INTERVISTA
jazz review
«In verità non mi andava di realizzare un disco di musica
totalmente improvvisata, né un disco di free jazz che, peraltro,
ritengo un’esperienza superata, almeno nella sua forma storica
e storicizzata» Angelo Olivieri
Come e quando nasce “If Not - Omaggio a Mario Schiano”?
L’idea di incidere questo album viene dopo l’organizzazione di un concerto al bar
Rossi di Orbetello, promosso dal giornalista Paolo Carradori nel 2009, con il desiderio di ricordare i quarant’anni dal concerto del trio di Mario Schiano alla polveriera spagnola Guzman della cittadina toscana. Rendere omaggio a Schiano non è
una cosa semplice, anche perché non ha scritto molto e la sua musica è profondamente intrisa d’improvvisazione, pensiero e azione.
Che tipo di organico hai scelto per celebrare la sua musica?
A Orbetello misi in scena il Progetto Guzman, un doppio trio che ha coinvolto, oltre al sottoscritto, Alipio C Neto al tenore e soprano, Silvia Bolognesi e Roberto Raciti al contrabbasso e Marco Ariano ed Ermanno Baron alla batteria. Ho concepito
l’idea di un doppio trio per rendere omaggio al free jazz (penso al doppio quartetto
di Ornette Coleman), ma con un organico in cui le due entità fossero meno chiuse
e più aperte a un dialogo collettivo. Il concerto andò benissimo e Carradori ci consigliò di mettere su disco la musica della serata.
Terre Sommerse, 2012 (Jazzit Shop)
Angelo Olivieri (tr, pocket trumpet); Alipio C Neto (ten, sop); Silvia Bolognesi, Roberto Raciti (cb); Marco Ariano (batt, perc); Ermanno Baron
(batt); Maria Pia De Vito (voc); Eugenio Colombo (sop, fl); Pasquale Innarella (alto); Ivano Nardi (batt, oggetti); Giancarlo Schiaffini (trn)
Il disco nasce dopo un concerto
dell’ottobre 2009 per rendere omaggio a Mario Schiano, quando Angelo Olivieri mette in scena un doppio
trio, il Progetto Guzman. Nella primavera del 2011, il sestetto registra
live “If Not - Omaggio a Mario Schiano” presso l’Auditorium della Scuola Popolare di Musica di Testaccio
di Roma, coinvolgendo altri cinque
musicisti in veste di ospiti. L’album
raccoglie materiale vario sul fronte espressivo: ci sono composizioni estemporanee, improvvisazioni su
delle idee in precedenza elaborate
da Schiano e trascritte da Olivieri (è il
caso di G, DQ, Dadà e Corale) ma c’è
anche una partitura originale, Indicazioni contro, caratterizzata da obbligati e un arrangiamento con struttura chiusa e cambi a chiamata, con il
gruppo che suona su notevoli groove
ritmici. Affascinanti le interpretazioni di Lover Man (una ballad amata da
Schiano), Song (un brano di Schiano
trascritto da Olivieri con una sequenza di pochi accordi; segue una ghost
track con Schiano stesso) e Dicitencello vuje (impreziosito dalla partecipazione di Maria Pia De Vito che ha
in comune con Schiano l’anima partenopea). Infine, la suite intitolata À
Sud, con improvvisazioni su un doppio groove: il 6/8 della tarantella e il
12/8 della musica cubana. (LV)
Che cosa intendi dire quando consideri il free jazz un’esperienza superata?
Ritengo che il jazz sia in continua evoluzione e che per rispettarlo occorra rifuggire da imitazioni. La musica di Mario Schiano mi ha influenzato fortemente, così
come il be bop e Louis Armstrong, ma appartiene al passato, anche se più recente.
Rendere omaggio a Schiano con il free jazz sarebbe stato di maniera, l’esatto opposto della sua sensibilità culturale decisamente antiaccademica.
Torniamo alla registrazione di “If Not - Omaggio a Mario Schiano”.
Ho pensato a una scrittura moderna, in cui gli obbligati e gli episodi improvvisati si compenetrassero l’un l’altro: in questo la peculiarità del doppio trio mi ha aiutato molto. Ho lavorato su composizione e arrangiamento, trascrivendo molti assolo di Mario Schiano e raccogliendo i suoi temi e concetti più importanti, come
il celebre: «If Not Ecstatic, We Refund», “se non andate in estasi, vi rimborsiamo”,
che è al tempo stesso il titolo di una sua composizione e di una sfida intellettuale.
© Carlo Tariciotti
If Not Ecstatic, We Refund
di LUCIANO VANNI
If Not - Omaggio a Mario Schiano
Che cosa è cambiato tra performance live e registrazione discografica?
Molto, moltissimo. In verità non mi andava di realizzare un disco di musica totalmente improvvisata, né un disco di free jazz che, peraltro, ritengo un’esperienza
superata, almeno nella sua forma storica e storicizzata. Esprimersi esclusivamente a livello improvvisativo non mi sembrava un buon modo di celebrare il pensiero musicale di Mario Schiano, musicista che ha usato l’improvvisazione totale per
scardinare con successo la chiusura del jazz italiano del suo tempo. Adottare lo
stesso linguaggio a distanza di trenta, quarant’anni mi sembrava poco interessante.
Angelo
Olivieri
“If Not - Omaggio a Mario Schiano” (Terre Sommerse) è il più
recente album realizzato dal trombettista Angelo Olivieri,
alla guida di un doppio trio (il Progetto Guzman) con Alipio C
Neto al tenore e soprano, Silvia Bolognesi e Roberto Raciti al
contrabbasso e Marco Ariano ed Ermanno Baron alla batteria.
Ad affiancare il leader anche cinque ospiti
Progetto Guzman
Come avrebbe reagito Mario Schiano all’ascolto di questo disco?
Avrebbe sorriso. Mario era un uomo molto intelligente, curioso, ironico, gentile e
graffiante, un musicista ma prim’ancora un intellettuale cui devo molto. L’ho conosciuto intorno alla fine degli anni Novanta in occasione di uno dei concerti della manifestazione da lui diretta, Controindicazioni. Quando abbiamo iniziato a ragionare attorno all’eredità lasciata dal free jazz mi rispose che l’improvvisazione
doveva avere sempre e comunque la “pulsazione”. Ecco, spero che di questo disco
abbia apprezzato l’idea di pulsazione, a suo modo originale
Indicazioni contro / If Not Ecstatic We Refund / Lover Man / Dicitencello
vuje / À Sud / Caatinga / G / DQ / Dadà / Accarezzame / Corale / If Not Ecstatic We Refund / Song
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