Mercatello sul Metauro 8 luglio – 14 agosto 2008 Il 14 dicembre 2008 la Pro Loco Mercatellese festeggerà quarant’anni dalla sua istituzione, promossa da don Adamo Lucciarini, Egisto Sacchi e Sergio Bartolucci. L’attuale direttivo ricorda con affetto i suoi predecessori e ringrazia quanti hanno contribuito in questi anni, con il loro impegno o con la loro partecipazione, alla riuscita delle iniziative e manifestazioni promosse. Elaborazione testi, ideazione grafica e impaginazione, Gabriele Muccioli. La foto di copertina (Quartetto Klez, La travagliata gioia Klezmer nel chiostro trecentesco, 27 luglio 2007) è di Gabriele Muccioli. L’editore resta a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non identificate. Stampa Arti Grafiche Stibu. el 2005 il Museo di San Francesco è stato ampliato, adeguato, ordinato e riallestito, proseguendo la sua trasformazione dalla prima spontanea pinacoteca inaugurata nel 1926 ad un moderno e funzionale istituto museale, sempre più vicino agli standard ministeriali di funzionamento e di sviluppo dei musei. In questi ultimi anni ha aderito alla rete Museo del Metauro (con le città di Urbino e Urbania); ha prodotto pubblicazioni; realizzato supporti alla visita multilingue (guide, audio-guide, cartine turistiche, sito web); ha allargato il percorso museale fino a comprendere tutto il centro storico; ha organizzato convegni, eventi e manifestazioni culturali (su tutte la stagione concertistica Musica&Musica: tempi, luoghi e culture a confronto); ha investito sulla formazione del personale e si è trasformato in un museo piazza dilatando il suo perimetro fino a comprendere spazi esterni sempre aperti al pubblico ed ai residenti. Tutto questo allo scopo di rendere il museo un luogo di frequentazione abituale, vivo e pulsante, capace di attrarre sempre nuovi visitatori e inorgoglire la popolazione locale che in esso ritrova la sua cultura, la sua storia e le sue radici. La nuova disponibilità di spazi all’interno del complesso architettonico monumentale che lo ospita rende ora possibile un ulteriore ampliamento e un perfezionamento gestionale che metta in primo piano l’utente (studioso, ricercatore, appassionato, turista o studente che sia), la cui soddisfazione è il vero ed unico indice in grado di valutare la qualità dell’offerta erogata. N Attuando il progetto l’istituto museale vedrà accrescere le sue collezioni grazie all’assorbimento dell’altro museo cittadino (quello della Collegiata, posto in locali inadeguati e difficilmente visitabili), al recupero di opere dai ricchi depositi cittadini ed a nuove donazioni che il rinnovato spirito ha saputo attrarre. I lavori consentiranno inoltre di rendere il museo completamente accessibile a persone con ridotta o impedita capacità motoria, di dotarsi di uffici, archivio, fototeca, biblioteca specializzata, depositi, oltre che mettere a disposizione spazi sufficienti a svolgere quell’attività didattica indispensabile per presentare ai più giovani in maniera istruttiva, propositiva, accattivante e divertente la struttura architettonica ospitante, le maggiori opere d’arte o i più modesti beni culturali che essa conserva. Promuovere in modo agile, leggero e giocoso la conoscenza, la tutela e l’interesse per la storia, le tradizioni e l’arte, ai bambini, ai ragazzi ed alle loro famiglie, ed allo stesso tempo ampliare e potenziare le esperienze e la capacità del territorio di valorizzare le proprie risorse, è un altro segno forte della vitalità dell’istituto museale ospitato nell’ex-complesso francescano mercatellese, non limitato alla sola conservazione, tutela ed esposizione del patrimonio culturale ma reso disponibile a servire la società e il suo sviluppo, aperto ad ogni tipo di pubblico per studio, educazione, diletto, svago o riposo. Gabriele Muccioli (delegato per il Museo di San Francesco dalla ProLoco Mercatellese ) Con il patrocinio di: Comune di Mercatello sul Metauro Associazione Pro Loco Mercatellese Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro In collaborazione con: Alta Valle ... in musica, rete musicale territoriale Coro Polifonico Icense Mercatello I Colori della Musica, stagione concertistica Parrocchia Santa Veronica Giuliani Mercatello Scuola Italia, corsi intensivi di italiano in Italia Direzione artistica, Gabriele Muccioli - Guerrino Parri indice PRESENTAZIONI 7 9 G. Giovannini Presidente Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro G. Pistola Sindaco Comune di Mercatello sul Metauro, A. Marchetti Assessore alla Cultura Comune di Mercatello sul Metauro 11 G. Muccioli Delegato per la Cultura Pro Loco Mercatellese PROGRAMMA 14 22 26 34 MILLE VOCI UNO STRUMENTO: immersi nella cultura del Metauro con lo sguardo dritto e aperto sul futuro. Coro Polifonico Icense, Mercatello - G. Parri direttore / Coro Polifonico Durantino, Urbania - S. Spinaci direttore. TEMPI LUOGHI E CULTURE A CONFRONTO: differenze e analogie fra arie e canzoni italiane, inglesi e americane. Cantanti del programma lirico Music in the Marche di Scuola Italia J. Peterson direttore artistico. RISCOPRIRE I BEATLES: per chi non li conosce e per chi li ha aspettati, ascoltati, gridati, bruciati e poi scordati. Trio d’archi Lennon - L. Marziali violino, R. Molinelli viola e arrangiamenti, A. Culiani violoncello. CULLATI DAL RESPIRO DEL CINEMA: una serata da sogno tra suoni e immagini che ne hanno fatto la storia. Orchestra da Camera delle Marche - L. Di Giandomenico direttore, pianista ed arrangiatore. 38 46 CONCERTO DI MEZZ'ESTATE: un crescendo di note, voci e sensazioni per vivere e scoprire un museo e una città. Orchestra Sinfonica Rossini – Coro Polifonico Icense - F. von Bothmer - L. Marcelletti direttore. RITROVARSI NEL JAZZ: una festosa serata dedicata a quanti amano Mercatello e se la portano nel cuore. Siena Jazz Big Band - Klaus Lessmann direttore. AMICI E SOSTENITORI 55 Soci ordinari e sostenitori 5 presentazioni Maestro di Sant’Arduino, Madonna in trono con Bambino, affresco staccato (sec. XV), part. Chiesa di San Francesco ncora una volta a partire dal mese di luglio, si aprirà a Mercatello una stagione musicale di grande interesse che porterà questo piccolo e nobile borgo ad essere per qualche settimana un riferimento musicale di grande qualità. In queste occasioni, ci si sente più che mai onorati di essere cittadini di Mercatello, cittadini di un piccolo paese che è sempre stato un faro colturale, artistico e religioso per tutta l’alta valle del Metauro raggiungendo livelli di grande prestigio all’interno di quella antica e famosa terra denominata “Massa Trabaria”. Tanti sono stati i personaggi che nei secoli hanno dato lustro e fama alla piccola cittadina incastonata fra il fiume Metauro ed il torrente Sant’Antonio, elementi naturali, che da sempre hanno rappresentato per Mercatello protezione e sostentamento. Oggi la cittadina, superata la fase di decadenza e di abbandono che ha coinvolto tutti i paesi del nostro entroterra, vive un momento di grande splendore storico e culturale, innescato dalla fase di recupero puntuale e qualificato dei suoi tesori architettonici che va avanti da oltre 25 anni e dalla valorizzazione del proprio patrimonio religioso che con il recupero della chiesa di San Francesco e dell’annesso museo ha raggiunto il suo apice. Ora che la fase di ristrutturazione si sta completando, deve continuare con forza la fase di valorizzazione e deve prendere piede la fase forse più difficile cioè quella che dovrà porre le basi per ridare vitalità alle strutture e renderle di nuovo completamente integrate con la vita di tutti i giorni aperte ai turisti, ai Mercatellesi ed a tutti coloro che amano l’Arte, la Storia, la Cultura, la Musica. Per fare questo c’è bisogno di un lavoro di squadra che integri le varie potenzialità dei mercatellesi sicuramente di A grande qualità, alle potenzialità del nostro splendido territorio che va dalla “Massa Trabaria” a tutto il Montefeltro; c’è bisogno che Amministrazioni, Associazioni, professionisti e cittadini tutti, lavorino insieme per trovare una gestione sostenibile di tutto ciò che è stato recuperato facendo sinergia e rete. La partecipazione ai progetti di rete (Sistema bibliotecario, Museo del Metauro) coordinati dalla Comunità Montana, vanno sicuramente in questa direzione ed aprono la strada per favorire una maggiore fruizione dei tesori architettonici di Mercatello. La recente adesione di Mercatello a quella che per ora rimane ancora poco più di un’idea progettuale di costruire un progetto integrato per tutto il territorio comunitario che abbia come filo conduttore la musica, denota l’interesse che i Mercatellesi hanno nello sviluppare progetti intercomunali che vanno sicuramente verso una maggiore valorizzazione del proprio patrimonio umano e culturale. Questo progetto “Alta valle in Musica” mettendo insieme varie manifestazioni musicali del territorio si propone di fornire al pubblico un’offerta culturale di sempre maggiore qualità. La pregevole manifestazione “Musica&Musica”, si inquadra in questa cornice con l’arduo compito di far riscoprire a Mercatellesi e non, i luoghi che da sempre hanno caratterizzato le giornate dei loro avi i quali, nella loro grande ricchezza di spirito e desiderio di conoscenza, hanno saputo trasmetterci la forza e la determinazione per far nuovamente vibrare con la musica quelle austere chiese che un tempo godevano quotidianamente delle dolci note degli organi suonati da mani esperte. Gabriele Giovannini (Presidente Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro) 7 uando d’inverno, magari di sera, passeggiamo lungo le strette vie del nostro centro storico, non è difficile far volare la nostra immaginazione e immersi in quel profondo silenzio vedere tutto animarsi, quasi per incanto. Il tessuto urbano, essenziale nelle sue linee architettoniche, frutto di un’estrema attenzione a non caricarlo di elementi ed aggiunte ridondanti e inopportune, ci fa pensare alla pace, alla serenità e alla giusta qualità della vita.Non cercare l’impossibile è certamente nella stessa nostra natura, nel nostro dna, nella stessa nostra cultura. Passando di fronte alla Chiesa di San Francesco siamo stimolati ormai a pensare non solo a quel straordinario contenitore di opere d’arte che è, ma anche alla musica e alle tante importanti rappresentazioni che da alcuni anni in essa sono ospitate. Abbiamo visto alternarsi musici, orchestre, cori, e cantanti, tutti molto coinvolgenti e preparati in un crescendo continuo fino ad arrivare a vere e proprie opere. Musica&Musica è entrata ormai a pieno titolo nel panorama culturale estivo dell’Alto Metauro e si è posta sempre più negli anni l’obiettivo di essere considerata una delle manifestazioni di musica, classica, operistica, corale e leggera più importanti e più complete dell’intera nostra provincia. Pur consapevoli che non sarebbe stato facile inizialmente avere un importante riscontro di pubblico per una serie Q di eventi culturalmente impegnati, abbiamo poi constatato che la risposta è stata molto positiva e che possiamo contare su un pubblico attento e preparato. Abbiamo visto partecipare persone di ogni generazione e abbiamo voluto diversificare l’offerta musicale in modo da soddisfare qualsiasi aspettativa. L’entusiasmo che anima gli organizzatori e il notevole riscontro di pubblico e di critica ci suggeriscono di proseguire sulla strada intrapresa, investendoci pur con le limitate risorse disponibili. Con noi credono a questa iniziativa tanti Enti territoriali che contribuiscono in modo importante e continuativo. Vogliamo condividere con i loro rappresentanti istituzionali le gioie ed i positivi riscontri con la certezza di proseguire in futuro con la stessa passione e lo stesso entusiasmo. Ci sentiamo quindi di ringraziare l’Associazione Pro Loco Mercatellese per tutto ciò che sta realizzando in modo encomiabile e con la quale oggi più che mai intratteniamo rapporti quotidiani di grande collaborazione. Anche quest’anno il cartellone della manifestazione è ricco e di grande qualità ed anche per questo invitiamo tutti i cittadini ad essere presenti ad ogni evento. Giovanni Pistola (Sindaco del Comune di Mercatello) Alfiero Marchetti (Vicesindaco e Assessore alla Cultura) Ignoto umbro-marchigiano, Madonna in trono col Bambino, i Santi Ludovico da Tolosa e Caterina d’Alessandria, il Padre Eterno e Angeli, affresco (fine sec. XV), part. chiesa di S. Francesco 9 Giovan Battista Clarici, Incoronazione della Vergine e Santi, tela (1574), part. Museo di San Francesco nche nel 2008 il cartellone musicale ricalcherà le linee guida segnate negli anni precedenti, che tante soddisfazioni hanno portato agli organizzatori ed agli Enti patrocinanti. I miglioramenti suggeriti dall’esperienza potranno essere valutati durante la stagione mentre si vuol subito sottolineare una novità: la fattiva e fondamentale partecipazione alla formazione di una rete musicale a scala territoriale più ampia promossa dalla Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro. È infatti ferma convinzione comune che per valorizzare il ricco patrimonio storico-culturale, artistico e naturalistico occorrono iniziative come la nostra, capaci di sottolineare la forte identità territoriale e di renderla immediatamente riconoscibile e fruibile nella sua interezza e nella sua ricchezza. I musei, i monumenti, i teatri, le vie, le piazze e le bellezze naturali; per vivere, pulsare, diventare centri di educazione e veicoli promozionali, hanno infatti bisogno di iniziative collaterali, scambi, eventi, giornate propagandistiche, capaci di attirare nuovo pubblico, accogliere e riaccogliere amichevolmente i cittadini e mostrarsi loro come punto di riferimento e partenza per la scoperta del territorio circostante, con tutto il potenziale evocativo, educativo ed economico che possono avere. Il mezzo suggerito da Musica&Musica per aprire e riaprire in maniera continuativa le porte di musei e monumenti, ma anche per evidenziare e far guardare con orgoglio e sotto aspetti sempre diversi scorci dei centri storici o paesaggi rurali, è quello di utilizzarli come sorprendenti palcoscenici. La musica è infatti il partner ideale di “tutto quanto fa cultura”, capace di sottolineare e rinnovare ogni volta le nostre bellezze senza sopraffarle; di adattarsi con ritmi, strumenti, tempi e generi a momenti e situazioni diverse che abbracciano tutto il nostro patrimonio conoscitivo: dalla letteratura all’arte culinaria, passando per la pittura, la scultura, l’architettura, l’urbanistica e l’agricoltura. A Gli artisti coinvolti nel tentativo di avvicinare un pubblico sempre più vasto a godere disinvoltamente e quotidianamente di musiche, spazi architettonici ed opere d’arte, saranno oltre centocinquanta e si divideranno in sei serate concentrate tra luglio e agosto. Aprirà il tradizionale incontro del Coro Polifonico Icense di Mercatello con altre realtà corali che partecipano alla rassegna nell’intento di fondere con esso i diversi percorsi sonori, approcci ed esperienze. Ospite di quest’anno il Coro Polifonico Durantino di Urbania. / La Scuola Italia di Urbania, già protagonista lo scorso anno di un riuscitissimo spettacolo, proporrà poi una serie di popolarissime canzoni anglosassoni messe a confronto con altre estrapolate dal patrimonio italiano. / Seguirà la riproposizione del concerto del Trio Lennon, uno dei più bei ricordi delle stagioni passate, legato all’esecuzione di brani dei Beatles magnificamente riarrangiati dal maestro Roberto Molinelli. / Le musiche da film saranno quindi protagoniste del concerto che l’Orchestra da Camera delle Marche e il maestro Luciano Di Giandomenico eseguiranno con l’ausilio di un grande schermo cinematografico. / Una carrellata di notissimi brani tratti quasi interamente da opere, per lo più scritte da Gioacchino Rossini, celebrerà invece il ritorno a Mercatello dei tanti che lo hanno lasciato per motivi di lavoro e che saranno protagonisti nei giorni seguenti di una serie di iniziative a loro dedicate. Il noto direttore e pianista brasiliano Lanfranco Marcelletti dirigerà l’Orchestra Sinfonica Rossini, il tenore tedesco Ferdinand von Bothmer ed il Coro Polifonico Icense. / Una lunga sequenza di arrangiamenti originali scritti da Kluaus Lessmann per la Siena Jazz Big Band, farà infine ripercorrere le varie età del Jazz, salutando chi sarà voluto tornare al paese di origine o avrà seguito gli appuntamenti della rassegna musicale. Gabriele Muccioli (delegato per la Cultura della Pro Loco Mercatellese) 11 IMaestro Giuseppe Sabbatini - Musica&Musica 2007 Giovanni da Rimini, Crocifisso, tavola (1309) - Girolamo Genga, Evangelisti, affresco (sec. XVI) programma martedì 8 luglio ore 21,15 chiesa di San Francesco MILLE VOCI UNO STRUMENTO: immersi nella cultura del Metauro con lo sguardo dritto e aperto sul futuro Coro Polifonico Icense - Mercatello sul Metauro Guerrino Parri . . . . . . . . . . . . . . . . . direttore Orazio Vecchi (1550-1605) So ben mi ch’a bon tempo - 1590 Josquin Desprez (1450-1521) El Grillo - 1505 Pierre Attaignant (1494-1551) Tourdion - 1530 Ariel Ramirez (1921) Los Reyes Magos - 1963 Coro Polifonico Durantino “don A. Mangani” - Urbania Simone Spinaci Anonimo (sec. XVI) Verbum caro factum est Anonimo (sec. XVI) Gaudete! Leif Johansson En kalla till liv - 1957 Urmas Sisask (1960) da “Gloria Patri ...” - 1988 I. Surrexit Christus II. Omnis una Benjamin Britten (1913-1976) A hymn to the Virgin - 1930 Igor Stravinskij (1882-1971) Pater noster - 1926 William Albright (1944-1997) Alleluja super-round - 1973 14 . . . . . . . . . . . . . . . direttore Bruno Bettinelli (1913-2004) da “Tre espressioni madrigalistiche” - 1939 I. Già mi trovai di maggio Maurice Ravel (1875-1937) da “Trois Chansons” - 1916 III. Ronde Folke Rabe (1935) Rondes - 1964 Maximino Zumalave (1953) Cada noite - 1996 Ernst Toch (1887-1964) Geographical Fugue - 1930 Fats Waller (1904-1943) arr. Kirby Shaw Ain’t misbehavin’ - 1940 a stagione concertistica Musica&Musica si apre quest’anno, come già era successo nel 2007, con un appuntamento vocale suggestivo e ricco di significati. Il Coro Polifonico Icense, nell’ormai tradizionale confronto che ci propone nel periodo estivo con altre formazioni similari, ha voluto infatti invitare una corale, come quella “Durantina”, che con la sua tradizione e la sua trentennale esperienza, rappresenta un esempio e un invito a tutti, nella nostra valle metaurense, nel ritrovarsi ed emozionarsi con la musica. Quest’incontro di voci, di passioni, di stili, che è l’anima della rassegna “Mille voci uno strumento”, esprime così ancora una volta un volto fresco e gioioso di come la musica possa divenire fonte di cultura e crescita artistica, oltre a favorire il fondamentale scambio umano. La chiesa di San Francesco rappresenta così ancora una volta l’approdo principe di un viaggio ideale lungo le rive del nostro fiume Metauro, e sottolinea ancora una volta questa meravigliosa valle ricca di storia, tradizioni e cultura. Questo rispettando e rimarcando gli intendimenti fortemente voluti e sostenuti dalla rete museale Museo del Metauro che vede protagoniste le comunità ed i territori di Urbania e Merca- L tello, promossa e sostenuta dalla Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro. Ente che si è dimostrato particolarmente sensibile anche al progetto portato avanti dalla nostra rassegna che intende far rivivere con la musica luoghi e monumenti cittadini, dando impulso ad un nuovo circuito territoriale che parte quest’anno a livello sperimentale con l’adesione della nostra rassegna assieme ad altre realtà vicine organizzate e condotte con metodi e finalità anche diverse. L’auspicio è che la musica possa diventare da questa sera e per tutta la durata della stagione concertistica, il cuore pulsante di un nuovo meraviglioso incontro tra l’arte, i residenti e quanti vorranno trascorrere dei piacevoli momenti in nostra compagnia. Il programma della serata viene aperto dal coro mercatellese con una breve ma incisiva introduzione all’esibizione della formazione vocale ospite. La scelta del repertorio proposto è volutamente antitetica a quella che seguirà e incentrata su autori e brani che riemergono dal passato più profondo della storia della musica ma che mostrano ancora la loro sfavillante freschezza anche grazie alla paziente opera che il M° Parri ha svolto negli ultimi anni. Giovan Francesco Guerrieri, S. Filippo Neri, tela (1647), part. chiesa di S. Maria del Metauro Maurice Ravel Igor Stravinskij Ariel Ramirez Josquin Desprez Bruno Bettinelli Benjamin Britten 16 Orazio Vecchi Folke Rabe Ernst Toch Urmas Sisask Maximino Zumalave Fats Waller William Albright Con un lavoro certosino il direttore mercatellese è infatti riuscito a far progredire il proprio coro, composto quasi totalmente da amatori privi di qualsiasi conoscenza del pentagramma, fino a farlo diventare padrone di polifonie sempre più marcate ed ardite e perfettamente calato nell’atmosfera tardo-rinascimentale e barocca. La conclusione della breve esibizione sarà invece un aggancio ai temi più moderni proposti dal coro ospite e riservata ad un estratto dalla Navidad Nuestra dell’argentino Ariel Ramirez: Los reyes magos. Brano che, anche attraverso i versi di Felix Luna, ben esemplifica il successo di una forma popolaresca che pur mantenendo le caratteristiche ispano-americane, ha saputo acquisire un valore e uno spessore universale. La sequenza musicale proposta dal Coro Polifonico Durantino, se si eccettuano i due brani di apertura – breve, doveroso omaggio al repertorio del periodo rinascimentale ed aggancio all’esibizione precedente - vuole invece offrire una panoramica significativa, anche se non esaustiva, dell’affascinante percorso di rinnovamento musicale e corale in particolare, che ha visto come protagonisti molti dei più importanti compositori del novecento, sino ai nostri giorni. Ciò che dovrebbe emergere da questo repertorio è un’idea di suono in continua evoluzione che, senza rinnegare gli importanti legami con la tradizione, ne raccoglie e ne rinnova le principali istanze espressive. Questo percorso si esprime con stili compositivi e linguaggi anche molto diversi tra di loro ma tutti accomunati da una preciso assunto: la voce umana, nonostante i limiti oggettivi che la natura le impone, rimane uno strumento di incomparabile bellezza e di grande fascino grazie alla qualità intrinsecamente emotiva che essa sa esprimere rispetto agli altri strumenti musicali. La voce è una forza molto profonda e molto potente e può davvero dare emozioni che non abbiamo parole per descrivere … 17 Coro Polifonico Icense Il Coro Polifonico Icense si è costituito da quasi trent’anni, nel 1980, grazie alla passione per la musica e il canto di molti Mercatellesi e all’opera generosa di Don Adamo Lucciarini. Dopo alcuni anni di attività i concerti andarono via via diradandosi fino a scomparire. L'entusiasmo e la volontà di alcuni suoi componenti e dell’attuale presidente Fabio Bricca, hanno però permesso al Coro Polifonico Icense di ricostituirsi nel periodo di avvento dell'anno 2004. L’attuale corale, costituita da 34 elementi e diretta dal Maestro Guerrino Parri, nel suo pur breve periodo di vita, ha avuto l'onore, grazie alla preparazione di un repertorio sacro di grande qualità e alla preziosa collaborazione musicale con l'organista Lorenzo Antinori, di esibirsi: nella Basilica di San Pietro a Roma, nella Basilica Inferiore di San Francesco in Assisi, nella Basilica della Santa Casa di Loreto e nella Basilica Cattedrale di Urbino. Coro Polifonico Icense 18 L’entusiasmo e il consenso unanime hanno spinto la corale ad organizzare la rassegna corale Mille voci uno strumento, punto fermo della stagione concertistica mercatellese Musica&Musica e giunta quest’anno alla sua terza edizione. All’interno del meraviglioso spazio acustico e architettonico della chiesa di San Francesco, si sono così esibite assieme ad essa formazioni nazionali di grande valore e spessore. Lo studio di un repertorio che spazia tra vari generi musicali di epoche diverse ha consentito al Coro Polifonico Icense di partecipare alla stagione concertistica regionale I colori della Musica, alla Rassegna Corale Autunnale della città di Pergola e di esibirsi con successo accompagnata dall’Orchestra da Camera delle Marche diretta dal Maestro Antonio Cavuoto. Oggi la corale si presenta a questa nuova edizione della rassegna attenta a vivere con entusiasmo la propria evoluzione artistica musicale e aperta a future importanti collaborazioni. Guerrino Parri La sua preparazione e sensibilità musicale si formano al conservatorio Gioacchino Rossini di Pesaro sotto la guida del Maestro Federico Mondelci, con cui studia Sassofono e consegue il Diplomino del corso quinquennale. L’interesse verso l’aspetto creativo e compositivo musicale lo vedranno, dal 1990 al 1996, comporre e realizzare “musica per immagine” per vari ambiti creativi artistici e televisivi (TeleMontecarlo e RAI), e collaborare con il compositore mercatellese Lanfranco Perini. Nel 1996 prepara e dirige il Piccolo Coro Pop (coro di bambini a voci polifoniche) con cui registrerà il lavoro discografico La vera storia di Babbo Natale (di Lanfranco Perini ed Enrico Iacchetti) e con il quale sarà ospite alla trasmissione televisiva Buona Domenica di Canale 5. Nel 1997 arrangia, compone e realizza il lavoro discografico Culla Sonora a cura di Maurizio Spaccazocchi (docente di Pedagogia della Musica al Conservatorio Gioacchino Rossini di Pesaro), distribuito dalla Sony Music. Nel 1998 fonda Arte in Musica, un progetto musicale volto a far scoprire ai bambini e ai ragazzi l’affascinante mondo della musica. Dal 2004 è il direttore artistico e musicale del Coro Polifonico Icense. Coro Polifonico Durantino Il Coro Polifonico Durantino Don Antonio Mangani è stato fondato nel 1970 dal Maestro Don Antonio Mangani, scomparso prematuramente nel 1983, e da un gruppo di giovani uniti dalla passione per il canto corale. Fin dalla sua nascita il coro, composto da circa 25 cantori di varie età, ha svolto una intensa attività artistica finalizzata essenzialmente alla divulgazione del patrimonio corale polifonico e della cultura musicale in genere. Il repertorio è molto vasto e spazia dalla musica sacra (antica e contemporanea) a quella profana, sia rinascimentale che moderna, non disdegnando Guerrino Parri 19 Coro Polifonico Durantino frequenti incursioni nel mondo delle espressioni vocali di origine popolare. Recentemente ha partecipato alla realizzazione di progetti artistici trasversali, che abbracciano linguaggi musicali diversi quali la musica vocale accademica, il jazz e la musica aleatoria. Il Coro ha partecipato a numerose rassegne e festivals corali e tenuto concerti in tutta Italia, effettuando, inoltre, tournées in Lussemburgo, Germania Federale, Francia, Polonia, Ungheria e Croazia. Nel 2006 su iniziativa dell’ Associazione Regionale Cori Marche è stato chiamato a rappresentare la coralità marchigiana alla prima edizione del festival corale Alpe Adria, organizzato dalla Federazione Nazionale Italiana Associazioni Regionali Corali con il patrocinio di Europa Cantat, tenutosi a Gorizia e Lignano Sabbiadoro nell’ambito della ormai tradizionale settimana cantante. Costituitosi sin dalle sue origini come associazione culturale, il coro ha pro20 mosso, nel corso della sua attività, numerose iniziative musicali e annualmente organizza a Urbania la Rassegna Nazionale di Cori Polifonici, ora intitolata Cantar la Voce, la cui prima edizione risale al 1973: ciò significa che nell’arco di 30 anni la città di Urbania ha ospitato più di 110 cori provenienti da ogni parte d’Italia. Il Coro Polifonico Durantino è gemellato con: Coro Ensemble J. Samson di Digione (Francia) - Coro Marianski di Cracovia (Polonia) - Coro Wolfsburgher Mannerchor di Wolfsburg (Germania). Dal 1995 la direzione artistica è affidata a Rosalba Rombaldoni e Simone Spinaci ed è basata su una proficua collaborazione tesa a far convergere le differenti esperienze e sensibilità verso obiettivi comuni quali la ricerca di un nuovo repertorio (privilegiando in particolare gli autori contemporanei) e l’approfondimento di nuove tecniche esecutive e vocali. Simone Spinaci Simone Spinaci Simone Spinaci ha studiato musica corale con Pier Paolo Scattolin e si è interessato allo studio di tecniche vocali alternative dedicandosi in particolare all’esperienza del canto “armonico” sotto la guida di David Hykes all’ Harmonique Centre di Parigi. In qualità di direttore artistico del Coro Polifonico Durantino di Urbania ha tenuto concerti e partecipato a numerosi festivals e rassegne in Italia e all’estero. Ha studiato chitarra e improvvisazione jazz con Tomaso Lama, approfondendo le tecniche più avanzate con Joe Diorio, Mick Goodrick e Sid Jacobs. Ha collaborato con il chitarrista argentino Daniel Corzo esibendosi in duo durante il suo recente tour italiano 2007. All’attività di direttore di coro e di cantante in formazioni vocali cameristiche affianca quella di strumentista jazz nel gruppo Ujazzquartet, di cui è membro fondatore, e in altre formazioni, con cui ha realizzato diversi progetti artistici trasversali collaborando, fra gli altri, con il regista torinese Tonino De Bernardi e con lo psichiatra Paolo Crepet. 21 mercoledì 23 luglio ore 21,15 chiesa di San Francesco TEMPI LUOGHI E CULTURE A CONFRONTO: differenze e analogie fra arie e canzoni italiane, inglesi e americane Music in the Marche programma lirico di Scuola Italia Audrey Kline, Jenna Klein, Diana Herstein, Michael DeSouza, Jesse Thomson, Theresa Bridges, Kate Wakefield, Kathryn Calzone, Kara Moss, Bianca Hall, Joseph Carucci, Brian Rosenblum, Denise Wernly, Catriela Cohen, Will Selnick, Hillary Pearson, Katelin Spencer, Caitlin Hunter, Megan Evans, Adam Stefo, McKenzie Carpenter, Tara Campbell Jeffrey Peterson . . . . . direttore artistico Stefano Donaudy (1879-1925) Giuseppe Verdi (1813-1901) Frank Bridge (1879-1941) Ben Moore (1960) Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) John Duke (1899-1984) Giacomo Puccini (1858-1924) Arie e canzoni italiane e anglosassoni. rogramma della serata è un incontro fra tempi, luoghi e culture differenti, in perfetta sintonia con lo spirito generatore della rassegna musicale mercatellese. Gli studenti del corso lirico promosso da Scuola Italia di Urbania proporranno al pubblico una curiosa, accattivante ma non esaustiva carrellata che sottolineerà ancora una volta come autori provenienti da paesi lontani ed epoche distanti abbiano saputo regalarci, utilizzando lingue differerenti, l’universale emozione provocata dalla decodificazione in suono di quella apparentemente insignificante serie di punti raggruppati nel pentagramma. P 22 Scuola Italia Scuola Italia, centro di lingua e cultura italiana per stranieri, attiva ad Urbania dal 1998 e a Piobbico dal 2006, nasce dalla volontà di diffondere e fare apprezzare la cultura italiana, il ricco patrimonio artistico, la lingua e promuoverne la conoscenza anche nell’ottica dell’integrazione europea. Si fa promotrice di eventi culturali e organizza ormai da diversi anni anche programmi lirici per cantanti d’opera emergenti che desiderano migliorare la lingua italiana e le tecniche specifiche del canto, scoprendo anche le bellezze artistiche e naturali delle Marche e della Valle del Metauro. Gli studenti provenienti dalle Università musicali più prestigiose sia americane che europee, hanno l’occasione di esibirsi nei bellissimi teatri italiani e nelle suggestive atmosfere di palazzi storici e di antiche chiese. Music in the Marche Music in the Marche è il titolo del programma musicale di cui fanno parte i cantanti che si esibiranno durante la serata. La scelta del titolo intende ancor più solidificare il rapporto tra la musica lirica e la nostra regione patria dei più illustri nomi del Belcanto. Scuola Italia attraverso i suoi eventi musicali - ben 18 per questa estate 2008 - si augura di regalare al pubblico emozioni che solo la lirica può suscitare e di offrire ai giovani cantanti la possibilità di esibirsi in teatri e altri luoghi suggestivi capaci di arricchire il loro curriculum e la loro esperienza musicale. Jeffrey Peterson Jeffrey Peterson, pianista e maestro di repertorio di esperienza internazionale, ha accompagnato famosi cantanti del Metropolitan Opera di New York City, tra i quali Martina Arroyo, James King, e Teresa Kubiak. È stato allievo di John Wustman che ha suonato per i più famosi cantanti degli ultimi cinquant’anni come Luciano Pavarotti, Elizabeth Schwarzkopf, Giulietta Simionato, Birgit Nilsson, Regine Crespin ed altri. Attualmente ricopre il ruolo di insegnante alla facoltà dell'Opera alla Northwestern University di Chicago. Giusepe Verdi Wolfgang Amadeus Mozart Frank Bridge Ben Moore Giacomo Puccini 23 Insegnanti Jeffrey Peterson Allievi del programma lirico 2007 24 Per la preparazione dei cantanti del programma lirico Music in the Marche, Scuola Italia ha messo ha disposizione numerosi altri qualificati insegnanti che hanno collaborato con il direttore artistico Jeffrey Peterson. Il Dr. Kay Kim, pianista di grande fama internazionale accompagna i cantanti in oltre 50 concerti all'anno, a Chicago, in tutti gli Stati Uniti e in molte altre parti del mondo. Ha anche lavorato per l’Orchestra Sinfonica di Chicago. Oggi suona con il Trio Chicago and Friends. Kay Kim fa parte della facoltà della Northwestern University. Il soprano Martha Sheil vanta una lunga carriera in America ad in Europa. È stata una grande interprete delle eroine di Puccini, Verdi, e Mozart. Dal 1985 insegna canto presso: Università del Michigan del New York City Opera, Luzern Stadttheater, Heidelberg Festspiel, Seattle Opera, Atlanta Opera, Central City Opera, e Minnesota Opera. Il Tenore Rico Serbo si è esibito nei maggiore teatri del mondo, interpretando ruoli importanti del repertorio italiano, francese, e tedesco. Oggi insegna canto all’ Università del Michigan ad Ann Arbor. Il Dr. Philip Kraus, baritono e regista, ha cantato per 20 anni con il Lyric Opera di Chicago. Nella primavera scorsa ha interpretato il ruolo del Dottor Bartolo nel Barbiere di Siviglia di Rossini. Ha cantato accompagnato da orchestre e cori negli Stati Uniti. Il Dr. Kraus è il fondatore del Light Opera Works, di cui è stato per 18 anni direttore artistico. Ha conseguito il suo dottorato all’Università del Northwestern di cui attualmente è membro di facoltà. Il soprano Frances Daniels ha una lunga carriera come insegnante di canto. Ha interpretato più di 25 ruoli del repertorio operistico, tra cui Lucia di Lammermoor e Mimì. Oggi è professoressa di canto e dizione alla Millikin University a Decatur, Illinois. Il pianista Bruce Gibbons si esibisce annualmente negli Stati Uniti in ben 75 concerti. È insegnante di pianoforte e organo alla Millikin University e preparatore di repertori operistici e commedie musicali. 25 sabato 26 luglio ore 21,15 chiesa di San Francesco RISCOPRIRE I BEATLES: per chi non li conosce e per chi li ha aspettati, ascoltati, gridati, bruciati e poi scordati Trio d’archi Lennon Luca Marziali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . violino Roberto Molinelli . . . . . . . . . . . . . . . . . viola Alessandro Culiani . . . . . . . . .violoncello Ludwig van Beethoven (1770-1827) Trio in do minore op. 9 n. 3 per violino, viola e violoncello - 1798 Allegro con spirito Adagio con espressione Scherzo: Allegro molto vivace Presto Dave Brubeck (1920)- arrang. Roberto Molinelli Blue rondo à la turk - 1959 John Lennon (1940-1980) Paul McCartney (1942) - arrang. Roberto Molinelli Michelle - 1965 Eleanor rigby - 1966 Yesterday - 1965 Girl - 1966 / Hey Jude - 1968 sservando i brani in programma la serata potrebbe sembrare, ad una prima lettura, un concerto diviso in due parti nettamente distinte fra loro. Come potremo scoprire durante gli ascolti in realtà le varie componenti, frutto di “tempi, luoghi e culture” differenti, grazie ai sorprendenti arrangiamenti di Roberto Molinelli si amalgamano perfettamente fra loro regalando ai presenti un prezioso biglietto da visita della Musica, intesa nelle sue svariate sfaccettature, e della nostra manifestazione, non a caso denominata “Musica&Musica”. O 26 L’apertura è affidata ad una composizione scritta appositamente da Beethoven per la difficile formazione cameristica formata da violino, viola e violoncello: il Trio per archi Op. 9 n. 3. Sebbene i lavori compresi in quest’opera siano tra quelli meno conosciuti e pubblicamente eseguiti di Beethoven, vanno inclusi tra i suoi lavori cameristici più significativi e profetici. Furono composti dal musicista, allora poco più che ventenne, tra il 1796 e il 1798 e dedicati al conte Johann Georg von Browne che a Vienna aveva ospitato diversi concerti di musiche beethoveniane. La loro rarità d'esecuzione pare davvero inspiegabile, soprattutto al cospetto dell’ultimo della serie - il terzo che ascolteremo, la cui concretezza e la cui profondità espressiva sono un segno di magistrale svincolo dall'eredità settecentesca, della quale rimane solo la formazione strumentale. Forse mai chiaramente come in questo Trio in do minore si manifesta infatti l'indipendenza della scrittura per 3 strumenti da quella per quartetto, facendo sfumare l'ipotesi diffusa che il trio sia una sorta di prova propedeutica alla formazione arricchita da un secondo violino che verrà poi sublimemente sviluppata dal compositore tedesco nell’Opera 18. Dei quattro movimenti che costituiscono quest'opera stupefacente, luminosa e ispirata spiccano l'iniziale "Allegro con spirito", pervaso da una grande energia, e soprattutto il seguente, "Adagio con espressione", d'una spiritualità commovente. Seguono uno slanciato "Scherzo: Allegro molto e vivace" e il "Finale: Presto", dalla garbata vitalità ed in grado di mettere in risalto le doti tecniche ed interpretative degli esecutori. La “seconda” parte del programma ospita invece composizioni non originali per il tipo di formazione cameristica protagonista della serata, ma appositamente riarrangiate per il Trio Lennon da Roberto Molinelli. Una pietra miliare del jazz irrompe nella scaletta riportando alla memoria il quartetto capitanato dall’elegante piano di Dave Brubeck e completato dal grande sax alto di Paul Desmond, dal basso di Eugene Wright, e dalla raffinata batteria di Joe Morello: Blue rondo à la turk. Il brano scritto da Dave Brubeck, uno dei più significativi compositori e interpreti delle vicende del jazz, è una vera giostra zeppa di riferimenti mozartiani scritta nello stravagante tempo di 9/8. Dopo un tempestoso inizio ed un accento più tipicamente jazz non mancano passaggi precisi e puliti nel massiccio groviglio di accordi, consueti nello stile del compositore, e un blues scalpitante e chiassoso; il tutto strutturato nella forma classica del rondo. Ludwig van Beethoven Dave Brubeck John Lennon - Paul McCartney 27 A conclusione del programma incontriamo un altro quartetto, il più atteso e certamente meglio conosciuto per l’enorme impatto che ha avuto del secolo scorso, segnando un’epoca non solo nella musica ma anche nel costume e nella moda: i Beatles. Originari di Liverpool i “Fab Four” sono rimasti in attività solo dal 1962 al 1970 diventando però uno dei maggiori fenomeni della musica contemporanea. A distanza di vari decenni dal loro scioglimento ufficiale - e dopo la morte di due dei quattro componenti - i Beatles contano ancora su un vasto seguito. I loro lavori sono regolarmente commercializzati e le riedizioni dei loro dischi hanno venduto oltre un miliardo di copie. Le immortali melodie del quartetto di Liverpool sono state elaborate e ripensate in una stesura diversa dall’originale, di più ampio e sinfonico respiro, ma che conserva inalterate le caratteristiche liriche ed espressive che ne hanno decretato il duraturo successo, nonchè quelle più propriamente ritmiche. Michelle è una delle loro più famose ballate romantiche. Comparsa nell'album Rubber Soul del 1965, fu composta, come tutti i brani che ascolteremo, da Paul McCartney con l’apporto di John Lennon. Pur non riguardando direttamente l’esecuzione di questa sera si sottolinea come il testo sia caratterizzato dal ritornello in francese; particolarità che si deve ad un'idea di McCartney supportata dall’insegnante di francese Jan Vaughan che suggerì un nome ed una frase che facesse rima con esso. Il risultato fu il celebre ritornello "Michelle, ma belle, sont les mots qui vont très bien ensemble". Quando McCartney propose la canzone a Lennon, quest'ultimo ebbe l'idea di inserire l'altrettanto famoso verso "I love you" a metà brano, e così l'opera fu completa. Eleanor Rigby fu pubblicata nel 1966 all’interno dell’album Revolver, uno degli album di maggior successo commerciale e artistico del quartetto di Liverpool. Il brano ne è la canzone più famosa e conosciuta. La melodia rispetta il tipico stile di McCartney, che si distacca dai ritmi rock e blues provenienti dall’America preferendo composizioni più equilibrate e melodiche; l’arrangiamento originale è definito da un validissimo complesso d'archi che comprende viole, violini e violoncelli e ricorda le migliori composizioni classiche di Dvorak con rari interventi della batteria. La canzone vuol mettere in evidenza la solitudine dell’uomo e l’incomunicabilità fra esseri umani elevando a protagonisti gli ormai celebri Eleanor Rigby e padre McKenzie, intenti a vivere il loro isolamento incuranti della loro vicinanza, nonostante il ristretto spazio in cui si muovono, la stessa chiesa in cui il parroco celebrerà da solo il funerale della sua perpetua. Yesterday è un’altra canzone fondamentale nella storia dei Beatles e della musica pop in generale, inserita dopo molte titubanze di Mc Cartney nell’album Help!. L'insicurezza di Paul derivava dalle circostanze in cui la canzone era stata composta. L’autore si era infatti svegliato un giorno con in mente la melodia della canzone già completa e riteneva che fosse stato un caso troppo fortuito, magari dovuto all’inconscio ricordo di un vecchio brano ascoltato in giovane età. Fu la prima canzone incisa da un solo componente della band, infatti nessun altro dei Beatles oltre a McCartney e ad un quartetto d'archi partecipò alla sua registrazione. A concludere l’esibizione del Trio Lennon un medley costruito dal maestro Molinelli sui temi di altre due splendidi brani degli “Scarafaggi di Liverpool”: Girl ed Hey Jude. Quest’ultima, intitolata in un primo momento Hey Jules, fu scritta da McCartney per confortare Julian, il figlio di Lennon, nel momento del divorzio tra il padre e Cynthia Powell. Comparve originariamente nell'album The Beatles, meglio conosciuto come White Album ed il singolo, nonostante la durata eccezionale di oltre sette minuti, rimase nelle classifiche britanniche e statunitensi per settimane. La grandezza dei Beatles è stata quella di riuscire ad essere contemporaneamente commerciali e sperimentali e questo brano ne è un 29 Trio Lennon esempio perfetto. La prima parte è in forma di splendida ballata, con una melodia molto romantica e termina con un crescendo dell'ultimo verso sino a sfociare nell'urlo che introduce il lunghissimo fade-out che dura oltre quattro minuti in cui le uniche parole presenti sono "nah nah nah" e "hey hude", in una atmosfera parossistica ed ipnotica. Nella versione del Trio Lennon il M° Molinelli ha ricostruito questa parte facendo usare ai musicisti i loro strumenti classici in modo non tradizionale, a simulazione di strumenti a percussione. Ulteriore dimostrazione dell’inesistente separazione fra generi e strumenti musicali. 30 Trio Lennon Il Trio Lennon é composto da affermati solisti marchigiani - Luca Marziali (violino), Roberto Molinelli (viola), Alessandro Culiani (violoncello)- tutti diplomati con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “Gioacchino Rossini” di Pesaro. Da diversi anni svolge intensa attività concertistica sia in Italia che all'estero ottenendo ovunque ampio successo. Il repertorio spazia dal classico al romantico, dalla scuola viennese alla musica americana, fino a prime esecuzioni assolute di composizioni dedicate a questa formazione. Collabora con musicisti di fama internazionale quali F. Manara, F. Mondelci, R. Molinelli e D. Di Gregorio. Primo violino dell’Orchestra da Camera delle Marche collabora con le più prestigiose istituzioni orchestrali italiane. (orchestra Nazionale della RAI, Scala di Milano, Filarmonica della Scala …). Roberto Molinelli Luca Marziali Luca Marziali, diplomato nel 1986 con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Musica Gioacchino Rossini di Pesaro, frequenta successivamente la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo sotto la guida dei maestri Pasquier, Amoyal e Stefanato. È stato poi allievo dei maestri P.N. Masi e C. Rossi all'Accademia Incontri con il Maestro di Imola. Vincitore di numerosi concorsi nazionali ed internazionali, Luca Marziali svolge intensa attività concertistica sia in veste solistica che cameristica, con importanti formazioni italiane. Roberto Molinelli, violista, compositore e direttore d’orchestra, è nato ad Ancona, ha studiato presso il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro diplomandosi in viola con il massimo dei voti e la lode. Ha suonato come solista con importanti orchestre, in duo con il pianoforte ed in molte formazioni cameristiche vincendo numerosi primi premi assoluti in concorsi nazionali e internazionali. Si è esibito nelle più prestigiose sale da concerto italiane (come il Teatro Comunale di Bologna e la Sala Verdi di Milano) ed estere. Ha al suo attivo numerose registrazioni per la RAI-TV e Radio Due e ha inciso un compact disc monografico su Carl Reinecke, effettuando la prima registrazione assoluta dei Drei Phantasiestücke op. 43 per viola e pianoforte. Tale disco è stato premiato come “CD del mese” nella recensione della rivista italiana leader del settore “CD Classica” con giudizio artistico “Eccezionale”, oltre ad altre lusinghiere critiche apparse su “Piano Time” (Italia), “Diapason” (Francia) e “Fanfare” (U.S.A.). Ha collaborato con importanti Orchestre Sinfoniche e da Camera italiane come Prima Viola solista. È docente di viola al Conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara. Dal 2000 è Direttore Artistico dell’ Orchestra da Camera di Bologna. È fondatore dell’ Ensemble Opera Petite, un piccolo gruppo che esegue arie liriche e opere intere con l’effetto del suono pieno di un’orchestra, grazie alle sue elaborazioni e trascrizioni di famose opere italiane. Con tale formazione si è esibito in tournée in Giappone con La Bohème e Serata Puccini, un concerto dedicato alle più famose arie della produzione pucciniana. 31 In veste di compositore ha collaborato con molti artisti italiani e stranieri, tra i quali Andrea Bocelli, Sara Brightman, Gustav Kuhn, Cecilia Gasdia, Anna Caterina Antonacci, Valeria Esposito, Andrea Griminelli, Lucio Dalla, Valeria Moriconi, Enrico Dindo, Danilo Rossi, Federico Mondelci, Giorgio Zagnoni, realizzando lavori inediti per spettacoli che hanno visto questi ultimi a fianco di grandi orchestre sinfoniche di levatura internazionale (Con te partirò, Romanza, Canto della Terra per Andrea Bocelli). È autore di brani che abbracciano i generi musicali più svariati (classico sinfonico o da camera, jazz, leggero, colonna sonora). Molte sue première sono state eseguite in sedi importanti e da orchestre prestigiose (Carnegie Hall di New York, Teatro alla Scala di Milano, Moscow Chamber Orchestra, I Concerti Euroradio Stagione 2002-2003 in diretta satellitare, Teatro Comunale di Bologna, Ministero dei Beni Culturali, Teatro Hermitage di San Pietroburgo, Teatro de Las Bellas Artes di Città del Messico, Auditorium RadioTV Slovenia, The Presidential Symphony Orchestra Concert Hall di Ankara, Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra Filarmonica Marchigiana, Orchestra Sinfonica di Sanremo, Orchestra Sinfonica Abruzzese, Orchestra Sinfonica di Bari) riscuotendo un ampio successo di pubblico e di critica: Twin Legends – concerto per violoncello e archi commissionato dal celebre violoncellista Enrico Dindo e I Solisti di Pavia, Memoriae Karoli – oratorio multimediale per soli, coro e orchestra commissionato in occasione del primo anniversario della scomparsa di Papa Karol Wojtyla; Movie Concerto - scene scritte in forma di colonna sonora, divertissement per viola e orchestra; Milonga Para Astor - dedicata alla memoria di Astor Piazzolla; Padre Nostro - eseguito presso il Santuario della Madonna di Loreto e commissionato dallo stesso Santuario in occasione del Giubileo 2000; Four pictures from New York - concerto per sassofono e orchestra scritto per il noto sassofonista italiano Federico Mondelci, debuttato con grande successo di pubblico e critica 32 sotto la direzione del M° Gabriel Chmura, vincitore del premio Karajan; Leonard Ouverture - per grande orchestra sinfonica, dedicata a Leonard Bernstein, eseguita in diretta via satellite nell’ambito della Stagione dei Concerti Euroradio, trasmessi in 20 Paesi; Montessoriana – cantata dedicata a Maria Montessori nel cinquantenario della scomparsa, interpretata dall’attrice Valeria Moriconi; Elegia per Manhattan, scritta in struggente ricordo delle vittime dell’ 11 settembre 2001; Once upon a memory – doppio concerto per Bandoneòn, Armonica cromatica e orchestra sinfonica; Processo a Babbo Natale – opera in un atto commissionata dall’Istituzione Sinfonica Abruzzese, The Beatles Una sua composizione originale è stata scelta come colonna sonora della campagna pubblicitaria Barilla, in onda da settembre 1999. Ha arrangiato e diretto l’Orchestra RAI del Festival di Sanremo 2005, in diretta eurovisione. È stato membro e Presidente della Giuria di SanremoLab – Accademia della Canzone di Sanremo per tre anni consecutivi. In occasione delle celebrazioni del Centenario Montessoriano 1907-2007, la sua Opera “Montessoriana” è stata da lui diretta e rappresentata in Francia, Svezia, Canada, Messico, Stati Uniti d’America e Italia, nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco Della Musica di Roma. Alessandro Culiani Il violoncellista Alessandro Culiani è primo violoncello dell’Orchestra da Camera “Benedetto Marcello” dal 1994 e dell’omonimo Ensemble Barocco. Con queste formazioni ha inciso per Bongiovanni, Mondo Musica, Tactus. Collabora, sempre in veste di primo violoncello e di solista con l’Orchestra Sinfonica di Pesaro, l’Orchestra da Camera delle Marche, l’Istituzione Sinfonica Abruzzese ecc. È molto attivo anche come arrangiatore: sue elaborazioni sono state eseguite in Italia, Giappone, Argentina e Sud Africa con consenso di pubblico e di critica. 33 sabato 2 agosto ore 21,15 giardino di Palazzo Donati CULLATI DAL RESPIRO DEL CINEMA: una serata da sogno tra suoni e immagini che ne hanno fatto la storia Orchestra da Camera delle Marche flauto, oboe, clarinetto, fagotto, corno, quintetto d’archi . . . . . Luciano Di Giandomenico ........... . .piano, ideazione e direzione d’orchestra Luciano Di Giandomenico (1966) Promenade Maigret - 2001: fantasia su musiche composte da Alessandro Cicognini (1906-1995), Tony Renis (1938), Carlo Rustichelli (1916-2004), Nino Rota (1911-1979), Luigi Tenco (1938-1667), Armando Trovajoli (1917), per i personaggi interpretati per cinema e televisione da Gino Cervi Ennio Morricone (1928) - arrang. Luciano Di Giandomenico Brani scelti dalla colonna sonora del film C’era una volta in America - 1984, di Sergio Leone (1929-1989) Luciano Di Giandomenico (1966) Fantasia su temi per il cinema composti da Nino Rota (1911-1979) Nicola Piovani (1946) canzone tratta dal film La vita è Bella - 1997, di Roberto Benigni (1952) Luciano Di Giandomenico (1966) Trinità: fantasia su temi musicali composti da Carlo Rustichelli (1916-2004), Franco Micalizzi (1939), Guido e Maurizio De Angelis (1944 e 1947) ed altri, per i film interpretati da Bud Spencer - Carlo Pedersoli - (1929) e Terence Hill Mario Girotti - (1939) lcuni grandi e noti compositori del passato e del presente hanno prestato il loro genio alla musica da film ed il cinema ha espresso tanti capolavori anche grazie alla colonne sonore di Nino Rota, Ennio Morricone, Alessandro Cicognini, Armando Trovajoli e tanti altri. Il progetto artistico che vi proponiamo questa sera, chiamato dal suo ideatore Luciano Di Giandomenico Cinema Serenade, mira a collocare nella dimensione ideale la musica dal vivo e la proiezione sincronizzata delle immagini relative: l’una diventa così sostegno fondamentale delle altre. A 34 La rielaborazione dei temi musicali in forme di fantasia o di suite rende autonoma la musica di per sé e quindi l’immagine di supporto all’evento sonoro. Una doppia prospettiva per il pubblico che può interagire ponendo la propria attenzione su parametri diversi che si combinano a piacere di chi ne usufruisce. Questo anche grazie alla scelta dell’organico strumentale che prevede un’orchestra da camera con doppio quintetto e pianoforte: un’immagine sonora accattivante dal punto di vista timbrico e di sicuro impatto emotivo nel servire i capolavori dell’arte visiva in programma. Carlo Rustichelli Alesandro Cicognini Franco Micalizzi Nino Rota Guido e Mauriozio De Angelis Roberto Benigni Ennio Morricone Sergio Leone Armando Trovajoli Nicola Piovani Bud Spencer e Terence Hill Gino Cervi Luigi Tenco Tony Renis Orchestra da Camera delle Marche Fondata per volontà d’affermati professionisti presenti nel territorio marchigiano, raccoglie l'eredità dell'Orchestra Sinfonica delle Marche con attivo oltre 400 concerti e numerose registrazioni. Il nuovo Ensemble si avvale di un nucleo di 15 musicisti d’indubbio valore artistico che collaborano stabilmente in piccoli gruppi da camera (dal trio, al quartetto, all’orchestra d’archi). In occasione di produzioni sinfoniche l'organico si espande fino a 28 archi e si avvale di alcuni fra i migliori fiati italiani, prime parti d’importanti e prestigiose istituzioni orchestrali. L'Orchestra ha collaborato con direttori e solisti di prestigio (Nicola H. Samale, Massimo De Bernart, Cristiano Rossi, Federico Mondelci, Patrick De Ritis, Luisa Prandina, Anna Maria Chiuri, Francesco Orchestra da Camera delle Marche Manara, Maxance Larrieu, Simonide Braconi, Luisa Prandina, Luciano Di Giandomenico, Giuseppe Sabbatini) ed ha eseguito in prima assoluta brani di Raffaele Bellafronte, Nicola H. Samale e Roberto Molinelli. Ha partecipato alle stagioni sinfoniche del Teatro Gentile di Fabriano, alla Sagra Malatestiana di Rimini, al Todi festival, al Festival Perosiana di Tortona; collabora con l’Ente Concerti di Pesaro. Su invito dell’Ambasciata Italiana in Grecia, si è esibita a Preveza ed Atene nell’ambito delle manifestazioni per le Olimpiadi nel 2004, e di nuovo in Atene per la Festa della Repubblica nel 2005. L’orchestra affianca alla sua attività classica importanti produzioni di musica moderna collaborando con famosi artisti del calibro di Avion Travel, La Cruz, Paolo Conte. Luciano Di Giandomenico Luciano Di Giandomenico Luciano Di Giandomenico, compositore, direttore d'orchestra e pianista. Ha studiato composizione con Sergio Rendine, direzione con Gianluigi Gelmetti e pianoforte con Mara Morelli, perfezionandosi con Sergio Perticaroli e Paul Badura-Skoda. Sue composizioni sono state commissionate e trasmesse dalla Rai, radio-televisione italiana, ed eseguite in importanti teatri italiani ed esteri. Tra queste, si ricordano: Cantico di Natività, diretto in mondovisione da Shlomo Mintz con il coro e l'orchestra del Comunale di Bologna nel 2005; La montagna incantata, cantata per soprano, voce recitante, coro alpino, immagini video e orchestra, eseguita all'auditorium della Rai di Torino nello steso anno (di cui sono di prossima pubblicazione il cd e il dvd); Pulcinella, opera composta e da lui stesso diretta nel febbraio 2007 per l'accademia di Santa Cecilia di Roma; Ivory Concerto, per trio jazz ed orchestra, da lui inciso alla testa dell’Orchestra I pomeriggi musicali di Milano per l’ editore Raitrade nel marzo 2008. All'attività di compositore unisce quella, altrettanto intensa, di direttore d'orchestra e di pianista. Ha collaborato con artisti come Vladimir Askenazy, Shlomo Mintz, José Carreras, Renato Bruson, Katia Ricciarelli, Milva, Cecilia Gasdia, Carla Fracci, Dee Dee Bridgewater, Amii Stewart, Antonella Ruggiero, Tony Scott, Walter Norris, Stefano Di Battista e Piera Degli Esposti. Ha realizzato incisioni discografiche per Warner Chappel, Ricordi-Bmg, Diapason records e Raitrade. 37 martedì 12 agosto ore 21,15 chiesa di San Francesco CONCERTO DI MEZZ'ESTATE: un crescendo di note, voci e sensazioni per vivere e scoprire un museo e una città Orchestra Sinfonica Rossini Coro Polifonico Icense - Mercatello sul Metauro Ferdinand Von Bothmer . . . . . . . .tenore Lanfranco Marcelletti . . . . . . . direttore Johann Sebastian Bach (1685-1750) dalla Suite per orchestra n. 4 in re maggiore BWV 1069 Ouverture dalla Cantata BWV 147 Jesus bleibet meine Freude - corale Gioacchino Rossini (1792-1868) da Il signor Bruschino - 1813 Ouverture da La donna del lago - 1819 Eccomi a voi, miei prodi - cavatina Rodrigo Giuseppe Verdi (1813-1901) da Nabucco - 1842 Va, pensiero, sull’ali dorate - coro Georges Bizet (1838-1875) Sinfonia in Do maggiore - 1855 Allegro: allegro vivace Andante: adagio Scherzo: allegro vivace Finale: allegro vivace nche quest’anno il Museo di San Francesco vuole proporre al suo interno un concerto prestigioso, ricco, scintillante ed allegro. Un’occasione per immergersi nella storia e nella cultura che trasuda dalle sue pietre e dalle preziose opere d’arte conservatevi. Un’opportunità per godere e assaporare il Museo esclusivamente per nostro svago e diletto, rimandando eventuali approfondimenti a visite o studi successivi. A 38 Un invito ad ampliare la visita al resto della città ed a frequentarla nei giorni seguenti, dedicati dall’Amministrazione comunale alla memoria ed all’attualità del fenomeno emigrazione. Fenomeno che ha influenzato, influenza e influenzerà in maniera determinante il territorio di Mercatello e dell’alta valle del Metauro e del quale tutti noi, attori e spettatori, siamo più o meno consciamente figli e debitori per quanto ci ha saputo dare. Anche il programma della serata, visto il valore introduttivo che essa assume, vuol contribuire all’analisi del tema proposto e sottolineare, nella sua impostazione generale ed in alcuni significativi aspetti particolari, come il tema dominante di questi giorni di mezz’estate possa essere ricercato e letto anche nella musica; fra le note del pentagramma, i testi e le biografie dei personaggi che le hanno originariamente composte o di quelli che le studiano, interpretano ed eseguono ancor oggi. Il primo autore che incontriamo nel nostro breve viaggio è certamente uno dei più grandi compositori di tutti i tempi: Johann Sebastian Bach. Nato a Eisenach, in Germania, nel 1685, in una famiglia che si tramandava il mestiere della musica da oltre un secolo e che arriverà a coprire ben sette generazioni di musicisti, a soli nove anni dovette trasferirsi presso un fratello maggiore organista a Ohrdruf. Qui imparò i principi dell'organo e nel 1703 trovò impiego prima a Arnstadt, poi a Muhlhausen, fino ad arrivare nel 1708 alla brillante corte ducale di Weimar, dove rimase per nove anni prima di approdare a Cöthen alla corte del principe Leopoldo di Anhalt. Forse proprio qui vennero composte le quattro Suites per orchestra, anche se alcuni studi più recenti sembrano rimandarne la scrittura agli anni successivi. La Suite n. 4 in re maggiore, BVW 1069, della quale ascolteremo l’Ouverture, è certamente la meno popolare e contemporaneamente la più ricca di tutte dal punto di vista dell'organico orchestrale. In realtà nella sua prima stesura la composizione era strumentata soltanto per archi e fiati. Per il giorno di Natale del 1725 Bach preparò poi un'elaborata versione dell'Ouverture da anteporre alla Cantata Unser Mund sei voll Lachens, BWV 110, e per l’occasione ampliò la strumentazione fino ad includervi tre trombe, tre oboi, due flauti, timpani, archi e continuo con fagotto. Il corale Jesus bleibet meine Freude era stato invece composto in precedenza durante il soggiorno a Weimar. Johann Sebastian Bach Gioacchino Rossini Giuseppe Verdi Georges Bizet Questo costituisce il finale della cantata BVW 147 Herz und Mund und Tat und Leben. Il brano, splendido, universalmente noto ed adattato in diverse lingue nella moltitudine delle sue esecuzioni, verrà qui eseguito con il testo originale in tedesco: Jesus bleibet meine Freude Meines Herzens Trost und Saft, Jesus wehret allem Leide Er ist meines Lebens Kraft, meiner Augen Lust und Sonne meiner Seele Schatz und Wonne, darum lass'ich Jesum nicht aus dem Herzen und Gesicht. che può essere tradotto in: Gesù è la mia gioia la consolazione e la linfa del mio cuore, Gesù difende da tutti i dolori è la forza della mia vita, il desiderio e la luce dei miei occhi la ricchezza e la felicità della mia anima, per questo io non lascio che Gesù abbandoni il mio cuore e il mio volto. Da Cöthen Bach emigrò infine a Lipsia nel 1723. Qui, come Kantor e direttore musicale della chiesa di San Thomas doveva insegnare canto e fornire settimanalmente, oltre alle numerose solennità e festività, musica per le due chiese principali della città. E questo ritmo venne mantenuto per quasi due decenni fino a far superare il migliaio di opere conosciute e catalogate nel Bach-WerkeVerzeichnis (BVW) redatto nel 1950 dal musicologo Wolfgang Schmieder. Il programma prosegue con uno dei compositori più amati al mondo e più vicini al nostro territorio: il pesarese Gioacchino Rossini. Figlio di emigranti - di Lugo di Romagna il padre, di Urbino la madre - nasce nel nostro capoluogo di provincia il 29 febbraio 1792 e qui rimane fino al nuovo trasferimento della famiglia a Bologna nel 1800. Nella città emiliana studia musica e già nel 1806 scrive un opera seria - Demetrio e Polibio - mostrando già il suo crescente interesse verso la musica per il teatro. Nel 1810 debutta a Venezia la sua prima opera, che apre una folgorante e fruttuosa stagione. 40 Tra le sue farse giovanili è Il Signor Bruschino (ossia Il Figlio per azzardo) che occupa un posto di rilievo non solo nella Storia del teatro musicale, ma nella Storia della Musica in generale, non foss’altro perché la deliziosa ed eseguitissima Ouverture contiene un esempio, un secolo e mezzo in anticipo su tutte le più azzardate avanguardie del ‘900, di musica “concreta”, vale a dire suoni molto vicini al “rumore”: gli archi sono infatti chiamati in partitura a percuotere ritmicamente i propri leggii con l’archetto, con uno di quegli effetti timbrici stupefacenti di cui è prodiga l’intera produzione rossiniana. La strepitosa carriera scaturita dai primi successi giovanili fu vissuta freneticamente con continui passaggi da teatro a teatro, da città a città, tra stati italiani ed europei. La donna del lago appartiene al periodo più intensamente creativo di Rossini, il quinquennio 18161820, un periodo quasi interamente vissuto in quel laboratorio d'avanguardia che era in quel tempo il teatro musicale napoletano. Tratta dal poema The Lady of the Lake di Walter Scott l’azione si svolge in Scozia all'epoca della ribellione di gruppi di montanari dello Stirling contro il regno di Giacomo V, nel 1530. Giacomo Douglas, già precettore del Re, è stato bandito dal regno a causa delle gesta di un suo nipote, ed è dovuto fuggire sulle montagne insieme a sua figlia Elena. Qui ha trovato la protezione del capo dei ribelli Rodrigo di Dhu, cui per riconoscenza ha offerto la mano di Elena senza sapere che lei sì è nel frattempo innamorata del giovane Malcom Groeme, datosi alla macchia per poterla seguire. Disperata, Elena passa giornalmente lunghe ore a meditare sul lago, meritando così il soprannome di "Donna del lago" tra gli abitanti della zona. Da quest’opera è tratta la splendida ed impervia cavatina di Rodrigo che dopo l’iniziale atmosfera marziale con la quale egli si rivolge ai suoi guerrieri, passa nella seconda sezione ad evidenziare i sentimenti d’amore che esso prova nei confronti di Elena. Rodrigo Eccomi a voi, miei prodi, onor del patrio suolo; se meco siete, io volo già l’oste a debellar. Allor che i petti invade sacro di patria amore, sa ognor di mille spade un braccio trionfar. Coro Sì, patrio onor c’invade guidaci a trionfar! Rodrigo Ma dov’è colei, che accende dolce fiamma nel mio seno? De’ suoi lumi un sol baleno fa quest’anima bear! Fausto amor se a me sorride, io non so che più bramar! Ed allor, qual nuovo Alcide, saprò in campo fulminar. Coro A’ tuoi voti Amor sorride, ah! ti affretta a giubilar! Quasi a voler diventare il simbolo della nostra emigrazione e del contributo che la nostra terra ha saputo dare ai paesi ospitanti Rossini si spense nel 1868 nella sua villa di Passy, presso Parigi, dove aveva trascorso gran parte della sua vita più appartata, prima di compiere il suo ultimo viaggio dal cimitero parigino Père Lachaise alla basilica di Santa Croce a Firenze, dove arrestò definitivamente la sua esistenza pellegrina nel 1887. I suoi frutti continuano però ancora a crescere nella sua Pesaro grazie al lascito testamentario e all’indelebile ricordo della sua grandezza. La seconda parte del programma è aperta da uno dei brani più famosi del repertorio corale, scritto da Giuseppe Verdi per il suo Nabucodonosor, meglio conosciuto come Nabucco: Va', pensiero, sull'ali dorate, coro intonato dal popolo ebreo prigioniero in Babilonia. A causa di questo pezzo il lavoro verdiano è stato spesso letto come la sua opera più risorgimentale, poiché gli spettatori italiani potevano all’epoca riconoscere la loro condizione politica in quella degli ebrei soggetti al dominio babilonese. Altra lettura, più attinente al tema della serata può essere data dall’assimilazione del popolo ebreo a quello delle povere popolazioni costrette ad emigrare, rimpiangere e sognare la loro lontana terra d’origine. Va, pensiero, sull'ali dorate; Va, ti posa sui clivi, sui colli, Ove olezzano tepide e molli L'aure dolci del suolo natal! Del Giordano le rive saluta, Di Sionne le torri atterrate ... Oh mia patria si bella e perduta! O membranza sì cara e fatal! Arpa d'or dei fatidici vati, Perché muta dal salice pendi? Le memorie nel petto raccendi, Ci favella del tempo che fu! O simile di Solima ai fati Traggi un suono di crudo lamento, O t'ispiri il Signore un concento Che ne infonda al patire virtù! Nella breve introduzione orchestrale le sonorità iniziali, sommesse e misteriose, si alternano all'improvvisa violenza degli archi in tremolo e le ultime battute, con i ricami di flauto e clarinetto in pianissimo, sembrano voler evocare quei luoghi cari e lontani di cui parlano i versi. La cantilena in 4/4, sommessa ed elegiaca, che si snoda sull'ampia onda del semplice accompagnamento a sestine, trova il momento di maggior vigore alle parole Arpa d'or dei fatidici vat», prima di ripresentarsi un'ultima volta - O t'ispiri il Signore un concento - arricchita dalle fioriture dei legni. In chiusura viene presentata una straordinaria composizione di George Bizet: la Sinfonia in Do maggiore, scritta a soli 17 anni e considerata dall’autore non più di un riuscito esercizio di composizione. Per tale motivo l’autografo fu ritrovato solo nel 1933 e la prima esecuzione fu una vera rivelazione, soprattutto per la straordinaria freschezza melodica. Non si tratta infatti dell’assimilazione di uno studente dotato: la spigliatezza nel riutilizzo di modelli autorevoli, frutto di apporti di lughi, tempi e culture differenti - a noi particolarmente cari - palesa un genio già totalmente maturo. E probabilmente è proprio la giovanissima età a produrre la vitalità, la freschezza e la tenerezza di questa musica figlia dell’interazione e dell’integrazione. 41 La sinfonia è strutturata in quattro movimenti. Il primo si apre con un tema d’una semplicità disarmante. Ne seguono sviluppi anche notevolmente fantasiosi, un crescendo dal sapore rossiniano e un secondo tema, affidato all’oboe, dalla cantabilità schubertiana. Nell’Adagio torna protagonista l’oboe, con una melodia dalla linea vagamente orientaleggiante, mentre il terzo tempo è uno scherzo scoppiettante ed energico, interrotto solo dall’andamento popolaresco del trio nella parte centrale. Il finale è un autentico colpo di teatro: in un clima spensierato e avvincente si susseguono fanfare dall’allegria sfrenata, che anticipano di vent’anni la corrida della Carmen. Orchestra Sinfonica Rossini È l’orchestra della Provincia di Pesaro e Urbino; ha doppia sede a Pesaro e a Fano. Per il terzo anno consecutivo ha ottenuto il riconoscimento dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e da sette anni è presente al Rossini Opera Festival. Nata nell’aprile 2001, al termine di una selezione coordinata da Alberto Zedda, la formazione ha partecipato con successo dal 2001 al 2003 al R.O.F. di Pesaro con il nome di “Orchestra del Festival”. Nel 2004 il gruppo si è costituito in associazione autonoma assumendo la nuova denominazione, con l’intento di proseguire la propria attività lirica e sinfonica anche in diverse sedi e contesti. L’attività dell’orchestra, in costante sviluppo, conta di circa 60 esecuzioni l’anno su tutto il territorio nazionale. In particolare organizza produzioni concertistiche per le amministrazioni di Pesaro (Teatro Rossini), di Fano (Teatro della Fortuna), di Urbino (Teatro Raffaello Sanzio) e della Provincia di Pesaro e Urbino (teatri storici). Nel 2005 l’Orchestra Sinfonica Rossini si è esibita in Corea del Sud e nel 2007 a Malta. Fin dalla nascita è rappresentata in qualità di direttore musicale dal Maestro Paolo Ponziano Ciardi, di direttore artistico dal Maestro Antonio Bigonzi e di presidente dal Maestro Saul Salucci. 42 Orchestra Sinfonica Rossini Coro Polifonico Icense Coro Polifonico Icense Il Coro Polifonico Icense si è costituito da quasi trent’anni, nel 1980, grazie alla passione per la musica e il canto di molti Mercatellesi e all’opera generosa di Don Adamo Lucciarini. Dopo alcuni anni di attività i concerti andarono via via diradandosi fino a scomparire. L'entusiasmo e la volontà di alcuni suoi componenti e dell’attuale presidente Fabio Bricca, hanno però permesso al Coro Polifonico Icense di ricostituirsi nel 2004. L’attuale corale, costituita da 34 elementi, nel suo pur breve periodo di vita, ha avuto l'onore, grazie alla preparazione di un repertorio sacro di grande qualità e alla preziosa collaborazione musicale con l'organista Lorenzo Antinori, di esibirsi: nella Basilica di San Pietro in Vaticano, nella Basilica Inferiore di San Francesco in Assisi, nella Basilica della Santa Casa di Loreto e nella Basilica Cattedrale di Urbino. Lo studio di un repertorio che spazia tra vari generi musicali di epoche diverse ha consentito inoltre al Coro Polifonico Icense di partecipare alla stagione concertistica regionale I colori della Musica, alla Rassegna Corale Autunnale della città di Pergola e di esibirsi con successo durante il festival estivo - Musica&Musica: tempi luoghi e culture a confronto - di cui è diventata una delle colonne portanti e durante la quale si è esibita anche con l’accompagnamento dell’Orchestra da Camera delle Marche, diretta dal Maestro Antonio Cavuoto, nell’edizione del 2006. Dal 2004 è diretta, artisticamente e musicalmente, dal Maestro mercatellese Guerrino Parri che dopo essersi formato al Conservatorio Gioacchino Rossini di Pesaro ed aver affrontato diverse e variegate esperienze musicali è riuscito a formare un valido gruppo vocale particolarmente attento a vivere con entusiasmo la propria evoluzione artistica musicale e aperto a future importanti collaborazioni, come quella che lo vedrà impegnato nella serata assieme all’Orchestra Sinfonica Rossini. 43 Ferdinand von Bothmer Nato a Monaco, ha condotto i propri studi musicali all’Hochschule di Vienna dove, dal 1999, è stato membro della Volksoper, debuttando in diversi ruoli principali del repertorio tedesco. La sua carriera internazionale decolla immediatamente, portandolo a Innsbruck, all’Opera di Lipsia, al Festival di Mörbisch (Vienna). Nella stagione 2002/2003 viene invitato da Placido Domingo alla Washington Opera per interpretare Jaquino nel Fidelio di Beethoven, ruolo che esegue subito dopo anche al Teatro alla Scala di Milano sotto la direzione di Riccardo Muti. Fra i numerosi teatri nei quali si è esibito, elenchiamo l’Opera di Zurigo (Il flauto magico), quella di Nancy (Don Giovanni), l’Opera di Roma, i teatri di Amburgo e Dusseldorf, il Théatre Royal de la Mannaie, il Teatro Regio di Torino (Die zauberflöte) e il Tokyo Opera, con Il barbiere di Siviglia. Recentemente è stato ospite della Volksoper di Vienna per una produzione di Mozart e Salieri (Rimski-Korsakov). Ha cantato inoltre Idomeneo a Wiesbaden e a Vienna, Die Schuldigkeit des ersten Gebots di Mozart al Rossini Opera Festival e Il ratto del serraglio, nel ruolo di Belmonte, con i Göttinger Symphoniker. Ferdinand von Bothmer è anche attivo nel repertorio liederistico e da concerto in generale. È stato ospite, tra gli altri, al Festival di Salisburgo - Ouvertüre zu Manfred di Schumann - sotto la bacchetta di Ivor Bolton e alla Bachakademie Stuttgart sotto la guida di Helmut Rillling. Ha tenuto numerosi Concerti con la Bayerischer Rundfunk, eseguendo, tra l’altro, Die lustigen Weiber von Windsor di Otto Nicolai (disponibile in CD). Ha registrato per la Naxos La donna del lago di Gioacchino Rossini nel ruolo di Rodrigo, con la direzione del Maestro Alberto Zedda. Fra gli ultimi impegni, ricordiamo il ruolo di protagonista nel rossiniano Le nozze di Peleo e Teti al Rossini Opera Festival di Pesaro, l’interpretazione in Wiener Blut di Johann Strauß a Nancy, la Ferdinand Von Bothmer 44 Lanfranco Marcelletti, Jr. partecipazione a Il barbiere di Siviglia alla Volksoper di Vienna e a La Juive allestita a Stoccarda. I questi giorni è impegnato al Rossini Opera Festival di Pesaro dove interpreta Pilade in Ermione. Nel prossimo mese di novembre sarà in tournée in Giappone con la produzione di Otello (Jago) realizzata con la sua presenza dal Rossini Opera Festival con la regia di Giancarlo Del Monaco per il Festival del 2007. Lanfranco Marcelletti, Jr. Considerato “gran surpresa” dalla critica spagnola, il direttore Lanfranco Marcelletti viene acclamato dal pubblico e dalla critica per le sue coinvolgenti esecuzioni, sia nel repertorio orchestrale che in quello operistico. I suoi impegni come direttore lo hanno portato a lavorare con orchestre e gruppi musicali in Europa, Sud America, America Centrale e Stati Uniti: Orchestra Sinfonica del Brasile (Rio de Janeiro), Orchestra del Teatro Nazionale (Brasilia), Orchestra Sinfonica Nazionale del Cile (Santiago), Orchestra Sinfonica di Xalapa (Messico), Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, Orchestra Sinfonica di Galicia (La Coruña, Spagna), Haydn Chamber Orchestra (Londra) e Orchestra del Festival Eleazar de Carvalho (Fortaleza, Brasile). Il grande successo ottenuto al Glimmerglass Opera Festival (Cooperstwon, U.S.A.) nel 2000, dove ha iniziato la sua carriera come direttore operistico, lo ha portato in seguito a lavorare per altri importanti teatri; tra questi il Teatro Real (Madrid), il Teatro Calderón (Valladolid, Spagna) e la Commonwealth Opera (Massachusetts, U.S.A.). È stato assistente del famoso Maestro Anton Coppola, nella premiere della sua opera Sacco e Vanzetti a Tampa (Florida, U.S.A.), ed ha ideato, in collaborazione con l’attrice Carmen Bermejo, lo spettacolo per bambini www.mozart.deus, prodotto dal Teatro Calderon (Valladolid, Spagna). Lanfranco Marcelletti ha iniziato gli studi musicali in Brasile, nel Conservatorio Pernambucano de Musica di Recife, la sua città natale, dove si è diplomato in pianoforte. Si è quindi trasferito in Europa, dove si è perfezionato in pianoforte alla Music Akademie di Zurigo e alla Hochschule für Musik und darstellende Kunst di Vienna, dove ha studiato anche composizione. Si è infine trasferito negli Stati Uniti, paese in cui attualmente risiede, dove ha ultimato gli studi di direzione d’orchestra alla Yale University (New Haven). Numerosi sono i premi e riconoscimenti ottenuti: ha vinto i concorsi “Giovanni Direttori”, promosso dall’Orchestra Sinfonica del Cile (1998) e, come pianista, “Giovanni Solisti di Roma” (1988); è stato nominato “Giovane Direttore dell’Anno” dall’Associazione di Critici d’Arte di San Paolo del Brasile (1998); ha ricevuto della Yale University il Dean’s Prize (1996) e il Premio intitolato a Eleazar de Carvalho (1997), compositore e direttore d’orchestra brasiliano considerato sua guida e mentore. Marcelletti ha ricevuto inoltre una menzione speciale rilasciata dall’Assemblea dello Stato di Pernambuco (Brasile) per la sua attività finalizzata alla promozione della musica classica nella sua città natale, Recife. Recentemente nominato direttore musicale della Cayuga Chamber Orchestra (Ithaca, U.S.A.), Marcelletti è anche professore di direzione d’orchestra e direttore della University Orchestra nell’Università del Massachusetts ad Amherst (U.S.A.). Invitato a Pesaro nel 2004 dal maestro e musicologo Alberto Zedda per dirigere “Il Viaggio a Reims” al Rossini Opera Festival, è tornato regolarmente al celebre Festival marchigiano, dove quest’anno ha assunto la carica di assistente del Maestro Zedda nella direzione della prestigiosa Accademia Rossiniana. 45 giovedì 14 agosto ore 21,15 piazza Giuseppe Garibaldi RITROVARSI NEL JAZZ: una festosa serata dedicata a quanti amano Mercatello e se la portano nel cuore Siena Jazz Big Band Maurizio Pasqui, Fabrizio Cappelli, Mirco Rubegni, Pierangelo Nesci, Paolo Grati, Leonardo Dianori . . . .trombe Alberto Solari, Cristian Tognalini, Silvio Bernardi, Emanuele Ragni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .tromboni Andrea Belleschi, Patrizia Cresti . . . . . . . .sassofoni contralto Piero Paolini, Paolo Galluzzi . . . . . . . . . . . . . . . .sassofoni tenore Justin Harris . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .sassofono baritono Emanuele Mefiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .chitarra Roberto Bartali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .piano Giacomo Rossi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .basso Simone Bruschi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .batteria Klaus Lessmann ........................ . . . . . . . . . . . . . . . . . .direttore ed arrangiatore Duke Ellington (1899-1974) Stevedore stomp - 1929 Django Reinhardt (1910-1953) Lentement Mademoiselle - 1942 Jelly Roll Morton (1885-1941) Mister Joe - 1939 Duke Ellington (1899-1974) All too soon - 1940 Stanley Cowell (1941) Abstrutions - 1968 Steve Swallow (1940) Como en Vietnam - 1969 Klaus Lessmann (1961) Paperology - 2005 Frédéric Chopin (1810-1849) Waltz Op. 34 N. 3 - 1838 Forrest Richard Betts (1943) Jessica - 1971 Billy Strayhorn (1915-1967) Lotus Blossom - 1962 George Gershwin (1898-1938) But not for me - 1930 Tadd Dameron (1917-1965) Tadd's delight - 1949 er concludere la rassegna concertista e salutare gli ospiti che, accogliendo l’invito, sono voluti tornare al paese natio in occasione delle celebrazioni dedicatagli dall’amministrazione comunale di Mercatello, si è scelto di proporre un concerto di musica jazz; genere che più e meglio di altri rappresenta i valori e gli arricchimenti generati dalla commistione di culture di- verse, unite ed integrate fra loro, a volte anche in maniera involontaria e apparentemente insignificante, ma capaci di produrre risultati altrimenti impensabili ed irraggiungibili. Il retaggio culturale e i suoni derivanti dalla tratta di schiavi neri, portatori di una ricca varietà di musiche, danze, strumenti, vocaboli, riti e tradizioni tramandate per secoli in clandestinità, mi- P 46 Duke Ellington Django Reinhardt Jelly Roll Morton Stanley Cowell Steve Swallow Forrest Richard Betts Billy Strayhorn George Gershwin Tadd Dameron 47 scelato alla musica indigena ed a quelle bianche provenienti dal vecchio continente produsse, circa un secolo fa, a New Orleans il jazz, che dalla città della Louisiana si espanse negli anni ’20 a Chicago, al resto dell’America del Nord e solo più tardi in Europa. Sostanzialmente il jazz può dunque dirsi un genere di musica afroamericana, eseguito originariamente solo con strumenti a fiato e batteria, nato agli inizi del XX secolo negli Stati Uniti, contemporaneamente agli sbarchi di molti connazionali e compaesani che andarono a cercar fortuna nel Nuovo Mondo. Giuseppe Muccioli, Musicon’ 48 Proprio le navi, i piroscafi e i transatlantici che solcavano l’oceano possono essere assunti, non solo metaforicamente, come splendidi esempi di calderoni ambulanti in cui l’inserimento e l’amalgama di tanti ingredienti diversi aveva una sua prima fermentazione, preventiva alla maturazione finale del prodotto che i diversi apporti etnici avrebbero prodotto sulla terra ferma d’arrivo. Calzante e illuminante è a tal proposito l’esempio dell’indimenticabile “trovatello dell’immigrazione” scaturito dalla penna di Alessandro Baricco. È proprio mentre gallegia e ondeggia sull’enorme nave Virginian che Novecento impara, sintetizza e distilla la propria musica straordinaria, cogliendola soprattutto sottocoperta, fra le cabine della terza classe. "Prima ascoltava: voleva che la gente gli cantasse le canzoni che sapeva, ogni tanto qualcuno tirava fuori una chitarra, o un'armonica, qualcosa, e iniziava a suonare musiche che venivano da chissà dove ... Novecento ascoltava. Poi incominciava a sfiorare i tasti e a poco a poco quello diventava un suonare vero e proprio, uscivano dei suoni dal pianoforte - verticale, nero - ed erano suoni dell'altro mondo. C'era dentro tutto: tutte in una volta, tutte le musiche della terra", anche il mandolino di un mercatellese prestato all’America. Per enfatizzare l’impatto sonoro e visivo di una serata così importante e riempire di gioia e allegria il grande e impegnativo spazio architettonico della bella Piazza cittadina, gli organizzatori si sono rivolti ad una delle più affermate orchestre jazz italiane: la Siena Jazz Big Band. Una big band è infatti la più grande compagine dedita a questo genere ed interpreta principalmente brani jazz, in particolare swing e free jazz, come le prime celebri formazioni dirette da Duke Ellington, Tommy Dorsey e suo fratello Jimmy Dorsey, Glenn Miller, Count Basie, l'orchestra del “Cotton Club” di Cab Calloway, Benny Goodman, Stan Kenton. Tutte orchestre che permisero al genere di svilupparsi in modo esponenziale a partire dal 1915, Duke Ellington and his Band facendolo diventare la musica da ballo dominante tra il 1930 e il 1940, anni in cui i brani delle big band si trovavano regolarmente ai primi posti delle classifiche di vendita. Allora i bianchi, pur non capendola, trovavano infatti questa musica elettrizzante. Per loro era solo un nuovo genere ballabile: lo swing, così detto per effetto del dondolio ritmico che induce l’uditorio a battere il piede, schioccare le dita od oscillare a tempo. Ridotto a meccanico ingranaggio di danza, nel secondo dopoguerra lo swing venne seppellito dal bebop, uno stile decisamente nero, aspro, ribelle, tumultuoso, capriccioso, inorecchiabile, di enorme difficoltà esecutiva, basato su ritmi intricati, armonie ardite e melodie tortuose. Il nuovo jazz ribelle e protestatario diventa così una musica di puro ascolto e perde molto del suo pubblico volendo identificare solamente una parte ristretta della popolazione americana caratterizzata dal colore della pelle. Il risentimento razziale, che dal 1956 sfocia in marce, sit-in e scontri rende il jazz ancora più nero: il jazz modale. L’ascoltatore abituato all’armonia europea resta perplesso, e il jazz vede svanire il suo pubblico, che il più facile rock erode via via. Con l’infiammarsi dello scontro razziale nasce il free jazz, in cui i riferimenti all’armonia paiono del tutto sospesi e che all’ascoltatore appare come un caos cacofonico. Ma in breve l’incendio si spegne: esplode la contestazione studentesca e il rock vive la sua stagione d’oro, facendosi interprete dell’ansia di ribellione dei giovani. Nel 1969 il jazz sembra di colpo un fossile ed è costretto a prendere la via del jazz-rock, unendo la propria arte improvvisativa e sapienza armonica con i colori degli strumenti elettrici. Ma la scena è dominata ancora dagli stili di jazz storici, che il pubblico europeo ha scoperto in ritardo. Si diffondono i grandi festival, le scuole di jazz, i film sui protagonisti che hanno fatto grande il genere musicale. Un secolo di storia, non solo della musica, che potremo rivivere insieme durante la serata, riascoltando le trasformazioni subite dal jazz: dall’originale idioma specifico dei neri afroamericani alla sua alfabetizzazione, con l’introduzione di partiture scritte e una 49 crescente elaborazione teorica; e ancora l’europeizzazione e l’apporto della tradizione “bianca”; infine, il contatto con la musica colta e le pressioni del mercato discografico. Oggi il jazz è un linguaggio internazionale, ancora aperto a molte influenze e carico di potenzialità, ma anche esposto ai rischi soffocanti di una tradizione divenuta storia. Oggi Mercatello è una cittadina più ricca di cent’anni fa. Cresciuta anche grazie all’apporto dato e colto, fuori dalle sua mura, dalle esperienze dei suoi emigranti e dalle culture degli immigrati che ha saputo accogliere senza discriminazioni al suo interno; memore del suo passato e proiettata verso il suo futuro. Siena Jazz Big Band La Siena Jazz Big Band nasce nel 1994 come big band della Scuola Jazz dell’Associazione Siena Jazz con un organico formato da professionisti, studenti della Scuola e musicisti dilettanti appassionati di musica afro-americana. Sin dall’inizio il gruppo si è dimostrato molto affiatato e dopo poco tempo, nel 1999, è stato pubblicato il primo CD, intitolato “GOP - Siena Jazz Big Band” seguito dalla registrazione del secondo CD “Abstrutions“, pubblicato nel 2003. 50 La qualità esecutiva degli strumentisti della Siena Jazz Big Band, sotto la guida sicura e competente di Klaus Lessmann, grande solista del panorama jazzistico italiano ed europeo, si è evoluta in maniera costante permettendo al gruppo di raggiungere livelli assolutamente buoni : oggi la Siena Big Band si inserisce a piena titolo fra le più qualificate orchestre jazz del territorio nazionale. Il repertorio dell’orchestra è costituito da arrangiamenti originali scritti dal direttore Lessmann per la Siena Jazz Big Band e ripercorre con efficacia le varie età del Jazz: dal Jazz classico di Duke Ellington, di Count Basie e di Cab Calloway, al Jazz degli anni ‘60 con Julian ‘Cannonball Adderley e Keith Jarrett, per arrivare ai brani originali composti dal bassista della Big Band Franco Fabbrini e dal direttore Klaus Lessmann: è soprattutto in questi ultimi brani che il tessuto ritmico-armonico ricco e inusuale permette di esaltare le capacità solistiche degli strumentisti, lasciando ampio spazio all’improvvisazione. Nel passato, la Siena Jazz Big Band ha già avuto il piacere di suonare con grandi musicisti quali Gianni Basso, Marco Tamburini, Renato Chicco, Roberto Rossi, Barbara Casini ed altri. Klaus Lessmann Klaus Lessmann Clarinettista, sassofonista, compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra. Nato nel 1961 in Germania, si è diplomato presso l’Università di Graz in Austria come concertista, didatta e musicologo. È attivo sulla scena musicale dall’inizio degli anni ‘80 e ha collaborato con numerosi musicisti italiani e stranieri. Dopo aver frequentato i Seminari Senesi di Musica Jazz si è stabilito a Siena dove dal 1990 insegna strumento, arrangiamento, musica di insieme ed altre materie nell’ambito dei seminari invernali di Siena Jazz. Dirige la Siena Jazz Big Band e la Arbia Big Band per le quali scrive quasi tutti gli arrangiamenti. Lavora anche con il suo quartetto, con il Neos Project di Riccardo Galardini, con il quartetto/settetto Clarinettology, con il Swingtet di Maurizio Geri e la Jelly Roll Tuba Band. Nel campo della musica leggera ha collaborato fra gli altri con Francesco Nuti, Sergio Caputo e Marco Messeri. È il responsabile per l’Italia della International Association of Schools of Jazz ed ha organizzato due Meeting dell’associazione a Siena. Insegna Educazione Musicale alle Scuole Medie Statali. Ha pubblicato due libri sul fraseggio jazzistico con la casa editrice Ricordi e diversi arrangiamenti con l’inglese Lush Life Music. Come didatta ha tenuto numerosi workshop in Italia e Francia. Ha inciso dischi e CD sotto il proprio nome, con Riccardo Galardini, Maurizio Picchiò, Carlo Morena, Maurizio Geri, il Quartetto Acustico Latino, la Siena Jazz Big Band, Sergio Caputo, Marco Messeri, Francesco Nuti ed altri. Siena Jazz Big Band 51 Corale Polifonica Malatestiana, Orchestra da Camera delle Marche - Musica&Musica 2006 amici e sostenitori entilissimo Spettatore ed Amico, a partire da quest’anno la Pro Loco Mercatellese, in qualità di organizzatore, in collaborazione con il Comune di Mercatello sul Metauro, della rassegna “MUSICA&MUSICA: tempi, luoghi e culture a confronto”, Le chiede di diventare anche Sostenitore dell’iniziativa. Quest’ultima, nata in seno al Museo di San Francesco è essenzialmente volta a far vivere, conoscere e promuovere il patrimonio artistico mercatellese ad un sempre maggior numero di persone in grado di apprezzare la ricca offerta culturale e capaci ancora di sorprendersi di fronte alla quantità e qualità delle opere d’arte che si possono ammirare in una così piccola e decentrata cittadina. Conoscendo la Sua attenzione nei confronti di tali manifestazioni Le proponiamo di entrare a far parte del gruppo di soci che si sta già costituendo per tali finalità e, per ringraziarla, abbiamo studiato per Lei alcune agevolazioni sulle nostre offerte. G Con la tessera annuale di socio ordinario Lei: - otterrà un abbonamento personale, non trasferibile, valido per l’ingresso ai concerti previsti da Musica&Musica e per la visita al Museo di San Francesco; - riceverà il programma dei concerti e potrà ritirare gratuitamente all’inizio degli spettacoli il programma di sala; - troverà stampato sul programma (per quest’anno la novità dell’iniziativa ed i tempi ristretti non ci hanno permesso di riportare in queste pagine i nominativi di quanti hanno già aderito all’invito) e pubblicato sulle nostre pagine web il proprio nome, fra quello dei soci; - avrà diritto a prenotare biglietti aggiuntivi per i suoi familiari o ospiti, con una settimana di anticipo rispetto alla messa in vendita al pubblico (fino ad un massimo di quattro per ciascun spettacolo in programma); - usufruirà di uno sconto del 10% sul prezzo di copertina delle pubblicazioni in vendita nel bookshop del museo. In qualità di socio sostenitore Lei o la Sua attività: - otterrà quattro tessere non nominative (potranno essere cedute di volta in volta a dipendenti, ospiti di attività ricettive, ecc.) che daranno diritto agli stessi benefici dei soci ordinari, con la possibilità di veder inoltre pubblicato sul web e sul programma di sala (per quest’anno la novità dell’iniziativa ed i tempi ristretti non ci hanno permesso di riportare in queste pagine i nominativi di quanti hanno già aderito all’invito) il logo della ditta rappresentata, l’indirizzo dell’attività che si vuol promuovere ed un link al proprio sito internet. La quota stabilita per il 2008 per i soci ordinari è di € 25,00. Per i giovani sotto i 26 anni, i componenti del Coro Polifonico Icense e della Banda Musicale di Mercatello, i possessori di UNPLIcard ed i soci del Touring Club Italiano tale cifra è ridotta ad € 20,00. La quota stabilita per il 2008 per i soci sostenitori è di € 150,00. 55 Gli organizzatori si riservano di apportare al programma eventuali variazioni imposte da ragioni tecniche o da cause di forza maggiore. I posti per i concerti a pagamento, detratti quelli riservati agli abbonati, saranno acquistabili, fino ad esaurimento di quelli disponibili, a partire dallo stesso giorno della settimana precedente la manifestazione musicale fino all’inizio dello spettacolo. Per informazione, abbonamenti e biglietti: ProLoco Mercatellese, tel. 072289819 www.proloco-mercatello. it [email protected]