Nella parte settentrionale dell’Isola si trovano le catene montuose che rappresentano la prosecuzione della catena appenninica. Esse, originatesi a seguito della collisione tra la placca Africana e quella Euroasiatica, si estendono dai Monti Peloritani all’arcipelago delle Egadi e sono caratterizzati da litologie differenti. Procedendo da est verso ovest le cime più alte sono Montagna Grande (Peloritani, 1374 m s.l.m.), Monte Soro (Nebrodi, 1847 m s.l.m.), Pizzo Carbonara (Madonie, 1979 m s.l.m.) (il secondo rilievo dell’Isola), Monte S. Calogero (Monti di Termini Imerese, 1326 m s.l.m.), Monte Sparagio (Monti di Trapani, 1110 m). Rocca Busambra (Monti Sicani, 1613 m). Nella zona centro- e sud-orientale sono localizzati i Monti Erei, L’Etna (3323 m s.l.m.) e l’Altopiano Ibleo. Le rocce più diffuse sono quelle sedimentarie, seguite da quelle vulcaniche – presenti sull’Etna, nell’area dei Monti Iblei e nella maggior parte delle piccole isole – e da quelle metamorfiche, presenti sui Monti Peloritani. Le aree boscate più estese sono situate nelle catene dei Nebrodi e Peloritani e sull’Etna Su questi complessi montuosi si trovano bellissimi esempi di diverse tipologie di paesaggio come quelli forestali M. Scuderi (Peloritani, 1253 m) Veduta di Monte Soro e Lago Biviere http://www.parcodeinebrodi.it Bosco di Mangalaviti sughereta di Monte Pagano o ancora ambienti umidi Il biviere di Cesarò Il Torrente Caronia Numerosi sono i percorsi per i visitatori e le aree attrezzate Madonie Pizzo carbonara Rocca Busambra (1613 m) Ripartizione percentuale delle differenti tipologie di paesaggio siciliano Boschi 0,3% Vegetazione erbacea ed arbustiva Colture miste 4,3% 0,2% 26% 15% Monocolture arboree 9,8% Seminativi Ambienti umidi 19,4% 25% Aree edificate Aree prive di vegetazione In verde la vegetazione naturale o seminaturale Seminativi (costituiscono il 26% del paesaggio siciliano) E’ un paesaggio rappresentato ad esempio dalle colture foraggere quali quelle di sulla e da colture di pieno campo (orticole). La vegetazione infestante è caratterizzata da numerose specie di ambienti antropizzati quali i papaveri, il fiordaliso o il convolvolo. La sulla (Hedysarum coronarium) è una leguminosa impiegata nelle colture foraggere. Particolare delle corolle papilionacee, tipiche delle leguminose Esempi di specie infestanti degli ambienti colturali. A differenza di quanto si potrebbe pensare la loro presenza determina un aumento di biodiversità in questi ambienti molto poveri dal punto di vista floristico. Convolvulus Papaver rhoeas Tra i sistemi colturali molto diffusi in alcune aree della Sicilia sono i vigneti la cui vegetazione infestante è ad esempio costituita dalla oxalis (Oxalis pes-caprae) Oxalis pes-caprae, Tra i sistemi colturali rientrano anche i paesaggi costituiti da vegetazione pascoliva (le coltivazioni erbacee permanenti), creati dall’uomo con il disboscamento e mantenuti dal bestiame. In assenza del pascolo questi ambienti evolverebbero nel tempo verso una vegetazione di tipo forestale. Si tratta di praterie submontane e montane o di praterie di media e bassa quota con diverse specie tra cui numerose graminacee e composite. Esempi di graminacee e di composite da pascolo Festuca rubra Bellis perennis Le monocolture legnose sono rappresentate da oliveti, noccioleti, mandorleti, frassineti, fruttiferi vari di interesse commerciale. Nocciòlo (Corylus avellana) (coltivato sui Peloritani, Nebrodi e Madonie) L’orniello (Fraxinus ornus) (coltivato sulle Madonie) Gli impianti forestali Le coltivazioni legnose sono costituite anche dagli impianti di interesse forestale, costituiti da boschi artificiali di conifere (Pino d’Aleppo, Pino nero) e di latifoglie o di sole latifoglie (Eucalipti e Frassini per lo più) Tra le specie utilizzate nei rimboschimenti vi è: il pino marittimo (Pinus pinaster) Assente in Sicilia allo stato nativo tranne che all’isola di Pantelleria. Diffuso nei rimboschimenti Ambienti umidi La vegetazione degli ambienti umidi (0,2% del totale) è prevalentemente quella che costituisce il paesaggio degli ambienti fluviali, palustri e lacustri e dei litorali marini. Boschi 0,3% Vegetazione erbacea ed arbustiva Colture miste 4,3% 0,2% 26% 15% Monocolture arboree 9,8% Seminativi Ambienti umidi 19,4% 25% Aree edificate Aree prive di vegetazione Vegetazione dei corsi d’acqua E’ la vegetazione degli alvei e delle rive dei fiumi (alveo-ripariale) e la vegetazione delle forre e dei valloni. Nei tratti montani è costituita da comunità a pioppi, olmi, salici, e nelle cosiddette “fiumare” da tamerici e oleandro. Fiume Platani Pioppo nero (Populus nigra) Pioppo bianco (Populus alba) Uno degli ultimi tratti del fiume Oreto in cui sopravvive una vegetazione ripariale con Salix alba (indicato dalla freccia) Particolare interesse riveste il bosco ripariale con platano (Platanus orientalis) che caratterizza alcuni tratti dei fiumi Cassibile e Anapo, e che sopravvive in un piccolo tratto nella parte alta del fiume Oreto. Questa tipologia di paesaggio è nota nell’ambito dell’intero territorio italiano soltanto in Sicilia. Riserva naturale del fiume Cassibile Platanus orientalis (presso il fiume Oreto) Vegetazione palustre e lacustre E’ costituita, per quanto riguarda le specie fisionomizzanti, da canne, giunchi e carici. Pianta di giunco presso la foce del fiume Belice Tratto del fiume Oreto con in primo piano una pianta di carice (Carex pendula) La vegetazione delle coste rocciose è costituita ad esempio dal finocchio marino, dal cappero (per lo più sulle scogliere a strapiombo) e da specie del genere Limonium e Salicornia. Il finocchio marino (Crithmum maritimum) Il cappero (Capparis spinosa) (M. Gallo, Palermo) Piante di Limonium sulla costa a Barcarello (Palermo) Pianta di Salicornia sul litorale di Barcarello (Palermo) La vegetazione delle coste sabbiose è costituita da alcune graminacee e da poche altre specie erbacee capaci di insediarsi e di stabilizzare le dune, nonché da arbusti, tra cui alcune specie di ginepro, che costituiscono la fascia retrodunale. Macchia a ginepro in prossimità della foce del fiume Irmino. Si tratta di un lembo superstite di una formazione anticamente diffusa in tutta la costa meridionale dell’Isola) Foce del Fiume Irminio le comunità vegetali delle coste sabbiose, presenti soprattutto lungo i litorali della costa meridionale (in gran parte nell’ambito delle aree protette e dei siti natura 2000) e la vegetazione rupestre delle coste rocciose, rivestono un ruolo di grande importanza per limitare i fenomeni di erosione costiera! Tra gli ambienti fluviali siciliani particolare interesse dal punto di vista fitogeografico rivestono i fiumi Cassibile, Anapo, Ciane e Fiumefreddo. Nei primi due si trovano alcune interessanti formazioni di foresta ripariale con Platano. Nei fiumi Anapo, Ciane e Fiumefreddo si sottolinea anche la presenza dell’unica popolazione italiana di Papiro, specie dell’africa tropicale probabilmente più diffusa in Sicilia nel terziario e poi andata incontro ad estinzione durante il Quaternario con l’eccezione delle stazioni siracusane. Fiumefreddo Ciane Cassibile La gran parte degli ambienti acquatici e delle aree umide ricade, almeno in parte, in aree protette. Così è per i fiumi citati in precedenza e, nella Sicilia occidentale, per i fiumi Platani e Belice. Riserva naturale orientata Foce del Fiume Platani Riserva naturale orientata foce del fiume Belice E per alcuni ambienti salmastri come le Saline di Trapani Il 25% ca. del paesaggio vegetale siciliano è costituito da boschi naturali e da vegetazione di sostituzione di tipo arbustivo. Questo tipo di vegetazione si presenta con tipologie differenti in dipendenza della quota, dell’esposizione dei versanti e delle condizioni del substrato. Boschi 0,3% Vegetazione erbacea ed arbustiva Colture miste 4,3% 0,2% 26% 15% Monocolture arboree 9,8% Seminativi Ambienti umidi 19,4% 25% Aree edificate Aree prive di vegetazione Querceti caducifogli Querceti sempreverdi (con roverella (Quercus pubescens), rovere, (Q. petraea), cerro (Q. cerris), quercia di Gussone (Q. gussonei) (con leccio (Quercus ilex )e sughera (Q. suber) Boschi naturali Boschi naturali di conifere (con pino d’Aleppo (Pinus halepensis), pino domestico (P. pinea), pino laricio (P. nigra subsp. Calabrica) Faggeti La localizzazione delle differenti comunità forestali (quindi dei diversi tipi di boschi) in ben precisi intervalli altitudinali consente di individuare le sei cosiddette “fasce di vegetazione” indicate nel disegno. Fascia mediterraneo-arida (dal livello del mare fino a 400-500 m ) Sulle dune consolidate si possono sviluppare diverse comunità di macchia. Ad esempio la macchia a quercia spinosa (Quercus coccifera) e ginepro fenicio (Juniperus phoenicea) Il ginepro feniceo con le caratteristiche bacche brunastre Quercus coccifera Oppure, sempre sulle dune consolidate si può trovare la macchia a ginepro coccolone e ginepro feniceo (Juniperus macrocarpa e J. Phoenicea) Ginepro coccolone, riconoscibile, per le foglie aghiformi pungenti e le bacche pruinose Altre specie delle dune consolidate che formano cespuglieti sono le tamerici: Tamarix sp. (litorale di Cinisi) Altre macchie, più diffuse nel territorio, che si sviluppano in ambiente costiero sono : macchia ad olivastro e lentisco (Olea europaea var. sylvestris, Myrtus communis, Pistacia lentiscus; ed inoltre Ceratonia siliqua, Chamerops humilis, Artemisia arborescens, Teucrium fruticans); macchia a olivastro ed euforbia (Olea europaea var. sylvestris, Euphorbia dendroides). Macchia a palma nana (Chamaerops humilis). Macchia (più precisamente gariga) ad Euphorbia (M. Pellegrino, Palermo) Lentisco (Pistacia lentiscus) Esempio di macchia costiera con palma nana Camedrio (Teucrium fruticans) Fascia mediterraneo-temperata Fascia mediterraneo-temperata ( fino a ca.1000-1200 m) vegetazione potenziale: foresta a sclerofille Specie arboree: Il leccio: Quercus ilex La sughera: Quercus suber Q. ilex Nuclei di Lecci, frammisti ad Acero ed Orniello sui calcari a strapiombo in località Giummeti a Petralia Sottana (Madonie). E’ molto caratteristica la colorazione verde scuro dei boschi di leccio. Quercus suber Fascia sannitica La fascia sannitica (fino a 1200-1600) comprende querceti caducifogli. Specie arboree: Il cerro: Q. cerris La roverella: Q. pubescens termofile) (complesso di specie più Foglie e ghiande (con le caratteristiche cupule con lunghe squame) di Cerro (Quercus cerris) Querceto a roverella (Bosco della Ficuzza) Fascia colchica Fascia colchica La fascia colchica in Sicilia è presente solo sulle Madonie Nella fascia colchica (1250-1350 m), si hanno querceti a rovere (Quercus petraea) e agrifoglio (Ilex aquifolium) su pendii freschi esposti alle correnti umide provenienti dal Tirreno. Si tratta di un bosco con molti elementi sempreverdi tra i quali Ilex aquifolium, Daphne laureola ed anche Abies nebrodensis. In Europa non vi sono altri boschi con specie sempreverdi di ambiente temperato, mentre sono presenti in Asia orientale e Nordamerica. Si ritiene che si tratti di vegetazione relitta del Terziario che era diffusa nel Mediterraneo prima delle glaciazioni. Altri aspetti di vegetazione simili si trovano sull’Atlante e nella Colchide. Rovere (Quercus petraea) Rami dell’anno glabri, foglie glabre con lobi poco profondi, arrotondati. Sulle Madonie (ad esempio al Bosco di Pomieri, Petralia) ed in una stazione sui Nebrodi Agrifogli giganti a Piano Pomo (Monti Madonie) Fascia subatlantico-montana Fascia subatlantica La fascia subatlantica è rappresentata sulle Madonie, Nebrodi, Peloritani ed Etna dove raggiunge ca. 2000 m. In essa si trovano i faggeti ad agrifoglio e solo sull’Etna il pineto di Pinus laricio e betuleti. Faggeto di Cesarò (Nebrodi) Lembi di faggeto superstiti sui versanti settentrionali di Monte Cervi (Madonie). La frammentazione è dovuta al disboscamento e alla difficoltà di diffusione del faggio in Sicilia (al limite meridionale dell’areale). Popolazioni pioniere di faggio e pino laricio su un cratere spento sul versante nord-orientale dell’Etna Fascia irano-nevadense Fascia irano-nevadense La fascia irano-nevadense arriva alle vette sulle Madonie e sui Nebrodi, mentre sull’Etna si arresta prima. Comprende comunità di arbusti spinosi. Sulle Madonie: Astragalus nebrodensis e Juniperus hemisphaerica Sull’Etna: Astragalus siculus Aspetti di vegetazione cacuminale sull’Etna