Edizione speciale - Corpi Bandistici della Provincia di Trento

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Anno 21 - numero 3 - novembre 2011
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Anno 21 - numero 3
novembre 2011
Periodico della
Federazione Corpi Bandistici
della Provincia di Trento
Redazione - Amministrazione
via G.B. Trener, 8
38100 Trento
Tel. 0461.230251
Fax 0461.230648
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Mediaomnia - Riva del Garda
SOMMARIO
•La nostra festa
pag. 1
• Le bande Trentine, ruolo sociale e culturale
di una tradizione centenaria
pag. 18
•Formazione di qualità anche nel 2012
pag. 22
• Sinfonia condinese
pag. 26
• A Fondo musica da 110 anni
pag. 29
• 110 anni di Musica per la Banda Folk
di Castello Tesino
pag. 31
Cronache:
- A Caderzone Ugo Bazzoli succede
a Antonio Vergara
pag. 33
- Un anno di ricco d’impegni, ma anche di tante
soddisfazioni
pag. 33
- Le strie di Fiemme fra passato e presente
pag. 35
- Roma: giornata nazionale della musica
popolare ed amatoriale
pag. 37
- Annafest e Bamberga
pag. 38
- 125 più 25: Lavis e Pomarolo
pag. 40
Per inviare articoli:
[email protected]
- Mezzolombardo ricorda Mario Pisetta
pag. 41
- 2011: Anno della memoria storica
pag. 41
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- Un’estate a tutta musica
pag. 44
- Novità per la Banda Sociale di Ragoli
pag. 45
- Tesero al Flicorno d’Oro
pag. 47
Autorizzazione alla stampa
n. 623 del 28.01.89
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Direttore Responsabile
Franco Delli Guanti
Segretaria di redazione
Giannina Moser
NOVITà EDITORIALI
• Un CD per i 25 anni del Gruppo Strumentale
Giovanile di Lavis
pag. 48
La nostra festa
IlIl maltempo
maltempo non
non ha
ha fermato
fermato l’entusiasmo
l’entusiasmo delle
delle bande
bande
del
del Trentino
Trentino che
che hanno
hanno festeggiato
festeggiato ii sessant’anni
sessant’anni di
di
fondazione
fondazione della
della Federazione
Federazione dei
dei Corpi
Corpi Bandistici.
Bandistici.
Ecco
Ecco le
le immagini
immagini più
più belle.
belle.
Foto servizio: Agf Bernardinatti
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Le bande Trentine, ruolo
sociale e culturale di una
tradizione centenaria
Risultati e osservazioni sulla ricerca condotta
dalla Federazione delle bande
di Giuliano Trenti
18
La ricerca sull’identità delle bande
Trentine commissionata dalla
federazione dei corpi bandistici
della provincia di Trento ha sollevato
alcune importanti riflessioni sul mondo
bandistico, dalle quali è emerso un
dibattito del quale anche i giornali
hanno dato notizia. Personalmente,
mi è dispiaciuto molto vedere come
il lavoro realizzato sia stato tradotto e
riassunto in un articolo che, in modo
semplicistico, titolava “Le bande
trentine, cosa da paesani”. Questo
articolo vuole approfondire, alcune
evidenze che sono emerse nella
ricerca svolta, sia per sgomberare
il campo da fraintendimenti, sia per
capire la vastità delle osservazioni
che sono emerse e le possibili linee
di indirizzo del movimento bandistico
Trentino. Dal punto di vista statistico,
la ricerca è stata realizzata con ben
quattro distinte rilevazioni attraverso
altrettanti questionari, intervistando: i
bandisti, le persone che hanno attività
di tipo commerciale e turistico in
trentino e le persone che risiedono in
trentino (quest’ultimo è stato definito il
campione dei “non bandisti”).In tutto,
sono state intervistare 724 persone.
La ricerca sull’identità delle bande
Trentine commissionata dalla
federazione dei corpi bandistici
della provincia di Trento ha sollevato
alcune importanti riflessioni sul mondo
bandistico, dalle quali è emerso un
dibattito del quale anche i giornali
hanno dato notizia. Personalmente,
mi è dispiaciuto molto vedere come
il lavoro realizzato sia stato tradotto e
riassunto in un articolo che, in modo
semplicistico, titolava “Le bande
trentine, cosa da paesani”. Questo
articolo vuole approfondire, alcune
evidenze che sono emerse nella
ricerca svolta, sia per sgomberare
il campo da fraintendimenti, sia per
capire la vastità delle osservazioni
che sono emerse e le possibili linee
di indirizzo del movimento bandistico
Trentino. Dal punto di vista statistico,
la ricerca è stata realizzata con ben
quattro distinte rilevazioni attraverso
altrettanti questionari, intervistando: i
bandisti, le persone che hanno attività
di tipo commerciale e turistico in
trentino e le persone che risiedono in
trentino (quest’ultimo è stato definito il
campione dei “non bandisti”).In tutto,
sono state intervistare 724 persone.
I risultati della ricerca evidenziano
l’esistenza di due distinte prospettive
da cui osservare le dinamiche del
mondo bandistico trentino, delle
quali è opportuno tenere conto.
La prima prospettiva è collegata
alle persone che, in modo diretto o
indiretto, vivono in prima persona
le attività banda. Questa prospettiva
appartiene soprattutto ai bandisti e
agli operatori turistici del trentino.
Questi soggetti vedono le bande in
modo molto positivo e, per i bandisti,
l’attività dell’associazione è un aspetto
importante della propria vita. I motivi
che appassionano queste persone alla
banda vanno ricercati principalmente
nell’allegria che riconoscono nelle
bande, nella voglia di stare insieme
e di divertirsi imparando a suonare,
la voglia di impegnarsi per sé stessi e
per gli altri. In particolare, per quanto
riguarda il legame tra i bandisti e le
bande, si osserva come esista una
sorta di doppio binario che li tiene
legati a queste associazioni. Il primo
binario riguarda la voglia di suonare
e la passione della musica, il secondo
riguarda gli aspetti sociali della banda,
ovvero la voglia di stare insieme,
divertirsi, e allo stesso tempo mettersi
al servizio della propria comunità.
Nella ricerca è emerso che questi
due binari devono essere curati con
attenzione nel gestire le bande: non
può esistere la banda se non vengono
curati contemporaneamente sia gli
aspetti strettamente musicali, sia la
possibilità di fare gruppo e divertirsi.
Una cosa particolarmente curiosa che
è emersa dalla ricerca riguarda le
attitudini dei bandisti di sesso maschile:
per la maggior parte dei maschi (ma
non per tutti, sia chiaro) gli aspetti
sociali della banda (il fare gruppo e
lo stare insieme) sono mediamente più
importanti degli aspetti strettamente
musicali. Altre evidenze di grande
rilevanza emerse dalla ricerca
riguardano sia la rilevanza della
divisa (ritenuta molto importante dai
bandisti perché identifica la propria
appartenenza alla banda e, allo stesso
tempo, distingue la propria banda
dalle altre), sia gli aspetti formativi
delle bande. Infatti, quasi tutti i
bandisti riconoscono alla banda di
aver contribuito non solo a formare le
loro capacità musicali, ma anche molte
altre competenze di tipo sociale. Si
riconosce alla banda la capacità di far
imparare ai suoi partecipanti le regole
19
20
e l’importanza della convivenza civile,
del volontariato gratuito, della tolleranza
e della solidarietà, riuscendo a far
diventare in qualche modo i bandisti dei
cittadini migliori per la loro comunità.
La ricerca ha inoltre permesso di
rilevare il grande apprezzamento
degli operatori turistici trentini verso
le attività che svolgono le bande per il
supporto turistico. Quasi la totalità del
campione (il 99%) dichiara di essere
convinta che le bande trentine siano
molto importanti per sostenere il turismo
trentino e, soprattutto, per comunicare
ai turisti l’identità del territorio. In
particolare, gli operatori turistici
riconoscono alle bande, a differenza
delle altre associazioni del territorio,
il forte attaccamento ai valori culturali
tipici del trentino, che permettono ai
turisti di distinguere la nostra provincia
dalle altre. La ricerca ha però messo in
luce anche una seconda prospettiva,
più problematica, a cui guardare il
modo bandistico trentino. I problemi
evidenziati riguardano soprattutto
il rapporto tra le bande e chi non
partecipa alla loro attività.
L’evidenza più problematica di questa
prospettiva riguarda il fatto che i
giovani (soprattutto gli adolescenti e
le persone al di sotto dei 25- 30 anni)
risedenti nei fondovalle del Trentino
(Trento, Rovereto, Riva del Garda, e
così via) sembrano attribuire alla banda
una immagine “da cosa vecchia”,
“fuori moda”. A questa osservazione si
collega addirittura il fatto che i giovani
bandisti riportano di essere oggetto di
vari sfottò, prese in giro e schernimenti
da parte dei propri coetanei che non
partecipano alla banda. Per maggiore
comprensione di quanto sto affermando,
riporto qui testualmente alcune delle
risposte date dai bandisti alla domanda
“come pensi sia visto chi partecipa alla
banda da parte delle altre persone?”:
• 1 Credo che alcuni, soprattutto
i giovani che bazzicano per pub e
discoteche, ci considerino degli sfigati;
• 2 “…ho visto troppi ragazzi/e della
mia banda buttare via tanti anni di studi
e lasciare tutto solo per paura, secondo
me, di essere indicati come “quello che
suona nella banda”.
Questi sono solamente due esempi, ma
questo tipo di risposte si osservano da
parte ddi buona parte degli intervistati
di giovane età. Altro elemento di
riflessione riguarda l’evidenza seguente:
nonostante alcune bande Trentine
esistano da più di cento anni, e abbiano
contribuito a formare musicalmente
migliaia di persone, la ricerca ha
indicato che la maggioranza dei non
bandisti non è stata in grado di definire
in nessun modo quali differenze ci
siano tra le bande trentine e quel del
resto d’Italia o del vicino Alto Adige. In
altre parole, le persone non bandiste
intervistate non sono state in grado
di identificare i tratti caratteristici
del movimento bandistico trentino,
e questo soprattutto per via della
mancanza di conoscenza del mondo
bandistico. Ulteriormente, quando si
chiede alle persone non bandiste di
descrivere le bande, la maggior parte
delle persone residente nei centri di
fondovalle, tende a descriverle come
associazioni allegre, ma di bassa qualità
musicale e che esistono soprattutto
per partecipare agli eventi tradizionali
della comunità ( principalmente sagre
e processioni). Il giudizio di questa
parte della popolazione è però basato
unicamente su pregiudizi, poiché tali
persone dichiarano di non conoscere
da vicino le bande. Tali pregiudizi si
sono probabilmente formati in tempi
lontani, che non hanno più attinenza
con le bande di oggi. Va però detto
che le persone che vivono nelle vallate
esterne del Trentino (Valli Giudicarie,
Val di non, Val di Fassa e così via)
hanno mediamente una conoscenza
migliore delle bande, e dichiarano di
apprezzarle in modo maggiore.
Ma come vedono i bandisti il loro
futuro? I bandisti trentini dichiarano
di volere nel loro futuro delle bande
più preparate dal punto di vista
musicale, in grado di competere con
le bande di aree europee che, ad
oggi, risultano essere maggiormente in
vista. Ma, come è intuibile da quanto
esposto in questo articolo, buona parte
dei bandisti vorrebbe anche che le
bande Trentine fossero maggiormente
sentite e apprezzate dalla popolazione
trentina, e integrate in un quadro
culturale che ne riconosca il loro valore.
Questi sono i risultati principali della
ricerca. Ringrazio tutti i bandisti di
aver collaborato per la realizzazione
dello studio, compilando i questionari
e spendendo il proprio tempo per
questo progetto. Ringrazio inoltre
Stefano Malfer per il supporto dato alla
realizzazione della ricerca.
21
Formazione di qualità
anche nel 2012
Nonostante la flessione delle risorse economiche si
proseguirà ad investire sui giovani
di Claudio Luchini
22
Il 2011 ha rappresentato l’anno
dei festeggiamenti del 60° della
Federazione, celebrati con la
manifestazione di apertura di
Mezzocorona il 30 aprile, con la
giornata di riflessione sull’identità
culturale e il concerto serale del 3
settembre e con la grande giornata
del 4 settembre che ha visto ancora
una volta centinaia di bandisti sfilare
per la città di Trento. È mio dovere
ringraziare tutti coloro che hanno
partecipato attivamente ai momenti di
festeggiamento e che, soprattutto per
la giornata del 4 settembre, hanno
dimostrato quanto sia stata forte la
volontà di essere presenti, nonostante
gli eventi atmosferici contrari, a questa
giornata significativa per il movimento
bandistico trentino. Pertanto mi preme
ringraziare nuovamente di cuore, a
nome di tutta la Federazione e mio
personale, per la dimostrazione di forte
attaccamento alla nostra Federazione.
L’anno 2012 presenta, per la
Federazione dei Corpi Bandistici
della provincia di Trento, l’anno del
rinnovo di tutto il direttivo. Infatti
l’anno prossimo scadrà il mandato
triennale previsto dal nuovo statuto
approvato nel 2000. La Federazione
sarà chiamata, entro aprile dell’anno
prossimo all’approvazione del bilancio
consuntivo 2011, e subito dopo ci
sarà la possibilità per i candidati
alla presidenza e al coordinamento
delle zone bandistiche di dichiarare
la propria disponibilità a ricoprire
tali ruoli. Entro maggio si terranno le
assemblee di zona per l’elezione dei
rappresentanti zonali e l’indizione
dell’assemblea per l’elezione del nuovo
presidente con la conferma dei membri
eletti nelle zone. In questi anni l’attività
della Federazione si è concentrata
soprattutto sulla definizione del
percorso formativo che possiamo oggi
dire definitivamente strutturato. Anche
l’ultimo incontro con le scuole musicali
di riferimento ha permesso di rivedere
la convenzione, di cui si allega copia,
e di inserire finalmente anche gli
aspetti di verifica dell’attività formativa
svolta.
Infatti, ogni soggetto formativo, a fine
biennio, oltreché adempiere agli
aspetti burocratici istituzionali, quali
le pagelle, i giudizi, la segnalazione
delle assenze eccetera.., sottoporrà
il candidato ad una prova specifica
che permetterà di certificare il livello
di preparazione musicale raggiunto.
Ciò induce tutti noi ad un impegno
superiore, considerato che ormai il
livello di formazione ha raggiunto
uno standard di qualità elevato. Di
conseguenza gli insegnanti potranno
adottare metodi di insegnamento più
consoni all’obiettivo da raggiungere,
i direttori delle scuole musicali
metteranno in campo azioni formative
per i docenti opportunamente mirate e
i presidenti e tutti noi avremo il dovere,
l’onere e l’onore di seguire tutto l’iter
con attenzione al fine di permettere
ai giovani allievi di raggiungere il
livello formativo di competenza più alto
possibile.
Il 2012, in considerazione del fatto
che il percorso formativo è stato
strutturato su sei anni e le lezioni di
avviamento strumentale hanno inizio
a partire di massima dal nono anno
di età, siamo riusciti a mantenere il
numero degli iscritti nella quantità
sufficiente per poter finanziare il
progetto, nonostante il sensibile calo
delle risorse messe a diposizione dalla
Provincia. Come ormai ogni presidente
sa, per l’anno scolastico 2011/2012 è
stata data la possibilità a tutti gli allievi
di avviamento musicale di avere la
disponibilità del voucher. Tutto ciò ha
portato oggi ad avere n. 1312 allievi
iscritti (teoria solfeggio) e numero 1872
allievi iscritti ai corsi di avviamento
strumentale per un totale di 3184.
L’azione messa in atto dalla
Federazione ha permesso di soddisfare
l’esigenza delle bande per quanto
riguarda gli allievi iscritti e la richiesta
delle scuole musicali circa la conferma
di massima delle ore dell’anno
precedente. Nel contempo si è potuto
parzialmente soddisfare, con le poche
rinunce comunicate in Federazione,
anche quelle bande che in presenza
di pochi allievi avevano chiesto un
aumento di voucher. A partire dal
2012 dovremo ipotizzare un percorso
straordinario per tutti quegli allievi che,
con grande profitto e dedizione per
la banda, hanno già frequentato i sei
anni di corso e ritengono importante,
per sè e per il gruppo bandistico,
continuare un anno di specializzazione
nel proprio strumento. Naturalmente
ciò dovrà essere un premio meritato
sia da un punto di vista della qualità
musicale che dell’impegno mostrato a
favore del proprio corpo bandistico.
Pertanto il 2012 potrà, proprio sulla
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scia di favorire coloro che ritengono
valorizzare il proprio talento musicale e
nel contempo mettere a disposizione le
proprie competenze musicali a favore
della banda, rappresentare l’anno
della convenzione fra Federazione
Corpi Bandistici ed il Conservatorio
di Trento per dare la possibilità
agli allievi meritevoli di poter avere
un riconoscimento delle proprie
competenze, a seguito di uno specifico
esame sostenuto in Conservatorio
e riconosciuto da un punto di vista
legale. La massiccia adesione al
progetto formativo della Federazione
da parte dei giovani, come più volte
sostenuto ed evidenziato anche
dalla relazione sui valori del mondo
bandistico, ha ridotto di molto l’età
media dei nostri bandisti, pertanto
come dalla tabella in calce abbiamo
all’interno delle nostre realtà musicali
ben numero 6.156 associati che
svolgono attività musicale. Infatti
risulta significativo il numero di coloro
che sono tra i 10 e i 20 anni pari
a 2841, che in aggiunta ai giovani
sotto i 10 anni, pari a 178 suonatori,
rappresentano quasi il 50% dei nostri
associati attivi. Se poi consideriamo
tra i giovani anche coloro che non
hanno compiuto i 30 anni, possiamo
dire senza mezzi termini che l’attività
bandistica oggi in Trentino è svolta
per quasi due terzi da giovani
suonatori. E’ caratteristico del nostro
movimento anche il fatto che oltre tra
i 1906 bandisti di età matura ci siano
ancora oggi ben 18 suonatori oltre gli
80 anni che si dilettano all’interno dei
nostri gruppi musicali.
Lo sforzo di questi anni da parte
della Federazione è stato quello di
dare una prospettiva futura attraverso
la presenza dei giovani. Oggi
dobbiamo, oltre che mantenere questa
prospettiva, garantire una continuità di
presenza dei meno giovani.
Parlando di futuro, come deve essere
il piano culturale 2012, dobbiamo
anche considerare la realtà economica
a cui andiamo incontro. Siamo tutti
convinti che il momento di crisi
economica attuale stia producendo i
suoi effetti anche sulla nostra realtà,
visto che già il bilancio 2011 registra
un contenimento di contributi. Nel
contempo non dobbiamo però far
diventare questo elemento negativo
un alibi per giustificare un eventuale
e futuro disimpegno sia da parte
della Provincia che da parte nostra,
per quanto ci compete. Con l’anno
in corso abbiamo maggiormente
definito il nostro percorso formativo
con l’obiettivo di individuare anche le
competenze che ogni allievo, a fine
biennio sia di teoria e solfeggio che di
strumento, deve possedere.
E’ opportuno pertanto che tutti
sappiano, a partire dai giovani, che
far parte della nostra famiglia significa
dimostrare non solo di avere passione,
impegno e costanza nello studio
della musica, ma anche mostrare
dedizione al gruppo di appartenenza.
È importante che i nostri allievi siano
in grado di sfruttare al massimo i
propri talenti e i nostri bandisti giovani
o meno giovani siano disponibili a
continuare, come fatto fino ad oggi,
a innovarsi e a migliorarsi. Per questo
motivo abbiamo voluto sollecitare di
mantener fede all’impegno assunto
quattro anni fa quando abbiamo
tutti assieme ritenuto importante
il traguardo di partecipare a un
concorso almeno di classificazione.
È vero che ciò richiede impegno, da
parte del maestro, del presidente e
dei suonatori ma è altrettanto vero
che le cose che richiedono più
impegno sono anche quelle che
danno maggiore soddisfazione e
rafforzano la coesione del gruppo
banda. Per tutte queste ragioni e altre
ancora riteniamo che oggi l’intervento
economico, anche se in un momento
di crisi, soprattutto nel settore
formativo, non debba e non possa
venir meno. I gruppi musicali si sono
fortemente migliorati nella capacità di
suonare, si sono rinnovati nel vestiario,
si sono resi sempre più disponibili a
creare supporto alla realtà turistica del
territorio e tutto ciò è oggi il risultato
di un programma formativo di alta
qualità.
25
Sinfonia
condinese
I 140 anni di storia del Corpo Musicale G. Verdi
Anniversari
26
L’estate 2011, per la banda, è stata
una stagione ricca di eventi. Con
l’occasione dei festeggiamenti per il
140° anniversario del nostro sodalizio,
è stata organizzata a Condino la
tradizionale Rassegna bandistica
della Valle del Chiese, domenica
10 luglio. La giornata è iniziata
con la celebrazione della S.Messa
in memoria dei bandisti e soci, al
termine della quale ci si è trasferiti
presso la casa Municipale per il
convegno storico–musicale, con tutte
le autorità e competenti relatori.
Splendida la location del convegno,
la sala consiliare, le cui pitture da
sole narrano la storia del paese, e
tra queste uno scorcio ritrae anche
un momento storico della banda.
Fa gli onori di casa l’assessore alla
cultura Marina Pretti, poi il saluto del
presidente della federazione bande
trentine, Claudio Lucini.
Gli storici locali Franco Bianchini
e Basilio Mosca hanno raccontato
la cronistoria della nostra
banda rimarcando il prezioso
contributo musicale della famiglia
Dapreda. Il prof. Daniele Carnevali, docente
presso il Conservatorio di Trento, ha
sviluppato l’argomento analizzando
la crescita delle bande in generale,
con l’evoluzione dai primitivi suoni
semplici fino a quelli più sofisticati
dei nostri tempi. Nel pomeriggio si
è tenuto il tanto atteso “concertone”:
appuntamento sentito dai bandisti di
tutta la valle. Un’ottima partecipazione
di suonatori ed una buona cornice
di pubblico, nonostante la canicola
estiva. Il sole ha riscaldato in ogni
senso l’esibizione delle singole bande
ed il finale concerto d’assieme. Nella
settimana di preparativi alla rassegna
bandistica, si è svolto il torneo di
SuperMiniVolley, rivolto alle bande,
in palio per il vincitore c’era uno
strumento musicale (per rimanere
in tema). Il torneo ha riscosso una
buona partecipazione, è stato un
momento di ritrovo e uno svago
“alternativo” per quei ragazzi abituati
a masticare musica. Immancabile
per una ricorrenza così importante,
la mostra storica allestita con la
massima cura presso la sala delle
colonne. Tanti documenti e tanto
materiale che pur inanimato sembrava
parlare: strumenti e divise, fotografie
e documenti storici, contenuti audio
e video, pannelli che raccontano la
storia del Concerto di Natale, i “vecchi
e nuovi” autori e composizioni… un
angolo dedicato al “non solo musica”
con i momenti più divertenti di
contorno all’attività musicale, premi
e onoranze ricevute nei concorsi
musicali. La serie di divise storiche
non poteva non concludersi con
la presentazione del nuovo abito,
inaugurato e indossato appunto per il
concertone. Si è compiuto uno studio
accurato ed attento per la nuova
divisa che ha dato un tocco di novità
ed eleganza con una pratica cravatta
e un nuovo contrasto di colori con i
pantaloni; inoltre è stato integrato un
nuovo caldo giubbotto per l’attività
musicale invernale, che consente
una praticità e versatilità dell’abito
per le varie occasioni nelle diverse
stagioni. Venerdì 29 luglio è stata
la volta della formazione bandistica
olandese Vakantieorkest “Ad Hoc”
che ha intrattenuto la platea del
centro polifunzionale con musica di
alto livello. Sono stati suonati brani
italiani tra cui “la Gazza ladra”, “I pini
di Roma” e l’emozionante “Gabriel’s
oboe” di Morricone, accompagnate da
brani di compositori olandesi. L’evento
clou dell’estate, la festa in grande
stile per i 140 anni, è stata il 13
agosto con la manifestazione “Sinfonia
condinese”.
Nei mesi che hanno preceduto
l’evento, un gruppo di ragazzi bandisti
e non, si è trovato costantemente
per l’organizzazione della festa.
Con l’impegno di tutti, e la giusta
coordinazione del presidente Roberto
Spada e del suo direttivo, è nata
più di una semplice festa. Sinfonia
condinese è stata una serata di
emozioni dedicata ai sensi, con
intrecci di musica e luci in un contesto
che trasuda di storia come quello
di piazza San Rocco ed il verde del
Parco alle Toppe.
A tardo pomeriggio inizio con Happy
Hour nella suggestiva piazzetta del
palazzo comunale, magistralmente
addobbata per l’occasione; si
sono degustate bevande e cocktail
accompagnati da un ottimo buffet.
L’atmosfera ideale ricreata dalla
musica di Fabio DJ e dalle acrobatiche
danze del gruppo Long C’hi Kung Fu.
Contemporaneamente ha preso il via
una gara estemporanea di fotografia,
140...extempl, con premi succulenti,
27
28
500 € allo scatto più suggestivo
della serata, 300 € al secondo e
200 € al terzo, oltre al premio per
lo scatto più ironico e originale.
Nel proseguimento della serata, al
parco alle Toppe la musica dal vivo
di 4 formazioni musicali. Le nostrane
“Tirol Band” e “BWB – BenchWarmer
Brass”, rispettivamente formate da
suonatori di Roncone e di Condino,
si sono alternate ai musicanti della
Tiger Dixie Band e della Bifunk Brass
Band. Tanta qualità, basti notare
che questi ultimi sono un esplosivo
ensemble composto da 15 elementi
nato con l’idea di riproporre le
sonorità funk-metropolitane in “salsa”
jazz, mescolandole con quelle delle
street-band. La Tiger, band tra le
poche a livello internazionale, si
dedica sistematicamente al recupero
del Jazz degli “anni ruggenti”
(primo ‘900), proponendolo con un
approccio interpretativo originale ed
attuale. Giunta mezzanotte, come
in una fiaba, l’epilogo della magica
serata con un gran finale a sorpresa,
”Lucky Balloon”. Tutti sono rimasti
a bocca aperta e naso all’insù, ad
ammirare lo spettacolare rilascio di
un centinaio di mongolfiere luminose
che hanno solcato i cieli sopra la
valle. Un’emozione coinvolgente,
arricchita dal sound di sottofondo,
sulle note della commovente “Your
Love” di Morricone ed “Adiemus” di
Enya. Non mi soffermo troppo nel
ricordare il tradizionale e collaudato
Concerto dell’Assunta del 15 agosto
tanto atteso ed apprezzato dal nostro
pubblico. L’evento conclusivo dei
nostri festeggiamenti, domenica 25
settembre, con il concerto assieme alla
Corpo musicale di Bubino (Sondrio),
formazione a noi gemellata e legata
da una vera amicizia. Festeggiamenti
formalmente conclusi, ma la stagione
musicale prosegue: appuntamento a
Condino per il tradizionale Concerto
di Natale, la notte del 24 dicembre.
Un ringraziamento a tutti gli amici che
hanno collaborato per il compimento
e la riuscita di tutte le iniziative che
abbiamo proposto alla comunità
condinese, e di valle. Un grazie
agli sponsor che hanno contribuito,
e un doveroso ringraziamento
all’Amministrazione Comunale, per
l’appoggio morale ed economico,
al Consorzio BIM del Chiese, alla
Cassa Rurale di Condino ed alla
Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia
Paganella. Tanta fatica ed energie
sono stati spesi, ma tanto di ripagato
con l’affetto e la partecipazione del
paese e del nostro pubblico.
A Fondo musica
da 110 anni
Anniversario celebrato insieme a tutta la comunità
Anniversari
Era il 1900 quando a Fondo venivano
poste le basi per la fondazione del
locale corpo bandistico. Il comitato
promotore chiese a Vigilio de
Inama di Fondo, all’epoca preside
dell’Accademia letteraria di Milano,
di scegliere il maestro: la prima
“bacchetta” fu affidata a Paolo Arnoldi
di Cremona, diplomato in Trombone
al Conservatorio di Milano, che guidò
la banda fino al 1914.
Domenica 19 giugno 2011, grande
festa a Fondo per i 110 anni del
Corpo Bandistico del Comune di
Fondo. Per le vie del paese hanno
sfilato sei bande: Banda Comunale di
Tuenno, Corpo Bandistico di Coredo,
Gruppo Bandistico Clesiano, Corpo
Bandistico Terza Sponda Revò, Corpo
Bandistico del Comune di Romeno
e Corpo Bandistico del Comune di
Fondo. All’arrivo in piazza Stefenelli
le bande assieme hanno intonato
l’Inno d’Italia e Borgosesia (marcia
storica della Banda di Fondo risalente
agli archivi degli anni 30). In seguito
nella sala Palanaunia, si sono tenuti
i concerti delle singole bande e il
concertorne finale d’assieme. Durante
la manifestazione sono intervenuti il
29
Sindaco di Fondo Remo Bonadiman,
il presidente della Federazione dei
Corpi Bandistici Claudio Luchini,
il presidente della Banda di Fondo
Paolo Bertagnolli e le altre autorità
presenti.
Presenza di particolare importanza è
stata la figura del dott. Mario Arnoldi,
figlio del primo maestro Paolo Arnoldi,
che entusiasta di essere stato invitato,
ha voluto portare il suo saluto, con
una interessante e minuziosa ricerca
sul parco strumenti in dotazione alla
banda nel 1901.
Il Presidente Paolo Bertagnolli ha
ringraziato tutta la comunità di Fondo
che in questi 110 anni di storia ha
contribuito alla fondazione e alla
crescita della banda, ricordando
che non v’è stata famiglia di Fondo
che non abbia avuto al suo interno
almeno un componente del Corpo
Bandistico, sia stato suonatore, allievo,
componente del direttivo o sostenitore.
Ognuno ha prestato le proprie
attitudini e inclinazioni musicali e ha
30
dato la propria disponibilità per creare
nel gruppo una vitale e irrinunciabile
socialità che sta alla base dello
stare insieme. Solamente attraverso
un costante impegno comune
di bandisti ed allievi, supportato
dall’indispensabile sostegno della
comunità, afferma il presidente, si
può guardare al futuro con serenità,
certi che il grande numero di giovani
che ora fa parte della banda, domani
saprà trasmettere e proporre alle
nuove generazioni questa lunga
tradizione musicale. La Banda infatti
non è semplicemente una scuola
musicale fine a se stessa, ma uno
spazio di socializzazione, di incontro
tra le diverse generazioni e di crescita
culturale per l’intera comunità. La
Banda è da sempre presente in tutte
le manifestazioni pubbliche del paese,
siano di festa, sportive, religiose, ma
anche più meste; una presenza totale
e completa, una colonna sonora che
accompagna la vita della comunità di
Fondo.
110 anni di Musica
per la Banda Folk
di Castello Tesino
A luglio un weekend ricco di eventi all’insegna della musica
bandistica per celebrare l’anniversario di fondazione
Anniversari
Tre giorni di musica e folklore per le
vie di Castello Tesino in occasione
del 110° anniversario della Banda
Sociale Folkloristica. Nata nel lontano
1901 la Banda di Castello Tesino
ha voluto festeggiare in grande stile
l’importante traguardo attraverso un
weekend di eventi tutti all’insegna
della musica bandistica. Il venerdì
sera la manifestazione si è aperta al
teatro tenda in località San Rocco con
una frizzante esibizione del gruppo di
ottoni “Bifolk Band” che ha rallegrato
l’intero pubblico con la bravura e
simpatia dei musicisti. Il sabato sera
si sono esibite invece le prime due
bande invitate alla rassegna, il Corpo
Musicale Città di Trento ed il Corpo
Musicale di Valdobbiadene (TV)
hanno percorso in sfilata le vie di
Castello Tesino sino al Parco di San
Rocco, dove si sono svolti i singoli
concerti, apprezzatissimi dal folto
pubblico presente. Durante la serata
è intervenuto per le premiazioni il
vice presidente della Federazione dei
Corpi Bandistici della Provincia di
Trento, Renzo Braus, “castelazzo doc
“che per molti anni ha suonato nella
Banda di Castello Tesino e che ora
31
ricopre l’importante carica all’interno
del mondo bandistico trentino.
La domenica pomeriggio si è svolto il
gran finale della manifestazione con
la splendida sfilata lungo le vie del
paese del Corpo Musicale Valboite
(BL), del Corpo Musicale Folkloristico
di Primiero, del Corpo Bandistico
di Caldonazzo. Chiudeva il corteo
e faceva gli onori di casa la Banda
Folk di Castello Tesino, preceduta
nella sfilata dal Vicepresidente
del Consiglio Regionale, Marco
Depaoli, dall’Assessore alla Cultura,
Rapporti Europei e Cooperazione,
Franco Panizza, dal Presidente della
Federazione dei Corpi Bandistici della
Provincia di Trento Claudio Luchini,
dal Presidente della Comunità di Valle
Valsugana e Tesino, Sandro Dandrea
e dal Sindaco di Castello Tesino,
Sisto Fattore. Le autorità hanno voluto
visitare la mostra fotografica “110 anni
di Musica!”, esprimendo il loro plauso
per l’iniziativa e lasciando la loro firma
sul libro presenze a ricordo della loro
partecipazione. A metà percorso le
quattro bande si sono esibite in un
applauditissimo Concertone d’assieme
suonando l’Inno di Mameli, l’Inno al
Trentino e la marcia di Radetzky; poi
hanno proseguito la sfilata, fra gli
scroscianti applausi del pubblico, per
giungere al teatro tenda.
Dopo i discorsi delle varie autorità
locali e provinciali e lo scambio dei
riconoscimenti ricordo, le quattro
bande si sono esibite singolarmente
davanti a un folto pubblico attento e
caloroso.
32
Ognuna ha dimostrato la propria
bravura suonando pezzi anche molto
impegnativi. Momento clou della
serata è stata la performance della
Banda Sociale Folkloristica di Castello
Tesino che ha deliziato i presenti
con autori boemi, con gli Strauss e
con la bravura del suo direttore Ivan
Villanova che si è anche esibito in un
assolo di clarinetto, la Virtuospolka,
accompagnato dalla Banda.
A coronamento dei festeggiamenti
sono stati premiati: Fulvia Nervo, Sara
Fattore, Giorgio Zampiero e Mattia
Moranduzzo, bandisti che hanno
raggiunto dieci anni di presenza attiva
in banda; Anna Zotta, la bandista
più giovane (classe 2000) e Adriano
Dorigato per la sua passione e la
lunga carriera nella Banda di Castello;
infine Arianna e Italo Zampiero che
da dieci anni, ovvero dall’età di 4
e 3 anni, fanno parte della banda,
prima come “mascotte” nelle sfilate
e da diverso tempo come musicisti
effettivi. Durante la manifestazione
ha avuto luogo anche la premiazione
della gara di disegno “La mia Banda
a colori” promossa della Banda Folk di
Castello Tesino per coinvolgere anche
i più piccoli in questo compleanno
speciale. Una manifestazione molto
ben riuscita che ha entusiasmato
il numeroso pubblico presente a
tutte e tre le giornate di festa e che
ha ripagato di soddisfazione gli
organizzatori, tutti componenti della
Banda Folk di Castello Tesino, dei
lunghi mesi di intenso lavoro per la
preparazione dell’evento.
A Caderzone Ugo Bazzoli succede a Antonio Vergara
Dalle pagine del Pentagramma
desidero esprime a nome mio e della
Banda Comunale di Caderzone
Terme con grande riconoscenza un
sincero “grazie Antonio”. Dopo sei
anni il maestro Antonio Vergara lascia
la direzione della banda comunale
di Caderzone. In questi sei anni di
proficua collaborazione ne abbiamo
potuto apprezzare la grande passione
e l’impegno. Infatti, con qualsiasi
condizione climatica non ha mai fatto
venire a mancare la sua presenza
alle prove anche se la strada da
percorrere sia stata lunga. Ne abbiamo
potuto ammirare la profonda umanità,
nonché il suo impegno nel ricercare
repertori musicalmente vari con lo
scopo di proporre concerti facilmente
comprensibili dal pubblico ma anche
nello stesso tempo divertenti da suonare
per gli strumentisti. Tra le altre cose
abbiamo ammirato anche la sua grande
pazienza, una dote che l’ha posto nella
condizione di non dire mai una parola
sopra le righe nei confronti dei bandisti
e degli allievi. Durante gli scambi e
le uscite abbiamo potuto apprezzare
la sua generosità sentendo quanto il
maestro Vergara sia nel cuore di tutti i
componenti del movimento bandistico
provinciale grazie alla sua disponibilità
nell’aiutare sia come strumentista
le bande che lo interpellano, sia
con l’assidua presenza nella Banda
Rappresentativa della Federazione.
Lo desidero ringraziare per quanto ha
fatto per la banda e per quanto farà
ancora in qualità di insegnante della
Scuola Musicale Giudicarie per gli
allievi di ottoni della Banda comunale
di Caderzone e delle altre bande. Un
benvenuto e un augurio di buon lavoro
al maestro Ugo Bazzoli, che ha assunto
la direzione della banda comunale di
Caderzone Terme a partire dall scorso
ottobre.
Un anno di ricco d’impegni, ma anche di tante soddisfazioni
E a conclusione dell’anno il concerto
di chiusura e la partecipazione ai
mercatini di “NatalArte” a Corte
Trapp a Caldonazzo
Cronaca di Caderzone
di Luciano Polla
Le uscite ed i concerti ordinari e
straordinari per il Corpo Bandistico
di Caldonazzo nell’estate scorsa sono
stati numerosi come di consuetudine,
Cronaca
di Caldonazzo
33
34
trovandosi il nostro paese si trova in
un contesto ambientale-turistico con
ospiti provenienti dai vicini paesi esteri
e da molte regioni d’Italia. Sarebbe
quindi poco logico non approfittare
durante questo periodo per esibirsi in
pubblico. Un appuntamento organizzato
dalla nostra associazione che ormai sta
divenendo una tradizione è la rassegna
denominata “Bande in Vetrina” giunta
alla sua dodicesima edizione. Questa
rassegna ha visto la partecipazione di
un gruppo musicale inglese “Sussex
University” proveniente da Brighton
(cittadina del sud dell’Inghilterra), della
Banda Musicale Mezzocorona e della
Banda Sociale di Cavedine con un
pubblico attento e curioso ad ascoltare
i repertori proposti dai gruppi ospiti.
Nel corso dell’estate siamo stati invitati a
Castello Tesino per i festeggiamenti dei
110 anni della banda locale, presenza
pure alle manifestazioni di celebrazione
dei 100 anni della parrocchia San Sisto
II di Caldonazzo. Non meno significativi
i due concerti tenuti in Via della Villa
e Corte Celeste, due luoghi carichi di
fascino, tradizione e storia locale nel
centro storico del nostro paese. Evento
extra musicale è stata la partecipazione
con vittoria della nostra associazione al
“2° Palio di San Sisto”, torneo di calcio
tra le associazioni del volontariato di
Caldonazzo, svoltosi sul campetto in
erba sintetica all’interno della struttura
che l’associazione calcistica Audace
gestisce e cura. Bellissimo momento
abbiamo vissuto con la partecipazione
alla 54a Festa dell’Uva a Verla di Giovo,
grazie all’invito degli amici della Banda
Piccola Primavera di Verla e alla sua
gentile presidente Giorgia Arman, i
nostri bandisti hanno apprezzato per la
prima volta la partecipazione da dentro
la sfilata, giornata bellissima grazie al
tempo soleggiato ed alla moltitudine
di carri e figuranti che hanno sfilato
e non per ultimo per l’accoglienza
ricevuta. Momento “clou” di questa
annata è stata la partecipazione al
Trentino Book Festival, tre giorni
letteraria della Valsugana e non solo,
che si è svolta come prima edizione a
Caldonazzo. L’invito di Pino Loperfido,
l’ideatore del Trentino Book Festival ad
accompagnare con la nostra musica
la serata di chiusura, affiancando il
famoso attore trentino Andrea Castelli
si è trasformato in un esperienza
che i bandisti e i presenti alla serata
porteranno nell’album dei ricordi come
una delle belle pagine della vita. Al
termine della sua esibizione, l’istrionico
Andrea Castelli ha perfino diretto il
Corpo Bandistico di Caldonazzo sulle
note della famosa “Radetzky March”
tra gli applausi entusiasti del foltissimo
pubblico presente. Oltre al concerto
di chiusura dell’annata previsto per
il 28 dicembre 2011 presso la chiesa
parrocchiale, la nostra banda terrà un
concerto sabato 3 dicembre 2011 ad ore
15.30 ai mercatini di Natale presso Corte
Trapp a Caldonazzo, manifestazione
che da questo anno verrà denominata
“NatalArte” con durata dall’ultimo
weekend di novembre, comprendendo
i fine settimana di dicembre fino alla
vigilia di Natale. Promotore sarà l’
agenzia pubblicitaria OGP di Trento
in collaborazione con il consorzio degli
esercenti locali denominato “Centriamo
Caldonazzo”. Mentre per domenica 11
dicembre 2011 sempre ad ore 15.30
sarà ospite la “Banda Folkloristica
della Magnifica Comunità di Folgaria”.
Invitiamo tutti alla partecipazione di
questi e di tutti gli altri appuntamenti in
programma che sarà consultabile sul sito
www.nataleacorte.it.
Le strie di Fiemme fra passato e presente
Il “Concert Ensorcelé” di Joe
Schittino conclude la “settimana
stregata” di Cavalese
Grande successo della prima assoluta
del “Concert Ensorcelé” di Joe
Schittino, con cui la Banda Sociale di
Cavalese ha concluso – in bellezza, è
il caso di dirlo - la “settimana stregata”
del 18-23 luglio. Il concerto, nato
dalla collaborazione fra la banda
di Cavalese e l’ “Alliance Artistique
Européenne” (un associazione con
sede a Parigi, che si propone di
creare una rete di cooperazione fra
artisti europei di diverse nazionalità),
traccia un solco netto fra l’iniziativa di
Cavalese e le manifestazioni folkloriche
– talvolta di dubbio livello – che
imperversano in Italia. La differenza
consiste nel valore artistico e nel
respiro internazionale dell’opera: il
concerto schittiniano concilia infatti
l’ispirazione ai fatti di Fiemme del
Cinquecento con uno sguardo ad
ampio raggio, include riferimenti alle
streghe americane e alla carneficina
perpetuata a Salem nel tardo Seicento
e – scavalcando il filo spinato della
rievocazione storica - guarda a un
orizzonte magico comune.
Agli spettatori, la banda ha offerto
una sgargiante e fumettistica ridda
infernale in quattro movimenti: la
fanfara iniziale che evoca “les sorcières
de l’Amerique du nord”, ha lasciato
spazio alla grazia accattivante di una
Valse amourette improntata al tema
delle fatture d’amore; una cupa e
grottesca “Marcia funebre, ma non
troppo” ha introdotto l’inatteso “lieto
fine”: un abbagliante e virtuosistico
Rondò conclusivo che celebra il trionfo
di Belzebù. L’esecuzione del concerto
- che ha avuto luogo alla presenza
del giovane compositore - è spiccata
per brillantezza e coesione fra la
banda, diretta da Andrea Gasperin, e
il clarinetto solista di Angelo Cavarra:
la banda ha superato senza timidezza
il banco di prova di una scrittura
musicale radicalmente differente
rispetto a quella del classico repertorio
bandistico e ha intrecciato un dialogo
ricco di sfumature con l’ estro tutto
luciferino del clarinetto di Angelo
Cavarra.
La strega, questo arcaico e misterioso
totem che domina da sempre
l’immaginario collettivo, è emersa
dal concerto come un enigma
ricco di sfaccettature. È l’innocente
perseguitata dal potere ecclesiastico o
civile (come nel raro caso di Cavalese),
il capro espiatorio delle “epoche
nere” in cui peste, fame e guerra
falcidiavano la popolazione… ma non
solo: come sembra suggerire la musica
di Schittino, è impossibile secolarizzare
completamente l’immagine della strega
spogliandola dei suoi ineliminabili
aspetti magici; già alla fine degli anni
Sessanta, gli storici (Carlo Ginzburg
in testa) iniziavano a indagare sulla
sottile linea rossa che separava le
“presunte streghe” perseguitate
dall’Inquisizione, dalle numerose
congreghe di carattere sciamanico che
nelle campagne compivano ancora
antichi riti di fertilità. Si pensi solo ai
“Benandanti” friulani (letteralmente
“nati con la camicia” perché partoriti
Cronaca di Cavalese
di Martina Fragale
35
ancora avvolti nel sacco amniotico)
nati con il compito di contrastare
l’influsso maligno di streghe e stregoni
sui raccolti… e paradossalmente
perseguitati come streghe e stregoni
fra Cinque e Seicento. La strega che
brontola formule magiche sul suo
calderone, parossistiche e colorite
danze di spiritelli: sfogliando un
repertorio di immagini comuni, il
“Concert Ensorcelé” di Joe Schittino
restituisce allegramente alla strega
il suo alone di magia e allude con
la leggerezza tipiche delle opere
d’arte (quelle vere) al complesso
mosaico di una realtà senza tempo.
Il concerto ha concluso una settimana
ricca di manifestazioni, che hanno
visto premiato lo sforzo organizzativo
della Banda Sociale di Cavalese,
presieduta da Matteo Zendron.
Grande apprezzamento è stato
espresso anche dall’Amministrazione
Comunale per essere riusciti a
coinvolgere in un unico progetto, più
associazioni di Cavalese, portando a
conoscenza dei valligiani e dei turisti
un momento cruento della storia
della Valle di Fiemme. Una settimana
importante, che ad ogni evento ha
raccolto applausi e gradimento da
parte del numeroso pubblico; si è
quindi potuto apprezzare, attraverso i
36
diversi linguaggi artistico musicali, le
potenzialità delle associazioni locali,
vero patrimonio culturale del nostro
territorio. Per la realizzazione del
progetto la Banda Sociale di Cavalese
ha potuto contare sul supporto delle
associazioni di Cavalese, del Comune
di Cavalese, della Provincia Autonoma
di Trento, del Piano Giovani di Zona,
della Comunità Territoriale della Val
di Fiemme, dell’Apt Val di Fiemme,
della Magnifica Comunità di Fiemme,
della Fondazione Caritro e della Cassa
Rurale Centrofiemme di Cavalese,
delle Assicurazioni Generali, della
Federazione dei Corpi Bandistici della
Provincia di Trento e di tante altre
importanti sponsorizzazioni private.
La Banda Sociale di Cavalese vede
nel lontano 1820 la sua fondazione.
Oggi è presieduta da Matteo
Zendron ed è diretta per il terzo anno
consecutivo dal bellunese m° Andrea
Gasperin. La Banda è composta da
60 persone tra cui 6 vallette, mazziere
e portabandiera; inoltre tra le fila
della banda vi sono anche 40 allievi,
che attraverso i corsi organizzati
in collaborazione con la Scuola
Musicale il Pentagramma di Tesero,
si avvicinano al mondo della musica
imparando il solfeggio e a suonare uno
strumento.
Roma: giornata nazionale della musica popolare ed amatoriale
Riuscita trasferta per la Banda
Sociale di Cimego
È sabato 14 maggio, la città eterna
è coccolata da un torpore estivo di
un anticipo d’estate. Da una parte si
trova l’Ara Pacis, simbolo dell’unità
e della pace di una Roma imperiale
ai suoi albori. Dall’altra, piazza di
Spagna, simbolo di un epoca in cui
piccoli stati italiani forgiavano un
proprio individualismo culturale. Ad
unire questi due luoghi e simboli un
cammino ideologico e reale fatto da
migliaia di Italiani che si sono trovati
a festeggiare con una sfilata di note
e costumi. È la giornata nazionale
della musica popolare ed amatoriale,
organizzata da ASSOMUSICA, a cui
hanno partecipato gruppi bandistici e
folkloristici in rappresentanza di ogni
regione d’Italia. E il pigro pomeriggio
romano si riempie di colpi di tamburi,
squilli, note, stoffe e costumi di ogni
colore, guance gonfie nello sforzo
di suonare e gambe di majorettes
che sfilano allegre. Un corteo dove
la musica popolare diventa collante
capace di unire quel caleidoscopio di
tradizioni e culture che è l’Italia stessa
e dove la festeggiata è proprio lei,
l’Italia, nel suo centocinquantesimo
di unità ritrovata. In rappresentanza
del Trentino Alto Adige troviamo la
Banda Sociale di Cimego, un corpo
bandistico tra i più longevi di questa
terra, che ha festeggiato l’anno
scorso proprio i suoi centosessanta
anni di attività, ben nove anni più
anziana della nostra odierna Patria.
Fu proprio in quell’occasione che la
Banda sfoggiò le sue nuove divise,
frutto di una riscoperta tradizione ed
identità con il territorio, grazie anche
al sostegno della Provincia Autonoma
di Trento. Attraverso queste divise la
Banda ha portato a Roma non solo
buona musica ma anche un’immagine
forte di legame con il territorio che ha
procurato interesse ed ammirazione
da parte del pubblico e degli altri
partecipanti. In questa occasione la
Banda Sociale di Cimego ha visto
anche la collaborazione di molti
componenti della Banda Sociale di
Castel Condino, un segnale sano
di apertura e collaborazione tra
paesi limitrofi. Come spesso accade,
la musica e più in generale l’arte
precorrono i tempi. È stato infatti da
poco attivato l’iter che potrebbe portare
in un futuro prossimo all’unificazione
dei due comuni ed è bello vedere
come questo spirito di unione sia già
attivo e diffuso a livello bandistico,
precedendo gli intenti politici.
Una unione che ci riporta alle fasi
conclusive di quella giornata di unità
nazionale a Roma, con l’augurio del
Prof. Giuliano Amato e la benedizione
di Giuseppe Garibaldi, interpretato
dall’attore Paolo Celli, a tutte le bande
e simbolicamente a tutte le regioni
della nostra penisola. Tutti quanti,
fianco a fianco lungo quella meraviglia
di travertino che è la scalinata di Trinità
dei Monti in piazza di Spagna, e con la
partecipazione della Fanfara dell’Arma
dei Carabinieri di Roma, e della Banda
Musicale della Guardia di Finanza, si
è intonato l’inno d’Italia in un boato di
suoni ed orgoglio nazionale.
Cronaca di Cimego
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Annafest e Bamberga
Viaggio in Baviera della Banda
Sociale di Lavis
38
Tutti gli anni dal 1840, alla fine di luglio
a Forchheim, una cittadina bavarese
situata ad una trentina di chilometri a
nord di Norimberga, si onora la patrona
Santa Anna con una festa della durata di
ben nove giorni: l’Annafest.
Forchheim si posiziona sulle rive del
fiume Regnitz, fiume che alimenta con
le proprie acque il canale Reno-MenoDanubio, lungo 171 km e inaugurato
nel 1992, che da Bamberga a Kelheim
collega le acque del Reno e del Meno a
quelle del Danubio, fornendo un’arteria
navigabile attraverso tutta l’Europa tra
Amsterdam e il mar Nero.
Navigazione commerciale ma anche
affascinante e frequentata navigazione
da crociera per viaggiatori che possono
così apprezzare e lentamente gustare i
meravigliosi paesaggi e le affascinanti
cittadine attraversate nel viaggio
attraverso il cuore storico dell’Europa.
Una di queste cittadine è appunto
Forchheim, 30.000 abitanti, nel distretto
dell’Alta Franconia, che vanta 1200
anni di storia essendo menzionata in
un editto dell’anno 805 come una delle
nove città della frontiera orientale del
Cronaca di Lavis
di Marco Battisti
regno di Carlo Magno, caratterizzata da
edifici con imponenti facciate barocche,
realizzate in legno e muratura (a
traliccio) a testimonianza della gloriosa
storia della città.
Ed è in questa deliziosa città, in
occasione dell’Annafest, che la Banda
Sociale di Lavis è stata invitata dagli
amici della gemellata Buckenhofen
Musikverein, banda che rappresenta
l’omonimo quartiere di Forchheim.
Il 22 luglio, accompagnati dagli
assessori G. Comunello e A. Zanetti in
rappresentanza del Comune di Lavis, la
Banda Sociale è stata accolta dagli ospiti
al suono della banda, con la gentilezza
e l’affetto che è maturato in 32 anni di
gemellaggio e di reciproche visite.
Tutti assieme hanno partecipato alla
serata di benvenuto, facendo notte
tra saluti, abbracci, canti e balli e
predisponendosi a godere l’indomani,
prima dell’apertura ufficiale della
Annafest, di una visita guidata alla
famosissima città di Bamberga.
Bamberga è una città di 70.000 abitanti
che vanta una storia millenaria e che
per un breve periodo fu il centro del
Sacro Romano Impero; Enrico II di
Germania e sua moglie Cunegonda,
sono sepolti nella cattedrale, dirimpetto
alle spoglie di papa Clemente II, unico
papa sepolto a nord delle Alpi, vescovo
della città prima di diventare vicario
della Chiesa Cattolica di Roma (10461047) e deceduto prematuramente per
avvelenamento all’età di 42 anni.
Bamberga è patrimonio dell’umanità
tutelato dall’UNESCO, in virtù del
complesso di edifici storici più esteso
e meglio conservato in Europa, delle
2400 case tutelate come monumenti
architettonici, delle chiese medievali
e dei palazzi barocchi, oltre che
dell’antico quartiere dei pescatori con
le case adagiate sul fiume, conosciuto
come Kleine Venedig (piccola Venezia).
Avvolti dalla magia della città e dal
fascino del passato, si sono svelati
suggestivi angoli di quartiere e
affascinanti vedute in un clima turistico
coinvolgente, fino a concludere la
visita di fronte all’incanto del vecchio
municipio, costruito su di un’isoletta al
centro del fiume Regnitz, con la casetta
a graticcio a sbalzo sulle acque del
fiume.
L’Annafest si apre con una sfilata di
tutte le associazioni della cittadina che,
partendo dalla piazza del municipio, si
recano accompagnate dalle due bande
di quartiere e dalle bande ospiti alla
collina delle Keller (cantine birraie),
dove tra bancarelle, giostre e musica,
ci si lancia in una festa sfrenata di nove
giorni e dove l’allegria accompagnata
da fresca birra scorre a fiumi.
Si calcola che ogni anno l’Annafest sia
frequentata da almeno 50.000 visitatori,
tra i quali quest’anno anche la Banda
Sociale di Lavis, che si è fatta partecipe
suonando in concerto ed improvvisazioni
accompagnate dai musicisti di
Buckenhofen.
Si é conclusa così in un clima di
entusiastica allegria e soddisfazione la
visita in Baviera della Banda Sociale
di Lavis, diretta per la prima volta dal
maestro Adriano Magagna, chiamato
recentemente a sostituire Mario Garniga,
costretto a rinunciare alla direzione a
causa del trasferimento della sede di
lavoro.
Con queste premesse la Banda si
accinge ora con rinnovato ardore
ad affrontare un finale di stagione
pregno di impegni, a cominciare dalla
partecipazione ai festeggiamenti del 60°
anniversario della Federazione dei Corpi
Bandistici della Provincia di Trento e via
via fino a concludere il suo calendario
con il consueto concerto di natale.
125 più 25: Lavis e Pomarolo
La storia di due gruppi musicali
uniti in musica. Appuntamento il 26
novembre e il 6 dicembre
I festeggiamenti di un anniversario sono
sempre i più attesi e ricchi di sorprese,
perchè allora non festeggiarne
addirittura due ? Questo concerto è
il frutto di un progetto che il Gruppo
Strumentale Giovanile di Lavis e la
Banda F. e G. Fontana di Pomarolo
hanno deciso di intraprendere per
festeggiare i reciproci anniversari. Le
due formazioni sono separate da 100
anni di storia, il GSGL festeggia infatti
i 25 anni di fondazione e la Banda
di Pomarolo i 125. La casualità di
questi due numeri ha dato il via ad
una collaborazione che è sembrata da
subito un’ottima idea per due serate
in musica. Con questi due concerti
ringraziamo tutti i musicisti che si sono
impegnati durante le prove e tutti gli
organizzatori che si sono dedicati
instancabilmente alla realizzazione di
questo bellissimo progetto. Ringraziamo
infine i due maestri Renzo Eccel e
Stefano Matuzzi. Abbiamo voluto
rendere ulteriormente speciali le
serate invitando il trombonista Lito
Cronaca di
Lavis e Pomarolo
39
Fontana, famoso a livello mondiale.
Lito Fontana, nato a Buenos Aires nel
1962, si diploma in Trombone nel
1984 trasferendosi poi in Austria per
perfezionarsi con il M° M. Stern (1°
trombone dei Bayrischen Rundfunk).
Collabora con formazioni musicali
in tutta Europa, con il quartetto
Trombonisti Italiani (di cui è fondatore)
e la Juvavum Brass di Salisburgo tra i
cui membri si annoverano Hans Gansch
dei Wiener Philharmoniker e Gabor
Tarkovi dei Berliner Philharmoniker.
Memorabile è la cooperazione con
la Brass Band Hall con cui solista ha
vinto per quattro volte il Campionato
Europeo e i Wiener Philharmoniker
per la musica d’intervallo del Concerto
di Capodanno 2000. Nel 2008 viene
nominato nella “Brass Band of the
Year” dell’online-magazine “4barrest”
come uno dei migliori trombonisti al
mondo. Attualmente insegna musica e
vive con la sua famiglia ad Innsbruck
(www.litofontana.com). I concerti
musicali (le formazioni sono composte
complessivamente da 100 suonatori)
sono previsti per sabato 26 novembre
2011 a Rovereto, presso l’Auditorium
Melotti del Museo Mart e per martedì
6 dicembre 2011 a Lavis in occasione
della Fiera dei Ciucioi al Palazzetto
dello Sport.
Mezzolombardo ricorda Mario Pisetta
40
Mario Pisetta, per dieci anni (dal 1973
al 1983) maestro della nostra banda,
ci ha lasciati.. Mario, classe 1926, era
figlio di Emilio Pisetta, originario di Lavis,
anche lui per due anni maestro della
nostra banda. La famiglia Pisetta arrivò
a Mezzolombardo nei primi anni del
dopoguerra. Mario Pisetta entrò in banda
in giovane età, seguendo le orme del
padre, come suonatore di tromba All’età
di 47 anni prese in mano la bacchetta
di maestro succedendo a Guido Gallo.
Musicista talentuoso, oltre a fare il
bandista fondò assieme ad altri amici il
Cronaca di
Mezzolombardo
complesso Melody (diventato poi New
Melody) con il quale allietava le feste del
paese. Per quanto riguarda la banda,
negli anni in cui fu maestro prese in
mano il corso allievi del quale si occupò
personalmente, insegnando a suonare
ad una intera generazione di musicisti,
alcuni dei quali ancora componenti
del sodalizio. Insegnò solfeggio e, pur
essendo lui un suonatore di tromba,
avviò alla musica piccoli strumentisti di
tutti gli strumenti per banda. «La sede di
banda era la sua seconda casa – afferma
Luciano Tait, ex componente della banda
e per trent’anni, compreso il periodo in
cui Pisetta fu maestro, componente del
direttivo – usciva dal lavoro, andava a
mangiare e poi passava il pomeriggio in
sede ad insegnare agli allievi; i giorni in
cui c’erano prove rimaneva fino a tarda
sera, ma anche gli altri giorni comunque
le ore che dedicava alla banda era
tante, anche trascrivendo a mano
partiture che poi la banda suonava».
Dopo la banda di Mezzolombardo, per
alcuni anni Mario Pisetta ha diretto la
banda di Roverè della Luna. Inoltre,
come trombettista, ha suonato anche
per molti anni nella fanfara degli alpini
di Trento. La direzione della banda, a
nome di tutti i bandisti, in attività e non,
ricorda con grande simpatia ed affetto
Mario Pisetta – non “ex-bandista”, ma
bandista a tutti gli effetti, essendo egli
stato nominato qualche anno fa “bandista
onorario” proprio per i suoi meriti ed il
suo impegno a favore della crescita della
banda - ed è vicina ai suoi familiari..
Grazie maestro Mario Pisetta, non ti
dimenticheremo mai.
2011: Anno della memoria storica
In vista della la fine del 2011, si possono
già tirare le somme del 2010, che si
chiuderà come solito con le iniziative di
Natale. Ma torniamo un po’ indietro…
La stagione, come al solito, è partita con
la 17° Edizione di “A TUTTA BANDA”,
che si è svolta quest’anno con la formula
del 2+2 (due fine settimana consecutivi:
29/30 maggio, 4/5 giugno), edizione
brillantemente e quasi completamente
gestita da giovani, come del resto logico
considerati gli attori.
E proprio con questo principio che
la direzione della Banda Sociale di
Pergine ha deciso di sperimentare
nuove vie per fare amare sempre più
questa manifestazione. La prima novità
è stata l’affidamento della conduzione
a Marco Gadotti ed Elisabetta Silvestro,
giovani presentatori che hanno
dimostrato (aiutati da altri ragazzi)
grandi qualità ammirate da tutto il
pubblico presente e dalle autorità.
L’inserimento dei giovani nella
organizzazione delle quattro serate,
spalmate quest’anno su due fine
settimana (28,29 maggio e 4,5 giugno)
e introdotte nella splendida cornice
di piazza Municipio, ha dato un senso
più scorrevole e brillante all’evento,
oltre ad una naturale freschezza e brio
largamente percepiti. Ben 12 gruppi
hanno imperversato, con finale davvero
entusiasmante dell’ultima serata e tanto
pubblico: Levico, Aldeno, Pergine,
Banda Light di Storo, Mattarello,Lavis,
Cembra e Faver, Telve, Istituti superiori
di Tione, Pinzolo, Civezzano-Fornace e
Pieve di Bono-Roncone.
Un’ottica risultata vincente ed un “Bravo”
a Marco ed Elisabetta.
L’attività è poi proseguita con i classici
concerti di piazza (qualcuno purtroppo
non ha avuto fortuna per il maltempo), la
partecipazione musicale allo spettacolo
di P.S.A. in accompagnamento al noto
attore Riondino (Storia di Garibaldi),
seguita poi da una trasferta in Friuli, e
la partecipazione alle manifestazioni del
60° anniversario della Federazione dei
Corpi Bandistici del Trentino.
Infine il Gran concerto della Sagra
che tanto entusiasmo ha causato sia
nei partecipanti che nel pubblico
della serata, mai così numeroso ed alla
presenza dei nostri Amministratori del
Cronaca di Pergine
41
GIGI “BOMBA”, ovvero: l’arte della simpatia
Luigi Facchini, conosciuto come “Gigi il pattista”,
avrebbe compiuto 100 anni il 13 settembre 2011.
Se n’è andato invece nel 2000 dopo una intera
vita trascorsa nella Banda Sociale. Entrato nel
1928, al tempo del M° Serra, ne è uscito nel
1992, ma dal dopoguerra si è appropriato del
suo “strumento”, poi mai abbandonato (i famosi
piatti…). “Personaggio” nel vero senso del termine,si
può ben dire che stregava letteralmente il pubblico
nel ruotare i piatti, nei loro volteggi in aria, nei
movimenti ed evoluzioni, senza tuttavia sbagliare mai il tempo. Da sempre appassionato di
musica, e da fantasista qual’era, oltre che musicista anche corista ed attento ascoltatore,
non è mai stato assente alle prove di banda od ai concerti, riuscendo complessivamente a
trasmettere passione e gioia nella vita quotidiana, pur essendo impegnato seriamente nella
vita lavorativa.
L’apice della notorietà, la partecipazione a “Rischiatutto” del 1974, con l’attenzione
particolare dell’allora pimpante Mike Bongiorno.
Ultima esibizione al concerto della sagra del 1997 insieme al suo maestro Aldo Paoli,
ottenendo la consegna della targa di membro e socio onorario della Banda Sociale.
Grazie Gigi.
Comune con in testa il Sindaco. Serata
caratterizzata dalla memoria storica
del M° Giovanni Serra, anche per la
coincidenza dell’invito al Comune di S.
Giovanni in Persiceto (città natale del
M°) per un approccio ad un possibile
gemellaggio di tipo culturale. Comune
rappresentato per l’occasione dall’ottimo
Coro locale CAT-Gardeccia.
Ma anche serata di rievocazioni musicali
storiche, nell’anno dei festeggiamenti dei
150 anni dell’Unità d’Italia, rievocazioni
che a suo tempo hanno interessato sia il
M° Serra che la nostra Banda.
“Gran finale” ed enorme soddisfazione
insomma del Direttivo e degli amici che
hanno aiutato nel preparare la serata, e
che tutti naturalmente si ringraziano.
L’attività proseguirà, oltre ad iniziative
di partecipazione a manifestazioni
42
comunali, con l’organizzazione
dell’ormai classico Concerto di
Natale del 17 dicembre, e con la
partecipazione ai Mercatini di Natale,
e si completerà con gli auguri natalizi
espressi alla Comunità durante le
festività Natalizie.
Unico neo l’aver purtroppo “dimenticato”
di ricordare due personaggi che non
sono più tra noi. Uno è l’ex Presidente
Pino Zambotti che ci ha lasciati
anzitempo, e l’altro è la figura che ha
caratterizzato il complesso bandistico
per moltissimi anni, e che per una
pura coincidenza, se fosse stato in vita,
avrebbe compiuto 100 anni proprio il
13 settembre, dopo soli due giorni dalla
Sagra… Ed a proposito di memoria
storica, di seguito un tentativo di colmare
il vuoto.
Prova di banda
Quando la musica incontra il teatro
“Concentratevi! Guardatemi! Suonate
bene! Sentitevi parte di un tutto …! Ed il
miracolo accadrà!” il maestro Marcelo è
su tutte le furie. Sbatte la bacchetta sul
podio fin quasi a spezzarla. Il mormorio
si placa, finalmente si può iniziare la
prova. Tutti gli occhi concentrati sulla
bacchetta. Una dolce e malinconica
melodia scende dal palco ed invade il
teatro. Un brivido percorre gli spettatori
… ecco … ecco … una figura si
materializza in un angolo. È vestita di
bianco, si muove al rallentatore verso
il centro del palco … Ma è … ma è …
uno sceicco … lo Sceicco Bianco . Il
miracolo … il miracolo …
Non si può forse definirlo “miracolo”
quello che è successo quest’anno nella
nostra Banda, ma comunque una bella
“scossa” c’è stata.
Il tutto è partito ancora in gennaio
quando Rocco Sestito, registra teatrale,
è arrivato in Direzione con una nuova
proposta: “ Perché quest’anno non si
fa musica e teatro , in banda?” E chi ci
aveva mai pensato? La banda di solito
suona: marce, polke … Sfila per le
strade, quello è il suo palcoscenico …
con la gente ai fianchi. E poi perché
in teatro? Beh, le motivazioni possono
essere tante! Aprirsi a nuove sfide
musicali. Affrontare nuovi repertori. E poi
quest’anno è il centenario della nascita
di un grande compositore: di Nino Rota.
Nino Rota ? Nino Rota … ? Ma era
l’amico di Federico Fellini ? Sì, anche
amico, ma soprattutto responsabile di
numerose colonne sonore dei film del
grande maestro che ha reso grande
il cinema italiano nel mondo. Ah, sì ! I
Cronaca di
Vigo Cortesano
clown, Amarcord, la strada, le notti di
Cabiria, i vitelloni, Casanova …
Così è andata, e adesso che lo
spettacolo è alle spalle è il momento di
farne il bilancio. Fra Aldeno e Coredo,
dove, grazie alla collaborazione delle
Bande e delle Amministrazioni locali,
abbiamo potuto affrontare per le
prime volte il pubblico, e poi Meano,
e Campitello di Fassa, sono più di
cinquecento gli spettatori che ci hanno
applauditi a lungo con convinzione alla
fine e durante l’esibizione, ed altri ne
incontreremo nelle prossime, sperando
di lasciare anche a loro quelle belle
sensazioni di cui ci hanno parlato coloro
che hanno già visto lo spettacolo. Si
perché lo spettacolo è stato costruito
da Rocco come libera interpretazione
del film “Prova d’orchestra” e durante
l’esecuzione delle musiche colonne
sonore dei film, rielaborate per banda
dal nostro maestro Marcelo Burigo,
sul palcoscenico si materializzano
personaggi e scene del film: Wanda ed
Ivan di “lo sceicco Bianco”, Zampanò e
Gelsomina di “la Strada, Guido di “8 e
mezzo”, Cabiria di “le notti di Cabiria”…
Ma la nostra soddisfazione maggiore e
vedere i nostri giovani musicisti motivati,
soddisfatti della nuova esperienza e
convinti della necessità di crescere
musicalmente per essere all’altezza di
affrontare nuove sfide culturali.
Un ringraziamento particolare a Marco,
Monica, Anna, Giovanni e Luca gli
attori che hanno reso possibile questo
connubio.
Un grande grazie alla Fondazione della
Cassa di Risparmio di Trento Rovereto
ed al B.I.M. della Valle dell’Adige che
hanno creduto nel nostro progetto.
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Un’estate a tutta musica
Molti impegni per il Corpo Musicale
Folkloristico di Primiero
44
Quella da poco conclusa è stata una
stagione musicale ricca di impegni e
soddisfazioni per il Corpo musicale
folkloristico di Primiero. L’attività estiva
si è aperta con due celebrazioni di
carattere religioso: la sagra dei Santi
Pietro e Paolo a Imer (26 giugno)
e la rievocazione dei Fuochi del
Sacro Cuore a Mezzano (3 luglio).
Il 6 luglio il Corpo musicale ha
partecipato all’iniziativa “Transacqua
Comune fiorito”, dedicata all’entrata
del Paese nel novero dei Comuni
fioriti più belli d’Italia. La nutrita serie
delle manifestazioni folkloristiche
accompagnate dalla Banda nei mesi
di luglio e agosto ha avuto inizio
con la “Festa de la dòrc” di Siror (10
luglio) e la “Corsa dei musati” (18
luglio), gran finale della Festa dei
Carmeni di Mezzano. Il 24 luglio
il Corpo musicale è stato invitato a
prendere parte ai festeggiamenti per il
110° anniversario della Banda sociale
folkloristica di Castello Tesino, una
bella occasione per ribadire l’amicizia
che lega le due compagini musicali.
Numerosi e molto partecipati, come
di consueto, sono stati gli eventi che
hanno visto protagonista il Corpo
musicale folkloristico di Primiero nel
corso del mese di agosto. Una novità
di quest’anno è stato il concerto sotto
le stelle “Notte di Note”, tenutosi il 12
agosto presso la malga Fossernica
di Dentro (Caoria, Valle del Vanoi):
lo scenario suggestivo e la nutrita
presenza di spettatori hanno reso
quest’uscita un’esperienza di grande
Cronaca di Primiero
impatto emotivo per gli stessi bandisti.
Un notevole successo di pubblico è
stato conseguito anche dall’esibizione
nell’ambito della manifestazione
“En giro par i filò” di Tonadico (14
agosto) e dal Concerto di Ferragosto
a Fiera di Primiero (15 agosto).
Il 20 agosto la Banda ha inoltre
accompagnato il tradizionale “Palio
della sloiza” a Transacqua. Il Corpo
musicale folkloristico di Primiero ha
in sèguito preso parte alla grande
adunata delle Bande trentine in
occasione del 60° anniversario della
Federazione, svoltasi a Trento il 4
settembre. Un altro evento rilevante è
stato la partecipazione alla cerimonia
di premiazione del 31° Rallye
internazionale di San Martino di
Castrozza e Primiero (17 settembre).
La stagione musicale estiva si è
conclusa in bellezza il 25 settembre
con la “Gran festa del desmontegar”,
una delle manifestazioni folkloristiche
più importanti della Valle: anche
quest’anno la Banda ha avuto
l’onore di aprire la lunga ed affollata
sfilata tra i paesi di Siror, Fiera,
Transacqua e Tonadico, animata
da una partecipazione di pubblico
davvero eccezionale. Terminati gli
impegni estivi, l’attività del Corpo
musicale folkloristico di Primiero si
concentra ora sull’organizzazione di
eventi futuri e la messa a punto di
programmi musicali sempre nuovi
ed eclettici. In particolare si sta
lavorando alla preparazione di due
uscite prestigiose, in previsione per la
prossima primavera, e all’introduzione
nell’organico strumentale di
numerosi giovani allievi. Cogliamo
infine l’occasione per porgere
calorose congratulazioni da parte
di tutti i bandisti a tre nostri giovani
strumentisti, che hanno recentemente
raggiunto importanti risultati in
ambito musicale: a Fabio Turra per
il conseguimento del Diploma in
tromba presso il Conservatorio “E.
F. Dall’Abaco” di Verona, a Martina
Gubert e Jessica Taufer per il
Compimento inferiore in clarinetto
presso il Conservatorio “A. Buzzolla”
di Adria. Il riconoscimento del loro
valore è un motivo di soddisfazione
per l’intero Corpo musicale, a riprova
dell’importante contributo che può
essere dato dalle giovani generazioni
alla crescita del movimento bandistico.
Novità per la Banda Sociale di Ragoli
Nuovo costume e nuovo maestro
Stagione ricca di novità per la Banda
Sociale di Ragoli: i nuovi costumi tipici e
l’arrivo di un nuovo maestro hanno infatti
rinnovato e rinvigorito l’intero complesso
bandistico. L’inaugurazione ufficiale delle
nuove divise è avvenuta presso la Chiesa
Parrocchiale di Ragoli. Sotto gli occhi
attenti e incuriositi di un folto pubblico
e di diverse autorità, tra cui anche
l’assessore provinciale alla cultura Franco
Panizza e il presidente della Federazione
dei Corpi Bandistici Claudio Luchini, i
bandisti sono sfilati uno ad uno nei loro
nuovissimi abiti. Il concerto ha visto la
partecipazione di un coro d’eccezione,
formato da alcuni bambini della scuola
elementare (preparati dalla bandista
Riccarda Albertini), che ha impreziosito
molti dei brani musicali eseguiti.
La volontà di caratterizzare in modo
particolare il corpo bandistico prendendo
spunto dal nostro passato e dalla nostra
Cronaca di Ragoli
45
identità territoriale ha portato alla scelta
di una divisa storica. Una scelta non
facile e non da tutti condivisa che però,
come ha avuto modo di sottolineare
anche il sindaco di Ragoli Leonardi,
rappresenta non un mero costo ma un
investimento in cultura e valorizzazione di
un’associazione che include persone dai
10 ai 65 anni.
Nonostante la nascita ufficiale della
banda risalga al 1926, la prima divisa
compare solamente al 1962: prima di
tale data era abitudine dei suonatori
indossare l’abito migliore, l’abito delle
feste. Per questo motivo, attraverso
attente ricerche storiche coordinate dal
dott. Helmut Rizzolli, storico del costume
popolare, si è riusciti a ricostruire il
costume tipico del periodo di fondazione
della Banda.
L’abito «della festa» maschile di fine
Ottocento–inizio Novecento era composto
da un paio di pantaloni scuri, da una
camicia bianca con fiocco annodato
colorato, da un gilet abbottonato sul
davanti e una giacca scura abbinata
ai pantaloni. Inoltre era usanza
comune portare sempre il cappello,
tendenzialmente scuro, e scarpe di cuoio,
adatte per tutte le stagioni.
L’abito femminile, invece, era
46
caratterizzato da un vestito di panno
scuro con corpetto lavorato. Alla gonna
larga era abbinato un lungo grembiule
che la copriva quasi interamente e una
bianca camicia ricamata. Nelle giornate
più fredde veniva usato uno scialle o una
giacca corta fino ai fianchi.
I colori delle nuove divise della Banda si
rifanno ad un dipinto del pittore Carl Von
Lutterotti: gilet rosso e giacca di tonalità
verde per i costumi maschili, grembiule
rosso acceso abbinato al corpetto per
quelli femminili.
Come accennato pocanzi, l’altra
fondamentale novità che ha segnato
una svolta epocale nella vita della
Banda Sociale di Ragoli è stato l’arrivo
di un nuovo maestro. Da gennaio,
infatti, Edoardo Floriani, alla guida del
complesso bandistico da più vent’anni,
ha consegnato la bacchetta nelle mani
del giovane Damiano Marchetti. Ad
Edoardo Floriani va il ringraziamento da
parte di tutti i bandisti per l’impegno e
la passione dimostrati in questi lunghi
anni di direzione. A Damiano Marchetti,
invece, rivolgiamo un caloroso benvenuto
e l’augurio di riuscire, grazie alla
sua preparazione e al suo carisma, a
condurre la banda verso nuovi importanti
traguardi!
Tesero al Flicorno d’Oro
L’esperienza vissuta lo scorso aprile
L’ultima volta che la Banda Sociale
Erminio Deflorian di Tesero partecipò
ad un concorso fu nel lontano 1929
a Roma. Dopo ben 82 anni, nel corso
del 2010, il m° Fabrizio Zanon e il
presidente Massimo Cristel assieme
all’intero corpo bandistico hanno deciso
di impegnarsi in un nuovo periodo
di crescita musicale. Scegliendo così
di andare oltre l’ordinaria attività
bandistica (già molto ricca e faticosa)
e di mettere ulteriormente alla prova
le proprie capacità, il complesso ha
deciso di iscriversi nuovamente ad
un concorso. Il percorso preparatorio
in vista della partecipazione alla XIII
edizione del Concorso bandistico
internazionale “Flicorno d’Oro” è stato
molto intenso: la Banda si è impegnata
lungo tutta la stagione, con prove
specifiche per famiglie di strumenti e
ha goduto di un tutoraggio speciale
da parte del m° Andrea Loss, direttore
della prestigiosa Orchestra di Fiati
“Liceo A. Rosmini” di Rovereto. Proprio
in occasione del concerto tenutosi a
Tesero domenica 3 Aprile scorso dal
gruppo roveretano, la nostra Banda
ha voluto presentare al pubblico in
anteprima i brani preparati per il
concorso di Riva del Garda.
La Banda di Tesero, sabato 16
aprile si è presentata al concorso
rivano in categoria libera, quindi
non ha gareggiato direttamente in
competizione con le altre bande ma
si è messa in gioco per ottenere una
valutazione scritta da una qualificata
giuria internazionale. I brani eseguiti:
“Balkanya” di Jan Van der Roost, “Parata
dei burattini” di Luciano Feliciani e
“Musical Haiku n° 14” di Stephen Melillo
come pezzo di riscaldamento. Il verdetto
della giuria ha segnalato la nostra
Banda per la seconda categoria e ha
dato un giudizio positivo su parametri
come l’intonazione, la tecnica, la
ritmica, l’interpretazione suggerendo al
complesso di Tesero che le potenzialità
per migliorare ulteriormente ci sono.
Grande soddisfazione da parte del
m° Zanon, del presidente e di tutti i
componenti del gruppo bandistico.
“Flicorno d’oro”: un’esperienza unica
ed indimenticabile per il sodalizio
teserano, che non è un punto d’arrivo
ma un importante stimolo per la propria
crescita e il proprio futuro.
Cronaca di Tesero
di Elena Ceschini
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Un CD per i 25 anni del
Gruppo Strumentale
Giovanile di Lavis
Novità editoriali
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In una calda domenica di settembre
Lavis ha ospitato la tradizionale
Giornata Musicale, organizzata dal
Gruppo Strumentale Giovanile di Lavis
con la partecipazione del gruppo
JUNIOR, the Big Band Orchestra,
Ensamble di Clarinetti, le formazioni
del Gruppo Strumentale, il Tamburo
del Sole, la Banda di Lavis e la
MillenniuM Drum e Bugle Corps,
ospiti della manifestazione. Attore
principale della giornata è stato il
Gruppo Strumentale Giovanile di
Lavis che ha festeggiato i 25 anni
di attività con la presentazione del
cd. Un traguardo importante, ha
spiegato il sindaco Graziano Pellegrini,
che sta a testimoniare il grande e
costante impegno nei confronti della
collettività e della vita sociale; parole
di ringraziamento sono state espresse
dall’assessore Germana Comunello
a tutti coloro che in questi anni si
sono impegnati perchè il complesso
divenisse sempre più grande e
preparato. La presidente, Cristina
Moser, ha ripercorso la storia del
Gruppo, nato nel 1986 per suonare
musica moderna diversa dal genere
bandistico tradizionale. Il cd, dal titolo
“25 anni di storia” (maestri Renzo Eccel
e Elena Rossi) rispecchia lo spirito
che ha contraddistinto sin dagli albori
l’inclinazione musicale del sodalizio
con dodici brani che spaziano da
St. Thomas di Sonny Rollins, a Think
di Aretha Franklin e ad Hawaii-ive-o
di Morton Stevens. Due brani sono
suonati dalla sezione JUNIOR: il
vivaio del Gruppo Strumentale. La
presidente ha quindi ringraziato per
l’aiuto finanziario la Cassa Rurale
Lavis-Valle di Cembra rappresentata
nell’occasione dal presidente Ermanno
Villotti e la “Solarplus” main sponsor
dell’associazione.
Sax per tutti
Un nuovo strumento didattico a cura del professor
Pepito Ros
Un Metodo per tutti (adatto agli autodidatti, ma anche per
il 1° e 2° corso di studio), che insegna in modo semplice,
chiaro ed esaustivo le nozioni teoriche di base, con esercizi
strumentali progressivi che permetteranno di suonare
già dopo un breve periodo. Il Metodo, indicato sia per
strumenti in Mi che in Si , pone una particolare attenzione
allo sviluppo del senso ritmico con esercizi appositamente
creati. Il Cd allegato è un ottimo strumento didattico, che
contiene sia gli esercizi ritmici che i brani di alcune delle
melodie più famose come Yesterday, Georgia on My Mind,
The Great Pretender, La Cucaracha, Stille Nacht, Ricordati di
Me in versione “base con melodia” e “base senza melodia”.
Eventuali interessati possono rivolgersi al proprio negozio di
fiducia o presso www.volonte-co.com
III
Regione Autonoma Trentino Alto Adige
Provincia Autonoma di Trento
Lunedì 26
Dicembre 2011
Ore 20.45
Auditorium S. Chiara
di TRENTO
Litografica Editrice Saturnia - Trento
Presenta: Franco Delli Guanti
Ingresso: LIBERO
Banda Rappresentativa Giovanile della Federazione
Direttore: Fabrizio Zanon
Banda Rappresentativa della Federazione
Direttore: Daniele Carnevali
IV