata secondo 'scale di comprensibilità', si affianca e si integra a suoni sintetici che vanno dal suono puro di un'onda sinusoidale fino al 'suono bianco'. Suono registrato e suono 'costruito' possono così confondersi l'uno nell'altro in una sintesi di grande ambizione teorica, ma praticamente realizzata, che è oggi tanto più impressionante, in considerazione dei mezzi tecnici del 1956, inconfrontabili, per praticità, alle possibilità tecniche anche soltanto di vent'anni dopo. Zyklus, del 1959, è invece stato il primo pezzo mai scritto per percussionista solo. Influenzato in parte da Cage, Stockhausen stava in quegli anni sperimentando aspetti di parziale indeterminazione e 'apertura' delle forme senza perciò rinunciare a una progettazione minuziosa degli eventi sonori. Qui il solista, muovendosi all'interno di uno spazio delimitato dalla disposizione in cerchio dei suoi strumenti (13 per la precisione), legge da una partitura di sedici pagine con la facoltà di cominciare da una qualunque. Queste pagine forniscono il materiale per 17 'periodi' della stessa lunghezza e durata. Nove dei tredici strumenti impiegati possiede un suo proprio 'ciclo' che attraversa tutto il pezzo, emergendo in primo piano o recedendo sullo sfondo - ma la distribuzione dei momenti culminanti è accuratamente sfasata. La microfonazione e l'amplificazione degli strumenti è facoltativa; aggiunge però KARLHEINZ STOCKHAUSEN GESANG DER JUNGLINGE per nastro magnetico quadrifonico ZYKLUS per un percussionista con amplificazione MIKROPHONIE I per tamtam, 2 microfoni, 2 filtri e regolatori l’Ensemble L’Ensemble Elettroacustico del Conservatorio di Cuneo nasce nel 2001 in seno al Dipartimento per la Nuova Musica del conservatorio piemontese. L’ensemble ha organico flessibile grazie alle proprie caratteristiche istituzionali e vede affiancarsi studenti e docenti in un costante lavoro di ricerca e collaborazione reciproca. In questa occasione sono direttamente coinvolte le scuole di strumenti a percussione e di musica elettronica. Ed è proprio con questo programma monografico dedicato a Stockhausen che l’ensemble, dopo un intenso periodo di preparazione inizia la sua attività concertistica con l’ambizioso obiettivo di affrontare un repertorio complesso come quello per organici tradizionali affiancati dalle nuove tecnologie in tempo reale. notevole chiarezza all'ascolto: il pubblico infatti si trova al centro degli eventi sonori, che si muovono circolarmente attraverso la sala, in corrispondenza del percorso del solista. mentre i microfoni, usati come stetoscopi, percorrono la superficie del tamtam, seguendo i movimenti dei percussionisti o le loro conseguenze in altre zone dello strumento. Il segnale viene inviato al tavolo di regia, dove altri due esecutori si incaricano di trasformarlo in tempo reale per mezzo di filtri e regolando, anche qui, la distribuzione spaziale del segnale nel sistema di altoparlanti. La varietà sorprendente di ciò che succede nella mezz'ora della durata prevista dalla partitura - che lascia ampia facoltà di scelta nel 'montaggio' dei vari eventi - deriva così dalle molteplici, sempre diverse conseguenze delle sonorità naturali di un unico corpo vibrante. Con Mikrophonie I, del 1964, Stockhausen inventa il primo brano live electronics mai realizzato. Sperimentando su scala 'sinfonica' una vecchia idea - ancora - di Cage, ossia l'amplificazione di eventi sonori microscopici, abbiamo qui un grande tamtam attorno al quale si sviluppa una specie di rituale sonoro i cui attori sono due percussionisti e due 'microfonisti'. Gli esecutori veri e propri sollecitano il tamtam con una varietà di oggetti (battenti diversi, ma anche pezzi di polistirolo, contaminuti da cucina, vibratori ecc.) e una varietà massima di modi di attacco, Veniero Rizzardi musicologo Ensemble Elettroacustico del Conservatorio di Cuneo Riccardo Balbinutti: percussione Stefano Bassanese : regia del suono Luca Bleu, Nicola Campanella : tamtam Andrea Baudino, Gianluca Verlingieri: microfoni Paolo Manfro, Bruno Sorba: filtri e regolatori Ingresso € 5,00 : <4> :covers Martedì 7 maggio 2002 ore 21.00 TIZIANO SCARPA ALDO NOVE RAUL MONTANARI COVERS Nelle galassie oggi come oggi "Se fossi un lottatore di sumo, donerei il mio grande cuore a due gemelli siamesi. Se fossi due gemelli siamesi, farei il divo del porno. Se fossi un divo del porno, venderei la mia pelle a una ditta di divani." (Pink Floyd, If) Ingresso € 5,00 1 Covers è uno spettacolo che da circa un anno sta girando nelle città italiane. A portarlo in tournée, con grande successo, sono gli autori stessi. L'idea è interessante, un miscuglio tra letteratura e musica, una contaminazione fra spettacolo tradizionale e lettura poetica (quel reading poetico di cui tanto si parla negli ultimi anni). Aldo Nove, Raul Montanari e Tiziano Scarpa hanno immaginato di proporre al pubblico delle covers, cioè dei rifacimenti (come avviene abitualmente in ambito musicale) di canzoni famose. Sulla traccia sonora, sulle note delle canzoni originarie, i tre autori hanno costruito un testo originale, personale, completamente nuovo, che nulla ha a che fare con le parole che hanno accompagnato da sempre queste melodie. Per avere un'idea di quello di cui stiamo parlando, citiamo alcuni dei brani selezionati: Perfect day (Scarpa) e Heroin (Nove) di Lou Reed, The carpet crawl & Blood on the rooftops (Montanari) dei Genesis; Fearless (Montanari) e If (Scarpa) dei Pink Floyd, Dream a little dream of me (Scarpa) di Louis Amstrong & Ella Fitzgerald, Computer love (Nove) e Trans Europe Express (Montanari) dei Kraftwerk, Pornography (Scarpa) dei Cure, Lucky man (Montanari) degli Emerson, Lake & Palmer, Barbie girl (Nove) degli Aqua... insomma nuovo e meno nuovo, pop e rock, musica di qualità e motivetti semplici e orecchiabili. Nello spettacolo i tre scrittori riproducono in sottofondo la registrazione della canzone a cui il singolo testo si riferisce. Il pubblico ascolta così la musica originaria e, contemporaneamente, le nuove parole proposte, stabilendo "libere associazioni fra il ritmo, la melodia, il timbro del brano musicale riprodotto e le immagini e le pulsazioni del brano letto dagli autori". Ora l'Einaudi ha stampato questi testi suscitando anche un dibatfoto acceso, di Heike Liss tito che vede da un lato una critica piuttosto feroce e dall'altro una difesa a oltranza dell'iniziativa. Daria Bignardi ha recentemente descritto, in un articolo per La Stampa, una serata "tipo" di questo spettacolo itinerante, in cui i tre scrittori mietono consensi e apprezzamenti "in un delirio crescente di godimento, commozione, sbigottimento". La Bignardi difende questa formula, vincente anche sul piano commerciale (una tiratura iniziale di 3500 copie esaurita in due giorni), e risponde alla "stroncatura" di Maurizio Cucchi apparsa sempre nelle pagine de La Stampa il 10 giugno. È evidente che Cucchi non ama la musica rock, pop, techno, "tutta roba che dobbiamo sorbirci quotidianamente anche nostro malgrado". Ma è altrettanto evidente che non ha apprezzato questo esperimento fatto, a suo parere, di "sproloqui interminabili, o sonettini cantilenanti, rifritture prosastiche e rimette da ginnasiale". Ci sembra che invece i testi nel loro insieme reggano anche sulla carta stampata, malgrado l'assenza della musica. Basti citare Ghost rider e (Special treatment for the) Family man di Aldo Nove, Expo 2000 e I fell love di Tiziano Scarpa, To forgive di Raul Montanari... ma se vogliamo credere che lo spettacolo si possa riprodurre nelle nostre stanze, possiamo ricercare tra i vecchi dischi e le cassette (o magari i cd, se ricomprati) le musiche citate e provare a leggere, con il ritmo scandito dalle note, quelle che sono parole nuove. 2 Vorrei essere nato quando il sole / squarciava le foreste, e tra animali / tremendi l'uomo abitava le gole // Oscure di caverne, e le abissali / ferite della carne, - non le suole / bucate, il pongo, le semifinali. Ogni tanto qualcuno torna a domandarsi se le canzoni abbiano dignità di poesie. Di rado ci si chiede il contrario: se la poesia contemporanea abbia impatto emotivo e suggestione pari alla musica popolare della nostra epoca. Nella musica rock si chiama "cover" una canzone classica, per esempio dei Beatles o dei Rolling Stones, che viene rielaborata in una nuova versione da un altro gruppo. Raul Montanari, Aldo Nove e Tiziano Scarpa rilanciano in campo poetico questa operazione. I tre autori hanno preso una quarantina di celebri canzoni traendone spunto per scrivere altrettanti testi in versi. Le canzoni prescelte spaziano principalmente negli ultimi trent'anni, e coprono generi che vanno dal rock progressivo al punk, dalla techno al pop. Si incontrano cantanti e gruppi musicali come Peter Gabriel, Pink Floyd, Lou Reed, Nirvana, Björk, Massive Attack, David Bowie, Kraftwerk. Nelle voci armoniche ma distinte di Montanari, Nove e Scarpa, le canzoni fungono da pista di decollo ai versi. Poemetti narrativi, conflagrazioni passionali, fantasia metrica, sentimento e arguzia chiamano in causa tutti i colori della lingua. 3 Nella musica rock si chiama "cover" una canzone classica che viene rielaborata in una nuova versione da un altro gruppo. Scarpa, Nove e Montanari ripetono la stessa operazione, solo che fanno la cover dei testi, ricalcando, delle canzoni, l'ispirazione originaria e la suggestione musicale. Cosa ne vien fuori? Poesia, da Collana Bianca Einaudi. Peter Gabriel, Aqua, Lou Reed, Nirvana, Massive Attack, David Bowie, Kraftwerk, Beatles, Talking Heads… letti da tre autori culto della narrativa contemporanea. Tiziano Scarpa Tiziano Scarpa è nato a Venezia nel 1963 e vive a Milano. Presso Einaudi ha pubblicato il romanzo Occhi sulla graticola (1996), la raccolta di racconti Amore® (1998) e quella di interventi critici Che cos'è questo fracasso? (2000). Nel 2001, nella "Collana di Poesia", è apparsa la raccolta, composta insieme a Aldo Nove e Raul Montanari,Nella galassia oggi come oggi. Covers (2001). Da Feltrinelli ha pubblicato la guida Venezia è un pesce. Raul Montanari Raul Montanari è nato a Bergamo nel 1959. Fra i suoi libri, i romanzi La perfezione (Feltrinelli) e Dio ti sta sognando (marcos y marcos), e la raccolta di racconti Un bacio al mondo (Rizzoli). Scrive anche per il cinema e il teatro. Da Einaudi ha pubblicato, con Aldo Nove e Tiziano Scarpa, la raccolta di poesie Nella galassia oggi come oggi. Covers (2001). Aldo Nove Aldo Nove è nato nel 1967 a Viggiù, piccolo paese al confine con la Svizzera. Il suo primo libro Woobinda è stato pubblicato nel 1996 da Castelvecchi. Un suo racconto è apparso nell'antologia Gioventù cannibale. Nella collana "Stile libero" sono apparsi , Plueto Plata Market (1997), Superwoobinda (1998), e Amore mio infinito (2000). : <5> :breitscheidanzellotti CON-TOUR ANDREAS BREITSCHEID Prima di tutto c’è l’idea del movimento sincrono e giustapposto tra lo strumento musicale e l’apparecchiatura elettronica, in cui si alternano vari gradi di vicinanza e di distanza nel materiale acustico e nello spazio. Ma ancora… “contours”, frammenti di un lontano sviluppo di figure musicali in cui il separarsi dell’articolazione enfatica e dell’agogica hanno progressivamente portato alla scomparsa delle originali relazioni sintattiche. Ma potrebbe essere inteso anche come un pezzo “veneziano”: un ricordo dell’estate del 1984, quando, seduto in una piccola barca, ho potuto provare i contorni, le ombre e le immagini distorte delle isole della laguna attraverso ogni prospettiva, cambi di luce, forme e scorci: si potrebbe definirla un’esperienza alla vigilia del mio viaggio alla scoperta di un nuovo arcipelago musicale, che sarebbe avvenuta quell’estate… [il Prometeo di Luigi Nono] Andreas Breitscheid ha studiato composizione con Luigi Nono a Venezia e musica elettronica al Conservatorio B. Marcello di Venezia con Alvise Vidolin. Nel 1984 è stato allievo dell’Experimentalstudio der Heinrich Strobel Stiftung des Sudwestfunks. Come assistente di Luigi Nono ha collaborato alle esecuzioni del Prometeo alla Biennale di Venezia, nel 1984 e al Teatro alla Scala di Milano nel 1985. Le sue composizioni sono dedicate prevalentemente al teatro, per opere quali “Verkommenes Ufer/Medeamaterial” e “Anatomie Titus” di Heiner Muller, “Mercedes” di Thomas Brasch, “Das alte Land” di Klaus Pohl e numerosi altre opere del repertorio classico e contemporaneo. La sua specializzazione in elettronica e in acustica architettonica lo ha portato a lavorare in qualità di sound designer all’Oper frankfurt, al Teatro alla Scala di Milano, allo Staatstheater Stuttgart, al Theatre de la Monnaie di Bruxelles, al Bolschoi di Mosca, al Kirov di S. Pietroburgo, alla Andreas Breitscheid Venerdì 10 maggio 2002 ore 21.00 Wiener Staatsoper, all’Opera Bastille di Parigi, etc. Ha tenuto concerti e produzioni radiofoniche con SWF, SDR, WDR, RAI e ORF. Ha collaborato alle registrazioni di “Die soldaten” e “requiem fur eine jungen Dichter”di B. A. Zimmerman, “Steven Climax” di H. Zender, “Intolleranza” e “Al gran sole carico d’amore” di L. Nono, “Das madchen mit des Schwelfenholzern” di Helmut Lachenmann. Dal 1992 è consulente artistico dello Stuttgart Staatsoper, e dal quest’anno è stato nominato direttore artistico del “Forum Neues Musiktheater”, un laboratorio per il teatro musicale contemporaneo. TEODORO ANZELOTTI accordeon ANDREAS BREITSCHEID elettronica CON-TOUR UNA INSTALLAZIONE CONCERTATA Teodoro Anzellotti Il suo repertorio spazia da compositori dell’epoca barocca come Girolamo Frescobaldi, Domenico Scarlatti, J.S. Bach fino alle nuove composizioni che gli hanno dedicato musicisti contemporanei quali Luciano Berio (Sequenza XIII), J. Dillon, Vinko Globokar, Heinz Holliger, Mauricio Kagel, György Kurtág, Wolfgang Rihm, Salvatore Sciarrino, Karlheinz Stockhausen. Nato in Italia, a Candela (Fg), ha studiato in Germania, a Karlsruhe e Trossingen e nel 1985 ha vinto il primo premio al concorso internazionale Hugo Herrmann. Nel 1987 Anzellotti è diventato insegnante di fisarmonica e musica da camera alla Hochschule für Musik und Theater Bern - Biel e dal 1992 ai famosi corsi estivi di Darmstadt. Insegna a corsi e seminari internazionali e si esibisce in concerto in Europa, USA, Canada e Asia. Musiche di Andreas Breitscheid John Cage ANDREAS BREITSCHEID Con-Tour (2002) JOHN CAGE Dream (1948) Souvenir (1983) Cheap Imitation (1969) In collaborazione con il Forum Neues Musiktheater der Staatsoper di Stoccarda con il supporto del programma Cultura 2000 dell’Unione Europea programma ANDREAS BREITSCHEID CON-TOUR (2002) JOHN CAGE DREAM (1948) SOUVENIR (1983) CHEAP IMITATION (1969) Ingresso € 10,00 : <6> :sound&fury Mercoledì 15 maggio 2002 ore 21.00 SOUND & FURY PER UN TEATRO DI RUMORI, SUONI, VOCI (1995 - 98) da Shakespeare (La tempesta) Auden (Il mare e lo specchio) liriche originali di Eugenio Tescione lettori: Anna Clementi, Daniele Fracassi percussioni: Alessandro Tomassetti, Fulvio Fuina proiezioni visive: Manilio Prignano elettronica dal vivo e regia: Agostino Di Scipio Sound & Fury 1- Natura allo specchio 2- L'isola 3- Intermezzo / Intermittenza 4- Caliban, all'uditorio (futuro) 5- Specchio alla natura Ingresso € 5,00 SOUND AND FURY Il progetto Sound & Fury si è delineato nel corso di alcuni anni, si è concretizzato tra il 1995 e il 1998, ed ha avuto la prima manifestazione completa in teatro nel Gennaio 2000, ad Evora, in Portogallo. Si è trattato per me di un laboratorio in cui provare fino in fondo la compenetrazione di due elementi centrali nella mia personale ricerca sonora e musicale: la sintesi digitale del suono con modelli di fenomeni non-lineari (fenomeni caotici e di turbolenza acustica), e la formalizzazione di algoritmi compositivi. Il tratto musicale caratteristico che ne consegue è una tensione all’identificazione, alla confusione, di suono e musica, di timbro e forma musicale, dove l’esperienza del suono emerge da processi d’interazione uomo/macchina e macchina/ambiente. (Lo “spazio” – la realtà – in questo lavoro, non è “virtuale”, non è altro che lo spazio storico e materiale che accoglie i suoni e gli ascoltatori). Ad un certo punto ho sentito la necessità di uno strumento esterno che rendesse trasparenti, all’ascolto, questi contenuti tecnico-espressivi. La sperimentazione del suono si è allora unita ad un'idea costruttiva più generale, una rilettura di molteplici aspetti del testo della Tempesta di Shakespeare, qui mezzo per l’esperienza del suono piuttosto che “pretesto” per fare della musica. E’ il suono, la musica, che mi ha indicato nella Tempesta un materiale di lavoro adeguato, non una preventiva lettura scespiriana, non una fascinazione letteraria autonoma. Analogamente le immagini di Manilio Prignano e i testi di Eugenio Tescione hanno completato l’insieme degli strumenti a disposizione per l’emergenza di queste turbolenze acustiche. Del testo scespiriano, per me risulta importante il tema del conflitto, o compenetrazione, di magia e scienza: Prospero è figura ambigua di mago/scienziato, e non vuole rinunciare ai due diversi modi di conoscenza, nella loro problematica coesistenza. Altrettanto importante è il tema del confronto tra razionalità occidentale e pluralità di mondi nonoccidentali, nella forma del rapporto tra colonizzatore e colonizzato: Caliban ama/ odia Prospero, e ormai non può fare a meno di parlarne la lingua, e cioè in fondo di essere lui stesso parlato e agito da un linguaggio e da un pensiero non suo, da un padrone distante che pure pretende, dopo averlo reso schiavo, di restituirgli la libertà (la decolonizzazione: illusione illuministica e codarda, alla quale da tempo subentrano forme di omogeneizzazione culturale più sottili e pervasive, in parte comprese oggi nel termine “globalizzazione”). Infine, certo, il progetto Sound & Fury muove anche dal fatto che nella Tempesta ogni azione è percezione e produzione di suoni – di suoni inauditi, di rumori, di voci troppo umane e/o sovrannaturali. Cos'è naturale, cos'è artificiale? Lo specchio in cui la natura si riflette restituisce la natura stessa o altro? La natura che si mette allo specchio non è già altro da sé? Una grande riflessione su Natura e Artificio è contenuta nella Tempesta. Con molta semplicità, e nel tentativo di non farne “estetica”, le tur- bolenze acustiche di Sound & Fury possono indicare nel testo di Shakespeare un rilievo affatto attuale: il tempo è quello dell’inizio dell'Occidente, le cui forme di pensiero specifiche (la “modernità”) iniziavano ad insinuarsi, dissolvendole, dentro modalità di conoscenza qualitative legate ad archetipi antichissimi. L’Occidente nasceva col nascere del suo proprio problema di identità storica, di destino. Ciò riverbera in trasformazioni, analoghe e differenti, che oggi appaiono decisive. Inoltre l'Europa del tempo di Shakespeare scopriva le Americhe, le Indie, l'altro lontano e ormai vicino (qui riflesso nel fatto che la voce di Caliban è femmina – l’altro sempre vicino). E ciò è quanto avviene di nuovo oggi, sotto altre forme, in altre circostanze geografiche-culturali e politiche. La vita, anche sociale e politica, ha bisogno di poeti. E i poeti devono porsi il problema della (loro, nostra) vita tecnologizzata. Agostino Di Scipio biografia musicale Agostino Di Scipio Nato a Napoli nel 1962, prima musicista autodidatta, poi diplomato in Composizione e Musica Elettronica al Conservatorio di L’Aquila, dal 1985 il suo lavoro è diviso tra la composizione, l’informatica musicale e lo studio delle tecnologie dell’arte e della musica. Dopo alcuni anni di ricerca al Centro di Sonologia Computazionale (Università di Padova), nel 1993 è stato “professore ospite” alla Simon Fraser University (Vancouver), e nel 1995 “composer in residence” dalla Sibelius Academy (Helsinki). Coordinatore per qualche anno del Laboratorio Musica e Sonologia (Dipartimento di Matematica, Università di L’Aquila), oggi è docente di Musica Elettronica al Conservatorio di Napoli, e membro del consiglio direttivo dell’Associazione di Informatica Musicale Italiana (AIMI, Venezia). Sue musiche sono state eseguite da solisti e gruppi italiani e stranieri in numerosi Festival di musica elettronica e strumentale in Europa, Asia, Nord e Sud America, e Australia. Segnalazioni e premi al Concorso Internazionale di Musica Elettroacustica di Bourges (1991, 1996, 2000), al Tokyo Irino Prize (1990) e al Prix Ars Electronica di Linz (1995). Nel 2002 è compositore ospite del CCMIX, a Parigi. Ha pubblicato per molte riviste italiane e straniere. Curatore dell’antologia Teoria e prassi della musica nell’era dell’informatica (G.Laterza, Bari, 1995), Attualmente sta curando una raccolta di scritti, anche inediti, di Xenakis. : <7> :ancoraunincendiario?! ENSEMBLE ELETTROSENSI ANCORA UN INCENDIARIO ?! Cinque figure sono gli attrattori e costituiscono gli strati della narrazione: “Questo palazzo non serve a un cazzo”, “Città irreale e piena di cartacce”, “Il fonogramma d’Acquaviva”, “La bionda ondina”, “E poi ancora un incendiario”. Il tempo, non lineare, lascia allo spettatore costruire gradatamente il senso e le relazioni. Le forzature degli accostamenti intermediali nei segmenti e negli strati narrativi, non si stabilizzano funzionalmente come nell'opera o nel cinema, ma irrompono di volta in volta nei loro valori eteronomi. Cinque musicisti e l’attore, voce narrante, sono i personaggi in scena legati da una rete di connessioni che impone, pur nella libertà delle combinazioni dei percorsi possibili, relazioni costrittive. La narrazione video-grafica è un continuo rumore di fondo con immagini subite e vissute, mai possedute. Le cinque parole chiave che periodicamente echeggiano, modellano sul proprio immaginario lo spazio sonoro: sono comandi vocali inviati al computer che reagisce interattivamente alle micro inflessioni della voce narrante, certezza di una domotica sensibile per un futuro confortevole. GIOVANNI COSPITO Giovanni Cospito è docente e responsabile del Triennio Superiore Sperimentale di Musica Elettronica presso il Conservatorio di Musica di Como, dove cura anche la rassegna “Elettrosensi” di musica, arte e tecnologie informatiche. Diplomato in Chitarra Classica e Fagotto, ha studiato composizione al Conservatorio di Musica di Milano e conseguito il diploma di Musica Elettronica presso il Conservatorio di Musica di Venezia con il massimo dei voti e la lode. Attualmente è direttore dell’associazione METAs (Musica Elettroacustica e Tecnologie Avanzate per lo Spettacolo) con la quale ha organizzato eventi di musica elettroacustica ed acusmatica in collaborazione con il Comune di Milano e la città di Lione. Per tre anni ha organizzato e curato la rassegna "INTERAZIONI: Musica, Scienza, Tecnologie e Nuovi Media" a Milano. Ha collaborato e lavorato presso vari centri di Informatica Musicale: il CSC dell'Università Statale di Padova, "Agon-acustica informatica musica" di Milano, il LIM dell'Università Statale di Milano, il LIMB della Biennale di Venezia, il DIST dell'Università Statale di Genova, l’IRCAM di Parigi, il Theremin Center del Conservatorio di Mosca dove ha tenuto una Master Class, l’OFF di Parigi per una produzione data alla Salle Cortot. Ha contribuito alla nascita del LaSDIM (Laboratorio per la Sperimentazione e la Didattica dell'Informatica Musicale) presso la Civica Scuola di Musica di Milano di cui è stato il responsabile a tutto il 1998-99. Nel '95 crea lo Studio Sincretica e anima il Gruppo Sincretica per produzioni di opere multimediali con strumentazione interattiva. Nel '96 e nel '97, l'Università degli Studi di Trento e la Scuola Estiva di Maratea lo hanno invitato a presentare il proprio lavoro. Dal '90 la sua produzione musicale si avvale di strumenti informatici ed i suoi lavori sono stati eseguiti in festival (Ferienkurse fur Neue Musik di Darmstadt, Fylkingen Ny Music & Intermedia Konst di Stoccolma, Festival international des musiques et créations électoniques di Bourges, Spaziomusica di Cagliari, Festival internazionale di musica del '900 di Vittorio Veneto, Musica ex machina di Firenze, Musica ed architettura di Genova, Sonopolis di Venezia, Progetto Musica di Roma, Traiettorie Sonore di Como, Alternativa 2000 Festival di Mosca, …), in trasmis- sioni RAI, convegni (i Colloqui di Informatica Musicale di Genova, Milano, Bologna e Gorizia), ed in vari concerti e rassegne. Ha collaborato con Pocket Opera Company di Norimberga ed il Comunale di Bologna per la produzione delle parti elettroniche delle opere “Unreported Inbound Palermo” di Alessandro Melchiorre e con la stessa Pocket Opera per “The Smiling Carcass” di Andrea Molino. Con l’Associazione Secondo Maggio di Milano ha ultimamente curato l’allestimento elettroacustico dell’opera “The magic Ring” di Francesco Hoch. Molte sono le sue collaborazioni, per produzioni di musica elettronica e di installazioni di vario genere, con compositori (I. Fedele, G. Giuliano, A. Guarnirei, A. Solbiati), solisti e gruppi strumentali. L’Ensemble Elettrosensi si è costituito al Conservatorio di Como all’interno della omonima stagione Elettrosensi, che raccoglie, nelle sue manifestazioni, i contributi e gli stimoli che arrivano al mondo della musica, dello spettacolo e della didattica dalle nuove tecnologie. Caratteristica specifica dell’Ensemble è quella di usare strumenti tradizionali nelle loro versioni elettroacustiche ed elettroniche unendo il potenziale delle possibilità sonore dell’elettroacustica e della elaborazione sonora dei sistemi informatici, con le possibilità espressive della gestualità estemporanea delle esecuzioni musicali con strumenti acustici. Mercoledì 22 maggio 2002 ore 21.00 ANCORA UN INCENDIARIO?! OPERA NARRATA: NARRAZIONE INTERMEDIALE A PERCORSI MULTIPLI Giovanni Cospito Ensemble Elettrosensi Testi di Giorgio Mascitelli Musiche di Giovanni Cospito Attore: Marco Ballerini Installazione e regia video-scenica: Vittorio Passaro e Rosanna Guida Immagini e materiali video: Rosanna Guida Sistemi di interazione: Raffaele De Tintis Ensemble Elettrosensi del Conservatorio di Como Violino elettroacustico: Giuseppe Crosta Violoncello MIDI-elettroacustico: Guido Boselli Tastiere: Lorenzo Erra Percussioni: Paolo Pasqualin Computers: Giovanni Cospito DJ: Fabio Borghetti Ingresso € 5,00 : <8> :virtuosivirtuali “Erba nera che cresci segno nero tu vivi” (1999-2000) Alla base di “Erba nera che cresci segno nero tu vivi” c’è una riflessione sul rapporto tra musica e linguaggio. Non si tratta di un rapporto analogico. Quello che m’interessa del linguaggio da un punto di vista “musicale” non è la retorica o la semantica, ma la sua forma, la sua capacità di gestire una complessità virtualmente illimitata con un corpus assai ridotto di regole. Sono stato molto influenzato nella mia riflessione dalle teorie della linguistica generativista (scienza di cui è fondatore e caposcuola il dissidente politico Noam Chomsky): il modello di linguaggio che propone quest’ultima è una struttura arborescente strutturata su più livelli gerarchici, molto affine all’idea di ritmo che ho sviluppato in questo pezzo. In effetti, in “Erba nera che cresci segno nero tu vivi” la componente ritmica è preponderante (a dispetto dell’idea di “lirismo” che spesso è associata alla voce). La sovrapposizione di cicli ritmici e d’unità ritmiche diverse, portata avanti con radicalità, evita la saturazione grazie al principio gerarchico ereditato dalla grammatica generativa. Tutti i pattern che compongono gli strati della spessa poliritmia condividono lo stesso antenato, un vero e proprio scheletro ritmico che si sviluppa in maniera organica nel corso di tutto il pezzo, donandogli trasparenza e pregnanza e orientando la nostra percezione della complessità. Alla ricchezza del ritmo si oppone un’estrema sobrietà di tutti gli altri parametri. Anche la scelta del testo riflette questa logica : il solo testo cantato è il titolo, senza riletture consecutive, dilatato fino a far coinciderne la struttura con la forma stessa del pezzo. Tratto da una raccolta intitolata “Prime prose Italiane”, questo frammento mi ha colpito per la sua semplicità oracolare : è un primo, acerbo tentativo di scrittura in lingua italiana di Amelia Rosselli, cresciuta in esilio in Francia e in Inghilterra (un’altra storia di dissidenza), una coppia di settenari concisi che scandisce una formula sobria e misteriosa. La parte elettronica di “Erba nera che cresci segno nero tu vivi” è una sorta di orchestra virtuale di percussioni che accompagna la voce solista. Tutti i suoni sono stati creati per mezzo di sintesi (il che significa che non è stato utilizzato nel pezzo nessun suono proveniente da una sorgente “reale”, ma che tutti i suoni sono creati ex nihilo dal computer). Nella fattispecie ho fatto uso di un particolare tecnica chiamata “modellizzazione fisica” che consiste nel creare dei veri e propri “strumenti” virtuali (si parla a giusto titolo di “liuteria virtuale”). Se negli altri tipi di sintesi il punto di partenza è il suono stesso, la sintesi per modelli fisici parte dal dispositivo che lo produce, dall’evento meccanico (anche se immaginario) che ne è la causa. Mauro Lanza “L’allegro chirurgo” (1997) “( … Il dottor Benway sta operando in un anfiteatro gremito di studenti). Il dottor Benway : Giovanotti, non avrete spesso l’occasione di assistere ad una tale operazione, e la ragione è semplice … essa è completamente inutile dal punto di vista medico. Perché è stata inventata? Nessuno lo sa. Personalmente credo si tratti di una creazione puramente artistica…Qualcuno di voi ha mai assistito ad una delle esibizioni del dottor Tetrazzini? Parlo di esibizioni perché si trattava di autentici show. Cominciava scagliando il bisturi sul paziente attraverso la stanza per poi fare la sua entrata come un ballerino. La sua velocità era incredibile : “non gli lascio il tempo di morire!” diceva, precipitandosi sul tumore come un lanciatore di coltelli. Improvvisamente un giovane nell’anfiteatro si alza, e, estratto un bisturi, si scaraventa sul paziente) Il dottor Benway : Un espontaneo ! Fermatelo prima che mi sbudelli il Skrjabin sono dunque, oltre che una composizione, un prototipo applicato di un possibile nuovo rapporto gesto/strumento. paziente! (espontaneo è un termine di tauromachia che designa uno spettatore che balza nell’arena, estrae un mantello che teneva nascosto e abbozza qualche passo davanti al toro prima di essere espulso … gli attendenti si azzuffano con l’espontaneo, che è infine espulso dalla sala. L’anestetista approfitta della confusione per estrarre un’otturazione d’oro dalla bocca del paziente …)” (William Burroughs, Il pasto nudo) Deliverance (1997-1998) Ho composto questo brano nel 1997-1998, il mio anno di studio all'IRCAM. Il titolo "Deliverance" deriva da un film di John Boorman (in Italia "Un tranquillo week-end di paura"). La lotta tra la diga e il fiume, tra le "signorine" di città e i due hillbillies scatenati, erano un simbolo della lotta tra cultura "alta" e "bassa" nella mia immaginazione. In quel periodo, la mia preoccupazione principale era di mettere in relazione le tecniche di scrittura di derivazione colta ed i materiali provenienti dalla popular music occidentale. Negli anni successivi al concerto di presentazione, "Deliverance" venne ripreso nelle stagioni dell'IRCAM. Qualche volta la situazione fu veramente appropriata. Ad esempio, un concerto diviso tra i solisti dell'IRCAM ed alcuni gruppi jazz, tra cui quello di Uri Caine - non si capiva più chi facesse "jazz" e chi "musica contemporanea". Ma la più grande soddisfazione arrivò durante un concerto all'aperto - un barbone esaminava la sua bottiglia, convinto di essere preda di allucinazioni sonore. Poco lontano, alcuni musicisti di strada si tappavano le orecchie. Quando guardo il mio brano, mi sembra che se ne stia lì a sorridermi, con la stessa espressione inebetita del banjoista di "Dueling Banjos". E' allora che mi sento come l'altro, come il chitarrista, che per alcuni istanti era riuscito a dialogare con lui, prima che gli altri montanari... Andrea Cera Variazioni su un Preludio di Skrjabin (2002) La composizione - un ciclo aperto di variazioni sul Preludio per pianoforte op. 45 n.3 di Alexander Skrjabin - é il primo brano che mi serve a sperimentare una sorta di iperpianoforte in cui i suoni di sintesi amplificati sono integrati nel corpo del pianoforte ed il rapporto tra il gesto esecutivo e la risposta dello strumento si rinnova attraverso la programmazione informatica, controllata dalla tastiera del pianoforte stesso, del feedback sia della meccanica del Disklavier sia dei suoni elettronici amplificati in esso. Tutti i suoni elettronici sono stati realizzati con il programma di sintesi per modelli fisici Genesis 1.4 dell'ACROE di Grenoble ed il controllo dell'interazione in tempo reale é effettuato con MAX/MSP. Il prefisso "iper" dell'iperpianoforte é qualitativo e non quantitativo; non mi interessano effetti clamorosi o fragorosi, mi interessa invece un approccio esecutivo ed espressivo, attraverso il gesto strumentale, sottilmente nuovo per l'esecutore e per il pubblico. Così, ad esempio, lo strumento reagirà - in modi pienamente programmabili - a gesti e figure esecutive primarie e non come accelerando/rallentando, diminuendo/crescendo, omogeneità del tocco, durate oppure a sequenze di note predeterminate (che agiscono come password), densità degli eventi, modelli e tipologie di armonie o di sequenze melodiche, successioni dinamiche e così via. Il paradigma compositivo va oltre la capacità di riconoscere e adeguare una partitura informatica a quella musicale per proporre una interazione strumentale che agisce e reagisce per modelli pienamente definibili e, si spera, significativi. Le Variazioni su un Preludio di Cinque Canti d'Amore (1996-97, revisione 2002) Cinque Canti d'Amore venne realizzato ed eseguito all'Ircam di Parigi nel gennaio 1997; la versione attuale é sostanzialmente lo stesso brano riscritto per l'esecuzione della parte pianistica con un solo Disklavier (nella versione originale erano previsti un piano MIDI ed un Disklavier). Il cuore del brano é un frammento del Concerto per la Notte di Natale dell' anno 1956 per soprano e piccola orchestra di Luigi Dallapiccola, che, presente integralmente nel Canto centrale (il terzo), ha informato la composizione in diverse direzioni: - il materiale musicale, utilizzato nell'intera composizione; - la scelta degli autori e dei testi che sono in relazione con il frammento di Jacopone usato da Dallapiccola per il tema dell'amore (divino e umano, sensuale e ideale) e per il periodo storico; - il rispetto dell'integrità di ritmo e metro, di suono e di senso nella relazione parole-musica; - la suggestione che scaturisce dal verso "Amor, amor, tu se' cerchio rotondo", presente nel frammento di Dallapiccola, che innesca la spazializzazione elettronica dei suoni. Il brano utilizza solo il trattamento elettronico in tempo reale: non ci sono suoni di sintesi, né suoni campionati. Cinque Canti d'Amore é dedicato alla memoria di Niccolò Castiglioni, morto solo nella sua casa a Milano nel settembre 1995. Giuseppe Gavazza : <9> :virtuosivirtuali Mauro Lanza Nato a Venezia nel 1975, Mauro Lanza ha studiato pianoforte con Giorgio Vianello presso il conservatorio “B.Marcello” di Venezia, dove si è diplomato con il massimo dei voti nel 1996. Parallelamente agli studi di musicologia all’università di ca’ Foscari e di contrappunto e fuga con Paolo Furlani ha preso parte in qualità di esecutore e di compositore alle attività dell’ensemble veneziano “Laboratorio Novamusica”. Ha frequentato varie master-class di composizione con Salvatore Sciarrino, Gérard Grisey e Brian Ferneyhough. Ha vinto due primi premi ai concorsi di composizione “Valentino Bucchi” (Roma 1996) e “Carlo Gesualdo da Venosa” (Potenza, 1998). Nel 1998-99 è tra i dieci compositori selezionati per seguire il corso annuale di composizione e di informatica musicale dell’IRCAM. Da allora risiede a Parigi e svolge diverse attività in seno a questo istituto : quella di compositorericercatore nel campo della sintesi per modelli fisici e quella di insegnante. I suoi pezzi sono stati eseguiti nell’ambito di festival come “Présences” (Radio France), la stagione dell’ensemble l’Itinéraire, la stagione dell’Ircam, il festival “Musica” di Strasburgo, il festival “Europäische Musikmonat” di Basilea, la “Biennale” di Venezia e sono stati radiodiffusi da Radio Tre, France Culture e France Musiques. Ha ricevuto commissioni dal Ministero della Cultura francese, dall’Ensemble Court-Circuit, dall’ensemble l’Itinéraire, dalla “Biennale” di Venezia, dall’”Europäische Musikmonat” di Basilea e dall’ensemble Ars Nova. Andrea Cera Diplomato in Pianoforte e Composizione presso il Conservatorio di Padova, ha studiato Jazz Piano ai seminari di Siena Jazz. Nel 1997-98 ha partecipato al "Cursus de Composition et d'Informatique Musicale - IRCAM" a Parigi. Nel 1999-2000 ha collaborato con il coreografo francese Hervé Robbe per "Permis de construire Avis de demolition" (commissione del Centre Chorégraphique National du Havre - Haute Normandie) e "Untitled for Ten" (commissione del Conservatoire National Supérieur de Paris). Ha creato musiche per film e video installazioni : Le Roman du Visage, di Jacques Barsac (2001) - L'Arbre à Clous, di Gilles Boustani. (2001) - Cendrillon, di Aldo Lee (2000). Attualmente lavora ad un'installazione che verrà presentata al Centre Georges Pompidou nel Novembre 2002, in occasione di una mostra su Roland Barthes. Si dedica inoltre allo sviluppo di un progetto personale basato sul rapporto tra suono e architettura d'interni, intitolato Le presenze. Giuseppe Gavazza Giuseppe Gavazza (Novara, 1957), vive e lavora a Torino. Si é diplomato in Composizione con Azio Corghi al Conservatorio di Milano e in Musica Elettronica presso l'EMIT di Milano, ha collaborato con il C.S.C. dell'Università di Padova con il Laboratorio di Informatica Musicale dell'Universita di Milano. Ha lavorato con l'Experimental Studio SWF di Freiburg e l'IRCAM di Parigi; dall'aprile 1997 é compositore in residenza presso l'ACROE di Grenoble. Ha ottenuto borse di studio De Sono-Torino e residenze come compositore presso la Fondation d'Art Chateau de La Napoule, Mandelieu e la USF, Bergen, Norway. Nel 2002 é stato invitato, primo musicista italiano, al META Gathering del Black Mountain College, North Carolina. Le sue composizioni hanno ottenuto riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali (Irino Tokyo, Bucchi Roma, Ensemblia Monchengladbach, Briccialdi Terni), sono radiotrasmesse ed eseguite in Italia e all'estero sono incise su compact discs (2E2M, Datum, DDT, Happy New Ears, HopefulMonster) e sono edite da BMG Ariola, Edipan e Ricordi. Da anni é impegnato in attività di promozione dell'arte contemporanea. Ha collaborato con Luciano Berio ed ha lavorato a lungo con Sergio Liberovici nel campo della didattica e del teatro musicale per l'infanzia. Dal 1991 é' docente di Elementi di composizione per Didattica presso il Conservatorio di Cuneo. Donatienne Michel-Dansac Donatienne Michel-Dansac ha collaborato con numerose formazioni come l’Ensemble SIC, l’Ensemble Itinéraire, Ars Nova, l’Orchestra Tapiola di Helsinki, la London Sinfonietta, l’Orchestre National de France, l’Orchestre Philarmonique de Radio-France. Collabora frequentemente con l’IRCAM dal 1993; frutto di questa collaborazione sono le sue numerose prime esecuzioni di opere di Georges Aperghis, Pascal Dusapin, Philippe Leroux, Philippe Manoury, Luca Francesconi, Josh Levine, Mauro Lanza Non volendo specializzarsi in un’epoca musicale precisa, Donatienne Michel-Dansac interpreta la musique barocca francese, italiana e tedesca (con les Arts florissants, l’ensemble XVIII-21, l’Orchestre Baroque de la Communauté Européenne), romantica (in recital con Vincent Leterme a Radio-France, Strasburgo, l’Opéra-Bastille, la Cité de la Musique, l’Accademia di Belle Arti di Monaco…), e classica: Ha collaborato con diversi teatri d’opera (Nantes, Lille, Tours, Montpellier, le Théâtre du Châtelet, la Comédie Française, il Concertgebouw di Amsterdam, il Musikverein di Vienne. Massimiliano Donninelli Saxofonista e compositore nato a Jesi nel 1971, ha compiuto gli studi musicali con Albino Mattei e successivamente presso il Conservatorio "G.Rossini" di Pesaro con Enzo Veddovi, diplomandosi con il massimo dei voti e la Lode. Nel ‘92 si è perfezionato al “Conservatoire Nationale de Region de Bordeaux” con JeanMarie Londeix ottenendo il prestigioso "Prémiére prix et médaille d'or à l'unanimité avec felicita- tions du jury". Ha perfezionato il linguaggio jazzistico con Umberto de Nigris a Venezia. E' risultato vincitore di concorsi nazionali ed internazionali, sia come solista che in formazioni cameristiche. Si è esibito in importanti rassegne e festivals quali, il Festival Internazionale di Musica da Camera Contemporanea di Udine, Sonopolis (Venezia), Trieste Prima, Mittelfest, Otranto Festival, Musikfest S.I.M.C. (Monaco), L’altra scena (Fenice, Venezia), Biennale dei giovani artisti dell’Europa Mediterranea (Roma), Biennale Musica (Venezia), Milano Oltre, CDMC (Madrid). Sue composizioni sono state eseguite in Italia e in Germania, ha realizzato musiche per il teatro (CTK-Lecce) e pubblicato con Pizzicato. E' titolare della cattedra di sassofono presso il Conservatorio Statale di Musica "G.Tartini" di Trieste. Alessandro Commellato Ha studiato con Carlo Vidusso, con cui si è diplomato al Conservatorio “G.Verdi” di Milano con il massimo dei voti. Si è perfezionato in seguito con Evgeny Malinin e Sergio Fiorentino. Ha vinto i concorsi "Franz Schubert" di Dortmund, Ciudade de Oporto, Rendano di Roma, Città di Stresa, Albenga. Si é esibito come solista ed in varie formazioni al Mozarteum di Salisburgo, Auditorium Nacional de Madrid, Musikhalle di Amburgo, Innsbruck Musik Festival, Teatro Nazionale Wielki di Varsavia, Bösendorfer Hall di Parigi, Festival de Mulhouse, Festival d’Aix en Provence, Festival de Prades, Teatro alla Scala, Conservatorio G.Verdi di Milano, Autunno Musicale di Como, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Regio di Parma, con programmi che spaziano dai classici viennesi eseguiti su strumenti originali a prime esecuzioni di autori contemporanei. E’ docente di pianoforte principale al Conservatorio “G. F. Ghedini” di Cuneo. Giovedì 13 giugno 2002 ore 21.00 VIRTUOSI VIRTUALI OVVERO LO STRUMENTO VIRTUALE E LA NUOVA RICERCA ELETTRONICA composizioni di Mauro Lanza Andrea Cera Giuseppe Gavazza MAURO LANZA Erba nera che cresci segno nero tu vivi per soprano ed elettronica prima esecuzione italiana L'allegro chirurgo per sassofono tenore solo ANDREA CERA Deliverance per sassofono soprano ed elettronica GIUSEPPE GAVAZZA Variazioni su un preludio di Skrijabin per Disklavier e suoni di sintesi Cinque canti d'amore per soprano e live electronics realizzati in collaborazione con ACROE - Grenoble Accademia Internazionale Arti e Media - Torino Dipartimento nuove tecnologie, multimedialità e nuova musica del Conservatorio statale “G.F. Ghedini” - Cuneo sassofoni: Massimiliano Donninelli soprano: Donatienne Michel-Dansac elettronica e MIDI: Alessandro Comellato pianoforti Disklavier Yamaha Ingresso € 10,00 : <10> :soundingobject 10–21 giugno 2002 Centro Culturale Candiani SOHO Sonification Of Hybrid Objects A Disappearing-Computer Research Atelier sostenuto da: the Disappearing Computer Comune di Venezia COFIN2000 Atelier e seminari 10-15 giugno 17-21 giugno ore 9-12 e 14-17 atelier ore 17-19 seminari pubblici ore 21.00 spettacoli (ingresso libero) SOB HACKING WEEKS Il computer, inteso come oggetto cognitivamente ben definito, sta gradualmente lasciando il posto ad una molteplicità di dispositivi che popolano la nostra realtà quotidiana. Il computer sta diventando "pervasivo", "ubiquo", "invisibile", o "evanescente", e nuove forme di interazione tra uomini e dispositivi si rendono necessarie. Il Consorzio del progetto europeo "the Sounding Object" (SOb) propone due settimane di attività di laboratorio sul tema dell'utilizzazione del suono nelle nuove interfacce uomo-macchina. Il progetto SOb è parte di una iniziativa della Commissione Europea chiamata "the Disappearing Computer" (DC), la quale raccoglie sedici progetti interessati a diversi aspetti dell'evanescenza del computer all'interno degli oggetti di tutti i giorni. Nelle giornate di laboratorio presso il Centro Candiani si riuniranno, oltre ai ricercatori del progetto SOb, anche ricercatori del progetto SHAPE, quest'ultimo interessato all'utilizzazione dei suoni in installazioni per ambienti pubblici. Il laboratorio si svolgerà intorno allo sviluppo di alcuni specifici dispositivi di interazione, attraverso i quali si intendono evidenziare problemi e peculiarità del suono come canale di interazione: - the Vodhran (virtual bodhran): il bodhran, strumento a percussione della tradizione irlandese, e' stato scelto come banco di prova della complessa interazione tra suono e gesto. I primi prototipi del virtual bodhran sono stati presentati a Zurigo nell'ottobre 2001. Il laboratorio servirà al perfezionamento e alla dimostrazione di tali prototipi in 1. HANDS-ON WORKSHOPS un contesto di performance artistica. - dispositivi gestuali e suoni di progresso: l'evoluzione temporale di processi si presta bene ad essere rappresentata mediante suoni di liquidi (versamento, gocciolamento) o di frizioni meccaniche (sega, abrasioni). Si sperimenterà l'interazione di modelli sonori con dispositivi quali joystick a reazione di forza o sensori di posizione. - Hyper-DJ-Set: E' stato costruito un modello software di ipergiradischi, il quale consente un controllo continuo delle proprietà meccaniche del sistema virtuale, permettendo così nuovi virtuosismi gestuali. Il modello sarà accoppiato a dispositivi gestuali durante la hacking week. Virtuosi del DJ scratching utilizzeranno il sistema per performance artistiche. Il programma si svolgerà in dieci giornate (due settimane) secondo lo schema seguente: - ore 9-12, 14-17: laboratorio di ricerca; - ore 17-19: sessioni di divulgazione: ogni giorno sarà presentato al pubblico un aspetto delle ricerche SOb, con dimostrazioni pratiche di tipo scientifico o artistico; Le sessioni di divulgazione e i concerti/performance saranno aperti al pubblico. Il laboratorio di ricerca sarà animato dai ricercatori SOb e potrà ammettere uditori che facciano richiesta di partecipare. A tale proposito, l'iniziativa sarà pubblicizzata presso le Università e i Conservatori del Nord-Italia. Modello di impatto: tuning e controllo Un modello di impatto robusto e realistico è disponibile come modulo software. Collegati ad esso, sono stati sviluppati modelli di suoni di rotolamento, accartocciamento, rottura, rimbalzo, ecc. All’interno di questa attività, una piccola unità di lavoro si occuperà di stimare i parametri di controllo e di lavorare sulle interfacce verso “device” gestuali. Modelli di suoni per CARE-HERE CARE-HERE è un progetto europeo che si occupa di controllo attraverso il movimento di materiale sia uditivo, sia visivo per scopi terapeutici. Durante il workshop vi saranno discussioni faccia-a-faccia tra CareHere e SOb, per analizzare e discutere sui modelli prodotti dal SOb e assicurarsi della loro validità nell’ambito terapeutico e riabilitativo. Si lavorerà all’adattamento di un modello SOb all’ambiente Care Here EyesWeb. Suoni per SHAPE SHAPE è un progetto europeo che si occupa di esaminare installazioni di oggetti ibridi. Gli oggetti ibridi sono entità che raggruppano rappresentazioni fisiche e digitali, combinando diverse modalità di presentazione. La collaborazione tra SHAPE e SOb toccherà i seguenti argomenti: (Settimana I): - Sonorizzazione per l’uso di dispositivi, suoni per la navigazione e l’orientamento; - Sonorizzazione di gesti; (Settimana II): - Paesaggi sonori sintetici, sonorizzazione di dati. nel web http://www.soundobject.org http://www.shape-dc.org/ http://www.disappearing-computer.net FonoBump: realizzazione e validazione Il FonoBump è un tipo di iper-giradischi basato su un modello di impatto. L’apparato hardware-software sarà costruito e validato durante il workshop. Si terrà una dimostrazione dell’uso artistico del FonoBump durante la Hyper-DJSet performance. SOb vs. Modalys Modalys è un software per la sintesi modale sviluppato all’IRCAM di Parigi. Si terrà un confronto tra i modelli proposti dal progetto SOb e quelli usati da Modalys. Modello di frizione Un modello flessibile di frizione è in via di sviluppo come modulo software. Una gruppo di ricercatori lavorerà sul “tuning”, sullo “scaling” dei parametri e sulla produzione di interfacce gestuali. Spatialized Sobs Si sperimenterà l’uso di semplici effetti spaziali con “sounding objects” in modo da aumentare l’efficacia dell’interazione. Vodhran Il Virtual Bodhran è un modello del tradizionale tamburo a cornice Irlandese. La particolare tecnica utilizzata per suonarlo crea grossi problemi ai designer del suono e dell’interfaccia. Si proveranno diversi dispositivi gestuali e questi verranno accoppiati con un modello spazializzato di impatto. Valutazione psicofisica dei modelli Verranno effettuati dei rapidi test psicofisici usando i modelli e le applicazioni utilizzate e sviluppate nel SOHO, specialmente per la stima dei parametri di controllo e per la validazione dell’efficacia dell’interazione. : <11> :soundingobject Sabato 15 giugno 2002 ore 21.00 HYPER-DJSET SEMINARI APERTI SOb: Sounding Objects D. Rocchesso (Univ. Verona), R. Bresin (KTH -Stockholm), M. Fernstrom (Univ. Limerick). Design e sviluppo di modelli di suono efficienti, versatili per l’interazione uomo-macchina. SHAPE: Hybrid objects (Oggetti ibridi) J. Bowers (KTH - Stockholm) S.O. Hellstrom (KTH Stockholm). Design di oggetti ibridi (fisici e digitali) per ambienti pubblici. CARE-HERE: Technology for therapy (Tecnologia per la terapia) T. Brooks (Kulturcentrum, Lund), R. Trocca (Univ. Genova) Controllo attraverso il movimento di materiale uditivo e visivo con scopi terapeutici. MEGA: ambienti espressivi multimodali A. Camurri (Univ. Genova), G. De Poli (Univ. Padova), A. Vidolin (Cons. Venezia). Design di dispositivi multimediali per analizzare e riprodurre l’espressività della gestualità umana nelle rappresentazioni artistiche. Percezione di Oggetti Sonanti G.B. Vicario (Univ. Udine). Fenomenologia della percezione dei suoni di tutti i giorni. Modalys N. Misdariis (IRCAM-Paris) J. Bensoam (IRCAM-Paris). Modalys: un motore di sintesi di suoni di modelli fisici basato sulla teoria modale. Hyper-instruments S. Serafin (CCRMA-Stanford). Estensione e “clonaggio” di strumenti musicali tradizionali tramite sintesi di suoni basata su modelli fisici e computer graphics. AMBIENT-AGORAS: roomware C. Muller-Tomfelde (FraunhoferDarmstadt). Design di mobilia interattiva (e sonora) per migliorare l’efficacia delle attività giornaliere dell’uomo. Due DJs (1210 Jazz e Mika Snikars di Stoccolma) improvvisano con l’utilizzo di normali giradischi e di “hyper turntables”. Live electronics set a cura di J. Bowers e S.O. Hellstrom (KTH Stoccolma) Per questo concerto, 1210 Jazz e Mika Snickars si esibiscono per la prima volta insieme dopo molto tempo. Il pubblico deve aspettarsi una performance articolata e virtuosistica di livello mondiale che dimostrerà su cosa si basa il “turntablism”. 1210 Jazz e Mika Snickars si sono esibiti insieme a un terzo artista, DJ Fanatik nel gruppo Scratchaholics, band che ha guadagnato una notevole popo- larità in breve tempo e ha costituito un punto di riferimento per il pubblico e gli altri djs in Svezia, prima di sciogliersi per la perdita dell’insostituibile Fanatik. Quando si esibiscono assieme abitualmente un dj assume il ruolo di sezione ritmica, mentre l’altro improvvisa gli assoli sopra il “beat”: con quattro giradischi e due mixer, vastano due djs per produrre una musica così complessa e stimolante. Il risultato del lavoro fatto per sviluppare un’apparecchiatura “hyper-DJ” con FonoBump sarà presentato e incorporato nella performance dal vivo. http://www.speech.kth.se/˜hansen/ soho/test/index.html enti partecipanti Università di Verona, VIPS Lab. Università di Udine University of Limerick, IDC Royal Institute of Technology (KTH), Stockholm IRCAM, Paris CCRMA, Stanford University Fraunhofer IPSI, Darmstadt Università di Genova, DIST Università di Padova, DEI Centro Tempo Reale, Firenze DJ 1210 Jazz DJ Mika Snickars Live electronics: John Bowers e S.O. Hellstrom Giovedì 20 giugno 2002 ore 21.00 The Virtual Bodhran Niall Keegan: flauto Sandra Joyce: bodhran THE VODHRAN Niall Keegan (flauto) e Sandra Joyce (bodhran) da Limerick, suonano musica Irlandese e SOHO Hyper - Turntables THE VODHRAN AGNULA: open-source e multimedia M. Trevisani e N. Bernardini (Tempo Reale - Firenze). Distribuzioni multimediali di Linux. Seminario conclusivo Sommario dei risultati dell’atelier SOHO. HYPER DJ SET improvvisano, rispondendo agli attacchi dei “pirati” del virtual bodhran. : <12> :francescobranciamore Venerdì 21 giugno 2002 ore 21.00 FRANCESCO BRANCIAMORE FIREWORKS 2162002 Francesco Branciamore: batteria, percussioni, elettronica Ingresso € 5,00 FIREWORKS 2162002 LE VIE DEL RITMO Il progetto prevede composizioni originali tratte dal primo lavoro in solo per live electronics e drumset pubblicate nel cd "MELORITMOARMONICO" per la Caligola Records; una suite presentata a Radio 3 nel programma La stanza della musica ed altre composizioni inedite composte dal musicista in occasione degli incontri al centro Candiani. Inoltre presenterà, con supporti audiovisivi, una rielaborazione di un lavoro di video arte concepito in collaborazione con l'artista Vittorio Bellanich. Il titolo del progetto "Fireworks 2162002", fuochi d'artificio, vuole sottolineare la poliedricità creativa del musicista che spinge oltre la sua ricerca solista, là dove tradizione e improvvisazione incontrano la tecnologia. Se c’è uno strumento che – esclusi quelli in cui la tecnologia è una componente essenziale – possiamo interpretare come centrale nella musica del ‘900, è la batteria. Un secolo in cui l’ambiente sonoro eurocentrico ha dovuto accorgersi della [co]esistenza di mondi sonori in cui il ritmo [e quindi il legame con la terra, con il corpo, con il movimento] è elemento assai più fondante rispetto alla melodia o all’armonia, ha visto il diffondersi di musiche come il jazz o il rock in cui il supporto di piatti e tamburi è raramente eluso. Quasi un prolungamento meccanicistico e futurista dell’esigenza fisica del ritmo, la batteria [e con lei tutta una famiglia sempre più vasta di percussioni: 14 - 23 giugno 2002 IL CAOS DELLE SFERE Un flipper preparato aziona un Disklavier Yamaha ideazione di Emir Bjukic musica a rifrazione controllata di Carlo De Pirro realizzazione tecnico-informatica di Nicola Orio e Paolo Cogo (Centro di Sonologia Computazionale dell'Università di Padova) produzione della Biennale Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo, 1999 con la collaborazione di Yamaha Musica Italia :ilcaosdellesfere Il caos delle sfere è un'installazione che più interattiva di così non si può. Ed è anche multimediale in un senso che poteva già andar bene 40 anni fa - il digitale non fa altro che mettere in comunicazione congegni rigorosamente elettromeccanici come un flipper e un pianoforte automatico. Interfacciato al flipper (un classico Williams: "Creature of the Black Lagoon"), un Disklavier Yamaha risponde in modo intelligente e quindi imprevedibile alle giocate, alle mosse e ai percorsi della sfera: musica meccanica, composta da Carlo De Pirro secondo il principio della "rifrazione controllata". Tutti riescono a suonare, ma se il punteggio sale la musica si fa più interessante. etniche, elettroniche, volontarie e involontarie] segna la possibilità di modellare lo spazio sonoro secondo gli impulsi del movimento, di piegare il tempo ai respiri del colpo e del tintinnio, dello strusciare di una pelle e dell’impulso di un bleep digitale. Ecco perché un concerto solitario per batteria [ma con l’ausilio anche di live-electronics] è qualcosa di più della somma della capacità tecnica di un musicista e di quello che “accade” dal punto di vista prettamente meccanico. È un porsi al centro dei percorsi dell’energia, un farsi “strumento” a sua volta della gestualità e del tempo, una sorta di confronto che si fa ancor più sincero in quanto “giocato” [joué, played, gespielt] attraverso le coordinate dell’improvvisazione, di quell’intricato complesso di azioni/reazioni che mette la memoria in cortocircuito con l’imprevisto, l’ispirazione con l’inaspettato. Francesco Branciamore lavora da anni su questi terreni [come testimonia il suo lavoro “Meloritmoarmonico” per la Caligola Records] e la tecnologia diventa un elemento in più da fondere e rapportare con la fisicità del drumming, un ampliamento delle possibilità timbriche e di interazione tra il mondo acustico e quello elettronico [concetto condiviso anche da altri artisti che si sono esibiti nelle rassegne organizzate da Vortice, come Jim Black]. I suoi “fuochi d’artificio” diventano così l’emblema di un’ipotetica mappa in cui “le vie del ritmo” possono tracciarsi o restare sommerse, incrociare e disperdersi nella consapevolezza che la centralità dei battiti [soprattutto i più irregolari] del tempo rappresenta ogni giorno un’ipotesi di gesto e di movimento creativo. Enrico Bettinello [BlowUp, Allaboutjazz] : <13> :feritadataglio FERITA DA TAGLIO L'evento è prodotto da Vortice, in collaborazione con Nuova Icona e Fondazione Querini Stampalia ONLUS, ed è un progetto d’arte contemporanea concepito per il contesto sociale ed urbano piuttosto che confinato alla galleria e al museo. Mauro Sambo, nato a Venezia nel 1954, ha spesso lavorato ai confini tra scultura e performance - producendo eventi concernenti la sua storia personale, PRECEDENTI EDIZIONI DI FERITA DA TAGLIO quella della sua famiglia e della sua città, Venezia: riflessione quest'ultima dei desideri di ogni essere umano. Sono abbastanza rare le apparizioni di Sambo, impegnato in un lavoro di continua ricerca della qualità. Tra le attività più rilevanti, citiamo la partecipazione alla XLIV Biennale nella sezione "Aperto" e la personale alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia inaugurata il 20 aprile 2002. 1 - Ottomat - Alte di Montecchio Maggiore (Vi) 27 marzo 1993 Ignazio Lago - Personaggio Andrea Pagnes - Voce recitante e testo poetico Mauro Sambo - Sax contralto 2 - Galleria d'Arte Contemporanea Abano Terme "Artriti" a cura di Luciano Francalanci. Ottobre 1994 Ignazio Lago - Personaggio Mauro Sambo - Sax contralto 3 - Castagnole Monferrato " Percorsi" a cura di Ovidio Piras. Agosto 1999 Ignazio Lago - Personaggio Mauro Sambo - Sax contralto sabato 11 maggio 2002 ore 21.00 Venezia, Teatro Fondamenta Nuove Mauro Sambo FERITA DA TAGLIO Performance per 6 tavoli in ferro sampler 1 personaggio olio grasso marmo guaina industriale fotografia flessibile Ignazio Lago - personaggio Mauro Sambo - sampler In collaborazione con Fondazione Querini Stampalia ONLUS Nuova Icona Ingresso libero : <14> :rileyscodanibbio Domenica 9 giugno 2002 ore 21.00 Venezia, Scuola Grande di S. Giovanni Evangelista TERRY RILEY STEFANO SCODANIBBIO NIGHT RAGAS Terry Riley pianoforte, sintetizzatore, voce Stefano Scodanibbio contrabbasso Stefano Bassanese regia del suono Ingresso € 18,00 NIGHT RAGAS Nel giugno 1974 a Macerata, mia città natale, ebbe luogo uno straordinario evento musicale: un festival di quattro giorni dal titolo “East-West Music”, organizzato da un impresario di Roma con musicisti come Terry Riley, Pandit Pran Nath e Mahalingam. Io ero allora diciottenne e non avevo mai toccato un contrabbasso. Suonavo diversi altri strumenti e avevo appena scoperto i lavori di Cage, Varèse e Stockhausen. Quel festival fu l’esperienza più importante di tutto il mio sviluppo musicale soprattutto per la performance di In C di Terry Riley, che io ancora considero uno dei lavori rivoluzionari di questo secolo. Nel 1984 fui invitato da Betty Freeman a tenere un concerto informale in una galleria d’arte di Los Angeles. Terry Riley, che era tra il pubblico, mi invitò al suo ranch di Grass Valley con l’intenzione di fare qualche registrazione. L’anno successivo tenemmo un paio di sessioni di registrazioni (impiegando un mucchio di tempo ad accordare la sua tastiera con gli armonici del mio contrabbasso) e mai come quella volta mi sono sentito così a mio agio nell’improvvisare con un musicista. “Considero Terry Riley un vero musicista spontaneo che continuamente sposta i confini tra Oriente ed Occidente creando qualcosa di autentico e originale, assolutamente lontano da mode passeggere.” Stefano Scodanibbio “Scoprendo la nostra reciproca ammirazione, abbiamo deciso di lavorare insieme per vedere che tipo di musica ne sarebbe uscita. Dapprima abbiamo improvvisato nel mio studio, senza aver fissato nessun programma musicale. Ero molto impressionato nel vederlo suonare il contrabbasso in maniera simile ad un Sarangi dell’India del Nord (uno strumento a corde risuonanti che si suona con un archetto, si utilizza l’unghia del dito sfiorando il lato della corda per cambiare l’altezza delle note). Ho studiato il canto Raga dell’India del Nord, questo mi ha spinto a cantare insieme a Stefano. Un altro modo è di far suonare il contrabbasso come un Tabla Tarang (un insieme di tamburi accordati ad altezze differenti). Stefano utilizza spesso gli armonici naturali delle corde dello strumento, armonici che formano scale differenti sulla base dell’“intonazione giusta”. Abbiamo creato una nostra propria scala scegliendo tre armonici di ciascuna corda del contrabbasso, formando una scala completa di 12 note sulla quale accordo il mio sintetizzatore. Ogni volta che Stefano accorda di nuovo (differentemente) le corde del contrabbasso, si crea una nuova scala. Le nostre improvvisazioni si basano su queste scale di base”. Terry Riley TERRY RILEY STEFANO SCODANIBBIO Terry Riley (Colfax, California, 1935) è un caposcuola, uno dei personaggi più interessanti del panorama musicale degli ultimi quattro decenni. Il suo collocarsi al crocevia delle esperienze e degli ambiti più diversi (dall'avanguardia colta, al jazz, alla grande tradizione indiana) ne impedisce la classificazione e lo rende una sintesi vivente dell'attuale magmatico rimescolamento musicale. Con In C del 1964, opera considerata come il manifesto della musica minimalista, Riley ha influenzato tutta una generazione di musicisti, da Steve Reich, Philip Glass e John Adams ad altri di estrazione pop quali i Curved Air, Soft Machine, Who, Tangerine Dream e Robert Fripp, fino a certe musiche di consumo cosiddette New Age. Tra gli anni sessanta e settanta il lavoro di Riley si orienta verso concerti solistici eseguiti al sassofono soprano e tastiere elettroniche in performance chiamate All Night Concert della durata di svariate ore come “An All Night Flight” svolto al Philadelphia College nel 1967 che durò ininterrottamente per otto ore e mezzo. Durante gli anni settanta Terry Riley, con La Monte Young, diventa allievo del celebre cantante indiano Pandit Pran Nath e lo accompagnerà alla voce e tampura in diversi tour in occidente. A quegli anni risale anche il suo incontro con David Harrington, fondatore del Kronos Quartet con il quale Riley inizia una collaborazione che continua tuttora scrivendo diversi quartetti per archi quali “Cadenza on the night plain”, “Salomè dances for peace”, “G Song”, “Dream Collector”. Tra gli anni ottanta e novanta collabora con il Rova Saxophone Quartet e gli ensemble Array Music e Zeitgeist. Tra i suoi lavori più importanti va ricordato il monumentale “The Harp of New Albion” per pianoforte accordato secondo l'intonazione naturale. Stefano Scodanibbio, contrabbassista e compositore, è nato a Macerata nel1956. Il suo nome è legato alla rinascita del contrabbasso negli anni ‘80 e ‘90, ha infatti suonato nei maggiori festival di musica contemporanea numerosi pezzi scritti appositamente per lui da compositori quali Bussotti, Donatoni, Estrada, Ferneyhough, Frith, Globokar, Sciarrino, Xenakis. Nel 1987, a Roma, ha tenuto una maratona di 4 ore non-stop suonando 28 brani per contrabbasso solo di 25 autori. Ha collaborato a lungo con Luigi Nono (“arco mobile à la Stefano Scodanibbio” è scritto nella partitura del Prometeo) e Giacinto Scelsi. John Cage, in una delle sue ultime interviste, ha detto di lui: “Stefano Scodanibbio is amazing, I haven’t heard better double bass playing than Scodanibbio’s. I was just amazed. And I think everyone who heard him was amazed. He is really extraordinary. His performance was absolutely magic”. Suona regolarmente in duo con Rohan de Saram e Markus Stockhausen. Nel 1996 è stato insegnante di contrabbasso ai Darmstadt Ferienkurse. Attivo come compositore ha scritto più di 30 lavori principalmente per archi (Sei Studi per contrabbasso solo, Six Duos per tutte le combinazioni dei quattro archi, Concerto per contrabbasso, archi e percussioni, ecc.). Ha registrato per Montaigne Auvidis, col legno, New Albion, Dischi di Angelica, Ricordi. Di particolare rilievo le sue collaborazioni con Terry Riley e con Edoardo Sanguineti. Nel 1983 ha fondato e da allora dirige la Rassegna di Nuova Musica di Macerata. : <15> :orientamenti :informazioni Il magazine-guida del LA COSTRUZIONE DEL SUONO n.4 - Maggio 2002 - Anno I Electronic Music 1952-1960 - CD Stockhausen Verlag - Stockhausen 3 Zyklus (1959), Refrain (1959), Kontakte (1959-60) CD Stockhausen Verlag - Stockhausen 6 Zyklus fur Einen Schlagzeuger, Klavierstuck X - CD Wergo, WER 60010 Mikrophonie I et II, Klavierstücke I-XI - CD Sony S2K 53346 Agostino Di Scipio Ao AA.VV. – Computer Music Journal Annual Cd [“Natura allo specchio Registrazione dal vivo] MIT Press AA.VV. - "Music / Text vol.2", Frammenti per 'Tiresia' (con Giuliano Mesa) - Capstone Records, 8693, AA.VV. - "Ars Electronica 95" ORF PAE95, Sound & Fury (per un teatro di rumori, suoni, voci) info: [email protected] Comune di Venezia Beni e Attività Culturali - Cultura e Spettacolo Supplemento al periodico Venezia News, n. 59 Maggio 2002 - Anno VI Aut. del Tribunale di Venezia n. 1245 del 4/12/1996 Venezia, 1 marzo 2002 I cd Stockhausen-Verlag possono essere ordinati esclusivamente via e-mail o fax a: StockhausenVerlag, 51515 Kürten, Germany. Fax: +49-2268-1813 Potete trovare brani di Agostino di Scipio: http://www.artspace.org.au/autonomousAudio/discipi o.html Con la collaborazione di Epson Italia Yamaha Musica Italia Spa Il sito ufficiale del compositore: www.stockhausen.org/ Il sito del Conservatorio di Cuneo: http://web.tiscali.it/conservatorioghedini/index.html Scarpa, Nove, Montanari: Covers Sito dell’Einaudi: http://www.einaudi.it/ :discografieweb Karlheinz Stockhausen Luciano Berio - Sequenza XIII - Deutsche Grammophon 457 038-2 Musik für Akkordeon - Koch-Schwann 3-1356-2 The Contemporary Accordion - Koch-Schwann 36418-2 H1 Mauricio Kagel - Episoden, Figuren Rrrrrrr… 4 Stücke für Akkordeon - Winter&Winter 910 035-2 John Cage – Dream, Souvenir. Cheap Imitation Winter&Winter Il sito di Teodoro Anzellotti: http://www.anzellotti.de/ Il sito dello Staatstheater di Stoccarda: http://www.staatstheater.stuttgart.de/ Francesco Branciamore Live at Festival Ibleo del jazz (G.Guarrella project) – CMC Meloritmoarmonico – Caligola Improvisation of the four seasons (con Rutherford, Godard, Mazzon) - Caligola Il sito di Francesco Branciamore: http://www.ijm.it/branciamore.html Sounding Object http://www.soundobject.org/ Bodhran http://www.ceolas.org/instruments/bodhran/ Ministero dei Beni Culturali Dipartimento dello Spettacolo CULTURA E SPETTACOLO un progetto a cura di Massimo Macaluso Servizio Iniziative Culturali tel. 041-2747605/08/14/15/18 www.culturaspettacolovenezia.it Covers Il Caos delle Sfere Teodoro Anzellotti / Andreas Breitscheid Vortice Associazione Culturale COMUNE DI VENEZIA Tutto sui flippers: http://www.ee.umd.edu/~dstewart/pinball/ Direzione artistica Massimo Ongaro e Stefano Bassanese Ufficio stampa e accrediti: Enrico Bettinello [email protected] Il sito di Terry Riley: http://www.terryriley.com/ :venews Direttore editoriale Massimo Bran Direttore responsabile Valentina Bezzi Terry Riley In C - CBS Masterworks 7178 A Rainbow in Curved Air - CBS Masterworks 7315 Cadenza on the Night Plain - Gramavision 181014-1 The Harp of New Albion - Celestial Harmonies 14018 Salome Dances for Peace - Nonesuch 9 79217 1 Persian Surgery Dervishes - New Tone 1298067152 Chanting the Light of Foresight - New Albion 064 Music for the Gift - Organ of Corti I You're Nogood - Organ of Corti V In collaborazione con INFORMAZIONI: Associazione Culturale Vortice [email protected] www.provincia.venezia.it/vortice Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani 7 - Mestre tel. 041.2386111, fax 041.2386112 Comune di Venezia, Cultura e Spettacolo tel. 041.2747609, fax 041.2747619 [email protected] www.culturaspettacolovenezia.it Testi e grafica a cura di Enrico Bettinello e Massimo Ongaro Associazione Culturale Vortice Hanno collaborato Veniero Rizzardi e Davide Rocchesso Traduzioni Enrico Bettinello Stefano Scodanibbio John Cage a Firenze – Materiali Sonori Luigi Nono: “Guai Ai Gelidi Mostri” - Montaigne Auvidis 782047 Julio Estrada: “Chambers Music For Strings” Montaigne Auvidis 782056 Brian Ferneyhough: “Trittico per G.S.” - Montaigne Auvidis 782029 Con Terry Riley: “Lazy Afternoon Among The Crocodiles” - Pierrot Lunaire 008 Voyage That Never Ends – New Albion 101 Geografia Amorosa – Col Legno Six Duos - New Albion Sito di Stefano Scodanibbio: http://www.geocities.com/Broadway/Balcony/8818/ BIGLIETTI: Ingresso unico Euro 5 Concerti del 10 maggio e del 13 giugno: Ingresso unico Euro 10 Concerto del 9 giugno: Ingresso unico Euro 18 Concerti del 15 e 21 giugno: Ingresso libero PREVENDITE: Presso le biglietterie un'ora prima degli spettacoli. Recapito Redazionale Cannaregio 77 - 30121 Venezia tel 041-714888/fax 041-2758350 e-mail: [email protected] Stampa Tipografia Nuova Jolly di Bastianello Ivano - V.le dell’Industria 28 Rubano (Pd) - Tel. 049-8977030 © Edizioni Venezia News di M. Bran :carnet COMUNE DI VENEZIA :maggio2002 BENI E ATTIVITÀ CULTURALI Fino al 5 maggio fino al 26 maggio Giovedì 2 maggio Mercoledì 15 maggio A COLONO TOOTS ZYNSKY FAMIGLIE AL MUSEO III EDIZIONE LA LUNGA ESTATE CALDA S. RICCI, ILLUSTRATORE M. PANZERI, GRAFICO Rito augurale per spettatore solo Musica e regia di M. Munaro Teatro del Lemming “Fuori Contesto 2002” Ingresso/Ticket € 12,91 (spettacolo per uno spettatore a replica-Prenotazione obbligatoria) ore 18.00 18.40 19.20 20.00 21.00 21.40 22.20 23.00 Teatro del Parco Via Gori, 8-Mestre (Ve) Info tel. 041-5347920 Sculture in vetro Un’accurata selezione di circa 50 opere in vetro dell’artista danese. 9.00/19.00 (biglietteria 9.00/17.30) Museo Correr - Salette neoclassiche Piazza San Marco-Venezia Info tel. 041-5225625 Fino al 12 maggio OPERA TOTALE 7 N-SPACE TRAVELLING ART SHOW 40 opere digitali di artisti da tutto il mondo, una selezione di lavori presentati all’ultima edizione di Los Angeles del Siggraph Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve) Info tel. 041-2386111 Fino al 18 maggio MAREN HEYNE Finestre & Finte Finestre Mostra fotografica 15.00/18.00 (sabato 10.00/13.00 e 16.00/19.00) Palazzo Albrizzi Cannaregio, 4118-Venezia Info tel. 041-2410491 Fino al 30 giugno NAVIGARE E DESCRIVERE: ISOLARI E PORTOLANI DEL MUSEO CORRER Preziosi documenti della ricca tradizione culturale della Serenissima legata alla navigazione e alla marineria. Ingresso/Ticket € 9,50/5,50/3,00 tutti i giorni 9.00-17.00 (biglietteria 9.00-15.30) Museo Correr I Piano, Ala Napoleonica Piazza S. Marco-Venezia Info tel. 041-5225625 Fino al 30 giugno L’AMERICA DI POLLOCK La più grande rassegna mai realizzata in Italia sull’opera del padre dell’Action Painting. Ingresso/Ticket € 10,00/8,00 tutti i giorni 9.00-19.00 (biglietteria 9.00-18.00) Museo Correr Piazza S. Marco-Venezia Info tel. 041-5225625 Fino al 30 giugno L’AMERICA DI POLLOCK Il gruppo degli Irascibili New York 1950 Una selezione di opere degli artisti che vissero e lavorarono con Pollock negli anni del secondo dopoguerra: Mark Rothko, Pousette Dart, Lee Krasner, Arshile Gorky, Barnett Newman, William Baziotes, Ad Reinhardt, Adolf Gottlieb, Willem De Kooning, Jimmy Ernst e altri. Ingresso/Ticket € 10,00/8,00 tutti i giorni 9.00-19.00 (biglietteria 9.00-18.00) Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve) Info tel. 041-2386111 PALAZZO MOCENIGO Domenica 5 maggio Costruiamo i burattini - ore 16.00 Il Tartan: la stoffa del clan - ore 16.00 Musei Civici Veneziani Come si partecipa I biglietti si acquistano alla biglietteria del Palazzo Ducale di Venezia (tutti i giorni 9/17.30) o del Centro Culturale Candiani di Mestre (10/18 - chiuso i lunedì ). I biglietti sono disponibili, fino a esaurimento, a partire dal lunedì precedente la domenica in cui viene svolta l’attività. Quanto costa Il costo dei laboratori e delle visite guidate è di € 2,58 a persona. Informazioni:Ufficio per le Attività Educative dei Musei Civici Veneziani, tel. 041 5236830 (lun./ven., 9/14) MUSEO CORRER Domenica 5 e 19 maggio In viaggio tra i simboli - ore 15.00 dinanzi alla chiesa di S. Giacomo dall’Orio Domenica 5, 19 maggio In occasione della mostra dedicata a JACKSON POLLOCK, percorso-laboratorio per sperimentare diversi linguaggi espressivi, visuali, corporei e linguistici. ore 16.00 (Costo: Per questo percorso si dovrà acquistare, oltre al biglietto previsto per la visita guidata e per l’attività didattica, anche il biglietto di ingresso alla mostra a prezzo ridotto). Domenica 19 maggio Rappresentiamo un mito: Dedalo e Icaro/Orfeo e Euridice - ore 16.00 CASA DI CARLO GOLDONI Domenica 5 maggio Carlo Goldoni sarrebbe lieto di riceverLa… - ore 16.00 (biglietto cumulativo di € 7,75 per ciascun nucleo familiare) PALAZZO DUCALE Domenica 19 maggio La giostra del tempo ore 16.00 Caccia al Tesoro ore 16.00 CA’ REZZONICO, MUSEO DEL SETTECENTO Domenica 19 maggio I Rezzonico sono lieti di riceverLa… - ore 16.00 L’Affresco - ore 16.00 (biglietto cumulativo di € 7,75 per ciascun nucleo familiare) Domenica 26 maggio Festa di chiusura Fino al 9 maggio 2002 NEW MEDIA Navigazione gratuita nella “Net Isola”: 15/22 (mar./dom.) su prenotazione Corsi gratuiti, guidati da docenti esperti, della durata complessiva di 12 ore ciascuno pensati per imparare l’utilizzo del computer e di alcuni programmi. Martedì 7 maggio giovedì 2 e 9 maggio La propria presentazione (Publisher e Power Point) ore 17.30-20.30 Segreteria organizzativa Centro Culturale Candiani - Area New Media tel. 041 2386113 (mar., mer. 14/17; gio., ven. 10/13) Regia di M. Ritt (1959) “The Irascible Fifties-Il cinema americano degli anni di Pollock” Ingresso riservato ai soci Candiani Card Cinema. La tessera è di € 10,00, valida sino al 31 dicembre 2002 ore 21.00 Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve) Info tel. 041-2386111 Venerdì 3 maggio ARISTOFANE LISISTRATA Relatore R. Gasparotti Con gli attori di Teatro 7 diretti da A. Momo “Implicazioni politiche nei testi di Sofocle, Euripide, Aristofane, Anouilh, Brecht, Ionesco” Ingresso libero - ore 17.30 Museo di Ca’ Rezzonico S. Barnaba Dorsoduro 3136-Venezia Info tel. 041-5204036/041-2410100 G. VAN DER KAAP, FOTOGRAFO “What Next? - Conferenze sulla creatività contemporanea” ore 18.00 Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve) Info tel. 041-2386111/5228034 www.whatnext.it “What Next? - Conferenze sulla creatività contemporanea” ore 18.00 Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve) Info tel. 041-2386111/5228034 www.whatnext.it A COLONO Rito augurale per spettatore solo Musica e regia di M. Munaro Teatro del Lemming “Fuori Contesto 2002” Ingresso/Ticket € 12,91 (spettacolo per uno spettatore a replica-Prenotazione obbligatoria) ore 18.00 18.40 19.20 20.00 21.00 21.40 22.20 23.00 Teatro del Parco Via Gori, 8-Mestre (Ve) Info tel. 041-5347920 AGOSTINO DI SCIPIO SOUND & FURY Per un teatro di rumori, suoni, voci (1995-98) “La Costruzione del Suono” ore 21.00 Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve) Info tel. 041-2386111 Giovedì 16 maggio Domenica 5 maggio A COLONO KARLHEINZ STOCKHAUSEN Rito augurale per spettatore solo Musica e regia di M. Munaro Teatro del Lemming “Fuori Contesto 2002” Ingresso/Ticket € 12,91 (spettacolo per uno spettatore a replica-Prenotazione obbligatoria) ore 18.00 18.40 19.20 20.00 21.00 21.40 22.20 23.00 Teatro del Parco Via Gori, 8-Mestre (Ve) Info tel. 041-5347920 Gesang der junglinge-ZyklusMikrophonie I Ensemble Elettroacustico del Conservatorio di Cuneo “La Costruzione del Suono” ore 21.00 Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve) Info tel. 041-2386111 Martedì 7 maggio TIZIANO SCARPA ALDO NOVE RAUL MONTANARI CoversNelle galassie oggi come oggi “La Costruzione del Suono” ore 21.00 Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve) Info tel. 041-2386111 Giovedì 9 maggio IL SELVAGGIO Regia di L. Benedeck (1954) “The Irascible Fifties-Il cinema americano degli anni di Pollock” Ingresso riservato ai soci Candiani Card Cinema. La tessera è di € 10,00, valida sino al 31 dicembre 2002 ore 21.00 Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve) Info tel. 041-2386111 GIOVENTÙ BRUCIATA Regia di N. Ray (1955) “The Irascible Fifties-Il cinema americano degli anni di Pollock” Ingresso riservato ai soci Candiani Card Cinema. La tessera è di € 10,00, valida sino al 31 dicembre 2002 ore 21.00 Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve) Info tel. 041-2386111 Venerdì 10 maggio TEODORO ANZELOTTI accordeon ANDREAS BREITSCHEID elettronica Con-tour “La Costruzione del Suono” ore 21.00 Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve) Info tel. 041-2386111 Venerdì 17 maggio BERTOLT BRECHT MADRE CORAGGIO Relatore E. Bernardi Con gli attori di Teatro 7 diretti da A. Momo “Implicazioni politiche nei testi di Sofocle, Euripide, Aristofane, Anouilh, Brecht, Ionesco” Ingresso libero - ore 17.30 Museo di Ca’ Rezzonico S. Barnaba Dorsoduro 3136-Venezia Info tel. 041-5204036/041-2410100 Sabato 18 maggio A COLONO Rito augurale per spettatore solo Musica e regia di M. Munaro Teatro del Lemming “Fuori Contesto 2002” Ingresso/Ticket € 12,91 (spettacolo per uno spettatore a replica-Prenotazione obbligatoria) ore 18.00 18.40 19.20 20.00 21.00 21.40 22.20 23.00 Teatro del Parco Via Gori, 8-Mestre (Ve) Info tel. 041-5347920 Mercoledì 22 maggio GIOVANNI COSPITO ENSEMBLE ELETTROSENSI Ancora un incendiario?! Opera narrata in 7 atti: narrazione intermediale a strati “La Costruzione del Suono” ore 21.00 Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve) Info tel. 041-2386111 Giovedì 23 maggio UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO Regia di E. Kazan (1951) “The Irascible Fifties-Il cinema americano degli anni di Pollock” Ingresso riservato ai soci Candiani Card Cinema. La tessera è di € 10,00, valida sino al 31 dicembre 2002 ore 21.00 Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve) Info tel. 041-2386111 Venerdì 24 maggio CARLO & GIORGIO Spettacolo di cabaret “Comics & Dintorni 2001-2002” Ingresso/Ticket € 15,00/10,00 ore 21.00 Palasport Taliercio -Mestre (Ve) Via Porto di Cavergnago, 47 Mestre (Ve) Info tel. 041-5369810 Venerdì 31 maggio MEZZOGIORNO DI FUOCO Regia di F. Zinnemann (1952) “The Irascible Fifties-Il cinema americano degli anni di Pollock” Ingresso riservato ai soci Candiani Card Cinema. La tessera è di € 10,00, valida sino al 31 dicembre 2002 ore 21.00 Centro Culturale Candiani Piazzale Candiani, 7-Mestre (Ve) Info tel. 041-2386111