8 gennaio•9aprile DUEMILADICIASSETTE

2017
VIII EDIZIONE
Foggia
Teatro del Fuoco
8 e 22 gennaio
5 e 19 febbraio
5 e 19 marzo
ingresso ore 17.30
sipario ore 18.00
2 e 9 aprile
ingresso ore 18.30
sipario ore 19.00
8 gennaio • 9 aprile
DUEMILADICIASSETTE
Ingresso
con abbonamento o biglietto
Unione Europea
Fondazione
Banca del Monte Foggia
Regione Puglia
Provincia
di Foggia
Fondazione
Apulia Felix
PR MO
DAUNIA
azienda agricola
f.lli GrassO
Lucera
Per l’ottavo anno torna Musica Civica, ancora una volta con una proposta culturale e musicale variegata e
di altissimo profilo.
Dall’8 gennaio al 9 aprile otto appuntamenti domenicali che uniscono la riflessione sui grandi temi della
contemporaneità a spettacoli eterogenei che spaziano dal teatro alla musica classica, dalla musica vocale
all’opera, dalla musica sinfonica a produzioni in prima esecuzione assoluta.
Di particolare rilevanza, in questa ottava edizione, è la presenza di relatori come Federico Rampini –
irrinunciabile il suo ritorno a Musica Civica per parlare delle elezioni americane -, Nicola Gratteri, che
tratterà da un punto di vista privilegiato il delicato tema delle mafie in Italia e della ‘ndrangheta in particolare, Aldo Cazzullo, che vedremo impegnato in una riflessione sulle donne e il loro ruolo nella società
moderna, Natalia Aspesi, con la conversazione ispirata alla sua seguitissima rubrica “Questioni di cuore”, Guglielmo Bonaccorsi sull’attualissimo tema del diritto al cibo, Don Antonio Loffredo e Rosy
Bindi sull’inserimento dei giovani provenienti da realtà umane, culturali e geografiche difficili, Giuliano
Volpe sul patrimonio italiano.
Non solo parole; anche tanta musica con concerti e spettacoli che porteranno in Capitanata oltre duecento artisti tra orchestre, solisti, gruppi cameristici, cantanti, attori, ballerini, direttori d’orchestra provenienti da Italia, Stati Uniti, Corea, Russia. Ricchissimo, dunque, il programma musicale che propone
grandi concerti sinfonici, come quello dell’Orchestra della Magna Grecia diretta da Luigi Piovano con
lo straordinario violinista Valeriy Sokolov o quello dell’Orchestra Sinfonica della Città Metropolitana di
Bari, diretta dallo statunitense William Intriligator, spettacoli in prima esecuzione assoluta come “Vissi
d’arte. Vissi per Maria” dedicato a Maria Callas nei quarant’anni dalla morte con Giampiero Mancini e
“Venezia ‘700”, sorprendente spettacolo ricco di colpi di scena, concerti originalissimi e multidisciplinari come “Musiche dal Nuovo Mondo” in cui rag time, musical e minimalismo si sposano con la danza
simbolica della Compagnia Eleina D., o “In taberna” in cui la danza rinascimentale dei Tempus Saltandi e la musica rinascimentale dell’Ensemble Concentus accompagnano la messa in scena dei Tableaux
Vivants dei Teatri 35, concerti a tema come quello interamente dedicato all’amore, abbinato alla conversazione “Questioni di cuore” e “La musica e il riscatto” con il Sanitansemble diretto da Paolo Acunzo.
Dunque anche quest’anno un cartellone ricchissimo che continuerà a stupire ed appassionare vecchi e
nuovi abbonati.
Musica Civica è ormai diventata un evento di riferimento dell’offerta culturale non solo di Capitanata, ma
di tutta la Puglia, una stagione seguita da un pubblico attento e numeroso, un punto di incontro e confronto per intellettuali e artisti di tutto il mondo. Tanti i promotori e sostenitori dell’iniziativa, a partire
dalla Regione Puglia per continuare con le moltissime realtà imprenditoriali del territorio che credono
nella qualità e nella novità della proposta culturale di questa rassegna. Arte, conversazione, riflessione
sui grandi temi di attualità, musica, danza, educazione civica, canto e ogni forma d’arte si uniscono in
un unicum spettacolare e danno vita ad un evento culturale innovativo e unico anche a livello nazionale.
Convinti che la cultura non possa essere organizzata in compartimenti stagni e che necessariamente gli
stimoli e l’innovazione del nostro tempo debbano spingere gli organizzatori culturali a sondare nuove
proposte in linea con i tempi moderni, vi auguriamo buona Musica Civica 2017!
La direzione artistica,
gli enti e i soggetti promotori,
sostenitori e organizzatori
PROMOTORI e SOSTENITORI
Regione Puglia
Loredana Capone
Assessore Industria Turistica e Culturale
Provincia di Foggia
Francesco Miglio
Presidente
Fondazione Apulia Felix
Giuliano Volpe
Presidente
Promodaunia
Rosa Cicolella
Presidente
Fondazione Banca del Monte “Domenico Siniscalco Ceci”
Saverio Russo
Presidente
Energia Fortore e Futura S.p.A.
Antonio Salandra
Presidente
Capobianco Macchine per l’Agricoltura
Vincenzo Capobianco & Figli
Banca Mediolanum
Luigi Fantetti
Responsabile
Gruppo Salatto
Potito Salatto
Presidente
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ORGANIZZATORI
Associazione Culturale Musica Civica
Dino De Palma
Presidente
UFFICIO STAMPA
Enza Gagliardi
COLLABORATORI
Norma Di Leo
GRAFICA
Silvia Brighenti
DIREZIONE ARTISTICA
Gianna Fratta
Si ringraziano
Libreria Ubik
Ditta Vittorio Fabbrini
Azienda Agricola Fratelli Grasso - Lucera
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8 gennaio 2017 • 9 aprile 2017
Foggia - Teatro del Fuoco
8 e 22 gennaio · 5 e 19 febbraio · 5 e 19 marzo
ingresso ore 17.30 · sipario ore 18.00
2 e 9 aprile
ingresso ore 18.30 · sipario ore 19.00
Calendario
domenica 8 gennaio
(E) lezioni americane Conversazione con Federico Rampini
Musiche dal Nuovo Mondo
Rag time, minimalismo, musical, danze e acrobazie
Compagnia ELEINA D.
Vito Cassano e Claudia Cavalli, coreografi
Erica Di Carlo, Antonella Piazzolla,
Francesco Lacatena, Claudio Vitale, danzatori
Orchestra Musica Civica
Gianna Fratta, direttore
domenica 22 gennaio
Padrini e padroni. Come la ‘ndrangheta è diventata classe dirigente
Conversazione con Nicola Gratteri
Brahms in forma di danza
Orchestra Sinfonica della Magna Grecia
Musiche di Johannes Brahms
Valeriy Sokolov, violino
Luigi Piovano, direttore
domenica 5 febbraio
Le donne erediteranno la terra Conversazione con Aldo Cazzullo
Venezia ‘700 Musica ed equivoci veneziani
Orchestra da camera Musica Civica
P. Cigna, soprano
Ji-un Park, direttore
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domenica 19 febbraio
Vissi d’arte. Vissi per Maria
Spettacolo teatrale e musicale
per i 40 anni della morte di Maria Callas
Ensemble Musica Civica
Giampiero Mancini, attore
domenica 5 marzo
Questioni di cuore
Conversazione con Natalia Aspesi
Arie e duetti d’amore
Daniela Bruera, soprano
Giorgio Trucco, tenore
Davide Cavalli, pianoforte
domenica 19 marzo
Diritto al cibo
Conversazione con Guglielmo Bonaccorsi
In taberna
Convivio - i tableaux vivants dei Teatri 35
Compagnia di danze storiche Tempus Saltandi
Ensemble Concentus
domenica 2 aprile
Noi del Rione Sanità
Conversazione con
Don Antonio Loffredo e Rosy Bindi
La musica e il riscatto
Orchestra Sanitansamble
Paolo Acunzo, direttore
domenica 9 aprile
Un patrimonio italiano
Conversazione con Giuliano Volpe
Grande concerto sinfonico
Orchestra Sinfonica Città Metropolitana di Bari
William Intriligator, direttore
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Domenica 8 gennaio ore 18.00
Foggia, Teatro del Fuoco
CONVERSAZIONE
“(E)lezioni americane”
con Federico Rampini
Musiche dal Nuovo Mondo
Ragtime, musical, minimalismo, danze e acrobazie
Orchestra da camera Musica Civica
Gianna Fratta, direttore
Compagnia ELEINA D.
Coreografie: Vito Cassano
Assistente alle coreografie: Claudia Cavalli
Danzatori:
Erica Di Carlo • Antonella Piazzolla
Francesco Lacatena • Claudio Vitale
PROGRAMMA:
S. Joplin, Rag time Dance
S. Joplin, The entertainer
S. Joplin, The cascades
P. Glass, Truman sleeps
Vivaldi recomposed by M. Richter, Inverno
M. Nyman, And do they do
G. Gershwin, I’ve got rhythm
C. Porter, I’ve got you under my skin
L. Bernstein, America
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Note d’ascolto
Evento in prima esecuzione assoluta, dedicato alle elezioni del quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti.
La sfida per la successione di Barack Obama, giocata tra Hillary Clinton, la candidata democratica, e Donald Trump, il candidato repubblicano, portata in scena da Federico Rampini, il grande giornalista e
scrittore, European Editor de la Repubblica, inviato e caporedattore
per gli affari europei a New York. Partendo dallo shock politico che ha
reso Donald Trump neo “inquilino” della Casa Bianca, mettendo fuori
gioco la tradizione repubblicana e imponendo un percorso culturale
del tutto nuovo per la più grande democrazia del mondo, uno sguardo
alla politica vista dall’osservatorio privilegiato di Rampini che ci consegna nelle sue pubblicazioni analisi di grande attualità e acume. Il suo
ultimo libro, “Il tradimento. Globalizzazione e immigrazione, le menzogne delle élite”, è la descrizione di un mondo che sembra impazzito,
della stagnazione economica, delle guerre civili e dei conflitti religiosi,
del terrorismo e anche della spettacolare impotenza dell’Occidente a
governare questi shock, o anche solo a proteggersi. La proposta musicale connessa alla conversazione è incentrata sull’America e sui suoi
grandi filoni musicali: ragtime, musical e minimalismo. Proponendo
tre brani per ogni genere, si ascolteranno grandi autori americani, in
un percorso che, partendo da Scott Joplin e dal genere del ragtime ci
condurrà fino agli intramontabili del musical e alle pagine più rappresentative del minimalismo di Glass, Richter e Nyman. Ad accompagnare le esecuzioni musicali, le esibizioni acrobatiche della compagnia
ELEINA D. che porteranno in scena i sentimenti di malcontento e di
rivolta che animano i cittadini di tutto il mondo, oltre ad un ironico ed
eloquente numero di danza acrobatica sui continui “sbalzi” nelle percentuali a favore dei due candidati alla Casa Bianca.
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FEDERICO RAMPINI
Nato a Genova nel 1956, è European Editor de la Repubblica, editorialista, inviato
e caporedattore per gli affari europei dal 1997; ha collaborato come opinionista a Le
Figaro, L’Express e Politique étrangère in Francia.
È consulente dell’Institut Français des relations internationales, membro del comitato scientifico della rivista Critique Internationale pubblicata dalla Fondation Nationale des Sciences Politiques di Parigi e della rivista italiana di geopolitica Limes.
Ha partecipato ai lavori della Trilateral Commission ed è ospite del World Economic Forum di Davos. È stato membro del Comitato dei Saggi dell’Unione Europea
per la Corea del Sud ed è docente per conferenze e seminari europei di Deutsche
Bank, Arthur Andersen, Aérospatiale. Per la Camera di Commercio italiana a Parigi,
presiede dal 1993 un ciclo di incontri con uomini di governo e industriali italiani e
francesi. È stato il capo della redazione milanese de la Repubblica dal 1995 al 1997,
vicedirettore del Sole 24 Ore dal 1991 al 1995, corrispondente a Parigi e inviato per
l’Europa del Sole 24 Ore dal 1986 al 1991, prima era stato redattore de L’Espresso
e di Mondo Economico.
È stato inviato del quotidiano la Repubblica a Parigi, Bruxelles, San Francisco e Pechino. È stato allievo del sociologo liberale francese Raymond Aron, all’Ecole des
Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, e di Mario Monti alla Bocconi. Affianca all’attività giornalistica quella di scrittore. È autore di libri di successo come
San Francisco-Milano. Un italiano nell’altra America (2011), Occidente estremo.
Il nostro futuro tra l’ascesa dell’impero cinese e il declino della potenza americana (2010), Alla mia sinistra. Lettera aperta a quelli che vogliono sognare insieme
a me (2011), Slow economy. Rinascere con saggezza (2009), Centomila punture
di spillo. Come l’Italia può tornare a correre (2009), Dall’euforia al crollo. La seconda vita della new economy (2001), Effetto euro (2002), Le paure dell’America
(2003), Tutti gli uomini del presidente. George W. Bush e la nuova destra americana (2004), L’ombra di Mao. Sulle tracce del grande timoniere per capire il presente
di Cina, Tibet, Corea del Nord e il futuro del mondo (2006), Le dieci cose che non
saranno più le stesse. Tutto quello che la crisi sta cambiando (2009) e numerosi altri.
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GIANNA FRATTA
Decide di diventare direttore d’orchestra a nove anni e da allora intraprende e completa col massimo dei voti la sua formazione accademica in pianoforte e composizione, oltreché in direzione d’orchestra con lode.
Successivamente si laurea in giurisprudenza e discipline musicali con 110/110 e
lode.
Inizia giovanissima la sua carriera pianistica vincendo numerosi concorsi nazionali e
internazionali che la portano ad esibirsi, da sola e con l’Ensemble “U. Giordano”, nei
teatri più importanti del mondo e in città come Berlino, New York, Tel Aviv, Mumbay, Kolkatta, Istanbul, Stoccolma, Vilnius, Haifa, Roma, Seoul, Montevideo, Buenos Aires e tante altre in tutto il mondo.
Il suo debutto come direttore d’orchestra avviene nel 1998 e da allora lavora con le
più importanti orchestre del mondo in molti casi come prima donna.
Pupilla del grande direttore russo Yuri Ahronovitch, egli scrive di lei “Non ho mai
conosciuto un direttore così giovane e già così dotato di cuore e di braccio”.
Suona e dirige nei più importanti teatri del mondo (Carnegie Hall di New York, Teatro Coliseo di Buenos Aires, Teatro Solis di Montevideo, Seoul Art Center di Seoul,
Smetana Hall di Praga, Teatro Sao Pedro a San Paolo del Brasile, Teatro dell’Opera
di Roma ecc.), collaborando con i più importanti artisti del panorama internazionale,
da Mirella Freni a Carla Fracci, da Renato Bruson a Daniele Abbado, da Raina Kabaiwanska a François Thiollier, da Cecilia Gasdia a Cloe Hanslip.
è titolare della cattedra di elementi di composizione al Conservatorio di musica di
Foggia, visiting professor alla Sungshin University di Seul (Corea) e tiene regolarmente master class e seminari in molte università nel mondo.
Il 7 marzo 2009 è insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana motu proprio del Presidente Giorgio Napolitano per i risultati da lei ottenuti in campo internazionale come pianista e direttore d’orchestra.
Nell’autunno del 2014 è stato fatto pubblicamente il suo nome tra i tre possibili successori di Riccardo Muti alla direzione stabile del Teatro dell’Opera di Roma.
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COMPAGNIA ELEINA D.
Vito Cassano e Claudia Cavalli, coreografi
Erica Di Carlo, Antonella Piazzolla, Francesco Lacatena,
Claudio Vitale, danzatori
La compagnia ELEINA D., con sede operativa a Castellana Grotte, nasce nel 2011
per diventare in pochi anni un punto di riferimento a livello nazionale nella creazione
e realizzazione di coreografie di danza acrobatica e aerea e per la gestione di grandi
eventi in realtà private ed enti pubblici. Fondatori della compagnia sono i danzatori
Vito Cassano e Claudia Cavalli, fautori di uno stile coreografico che unisce la potenza
della terra alle suggestioni del lavoro acrobatico aereo.
Vito Cassano entra a far parte, all’età di 18 anni, della Mvula Sungani Company di
Roma esibendosi nei più importanti teatri italiani ed europei. Partecipa a numerose
trasmissioni televisive e nel 2011, con Claudia Cavalli, fonda la Compagnia di Danza Aerea-Contemporanea ELEINA D. iniziando una collaborazione con la compagnia Kataklò Athletic Dance Theatre come docente di fusion. Nel 2013 supervisiona
il lavoro coreografico del programma La Macchina Perfetta, in onda su SKY, con
la compagnia di acrobati aerei ZaMAgA Athletic Dancers. Nel 2014 prende parte
alla produzione PUZZLE della compagnia Kataklò in tour in Italia, Olanda, Brasile,
Turchia.
Claudia Cavalli, prima ginnasta, poi ballerina, nel 2004 entra a far parte della Mvula
Sungani Company, esibendosi su importanti palcoscenici nazionali ed internazionali. Nel 2009 prende parte alla tournée italiana dello spettacolo UP con la compagnia
Kataklò Athletic Dance Theatre. In seguito periodo seguito si esibisce come danzatrice e performer in numerose realtà culturali e si dedica all’insegnamento dell’acrobazia aerea. Nel 2011 fonda, insieme a Vito Cassano, la Compagnia di Danza
Aerea-Contemporanea ELEINA D. Nel 2013 è vincitrice in diverse categorie alla
finale internazionale del PPS Aerial Performance Tournament al Sheung Wan Civic
Center di Hong Kong.
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Domenica 22 gennaio ore 18.00
Foggia, Teatro del Fuoco
CONVERSAZIONE
Padrini e padroni
Come la ‘ndrangheta è diventata classe dirigente
con Nicola Gratteri
Brahms in forma di danza
Orchestra Sinfonica della Magna Grecia
Valeriy Sokolov, violino
Luigi Piovano, direttore
PROGRAMMA
Johannes Brahms
Concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 77
Danze ungheresi
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Note d’ascolto
Corruzione, infiltrazione criminale, legami con i poteri forti. Sono
questi gli “ingredienti” principali di una strategia di reciproca legittimazione che ha portato la ‘ndrangheta ad insediarsi come classe dirigente.
Una storia che ha inizio “ufficialmente” nel 1869, quando le elezioni
amministrative di Reggio Calabria furono annullate per inequivocabili
collusioni con la criminalità organizzata.
È un coraggioso racconto di denuncia quello dell’ultimo lavoro editoriale scritto a quattro mani da Antonio Nicaso, docente universitario
e uno dei massimi esperti di ‘ndrangheta al mondo, e Nicola Gratteri,
procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro,
nonché uno dei magistrati più esposti nella lotta alla ‘ndrangheta.
“Lo scambio di favori fra criminalità e certa parte della politica è continuo e costante”, scrivono gli autori, “il ricatto reciproco un peso enorme
sulla cosa pubblica, con ripercussioni su tutti i settori, dalle opere pubbliche alla sanità, dal gioco di Stato allo sport”.
Dal terremoto di Messina e Reggio Calabria del 1908 al terremoto de
L’Aquila nel 2009; l’infiltrazione della ‘ndrangheta nei lavori per la
realizzazione del villaggio olimpico di Torino nel 2006 e nei lavori di
costruzione della Tav nella tratta Torino-Chivasso. Una serie di episodi che segnano la storia della nostra penisola, nella quale ricorrenti
disastri ambientali, degrado di opere e servizi pubblici sembrano non
scalfire più l’opinione pubblica.
“In Italia l’incompiutezza è diventata risorsa, strategia di arricchimento per cricche e clan, mangime senza scadenza per padrini e padroni”.
Segue la conversazione un grande concerto sinfonico dedicato ad uno
dei più importanti compositori dell’800, Johannes Brahms. Sul palco
di Musica Civica una delle tre principali orchestre pugliesi con l’ese16
cuzione del Concerto in re maggiore op.77 per violino e orchestra; in
scena il giovanissimo violinista ucraino Sokolov, acclamato in tutto il
mondo per le sue sorprendenti interpretazioni di alcune delle opere
più difficili del repertorio violinistico. Intimismo e solennità sinfonica fanno del Concerto in re maggiore uno tra i più complessi e famosi
della letteratura violinistica. A seguire l’esecuzione di alcune delle 21
Danze ungheresi, rocambolesche composizioni che trascinano e immergono il pubblico nella tradizione musicale magiara e in vorticosi
ritmi di danza.
NICOLA GRATTERI
Terzo di cinque figli, dopo aver conseguito la maturità scientifica si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza all’Università di Catania. Si laurea in quattro anni e due anni
dopo entra in magistratura.
Attualmente è uno dei magistrati più conosciuti della DDA. Impegnato in prima linea
contro la ‘ndrangheta, vive sotto scorta dall’aprile del 1989. Il 21 giugno 2005, il
ROS dei Carabinieri scopre, nella piana di Gioia Tauro, un arsenale di armi (un chilo
di plastico con detonatore, lanciarazzi, kalašnikov, bombe a mano), che sarebbe potuto servire per un attentato ai danni di Gratteri.
Nel 2009 è nominato procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di
Reggio Calabria e nel 2013 il Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta,
nomina Gratteri componente della task force per l’elaborazione di proposte in tema
di lotta alla criminalità organizzata.
Nel 2014 Rosy Bindi, in qualità di presidente della Commissione parlamentare antimafia, annuncia la nomina di Gratteri a consigliere della Commissione e in quella
stessa occasione il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, sottolinea la sua
stima nei confronti di Gratteri.
Sotto il Governo Renzi è nominato Presidente della commissione per l’elaborazione
di proposte normative in tema di lotta alle mafie.
Nel 2016 è nominato Procuratore di Catanzaro.
Tra i suoi lavori editoriali, il libro La mafia fa schifo, pubblicato nel 2011, raccoglie pensieri e lettere di ragazzi sul tema della mafia. Da sempre sensibile all’utilizzo
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dell’educazione dei giovani e dei giovanissimi quale valido strumento per la lotta contro la mafia, incontra i giovani nelle scuole e nelle università, in Italia e all’estero, per
spiegare loro il perché non “conviene” essere ‘ndranghetisti.
VALERIY SOKOLOV
Vincitore del Premio Borsa di Studio al Concorso Internazionale di Violino Pablo
Sarasate a Pamplona (Spagna), nel 1999 studia con Natalia Boyarskaya alla Yehudi
Menuhin School, in Inghilterra.
Nel 2005 partecipa al George Enescu Festival dove vince il Gran Premio con una performance del Concerto per violino e orchestra, op. 61 di Beethoven, il premio per la
migliore esecuzione della Sonata per violino n° 3 di Enescu, nonché il Premio Enescu
Fondazione.
Dal 2006 ad oggi si esibisce con numerose orchestre tra le quali la Chamber Orchestra of Europe and Douglas Boyd, la Bournemouth Symphony diretta da Yan Pascal Tortelier, l’Orchester Musikkollegium Winterthur diretta da Howard Griffiths,
la Filarmonica di Brema diretta da Stefan Blunier, l’Orchestra Sinfonica di Basilea
diretta da Rumon Gamba, l’Orchestre National de Bordeaux-Aquitaine, la Tonhalle
Orchester di Zurigo, l’Orchestre National de France, la Tokyo Symphony Orchestra,
la Mozarteum Orchestra di Salisburgo, l’Orchestre Philharmonique de Liège, lavorando con direttori come David Zinman, Vladimir Ashkenazy, Ivor Bolton, Ludovic
Morlot. Il 2007 è l’anno del suo debutto orchestrale negli Stati Uniti dove si esibisce
nell’ambito dell’Aspen Music Festival, del Grand Teton Music Festival, e, su invito
speciale di David Zinman, al Festival Blossom con la Cleveland Orchestra.
Nel 2008 si esibisce al Carnegie Hall di New York con il Concerto per violino, pianoforte e orchestra d’archi, op.144 di Boris Tishchenko e presso la Biblioteca del
Congresso a Washington. Nel 2008 è di nuovo al Festival di Aspen dove esegue il
Concerto per violino e orchestra n° 2 di Bartok, diretto da Peter Oundjian.
Su invito di Lawrence Foster incide per l’etichetta Virgin EMI Records la Sonata per
violino n° 3 di Enescu.
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LUIGI PIOVANO
Primo violoncello solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, premiato in diversi concorsi internazionali, borsista della International Menuhin Music
Academy di Gstaad e membro della Camerata Lysy.
Ha fatto parte del Quartetto Michelangelo ed è stato primo violoncello del gruppo
Concerto Italiano. Dal 2000 è regolarmente ospite del Festival di Newport (USA).
Ha suonato come solista con prestigiose orchestre, tra le quali Tokyo Philharmonic,
la New Japan Philharmonic, sotto la direzione di direttori come Chung, Pletnev, Boreyko, Menuhin, Bellugi, Renzetti, Payare. Ha eseguito in prima assoluta il Concerto
per violoncello di Péter Zombola con la Danubia Symphony Orchestra a Budapest.
Ha tenuto concerti di musica da camera con Wolfgang Sawallisch, Myung-Whun
Chung, Alexander Lonquich, Dmitry Sitkovetsky, Leonidas Kavakos, Katia e Marielle Labeque, Nikolay Lugansky, Malcolm Bilson. Dal 2007 suona regolarmente in
duo con Sir Antonio Pappano e dal 2009 fa parte del trio Latitude 41.
Tra le incisioni discografiche, ha inciso le Sei Suites di Bach per la Eloquentia (2010),
ha pubblicato l’integrale della musica per violoncello di Saint-Saëns (2011), le Variazioni Goldberg di Bach, registrate in trio con Dmitry Sitkovetsky e Yuri Zhislin
per la Nimbus Records (2012).
Dal 2002 si dedica alla direzione d’orchestra. Ha collaborato con solisti come Luis
Bacalov, Gemma Bertagnolli, Stefano Bollani, Pietro De Maria, Sara Mingardo,
Dmitry Sitkovetsky, François-Joël Thiollier. Ha registrato per la Naxos Records e
nel 2012 ha inciso per la Eloquentia i Kindertotenlieder e i Lieder eines fahrenden
Gesellen di Mahler, con Sara Mingardo e i Musici Aurei, premiato in Francia come
miglior CD di Lieder dell’anno.
Dal 2008 è direttore artistico dell’Estate Musicale Frentana di Lanciano, direttore
musicale dell’Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto e della Roma Tre Orchestra. Dal 2013 dirige gli Archi dell’Orchestra di Santa Cecilia.
Di recente ha debuttato sul podio della New Japan Philharmonic Orchestra.
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Domenica 5 febbraio ore 18.00
Foggia, Teatro del Fuoco
CONVERSAZIONE
Le donne erediteranno la terra
con Aldo Cazzullo
Venezia ‘700
Musica ed equivoci veneziani
Orchestra Sinfonica Musica Civica
Dino De Palma • Antonio Pellegrino, violini
Francesco Mammola, mandolino
P. Cigna, soprano
Ji-un Park, direttore
PROGRAMMA
A. Vivaldi
Concerto alla Rustica in sol maggiore
Presto – Adagio - Allegro
G. Rossini
La Regata Veneziana
Anzoleta avanti la regata
Anzoleta co passa la regata
Anzoleta dopo la regata
A. Vivaldi
Concerto in do maggiore per mandolino e archi RV 425
Allegro – Largo – Allegro
A. Vivaldi
Nulla in mundo pax sincera
J. Benedict - N. Paganini Variazioni sul Carnevale di Venezia
L. van Beethoven
Canzonetta Veneziana “Da brava Catina”
E. Wolf-Ferrari
Da Il Campiello “Bondì cara Venezia”
A. Vivaldi
Concerto in la minore per due violini e archi op. 3 n. 8
Allegro – Larghetto - Allegro
G. Rossini
Da Le Soirées musicales “Voga, o Tonio benedetto”
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Note d’ascolto
Nel suo nuovo libro, Le donne erediteranno la terra, il giornalista e
scrittore Aldo Cazzullo apre una riflessione storica sulla figura femminile per parlare delle donne di oggi, che hanno conquistato ruoli
di prestigio, e delle donne di domani. Alle spalle di donne come Rita
Levi Montalcini, Fernanda Pivano, Maria Callas, Giovanna d’Arco,
Caterina da Siena e dietro le vite nascoste delle vergini d’Albania o
delle vite spesso dimenticate delle italiane della Grande Guerra, ci
sono fatica, talento, lavoro e sacrifici troppo spesso pagati con la vita
stessa.
«Voi donne siete meglio di noi. Non pensiate che gli uomini non lo sappiano; lo sappiamo benissimo, e sono millenni che ci organizziamo per
sottomettervi, spesso con il vostro aiuto. Ma quel tempo sta finendo».
Un excursus che parte da epoche storiche in cui le donne erano costrette a vestire, praticamente o simbolicamente, nascoste dietro
pseudonimi, i panni dell’uomo, poiché escluse dalla vita lavorativa e
culturale. Una riflessione che giunge ai nostri giorni, quando spesso
è la donna ad essere la più grande scienziata, la più grande astronauta, la protagonista di saghe e cartoni in cui l’arrivo salvifico del bel
principe è superato dalla conquista del proprio ruolo e della propria
identità.
Le donne sanno «sacrificarsi, guardare lontano, prendersi cura» e per
questo erediteranno la terra; perché più dotate ad affrontare un’era in
cui tutela dell’ambiente, ricerca di fonti rinnovabili, ricerche mediche
puntano i riflettori su una pretenziosa immortalità dell’uomo.
Connesso alla conversazione uno spettacolare concerto che vede le
mille sfaccettature della personalità femminile portate abilmente in
scena da un grande soprano italiano, attraverso arie, intrighi ed equivoci con colpo di scena finale.
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Le sonorità e i costumi veneziani, i compositori che hanno scritto di
gondole e barcarole, i temi del carnevale, le regate nel Canal Grande,
i compositori di Venezia ci ricordano che il Carnevale si avvicina e con
esso lo scherzo, l’equivoco e il gioco.
ALDO CAZZULLO
Entrato come praticante nel 1988 a La Stampa, dopo quindici anni passa al Corriere
della Sera dove ora è inviato speciale ed editorialista.
Ha raccontato i principali avvenimenti italiani e internazionali degli ultimi 25 anni,
tra i quali i referendum di Europa e Grecia, la morte di Mitterrand e quella di lady
Diana, i Giochi olimpici di Atene, di Pechino e Londra, le reazioni del mondo arabo
agli attentati dell’11 settembre 2001, i fatti del G8 di Genova, gli omicidi di Massimo
D’Antona e di Marco Biagi.
Ha intervistato Bill Gates e Steven Spielberg, Keith Richards e Jacques Le Goff, Don
De Lillo e Daniel Day Lewis, oltre ai protagonisti della vita pubblica italiana.
Ha dedicato oltre dieci libri alla storia e all’identità italiana, sia in chiave critica, che in
difesa della storia e delle potenzialità del nostro Paese. Insignito di numerosi premi,
ha vinto il Premio Estense nel 2006 per I grandi vecchi e, tra gli altri, i premi Fregene,
Hemingway, Cinqueterre, il Premio Nazionale Anpi “Benedetto Fabrizi”, il premio
letterario “la Tore isola d’Elba” per il romanzo La mia anima è ovunque tu sia, il
Premio “Buone Notizie 2013”. Con il libro L’Italia s’è ridesta. Viaggio nel Paese che
resiste e rinasce ha vinto il Premio Giovanni Spadolini 2013, con Basta piangere! il
Premio Maria Grazia Cutuli, con La guerra dei nostri nonni il Premio Biagio Agnes.
JI-UN PARK
Direttore d’orchestra, compositore e direttore di coro, Park è un musicista che si è
formato in Corea e poi perfezionato in Italia, diplomandosi in direzione d’orchestra,
composizione e direzione di coro al Conservatorio di Musica di Frosinone.
In Corea del Sud è considerato uno dei direttori d’orchestra più rilevanti della sua
generazione e la sua attività concertistica è continua e annovera la direzione delle
principali opere del repertorio italiano e tedesco (Don Giovanni, Le nozze di Figaro,
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Così fan tutte, Il flauto magico, Il Barbiere di Siviglia, L’elisir d’amore, Lucia di Lammermoore, La Traviata, Turandot, Cavalleria rusticana, Madama Butterfly, Manon
Lescaut ecc.).
Dirige abitualmente concerti sinfonici nei più grandi teatri d’Italia, Corea, Russia,
Repubblica Ceca, Romania, Cina.
La sua intensa attività di compositore si è negli ultimi anni orientata alla composizione operistica in lingua coreana, ma in stile musicale italiano. Tra le sue opere spiccano Il giorno della fortuna, Regina Seon Deok e Geong Mong Ju.
Attualmente è il direttore stabile del coro lirico della Città di Gimhae, oltre ad essere
direttore ospite delle più importanti compagini orchestrali coreane e costantemente
invitato a dirigere all’interno dei più importanti festival musicali nazionali e internazionali.
P. CIGNA
Soprano lirico leggero apprezzata sin dai suoi esordi per le sue spiccate capacità vocali unite alle sue doti interpretative riconosciute unanimemente da pubblico e critica. L’amore per la lirica nasce con la passione per il teatro Mozartiano esplodendo
con i suoi primi debutti in ruoli come Despina e die Königin der Nacht fino a personaggi per lei ideali quali Susanna e Ilia.
Dal 1997, data della sua prima incisione discografica, ha partecipato come protagonista a numerose registrazioni, molte delle quali in prima assoluta, come Il Filisofo
di campagna di Galuppi; I virtuosi ambulanti di Fioravanti; Lo Sposo burlato di Paisiello; Il Paria e La Romanziera e l’uomo nero di Donizetti; Il Re di Giordano nel Dvd
per Bongiovanni, collaborando inoltre con Naxos, Marco Polo, Kicco Classic, RAI,
Tactus e con Decca per il DVD del Nabucco Areniano del 2007 diretto da Oren al
fianco di Nucci e Guleghina.
Particolarmente apprezzata dai registi con cui ha avuto la fortuna di collaborare tra i
quali Michele Placido, Irina Brook, Ian Judge, Francesco Micheli, Paolo Panizza, Stefano Vizioli, Pier Luigi Pizzi e Denis Krief, quest’ultimo conosciuto in un’indimenticabile messa in scena de L’Etoile du Nord di Meyerbeer al Wexford Festival Opera
del 1996 dove Patrizia mette in risalto la sua verve scenica dimostrando la sua innata
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predisposizione per l’opera comica che la porta ad affrontare brillantemente numerosi ruoli di questo genere tra cui degna di nota la sua Zerbinetta nell’Ariadne auf Naxos
nella versione più acuta del 1912 voluta a Bari da Arnold Bosman nel 2004.
Nonostante questo molti sono i ruoli seri in cui lei si trova ad eccellere uno fra tutti Amenaide in Tancredi che debutta con una personale affermazione nel restaurato
Malibran di Venezia nel 2001.
Raffinata interprete si pregia di aver collaborato con direttori di fama internazionale
quali Daniele Gatti, Paolo Olmi, Umberto Benedetti Michelangeli, Diego Fasolis,
Carlo Rizzi, Alberto Zedda, Massimiliano Stefanelli, Roberto Zarpellon, Federico
Maria Sardelli, Daniel Oren e Zubin Mehta.
Nel settembre 2015 ha ricevuto a Ginevra il titolo di Dama al Merito dell’Ordine
Dinastico Savoia per meriti artistici.
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Domenica 19 febbraio ore 18.00
Foggia, Teatro del Fuoco
Vissi d’arte. Vissi per Maria.
Spettacolo teatrale e musicale in prima esecuzione assoluta
per i 40 anni della morte di Maria Callas
Ensemble Musica Civica
Giampiero Mancini, attore
Voce di Maria Callas
Marco Maffei, sound engineer
Arie tratte da opere di
Giordano, Bellini, Verdi, Puccini
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Note d’ascolto
A quarant’anni dalla scomparsa, uno spettacolo in prima esecuzione
assoluta incentrato sulla vita e la personalità umana ed artistica di Maria Callas, “la Divina”.
È il suo maggiordomo, in scena Giampiero Mancini, a narrare i segreti
di una vita eccezionale, gli amori, il dietro le quinte del soprano più
grande di tutti i tempi.
Bruno prende servizio presso casa Meneghini a Milano, in via Buonarroti, nel febbraio 1953, quando Maria ha trent’anni ed è bella come
una dea greca.
Fedele servitore fino alla fine, Bruno rinuncia ad una vita propria e impara a servire, seguire, assistere, proteggere la donna che amò profondamente Meneghini, perse la testa per Onassis, si innamorò di Pasolini
e non fu mai felice.
Colpito dalla sua ferrea disciplina, la sua severità, la sua capacità di studiare e lavorare anche venti ore al giorno, il suo sottoporsi a continui e
costanti sacrifici, la sua tenacia instancabile, Bruno sa che Maria è un
essere fragile e diverso dal personaggio che la critica dipinge.
Non è la diva contesa da tutti i teatri, non è la superba, ambiziosa e
capricciosa artista che si descrive, non è la Medea delle sue interpretazioni indimenticabili; è tutt’altro quello che gli occhi di Bruno vedono
negli occhi di lei, troppo spesso pieni di dolore e di lacrime, quello che
le sue orecchie sentono quando Madame, come lui la chiama, piange
la perdita del figlio cui è costretta a rinunciare per amore di “Aristo”,
Aristotele Onassis.
Due vite che procedono insieme, unite dalla stessa spasmodica ricerca
di colmare una mancanza, con la stessa zavorra di ritenersi probabilmente indegne di essere amate.
Al racconto di una vita breve - perché Maria Callas visse solo 54 anni
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e oggi ne avrebbe 94 - è abbinato l’ascolto delle arie che hanno reso la
Callas uno spartiacque tra il prima e il dopo.
Attraverso una sofisticatissima tecnica di ingegneria acustica e di estrapolazione della voce, con interpolazioni e manipolazioni a partire da
registrazioni originali di Maria Callas, Musica Civica produce uno
spettacolo che consente di ascoltare la voce della divina, mentre l’ensemble suona dal vivo sul palco, in perfetta sincronia.
Un esperimento unico di isolamento della voce per far rivivere le emozioni di un timbro indimenticabile, di un virtuosismo canoro mai visto
prima, di una voce che era “tre voci” vista l’eccezionale estensione.
Maria Callas, la casta diva dalla tecnica superlativa, il soprano capace di
fondere canto e recitazione come non si era mai visto su un palcoscenico, la donna che unì le sfuriate da diva, il mistero del dimagrimento
improvviso e la love story da copertina con il miliardario Onassis, che
fece vendere pile di rotocalchi quando lui lasciò la moglie per lei, ma
poi la piantò in asso sposando Jackie Kennedy, quella Maria Callas rivivrà, con noi, per il tempo di uno spettacolo. A Foggia.
GIAMPIERO MANCINI
Definito dalla critica “uno dei talenti più cristallini del teatro italiano”, Mancini è un
acclamato attore abruzzese impegnato nel cinema, nella televisione, nel teatro, nel
teatro-canzone, nella pubblicità.
La sua poliedricità lo ha sempre condotto a cimentarsi in attività artistiche diametralmente distanti tra loro, dalle fiction (La prima volta di mia figlia, Zio Gianni, Angeli, Squadra Antimafia 6, I Segreti di Borgo Larici, Sarò sempre tuo padre, Caccia
al Re, R.I.S, Distretto di Polizia, I Delitti del Cuoco, La Squadra, 7 Vite, Benvenuti
a tavola, Che Dio ci aiuti, R.I.S Roma, Il Commissario Rex) alla conduzione di programmi per SKY (Bollicine sotto torchio e Piatto ricco), dalle pubblicità (testimonial
con Francesco Totti e la Roma per la Volkswagen, per la guida del Gambero Rosso e
protagonista degli spot pubblicitari di Pizza Hut) ai voice off (voce di Vallanzasca ne
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La storia siamo noi di Gianni Minoli per Raitre), dai radiodrammi ai readings (Pasolini, Bukowsky, D’Annunzio e l’ultima fortunatissima Lectura Dantis con la quale ha
debuttato a Salisburgo).
Con Tuo Hank, Maree e Far finta di essere Gaber, il legame con la musica diventa
imprescindibile.
Come attore-cantante Mancini trova la sua dimensione ideale collaborando stabilmente con le più importanti istituzioni sinfoniche nazionali ed internazionali in spettacoli come Strappami la Vita, Histoire du soldat, Il demone e la fanciulla, Pierino e
il lupo, Il Bue sul tetto, Il Carnevale degli animali, Io Mozart, Carmen, Vi assicuro che
zio Ludwig.
Premiato in Versilia come uno dei dieci migliori artisti italiani nell’ambito del teatro-canzone, da 11 anni è direttore artistico del laboratorio di Formazione attoriale
S.M.O. di Pescara.
Di recente ha recitato per la televisione nel film tv prodotto dalla Rai La casa dei
papà, in Rex 5, Don Matteo 8, nei panni di Giacomo Puccini nel kolossal Il grande
Caruso, Come un delfino 2, con Raul Bova, RIS Roma 3.
Ha da poco concluso una lunga tournée con il lavoro teatrale “Separati”, andato in
scena al teatro Ghione di Roma, con grande successo di pubblico e di critica.
MARIA CALLAS
Maria Callas, al secolo Maria Anna Sofia Cecilia Kalogheropoulos, nasce il 2 dicembre 1923 a New York da genitori greci.
Da piccolissima viene sottoposta, soprattutto dalla mamma, ad una vita di sacrifici e
viene “sfruttata” come enfant prodige; non vive l’infanzia, come non vive la giovinezza. Il suo talento eccezionale le impone fin da subito una vita diversa.
A 5 anni viene investita da un’auto e rimane in coma per circa un mese. È solo il primo
di tanti incidenti, disavventure, imprevisti cui Maria deve far fronte, lottando per tutta
la vita.
Con la madre, che si separa dal marito quando Maria è ancora una bambina, si trasferisce in Grecia dove inizio a studiare canto al conservatorio. La sua carriera inizia con
Puccini e la Tosca proprio in Grecia, nel 1942, con un successo strepitoso. Merito
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del suo spirito di sacrificio – studiava almeno 12 ore al giorno – e dello sfiancante
lavoro. Nulla sarebbe stato il suo talento senza lo studio e la disciplina ferrea.
Dotata di una voce particolare, nella quale si combinano un timbro unico, agilità,
volume ed estensione ad un’interpretazione sentita, vera e inimitabile, Callas contribuisce alla riscoperta del repertorio italiano dell’Ottocento.
Il suo nome è legato alle interpretazioni rimaste insuperate dei ruoli di Norma di
Vincenzo Bellini e Medea di Luigi Cherubini; tra i suoi cavalli di battaglia anche Puritani, Sonnambula, Lucia di Lammermoor, Macbeth, Traviata, Trovatore, Aida, La
Gioconda, Tosca, Madama Butterfly.
L’ultima tournée mondiale risale al 1974. Si ritira poi a Parigi dove muore il 16 settembre 1977 per arresto cardiaco legato alla complicazione di alcune malattie che
aveva avuto sin da bambina. Da tempo soffriva di insonnia e aveva sviluppato una dipendenza da metaqualone, un sedativo che dà effetti simili a quello dei barbiturici.
Le sue straordinarie doti di soprano e attrice, il successo, artistico e mediatico, il mito
costruito attorno a lei, le sono valsi l’appellativo di Divina.
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Domenica 5 marzo ore 18.00
Foggia, Teatro del Fuoco
CONVERSAZIONE
Questioni di cuore
con Natalia Aspesi
Arie e duetti d’amore
Daniela Bruera, soprano
Giorgio Trucco, tenore
Davide Cavalli, pianoforte
Brani per pianoforte, arie e duetti d’amore
Musiche di Beethoven, Verdi, Puccini, Bellini, Rossini
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Note d’ascolto
«Dotata di un’intelligenza baciata dal dono della leggerezza», dicono di lei.
Natalia Aspesi alla sua veneranda età, come lei stessa autoironicamente sottolinea, continua a dare consigli preziosi sull’amore e sui
rapporti di coppia, con un’ironia e una leggerezza atemporali.
Prolifica scrittrice sulle tematiche amorose, proclama da sempre
l’indipendenza delle donne sostenendo come la più grande conquista sociale sia stata la libertà di scegliere se fare figli o meno, indipendentemente dalla carriera.
«Sono intelligenti le donne che amano, lavorano, leggono e che dei
propri figli non parlano», dice. E continua «stiamo finalmente archiviando l’idea per cui essere madri sia il destino delle donne. Il destino
delle donne è vivere».
Senza troppi moralismi ci invita a riflettere su cosa sia realmente l’istinto materno, sulla difficoltà della paternità oggi, al di là di una più
presente partecipazione che l’uomo ha conquistato nell’allevamento
pratico di un figlio. La sua rubrica “Questioni di cuore” sul Venerdì
di Repubblica è una delle più apprezzate e seguite: quasi 25 anni di
vita – la prima volta era il 9 ottobre 1992 -, circa cinquantamila lettere, di cui quattromila pubblicate, tanti consigli e un modo di parlare
di famiglia, donna, amore, coppia, uomini, originale e accattivante.
Lettere piene di dubbi, incertezze, solitudine. A scrivere sono soprattutto gli uomini, precisa la Aspesi, e in particolare gli uomini
sposati che cercano di colmare con relazioni virtuali, a volte anche
solo per parlare, il vuoto di rapporti consumati.
Una conversazione, quella di Natalia Aspesi per Musica Civica, dedicata all’amore per scoprire come ama la donna, come ama l’uomo
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e come viene vissuto l’amore tra le persone anziane, di cui, prima di
lei, nessuno parlava. Perché, secondo Natalia, non c’è età per amare.
Direttamente correlato alla conversazione della Aspesi è il concerto, che propone l’ascolto di brani per pianoforte, arie e duetti tratti
da opere italiane. In fondo sono poche le opere che non cantino l’amore; anche dietro le opere storiche, quelle a tema mitologico o patriottico, è celata sempre una grande storia d’amore. Come qualcuno
ironicamente ha affermato “cos’è l’opera lirica, se non un soprano
che ama un tenore e un baritono che li ostacola?”. Dalle opere più
rappresentative del repertorio italiano dell’Ottocento e del primo
Novecento, i più noti duetti e le famose arie d’amore interpretate da
due grandi voci italiane, quella del soprano Daniela Bruera e del tenore Giorgio Trucco. Serata che racconta i sentimenti, le relazioni,
gli amori, la coppia, in musica e parole.
NATALIA ASPESI
Giornalista e scrittrice italiana, inizia la sua attività giornalistica nel 1957 scrivendo
sul quotidiano La Notte. È poi inviata de Il Giorno e critica cinematografica per La
Repubblica.
Questioni di cuore è la rubrica che cura dagli anni ‘90 su Il Venerdì di Repubblica,
nella quale risponde, con inconfondibile ironia, a dubbi ed incertezze sull’amore e
sul sesso esposti da fans e lettori. Firma, inoltre, la rassegna di critica cinematografica
Cinema, su «D-Donna».
Sensibile alle tematiche femministe, saggista, scrittrice di romanzi, da sempre dalla
parte della donne, anche nello “strigliarle”, pubblica il suo primo libro nel ’73 per
Rizzoli, intitolato La donna immobile. Seguono, tra gli altri, Lui! Visto da lei (1978),
Vivere in tre (1981), Il lusso e l’autarchia (1982) sulla storia della moda durante il
regime fascista, Questioni di amore. Amori e sentimenti degli italiani all’ombra del
Duemila (1994), Delle donne non si sa niente. Le italiane. Come erano, come sono,
come saranno (2015).
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DANIELA BRUERA
Comincia il suo percorso di formazione presso il Conservatorio “G.P. da Palestrina”
di Cagliari, proseguendo poi gli studi vocali presso il Conservatorio “G. Verdi” di
Milano. Si perfeziona in Germania sotto la guida di Anna Reynolds.
Nel 1990 vince il concorso As.Li.Co., a seguito del quale debutta nella Juditha
Triumphans di Vivaldi. Nei primi anni della sua carriera prende parte alla tournée
in Corea e Giappone con la Petite Messe Solennelle e Il signor Bruschino di Rossini,
sotto la direzione di Alberto Zedda, e debutta in numerosi ruoli, quali Giulia (La
scala di seta), Rita (La Rita), Lucy (The Telephone di Menotti), Lisette (La Rondine) nell’edizione scaligera sotto la direzione di Gianandrea Gavazzeni, Zerlina (Don
Giovanni), Elisetta (Il matrimonio segreto), Clarice (La Locandiera di Auletta), Iole
(L’ercole amante di Cavalli), esibendosi nei teatri di Sassari, Cagliari, Bergamo, Cremona, Torino, Ravenna, Como, Milano. Nel 1996 canta nella produzione di Armide
di Gluck al Teatro alla Scala, sotto la direzione di Riccardo Muti.
Nell’arco della sua carriera ha riscosso numerosi consensi di pubblico e critica esibendosi nei più grandi teatri italiani, quali il già citato Teatro alla Scala, il Teatro Carlo Felice di Genova, il Teatro Regio di Parma, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro Filarmonico di Verona, e all’estero, esibendosi nei teatri di Lisbona,
Tokyo, Hong Kong. In Germania, si è esibita, tra gli altri, con l’Ensemble dell’Opera
di Bonn e ha debuttato in numerosi ruoli presso il Staatsoper Unter den Linden di
Berlino, diretta da Maestri come Daniel Baremboim.
GIORGIO TRUCCO
Compie i suoi studi musicali presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano,
specializzandosi con Franca Mattiucci e Roberto Coviello.
Partecipa a diversi concorsi nazionali ed internazionali, classificandosi finalista al
concorso “Caruso” e aggiudicandosi il 3° premio al Concorso Internazionale “Mario Basiola” di Cremona. Nel 1999 debutta al Teatro alla Scala di Milano nella produzione di Nina o La Pazza per amore di Paisiello, sotto la direzione del Maestro
Riccardo Muti. Partecipa quindi alle produzioni di Don Giovanni, Elisir d’amore,
Barbiere di Siviglia, Così fan tutte, Cenerentola.
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Si è esibito in grandi teatri italiani, tra gli altri il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il San Carlo di Napoli, l’Arena di Verona e ha preso parte a turnée e produzioni
all’estero nei teatri di Amsterdam, Toulon, Montpellier, Atene, portando in scena
ruoli come Don Ottavio in Don Giovanni, Monsieur Bleau ne La vedova scaltra. Ha
debuttato in altre opere come Il matrimonio segreto, I vespri siciliani, Semiramide,
Mosè in Egitto, Macbeth, Attila, sotto la bacchetta di direttori quali Gerd Albrecht,
Ivor Bolton, Giuliano Carella, Alessandro De Marchi, Mark Elder, Marco Guidarini,
Zubin Mehta, Riccardo Muti, Roberto Rizzi Brignoli.
DAVIDE CAVALLI
Si diploma con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara e si perfeziona con Maestri come Edith Fischer, Robert Szidon,
Aquiles Delle Vigne, Louis De Moura Castro, Marcella Crudeli, Edith Murano, Pier
Narciso Masi.
Si è esibito in numerose e prestigiose sale da concerto nazionali ed internazionali,
presso la Fondazione Hindemith di Blonay e l’Auditorium Kirchgemeindehaus di
Gstaadt in Svizzera, l’Eglise Saint Marc di Bruxelles, la Salle des Arts di Parigi, la Pinacoteca Stuard, la Sala Verdi di Parma, l’Auditorium della Pinacoteca di Stato di Bologna. È risultato vincitore di primi premi e primi premi assoluti in diversi concorsi
internazionali, quali l’International Seiler Piano Competition, il Concorso pianistico
internazionale “F. Chopin” di Roma, il Concorso pianistico internazionale “C. Togni”
di Gussago, concorrendo nelle categorie di solista e di musica da camera.
È pianista residente del Concorso Internazionale di canto “Renata Tebaldi” della Repubblica di San Marino. Ha collaborato e collabora a diverse produzioni, dirette da
Riccardo Muti, tra le quali Sancta Susanna di Hindemith, Il matrimonio inaspettato
di Paisiello, il Demofoonte di Jommelli, alle produzioni d’opera del Ravenna Festival
con l’Orchestra giovanile “Luigi Cherubini”, in coproduzione con il Festival di Pentecoste di Salisburgo ed il Teatro Reàl di Madrid.
Recentemente ha partecipato alla tournée italiana del Trovatore di Verdi, diretto da
Nicola Paszkowski, con la regia di Cristina Mazzavillani Muti.
È docente di Pianoforte principale presso il Liceo Musicale di Forlì.
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Domenica 19 marzo ore 18.00
Foggia, Teatro del Fuoco
CONVERSAZIONE
Diritto al cibo
con Guglielmo Bonaccorsi
In taberna
Spettacolo di danza, teatro, musica sul tema del cibo
Convivio
Una produzione dei Teatri 35
con
Gaetano Coccia, Francesco Ottavio De Santis,
Antonella Parrella
Tableaux vivants tratti da capolavori dal primo Rinascimento al Barocco
e fino al Romanticismo
Da Piero della Francesca ad Annibale Carracci, da Caravaggio a Vermeer,
dai pittori fiamminghi a Botticelli
Compagnia di danze storiche Tempus saltandi
Ensemble Concentus
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Note d’ascolto
«Un mondo impazzito, tra morti per obesità e morti per fame: è questo
che rischia di attenderci nel nuovo secolo, in virtù delle scelte politiche
ed economiche adottate ed attuate nel secolo scorso?»
Il Professor Bonaccorsi ci fa riflettere su come il diritto al cibo si coniughi con parole quali libertà (di scelte alimentari), finitezza (di risorse
del pianeta, acqua e terra in primis), permanenza di bisogno alimentare
(malnutrizione per difetto e per eccesso) e spreco di cibo “buono” e
perfettamente edibile.
Problematiche che riguardano tutti noi: tutti sprechiamo, tutti mangiamo troppo e troppo spesso, ma allo stesso tempo tutti possiamo essere a rischio di fragilità alimentare quando un evento critico come la
perdita del lavoro ci costringe a tirare la cinghia. L’utenza delle mense
sociali, che fino a pochi anni fa era formata soprattutto da persone di
recente immigrazione, oggi è invece costituita in netta prevalenza da
italiani: chiaro segno che la crisi, anche sul piano alimentare, ha “morso” al cuore la nostra popolazione.
Il diritto al cibo è un diritto umano e, come tale, inalienabile, non negoziabile, inclusivo: termini che talora dimentichiamo o diamo per scontati, ma che purtroppo non riguardano in eguale misura tutti i cittadini
del mondo nemmeno alle nostre latitudini. Soffrono la fame soprattutto persone che, per mestiere, producono cibo: contadini e pescatori;
di contro, i ricchi vogliono oggi mangiare come i poveri del passato,
riscoprendo nella frugalità e nell’alimentazione semplice un valore di
tutela e protezione della propria salute.
Un Giano bifronte, dunque: un modello alimentare “occidentale” che
fa costare il cibo molto poco per molti - e giustifica, nel poco valore attribuitogli, il gettarlo come rifiuto quasi senza pensieri – e rappresenta
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invece ancora un lusso per altri. Recuperare le dimensioni e la valorialità universale del diritto al cibo è una battaglia etica che vale la pena di
combattere, anche per i futuri protagonisti del mondo di domani.
Ed il cibo è da sempre stato fonte di grande ispirazione anche per il
mondo dell’arte; il rito dello “stare in tavola” rivive nelle opere di tanti
grandi artisti, pittori, musicisti, cantanti, scultori.
Così lo spettacolo, direttamente connesso alla conversazione, ci conduce “in taberna”, in un viaggio di musiche, danze e quadri viventi,
ispirati al tema del cibo.
Fin dall’antica Roma, come testimoniano gli affreschi pompeiani raffiguranti tavole imbandite, passando per i banchetti rinascimentali, o
per le nature morte dei fiamminghi ed i quadri di pittori come Caravaggio e Renoir, il cibo ha offerto agli artisti un’immensa ricchezza di
forme e colori.
Concepito dai pittori come strumento simbolico capace di farsi racconto storico, politico e sociale, il cibo ha da sempre rappresentato
precisi significati allegorici che parlano di condizioni sociali, di spiritualità, di estetica, di potere.
Dalla più essenziale natura morta alla più ricca e sfarzosa rappresentazione di scene di convivialità, lo spettacolo di tableaux vivants dei Teatri 35 traccerà un percorso iconografico, un viaggio nella rappresentazione che gli artisti nelle varie epoche hanno fatto del cibo. Da Piero
della Francesca ad Annibale Carracci, da Caravaggio a Vermeer, dai
pittori fiamminghi a Botticelli, i tre protagonisti metteranno in scena
tele che sono autentici capolavori di pittura.
In taberna è anche un viaggio musicale tra nord e sud dell’Europa con
musiche vocali e strumentali dedicate al cibo, al vino e alle gioie che
essi procurano, secondo il gusto e la sensibilità del medioevo e del ri41
nascimento, tratteggiando personaggi tipici delle due epoche e rievocando ambienti e situazioni che ancora oggi destano in noi sorriso e
meraviglia. La musica, tratta dai repertori di tutta Europa, è proposta
dall’Ensemble Concentus con strumenti originali o con copie fedeli
degli strumenti d’epoca e i brani vocali sono eseguiti in lingue antiche;
le danze sono realizzate in costumi fedelmente riprodotti dopo un attento studio dell’iconografia dell’epoca proposta dalla nota compagnia
di danze storiche Tempus Saltandi.
Un’unica dimensione visiva e uditiva per questo eccezionale spettacolo all’insegna del convivio, del cibo, del buon bere sublimati dalla potenza evocativa dell’arte musicale, teatrale, canora e coreutica.
GUGLIELMO BONACCORSI
Si laurea con lode in Medicina e Chirurgia nel 1992 e nel 1997 si specializza, con
lode, in Igiene e Medicina Preventiva.
Dal 1998 è ricercatore di ruolo presso il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università di Firenze e dal 2003 è Professore Associato presso lo stesso Ateneo.
Numerose le responsabilità accademiche rivestite nell’Ateneo fiorentino: già Presidente del Corso di Laurea triennale in Tecniche della Prevenzione nell’ambiente e
nei luoghi di lavoro e del Corso di Laurea Magistrale in Scienze delle Professioni
Tecniche Diagnostiche, è attualmente Presidente del Corso di Laurea Magistrale in
Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione, nonché Coordinatore del Master di secondo livello in Gestione delle risorse umane e tecnologiche in sanità e Vicepresidente della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva.
È docente di ruolo e titolare di corsi di studio in numerosi corsi di laurea, scuole
di specializzazione, master e corsi di perfezionamento della Scuola di Scienze della
Salute Umana (ex-Facoltà di Medicina e Chirurgia) e, per un lungo periodo, nella Facoltà di Scienze della Formazione e di Agraria dell’Università degli Studi di Firenze.
È autore di oltre 140 pubblicazioni in extenso e oltre 130 pubblicazioni in abstract
su riviste nazionali e internazionali, nonché coautore di testi di Igiene e sanità pub42
blica. Ha inoltre partecipato, in qualità di relatore, a numerosi congressi nazionali e
internazionali su tematiche inerenti l’igiene e la sanità pubblica.
TEATRI 35
Teatri 35, compagnia teatrale che fonda la propria ricerca artistica nel rapporto fra
teatro, arti visive e musica e composta da Gaetano Coccia, Francesco Ottavio De Santis e Antonella Parrella, lavora da anni sulla tecnica dei tableaux vivants.
Punto di partenza della ricerca artistica di Teatri 35 è l’esigenza di portare il “teatro”
fuori dal teatro, ossia fuori da quel contesto protetto in cui il pubblico risulta pronto
ad accogliere un’opera.
Esibitasi in importanti rassegne nazionali ed internazionali, la compagnia collabora con orchestre ed ensemble di rilievo internazionale, come il Discantus Ensemble
del Maestro Luigi Grima, l’Ensemble Concentus e lavora stabilmente con la Nuova
Orchestra Scarlatti di Napoli, con cui ha coprodotto lo spettacolo Caravaggeschi,
esibendosi in realtà musicali come il Prinzregententheater di Monaco di Baviera e
nell’ambito dell’edizione 2013 del Ravello Festival.
Nel 2012 collabora con la direttrice d’orchestra Gianna Fratta, curatrice di “Caravaggio e il secolo della Rinascita” presentato da Giorgio van Straten.
Nel giugno del 2013 lo spettacolo “Labirinto” vince il concorso Teatri del Sacro.
Ancora nel 2013, nell’ambito del Gala Italia 2013, che riceve l’Alto Patronato della
Repubblica Italiana, la compagnia fa ritorno a Monaco di Baviera con “Chiaroscuro”
(musiche eseguite dall’Ensamble tedesco Così facciamo e la voce del soprano Stephanie Krug). Nello stesso anno la compagnia sviluppa un progetto laboratoriale in collaborazione con la disegnatrice Simonetta Capecchi e con la pittrice Caroline Peyron
che porta alla realizzazione della performance “Il Panno Acotonato dello Inferno”,
presentato durante il Festival Volterra Teatro all’interno della Pinacoteca di Volterra e successivamente a Palazzo Lanfranchi di Matera per Matera capitale europea
2019.
Tra il 2014 e il 2015 Teatri 35 realizza una serie di progetti site-specific: “L’Aleph
di Napoli”, performance in Vetrina su Sette Opere di Misericordia di Caravaggio,
in occasione della presentazione del libro Silvio Perrella; “Amor che muove il cielo
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e l’altre stelle”, performance su Cenacolo di Leonardo da Vinci, in occasione della
manifestazione Le Parole di Expo; “A la Bataglia”, performance sull’arazzo de La
Battaglia di Pavia, per la mostra 1525-2015. Pavia, la Battaglia, il Futuro. Niente fu
come prima; “Mimesi, studio plastico sul movimento”, sui calchi in presenti presso il
museo Archeologico dell’Università di Pavia; “Semplice Notte, presepe a Chiaravalle” animato da suggestivi tableaux vivants.
Ad ottobre del 2015 lo spettacolo di tableaux vivants è ospite a Palazzo Reale di Napoli durante un incontro tenuto dalla BCE (Banca della Comunità Europea).
Nel 2016 la compagnia è ospite dell’Ambasciata Italiana in Georgia al Tumanishvili Film Actors Theatre, con “Chiaroscuro” esecuzione delle musiche dal vivo della
Georgian Sinfonietta. A luglio dello stesso anno presenta lo spettacolo “Chiaroscuro” presso il Castello Sforzesco di Milano con musiche dal vivo eseguite da Milano
Chamber Orchestra, direttore Michele Spotti.
Dal 2005 cura la direzione del Festival Troia Teatro.
ENSEMBLE CONCENTUS
L’Ensemble Concentus è un gruppo strumentale specializzato in musica antica fondato da Maurizio Ria nel 1992. È formato da apprezzati musicisti che da molti anni
sono presenti sulla scena artistico-musicale, svolgendo un’intensa attività concertistica con formazioni che vanno dal duo all’orchestra sinfonica e collaborando con
numerose compagini specializzate in esecuzioni filologiche come Le Concert des Nations diretto da Jordi Savall, la Confraternita de’ Musici, il Collegium Musicum Almae
Mater (Bologna), l’Accademia Montis Regalis (Mondovì), l’Accademia dei Serenati e
molte altre ancora.
Il repertorio dell’Ensemble spazia dal Quattrocento al Settecento e coinvolge diversi
organici strumentali. Le musiche sono eseguite su strumenti antichi o copie di essi
rispettando la prassi esecutiva delle epoche trattate.
L’ensemble, che fa parte dei Gruppi da Camera della Fondazione I.C.O. “Tito Schipa” di Lecce, ha effettuato numerose incisioni discografiche e tournée in Italia e
all’estero (Svizzera, Francia, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Grecia, Montenegro, Rep. Ceca) ed è un punto di riferimento a livello nazionale per la pratica
strumentale medievale e rinascimentale.
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COMPAGNIA DI DANZE STORICHE “TEMPUS SALTANDI”
La Compagnia di Danze Storiche “Tempus Saltandi” è diretta da Rita Cantoro che,
dopo una lunga formazione nella danza classica con esami annuali sostenuti con la
Russian Ballet Society di Edimburgo fino al grado ‘Advanced’, si è poi dedicata esclusivamente alle danze storiche ricercando e studiando i trattati e i manuali coreutici
dei secoli passati, frequentando i corsi internazionali della F.I.M.A. (Fondazione Italiana per la Musica Antica) a Urbino e quelli organizzati dall’Associazione culturale Il
Canto delle Muse per Rovigo Musica Antica, partecipando a stage e masterclass con
docenti di fama internazionale (Barbara Sparti, Gloria Giordano, Bruna Gondoni,
Lieven Baert, Ana Yepes).
Il gruppo dei danzatori, costituito da cultori della danza e della musica, è impegnato
da diversi anni in spettacoli e rievocazioni storiche di rilievo nazionale, essendo una
delle più accreditate compagnie di danze storiche italiane.
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Domenica 2 aprile ore 19.00
Foggia, Teatro del Fuoco
CONVERSAZIONE
Noi del Rione Sanità
con Don Antonio Loffredo e Rosy Bindi
La musica e il riscatto
Orchestra Sinfonica Sanitansamble
Paolo Acunzo, direttore
Musiche di Brahms, Charpentier, Elgar, Beethoven
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Note d’ascolto
Sanitansamble è un progetto dedicato alle giovani generazioni del Rione Sanità di Napoli, un quartiere ricco di straordinarie risorse storiche,
monumentali e umane, situato a ridosso del centro storico della città.
La Sanità non è solo un quartiere della città, ne è il cuore autentico.
Qui è nato Totò, qui si è ispirato Eduardo De Filippo per tante commedie. Nei suoi vicoli convivono chiese barocche e case fatiscenti, palazzi nobiliari e bassi scavati nel tufo.
Il suo parroco, don Antonio Loffredo, è molto più di un semplice prete. È un uomo di chiesa, ma anche d’azione, coraggioso e ostinato
come pochi, un uomo che intorno a sé sa vedere non solo povertà, ma
una ricchezza nascosta: il quartiere è colmo di tesori d’arte e di cultura, lasciati però nell’abbandono. Nasce così una straordinaria sfida:
risvegliare le coscienze dei giovani che crescono in quelle strade per
trasformare il ghetto in un polo d’attrazione per tutta la città, anzi, in
una zona capace di richiamare, grazie alle sue bellezze architettoniche,
migliaia di turisti dando in tal modo ai suoi abitanti un lavoro e un futuro. Con un entusiasmo contagioso “don Anto” sprona i suoi ragazzi a
organizzarsi in cooperative e, nonostante infiniti ostacoli e lotte epiche
contro la burocrazia, ottiene successi importanti e insperati. Recupera l’antica basilica di San Gennaro Fuori le Mura, ricca di inestimabili
opere d’arte ma diventata negli anni deposito della Asl; fa rinascere il
cosiddetto “miglio sacro”, l’antico itinerario dedicato al santo patrono; inaugura in un ex convento uno splendido bed & breakfast; apre
al pubblico le magnifiche catacombe di San Gennaro e San Gaudioso,
in parte ora restaurate. Il Rione Sanità ha in sé una fortissima voglia di
rinascita e un desiderio di riscatto, come testimoniano anche le tante
esperienze sociali di successo nate all’interno del quartiere. Sono soprattutto i giovani a non rassegnarsi a un destino che li spingerebbe su
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traiettorie di vita pericolose e a rischio di marginalità. Ecco il Sanitansamble, inizialmente un’unica orchestra composta da 28 bambini fra
gli 8 e i 14 anni, dopo tante formazioni orchestrali, come l’Orchestra
Junior, formata da bambini tra i 6 e i 14 anni e l’Orchestra Giovanile
Regionale, con ragazzi dai 15 ai 26 anni. La costituzione di un’orchestra regionale testimonia come il progetto abbia l’intento di varcare i
confini del Rione per accogliere ragazzi di altre zone di Napoli e di altre città della Regione, mostrando, con dati concreti, che la “bellezza”
aiuta a migliorare le nuove generazioni. Di questa straordinaria esperienza di musica e di vita parlano Rosy Bindi e Don Antonio Loffredo,
in un dialogo a due voci che prende spunto dall’attività di questo sacerdote poco più che 50enne, tutt’altro che un «cattolico da salotto»,
per usare le parole di Papa Francesco, di un uomo che si è sostituito
alle istituzioni locali ed è passato all’azione diretta facendo riscoprire
la bellezza di quello che per molti era ormai solo un ghetto senza poesia
in mano alla criminalità organizzata. Come? Creando impresa, lavoro
e occasioni di socialità per i giovani del quartiere. L’artefice di tutto
questo – anche se lui con molta umiltà si definisce solo un «testimone»
e precisa più volte che di «mestiere» fa il prete, «non l’imprenditore» –
si chiama Antonio Loffredo e stasera è qui a Musica Civica.
DON ANTONIO LOFFREDO
Si laurea in Teologia con lode e, ordinato sacerdote nel 1984, è parroco alla periferia
est di Napoli. Dal 1985 al 1993 è cappellano del carcere di Poggioreale.
È attualmente parroco-guida della Basilica di Santa Maria alla Sanità e direttore delle
Catacombe di Napoli. Direttore e consigliere di amministrazione di diverse Fondazioni, promotore di molte Case Famiglia per minori, per tossicodipendenti e ammalati terminali di AIDS, è artefice, con altri laici, come Ernesto Albanese, o religiosi,
come padre Alex Zanotelli, di una rivoluzione considerata “del riscatto”. Motore
della Fondazione San Gennaro, con capitale di oltre un milione di euro, promotore
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di numerose cooperative sociali e cooperative di produzione lavoro, è nominato Cavaliere della Repubblica e accolto più volte da Papa Francesco.
ROSY BINDI
Laureata in Scienze politiche alla Luiss, è ricercatrice in diritto amministrativo nella
facoltà di Scienze politiche a La Sapienza di Roma e, successivamente, nella facoltà di
Giurisprudenza dell’Università di Siena.
Nel 1989 inizia la sua carriera politica iscrivendosi alla Democrazia Cristiana. A
Strasburgo ricopre l’incarico di vicepresidente della Commissione cooperazione e
sviluppo e, successivamente, di presidente della Commissione petizioni e diritti dei
cittadini. Dopo la fine della DC, è segretario del Partito Popolare Italiano nel Veneto
con cui diviene deputato nazionale nel 1994. Nominata Ministro della sanità, vara nel
1999 la riforma del Servizio Sanitario Nazionale. Alle successive elezioni politiche
del 2001 aderisce al gruppo della Margherita ed è componente della Commissione
affari sociali. Nel 2006, nel secondo governo Prodi, è Ministro per le politiche della
famiglia. Il suo nome è legato al disegno di legge sui DICO, i diritti e doveri delle
convivenze, per il quale riceve aspre critiche dalla maggior parte del mondo ecclesiale e da diverse sigle del movimento omosessuale italiano, per alcune dichiarazioni
ritenute offensive nei confronti dei gay. È tra le più accese promotrici della nascita
del Partito Democratico e nel 2009 è eletta Presidente del Partito. Nel 2008 è eletta
vicepresidente della Camera dei deputati. Nel 2013, insieme a molti altri colleghi
del Parlamento, aderisce al progetto “Riparte il futuro”, firmando la petizione che ha
lo scopo di revisionare la legge anti-corruzione modificando la norma sullo scambio
elettorale politico-mafioso (416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare. Ad ottobre viene eletta presidente della Commissione parlamentare antimafia
e in questo ruolo avvia una riflessione sulle problematiche relative alle infiltrazioni
mafiose negli enti locali.
PAOLO ACUNZO
Si accosta allo studio del pianoforte a soli tre anni, conseguendo il diploma presso il
Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Successivamente il suo interesse si sposta verso la direzione d’orchestra e, in questo senso, fondamentale è l’incontro con il
Maestro Zoltan Pesko. Si perfeziona con i direttori israeliani Moshe Atzmon ed Ervin
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Acel. Premiato nel 1990 come migliore allievo straniero, usufruisce di una borsa di
studio da parte del Ministero della Cultura ungherese che gli permette di dirigere nei
principali teatri magiari. Esperto conoscitore del repertorio napoletano del ‘600 e
‘700, ha diretto numerose orchestre come quella del Teatro dell’Opera di Budapest,
del Teatro dell’Opera di Szeged, la Filarmonica di Oradea, l’orchestra Filarmonica
di Bucarest, l’orchestra Filarmonica di Dublino, l’orchestra Sinfonica Giovanile Europea, l’orchestra Sinfonica Società dei Concerti di Napoli, l’orchestra Filarmonica
di Ploiesti, l’orchestra del Teatro dell’Opera di Spalato, l’orchestra Nazionale della
Televisione di Oslo, l’Orchestra della Radio Televisione Svizzera, La Verdi di Milano. Ha registrato concerti per la Rai Radiotelevisione Italiana e da sette anni dirige i
giovani dell’Orchestra Sanitansamble di Napoli, sull’esempio dell’Orchestra Simon
Bolìvar del Venezuela, diretta dal maestro Claudio Abbado per il progetto “El sistema” del Maestro Abreu. Con Sanitansamble ha diretto davanti al Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano e più volte ha tenuto concerti in Vaticano.
ORCHESTRA SANITANSAMBLE
Il progetto Sanitansamble è nato a Napoli nel 2008, ispirandosi a “El Sistema” del
Maestro venezuelano José Antonio Abreu. Conta circa 100 giovani, tra bambini e
adolescenti, e un team straordinario di 14 maestri. Diretti dal Maestro Paolo Acunzo, che ha accompagnato i giovani in un percorso di formazione orchestrale, si sono
esibiti per il Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano e due volte per
il Santo Padre Papa Francesco. Nel marzo 2014, dopo sei anni di successi e numerosi
importanti riconoscimenti, viene fondata l’Associazione Sanitansamble, La grande
avventura di Sanitansamble nasce grazie all’entusiasmo e all’impegno di Padre Antonio Loffredo, parroco della Basilica di S. Maria della Sanità, di Ernesto Albanese,
presidente de L’Altra Napoli Onlus e di Eusebio Brancatisano: una triade che sin
dall’inizio ha reso possibile la vita di questo progetto dando impulso alle attività e
coinvolgendo bambini e ragazzi del Rione Sanità di Napoli, fino ad allora completamente privi di conoscenze musicali.
Al di là della valenza artistica, il percorso didattico seguito dai ragazzi su base gratuita ha insegnato loro anche la capacità di lavorare insieme e di diventare cittadini
migliori.
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Domenica 9 aprile ore 19.00
Foggia, Teatro del Fuoco
CONVERSAZIONE
Un patrimonio italiano
con Giuliano Volpe
Grande concerto sinfonico
Orchestra Sinfonica Città Metropolitana di Bari
William Intriligator, direttore
Musiche di Copland, Dvorak
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Note d’ascolto
Un patrimonio italiano. Beni culturali, paesaggio e cittadini.
L’ultimo lavoro editoriale di Giuliano Volpe, Presidente del Consiglio
Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici, è un viaggio nell’Italia migliore, un tour ideale tra musei, parchi, monumenti gestiti “dal
basso”, è anche un’analisi positiva e costruttiva delle tante meritorie
situazioni in cui gli ostacoli della mancanza di fondi o di personale si
sono trasformati in opportunità, grazie all’impegno di operatori culturali, fondazioni, piccole associazioni o giovani professionisti, è una
fotografia di quella “voglia di fare” italiana che trova spazi e possibilità
per mettersi alla prova e riuscire.
Volpe, in questo saggio rapido e palpitante, raccoglie storie e situazioni, analizza soluzioni adottate e riuscite, che dimostrano come sia
possibile fare dell’eredità culturale un elemento vivo e un fattore di coesione e di crescita di una comunità.
Negli ultimi anni, infatti, dopo un lungo periodo di disinteresse accompagnato da tagli e dal blocco delle assunzioni, si è discusso di patrimonio culturale più che negli ultimi vent’anni. Il tema è finalmente
diventato di grande attualità; ma l’occasione non va sprecata. È necessario un profondo cambiamento di visione per allontanarsi da una certa
tradizione elitaria e seguire con decisione la strada indicata nel 2005
dalla Convenzione Europea di Faro sul diritto al patrimonio culturale:
una vera e propria rivoluzione copernicana, che mette al centro i cittadini, le comunità, i territori. Per fortuna l’Italia è un paese straordinario, che riserva continue scoperte, sorprese imprevedibili: non c’è
città, non c’è piccolo borgo, non c’è località che non conservi tracce
storiche, monumenti, tradizioni, peculiarità paesaggistiche di grande
interesse.
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Ed è proprio dall’indagine sul territorio che Giuliano Volpe parte per
parlarci del futuro del nostro patrimonio, per offrirci uno spaccato di
realtà virtuose, di energie messe in campo, di impegno, di amore per
la propria comunità e la propria identità culturale, di passione per la
propria storia, di capacità di mettere in rete passioni e risorse.
Un libro che è un incentivo a vedere quello che di bello e buono viene
fatto nel nostro Paese, da Nord a Sud.
Un messaggio da raccogliere e valorizzare: è questo il nostro vero patrimonio.
Il concerto che segue la conversazione porta a Foggia una realtà orchestrale importante e antica della Puglia, l’Orchestra Sinfonica della
Città Metropolitana di Bari.
La proposta di programma è molto interessante e mette al centro l’esecuzione della Sinfonia n. 9 in mi minore di Antonín Dvořák.
Sul podio il giovane e già affermato direttore d’orchestra americano
William Intriligator, raffinato interprete che saprà offrire una lettura
appassionata della sinfonia, nota come Sinfonia dal Nuovo Mondo.
Il titolo si riferisce evidentemente all’America, in seguito alla nomina
del compositore come direttore del New York National Conservatory
of Music. La cultura americana stimolò e arricchì Dvořák, che propose
una sinfonia di matrice classica europea, ma contaminata dalla musica
autoctona, canti tradizionali e spirituals in primis.
Come lo stesso compositore disse “nella Sinfonia n. 9 ho semplicemente scritto temi originali che racchiudono le peculiarità della musica Indiana”.
Composta nel 1893 a New York ed eseguita in prima assoluta alla
Carnegie Hall il 16 dicembre di quello stesso anno dalla New York
Philharmonic diretta da Anton Seidl, la sinfonia ottenne subito un
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enorme successo. Neil Armstrong portò l’opera sulla Luna durante la
missione Apollo 11 nel 1969. Per alcuni anni, considerate la potenza timbrica e la forza ritmica della sinfonia, è stata utilizzata da Rai 1
come sigla introduttiva ai Gran Premi di Formula 1.
GIULIANO VOLPE
Conseguita la maturità classica, si laurea in archeologia presso l’Università di Bari.
Successivamente consegue il titolo di dottore di ricerca in Archeologia all’Università di Napoli Federico II e il titolo di dottore di ricerca in storia alla Scuola Superiore di Studi Storici della Repubblica di San Marino, trascorrendo anche un periodo
di perfezionamento all’Università di Aix-en-Provence.
Lavora i primi anni come archeologo libero professionista, diventa ricercatore a 34
anni e professore associato nell’Università di Bari a 40. Nel 2000 si trasferisce alla
neonata Università di Foggia, dove diventa professore ordinario a 44 anni. Presidente del Corso di laurea in Beni Culturali dal 2001 al 2005, Direttore del Dipartimento di Scienze Umane dal 2005 al 2008, è Rettore dell’Università di Foggia
dal 2008 al 2013.
Volpe ha condotto numerose ricerche archeologiche e scavi terrestri e subacquei in
Italia e all’estero, ha pubblicato circa 500 contributi scientifici e ha diretto alcune
riviste e collane di storia e archeologia. I suoi interessi di ricerca si sono concentrati in particolare sulla Daunia, dove si occupa da trent’anni di cultura materiale, di
paesaggi agrari, di ville romane e altri insediamenti rurali, di chiese e cristianizzazione delle città e delle campagne, con scavi a Canosa, Mattinata, Vieste, Lucera,
Herdonia, Ascoli Satriano.
Fondatore di due cooperative di archeologia a Roma e a Bari, ha promosso una società archeologica di spin-off universitario a Foggia. È stato Presidente del DAReDistretto tecnologico agroalimentare, nella Conferenza dei Rettori delle Università
italiane ha coordinato la Commissione Biblioteche. È attualmente Presidente della
Fondazione Apulia Felix onlus e Presidente della Società degli Archeologi Medievisti Italiani. È Presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici.
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WILLIAM INTRILIGATOR
Originario di Santa Monica, in California, si è laureato con il massimo dei voti in
musica presso l’Università di Princeton e ha guadagnato numerosi riconoscimenti
come oboista. Ha poi studiato direzione d’orchestra in Francia e Germania, dove,
come assistente di Michael Gielen, ha lavorato alla Radio Symphony Orchestra
Southwest.
Tornato negli Stati uniti, ha conseguito un master e dottorato in direzione d’orchestra presso l’Università del Minnesota, dove ha diretto a soli 23 anni una produzione completa de Il flauto magico di Mozart.
Inizia così la sua carriera di direttore d’orchestra: prima come direttore stabile della
Minnesota Orchestra, dove ha diretto decine di concerti che hanno portato Wiliam
a confrontarsi col grande repertorio sinfonico, dopo come direttore assistente del
Minnesota Opera, ruolo in cui si è specializzato anche nel repertorio operistico.
Direttore ospite della Saint Paul Chamber Orchestra per cinque stagioni, ha diretto
nei principali teatri degli Stati Uniti, affermandosi come uno dei direttore più interessanti della sua generazione.
Considerata la sua giovane età, Wiliam ha continuato a perfezionarsi, frequentando
la scuola Monteux Pierre per direttori d’orchestra, affiancando una formazione di
primissima qualità all’attività concertistica, che lo ha visto, tra l’altro, direttore per
due edizioni del Festival di Aspen Music.
Come direttore ospite, ha diretto prestigiose orchestre negli Stati Uniti: la Sinfonica di Honolulu, Houston, Minnesota, Richmond, Saint Paul, Savannah, Syracuse,
Tulsa e molte altre.
Attualmente è direttore musicale e direttore della Dubuque Symphony Orchestra,
in Iowa, e direttore dell’Orchestra Sinfonica di Cheyenne nel Wyoming.
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comitato scientifico
Avv. Maria Elvira Consiglio
M° Dino De Palma
M° Gianna Fratta
Dott. Piero Gambale
Prof. Saverio Russo
Prof. Giuliano Volpe
Foggi
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Fuoco
Info
www.musicacivica.it
[email protected]
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