Gianfelice Ferlito
FRANÇOIS ANDRÉ DANICAN PHILIDOR
(Dreux 7/9/1726 – Londra 31/8/1795)
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Sommario
L'origine del nome Philidor ........................................................................................................................3
Famiglia Danican Philidor ..........................................................................................................................3
Vita di François André Danican Philidor fino al 1740 .................................................................................6
Dal 1740 al 1744.........................................................................................................................................8
Viaggio in Olanda 1745-1747 .................................................................................................................. 15
Viaggio in Inghilterra 1747 ...................................................................................................................... 18
Viaggio in Olanda 1748............................................................................................................................ 21
Ritorno in Inghilterra, permanenza a Londra 1749-1751....................................................................... 22
Viaggio in Germania 1751-1752 ............................................................................................................. 26
Ritorno a Londra nel 1753 e riavvicinamento alla musica. ..................................................................... 28
Parigi 1760 - 1766.................................................................................................................................... 35
Parigi e Londra 1767 - 1774..................................................................................................................... 41
Parigi e Londra 1775 - 1780..................................................................................................................... 49
Parigi e Londra 1781 - 1787..................................................................................................................... 59
Parigi e Londra 1788 - 1790..................................................................................................................... 76
Londra: 1791 - 1795 .............................................................................................................................. 106
In copertina:
Augustin Pajou [French, 1730-1809], Bust of Francois Andre-Danican Philidor [1726-1795], c. 1783, Terre de
Lorraine
© tutti i diritti riservati all’autore - Gianfelice Ferlito - 2015
Impaginazione e grafica: Giorgio Ruggeri Laderchi
www.asigc.it
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
L'origine del nome Philidor
La tradizione orale - non sostenuta da alcun documento ufficiale storicamente rintracciabile - fa
risalire il nome di Philidor ad un avvenimento del 1620 circa, allorquando un certo Michel Danican,
nato intorno al 1600 nel Delfinato, venne ammesso al Louvre per suonare un a solo di hautbois
(strumento ad ancia doppia che diverrà poi l'oboe moderno nel 1650 circa) davanti alla corte del Re
Luigi XIII che allora aveva 19 anni.
Il giovane Re, amante della musica e della danza e lui stesso compositore di alcune canzoni, lo ascoltò
con grande piacere e meraviglia per il virtuosismo dimostrato, tanto che alla fine della esibizione
esclamò “Ho ritrovato il mio Filidor! Costui è un secondo Filidor ”.
Il Re si riferiva a un Senese suonatore di bombarda soprano, di nome Filidori, che alcuni anni prima
aveva fatto un a solo davanti alla Corte riunita destando un grande interesse e meraviglia per la
destrezza ed il virtuosismo nell'usare tale strumento1.
Chi fosse in realtà Filidori non sappiamo, perché non si hanno tracce nella storia della musica italiana o
francese e quindi non possiamo dare ulteriori dettagli su questo suonatore di bombarda soprano.
Fatto sta che il sobriquet di Filidor - poi scritto alla francese Philidor - venne per sempre adottato come
secondo cognome dai discendenti Danican.
Secondo l'oboista contemporaneo Marco Soprana (www.marcosoprana.it) forse lo stesso compositore
Gianbattista Lulli (1632-1687), fiorentino d'origine ma francese d'adozione (fr. Lully) e padrone
assoluto della scena musicale parigina quale prolifico compositore di tragédies in musique, avrebbe
conosciuto il Filidori e lo avrebbe “francesizzato” in Philidor. Non abbiamo comunque nessuna prova a
sostegno di tale ipotesi.
Famiglia Danican Philidor
Secondo il musicologo belga François Joseph Fétis (1784-1871) nella sua Biographie Universelle des
Musiciens Michel Danican ebbe due figli: uno chiamato Michel (detto “secondo”) e uno chiamato
André. Ma le notizie biografiche di Fetis sulla famiglia Filidor sono spesso erronee.
In realtà sembra che Michel Danican, che era stato accolto dal re quale musico di hautbois della sua
Cappella reale, non abbia avuto figli e sia morto nel 1659 e che suo fratello, chiamato Jean (16201679), sia stato il vero fondatore della famosa famiglia Danican Philidor che ebbe musici per circa due
secoli2.
Jean sposò demoiselle Jacqueline Goudiére da cui ebbe tre figli, André detto “l'aîsné“ (“il maggiore”),
nato forse nel 1647 secondo l'erudito e storico Ernest Thoinan3 e morto l’11 agosto 1730, che sarà poi
il padre di François André il nostro scacchista e compositore, Jacques detto “le cadet” (“il cadetto”,
nato nel 1657 e morto nel 1708) e Alexandre di cui si sa che fece parte della banda reale dal 1679 al
1683 per il basso cromorne e la trompette marine (tromba marina).
1
E.Thoinan, ”Les Filidor” in “La France musicale”, 1867, p. 398
Grove's dictionary of music and musicians. v. 3, ed. Fuller Maitland, New York, 1910
3
Les Filidor in “La France musicale”, 5 gennaio 1868, 3° articolo
2
3
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François André Danican Philidor
Nel 1659 Jean Danican divenne piffero della Grande Écurie (Grande Scuderia), ove si tenevano circa
600 cavalli riservati al Re e ai Principi per la caccia, per le cerimonie o per la guerra e i musici erano
maestri in marce e fanfare da cerimonia, musiche per tornei, per caroselli, per celebrare il ritorno dalle
cacce reali, per accogliere ambascerie e per altre importanti occasioni e alla sua morte era primo
musico di oboe, cromorne e trompette marine.
Il figlio André divenne ottimo oboista e flautista dei moschettieri e dei dragoni del Re Luigi XIV. Seguì
il Re nelle sue campagne belliche di Fiandra. Compose marce per la fanfara del Re in competizione con
Lully, fece parte dei musici della Grande Écurie, della Camera del Re e della Cappella Reale. Il nome di
André si incontra spesso nell'Etats de la maison du Roi, ove viene menzionato per diversi incarichi
musicali e quale virtuoso del bassoon e dell'oboe.
Si sposò assai giovane con demoiselle Marguerite Monginot da cui ebbe 16 figli. Il più celebre di questi
fu Anne Marguerite (1681-1728), così chiamato a ricordo del padrino, il Duca Anne de Noailles. Anne
Philidor sarà una celebrità nel mondo musicale per la composizione di diverse pastorali e per aver
fondato nel 1725 il Concert Spirituel al Palazzo delle Tuileries, nella Sala delle cento guardie svizzere,
ove dalle 18 alle 20 si suonavano musiche prevalentemente religiose quando nei giorni di festa non
v'erano rappresentazioni all'Académie Royale de Musique (Opéra di Parigi), o alla Comédie Francaise o
alla Comédie Italienne. Di solito si davano 24 concerti per anno. Purtroppo per Anne Philidor
l'iniziativa andò male perché dovette pagare una carissima licenza di 6000 livres all'anno per tre anni
di contratto, a Sieur Jean Nicolas de Francini, direttore dell'Académie Royale de Musique e quindi
dopo due anni fece bancarotta. Tuttavia l'iniziativa venne rilanciata, con il benestare del Re, da Simart
con Mouret direttore d'orchestra dal 1728 al 1733 ma poi anche loro dovettero dare forfait per via
della carissima licenza da pagare annualmente. Dal 1734 i Concerts Spirituels vennero organizzati dalla
stessa Académie Royale de Musique con successo e durarono fino al 1791. Tutti gli artisti d'Europa
ambirono di farsi conoscere e consacrare ai Concerts Spirituels di Parigi. Mozart compreso.
Wolfgang Amadeus Mozart
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François André Danican Philidor
André Philidor compose musiche per un divertimento danzato e triviale come la mascherata ”Le
mariage de la grosse Cathos” (1688) che venne ricompensato dal Re con 100 livres, per un'opéraballet come “Le Canal de Versailles” (1690), e per un'altra opéra-ballet: “La Princess de Crete” di cui
oggi rimangono solo alcune arie, “Diane et Endimion“ una pastorale eroica (1698), e diversi motetti.
Nel 1684 venne nominato, su raccomandazione del Duca Anne de Noailles, aiuto bibliotecario di
François Fossard, primo violino della Cappella e della Camera del Re, che era a capo della Biblioteca
Musicale del Re creata per raccogliere tutte le antiche arie musicali francesi di carattere profano e
popolare. Musiche che risalivano al tempo di Francesco I, Enrico II, Francesco II, Carlo IX, Enrico III,
Enrico IV, Luigi XIII.
Nel 1702 venne promosso a unico responsabile della Biblioteca Musicale del Re succedendo a Fossard,
morto in quell'anno.
André raccolse e copiò a mano antichi mottetti e musiche profane per balletti, marce militari, caccia,
caroselli e anche musiche di Lully e di alcuni suoi imitatori in ben 59 volumi in folio max indicando
anche gli strumenti usati nell'esecuzione delle stesse.
Ritratto di Philidor4
Questa collezione, chiamata poi collezione Philidor, venne malauguratamente smembrata negli anni
successivi. Durante la Repubblica una parte venne prelevata e portata alla biblioteca del Conservatorio
di Versailles poi successivamente altri volumi vennero consegnati al Conservatorio di Parigi e alla
Bibioteca Nazionale. Nel 1820 si scoperse che un impiegato, nominato come H...., del Conservatorio di
Parigi aveva impropriamente utilizzato i fogli di sei volumi per fare dei rinforzi a delle copertine per
altri volumi della biblioteca. Altri volumi vennero persi o rubati nel tempo, tanto che oggi sono rimasti
solo 36 volumi sui 59 iniziali5. André si guadagnò la pensione nel 1719 e si ritirò a Dreux , vicino a Parigi
ove, a 73 anni, si sposò nuovamente con la diciannovenne Elisabetta (o Anna secondo alcuni) Leroy da
cui ebbe altri cinque figli. Nel 1726 nacque François André, colui che diventerà un grande nel gioco
degli scacchi e un celebre compositore di commedie musicali, per comédies comiques, comédies
lyriques, tragedie, oltre che di mottetti ed odi.
François André Danican Philidor venne battezzato a Dreux nel 17276.
4
publishing.cdlib.org UC Press E-Books Collection, 1982-2004
A. Farrenc in “Revue de musique ancienne et moderne” 1856, n. 1-12 p. 471-76
6
Les Filidor, vari articoli di Er.Thoinan in “La France musicale”-1867-1868
5
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François André Danican Philidor
Vita di François André Danican Philidor fino al 1740
L’11 agosto del 1730 André Danican Philidor morì a 83 anni e nel 1732 suo figlio, François André, di
sei anni, venne accolto a Versailles quale paggio della Cappella Reale, ben 4 anni prima di quanto
disponesse il regolamento di Corte per l'accettazione dei paggi di Cappella. Questa eccezione alla
regola era stata probabilmente voluta e concessa per la grande stima che il Re Luigi XV aveva per tutta
la famiglia dei Philidor. In fondo François André era fratello minore di Anne Philidor che godeva di una
gran stima da parte Reale.
Secondo il musicologo belga François Joseph Fétis (1784-1871) nella sua Biographie Universelle des
Musiciens, (vol. 2) precisa che il regolamento per l'accettazione a Corte dei paggi prevedeva che il
paggio fosse di 10 anni perché la voce di un fanciullo prima dei dieci anni non aveva un timbro adatto
a cantare nel coro. Fétis per questo mise in dubbio che il piccolo Philidor avesse potuto entrare a Corte
quale paggio nel 1732 a soli 6 anni. Ma questo dubbio é fugato dalle “Mémoires” del Duca di Luynes
(1695-1758) come vedremo più avanti.
Il giovanissimo Philidor venne messo alle dipendenze del Maestro di Cappella e maestro dei paggi di
Cappella, il provenzale André Campra il cui padre era piemontese e chirurgo a Aix. Il Campra (16601744).fu compositore di cinque libri di mottetti (Laudate pueri, Conturbatae sunt gentes, Confitebor,
ecc) e tre libri di cantate. Fu anche un compositore di apprezzate musiche per svariate opere come il
balletto L'Europe galante (1697) su libretto di Houdrad de La Motte, e di molte tragedie su libretto di
Antoine Danchet (1671-1748) come Hesione (1700), Tancréde (1702), Telemaque (1704), Alcine (1705),
Idomenée (1712), Camille (1717) e di una commedie come Le Carnaval de Venisse (1703) su libretto di
Regnard, Le Trionphe de la folie (1711) e di un balletto Les Fêstes venitiennes (1710) e molte altre
ancora. La sua opera di compositore segue quella di Lully e precede quella di Rameau.
Nel 1718 a Campra venne assegnato dal Re una pensione di 500 livres all'anno per i suoi meriti
musicali. Nel 1722 venne nominato Maestro di Cappella Reale insieme a Gervais e Bernier e a Lalande
che era in carica dal 1704. Nel 1723 gli venne assegnato il brevetto con ulteriore 900 livres annue. Nel
1726 Lelande morì e Campra, Gervais e Barnier furono nominati titolari e anche incaricati di educare
musicalmente 6 paggi per 2400 livres all'anno cadauno7.
Il ragazzino Philidor, uno dei sei paggi di Corte, fece notevoli e rapidi progressi nell'educazione
musicale sia per l'abilità del Campra sia per le proprie innate qualità. Pare che a 11 anni il giovane
Philidor componesse di già un mottetto per la Cappella.
Nelle “Mémories“ di Charles Philippe d'Albert Duca de Luynes (1695-1758), favorito di Luigi XV, si
trova l'interessante annotazione in data 21 Agosto 1738 “Qualche giorno fa il Re aveva ascoltato un
mottetto di un piccolo paggio di musica chiamato Philidor. Questo nome è noto nel mondo della
musica. Il piccolo non ha che tredici anni ed ha già composto tre mottetti; l'ultimo mottetto era stato
trovato buono ed era stato eseguito per due giorni di fila alla Cappella. Il Re gli ha fatto dare 5 luigi. Mi
è stato detto che S.M. gli ha promesso 2 luigi di più per ogni mottetto che avrebbe composto in
futuro.”8
7
8
L'année musicale, 1913, Lionel de La Laurencie
Mémoires du Duc de Luynes sur la Cour de Louis XV. 1735-1758, vol. 2, Parigi 1860, pag 224
6
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François André Danican Philidor
Questa annotazione ci documenta in modo certo che Philidor all'età di 12 (o 13 anni come sostiene il
duca) aveva già composto dei mottetti cioè dei brevi componimenti musicali a tema sacro- religioso
con parole latine tanto che i Francesi la chiamavano “musica latina”9.
A Corte la santa Messa era celebrata al mattino e al vespro di ogni giorno alla presenza del Re ed era
sempre una messa cantata.
Il coro e gli ottanta musici della Cappella reale venivano radunati qualche ora prima della funzione.
Nell'attesa alcuni musici impiegavano il loro tempo a giocare a scacchi, dato che le carte da gioco
erano proibite in chiesa perché si poteva giocare d'azzardo. I musici avevano a disposizione sei
scacchiere incorporate in una lunga tavola dietro l'altare. Durante le partite a scacchi il giovanetto
Philidor stava seduto vicino ai giocatori e osservava con attenzione le loro mosse. Una mattina un
vecchio musico arrivò in chiesa con largo anticipo perché sperava di fare più partite a scacchi con
qualche suo compagno, ma purtroppo in chiesa c'era solo il Philidor di dieci anni. Il musico si guardò
in giro e non vedendo alcun compagno con cui giocare cominciò a lamentarsi a voce alta.
Il paggio Philidor, con qualche titubanza, si offerse allora di fare una partita con il musico che,
all'offerta, si mise a ridere ma poi sbuffando accettò in mancanza di meglio. Ben presto si accorse che
il paggio sapeva “spingere il legno” (pousser le bois) meglio di molti suoi compagni di musica. Cominciò
allora una tortura psicologica per il musico perché si prefigurava come sarebbe stato deriso se avesse
per caso perso con il paggio Philidor. A un certo punto la partita si mise proprio male per il musico che
si infuriò sempre di più con se stesso. Il paggio Philidor cominciò a temere qualche violenta reazione
da parte del vecchio musico e con prudenza si spostò verso la fine del tavolo per poter avere una facile
fuga fuor dalla chiesa in caso di vittoria e poi poco dopo avanzando un pezzo vincente esclamò
“scaccomatto” e scappò fuori per mettersi in salvo10. Sembra che dopo questo exploit, il paggio
Philidor ebbe la reputazione di essere un buon giocatore di scacchi presso i musici della Cappella. Non
si hanno altre informazioni sulla permanenza di Philidor a Corte.
9
J. J. Rousseau, Dictionner de musique, 1775, pag. 484
“Biographie du Philidor par son fils ainé” di André Philidor morto a Parigi nel 1845 ed ultimo dei quattro figli di
François-André, episodio tratto da Le Palamède, serie 2, v. 7, 1847, p. 4/5
10
7
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François André Danican Philidor
Dal 1740 al 1744
Sappiamo che nel 1740 Philidor, a quattordici anni, terminò la sua educazione musicale ed uscì da
Versailles con la patente di insegnante di musica. Se ne andò ad abitare da solo a Parigi in rue Saint André des-Arts, ove si mise ad impartire lezioni di musica e a copiare partiture facendosi pagare
qualche soldo a pagina.
Il mestiere di copista di spartiti di musica era un mestiere “non brillante né lucrativo ma sicuro” come
ebbe a scrivere il ginevrino Jean Jacques Rousseau nelle sue “Confessioni”11.
Anche il filosofo/scrittore/musicista praticò la copiatura di spartiti musicali per avere delle
disponibilità finanziarie extra. Rousseau faceva pagare 4 soldi per una pagina in 4° e 6 soldi per una
pagina in folio. Una volta ricevette dal Conte di Clermont alcuni spartiti di musica da copiare insieme a
25 luigi d'oro per il disturbo, ma Rousseau si offese. Fece il lavoro di ricopiatura richiesta e rimandò i
24 Luigi d'oro al Conte trattenendone solo uno12.
Il copista di spartiti, confermava Rousseau nel suo Dictionner de Musique (1775) a cui dedicava ben 14
pagine su questo argomento (p. 197-210), doveva saper leggere musica, eventualmente correggere
errori di scrittura dell'originale, avere una mano ferma, essere quanto mai meticoloso perché ogni
errore di trascrizione poteva avere in seguito conseguenze disastrose durante l'esecuzione del brano
musicale.
Secondo l'inglese Richard Twiss (1747-1821), figlio di un ricco commerciante ed autore di guide
turistiche ante litteram (Portogallo, Spagna, Irlanda, Francia) e di due volumi di miscellanea
scacchistica pubblicati anonimi con il titolo “Chess”, il giovane Philidor fece eseguire al Concert
Spirituel diversi mottetti con un buon successo di pubblico13.
Il giovane Philidor però aveva ben presto capito che non avrebbe vissuto con le sole lezioni di musica e
le copiature di spartiti. I suoi iniziali successi alle scacchiere della Cappella Reale lo spinsero ad
avvicinarsi con maggior assiduità al gioco quale fonte di guadagno. Al tavolo da gioco, se si era bravi, si
potevano guadagnare dei bei luigi d'oro sia a scacchi che a dama.
Il gioco di scacchi era per lo più praticato da un ceto sociale assai danaroso e la cui vita non dipendeva
da un lavoro manuale. Gli scacchi erano appannaggio di aristocratici, alto clero, musicisti del Re, ricchi
mercanti e militari di rango. E non tutti erano delle stelle alla scacchiera e si potevano vincere
facilmente.
A questi signori si mescolavano alcuni grandi letterati (D.Diderot, D'Alèmbert, J.J.Rousseau, Voltaire),
storiografi (Duclos), militari, mestieranti, scacchisti incalliti, gente di passaggio e fannulloni.
I giocatori di scacchi in quell'epoca erano chiamati “ les pousse-bois” o “les pousseurs de bois”.
A Parigi gli scacchisti di allora si radunavano in alcuni ritrovi famosi come Café de Procope fondato dal
siciliano Francesco Procopio Coltelli, detto dai parigini Procope-Couteau. Procopio aprì la sua boutique
de café in via de Tournon ma poi si trasferì nel 1724 in Rue des Fossés-Saint-Germain-des -Prés
numero 13 (oggi Rue de l' Ancienne Comédie). Procopio ebbe licenza reale per vendere limonate, té,
cioccolata, bevande e spezie varie tra cui il caffè, detto le petit noir.
11
Toutes les Ouvres de J.J.R., vol. 15 tomo II, pag. 204.
Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e dei più celebri artisti di tutte le nazioni, Giuseppe Bertini,
Palermo 1815
13
“Chess” vol. 1, pubblicato anonimo da Robinson & Egerton, Londra, 1787, pag. 150
12
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François André Danican Philidor
Il caffé era stato fatto conoscere ai nobili parigini inizialmente dal galante ambasciatore di Maometto
IV, il turco Soliman-Aga ,nel 1669 durante i suoi brillanti ricevimenti. Fu un armeno di nome Pascal che
nel 1672 aprì per primo una boutique come quelle che aveva visto a Costantinopoli per la bevanda del
caffé presso Fiera di Saint-Germain. Molti imitarono l'iniziativa di Pascal tanto che presto sorsero varie
boutiques del caffé in Parigi ma erano taverne ove i benenstanti non osavano metter piede14.
Il Café Procope venne poi gestito dal figlio che introdusse l'arte del gelato siciliano a Parigi15. Al
Procope si videro entrare illustri personaggi come M.de Voltaire, Destouches, J.J.Rousseau, Piron,
Diderot, Danchet, Saint Foix e tanti altri. La tavola ove M.de Voltaire beveva il suo caffé, da lui definito
“lento veleno” venne conservata a perenne ricordo16.
Caffe' Procope
C’era poi il Café dell'Opera in via Saint-Honorée fondato nel 1730, ma soprattutto presso il Café de la
Régence a Place du Palais-Royal. Tale ultimo era stato fondato nel 1670 da un americano e si chiamava
Café de la Place du Palais Royale ma successivamente, nel 1715, cambiò nome quando venne
frequentato assiduamente dal Duca Filippo II Borbone-Orléans, durante il periodo della sua Reggenza
(1715-1723) al regno di Francia durante la minor età di Luigi XV.
Dalle frequentazioni del Duca Reggente derivò poi il nome del ritrovo scacchistico parigino Café de la
Régence il cui proprietario era un certo Rey. All'interno della vasta sala c'erano tavoli di marmo e alle
pareti specchi e fregi. La sala poteva contenere una sessantina di persone circa e benchè fosse sempre
14
Le cafés de Paris en 1772, Cousin, Paris 1867, pag.5
Bonnassies Jule, Comédie Française, notice historique sur les anciens batiments, Paris 1848, pag 16
16
Histoire anecdotique des cafés et cabarets de Paris,Alfred Delvau,Paris 1862,pag.91/2
15
9
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
affollata c'era un silenzio sacro in cui si udiva solo il rumore che i giocatori di scacchi facevano
muovendo i loro pezzi sulle scacchiere17.
J.J.Rousseau nelle sue “Confessioni” menziona che a Parigi nel 1742 frequentò il caffè Maugis per
migliorare il suo gioco di scacchi, gioco che aveva appreso da giovane. Frequentava il Maugis ogni
pomeriggio quando non andava allo spettacolo, cosa che faceva due volte alla settimana. Incontrò e
fece conoscenza con Monsieur de Légal, M. Husson e dello stesso Philidor e di altri giocatori d'alto
livello. Philidor dava una Torre di vantaggio a J.J.Rousseau, che ben presto si accorse che non faceva
alcun progresso nella scienza degli scacchi18. Al Café de la Régence avevano imperato all'inizio del
secolo XVIII il Cavaliere di Feron e il Cavaliere di Son che scrisse pure un trattato di scacchi rimasto
inedito, e soprattutto il marchese De Grosminy e suo fratello.
Questi giocatori erano tutti assai forti e nel 1728 i Grosminy incontravano regolarmente alla scacchiera
l'allora giovane marchese bretone Kermuy, Sire de Légal (1702-1792) chiamato dai più anche e solo
“Légal”, e sembra che lo vincessero facilmente19. Tuttavia Légal divenne nel giro di qualche anno un
formidabile giocatore tanto che lo stesso Enciclopedista Denis Diderot (1713-1784), assiduo
frequentatore del Café de la Régence nel suo dialogo satirico “Le Neveu de Rameau” (scritto nel 1760
e pubblicato postumo nel 1805 per la prima volta in tedesco con la traduzione di Goethe che aveva
17
Le Sage, La valise trouvée, lettera X
“Les confessions” Tomo 3 libro 7, Parigi 1836, pag. 23
19
“Chess” vol. 1, pag. 165
18
10
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
ricevuto il manoscritto originale da Schiller) lo definì “uomo di spirito e giocatore profondo”20. Lo
scacchista e scrittore George Walker riporta un esempio della maestria di Légal con questa curiosa
miniatura21.
Légal (Bianco) contro un amico a cui diede di vantaggio la Torre (lato Donna)
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la mossa giusta è ovviamente: 5...¤xe5
La scienza scacchistica di quel tempo era ben illustrata da un libro stampato a Parigi, da Theodore le
Gras,Libraire,nel 1739 con il titolo “Académie universelle des jeux” in cui si davano esempi di come
ben giocare a scacchi. Ecco ad esempio una partita con delle varianti:
1.e4 e5 2.Cf3 Cc6 3.Ac4 Ac5 4.c3 Cf6 5.d4 exd4 6.cxd4 Ab4+ 7.Cc3 Cxe4 8.00 Cxc3 9.bxc3 Axc3 10.Db3
Axa1 11.Axf7+ Rf8 12.Ag5 (se 12..Cxd4 13.Da3+ Rxf7 14.Axd8 Txd8 15.Txa1 Cc2 16.Db3+ Rf8 17.Dxc2 e
vince) Ce7 13.Ce5 (se 13.... d5 14.Df3 Af5 15.Ae6 g6 16.Ah6+ Re8 17.Af7 matto) Axd4 14.Ag6 d5
15.Df3+ Af5 16.Axf5 Axe5 17.Ae6+Af6 18.Axf6 gxf6 19.Dxf6+ Re8 20.Df7 matto
20
21
da“Ouvres inédites”, Denis Diderot, Parigi 1821, pag. 2
“A selection of games at chess actually played by Philidor and his contemporaries”, Londra 1835, pag 91
11
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Il giovanissimo Philidor cominciò a frequentare il Café de la Régence intorno al 1741 e a farsi notare
anche dal grande Légal - allora vicino alla quarantina - che ben presto si accorse dell'abilità di questo
giovanissimo giocatore.
Secondo quanto racconta Richard Twiss, all'inizio Philidor ricevette da Légal il vantaggio di una Torre e
ci vollero tre anni prima che Philidor potesse giocare alla pari contro Légal. In quei tempi
frequentavano il Café anche giocatori a cui Légal dava il vantaggio del “pedone e tratto” come il Duca
di Mirepoix, il Duca di Mortemart, l'Abate Chenard, l'Abate Maillot, il Presidente De Nicolai, il chirurgo
Foubert, il Signor di St.Paul, il Cancelliere d'Aguesseau, grande erudito in materia di storia, filosofia,
diritto e matematica e padrone di nove idiomi tra cui l'arabo, il greco e il latino22. Quest'ultimo giocava
abitualmente mezza corona a partita con Légal23.
Sembra che gli scacchi al Café fossero indistinguibili per colore forse perché tanto usati dai giocatori
almeno così li trovò Richard Twiss nel 1793 quando andò al Café de la Régence per giocare. Anzi la
moda allora era quella di costruirli in bosso praticamente dello stesso colore24.
Un giorno al Café si venne a parlare dei grandi giocatori italiani che, schiena voltata alla scacchiera,
erano capaci di giocare alla cieca. Si menzionò anche il portoghese Damiano che cercò di insegnar
come giocare a memoria, cioè alla cieca. E poi il famoso Maggiolino, al secolo Zanobi Magnolino,
scacchista della Firenze del XV secolo capace invero di giocare alla cieca; Maggiolino frequentò la
corte Medicea ed Estense e venne citato al capitolo dei giochi nei “Commentari” dell'erudito Raffaello
Maffei (1452-1533), detto anche Volterrano perché nato a Volterra.
Si venne a parlare anche del giurista napoletano dottor Alessandro Salvio (1575-1640), autore di ben 3
trattati sugli scacchi ma soprattutto giocatore esperto che spesso si esibiva nel gioco alla cieca. Salvio,
facendosi bendare, giocava “senza sentire, né vedere che lo si gioca ma solamente col tatto” i pezzi
altrui riconosceva e muoveva di conseguenza i propri sulla scacchiera. Si venne a ricordare anche
Paolo Boi, detto il Siracusano, che giocava contemporaneamente alla cieca a tre scacchiere.
22
Histoire de la vie et des ouvrages du Chancelier d'Aguesson, tomo 2°, Boullée, Parigi 1835, pag. 114
“Chess” vol. 1, pag. 166
24
R. Twiss. ”A trip to Paris in July and August 1792”, Minerba Press, 1793, Pag. 57
23
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
La domanda che si fecero i frequentatori del Café de la Régence fu se qualcuno dei presenti fosse
capace di giocare a quel modo. Il giovane Philidor raccontò allora che spesso quando era a letto, di
notte, si ricordava esattamente le posizioni e le mosse che aveva fatto durante una partita e che
avrebbe certamente potuto giocare senza guardare la scacchiera. E per dimostrare a tutti di esserne
capace sfidò l'abate Chenard, forte giocatore che frequentava il Café regolarmente, a una partita alla
cieca. La partita venne vinta dal giovane Philidor e la notizia fece il giro di Parigi25.
Il grande Légal avrebbe confessato a Diderot, quando ormai era un vecchio di 80 anni, di aver tentato
di giocare alla cieca una volta quando era giovane ma che ne aveva ricavato solo un gran mal di testa e
non si era più cimentato in esperimenti del genere26.
Invece Philidor da quell'esperimento ricavò grande soddisfazione e presto passò a sfidare anche due
giocatori in contemporanea e alla cieca, giocatori a cui avrebbe potuto dare il vantaggio di un Cavallo
guardando la scacchiera. Uno di questi giocatori, verso la metà della partita mosse deliberatamente un
pezzo in modo scorretto, il che venne scoperto da Philidor dopo un buon numero di tratti e gli fece
rimettere il pezzo al posto giusto. Tale aneddoto venne riportato nella Encyclopédie dal Cavaliere Louis
de Jaucourt, Tomo V, art. “Echecs”, nel 174427.
Come abbiamo detto Philidor venne a contatto con J.J. Rousseau al caffé Maugis intorno al 1742 circa.
Rousseau nel 1744 chiese a Philidor di aiutarlo per “Les Muses galantes”, balletto eroico in tre atti che
venne poi rappresentato per la prima volta nel 1745 davanti al Duca di Richelieu nella casa del ricco
mecenate M.de La Poplinière. Scriveva Rousseau nelle sue Confessioni “In meno di tre mesi avevo
completato la mia opera [les Muses galantes] per quanto riguardava parole e musica. Rimaneva solo
qualche riempimento e qualche accompagnamento da fare. Questo lavoro di riempimento mi
annoiava assai. Chiesi a Philidor di farlo offrendogli parte del profitto. Venne due volte per fare
qualche riempimento per l'atto di Ovidio ma non poteva impegnarsi per un lavoretto dall'incerto
guadagno e quindi non venne più e io mi dovetti arrangiare da solo”28
Il giovane Philidor si appassionò in quel periodo anche al gioco della dama polacca e divenne
fortissimo. La variante polacca utilizzava una damiera di 100 case e 20 pedine e consentiva la presa
all'indietro. In quel periodo la variante normale della dama era l'anglo-francese giocata su una
damiera di 64 case. La variante polacca era stata inventata alla Corte parigina del Reggente Filippo
d'Orléans da alcuni ufficiali del suo seguito. A Parigi la si giocava all'albergo Sassuon, al Café
dell'Opera, al Café de la Régence e al Café di piazza Dofin. Quando l'ex Re di Polonia, Stanislao
Leszczynsky (1677-1766), e suocero di Luigi XV, vide giocare a Parigi la variante polacca si stupì perché
in Polonia il gioco della dama quando lui regnava in Polonia (1704-1709) non era ancora conosciuto e
comunque quando venne conosciuta, qualche anno dopo, la dama in Polonia era giocata su damiera
da 64 case e non da 100.
Philidor a causa degli scacchi e della dama polacca aveva perso gran parte della sua clientela musicale
perché troppo poco tempo dedicava all'insegnamento o alla copiatura degli spartiti. Tuttavia il giovane
Philidor non si dimenticò mai della sua educazione musicale e presentò ogni anno un nuovo mottetto
alla Cappella di Corte. Certamente il gioco al Café non gli dava molta indipendenza economica e spesso
25
Chess pag. 151
lettera di D. Diderot, 10/4/1782
27
Giambatista Verci,”Lettere sopra il giuoco degli scacchi”, Giovanni Gatti, Venezia 1778, pag 94
28
Oevres completes, Tomo 24 no.2, Paris, Poincot 1788-1793, livre VII, pag. 257
26
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
ricorreva a prestiti per tirare avanti. Vivacchiava sperando in tempi migliori e che la ruota della sua
fortuna girasse.
Il maestro Campra muore nel 1744.
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Viaggio in Olanda 1745-1747
Secondo la testimonianza di Richard Twiss (1747-1821) in “Chess”, vol.1, pag 154, nel 1745 il giovane
squattrinato Philidor conobbe a Parigi un certo Lanza - un italiano non meglio identificato, forse
scacchista o forse solo frequentatore del Café de la Régence, che si vantava di conoscere il lucchese
Francesco Geminiani (1687-1762) - notissimo violinista e compositore di concerti, alunno di Scarlatti e
Corelli, che lavorava brillantemente a Londra dal 1714 e che era anche autore di vari trattati musicali
fra cui “The art of playing on the violin “ (1731).
Secondo Twiss il Geminiani avrebbe addirittura promesso assistenza in una tournée di dodici concerti
in Olanda per lanciare la figlia tredicenne del Lanza che sembrava fosse un vero enfant prodige al
clavicembalo e che sembra facesse parte della cerchia musicale del ricco appaltatore generale parigino
Le Riche de La Pouplinière (1692-1762) definito “Il Sultano” del serraglio (menagerie) di Passy,
sobborgo di Parigi, ove riceveva tanti artisti, intellettuali e gente di mondo nel suo palazzo. Le
Poupliniére aveva sposato in prime nozze una bella attrice, figlia di Dancourt il commediografo, che
poi aveva lasciato per aver scoperto che aveva una relazione amorosa con il duca de Richelieu.
Presso La Pouplinière il grande Rameau (1683-1764) fu ospite per 18 anni e Marmontel (1723-1799) vi
scrisse le ultime tre tragedie.
La testimonianza del Twiss ci sembra abbastanza incredibile dato che il grande Geminiani aveva un
carattere abbastanza difficile per la scelta dei suoi cembalisti. Basti ricordare che quando il Re
d'Inghilterra, George I d'Hannover (1660-1727, eletto Re nel 1714) nel 1716 aveva richiesto di sentire a
Corte i 12 Concerti per violino e violone che il Geminiani aveva composto per il suo protettore Conte
Kielmansegge, ciambellano del Re, il Geminiani, temendo che un cembalista qualsiasi gli rovinasse la
performance, pretese ed ottenne che il celebre Handel lo accompagnasse al cembalo malgrado che il
Re non avesse simpatia per quest'ultimo29.
Sempre secondo Twiss sembra che il Lanza offrisse a Philidor di far parte della compagnia concertistica
per la sua capacità di compositore musicale. In realtà Philidor non suonava alcun strumento ma era in
grado di comporre musiche all'occorrenza. Sta di fatto che Philidor accettò la proposta del Lanza e con
uno spirito d'avventura e di speranze - che aveva da perdere? - partì con lui per Rotterdam per
preparare la tournée. Purtroppo mentre i due erano a Rotterdam, li raggiunse la notizia dell'
improvvisa morte della figlia del Lanza e tutta la tournée venne così annullata.
Il giovane Philidor si trovò in Olanda senza un soldo e senza un lavoro. Non si perse d'animo e
cominciò a frequentare le taverne di Rotterdam ed Amsterdam per giocare a dama polacca e a scacchi
racimolando così qualche soldo.
Con sua buona fortuna e indubbia capacità, giocando e vincendo quasi regolarmente, riuscì a cavarsela
assai bene.
Philidor trascorse l'anno 1746 all'Aja, bellissima cittadina che contava allora circa 50.000 abitanti, ed
era circondata da un grande canale alberato.
Philidor probabilmente frequentò il Roselli, una coffee-house di un italiano, assai alla moda e
frequentata dal bel mondo, ove si giocava a biliardo, a scacchi e a dama da mattina a sera30.
29
30
A few facts in the life of Handel, W. H. Callcott, London 1859, pag. 15
A description of Holland, London 1743, pag. 29
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Philidor ebbe modo, tramite gli scacchi, di allacciare delle utilissime conoscenze con alcuni alti
esponenti dell'esercito Prammatico, composto da austriaci, inglesi, assiani, hannoveriani ed olandesi,
che erano quasi tutti degli appassionati scacchisti.
Si trattava dell'esercito alleato nella cosiddetta guerra di successione austriaca, causata dall'ascesa al
trono d'Austria della ventitreenne Maria Teresa (1717-1780, Arciduchessa dal 1741), figlia primogenita
dell'Imperatore del Sacro Romano Impero nonché Re del Regno Asburgico Carlo VI (1685-1740, Re e
Imperatore dal 1711) che, a 56 anni, era morto per una indigestione di funghi, senza eredi maschi.
Il Re Carlo VI aveva, con lungimiranza, promulgato nel 1713 una Prammatica sanzione o bolla regia, in
cui stabiliva l'indivisibilità dei domini asburgici e che la successione al trono asburgico potesse essere
anche femminile in mancanza di eredi maschi. Questa bolla correggeva la sanzione del 1703, emanata
da Leopoldo I, che prevedeva che il trono potesse essere ereditato, in mancanza di eredi maschi, da un
fratello del Re. La suddetta sanzione aveva consentito a Carlo di diventare Re Asburgico alla morte del
fratello Giuseppe.
Carlo VI ottenne il riconoscimento della Prammatica sanzione via via da tutti i potenti dell'epoca.
Tuttavia, alla sua morte, la corona e i possedimenti degli Asburgo facevano gola a molti pretendenti
quale il Duca Carlo Alberto di Baviera, al Duca Federico Augusto III di Sassonia, allo stesso Federico II
Re di Prussia, e a Filippo V Re di Spagna.
Le varie potenze europee, malgrado i precedenti riconoscimenti, per vari interessi intervennero
nuovamente per la successione al trono asburgico. L'Europa era divisa in due grandi schieramenti: da
una parte Francia (Luigi XV), Spagna (Filippo V), Napoli e Sicilia (Carlo di Borbone), Prussia (Federico II),
Baviera, Svezia, Genova e dall'altra parte Austria (Maria Teresa) Inghilterra (Giorgio II), Province Unite
(Olanda), Hannover, Assia (Guglielmo), Sassonia, Sardegna (Carlo Emanuele III di Savoia) Russia (Zarina
Elisabetta Petrovna)
La guerra di successione austriaca durò fino al 1748 e si concluse con la pace di Aquisgrana (città
chiamata dai francesi Aix-la Chapelle e dai tedeschi Aachen) in cui fra l'altro la Prammatica Sanzione
venne nuovamente riconosciuta da tutti i contendenti convalidando così il trono Asburgico a Maria
Teresa e il titolo d'Imperatore del Sacro Romano Impero a Francesco di Lorena marito di Maria Teresa.
La Prussia ebbe la Slesia, Carlo Emanuele III di Savoia ebbe Voghera e Vigevano e l'Alto Novarese, la
Francia restituì l'Olanda all'Austria e Nizza e la Savoia al Re di Sardegna, mentre l'Austria cedeva Parma
e Piacenza a Felipe di Borbone in cambio del Ducato di Toscana che andava a Francesco di Lorena.
All'Aja, come abbiamo scritto, Philidor conobbe i più alti esponenti dell'esercito inglese che avevano
combattuto e perso la famosa battaglia di Fontenoy (maggio 1745) contro l'armata francese
comandata dal Maresciallo Maurizio di Sassonia, lasciando sul terreno circa 15.000 uomini tra morti e
feriti. L'armata inglese era guidata dal Duca di Cumberland (1721-1765), Principe Williams,
secondogenito ventiquattrenne di Re Giorgio II.
Philidor incontrò il Colonnello La Deves, parente del coraggioso Tenente-Generale delle truppe angloscozzesi Lord John Ligonier (1680-1770) che fu al fianco del Duca di Cumberland nella terrificante
battaglia di Fontenoy. Con il Col. La Deves giocò a scacchi concedendogli il vantaggio del Cavallo.
Conobbe anche il Principe Carlo Augusto Federico di Waldeck e Pyrmont (1704-1763) comandante
delle truppe Olandesi-Tedesche a cui diede delle lezioni di scacchi che vennero generosamente
pagate.
Secondo quanto riferisce Twiss, nel 1747 Philidor, durante sua permanenza a Rotterdam, ebbe
occasione di vedere in una coffee-house della città dei bellissimi pezzi di scacchi d'argento massiccio,
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
con il Re alto tre pollici (7,6 cm). I due schieramenti si potevano contraddistinguere malgrado fossero
dello stesso colore perché raffiguravano gli Europei contro gli Asiatici31. Questi scacchi erano stati
forgiati, scrive ancora Twiss, per il Principe Eugenio di Savoia (1663-1736) il grande condottiero delle
armate Asburgiche ed erano finiti - non si sa per quali vie - nelle mani del proprietario della coffeehouse di Rotterdam.
31
R. Twiss-Chess, vol. 1 p. 3
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Viaggio in Inghilterra 1747
Philidor nel 1747 si imbarcò per l'Inghilterra. Gli amici inglesi conosciuti in Olanda avevano insistito che
Philidor andasse a Londra per incontrare gli scacchisti d'oltremanica e gli fornirono adeguate
credenziali per presentarsi.
Philidor in Inghilterra venne a conoscere lo scapolo baronetto di Wimbledon Sir Abramo Janssen
(morto nel 1763), uno dei migliori giocatori di scacchi allora circolanti a Londra. Sembra che le partite
di Philidor con il baronetto siano state giocate alla pari e che su quattro partite solo una venne vinta
dall'inglese. Purtroppo le partite non vennero trascritte da alcuno dei presenti.
Dopo Légal certamente il baronetto Janssen fu l'avversario di maggior valore incontrato da Philidor. La
bravura di questo baronetto venne confermata anni dopo anche da Légal che ebbe modo di giocare
contro di lui a Parigi.
In quegli anni il siriano Filippo Stamma lavorava a Londra come traduttore ed interprete di dispacci in
lingue orientali per il Re Giorgio II d'Hannover (1683-1760, Re dal 1727).
Il posto gli era stato procurato da Lord Harrington nel 1739, già sponsor del capitano scacchista Joseph
Bertin (1690-1736) autore del trattato “The noble game of chess, containing Rules and Instructions”
(Woodfall, Londra, 1735) venduto solo alla Slaughter's coffee-house in St.Martin's-Lane. Quello di
Bertin fu il primo manuale inglese di scacchi di 78 pagine contenente 26 partite, 12 finali e XIX regole
di attacco, difesa, di buona strategia e tattica nel gioco.
Stamma aveva per quell'incarico d'interprete una retribuzione annua di 80 sterline.
Stamma, forse di origine greca - era nato ad Aleppo nel 1715 - era considerato un ottimo giocatore di
scacchi.
Aveva pubblicato nel luglio del 1737 a Parigi da P. Emery un libro in 12° di 140 pagine intitolato “Essai
sur le jeu des échecs, où l'on donne quelque Règles pour le bien joüer, & remporter l'avantage par des
Coups fins &subtils, que l'on peut appeller les Secrets de ce Jeu” dedicandolo a Lord Harrington, allora
Ministro e Segretario di Stato del Re Giorgio II.
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Il libro di Stamma introduceva il modo arabo di notazione per le mosse che all' europeo sembrava un
nuovo modo di notazione scacchistica32 per illustrare 100 manşũbāt, cioè 100 posizioni scacchistiche di
mediogioco e finale, in cui il Bianco si trovava in condizioni disperate ma che potevano esser vinte con
astuzia, sagacia e clamorosi sacrifici. Poi il libro alla fine riportava regole generali del gioco e un
aneddoto sul valore didattico ed esistenziale del gioco degli scacchi.
Il libro aveva avuto il privilegio reale per essere stampato in Francia e il titolo riportato sul manoscritto
che richiedeva tale imprimatur era “Les Secrets du Jeu des Echecs”.
Il libro di Stamma ebbe nel 1741 un'altra edizione francese all'Aja da Antoine Van Dole che fu
arricchita da una presentazione poetica del gioco. Vi fu poi una edizione in inglese a Londra nel 1745 in
12° (cambiando il titolo originario in “The noble game of Chess” e copiando forse quello di Joseph
Bertin) e poi di nuovo una edizione in francese nel 1777 ad Utrech in 12°. Quest'ultima edizione ebbe
la notazione descrittiva alla francese perché quella “standard” era ostica ai giocatori abituati al
metodo descrittivo.
A Londra molti erano i ritrovi maschili ove le signore non erano ammesse: primi fra tutti i vari e
numerosi Club seguiti dalle Coffee Housees, dalle Chocolate Houses, dalle Mug Houses, dalle taverne.
La prima Coffee House sembra che sia stata aperta a Londra nel 1652 da un certo Bowman, cocchiere
di Mr. Hodges, un mercante che commerciava con la Turchia, nella St. Michael’s Alley. Tuttavia c’è
un’altra versione e pare che il Bowman e un servitore greco di nome Pasqua Rosee abbiano fondato
insieme nel 1657 la prima coffee-house e poi si siano divisi. Nella Londra di allora il “Kuaffy” o
“cauphe” era considerata una stimolante bevanda turca che teneva “svegli” e che faceva una
maledetta concorrenza alla birra inglese.
Nelle varie Coffee-houses londinesi l'entrata era libera, si poteva mangiare, bere a poco prezzo,
leggere gratis i 10 quotidiani londinesi allora in circolazione, scrivere lettere e farsele indirizzare
all'indirizzo della coffee-house, parlare di politica e di affari liberamente, fissare appuntamenti con
persone della propria professione e naturalmente giocare a carte o a scacchi.
Nel 1747 Sir Janssen organizzò un incontro di dieci partite tra il ventunenne Philidor e il
quarantaduenne Stamma.
Il luogo dell'incontro non è stato rivelato da Twiss ma c'è da presumere che fosse presso la Slaughter's
coffee-house dato che in quell'anno era se non l'unico, certo il principale ritrovo scacchistico di
Londra.
A Londra The Slaugther's Coffee house era stata fondata da Thomas Slaughter nel 1692 in St.Martin's
Lane e gestita da lui fino alla sua morte (1740); un'altra coffee-house fondata nel 1760 da uno
Slaughter, omonimo di Thomas, e per di più nella stessa via, rese necessaria che la coffee house
originaria di Thomas Slaughter venisse chiamata successivamente “the Old Slaughter's coffee house”
per distinguerla dalla più recente del 1760.
Alla originaria Slaughter's coffee house si potevano incontrare pittori inglesi come William Hogarth
(inglese1697-1764), Thomas Gainsborough (1727-1788), Francis Hayman (1708-1776) e italiani come
Giovanni Battista Cipriani (1727-1785), grande amico di F. Bartolozzi (1728-1815) l'incisore che fece il
bel ritratto di Philidor sull'edizione del 1777, il ritrattista Agostino Carlini (1718-1790), lo scultore
francese Roubiliac (1705-1762), John Parry (1710-1782) il suonatore di arpa che benché fosse cieco
32
oggi viene detta standard, ove le traverse sono identificate con le lettere dell'alfabeto dalla a alla h e le
colonne con i numeri naturali da 1 a 8
19
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
era un abilissimo giocatore di dama, e molti altri artisti33. Ovviamente non tutti questi artisti erano
giocatori di scacchi.
La Slaughter era anche la coffee-house dei Francesi ugonotti rifugiatisi a Londra o di passaggio. C'era
una saletta per soli scacchisti. In quella coffee house il matematico ugonotto francese De Moivre
(1667-1754), celebre per i suoi studi sulle probabilità nei giochi d'azzardo, e amico di Leibnitz, Newton,
Halley, dava lezioni di scacchi per campare34.
Alla Slaughter si incontravano giocatori come Stamma, Sir Janssen, Lord Godolphin, Lord Sunderland,
Lord Elibank, lo storico Cunningham, Dr.Black, Dr. Cowper35.
Il regolamento dell’incontro Philidor-Stamma prevedeva che Philidor avrebbe concesso a Stamma
tratto e pedone e che un pareggio di Philidor sarebbe stato considerato come una vittoria per Stamma.
Alla fine dell'incontro Philidor vinse 8 partite, ne perse 1 e ne pareggiò 1 e quindi il risultato fu 8 a 2
per il francese. Purtroppo le partite non furono trascritte.
Il baronetto Janssen e il suo amico John Manners, terzo Duca di Rutland (1696-1779), inventore nel
1743 di una variante di scacchi su scacchiera da 14x10 case, con 14 pezzi e 14 pedoni per parte,
proposero poi a Philidor e a Stamma di sfidarsi anche su quella scacchiera più grande.
Sembra - secondo le informazioni fornite da Twiss36 - che i pedoni potessero muovere al primo passo
anche di tre caselle. I 14 pezzi erano così disposti cominciando da a1: Torre, Torre coronata (che
poteva muoversi come Torre o come Re), Cavallo, Cavallo, Alfiere, Alfiere, Regina, Re, Concubina che
poteva muoversi come Cavallo e come Torre, Alfiere, Alfiere, Cavallo, Torre coronata, Torre. Tale
variante eterodossa di scacchi cadde in disuso nel 1763, alla morte di Sir Janssen.
Le varianti su scacchiere giganti furono tantissime durante i secoli e citiamo ad esempio quella
descritta nel libro dei giochi del Re Alfonso X detto il Savio (XIII sec., 12x12), il “Kurrier” tedesco (XIII
sec., 12x8), quella del turco-mongolo Timur detto Tamerlano (xv sec, 11x10), del siciliano Carrera
(1617, 10x8), del napoletano Piacenza (1683,10x10), del Re di Svezia Gustavo III (XVIII secolo, 8x10),
del romano Ciccolini (1820,10x10) del cubano Capablanca (1929, 16x12).
Philidor praticò anche questa variante del Duca di Rutland e in meno di due mesi diede addirittura un
Cavallo di vantaggio a Sir Janssen, al Dr.Cowper, a Mr. Salvador e allo stesso Stamma che da tempo
praticavano questo gioco eterodosso. In questa variante i Cavalli avevano poco valore e i pedoni
ancora meno37.
Philidor ebbe a scrivere che il periodo londinese gli giovò dal punto di vista scacchistico perché ebbe
modo di maturare il suo stile di gioco con molti giocatori di un certo calibro come lo scozzese IV Duca
di Argyle (1695-1770), Lord Godolphin (1707-1785), Patrik Murray V Lord Elibank (1703-1778),
Mr.Cargyll, Dr.Black un ecclesiastico che aveva una scuola a Chiswick e che ebbe da Re Giorgio II una
pensione per meriti scacchistici di 200 sterline all'anno.
33
Curiosities of London, John Timbs, London 1868, pag. 270
“Inns and taverns of Old London”, H. C. Shelley, London 1909, pag. 225
35
Club life in London, with anedoctes of the clubs, coffee-houses and taverns of the Metropolis, during the 17th
18th and 19th, centuries, vol. 1, John Timbs, London 1866, pag. 313
36
“Chess”, vol.1, pag 156
37
Twiss “Chess” vol. 1, pag 156
34
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Viaggio in Olanda 1748
Philidor nel 1748 ritornò in Olanda ove scrisse in poco tempo “L'Analyse des Ėchecs: contenant une
Nouvelle Methode, pour apprendre un peu de Tems à se perfectioner dans ce Noble Jeu”.
disegno di F.Bartolozzi, acquaforte è di G.A.Lieb, Lipsia 1777, dimensioni cm 17x10,5
Con il manoscritto in mano, Philidor andò a render visita a Sir John Montagu, IV Conte di Sandwich
(1718-1792), allora plenipotenziario inglese a Aix-la-Chapelle per trattare la pace per conto del Re
Giorgio II.
ll Conte di Sandwich passò alla storia alimentare per aver lanciato la moda del cosiddetto “sandwich”.
Riferisce infatti il francese Pierre Grosley (1718-1785), un avvocato di Troyes, che il Conte di Sandwich
- appassionato giocatore d'azzardo oltre che di scacchi - abbia giocato in un club di Londra 24 ore
senza alzarsi dal tavolo di gioco e per sostenersi durante il periodo abbia ordinato a più riprese due
fette di pane abbrustolite con in mezzo una fettina di roast-beef. Tale sostentamento - fatto da un
Ministro del Re -venne copiato da molti altri giocatori e divenne una moda chiedere un “sandwich” per
quel tipo di panino38.
Il Conte di Sandwich accolse Philidor con piacere, fu entusiasta del trattato e promise di acquistarne
dieci copie e gli consigliò di presentarlo anche al Principe Williams, Duca di Cumberland, che era un
appassionato scacchista.
Il Duca, con tutto lo Stato Maggiore dell'esercito inglese, era accampato ad Eyndhoven.
Il Duca accolse benevolmente Philidor, giocò a scacchi e sottoscrisse ben 50 copie del libro che doveva
esser stampato a Londra l'anno seguente. Il Duca convinse ben 42 dei suoi ufficiali a fare una
prenotazione per il libro che Philidor avrebbe fatto stampare a Londra. In quell'occasione ben 107
copie vennero sottoscritte e precisamente 40 da Colonnelli, 37 da Capitani, 16 da Maggiori, 10 da
Generali e 4 da Tenenti-Generali.
38
“A Tour to London”, P. Grosley, London 1772
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Ritorno in Inghilterra, permanenza a Londra 1749-1751
Dopo questa visita e il successo ricevuto, Philidor ritornò a Londra nel 1749 ove fece pubblicare da uno
stampatore rimasto anonimo - probabilmente a proprie spese - il trattato in francese, dedicandolo
appunto all'Altezza Reale Duca di Cumberland, quale suo “umilissimo, ubbidientissimo e obbligatissimo
servitore.”
Sulla copertina del libro v'é il titolo, seguito dal nome A. D. Philidor, e il motto “Ludimus Effigie Belli”,
verso iniziale del poema “Scacchia Ludus“(1527) di Marco Girolamo Vida (1486-1566), e infine luogo di
stampa (Londra) ed anno (1749).
Da notare che la citazione del verso era clamorosamente sbagliata perché Vida iniziava il suo poema
con “Ludimus effigiem belli”. Tale errore persisterà fino all'edizione del 1802 stampata da Amand
Konig a Parigi.
Philidor si presenta ufficialmente con il nome A. D. Philidor tralasciando l'iniziale di François e
mettendo il nome di André e il cognome Danican solo con le iniziali. E così sarà sempre in seguito,
anche per le sue opere musicali presentate come A. D. Philidor.
Il libretto di Philidor, in 8°, ha 169 pagine più una pagina di “errata”. Inizia con la dedica all'Altezza
Reale Duca di Cumberland e poi riporta la lista dei 127 personaggi che sottoscrissero il libro,
dettagliando il numero delle copie per ciascuno dei sottoscrittori. Il totale era di 433 copie. Sappiamo
dal General Evening Post del 24 Novembre 1750 che il libro in edizione inglese veniva venduto a 3
scellini mentre la prima edizione francese era stata venduta a 3 scellini e 6 pence. Il titolo dell'edizione
inglese venduto a 3s era “Chess analysed: Or, Instructions by which a perfect Knowledge of that game
can be learned in a short time, by A. D. Philidor, Nourse”39.
Fra i sottoscrittori, oltre al Duca di Cumberland che ne prenotò 50 copie, figurano nomi illustri come
Milord Ancram con 14 copie [credo William Henry Kerr 1710-1775, Conte di Ancram, vicino famiglia
del Duca di Cumberland] e sua moglie Milady Acram con 4 copie; il Conte [de la] Chavanne (Giuseppe
Borré), Ministro plenipotenziario del Re di Sardegna [Carlo Emanuele III presso Federico II] con 4 copie;
il Marchese [Francesco] Doria con 2 copie; il Conte di Kaunitz-Rittberg con 8 copie; il Generale Sir
Ligonier con 10 copie; il Conte di Sandwich con 10 copie; il siciliano Cavaliere [Giuseppe] Ossorio
ambasciatore a Madrid [nel 1749] del Re di Sardegna Carlo Emanuele III con 10 copie [Ossorio morì nel
1763]; il Primate d'Irlanda con 8 copie; la Contessa di Yarmouth [al secolo Amelia Sofia di Wallmoden Gimborn, amante di Re Giorgio II da cui ebbe un figlio chiamato Giovanni Ludovico] con 4 copie; il Duca
di Graston con 4 copie e il Duca di Molborough con 1 copia.
Il trattato dopo la dedica al Duca e la lista dei sottoscrittori, aveva una prefazione di 11 pagine in cui
Philidor esaminava succintamente le varie opinioni sulla storia dell'origine degli scacchi citando il libro
di Pietro Carrera del 1617 ed altri autori classici che espressero contrastanti opinioni in merito.
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London magazine, vol 19, 1750 pag. 576
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Philidor dichiara che è “moralmente” impossibile stabilire chi sia stato l'inventore di questo Gioco o
Scienza ma che sicuramente gli scacchi sono stati e sono un divertimento (amusement) per tantissimi
eroi del passato e del presente.
Cita ad esempio Carlo XII Re di Svezia (1682-1718) che - sconfitto dai Moscoviti dello zar Pietro il
Grande a Pultava (nel 1709, Ucraina) e rifugiatosi temporaneamente a Bender nella Bessarabia amava giocare a scacchi ogni giorno con il Generale polacco Conte Poniatowsky o con il suo favorito e
tesoriere Grothusen. Purtroppo Carlo XII perdeva quasi sempre perché muoveva il Re più degli altri
pezzi.
Philidor poi si lamenta che in Germania, in molti luoghi, il gioco è così snaturato che solo la scacchiera
e i pezzi sono riconducibili al gioco degli scacchi. In quella terra fanno muovere due volte di fila chi
comincia il gioco, il che dà un vantaggio spropositato. Inoltre si dà diritto al pedone avanzato di
prendere al passo un pedone avversario che avanza dalla sua casa iniziale dandogli così un vantaggio
di andar a Donna in modo più rapido, oppure quando si arrocca il Re far avanzare il pedone
posizionato davanti alla Torre [ad esempio a oppure h per il Bianco] di una casa facendo così fare
ancora due mosse contemporaneamente da parte del giocatore. Philidor si lamenta che anche in
Francia ci siano alcuni giocatori che seguono tale costume tedesco di gioco, snaturandolo. Forse scrive Philidor - chi ha introdotto la regola del prendere al passo doveva essere un giocatore di Dama.
Con ciò sulla scacchiera si vedono a volte due o tre Donne. Philidor giudica poi che le istruzioni date
dal grande Carrera e dal calabrese Giocchino Greco e da molti altri siano del tutto insufficienti:
insegnano ad aprire il gioco ma poi abbandonano il giocatore nel mezzo e nel finale, il che è come non
insegnar alcunché.
Poi scrive che Cuningham [sbagliando il cognome dello storico e diplomatico scozzese, Alexandre
Cunningham, 1654 - 1737, propugnatore dell'apertura di Donna nel 1706] e Bertin [capitano, di origine
francese ma naturalizzato inglese, 1690 -1736] danno dei gambetti che fanno vincere se l'avversario
gioca male. Philidor dice di aver conosciuto giocatori che avevano imparato a memoria le aperture del
Calabrese ma che poi dopo quattro o cinque mosse si trovavano in alto mare, il che non sarebbe
avvenuto se avessero seguito la sua regola che è quella di ben giocare i pedoni: i pedoni sono l'anima
degli scacchi.
Dopo la Prefazione Philidor spiegava con vari commenti e varianti 8 partite di Re di cui 4 erano di
Gambetto di Re (uno di questi era il famoso gambetto Cunningham) e un Gambetto di Donna (da
Philidor chiamato “gambetto d'Aleppo” in onore a Stamma che lo usava con frequenza)
commentandole dettagliatamente. Per il Gambetto di Re Philidor avvisava che se entrambi i giocatori
non avessero commesso errori la partita sarebbe finita con una patta. Ma a molti giocatori questo
giudizio non piacque tanto che si venne a dire “Gambitto a' giocatore farsi non lice”. E lo stesso
Stamma nella prefazione del suo libro aveva sostenuto che il gambetto poteva essere usato solo
contro un novizio del gioco o se si voleva perdere la partita di proposito. In definitiva Stamma aveva
scritto “J'estime cette méthode (cioè il gambetto) très inutile et sans fondement”. La famosa
accademia napoletana aveva sentenziato “chi gioca un gambetto dovrebbe perdere la partita”.
La notazione delle partite di Philidor è descrittiva alla moda francese di allora e senza numerazione.
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François André Danican Philidor
Esempio :
Bianco: Il Pedone di Re avanti di due passi, Nero: lo stesso.
Bianco: L'Alfiere di Re alla IV casa dell'Alfiere di Donna, Nero: lo stesso.
Bianco: il Pedone dell'Alfiere di Donna un passo avanti. Nero: Cavallo di Re alla III casa dell'Alfiere di
Re. Ecc.
Alla fine delle partite Philidor esaminava poi il più difficile matto che la letteratura scacchista di allora
avesse mai discusso e cioè il matto di Re, Torre ed Alfiere (Bianco) contro Re e Torre (Nero). Carrera
aveva detto che si poteva dare il matto ma “con fatica”. In effetti Carrera nel suo trattato “Il Gioco de
gli Scacchi” al cap. IX del Terzo libro scriveva a pag. 176 “quando il Re del solo Rocco [Torre] sia serrato
nell'ultima linea [traversa], il Rocco, l'Alfino [Alfiere] e il Re e loro tanto si raggirino finché lo riducano
al matto irreparabile, ovvero allo scacco per lo Rocco; però vi bisogneranno molti lanci [mosse]; potrà il
solo Rocco egualar l'impresa [cioè pattare] contra i due Pezzi quando si cambierà col Rocco nimico o
farà presa dell'Alfino, alle quali due cose il Contrario [avversario] aprirà bene gli occhi, e 'l cervello,
perché non avvenga”. Come si evince dal testo del Carrera per dare il matto bisogna ridurre il Re sulla
ultima (prima) traversa e poi dopo molti raggiri il matto si poteva dare con la Torre. Però Carrera non
diede alcun esempio di quali raggiri si dovessero fare per costringere il Re all'ultima traversa né come
si poteva poi dare il matto.
Philidor dubitava che Carrera avesse saputo in pratica dare lo scacco matto con tali pezzi. Il
giureconsulto napoletano Alessandro Salvio (1570-1640) negò che questo fosse possibile salvo che il
Nero commettesse un errore.
Philidor propose nel suo libro la seguente posizione di partenza per dare il matto di Torre e Alfiere
contro Torre, concedendo secondo lui la posizione più favorevole al Nero per difendersi dall'attacco.
Ecco dunque come presenta la posizione (la Torre bianca su una qualsiasi casella della colonna “c”):
Il Bianco muove
Riportiamo le diverse analisi in modo diverso da quello utilizzato da Philidor ma sostanzialmente
fedele
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1. ¦c8+ ¦d8, 2. ¦c7 ¦d2, 3. ¦b7 ¦d1, 4. ¦g7
prima difesa
4.....¢f8 5. ¦h7 ¦g1 6. ¦b7 ¦g6 + 7. ¥f6 ¢g8 8. ¦b8+ ¢h7 9. ¦h8#
seconda difesa
4…..¦f1 5. ¥g3
in primo luogo
5…... ¦f3 6. ¥d6 ¦e3+ 7. ¥e5 ¦f3 8. ¦e7+f¢8 9. ¦c7 ¢g8 10. ¦g7+ ¢f8 11. ¦g4 ¢e8 12. ¥f4
minacciando matto
in secondo luogo
5....... ¢f8 6. ¦g4 ¢e8 7. ¦c4 ¦d1 8. ¥h4 ¢f8 9. ¥f6 ¦e1+ 10. ¥e5 ¢g8 11. ¦h4 e poi matto
John Cohcrane in “A treatise on the game of chess”, ed. Aliman, London 1822, scriveva a pag. 329/330
che Philidor tuttavia per dimostrare che si poteva dare matto metteva i pezzi del difensore in maniera
tale da consentire il matto ma non aveva dimostrato che in altri casi ciò poteva avvenire. Tanto è vero
che portava altri 4 esempi, uno individuato da Giambattista Lolli (1698-1769), in cui con questi pezzi
c'era solo una patta. Ecco la posizione di partenza della patta individuata da Lolli:
Bianco: ¢g6 ¦d6 ¥g5 Nero: ¢g8 ¦f8.
Cohcrane poi scrisse che anche le seguenti posizioni portavano solo alla patta
Bianco: ¢d5 ¦a6 ¥d4 Nero: ¢d7 ¦f7
Bianco: ¢f5 ¦a6 ¥f4 Nero : ¢f7 ¦d7
Bianco: ¢d5 ¦h7 ¥d4 Nero: ¢d8 ¦e1
Philidor a Londra venne spesso invitato dall'Ambasciatore di Luigi XV, Marchese de Lévis-Mirepoix e
poi nominato Duca nel 1751, (1699-1757) nella sua casa di campagna di Hammersmith, per
intrattenere alla scacchiera gli ospiti dando sfoggio della sua genialità. Da notare che il cognome di tale
Duca passò alla storia culinaria oltre che a quella diplomatica per l'invenzione del suo cuoco personale
che ideò infatti una salsa aromatica a base di cipolla, carota, sedano, lauro, prezzemolo (salsa magra) e
con pancetta a cubetti (salsa grassa) che può essere soffritta o cruda: la cosidetta “salsa mirepoix”.
Nel 1751 Philidor andò a Windsor invitato dal Duca di Cumberland per giocare a scacchi. Ormai
Philidor era una attrazione scacchistica per tutti gli appassionati giocatori e gli inviti fruttavano
quattrini al francese. Non è escluso che in tali serate Philidor giocasse anche alla cieca contro più
avversari.
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Viaggio in Germania 1751-1752
A Londra Philidor venne a sapere che il grande Monsieur de Voltaire (1694-1778) era stato invitato dal
Re Federico II (1712- 1786) a Palazzo Sans-Souci di Potsdam per conversare di letteratura e di filosofia
con lui e con gli altri grandi personaggi che erano alla sua Corte. Facevano parte del cenacolo
intellettuale della Corte di Federico II: lo scrittore e poeta veneziano, divulgatore della teoria di
Newton, Francesco Algarotti (1712-1764), venuto a Berlino nel 1740 e definito da Federico “il cigno di
Padova“ o anche “il cigno armonioso” e da lui nominato consigliere intimo di guerra, conte del Regno
di Prussia e Ciambellano e Cavaliere dell'ordine di merito. Algarotti era stato ospite di Voltaire a Cirey;
il filosofo francese de Boyer marchese d'Argens (1704-1771) che come filosofo dubitava di tutto ma
come uomo di società credeva tutto. Venne nominato direttore dell'Accademia delle Belle Arti di
Berlino; il medico, filosofo e scrittore francese de La Mettrie (1709-1751), a Berlino dal 1748. Era stato
nominato lettore di Corte. Costui era secondo Federico II “un animale scandalosamente impudente”,
un ateo convinto che era stato espulso da Olanda e Francia per le sue idee materialistiche e amava
bere in modo eccessivo; il matematico, astronomo e filosofo Moreau de Maupertuis (1698-1759) che
de Voltaire aveva ospitato a Cirey nel 1738 e di cui aveva condiviso la difesa delle idee di Newton, era
giunto alla Corte prussiana ed era stato nominato subito Presidente della Accademia, aveva un
carattere forte e scontroso; il vecchio barone Poellnitz, direttore de teatro di Berlino, che conosceva il
cerimoniale e sapeva intrattenere il Re con arguzia.
Il Re di Prussia contava di poter avere dal grande de Voltaire due ore di lezioni d'estetica e farsi
correggere le proprie composizioni poetiche scritte in francese. A questo proposito il grande francese
si definì in seguito il Teinturier e il Blanchisseur dei testi letterari del Re40.
Monsieur de Voltaire era stato nominato Ciambellano ed era stato insignito della più alta onorifecenza
prussiana, la medaglia “Pour le mérit”. Voltaire le definì, quando le ricevette, delle “magnifiques
bagatelles” ma alla fine del suo soggiorno prussiano le chiamò “insignes de servitude”.
Philidor venne a sapere che tra le tante passioni di Federico c'era, oltre la filosofia e la letteratura,
anche la musica e moderatamente gli scacchi. Federico amava molto l'opera buffa italiana tanto da
pagare di più i castrati italiani e le danzatrici dei suoi stessi ministri41. Philidor, convinto di poter aver
fortuna scacchistica anche in quella terra, decise di partire a proprie spese per Berlino.
E così fece nel 1751. Arrivato a Corte venne subito messo alla prova con una contemporanea alla cieca
contro tre scacchisti prussiani, vincendo facilmente. Incontrò alla scacchiera anche il marchese di
Varenne e un ebreo, non meglio identificato, che abitualmente giocavano alla pari con il Re, diede loro
il vantaggio di un Cavallo e li sconfisse42. Tuttavia le cronache del tempo non riportano che Philidor
abbia mai incontrato Federico II alla scacchiera.
In definitiva possiamo dire che il successo in Prussia di Philidor dal punto di vista scacchistico sia stato
nettamente inferiore a quello inglese. Il grande matematico Leonardo Eulero (1707-1783), a quel
tempo a Berlino, pur essendo uno scacchista non ebbe occasione d'incontrare il giovane Philidor che
era a Postdam alla Corte di Federico. Ricordiamo che Eulero risolse quasi scherzando il problema del
40
Histoire philosophique de l'Academie de Prusse, vol 1. Christian Bartholmess, Parigi 1850, pag. 189
Vie de Frederic II, Roi de Prusse, Tome IV, Strasbourg 1787, pag 27
42
Chess, vol 1, pag. 157/8
41
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giro perpetuo del Cavallo che deve percorrere tutte le case della scacchiera partendo da una qualsiasi
casa e non ripassando mai sulla casa già toccata.
Philidor si trattenne per circa un anno alla Corte di Federico ma non si ha notizia che incontrasse de
Voltaire alla scacchiera. De Voltaire giocava a scacchi piuttosto mediocremente e odiava essere
sconfitto.
Philidor poi venne invitato nel 1752 dal Principe di Waldeck nel suo castello di Bad Arolsen in Assia,
ove si trattenne per otto mesi e poi fu ospite per tre settimane alla Corte di Guglielmo VIII Langravio
della regione Hesse Kassel. Nel 1752 Philidor fece pubblicare a Londra nuovamente il suo trattato in
francese e in 8° da un editore che non è menzionato sulla copertina. Il testo è eguale a quello del
1749. Inoltre diede licenza di pubblicare il suo libro in “La plus Nouvelle Académie des jeux” edito ad
Amsterdam da Arkste's et Merkus. Nella stessa edizione v'era il trattato di Stamma.
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Ritorno a Londra nel 1753 e riavvicinamento alla musica.
Ormai Philidor aveva raggiunto una grande notorietà nel giro degli scacchisti europei ed era
considerato essere il più forte giocatore allora in circolazione. Tuttavia la passione per gli scacchi e il
successo da questi ottenuto, gli aveva fatto trascurare quello che doveva essere la sua professione e la
cui educazione presso il celebre compositore André Campra aveva fatto ben sperare fin dall'inizio e
cioè quella del musicista compositore. Dato che finalmente aveva ottenuto tramite gli scacchi una
indipendenza finanziaria, Philidor volle riprendere il cammino della composizione musicale.
A Londra volle cimentarsi in un accompagnamento musicale per l'Ode a Santa Cecilia di William
Congreve, un noto drammaturgo inglese (1670-1729), che venne eseguita al Little Theatre in
Haymarket il 31 gennaio 175443. Fu un successo malgrado il bel mondo di Londra avesse ancora nelle
orecchie le delicate note di Handel che nel 1739 al Lincoln's Inns Fields aveva fatto eseguire un
accompagnamento musicale per l'Ode a Santa Cecilia di John Dryden (1631-1700), altro grandissimo
poeta e drammaturgo inglese. Tuttavia Philidor si sentì incoraggiato anche se il commento dello stesso
Handel fosse piuttosto acidulo “i cori sono ben composti, manca solo ancora del gusto nelle arie”.
Philidor con molta passione riprese a studiare le musiche dei compositori italiani e tedeschi allora in
voga.
Dopo nove anni dalla sua partenza, Philidor ritornò a Parigi nel novembre del 1754 con l'entusiasmo di
chi aveva trovato a Londra soddisfazioni scacchistiche di primaria importanza. Era considerato il più
abile giocatore d'Europa dai più forti giocatori inglesi e aveva surclassato l'avversario Stamma con una
facilità sorprendente. Aveva scritto e pubblicato un trattato sul gioco che era stato giudicato dai più
assai istruttivo e innovativo. Ma tutto ciò al giovane Philidor non bastava più. Voleva primeggiare
anche nel campo musicale ove aveva del talento e aveva una tradizione famigliare da far rispettare. Da
molti anni aveva abbandonato - anche se non completamente - la carriera di compositore e questo
per la passione degli scacchi che lo avevano affascinato e in un certo senso gli avevano spianata la via
alla notorietà. A Parigi il giovane Philidor trovò una situazione musicale in grande fermento perché la
musica italiana, da lui così tanto apprezzata, stava trasformando il gusto dei francesi portandolo
lontano dalla pomposità del Lulli e del Rameau. In quegli anni era sorta una querelle che coinvolgeva
tutti i francesi, musicisti e non musicisti: era la cosidetta querelle des Bouffons, che era esplosa
nell'Agosto del 1752 quando l' Académie Royale de Musique (fondata da Luigi XIV e nota come l'Opéra
di Parigi) presentò l'opera buffa “La Serva padrona” di Pergolesi (1707-1736) quale intermezzo tra un
atto e l'altro della vetusta opera di Lulli “Acis et Galatée” la cui durata era di parecchie ore.
Il Direttore dell' Opéra, per alleviare la noia degli spettatori, aveva invitato il famoso impresario
teatrale Eustacchio Bambini (1697-1770), la soprano Anna Tonelli - moglie del Bambini e interprete
della serva Terpina - e il basso Pietro Manelli interprete del vecchio Pandolfo a presentare “La Serva
padrona” al pubblico parigino.
La rappresentazione aveva ottenuto un buon successo di pubblico tanto che altri “buffi” - attoricantanti italiani (chiamati “bouffons” alla francese) della compagnia del Bambini - che erano di stanza
al teatro di Strasburgo - lo raggiunsero Parigi. Le deliziose arie di Pergolesi erano cantate sia a
Versailles che a Parigi.
43
R. Twiss, vol 2, pag. 217
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Visto il successo, lo scrittore Pierre Baurans (1710 -1764) tradusse in francese, con il titolo La Servante
Maîtresse, il libretto di Gennarantonio Federico.
La Servante Maîtresse fu data al Théatre Italien il 14 agosto 1754 con gli attori francesi Favart (Serpina)
e Rochard (Pandolfo). Si ebbero 140 repliche fino al 17 maggio 1755.
I bouffons di Eustacchio Bambini diedero dal 1752 al 1754 altre opere italiane a Parigi.
All'Opéra molti spettatori difesero la musica francese (Lulli e Rameau) e si compattarono
nell'osteggiare i bouffons. Si sistemavano di solito sotto il palco del Re (coin du Roi) e definivano la
musica italiana “istrionica e bizzarra”.
Il Re Luigi XV, Madame de Pompadour, i grandi aristocratici del regno e molte dame di Corte erano per
la musica tradizionale francese. Più per senso patriottico che per scelta musicale.
Tra i sostenitori dell'opera buffa e della melodia italiana v'erano invece molti intellettuali tra i quali J. J.
Rousseau, Diderot, d'Alémbert, il barone von Grimm, il barone d'Holbach; all'Opéra prendevano di
solito posto sotto il palco della Regina (coin de la Reine), la bella polacca Maria Leszczyńska (17031768) che amava la musica e aveva dato la sua preferenza alla musica italiana anche per smarcarsi dai
gusti della sua rivale di letto, Madame de Pompadour. Essi sostenevano che la musica italiana era
piacevole, spontanea, leggera, dolce, gaia e soprattutto melodiosa.
I tradizionalisti, lullisti e ramisti, vinsero la querelle e convinsero il Re ad espellere dalla Francia la
compagnia del Bambini.
L'espulsione avvenne nel 1754 e venne celebrata all'Opéra con la splendida performance di Castor et
Pollux, capolavoro del grande Rameau su testo di Bernard. In quello stesso anno nasceva il figlio di
Luigi XV che avrebbe poi assunto la corona di Francia nel 1774 con il nome di Luigi XVI.
Ma il genere italiano era piaciuto ai francesi e si rifugiò nei teatri delle Fiere di Saint Laurent e di Saint
Germain-des-Prés.
E Philidor capì con rapidità che la vena musicale in lui poteva avere uno sbocco in questo nuovo
genere di musica charmante. Tuttavia la carriera musicale di Philidor in Francia inizia con un mottetto:
il 2 Febbraio 1755 Philidor presenta al Concert Spirituel un nuovo mottetto intitolato “Lauda
Jerusalem” eseguito nella Cappella del Re. Il Maestro di Cappella reale a quel momento era
Mondoville44.
Il suo stile fu ritenuto dal Re e dal vescovo di Rennes poco francese, piuttosto italiano e fors'anche
tedesco, e quindi non piacque alla Corte. E con ciò Philidor perse la speranza di avere un incarico a
Corte.
Philidor si buttò allora con coraggio e capacità compositiva in quel nuovo genere di musica per le
commedie che a Parigi erano in gran voga: les opéras-comiques. Cioè musiche per un teatro leggero e
brillante, dall'azione vivace e spigliata, con canzoni e romanze, lontano dallo stile elevato dell'opera
seria.
Le commedie venivano rappresentate durante le frequentatissime Fiere di Saint Germain-des-Prés
(febbraio, marzo, aprile) e di Saint Laurent (luglio, agosto, settembre). Le due Fiere erano sulle rive
opposte della Senna ed erano frequentatissime. Le Fiere avevano origini assai antiche ove la gente
commerciava. Dalla fine del 1500 si iniziarono ad avere spettacoli di marionette e a mostrare animali
44
Mercure de France, gennaio-giugno 1755, pag. 154
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esotici come leoni, tigri, elefanti, scimmie. Poi vennero i saltimbanchi e danzatori. Solo nel 1678
cominciarono a darsi opere taetrali. I teatri delle Fiere avevano comperato i diritti dall'Opéra stessa
per dare delle opéras comiques nel 1752. E il pubblico vi si recava numeroso, disertando la Comédie
Française, sede delle commedie, e la stessa Opéra, sede invece delle opere serie. Tutti questi teatri
erano finanziati dal Re.
Il recitativo della comédie comique era in prosa e la musica era inizialmente solo d'accompagnamento
per le parti cantate che erano limitate. Tanto che la comédie comique venne presentata come comédie
mêlée d'ariettes.
Les ariettes (dall'italiano, “piccola aria”) si distinguevano dalle vaudevilles (la definizione
dall'Encyclopédie di vaudeville era “une sorte de chanson, faite sur des airs connus, auxquels on passe
les négligences, pourvû que les vers en soient chantans, & qu'il y ait du naturel & de la saillie. ...ces
chansons sont appellées vaudevilles, parce que ce sont des voix de ville, ou qu'elles vont de ville en
ville”) perché erano dei motivetti allegri che si cantavano con accompagnamenti sinfonici45.
Ecco cosa scriveva D'Alembert nella Encyclopédie:
“Opéra comique, (Spectacle françois.) ce spectacle est ouvert à Paris durant les foires de S. Laurent
& de S. Germain. On peut fixer l'époque de l'opéra comique en 1678, & c'est, en effet, cette année
que la troupe d'Alard & de Maurice vint représenter un divertissement comique, en trois
intermedes, intitulé Les forces de l'Amour & de la Magie …...Ce ne fut qu'en 1715 que les comédiens
forains ayant traité avec les syndics & directeurs de l'acad. royale de musique, donnerent à leur
spectacle le titre d'opéra comique. Les pieces ordinaires de cet opéra, étoient des sujets amusans
mis en vaudevilles, mêlés de prose, & accompagnés de danses & de ballets. On y représentoit aussi
les parodies des pieces qu'on jouoit sur les théâtres de la comédie françoise, & de l'académie de
musique. M. le Sage est un des auteurs qui a fourni un plus grand nombre de jolies pieces à l'opéra
comique; & l'on peut dire en un sens, qu'il fut le fondateur de ce spectacle, par le concours de
monde qu'il y attiroit. …..mais en 1745, ce spectacle fut entierement aboli. L'on ne jouoit plus à la
foire que des scenes muettes & des pantomimes. ...
Enfin le sieur Monet a obtenu la permission de rétablir ce spectacle à la foire S. Germain de l'année
1752. Il ne consiste que dans le choix d'un sujet qui produise des scenes bouffonnes, des
représentations assez peu épurées, & des vaudevilles dont le petit peuple fait ses délices”46.
Poi nel tempo vi fu una inversione di tendenza e la parte musicale divenne preponderante e il testo
divenne serio e drammatico fino a sfociare nella drammatica Carmen di Bizet (1875).
Philidor comporrà negli anni futuri musiche per 27 comédies-comiques e 3 tragedies lyriques oltre a
vari mottetti e al carmen seculare di Orazio. E diverrà uno dei fondatori dell'operetta musicale
francese insieme all'italiano Duni, al francese Monsigny e al belga Grétry.
Philidor diede al pubblico francese quello che questi richiedeva ”una musica essenzialmente vivace,
esprimente la verve e la gioia, la tenerezza e l'amore di personaggi presi dalla vita d'ogni giorno; ma
nello stesso tempo una musica che conservasse le vecchie caratteristiche nazionali: fermezza di linee,
purezza d'espressione, sobrietà d'accenti, ricerche armoniche e strumentali.”47
45
46
47
http://lafayette.uchicago.edu/philo4/encyclopedie
dall'Encyclopédie di Diderot
“Philidor et l'évolution de la musique francaise aux XVIII sècle” Bonnet George Edgar, Paris,
Delagrave 1921
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Nel 1755 Philidor fece visita al Café de la Régence e rivide il grande suo maestro di scacchi, Sire de
Légal, ma questa volta giocò alla pari e lo vinse facilmente. Questo fu il loro ultimo incontro, così
almeno scrisse Twiss nel 1787 quando Légal era ancora in vita48. La cosa sembra inverosimile visto che
Légal visse fino al 1792 e Philidor fu residente a Parigi per tantissimi anni.
Non si hanno notizie di altri giocatori incontrati da Philidor in quel periodo. Si può dire che da
quell'anno gli scacchi per Philidor, se pur giocati ancora, non vennero più ad essere la sua unica fonte
di guadagno per la propria sussistenza economica. La musica lo renderà se non ricco almeno assai
benestante. Poi verso gli anni 80 gli scacchi riprenderanno quota e gli saranno di grande sostegno e
aiuto quando, auto-esiliatosi per la paura della Rivoluzione, visse permanentemente a Londra ove
morì nel 1795.
Nel 1755 nasceva a Vienna, all'Imperatrice Maria Teresa, la figlia Maria Antonietta, futura sposa del
Delfino di Francia e futuro Re Luigi XVI.
Nel 1755 Philidor musicò L'Eté, cantatille à voix seule avec sinphonie, deux violons, un alto et basse,con
parole di Le Clerc, Bayard e Melle Castagnery.
Nel 1756 Philidor debutta con successo il 19 agosto come compositore, con l'eccezione per alcune
ariettes composte da Beaurans, nella prima opéra comique scritta da Michel-Jean Sédaine (1719-1797)
che pure lui debuttava come librettista di commedie. L'opera in prosa di tre atti mêlé d'ariettes era
intitolata “Le Diable à quatre ou La double métamorphose”. L'opera venne data alla Fiera di Saint
Laurent il 19 agosto 1756 e verrà poi ridata il 17 Febbraio del 1757 alla Fiera di Saint Germain. Il
libretto con partitura veniva venduto a 30 sols.
La trama della commedia era stata presa dalla farsa inglese “The Devil of the wife“ (1686) di Jevon che
era già stata musicata dell'irlandese C. Coffey (1731) con il nuovo titolo “The Devil to pay”. Sédaine
prenderà spunto per tante sue creazioni, nella sua carriera di librettista, da modelli inglesi.
La collaborazione di Sédaine con Philidor inizia con questa commedia e per altre sei volte il
commediografo gli fornirà libretti su cui comporre della buona musica.
Sédaine era di professione un capomastro muratore (maître maçon) o architetto in seconda ma aveva
anche la dote di scrivere con naturalezza delle buone commedie. Divenne celebre proprio per questa
sua attività letteraria.
Il Barone Friedrich Melchior von Grimm (1723-1807), incaricato d'affari del governo di Francoforte a
Parigi, scriverà nel 1769 a proposito di Sédaine che l'anima stessa di Shakespeare era riapparsa nel
corpo di Sédaine e che sebbene alcuni lo giudicassero un cattivo poeta per i versi scadenti che
componeva, questo era dovuto alle licenze che spesso i musicisti gli chiedevano di fare per accordare il
testo alla loro musica. Sédaine non era come Metastasio che non voleva modificare il suo testo
letterario per compiacere il musicista di turno che gli richiedeva un libretto49.
Sédaine, come librettista di commedie, ebbe a che fare con altri musicisti dell'epoca. Scrisse per
Monsigny (1729-1817) On ne s'avise jamais de tout (1761), Roi et le fermier (1762), Rose et Colas
(1764), Aline, la reine de Golconde (1766), Le déserteur (1769), Le faucon (1772) ed altre ancora; per
Duni Les Sabots (1768) e Thémire; per Grétry (1741-1813) Le Magnifique (1773), Aucassin et Nicolette
(1779), Riccardo cuor di leone, Amphitryon, Accaussin et Nicolette (1779), Raoul Barble Blue (1789),
Guillaume Tell (1793); per LaBorde (1734-1794) l'Anneau perdu et retrouvé e Les bons compères.
48
49
Chess, vol 1, pag. 163
Correspondance littéraire, de Grimm e Diderot, Tomo 6, Paris 1829, pag. 210
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Nel 1757 Philidor conobbe la concorrenza dell'Italiano Egidio Duni (1709-1775). Duni era un musicista
compositore alla corte del Duca Filippo I di Borbone - figlio di Filippo V re di Spagna - a Parma. Ma
Parigi attirava il Duni, Ce bon papa Duni, come veniva chiamato bonariamente nell'ambiente teatrale.
Il 26 Giugno su testo di Anséaume (1721-1784) si fece apprezzare al Teatro di Saint Laurent con le sue
musiche nell'opéra comique in due atti e versi “Le peintre amoureux de son modéle” che riproduceva
in francese l'intermezzo “Pittore innamorato” dato in precedenza a Parma. La commedia ebbe un
successo di pubblico pari a quello della Serva padrona. Duni nel giro di 13 anni produrrà ben 18 opéras
comiques. E morirà nel 1775.
Nel dicembre 1756 Philidor musicò un balletto di un atto “Le retour du Printemps” di Devergé de
S.Etienne, Gentiluomo ordinario del Re di Pologna, che venne eseguito con successo nel palazzo del
Ricevitore Generale delle Finanze M. Thirou-d'Epersenne alla presenza della Contessa della Marck e
del duca d'Ayen e di altri importanti personaggi50.
Nel 1758 Philidor compose alcune musiche per “Les Pélerins de la Mecque” di Louis Hurtaut Dancourt
(1725?-1801)che riprendeva la vecchia comédie vaudeville di Le Sage, d'Orneval e Fuziier data nel
1726 all'Opéra comique con ottanta repliche51.
La commedia venne eseguita al Teatro della Fiera di Saint Laurent. Stranamente il Mercure de France
non ne riporta la notizia. Il Direttore della Fiera, M.Corbi, chiese a Philidor di musicare altre commedie.
L'anno era cominciato con una commedia scritta da Charles-Simon Favart (1710-1792) e rappresentata
da les Comédiens Italiens con il titolo “La noce interrompue,parodie d'Alceste” che ebbe un gran
successo52. All'Académie Royale de Musique veniva data la tragedia in cinque atti “Alceste” di Lully su
testo di Philippe Quinault che si era ispirato alla tragedia di Euripide.
Nel 1759, su libretto di Sédaine, Philidor compose le musiche per un'altra “opéra bouffon mêlée
d'ariettes“ in un atto intitolata “Blaise le savetier” e dedicata al Marchese de Marigni. La trama era
ricavata da una storia di Jean de La Fontaine (1621-1695). Sedaine aveva scritto il suo testo in modo
comico senza cadere nella scurrilità triviale.Nella prefazione di Sedaine nel libretto il nome di Philidor
veniva scritto erroneamente “Phillidor” e così pure sul manifesto dell'opera.
Tale opera venne eseguita il 9 Marzo al Teatro dell' Opéra Comique della Fiera di Saint Laurent. Ebbe
un successo notevole di pubblico tanto che venne eseguita per 68 sere di seguito53.
Tuttavia la musica venne giudicata da Grimm monotona e mancante d'idee malgrado il testo di
Sédaine fosse invitante.
Secondo von Grimm, Philidor aveva più genialità negli scacchi che nella musica. Grimm riporta che
Philidor avrebbe esclamato, quando si era parlato della ottima campagna militare al Reno del Principe
Ferdinando di Brunswick, con un’aria soddisfatta “Io gli concedo una torre di vantaggio...”54.
Durante la settimana di Pasqua alle Tuilleries al Concert Spirituel si diedero 15 concerti e vennero
eseguiti 4 mottetti nuovi tra cui anche uno di Philidor55. Questo evidenzia il fatto che Philidor non
avesse tralasciato di scrivere ancora dei mottetti malgrado i suoi successi iniziali con le commedie.
50
Mercure de France 1757, gennaio-giugno
Les spectacles de Paris, 1757
52
Mercure de France, gennnaio-giugno, pag. 187
53
Bonnet pag. 50
54
Correspondance littéraire, Grimm et Diderot, Paris 1829, tomo 2, pag. 346
55
Mercure de France, 1759 luglio-dicembre, pag. 187
51
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Ho trovato in Charles Collé un mordace commento su Philidor e la sua personalità, che val la pena di
riportare perché scopre un aspetto di Philidor oggi poco noto ai più.
Scriveva nel marzo 1759 il commediografo francese Charles Collé (1709-1783) riguardo “Blaise le
Savetier”: “La musica di Philidor mi è parsa buona, armoniosa e ben intonata al tema comico del
soggetto. Ma i gourmets della musica (gli intenditori) sentenziano che in questa musica non c'è
genio e che Philidor non andrà mai lontano in quest'arte. Dicono che questo Philidor abbia fatto
delle opere a Londra ma dicono anche non abbiano avuto successo; di certo è il più forte giocatore
di scacchi d'Europa. Ha pure scritto un libro su questo gioco, e mi dicono che sia il miglior libro fino
ad ora scritto sull'argomento. Ma la sua musica e i suoi scacchi non gli impediscono d'essere d'altra
parte, e sotto altri aspetti, una persona priva di spirito (d'être un bête).Questo è derivato da una
presunzione (suffisance) e da una vanità (fatuité) rivoltante. L'ho visto giocare a scacchi: stupisce
proprio perché, come ho detto, e nessuno me lo potrà negare, è veramente una gran testa di zucca
(c'est très réellment une bête)”56.
Lo stesso giudizio negativo sulla personalità di Philidor venne ripetuto nel 1774 dallo scrittore e critico
musicale Le Harpe che lo definitiva uomo “absolument sans esprit” malgrado fosse il giocatore di
scacchi più forte d'Europa. E riportava il fatto che lo stesso Benjamin de la Borde, primo valletto di
camera del Re, e compositore di canzoni e commedie, grande ammiratore di Philidor scacchista e
musicista, un giorno sentendolo dire delle sciocchezze e trivialità a tavola si trasse dall'imbarazzo
esclamando “Vedete costui? non ha senso comune! (Il n'a pas le sens commun!) E' tutto genio! (c'est
tout gènie)”57.
Da notare che lo scrittore inglese George Walker nella rivista di scacchi “The Philidorian” del 183858, di
solito fonte accurata di notizie, ha erroneamente attribuito la paternità di simile giudizio a Messieur
de la Garde (sbagliando poiché era invece M. de la Borde), che Walker definisce “primo valletto di
camera di Luigi XVI” (sbagliando ancora perché Benjamin de la Borde fu primo valletto di camera del
Re Luigi XV dal 1762 al 1774, anno della morte del Re).
Forse né Collé né Le Harpe giocavano a scacchi. E quindi non aveva quel sacro rispetto per il mostro
Philidor che tutti gli scacchisti di allora temevano e rispettavano. Per contro c'è un giudizio di Denis
Diderot nella sua satira “Le neveu de Rameau” in cui definisce Philidor come “sottile”giocatore di
scacchi e scriveva pure che “si può essere un uomo di spirito e gran giocatore di scacchi come Légal
così come un gran giocatore di scacchi può essere uno stupido (sot) come Foubert o Mayot.“
Bisogna forse dire che la formazione culturale di Philidor non era stata all'altezza degli intellettuali
illuministi di quel secolo e che forse era davvero un poco vanesio, orgoglioso e forse presuntuoso sia
per la sua grande abilità alla scacchiera sia nel comporre con facilità dei buoni motivi musicali che
molti suoi critici dicevano che erano a volte presi a prestito da altri autori italiani o tedeschi.
D'altra parte anche il Cavaliere de Jacourt, nella voce “Echecs” dell'Encyclopédie esprimeva un giudizio
poco lusinghiero ma realistico sugli scacchisti pur fossero essi ottimi giocatori:
“D'autres personnes au contraire frappées de ce que le hasard n'a point de part à ce jeu, & de ce
que l'habileté seule y est victorieuse, ont regardé les bons joüeurs d'échecs comme doüés d'une
capacité supérieure: mais si ce raisonnement étoit juste, pourquoi voit-on tant de gens médiocres,
& presque des imbécilles qui y excellent, tandis que de très-beaux génies de tous ordres & de tous
56
Journal historique ou mémoires critiques et littéraires, Charles Collé, Paris 1807, vol. 2 pag. 270
Jean Francois Le Harpe, Lettera IV datata 1774 della Correspondance littéraire, Tomo I, Paris, 1801 pag. 36-37
58
pag. 117
57
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
états, n'ont pû même atteindre à la médiocrité? Disons donc qu'ici comme ailleurs, l'habitude
prise de jeunesse, la pratique perpétuelle & bornée à un seul objet, la mémoire machinale des
combinaisons & de la conduite des pieces fortifiée par l'exercice, enfin ce qu'on nomme l'esprit du
jeu, sont les sources de la science de celui des échecs, & n'indiquent pas d'autres talens ou
d'autre“ [page 5:248]
D'altra parte la poca abilità del grande de Voltaire alla scacchiera era proverbiale e così pure la
pochezza di gioco di Jean Jacque Rousseau, dava riprova della giustissima osservazione di Jacoult.
In quello stesso anno il 7 Febbraio si rappresentava al teatro della Fiera di Saint Germain “Les Aveux
indiscrets” opéra-comique melé d'ariettes scritta da de la Ribadière e musicata da Monsigny (17291817) e la cui carriera musicale iniziava dandogli nel giro di 7 anni una egemonia nel teatro delle Fiere.
Basti citare l'opéra comique “Le maître en droit”di Lemonnier (1731-1796) e l'altra opéra comique ”Le
cadi dupé” sempre del Lomonnier e l'opéra comique di Sedaine“On ne s'avise jamais de tout”. Tuttavia
Grimm diceva che non era un musicista professionista e che in Italia sarebbe stato rimandato a scuola
ma in Francia il pubblico era di bocca facile.
Philidor si entusiasmò con il successo ottenuto dal “Blaise le savetier” e nello stesso anno compose, in
meno di 17 giorni, sempre su libretto di Sédaine, l'opera comica di un atto intitolata “L'Huître et les
Plaideurs ou Le Tribunal de la chicane” che venne data al Teatro della Fiera di Saint Laurent il 17
settembre. Era un'opera creata in fretta ed evidenziava i difetti di un'opera “indigeste et precipité”.
Due anni dopo Philidor la riaggiustò e l'arricchì59.
59
Philidor et l'évolution de la musique française au XVIII siècle, George-Edgar Bonnet, Paris 1921, pag 50
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Parigi 1760 - 1766
Nel 1760 a trentaquattro anni, probabilmente raggiunta una certa stabilità finanziaria per gli incassi
delle commedie e degli scacchi, Philidor si sposò, qualificandosi “marchant mercier” visto che aveva
una bottega a Parigi in via du Four St.Germain, nella Chiesa di Saint Sulpice il 13 Febbraio con la
diciottenne Angélique Henriette Elisabeth Richer, figlia di un noto musicista che era sovraintendente
di musica del Duca d'Orleans e lei stessa cembalista e cantante soprano del Concert Spirituel.
Parteciparono alla cerimonia il cugino Nicolas Danican Philidor, musico alla Cappella e alla Camera del
Re, e il nipote Jean Claude Danican Philidor guardia del corpo del Duca di Pénthierre60.
La vita coniugale era congeniale a Philidor: alla mattina scriveva musica e al pomeriggio andava al Café
de la Regénce per fare le partite a scacchi. Si sedeva sempre allo stesso posto, tanto che alla sua
scomparsa misero una targa sulla sedia che d'abitudine usava.
Nel 1760, dopo un mese dal suo matrimonio, Philidor musicò la comédie “Le Quiquopro” di due atti
mêlé d'ariettes su libretto di Moustou che riprendeva una favola di La Fontaine. Venne eseguita alla
Comédie Italienne il 6 Marzo con scarso successo. Il testo era mediocre ma la musica ebbe successo. La
si replicò poi con il titolo “Le volage” con successo61.
Musicò poi l'opera comique “Le soldat magicién” in un atto di Louis Anseaume (1721-1784) e data al
teatro della Fiera di Saint Laurent il 14 Agosto di quell'anno. La trama era la stessa del Bon soldat che
Dancourt aveva ripreso a sua volta da Fous divertissants di Poisson.
La musica venne considerata charmante anche se qualcuno osservava che Philidor si era un po'
ripetuto con motivi che aveva già composto in altre opere62. Nel 1760 Rameau diede la sua ultima
opera “Les Paladins”e a Londra il 25 Ottobre moriva Giorgio II, Re d'Inghilterra ed Elettore di
Hannover.
Nel 1761 Philidor compose musiche per opéra-comique, mêlé d'ariettes in un atto in prosa “Le
Jardinier et son Seigneur” di Sédaine, che venne data 18 Febbraio al Teatro della Fiera di Saint
Germain-des-Prés. La trama era desunta dalle Fables de la Fontaine.
Poi Philidor compose le musiche, su libretto di Quétant (1733-1823) e Anseaume, per l'opera comica
in prosa mêlée d'ariettes in un atto “Le maréchal ferrant” (il maniscalco). Il personaggio era stato
creato da Audinot alcuni anni prima riprendendolo dalla VII novella del Boccaccio. L'opera venne
eseguita il 22 agosto al Teatro della Fiera di Saint Laurent. Ebbe un successo di critica e di pubblico, un
vero trionfo, soprattutto piacquero i motivi “Chantant à pleine gorge”, ”Premiérement buvons”. Ebbe
200 repliche. Scriveva de la Harpe che “tutta Parigi venne ubriacata da quello spettacolo”63.
Il 4 Febbraio 1761 Monsigny aveva musicato l'opéra comique in un atto “Le cadi dupé” di P.R.
Lemonnier data all teatro della Fiera di Saint Germain e il 14 settembre 1761 la commedia di
Sédaine“On ne s'avise jamais de tout” - con musiche di Monsigny - aveva grande successo di pubblico
alla Fiera di Saint Laurent.
In Inghilterra il 22 settembre il nipote di Re Giorgio II, veniva incoronato Re con il nome di Giorgio III.
L'Opèra comique si fonda con Les Comediens Italiens.
60
Dictionnaire critique de biographie et d'histoire, A.Jal, Paris 1872, seconda edizione, pag. 965
Mercure de France, gen-giugno 1760, pag. 199
62
Mémoires et correspondance littéraires C.S.Favart, vol 1,Paris 1808, pag 84
63
Oeuvres, Paris 1820, vol.5, pag 140
61
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Nel 1762 Philidor musicò opéra bouffon di due atti in prosa e mélée d'ariettes “Sancho Pança,
gouverneur dans l' Isle de Barataria” di Antoine Alexandre Henri Poinsinet de Noirville (1735-1769)
detto “il piccolo” o “le mystifié” ma che si firmava “il giovane” per distinguersi dal cugino germano
Poinsinet de Sivry autore di tragedie (1733-1804). Poinsinet era “un poeta estroso, impertinenet e
insolente, molto credulone, di statura piccolissima, aveva l'orgoglio del pavone, la malvagità della
scimmia e stupidità dell'oca. Non possedeva il minimo buon senso, era facimente imbrogliato da amici
e nemici e le sue pretese erano enormi64.
Si diceva di lui che era “un homme d'esprit trés bête”cioè si poteva applicare molto bene il detto “gli
imbecilli dicono delle sciocchezze,le persone di spirito le fanno”65.
L'opera venne dedicata da Poinsinet a Sédaine, definito “ami charmant”. La trama era basata su una
beffa narrata da Cervantes nel suo “Don Quixote” (libro VII e VIII) in una isola immaginaria dal nome di
“Barateria”. Il soggetto era stato trattato già in precedenza da quattro scrittori (Fresny,1694;
Bellavoine, 1705; Dancourt 1712 e Thierry 1727) e il libretto musicato nel 1712 e poi nel 1727 dal
fondatore dell'Opéra-Comique M. Gilliers, ma senza successo66.
L'opera fu rappresentata l’8 luglio per la prima volta dalla Comédie-Italienne che si era fusa con
l'Opéra Comique il 3 febbraio 1762 per editto reale . Ebbe un successo mediocre, era un burlesco non
gaio. Secondo Grimm, Philidor prese dei motivi da Monsigny (On ne s'avise jamais de tout) e anche da
Favart (Annette et Lubin) e concludeva che Philidor non era stato all'altezza della reputazione
conquistata nell'opera Le marechel ferrant67.
La partitura musicale non é - a detta dei critici musicali odierni - un capolavoro ma il lavoro è vivace ed
é un ottimo prototipo di quella che sarà l'operetta francese.
Nello stesso anno Monsigny musicava con grande successo “Le Roi et le fermier” comédie mêlée
d'Ariettes di Sedaine che aveva tratto la trama da Dodsley . La commedia era stata affidata
inizialmente a Philidor ma questi rinunciò perché il testo non lo affascinava per niente68. Venne
rappresentata al teatro Bourgogne.
Nell'Aprile del 1762 M.de Voltaire scriveva a M.de Chauvelin “Tutto ciò che vedo mi sembra che ponga
le basi per una rivoluzione che arriverà inmancabilmente e che io purtroppo non avrò il piacere di
vedere.... I giovani sono fortunati, ne vedranno delle belle!”. Il patriarca di Ferney aveva il
presentimento della Rivoluzione che scoppierà nel 1789.
Nel Maggio del 1762 vengono pubblicati i 4 volumi in 8° del “Emilio o l'educazione“ di Jean Jacques
Rousseau; Rousseau ricava 7000 livre dalla pubblicazione ma si crea subito uno scandalo politico e nel
Giugno di quell'anno i volumi ancora invenduti vengono confiscati nelle librerie per ordine del Re e
bruciati. Rousseau fugge a Neufchâtel per evitare l'arresto e magari la morte. L'università di teologia di
Parigi scopre 19 eresie nel libro di Rousseau69.
In settembre muore a Dublino il famoso violinista francesco Geminiani con cui Philidor nel 1740
avrebbe dovuto fare la tournée in Olanda.
64
The Paris sketch book, W.M. Thackeray, vol.2.1852, pag.48
Mémoires di J.Monnet, pag 198
66
Petite Bibliothèque des Théatres, 1785, n. 21, Paris
67
Grimm, Correspondance, vol. 3 pag. 89
68
Mémoires et correspondance littéraires C.S.Favart, vol 2,Paris 1808, pag 4/5
69
Mémoires secrets, Bauchamont, Paris
65
36
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Nel 1762 il Parlamento di Parigi stabilisce che l'ordine dei Gesuiti venga soppresso e viene seguito da
altri Parlamenti francesi tanto che il Re Luigi XV sopprimerà nel 1764 l'ordine.
Il 10 febbraio 1763 Philidor diresse l'orchestra per la comédie in prosa di un atto “mêlée d'ariettes”
“Bagarre” musicata da Vanmalder, compositore belga, su libretto di Poinsinet alla Comédie Italienne.
La trama era stata tratta da un racconto di Douville intitolato “Les accidens”. Fu un fiasco soprattutto
per il testo di Poinsinet ma non per la musica che fu trovata piacevole70.
Philidor compose poi musiche per “Le Bûcheron ou Le trois Souhaits”, comédie in un atto “mêlée
d'ariettes” su libretto di Jean-Francois Guichard (1731-1811) e Castet père, (morto 1806).
La Commedia venne data il 28 Febbraio e poi ripetuta il 15 marzo dai Comédiens Italiens Ordinaires du
Roi a Versailles alla presenza dei Reali di Francia e venne dedicata al Delfino. Il testo che era stato
ripreso da un racconto del conte di Perrault apparve freddo e per nulla divertente; la musica di
Philidor se pur armoniosa e pittoresca non appariva geniale al barone Grimm71 anche se ebbe elogi
notevoli sulla stampa dell'epoca per la capacità di abbinare l'armonia al testo. Il critico teatrale e
scrittore di commedie Favart scrisse “I nostri critici sapienti dicono che Philidor abbia rubato agli
Italiani. Ma che vuol dire se lui arricchisce il nostro paese con delle musiche che non avremmo mai
potuto apprezzare senza di lui?”72.
La commedia con partitura veniva venduta chez Claude Hérrisant a 1 livre e 4 sols73.
Ho trovato un Oroscopo fatto nel giugno del 1763 da Guichard per il figlio di Philidor: “Le petit Philidor
un jour deviendrà grand; c'est dire qu'il aura les talens de son Père; et je prédis encore, et l'Amour m'en
est garant, qu'il y joindra les charmes de sa Mère”74.
Compose musiche per “Les Fêtes de la Paix” di Favart, un intermezzo di un atto con danze per
celebrare la pace con l'Inghilterra e scritto da Favart per celebrare più l'inaugurazione della statua
equestre del Re Luigi XV in Piazza Luigi XV (oggi Piazza Concordia). Il libretto con musica era venduto a
24 soldi.
La prima rappresentazione data al Teatro Italiano il 4 luglio fu fischiata sonoramente e Favart dovette
tagliare due terzi del testo ma invano perché l'intermezzo non ebbe mai successo. La musica di
Philidor fu giudicata accettabile da un pubblico che amava il rumore e il fracasso75.
Nel novembre del 1763 arriva a Parigi Leopold Mozart (1719-1787) con la moglie, e i suoi due figli
prodigio: Wolfgang (7 anni) e la figlia Maria Anna (anni 12) detta Nannerel. Il barone von Grimm li fa
conoscere ai Reali . I Mozart vengono invitati a Versailles per due settimane. Wolfgang suona il
clavicembalo in modo così perfetto che il Re Luigi XV lo gratifica con un regalo di 50 Luigi d'oro ed una
tabacchiera d’oro. A Parigi Wolfgang Mozart compose le sue prime sonate a cembalo.
Il padre Leopold Mozart è compensato dal Re con 1200 livres per aver fatto suonare i propri figli alla
presenza dei Reali76.
70
Histoire de l'opéra bouffon, Tomo 2, Contant d'Orville, Paris 1768, pag.10
Correspondance, vol. 3, pag. 216
72
Mémoires et correspondance littéraires, C.S.Favart, Paris 1808, vol 2, pag 79
73
Mercure de France, aprile 1763, pag. 265
74
Mercure de France, gennaio-giugno 1763
75
Grimm, Correspondance vol. 3, pag. 295
76
Mozart en France, catalogo dell' Exposition 1956
71
37
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Un grande incendio distrugge il teatro dell'Opéra a Parigi nel 1763 e gli spettacoli vengono ad essere
recitati ad interim nella sala delle Macchine del castello delle Tuilleries che é adattata dall'architetto
Soufflot. Tuttavia la soluzione non manca di essere fortemente criticata per la cattiva acustica e la
disposizione dei palchi.
La sala dell'Opéra verrà ricostruito nel 1772.
Nel 1763 si firma il trattato di Parigi in cui la Francia rinuncia al Canada e all'Ohio a favore degli inglesi.
Nel 1764 Philidor compose musiche per “Le Sorcier” comédie lyrique in prosa, mêlée d'ariettes, in due
atti di Poinsinet che venne eseguito il 2 Gennaio alla Comédie Italienne. Nella prefazione dell'opera
Poinsinet avvertiva che la trama gli era stata suggerita dal Chevalier (Felice) Zappi, un avvocato e poeta
barocco nato ad Imola e residente a Roma (1667-1719)77. La musica di Philidor aveva molte canzoni e
romanze. Alla fine la commedia terminava con una vaudville molto piacevole.
Philidor nella prefazione del libretto “Le Sorcier” scriveva che “ in mezzo ad inquietudini,
contraddizioni e dispiaceri che un artista, foss'anche il più felice, non può evitare, l'omaggio del
Pubblico è l'unica ricompensa a cui aspirare.E che l'unico mio fine é quello di piacere al Pubblico e
studiarne i gusti e le tendenze in un genere nuovo che una parte del Paese ancora combatte ma che io
amo.” A mio avviso questa era la prima confessione di Philidor al Pubblico .
77
Histoire anedoctique et raissonnée du Théâtre Italien, Desboulmiers, Paris 1769 t. 7 pag. 55
38
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Le Sorcier ebbe un prestigioso successo e il parterre chiese all' autore di comparire sul palcoscenico
per applaudirlo, cosa che era capitata solo a Voltaire dopo la rappresentazione della sua tragedia
Mérope alla Comédie Française. Poinsenet credendo che il parterre lo richiedesse a gran voce apparve
ma vi fu un tremendo silenzio che venne rotto da una voce che urlava “L'autre! L'autre!” e allora
Philidor si presentò e il parterre si mise ad applaudire78. Il testo della farsa era piatto e triviale79, ma la
musica di Philidor aveva brio e denotava progressi di stile e gusto80. Si scrisse che Philidor avesse
plagiato alcuni motivi dell'Orfeo ed Euridice di Gluck. Il musicologo belga Fetis scrisse che l'Orfeo era
stato rappresentato a Vienna solo nel Luglio del 1764 e che quindi era impossibile che Philidor avesse
“pescato” dei motivi dall'opera di Gluck81. Tuttavia Fetis si sbagliava perché la prima dell'Orfeo venne
data il 5 ottobre 1762 al HofBurgtheatre di Vienna. Inoltre da una lettera di Favart al Conte Durazzo
sappiamo che nell'aprile del 1763 Philidor si era offerto di correggere gratis gli errori di trascrizione
della partitura dell'Orfeo di Gluck, che Duni aveva rifiutato di fare (voleva non meno di 500 livres, che
non gli vennero accordate da Gluck), e una volta esaminatola aveva scoperto che pochi erano gli errori
di trascrizioni delle note e che la musica era bellissima tanto che ne aveva versato lacrime di gioia e
che se prima ammirava Gluck, ora lo venerava82. Da ciò si può dedurre che forse Philidor abbia in
effetti “pescato” qualche idea dall'Orfeo di Gluck ma che abbia avuto il merito di creare una buona
musica.
Le Sorcier venne replicato il 21 marzo a Versailles davanti i Reali. E' molto probabile che la famiglia
Mozart abbia assistito al Sorcier dato che il barone Grimm, protettore dei Mozart a Parigi, era uno dei
grandi ammiratori di Philidor. Se non in questa occasione certamente nel 1766 i Mozart incontrarono
Philidor dato che tale incontro è documentato da una lista di Wolfgang del 177883.
In Aprile muore a quarantatre anni la celebre Madame de Pompadour in un piccolo appartamento di
Versaille di proprietà del Re.
Nel 1764 Rameau muore e Philidor compone un Te Deum in suo onore per essere eseguito ai funerali.
Nel 1765 Philidor musicò “Tom Jones”, comédie lyrique in prosa di tre atti di Poinsinet. La storia era
desunta dal famoso romanzo dell'inglese H. Fielding, “The history of Tom Jones, a Foundling” (1749).
Venne data per la prima volta a Parigi alla Comédie Italienne il 27 Febbraio. Fu un fiasco, i primi due
atti furono noiosi e il parterre rimase silenzioso, ma al terzo atto il parterre si scatenò con un inferno
di grida e risate.
Il giorno dopo venne replicata e con la distribuzione di molti biglietti gratis fatta da Poinsinet per un
parterre amico fu un successo e gli autori vennero acclamati e furono richiesti al palcoscenico. Ma fu
un successo effimero perché nei giorni successivi - senza distribuzione di inviti - la commedia cadde
come alla premiere84. Venne ridata a Versailles il 30 Marzo davanti ai Reali dai Comédiens Italiens
Ordinaires du Roi.
Philidor, convinto di aver composto delle superbe musiche, fece riadattare, forse su suggerimento
dello stesso Diderot, il libretto da Sedaine e la nuova versione del “Tom Jones”, data al Teatro di Parigi
il 30 Gennaio 1766 fu un gran successo. La partitura di quest'opera era venduta a 30 sols. La musica di
78
Mémoires et correspondance littéraires, C.S.Favart, Paris 1808, vol 2, pag 185/6
Grimm, vol. 4 parte 1, pag. 26
80
Grimm, pag. 401, tomo 3
81
Biographie universelle des musiciens, vol. 7 pag. 31
82
Mémoires et correspondance littéraire, C.S.Favart, Paris 1808, vol 2, pag 102
83
Mozart en France, catalogo di F.Lesure per l'Exposition 1956, Paris
84
Histoire anedoctique de l'ancien théatre en France, t. 2, Baron du Casse, Paris 1864, pag. 270
79
39
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Tom Jones è forse la migliore fra tutte quelle composte da Philidor fino allora. La critica del tempo
scrisse che Philidor aveva “pescato” motivi musicali dalle opere dei migliori compositori italiani come
Paisiello e Cimarosa, ma l'aveva fatto con gusto, stile, disinvoltura e destrezza unica.
La musica di Philidor aveva uno stile vigoroso, nerbo e calore85. Philidor sentiva di essere pronto per
l'Opéra.
La commedia finiva con una vaudeville cioè con un ritornello cantato da ciascun personaggio86.
I valori musicali in quest'opera di Philidor hanno tale valenza che venne data, in versione inglese, con
successo al Teatro di Corte di Stoccolma nel 1995.
Il 16 Marzo 1765 venne data dai Comédiens Italiens l'opéra-bouffon “Le tonnelier” di un atto in prosa
mêlé d'ariettes di Audinot, attore della Comédie, e Quétant87. La musica di Philidor.
Il Teatro Comédie Italienne poi diede il 25 maggio 1765 una rappresentazione del Sorcier e del
Bucheron e l'incasso di 3.301 livres venne consegnato in toto a Philidor che in cambio diede al teatro i
diritti di rappresentare le due opere per il futuro senza pagare i diritti al musicista88.
Questo particolare ci fa capire come l'attività di Philidor in campo musicale fosse assai remunerativa. A
questo proposito si può dedurre che allora per Philidor era più facile guadagnar soldi con la musica che
con gli scacchi.
Nel 1766 Philidor compose “Mélide, ou le Navigateur” commedia in versi e due atti con ariette - chi
fosse il librettista non si sa - e un “Requiem” per la morte di Rameau avvenuta nel 1764.
Nel 1766 Philidor curò nell'edizione dell'Académie universelle des Jeux pubblicato ad Amsterdam la
sezione scacchi fornendo nella parte seconda (pag. 147-256) le sue partite già pubblicate nel libro del
1749.
Nel maggio 1766 Wolfang Mozart ritorna per la seconda volta a Parigi dopo esser stato a Londra nel
1764-65 e in Olanda nel 1765 fino all'aprile del 1766. Ritornerà per la terza volta nel 1778.
85
Grimm, Correspondance, Vol. 5, parte 1, pag. 148
Les trasformations dell'Opéra Comique, A. Thurner, Paris, 1865, pag. 28
87
Grimm, Correspondance, vol. 4 parte 1, pag. 357
88
Histoire anedoctique et raissonnée du Théâtre Italien et de l'Opéra Comique, Desboulmiers, t. 7 pag. 104
86
40
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Parigi e Londra 1767 - 1774
Nel 1767 Philidor compose la musica per una tragedia lirica in tre atti intitolata “Ernelinde, Princesse
de Norvège” di Poinsenet, che nella prefazione, dedicata al Conte de Saint-Florentin ministro e
segretario di Stato, avvisava il lettore che aveva tratto spunto dalla tragedia del veneziano Matteo
Noris (“Ricimiro, re dei Vandali”, musica di Pallavicino) che venne rappresentata nel 1684 (in effetti
1785) a Venezia al teatro di San Crisostomo per la prima volta. Poisinet scrive di aver visto l'opera a
Parma, musicata da Ferandini di Napoli e aveva pensato di imitarla e trarne un opera da far vedere ed
apprezzare anche in Francia. Solo Il terzo atto si discostava dall'originale italiano così come il titolo
italiano. Aveva inoltre introdotto in ciascun atto dei balletti che non c'erano nella tragedia italiana. Da
notare che in effetti Poinsinet visitò Parma durante il rientro dal suo viaggio a Roma ove ebbe il titolo
accademico degli Arcadi89.
Diderot aveva dato a Poinsinet la sua supervisione ma scriveva il canzoniere e drammaturgo Charles
Collé (1709-1783)“bisognava essere senza genio, senza talento, senza gusto per fare la scelta di un
simile Aristarco (cioè censore e critico)”90.
La tragedia venne data il 24 Novembre di quell'anno all'Opéra ed il libretto si vendeva a 30 sols.
Nel Prospectus d'Ernelinde Philidor aveva preteso che la Musica fosse una Scienza (come gli scacchi!), il
che secondo De la Borde non era vero91.
Il testo di Poinsenet era tuttavia stato assai mal accolto. Era di una noia mostruosa. “Bisogna essere
privi di ragione e di spirito, avere orecchie enormi, e magari come quelle d'un asino, per divertirsi a
questo baccanale musicale“ così scriveva Charles Collé92.
La musica di Philidor venne poco apprezzata e Jean François de Le Harpe (1739-1803), accademico di
Francia, scrisse che “é di qualità inferiore rispetto alle arie armoniose del Maréchal, Sorcier, Tom Jones
e di altre che Philidor aveva composto e che l'avevano messo nel numero dei nostri più sapienti
compositori (savants compositeurs) …conferendogli una reputazione immortale… questa musica invece
é sovente dura, secca, e rumorosa; non si distacca dall'antico canto francese che in due o tre occasioni
.... per il restante c'è più rumore che idee ed effetto...
Quella parte di talento che si riferisce a quello che noi chiamiamo spirito propriamente detto, gli è
negato dalla natura che tanto è stata prodiga con Grétry. Grétry ha tanto spirito nelle sue composizioni
come in società. Philidor ne ha così poco, tanto che la sua stupidità è diventata proverbiale tra gli
artisti, si dice infatti “bête comme Philidor”93.
L'assiduo frequentore del salotto parigino di Madame Doublet e arguto osservatore della bella società
Louis Petit de Bachaumont (1690-1771) nelle sue Mémoires secrets, pubblicate dal bibliofilo L.P. Jacob
a Paris nel 1859 riporta il seguente epigramma, vera sarcastica stroncatura per l'opera (pag. 234):
89
Mémoires de J.Monnet, pag .203
Charles Collé, Journal et mémoires sur les hommes de lettres, les ouvrages dramatiques et les événement les
plus mémorables du règne de Louis XV (1742-1772), vol 3 pag. 172, Firmin Didot, Paris 1868
91
Essai sur la musique ancienne et moderne, vol 1. De la Borde, Paris 1780, pag. 59
92
Journal et mémoires ecc.de C.Collé, Tomo 3, Paris 1868, pag. 172
93
Oeuvres de La Harpe, Tomo X, Paris 1820 pag. 461
90
41
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
A Poinsinet :
“La Muse gothique et sauvage
De Poinsinet
La Muse a fait caca to net :
A Philidor rendons hommage
Et réservons le persiflage
A Poinsinet”
Sur l'opera de Philidor
“Qui veut de tout, tout aura,
qu'il aille entendre l'opéra:
chant d'église, chant de boutique
du bouffon et du pathétique
et du romain et du français
et du baroque et du niais
et de tout genre de symphonie
Marche, fanfare et cœtera
rien ne manque à ce drame-là
Sinon esprit,goût et génie”
Ma non tutti erano così critici nei confronti diella musica di Philidor. Tanto che il marchese di
Sennecterre, cieco e un gran intenditore di musica, una sera nel foyer della Comédie Italienne dopo
aver assistito ad Ernelinde disse al suo laquais che sarebbe stato feliciissimo di incontrare l'autore di
simile capolavoro e se lo vedeva di portarlo da lui perchè voleva complimentarsi. In quel mentre
Poinsinet entra nel foyer e il laquais lo presenta al marchese come l'autore senza rivelarne il nome.
“Signore, disse il marchese abbracciandolo, ho avuto il gran piacere di ascoltarvi, la musica è
ravissante, peccato che abbiate dovuto lavorare su delle parole così stupide” e tutti i presenti risero94.
Si narra poi che durante la rappresentazione di Ernelinde all'Opéra, alla fiera di San Lorenzo, durante
una scena di una farsa un asino di proprietà degli attori ragliasse e Arlecchino esclamasse lisciando la
schiena dell'asino “Point ..si..net, Point... si... net” (non ...così...chiaro, non ...così...chiaro).
L'opera venne sospesa durante la visita a Parigi del giovane re di Danimarca, Cristiano VII, nel 1768
perché il predecessore del monarca non faceva una bella figura.
Il 24 gennaio 1769 l'opera venne ridata con il titolo Sandomir -Principe di Danimarca - e Poinsinet
cercò di rimaneggiare i dialoghi e rendere più chiara la trama. Philidor introdusse anche dei nuovi
motivi musicali che vennero apprezzati95. Rousseau fece una parodia intitolandola Sans dormir, due
atti, che però fu un fiasco.
Ernelinde venne ridata all'Opéra l'11 dicembre 1773 sempre con il testo di Poinsinet, ma nel 1774
Sedaine ci mise mano e ne fece una tragedia in 5 atti. L'Ernelinde venne data il 4 novembre 1774 per
94
95
Mémoires secrets, de Bauchamont, pag.238
Mercure de France, Febrraio-Marzo 1769, pag 157
42
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
le feste in onore dell'onomastico del Principe Carlo a Bruxelles con grande successo96. Lo stesso
Philidor venne invitato a Bruxelles97. La musica di Philidor venne apprezzata.
Ernelinde, versione Sédaine, venne ripresentata l'8 luglio 1777 all'Opéra di Parigi con grandissimo
successo per le espressive musiche di Philidor. Fu applauditissimo il quator “Jurons sur nos glaives
sanglans” che è uno dei pezzi migliori98. Il belga César Franck (1822-1890) inserirà Ernelinde nel 1883
nella sua Collezione “Capolavori dell'Opera francese”.
Poinsenet morirà il 7 Giugno 1769 per una congestione in Andalusia andando a nuotare nel
Guadalquivir di Cordoba, il “grande fiume”, dopo un lauto pranzo. Aveva solo 34 anni. Si era fatto
chiamare durante il suo viaggio promozionale per la comédie comique in Spagna Don Antonio
Poisonetto. Aveva ottenuto nel 1766 il titolo di Accademico dall'Accademia delle Scienze e Belle Arti di
Digione e dalla Arcadia di Roma. Il Re Luigi XV annunciò lui stesso la morte del poeta al suo primo
valletto di camera, M.Benjamin de la Borde, che era stato un suo amico e con cui aveva collaborato
per fornirgli musiche alle sue opere99.
Il carattere di Philidor musicista era quello di un generoso e onesto compositore che poco temeva dei
rivali presenti o futuri. Questo tratto della personalità appare dalla confessione fatta dallo stesso
Grétry. Scrive infatti il musicista belga che all'inizio della sua carriera musicale a Parigi non trovava un
librettista disposto a fornigli il testo perché tutti gli scrittori preferivano dare i loro libretti a Monsigny
o a Philidor o a Duni che erano compositori ben noti al pubblico. Fu allora che Philidor generosamente
offerse a Grétry di passargli il libretto che aveva appena ricevuto. Gli presentò l' autore, ma l'autore
del libretto chiese a Grétry che la musica fosse composta con Philidor. Questi generosamente accettò
di affiancare il suo già celebre nome a quello di un musicista ancora sconosciuto al pubblico ma Grétry
si oppose a buon ragione perché disse “Se l'opera riesce il merito sarà tuo, ma se non va, la colpa sarà
tutta mia“100.
Nel 1768 Philidor compose musiche per la “comédie mêlé d'ariettes“ “Le Jardinier de Sidon”, due atti
di Renard de Pleinchêne, tratto dalla storia “Il re pastore”di Metastasio e che già Fontenelle aveva
trattato in Abdolonime. Venne dato alla Comédie Italienne il 18 luglio. Era la prima opera drammatica
di Pleinchêne, il cui stile fu trovato debole. La musica era piena di grazia e sopperì le mancanze del
testo.
Philidor in dieci anni aveva fatto progressi immensi, la sua musica era “charmante”101. Il musicista
Monsigny aveva musicato l'opera comique in tre atti “L'Isle sonnante” di Charles Collé. Il musicista di
Liegi, Grétry aveva musicato con grande successo l'opéra comique Huron di Marmontel tratto da
Voltaire che era stato presentato il 20 agosto 1768 alla Comédie-Italienne. Era stato acclamato da tutti
come un capolavoro. Gretry aveva passato dieci anni a Napoli e il suo stile musicale era nettamente
italiano mentre… Philidor aveva uno stile alquanto tedesco102.
Grétry era stato definito da Grimm il “Pergolesi francese” ed era il musicista preferito da tutti gli
Enciclopedisti e dalla Corte di Francia.
96
Mercure de France, nov-dic. 1774
Annales dramatiques, vol. 3 pag. 428
98
Journal de musique, 1774-77, vol. 3, pag. 67
99
Mémoires secrets, de Bauchomont, pag.354
100
Mémoires, Grétry, Paris 1828, pag. 129
101
Grimm, Correspondance, vol. 6 pag. 14
102
Les trasformations dell'Opéra Comique, A.Thurner, Paris, 1865. pag. 40
97
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Philidor mise in vendita la partitura dell'Ernelinde, nella versione 1767, a 24 livres per i sottoscrittori
con i loro nomi messi in evidenza come aveva fatto per le edizioni del suo trattato di scacchi. Per i non
sottoscrittori, la partitura veniva messa in vendita a 36 livres103.
Il 24 Giugno 1768 muore Maria Leczinska, Regina di Francia.
Nel 1769 Philidor compose musiche per una comédie in un atto mêlée d'Ariettes in versi “L'Amant
déguisé ou Le Jardinier supposé “ di Favart e di Voisenon che venne recitata il 2 settembre al Théâtre
Italien. Il libretto costava 15 sols. Sul libretto Philidor era presentato come” pensionato del Re e
Maestro di Musica di sua Altezza Duca regnante sui Deux Ponts” In effetti il Duca gli concedeva anche
una pensione di 600 livres all'anno104.
L'opera senza musiche era già stata data nel giugno del 1756 a Parigi dai Comédiens Italiens con il
titolo “Plaisanterie de campagne” e poi era stata sospesa per la morte della Signorina Silvia, l'attrice
principale105. Secondo la cronaca del tempo la musica era inferiore a quella del Jardinier de Sidon ma
per colpa del libretto che mal si apprestava all'estro musicale di Philidor.
Nel 1769 il Duca di Baviera nominava Philidor maestro della musica della sua casa e gli concedeva una
pensione di 600 livres106.
Poi Philidor, insieme a Monsignyy, insieme ad altri celebri musicisti tra cui Blaise, Monisignye e Grétry,
compose delle musiche per “La rosière de Salency” un balletto pastorale in tre atti, mêlée d'ariettes di
Favart che venne data prima a Corte e poi al Teatro Italiano107.
Favart era definito il Racine dell'Opéra Comique108. Nel 1774 il musicista Grétry musicherà una
commedia in tre atti di Pezay dallo stesso titolo.
In quest'anno si ha un altro commento rivelatore sulla personalità di Philidor da parte di Charles Collé
“Monsigny non ha così tanta forza e genialità di Philidor. Bisogna convenire che ha però tanta vanità,
amor proprio e presunzione quanto l'altro, il che dice molto visto che l'amor proprio di Philidor è al di
sopra di ogni espressione”109. Tuttavia Collé ammirava Philidor tanto che nel 1766 quando il Duca
d'Orleans gli aveva chiesto una commedia con ariettes (il cui titolo sarà êIle sonnante) e farla musicare
a Monsigny, lui confessò che avrebbe preferito farla musicare a Philidor110.
In quello stesso anno Monsigny musicava Le Déserteur, suo capolavoro su testo di Sédaine. La musica
drammatica richiede cantanti attori e Grétry avvinceva il pubblico con Le Tableau parlant, una
piacevole buffoneria di Anseaume. Nel 1769 i Comédiens ordinaires du roi decidono di dare una
pensione di 800 livres quale tangibile riconoscimento all'opera svolta per il teatro sia a Favart per la
fecondità delle sue commedie sia a Duni per essere stato il primo musicista che ha fatto la rivoluzione
nella composizione dell'opera comica111.
103
Mercure de France, dic. 1768, pag. 189
Philidor et l'èvolution de la musique française au XVIII siècle, George -Edgar Bonnet, Paris 1921, pag 63
105
Theatre de m. Favart, vol. 10, pag. 98
106
Philidor et l'èvolution de la musique française au XVIII siècle, George Edgar Bonnet, Paris 1921, pag. 63
107
Babault, Annales dramatiques; ou dictionnaire générale des téâtres par une société de gens de lettres, vol. 8,
Paris 1811, pag. 183
108
Suite de repertoire du Theatre Francais, pag. 54
109
Collé, vol. 3 pag. 292
110
Journal et mémoires de Charles Collé sur les hommes des lettres, les ouvrages dramatiques et les événements
les plus mémorables du règne de Louis XV (1748-1772) Paris 1868,vol. 3, pag 107
111
Mémoires secrets, de Bauchamont, pag.333
104
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Philidor nello stesso anno fece la sua quarta visita a Londra ove trovò al Salopian coffee house di
Charing Cross i migliori scacchisti allora in circolazione e cioè il Conte Brühl, H. Convey, Lord Harrowby,
Bowdler, Jennings.
Philidor dava a tutti un Cavallo di vantaggio avendo la mossa d'apertura. Li vinse. Questo circolo di
scacchi era stato fondato alcuni anni dopo l'Old Slaughter's Coffee-House. Il suo nome derivava da
una bevanda calda di gran moda a Londra nell'epoca precedente al caffé e al tè, detta “saloop”, dal
turco “salep” che a sua volta deriva dall'arabo “sahlap” che significa orchidea. La bevanda era fatta
con la farina di tuberi di orchidea (Orchis mascula), zucchero, latte, cannella e acque di rosa. Era
considerata una bevanda energetica. Questa bevanda era andata in disuso già all'epoca di Philidor.
Oggi il salep si beve solo in Turchia, c’è in commercio un salep in bustina che viene venduto in Turchia
ma non lo si trova nell'Unione Europea dato che i derivati da orchidee sono illegali.
Nel 1770 Philidor compose musiche per “La nouvelle École des Femmes”, comédie in tre atti in prosa
di Mouslier de Moissy che era stata già presentata al Teatro Italiano nel 1758 senza musica112. L'opéra
comique venne data il 22 Gennaio alla Comédie Italienne. Ebbe scarso successo malgrado una musica
charmante.
Philidor mise in vendita la partitura della tragedia lirica “Ernelinde” a 30 livres che poteva essere
acquistata al suo indirizzo di Rue de Cléry, vis-à-vis la Rue du Gros-Chenet o presso la Chevardière,
Marchand de Musique, Rue du Roule, a la Croix d'Or.
Si legge pure che Philidor quando compose l'Ernelinde era Maitre de Musique de S.A.S. Monseigneur
le Duc régnant des Deux-Ponts e che l'opera era stata dedicata alla Contessa di Forbach113 e che
Philidor era un musicista che sorpassava tutti i suoi rivali, e che la sua musica era per le “piccole
orecchie” e delicate, cioè per i partigiani della nuova musica, e non per le “grandi orecchie” come le
avevano i partigiani della vecchia musica che le utilizzavano per sopportare i versi a voce tonante e
non cantata114.
In quell'anno venne pubblicato a Parigi un “Essai sur le jeu de Dames à la Polonaise” di Manoury,
gestore di una celebre caffetteria ove si radunavano uomini di spada e di penna115. Manoury
dichiarava che Philidor, gran giocatore di scacchi, era forse ancor più forte al gioco della dama polacca.
112
Babault, Annales dramatiques; ou dictionnaire générale des téâtres par une société de gens de lettres, vol. 7,
Paris 1811, pag. 54
113
Journal de musique par une Sociêté des amateurs, Paris 1770, vol. 1, Minkoff Reprints, Ginevra 1972, pag.
571, ex53
114
Journal de musique, vol. 1, pag. 572
115
Chroniques et legendes des Rues de Paris,E.Fournier, Paris 1864, pag.232
45
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
La moglie di Philidor prese parte ad un concerto all'Ecole Gratuite de Dessein in Febbraio del 1770
cantando in italiano con molta grazia un pezzo di bravura di Maio riscuotendo gran un caloroso
successo e poi insieme a M. Richer cantò un duetto del terzo atto di Ernelinde con successo116.
Abbiamo notizia dall'inglese Mr. Burney, lo storico della musica, di passaggio a Parigi, che la moglie di
Philidor cantò con arte un bel mottetto composto dal marito al Concert Spirituel il 14 giugno
quell'anno ma non ebbe gli applausi che ebbe il Dominus regnavit di Lalande e il concerto d'oboe di
Alessandro Besozzi che era un virtuoso oboista alla Cappella di Corte di Carlo Emanuele III a Torino.
Lo stile del mottetto di Philidor rivelava come Philidor avesse pescato da motivi italiani la propria vena
musicale117.
Il Tom Jones viene ridato con successo al Teatro di Choisi di Versailles il 10 giugno.
Nell'Aprile del 1770 la quattordicenne Maria Antonietta, figlia dell'Imperatrice d'Austria Maria Teresa,
sposa per proxy in Vienna il Delfino di Francia allora quindicenne. Il matrimonio verrà poi celebrato il
16 maggio nella Cappella reale di Versailles e nell'Ottobre in celebrazione del matrimonio verrà data a
Fontainebleau l'opéra comique in due atti di Fenouillot de Falbaire de Quingey (1727?-1800) “Les deux
avares”, soggetto ripreso da un testo di Boccaccio, con musiche del ventinovenne belga Grétry. La
commedia ebbe un brillante successo. Si ha notizia che J.J.Rousseau - che era fuggito da Parigi per aver
116
117
Journal de Musique, vol 1 del 1770, pag. 130/31
L'Opéra-italien de 1548 à 1856, Castil-Blaze, Paris 1856, pag. 228-29
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
scritto l'Emile - ritorna e si fa vedere al Café de la Régence ove parla della sua intenzione di fare un
Dizionario di Botanica a cui si era recentemnet appassionato118.
Nel 1771 Philidor musicò “Le Premier Navigateur” una pastorale scritta da Fenouillot de Failbare de
Quingey. Venne data in Marzo prima alla Comédie Italienne con scarso successo e poi ridato
nell'ottobre del 1773 a Fontainebleau con il titolo “Sémire et Mélinde” con il testo di Anseaume. La
musica di Philidor era stata apprezzata anche se la commedia ebbe un successo mediocre119.
Grétry, allora trentenne, ricevette dal Re Luigi XV una pensione annua di 1200 livres più un bonus di
200 luigi d'oro.
Nel mese di agosto 1771 il Mercure de France pubblicò da pag 96 a pag 101 un articolo per elogiare il
libro di Philidor pubblicato a Londra nel 1749 e 1750 con l' avviso di Philidor che si prometteva di fare
una nuova edizione sia in inglese che in francese per il marzo 1772 in formato 4°, su bellissima carta,
con i nomi dei sottoscrittori in testa. Il prezzo per i sottoscrittori era 24 livres tournois, argent de
France, che dovevano essere versate entro il Gennaio 1772. Seguiva poi l'elencazione delle librerie
francesi ed europee ove si poteva sottoscrivere il libro. Nel diario di Fanny Burney (1752-1840) si legge
che Philidor andò a Londra nel 1771 e recò con sé una lettera di raccomandazione da parte di Denis
Diderot per il Dr.Burney autore di una “Storia della Musica” che poi era una inchiesta sulla situazione
della musica in Italia, Francia e Germania negli anni 70. Secondo Fanny Burney Philidor veniva a Londra
per far pubblicare una nuova edizione del suo trattato di scacchi120. A me non risulta che sia mai stata
pubblicata tale edizione nel 1772. Mi risulta invece che venne pubblicata solo nel 1777 una riedizione
del trattato di Philidor.
Nel 1772 Philidor andò a Londra per quattro mesi per ritrovare gli amici.
Nel 1773 Philidor compose musiche per “Le Bon Fils ou Antoine Masson “ commedia in prosa mêlée
d'ariettes in un atto di Devaux (pseudonimo dell'abbate Guillame-Antoine Lemonnier 1721-1797) che
venne data l'11 gennaio alla Comédie Italienne. La musica venne giudicata geniale e maschia e
aumentò la reputazione di Philidor in campo musicale121. La partitura veniva venduta a 1 livre e 4 sols.
Poi il 16 Aprile il mottetto con grande coro Lauda Jerusalem di Philidor venne ripresentato al Concert
Spirituel insieme ad altri mottetti come il Coeli Civis di Galluppi. E il Concert Spirituel del 20 maggio
terminò con il Te Deum di Philidor122.
Nel 1774 compose musiche per il libretto di Sédaine “Le Rémois” che venne data in Agosto. Secondo
de la Harpe la musica era mediocre e non all'altezza del miglior Philidor123.
In quell'anno La Harpe, scrivendo all'Imperatore di Russia riportava una frase che Benjamin de la
Borde, valletto di camera del Re Luigi XV, compositore di canzoni e commedie e grande ammiratore di
Philidor scacchista e musicista, un giorno sentendo che Philidor diceva a tavola delle sciocchezze e
trivialità si trasse dall'imbarazzo esclamando “Vedete costui?” indicando Philidor “non ha il senso
comune! (le sens commun!) E' tutto genio! (c'est tout gènie)”
La Harpe confermava poi che Philidor non aveva assolutamente “spirito” mentre Lulli e Rameau
secondo lui erano uomini di spirito124.
118
Mémoires secrets, de Bauchamont, pag 416-418
Journal de musique, 1774-77, vol. 3 pag. 65
120
The Early Diary of Frances Burney, 1768-1778, Vol.1, pag 123, London 1907
121
Mercure de France, gen. 1773
122
Mercure de France, maggio e Giugno 1773
123
Oeuvres de la Harpe, Tome X, Paris 1820, pag 124/5
119
47
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Dal Mercure de France del 1774 (4-6) compare la notizia che la partitura di Mélide ou le Navigateur
veniva venduta a 18 livres presso M. de la Chevardiere e che la partitura di Ernelinde, come presentata
per il matrimonio del Conte d'Artois nel 1773 veniva venduta a 30 livres dallo stesso Philidor presso la
sua residenza di Rue de Cléry o anche presso M. de la Chevardiere.
124
Oeuvres de la Harpe, Tome X, Paris 1820, pag 51
48
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Parigi e Londra 1775 - 1780
Nel Gennaio 1775 venne data a Bruxelles, al Teatro de la Monnaie, la prima di un' opera di Pleinchesne
intitolata “Berthe“ con musiche di Philidor, Botson e del belga Gossec (1734-1829) oggi però andata
perduta125.
Philidor compose poi la musica per l'opéra-comique “Les Femmes vengées ou le feintes infedélités” di
Sédaine, un atto in versi mêlée d'ariettes, che venne dato alla Comédie Italienne il 20 marzo.
La trama era tratta da Conte des Rémois di la Fontaine e si svolgeva su tre scene contemporaneamente
in tre luoghi diversi. Questa era una novità teatrale per quell'epoca e divenne un classico .
Ebbe successo perché la trama era divertente con situazioni piccanti e scabrose (nel 1779 la trama
verrà definita “modello di cattivo gusto” nella “Histoire de l'Opéra Comique) e vi erano delle belle
canzoni. Ma la musica venne giudicata inferiore a quella delle prime commedie di Philidor anche se il
Mercure de France scriveva che “la musique de M.Philidor ajoute à la reputation de ce savant
Compositeur”126.
La partitura con il testo di questa commedia veniva venduta a 30 livres presso Musier fils, Lib. rue du
Foin127. Ma successivamente venne messa in vendita solo la partitura di Philidor a 18 livres e si poteva
acquistare presso l'autore in via de Cléry128. Intanto il 2 Febbraio veniva data la commedia di due atti
“La fausse magie” di Marmontel con musiche di Grétry e all'Opéra il 2 Maggio si dava la prima del
balletto eroico Cephale et Procris di Marmontel con musica di Grétry.
Nel 1775 “Les Comediens Italiens” offrirono a Monisigny una pensione per ricompensarlo dell'opera
“Le deserteur” ma Monsigny la rifiutò e chiese che venisse destinata a Philidor che la meritava
maggiormente129.
Philidor in questi undici anni “musicali” non si dimenticò mai degli scacchi
e frequentò sempre il Caffé de la Régence e nell'inverno ritornò a Londra
per frequentare gli amici scacchisti di James's Street e così farà nei quattro
anni seguenti.
Nel 1775 la Société d'Amateurs del Caffé de la Régence pubblicò un
“Traité théorique et pratique du jeu des Echecs” edito “A Paris, chez
Stoupe, Imprimeur-Libraire Rue de la Harpe” di ben 412 pagine.
(Da rimarcare che il Café de la Régence veniva scritto “Caffé de la
Régence” e che veniva poi definito nel proseguo della prefazione come
L'Accademia degli Scacchi d' Europa)
125
Grove's dictionary of music and musicians, ed.Fuller Maitland, New York 1904-1911, vol. 2, pag. 204
Mercure de France, Aprile 1775 v.2 pag. 165
127
Mercure de France, Maggio 1775, pag.166
128
Mercure de France, Luglio 1775, pag.178
129
Philidor et l'evolution de la musique française au XVIII siècle, George Edgar Bonnet, Paris 1921, pag. 43
126
49
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Nella prefazione si riconosceva a Philidor il merito di essere il più grande giocatore di scacchi d'
Europa, ma si dichiarava che pur avendo fornito per primo dei principi generali per la difesa e l'
attacco nel gioco degli scacchi, le partite da lui illustrate erano più istruttive che corrette e che le sue
affermazioni sulla vittoria o perdita forzata delle stesse erano spesso azzardate e smentite
dall'esperienza e dalle combinazioni. Il giudizio degli Amateurs del Caffé de la Régence era duro ma
ben motivato.
La notazione adottata dagli Amateurs nel loro trattato era quella proposta da Stamma ove i pezzi del
Bianco venivano identificati con lettere maiuscole dell'alfabeto e numeri (A1=Ta1; B1=Cb1; C1=Ac1;
D1=Dd1; E1=Re1; F1=Af1, G1=Cg1; H1=Th1) mentre il Nero aveva i pezzi con le stesse lettere ma
identificati con il numero 8.
I pedoni venivano indicati con la lettera PA2, PB2 ecc. Le case della scacchiera erano numerate dall'1 al
8. Ecco come veniva presentata la scacchiera e la relativa notazione delle posizioni sulle case della
scacchiera.
il che riduceva le descrizioni delle mosse a segni convenzionali tipo algebrico e quindi le partite
potevano venir annotate in più breve spazio e quindi si riducevano i costi per l'editore. Riportiamo un
esempio di come veniva annotata la Prima partita e i relativi commenti.
50
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Nel Giugno del 1777 Philidor fece ristampare a Londra il suo Trattato in 8° in francese (302 pagine) e in
inglese (306 pagine) con “considerevoli” aggiunte e modifiche.
La prima osservazione da farsi è che il titolo di questa edizione è diverso da quello del 1749.
L'edizione francese 1777 aveva il titolo “L’Analyze du jeu des Échecs; Nouvelle Édition,
considérabliment augmentée” par A.D.Philidor. A Londres, chez P. Elmsley dans le Strand”.
Sulla copertina si manteneva la citazione sbagliata del Vida ”Ludimus effigie belli”.
51
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
L'edizione inglese aveva il titolo “Analysis of the Game of Chess, A New Edition, greatly enlarged, by
A.D.Philidor, London printed for P. Elmsley, in the Strand”. Nell'edizione inglese la citazione del Vida
veniva corretta in “Ludimus effigiem belli”. Non si capisce perchè la citazione di Vida non fosse stata
corretta anche nell'edizione francese.
Un profilo di Philidor, fatto con grande maestria dall'incisore italiano Francesco Bartolozzi (17281815), che allora lavorava con grande successo a Londra, faceva bella mostra sull'anteprima del
trattato.
Nell' edizione francese c'era l'elenco di 281 personaggi che sottoscrissero ben 365 copie del libro.
Figuravano 103 soci del Club di Scacchi di St.James di Londra tra cui il Duca Athol, Lord Bateman, il
Conte Bruhl (6 copie), il Cavaliere Chastellux (1 copia), Hen.Conway (10 copie), Lord Elibank e tanti
altri.
Tra nomi dei sottoscrittori illustri figuravano in cima alla lista Monsieur - fratello di Luigi XVI e che
diverrà Re dei Francesi nel 1814 con il nome di Luigi XVIII (6 copie) e sua Altezza l'Elettrice Douariere
de Saxe e il figlio principe Charles de Hesse (1 copia a testa), il celebre de Voltaire (1 copia), il
librettista Sédaine (1 copia), l'Enciclopedista Diderot (1 copia), De Kemur Sire di Legalle il grande
maestro di scacchi del Caffé de la Régence (1 copia), il Principe de Beauveau (1 copia), Francesco
52
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Bartolozzi incisore (1 copia), il Maresciallo Duc du Duras (1 copia), il Duca de Luynes (1 copia),
l'accademico francese Marmontel (1 copia), il Maresciallo duca de Noailles (1 copia), l'abbate Raynal (1
copia), il Barone de Talleyrand (1 copia).
La prefazione di Philidor era molto breve. Non faceva più riferimento a Carrera e ai suoi classici
riferimenti (Euripide, Omero), ma ammetteva che anche i Cinesi giocavano a scacchi; affermava che il
loro gioco era diverso sia per la marcia dei pedoni che per la potenza dei pezzi; che il gioco degli
scacchi fosse stato verosimilmente importato in Europa dagli Arabi e che gli autori Arabi attribuivano
l'invenzione agli Indiani.
Inoltre Phildor affermava che Spagnoli ed Inglesi fossero stati i primi a stampar trattati di scacchi (cosa
non vera), mentre gli Italiani li sopravanzavano per un maggior numero di trattati. Che la Germania
contava un solo trattato di scacchi degno di questo nome e che era stato scritto dal Duca di Brunswick
sotto lo pseudonimo di Gustavus Sélénus con il titolo “IV Bücher vom Shach und Königs Spiel”. Da
notare che il titolo riportato da Philidor è sbagliato dato che quello corretto è “Das Schach - oder
König-spiel“.
Che benché la Francia avesse avuto nel tempo ottimi giocatori di scacchi, solo lui, scriveva Philidor, era
il primo Francese a formulare la teoria del gioco. Che la sua nuova edizione era stata divisa in due
parti. La prima con la riedizione di quella del 1749 migliorata con correzioni ed aggiunte e la seconda
parte con gli esempi di finali di partite e che era assai orgoglioso di aver perfezionato la sua teoria e
che questa fosse stata classificata Scienza da grandi personalità come Leibnitz ed altri autori.
Poi alla fine del trattato, innovando dall'edizione del 1749, c'erano elencate 17 regole di
comportamento per evitare contestazioni nel gioco.
Queste regole derivavano in gran parte dal libro di Biochimo (cioè del calabrese Gioachino Greco) che
era stato tradotto da Francis Beale con il lungo titolo “The Royall game of Chesse-play, sometimes the
Recreation of the late King, with many of the Nobility. Illustrated with almost an hundred Gambetts,
beign the Study of Biochimo, the famous Italian” e stampato a Londra da Henry Herringman nel 1656
con un incisione di P.Stent raffigurante Carlo I Re d'Inghilterra, Francia ed Irlanda.
I Regola: I giocatori devono avere entrambi la casa bianca della scacchiera alla loro destra (non era
scritto quello che poi verrà sancito “In caso contrario, chi si accorgeva prima di giocare la sua quarta
mossa poteva richiedere di ricominciare il gioco. Se non ci si accorgeva prima della quarta mossa si
sarebbe proseguito”).
II Regola: inizia chi concede il vantaggio di un pezzo o di un pedone salvo patto contrario. Nel caso si
giochi alla pari si sorteggia chi deve iniziare e poi si alternano i colori. (viene sancito poi che chi vince
avrà ancora il tratto d'apertura).
III Regola: se si inizia senza un pedone o un pezzo l'avversario può richiedere di ricominciare la partita o
di continuare e togliere il pezzo dimenticato. (verrà poi sancito che ciò si può fare solo prima della
quarta mossa).
IV Regola: in caso di un pezzo o pedone dato in vantaggio ma dimenticato sulla scacchiera, si rimette la
decisione a chi ha subito il danno e cioè o ricominciare la partita o continuare togliendo il pezzo o
pedone. (verrà poi sancito che chi ha subito il danno continuerà la partita senza il vantaggio del pezzo
ma la partita non potrà mai essere persa ma solo vinta o pareggiata).
53
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
V Regola: un pezzo toccato deve essere mosso. Solo dicendo “J'adoube” si può toccare un pezzo senza
doverlo poi muovere. Si possono però rimettere a posto dei pezzi che si fossero rovesciati o spostati
innavvertitamente. (verrà poi sancito che bisogna dire anche in questo caso “J'adoube”).
VI Regola: un pezzo avversario toccato senza dire “J'adoube” deve essere preso se l'avversario lo
richiede e se tecnicamente non possibile bisogna muovere il proprio Re.
VII Regola: un pezzo alzato e rilasciato sulla scacchiera non può essere ripreso per essere messo su
altra casa. Fino quando lo si tiene in mano lo si può mettere ove si vuole.
VIII Regola: chi fa una mossa falsa deve [ritirala e] muovere il Re come nella Regola VI; nessuna mossa
falsa può essere contestata dopo una mossa dell'avversario. La posizione rimane come se la mossa
falsa fosse stata giusta.
IX Regola: il pedone che raggiunge l' ottova casa può essere promosso a Donna o a qualunque altro
pezzo che si desideri .Questo anche se sulla scacchiera ci sono tutti i pezzi.
X Regola: il pedone può muovere di due case all'inizio della sua corsa e c'é l'opzione della presa “en
passant” da parte di un pedone avversario [da ricordare che questa regola valeva in Francia, in Spagna
e in Inghilterra ma non era osservata in Italia ove si poteva “passare battaglia” cioè un pedone che
iniziava la corsa non era catturato dalla pedina avversaria. Questa regola venne abolita in Italia nel
1880].
XI Regola: quando il Re arrocca può essere spostato di due sole case e la Torre saltando nella direzione
opposta va vicino al Re (la vecchia regola che esiste ancora in alcuni paesi lasciava libertà al Re di
muoversi nello spazio tra Re e Torre)
XII Regola: Il Re non può arroccare sotto scacco nè se arroccando è esposto a scacco né se il Re o la
Torre sono stati mossi precedenza; chi lo fa quando non potrebbe deve muovere o il Re o la Torre a suo
piacimento.
XIII Regola: chi riceve scacco senza l'avviso di scacco non è obbligato a pararlo; e gioca come se non ci
fosse stato scacco. Tuttavia se chi aveva dato scacco alla sua successiva mossa dice “scacco” le mosse
dovevano essere riprese e chi era stato sotto scacco deve por rimedio.
XIV Regola: il giocatore che sulla chiamata inesistente di “Scacco” ha spostato il Re per ripararlo o
mosso altro pezzo per parare lo scacco, può rifare la mossa.
XV Regola: chi muove un pezzo che non può essere mosso senza dare scacco, bisogna che rimetta al
suo posto e muova il suo Re ma se il Re non può essere mosso allora la mossa rimane valida.
XVI Regola: chi non può muovere nessun pezzo e il Re non può muoversi perchè movendosi si pone
sotto scacco allora il gioco è in stallo; In Inghiletrra chi ha il Re in stallo vince la partita [Gioacchino
Greco nella traduzione inglese del 1656 “...a stale and he that giveth it to a distressed King loseth the
game”] mentre in Francia ed in altri Paesi lo stallo fa patta.
XVII Regola: si possono fare 50 mosse al massimo per poter dare il matto in casi di difficoltà oggettiva
come Cavallo e Alfiere contro il Re, o di Torre ed Alfiere contro Torre. Nel caso non si sia riusciti a dare il
matto entro quelle mosse la partita é patta.
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Queste 17 regole enunciate da Philidor divennero legge in Francia dal 1786. Oltre a queste se ne
aggiunsero altre 10 ad integrazione130.
Ad esempio la notazione delle mosse era descrittiva nelle due edizioni e questo dimostra che benché
la notazione alla Stamma fosse già adottata da molti, come ad esempio i giocatori del Caffé de la
Régence, Philidor voleva rimanere fedele alla vecchia maniera.
Philidor ritornò a Londra annualmente durante gli anni 77 e 78 per circa tre - quattro mesi ogni volta.
In questi anni Philidor giocò a Londra contro forti giocatori e guadagnò molto danaro. Caratteristica di
Philidor e di quasi tutti i giocatori di scacchi di quegli anni era quella di non trascrivere le mosse delle
loro partite.
Questo avveniva perchè la annotazione descrittiva in voga rendeva penosamente lunga l'operazione.
Purtroppo quindi abbiamo perso moltissime partite giocate da Philidor e da Stamma contro vari
avversari.
Solo negli anni 1787/1800 il Reverendo George Atwood (1746-1807), matematico e professore di fisica
al Trinity College di Cambridge, membro del Chess Club di James's Street, conobbe Philidor e con
precisione annotò 47 partite di Philidor e molte altre di importanti giocatori del Club. Il libretto
manoscritto di queste partite, alla morte di Atwood, venne ereditato dallo scacchista Mr. Joseph
Wilson, amico di Atwood. La libreria di Mr.Wilson, alla sua morte, venne messa all'asta nel 1832/3 da
Sotheby e il manoscritto relativo alle partite di scacchi di Philidor venne acquistato da Mr.Thorpe, un
antiquario di libri di Bedfort Street - Covent Garden - di Londra che lo mise nel suo catalogo.
Lo scrittore e giocatore di scacchi George Walker (1803-1879) comperò il manoscritto e ne fece un
libro (A selection of games at chess actually played by Philidor and his contemporaries, London:
Sherwood, Gilbert & Piper, Paternoster row-1835).
Nel 1777 il Dr.Benjamin Franklin arrivò a Parigi quale delegato degli Stati Uniti d'America e la Francia
riconobbe la loro indipendenza dall'Inghilterra. Nel 1778 morirono M.de Voltaire e J.J.Rousseau.
Nel 1778 Philidor venne avvicinato, durante il suo soggiorno a Londra, dallo scrittore torinese
Giuseppe Baretti (1719-1789). Il Baretti era emigrato a Londra nel 1751, conoscendo in quel periodo
sia il Dr.Jonhson, critico letterario, sia il pittore Reynolds. Il Baretti poi viaggiò in Portogallo, Spagna e
Francia e ritornò in Italia nel 1763 ove fondò a Venezia la rivista “Frusta letteraria” e scrisse sotto lo
peudonimo di Aristarco Scannabue. Dovette fuggire da Venezia per i suoi attacchi al padre Buonafede
e si riparò nuovamente a Londra nel 1766. Il Baretti era un geniaccio, definiva M.de Voltaire uno
scioccante libertino, detestava Carlo Goldoni che scriveva per il popolaccio ma apprezzava il
Metastasio e i classici latini. Il Baretti cercava da tempo un compositore che fosse in grado di musicare
la sua traduzione del Carmen Seculare di Orazio che a suo parere aveva potenzialità di canto e cori
eguali se non maggiori del Stabat Mater, del Dies Irae, o del Tantum Ergo e del Veni Creator,del
Miserere e via dicendo e che era superiore alle odi di Dryden, Pope o Metastasio che erano state
musicate a suo tempo. Secondo il Baretti questo suo sogno musicale gli avrebbe fruttato - se avesse
trovato un compositore disposto a musicare gli inni di Orazio - un sacco di quattrini.
Il Baretti aveva forse ascoltato a Parigi alcune opere di Philidor ed era convinto che il francese fosse
capace di comporre musica per i vari inni cantati dalle fanciulle e dai fanciulli Romani delle più nobili
famiglie nel 17 a.C. durante tre giorni di festa in onore dell'inizio del secolo (i Saturniali) e di Augusto
130
Le Palamède Français.1 settembre 1864
55
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Imperatore. Inni che Orazio aveva composto o forse solo trascritto e che erano stati riordinati dal
padre gesuita francese Noël-Etienne Sanadon (1676-1733) nel 1728 in un sol testo che chiamò poi
Polymetrum Saturnium in Ludos Saeculares. Sanadon nel 1756 fece una traduzione francese. Il
Reverendo irlandese Philip Francis (1708?-1773) nel 1743 ne curò una traduzione inglese. Il Baretti
fornì una sua traduzione inglese a Philidor perchè la esaminasse e componesse finalmente una musica
per il testo latino di Orazio.
Philidor, entusiasto per questa nuova sfida e intravedendo anche lui futuri guadagni, ritornato a Parigi
si consultò con l'amico Diderot, grande letterato per avere consigli sul come dividere il poema di
Orazio in 25 sezioni adatte ad essere musicate senza monotonia. Il tutto, secondo Philidor, doveva
durare circa 90 minuti. In effetti poi il Carmen durerà 120 minuti. Le difficoltà di sposare musica con la
metrica latina erano sormontabili, come avevano fatto già Bottarelli e Pergolesi ed altri musicisti
italiani per dei testi latini. Philidor compose in pochi mesi la musica per il “Carmen Saeculare” e
quando ciò si seppe a Londra si aprì una sottoscrizione per far eseguire la prima il 26 Febbraio 1779 al
Free Mason Hall di Londra ed altre due performances il 5 e il 13 Marzo.
Philidor volle che fosse Mr. Cramer, noto direttore d'orchestra, a dirigere la sua composizione. Tutto il
bel mondo di Londra partecipò alla prima e fu un gran successo. Parteciparono i Duchi di Cumberland
e di Gloucester, fratelli di Giorgio III, illustri letterati del tempo e grandi dame dell'aristocrazia
inglese131. L'imperatrice della Russia, Caterina II ,sentite le notizie del successo riportato da Philidor a
Londra e Parigi con il Polymetrum Saturnium richiese a un sapiente d'Italia (non identificato) di
chiedere il programma e la partitura di Philidor. Così almeno ci informa una lettera datata il 13 luglio
1780 e pubblicata sul Mercure di Agosto 1780 da un certo M. G. il cui testo riportiamo qui di seguito:
La richiesta di Caterina II stupisce alquanto in quanto l'imperatrice di Russia non si è mai interessata di
musica ma la richiesta si può spiegare forse per l'amore che l'imperatrice aveva per tutto ciò che
riguardava la cultura dell'Europa. Basti ricordare che aveva comperato per 15.000 livres la biblioteca di
Diderot nel 1765 quando questi era stato obbligato dalla famiglia a venderla per far fronte alle sue
esigenze economiche. Generosamente l’Imperatrice acconsentì che il grande scrittore sarebbe rimasto
fino alla sua morte depositario della biblioteca e non solo ma gli avrebbe dato anche una pensione di
131
Mercure de France 10 Luglio 1779, pag. 44, notizie desunte dall'articolo di M. Suard che era il critico teatrale
del Mercure per l'Opéra
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
1000 livres all'anno. Quando poi l'imperatrice si accorse nel 1766 che la pensione non era stata versata
diede ordine che venisse inviata una somma pari a 50 annualità per mettersi al riparo da ulteriori
dimenticanze. Diderot poi morì nel 1784 e la biblioteca venne portata all'Ermitage di San Pietroburgo
in quell'anno. Tra i libri v'erano 32 volumi manoscritti non ancora pubblicati tra cui “Le Neveu de
Rameau” che verrà pubblicato nel 1823132.
Quando il grande de Voltaire morì nel 1778, Caterina volle acquistare la biblioteca del patriarca di
Ferney che conteneva circa 7000 volumi e che andò ad arricchire la collezione dell'Ermitage.
Philidor gentilmente inviò copia dello spartito musicale alla Imperatrice Caterina II che lo compensò
con mille rubli133 e ne mandò uno anche al Re di Prussia Federico II, a mementum della visita fatta nel
lontano 1752, e ricevette poi come ringraziamento un scatola per tabacco da fiuto con brillanti134.
Nel 1779 Philidor abitava a Londra in Duke Street numero 20, Piccadilly. L'indirizzo denota che Philidor
aveva raggiunto una grande disponibilità finanziaria. Il Carmen saeculare venne replicato il 5 e il 13
marzo. Alla seconda rappresentazione si notò la presenza anche del Dr.Benjamin Franklin di passaggio
a Londra.
La seconda rappresentazione venne accolta dal numeroso pubblico con grande favore anche perchè
Philidor aveva accorciato alcune parti del suo Carmen. Alcuni critici inglesi scrissero che Philidor avesse
pescato moltissimo da Handel ma comunque gli riconoscevano il merito di aver composto una superba
opera. Al Baretti la esecuzione del Carmen Seculare fruttarono 150 sterline per le tre sere mentre a
Philidor vennero ben 450 sterline. Secondo una mala lingua del tempo il guadagno di Baretti per le tre
serate sarebbe stato insufficiente a pagare i vestiti che si era ordinato per l'occasione135.
Il Carmen Saeculare di Orazio servì quale spunto poi in parte o in toto anche ad altri musicisti come il
tedesco Carl Loewe (1796-1869), il francese Georges Bizet (1838-1875), il tedesco Max Reger (18731916), gli italiani Gian Francesco Malipiero (1882-1973) e Giacomo Puccini (1858-1924)136.
Da ricordare che Giacomo Puccini musicò ,su insistenza del Principe Prospero Colonna, nel 1919 un
“Inno a Roma“ per celebrare la monarchia italiana. Tale inno, composto su versi di Fausto Salvatori
(1870-1929), si ispirò al Carmen saeculare di Orazio. La prima esecuzione avvenne a Roma, alla
presenza del Re e della famiglia reale, ma fu a più riprese interrotta da temporali e non venne
terminata. Questa musica di Puccini piacque molto a Benito Mussolini nel 1922 e divenne un inno
fascista insieme a “Giovinezza”.
Nel 1780 Philidor ritornò a Parigi ove il 17 Gennaio presentò ai Reali di Francia ed alla Corte il “Carmen
saeculare” nella sala dei Concerts Spirituels alle Tuileries. La musica di Philidor ebbe un grande
successo ed una consacrazione solenne. Ormai Philidor veniva chiamato dai critici francesi e inglesi “il
celebre Philidor”137.
132
Diderot, sa vie, ses oevres, sa correspondance, A.Collignon, Paris 1895
Epitre à Mr.A.Philidor, pensionnaire du Roi, par un citoyen ignoré de la République des lettres, Londres, Paris
1780, pag 5
134
Mercure de France,febbraio 1783
135
Giuseppe Baretti with an account of his literary friendship and feuds in Italy and in England in the days of
Dr.Johnson, Lacy Collison - Morley, London 1909, pag. 321
136
Reception and the Classics: an interdisciplinary approach to the classical tradition, edited by W.Brockliss, si
tratta di una raccolta di vari autori, 2011, pag. 89
137
Mercure de France, aprile 1780
133
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Il Musicista fece fare una tiratura della partitura del Carmen saeculare con una incisione di Martini,
che veniva offerta in vendita a 24 livres riportando i nomi dei sottoscrittori che avrebbero prenotato la
partitura. La partitura non sottoscritta in anticipo sarebbe sarebbe poi stata venduta a 36 livre138.
Nel 1780 Philidor poi compose musica per “Persée”, una tragedia lirica in tre atti, su libretto di
Marmontel, accademico di Francia, che aveva ritoccato il vecchio Persée di Quinault di cinque atti
tanto che venne definito da Diderot “Persée Marmontélisé”. L'opera venne eseguita il 27 Ottobre
all'Académie royale de Musique. L'ambasciatore di Napoli disse che la musica di Philidor gli ricordava
quella di un Gluck migliorato, ma gli intenditori di Gluck non furono dello stesso avviso. E l'opera non
ebbe successo malgrado fosse del celebre letterato Marmontel e la musica di Philidor, che ormai
veniva definito “savant Musicien”, parve mediocre e priva di nuove idee. Tuttavia sappiamo che le
prime 6 rappresentazioni del Persée fecero fare un incasso di 21.000 livres all'Opéra cioè una media di
3.500 livres a spettacolo139. Mica male per un opera che fu giudicata deludente.
Intanto a Parigi il giovane belga Grétry (1741-1813), il tedesco Christoph Gluck (1714-1787) arrivato a
Parigi nel 1763 e sponsorizzato dalla Regina Maria Antonietta - e il barese Niccolò Piccini (1728-1800)
invitato nel 1776 a Parigi de Maria Antonietta ma poi sponsorizzato da Madame du Barry (amante di
Luigi XVI) si imponevano nei teatri e all'attenzione del pubblico parigino che si divise allora tra gluckisti
e picciniani.
Ma Philidor – francese - era per i Francesi sopra di tutti gli altri, per spirito nazionalistico.
Philidor dal 1780 al 1786 non musicò più nulla, non si sa se deluso e amareggiato dall'esito del Persée.
Nel 1780 Philidor perse una partita giocata probabilmente al Caffé de la Régence contro due forti
giocatori francesi, Carlier e Bernard, (quest'ultimo compare tra i sottoscrittori di una copia del trattato
di Philidor nell'edizione del 1777), che giocarono in coppia. Carlier e Bernard insieme a Verdoni e Leger
furono gli autori del “Traité theorique et pratique du jeu des Echecs par une société d' Amateurs”
edito da Stoupe a Parigi nel 1775.
Stamma aveva scritto nel suo trattato che in Siria i giocatori spesso giocavano in coppia per aiutarsi
vicendevolmente nel trovare la miglior mossa.Forse Bernard e Carlier erano appassionati lettori di
Stamma. Questa partita è una preziosità perché prima del 1780 non si hanno testimonianze scritte di
partite giocate da Philidor.
Ecco la partita in cui Philidor concesse il pedone f7 e mossa d'apertura.
Bernard/Carlier - Philidor
1.e4 e6 2.d4 d5 3.exd5 exd5 4.£h5+ g6 5.£e5+ £e7 6.¥f4 c6 7.¥e2 ¥g7 8.£xe7+ ¤xe7 9.¤f3
0–0 10.¥e5 ¤d7 11.0–0 ¤xe5 12.¤xe5 ¥xe5 13.dxe5 ¦f4 14.¥d3 ¥f5 15.¥xf5 ¤xf5 16.g3 ¦e4
17.f4 ¦e2 18.¤a3 ¤e3 19.¦f2 ¦xf2 20.¢xf2 ¤g4+ 21.¢g2 ¦d8 22.h3 ¤h6 23.g4 a6 24.¦d1 ¤f7
25.h4 c5 26.c3 b5 27.¤c2 a5 28.¤e3 d4 29.cxd4 cxd4 30.¤c2 d3 31.¤e1 d2 32.¤f3
e Philidor abbandona140.
Nel 1781 l'Opéra si incendiò e venne ricostruita in 75 giorni in rue St.Martin.
138
Mercure de France,1784 feb-mar
Mercure de France, dic. 1780, pag. 157
140
The Philidorian, a magazine of chess and other scientific games, G.Walker, n.4 March 1838, pag.158/9
139
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François André Danican Philidor
Parigi e Londra 1781 - 1787
Nel 1782 venne stampata a Modena la seconda edizione del tutto “purgata ed arricchita di nuovi
moltissimi lumi e scoperte” del trattato “Il giuoco incomparabile degli Scacchi, sviluppato con nuovo
metodo” scritto dal canonico e avvocato Domenico Ponziani (1719-1796) che aveva visto la prima
edizione nel 1769.
Ponziani scelse di rimanere anonimo e il libro venne pubblicato e ripubblicato come opera d' Autore
Modenese per molti anni. Il Ponziani esprimeva un severo giudizio su Philidor scrivendo “Io lo trovo
Giuocatore molto perspicace ed illuminato; ma trovo altresì che con franchezza ammirabile spaccia per
sicure delle proposizione affatto erronee, supponendo i suoi Leggitori più creduli del dovere. Fra i vari
di lui errori due mi sembrano i principali. Il primo è di fissare per massima che chi ha la mano
cominciando il giuoco dee quasi sempre essere vincitore come dice in fine al primo Renvoy della
seconda Partita .... Il secondo è di pretendere che chi ebbe pure il primo tratto non possa dopo le due
Pedone di Re giuocare nel secondo tiro né il Cavallo di Re alla terza dell'Alfiere (oggi diremmo Cf3), né
la Pedona d'Alfiere di Donna una casa .... Per altro nella condotta dei Giuochi si distingue bene sul
maneggio delle Pedone, così avesse fatto anche in quello dei Pezzi. Il più pregiavole di questo Francese
consiste nelle sue Note sopra diversi tratti molte delle quali sono veramente istruttive: meritando pure
singolare encomio la sua dimostrazione della vittoria d'Alfiere e Torre contro una Torre.”141.
Negli anni 1781-82-83 Philidor ritornò a Londra da Febbraio a Giugno invitato dai soci del Club di
scacchi di Mr. Parsloe in St.James 's Street.
Nel Febbraio 1782 - secondo le ricerche fatte da Tim Harding e pubblicate su The Kibitzer nel 2009 due giornali dell'epoca “Whitehall Evening Post” e il Public Advertiser pubblicarono la notizia che
Philidor fece una simultanea alla cieca contro tre giocatori. Gli avversari furono il Conte tedesco Hans
Moritz von Brühl (1736-1809) (dagli inglesi chiamato John Maurice), appassionato astronomo ed
ambasciatore della Sassonia a Londra e sposato ad una lady inglese. Von Brühl aveva sottoscritto 6
copie della Analysis edizione del 1777 e divenne suo grande ammiratore. All'inizio della sua carriera
141
Ponziani, Il giuoco incomparabile degli Scacchi, sviluppato con nuovo metodo, pag. 64/65
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
scacchistica ebbe da Philidor il vantaggio di un Cavallo ma poi divenne uno dei più forti giocatori
d'Inghilterra tanto che in questa sfida ebbe solo il tratto. Gli altri due avversari furono l'Onorevole
H.S.Conway anche lui ammiratore e sottoscrittore di una copia del Trattato edizione del 1777 ed
Mr.Erskine che era forse un socio del club. Purtroppo i giornali inglesi non riportarono le partite
giocate e io non ho potuto rintracciarle nella lista delle partite pubblicate poi da Walker o da Sanson.
Questa impresa fece ricordare al giornale inglese che la simultanea di Philidor non era da considerarsi
una novità dato che il padre gesuita Gerolamo Saccheri (1667-1733), nato a SanRemo e valente
matematico e teologo l'aveva già praticata in passato. Ricordiamo che padre Saccheri come
matematico tentò invano di dimostrare “per assurdo” il V postulato di Euclide142 (290 a.C.) cioè quello
sulle rette parallele, e pur non riuscendovi, i suoi ragionamenti diedero poi l'avvio alle cosidette
geometrie non euclidee nei primi decenni del XIX secolo.
In effetti Saccheri - così riporta l'abate e storico erudito Francesco Cancellieri (1751-1826) - era uno
scacchista che “sapeva regolare tre diversi giuochi di Scacchi, senza vedere lo Scacchiere,
conducendoli a mente per tal maniera, che quantunque fossero intavolati per maniere diverse, il più
delle volte li finiva tutti e tre insieme, con dare lo Scacco matto. Di più, se anche a taluno fosse così
piaciuto, ritesseva poi di bel nuovo a memoria tutte le mosse, finché riconduceva tutti i pezzi al lor
posto”143.
In quel periodo Philidor abitava al n.66 di Jermyn Street di Londra. Il 13 Maggio 1782 venne ridata una
rappresentazione del Carmen Seculare al Theatre Royal in Haymarket. Il biglietto per il palco costava
10 scellini e 6 pence e per la platea 5 scellini. La sitauzione economica di Philidor a Parigi era assai
critica tanto che scriveva da Londra alla moglie il 14 Gennaio1783 “Non mi dimentico che le spese per
le pensioni dei nostri figli più giovani aumenteranno e io spero di essere in grado, prima del mio
rientro in Francia, di dare un acconto per le pensioni. Dico spero perchè non ho altre certezze al
142
Se una retta taglia altre due rette determinando dallo stesso lato angoli interni la cui somma è minore di
quella di due angoli retti, prolungando indefinitamente le due rette, esse si incontreranno dalla parte dove la
somma dei due angoli è minore di due angoli retti.
143
da “Dissertazione di Francesco Cancellieri intorno agli uomini dotati di grande memoria e a quelli divenuti
smemorati, con una appendice delle Biblioteche degli scrittori sopra gli eruditi precoci, la memoria artificiale,
l'arte di trascegliere e di notare, ed il giuoco degli scacchi.” F.Bovrlie -Roma 1815, pag 44-45
60
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François André Danican Philidor
momento ...ma che fare mia cara amica? ...Ti incoraggio ad aver pazienza ...usa tutta la tua
ragionevolezza e filosofia..”144.
Philidor ebbe occasione di fare un'altra simultanea alla cieca contro tre forti giocatori il 9 Maggio del
1783 al circolo di scacchi di St.James's Street. E queste partite sono state riportate dallo stesso Philidor
nella sua edizione dell'Analysis del 1790 da pagina 132 a pagina 151.
Il Circolo - secondo le informazioni dateci da Twiss in Chess - Vol 1,pag 164 - aveva un centinaio di soci
che pagavano 3 ghinee all'anno. Erano ammessi senza ballottaggio tutti i soci del Caffé de la Régence.
Molti soci inglesi pagavano un extra per far venire Philidor a Londra e pagargli le spese di
sostentamento.
In quella simultanea alla cieca Philidor giocò contro il Conte Brühl dando il vantaggio del tratto e così
fece contro il medico Thomas Bowdler (1754-1825) ottimo giocatore e futuro censore delle opere di
Shakespeare (famosa la sua edizione purgata delle opere di Shakespeare detta “The Family
Shakespeare”) mentre contro un certo John Maseres diede il vantaggio di un pedone (f7) e il tratto.
Il conte Brühl venne sconfitto in 1 ora e venti, Mr.John Maseres in 2 ore, mentre Mr.Thomas Bowdler
fece patta in un'ora e trequarti.
Philidor giocava con la schiena alle scacchiere e con l'aiuto di un aiutante veniva informato della mossa
del suo avversario e con l'aiuto dello stesso aiutante faceva muovere a sua volta il pezzo o il pedone
sulla scacchiera. Di solito impiegava meno di mezzo minuto per mossa.
Per presenziare all'evento sembra che lo spettatore del circolo dovesse pagare una ghinea. Quindi al
massimo 50-60 ghinee per volta. La cifra era secondo Diderot del tutto inadeguata per compensare
una simultanea alla cieca contro tre avversari. Secondo l'enciclopedista Diderot, grande ammiratore
ed amico di Philidor, la cifra avrebbe dovuto oscillare dalle 500 alle 600 ghinee; giocare alla cieca con il
rischio di diventare pazzi solo per vanità era da imbecilli, come aveva scritto in una lettera a Philidor
(10 aprile 1782, lettera conservata dal nipote Andrè Danican di Philidor).
Il noto giocatore di scacchi inglese Tim Harding (1948,-) che tiene l'interessante rubrica “The Kibitzer”
su www.ChessCafe.com, ha riportato le famose tre partite di Philidor con appropriati commenti
moderni.
144
Recueil de l'Academie de Montauban, Georges Lacarriere, pag 107-114
61
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François André Danican Philidor
Ecco la partita Bowdler -Philidor (B20)
Philidor propone una Difesa Siciliana chiusa, difesa probabilmente non molto giocata a quei tempi.
1.e4 c5 2.¥c4 e6 3.£e2 ¤c6 4.c3 a6 5.a4 b6 6.f4 d6 7.¤f3 ¤ge7 8.¥a2 g6 9.d3 ¥g7
10.¥e3 d5 11.¤bd2 0–0 12.0–0 f5 13.e5 h6 14.d4! c4
XIIIIIIIIY
9r+lwq-trk+0
9+-+-sn-vl-0
9pzpn+p+pzp0
9+-+pzPp+-0
9P+pzP-zP-+0
9+-zP-vLN+-0
9LzP-sNQ+PzP0
9tR-+-+RmK-0
xiiiiiiiiy
Philidor deve bloccare la posizione per impedire che i pezzi del Bianco abbiano accesso a d4 ma ora
egli ha il tipico alfiere cattivo della difesa Francese. Il Bianco deve cercare di aprire la posizione
giocando b3. La mossa di Bowdler fa pensare che era ben lieto di ottenere una patta o forse
addirittura vincere sul lato di Re.
15.b4!? b5 16.¥b1 ¥d7 17.¥c2 £c7 18.h3! ¢h7 19.¢h2 ¤a7 20.g4?!
XIIIIIIIIY
9r+-+-tr-+0
9sn-wqlsn-vlk0
9p+-+p+pzp0
9+p+pzPp+-0
9PzPpzP-zPP+0
9+-zP-vLN+P0
9-+LsNQ+-mK0
9tR-+-+R+-0
xiiiiiiiiy
Philidor deve trovare un controgioco o rischia di essere sopraffatto sulla colonna g. Tuttavia Bowdler
ha trascurato di far precedere a quest'attacco la mossa a5! Così il Nero ha delle speranze di
contogioco.
20...bxa4 21.¥xa4 ¤b5 22.¥xb5 ¥xb5!
Philidor non chiude la colonna a che aprirà poi in modo differente
62
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François André Danican Philidor
23.¦g1 ¦g8 24.¦g3 a5 25.bxa5 ¦xa5 26.¦gg1 ¦ga8 27.¦xa5 £xa5 28.¦c1 £a3
XIIIIIIIIY
9r+-+-+-+0
9+-+-sn-vlk0
9-+-+p+pzp0
9+l+pzPp+-0
9-+pzP-zPP+0
9wq-zP-vLN+P0
9-+-sNQ+-mK0
9+-tR-+-+-0
xiiiiiiiiy
per il resto della partita il Bianco deve difendersi ma è in grado di farlo grazie alla posizione bloccata e
alcune insattezze di Philidor
29.¤f1 £b3 30.£d1 ¦a2+ 31.¥d2 £xd1 32.¦xd1 ¥a4 33.¦b1 ¥b3 34.¢g3 ¤c6
35.¤e3 ¥f8 36.¥c1 ¥a3 37.h4 ¥xc1 38.¦xc1 ¤e7 39.h5 ¦e2 40.¦e1 ¦xe1 41.¤xe1
fxg4 42.¢xg4 ¤f5 43.¤xf5 gxf5+ 44.¢g3 ¥d1 45.¤f3 ¥xf3 46.¢xf3 ¢g7 47.¢e3 ¢f7
48.¢d2 ¢e7 49.¢c2 ¢d7 50.¢b2 ¢c6 51.¢a3 ¢b5
½–½
Questa è la partita Mr. John Maseres - Philidor
Philidor dà il vantaggio del pedone f7
1.e4 ¤h6
XIIIIIIIIY
9rsnlwqkvl-tr0
9zppzppzp-zpp0
9-+-+-+-sn0
9+-+-+-+-0
9-+-+P+-+0
9+-+-+-+-0
9PzPPzP-zPPzP0
9tRNvLQmKLsNR0
xiiiiiiiiy
questa inusuale mossa è spiegata dalla prossima mossa che Philidor farà bloccando il centro e
sapendo che la colonna f aperta e l'inesperienza dell'avversario gli daranno buone occasioni di vittoria
più avanti
63
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François André Danican Philidor
2.d4 ¤f7 3.¥d3 e6 4.¤f3 d5 5.e5 c5 6.c3 ¤c6 7.¥e3 b6 8.¥b5 ¥d7 9.a4 a6 10.¥d3 g6
XIIIIIIIIY
9r+-wqkvl-tr0
9+-+l+n+p0
9pzpn+p+p+0
9+-zppzP-+-0
9P+-zP-+-+0
9+-zPLvLN+-0
9-zP-+-zPPzP0
9tRN+QmK-+R0
xiiiiiiiiy
Se l'Alfiere non andrà in g7, questa mossa sembra inutile
11.0–0 £c7 12.£e2 c4 13.¥c2 ¦b8 14.¤a3? Il Cavallo non ha futuro in questa casa, meglio Cd2
14...¥e7 15.h3
XIIIIIIIIY
9-tr-+k+-tr0
9+-wqlvln+p0
9pzpn+p+p+0
9+-+pzP-+-0
9P+pzP-+-+0
9sN-zP-vLN+P0
9-zPL+QzPP+0
9tR-+-+RmK-0
xiiiiiiiiy
15...0–0 Il Bianco non ha tentato alcun attacco fino ad ora, ma la sua mossa suggerisce che il suo
piano è un attacco con f4 e /o seguito da Dg4 o Cg4, così Philidor inizia ad essere attivo 16.¤h2 b5
17.axb5 axb5 18.£g4 ¢g7 19.f4 ¤h6 20.£g3 ¤f5 21.¥xf5 ¦xf5 22.£f3 b4 ora il Nero
trova compenso per il pedone ma alla prossima mossa concede l'iniziativa
XIIIIIIIIY
9-tr-+-+-+0
9+-wqlvl-mkp0
9-+n+p+p+0
9+-+pzPr+-0
9-zppzP-zP-+0
9sN-zP-vLQ+P0
9-zP-+-+PsN0
9tR-+-+RmK-0
xiiiiiiiiy
64
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François André Danican Philidor
23.cxb4?! ¤xb4 24.g4 ¦ff8 25.£g2 ¤d3 26.¥c1 £b6 27.¤c2 ¤xc1 28.¦axc1 £xb2 Ora i
pedoni persi da entrambi sono pareggiati, il Bianco ha la coppia degli Alfieri. E' imperativo per il Bianco
di tentare un attacco con f5
XIIIIIIIIY
9-tr-+-tr-+0
9+-+lvl-mkp0
9-+-+p+p+0
9+-+pzP-+-0
9-+pzP-zPP+0
9+-+-+-+P0
9-wqN+-+QsN0
9+-tR-+RmK-0
xiiiiiiiiy
29.¤e3? £xg2+ 30.¢xg2 ¦b3 31.¦f3 ¦d3 32.¦d1 ¥a4 33.¦xd3 cxd3 La tecnica sarà ora
sufficiente per Philidor
XIIIIIIIIY
9-+-+-tr-+0
9+-+-vl-mkp0
9-+-+p+p+0
9+-+pzP-+-0
9l+-zP-zPP+0
9+-+psNR+P0
9-+-+-+KsN0
9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
34.¤hf1 ¥b4 35.¦f2 ¥c3 36.¦a2 ¥b3 37.¦f2 ¥xd4 38.¦d2 ¦xf4 39.¦xd3 ¥c4
XIIIIIIIIY
9-+-+-+-+0
9+-+-+-mkp0
9-+-+p+p+0
9+-+pzP-+-0
9-+lvl-trP+0
9+-+RsN-+P0
9-+-+-+K+0
9+-+-+N+-0
xiiiiiiiiy
Philidor gioca per la semplificazione e alla fine ha un finale di pedoni
65
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
40.¤xc4 dxc4 41.¦f3 ¦xf3 42.¢xf3 ¥xe5 43.¢e4 ¥f6 44.¤e3 c3 45.¢d3 ¢f7 46.¤d1
¢e7 47.¤xc3 ¥xc3 48.¢xc3 ¢d6 49.¢d4 e5+ 50.¢e4 ¢e6 51.h4 h6 52.¢e3 ¢d5
53.¢d3 e4+ 54.¢e3 ¢e5 55.¢e2 ¢f4 56.¢f2 ¢xg4 57.¢e3 ¢xh4 58.¢xe4 ¢g5
0–1
La terza partita in simultanea alla cieca Philidor la giocò contro von Brühl
1.e4 e5 2.¥c4
XIIIIIIIIY
9rsnlwqkvlntr0
9zppzpp+pzpp0
9-+-+-+-+0
9+-+-zp-+-0
9-+L+P+-+0
9+-+-+-+-0
9PzPPzP-zPPzP0
9tRNvLQmK-sNR0
xiiiiiiiiy
Philidor gioca contro la sua apertura preferita e contro uno dei suoi più agguerriti ammiratori
2...c6 3.£e2 d6 4.c3 f5
E' la linea principale della difesa Philidor sebbene il Bianco non abbia giocato Cf3
5.d3 ¤f6 6.exf5 ¥xf5 7.d4 e4 8.¥g5 d5
il Nero ha il centro con i suoi pedoni
9.¥b3 ¥d6 10.¤d2 ¤bd7 11.h3
XIIIIIIIIY
9r+-wqk+-tr0
9zpp+n+-zpp0
9-+pvl-sn-+0
9+-+p+lvL-0
9-+-zPp+-+0
9+LzP-+-+P0
9PzP-sNQzPP+0
9tR-+-mK-sNR0
xiiiiiiiiy
questo, quando seguito da f4, permetterà un pedone passato protetto. Il Bianco dovrebbe giocare f3
11...h6 12.¥e3 £e7 13.f4 h5 14.c4 a6 15.cxd5 cxd5 16.£f2 0–0 17.¤e2 b5 18.0–0 ¤b6
19.¤g3 g6 20.¦ac1 ¤c4 21.¤xf5 gxf5 22.£g3+ £g7 23.£xg7+ ¢xg7 24.¥xc4 bxc4
66
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
XIIIIIIIIY
9r+-+-tr-+0
9+-+-+-mk-0
9p+-vl-sn-+0
9+-+p+p+p0
9-+pzPpzP-+0
9+-+-vL-+P0
9PzP-sN-+P+0
9+-tR-+RmK-0
xiiiiiiiiy
Chi gioca alla cieca non vuole tattiche complesse. Philidor, un secolo prima alla teoria di Steinitz, è
contento di accumulare piccoli vantaggi posizionali che poi può sfruttare nel finale
25.g3?! ¦ab8 26.b3
avrebbe dovuto esser la mossa precedente
26...¥a3 27.¦c2 cxb3 28.axb3 ¦bc8 29.¦xc8
Von Bruhl avrebbe dovuto giocare la più complessa mossa 29.¦a2 e Philidor avrebbe dovuto scegliere
tra 29 ... b4 30.xa6 c2 e 29...c3! 30. f2 c1. In questo ultimo caso il Bianco avrebbe dovuto
evitare 31.xa6? xd2 32.xd2 e3+ 33.xe3 e4+ 34.e2 (34.f3 d2+) 34...xg3+ etc.
29...¦xc8 30.¦a1 ¥b4 31.¦xa6 ¦c3 32.¢f2 ¦d3 33.¦a2 ¥xd2 34.¦xd2 ¦xb3
XIIIIIIIIY
9-+-+-+-+0
9+-+-+-mk-0
9-+-+-sn-+0
9+-+p+p+p0
9-+-zPpzP-+0
9+r+-vL-zPP0
9-+-tR-mK-+0
9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
Philidor conosce che un Cavallo contro un Alfiere cattivo dà vantaggio ma la vittoria non è ancora
chiaramente delineata
35.¦c2 h4!? 36.¦c7+
36.gxh4 sarebbe da preferire secondo ChessBase 36...¤h5 (se 36...¢g6 il Bianco previene l'avanzata
del Re con 37.c6) 37.¢e2 ¤g3+ 38.¢f2 ¤f1 39.¥c1 ¦f3+ 40.¢g2 ¤e3+ 41.¥xe3 ¦xe3 42.¦c5
¦f3 43.¦xd5 ¦xf4µ
67
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François André Danican Philidor
36...¢g6 37.gxh4 ¤h5 38.¦d7?!
Perchè non tenere la torre sulla colonna c? probabilmente perchè von Bruhl non si aspettava la mossa
che Philidor fa poi
38...¤xf4!?
XIIIIIIIIY
9-+-+-+-+0
9+-+R+-+-0
9-+-+-+k+0
9+-+p+p+-0
9-+-zPpsn-zP0
9+r+-vL-+P0
9-+-+-mK-+0
9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
39.¥xf4 ¦f3+ 40.¢g2 ¦xf4
Malgrado la prossima mossa del Bianco (Txd5) Philidor, con un pedone in meno, ha la partita in mano
41.¦xd5 ¦f3 42.¦d8 ¦d3 43.d5 f4 44.d6?
XIIIIIIIIY
9-+-tR-+-+0
9+-+-+-+-0
9-+-zP-+k+0
9+-+-+-+-0
9-+-+pzp-zP0
9+-+r+-+P0
9-+-+-+K+0
9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
Questa è una mossa perdente, il Conte avrebbe dovuto giocare 44.h5+! e Philidor avrebbe avuto un
dilemma: dove andare con il Re? Se 44...f7 sarebbe stato esposto a 45.d7+ e8 46.d6 d2+
47.f1 e il Conte potrebbe dare scacco con e6+ e poi catturare e4 e se invece 44...h6 per evitare
scacchi e bloccare il pedone h, allora 45.d6 d2+ 46.f1 e3 e allora si capisce perchè Philidor voleva il
suo Re in f7: qui 47.f8 attacca il pedone f e patta
44...¦d2+ 45.¢f1 ¢f7
il Bianco non può andare sulla traversa f
68
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
46.h5 e3 47.h6 f3
XIIIIIIIIY
9-+-tR-+-+0
9+-+-+k+-0
9-+-zP-+-zP0
9+-+-+-+-0
9-+-+-+-+0
9+-+-zpp+P0
9-+-tr-+-+0
9+-+-+K+-0
xiiiiiiiiy
0–1
Il 20 Maggio 1783 Philidor scriveva amaramente alla moglie rimasta a Parigi .”Noi siamo nati sia tu che
io per essre disgraziati (malheureux) ma può essere che sulla terra non ci siano due persone acoppiate
meglio di noi per consolarci a vicenda”145.
Si vede che la brillante vita di Londra non soddisfaceva l'animo di Philidor che forse soffriva per la
lontanza della moglie che amava profondamente.
Nel Maggio 1783 il famoso Automa giocatore di scacchi, detto il Turco per le sue sembianze, e che era
stato costruito dal barone ungherese Kempelen, arrivò a Parigi (Mercure de France Maggio 1783) e
Sieur Anthon che lo aveva preso in gestione lo fece alloggiare all'Hotel d'Aligre, Rue d'Orleans. La sua
presenza elettrizzò il pubblico scacchista di Parigi perchè sembrava impossibile che una macchina
potesse giocare a scacchi. Invero sappiamo che all'interno della macchina, in un grande cassone, c'era
nascosto un bravo giocatore di scacchi.
Le partite dell'Automa si svolsero all'Hotel Aligre il 21 maggio verso mezzogiorno con 25 spettatori. In
quella sessione il Duca di Bouillon accettò di giocare contro l'Automa e durante la partita arroccò pur
essendo sotto scacco. Il Turco scosse la testa due volte e rimise al loro posto il Re e la Torre che il Duca
aveva mosso contro le regole. Poi l'Automa fece una brutta mossa che compromise la partita e allora il
Duca disse che l'Automa l'aveva fatto vincere per galanteria. Venne poi chiesto all'Automa se avrebbe
vinto contro Philidor e la risposta - scritta dall'Automa sulla lavagnetta che era a sua disposizione - fu
“Non son degno di misurarmi contro sì abile giocatore”. Tuttavia pare che Kempelen sia andato dallo
stesso Philidor e gli dicesse “Io non sono uno stregone e il mio Automa è l'unico mezzo che io abbia per
assicurare uno stato alla mia famiglia. Vedete dunque che fortuna sarebbe per me se potesse far
annunciare e proclamare dai giornali che il mio Automa vi ha vinto.” Philidor con la sua consueta bontà
gli avrebbe risposto “Ne avrò piacere anch'io ma - poi soggiunse - dovrete però convenire che pel
vostro stesso interesse non dobbiamo far vedere d'esserci messi d'accordo. Bisogna che io mi difenda e
che non si veda trascurare il mio gioco. Ma vi prometto che farò di tutto per essere vinto dal vostro
145
pag 108 di Lacarrière, pag. 108
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Automa.”146. Malgrado la promessa Philidor, pur giocando male, non riuscì a perdere contro il Turco.
Non ho trovato riscontro di questa versione fornitaci dalla Miscellanea sui giornali dell'epoca. Viene
invece documentata dalle memorie del Barone Grimm che Monsieur Bernard, avvocato al Parlamento
e assiduo frequentatore del Caffé de la Régence di cui era il più forte giocatore di scacchi dopo Philidor
(ricordiamo che Bernard con Carlier in coppia aveva sconfitto Philidor nel 1780), giocò con il Turco in
casa del marchese de Ximenès e lo vinse.
Alla domanda di che forza scacchistica fosse mai l'Automa l'avvocato rispose davanti a molti ospiti del
marchese: “E' della classe del Signor Marchese”. Bisogna sapere che il marchese era ritenuto esser
della terza o quarta classe cioè non proprio una stella nell'ambiente scacchistico parigino. Il commento
fece il giro di Parigi facendo arrabbiare il marchese147. Per la cronaca il Marchese Augustine Louis
Marie de Ximenès (1726-1817) fu autore di una tragedia (Don Carlos) di cinque atti data al Teatro
Francese nel 1756 e di altre opere letterarie. Era amico di Monsieur de Voltaire e divenne sostenitore
della Rivoluzione tanto che nel 1793 scrisse un inno contro l'Inghilterra coniando per primo l'epiteto
della “perfida Albione” per indicare l'Inghilterra148.
146
“Miscellanea sul giuoco degli Scacchi“, Napoli, presso C. Usigli, 1861, pag.48
Barone de Grimm, Mémoires historique, littéraires & anecdotiques tirés de la correspondance ... adressé au
Duc de Saxe Gotha ... London, 1813, Vol. 3, pag 71-8
148
Les hymnes et chansons de la Revolution, Costant Pierre, Paris 1904, pag 90
147
70
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Nel 1783 venne pubblicata la lettera di M.Charles Gottlieb de Vindisch “Briefe über den Schachspieler
des Herrn von Kempelen”a Pressburg che venne poi fatta tradurre in francese da Chrétien de Mechel,
membro della Accademia Imperiale e Reale di Vienna, e pubblicata a Basilea. In tale opuscolo si
descriveva l'Automa e si fornivano anche tre incisioni per la sua raffigurazione.
Nel Giugno 1783 i fratelli Montgolfier, fabbricanti di carta, fanno volare per la prima volta il loro
pallone scaldato ad aria davanti a una folla incredula.
Il primo Dicembre 1783 venne ridato con grande successo al Concert Spirituel il Carmen seculare con
lievi cambiamenti per far meglio sentire la strofa saffica149.
Nel 1784 il belga Grétry musicò la commedia Richard Coeur de lion che ebbe un grande successo e
Caron de Beaumarchais (1732-1799) fa rappresentare la prima del “Matrimonio di Figaro” con un
successo strepitoso.
Nel 1784, visti i successi nelle varie capitali europee del Carmen Saeculare Philidor decise di far
ristampare la partitura dell'opera con più di 300 pagine al prezzo di sottoscrizione entro il 1° marzo di
24 livres e al prezzo di 36 livres per tutti gli altri. Sappiamo inoltre che l'indirizzo di Philidor nel 1784
era cambiato: si trovava ora in Rue de la Michaudière, all'angolo della Rue Neuve St-Augustin150.
Nel 1785 compose musiche per una comédie-comique in tre atti e versi mêlée d'ariettes su libretto di
Desforges intitolata “L'Amitié au Village”. L'operetta era inizialmente in quattro atti ma venne ridotta
a tre.
Venne eseguita il 31 Ottobre al Teatro Italiano. Le musiche apparvero degne della reputazione del
sapiente maestro Philidor: stile puro, con ottimi effetti d'armonia anche se il tutto veniva rovinato
dalla trama che venne trovata lunga, oscura, poco convincente. Venne ripresa al Teatro di Corte di
Fontainebleu. Malgrado la presenza dei Reali si sentirono fischi e commenti sfavorevoli. Il Barone
Grimm riporta un feroce aneddoto al riguardo. ”Il povero Philidor, la cui digestione era diventata da
149
150
13 Dicembre 1783, Mercure de France
Mercure de France, gennaio 1784, pag.143
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Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
qualche tempo alquanto laboriosa, si era recato in ritardo alle prove della sua nuova opera (L'Amitié
au Village), dopo un abbondante pranzo. L'orchestra che era ancora a digiuno a quell'ora, moriva di
fame. Il compositore, assai poco sicuro sulle sue gambe come per lo più su alcuni pezzi della sua
musica, li faceva ricominciare continuamente. Lo si vide avanzare traballante sul palcoscenico mentre
si stava provando un' aria che l'orchestra doveva seguire con le sordine,”les sourdines, messieurs, les
soourdines”gridò Philidor.
Uno degli orchestrali gli rispose (come se Philidor avesse detto “les sours dinent“, cioè “i sordi
pranzano” che foneticamente ha lo stesso suono di “sourdines“) “Beati loro!” Questo calembour
esprime piacevolmente l'invidia che l'orchestrale provava in quel momento per i sordi che mangiavano
e non sentivano quella musica.”151
Nel 1785 Philidor compose musica per una tragedia lirica in tre atti su libretto di Etienne Morel de
Chédeville (1715-1814) intitolata “Thémistocle” ed eseguita il 13 Ottobre a Fontainebleu davanti ai
Reali ma fu un fiasco. La partitura era stata dedicata a a Silvestre Richer, cassiere del Re.
Morel, autore della tragedia in tre atti “Alexandre aux Indes“ (musica di Méreaux, data all'Opéra il 26
agosto 1783), l'opera-ballet in tre atti “La Caravane de Caire“ (musica di Grétry, data a Fontainebleau il
30 ottobre 1783) e della commedia lirica in tre atti “Panurge dans l'isle des Lanternes” (musica di
Grétry, data all'Opéra il 25 gennaio 1785).
Il 23 Maggio del 1786 venne ridato all'Opéra il ”Thémistocle” di Morel. Come era già avvenuto a
Fontainebleau fu un fiasco perchè il testo apparve freddo e la musica di Philidor fu molto al disotto
delle aspettative visto che i Francesi lo consideravano ormai il più autorevole compositore
nazionale152.
In quest'anno venne pubblicato dai giocatori Carlier, Leger, Bernard, Verdoni del Caffé de la Régence
una seconda edizione del trattato sul gioco degli scacchi153.
Nel 1787 compose musiche deliziose per la commedia in prosa di un atto mêlée d'ariettes di
Dumaniant (1752-1828) intitolata “La belle esclave ou Valcour et Zéïla” ed eseguita con meritato
successo il 18 settembre al Teatro dei Petits Comédiens del Conte di Beaujolais a Palais-Royal
(inaugurato nel 1784) ove inizialmente potevano esibirsi solo marionette manovrate e gli attori
stavano nascosti per cantare e recitare. Poi alle marionette si sostituirono i bambini e poi gli attori di
tutte le età. Nella prefazione della commedia Dumaniant confessava che la trama era stata presa da
Dorat ma anziché farne una tragedia aveva voluto trattare l'argomento gaiamente. Ne era nata una
“bagatelle” imbellita dalle musiche di Philidor a cui andava il successo.
La partitura era venduta a 1 livre e 4 sous154.
A Parigi in quell'epoca c'erano ben sette teatri: Comédie Française, Comédie Italienne, l'Opéra, les
Variétés, l'Ambigu-Comique, Comédiens Beaujolais e quelli di Nicolet.
151
Barone de Grimm, Mémoires historique, littéraires & anecdotiques tirés de la correspondance ... adressé au
Duc de Saxe Gotha ...London, 1813. Vol 3, pag pag 363
152
Correspondance del barone de Grimm,vol 4 ,pag 2
153
Traité theorique et pratique du jeu des Echecs ,par une Société d'Amateurs, chez Stoupe, Paris,in 12°
154
Mercure de France,gennaio 1788 pag.92
72
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Philidor fece rifare una tiratura della partitura del Carmen seculare dedicandola all'Imperatrice di tutte
le Russie, Caterina II, con una incisione di Martini sul frontespizio e un ritratto sia dell'imperatrice che
di Philidor stesso. I sottoscrittori della partitura avrebbero avuto il loro nome menzionato e avrebbero
pagato 24 livres. La partitura non sottoscritta in anticipo sarebbe sarebbe poi stata venduta a 36
livres155.
Nel 1787 Philidor a Londra incontrò al Circolo degli Scacchi di St.James's Street il Conte Brühl in una
partita alla cieca il 6 maggio:
1.e4 e5 2.¥c4 c6 3.£e2 ¤f6 4.d3 ¥c5 5.¥e3 ¥xe3 6.fxe3 d6 7.c3 ¥e6 8.¥xe6 fxe6 9.¤h3 ¤bd7
10.0–0 £e7 11.¤d2 0–0 12.¢h1 d5 13.exd5 exd5 14.e4 dxe4 15.¤xe4 ¤xe4 16.£xe4 ¦xf1+
17.¦xf1 ¤f6 18.£c4+ ¢h8 19.£h4 h6 20.d4 exd4 21.¦e1 £f7 22.cxd4 £h5 23.£xh5 ¤xh5
24.¦e5 g5 25.¦e6 ¢g7 26.¦e7+ ¢g6 27.¦xb7 g4 28.¤g1 ¦d8 29.¦xa7 ¦xd4 30.¦c7 ¦b4 31.a4
¦xa4 32.¦xc6+ ¢g5 33.¦c5+ ¢g6 34.¦b5 ¦a1 35.g3 ¦d1 36.b4 ¦d2 37.¦b6+ ¤f6 38.b5 ¦b2
39.¦b8 ¤e4 40.b6 ¤g5? (il Nero avrebbe vinto con Cf2+ seguito da 41.Rg2 Ch3 42.Rf1 Tb1+ 43.Re2
Cxg1 44.Rd3 Cf3 45.b7 Rh5 46.Re4 Cxh2 47.Re5 Cf3) 41.b7 ¢h5 42.¦f8 ¦xb7 43.¦f2 ¦b1 44.¢g2
¦xg1+ 45.¢xg1 ¤h3+ 46.¢g2 ¤xf2 47.¢xf2
½–½
155
Mercure de France ,dicembre 1787, pag. 143 e maggio 1788, pag.95
73
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
C'è un'altra partita disputata il 7 maggio 1787 tra Philidor e il Conte Brühl che vede da parte di Philidor
la concessione della Ta1 e da parte del Conte il pedone f7. La partita è stata annotata fino alla mossa
49 e poi non più. Ecco la partita incompiuta Philidor-Conte Brühl
1.e4 e6 2.f4 d5 3.e5 c5 4.c3 ¤c6 5.d4 ¥d7 6.¤f3 ¥e7 7.g4 ¤h6 8.h3
XIIIIIIIIY
9r+-wqk+-tr0
9zpp+lvl-zpp0
9-+n+p+-sn0
9+-zppzP-+-0
9-+-zP-zPP+0
9+-zP-+N+P0
9PzP-+-+-+0
9+NvLQmKL+R0
xiiiiiiiiy
8...cxd4 9.cxd4 £a5+ 10.¤c3 a6 11.¢f2 b5 12.¥d3 g6 13.f5 b4 14.¤e2 ¤xf5
XIIIIIIIIY
9r+-+k+-tr0
9+-+lvl-+p0
9p+n+p+p+0
9wq-+pzPn+-0
9-zp-zP-+P+0
9+-+L+N+P0
9PzP-+NmK-+0
9+-vLQ+-+R0
xiiiiiiiiy
con questo sacrificio il nero fa terminare l'attacco del Bianco
15.gxf5 gxf5 16.¥b1 ¦g8 17.¤f4 0–0–0 18.¥e3 ¢b7 19.£b3 ¢a8 20.¥d3 ¥c8 21.a3
bxa3 22.bxa3 ¤a7 23.¦b1 £c7
XIIIIIIIIY
9k+ltr-+r+0
9sn-wq-vl-+p0
9p+-+p+-+0
9+-+pzPp+-0
9-+-zP-sN-+0
9zPQ+LvLN+P0
9-+-+-mK-+0
9+R+-+-+-0
xiiiiiiiiy
74
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
24.£b6 £b7 25.¥xa6 £xb6 26.¦xb6 ¥xa3 27.¤xe6 ¥xe6 28.¥b7+ ¢b8 29.¥xd5+
¢c7 30.¦b7+ ¢c8 31.¦xa7 ¥xd5 32.¦xa3 ¢b7
XIIIIIIIIY
9-+-tr-+r+0
9+k+-+-+p0
9-+-+-+-+0
9+-+lzPp+-0
9-+-zP-+-+0
9tR-+-vLN+P0
9-+-+-mK-+0
9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
33.¦a5 ¢b6 34.¦c5 ¦g7 35.¥g5 ¦dd7 36.¥f6 ¦g8 37.¤g5 h6 38.e6 ¦d6 39.¤f7 ¦g2+
40.¢f1 ¦xe6 41.¥d8+ ¢b7 42.¦xd5 ¦b2 43.¦xf5 ¦c6 44.¥h4 ¦c1+ 45.¥e1 ¦h2
46.¦e5 ¦xh3 47.¢g2 ¦d3
XIIIIIIIIY
9-+-+-+-+0
9+k+-+N+-0
9-+-+-+-zp0
9+-+-tR-+-0
9-+-zP-+-+0
9+-+r+-+-0
9-+-+-+K+0
9+-tr-vL-+-0
xiiiiiiiiy
48.¤d6+ ¢c6 49.¤f5 ¦c2+
forse anche questa partita sarebbe terminata in parità ma non lo sapremo mai
75
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Parigi e Londra 1788 - 1790
In quegli anni Philidor visse più a Londra che a Parigi. La sua vena musicale si era alquanto inaridita e
gli scacchi divennero per lui sempre più una risorsa finanziaria. Londra era diventata per Philidor una
meta molto lucrosa. In questi anni molte partite vennero registrate dall'attento Mr. Atwood e queste
ci possono far capire la forza scacchistica di Philidor e dei suoi avversari.
A Parigi il 16 marzo del 1788 venne ridato al Concert Spirituel la prima parte del Carmen seculare e al
Théatre Italienne il Sancho Pança con successo.
Philidor che si trovava a Londra per gli impegni scacchistici, descriveva così la sua vita londinese a sua
moglie che era a Parigi in una lettera dell'11 marzo 1788 a lei indirizzata:
“Alla mattina faccio colazione tra le 9 e le 10 con pane e burro e il mio té. Ho un buon appetito.
Poi scrivo o vado fuori per fare delle visite. Rientro a casa alle 15 per fare la toilette. Poi alle 17
mi metto in moto per andare a cena. Alle 20 mi reco al Club da cui esco alle 23,30 per ritornare a
casa. Al ritorno bevo tre bicchieri di vino solamente e vado a dormire.
Tutto ciò non è molto divertente...”156
Il 30 Marzo 1788 Philidor si trovò a Londra ove fece una partita contro il giocatore del Circolo degli
scacchi di St.James's Street Mr. Leycester a cui diede il vantaggio di un Cavallo(Cb8) e del tratto.
Inspiegabilmente Philidor perse la partita.Ecco come andò:
Leycester - Philidor
London, 30.03.1788
1.e4 e6 2.¥c4 g6 3.c3 b6 4.a3 ¥b7 5.d3 ¥g7 6.£e2 h6 7.f4 d6
XIIIIIIIIY
9r+-wqk+ntr0
9zplzp-+pvl-0
9-zp-zpp+pzp0
9+-+-+-+-0
9-+L+PzP-+0
9zP-zPP+-+-0
9-zP-+Q+PzP0
9tRNvL-mK-sNR0
xiiiiiiiiy
8.f5 gxf5 9.exf5 £h4+ 10.¢f1 £f6 11.¤f3 £xf5 12.¢f2 a6 13.¦e1 e5 14.¢g1 ¤e7
15.¦f1 d5 16.¥b3 £e6 17.d4 e4 18.¤e1 b5 19.¤c2 f5 20.¥f4 ¢d7 21.¤e3
156
Un grand juoeur: Francois André Danican Philidor, Georges Lacarrière, in Recueil de l'Académie de
Montauban, Tomo LXXXIII, 1999, pag .112
76
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
XIIIIIIIIY
9r+-+-+-tr0
9+lzpksn-vl-0
9p+-+q+-zp0
9+p+p+p+-0
9-+-zPpvL-+0
9zPLzP-sN-+-0
9-zP-+Q+PzP0
9tRN+-+RmK-0
xiiiiiiiiy
21...c6 22.a4 £g6 23.¤d2 h5 24.£f2 ¦hf8 25.£g3 £xg3 26.hxg3 ¢e6 27.axb5 axb5
28.¦xa8 ¦xa8 29.¥g5 ¥f6 30.¤xe4
XIIIIIIIIY
9r+-+-+-+0
9+l+-sn-+-0
9-+p+kvl-+0
9+p+p+pvLp0
9-+-zPN+-+0
9+LzP-sN-zP-0
9-zP-+-+P+0
9+-+-+RmK-0
xiiiiiiiiy
mossa abile, perchè Philidor non può fare dxe4 e se fa fxe4 perde l'alfiere con Axf6
30...¥xg5 31.¤xg5+ ¢f6 32.¤f3 ¥c8 33.¤h4 ¢g5 34.¥c2 ¦a2 35.¤hxf5 ¥xf5
36.¤xf5 ¦xb2 37.¤xe7 ¦xc2 38.¤xc6 ¦xc3
XIIIIIIIIY
9-+-+-+-+0
9+-+-+-+-0
9-+N+-+-+0
9+p+p+-mkp0
9-+-zP-+-+0
9+-tr-+-zP-0
9-+-+-+P+0
9+-+-+RmK-0
xiiiiiiiiy
39.¤e5 b4 40.¦b1 b3 41.¢h2 ¢f5 42.¢h3 ¢e4 43.¤f3 ¢d3 44.¦b2 ¢c4 45.¤d2+ ¢b4
46.¢h4 ¢a3 47.¦xb3+ ¦xb3 48.¤xb3 ¢xb3 49.¢xh5
77
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
e il Bianco vince, infatti dopo [49.¢xh5 seguirebbe 49... ¢c4 50.g4 ¢xd4 51.g5 ¢e3 52.g6 d4
53.g7 d3 54.g8£
1–0
Philidor fece nello stessa seduta un'altra partita contro Leycester dandogli sempre il vantaggio di Cb8 e
tratto . Questa volta la partita lunghissima si concluse con una patta. Ecco come si svolse:
Leycester - Philidor
London, 30.03.1788
1.e4 e6 2.f4 ¥c5 3.d4 ¥b6 4.¤f3 c6 5.£e2 d6 6.e5 d5 7.g3 h6 8.h4 h5 9.¥h3 £e7 10.c3
XIIIIIIIIY
9r+l+k+ntr0
9zpp+-wqpzp-0
9-vlp+p+-+0
9+-+pzP-+p0
9-+-zP-zP-zP0
9+-zP-+NzPL0
9PzP-+Q+-+0
9tRNvL-mK-+R0
xiiiiiiiiy
10...f6 11.exf6 gxf6 12.¥e3 ¥d7 13.¤bd2 0–0–0 14.0–0–0 ¤h6 15.¦de1 ¦de8 16.¥f2
¦hg8 17.¤h2 £f7 18.£f3 £g6 19.¤hf1 ¤g4 20.¦g1 e5 21.fxe5 fxe5 22.¥xg4 ¥xg4
23.£g2 e4
XIIIIIIIIY
9-+k+r+r+0
9zpp+-+-+-0
9-vlp+-+q+0
9+-+p+-+p0
9-+-zPp+lzP0
9+-zP-+-zP-0
9PzP-sN-vLQ+0
9+-mK-tRNtR-0
xiiiiiiiiy
24.¤e3 ¦gf8 25.¦gf1 ¥f3 26.£h3+ £e6 27.£xe6+ ¦xe6 28.¤d1 ¦ef6 29.¤xf3 ¦xf3
30.¦e3 ¦3f6 31.¦ee1 ¥c7 32.¦e3 ¦f3 33.¦xf3 ¦xf3
78
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
XIIIIIIIIY
9-+k+-+-+0
9zppvl-+-+-0
9-+p+-+-+0
9+-+p+-+p0
9-+-zPp+-zP0
9+-zP-+rzP-0
9PzP-+-vL-+0
9+-mKN+R+-0
xiiiiiiiiy
34.¢d2 ¥xg3 35.¢e2 ¥d6 36.¥e1 ¦h3 37.¦f5 ¦h2+ 38.¥f2 ¢d7 39.¦xh5 ¢e6 40.¦g5
¥f4 41.¦g7 b5 42.¦g6+ ¢d7 43.¦g7+ ¢e6 44.¦xa7 ¥g3 45.h5 ¥xf2 46.¤xf2 ¦xh5
47.¦c7 ¢d6
XIIIIIIIIY
9-+-+-+-+0
9+-tR-+-+-0
9-+pmk-+-+0
9+p+p+-+r0
9-+-zPp+-+0
9+-zP-+-+-0
9PzP-+KsN-+0
9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
48.¦f7 ¦g5 49.¦f4 ¦g1 50.¤d1 ¦h1 51.¦f2 ¦g1 52.a3 ¦h1 53.¦f6+ ¢d7 54.¢d2 ¦h2+
55.¦f2 ¦h1 56.¢c2 ¢e6 57.¤e3 ¦e1 58.¤g4 ¦g1 59.¤e5 c5 60.¦e2 c4 61.¢d2 ¦f1
62.¦h2 ¦b1 63.¢e3 ¦e1+ 64.¦e2 ¦f1 65.¢d2 ¦b1 66.¢c2 ¦f1 67.b3 ¢f5 68.bxc4 bxc4
69.¢b2 ¢f4 70.a4 e3 71.¢a3 ¦f2 72.¦xe3 ¢xe3 73.¤g4+ ¢d2 74.¤xf2 ¢xc3
XIIIIIIIIY
9-+-+-+-+0
9+-+-+-+-0
9-+-+-+-+0
9+-+p+-+-0
9P+pzP-+-+0
9mK-mk-+-+-0
9-+-+-sN-+0
9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
75.a5
79
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
[il Bianco avrebbe la vittoria in pugno giocando 75.¤d1++– ¢xd4 76.¢b4 ¢e5 77.¢c5 d4 78.a5
c3 79.¤f2 c2 80.¤d3+ ¢e4 81.¢c4]
75...¢d2 76.a6 c3 77.a7 c2 78.a8£ c1£+
½–½
Come si vede Leycester non era proprio uno sprovveduto e forse non meritava tale vantaggio.
Il giorno Philidor dopo fece una partita contro un giocatore francese-un certo Monsieur de Beaurevoir
che aveva una certa buona reputazione scacchistica a Parigi. De Beaurevoir era venuto a posta a
Londra per sfidarlo alla pari ma Philidor non sentì ragioni e gli diede il vantaggio di due tratti e il
pedone f7.
Ecco come andò:
31 Marzo 1788, De Beaurevoir -Philidor
De Beaurevoir – Philidor
31.03.1788
1.e4 -- 2.d4 e6 3.f4 d5 4.e5 c5 5.c3 ¤c6 6.¤f3 £b6 7.a3 a5 8.a4 ¤h6 9.¥d3 ¥d7 10.¤a3
XIIIIIIIIY
9r+-+kvl-tr0
9+p+l+-zpp0
9-wqn+p+-sn0
9zp-zppzP-+-0
9P+-zP-zP-+0
9sN-zPL+N+-0
9-zP-+-+PzP0
9tR-vLQmK-+R0
xiiiiiiiiy
10...0–0–0 11.¤b5 ¤f7 12.¥e3 c4 13.¥c2 ¤b8 14.¤a3 £xb2 15.¤b5 ¥xb5 16.axb5
£xb5 17.¥a4 £a6 18.¦b1
XIIIIIIIIY
9-snktr-vl-tr0
9+p+-+nzpp0
9q+-+p+-+0
9zp-+pzP-+-0
9L+pzP-zP-+0
9+-zP-vLN+-0
9-+-+-+PzP0
9+R+QmK-+R0
xiiiiiiiiy
80
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
18...¥e7 19.0–0 £a7 20.£c2 g6 21.¦b5 ¦d7 22.¦fb1 ¤d8 23.¦b6 ¤dc6 24.g4 ¦f8
25.h4 ¦c7 26.¢g2 ¤b4 27.¦6xb4 axb4 28.cxb4 b5 29.¥xb5 ¦b7 30.¥xc4 ¦c7 31.¤d2
dxc4 32.¤xc4 £b7+
XIIIIIIIIY
9-snk+-tr-+0
9+qtr-vl-+p0
9-+-+p+p+0
9+-+-zP-+-0
9-zPNzP-zPPzP0
9+-+-vL-+-0
9-+Q+-+K+0
9+R+-+-+-0
xiiiiiiiiy
33.¢g1 ¤a6 34.£e2 ¤xb4 35.¤d6+ ¥xd6 36.exd6 ¦c3 37.¢h2
[37.¥d2]
37...¦c2 38.¥d2 ¦xf4 39.£xe6+ ¢d8 40.£g8+ ¢d7 41.£xh7+ ¢c8 42.£xb7+ ¢xb7
43.¦xb4+ ¢c6 44.¢g3 ¦f1 45.d5+ ¢xd6 46.¦d4 ¢e5 47.¦d3 ¢e4 48.¦e3+ ¢xd5
49.¦d3+ ¢e4 50.¦e3+ ¢d4 51.¦e2 ¢d3
XIIIIIIIIY
9-+-+-+-+0
9+-+-+-+-0
9-+-+-+p+0
9+-+-+-+-0
9-+-+-+PzP0
9+-+k+-mK-0
9-+rvLR+-+0
9+-+-+r+-0
xiiiiiiiiy
52.¦e6
[52.¦e1]
52...¢xd2 53.¦xg6 ¦c3+ 54.¢g2 ¦ff3 55.h5 ¦fe3 56.h6 ¦e7
0–1
81
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Nella stessa giornata De Beaurevoir ebbe un'altra partita con lo stesso vantaggio. Ecco come andò:
De Beaurevoir - Philidor
London, 31.03.1788
1.d4 -- 2.c4 e6 3.e4 g6 4.f4 d5 5.cxd5 exd5 6.e5 c5 7.¥b5+ ¤c6 8.¤c3 a6 9.¥xc6+ bxc6
10.¥e3 cxd4 11.£xd4 ¤h6 12.£b6 £xb6 13.¥xb6 ¦b8 14.¤a4 ¥b4+ 15.¢e2 0–0 16.a3
¥e7 17.g3 c5 18.¦b1 ¥f5 19.¦d1 ¥e4 20.¤f3 ¥c2 21.¥xc5 ¥xd1+ 22.¦xd1 ¥xc5
23.¤xc5 ¦xb2+ 24.¢f1 ¤f5 25.¦d3 ¦c8 26.¤b3 ¦cc2 27.¤fd2 d4 28.¢e2 ¦a2
29.¤xd4 ¤xd4+ 30.¦xd4 ¦xa3 31.g4 ¦h3
XIIIIIIIIY
9-+-+-+k+0
9+-+-+-+p0
9p+-+-+p+0
9+-+-zP-+-0
9-+-tR-zPP+0
9+-+-+-+r0
9-+rsNK+-zP0
9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
32.f5 ¦xh2+ 33.¢d1 ¦cxd2+ 34.¦xd2 ¦xd2+ 35.¢xd2 gxf5 36.gxf5
XIIIIIIIIY
9-+-+-+k+0
9+-+-+-+p0
9p+-+-+-+0
9+-+-zPP+-0
9-+-+-+-+0
9+-+-+-+-0
9-+-mK-+-+0
9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
36...h5 37.e6 a5 38.¢d3 a4 39.¢e4 a3
0–1
82
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Nell' Aprile 1788 Philidor giocò molte partite. Il 6 incontrò Mr.Conway, l'8 giocò contro Mr.Thomas
Bowdler, il 24 ancora contro Conway. Ecco le partite:
Il 6 Aprile 1788 si ebbe
Philidor,Francois André Danican - Conway,H.S.
London, 06.04.1788
(Philidor concede Cb1 e Conway concede due tratti)
1.e4 -- 2.f4 d5 3.e5 f6 4.d4 ¤h6 5.¤f3 ¤f7 6.¥d3 ¥g4 7.h3 ¥xf3 8.£xf3 e6 9.¥e3 ¤d7
10.c3 c5 11.0–0 f5 12.¥xf5 exf5 13.£xd5 ¤b6 14.£e6+ ¥e7 15.£xf5
XIIIIIIIIY
9r+-wqk+-tr0
9zpp+-vlnzpp0
9-sn-+-+-+0
9+-zp-zPQ+-0
9-+-zP-zP-+0
9+-zP-vL-+P0
9PzP-+-+P+0
9tR-+-+RmK-0
xiiiiiiiiy
15...0–0 16.¦ad1 cxd4 17.¥xd4 £c7 18.£e4 ¥c5 19.b4 ¥xd4+ 20.cxd4 ¦ad8 21.d5
¤xe5 22.fxe5 ¦xf1+ 23.¢xf1 £f7+ 24.¢g1 ¦xd5 25.¦f1 £e6 26.£f3 ¤d7 27.£c3
¤xe5 28.£c7 £b6+
0–1
e il Nero vince. Orrenda partita di Philidor.
L'8 aprile 1788 si ebbe l'incontro con Mr. Thomas Bowdler, Philidor concedeva f7 e tratto. Philidor
aveva già giocato in una simultanea alla cieca contro Mr.Bowdler nel maggio del 1783 finendo con una
patta. Anche questa partita finirà patta per scacco perpetuo dopo che Philidor si era trovato in una
situazione pressochè disperata.
Bowdler,Thomas - Philidor
London, 1788
Philidor concede f7 e tratto
1.e4 -- 2.f4 e6 3.d4 d5 4.e5 c5 5.c3 ¤c6 6.¤f3 ¤h6 7.¥d3 £b6 8.£b3 c4 9.£xb6 axb6
10.¥c2 b5 11.b4 ¥xb4 12.cxb4 ¤xb4 13.¢d2 0–0 14.g3 ¥d7 15.¥a3 ¤xc2 16.¢xc2
¦xa3 17.¤xa3 b4
83
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
XIIIIIIIIY
9-+-+-trk+0
9+p+l+-zpp0
9-+-+p+-sn0
9+-+pzP-+-0
9-zppzP-zP-+0
9sN-+-+NzP-0
9P+K+-+-zP0
9tR-+-+-+R0
xiiiiiiiiy
18.¦hb1 ¥a4+ 19.¢d2 bxa3 20.¦xb7 ¤g4 21.¦a7 ¥e8 22.¦b1 ¥g6 23.¦bb7 ¢h8
24.¦xg7 ¤f2 25.¦xg6 hxg6 26.¤g5 ¦b8
XIIIIIIIIY
9-tr-+-+-mk0
9tR-+-+-+-0
9-+-+p+p+0
9+-+pzP-sN-0
9-+pzP-zP-+0
9zp-+-+-zP-0
9P+-mK-sn-zP0
9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
27.¦xa3 ¦b2+ 28.¢e3 ¤g4+ 29.¢f3 ¤xh2+
con scacco perpetuo
½–½
Il 24 Aprile 1788 si ebbe una nuova partita di Philidor contro Conway con le stesse condizioni della
precedente e anche questa volta Philidor perse malamente
84
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Philidor - Conway, H.S.
London, 24.04.1788
in cui Philidor concesse Cb1 e Conway il bianco e il secondo tratto
1.e4 -- 2.f4 d6 3.¤f3 b6 4.d4 ¥b7 5.¥d3 f6 6.c3 ¤h6 7.¥e3 ¤f7 8.g3 ¤d7 9.b4 e5 10.d5
£e7 11.¢f2 f5 12.¦e1 fxe4 13.¥xe4 ¤f6 14.£d3 ¤xe4+ 15.£xe4 g6
XIIIIIIIIY
9r+-+kvl-tr0
9zplzp-wqn+p0
9-zp-zp-+p+0
9+-+Pzp-+-0
9-zP-+QzP-+0
9+-zP-vLNzP-0
9P+-+-mK-zP0
9tR-+-tR-+-0
xiiiiiiiiy
16.¥d4 ¥g7 17.fxe5 dxe5 18.¥xe5 ¥xe5 19.¤xe5 0–0 20.¢g2 ¦ae8 21.¤xf7 £xe4+
22.¦xe4 ¦xe4
XIIIIIIIIY
9-+-+-trk+0
9zplzp-+N+p0
9-zp-+-+p+0
9+-+P+-+-0
9-zP-+r+-+0
9+-zP-+-zP-0
9P+-+-+KzP0
9tR-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
e il Nero vince.
Altra partita orribile di Philidor
0–1
85
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Il 3 Maggio 1788 si svolse ancora una partita con Mr.Leycester. Anche in questo caso Philidor concesse
il Cavallo in b8 e il tratto .
Ecco come andò:
Leycester - Philidor,Francois André Danican
London, 03.05.1788
1.e4 e5 2.¥c4 f5 3.¥xg8 ¦xg8 4.exf5 d5 5.£h5+ g6 6.fxg6 ¦xg6 7.g3 £f6 8.£f3 £d6
9.h3 ¥d7 10.d3 0–0–0 11.¤d2 ¥c6 12.£e2 ¥g7 13.c3
XIIIIIIIIY
9-+ktr-+-+0
9zppzp-+-vlp0
9-+lwq-+r+0
9+-+pzp-+-0
9-+-+-+-+0
9+-zPP+-zPP0
9PzP-sNQzP-+0
9tR-vL-mK-sNR0
xiiiiiiiiy
13...¥b5 14.c4 ¥a6 15.¤gf3 c6 16.¤h4 ¦f6 17.£g4+ £d7 18.£xd7+ ¦xd7 19.0–0 b5
20.b3 bxc4 21.dxc4 ¥h6 22.¤df3 ¥xc1 23.¦axc1 e4 24.¤e5 ¦e7 25.¤g4 ¦fe6 26.cxd5
¥xf1 27.dxe6 ¥xh3 28.¦xc6+ ¢b7 29.¤e5 ¥xe6 30.¦c3 ¥d5 31.¤g4 ¥c6 32.¤e3
XIIIIIIIIY
9-+-+-+-+0
9zpk+-tr-+p0
9-+l+-+-+0
9+-+-+-+-0
9-+-+p+-sN0
9+PtR-sN-zP-0
9P+-+-zP-+0
9+-+-+-mK-0
xiiiiiiiiy
32...¦f7 33.¤hf5 ¦f6 34.¤d4 ¥e8 35.¦c5 ¦d6 36.¤df5 ¦a6 37.a4 ¥g6 38.¦e5 ¦c6
39.¤e7 ¦d6 40.¤7f5 ¥xf5 41.¤xf5 ¦d1+ 42.¢g2 ¦d6 ed il nero perde.
1–0
86
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Il 10 Maggio 1788 Philidor fece una simultanea alla cieca contro tre avversari: il conte Brühl,
Mr.Nowell e Mr. Leycester dando il vantaggio del tratto al Conte mentre agli altri due dava un pedone
(f7) e il tratto.
Queste partite vennero riportate dallo stesso Philidor nell'edizione dell'Analysis del 1790 pubblicato a
Londra da Elmsly.
Ecco la partita Brühl-Philidor (C38)
Von Brühl - Philidor [C38]
London, 1788
1.e4 e5 2.f4 exf4 3.¤f3 g5 4.¥c4 ¥g7 5.h4 h6 6.hxg5 hxg5 7.¦xh8 ¥xh8 8.d4 g4
9.¥xf4 gxf3 10.£xf3 £e7
XIIIIIIIIY
9rsnl+k+nvl0
9zppzppwqp+-0
9-+-+-+-+0
9+-+-+-+-0
9-+LzPPvL-+0
9+-+-+Q+-0
9PzPP+-+P+0
9tRN+-mK-+-0
xiiiiiiiiy
11.c3 ¤f6 12.¤d2 d5 13.¥d3 dxe4 14.¤xe4 ¤xe4 15.£xe4 £xe4+ 16.¥xe4
XIIIIIIIIY
9rsnl+k+-vl0
9zppzp-+p+-0
9-+-+-+-+0
9+-+-+-+-0
9-+-zPLvL-+0
9+-zP-+-+-0
9PzP-+-+P+0
9tR-+-mK-+-0
xiiiiiiiiy
16...c6 17.¢d2 ¥e6 18.b3 ¤d7 19.¦h1 ¥f6 20.¢c2 0–0–0 21.¥d6 ¤b6 22.¥c5 ¢c7
23.¦h7 ¦h8 24.c4 ¦xh7 25.¥xh7 ¤d7 26.¢d3 ¤xc5+ 27.dxc5 ¥e7 28.b4 a6 29.a3 f5
30.¥g6 ¢d7 31.¥h5 ¥g5 32.¥d1 ¥c1
87
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
XIIIIIIIIY
9-+-+-+-+0
9+p+k+-+-0
9p+p+l+-+0
9+-zP-+p+-0
9-zPP+-+-+0
9zP-+K+-+-0
9-+-+-+P+0
9+-vlL+-+-0
xiiiiiiiiy
33.¥a4 ¥xa3 34.¢c3 ¥c1 35.¥d1 ¥f4 36.¢d4 ¢e7 37.b5 ¢f6 38.¥f3 ¥d7 39.b6 ¥g3
40.¥d1 ¥h4 41.¢e3 ¢e5 42.¥f3 ¥f2+ 43.¢d3 ¥xc5 44.¢c3 ¥xb6
0–1
Nowell-Philidor – ove Philidor concede f7 e tratto
Nowell - Philidor
London blindfold sim, 10.05.1788
1.e4 ¤h6 2.¥c4 e6 3.d3 ¤f7 4.f4 d5 5.¥b3 ¥c5 6.¤f3 0–0 7.e5 c6 8.d4 ¥b6 9.a3 £e7
10.0–0 c5 11.c3 ¤c6 12.¥e3 ¥d7 13.£e2 g6 14.¥c2 ¤h6 15.¤bd2 ¤f5 16.¦f2 ¤xe3
17.£xe3 ¦ac8 18.¤b3 cxd4 19.¤fxd4 ¤xd4 20.¤xd4 ¦c4 21.¦d1 ¦cc8 22.h3 ¦f7
23.¢h2 ¦cf8 24.£g3 ¥d8 25.¦df1 b5 26.£e3 a5 27.¦f3 ¦g7 28.£d2 ¥c7 29.¥d3 ¦b8
30.¢h1 g5 31.¦g3 gxf4 32.¦xg7+ £xg7 33.¦xf4 £xe5 34.¦g4+ ¢h8 35.¤f3 £f6
36.¦h4 ¢g8 37.¥xh7+ ¢g7 38.¥d3 ¦h8 39.¦g4+ ¢f8 40.£e3 ¢e8 41.¦g6 £f4 42.£c5
¢d8 43.¦g7 £d6 44.£e3 ¦f8 45.£g5+ ¢c8 46.£d2 e5 47.¦g6 ¥e6 48.£h6 ¦e8
49.¥xb5 ¦e7 50.£h8+ ¢b7 51.¦g5 e4 52.¤e5 ¢b6 53.a4 e3 54.¤f3? ¥d7 55.£d4+ £c5
56.£xc5+ ¢xc5 57.¥xd7 e2 58.¤e1 ¦xd7 59.¢g1 ¦f7 60.¤f3 ¦xf3
0–1
88
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Leycester-Philidor - ove Philidor concede f7 e tratto
Leycester - Philidor
London blindfold sim, 10.05.1788
1.e4 c5 2.£h5+? g6 3.£xc5 ¤c6 4.c3 e5 5.£e3 ¤f6 6.h3 d5 7.exd5 ¤xd5 8.£e2? ¤f4
9.£f3 ¥h6 10.¥b5 0–0
XIIIIIIIIY
9r+lwq-trk+0
9zpp+-+-+p0
9-+n+-+pvl0
9+L+-zp-+-0
9-+-+-sn-+0
9+-zP-+Q+P0
9PzP-zP-zPP+0
9tRNvL-mK-sNR0
xiiiiiiiiy
11.£e4 ¥f5 12.£c4+ ¢h8 13.£f1? ¥d3 14.¥xd3 ¤xd3+ 15.¢e2
XIIIIIIIIY
9r+-wq-tr-mk0
9zpp+-+-+p0
9-+n+-+pvl0
9+-+-zp-+-0
9-+-+-+-+0
9+-zPn+-+P0
9PzP-zPKzPP+0
9tRNvL-+QsNR0
xiiiiiiiiy
15...¦xf2+ 16.£xf2 ¤xf2 17.¢xf2 £d3 18.¤e2 ¦f8+ 19.¢e1 e4 20.¦f1 ¦xf1+ 21.¢xf1
£c2 22.¢e1
XIIIIIIIIY
9-+-+-+-mk0
9zpp+-+-+p0
9-+n+-+pvl0
9+-+-+-+-0
9-+-+p+-+0
9+-zP-+-+P0
9PzPqzPN+P+0
9tRNvL-mK-+-0
xiiiiiiiiy
89
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
22...¤e5 23.¤a3 ¤d3+ 24.¢f1 £d1#
0–1
Philidor dopo questa prova scacchistica scrisse alla moglie - che si trovava a Parigi - “Sui giornali inglesi
leggo elogi strepitosi a proposito di queste tre partite alla cieca che ho giocato sabato scorso; dicono
che la lucidità delle mie idee aumenta con gli anni. E' proprio vero perchè io non ho mai avuto la mente
così lucida, ed ho giocato più veloce dei miei avversari.”157
Nel 1788 a Londra venne dato un concerto al Great Hall, in Hannover Square, in cui Monsieur Louis
Richer, celebre cantante e cognato di Philidor, si esibì alla presenza del Principe del Galles e di alte
personalità della società158.
Il 20 maggio 1788 Philidor ebbe una sfida con il Conte Brühl.
Philidor concedeva Cb1 e Bruhl f7 e tratto.
Philidor - Von Brühl
London, 20.05.1788
1.e4 e6 2.f4 ¤h6 3.¤f3 d5 4.e5 c5 5.c3 ¤c6 6.¥d3 ¤e7 7.0–0 ¤ef5 8.¥c2 ¥e7 9.£e1
¥d7 10.d4 ¦f8 11.g3 c4 12.h3 g6 13.g4 ¤h4 14.¤g5!
XIIIIIIIIY
9r+-wqktr-+0
9zpp+lvl-+p0
9-+-+p+psn0
9+-+pzP-sN-0
9-+pzP-zPPsn0
9+-zP-+-+P0
9PzPL+-+-+0
9tR-vL-wQRmK-0
xiiiiiiiiy
14...¥xg5 15.fxg5 ¤f3+ 16.¦xf3 ¦xf3 17.¢g2! [attaccando la torre con il Re alla prossima il
Cavallo in h6 sarà catturato]
17...¦f7 18.gxh6 £e7 19.h4 £f8 20.¥g5
157
158
George-Edgar Bonnet, Philidor et l'evolution de la musique francaise au XVIII siécle,Paris 1921,pag.70
The Times, 29 Aprile 1788
90
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
XIIIIIIIIY
9r+-+kwq-+0
9zpp+l+r+p0
9-+-+p+pzP0
9+-+pzP-vL-0
9-+pzP-+PzP0
9+-zP-+-+-0
9PzPL+-+K+0
9tR-+-wQ-+-0
xiiiiiiiiy
impedendo al Re l'arrocco
20...¥c6 21.a3 b5 22.£e2 a5 23.¢g3 ¢d7 24.£e3 b4 25.axb4 axb4 26.¦xa8 £xa8
27.£d2 b3 28.¥d1 £a1 29.h5 £b1 30.¥f6
XIIIIIIIIY
9-+-+-+-+0
9+-+k+r+p0
9-+l+pvLpzP0
9+-+pzP-+P0
9-+pzP-+P+0
9+pzP-+-mK-0
9-zP-wQ-+-+0
9+q+L+-+-0
xiiiiiiiiy
per impedire al Nero la comunicazione con la Donna 30...¥b7 31.hxg6 hxg6 [meglio
31...£xg6] 32.g5 £e4 33.¥g4 £c2 34.£g2 £e4 35.£h3 £d3+ [meglio 35...£e3+ perchè
avrebbe portato a scacco perpetuo] 36.¢h4 £xh3+ 37.¢xh3
XIIIIIIIIY
9-+-+-+-+0
9+l+k+r+-0
9-+-+pvLpzP0
9+-+pzP-zP-0
9-+pzP-+L+0
9+pzP-+-+K0
9-zP-+-+-+0
9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
37...¥c8 38.¢h4 ¢e8 39.¥h5 ¦h7 40.¥g7 [Philidor disdegna di vincere facilmente con
40.¥xg6+ guadagnando la Torre!] 40...gxh5 41.g6 ¦xh6 42.¥xh6 ¢e7 43.¥g7 ¥d7
44.¢xh5 ¥e8 45.¢g5 ¥f7 46.gxf7 ¢xf7 47.¥f8 ¢xf8
91
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
XIIIIIIIIY
9-+-+-mk-+0
9+-+-+-+-0
9-+-+p+-+0
9+-+pzP-mK-0
9-+pzP-+-+0
9+pzP-+-+-0
9-zP-+-+-+0
9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
48.¢f6
1–0
Nel 1788 Philidor compose, su libretto di De Senne, ancora una volta una commedia comica di un atto
intitolata “Le mari comme il les foudrait touts ou La nouvelle école des maris”che venne eseguita il 12
Novembre al Théâtre des Petits Comédiens del Conte di Beaujolais. Venne replicata per cinque volte.
In quell'anno a Parigi si contavano circa 20 teatri159.
In una lettera a sua moglie Philidor descrive la cena di Natale 1788 presso il Conte Brühl così:
”La nostra cena inglese consisteva in un grosso merluzzo del peso di 25-30 libbre, un plumpudding, delle insalate, pasticcini di Natale e del dessert.
Si sono cantate delle canzoni ... siamo rimasti a tavola per tre ore e mezzo fino alle 8.
Abbiamo giocato poi dalle 8 fino alle 11 al wist. Poi ci siamo rimessi a tavola per mangiare due
buone pollanche, due insalate e i resti del merluzzo e poi ci siamo messi a cantare delle canzoni
fino alle tre del mattino”.160
Nel Gennaio 1789 ritroviamo Philidor a Londra ove fa diverse partite sempre al Circolo di St. James's.
La prima in ordine di tempo è datata 11 gennaio è contro Mr. Cotter a cui dà il vantaggio di una Torre
(Ta1).
159
(Histoire de l'histoire des grands et petits théatres de Paris, secondo volume Paris 1909, Théatre des petits
comédiens dele Comte de Beaujolais, L.Pericaud pag 61
160
Georges Lacarriére, idem, pag.112
92
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Philidor - Cotter
London, 11.01.1789
1.e4 e5 2.f4 d5 3.¤f3 exf4 4.exd5 £xd5 5.¤c3 £e6+ 6.¢f2! con l'idea di Ab5+ e poi di
Te1 attacando la Donna. Una mossa degna di G. Greco
XIIIIIIIIY
9rsnl+kvlntr0
9zppzp-+pzpp0
9-+-+q+-+0
9+-+-+-+-0
9-+-+-zp-+0
9+-sN-+N+-0
9PzPPzP-mKPzP0
9+-vLQ+L+R0
xiiiiiiiiy
6...¥e7 7.d4 ¤f6 8.¥xf4 ¤e4+ [meglio sarebbe stato 8...¤g4+] 9.¤xe4 £xe4 10.¥xc7 ¤c6
11.¥d3 £e6 12.¦e1
XIIIIIIIIY
9r+l+k+-tr0
9zppvL-vlpzpp0
9-+n+q+-+0
9+-+-+-+-0
9-+-zP-+-+0
9+-+L+N+-0
9PzPP+-mKPzP0
9+-+QtR-+-0
xiiiiiiiiy
12...£xa2? [la Donna si allontana dal teatro dell'attacco bianco] 13.¥b5 ¥d7 14.d5 £xb2
15.dxc6 bxc6 16.¥xc6 ¥xc6
XIIIIIIIIY
9r+-+k+-tr0
9zp-vL-vlpzpp0
9-+l+-+-+0
9+-+-+-+-0
9-+-+-+-+0
9+-+-+N+-0
9-wqP+-mKPzP0
9+-+QtR-+-0
xiiiiiiiiy
93
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
17.¦xe7+ ¢xe7 18.£d6+ ¢e8 19.£xc6+ ¢e7 [se 19...¢f8 matto in tre mosse]
20.¥d6+ ¢d8 21.£c7+ ¢e8 22.£e7#
1–0
Poi il 14 Gennaio ha una partita contro il Conte Brühl a cui dà il vantaggio di un Cavallo (Cb1) e riceve
un pedone (f7) e tratto.
Philidor - Von Brühl
London, 14.01.1789
1.e4 d5 2.e5 ¥f5 3.g4 ¥g6 4.e6 £d6 5.£e2 ¤f6 6.d3 ¤c6 7.g5 ¤d4 8.£d2 £xe6+ 9.¢d1
¤d7 10.c3
XIIIIIIIIY
9r+-+kvl-tr0
9zppzpnzp-zpp0
9-+-+q+l+0
9+-+p+-zP-0
9-+-sn-+-+0
9+-zPP+-+-0
9PzP-wQ-zP-zP0
9tR-vLK+LsNR0
xiiiiiiiiy
10...£g4+ 11.f3 ¤xf3 12.¥e2 ¤de5 13.¤xf3 ¤xf3 14.£e3 ¥h5 15.¦f1 £g2 16.¦xf3
¥xf3 17.¥xf3 £f1+
XIIIIIIIIY
9r+-+kvl-tr0
9zppzp-zp-zpp0
9-+-+-+-+0
9+-+p+-zP-0
9-+-+-+-+0
9+-zPPwQL+-0
9PzP-+-+-zP0
9tR-vLK+q+-0
xiiiiiiiiy
18.¢c2 c6 19.¦b1 £h3 20.£f4 £d7 21.¥d2 £d6 22.£f5 g6 23.£h3 ¥g7 24.¦e1 e5
25.£g3 0–0–0
94
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
XIIIIIIIIY
9-+ktr-+-tr0
9zpp+-+-vlp0
9-+pwq-+p+0
9+-+pzp-zP-0
9-+-+-+-+0
9+-zPP+LwQ-0
9PzPKvL-+-zP0
9+-+-tR-+-0
xiiiiiiiiy
26.d4 ¦de8 27.dxe5 ¥xe5 28.¦xe5 £xe5 29.¥g4+ ¢d8 30.¥f4 £e4+ 31.¢d2 ¦e7
XIIIIIIIIY
9-+-mk-+-tr0
9zpp+-tr-+p0
9-+p+-+p+0
9+-+p+-zP-0
9-+-+qvLL+0
9+-zP-+-wQ-0
9PzP-mK-+-zP0
9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
32.¥d6 ¦f7 33.¥e5 ¦e8 34.¥f6+ ¦xf6 35.£b8+ ¢e7 36.£c7+ ¢f8 37.gxf6
XIIIIIIIIY
9-+-+rmk-+0
9zppwQ-+-+p0
9-+p+-zPp+0
9+-+p+-+-0
9-+-+q+L+0
9+-zP-+-+-0
9PzP-mK-+-zP0
9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
37...£e1+ 38.¢d3 £e3+ 39.¢c2 £f2+
0–1
95
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Il 23 Gennaio altra partita contro il Conte alle stesse condizioni. Perdita sonora di Philidor
Philidor - Von Brühl
London, 23.01.1789
1.e4 d5 2.e5 ¥f5 3.d4 c5 4.dxc5 £a5+ 5.c3 £xc5 6.¥e3 £c6 7.a4 a6 8.g4 ¥g6 9.¥g2 e6
10.¤e2 ¤d7 11.f4 ¥c5 12.¥d4 ¥f7 13.£d2 ¤e7 14.b4 ¥xd4 15.¤xd4 £c7 16.h4 ¦c8
17.¦c1 ¤b6 18.a5
XIIIIIIIIY
9-+r+k+-tr0
9+pwq-snlzpp0
9psn-+p+-+0
9zP-+pzP-+-0
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28.¥xd5 £f2+ 29.¢d1 ¤b2#
0–1
96
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
il 26 gennaio Philidor-Brühl con le stesse condizioni
Philidor - Von Brühl
London, 26.01.1789
1.e4 d5 2.e5 ¥f5 3.g4 ¥g6 4.h4 c5 5.h5 ¥f7 6.c3 e6 7.f4 ¤c6 8.d4 cxd4 9.cxd4 ¥b4+
10.¢f2 ¤ge7 11.¤f3 a6 12.a3 ¥a5 13.b4 ¥b6
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1–0
97
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
il 27 Gennaio c'è la rivincita alle stesse condizioni
Philidor - Von Brühl
London, 26.01.1789
1.e4 d5 2.e5 ¥f5 3.g4 ¥g6 4.h4 h5 5.¤h3 £d7 6.¤f4 ¥f7 7.g5 £f5 8.d4
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¢c8 15.¥e3 £xh4 16.£xd5 ¥e7
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17.¥a6 ¦b8 18.£c6 ¥d8 19.¥g5
e poi vince
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1–0
98
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
In Francia ai primi di Maggio 1789 Luigi XVI convocò a Versailles gli Stati Generali, un organismo di
consultazione costituita dai tre ordini in cui era divisa la società francese e cioè Nobiltà, Clero e Terzo
Stato. Tuttavia gli Stati Generali non avevano attribuzioni precise. L'ultima volta gli Stati Generali
erano stati convocati nel lontano 1614 ove però il Terzo Stato era stato praticamente nullo. La Francia
alla fine del XVIII secolo ammontava a circa 28 milioni di abitanti di cui 27,5 appartenevano al Terzo
Stato, cioè a quel coacervo sociale composto da tutti coloro che non appartenevano al Clero (190.000)
o alla Nobiltà (370.000).
Il Terzo Stato era composto da piccoli proprietari di terra (11 milioni), salariati agricoli (7 milioni),
manovalanza generica (4,2 milioni), artigiani commercianti e borghesi (circa 4,7 milioni), funzionari
pubblici e militari (0,5 milioni), artisti ed intellettuali.
L'abbate gesuita Sieyès (1748-1836), laureato alla Sorbona, scrisse un libretto di 180 pagine nel 1789
intitolato “Cosa è il Terzo Stato?“. E la sua risposta ben articolata era che il Terzo Stato era tutto, ma
che politicamente era ancora niente e che richiedeva di essere qualcosa. Gli valse un posto agli Stati
Generali quale rappresentante della città di Parigi.
Per i due terzi le terre appartenevano alla Nobiltà o al Clero, ma venivano lavorate dai contadini che
dovevano pagare le tasse e le imposte. Gli Stati Generali vennero aperti il 5 Maggio. Il Ministro delle
Finanze Necker disse che il deficit francese era di 56 milioni di franchi.
I tre ordini si radunarono separatamente per presentare al Re le proprie richieste. Il 17 Giugno il Terzo
Stato si autoproclamò,su proposta del delegato Legrand, ”Assemblea Nazionale” con 491 voti contro
90 e si assunse l'incarico di rappresentare l'intero Paese.
Il 9 Luglio, con l'apporto di 47 esponenti della nobiltà e della maggioranza del clero, l'Assemblea
Nazionale si autodefinì Assemblea Costituente per dare alla Francia un nuovo assetto.
Il Re cercò di bloccare l'iniziativa ma l'assalto alla Bastiglia il 14 luglio 1789 fatta dal popolo fece cadere
ogni resistenza da parte reale. La rivolta si estese alle campagne e i privilegi feudali dei nobili vennero
cancellati il 4 agosto, il 26 agosto seguì la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino in fatto di
libertà di pensiero, religione, politica, e proprietà.
Liberté, egalité, publicité, responsabilité erano le richieste. Da notare che a quell'epoca al motto
repubblicano mancava la parola “Fraternité” che sarebbe stata poi aggiunta nel 1848 alle parole di
Liberté et Égalité.
Ricordiamo che nel Gennaio 1918 l'Assemblea Costituente bolscevica in Pietrogrado approvò la
Dichiarazione dei diritti del popolo oppresso e sfruttato scritta da Lenin in cui si esponeva il
programma politico dei comunisti. Due Dichiarazioni che segnano le più celebri rivoluzioni di tutti i
tempi.
Il 1789 segna l'inizio della Rivoluzione francese e la caduta della Monarchia Assoluta. L'Assemblea
Costituente si diede una costituzione in cui la Monarchia era ancora accettata ma aveva ridotti poteri.
Nell'ottore del 1789 il medico aristocratico Guillotin di Parigi deputato dell'Assemblea Nazionale
presenta una petizione di egalité per la pena capitale. Tutti i cittadini avranno - se giudicati colpevoli di
pena capitale - la stessa fine e non differenziata come lo era stata fino allora: cioè per impiccagione
(Terzo Stato) e per decapitazione con spada per Nobiltà e Clero.
99
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Il Dr. Guillotin propone una macchina (che non ha ancora costruito ma solo immaginato) che decapiti il
condannato con immediatezza chirurgica istantaneamente evitando ogni inutile sofferenza e crudeltà.
L'Assemblea non accoglie la proposta di Guillotin, ci vorranno ben tre anni prima che sia approvata a
larga maggioranza nel nuovo codice penale. Il problema era di costruire una macchina atta ed
efficiente. Venne dato l'incarico al Dr. Louis di Parigi, segretario dell'Accademia dei chirurghi, di
studiarne una e al costruttore Schmidt di fornirne un prototipo.
All'inizio la macchina per la decapitazione venne chiamata “louison” o anche “Louise” ma il nome non
attecchì. Tutti la chiamarono “guillotine”in onore di colui che per primo l'immaginò, almeno in Francia.
La “Guillotine”venne inaugurata nel 1792 ed ebbe immediato successo161. Nel 1792 il Re tentò la fuga
ma venne fermato e il 10 agosto i sanculotti si impadronirono del Palazzo Reale e il Re Luigi XVI venne
preso prigioniero; il 20 settembre l'Assemblea dichiarò che la Francia era Repubblica “una e
indivisibile”.
Il Re verrà processato e poi ghigliottinato il 21 gennaio 1793.
In Giugno 1789 ritroviamo Philidor a Londra per un concerto il cui programma includeva anche una sua
composizione musicale per l' “Ode per la guarigione di Giorgio III“ il cui testo era in inglese.
Il Re George nel 1788 aveva manifestato segni allarmanti di disturbi psichici ma poi aveva ricuperato
tanto da scongiurare la Reggenza del Principe di Galles, suo primogenito.
Il 15 agosto venne dato al Concert Spirituel un Te Deum con grande coro di Philidor; il 30 agosto,
venne ridata al Teatro Italiano la commedia “Le Jardinier et son Seigneur” con successo.
Il 19 ottobre replica “Des femmes vengées”, commedia in versi in un atto mêlée d'ariettes di Sedaine
con musiche di Philidor al Teatro Italiano162.
Philidor in questo periodo della rivoluzione non è a Parigi. Da Londra scriveva il 23 febbraio 1790 a sua
moglie:
“La nostra felice rivoluzione non può oggi essere più distrutta. Il vescovo d'Autun e l'abbate
de Montanguë meriterebbero degli altari”
Il 13 Marzo del 1790 incontra tre forti giocatori inglesi in una simultanea in cui sfida due alla cieca.
Contro Mr.Sheldon e Capt. Smith gioca alla cieca mentre contro l'Onorevole Henry Seymour Conway
gli è consentito di vedere la scacchiera in quanto questo giocatore è il secondo più forte scacchista
d'Inghilterra dopo il conte Brühl.
Ecco come sono andate le partite:
161
162
Journal de Les Revolutions de Paris, Prudhommes, 1792
da Journal de Paris, 1789, maggio-agosto
100
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Philidor - H.S.Conway (C23), a Conway viene concessa la prima mossa come vantaggio.
Nota: nel file in formato ChessBase la partita si trova a colori invertiti, quindi non:
1.e5 e4 2.Ac5 c3 3.Cc6 Ad3 4.d6 Ac2 5.Df6 De2 eccetera ma
Conway, H.S. - Philidor
London, 13.03.1790
1.e4 e5 2.¥c4 c6 3.¤c3 ¥d6 4.d3 ¥c7 5.£f3 £e7 6.¥g5 ¤f6 7.¤ge2 d6 8.h3 ¥e6
9.¥b3 b5 10.0–0–0 h6 11.¥xf6 £xf6 12.£xf6 gxf6 13.d4
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fxe5 21.¤xe5 ¤xe5 22.fxe5 d5 23.¦e1 ¦af8 24.¦d3 ¦f5 25.b3 axb3 26.axb3 ¦xe5
27.¦f1 ¦g5 28.g3 ¦hg8 29.¤e2 e5 30.¦df3 ¦8g7 31.¦f6 ¥d6 32.¦h6 ¦7g6 33.¦xg6
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44.¢b2 e2 45.¦e6 e1£ 46.¦xe1 ¦xe1
0–1
101
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Philidor - Mr.William Sheldon (alla cieca) (C23),anche in questa partita la prima mossa spetta al nero
Nota: nel file in formato ChessBase la partita si trova a colori invertiti, quindi non:
1.e5 e4 2.Ac5 c3 3.Cf6 d4 4.exd4 cxd4 5.Ab6 Cc3 eccetera, ma
Sheldon - Philidor
London blindfold, 13.03.1790
1.e4 e5 2.¥c4 c6 3.¤f3 d5 4.exd5 cxd5 5.¥b3 ¤c6 6.d4 e4 7.¤e5 ¥e6 8.0–0 f6 9.¤xc6
bxc6 10.f3 f5
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11.¥e3 ¤f6 12.¤d2 ¥d6 13.c4 0–0 14.¥a4 £c7 15.f4 ¤g4 16.£e2 ¤xe3 17.£xe3 c5
18.¤b3 dxc4 19.¤xc5 ¥xc5 20.dxc5 ¦ac8 21.c6 ¦fd8 22.¦fd1 ¦d3 23.¦xd3 cxd3
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30.¢xe3 d2 31.¦a1 d1£
0–1
Philidor-Capt.Smith (alla cieca), anche in questa partita la prima mossa spetta al nero
Nota: nel file in formato ChessBase la partita si trova a colori invertiti, quindi non:
1.e5 e4 2.Ac5 Cf3 3.d6 c3 4.Ag4 h3 5.Axf3 Dxf3 eccetera, ma:
102
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Smith - Philidor
London blindfold, 13.03.1790
1.e4 e5 2.¥c4 ¤f6 3.d3 c6 4.¥g5 h6 5.¥xf6 £xf6 6.¤c3 b5 7.¥b3 a5 8.a3 ¥c5 9.¤f3 d6
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20.d4 ¥b6 21.dxe5 £xe5 22.¤d4 ¢d7 23.¦ae1
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9zpp+p+-zp-0
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9-zP-+-+KsN0
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33.¢g4 ¦h4#
103
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
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0–1
Nel 1790 Philidor compose musiche per il testo “Idille sur la Liberté”di Louis-Pierre Moline (1740?1820), librettista di commedie, opere, tragedie e poi di diversi inni revoluzionari. L'inno venne cantato
il 14 luglio all'Assemblea Nazionale al Champ-de-Mars per la federazione dei cittadini francesi163.
Ecco il testo integrale dell'inno:
Paris est dans ce jour la reine des cités!
A l'abri des horreurs d'une guerre civile,
Du roi d'un peuple libre elle devien l'afile:
Les droits de l'homme,enfin, y seront respectés
Puissans legislateurs que l'universe contemple
que la posterité sans cesse benira;
C'est en brisant le fers des serfs du Mont-Jura
Que vous nous en donnez l'example!
François,que vos accencs s'elevent just'aux cieux!
Chantez la Liberté;ce un present des Dieux!
Heureuse Liberté !tu regnes sur la France
Elle devra son bonheur.
Animés par ta bienfaisance
Les Art qui languissoient reprennent leur splendeurs
Le commerce fleurit & répand l'abondance;
L'utile agriculteur moissonne en sûreté
Le guerrier se repose à l'abri du carnage
et l'héros devient un sage
que la vertu conduit à l'immortalité.
163
Journal de Versailles, vol.2, 1790, pag.157
104
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Stranamente Philidor non é elencato tra i musicisti che diedero il proprio apporto alla celebrazione
della rivoluzione164 mentre vengono enumerate le numerose composizioni per inni alla libertà, alla
Ragione, all'Essere supremo o alla Repubblica di Gossec, Giroust, Méhul, Catel, Leuseur e Cherubini.
Tuttavia l'autore di questo censimento musicale scrive che “le serment d'Ernelinde et le Carmen
secularae trouvérent parfaitement leur place dans le cérémonies où on le executa.” Ma queste erano
state musiche anteriori alla rivoluzione. Possiamo dunque affermare che questa menzione del Journal
de Versailles è l'unica prova che Philidor non fosse del tutto alieno alla Rivoluzione. Non sappiamo se
fu presente alla cerimonia o meno.
Nel 1790 esce a Londra una nuova edizione del trattato di Philidor; la annotazione delle mosse è
sempre descrittiva vecchia maniera. Il trattato è dedicato all'amico Conte Brühl a cui Philidor scrive fra
l'altro “I am induced to trust to your candor on the subject of, perhaps, a seriuos amusement; in the
cultivation of which, I may in conscience boast of having acquired some degree of celebrety.”
Nel trattato 1790 si hanno però solo 66 sottoscrittori. Molto meno delle edizioni precedenti. Il Trattato
è diviso in due volumi; nel primo, di 223 pagine, si riprendono le partite che facevano parte
dell'edizione del 1777; nel secondo volume, di 127 pagine, si esposne il gambetto di Salvio (due
partite) e un ulteriore analisi delle partite, oltre alle partite giocate da Philidor nel 9 Maggio 1783
contro il Conte Brühl (pag. 132-138), Mr.Bowdler (pag. 138-144) e Mr. Maseres (pag. 144-151) e le
partite del 10 Maggio 1788 contro il Conte Brühl (pag. 152-157), Mr.Nowell (pag. 157-165) e
Mr.Leycester (pag. 165-168) e quelle del 13 marzo 1790 contro Hon. Henry Seymour Conway
(pag.169-175), Mr.Sheldon (pag. 175-179) e Capt.Smith (pag 179-183).
Una singolare nota sulla notorietà del nome di Philidor, a volte scritto anche Phillidor in Inghilterra, ci
è data dal Racing Calendar delle corse di cavalli. Ritroviamo infatti il nome di Phillidor tra i cavalli di
proprietà di Mr.Thomas Williams165 e che il cavallo Phillidor, di 4 anni, corse a Worcester il 3 agosto del
1790166.
Non è escluso che Mr.Williams fosse un appassionato scacchista. Il nome del cavallo Phillidor
comparve nel Racing Calendar fino al 1791.
164
Les Hymnes et chansons de la Revolution, Pierre Constant, Parigi 1904, pag.107
Racing Calendar, vol 17, 1789, pag 359
166
Racing calendar 1790, vol.18, pag 87
165
105
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Londra: 1791 - 1795
Nel giugno del 1791 l'intera famiglia reale tentò di raggiungere in incognito la fortezza di Montmédy,
nella Lorena settentrionale vicino alla frontiera belga, ove si erano raggruppate delle truppe agli ordini
del marchese de Bouillé fedelissimo al Re e poi rifugiarsi all'estero presso l'Imperatore Leopoldo II,
fratello di Maria Antonietta. Per arrivarci c'erano due vie: una passando da Reims e l'altra passando da
Châlons e Sainte-Menrhould, evitando Verdun, sulla via di Varennes. Il Re scelse la via di Varennes
perchè a Reims era stato incoronato e aveva paura di venir riconosciuto. Mentre il Re con la Regina e i
due figli e la loro governante vennero sorpresi e arrestati a Varennes, Monsieur - il fratello di Luigi XVI
conte di Provenza - riuscì a raggiungere Montmédy seguendo un altra via e poi unirsi al fratello Conte
d'Artois. Il Re con la Regina e i figli vennero ricondotti a Parigi sotto scorta militare di quindicimila
baionette. Nel settembre 1791 il Re giurò fedeltà alla nuova Costituzione, quale minore dei mali che
aveva davanti a sé, ma di fatto metteva fine alla propria autorità assoluta diventando solo un re
costituzionale. Seguì poi un periodo di calma che finì poi con l'invasione del popolo alle Tuilleries e
l'arresto del Re il 10 agosto del 1792, con la sua deposizione e l'imprigionamento alla Torre del Tempio
con tutta la famiglia reale.
La legge francese prevedeva tre tipologie di emigrés: coloro che avevano lasciato la Francia prima del
1° luglio 1789 e non erano rientrati prima del 9 Maggio 1792; coloro che non potevano provare di
esser stati in Francia permanentemente dopo tale data; coloro che erano passati da territorio francese
a territorio francese occupato dal nemico. Tuttavia la legge consentiva viaggi all'estero con rilascio di
passaporti per diplomatici, mercanti, artigiani che per lavoro dovevano recarsi fuori dalla Francia. Tutti
coloro che non ottemperavano alla legge erano punibili con la morte. Philidor era andato a Londra con
regolare passaporto nel 1790 ma questo non bastò per non farlo passare agli occhi dei sanculotti come
un émigré. Il suo nome era stato registrato sulla lista come Danican.
Si ha testimonianza che Philidor il 25 gennaio 1791 scrivesse da Londra a suo figlio primogenito André Joseph Hélène - la seguente memoria affinchè la presentasse ad un alto personaggio della
Rivoluzione di sua conoscenza “M.Philidor, cittadino attivo della sezione della Biblioteca, che ha
pagato per intiero la sua tassa locale per il voto (il termine usato da Philidor per questa tassa è
“capitation”. La legge del 22 dicembre 1789 prevedeva in Francia una tassa locale equivalente al
valore di tre giornate di lavoro e che dava diritto ad essere considerato a tutti gli effetti “cittadino
attivo” e quindi dava diritto a poter votare ed essere eventualmente eletto) e il suo quarto per il dono
patriottico... ha passato, dal 1776, gli inverni a Londra per poter guadagnare qualche ghinea e poter
quindi venir incontro al mantenimento della sua numerosa famiglia. Da quindici anni ha fatto questi
viaggi a Londra e ha rimesso in Francia almeno 2200 ghinee il che dimostra che é ben lungi da essere
un fuggitivo che mangia all'estero l'argento di Francia; in più le pensioni che gli sono state assegnate
non sono che delle ricompense per le sue opere... e che non lo obbligano ad alcun servizio ulteriore”167.
Questa memoria è molto interessante perchè conferma due cose: primo che a Londra Philidor aveva
sempre guadagnato con gli scacchi, tanto da aiutare con le sue rimesse a sostenere le spese della sua
numerosa famiglia (moglie, la figlia Elyse e 4 figli) che vivevano a Parigi e secondo che Philidor voleva
confutare l' accusa d'essere un “émigré”. I sentimenti politici di Philidor nei confronti della Rivoluzione
erano stati all'inizio a favore di questa, tanto che in una lettera a sua moglie il 23 Febbraio del 1790 la
definiva “la nostra felice rivoluzione che non potrà più essere distrutta” (Lacarriére, pag.113). Tuttavia
167
Un grand joueur: F.A.D. Philidor, George Lacarriére, in “Recueil de l'Académie de Montauban”, 1999, pag.113
106
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
quella memoria mandata al figlio o non venne presentata o rimase inascoltata tanto che il nome di
Philidor venne a comparire sulle liste degli “émigrés” della Convention National e questo impedì a
Philidor di ritornare in Francia e morì esule a Londra.
Nel Gennaio 1792 il famoso Mercure de France, dédié au Roi, la cui intestazione era stata mantenuta
dal 1672 cambia e diventa Mercure Français, par une sociétè de patriotes e nel settembre di
quell'anno venne aggiunta l'intestazione “Liberté,Egalité” e il 10 novembre anche l'indicazione “Anno
primo della Repubblica Francese”. Noi riproduciamo l'intestazione del 1 Dicembre 1792.
Da notare che a quell'epoca al motto repubblicano “Liberté et Égalité”mancava la parola “Fraternité”
che sarebbe stata poi aggiunta nel 1848.
A Parigi gli italiani Cimarosa e Paisiello imperano e il musicista Antonio Bartolomeo Bruni (1757-1821)
diede sfoggio di bravura nella composizione musicale della commedia in due atti “L'Officier de
fortune”con parole di Patrat e in “Cadichon ou les Bohemiennes” opera di un atto di Philippot e
Célicoust.
Nel 1792 ad Amsterdam usciva una edizione francese del Trattato di Philidor con il ridotto titolo “Le
jeu des èchecs” senza indicazione del nome dell'autore né il famoso verso del Vida né il nome dello
stampatore.
Nel 1792 la Francia dichiarava guerra all'Austria.
Sempre in quell'anno Philidor a Londra lavorò per rimettere in scena una versione migliorata
dell'Ernelinde tanto da scrivere al figlio “Lavoro come un forsennato con Sédaine che ha fatto
eccellenti miglioramenti al testo ...ho due nuovi pezzi musicali...il quinto atto sarà uno dei migliori che
si possano fare per lo spettacolo, l'interesse ...devo tutto ciò al genio di Sédaine”168.
Verso la fine del 1792 Philidor era sempre a Londra e faceva le partite di scacchi al St.James's club.
168
George-Edgar Bonnet, Philidor et l'évolution de la musique française au XVIII siècle, Paris 1921, pag. 74
107
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Intanto a Parigi iniziava il processo del tribunale della Rivoluzione per l'ex Re Luigi XVI - ora chiamato
“cittadino Luigi Capeto” - e che si concludeva il 21 Gennaio 1793 con la condanna di Capeto alla
ghigliottina per alto tradimento.
Philidor a Londra viveva solo, lontano dall'adorata moglie e dalla sua numerosa famiglia. L'unica sua
attività era quella delle sfide a scacchi al Club di St.James's.
Philidor scriveva a sua moglie nel novembre del 1793 “Il mio principale talento e le mie opere che mi
sono costate tante nottate non mi servono ora ad un bel niente. Davvero non mi sarei mai immaginato
che il gioco dgli scacchi diventasse la mia unica risorsa in questi giorni della mia vita” (Lacarriére,
pag.113) e nel dicembre 1793 ancora scriveva “Sono molto ammalato, non di gotta, di cui soffro ormai
da anni, ma della terziaria causata da un ammasso d'umori e credo anche dal dispiacere ...... Il Conte
Brühl, che mi aveva promesso di consegnarmi oggi 35 luigi che io volevo inviarti, ieri a cena mi ha
detto “M.Philidor, oggi mi sono dimenticato di passare presso il mio banchiere, domani non ho proprio
tempo d'andarci, ci andrò sabato. Penso che per voi sarà probabilmente lo stesso d'inviare quello che
m'avete chiesto con la posta di martedi. Tu puoi ben capire che dispiacere mi ha fatto questo
discorsetto, sapendo molto bene in che difficoltà tu ti trovi. Ma non ho avuto la forza di dirgli ”mia
moglie muore di fame e io sono agli estremi” (Lacarriére, pag. 113).
In queste avverse condizioni fisiche e spirituali Philidor mantenne tuttavia la disinvoltura e la lucidità
mentale per giocare brillantemente a scacchi contro i suoi danarosi avversari che avevano la sola
preuccupazione di vincerlo. Nel 1793 abbiamo molte partite che il Reverendo Atwood ci ha fatto
conoscere trascrivendone l'andamento.
Cominciamo con la partita del 27 dicembre 1793 in cui Philidor perse malamente.
Philidor concede Cb1
Philidor - Atwood,George
London blindfold London, 27.12.1793
1.e4 e5 2.f4 exf4 3.¤f3 g5 4.¥c4 ¥g7 5.h4 h6 6.d4 d6 7.c3 c6 8.£e2 £e7 9.¥d2
¥e6 10.¥d3 b5 11.a4 bxa4 12.¦xa4 a5 13.b4 ¥b3 14.¦xa5 ¦xa5 15.bxa5 £a7
16.a6 g4? 17.¤g1 h5 18.¥xf4 ¢d7 19.£b2 ¥a4 20.£b4 ¥b5 21.£xd6+ ¢c8
22.¥xb5 cxb5 23.¤e2 ¤f6 24.¤g3?
XIIIIIIIIY
9-snk+-+-tr0
9wq-+-+pvl-0
9P+-wQ-sn-+0
9+p+-+-+p0
9-+-zPPvLpzP0
9+-zP-+-sN-0
9-+-+-+P+0
9+-+-mK-+R0
xiiiiiiiiy
108
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
24...¤xe4 25.¤xe4 ¦e8 26.¥e5? ¥xe5 27.dxe5 £e3+! 28.¢f1 £xe4
XIIIIIIIIY
9-snk+r+-+0
9+-+-+p+-0
9P+-wQ-+-+0
9+p+-zP-+p0
9-+-+q+pzP0
9+-zP-+-+-0
9-+-+-+P+0
9+-+-+K+R0
xiiiiiiiiy
29.a7? £b1+ 30.¢f2 £a2+ 31.¢g3 £xa7
0–1
si ebbe la rivincita il 7 Febbraio 1794 in cui Philidor vinse in poche mosse assai facilmente.
Philidor concede Cb1
Philidor - Atwood,George
London London, 07.02.1794
1.e4 e5 2.f4 exf4 3.¤f3 g5 4.¥c4 ¥g7 5.c3 £e7 6.d4 d6 7.0–0 h5 8.h4 g4 9.¤g5
¤h6 10.¥xf4 0–0
XIIIIIIIIY
9rsnl+-trk+0
9zppzp-wqpvl-0
9-+-zp-+-sn0
9+-+-+-sNp0
9-+LzPPvLpzP0
9+-zP-+-+-0
9PzP-+-+P+0
9tR-+Q+RmK-0
xiiiiiiiiy
11.£b3 ¤c6 12.¥d2 ¤d8 13.£c2 ¢h8 14.¦ae1 ¤e6 15.e5 ¤xg5 16.hxg5 ¤g8
17.exd6 £xd6 18.¥xf7
109
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
XIIIIIIIIY
9r+l+-trnmk0
9zppzp-+Lvl-0
9-+-wq-+-+0
9+-+-+-zPp0
9-+-zP-+p+0
9+-zP-+-+-0
9PzPQvL-+P+0
9+-+-tRRmK-0
xiiiiiiiiy
18...£c6 19.d5 £d7 20.£g6 ¤e7 21.£xh5+ ¥h6 22.£xh6#
1–0
e così vinse la succesiva partita
Philidor concede Cb1
Philidor - Atwood,George
London, 07.02.1794
1.e4 e5 2.f4 ¤c6 3.¤f3 ¥c5 4.c3 f6 5.¥c4 ¤ge7 6.£e2 d6 7.f5 ¥d7 8.b4 ¥b6
9.a4 a6 10.d3 g6 11.g4 h5 12.g5 gxf5 13.gxf6 ¤g6 14.¥g5 £c8 15.0–0–0 f4
16.¥b3 ¢f8 17.d4
XIIIIIIIIY
9r+q+-mk-tr0
9+pzpl+-+-0
9pvlnzp-zPn+0
9+-+-zp-vLp0
9PzP-zPPzp-+0
9+LzP-+N+-0
9-+-+Q+-zP0
9+-mKR+-+R0
xiiiiiiiiy
17...¥g4 18.£c4 ¤d8 19.dxe5 ¥e6 20.¦d5 ¥e3+ 21.¢b2 c6 22.£e2 cxd5
23.exd5 dxe5 24.dxe6
110
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
XIIIIIIIIY
9r+qsn-mk-tr0
9+p+-+-+-0
9p+-+PzPn+0
9+-+-zp-vLp0
9PzP-+-zp-+0
9+LzP-vlN+-0
9-mK-+Q+-zP0
9+-+-+-+R0
xiiiiiiiiy
24...¤xe6 25.£d3 £e8 26.¥xe6 £xe6 27.£xg6
1–0
in un altra Philidor perse malamente e rapidamente
Philidor concede Cb1
Philidor - Atwood,George
London, 07.02.1794
1.e4 e5 2.f4 ¤c6 3.¤f3 ¥c5 4.c3 f6 5.d4 ¥b6 6.d5 ¤b8 7.f5 d6 8.¥d3 c6 9.c4 ¥a5+
10.¥d2 b5 11.cxb5 cxd5 12.exd5 ¤e7 13.¤h4 ¥b7 14.£a4 ¥b6 15.¥e4 ¤xd5 16.¥b4
¤d7 17.¥xd6 ¥c5 18.¦d1 ¤7b6
0–1
Il 22 Marzo 1794 Philidor fece una serie di simultanee alla cieca contro il Reverendo Atwood a cui
diede il tratto e contro altri due giocatori che ci sono rimasti ignoti sia nel nome che nella giocata. Una
multitudine imprecisata di giocatori-spettatori era presente e pagante un biglietto d'ingresso per
assistere alla simultanea. Questi incassi andavano tutti nelle tasche di Philidor.
La prima simultanea alla cieca Philidor la vinse:
Atwood,George - Philidor [C00]
London blindfold, 22.03.1794
1.e4 c5 2.f4 e6 3.¤f3 ¤c6 4.c3 d5 5.e5 f5 6.d4 ¤h6 7.a3 ¤f7 8.¥e3 £b6 9.£d2 ¥d7
10.£f2 c4 11.¥xc4 dxc4 12.d5 £c7 13.dxc6 ¥xc6 14.¥xa7 ¥xf3 15.gxf3 g5 16.¥e3 gxf4
17.¥xf4 ¤xe5 18.¥xe5 £xe5+ 19.£e2 £xe2+ 20.¢xe2 h5 21.¤d2 ¦c8 22.¦hg1 ¢f7
23.¦g2 ¥e7 24.¦ag1 ¥f6 25.¤f1 e5 26.¤e3 ¢e6 27.¦d1 ¦hg8 28.¦xg8 ¦xg8 29.¤xc4
¦g2+ 30.¢d3 ¦xh2 31.¦d2 ¦h3 32.¢e2 b5 33.¤e3 ¦h2+ 34.¢e1 ¦xd2 35.¢xd2 ¥g5
36.¢e2 ¥xe3 37.¢xe3 h4 38.¢f2 e4 39.¢g2 e3 40.¢h3 e2
0–1
111
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
La seconda simultanea alla cieca Philidor la pattò:
Atwood,George - Philidor [D20]
London blindfold, 22.03.1794
1.d4 d5 2.c4 dxc4 3.e3 e5 4.d5 c6 5.¥xc4 b5 6.¥b3 c5 7.a4 c4 8.¥c2 ¥b7 9.e4 a6
10.¥d2 ¥c5 11.£e2 ¤e7 12.¤f3 f6 13.axb5 axb5 14.¦xa8 ¥xa8 15.0–0 £b6 16.¤c3 ¥b4
17.b3 cxb3 18.¥xb3 0–0 19.d6+ ¢h8 20.dxe7 ¥xe7 21.¦b1 b4 22.¤d5 ¥xd5 23.¥xd5 f5
24.¤e1 fxe4 25.¥xe4 ¤a6 26.¤d3 b3 27.¥d5 b2 28.¦xb2 £d4 29.¥b7 ¤c5 30.¥e3
£xd3 31.¥xc5 £xe2 32.¦xe2 ¥xc5 33.¦c2 ¥d4 34.¢f1 g6 35.¦c8 ¦xc8 36.¥xc8 ¢g7
37.h4 h5 38.¢e2 ¢f6 39.¢f3 ¢g7 40.¢e4
½–½
La terza simultanea alla cieca Philidor la vinse:
Atwood,George - Philidor [C00]
London blindfold, 22.03.1794
1.e4 c5 2.f4 ¤c6 3.¤f3 e6 4.c3 d5 5.e5 f5 6.d4 ¤h6 7.h3 £b6 8.b3 ¥d7 9.¥e3 ¤f7
10.£d2 0–0–0 11.£f2 cxd4 12.¤xd4 ¤xd4 13.¥xd4 £c6 14.¤d2 b6 15.a4 ¥c5 16.¥b5
¥xd4 17.£xd4 £c5 18.¤f3 ¥xb5 19.£xc5+ bxc5 20.axb5 ¢b7 21.¢e2 ¦a8 22.¦a6 ¦he8
23.¦d1 ¤d8 24.¤e1 c4 25.bxc4 dxc4 26.¦d7+ ¢c8 27.¦xg7 ¦b8 28.¦axa7 ¦xb5
29.¦ac7+ ¢b8 30.¦xc4 ¦b7 31.¦b4 ¦xb4 32.cxb4 ¤c6 33.¤d3 ¦e7 34.¦xe7 ¤xe7
35.¤c5 ¤g6 36.¤xe6 ¢c8 37.¢e3 ¢d7 38.¤d4 ¤e7 39.g4 ¢e8 40.g5
1–0
Una bella incisione di Thomas Cook (1744-1818), stampata da J. Wheble di Londra il 1° aprile 1794,
illustra Philidor mentre gioca una partita alla cieca alla presenza dell'ambasciatore turco al Parsloe's
club il 23 Febbraio 1794. Richard Twiss scrive (Miscellanies, vol. II, London 1805, pag 108) che Philidor
ha giocato al Parsloe's due partite alla cieca il 22 Febbraio 1794 sempre alla presenza
dell'ambasciatore turco. Tuttavia non furono trascritte e quindi non sappiamo il loro andamento e
risultato.
Abbiamo poi memoria di altre partite che Philidor ha giocato contro il Reverendo Atwood.
Cominciamo con quella disputata il 21 Giugno 1795.
Philidor concedeva la Ta1 e Atwood il pedone f7 e il tratto.
Tale partita venne persa da Philidor
Philidor - Atwood,George
London m, 21.06.1795
1.e4 e6 2.f4 d5 3.e5 c5 4.¥d3 g6 5.c3 ¤c6 6.h4 ¥e7 7.h5 g5 8.g3 gxf4 9.gxf4 ¥h4+
10.¢f1 ¤h6 11.¥c2 ¤f5 12.¥xf5 exf5 13.d4 b6 14.¤f3 ¥e7 15.¥e3 cxd4 16.cxd4 ¥a6+
17.¢f2 ¦g8 18.¤c3 £d7 19.£a4 ¤b4 20.£xd7+ ¢xd7 21.¤e1 ¤d3+ 22.¤xd3 ¥xd3
23.¤xd5 ¥e4 24.¤xe7 ¢xe7 25.¦h2 ¦ac8 26.¢e1 ¦g2 27.¦xg2 ¥xg2
0–1
112
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Il giorno 24 Giugno si ebbe la rivincita alle stesse condizioni. Ecco come Philidor perse alla 42 mossa.
Philidor - Atwood,George
London m, 24.06.1795
1.e4 e6 2.d4 d5 3.e5 c5 4.c3 cxd4 5.cxd4 ¥b4+ 6.¢e2 b6 7.£a4+ ¤d7 8.£xb4 ¥a6+
9.¢e1 ¥xf1 10.¢xf1 ¦c8 11.¤c3 £h4 12.g3 £h5 13.¥e3 ¤e7 14.¤b5 ¤f5 15.¤d6+
¤xd6 16.£xd6 £g6 17.¤f3 h6 18.¤h4 £f7 19.¢g2 g5 20.¤f3 ¦f8 21.¤e1 g4 22.¦f1 h5
23.¥h6 ¦h8 24.¥f4 h4 25.f3 gxf3+ 26.¦xf3 hxg3 27.¥xg3 £g6 28.¤d3 ¦c2+ 29.¤f2
¦xb2 30.¦f4 ¦xa2 31.h4 ¦g8 32.¦f3 ¦c2 33.h5 £g4 34.h6 ¦xf2+ 35.¢xf2 £xd4+
36.¢g2 £d2+ 37.¦f2 £xh6 38.¦f6 ¤xf6 39.£xe6+ ¢f8 40.exf6 £d2+ 41.¢h3 ¦h8+
0–1
Il 25 Giugno poi si svolse un'altra partita tra Philidor e il Reverendo Atwood. In questa partita Philidor
concedeva la Ta1 e Atwood il pedone c7 e il tratto. Questa concessione di c7 è inusuale perchè di
solito veniva concesso il pedone in f7. Anche in questa partita il Reverendo ha la meglio su Philidor.
Philidor - Atwood,George
London m, 25.06.1795
1.e4 e5 2.f4 d6 3.¤f3 ¥g4 4.¥c4 ¤c6 5.c3 ¤f6 6.d3 exf4 7.¥xf4 £b6
XIIIIIIIIY
9r+-+kvl-tr0
9zpp+-+pzpp0
9-wqnzp-sn-+0
9+-+-+-+-0
9-+L+PvLl+0
9+-zPP+N+-0
9PzP-+-+PzP0
9tRN+QmK-+-0
xiiiiiiiiy
8.¥xf7+?? ¢e7?? 9.¥b3 ¤a5 10.¤bd2 ¦e8 11.£e2 ¢d8 12.h3 ¥xf3 13.£xf3
¥e7 14.0–0–0 ¦hf8 15.¥e3 £c7 16.¥a4 ¤d7 17.£e2 a6
XIIIIIIIIY
9-+-mkrtr-+0
9+pwqnvl-zpp0
9p+-zp-+-+0
9sn-+-+-+-0
9L+-+P+-+0
9+-zPPvL-+P0
9PzP-sNQ+P+0
9+-mKR+-+-0
xiiiiiiiiy
113
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
18.b4? ¤c6?? [poteva 18...£xc3+]
19.¢b2 ¥f6 20.d4 ¢c8 21.¥c2 b5 22.a4 £b7 23.¥d3 ¢c7 24.¦a1 ¦b8 25.¢c2
bxa4 26.¥xa6 ¤xb4+ 27.cxb4 £xb4 28.¦b1 £a3 29.£c4+ ¢d8 30.¦xb8+ ¤xb8
31.£c8+ ¢e7 32.£c7+ ¤d7 33.¥b5 ¦d8 34.¥f2 ¥g5 35.£c3
XIIIIIIIIY
9-+-tr-+-+0
9+-+nmk-zpp0
9-+-zp-+-+0
9+L+-+-vl-0
9p+-zPP+-+0
9wq-wQ-+-+P0
9-+KsN-vLP+0
9+-+-+-+-0
xiiiiiiiiy
35...£xc3+? [¹35...£a2+]
36.¢xc3 ¥xd2+ 37.¢xd2 ¦a8? [¹37...a3]
38.¥h4+ ¢e8 39.¢c2 h6 40.¥e1 ¢e7 41.e5 d5 42.¥b4+ ¢e6 43.¢b2 ¤xe5
44.dxe5 ¦b8 45.¢a3 ¦xb5 46.¢xa4 ¦xb4+ 47.¢xb4 ¢xe5
0–1
il 26 giugno 1795 si ebbe ancora un incontro in cui il Reverendo Atwood ottenne la parità.
Atwood,George - Philidor [D20]
London, 26.06.1795
1.d4 d5 2.c4 dxc4 3.e3 e5 4.d5 c6 5.¥xc4 b5 6.¥b3 c5 7.a4 c4 8.¥c2 ¥b7 9.e4 a6 10.¥d2
¥c5 11.£e2 ¤e7 12.¤f3 f6 13.axb5 axb5 14.¦xa8 ¥xa8 15.0–0 £b6 16.¤c3 ¥b4 17.b3
cxb3 18.¥xb3 0–0 19.d6+ ¢h8 20.dxe7 ¥xe7 21.¦b1 b4 22.¤d5 ¥xd5 23.¥xd5 f5
24.¤e1 fxe4 25.¥xe4 ¤a6 26.¤d3 b3 27.¥d5 b2 28.¦xb2 £d4 29.¥b7 ¤c5 30.¥e3
£xd3 31.¥xc5 £xe2 32.¦xe2 ¥xc5 33.¦c2 ¥d4 34.¢f1 g6 35.¦c8 ¦xc8 36.¥xc8 ¢g7
37.h4 h5 38.¢e2 ¢f6 39.¢f3 ¢g7
½–½
Il 28 Giugno si ebbe un'altra sfida tra il Reverendo e Philidor. Il vantaggio che Philidor dava a Atwood
era il doppio tratto e il pedone f7.In questo caso Philidor vinse.
114
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
Atwood,George - Philidor
London m, 28.06.1795
1.e4 -- 2.d4 e6 3.f4 d5 4.e5 c5 5.c3 ¤c6 6.¤f3 £b6 7.¥d3 ¤h6 8.£b3 c4 9.£xb6
axb6 10.¥c2 b5 11.b4 ¥xb4 12.cxb4 ¤xb4! 13.¢d2 ¤xc2 14.¢xc2 b4 15.¥d2
¦a4 16.h3 ¦f8 17.g4 ¤f7 18.¤g5 ¤xg5 19.fxg5 ¦f2 20.h4 b5 21.h5 b3+ 22.¢b2
b4 23.g6 hxg6 24.hxg6 ¥a6 25.¦h8+ ¢d7 [...]
0–1
Il Reverendo Atwood ebbe un'altra partita il 29 Giugno alle stesse condizioni e vinse.
Atwood,George - Philidor
London m, 29.06.1795
1.e4 -- 2.d4 e6 3.f4 d5 4.e5 c5 5.c3 ¤c6 6.¤f3 £b6 7.¥d3 ¤h6 8.£b3 c4 9.£xb6
axb6 10.¥c2 b5 [fino ad ora la partita ha avuto le stesse mosse della precedente. Ora
Atwood mette in atto una variante]
11.¤a3 b4 12.¤b5 ¢d8 13.b3 ¦a5 14.a4 ¥d7 15.¥d2 ¤xe5 16.¤xe5 ¥xb5 17.f5
bxc3 18.¥xh6 gxh6 19.¤f7+ ¢e7 20.¤xh8 ¥g7 21.fxe6 ¥xh8 22.b4 ¦a8
23.¢e2 ¥e8 24.¥f5 ¥g6 25.g4 ¥xd4 26.¦hd1 ¥e5 27.¦xd5 ¥xf5 28.gxf5 ¢f6
29.e7 ¦e8 30.¦d7 ¦xe7 31.¦xe7 ¢xe7 32.a5 c2 33.¦c1
1–0
Nello stesso giorno si ebbe un'altra partita di Philidor sempre contro il Reverendo Atwood alle
condizioni precedenti e cioè doppio tratto e il pedone f7.
Atwood,George - Philidor
London m, 29.06.1795
1.e4 -- 2.d4 e6 3.f4 d5 4.e5 c5 5.c3 ¤c6 6.¤f3 £b6 7.¥d3 ¤h6 8.£b3 c4 9.£xb6
axb6 10.¥c2 b5 11.¤a3 b4 12.¤b5 [Fino a qui sono ripetute le mosse della partita
precedente]
12...¦a5 13.a4 ¥d7 14.b3 ¤b8 15.¥b2 ¥e7 16.0–0 ¥xb5 17.axb5 ¦xb5 18.¦a8
0–0 19.bxc4 dxc4 20.¥b1 ¤d7 21.¦xf8+ ¥xf8 22.¤g5 bxc3 23.¥xc3 ¦b3
24.¦c1 ¥a3 25.¦c2 ¤g4 26.¤xe6 ¦xb1+ con matto imparabile alla prossima mossa
0–1
Queste due ultime partite furono giocate alcune settimane prima della morte di Philidor e furono le
sue ultime partite giocate.
Philidor morì cieco il 24 agosto 1795 e venne sepolto nella chiesa cattolica di St.James in Piccadilly.
115
Gianfelice Ferlito
François André Danican Philidor
La rivista “The gentleman's magazine“ nella rubrica “Obituary of remarkable persons”del numero di
Settembre 1795, volume 65, a pag. 793/4 fece un ampio necrologio dando ampio risalto alla sua
grandezza negli scacchi e la sua notorietà quale musicista compositore. Si faceva notare che appena
due mesi prima del suo decesso Philidor aveva sostenuto, vincendole, due partite in simultanea alla
cieca contro due eccellenti giocatori. Si scriveva inoltre che quello che sembrava avesse scosso la
costituzione del povero Philidor era quella di non esser riuscito a procurarsi un passaporto per
ritornare prima di morire in Francia, ove la sua numerosa famiglia viveva. Inoltre quello che aveva reso
ancor più amaro il tutto è che questo rifiuto era stato giustificato perchè era stato ritenuto un
carattere sospetto da informatori francesi. Da quel momento il dispiacere, le lacrime e lo sconforto
non lo lasciarono più fino alla fine. Purtroppo il salvacondotto per ritornare in Francia la sua famiglia
riuscì ad ottenerlo ma a morte avvenuta.
Nello stesso anno, il 19 Maggio era morto James Boswell.
Nel 1796 venne dato al teatro Italiano il Belisaire, opera in tre atti di Dartigny con musiche di Philidor.
Il libretto risultò freddo e mal congegnato ma le musiche erano degne di Philidor (Annales
dramatiques, vol. 2, Parigi 1809, pag. 9).
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