Valentina Giovagnini: Un’artista dimenticata… … “Come sabbia sei, nel mio pensiero, aquila che ormai non ha più cielo e cade in volo” … ( Valentina Giovagnini – Il passo silenzioso della neve) Gennaio 2009, navigando sul web, mi imbatto casualmente in una di quelle notizie che mai vorremmo leggere. Una ragazza di soli 28 anni morta in un tragico incidente stradale. Quella ragazza si chiamava Valentina Giovagnini e alcuni anni prima, nel 2002, aveva partecipato al Festival di Sanremo con una canzone meravigliosa “ Il passo silenzioso della neve”. La mente inizia a viaggiare a ritroso nel tempo e finalmente riesco a mettere a fuoco quel nome, ad associarlo a quella melodia inconsueta per la musica italiana, che tanto mi aveva colpito e affascinato, un miscuglio armonioso di suoni celtici, elettronica e una voce potente, intensa e struggente, elemento aggiunto alla particolare sonorità del pezzo… Quell’anno, il festival lo vinse Anna Tatangelo, con una canzone mediocre, scivolata via senza lasciare segni, priva di un qualsiasi spiraglio di originalità, con un testo becero e scontato. Un verdetto inconcepibile, che tuttavia rappresenta il riflesso di una certa tendenza musicale che premia la staticità, la tradizione della canzone pop, e non chi cerca di evolversi, o di trovare una strada atipica, ma di qualità. Tuttavia, “ Il passo silenzioso della neve”, riscuote un ottimo successo di vendite e di critica e funziona discretamente da traino per il primo album della Giovagnini, “ Creatura nuda”. Un lavoro appassionato e innovativo. Una collaborazione perfetta con autori ispirati quali Vincenzo Incenzo e Davide Pinelli. Il secondo singolo estratto dall’album “Senza Origine”, è un gioiello che esalta ulteriormente il talento di Valentina. … “Piramidi che girano in un gioco di luce, non fermarti mai, in questo rito che tempo non ha. Balla fino a che pace non c’è, balla fino a che alba non è. Gira intono a me canta con me, balla fino a che pace non c’è”… ( Valentina Giovagnini – Senza Origine) “Creatura nuda” è un album pieno di spunti. La voce di Valentina è il concept del disco, che riesce a creare un filo conduttore tra le canzoni. “ Madrigale” è un pezzo di sola voce, “ Accarezzando a piedi nudi l’erba delle colline di Donegal” è invece un’affascinante intermezzo strumentale, dove Valentina stessa, ci delizia con la cornamusa. Un lavoro eterogeneo con evidenti contaminazioni celtiche. Appartengo alla scuola di pensiero secondo cui il pop, non rappresenta il male della musica e tracce come “ Mi fai vivere”, “ La formula” e “ Libera”, sono la dimostrazione che ancora oggi, si può fare pop di qualità. A mio giudizio “ Il trono dei pazzi” è il miglior pezzo del CD. Un suono ricercato. Un’esplosione vocale e musicale che sconfina nell’elettronica, ma riesce a rimanere fedele allo spirito dell’album. Il testo si incastra alla melodia con efficacia. Una traccia superba. “ Creatura nuda” non è un album improvvisato. Il lavoro di ricerca che c’è dietro si percepisce in ogni nota. E a distanza di oltre nove anni il suo suono è ancora moderno. Probabilmente, il grande merito di Valentina è stato proprio quello di aver anticipato i tempi. Alla fine del 2002 esce un nuovo singolo “ Non piango più” destinato ad anticipare il suo nuovo lavoro discografico. … “ Io vado via dai miei perchè. Meravigliosa la mia mente insegue me. No, non piango più. No, non piango più. Pioggia d’estate, non mi fermerò” …( Valentina Giovagnini – Non piango più) La canzone è molto interessante, con archi iniziale e un insolito ritmo da tango argentino, il tutto accompagnato da elementi elettronici e un testo poetico. Purtroppo l’album non vedrà la luce. Nel 2003, le viene negato l’accesso alla categoria big del Festival di Sanremo. La canzone che aveva presentato “ L’amore non ha fine”, uscirà nel 2009, nel suo album postumo e rappresenta un’ulteriore dimostrazione del suo stile unico e sperimentale. Ad affiancarla nella canzone è il tenore Aldo Caputo. Le due voci si mescolano con particolare alchimia, creando un’atmosfera magica. Negli anni successivi viene nuovamente respinta dai selezionatori del Festival. Pur vantando una nutrita schiera di estimatori, il mondo della discografia dimenticò Valentina. Impedendole di tornare concretamente a calcare le scene. Il 2 gennaio 2009, finisce fuori strada con la sua automobile, schiantandosi contro un albero. Le sue condizioni sono disperate sin dal principio e nonostante un intervento chirurgico, perde tragicamente la vita. Il destino ci ha privati di un’artista innovativa e non convenzionale. Valentina non è semplicemente una cantante, Valentina è un mondo di suoni e sfumature, che continuano ad esistere nelle sue canzoni. La decisione delle case discografiche di non investire su di lei, rappresenta, come già scritto, un riflesso dell’intero panorama musicale di oggi. Dove si cerca di spremere il “talento”, tale o presunto, soltanto per ricavarne denaro. La qualità è obsoleta. L’esplosione dei fenomeni mediatici da reality o talent ne è la dimostrazione comprovata. Si cerca soltanto di cavalcare l’onda. Ad oggi, non si vendono più le canzoni, ma i cantanti. Probabilmente, chi scende a tali compromessi, non ama la musica, o almeno, non quanto chi decide di non vendersi per la gloria, ma di farlo per rispondere ad un’esigenza interiore tipica dell’artista. A maggio del 2009, viene distribuito nei negozi il suo ultimo lavoro “ L’Amore non ha fine”. Un album postumo voluto fortemente dai suoi familiari. La title track, come accennato, è il singolo che viene lanciato per promuovere il lavoro, accompagnato da un videoclip commovente… “Non avrai, non avrai fine. Lascerò, lascerò che sia un veleno dolcissimo a uccidermi di te Non mi senti non mi senti l’amore non ha fine. Orizzonti su orizzonti superando le rapide Non mi senti, non mi senti, ti vengo a cercare. Sulla bocca del vento mi vedrai” … ( Valentina Giovagnini – L’amore non ha fine) “L’amore non ha fine” è un album che si discosta dal precedente. permettendoci di scorgere la versatilità di Valentina. “ L’altra metà della luna” è un pezzo trascinante e sognante. “Continuamente” è un piccolo capolavoro con un testo sublime. In “ Ogni viaggio che ho aspettato” ritorna la cornamusa. “Non dimenticare mai”, “Bellissima idea” e “La mia natura”, incantano nella loro semplicità. “ Sonnambula” richiama Björk e il suo sound ipnotico. Chiudono l’album due cover intense e ben riuscite. “Hallelujah” e “Somewhere over the rainbow”. Molte frasi dei tuoi testi, risultano quasi profetiche. Conoscendo la sua storia è impossibile credere che si tratti soltanto di coincidenze. Eccone alcuni passaggi che mettono i brividi… A cominciare dall’intero testo di “Bellissima Idea”. L’eternità nasce da qui, petali del mio tempo io ti offrirò. Mi lancio nel blu, bellissima idea, essere il mio respiro dentro di te. Andrò più in là, le nuvole salirò più in là. È incredibile ma è così. È impossibile ma è così. Andrò più in là, un’aquila seguirò, più in là. È incredibile ma è così È impossibile ma è così. Ritornerò, dolce marea, oltre l’amore e il tempo arrivo in te In volo quassù, bellissima idea, il mondo sta nascendo sotto di me. Andrò più in là, le nuvole salirò, più in là. È incredibile ma è così. È impossibile ma è così Andrò più in là, un’aquila seguirò più in là. È incredibile ma è così. È impossibile ma è così Rinascerò come una dea come l’azzurro che c’è. E pioggia sarò, senza confini scenderò su di te. Andrò più in là le nuvole salirò, più in là…In volo quassù. Bellissima idea. … Convincimi tu che quel cielo promesso ai miei occhi non c’è. Mi libererai dall’attesa infinita dell’ultimo addio… ( L’attesa infinita) Luce inviolata io ti darò. Continuamente il tuo ossigeno sarò, la tua anima attraverserò. In ogni istante infinite vite avrò. La tua anima io disseterò… ( Continuamente) Lasciami vivere così, sull’onda che non riposa mai, negli orizzonti liberi tra vita e sogno… ( La mia natura) …Siamo terra nella pioggia, dove affonda ogni segno di noi. Siamo un viaggio nella mente. Un istante. ( Non dimenticare mai). Ho imparato che il domani non c’è, ma le strade dei sogni non finiscono mai. Ho imparato che il domani non c’è e i momenti perduti non ritornano. ( Ogni viaggio che ho aspettato). Non esisto solo qui. L’universo è in me. Come un fiore all’innocenza tornerò. Mi libererò, falco io sarò. La natura che si risveglia. Per l’eternità mi trasformerò… ( Metamorfosi) Io sono in volo, sono libera. Non ho confini intorno a me. Sono un pensiero, sono musica… ( Libera) Voglio concludere questo omaggio a Valentina Giovagnini, con una frase dedicatale da sua madre, presente sul booklet del tuo album postumo… “ Continua a cantare dolcissima creatura, le tue note risuoneranno per un tempo senza tempo, in uno spazio senza spazio…Per sempre”