mercoledì 10 febbraio 2016 Federico Maria Sardelli Genesi della

Orchestra
del Teatro
Olimpico
9ª stagione
di concerti
Teatro Comunale
di Vicenza
mercoledì 10
febbraio 2016
ore 20.45
Federico Maria
Sardelli
direttore
Genesi
della Sinfonia
orchestra
programma
Alexander Lonquich
1714·1788
direttore principale
—
violini I
Filippo Lama **
Anton Bianco
Enrico Catale
Serena Galassi
Davide Greco
Ismael Huertas Gomez
Ruggero Mastrolorenzi
violini II
Agnese Maria Balestracci *
Alessia Giusto
Giacomo Mura
Maria Robaey
Eleonora Zamboni
Kalman Tabanyi
viole
Klaus Manfrini *
Stefania Bottin
Lisa Bulfon
Ester Maccarini
Stefano Sancassan
Nicola Sangaletti
Carl Philipp
Emanuel Bach
oboi
Francesca Rodomonti *
Vittorio Bongiorno
clarinetti
Fabio Maini *
Anna Bertè
fagotti
Riccardo Rinaldi *
Sergio Lamia
Sinfonia in si minore Wq 182:5 H 661
Allegretto
Larghetto
Presto
corni
Tea Pagliarini *
Claudia Rigoni
Biagio Marco Consoli
Fabio Forgiarini
Joseph Martin
Kraus
1756·1792
trombe
Dario Folisi *
Paolo Battuello
timpani
Gianmattia Gandino
Sinfonia in do minore
Larghetto – Allegro
Andante
Allegro assai
cembalo
Alberto Maron
intervallo
violoncelli
Alejandro Biancotti *
Umberto Aleandri
Chiara Borgogno
Giovanni Genovese
Alberto Tecchiati
Ludwig
van Beethoven
1770·1827
contrabbassi
Ubaldo Fioravanti *
Francesco Di Giovannantonio
flauti
Giulia Baracani *
Matteo De Francesco
** primo violino di spalla
* prima parte
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Sinfonia n. 1 in do maggiore op. 21
Adagio molto – Allegro con brio
Andante cantabile con moto
Minuetto. Allegro molto e vivace
Adagio – Allegro molto e vivace
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note al
programma
sia da Haydn che da Gluck – furono sottovalutati per lungo
tempo prima di essere riscoperti solo in epoca recente. Ne è
un esempio questa Sinfonia in do minore scritta – si dice –
espressamente per Haydn durante un soggiorno di Kraus alla
corte degli Esterházy nell’autunno del 1783.
Nonostante sia stato soprannominato il
“Mozart svedese”, l’unico vero nesso che lega Kraus a
Wolfgang è l’anno di nascita (il 1756) e la morte prematura,
sopraggiunta per tubercolosi quando aveva 36 anni. Per
il resto Kraus non fu certo un bambino prodigio e non
brillò per essere un grande interprete. Ma a differenza di
Mozart ebbe, oltre che un’ottima formazione musicale,
un’educazione umanistica molto approfondita (studiò
letteratura, filosofia, teologia e giurisprudenza).
Secondo figlio maschio di Johann Sebastian, Carl Philipp
Emanuel Bach nacque a Weimar, dove l’autorevole padre era
musicista di corte. Rimasto orfano di madre quando aveva
appena 6 anni, seguì la famiglia prima a Cöthen, poi a Lipsia,
dove – a partire dal 1723 – frequentò la prestigiosa Schola Thomana Lipsiensis. Agli studi musicali abbinò, per qualche anno,
quelli in legge, ma alla fine prevalse la passione per la musica
tanto che nel 1740, all’età di 26 anni, ottenne l’incarico di clavicembalista alla Corte di Federico il Grande a Berlino. Se da un
lato ciò gli diede una certa tranquillità economica, dall’altro
fu motivo di qualche frustrazione; il suo compito principale,
infatti, era quello di accompagnare al clavicembalo il sovrano
– flautista per diletto – nei vari eventi musicali privati e pubblici. Ciononostante, durante i 28 anni trascorsi a Berlino
Bach compose un gran numero di lavori (centinaia di pezzi
per tastiera, molta musica da camera, una decina di sinfonie e
un’infinità di brani vocali) e pubblicò un importante trattato
sull’arte di suonare gli strumenti a tastiera.
Nel 1768, dopo la morte di Telemann, riuscì
ad ottenere il posto di “kantor” ad Amburgo, dove visse una
seconda giovinezza artistica. Sono di questo periodo – oltre
ad una serie di pregevoli Oratori – le sei Sinfonie composte su
commissione del barone Gottfried van Swieten. Libero di esprimere la sua creatività senza vincoli di sorta, Bach dà alla luce
dei capolavori (in particolare la Sinfonia in si minore) che brillano per freschezza e novità riscattando una carriera vissuta
fino ad allora “all’ombra” di un sovrano illuminato.
Gustavo III di Svezia fu un re altrettanto illuminato. Salito
al trono nel 1771, nel primo anno di regno fondò l’Accademia
Reale di Musica e poco dopo la Royal Swedish Opera. Prima
di lui la musica “colta” in Svezia era confinata nelle chiese e
i concerti pubblici avvenimenti rari. Vista l’assenza di una
tradizione musicale, l’illuminato regnante decise di ingaggiare alcuni compositori e docenti del ricco bacino culturale
tedesco, fra i quali spicca il nome di Joseph Martin Kraus.
Questi, poco più che ventenne, fu subito inviato per un lungo
periodo in Germania, Italia, Francia e Inghilterra per “annusare” le ultime tendenze musicali e importarle in Svezia.
Kraus è un autore i cui lavori – elogiati per la loro originalità
L’ultima tappa di questo viaggio sulla “Genesi della Sinfonia”
ci porta all’Hoftheater di Vienna dove, il 2 aprile del 1800,
Ludwig van Beethoven dirige la sua Sinfonia n. 1, che gli
era costata più di un anno di lavoro. Uomo scontroso e scorbutico, sul piano professionale Beethoven dimostrò in più
occasioni quelle doti di umiltà che si addicono ai grandi. Il
confronto con i “mostri sacri” del recente passato (Mozart) e
contemporanei (Haydn), nonché le enormi aspettative riposte
in lui dal pubblico viennese lo avevano spinto a ritardare il suo
esordio nella scrittura sinfonica – anche in quella per quartetto d’archi – fino alla soglia dei 30 anni.
Solo allora Beethoven si ritenne finalmente
degno di dire la sua autorevole parola nel genere sinfonico
senza temere che qualcuno potesse considerarla opera di
un “apprendista”.
La Sinfonia in do maggiore evoca, qua e là, sia
Mozart che – maggiormente – Haydn e dunque palesa una
volontà di dare continuità al passato; ma dall’altra parte
evidenzia chiaramente quei caratteri nuovi e rivoluzionari
che esploderanno nei lavori successivi e che trasformeranno
la Sinfonia da genere d’intrattenimento a qualcosa di più
grande e universale.
Insomma, la sfida che Beethoven lancia al
pubblico dell’epoca è chiara: “Signori, con questa prima
Sinfonia vi dimostro di aver perfettamente appreso le lezioni
dei miei augusti predecessori, ma d’ora in poi sarà tutta
un’altra musica”!
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Federico Maria
Sardelli
Orchestra
del Teatro
Olimpico
Fondata nel 1990, l’Orchestra del Teatro Olimpico (OTO) ha
realizzato centinaia di concerti, sia in Italia che all’estero, collaborando con artisti di prestigio internazionale come Maria
Tipo, Antonio Ballista, Giuliano Carmignola, José Carreras,
Cecilia Gasdia, Joaquín Achúcarro, Richard Galliano, Peter
Maag e Umberto Benedetti Michelangeli.
Da giugno del 2014 l’orchestra ha iniziato un
percorso di radicale rinnovamento, ideato da Piergiorgio
Meneghini, che intende fare della OTO una sorta di bottega
musicale all’interno della quale i 40 musicisti – selezionati fra
centinaia di “under 30” diplomati nei Conservatori di tutta
Italia – hanno la possibilità di perfezionarsi sotto la guida di
qualificati docenti-formatori.
Lo scopo del progetto, unico nel Veneto e tra i
pochi in Italia, è duplice: offrire ai giovani musicisti della OTO
un percorso di perfezionamento altamente formativo – auspicabilmente foriero di futuri incarichi professionali stabili in
grandi enti orchestrali – e nel contempo realizzare stagioni
concertistiche di qualità, arricchite dalla presenza di rinomati
solisti-ospiti e di autorevoli “bacchette”.
Con la supervisione di Alexander Lonquich –
direttore principale della OTO – ogni concerto viene preparato meticolosamente durante intense giornate di lavoro che
si svolgono nella tranquillità di Villa San Fermo di Lonigo
dove, in una sorta di “ritiro artistico”, direttore, orchestrali,
solisti e tutor lavorano fianco a fianco, ma condividono anche
occasioni di conoscenza personale e di convivialità che sono
elementi importantissimi per creare l’identità di un’orchestra.
Alcuni tutor che seguono la OTO nel lavoro di preparazione,
si esibiscono anche in concerto – come prime parti – a fianco
dei loro più giovani colleghi.
direttore
Non è semplice, in poche centinaia di caratteri, tracciare il
profilo di una personalità come quella di Federico Maria
Sardelli, tanti sono i suoi interessi in vari campi dell’arte: direttore d’orchestra, flautista, musicologo (è membro del comitato
scientifico dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi presso
la Fondazione Cini e dal 2007 è responsabile del Catalogo
vivaldiano), compositore, pittore e incisore (dall’età di 15 anni
è membro ad honorem dell’Accademia delle Arti dell’Incisione),
ritrattista, fumettista, autore satirico (collabora con
“Il Vernacoliere” da quando aveva 12 anni) e scrittore di
romanzi di successo (il suo ultimo lavoro per Sellerio, dal
titolo “L’Affare Vivaldi”, ha vinto il Premio Comisso 2015).
Nato nel 1963 a Livorno, nel 1984 Sardelli
fonda l’orchestra barocca “Modo Antiquo” con la quale, da
allora, svolge intensa attività concertistica in tutta Europa.
Direttore principale ospite dell’Orchestra Filarmonica di
Torino, Sardelli è spesso invitato sul podio di altri prestigiosi
ensemble come il Gewandhaus di Lipsia, la Staatskapelle
Halle, la Kammerakademie Potsdam, la Real Filarmonica
de Galicia, il Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra dei
Pomeriggi Musicali...
In campo discografico ha al suo attivo oltre 40
incisioni (per Naïve e Deutsche Grammophon) in veste di
direttore e di solista, alcune delle quali si sono guadagnate
la nomination ai “Grammy Awards”.
Il suo nome è legato alla rinascita del
teatro musicale vivaldiano dei nostri tempi con prime
rappresentazioni, incisioni ed edizioni mondiali di numerose
opere inedite del “Prete rosso”: nel 2005 ha diretto a
Rotterdam la prima mondiale di “Montezuma” (riscoperta
dopo 270 anni), nel 2006 a Firenze la prima ripresa mondiale
di “L’Atenaide” e nel 2012 ha inciso per Naïve, in prima
mondiale, le ultime otto scoperte vivaldiane e ha diretto
il nuovo “Orlando Furioso” da lui riscoperto e ricostruito.
Come membro del comitato scientifico dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi ha pubblicato, fra gli altri, il
volume “La musica per flauto di Antonio Vivaldi”, il “Catalogo
delle concordanze musicali vivaldiane” e dirige la collana in
facsimile “Vivaldiana”, edita da SPES.
OTO
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7
Haydn di Trento e Bolzano e la Streicher Akademie Bozen)
dal 2000 fa parte dell’Orchestra da Camera di Mantova.
Collabora inoltre con l’Ensemble Zandonai di
Trento e la European Union Chamber Orchestra, gruppi con
i quali ha suonato in Europa, America e Asia. È insegnante
di musica d’insieme presso la Scuola Musicale Jan Novak
di Villa Lagarina (TN).
Il concerto è stato realizzato grazie alla preziosa
collaborazione dei maestri:
Filippo
Lama
Alejandro
Biancotti
violini
Diplomato con il massimo dei voti e la lode, ha perfezionato
i suoi studi con rinomati maestri come Corrado Romano,
Paolo Borciani, Franco Rossi, Franco Gulli ed Enrica Cavallo.
Vincitore di concorsi nazionali ed internazionali, ha suonato
in varie formazioni da camera – dal duo al quintetto – con
le quali ha realizzato anche numerose registrazioni discografiche e radiofoniche.
Da oltre 30 anni collabora con importanti orchestre italiane sia come violino di spalla che come solista: l’Orchestra del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, l’Orchestra da Camera di Mantova, la “Toscanini” di
Parma, l’Orchestra de “I Pomeriggi Musicali” di Milano, l’Orchestra Stabile “G. Donizetti” di Bergamo.
Dal 2007 è direttore artistico e konzertmeister
dell’Orchestra da Camera di Brescia. Dal 1982 è titolare della
cattedra di violino al Conservatorio “Marenzio” di Brescia.
violoncelli
Nato in Argentina, ha compiuto gli studi musicali a Buenos Aires e
si è successivamente perfezionato in Europa seguendo gli insegnamenti di Philippe Muller, Rocco Filippini e Antonio Janigro.
Nei primi anni ‘80 inizia l’attività di musicista da
camera e di solista e successivamente viene invitato a suonare con
prestigiose orchestre come quella del Maggio Musicale
Fiorentino e la European Community Chamber Orchestra.
Nel corso della sua trentennale carriera ha suonato in molti paesi
europei, in America e in Giappone sotto la guida, fra gli altri, di
Abbado, Muti, Zubin Mehta, Rostropovich, Giulini, Inbal, Fischer,
Prêtre e Penderezky. Negli ultimi anni ha suonato anche con la
Philharmonia Wien (diretta da Ola Rudner), con l’Orchestra della
Rai di Torino e con I Solisti della Scala di Milano.
Già docente di Conservatorio, Alejandro Biancotti
dal 2011 è tutor dei violoncelli della Südtiroler Jugendsynfonieorchester. Dal 1988 è primo violoncello solista dell’Orchestra Sinfonica Haydn di Bolzano e Trento.
Klaus
Manfrini
Ubaldo
Fioravanti
viole
Dopo il diploma a pieni voti in viola al Conservatorio
“F. A. Bonporti” di Trento, si è perfezionato con Juri
Gandelsmann e Bruno Giuranna.
Come membro del Quartetto Constanze
di Bolzano ha seguito i corsi di Milan Skampa (Scuola
di Musica di Fiesole) e ha partecipato come borsista alle
masterclass di Hugh Maguire (Britten-Pears School
of Music) e Stefan Metz (Orlando Festival).
Dopo numerose esperienze e collaborazioni
in varie formazioni cameristiche (fra le quali l’Orchestra
contrabbassi
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Si è formato nei Conservatori di Rovigo e Firenze, frequentando poi i corsi di musica da camera con Riccardo Brengola e
Franco Rossi e di contrabbasso con Franco Petracchi.
Nel 1976 è entrato a far parte dei Solisti Veneti
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e dal 1983 al 2014 è stato primo contrabbasso dell’Orchestra
di Padova e del Veneto con la quale ha effettuato migliaia di
concerti in quattro continenti.
Attivo anche come solista e camerista, ha collaborato con complessi ed interpreti di fama internazionale incidendo per Claves, Dynamic e Amadeus. In campo didattico, ha
insegnato per oltre 20 anni ai corsi di perfezionamento di Portogruaro, all’Accademia Mahler di Ferrara e ai corsi di formazione “Progetto Orchestra” a Vicenza. Attualmente insegna al
Conservatorio di Rovigo.
Miroglio. Musicista eclettico e dai variegati interessi, ha collaborato con artisti del calibro di Dave Samuels, Mario Brunello,
Bogdan Bacanu, Kuniko Kato, Filippo Lattanzi, Marco Paolini
ed ha suonato con svariate formazioni orchestrali.
Molto attivo anche come compositore, i suoi
brani sono stati più volte premiati e segnalati dalla critica
internazionale. Tasca insegna al Conservatorio di Vicenza
ed ha tenuto corsi e masterclasses alla Hochschule di
Mannheim nonché in vari Conservatori italiani.
Davide
Sanson
prossimo appuntamento
lunedì 4 aprile 2016 ore 20.45
Teatro Comunale di Vicenza
Alexander
Lonquich
fiati
Diplomatosi al Conservatorio di Cuneo, si è in seguito perfezionato con Max Sommerhalder e Rex Martin. Ha al suo
attivo numerose collaborazioni con orchestre italiane quali
l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra “Verdi” di
Milano, l’Orchestra Giovanile Italiana, l’Orchestra Sinfonica
di Sanremo ed estere, come la Filarmonica di San Pietroburgo
diretta da Yuri Temirkanov ed i Solisti di Mosca diretti da
Yuri Bashmet.
Attratto da una più ampia varietà di forme espressive, ha poi studiato composizione con Bruno Cerchio e
Giorgio Colombo Taccani. Suoi lavori sono già stati eseguiti in
Italia, nelle Americhe ed in Europa (recentemente presso la Sala
Tchaikovsky di Mosca). Svolge anche attività cameristica ed è
apprezzato come direttore di ensemble strumentali e vocali.
È docente di Tromba presso il Conservatoire de la Vallée d’Aoste.
direttore
OGI
Orchestra del Teatro Olimpico
Orchestra Giovanile Italiana
musiche di
Saverio
Tasca
percussioni
Si è diplomato al Conservatorio di Vicenza ed ha successivamente studiato allo Sweelinck Conservatorium di Amsterdam
con David Searcy, David Friedman, Robert van Sice e Thierry
OTO
10
Richard Wagner
Richard Strauss
Claude Debussy
Maurice Ravel 11
l’Orchestra del Teatro Olimpico ringrazia
main sponsor
enti istituzionali
media partner
sponsor
partner
OTO ringrazia il Gruppo Forall per aver fornito gli abiti che saranno
indossati dagli orchestrali in questa stagione.
Ringrazia inoltre alcuni affezionati e generosi abbonati che hanno
effettuato una donazione a favore dell’attività concertistica.
la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza è sostenuta da
soci fondatori
socio sostenitore
partner
OTO - Orchestra del Teatro Olimpico
0444 32 65 98 – vicolo cieco Retrone 24
[email protected]
www.orchestraolimpicovicenza.it
presidente
Franco Scanagatta
vicepresidente
Luca Trivellato
direttore principale
Alexander Lonquich
direttore generale
Piergiorgio Meneghini
amministrazione
Antonino Mangano
organizzazione
Eliana Lamore
consiglieri
Jacopo Bulgarini d’Elci
Adriana Maltauro
Enrico Pisa
Francesco Scarpari
Paolo Pigato
Sergio Pitacco
revisori dei conti
Enrico Iannaci
Daiana Mordegan
Giulia Salin
Società del Quartetto
di Vicenza
ufficio stampa
Paolo Meneghini
Progetto grafico: Michele Galluzzo, Elena Meneghini, Ilaria Roglieri
sponsor